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INVESTITORI CON LE ALI
In Borsa c’è una ex startup che lavora per creare nuove startup. E-Novia (nellafotoilteam)ha festeggiato il suo decimo compleanno con la quotazione all’Euronext Growth Milan. Fondata nel 2012 da Vincenzo Russi, ceo, con Ivo Boniolo, Cristiano Spelta e Sergio Savaresi, la società si è dedicata all’esplorazione di tecnologie di frontiera (quelle che in gergo si chiamano deep tech) nei settori della mobilità e della robotica, facendo da culla per idee che sono diventate startup. Una per tutte Blubrake, che ha inventato gli Abs per rendere più sicure le frenate sulle bici elettriche e che a fine novembre ha ottenuto un finanziamento di 10 milioni di euro dalla Bei (Banca europea per gli investimenti). “La dimostrazione del successo del nostro modello di gruppo industriale”, commenta Russi. “Partendo dalle tecnologie più innovative, trasformiamo la proprietà intellettuale in imprese e le portiamo sul mercato generando asset industriali tangibili”.
In Italia ci sono più di 1.500 investitori informali, meglio detti anche business angel, e in un anno (dato 2021) investono poco meno di 100 milioni. Sono gli angeli che accompagnano le startup soprattutto nei loro primi passi, portando capitali ma anche competenze e relazioni. E la maggioranza sono beginner, cioè hanno investito in massimo dieci società. A tracciare il profilo è il Social innovation monitor del Politecnico di Torino, che dice anche dove si trovano i business angel e che cosa prediligono. La maggioranza (il 68%) sta al nord (e non è una sorpresa, visto che al nord si trova la gran parte delle startup, con la Lombardia in testa), investe mediamente su tre progetti e circa la metà opera anche all’estero. La sorpresa potrebbe essere la motivazione che spinge i business angel: quasi il 60% di quelli che hanno partecipato alla ricerca fa sapere di prendere in considerazione l’impatto sociale delle startup sulle quali investe. “Gli investimenti legati all’impact investing stanno aumentando in misura significativa.”, osserva Paolo Landoni, co-direttore scientifico della ricerca. “Diversi business angel accettano anche la possibilità di minori ritorni finanziari in presenza di un impatto sociale”.
di Gabriele Di Matteo
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