RENATO MIRAGLIA
Tutti i nuovi servizi del private banking e del wealth management di UniCredit
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EDITORIAL
No alla fusione “a freddo”
Il nuovo anno si apre per l’industria italiana del private banking con una importante novità trapelata alla ne del 2024. Nello speci co in sede di Assoreti, l’associazione delle banche-reti di consulenza nanziaria presieduta da Massimo Doris numero uno di Banca Mediolanum, è stata lanciata la proposta di procedere quanto prima a una fusione con Aipb, l’associazione italiana del private banking di cui è presidente Andrea Ragaini, vice direttore generale vicario di Banca Generali. La proposta è stata avanzata da Paolo Molesini, gura di spicco in quanto a curriculum manageriale e in quanto presidente di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking (Ispb) che siede nel consiglio d’amministrazione di Assoreti (di cui è stato presidente) e rappresenta uno degli “azionisti” più “pesanti” dell’associazione vista la leadership per numero di nancial advisor e masse gestite e che la sua società occupa nell’industria della consulenza nanziaria e del private banking.
È importante sottolineare, ai ni della comprensione delle possibili tempistiche relative all’operazione, che il consiglio di amministrazione di Assoreti rimarrà in carica no all’aprile del 2026, mentre quello di Aipb dovrà rinnovarsi nel prossimo aprile. C’è inoltre da osservare che Assoreti fu costituita nel 1985 e quindi proprio quest’anno festeggerà il quarantesimo compleanno, ricorrenza che potrebbe spingere a forzare la mano sui tempi di una possibile aggregazione con Aipb. La compagine associativa di Assoreti è costituita da 22 imprese (20 banche e 2 società di intermediazione mobiliare) che prestano il servizio di consulenza in materia
di investimenti avvalendosi dell’operato di 26.635 consulenti nanziari abilitati all’o erta fuori sede. Stando agli ultimi dati di patrimonio dello scorso settembre, il valore complessivo delle associate è di 879,9 miliardi di euro, di cui 546,49 miliardi in gestito e 333,38 miliardi in amministrato. Aipb con circa 40 associati è più giovane di vent’anni (è stata fondata nel 2004) e i suoi iscritti rappresentano masse per 1,18 miliardi di euro, ma molti di loro sono già rappresentati da Assoreti. Una fusione tra le due associazioni, quindi, ha senso? Cominciamo subito a dire che non si tratterebbe di un “merger” tra due società di capitali che può avvenire anche in modo “ostile” attraverso il lancio di un’o erta pubblica di acquisto. Dai due lati dell’operazione, invece, ci sono realtà associative e per procedere ad una loro eventuale aggregazione diventa quindi necessaria una preventiva condivisione tra gli associati di entrambe di nalità, metodi e tempi dell’aggregazione, condivisione che nora non si intravede. È invece indispensabile un percorso che deve passare dal dialogo tra le parti, consapevoli che entrambe le associazioni hanno la propria sionomia e peculiarità. Il mondo della consulenza è cresciuto in prerogative e competenze, ma la sfera dei private banking ha saputo consolidare il livello di soddisfazione e gradimento della clientela. Solo dalla condivisione e dal confronto si possono porre le basi per una potenziale fusione che faccia fare un salto in avanti alla professione, tenendo presente sempre la centralità dei clienti. Perché una fusione “a freddo” non serve a nessuno.
anno 11 - numero 01 mensile registrato presso il Tribunale di Milano al n°187 dell’11 giugno 2015
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Opinioni
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Foto by Laila Pozzo
MARKETS OPINIONS
08UniCredit rinnova il Wm
16 Kapnick sotto la lente
18 Capitalizzazioni di mercato
20 Aifo al fianco delle dinastie
24 Micar in pillole
26 L’isola del business
36I cambi di poltrone
30Birthing the Impossible
34 Astrologia nel bicchiere
38Lente della Consob sul segnalatore
40Gli squilibri dell’economia italiana
42 Il digitale promuove nuovi modelli organizzativi
58Aria di novità per i trust
82 Il succo della felicità
LIFESTYLE INVESTMENTS
96 94 76 67 78
44Gormley a Pechino
50La spinta dell’AI per il private banking
62 Il private a sostegno delle Pmi
84 Luci e ombre del 2025
86Vini a forza 4
102 L’ora della bancassurance
104 Portfolio immobiliare
67 Omaggio a Basquiat
68Cresta Run spegne 140 candeline
74 Casinò a bordo
76 Sigaro in festa
90Ernie discali e sport
92 La musa di Armani
96 Nuova Lamborghini
100 Donne d’Europa
OPINIONISTS & CONTRIBUTORS
PAOLO SOBRINI
Senior Counsel dello
Studio Zitiello Associati, avvocato, presta assistenza di carattere stragiudiziale e nelle controversie giudiziali a banche, Sim, Sobrini Sgr, intermediari nanziari sulle principali tematiche di carattere regolamentare. pag. 38
ANTONELLA MASSARI
Laureata all’Università Bocconi, a lungo nell’organico di UniCredit con ruoli di responsabilità crescente, dal 2017 è segretario generale e membro del consiglio di amministrazione di Aipb. pag. 62
Socio fondatore e componente del consiglio direttivo dell’associazione Duchini-Studio del pensiero economico, è docente di economia politica all’Università di Torino. pag. 40
MARIA GRAZIA RINALDI
Laureata in psicologia del benessere e iscritta all’albo degli psicologi. Master in Pnl, ha frequentato corsi e seminari su comunicazione e cace, persuasione e public speaking. Da 10 anni si occupa di selezione dei consulenti nanziari e dei private banker. pag. 82
ANGELO DEIANA
Presidente di Confassociazioni e Anpib (Associazione nazionale private & investment bankers), è considerato uno dei maggiori esperti italiani di economia della conoscenza. pag. 42
ROBERTO FALZONI
Nome storico della nanza svizzera specializzata nella gestione dei grandi patrimoni, è fondatore e proprietario di Denarius conseils & Gestion SA, multifamily o ce basato a Ginevra. pag. 84
ALESSIA ZORLONI
Direttore del master in Art & Luxury Business all’Università Iulm, ha fondato Art wealth advisory, specializzata nell’o erta di servizi di art advisory e nella formazione executive. pag. 44
ALESSANDRO TAGLIETTI
Portfolio manager presso Denarius Conseils & Gestion, specializzato nella gestione nanziaria dei grandi patrimoni e esperto di data science e intelligenza arti ciale. pag. 84
Nuovi servizi e opportunità
Il Wealth Management e Private Banking di UniCredit accelera il suo ritmo di crescita
Miraglia (head): “Focus su club deal company, consulenza per insurance e real estate”
DI LUIGI DELL’OLIO
Il 2025 si apre con grandi incertezze a livello macro, ma anche con un’economia che - a dispetto di alcune previsioni - continua in e etti a crescere. Abbiamo chiesto a Renato Miraglia, responsabile Wealth Management e Private Banking Italy di UniCredit, quali sono i principali temi in agenda, le tendenze e le prospettive dell’industria wealth e private per il nuovo anno.
Cominciamo dai clienti. Quali sono oggi le loro principali esigenze?
Stiamo attraversando una nuova fase: dopo anni di tassi bassi la clientela si è velocemente abituata ad un rendimento del 3% (dato negli ultimi trimestri dalla curva euro a breve) come parametro delle prestazioni per gli attivi nanziari liquidi. Dal nostro osservatorio registriamo da parte dei clienti un’esigenza, dettata dall’incertezza di scenario e di mercato, che li porta a favorire in modo forte l’intenzione di proteggere il patrimonio prima ancora della ricerca di un rendimento nel lungo periodo. Ciò ha un po’ limitato la propensione a prediligere capitali di rischio, rendendo
preferibile rimandare decisioni di investimento. Il contesto attuale, caratterizzato da tassi in contrazione e da uno scenario molto complesso, determinato da numerosi con itti e varie alternanze sulla scena politica, rimette al centro - e da questo punto di vista direi ‘ nalmente!’ - il valore dell’asset allocation. Quest’ultima però, a nostro parere, deve essere accompagnata da molta più selettività sui singoli strumenti e, soprattutto, sui singoli emittenti. Il nostro compito è riportare con più slancio la visione sul ruolo di temi di lungo periodo. Ad esempio, l’innovazione tecnologica e le implicazioni diverse su servizi e manifattura, gli e etti dei movimenti nel panorama geopolitico, gli elementi che riguardano una crescente attenzione ai cambiamenti climatici nell’allocazione di molti clienti che oggi restano ancorati ai bond.
Qual è quindi il vostro focus 2025 per la clientela?
Anche nel 2025 saremo impegnati ad accompagnare i nostri clienti con una consulenza personalizzata, basata sulla diversi cazione e sulla ricerca continua di opportunità
La nostra forza è data dall’essere un gruppo bancario paneuropeo con una presenza capillare e storicamente radicata in Italia
con l’obiettivo di preservare e accrescere la loro ricchezza. Resta fondamentale il dialogo, sempre più ampio e strategico, con i diversi segmenti di clientela sui tanti aspetti al centro di un percorso di protezione e indirizzo del patrimonio nella sua complessità. Sui temi di wealth planning, in particolare, con iniziative legate al passaggio/coinvolgimento generazionale nella governance di famiglie e holding, con crescente attenzione ai temi della longevità, che ha ritardato diversi di questi passaggi, dell’advisory assicurativo e del co-management dei patrimoni delle aziende familiari, segmento cruciale dell’industria in Italia per il quale mettiamo a disposizione le competenze corporate e large corporate con le skill peculiari del wealth management, realizzando così sinergie a valore aggiunto per la clientela.
In un Paese che produce poca nuova ricchezza, come valorizzare quella esistente?
Nel contesto economico e nanziario che abbiamo davanti riteniamo ineludibile investire una parte consistente dei propri attivi in azionario, quotato o privato, come leva per valorizzare la ricchezza esistente. I mercati scontano già una riduzione delle curve, quindi la parte obbligazionaria in portafoglio avrà, nel tempo, sempre più un ruolo difensivo. L’incertezza del contesto a livello “micro” rende il “premio” sul credito un elemento
da valutare bene e caso per caso, con una preferenza per il credito europeo di qualità ed il debito bancario. Sempre considerando una forte componente di selettività, un ruolo importante lo avranno anche private debt e private equity. Su questo fronte, a nostro parere, più che una partecipazione indistinta alle asset class, la di erenza maggiore in termini di qualità può farla il coinvolgimento delle famiglie imprenditoriali più importanti in programmi di investimento speci ci o in singoli deal scelti. Anche il Real Estate o re leve interessanti per la valorizzazione dei patrimoni. Considerando anche il contesto e gli scenari che abbiamo davanti per il Paese, noi ci stiamo impegnando per aiutare i nostri clienti su più fronti. Ad esempio, ragionando con loro sul ruolo futuro che avranno gli asset immobiliari non utilizzati a ni personali che spesso sono ancora ricercati come primo investimento patrimoniale della famiglia. Più in generale, per mission e grazie alla forza del network paneuropeo che contraddistingue UniCredit in termini di competenze e risorse, siamo determinati ad accompagnare gli imprenditori in un percorso di crescita capace di generare nuova ricchezza. Ciò a bene cio loro e, per naturale conseguenza, del Paese.
Come avete chiuso il 2024 e cosa attendersi dal 2025?
Quello appena concluso è stato un anno davvero positivo per la performance del gestito.
In particolare, il nostro portafoglio “bilanciato tipo”, con il 30% di allocazione azionaria strategica, ha registrato nel periodo da inizio anno a dicembre una performance intorno all’11%.
Più in generale, nel 2024 abbiamo registrato una progressiva ripresa della crescita della raccolta gestita, soprattutto a partire da marzo, supportata anche dal lancio del nostro servizio di consulenza a pagamento, My Advisory, con fee “on top”.
Inoltre, abbiamo chiuso l’anno con un saldo netto di nuovi clienti, sia sul Private Banking che sul Wealth Management, ampiamente positivo. Lo scorso anno ha visto anche una forte crescita della brand recognition da parte dei clienti. La percezione del valore di UniCredit sul mercato è forte. Ciò è frutto di una serie di componenti, come i risultati del piano industriale, l’e cacia comprovata del modello sinergico di banca unica in tutti gli ambiti di attività - dal Corporate al Large Corporate al Group Investment Strategy, ai tanti deal chiusi con le “fabbriche” di Client Solutions – ed è evidenziata dall’andamento del titolo. Tutto ciò ci sta portando ad ampliare il business anche sulla clientela Private e Wealth. Lo vediamo dai numeri, molto interessanti, sulla crescita delle fees e del margine di servizi. Nel 2025 ci aspettiamo che queste tendenze non solo si confermino, ma si ra orzino anche. Ciò in un contesto per gli investimenti meno semplice che
143
Le masse in gestione, in miliardi di euro
140 mila
Il numero dei clienti
800
I private banker
riteniamo comunque favorevole al ruolo del Private Banking.
Come puntate a fare la di erenza nel 2025?
La nostra forza è data dall’essere un gruppo bancario paneuropeo con una presenza capillare e storicamente radicata sul territorio italiano, qualità che ci sono state riconosciute anche da premi prestigiosi, come il Best Private Bank on Territories ricevuto nel 2022 e nel 2024 nell’ambito dei Private Awards. In UniCredit un cliente Private o Wealth ha a sua disposizione una rete di professionisti dedicati e altamente quali cati e i vantaggi dell’accesso ad una grande banca commerciale e ad una banca d’investimento unica, con fabbriche prodotto a livello Europeo, grazie alla piattaforma di Client Solutions. Elementi che vogliamo portare in modo più prossimo
sul territorio, dove il cliente ha i suoi principali interessi. Questo si traduce in concreto in soluzioni e servizi dedicati che consentono la realizzazione di una consulenza patrimoniale su misura e capace di andare oltre la nanza. A ciò si aggiunge la presenza dei nostri specialisti di Wealth Advisory e di Strategic Advisors per la clientela UHNWI che permettono di o rire angoli di dialogo esclusivi sulle varie tipologie di clienetela.
Cosa c’è all’orizzonte nel Wealth e Private UniCredit?
Per quel che riguarda il Private Banking e il Wealth Management, anche nel 2025 adatteremo il nostro modello di servizio al contesto con diverse novità. Prima cosa: ampliamo lo sviluppo della consulenza olistica sulla protezione con gli “Insurance Protection Advisors”. Parliamo di una trentina di professionisti altamente specializzati sull’ambito dell’insurance e impegnati nella valorizzazione del ruolo che le TCM, polizze salute e coperture assicurative su patrimonio immobiliare e capitale umano, possono e devono avere per i nostri clienti. Altro elemento di una consulenza patrimoniale e familiare sempre più estesa ed e cace. Puntiamo poi ad un ra orzamento su alcune partnership - l’ultima in ordine di tempo è quella stretta a dicembre con Blackstonenell’ambito dei veicoli di Private Markets, favorendo gli open end
PERCHÉ SEI UNICA
Meriti una banca che non ti farà mai sentire un numero. Dove verrai accolta da persone speciali, ascoltata in ogni momento e supportata da professionisti attenti. E dove il tuo patrimonio sarà accudito con cura ed attenzione.
Perché sei unica.
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fund come soluzione per le famiglie Private e Wealth. Ancora, abbiamo in programma il lancio di una nostra Club Deal Company. Una realtà capace di o rire alla nostra clientela Ultra High, in modo esclusivo e riservato, le nostre idee e proposte di co-investimento alle storie di successo che abbiamo individuato per questo target. Continueremo inoltre ad arricchire il valore percepito dai clienti sulla consulenza evoluta e sulla consulenza immobiliare con il rilancio dei servizi di UniCredit RE Services,
sempre più orientati alla clientela di alto pro lo del Gruppo.
I numeri del wealth e private UniCredit tra aum e private banker?
Il Wealth e Private di UniCredit gestisce masse pari a oltre 143 miliardi di euro, considerando anche la nostra Cordusio duciaria, con l’obiettivo di preservare e sviluppare in senso ampio nel tempo i patrimoni dei propri clienti che sono più di 140mila. Per loro è a disposizione un team composto
da circa 1.400 persone, di cui 800 Banker e specialisti, attivi in 131 città in Italia, tramite liali esclusive distribuite in modo capillare sull’intero territorio nazionale.
Puntate a prendere altri private banker? Quanti e quali caratteristiche devono avere?
Nell’industria del Wealth e Private c’è siologicamente molta competizione. E spesso si tende a valutare il valore del portafoglio prima e più di quello del professionista. In UniCredit
Torna al centro il valore dell’asset allocation
accompagnata da maggiore
selettività
Riportiamo con più slancio la visione sul ruolo di temi di lungo periodo
mi fa piacere sottolineare che l’aspetto valoriale è fondamentale. Siamo e continueremo ad essere aperti al mercato per inserire nuovi professionisti con l’obiettivo di alzare ancor di più il livello di servizio e di interlocuzione per la nostra clientela, sfruttando al massimo il nostro modello di prossimità. È in atto un cambio generazionale che stiamo accompagnando, tra l’altro, inserendo nei team di Private Banking e Wealth Management giovani con grande attitudine all’ascolto attivo della clientela, con esperienze in altre aree della Banca e che a anchiamo a banker più esperti e nel nostro team da anni. A ciò si aggiunge una forte attenzione ai temi della formazione che riteniamo nodali in un’ottica di eccellenza del servizio per i nostri clienti e per creare basi solide alla struttura dei senior banker di domani. Per questo, ad esempio, abbiamo costruito con la UniCredit University programmi dedicati ai nuovi banker e ai senior in grado di accompagnare l’evoluzione del ruolo nel nuovo contesto. Puntiamo a creare con le nostre persone un forte coinvolgimento nel progetto e negli obiettivi dell’azienda, lavorando sul senso di appartenenza e sullo spirito
di squadra, mettendo al centro le persone ed il merito. Professionisti soddisfatti e motivati a raggiungere obiettivi individuali e di team, infatti, contribuiscono naturalmente alla crescita del business. Ci sono poi dinamiche che portano ad inserire anche da noi professionalità con contratti da consulenti nanziari o contratti “ibridi”, per integrare la nostra presenza in territori dove abbiamo ancora un potenziale di crescita rilevante. Formule che scegliamo senza mai rinunciare ad un “ tting” perfetto con i tre valori che sono al centro del nostro processo decisionale e di tutto ciò che facciamo, ovvero: integrità responsabilità e attenzione.
Intelligenza arti ciale: più minaccia o opportunità per il settore?
La tecnologia che migliora il servizio non può essere considerata una minaccia. L’IA ha tante applicazioni utili che possono in concreto aiutare banker e specialisti ad o rire un servizio sempre migliore ai clienti del nostro Private Banking e Wealth Management, grazie a personalizzazione ed e cienza. Noi però la consideriamo una opportunità di supporto, da
contestualizzare bene nell’ambito di un processo, di relazione e produttivo, che non può prescindere dalla centralità delle persone. Il rapporto tra il banker e il cliente per noi è e resta la chiave di un Private Banking di successo. Anno dopo anno l’IA porterà diverse applicazioni utili soprattutto nel back e nel middle end, dando ancora più valore all’interazione tra professionisti e clienti. Occorre lavorare sulle skill necessarie per far proprie e utilizzare queste nuove funzionalità, perché poi saranno le persone a valorizzarle con la clientela.
Parliamo un po’ di lei: quali sono i suoi hobby e come impattano sul lavoro quotidiano?
Non ho un hobby in particolare, mi piace molto la musica. Da ragazzo accarezzavo il sogno di lavorare nell’industria discogra ca, poi ho studiato econometria ed è iniziato un percorso diverso. Con le modalità di lavoro di oggi, sempre interconnessi, è fondamentale riuscire a ricaricarsi di energie siche e soprattutto mentali. Io lo faccio dedicando il mio tempo libero alla mia famiglia. Per me il “worklife balance” è la capacità di tenere quanto più possibile separate la vita personale e quella professionale, evitando che l’una e l’altra si “contaminino” e permettendo che ad ognuno dei due ambiti sia riservato tempo “di qualità”. Ciò a mio parere va a bene cio di tutti: di se stessi e di chi ci sta accanto, in u cio e a casa.
