GRAND
Hästens Grand Vividus
THE ART OF TIMEKEEPING
Step into a world where time is not just measured, but captured in exquisite wearable art.
Qannati's timepieces offer a journey through the past, present, and future. Made in France with a savoir-faire, using exotic materials and curios, each piece is a masterpiece that captures the essence of time, timelessly.
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Non è un’esagerazione e neppure uno slogan autocelebrativo. Il titolo della copertina di questo numero si riferisce a quelle persone illuminate che fanno grandi imprese senza fare troppo chiasso. Che creano e inventano nuovi mondi con uno stile e una perfezione difficilmente replicabili altrove. Rendendo l’Italia quel paese tanto amato, copiato e invidiato da chi cerca la vera grande bellezza. Un aggettivo, geniale, che ben si addice a un designerimprenditore spesso citato come esempio di eccellenza anche dalla stampa americana: Stefano Ricci. Il suo motto? “Poche cose, fatte bene. Ma quando si deve esagerare non tiriamoci indietro”. E stavolta ha esagerato, ma sempre con la grazia e l’intelligenza che contraddistinguono il suo impegno e il suo lavoro: ha messo insieme le creazioni e gli incontri importanti di una vita in un bel volume da collezione di 500 pagine, dedicato ai 50 anni del brand che porta il suo nome.
A tenere alto lo standard di paese illuminato dall’intelligenza che crea buone imprese, Riccardo Illy, ruoli importanti per l’azienda della celebrata famiglia del caffè ma anche ex sindaco, scrittore, giornalista. A dimostrazione che uno sguardo ampio raccoglie buoni frutti, come svela nel gioco di domanda e risposta in The Answer, format abituale di Robb Report. Il suo stile? Sobrio ed elegante, anche grazie ai consigli e alle cure di un fidato sarto triestino. Ed eleganti sono le imbarcazioni che escono, tra Liguria e Toscana, dai Cantieri Sanlorenzo, dell’omonimo Gruppo guidato da Massimo Perilli. A lui e al suo staff si deve la filosofia di “boutique della nautica”, ovvero la costruzione di superyacht completamente su misura del cliente. Con tutte le comodità, gli agi (pianoforte compreso) e la sicurezza per una navigazione senza limiti di tempo e durata. Ma non spiccano solo manager e ceo illuminati. La genialità italica è inscritta nel dna di chi si occupa con grande passione della cucina. Chef come Viviana Varese, che dopo il suo ristorante ViVa allo Smeraldo di Milano, ha portato le sue ricette nel bistrot a Noto in Sicilia (e presto all’estero…) o come Daniele Canzian, che trasforma in arte i suoi piatti signature. Due tra i tanti cuochi italiani osannati e ricercati dai viaggiatori gourmet di tutto il mondo. Come ricercati sono alberghi, hotel, resort dove l’accoglienza fa sentire a casa, ma con i lussi che oggi non possono mancare nelle strutture stellate della penisola. Ecco allora i nostri
suggerimenti, in un viaggio che dal Monferrato a Lecce passando per Milano e Venezia sottolinea le eccellenze nell’ospitalità, per un soggiorno da ricordare. In un clima dolce d’autunno che regala uno charme speciale a borghi e città.
Buona letturaTHE GOODS
WHO, WHAT AND WHERE
Gioiello dell’Unesco
Insieme a Langhe e Roero, il Monferrato è una terra baciata dagli dei. Specialmente d’autunno, con lo spettacolo delle foglie che mutano colore e i contorni dei suoi borghi, tanto amati da artisti e buongustai. È il momento di scoprire il territorio, meglio se a piedi o in bicicletta
di Beba Marsanode
Toulouse-Lautrecl’autunno era “la primavera dell’inverno”. Ma - tra una sbronza e un bordelloquell’esplosione di colori, su tela, non la catturò mai. Poco male. A offrire scorci come paesaggi impressionisti ci pensa il Monferrato, incantevole affresco collinare tra le province d’Asti e di Alessandria. Una terra di vini eccellenti, buona tavola e bellezze sottovoce, dove chilometri di filari lambiscono pievi romaniche, castelli medievali, borghi secolari. Come l’aristocratica Casale, nota per il mercato antiquario (ogni seconda domenica del mese) e i ghiotti Krumiri, delizie in pastafrolla di cui va pazzo Bill Clinton, che la biscotteria Portinaro continua a sfornare secondo l’antica ricetta e confezionare nelle scatole di latta rossa che ne conservano il profumo anche oltreoceano. Di Casale è Roberto Bolle, e qui nacque anche lo scultore amato da Auguste Rodin, il simbolista Leonardo Bistolfi (nell’ex convento di Santa Croce, la gipsoteca), che si occupò delle statue in gesso nella Cappella XVI al Sacro Monte di Crea, patrimonio Unesco. Complesso monumentale in vetta a un colle, che trasforma la storia sacra in teatro ad altissimo tasso scenografico.
