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L’ADDIO DEL MESSI DEL GALOPPO
a lungo con papà. Lui ha lasciato quando aveva 51 anni ed era ancora il numero uno in Italia. Mi ha sempre supportato e lo ha fatto anche stavolta. Ho parlato anche con la mia famiglia ed erano tutti contenti, perché negli ultimi 35 anni di tempo a casa ne ho passato davvero poco. Tengo le dita incrociate, perché spero di rimanere tutto intero e di finire con una grande stagione. Quando è il momento bisogna avere la forza di dire basta. Guardate Ronaldo, un giorno era un fenomeno e quello successivo si è accomodato in panchina. Non voglio fare quella fine e trovarmi a dover ‘elemosinare’ monte nelle grandi corse. Al momento ho a disposizione ottimi cavalli e voglio sfruttare al massimo l’occasione”. Ancora undici mesi e il nome di Dettori scomparirà dai programmi ufficiali di corse. Ma la sua impronta rimarrà indelebile nella storia dell’ippica moderna. Le sue vittorie hanno segnato un’epoca coinvolgendo tutto il mondo con il suo modo di essere, con la sua incredibile capacità di comunicare e di diventare un idolo delle folle. La sua è stata una carriera con una lunga serie di alti, ma anche di problemi che Frankie è stato in grado di affrontare. Quando un grande campione lascia è facile provare un pizzico di rimpianto, ma fa parte del gioco e Dettori ha dato un’altra lezione di sport nel programmare il suo addio e la sua stagione in modo da concludere ancora più famoso. E siamo certi che in occasione dei grandi eventi la sola sua presenza sarà un’attrattiva eccezionale per il pubblico che vorrà correre all’ippodromo per salutare il suo eroe. Lo faranno anche gli italiani, quelli che, ogni volta che torna a casa per correre, gli tributano un’accoglienza speciale. Quelli che nell’anno che si sta concludendo gli hanno riservato un’ovazione in occasione delle vittorie ottenute a Pisa e a fine stagione a Milano, dove Frankie ha coronato un sogno, quello di vincere il Federico Tesio in sella a Tempesti, con la giubba della Dormello Olgiata, quella di Ribot, l’unico pezzo d’Italia ippica più famoso di lui nel mondo. Due eccellenze assolute del nostro Paese che hanno un posto garantito nel cuore di tutti gli appassionati. Forever and ever. Grazie Frankie. F
di Giovanni Iozzia