Scott Kapnick
BlackRock ha annunciato a ne 2024 di aver siglato un accordo con Hps Investment Partners, gestore di investimenti nel credito con circa 148 miliardi di dollari in gestione. Il gigante dell’asset management ha messo sul piatto circa 12 miliardi di dollari, con il 100% del corrispettivo pagato in azioni. “Il futuro del reddito sso è la creazione di portafogli composti da investimenti sia nel quotato, sia nei private markets, per ottimizzare liquidità, rendimento e diversi cazione”, si legge in una nota di usa dalle parti alla rma dell’accorso.
KAPNICK È IL CHIEF EXECUTIVE OFFICER DI HPS, NATA COME UNITÀ DI HIGHBRIDGE CAPITAL MANAGEMENT, UNA SUSSIDIARIA DI JPMORGAN ASSET MANAGEMENT. SUCCESSIVAMENTE LA SOCIETÀ È STATA ACQUISTATA DA UN TEAM DI DIRIGENTI. È ACCREDITATO DA FORBES DI UN PATRIMONIO
PERSONALE SUPERIORE AI 3 MILIARDI DI DOLLARI. CON QUESTA ACQUISIZIONE, BLACKROCK MIRA A SFRUTTARE IL POTENZIALE DI CRESCITA DEL MERCATO DEL DEBITO PRIVATO, CHE SI PREVEDE RADDOPPI NEI PROSSIMI ANNI, RAGGIUNGENDO 4,5 TRILIONI DI DOLLARI ENTRO IL 2030.
Gli studi
Si è laureato al Williams College (università ubicata a Williamstown, nel Massachusetts) e ha conseguito un Mba presso l’Università di Chicago. Successivamente si è specializzato alla London School of Economics & Political Science.
Le origini
Suo padre Harvey è stato ceo di Arthur Andersen, ruolo che ha lasciato nel 1979 (ben prima che la società fallisse) dopo aver sollevato preoccupazioni su conflitti di interesse.
La carriera
Prima di Hps, Kapnick è stato membro del comitato direttivo e co-responsabile del Global Investment Banking di Goldman Sachs, quindi co-ceo di Goldman Sachs International.
Filantropia
Con la sua Kapnick Foundation sostiene molte istituzioni accademiche e artistiche. Di recente ha donato 10 milioni di dollari per sostenere gli studi dei giovani interessati ad approfondire l’ambito degli investimenti nei private markets.
Presenza globale
Hps gestisce 14 uffici tra Stati Uniti, Europa, Medio Oriente e aria Asia-Pacifico, impiegando oltre 760 persone. Una struttura che BlackRock ha affermato di voler confermare in toto.
La svolta
Nel 2009, in seguito alla crisi finanziaria globale, molti fondi d’investimento alternativi sono stati sommersi dalle richieste di riscatto e hanno chiuso o si sono ridimensionati. Hps, che aveva scommesso al ribasso sui titoli finanziari, ha invece conosciuto una stagione d’oro.
CAPITALIZZAZIONI
IL VALORE DEI PRINCIPALI MERCATI FINANZIARI STATUNITENSI IN TESTA CI SONO I LISTINI AZIONARI, SEGUITI DAL REAL ESTATE
EQUITY I MERCATI AZIONARI USA SONO CRESCIUTI DEL 20,5% DAL TRIMESTRE 2023 AL SECONDO TRIMESTRE 2024
IMMOBILIARE RESIDENZIALE
È CRESCIUTO DEL 6% SU BASE ANNUA, MENTRE QUELLO DEGLI IMMOBILI COMMERCIALI SI È RIDOTTO DEL 10,8%
64,4
TRILIONI DI DOLLARI
IMMOBILI COMMERCIALI
TITOLI DEL TESORO
59,8
TRILIONI DI DOLLARI
21,8
TRILIONI DI DOLLARI
26,9
TRILIONI DI DOLLARI
LE GRANDI AZIENDE TECNOLOGICHE HANNO TRASCINATO WALL STREET NEL CORSO DELL’ANNO, PROIETTANDO LE BORSE VERSO NUOVI RECORD STORICI
7,8
TRILIONI DI DOLLARI
TERRENI AGRICOLI
OBBLIGAZIONI INVESTMENT GRADE
BOND HIGHYIELD
1,6
TRILIONI DI DOLLARI
3,5
TRILIONI DI DOLLARI
PRESTITI A LEVA
1,4
TRILIONI DI DOLLARI
Al fianco delle dinastie
L’Associazione italiana family o cer si avvicina al traguardo dei 20 anni
Misciattelli (presidente): “Professionisti con una visione globale dei patrimoni”
“Occorre fare un salto culturale da impresa familiare a dinastia, considerando i patrimoni in ottica multigenerazionale, anche alla luce dei possibili eventi di liquidità”. È l’invito che arriva da Patrizia
Misciattelli delle Ripe, presidente di Aifo-Associazione italiana family o cer, l’organizzazione dei professionisti del settore che a giugno taglierà il traguardo dei 20 anni, nonché impegnata come mentor in progetti di passaggio generazionale e relatrice in numerosi convegni e seminari sul tema.
Misciattelli delle Ripe ha fondato
Aifo dopo un’esperienza ventennale nel private banking, che l’ha portata – tra le altre cose – a diventare board director di Finanza e Futuro Holding, general manager di Bnl Investimenti Sim, country manager di J. Rothschilimd Assurance, ceo di Nascent Sim e vice president di Nascent Life. È autrice di volumi pubblicati con Il Sole 24 Ore e Franco Angeli.
Cominciamo dall’inizio? Come e perché è nata Aifo?
L’esperienza maturata nel private banking mi ha portato a cogliere la
Le aree di intervento del professionista sono essenzialmente tre
La prima riguarda la dimensione immateriale del patrimonio, quindi lo scopo, i valori e le regole
La seconda, la protezione e valorizzazione dei beni reali, dall’arte al real estate
necessità di un’associazione in grado di promuovere la cultura del family o ce nel nostro paese.
A questo proposito, di cosa si occupa un family o cer, in cosa si di erenzia la sua attività da quella di una private banker? Il family o cer è un professionista chiamato ad avere una visione globale del patrimonio familiare in ottica multigenerazionale. Siamo consapevoli che non è facile avere un’idea globale e – al contempo – circoscritta della sua attività e proprio per questa ragione abbiamo chiesto, e poi ottenuto dal 2019, dal Mise, oggi MiMit, un documento sulla quali cazione in
dieci punti (lo riportiamo nel box in pagina, ndr) che identi ca la quali cazione professionale. Tra le altre cose, è importante considerare che il possesso di adeguate competenze nanziarie è condizione indispensabile, ma non su ciente per svolgere in maniera adeguata questa attività, che richiede un approccio da strategist e conoscenza avanzate nel campo del risk assesment.
Possiamo sintetizzare gli ambiti dell’attività?
La visione strategica, alla quale facevo riferimento, deve essere nalizzata a garantire la longevità del patrimonio, tenendo in considerazione non solo gli interessi degli attuali membri della
famiglia, ma anche i futuri aventi diritto.
Le aree di intervento del professionista sono essenzialmente tre. La prima riguarda la dimensione immateriale del patrimonio, quindi lo scopo, i valori e le regole. La seconda, la protezione e valorizzazione dei beni reali, dall’arte al real estate. Questa parte richiede l’analisi degli asset economici come valore dell’impresa di famiglia, quali ruolo gioca nel patrimonio di famiglia e come lo condiziona. Non sta al family o cer fare valutazioni imprenditoriali, bensì valutare lo stato di salute dell’impresa e come condiziona il patrimonio globale in termini di ussi di cassa, dividendi,
impegni futuri, nonché come incidono tutte le partecipazioni in economia reale, come club deal e quote di minoranza.
Il terzo ambito è quello nanziario, che punta all’equilibrio globale e al recupero di performance.
In de nitiva la nanza è uno strumento, il più misurabile ed e ciente, ma comunque il suo è un ruolo di supporto a una visione strategica del patrimonio globale.
In campo nanziario, così come in molti altri ambiti dell’economia, si parla molto dell’impatto dell’intelligenza arti ciale. Vale anche nel vostro ambito? Dipende dall’angolo di osservazione.
Nell’analisi e storicizzazione dei dati, l’AI può essere di grande supporto. Ma nell’interpretazione originaria e originale della storia e degli obiettivi della famiglia direi di no.
Quanti sono i family o ce e i family o cer italiani?
Non si tratta di un settore misurabile come avviene per i fondi, le Sim, le Sgr o altri veicoli soggetti a vigilanza e a iscrizioni a elenchi o albi. Il family o ce non è un’entità giuridicamente riconoscibile, ogni famiglia può decidere se dichiarare o meno l’attività di un FO. Dal canto nostro osserviamo un incremento nel numero di diretti membri di famiglie che frequentano l’associazione e le nostre iniziative di formazione oltre che professionisti che si occupano di single FO.
Quali sono le principali di erenze rispetto ad altri mercati comparabili al nostro?
Rispetto al resto d’Europa, l’Italia ha una scarsa familiarità con gli investimenti alternativi, quindi una minore propensione a programmare con un’ottica di lungo periodo. Nella pratica, questo signi ca che gli investimenti diretti nell’economia reale, nei fondi di private equity e nel venture capital pesano complessivamente intorno al 20% degli investimenti curati dai family o ce. Una quota molto ridotta che rallenta la creazione di nuova ricchezza. Negli ultimi due decenni abbiamo assistito a tanti eventi di
liquidità che faticano a trasformarsi in forme di nuovi investimenti. Al di là delle implicazioni economiche, questo sta a signi care una ridotta ducia verso il futuro.
Quanto sono di use l’impact investing e la lantropia?
Purtroppo ancora poco rispetto ad altri paesi occidentali. In parte pesa la struttura dei patrimoni, che ri ette quella imprenditoriale, dominata da realtà di ridotte dimensioni. Per il resto, pesa un ritardo culturale su questi temi.
Chiudiamo con Aifo. Vi avvicinate al traguardo dei 20 anni: su cosa punterete da qui in avanti?
Continueremo a puntare su tre direttrici, accogliendo i nuovi spunti che arrivano dal mercato. La prima è l’education, con l’academy diretta dalla vicepresidente Fadrique de Vargas Machuca, che conta ormai quasi 40 docenti. Stiamo accogliendo iscrizioni per 20esima edizione del master in Family o cer; abbiamo 400 persone che lo hanno già frequentato e costituiscono una parte della nostra community, risorse preziose per i workshop e gli approfondimenti tematici che organizziamo in maniera continuativa. Questi ultimi sono il secondo ambito di attività, con gli eventi sempre più spesso incentrati sugli investimenti alternativi, cercando di cogliere gli stimoli che arrivano dall’estero. In ne c’è la dinamica associativi, accompagnata dall’a ancamento diretto ai single FO che richiedono un supporto.
Nel 2019 Aifo ha ottenuto dal ministero dello Sviluppo Economico l’inserimento nell’elenco delle associazioni professionali che rilasciano l’attestato di qualità dei servizi di qualificazione per la categoria professionale del family officer. L’attestazione riguarda l’approfondimento delle competenze in dieci ambiti.
Il family officer coordina la protezione, gestione e trasmissione di grandi patrimoni familiari. È tenuto a:
1) redigere il consolidato patrimoniale del cliente, documento che riassume le posizioni patrimoniali nelle diverse asset class: asset liquidi, asset finanziari, partecipazioni, immobili, arte e collectibles, altri beni reali della famiglia;
2) strutturare tutte le procedure per gli adempimenti amministrativi legati al patrimonio (pagamenti, incassi,…);
3) monitorare l’equilibrio rischio/performance dell’intero patrimonio e garantire un puntuale sistema di reporting;
4) selezionare e coordinare i rapporti con le istituzioni finanziarie e i gestori per l’adeguata efficienza del patrimonio liquido e del patrimonio finanziario del cliente;
5) operare per un adeguato e trasparente controllo dei costi relativi alle prestazioni esterne;
6) assicurare un’adeguata copertura dei rischi collegati ai beni, alle persone e agli eventi;
7) mantenere la relazione con tutte le strutture professionali (i.e. avvocati, commercialisti, trustee);
8) affiancare i professionisti per la stesura e il controllo del consolidato fiscale della famiglia allargata (discendenti e ascendenti);
9) promuovere la consapevole organizzazione di quanto necessario per un adeguato progetto di continuità tra le generazioni, curando i percorsi di valutazione del capitale umano, dei regolamenti e delle strutture giuridiche connesse, nonché della stesura della “Carta dei Valori della Famiglia”;
10) essere in grado di valutare operazioni di investimento diretto che la famiglia voglia attuare, anche con riferimento a temi di impact investing e filantropia.
Nasce Mediobanca Premier.
La preparazione dei nostri consulenti per la gestione del risparmio delle famiglie italiane.
L’ACRONIMO
MICAR
IL MARKETS IN CRYPTOASSETS REGULATION
È LA NORMATIVA DELL’UNIONE EUROPEA RELATIVA
AI MERCATI DELLE CRIPTOATTIVITÀ. NASCE CON L’INTENTO
DI CREARE UN QUADRO NORMATIVO COMUNITARIO
ARMONIZZATO PER IL SETTORE.
FINALITÀ
È stata messa a punto con l’intento di sempli care l’adozione di soluzioni basate sulla Blockchain (cripto-currency, token di sicurezza e stablecoin), proteggendo al contempo utenti e investitori.
TRASPARENZA
LA DISTINZIONE
I token di moneta elettronica (Emt), stabilizzano il loro valore in relazione a una moneta u ciale; i token collegati ad attività stabilizzano il loro valore in relazione ad altre attività (Art); in ne vi è la categoria residuale ‘other than’, che comprende le altre cripto-attività.
Il Regolamento Ue disciplina i requisiti di trasparenza e divulgazione per l’emissione e il commercio di cripto-attività, e gli obblighi di autorizzazione e supervisione per emittenti e fornitori di servizi.
L’ENTRATA IN VIGORE
Le disposizioni del Micar non entrano in vigore tutte assieme. Le regole sui token riferiti ad asset e su quelli relativi alla moneta elettronica sono entrate in vigore il 30 giugno 2024, mentre quelle relative agli utility token dal 30 dicembre dello scorso anno.
OBBLIGHI DI GOVERNANCE
Ogni emittente deve includere una descrizione dettagliata dei processi di governance relativi allo sviluppo, alla manutenzione e all’implementazione del piano di recupero delle cripto-attiità, comprese le responsabilità dei soggetti coinvolti.
Costruiamo relazioni che durano.
Da oltre 50 anni, ci impegniamo a creare e a rendere più forti le relazioni con i nostri Clienti. Lo facciamo attraverso una consulenza finanziaria che svolgiamo con professionalità, riservatezza e continua innovazione. Da sempre, infatti, mettiamo a disposizione di ogni Cliente le nostre migliori competenze.
L’isola del business
Malta attrae investitori internazionali puntando su scalità e burocrazia snella
Catalfamo (LifeStar): “Bastano due settimane per avviare un noti ed fund”
DI LIUGI DELL'OLIO
“Una comunità piccola, ma molto internazionale, che ha l’inglese come lingua u ciale, con la maggior parte della popolazione che comprende e si esprime bene anche in italiano”. È la fotogra a di Malta scattata da Paolo Catalfamo, che nell’isola guida il gruppo nanziario Lifestar, dopo una lunga esperienza che lo ha portato – tra le altre cose – a fondare e guidare Franklin Templeton in tutta Italia, a insegnare in atenei prestigiosi come la Bocconi di Milano, l’Università di Miami e la Villanova University di Filadel a e a prestare consulenza al Cnel sull’attrazione degli investimenti esteri. È inoltre Presidente per l’Italia e membro del consiglio di amministrazione a Washington DC della National Italian American Foundation (associazione che rappresenta i 23 milioni di italoamericani).
Come si vive da italiani a Malta?
Direi molto bene per il suo mix tra cultura mediterranea e anglosassone e per la grande attenzione verso gli investitori.
Sono sbarcato sull’isola per rilevare una compagnia assicurativa: l’idea
era di rilanciarla e ripartire, ma con la mia famiglia ci siamo trovati molto bene e abbiamo deciso di restarci.
Oggi abbiamo un gruppo che a monte ha LifeStar Holding, quotata alla Borsa maltese, che controlla la compagnia di assicurazioni vita LifeStar Insurance e la società di gestione del risparmio Global Capital Financial Management.
Inoltre il gruppo dispone di alcune proprietà immobiliari, tra cui un castello in Italia e un isola in Croazia e vari immobili a Malta.
Oltre alle attività professionali, sosteniamo lo sport e l’inclusività. A febbraio si è svolta la LifeStar Malta Marathon, che porta il nome del nostro gruppo in quanto
siamo sponsor u ciali di una manifestazione che accoglie non solo professionisti, ma anche bambini e famiglie.
Cosa trova nell’isola un investitore, che invece manca in Italia?
Tutta la normativa e l’apparato burocratico sono organizzati per incentivare gli investimenti.
La tassazione sugli utili societari è al 35%, ma per le imprese straniere che distribuiscono dividendi è prevista la restituzione del 30%, per cui a conti fatti si paga solo il 5%. Quanto ai redditi personali, poi, le imposte sono nell’ordine del 35% per i redditi generati a Malta, con esenzione totale per quelli esteri. Questo sistema sta attraendo molti
La compagnia assicurativa da settembre scorso è sbarcata anche in Italia tramite un master broker che propone la nostra polizza vita caso morte
Puntiamo a crescere ulteriormente nella Penisola, stante il grande apprezzamento per le nostre soluzioni
5%
LA TASSAZIONE PREVISTA SUGLI UTILI SOCIETARI PER LE IMPRESE STRANIERE CHE DISTRIBUISCONO DIVIDENDI
professionisti e imprenditori da tutta Europa e dalla Gran Bretagna, soprattutto dopo che Londra ha rinunciato al sistema impositivo di favore per i res non dom.
Ha detto anche della burocrazia snella. Può farci un esempio? Prendiamo il caso di chi voglia lanciare un noti ed fund, prodotto d’investimento per clientela quali cata. Spesso ci si rivolge al Lussemburgo o all’Irlanda per ridurre le tempistiche rispetto all’Italia, ma in ogni caso la
procedura richiede non meno di sei mesi. Nel caso di Malta, invece, possono bastare anche due settimane.
Operate solo sul mercato locale?
La compagnia assicurativa è leader a Malta con circa 60 mila clienti e da settembre scorso è sbarcata anche in Italia tramite un master broker che propone la nostra polizza vita caso morte. Puntiamo a crescere ulteriormente nella Penisola, stante il grande apprezzamento per le nostre soluzioni.
35%
IMPOSTA SUI REDDITI PERSONALI, SI APPLICA SOLO A QUELLI GENERATI A MALTA
Quali sono i fattori distintivi della vostra o erta? È possibile personalizzare le coperture in base alle necessità del singolo sottoscrittore. Inoltre, se dopo 20 anni di versamenti si è ancora in vita, si ha la possibilità di riscattare metà dei premi versati, mentre dopo 30 anni la totalità degli stessi. In questo modo è possibile disporre di risorse importanti per l’età avanzata. Inoltre abbiamo da poco stipulato un accordo a San Marino e guardiamo con interesse al mercato spagnolo.
Birthing the Impossible
e chip supply chain is, arguably, the most complex mass-scale supply chain on Earth is column covers (at a very high level) the rst half of the chip manufacturing process
BY JOHN BELL (Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature
From the piece of paper to reality. Better, from the GDS II le to the most complex mass production assembly line on Earth. Chip manufacturing has been able to turn an island (Taiwan) into the most technologically advanced piece of real estate on Earth (save for Silicon Valley, maybe). And around Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), an endless collection of rms (ASML, Applied Materials, Lam Research, KLA Corporation amongst the most famous), each contributing for a large or small portion to what TSMC does: that is, the impossible possible.
e Road to Wafers Everything begins with silicon. Silicon must be, rst and foremost, puri ed (no small feat) as silicon pulled out of the ground is not su ciently pure for chip manufacturing purposes. Once silicon is pure (more than 99.9999999% pure, the so-called “9N”, although some usages require up to 99.999999999% (‘11N’) purity), ultra-pure silicon chunks are thrown into crucibles and heated above silicon’s fusion temperatures
(more than 1400 degrees) beginning the so-called Czochralski process.
A separate, single crystal of silicon (also called “seed”) is lowered into the molten silicon and, then, is (very) slowly pulled upward while rotating. Silicon, when pulled out of the crucible, progressively cools down while maintaining its structure as uniform crystal. e process continues until the so-called “ingot” of monocrystalline silicon is out of the molten silicon – a cylinder of silicon, more or less wide (but no more than 30 cms – though research into larger diameters like 450 mm is ongoing) and more or less long depending on the requirements. Once the ingot is out and cooled, it’s sliced into wafers using wire saws equipped with diamondcoated wires or diamond abrasives to obtain the wafers, the circular and thin silicon circles. e wafers, then need to be cleaned through a whole variety of processes.
Silicon’s in Skin
Up next, the oxidation stage, which is about the growth on the silicon wafer of an extremely thin layer of silicon dioxide (SiO2). Silicon
dioxide is an insulator. By growing it in speci c areas, it acts as a barrier that blocks electron ow, e ectively de ning the pathways through which electrons can move within the chip. Also, In MOSFETs, the layer of silicon dioxide (called the ‘gate dielectric’) electrically insulates the gate from the channel while allowing the gate voltage to control the channel conductivity. In addition, silicon dioxide helps with doping: where silicon dioxide is grown, dopants can’t stick ensuring that they end up exactly where they are needed. Having sketched out (some of) the reasons behind the existence of oxidation, it’s worthwhile spending a couple of rows on how it’s done. Oxidation can be done using “wet” or “dry” methods. Wet oxidation, using water vapor, grows the oxide layer faster and is preferred for thicker layers. Dry oxidation, using pure oxygen, yields a thinner, higher-quality layer, ideal for precise applications like MOSFET gate oxides.
e Art of Light Patterns en, photolithography. At its core, the idea is relatively straightforward:
create patterns on the silicon wafer. How that is accomplished, well, that is not straightforward at all. First, photoresist is applied to the whole surface of the wafer. Photoresist is something akin to paint (to the engineers and technicians reading – forgive the crudeness of the comparison) and it happens
to be extremely light-sensitive (although silicon is light-sensitive, this property isn’t leveraged during photolithography; instead, the focus is on the light-sensitive photoresist layer) and, when light falls upon it, it reacts chemically. is is extremely useful as it means that it is possible to use light to create patterns on this layer. So, A ‘mask’ containing the pattern of the chip layer is used in conjunction with optical systems to project the pattern onto the wafer, exposing the photoresist only where needed. e Dutch ASML doesn’t just make a living out of this – it charges hundreds of millions of dollars for a single
machine to “draw” these patterns through extreme ultraviolet (EUV) light with a wavelength of 13.5 nanometers. Depending on the photoresist (which can either be positive or negative), it either becomes soluble or insoluble when exposed to this light. at is instrumental to the next step, which is the developing (in less precise terms, the “washing”) of the silicon wafer + silicon dioxide + photoresist: after developing, the photoresist remains only where it is needed, forming a precise pattern that will guide subsequent processing steps
Etching the Patterns
Now, etching. Once again, the basic idea is, indeed, pretty basic: “print”, or, more precisely, “etch” the patterns that have been drawn on the photoresist on to the wafer. e issue is that, once again, there are many ways of going about this. For example, etching can be wet or dry. Wet etching uses chemical solutions to selectively remove exposed material layers, such as silicon dioxide or metals, based on their chemical reactivity. Dry etching does the same, but through gases and, as the most precise method of the two, it’s worth a few more words. To begin, the choice of the gas is not obvious: there are plenty, each of them with characteristics that make them more or less suitable given the material (usually silicon, but not only) and the process – physical etching bombards the material with high-
energy ions, physically sputtering atoms from the surface without chemical reactions while chemical etching uses gases that, through reactions with the material, make volatile compounds that end up oating away. Usually, these days, the two are combined – ions bombardment and reactive gases (RIE – Reactive Ion Etching). Ions have been mentioned. Evidently, ions are present because gases have been ionized. Once again, there are di erent methods to ionize a gas – gases are perturbed by radio frequency electric elds (that is, electric elds alternate at di erent frequencies), they are subjected to high-frequency electromagnetic waves or they are heated at very high temperatures (uncommon). e nal result is the same: electrons have been kicked o from the atoms, creating ions. Why go at such great lengths to create ions? Because ions have very useful characteristics, such as reacting to electromagnetic elds. In this context, that implies that it is possible to regulate their direction (towards the wafer) and the energy (when they hit the wafer, with how much force do they do that?) in
order to achieve the exact shape and depth of the etched features.
Embedding Dopants
Stage ve, doping. e idea of doping and its importance has already been illustrated so it’s possible to skip ahead to the process. A recurring pattern, there is more than one way of doping the semiconductor. In no particular order, ion implantation (the most common) or di usion. Ion implantation is about bombarding the silicon with dopant atoms –ionized atoms are accelerated before being directed towards the silicon, in which they embed themselves amongst the crystals at di ering depths. Di usion, instead, is about heating the semiconductor in presence of dopants (even here, there are variations – it can be through gas, through liquid sprayed on, through a layer deposited on the semiconductor) – the high temperatures allow dopants to di use themselves in the semiconductor. And with this, we have gotten halfway through the manufacturing process. e next column, we shall nish before moving on to the absolute edge when it comes to chips.
Astrologia nel bicchiere
Micelotta, uno dei barman più noti al mondo, si racconta in un libro
A partire da questo numero pubblichiamo alcuni estratti dell’opera
“Da Giove al cocktail” è il titolo del libro scritto da Tony Micelotta, “Oste Tuareg”, come egli stesso ama de nirsi alla luce della lunga esperienza presso alcuni dei bar più prestigiosi al mondo. Da Londra a Washington, da Genova a Venezia, ha maturato un’esperienza di mezzo secolo, compreso un periodo a Roma in via Veneto e uno molto lungo tra il Grand Hotel di Gardone Riviera e Madonna di Campiglio.
Una carriera che tra le altre cose gli è valsa la “Stella al Merito” ricevuta nel 2012 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per i meriti acquisiti sul campo. Oggi lavora come consulente quality manager per diversi alberghi a 5 stelle. A partire da questo numero pubblichiamo alcuni estratti di “Da Giove al cocktail: il passo è breve. L’astrologia nel bicchiere”, volume edito dalla Compagnia della Stampa Masetti Rodella, ricco di aneddoti e racconti delle sue esperienza di vita e professionali.
Siamo nel 2012, mi sentivo come sbilanciato, non più così tranquillo, tanto da avvertire una voce come un ato sul collo a volermi dire che tutto il convenzionale cercato e autoimpostomi da certi retaggi
provocati da mentalità del passato non faceva interamente parte del mio essere.
Cercavo di non dare peso a quella voce facendo nta di essere sordo, continuando a mettere in campo il mio cinquanta percento di razionalità caratteriale, pensando di fare da scudo a quel inconscio che dentro ognuno di noi a velocità di crociera, arriva sempre a destinazione e come Saturno, piaccia o no, ti porta davanti alla verità dichiarandoti semplicemente in uno stato di crisi.
Nodi al pettine
Proprio così, gli antichi modi di dire non sbagliano mai “tutti i nodi tornano al pettine”. Passavo i giorni e i mesi e quella voce aumentava di volume.
Nel maggio di quell’anno ricevetti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “la Stella al merito”, l’onori cenza di Maestro del Lavoro della Repubblica Italiana. La cosa mi fece un immenso piacere e mi aiutò ad abbassare il volume di quella tediosa presenza vocale, ma per quanto…? Per una manciata di giorni, difatti, una volta assorbitosi
l’incanto dell’essere stato così tanto lusingato “a rieccoci”, come direbbero a Roma Capitale. Non sapevo come muovermi, vero che il lavoro e le responsabilità ad esso connesse la facevano da respingente, ma la talpa dell’inconscio prosegue per il suo tunnel metropolitano della nostra anima. Ultima fermata 2013, ci
siamo, cioè ci sono dentro no al collo: e adesso…?
L’inizio del viaggio
Avevo bisogno di parlare con qualcuno per “nutrirmi” e per mia fortuna, per carattere, ho sempre a rontato la vita a carte scoperte ed è stato forse ciò che mi ha aiutato a far sì che in prima battuta capitassero casuali incontri, a cominciare da una conoscente lacustre benacense, un po’ glia dei ori, che con occhi brillanti mi esclamò che la crisi è da vedere come una fortuna che ti casca addosso: ah grazie, che bello!
E tra me pensai, è una gran bella persona, ma vive proprio nel suo
sciamano, Roberto Zuccali, uno di quelli seri, mi incontrò, anzi, mi scontrò, e nel chiedermi scusa ssandomi negli occhi mi mitragliò addosso pallottole a salve di bellissime parole sul mio essere. Ho sentito dire che è in strettissimo contatto con una famosissima “sciamano” in Siberia.
Dalle letture a Campostela
mondo. Dopo solo pochi giorni mi capita di incontrare al ca é della fermata delle corriere di Gardone Riviera un’altra conoscente, una lady provenzale, la quale, a titolo di amicizia, mi sottopone ad una pratica di numerazione cosmica emettendo un verdetto che sanciva la mia questione prettamente legata a un destino segnato dall’equazione numerica. La mia confusione aumentò nonostante questi due primi approcci casuali mi fecero sentire come incolpevole di chissà quale eventuale colpa. Mi rivolsi a un analista di psicosintesi, variante della psicologia umanistica esistenziale e transpersonale. Per farla breve posso dire che i dialoghi maturati durante le sedute settimanali per l’intero inverno di quell’anno, hanno dato un e etto posi tivo a distanza di anni, quando l’inconscio che ormai riconosco come il nostro angelo custode me le ha catapultate addosso. Da quel punto cominciò un percorso apparentemente confusionario, dico così perché nonostante le diverse frequentazioni decise dal mio istinto sentivo di aver imboccato sentieri diversi che potevano congiungere a un’unica strada: di luce. Frequentai una chinesiologa, sig. ra Ghisla non lontano da casa, frequentai un medico olistico iraniano, il Dr. Razazian, nel suo studio di Brescia. Frequentai una bravissima Counseling, la carinissima Elena Valentini di Brescia. Andai a sbattere involontariamente contro uno
A tutto ciò avevo aggiunto di mio tanta buona lettura, in particolare narrativa e biogra e. Proprio dai primi del 2013-2014 inizia il pellegrinaggio attraverso i vari cammini diretti a Santiago de Compostela, cosa che mi permetto di consigliare chiunque a farlo, difatti oggi mi dico che nché avrò gambe e cuore, camminerò e camminerò a raggiungere le amate terre di Galizia ed Asturia. Ricordo che al terzo cammino scendendo dal Mar Cantabrico verso l’Asturia vidi sul muro in pietra una semplice frase che porterò sempre con me “no existe un manual de la vida”. Faccio un passaggio attraverso la ri essologia plantare, Ali13 ce Arduini, annessa e connessa al corpo e all’anima. Se ci credi aiuta, io ci credo. Per non farmi mancare nulla, sono incuriosito dalla “Biorisonanza magnetica” alla quale mi sono tranquillamente abbandonato ai vari responsi di una macchina saggiamente interpretata da un Biologo con la B Maiuscola, anch’egli bresciano, Massimiliano Tomasoni: fossi io a decidere, Premio Nobel subito.
BANCA IFIGEST
SI RAFFORZA A GENOVA Mirino su Genova. Banca I gest amplia la sede nel capoluogo ligure, con l’ingresso del private banker Umberto Marcenaro (nella foto), 38 anni, proveniente da Intesa Sanpaolo Private Banking, dove era entrato nel 2017 dopo un’esperienza di oltre 10 anni in Banca Carige. In Banca I gest il professionista si focalizzerà in particolare sulle provincie di Genova e Alessandria, e riporterà al direttore della liale di Genova Massimo Losti. “L’ingresso di Umberto da un lato è per noi la conferma della qualità e dell’attrattività della nostra struttura, dall’altro rappresenta per Banca I gest una grande occasione per consolidare ulteriormente una presenza ultradecennale sul territorio ligure e piemontese, fatta di crescita e grandi soddisfazioni”, ha commentato Francesco Cosmelli, responsabile private banking della società.
Cambio al vertice per Bendura Bank
Markus Federspiel si dimetterà da ceo di Bendura Bank il 30 giugno prossimo. Secondo una nota dell’istituto con sede nel Liechtenstein, alla base della decisione vi sarebbe una divergenza d’idee “in merito alle priorità strategiche della banca, in particolare in Asia”. Per la successione è stato designato Philipp Forster (nella foto), che lavora a Bendura Bank da 10 anni, dove nel tempo ha ricoperto varie funzioni in Svizzera e all’estero ed è membro del consiglio direttivo dal 2022. Federspiel ha trascorso 16 anni presso l’istituo, di cui 6 anni come membro del consiglio esecutivo e 3 anni come amministratore delegato.
OTTO INGRESSI
PER FININT PRIVATE BANK
Cresce il team di Finint Private Bank con otto nuovi ingressi per l’istituto
guidato dall’amministratore delegato Paolo Tenderini (nella foto). Da Zurich Bank è arrivato Massimiliano Calza. Al manager è stato a dato un nuovo progetto focalizzato sull’insurance distribution. Ra orzamento in Lombardia con l’ingresso di Graziano Francesco e Carlo Malaraggia, entrambi provenienti da Consultinvest, nonché di Matteo Volpi, da Banca di Piacenza.
Da segnalare anche 3 nuovi private banker a Vicenza: Nicolas Negri, Alessandro Lora e Antonio Preato, tutti provenienti da Banca delle Terre Venete.
Un nuovo ingresso, in ne, nel Lazio, con l’arrivo di Paolo De Persiis (ex Crédit Agricole), operativo nell’area di Roma.
Segnalazione di pregi
Ancora sotto la lente Consob le condizioni entro cui può essere svolta l’attività
L’Autorità chiarisce i limiti tra la segnalazione e la promozione al collocamento
DI PAOLO SOBRINI*
Recentemente la Consob è tornata a esprimersi sulla controversa gura del segnalatore di pregi, confermandone la rilevanza, che continua a suscitare interesse nel panorama nanziario. In particolare, con la nuova Comunicazione 0073137 del 26 luglio 2024 l’autorità di vigilanza ha chiarito ulteriormente i con ni e le condizioni entro i quali può essere svolta tale attività, o rendo una chiave di lettura utile e aggiornata per il settore.
L’evoluzione normativa
L’intervento si colloca in un quadro di evoluzione normativa, sia a livello comunitario sia nazionale, che ha progressivamente conferito legittimazione alla gura del segnalatore, distinguendola chiaramente in ambiti come la distribuzione assicurativa e la mediazione creditizia. Il segnalatore di pregi è il soggetto – persona sica o giuridica – che, nella fase preliminare di una relazione commerciale o nanziaria, presenta un intermediario autorizzato a potenziali clienti, evidenziandone appunto i “pregi”,
ossia le caratteristiche positive, come ad esempio l’expertise professionale o la reputazione. Questa attività, pur rientrando nella prassi del settore, deve rispettare rigorosi limiti per non scon nare in attività riservate, come la promozione o il collocamento.
Il riconoscimento professionale
La regolamentazione di questa attività, assimilabile, per certi versi, al libero procacciatore d’a ari e non sottoposta a riserva, si è sviluppata principalmente attraverso orientamenti della Consob e codici di comportamento delle associazioni di categoria, senza, quindi, una disciplina normativa organica. Un punto di svolta a livello normativo si è avuta con l’introduzione di una disciplina esplicita nel settore assicurativo, a seguito del recepimento della direttiva UE/2016/97, che ha riconosciuto dignità giuridica a questa gura, con tratti distintivi rispetto ad altre in qualche modo simili. La nuova comunicazione della Consob si inserisce in questo contesto, analizzando un modello operativo innovativo e
tecnologicamente avanzato proposto da un istituto di moneta elettronica (Imel).
Il superamento delle due fasi Il modello operativo prevedeva un percorso articolato in due fasi: nella prima, gli utenti venivano informati sull’esistenza dei partner e sui servizi da loro o erti attraverso una lista strutturata con una breve descrizione delle loro caratteristiche principali. Nella seconda fase, avveniva un’interazione diretta tra cliente e partner, attraverso sezioni speci che dell’app interamente gestite dai partner stessi tramite Api (application programming interfaces), che consentivano loro di controllare contenuti e servizi. Il passaggio tra le due fasi era delimitato da una schermata gateway, che non solo separava gli ambienti gestiti dall’istituto e dai partner, ma evidenziava chiaramente al cliente l’identità del partner responsabile della gestione della nuova sezione, tramite un design distintivo e marchi riconoscibili. La Consob ha evidenziato che il modello proposto, inclusivo di banner e strumenti interattivi,
Un punto di svolta a livello normativo si è avuto con l’introduzione di una disciplina esplicita nel settore assicurativo, a seguito del recepimento della direttiva UE/2016/97, che ha riconosciuto dignità giuridica a questa gura
presentava elementi di interazione pre-negoziale che conferivano un carattere promozionale, eccedendo così i con ni della semplice segnalazione.
Il ruolo dei banner nelle app L’Autorità di vigilanza, allineandosi ad alcune comunicazioni precedenti, ha ribadito che, a nché un’attività possa essere quali cata come mera segnalazione, deve limitarsi a fornire informazioni generiche sugli intermediari senza entrare nel merito dei prodotti o stabilire
meccanismi che inducano il cliente alla sottoscrizione di contratti. In particolare, la Consob ha ribadito che l’eventuale uso di banner, pop-up o strumenti analoghi all’interno di app potrebbe integrare un’attività di promozione o collocamento a distanza, qualora tali elementi fossero idonei a instaurare un dialogo diretto con il cliente o a favorire la sottoscrizione immediata di contratti. Tali strumenti devono essere quindi valutati attentamente per evitare scon namenti nella
promozione, che richiederebbe speci che autorizzazioni.
In conclusione, il caso solleva importanti questioni su come tracciare il con ne tra segnalazione e promozione, soprattutto alla luce di modelli operativi sempre più tecnologicamente avanzati e conferma, al contempo, il ruolo centrale della Consob nella de nizione dei con ni di un’attività rilevante nel mercato nanziario.
*Associate di Advant Nctm
Squilibri e risparmio
A livello macro l’Italia so re per l’elevato debito pubblico e i limiti della PA
La s da è incanalare le risorse e le energie private per sostenere la crescita
L’Italia so re da anni di importanti squilibri macroeconomici. Nel tempo questi squilibri, piuttosto che essere a rontati con un coraggioso piano di riforme di lungo periodo, si sono invece aggravati nel tempo. Cosa fare adesso che l’occasione o erta dal Progetto Next Generation Ue e dal Pnrr è di fatto svanita per insipienza progettuale?
Pubblico ine ciente
Vi è un di uso consenso sulla individuazione degli squilibri macroeconomici: in primo luogo l’eccessivo debito pubblico e l’ine cienza della spesa pubblica e della PA, e poi , tra gli altri, un’eccessiva segmentazione del mercato del lavoro, scarsamente partecipato e con la presenza di gap generazionali, di genere e
territoriali; la scarsità di materie prime energetiche da cui discende un eccessivo costo dell’energia; la scarsità di investimenti in istruzione, ricerca & sviluppo da cui discende una produttività stagnante se non decrescente; la scarsità di laureati nelle discipline per i settori ad alto valore aggiunto e per converso un eccesso di laureati in discipline crepuscolari che creano solo eserciti di disoccupazione o sottoccupazione. Fa da contraltare a questi squilibri, la presenza di un settore produttivo privato estremamente e ciente e in grado di competere con successo nei mercati mondiali ( l’export vale circa il 30% del Pil) ed una importante mole di ricchezza privata ( circa 11 mila miliardi) per buona parte consistente in attivi nanziari. Proprio dalla ricchezza nanziaria
degli italiani può ripartire un percorso virtuoso per l’economia del Paese, soprattutto se si inizia a ragionare in termini di mercato unico dei capitali europei.
Cambio di rotta necessario
Come ha segnalato il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, a Barcellona negli ultimi giorni del 2024, prima del Covid circa 300 miliardi all’anno di risparmio europeo veniva investito fuori dalla Ue: se si riuscisse a convogliare il risparmio europeo in investimenti produttivi nella Ue, si avrebbe un incremento di questi ultimi di oltre il 20%. Questo è quello che serve non solo all’Italia, ma all’intera economia europea, al cui futuro il nostro Paese e il nostro risparmio sono indissolubilmente legati.
Nuovi modelli organizzativi
Dalla cultura manageriale ai processi, così la tecnologia rivoluziona la nanza
Il digitale consente di costruire delle value proposition di erenziate per clientela
L’evoluzione tecnologica sta trasformando i business model portando a un profondo ripensamento anche di modelli organizzativi, cultura manageriale, processi e infrastrutture del sistema nanziario.
Trasformazione in quattro step
La digital transformation permette al sistema nanziario di costruire approcci e value proposition diverse per il mercato e per la clientela, integrando nuove soluzioni da o rire ai propri clienti sia come servizio, che per migliorare la customer experience. L’utilizzo di tecnologie come Big Data, Cloud, IoT, IA e Blockchain permette alle organizzazioni nanziarie di: •ridurre gli errori legati ai processi senza base tecnologica; •migliorare e ride nire i processi “embedded” nelle organizzazioni;
•rendere e cace ed e ciente il rapporto con fornitori e clienti; •ridurre i costi sfruttando economie di scala e facendo leva su processi collaborativi.
La carta della sempli cazione Tra i principali vantaggi speci ci che la digital transformation o re alle organizzazioni nanziarie vale la pena di ricordare, innanzitutto, la sempli cazione dei processi organizzativi. La ride nizione e il miglioramento dei processi aziendali attraverso le tecnologie sopra ricordate determina la riduzione delle ridondanze e degli errori che derivano da attività manuali non strategiche. Tale modi ca si traduce in maggiore e cienza, miglioramento dell’operatività e riduzione dei costi. Ma non basta: la digital
L’esperienza omni-channel integrata con l’IA genera un approccio di vendita di prodotti e
servizi che
fornisce un’esperienza
cliente indipendentemente
da come e da dove viene vissuta
transformation ha ed avrà sempre più un forte impatto anche sulla progettazione dei prodotti e dei servizi perché attraverso i canali digitali, il sistema nanziario è sempre più motivato a soddisfare le esigenze dei clienti e, allo stesso tempo, a rispondere in maniera rapida ai loro feedback attraverso i chatbot di IA generativa.
Focus sulla conoscenza
Senza poi dimenticare che conoscere il cliente, i suoi bisogni e le sue speci che richieste, impone di adottare strumenti di IA di analisi dei dati per sapere chi è, qual è la sua domanda di prodotti o di servizi. I dati diventano dinamici, real time, e forniscono informazioni su competitor, consumatori, supply chain e mercati che possono essere sfruttati nei processi decisionali. D’altra parte, l’esperienza omnichannel integrata con l’IA genera un approccio di vendita di prodotti e servizi multicanale che fornisce ai clienti una esperienza del cliente indipendentemente da come e da dove viene vissuta. Il cliente, infatti, può fare acquisti on-line dal computer, attraverso il telefono, o in
una liale sica e l’esperienza nale è assolutamente uguale ovunque. Ecco perché l’evoluzione del contesto competitivo digitale sta portando al mutamento delle condizioni in cui il mercato bancario e nanziario si trova ad operare. Nuovi attori e nuove spinte regolamentari guidate da
IA e trasformazione digitale sono i fattori che hanno contribuito alla realizzazione di tale evoluzione.
Imparare a navigare a vista
Un grande scenario di cambiamento che costringe tutti a una specie di navigazione a vista verso un futuro di mondi inesplorati perché
potrebbero dischiudere spiagge morbide da qualche parte, ma anche scogliere pericolose da altre. Che siano spiagge o scogliere, l’unica cosa di cui siamo certi è che sul sistema nanziario si sta per abbattere una tempesta mai vista di innovazione profonda e complessa da gestire.
Antony Gormley, Shame, 2023
Cortesia: l’artista e GALLERIA CONTINUA. Copyright: © l’artista. Fotografo: Huang Shaoli
Gormley a Pechino
La mostra ripercorre la produzione dello scultore britannico Body Buildings è in esposizione alla Galleria Continua
DI ALESSIA ZORLONI
Presentata da Galleria Continua
nella sua sede cinese, presso l’Art District 798 di Pechino, e visitabile fino al 15 aprile 2025, la mostra personale di Antony Gormley, intitolata Body Buildings, sollecita una riflessione critica su come gli ambienti che costruiamo siano in grado di rimodellare la nostra esistenza quotidiana e la percezione che abbiamo di noi stessi.
Un pensiero che l’artista porta avanti da oltre quarant’anni, individuando nel corpo umano l’unità di misura universale dello spazio abitato. L’esposizione indaga la relazione tra la nostra specie e l’ambiente edificato (built environment), ossia tutti quegli spazi e strutture create dall’uomo, come edifici, strade e altre infrastrutture. L’opera centrale, “Resting Place II”, evoca l’immagine di un fitto labirinto in cui i visitatori sono incoraggiati ad addentrarsi e ad esplorare liberamente. Il campo disseminato di 132 corpi a grandezza naturale, ciascuno
realizzato con mattoni di terracotta impilati, esplora il concetto del corpo a riposo.
La mostra
Nato a Londra, Antony Gormley (1950) è riconosciuto a livello internazionale per le sue sculture che esplorano il rapporto fra il corpo umano e lo spazio. I suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo in mostre allestite alla National Gallery di Singapore, alla Royal Academy of Arts di Londra, al Philadelphia Museum of Art e all’Ermitage di San Pietroburgo. Membro della Royal Academy e del Royal Institute of British Architects, Antony Gormley ha ricevuto la laurea ad honorem dall’università di Cambridge.
Il mercato
L’artista britannico, vincitore di un Turner Prize, ha da tempo quotazioni elevate e un collezionismo internazionale.
I lavori più quotati nel mercato
Le opere hanno richiesto elevati costi di realizzazione per la rarità e la complessità della composizione
Cortesia: l’artista e GALLERIA CONTINUA
Copyright: © l’artista. Fotografo: Huang Shaoli
secondario sono stati prodotti tra gli anni Novanta e l’inizio del Duemila. Il record d’asta è stato stabilito nel 2017 quando Christie’s Londra ha aggiudicato a 5,87 milioni di dollari dollari A Case for an Angel, una grande scultura dell’89, larga più di otto metri, mentre nel 2011 la Antony Gormley, Resting Place II, 2024.
stessa casa d’aste ha battuto a 4,72 milioni di dollari Angel of the North (Life-Size Moquette), un lavoro simile, un po’ più piccolo, del ’96. Le sculture più richieste in asta si collocano nella fascia di prezzo che va da 250mila a 500 mila dollari e cinque dei suoi top lot recenti sono
stati aggiudicati a prezzi superiori a due milioni di dollari.
Le gallerie Trattati a San Gimignano dalla Galleria Continua, a Salisburgo dalla Galerie Thaddaeus Ropac e a Londra dalla White Cube,
IL SUCCESSO NELLE ASTE INTERNAZIONALI
1A Case for an Angel (1989) Scultura 2017
2Angel of the North (1996)Scultura in ferro 2011
3Angel of the North (1997)Scultura in ferro 2008
4Angel of the North (1997)Scultura in bronzo 2018
5Angel of the North (1997)Scultura in bronzo 2024
6Building 6-10 (2015) Scultura in ferro 2018
7Aggregate (2004) Scultura in acciaio 2014
8Angel of the North (1997) Scultura in bronzo 2014
9Stand III (2008) Scultura in ferro 2021
10 Turn V (2013) Scultura in ferro 2022
i lavori di Gormley richiedono un investimento compreso tra 300-800mila dollari. Il loro costo dipende dalla rarità, dalla complessità della composizione, dai materiali e dalle dimensioni. Le opere della serie Blockwork,
per esempio, sono realizzate in pezzi unici e sono offerte a circa 450mila dollari; le sculture di medie dimensioni possono essere acquistate per circa 300mila dollari, mentre 500mila dollari è il prezzo della maggior parte dei lavori “human
$ 5.872.815
$ 4.719.600
$ 4.026.870
$ 3.331.896
$ 2.650.000
$ 1.916.385
$ 1.400.000
$ 1.4000.000
$ 1.150.000
$ 1.034.954
size”. Nonostante ciò, in asta si trovano composizioni di qualità a prezzi più “abbordabili”. È il caso di “Ease 9 (Meme) II”, una piccola scultura del 2015 di 16 cm battuta da Christie’s Hong Kong lo scorso novembre a 70.734 dollari.
La spinta dell’AI
Wm e Am rivoluzionati dalle tecnologie
Uno studio di PwC analizza i cambiamenti
TRATTO DA PWC.COM
Le società di asset and wealth management (Awm) devono ripensare il modo in cui competono. Le tecnologie disruptive come l’intelligenza arti ciale generativa (GenAI), la tecnologia di contabilità distribuita (DLT), i big data e il cloud computing continuano a fungere da strumenti essenziali per migliorare l’e cienza e le prestazioni, ma il loro impatto si sta espandendo. Queste e altre innovazioni non stanno solo migliorando le capacità operative, stanno rivoluzionando le o erte, i modelli di fatturato e i framework aziendali all’interno dell’ecosistema Awm.
Un notevole 80% dei 264 gestori patrimoniali e patrimoniali da noi intervistati segnala che la tecnologia dirompente sta alimentando la crescita dei ricavi, quasi quanto coloro che osservano miglioramenti nell’e cienza operativa. Inoltre, sette su dieci evidenziano il ruolo fondamentale della tecnologia dirompente nel guidare l’innovazione di prodotti e servizi, poiché queste tecnologie passano dal supporto alle funzioni di back-o ce a svolgere un ruolo più importante nelle interazioni con i clienti.
Ecosistema tecnologico
Il potenziale di fatturato si estende dall’innovazione di prodotto e dall’apertura di nuovi mercati all’o erta di tecnologia come servizio ad altri attori dell’ecosistema, tra cui piattaforme per la distribuzione di prodotti,
la gestione del portafoglio e l’analisi dei dati e dei rischi. Secondo la nostra analisi, la tecnologia come servizio potrebbe da sola fornire un incremento del 12% dei ricavi per le organizzazioni Awm che si muovono rapidamente per abbracciare il potenziale.
Apertura del mercato
La tecnologia disruptive sta inoltre avvicinando le organizzazioni AWM a quello che per molti sarebbe il premio nale: fornire soluzioni nanziarie personalizzate in stile high-net-worth (Hnw) a un vasto e ancora ampiamente inutilizzato mercato mass-a uent, costituito da individui con risorse investibili moderate. Oltre sette gestori patrimoniali e patrimoniali su dieci (72%) ritengono che la tecnologia disruptive porterà a un cambiamento nelle preferenze dei clienti verso soluzioni basate sulla tecnologia.
Trasferimento di ricchezza
Si prevede che il cambiamento nelle preferenze dei clienti sarà particolarmente marcato tra una generazione più giovane di investitori, che si sono abituati a livelli elevati di coinvolgimento, esperienza e iper-personalizzazione abilitati dalla tecnologia, molti dei quali saranno i bene ciari di un trasferimento intergenerazionale di ricchezza, stimato in 68 trilioni di dollari nel prossimo decennio. Stanno anche cercando marchi che ri ettano i loro valori in aree come
la sostenibilità e l’inclusione sociale, sottolineando l’interazione strategica tra tecnologia dirompente e altri megatrend, tra cui il cambiamento climatico e i cambiamenti demogra ci.
Uscire dalla morsa
La grande domanda è se le organizzazioni Awm si stanno muovendo abbastanza lontano e velocemente da capitalizzare le opportunità e tenere il passo con il cambiamento guidato dalla tecnologia nel loro settore. La maggior parte dei gestori patrimoniali e patrimoniali (68%) attualmente assegna meno di un sesto della loro spesa in conto capitale totale a tecnologie innovative e potenzialmente trasformative. La domanda è particolarmente urgente per un insieme di aziende potenzialmente “spremute nella fascia media” che in genere non hanno né la scala né i budget di investimento considerevoli delle loro controparti più grandi e la focalizzazione di nicchia mirata degli operatori specializzati. (Vedi il nostro piano in cinque punti per queste aziende, “Come può la fascia media spremuta tenere il passo?” di seguito.)
Ripensare le proposte di valore
I risultati del nostro sondaggio su 257 investitori istituzionali, tra cui compagnie assicurative, fondi pensione, fondi di dotazione e family o ce, sottolineano ulteriormente l’urgente necessità
LE NUOVE TECNOLOGIE STANNO INFLUENZANDO L’EFFICIENZA OPERATIVA, LA CRESCITA DEI RICAVI E LA PRODUTTIVITÀ DEI DIPENDENTI
(MOSTRA SOLO LE RISPOSTE “IN LARGA MISURA” E “MISURA MOLTO AMPIA”)
Efficienza operativa
Crescita dei ricavi
Produttività dei dipendenti
Innovazione di prodotto e servizio
Misure di sicurezza informatica
Espansione della capacità dei consulenti di servire un gran numero di investitori
Soddisfazione del cliente/punteggio del promotore netto
Domanda (tutti gli intervistati): in che modo le tecnologie dirompenti hanno influito su queste aree strategiche nella vostra organizzazione AWM?
Fonte: Centro di ricerca globale AWM ed ESG di PwC
di ripensare le strategie di investimento e, in ultima analisi, le proposte di valore. Alla domanda se ritenessero che la tecnologia dirompente potrebbe sempli care l’accesso agli investimenti e quindi ridurre la loro dipendenza dai gestori patrimoniali, il 59% di questi intervistati ha risposto di sì. Gli investitori istituzionali stanno iniziando ad aspettarsi capacità potenziate dalla tecnologia come insight basati sui dati, adattabilità e personalizzazione. Sei su dieci tengono discussioni regolari con i propri gestori patrimoniali su come le innovazioni tecnologiche vengono incorporate nelle strategie di investimento. Gli investitori istituzionali stanno anche intensi cando i propri investimenti
in tecnologie dirompenti in aree come il monitoraggio del rischio in tempo reale, le previsioni avanzate delle tendenze di mercato e l’e ciente ribilanciamento del portafoglio.
Perché agire ora?
In un contesto di mutevoli richieste degli investitori e di rapido progresso tecnologico, le organizzazioni devono perseguire una crescita che vada oltre il loro tradizionale modello di business per garantire la sostenibilità a lungo termine.
Di conseguenza, il presente rapporto è strutturato attorno a quattro ampie aree di azione progettate per sfruttare il potenziale di crescita delle tecnologie dirompenti:
1. Rendere la tecnologia un creatore di valore
Innova i prodotti, espanditi nei mercati privati, coinvolgi clienti facoltosi e abbatti i compartimenti stagni nella gestione dei dati.
2. Collaborare per competere Creare partnership strategiche all’interno degli ecosistemi, supportare gli operatori più piccoli, massimizzare il ROI e gestire i rischi di terze parti.
3. Reinventare talento e competenze Accelera l’aggiornamento delle competenze della tua forza lavoro, sfrutta il valore della forza lavoro basata sulla tecnologia e de nisci i ruoli e i percorsi di carriera futuri.
4. Creare ducia nella tecnologia
Migliora la visibilità, ra orza la protezione e dai priorità alla
sicurezza informatica in tutta la tua organizzazione.
Creazione di valore
I più grandi gruppi AWM stanno diventando aziende tecnologiche e di dati a pieno titolo. I risultati stanno aprendo nuove proposte di valore innovative e a lando la rilevanza competitiva in un mercato che ora sta crescendo più velocemente di quanto avessimo previsto l’anno scorso.
Nel nostro scenario di base, prevediamo che gli asset globali in gestione (AuM) raggiungeranno i 171 trilioni di $ entro il 2028. Questa crescita ri ette un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 5,9%, in aumento rispetto al 5% dell’analisi dell’anno scorso. Prevediamo che gli AuM negli alternativi cresceranno molto più rapidamente degli AuM complessivi, vale a dire, a un CAGR del 6,7%, per raggiungere i 27,6 trilioni di $ entro il 2028. L’interesse per i mercati privati sta accelerando la creazione di gestori multi-asset e sta guidando un passo avanti nell’acquisizione di infrastrutture, credito privato e altre attività potenzialmente ad alto margine.
Quale innovazione
Un focus dell’innovazione che guida la crescita è la nuova generazione di prodotti tokenizzati. Nel nostro scenario di base, si prevede che l’AuM nei fondi di investimento tokenizzati (inclusi fondi comuni e alternativi, esclusi i mandati)
Si prevede che il cambiamento nelle preferenze dei clienti sarà particolarmente marcato tra una generazione più giovane di investitori, che si sono abituati a livelli elevati di coinvolgimento, esperienza e iper-personalizzazione
aumenterà da 40 miliardi di dollari nel 2023 a oltre 317 miliardi di dollari entro il 2028. Sebbene ciò rappresenti una piccola parte del mercato complessivo, sta crescendo a un CAGR impressionante di oltre il 50%, spinto dalla necessità di maggiore liquidità, maggiore trasparenza e più ampio accesso agli investimenti, in particolare all’interno dei fondi alternativi, che potrebbero includere private equity, immobili, materie prime e altri asset non tradizionali.
Ulteriori aperture includono l’espansione in classi di asset digitali man mano che le restrizioni normative si allentano. Ciò consentirebbe alle organizzazioni AWM di diversi care i portafogli, attingere a classi di asset non correlate e attrarre una nuova generazione di clienti esperti di tecnologia. Meno di un quinto (18%) dei gestori patrimoniali e patrimoniali nel nostro sondaggio o re attualmente asset digitali come parte della propria o erta di prodotti. È ancora presto per questi prodotti, ma l’interesse degli
investitori sta aumentando. Otto su dieci dei gestori patrimoniali e patrimoniali che o rono asset digitali segnalano un aumento degli a ussi.
Ricavi dai servizi
O rire servizi di analisi di dati e tecnologia ad altre organizzazioni AWM è un’altra potenziale fonte di entrate. La nostra analisi indica che le o erte tech-as-a-service potrebbero aprire le porte a una crescita no al 12% entro il 2028 per i primi utilizzatori. I pionieri includono aziende che hanno visto una crescita notevole nelle loro vendite di strumenti di gestione del portafoglio basati su cloud, analisi del rischio e gestione patrimoniale. I gestori patrimoniali puntano anche a guadagni futuri attraverso la vendita di piattaforme tecnologiche, tra cui servizi di consulenza, pensionistici e altro ancora.
Clientela emergente
Un potente mix di cambiamenti normativi e la proliferazione della tecnologia sta contribuendo ad
GLI AUM GLOBALI RAGGIUNGERANNO I 171MILA MILIARDI DI DOLLARI ENTRO IL 2028
CAGR 2019-23 = 4,8% dati in migliaia di miliardi di dollari
Fondi comuni Gestioni patrimoniali Alternativi
Nota: i totali per ciascuna barra potrebbero non corrispondere in entrambe le visualizzazioni a causa degli arrotondamenti.
Fonti: Centro di ricerca PwC
aprire le porte al segmento dei ricchi di massa, che secondo le nostre proiezioni è destinato a registrare la seconda più grande espansione in termini di AuM, superato solo dal segmento degli HNW.
La tecnologia dirompente consente app e piattaforme che consentono agli investitori al dettaglio di acquistare piccole quote nei mercati privati o nei fondi tokenizzati. La proprietà frazionata tokenizzata potrebbe espandere le aperture di mercato riducendo gli investimenti minimi e consentendo la negoziazione di asset altrimenti illiquidi sui mercati secondari. Il nostro sondaggio sottolinea il notevole interesse per gli asset dei mercati privati tokenizzati sia tra i gestori patrimoniali che tra gli investitori istituzionali, con oltre la metà di ciascun gruppo che favorisce
il private equity come principale classe di asset tokenizzata.
Democratizzazione dei mercati
Con la democratizzazione arrivano richieste normative e degli investitori più elevate in aree come la comprensione del cliente e la fornitura di risultati appropriati. La tecnologia dirompente può aiutare a soddisfare queste aspettative in modo personalizzato e conveniente consentendo di analizzare più dati sugli obiettivi, la propensione al rischio e la capacità di rischio di un cliente, più rapidamente, su una base di clienti molto più ampia. Ma il potenziale è ancora inutilizzato. Ad esempio, solo il 20% dei gestori patrimoniali e patrimoniali sta attualmente utilizzando la tecnologia dirompente per migliorare la consulenza personalizzata sugli investimenti
Come sottolinea PwC’s Wealth
Management Insights 2024, l’altro fondamento fondamentale per l’espansione al dettaglio nei mercati privati è soddisfare le richieste degli investitori per un modello di consulenza ibrido che combini interazione digitale e di persona. La tecnologia disruptive può fare la di erenza più grande nella pro lazione, nell’analisi e negli insight dei clienti, così i consulenti possono concentrarsi sul tocco umano e servire più clienti.
L’integrazione dei dati
Ben il 59% dei gestori patrimoniali e patrimoniali sta attualmente adottando o prendendo in considerazione l’analisi dei big data per le proprie operazioni di investimento, il che evidenzia il ruolo cruciale sia dei dati strutturati (organizzati e facilmente ricercabili) sia dei dati non strutturati (grezzi e non organizzati) nel guidare l’innovazione. Solo attraverso una solida integrazione dei dati le aziende possono realizzare i vantaggi in termini di ricavi e risparmio sui costi di tecnologie come GenAI, inclusa l’analisi della redditività dei fondi.
Tuttavia, realizzare il lato positivo di un’organizzazione basata sui dati riguarda tanto la cultura e l’organizzazione quanto la tecnologia. Nelle organizzazioni AWM spesso isolate, il punto di partenza è l’abbattimento delle demarcazioni dei dati tra aree aziendali quali vendite, nanza e
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Leonteq è una società svizzera attiva nei settori finanziario e tecnologico, specializzata nell’emissione di certificati di investimento. Fondata nel 2007 e quotata sulla Borsa di Zurigo dal 2012, è diventata uno dei protagonisti del mercato dei certificati di investimento grazie all’esperienza sviluppata negli anni ed alla piattaforma proprietaria di cui si avvale. Dall’inizio della sua attività in Italia, Leonteq ha emesso oltre 3000 prodotti di investimento sui mercati EuroTLX e SeDeX. A conferma della sua solidità, la società ha ottenuto il rating investment grade (BBB con outlook stabile) dall’agenzia Fitch Ratings.
Come funzionano i nostri certifi cati Target One Autocallable
• I Certificati Target One Autocallable rientrano nella famiglia dei certificati Autocallable e presentano la seguente peculiarità: a scadenza l’evento barriera si considera verificato se si realizzano entrambe le seguenti condizioni: il livello di chiusura di almeno uno dei due sottostanti è pari o inferiore al rispettivo livello barriera i livelli di chiusura di ciascun sottostante sono al di sotto del rispettivo livello Target One
• Ad ogni data di osservazione autocall, se il livello di chiusura del sottostante con performance peggiore è superiore al rispettivo livello di attivazione autocall, i prodotti sono rimborsati anticipatamente e l’investitore riceve il 100% del valore nominale più le eventuali cedola dovute
• Ad ogni data di osservazione della cedola, la cedola condizionale (e le eventuali cedole passate non pagate, qualore sia previsto l’effetto memoria) è pagata se il livello di chiusura del sottostante con performance peggiore è superiore al livello di attivazione della cedola alla data di osservazione
• Il capitale investito non è protetto né durante la vita del prodotto né a scadenza. Questo prodotto è uno strumento derivato. Esso è caratterizzato da un elevato livello di complessità e il suo funzionamento può essere di difficile comprensione e dunque non è adatto a tutti gli investitori. Pertanto, gli investitori dovrebbero consultare il proprio consulente finanziario prima di investire e comunque prima dell’adesione dovrebbero leggere il prospetto. Per le caratteristiche del prodotto ed i relativi rischi fare riferimento alla documentazione disponibile nelle relative pagine prodotto.
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Questo documento è a solo scopo promozionale e non costituisce ricerca o consulenza all’investimento. Prima di assumere qualsiasi decisione di investimento, si raccomanda di leggere attentamente la documentazione legale degli strumenti finanziari con particolare attenzione alle sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento. Ogni decisione di investimento dovrà essere basata unicamente sulle informazioni contenute in tale documentazione. Per strumenti finanziari emessi sulla base di un prospetto di base, la documentazione legale include: il Prospetto di Base, ogni eventuale supplemento e la relativa Nota di Sintesi nonché le Condizioni Definitive (Final Terms) e, dove disponibile, il Documento contenente le informazioni chiave (KID) del relativo prodotto. Per i prodotti emessi da Leonteq Securities AG, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) in Lussemburgo e notificato alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia. Per i prodotti emessi da EFG International Finance (Guernsey) Ltd, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Central Bank of Ireland in Irlanda e notificato alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia. L’approvazione dei Prospetti di Base non va intesa come approvazione da parte delle relative autorità degli strumenti finanziari emessi in base agli stessi e/o ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione (MTF). I Prospetti di Base e gli altri documenti relativi agli strumenti finanziari sono disponibili sul sito https://certificati.leonteq.com/our-services/ prospectusesnotices, oppure gratuitamente presso Leonteq Securities AG, Europaallee 39, 8004 Zurigo, Svizzera.I prodotti sono soggetti a limitazioni di vendita per SEE, Hong Kong, Singapore, Stati Uniti, soggetti statunitensi (US persons) e il Regno Unito (l’emissione è soggetta alla legge svizzera). Questo documento è fornito da Leonteq Securities (Europe) GmbH, Succursale di Milano, iscritta nell’Elenco delle imprese di investimento autorizzate in altri stati UE con Succursale in Italia, tenuto dalla CONSOB al N. 196, Codice Fiscale e P.IVA N. 11405000966; REA: MI – 2599953; SDI: USAL8PV; PEC: leonteq@legalmail.it. Leonteq Securities (Europe) GmbH, Succursale di
gestione degli investimenti per creare un approccio allineato, integrato e basato sulle informazioni. L’altra grande priorità è l’allineamento delle iniziative di analisi con gli obiettivi aziendali per aiutare a massimizzare il valore praticabile. Esempi tipici potrebbero includere la valutazione dell’impatto di nuove classi di attività sulla costruzione del portafoglio o l’approfondimento della comprensione di ciò che le nuove generazioni di investitori evalore per i dipendenti.
Che ruolo per la classe media
Collaborare per competere
Quando abbiamo chiesto ai gestori patrimoniali e patrimoniali e agli investitori istituzionali quali tecnologie dirompenti avrebbero avuto l’impatto più trasformativo sulle operazioni e sulle analisi nei prossimi anni, le risposte sono state distribuite abbastanza equamente tra intelligenza arti ciale, GenAI, infrastruttura cloud, big data e tecnologie blockchain.
Alcune organizzazioni Awm stanno puntando su tecnologie speci che nel tentativo di guidare l’innovazione e la di erenziazione. Ma nel mercato nel suo complesso, mentre i player bilanciano le loro aspettative di performance con rischi quali pregiudizi, sicurezza ed etica, c’è una crescente consapevolezza che la punta di diamante del cambiamento non è una tecnologia particolare o una “killer app”, nemmeno GenAI.
Piuttosto, la convergenza delle tecnologie disruptive sta reinventando tutto e sta mettendo pressione sulla tecnologia esistente e sulle infrastrutture dati. Più della metà dei gestori patrimoniali e patrimoniali vede la mancanza di infrastrutture tecnologiche appropriate nella propria organizzazione (58%) come un ostacolo all’adozione di tecnologie disruptive.
Sfruttare l’ecosistema
In questo contesto, l’81% dei gestori patrimoniali e patrimoniali sta valutando partnership strategiche, consolidamenti o fusioni e acquisizioni per migliorare le proprie capacità tecnologiche.
I player più grandi stanno accedendo a talenti e tecnologie selettivi da startup e scale-up, sia tramite acquisizioni
che joint venture, per accelerare lo sviluppo e il lancio sul mercato. Sebbene i gestori di piccole e medie dimensioni non possano eguagliare gli investimenti delle controparti più grandi, possono sfruttare ntech, servizi gestiti, tech-as-a-service e altri partner dell’ecosistema per fornire le capacità di cui hanno bisogno. Gli ecosistemi estesi che queste relazioni stanno creando non solo consentono ai player più piccoli di portare rapidamente i loro sistemi a regime, ma consentono anche una maggiore esternalizzazione delle operazioni non core a partner più e cienti e convenienti.
Il ritorno sull’investimento
Le organizzazioni AWM a rontano i costi, le s de e i rischi del ritiro dei sistemi legacy e della modernizzazione delle loro capacità,
integrando al contempo quella che probabilmente sarà un’infrastruttura tecnologica di usa e complessa. Se la funzionalità non soddisfa le aspettative o fallisce del tutto, la ducia svanirà rapidamente. Ecco perché è importante integrare rapidamente più sistemi e innovazioni circostanti, focalizzare l’implementazione su esigenze aziendali chiaramente de nite ed essere reattivi alle condizioni dinamiche. Inoltre, le tecnologie dirompenti implementate bene potrebbero, secondo i gestori patrimoniali e patrimoniali nel nostro sondaggio, generare risparmi sui costi no al 15%.
È anche importante stabilire solidi meccanismi di monitoraggio. La maggioranza (73%) dei gestori patrimoniali e patrimoniali misura già l’e cacia della tecnologia
disruptive attraverso sondaggi di feedback e soddisfazione degli utenti, monitoraggio regolare delle prestazioni (57%) e riduzione di errori manuali e ine cienze tramite soluzioni digitali (56%).
wTi ettori sui rischi di terze parti Poiché un’azienda è operativamente sicura e resiliente solo quanto il suo anello più debole nella supply chain, un approccio più sistematico alla gestione del rischio di terze parti è assolutamente fondamentale. L’attenzione alla governance di terze parti ha ricevuto ulteriore impulso dall’esame normativo, incluso il Digital Operational Resilience Act (DORA) dell’UE in arrivo. Molte organizzazioni AWM potrebbero non avere le risorse per svolgere la due diligence e la supervisione necessarie sui fornitori e potrebbero dover adottare un’opzione di servizio gestito.
Reinventare talento e competenze Le persone, non i sistemi, guidano l’innovazione e sfruttano al meglio la tecnologia. Di conseguenza, le organizzazioni AWM vedono l’accesso a competenze quali cate come il principale motore per M&A nei prossimi due o tre anni e quasi un terzo degli intervistati di queste organizzazioni a erma di non avere attualmente competenze e talenti rilevanti.
Aggiornamento e riquali cazione
La necessità di portare le capacità al passo con i tempi richiede più di un aumento degli investimenti in upskilling e reskilling. Attualmente,
solo il 39% dei gestori patrimoniali e patrimoniali sta aggiornando le proprie competenze interne speci camente per sfruttare le nuove tecnologie. Inoltre, alcune delle capacità necessarie, ad esempio la formazione e la sollecitazione dell’intelligenza arti ciale e la capacità di sfruttare la tecnologia open source, saranno nuove e probabilmente al di fuori dei loro attuali programmi di upskilling. C’è anche una di usa frustrazione per lo sviluppo limitato delle competenze o erto dai datori di lavoro, che sta spingendo molti dipendenti a cercare opportunità altrove.
Il sondaggio Global Workforce
Hopes and Fears Survey 2024 di PwC ha rivelato un forte desiderio tra i dipendenti di acquisire e sviluppare nuove competenze incentrate sulla tecnologia.
Dare potere alle persone
Per sfruttare il potenziale della tecnologia dirompente è necessario anche un cambiamento culturale, incentrato su empowerment, innovazione e creatività.
Il primo passo è incoraggiare il personale cauto ad accogliere i vantaggi della tecnologia disruptive. Sottolineare le opportunità per loro di reimmaginare i loro ruoli e cosa possono realizzare al loro interno. Incoraggiare nuovi atteggiamenti verso attività come la sperimentazione; i dipendenti di successo accoglieranno la prontezza a provare nuovi modi di fare le cose, anche se c’è il rischio di fallimento.
Aria di novità
La crescente popolarità del trust spinge il legislatore verso la regolamentazione
Si cerca un inquadramento organico per superare di erenti interpretazioni
Con l’approvazione del D.Lgs. n. 139 del 18/09/2024 recante “Disposizioni per la razionalizzazione dell’imposta di registro, dell’imposta sulle successioni e donazioni, dell’imposta di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall’IVA”, Pubblicato in Gazzetta U ciale n. 131 dello scorso 02/10/2024, a partire dal 1° gennaio 2025 ci saranno importanti novità in materia di scalità dei trust.
Stabilità necessaria
Ricordiamo che se da un punto di vista di imposte dirette la scalità dei trust è sempre risultata “stabile”, l’imposizione indiretta nel tempo ha subito notevoli scossoni, frutto di una ostinata interpretazione da parte dell’Agenzia delle Entrate che ha visto scontrarsi con l’opposta tesi della Cassazione in ben oltre 100 Sentenze, no a culminare con la Circolare n. 34/E del 20/10/2022 nella quale la Prassi si è adeguata alle tesi Giurisprudenziali e della Dottrina.
Lo scontro in parola – prima della Circolare 34/E del 2022 - atteneva al momento impositivo del prelievo
successorio/donativo applicato alle dotazioni (ergo, utilizzando una terminologia non coerente con l’istituto in parola, ma di immediata comprensione, i conferimenti) in trust:
•tesi dell’assolvimento dell’imposta “in entrata”, ovvero nel momento di dotazione/ apporto dei beni in Trust, con successiva irrilevanza nel momento in cui il fondo in trust fosse stato assegnato ai Bene ciari (se non in misura ssa);
•tesi dell’assolvimento dell’imposta “in uscita”, ovvero nel momento di assegnazione del fondo in trust ai Bene ciari, con conseguente irrilevanza (se non in misura ssa) delle dotazioni, siano esse iniziali o successive all’istituzione del trust.
Tassazione “in uscita”
Dopo anni di diatribe e di faticosi contenziosi anche l’Agenzia, con la citata Circolare n.34/2022, si è conformata alla tesi dell’assolvimento dell’imposta “in uscita”, confermando non solo la fattispecie a formazione
progressiva dell’istituto ma altresì che in capo al Trustee non si veri ca mai alcun arricchimento, ma che quest’ultimo può riscontrarsi solo se il trustee assegna il fondo in trust ai bene ciari.
Il decreto in commento prevede l’inserimento nel Tusd di due interessanti disposizioni riguardanti i trust:
Art. 2-bis
Per i trust e gli altri vincoli di destinazione, l’imposta è dovuta in relazione a tutti i beni e diritti trasferiti ai bene ciari, qualora il disponente sia residente nello Stato al momento della separazione patrimoniale. In caso di disponente non residente, l’imposta è dovuta limitatamente ai beni e diritti esistenti nel territorio dello Stato trasferiti al bene ciario.
Art. 4-bis (Trust e altri vincoli di destinazione)
1. I trust e gli altri vincoli di destinazione rilevano, ai ni dell’applicazione dell’imposta sulle successioni e donazioni, in quanto idonei a determinare arricchimenti gratuiti dei bene ciari. L’imposta si applica al momento del trasferimento dei beni e diritti
a favore dei bene ciari. Ai ni dell’autoliquidazione dell’imposta, il bene ciario denuncia il trasferimento ai sensi dell’articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, il cui termine decorre dal predetto atto di trasferimento. Resta ferma la disciplina prevista per i trust, i vincoli di destinazione e i fondi speciali composti di beni sottoposti a vincolo di destinazione dall’articolo 6 della legge 22 giugno 2016, n. 112.
2. Nelle ipotesi di cui al comma 1, le franchigie e le aliquote previste
dall’articolo 7 e dall’articolo 56 si applicano in base al rapporto tra disponente e bene ciario.
3. Il disponente del trust o di altro vincolo di destinazione o, in caso di trust testamentario, il trustee può optare per la corresponsione dell’imposta in occasione di ciascun conferimento dei beni e dei diritti ovvero dell’apertura della successione. In tal caso, la base imponibile nonché le franchigie e le aliquote applicabili sono determinate ai sensi delle disposizioni del presente testo unico con riferimento al
valore complessivo dei beni e dei diritti e al rapporto tra disponente e bene ciario risultanti al momento del conferimento ovvero dell’apertura della successione. Nel caso in cui al momento del conferimento ovvero dell’apertura della successione i bene ciari non siano individuati, l’imposta si calcola sulla base dell’aliquota più elevata, senza l’applicazione delle franchigie di cui agli articoli 7 e 56. Qualora il disponente ovvero, in caso di trust testamentario, il trustee opti per la corresponsione dell’imposta ai sensi del presente comma, i successivi trasferimenti a favore dei bene ciari non sono soggetti all’imposta. Non si dà luogo al rimborso dell’imposta assolta dal disponente o dal trustee.
4. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche con riferimento ai trust già istituiti alla data di entrata in vigore della presente disposizione. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate sono stabilite le modalità attuative delle disposizioni di cui al presente articolo.
Scenari possibili
Se l’art. 2-bis risulta di immediata comprensione, sulla portata del nuovo art. 4-bis si aprono diversi scenari che meritano un approfondimento. Quello che accadrà a partire dal prossimo anno rappresenta sostanzialmente la facoltà di optare per la tassazione “in entrata” o “in uscita” a discrezione
del disponente o del trustee qualora si tratti di apporti testamentari.
Con quali conseguenze? È evidente che decidere di scontare l’imposta in entrata porta con sé la certezza del prelievo, sia nella sua entità che nella sua tempistica di pagamento.
Il tutto, evidentemente, considerando che ancora oggi l’Italia è un vero e proprio paradiso scale in materia di imposte di successioni e donazioni, dove – come da tabella seguente –accanto a percentuali molto basse coesistono in molti casi delle “no tax area” (le franchigie).
Per non parlare poi della modalità di calcolo d’imposta, ovvero dell’individuazione della base imponibile, particolarmente vantaggiosa in caso di aziende e quote di partecipazione o di immobili; in quest’ultimo caso, ad esempio, la base imponibile data dal c.d. “prezzovalore” (rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per un determinato coe ciente a seconda della tipologia di immobile) è Beneficiario
solitamente estremamente più bassa rispetto al valore di mercato.
Basi imponibili “calmierate”
A imposte percentualmente esigue, franchigie generose e basi imponibili “calmierate”, si aggiungono poi tutta una serie di asset che sono esclusi dal prelievo successorio donativo, nonché le agevolazioni connesse al passaggio generazionale d’azienda ex art. 3 comma 3-ter del T.U.S.D. Con il nuovo art. 4-bis, coloro che avranno adottato o adotteranno il trust quale strumento di piani cazione e protezione patrimoniale, avranno la possibilità di scongiurare eventuali futuri modi che del quadro impositivo successorio/donativo; modi che che, come già paventato da alcuni disegni di legge caduti nel dimenticatoio, di cilmente sarebbero migliorative…
Rischio di aggravio
Optando per la tassazione in uscita, come attualmente previsto in base
alla Circolare n.34/2022, si soggiace al rischio che l’attribuzione del fondo in trust ai bene ciari avvenga in un momento in cui sia venuto meno il contesto paradisiaco sopra descritto. Ma è altrettanto vero che eventuali “consumi” del fondo di cilmente vengono tassati, e che le dotazioni dei disponenti potrebbero essere preservate per generazioni, rinviando sine die il giorno in cui si debba a rontare il pagamento delle imposte
Di sicuro si prospettano ulteriori opportunità per uno strumento, il trust, che ad avviso di chi scrive rappresenta la miglior soluzione per organizzare e tutelare non solo “patrimoni”, ma anche e soprattutto i propri “a etti”.
*Ad di Nest Srl
Tratto dalla newsletter di Assoreti
Formazione
Fight or fly?
Il ruolo del private banking per supportare lo sviluppo delle pmi italiane Competenze professionali decisive per la trasformazione culturale
Davanti a un pericolo, il sistema nervoso pone gli esseri umani di fronte a un bivio: ght or y? Combattere o fuggire? Attaccare o difendersi? Le imprese italiane, fatte di persone e guidate da persone, nei momenti di incertezza o di contrazione dei mercati si trovano ad a rontare la medesima scelta. E, storicamente, hanno optato spesso per la fuga, ovvero per “difendersi” hanno adottato un’ottica di breve periodo e si sono concentrate sull’e cientamento e sulla riduzione dei costi, comprimendo gli investimenti.
L’importanza della ricerca Emblematico, in questo senso, quanto accaduto durante la più conclamata e globale delle recenti situazioni di crisi, quella legata alla pandemia da Covid-19. Secondo i dati Istat, nel 2020, le imprese hanno ridotto gli investimenti in R&S del 6,8%, con un interessante spaccato dimensionale: le piccole imprese (meno di 50 addetti) hanno tagliato gli investimenti del 26,5% rispetto al 2019, le medie imprese hanno registrato una diminuzione del 17,5% e le grandi imprese (oltre 250 addetti) hanno invece aumentato la quota del 2,2%.
Oggi stiamo attraversando una situazione in cui il Pil nazionale cresce a ritmi inferiori all’1%, in cui alcuni dei principali Paesi di destinazione dei prodotti made in Italy, come Germania e Francia, vivono situazioni di instabilità politica ed economica. Al contempo,
la nuova presidenza Usa vuole imporre forti dazi per limitare le importazioni. Sullo sfondo rimangono le tensioni geopolitiche in Medio Oriente e il con itto russoucraino. Dobbiamo quindi aspettarci una nuova contrazione degli investimenti da parte delle imprese italiane?
Un tessuto di imprenditoria di usa Possibile, certo. Ma non indolore. E fondamentalmente sbagliato, considerando la centralità delle Pmi per l’economia del sistema-paese. Secondo il report A microscope on small businesses realizzato a maggio 2024 da McKinsey, in Italia le piccole e medie imprese contribuiscono per il 63% del valore aggiunto e per il 76% dell’occupazione, valori che risultano superiori a quelli medi delle economie avanzate. L’osservatorio Corporate Governance di Teh Ambrosetti rileva, inoltre, che il 99% delle società italiane ha un fatturato inferiore ai 30 milioni, quelle tra i 30 e i 100 milioni sono solo 9 mila, e scendono a 4 mila quelle sopra i 100 milioni. Nel nostro paese, le aziende di dimensioni rilevanti sono poco più di una ventina, contro le oltre 50 tedesche e le quasi 300 cinesi.
I percorsi di crescita
Non posso non pensare che scelte conservative siano frutto anche della struttura di governance delle imprese italiane. In un recente studio condotto da Aipb in collaborazione con Doxa si rileva come il 76% delle Pmi sia costituito da società
a responsabilità limitata, con una leadership fortemente centralizzata e decisioni a date a una sola gura, spesso maschile (74%). E la governance “semplice” è addirittura considerata un punto di forza dagli imprenditori, tanto che per il 90% non vi sono ragioni per modi care l’assetto societario.
La medesima indagine rivela che il 35% delle aziende desidera crescere, un’ambizione più marcata nelle grandi imprese (44%). Sono proprio queste ultime a mostrare una maggiore propensione a svilupparsi per vie esterne, attraverso acquisizioni o l’ingresso in nuovi mercati, mentre le piccole appaiono più conservative. Inoltre, due imprenditori su tre sarebbero disposti a considerare una parziale apertura del capitale, anche se incontrano di coltà nel trovare soci adatti e lamentano sia tempi troppo lunghi che costi elevati. La situazione s’ingarbuglia ulteriormente se si considera dove reperiscono i capitali le imprese italiane. Sempre secondo dati Aipb esse prediligono l’auto nanziamento, il reinvestimento degli utili e i prestiti bancari. Strumenti più innovativi, come il private equity o le obbligazioni, sono poco utilizzati e, in molti casi, sconosciuti: il 70% degli imprenditori non conosce i club deal e il 55% ha scarsa familiarità con il private equity.
Il paradosso
Come si fa a crescere bloccando gli investimenti e con una scarsa propensione a utilizzare forme
Il
Pil nazionale cresce a ritmi inferiori all’1%, mentre alcuni dei principali Paesi di destinazione dei prodotti made in Italy, come la Germania e la Francia, stanno vivendo situazioni di instabilità politica ed economica
“non tradizionali” (ma in altri paesi comunissime) di nanziamento? Un vero paradosso. In questa s da per la crescita (e contro i paradossi) delle imprese italiane, il ruolo del private banking – che gestisce un patrimonio di circa 1.200 miliardi di euro, quasi il 50% della ricchezza nanziaria delle famiglie - può essere cruciale. Gli imprenditori rappresentano il 23% dei clienti private e circa il 30% delle masse. La gran parte di loro, inoltre, guida Pmi: l’85% non superano i 20 dipendenti. Non stupisce, poi, che nel corso dell’anno i temi maggiormente a rontati nei frequenti incontri tra imprenditore e consulente riguardino proprio l’azienda. Inoltre, l’81% degli imprenditori a erma che la propria competenza nanziaria sia cresciuta proprio grazie agli scambi con il private banker.
Partendo dal rapporto duciario che si viene a creare, perciò, il consulente può contribuire a proporre soluzioni per limitare alcune delle debolezze delle aziende di ridotte dimensioni, ra orzando la struttura decisionale aziendale, integrando competenze manageriali e promuovendo una visione strategica di lungo periodo. Inoltre, può favorire la crescita per
vie esterne, agevolando l’adozione di strumenti di nanziamento alternativi a quelli più tradizionali. In ne, può rendere più uida la continuità, supportando le imprese familiari nel delicato processo di passaggio generazionale e promuovendo l’uso di strumenti come trust e patti di famiglia.
Il nodo della competitività
In altre parole, il private banking è nella posizione ideale per contribuire a promuovere una trasformazione culturale che rappresenta anche una potenziale leva per il rilancio economico dell’Italia. Supportare le Pmi nella ricerca di una crescita dimensionale e strategica (anche attraverso aggregazioni) realizzando investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo grazie all’accesso a modalità di nanziamento “alternative” signi ca favorire lo sviluppo dell’intero Sistema-Paese. Perché la domanda, in fondo, non è ght or y quanto, piuttosto: crescita o decrescita?
Segretario generale Aipb (Associazione Italiana Private Banking)
MAGNET CASH COLLECT
Aumenta la possibilità di Scadenza Anticipata con l'Effetto Magnet
Caratteristiche
principali:
Emittente: BNP Paribas Issuance B.V.
Garante: BNP Paribas (S&P’s A+ / Moody’s Aa3 / Fitch AA-)
Possibilità di Scadenza Anticipata con Effetto Magnet a partire dal 6° mese
Potenziali premi mensili con Effetto Memoria tra lo 0,80% (9,60% p.a.) e l'1,35% (16,20% p.a.) dell'Importo Nozionale
EFFETTO MAGNET
Sede di Negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana. Il Certi cate è ammesso alla negoziazione alla Data di Emissione.
Scadenza a tre anni (16/09/2027)
Rimborso condizionato dell'Importo Nozionale a scadenza
Il livello Magnet è calcolato come segue: alla prima Data di Valutazione di Scadenza Anticipata (6° mese), il Livello Magnet è pari al 100% del Valore Iniziale del relativo Sottostante. Per ogni Data di Valutazione di Scadenza Anticipata successiva, se il Certi cate non è scaduto anticipatamente, il Livello Magnet è pari al maggiore tra l’85% ( oor) e il Valore del Sottostate con la performance peggiore osservata nella Data di Valutazione di Scadenza anticipata del mese precedente.
Il Certi cate è uno strumento nanziario complesso.
NLBNPIT27X30 Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM
NLBNPIT27TW0 Fineco, BPER, BMPS
NLBNPIT27TX8 Mediobanca, Unicredit, BPER, BMPS
NLBNPIT27TY6 ENI, Leonardo, STMicroelectronics, Enel
NLBNPIT27TZ3Stellantis, Assicurazioni Generali, Banco BPM, STMicroelectronics55%
NLBNPIT27U09 Diasorin, Stellantis, Tenaris, Pirelli
NLBNPIT27X48 Axa, Elevance Health, Ageas, Centene
NLBNPIT27X55 Repsol, BP, Marathon Petroleum, Equinor
NLBNPIT27X89 Nvidia, Microsoft, Tesla, Uipath
NLBNPIT27XC4 Constellation Energy, Vestas, Canadian Solar
(esempio 0,80 €) devono intendersi al lordo delle ritenute scali previste per legge.
(11,04%
(15,36%
€ I Certi cate con un sottostante denominato in una valuta diversa dall’Euro sono dotati di opzione Quanto che li rende immune dall’oscillazione del cambio tra l’Euro e la valuta di denominazione del sottostante, neutralizzando il relativo rischio di cambio.
Per maggiori informazioni investimenti.bnpparibas.it 800 92 40 43
Messaggio pubblicitario con nalità promozionali Prima di adottare una decisione di investimento, al ne di comprenderne appieno i potenziali rischi e bene ci connessi alla decisione di investire nei Certi cate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certi cates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 30/05/2024, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni De nitive (Final Terms) relative ai Certi cate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento scale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certi cate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza. in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai ni di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certi cate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove i Certi cate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certi cate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e i gra ci a contenuto nanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esempli cativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certi cate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.
OMAGGIO A BASQUIAT
La casa dello champagne Dom Pérignon propone un’edizione limitata
Co ret e bottiglie di Vintage 2015 con un design esclusivo per ricordare l’artista
Dom Pérignon e Jean-Michel Basquiat sono due leggende separate dal tempo e dallo spazio, ma accomunate dalla capacità di incarnare la cultura della propria epoca e di plasmare quella delle epoche future. L’omaggio si concretizza in un’edizione speciale di co ret e di bottiglie di Vintage 2015. La serie comprende tre diversi co ret, ciascuno ra gurante una porzione del dipinto In Italian di Basquiat, che possono essere riassemblati se uniti. Artestar.com - Domperignon.com
Prezzo: nd
140 ANNI AL TOP
Cresta Run è una meta immancabile per tutti coloro che amano lo skeleton
Situata a due passi da Sankt Moritz, la pista presenta uno scenario senza pari
Probabilmente il Cresta Run è l’impianto sportivo più noto in Europa per la pratica dello slittino, con il suo percorso che lascia con il ato sospeso.
Il tracciato è situato sulle rovine di una chiesa del XII secolo, demolita nel 1890 e conosciuta come “torre pendente”. La discesa ha un dislivello di 157 metri e una pendenza variabile tra il 2,8% e l’8,7%.
Si trova nella frazione di Cresta, nel comune di Celerina, a due passi da Sankt Moritz (Cantone dei Grigioni). Cresta-run.com
Il tracciato venne costruito nell’inverno 1884-1885 ed è lungo 1212,5 metri.
La prima Cresta Run fu completata nel gennaio 1885 e ci vollero quasi nove settimane per costruirla. Viene ancora realizzata da zero ogni anno utilizzando i contorni naturali della valle.
La prima gara sulla Cresta contro Davos, chiamata Grand National, si è tenuta il 16 febbraio 1885. Il 100° Grand National si è tenuto il 13 febbraio 2010.
Il primo ad adottare la posizione a testa in giù fu il mr.Cornish nel Grand National del 1887. In poco tempo questa tecnica diventò la norma per i discesisti, tanto che dalla ne del Diciannovesimo secolo era ormai utilizzata da tutti.
Dagli anni 1920 al dicembre 2018 le donne sono sempre state escluse dall’uso della pista, a causa dell’eccessiva pericolosità dell’impianto. Successivamente il divieto è caduto in nome delle pari opportunità.
Mr.Child nel 1987 ha adottato il primo slittino moderno - caratterizzato da pattini metallici - noto come “America”. Un’ulteriore svolta è arrivata nel 1902 con mr. Bott, che ha aggiunto il sedile scorrevole per aiutare l’atleta a spostare il suo peso indietro o in avanti sullo slittino.
La pista ha ospitato le gare olimpiche dello skeleton nelle edizioni del 1928 e del 1948. Sono state le uniche gare olimpiche di tale sport no ai Giochi di Salt Lake City (2002).
40TH SNOW POLO
WORLD CUP ST. MORITZ 2025 2426 GENNAIO
È probabilmente la gara di polo su ghiaccio più emozionante al mondo. La St. Moritz
Snow Polo World Cup è una tre giorni di gare, networking e assaggi delle delizie culinarie. L’accesso è gratuito, ma i posti sono limitati. Snowpolo-stmoritz.com
LA STANZA DEI SIGARI
23.01 06.02 20.02 06.03
20.03 03.04
La Smokers’ Lounge è uno spazio davvero unico dell’Engadina. Con i suoi ricchi pannelli in legno, i suoi accenti verde intenso e le sue so ci poltrone in pelle, questa lounge so sticata è il luogo perfetto per rilassarsi e scoprire di più sul mondo dei sigari. È consigliata la prenotazione.
Kronenhof.com
ESCURSIONE
CON LE CIASPOLE
23.01 06.02 20.02 06.03
20.03 03.04
Un’escursione guidata con le ciaspole attraverso l'incantevole valle del Morteratsch per godere uno spettacolo naturali che ha pochi pari al mondo. E poi, a ne esperienza, è il momento di gustare una fonduta all’aperto.
Kronenhof.com
VINI E FORMAGGI
La combinazione tra dolce e salato è un esercizio tutt’altro che facile
Occorre trovare il “giusto” equilibrio tra le componenti
GLENTURRET 10 YEAR
OLD PEAT SMOKED
Uno dei pochi whisky provenienti dalla distilleria di Glenturret a essere torbato, si sposa bene con i formaggi speziati. 64,75 sterline ewhiskyexchange.com
KLEIN CONSTANTIA VIN DE CONSTANCE 2020
Uno storico vino dolce sudafricano, caratterizzato da un profumo inebriante di litchi, pesca e lime. Va a nozze con formaggi molto forti e salati. 58 sterline Londonendwines.com
MARSALA VIGNA MICCIA ORO, MARCO DE BARTOLI 2018
Marsala Superiore con un ricco sapore di caramello amaro e note di miele di co e castagno. Si abbina al meglio con il São Jorge, un formaggio vaccino friabile e ceroso.
39,15 sterline Sipwines.shop
ROAGNA LANGHE ROSSO
Nebbiolo aromatico e complesso senza essere pesante. Da abbinare a una Robiola piemontese avvolta in foglie di co. I sentori di agrumi e violetta giocano con i caratteri di frutta rossa del vino.
45,20 sterline - Armitwines.co.uk
FORBES BRAND FOR COMMUNITY
CASINÒ A BORDO
Debutto della Monte-Carlo Societe des Bains de Mer su una nave da crociera
La scelta è caduta sulla Crystal Symphony, sinonimo di lusso e cura dei dettagli
Per la prima volta nella sua storia, Monte-Carlo Société des Bains de Mer esporta all’estero i suoi giochi. il primo casinò fuori dai con ni di Monaco è stato inaugurato a Venezia, a bordo della nave da crociera di lusso Crystal Symphony. Sviluppato su 110 metri quadrati, a partire dagli elementi decorativi del Salon 1889 e con arredi in stile Belle Époque, ricalca le fantasie della struttura originaria. Persino i croupier portano con orgoglio le stesse divise dei loro colleghi di Monaco.
LA SOCIÉTÉ DES BAINS DE MER È LA PIÙ ANTICA SOCIETÀ DEL PRINCIPATO DI MONACO; LA SUA FONDAZIONE RISALE AL 1863. QUOTATA ALLA BORSA DI PARIGI, CONTA 32 RISTORANTI, 5 CASINÒ, 4 ALBERGHI, 7 BAR E NIGHT CLUB, 3 SPA, 4 CLUB SPORTIVI E 3 SALE DA SPETTACOLI.
SIGARO IN FESTA
L’Avana ospita la XXV edizione dell’appuntamento di riferimento nel settore È previsto un calendario di 5 giorni con seminari e visite alle fabbriche
La XXV edizione del Festival dell’Habano si terrà a L’Avana dal 24 al 28 febbraio. Al solito, si tratterà di un evento esclusivo, con un’atmosfera internazionale, con i partecipanti che potranno godere di un ampio programma di attività legate alla conoscenza dell’Habano e della sua a ascinante cultura.
Nel corso di cinque giorni, il Festival o rirà visite a rinomate fabbriche di Habanos, piantagioni, seminari tematici, abbinamenti esclusivi e tre serate speciali con l’opportunità di vedere in anteprima le ultime novità di prodotto. Per informazioni e iscrizioni occorre scrivere a: eventos@havanatur.cu
PROGRAMMA / 24-28 FEBBRAIO 2025
LUNEDÌ, 24 FEBBRAIO
09:00 - 16:00
Accrediti preeso il Palco Hotel
10:00 - 11:00
Conferenza stampa
11:30 - 17:00
Habanos World Challenge Contest (fase 1)
14:00 - 14:30
Inaugurazione del Festival
19:30
Cena di benvenuto
MARTEDÌ, 25 FEBBRAIO
10:00 - 16:00 h
Accrediti presso Palco Hotel
07:30 - 13:00
Visita agli stabilimenti
14:30 - 17:30
Habanos World Challenge Contest (fase 2)
MERCOLEDÌ, 26 FEBBRAIO
10:00 - 16:00
Accrediti presso il Palco Hotel
09:30 - 9:45
Avvio del seminario internazionale
09:45 - 10:45
Panel per il 35esimo anniversario de La Casa del Habano
10:45 - 11:00
Coffee Break
11:30 - 13:00
Degustazione
13:00 - 15:00
Pranzo
15:30 -17:00
Habanos Central Alliance 19:30
Cena dedicata al brand to H. Upmann
GIOVEDÌ, 27 FEBBRAIO
10:00 - 16:00
Accrediti presso il Palco Hotel
09:00 - 12:00
Visita alla Habanos Factories
12:30 - 14:30
Pranzo
14:40 - 15:40
Panel dedicato al 15esimo anniversario della linea Behike from Cohiba
16:30 - 18:30
Momento Habanos
VENERDÌ, 28 FEBBRAIO
10:00 - 16:00
Accrediti presso il Palco Hotel 09:30 - 12:30
Finale dell’Habanos World Challenge 12:35 - 12:45
Coffee Break
12:50 -13:50
Chiusura della manifestazione 14:00 - 15:00
Pranzo
19:30
Cena di gala dedicata alla linea Cohiba Behike
HARLEY SECOND HAND
La casa produttrice delle moto iconiche lancia una nuova linea Veicoli usati, ma rimessi a nuovo sotto ogni pro lo, accessori compresi
Come nuove, o quasi. Il marchio HarleyDavidson Certi ed un sigillo di a dabilità per l’acquisto di moto usate del celebre marchio americano. Tra le particolarità, la veri ca della storia del veicolo, la localizzazione della moto in base alla vicinanza geogra ca e piani di pagamento mensili agevolati, oltre alla possibilità di customizzazione del mezzo. Ogni moto
contrassegnata con questo sigillo distintivo è soggetta a una rigorosa ispezione in 110 punti eseguita da tecnici altamente quali cati e certi cati Harley-Davidson. Una motocicletta usata certi cata HarleyDavidson ha una garanzia minima di 12 mesi, con la possibilità per il cliente di estenderla a 24 mesi.
Harley-davidson.com
BRAND FOR COMMUNITY
MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL
BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.
AL CALDO
Nei mesi più freddi è importante disporre di impianti adeguati Tra soluzioni a costi non eccessivi per a rontare l’inverno
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Stufa intelligente, che monitora il fuoco non in base alla temperatura, ma utilizzando un sensore di luce nel rivestimento in mattoni refrattari. Se il fuoco è troppo forte, riduce automaticamente l’aria in entrata e se si spegne troppo, la apre. Il risultato è una combustione più pulita e e ciente. Prezzo: da 3.594 sterline Charnwood.com
entrata
Il succo della felicità
La vera ricchezza non è nell’accumulo, ma nell’apprezzare ciò che abbiamo Tra gli sforzi da fare per star meglio, la priorità è rallentare
DI MARIA GRAZIA RINALDI
Spesso pensiamo che la felicità dipenda da ciò che possediamo o dalle esperienze che viviamo, crediamo che “avere di più” signi chi “essere di più”. La vera ricchezza non sta nell’accumulo, ma nella profondità con cui apprezziamo ciò che abbiamo e ciò che siamo. Questa è l’essenza della gratitudine, un concetto che va oltre la classica pratica del “ringraziare per ciò che si ha”.
Il cervello cambia
Le neuroscienze ci insegnano che ogni volta che ci concentriamo su un aspetto positivo della nostra vita, il nostro cervello cambia. Questo processo si chiama neuroplasticità. Quando scegliamo di so ermarci su un’esperienza signi cativa, creiamo una traccia neurale più stabile e duratura. Ciò signi ca che possiamo “allenare” la nostra mente a notare il buono, anche quando il contesto intorno a noi sembra caotico o incerto. Le aree del cervello coinvolte nella regolazione delle emozioni
reagiscono attivamente quando pratichiamo la gratitudine. L’attivazione di queste aree del cervello riduce la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, e aumenta il rilascio di dopamina e ossitocina, noti anche come “ormoni del benessere”. Questo spiega perché, dopo aver provato un senso di gratitudine profonda, ci sentiamo più calmi, più sereni e più predisposti verso gli altri.
In una società che ci chiede di andare sempre più velocemente ecco alcuni consigli per migliorare la qualità della nostra vita. In primis occorre imparare a rallentare, a puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Fermarsi, respirare e osservare ciò che ci circonda con attenzione ci permette di attivare il nostro sistema di attenzione selettiva.
L’importanza dell’azione
Un altro elemento fondamentale per il nostro benessere è l’azione. La gratitudine non è solo uno stato
mentale, è un’azione concreta. Le neuroscienze dimostrano che ogni volta che un’emozione si traduce in un’azione, l’attivazione cerebrale diventa più stabile e duratura. Cosa signi ca concretamente tutto questo? Quando facciamo un gesto di gratitudine, come scrivere una lettera, un messaggio, esprimere un ringraziamento in modo concreto, il nostro cervello rilascia una maggiore quantità di ossitocina, l’ormone legato anche alla connessione sociale. Questa attivazione ra orza i legami emotivi con gli altri, ci fa sentire più vicini e aumenta il nostro senso di appartenenza. Questa pratica non ha solo un impatto personale, ma anche interpersonale. Quando esprimiamo gratitudine attraverso l’azione, miglioriamo la qualità delle nostre relazioni. Diversi studi in merito dimostrano che chi riceve un gesto di gratitudine è più propenso a replicarlo con altri. In sostanza essere grati ci fa stare bene, ci aiuta a fare del bene, facendo stare bene.
Luci e ombre del 2025
Il nuovo anno prende il via all’insegna dell’incertezza, tra geopolitica ed economia Ecco quali sono i catalizzatori che possono portare i mercati in direzioni inattese
Il nuovo anno si prospetta foriero di grandi movimenti sui mercati nanziari, tra opportunità e rischi potenzialmente destabilizzanti. L’incertezza si manifesta da più fronti generando potenziali sorprese capaci sia di spingere che destabilizzare i portafogli. Un dato è sicuro: non ci annoieremo.
Le luci
Per iniziare con ottimismo, partiamo dalle sorprese positive che possono moltiplicare i rendimenti dei portafogli. La regina delle incognite rimane la politica commerciale del neo-presidente Trump: ad oggi le previsioni ri ettono un’imposizione limitata, ma rilevante, di dazi doganali su beni cinesi ed europei. Se invece le tensioni commerciali si risolvessero
in un accordo, sperimenteremmo un’accelerazione della crescita che trainerebbe i listini di tutto il mondo. Questo scenario è, ad oggi, assolutamente inatteso, ma non può essere escluso, data la mentalità pragmatica, da negoziatore, di Trump.
Un altro giocatore che non ha scoperto le sue carte è il governo cinese: l’economia del Dragone sta attraversando una fase molto dura, ri essa nella forte svalutazione del mercato immobiliare, nella disoccupazione giovanile e nel timore dei consumatori. Se il presidente Xi Jinping deciderà di cambiare rotta, spingendo sullo stimolo scale per rilanciare la crescita e i consumi, il Pil globale riceverà un volano inatteso, portando al rialzo i titoli dei mercati
emergenti, le materie prime, come rame e petrolio, e i settori, come gli esportatori europei del lusso, che dipendono fortemente dalla domanda del gigante asiatico.
Le ombre
Pur a rontando il nuovo anno con un ottimismo di fondo, non possiamo dimenticarci dei rischi che stanno in agguato. Ripartiamo dalla politica commerciale di Trump, non possiamo escludere lo scoppio di una vera e propria guerra commerciale, soprattutto con la Cina, che rischierebbe di far entrare il mondo intero in uno scenario di recessione. Sul fronte domestico, il fatto che l’apparato politico e burocratico, che lo vede come un “outsider”, possa remare contro il neo-presidente, bloccando il raggio
d’azione del governo e paralizzando così l’economia, non può essere sottovalutato.
Le incognite
Un ulteriore punto di incertezza lo troviamo nelle cifre economiche Usa: al momento le attese vedono continuare il trend di crescita. Tuttavia, non possiamo escludere un peggioramento anche repentino. È sospetto il fatto che i dati, in particolare sulla creazione di posti di lavoro, sono stati inesatti e probabilmente manipolati: le recenti revisioni dipingono un quadro decisamente meno roseo di quanto inizialmente dichiarato. I rischi si moltiplicano se teniamo conto della politica monetaria della Fed, che si ostina a mantenere i tassi su livelli elevati: più si va avanti, più cresce la probabilità che qualche tassello fondamentale dell’economia si rompa, aprendo le porte ad una recessione; pensiamo al settore degli immobili commerciali e degli u ci, che sono già in un momento di forte
crisi e potrebbero essere una bomba ad orologeria per tutto il sistema.
Occhio ai bond
Un’area chiave dei mercati in cui un’analisi attenta rivela prospettive tutt’altro che dorate sono le obbligazioni del tesoro a lungo termine: sono da mesi sotto pressione, con i tassi decennali e trentennali che continuano a salire. La tendenza trova giusti cazione nella situazione fuori controllo dei de cit e del debito, che mettono seriamente in discussione la stabilità nanziaria dell’America nel lungo periodo, con solo due scenari possibili: un deterioramento della capacità di ripagare il debito, politicamente inaccettabile, oppure una svalutazione del dollaro e generazione di liquidità da parte della FED, con e etto di rilanciare l’in azione e quindi ridurre il valore reale delle obbligazioni, che sono quotate in termini nominali. Sono proprio le aspettative sull’in azione, che ad oggi è sotto controllo ma lontana dal target del 2%, che rende
i bond a 10 anni o più un cattivo a are per gli investitori: già molti compratori storici, come giapponesi e cinesi, stanno addirittura scaricando il loro inventario invece di partecipare attivamente agli acquisti nelle aste del tesoro.
Per concludere, non possiamo dimenticare i con itti in una regione instabile come il Medio Oriente, che potrebbero in ammarsi ulteriormente. L’Iran è un paese particolarmente imprevedibile e potrebbe tentare mosse estreme, avendo visto la propria in uenza fortemente ridimensionata con la caduta del governo Siriano di Assad e con l’indebolimento di Hezbollah e Hamas. Questo scenario porterebbe ad un’impennata dei costi delle materie prime energetiche, senza parlare poi delle incertezze riguardo all’approvvigionamento dell’Europa, con la chiusura del transito del gas russo dall’Ucraina.
Portafogli
Per gli investitori, sarà fondamentale a acciarsi al nuovo anno con prudenza. Una soluzione per proteggersi da movimenti ribassisti e scenari inattesi, senza rinunciare ai rendimenti della borsa, è data dalle strategie di copertura. Implementiamo tali strategie con le opzioni: la fase attuale è particolarmente favorevole, dato che la volatilità è estremamente bassa, riducendo il costo delle opzioni e permettendo ai risparmiatori di navigare il 2025 protetti da uttuazioni estreme del patrimonio.
Le magnif iche 4
Champagne, Bordeaux, Toscana e Piemonte trainano il mercato dei ne wines
Dalla passione all’investimento: i criteri che fanno la di erenza tra bianchi e rossi
DI GIACOMO NICOLELLA MASCHIETTI
Passione, piacere, investimento. Il settore dei vini pregiati e dei suoi appassionati continua a registrare un interesse globale e di uso nonostante le complesse congiunture economiche. Quella che soltanto qualche decennio fa poteva essere considerata una semplice passione oggi corrisponde, se indirizzata a dovere, a un interessante strumento d’investimento. Il tutto a patto che le bottiglie siano di annate corrette e in buone condizioni. I nomi in auge da qualche lustro sono sempre gli stessi, ma non manca qualche gradita sorpresa. Il 2024 è stato un anno sostanzialmente interlocutorio per i vini alle aste, la essione del primo semestre è probabilmente stata recuperata nei mesi successivi (i report più accreditati devono ancora uscire), grazie a buone performance di etichette ed annate considerate sicure. In Francia, per cominciare dai più forti, la campagna En Primeur di Bordeaux ha evidenziato una riduzione dei prezzi medi no al 40% rispetto all’annata precedente (Osservatorio eWibe), a causa di valutazioni meno favorevoli da parte della critica enologica. Questo ha stimolato una maggiore domanda
sul mercato secondario per annate precedenti, considerate migliori e con prezzi più competitivi. Negli Stati Uniti, storicamente ottimo mercato anche per le nostre etichette, i grandi vini rossi italiani hanno mostrato performance positive, con un incremento delle vendite nel segmento dei vini di lusso tra gennaio e agosto 2024.
Incognita Trump
Resterà da vedere come si metteranno le cose con l’avvento di Trump e dei tanto paventati dazi doganali. Questo trend recente evidenzia comunque un crescente apprezzamento per le cantine italiane di alta gamma nel mercato statunitense. In un contesto ormai completamente condiviso non pensiamo dunque soltanto a Europa o Stati Uniti: è impossibile non menzionare la piazza di Hong Kong, quella che fa registrare i volumi maggiori dal 2008 per la nota tassazione agevolata sugli alcolici alle aste. In de nitiva, le opportunità migliori si possono cogliere direttamente dal divano di casa propria. La variabilità delle performance tra le diverse regioni e
l’oscillazione dei prezzi suggeriscono pertanto la necessità di un’attenta analisi, per orientare gli investimenti in questo settore. PRIVATE ha interpellato Luca Giordana, direttore del dipartimento Wine & Spirits della casa d’aste Wannenes, per cercare di fare il punto sull’anno che si è appena chiuso e per intuire i possibili trend futuri.
Quali sono le principali tendenze che prevede per il mercato dei vini di pregio nel 2025?
Ci sono regioni o produttori che potrebbero registrare performance particolarmente interessanti per gli investitori?
Per molti anni i vini che hanno garantito un regolare aumento di valore nel tempo sono stati esclusivamente i vini francesi e prevalentemente quelli provenienti dalle regioni di Bordeaux, Borgogna, Champagne e Valle del Rodano. Oggi i brand più noti e importanti di queste zone continuano a garantire ottimi rendimenti, ma anche l’Italia è sempre più protagonista nelle aste e nel mercato dei collezionisti. Le aziende più blasonate provenienti soprattutto
PRIVATE
Asta 546, lotto 570: aggiudicato in asta da Wannenes a 10.000 euro
da Piemonte e in Toscana ’Italia hanno dimostrato di poter proporre vini di ottima qualità capaci di incrementare il loro valore nel tempo e attirare l’attenzione degli investitori.
Quali sono stati i lotti di vino più performanti nelle ultime aste di Wannenes, e cosa li ha resi così attraenti per i collezionisti e gli investitori?
Nella top list delle etichette che hanno performato meglio all’interno delle aste Wannenes, dominano i vini francesi. In testa i Grand Cru di Borgogna: Romanee-Conti, Montrachet, Musigny, Richebourg, Echezeaux, La Tache. A questi si aggiungono Petrus e i premier Cru della zona di Bordeaux. Ottimi risultati sono stati ottenuti anche su Champagne e Sauternes. Tra le etichette italiane hanno registrato ottimi risultati i Barolo e Barbaresco di produttori come Giacomo Conterno, Bruno Giacosa, Gaja, oltre alle etichette toscane più ricercate, quali Sassicaia, Tignanello, Masseto, Ornellaia e Solaia.
La crescente attenzione verso i vini biologici e biodinamici sta in uenzando il mercato delle aste?
Come si posizionano questi vini rispetto ai grandi classici come Bordeaux e Borgogna?
Nel mercato delle aste questo aspetto è ancora marginale, anche se nel mondo del vino il tema della sostenibilità sta diventando sempre più importante, anche
per a rontare le s de poste dai cambiamenti climatici. Investire in pratiche più sostenibili per proteggere l’ambiente e mantenere la produzione di qualità non è semplice e soprattutto non è sempre economicamente vantaggioso. Spesso le piccole aziende faticano a investire in sostenibilità, ma la cultura sta crescendo e sempre più realtà scelgono di adottare pratiche sostenibili che daranno i loro frutti, anche in termini economici, sul lungo periodo.
In che modo la geopolitica e l’andamento economico globale stanno in uenzando il mercato dei vini di lusso? Quali strategie suggerirebbe agli investitori per navigare le incertezze del prossimo anno?
Le recenti crisi mondiali e le conseguenti instabilità ed incertezze
Asta 546, lotto 326: aggiudicato in asta da Wannenes a 8.450 euro
Asta 546, lotto 308: aggiudicato in asta da Wannenes a 7.825 euro
politiche ed economiche hanno sicuramente orientato i collezionisti e verso investimenti stabili e conservativi, in grado di mantenere il loro valore, assicurando al collezionista la garanzia del proprio investimento. Per questo motivo, negli ultimi anni si è registrato un aumento generale di richieste e quindi di prezzo su vini di fama mondiale e di altissimo livello economico e qualitativo, in grado di rassicurare il collezionista.
Qual è il ruolo delle aste online e delle piattaforme digitali nella crescita del mercato dei vini di pregio? Ci sono progetti innovativi che Wannenes sta sviluppando in questa direzione per il 2025?
Le aste online negli ultimi anni hanno ampliato il bacino di utenti, in uendo positivamente sugli ottimi risultati ottenuti dalle case d’asta.
Le aste battute su piattaforma digitale hanno reso maggiormente accessibili bottiglie di pregio ad appassionati provenienti da tutto il mondo, a piccoli collezionisti e rivenditori indipendenti, che in questo modo hanno alimentato e ravvivato il mercato.
Nel 2025 il dipartimento Wine&Spirits di Wannenes proporrà sia aste in modalità web-live, ossia battute in diretta e trasmesse online sia sulla nostra che su altre piattaforme collegate, che aste in modalità web dove sarà possibile monitorare i lotti e piazzare o erte per diversi giorni prima di giungere all’aggiudicazione.
Ernie discali e sport
La lesione dell’anello broso penalizza la mobilità della colonna vertebrale
L’esercizio sico e l’attenzione al peso sono in genere risolutivi
Si calcola che ogni anno una quota variabile tra l’1 e il 5% della popolazione tra i 20 e i 50 anni sia a etta da ernia discale, una lesione dell’anello broso che si interpone tra una vertebra e l’altra lungo tutta la colonna vertebrale. La sua funzione è permettere il movimento e l’ammortizzamento delle vertebre stesse l’una rispetto all’altra.
Impatto sui nervi
La lesione del disco porta alla fuoriuscita del nucleo polposo contenuto al suo interno, che in questo modo può spingere sul fascio di nervi adiacente causandone l’irritazione o la compressione
Le ernie lombari rappresentano circa l’85-90% di questo tipo di patologia rispetto a quelle cervicali 5-10% e quelle dorsali 1-5%.
Le cause sono da ricercare sempre a livello individuale. Non esiste di fatto una postura giusta o sbagliata quanto invece una “cronicizzata”. Infatti, a meno che non vi sia un trauma diretto, il sovraccarico che causa
degenerazione, no alla rottura della struttura brosa del disco, è da vedersi come un sintomo. Se a causa delle nostre abitudini sbagliate le vertebre della colonna perdono mobilità, quelle rimaste mobili dovranno sopperire esasperando il loro arco di movimento.
Come fare per ridurre il rischio? Impegniamoci attraverso attività quotidiane a mantenere sempre e ciente la mobilità di tutta la colonna. Stretching, pilates, yoga, e tutte le attività a ni, sono fondamentali a nché tutte le articolazioni continuino a mantenere il loro Rom (range of movement). Anche alcuni esercizi con i pesi possono favorire mobilità e tono dei distretti che perdendo funzionalità portano al sovraccarico delle altre strutture portandole ad un vero e proprio overworking.
Le ernie sono eventi traumatici che il più delle volte si riducono spontaneamente. Nei casi più gravi l’intervento chirurgico è necessario, ma per evitare recidive bisogna
intervenire sulla causa, quindi riprendere funzionalità non solo del distretto leso, ma di tutta la schiena risulta fondamentale.
Postura e stili di vita
Il riequilibrio della postura attraverso l’analisi posturale e la sioterapia mirata possono identi care squilibri muscolari e correggerli prima che diventino problematici.
Rinforzare la muscolatura del core (addominali e lombari profondi) aiuta a sostenere la colonna vertebrale e ridurre i sovraccarichi.
Importantissimo anche il lifestyle
Mantenere un peso adeguato e ridurre i carichi eccessivi durante le attività quotidiane è essenziale per prevenire degenerazioni. L’osteopata, il chiropratico e il sioterapista possono essere le gure più indicate per la prevenzione, supportate dal lavoro in palestra di un trainer preparato.
universo tness.it
AMBASSADOR
ARMANI BEAUTY SCEGLIE NATHALIE
EMMANUEL COME GLOBAL MAKEUP
AMBASSADOR DI GIORGIO ARMANI
Nathalie Emmanuel è global make-up ambassador Giorgio Armani.L’attrice sarà protagonista della campagna Luminous Silk, in uscita a gennaio 2025. “La consapevolezza di sé è la cosa più bella che si possa indossare. Armanibeauty abbraccia questa loso a, realizzando prodotti senza tempo, estremamente semplici ma intensamente sensuali,” commenta l’attrice. Candidata agli Emmy, deve la sua notorietà al successo della serie Game Of rones (20132019) di HBO, in cui interpreta Missandei, l’arguta e fedele consigliera di Daenerys Targaryen. Grazie a questo personaggio, amatissimo dal pubblico, ha potuto dimostrare il suo talento di attrice per sei stagioni. Dopo aver ottenuto sei nomination agli Screen Actors Guild Awards come miglior cast in una serie drammatica, nel 2015 è entrata a far parte del cast di Fast & Furious, recitando in Furious 7 e riprendendo il suo ruolo nei successivi capitoli, tra cui e Fate Of e Furious (2017), F9 (2021) and Fast X (2023), che hanno incassato complessivamente oltre 4 miliardi di dollari. Negli ultimi cinque anni, ha recitato nella serie Hulu Four Weddings And A Funeral (2019), nella commedia
Net ix Army Of ieves (2021) e nel lm Arthur e King (2024) prodotto da Lionsgate. Ha inoltre ricevuto due nomination agli Emmy per le sue performance in Die Hart (2020) e nel sequel Die Hart 2: Die Harter (2024). Dopo aver consolidato la sua carriera come una delle attrici più promettenti di Hollywood, ha ottenuto il ruolo da protagonista nel thriller horror e Invitation (2022). Successivamente, ha avuto un ruolo principale nel remake di e Killer (2024) di John Woo e preso parte al lm Megalopolis (2024) di Francis Ford Coppola, presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes e in anteprima nordamericana al Toronto International Film Festival. armanibeauty.it
TESTIMONIAL
OLIVIA RODRIGO, NUOVA MUSA ROCK DI LANCÔME
Vincitrice di tre Grammy e artista multiplatino, Olivia Rodrigo è la nuova beauty face di Lancôme. Grazie ai suoi testi che raccontano di cuori spezzati e del passaggio all’età adulta con sorprendente sincerità e potenza vocale, è una delle voci emblema della sua generazione.
Lo spirito rock fresco di Olivia l’ha resa il volto perfetto per veicolare i valori del brand alla Gen Z: “Abbracciare la propria individualità è molto importante nel mondo beauty, viste le molte aspettative irrealistiche imposte alle giovani donne. Lancôme è un brand iconico e senza tempo che promuove la bellezza interiore, oltre che esteriore”, racconta Olivia. E Françoise Lehmann, Lancôme International Brand President, aggiunge: “Diamo il benvenuto a Olivia nella famiglia Lancôme. Siamo tutti a ascinati dalla sua straordinaria personalità e dal suo immenso talento nonché dal suo impegno per un cambiamento positivo. Grazie alla sua capacità di mettere il cuore e l’emozione in tutto ciò che fa, Olivia riesce a trasformare le sue esperienze personali in musica e a connettersi con persone di ogni età e di ogni parte del mondo, come pochi artisti della sua generazione sono in grado di fare”. lancome.it
INVESTI NEL REDDITO FISSO
Promozione finanziaria. Riservato esclusivamente a investitori professionali. I giudizi e le opinioni espresse nel presente documento appartengono al gestore, salvo laddove diversamente specificato e non costituiscono un consiglio di investimento. BNY Mellon è il marchio aziendale di The Bank of New York Mellon Corporation e delle sue filiali. Documento emesso in Italia da BNY Mellon Fund Management (Luxembourg) S.A. (BNY MFML), una società per azioni (société anonyme) costituita e operante ai sensi del diritto del Lussemburgo con numero di registrazione B28166 e avente
LAMBORGHINI REVUELTO, LISTA
D’ATTESA DI DUE ANNI E 1.015
CAVALLI CHE SCALPITANO
Automobili Lamborghini ha presentato Revuelto Opera Unica. Combinando artigianato e innovazione, questo straordinario veicolo è espressione della maestria del Centro Stile Lamborghini e della possibilità del programma di personalizzazione Ad Personam. La verniciatura esterna, con una transizione di colori dal Nero Pegaso al Rosso Efesto che simboleggiano velocità e potenza, è stata realizzata con 480 ore di lavoro artigianale. Gli interni, ra nati in Nero Ade e Rosso Efesto, includono dettagli unici come una targa in carbonio con la scritta ‘Opera Unica’ in Bianco Monocerus. Stephan Winkelmann, chairman e ceo di Automobili Lamborghini, ha a ermato: “Questa Revuelto Opera Unica combina velocità, potenza e maestria. Nell’ambito della nostra ricerca di eccellenza,
sia per quanto riguarda l’automotive sia l’arte, questo capolavoro innalza lo spirito innovativo di Lamborghini, nonché il suo animo artistico”. Per Mitja Borkert, direttore del Design di Automobili Lamborghini, “questa vettura mostra in modo non convenzionale il brivido trasmesso da una Lamborghini”. Erede dell’Aventador, Lamborghini
Revuelto è la supercar che guarda al passato e al futuro della casa del Toro, come anello di congiunzione tra i plurifrazionati che hanno plasmato la storia e le unità a zero emissioni che trainano l’era della transizione. Entra nel solco tracciato, almeno nell’approccio iniziale, dall’esclusiva Lamborghini Sian prodotta in 68 esemplari, riprendendo parte dello stile e solo il concetto di elettri cazione abbinata al V12. Di erente è l'architettura ibrida plug-in che spinge la Revuelto, provata in anteprima a anche su strada dopo il test sul circuito di Vallelunga. Il prezzo di Lamborghini Revuelto parte da 515.255 euro. lamborghini.com/it
BEAUTY
CLINIQUE LA PRAIRIE LANCIA IL PRIMO FONDO EUROPEO SULLA LONGEVITÀ
Clinique La Prairie, leader mondiale nella longevità da oltre 90 anni, sta per lanciare il Longevity Fund, iniziativa volta a identi care e investire in aziende che rivoluzionano il panorama dell'invecchiamento, della salute e del benessere. Partirà a inizio 2025, si chiamerà Longevity Fund by Clinique La Prairie e sarà gestito da Efg International, banca svizzera di fama internazionale quotata a Zurigo. Situata a Montreux sulle a ascinanti rive del lago di Ginevra, Clinique La Prairie ha accolto negli anni celebrities,
personalità della politica, attori e grandi nomi del jet set internazionale come Carla Bruni, Pablo Picasso, Marilyn Monroe, Marlene Dietrich, Mika, Charlie Chaplin, Greta Garbo, Winston Churchill e molti altri che hanno scoperto in questo luogo leggendario l’arte di “unlock the secret of living” ossia il segreto per una vita più lunga, più sana e più felice. L’o erta si articola in programmi di health & wellness estremamente avanzati della durata di una settimana e su misura delle esigenze del cliente. cliniquelaprairie.com
Anchored in Time.
Donne d’Europa
La rivista statunitense Politico ha redatto una graduatoria dei personaggi più potenti
La Meloni è stata incoronata come la più potente, davanti alla von der Leyen
RANKING
Nel corso del 2024 - de nito dall’Economist “il più grande anno elettorale della storia”, con oltre 4 miliardi di persone chiamate a esprimere un voto - gli equilibri del potere sono inevitabilmente cambiati. E in Europa, dove negli ultimi 12 mesi si sono intrecciati malessere economico e con itti alle porte del Continente, molti degli attori tradizionali del potere - dal presidente francese Macron al Cancelliere tedesco Olaf Scholz - si sono trovati ai margini, s duciati e messi da parte.
È questo il quadro in cui si inserisce la classi ca delle persone più potenti d’Europa stilata dal quotidiano statunitense Politico, che quest’anno è ricca di volti nuovi. Tra questi c’è quello di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiana, che è stata eletta come persona più potente del Vecchio Continente per il 2025. Il resto della classi ca è suddiviso in tre categorie: i “Doers” (coloro che sono più abili nell’imporre la loro volontà), i “Disrupters” (che scuotono lo status quo) e i “Dreamers” (le cui idee audaci stanno avendo un grande impatto).
La lista è dominata dai politici, che occupano ben 20 posizioni su 28. Ecco di seguito i “vincitori” di ciascuna categoria.
LA PERSONA PIÙ POTENTE D’EUROPA:
GIORGIA MELONI
RUOLO: PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PAESE: ITALIA
URSULA VON DER LEYEN
RUOLO: PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE PAESE: GERMANIA
FRIEDRICH MERZ
RUOLO: LEADER DEL PARTITO CONSERVATORE CDU PAESE: GERMANIA
MARK RUTTE
RUOLO: SEGRETARIO GENERALE
DELLA NATO
PAESE: OLANDA
von der Leyen
Taylor Mango
USA, TAYLOR SWIFT PREMIA IL SUO STAFF
Taylor Swift ha da poco concluso il suo fortunatissimo Eras Tour, che l’ha portata in tutto il mondo per quasi due anni. E ha deciso di premiare il suo team con un regalo di Natale memorabile. Secondo quanto riporta People, la cantante ha distribuito quasi 200 milioni di dollari di bonus - extra rispetto allo stipendio - a tutto lo sta : camionisti, servizio catering, ballerini, addetti ai suoni, luci, falegnami e tanti altri. Questi bonus rappresentano il 9,4% dei ricavi totali del tour, a dimostrazione dell’importanza che la cantante attribuisce al suo sta che l’ha supportata “dietro le quinte”. La vendita di biglietti per Eras Tour ha generato incassi per circa 2 miliardi di dollari.
CERCANDO “ANGELINA MANGO”
Angelina Mango, la tennista Jasmine Paolini, ma anche domande sul senso delle guerre in atto. Sono queste le ricerche che abbiamo a dato a Google nel 2024. È quanto emerge dalle classi che del motore di ricerca sulle parole che hanno registrato il maggiore incremento in Italia nel corso degli ultimi 12 mesi. Non si tratta dunque delle parole più cercate in assoluto, ma di quelle che hanno visto il maggiore picco di interesse. Ebbene, Angelina Mango emerge come vincitrice assoluta: decima fra i musicisti anche nelle interrogazioni globali, è prima in Italia sia fra i personaggi sia fra i cantanti. Ed è anche seconda nella classi ca sul “Cosa signi ca?”, con il termine “cumbia” citato nel ritornello del suo brano La Noia. In seconda posizione tra i personaggi compare Kate Middleton, seguita appunto da Jasmine Paolini e poi da Ghali e Geolier che completano la top 5.
L’ora della bancassurance
Cresce il settore delle polizze distribuite attraverso gli sportelli degli istituti di credito
Cnp Vita Assicura e Banca Patrimoni Sella & Co. rinnovano la collaborazione
DI VITO ANDREOLA
Nel 2024, la bancassicurazione ha continuato a rivestire un ruolo strategico in Italia, posizionandosi come uno dei pilastri della distribuzione assicurativa. Le nuove dinamiche economiche, tecnologiche e sociali stanno trasformando il settore, con un’attenzione crescente su resilienza nanziaria e innovazione digitale. Questo modello distributivo, che integra servizi bancari e assicurativi, si sta dimostrando particolarmente e cace per a rontare le s de di un mercato in forte sviluppo e rispondere alle esigenze di una clientela sempre più evoluta.
Ruolo primario nel vita
Secondo i dati dell’Ivass riferiti al 2024, la bancassicurazione ha consolidato il suo ruolo nel mercato delle polizze vita con oltre il 60% delle vendite totali. Questo dato evidenzia una tendenza crescente nella distribuzione di prodotti assicurativi attraverso il canale bancario, che è diventato il veicolo di distribuzione principale per le polizze vita in Italia. In particolare, nei primi otto mesi dell’anno, si è registrata una crescita signi cativa delle polizze del ramo I (+15%) e
Il ra orzamento
della partnership evidenzia l’importanza di una visione ampiamente condivisa tra le due società del settore nanziario, basata su molti valori comuni come la ducia reciproca, l’innovazione e la sostenibilità
Attraverso questa intesa, le due aziende mirano a consolidare la loro presenza sul mercato
delle unit-linked (+45%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Diversi fattori hanno contribuito a questo incremento. L’integrazione tra banche e assicurazioni, in primo luogo, che consente una maggiore capillarità sul territorio e una relazione diretta con i clienti, facilitando la vendita di prodotti ad alto valore aggiunto come le polizze vita. L’aumento della consapevolezza sull’importanza di piani care il futuro nanziario nel medio - lungo periodo e proteggere il capitale ha incentivato, inoltre, l’adozione di soluzioni assicurative personalizzate. Le innovazioni tecnologiche, come
l’utilizzo di strumenti digitali per la consulenza e la gestione delle polizze, hanno reso in ne il processo sempre più e ciente e accessibile. Un’ulteriore analisi condotta dal gruppo Excellence rivela che, nel primo semestre del 2024, il settore della bancassicurazione in Italia ha mostrato una crescita rilevante rispetto allo stesso periodo del 2023. I premi raccolti nel comparto vita hanno raggiunto i 55,5 miliardi di euro, registrando un aumento del 16,3%.
Movimenti in corso Il mercato sta attraversando una fase di internalizzazione del segmento
vita da parte delle banche, secondo lo studio sopra citato, questa tendenza è cresciuta del 20% nel 2023 rispetto al 2018. Incremento favorito dal cosiddetto “Danish Compromise”, il quadro normativo previsto dall’articolo 49 del Crr (Capital Requirements Regulation), approvato dall’Unione Europea nel 2012 durante la presidenza danese, che promuove l’integrazione delle società nei conglomerati bancari dal punto di vista patrimoniale. Il modello bancassurance continua ad essere il modello preponderante che stimola una costante ricerca di incremento del valore per i clienti.
Il network internazionale
Ed è in questo contesto di crescita e innovazione che le partnership strategiche sono determinanti. Il World Economic Forum, ad esempio, promuove la “Insurance and Asset Management Industry Community”, una rete di professionisti e organizzazioni che operano nell’ambito della gestione patrimoniale e delle assicurazioni, riconosciuta per il suo ruolo cruciale nell'economia globale, includendo attori chiave come gestori di patrimoni, compagnie assicurative, broker e consulenti nel campo della gestione dei rischi. Ciò evidenzia come questo settore rappresenti
collettivamente il più grande bacino globale di capitali di investimento a lungo termine e fornitori di protezione dai rischi, coprendo tutti gli aspetti della vita e delle attività economiche.
L’esperienza nazionale
Una best practice italiana di collaborazione è il rinnovo dell’accordo tra Cnp Vita Assicura società del gruppo Cnp Assurances che opera sul territorio italiano con un modello di business aperto e multi-partner e Banca Patrimoni Sella & C, la banca del gruppo Sella specializzata nella gestione e amministrazione dei patrimoni della clientela privata e istituzionale. L’accordo, che estende la collaborazione per altri 10 anni, rappresenta un importante passo strategico verso la crescita delle masse gestite e lo sviluppo dell’o erta assicurativa di risparmio e investimento a disposizione dei private banker della banca. Il ra orzamento della partnership sottolinea l’importanza di una visione condivisa tra le due realtà, basata su valori comuni come la ducia reciproca, l’innovazione e la sostenibilità. Attraverso questa collaborazione, le due aziende mirano a consolidare ulteriormente la loro presenza sul mercato,
o rendo ai clienti soluzioni sempre più evolute e personalizzate.
Le chiavi di lettura
Tra gli obiettivi principali gura la promozione di un approccio più responsabile e sostenibile agli investimenti e non solo il supporto alla realizzazione dei progetti di vita dei clienti, come sottolinea Paolo Fumo, direttore commerciale di Cnp Vita Assicura: “Il rinnovo intesa rappresenta per noi un motivo di grande orgoglio e soddisfazione perché consolida una collaborazione basata su valori condivisi e su una visione comune orientata al lungo termine per rispondere al meglio alle esigenze dei clienti. Questa intesa conferma l’approccio strategico di Cnp Vita Assicura al mercato, fondato su partnership di lungo periodo e su un rapporto di reciproca ducia tra gli operatori.”
Un approccio condiviso da Vincenzo De Marco, direttore commerciale di Banca Patrimoni
Sella: “Il nostro modello è costruito sulla centralità del cliente, che rappresenta il punto di riferimento fondamentale per lo sviluppo delle nostre attività. Lo scopo principale è quello di fornire un servizio concepito in un orizzonte temporale di lungo periodo, per tutta la vita del cliente e per le generazioni successive. Per raggiungerlo, è essenziale individuare le soluzioni ottimali, e quindi i partner giusti, che condividano la nostra visione. L’accordo con che guarda ai prossimi anni dimostra questo impegno.”
A real estate portfolio
ere are four types of investment strategies, with speci c risk-return pro les
It’s important to assess your own capabilities, goals, and expectations
BY JULIUSBAER.COM (Abbiamo lasciato
With new, innovative nancial instruments o ering a greater array of investment vehicles and pathways into real estate, you have greater opportunities to diversify your portfolio. However, it is important to understand the di erent forms of investment to decide which of them best suit your needs and preferences.
Home ownership or property investment?
Buying a home for yourself requires very di erent considerations from investing in real estate. Location, personal situation, and personal preference are likely to be important criteria when you look for a home. By contrast, when investing in real estate as an asset, you might look at factors such as diversi cation, liquidity, and risk-return parameters.
Direct vs. indirect
Direct real estate refers to the direct purchase of physical real estate (multi-family houses, o ce buildings, hotels, etc.) with the aim of generating income and capital appreciation. Indirect real estate, on the other hand, involves investing in property through instruments such
as REITs (real estate investment trusts, which are companies that own properties that produce income), listed or private real estate funds, rather than owning the bricks-and-mortar itself.
RE investment strategies
Within real estate, there are four types of investment strategies, with speci c risk-return pro les ranging from rather conservative to relatively ambitious. e strategies are delineated by the type and quality of the tenants, the physical condition and the location of the assets, the type of value creation, and the quantity of debt used to acquire the asset.
Core
Core is the most well-known real estate investment strategy that most direct investors apply, notably listed funds and REITs. Some private real estate funds also apply this strategy. Investors buy good quality units to generate a stable income, almost like a bond. Properties require little maintenance and asset management and are often in prime locations, with high quality tenants with
long-term leases. Investors acquire such assets using varying amounts of debt, typically ranging from 40 to 50 per cent, and generate annualised returns primarily or exclusively from the rental income they receive.
Core-plus
Another direct investment strategy is the ‘core-plus’ approach, which can be found in listed, REIT, and private real estate sectors. High-quality units often require a refresh or upgrade, or a complete management overhaul. is type of strategy requires a more hands-on owner or some form of delegation e tenant base and leases are usually of good quality but might be improved. erefore, there is a higher share of capital gains (10 to 20 per cent) in the overall expected returns.
Value-add
Typically, ‘value-add’ strategies require active involvement from knowledgeable owners and a dependable team. is is usually the realm of private real estate investing. e units su er from management problems and may
require signi cant repositioning, upgrades, and improvements. e tenant base may need a signi cant shift, the units may have occupancy issues, and the leases may need an overhaul. Annualised returns are expected to be between 11 and 15 per cent and come essentially (or at times exclusively) from capital gains (50 to 70 per cent).
Opportunistic
‘Opportunistic’ strategies are for expert owners usually committed full-time with a team or imply a
delegation, and they are by essence a private real estate investing strategy. Units are subject to a turnaround, are redone from the ground up, and their destination can change. Major structural changes are on the programme, as well as redevelopment. Projects can take up to two or three years to be realised. Annualised returns exclusively through capital gains can reach 15 to 20 per cent, with the proportion of debt usually between 60 and 80 per cent. Investing is usually for the mid- to long term, as units are
resold once redone. Construction and development strategies are close to opportunistic strategies, except that the risks involve planning, permissions, and construction on virgin land. e use of debt is more limited (usually 40 to 50 per cent).
Real estate debt is also an option for those willing to gain exposure to the sector, while signi cantly limiting risk and remaining hands-o .
Assessing your situation
Each investment avenue has its own speci c risk-return parameters.
OVERVIEW OF REAL ESTATE INVESTMENT STRATEGIES
Source: Julius Baer, INREV
Assessing your own risk appetite against the risk pro les of di erent investment options will allow you to determine the best investment strategy for you.
What type of investor are you?
Investing directly in real estate is exciting for hands-on investors
Buying and selling real estate requires signi cant capital, expertise, and know-how, plus the time, e ort, and right resources (such as quali ed contacts). Whether building new or buying existing units (such as housing units or commercial or o ce properties), direct investing often requires the use of debt (such as a mortgage) and the nancial and technical knowledge to negotiate and structure such loans. Investors comfortable in engaging in the construction of new properties and redevelopments may sell them
on the market in an attempt to generate returns. Direct investors exercise some control over the projects.
How to identify opportunities ey identify opportunities – whether undervalued, underdeveloped, or high-potential properties – and execute a speci c plan that leverages their know-how and expertise. Investing directly typically requires active involvement and a sound understanding of the local market, its dynamics, and speci cities. As the saying goes, real estate is about ‘location, location, location,’ and a good direct investor needs granular and up-to-date knowledge. Indirect investments are typically more attractive to hands-o investors, as they have lower barriers to entry compared to direct investing. Investing indirectly opens
opportunities to build a diversi ed portfolio geographically, sector-wise, and in terms of value creation. No investor can claim to invest directly globally in every type of real estate asset and to execute any type of improvement or overhauling. Passive investors can indirectly participate in all these dimensions, especially with the support of wealth management professionals to help them choose fund managers. Depending on the investment vehicle, it can also mean lower exit barriers, allowing investors to liquidate their position quicker and redirect funds into other investment opportunities. To begin your real estate investing journey, it’s important to assess your own capabilities, goals, and expectations. In order to get started, we have provided an investor checklist in our Wealth Matters guide, available now.
Flessibilità. Convizioni. Potenziale di rendimento.
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Capitale a rischio. La performance dipende dalla tempistica dell’investimento e può comportare rendimenti negativi. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
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