È terra di dolcezza di vivere il Monferrato, dolce come il tappeto di colli srotolati in lontananze senza fine, che lambiscono luoghi da vedere e indirizzi dove vale la pena sostare. In agenda ci si segni qualche nome. La Certosa di Valmanera fuori Asti per la più grande collezione di arazzi moderni, realizzati dall’Arazzeria Scassa su disegno dei maggiori artisti del Novecento, da Giorgio
DALL’ALTO
Villa Sparina Resort, luogo iconico del Gavi dove ai grandi vini dell’azienda si accompagna un’ospitalità di eccellenza. La targa storica della biscotteria Portinaro, celebre per i Krumiri Rossi.
PAGINA A FIANCO
Le colline e i vigneti del Gavi.
de Chirico a Renato Guttuso. Poi Acqui Terme per un bagno termale e quel gioiello della pittura ispanofiamminga che è il “ Retablo della Madonna di Montserrat” in Santa Maria Assunta. Mombaruzzo per le Distillerie Berta, solenni come cattedrali, e Villa Prato, romantico relais con destination spa centrata sulla grappaterapia. Volpedominuscola, trasognata, acquattata tra i poggi tortonesi - per l’atelier e i luoghi d’ispirazione di Giuseppe Pellizza, l’autore del celeberrimo
A SINISTRA
Uno dei modi più spettacolari per ammirare il Monferrato: in mongolfiera.
IN BASSO A SINISTRA Veduta del Forte di Gavi.
SOTTO Il parco naturale delle Capanne di Marcarolo.
“Quarto Stato”. E ancora Novi Ligure per le facciate affrescate, il formidabile gruppo del “Calvario” nell’Oratorio della Maddalena e una delle trattorie del cuore di Gualtiero Marchesi, Il Banco, dove ordinare quello che lo ingolosiva: panissa, farinata cotta in forno a legna e frittelle di baccalà. Per un’esperienza del tutto diversa si vada a Cremolino, dove di recente ha aperto Nordelaia, antico cascinale trasformato in locanda di charme, molto amato soprattutto dagli americani: vista mozzafiato, suite dal touch contemporaneo e un intero edificio dedicato alle lusinghe del palato. Qui c’è Lorto, la tavola più d’avanguardia del
territorio, guidata da Charles Pearce con la consulenza di un fuoriclasse quale Andrea Ribaldone.
Vario, imprevedibile, vastissimo, il Monferrato si estende dalla pianura Padana alle falde dell’Appennino ligure, in cui si incunea con le terre del Gavi, intime, appartate, splendidamente genuine, nuovo paradiso dell’enoturismo. Sono le terre del grande bianco piemontese, il Gavi docg, tutelato da un agguerrito Consorzio, che per i suoi primi 30 anni si regala, a Gavi, una nuova enoteca all’ombra dell’impressionante fortezza, capolavoro d’architettura militare del XVII secolo.
A SINISTRA Ravioli del plin, nella versione dello chef Charles Pearce del ristorante Lorto. SOTTO
Panoramica e Infinity pool di Nordelaia, antico cascinale trasformato in locanda di charme.
110 anni vissuti pericolosamente
In oltre un secolo di storia Aston Martin è sopravvissuta a diverse crisi. Grazie a una classe e un’eleganza senza confront. E a un “influencer” come James Bond, che l’ha fatta conoscere nel mondo di Saverio Villa
Da quasi 60 anni, cioè da “Missione Goldfinger2 del 1964, James Bond ne ha combinate di tutti i colori con le sue Aston Martin. Dalla prima DB5, che poi è periodicamente ricomparsa in blockbuster successivi, compreso l’ultimo “No time to die” del 2021. Dove è comparsa anche quella specie di astronave da un milione di euro e mille cavalli denominata Valhalla. Che ha già avuto il battesimo del fuoco (mai espressione è stata più azzeccata) tra le mani dell’agente segreto per eccellenza, sebbene la casa britannica non abbia ancora cominciato a consegnarla a chi ha già ossigenato le casse di Gaydon, Warwickshire, con caparre sontuose. Ma la vita pericolosa
di 007 - al volante e non - pare meno complicata di quella di un dipendente statale se confrontata con i tormenti dell’azienda Aston Martin nei suoi 110 anni di esistenza. E se la casa britannica è sopravvissuta a innumerevoli crisi economiche e cambi di proprietà, una parte di merito va proprio a un testimonial straordinario come Bond. Forse anche più benemerito di re Carlo III, da sempre fan e felice utente di Aston Martin.
A SINISTRA
La DB3 del 1951: in origine doveva essere l’auto di 007, ma poi Aston Martin preferì dare a Bond la DB5 (nella foto di apertura del servizio) che, all’epoca di Missione Goldfinger, era appena stata presentata.
SOTTO
Giacca Superleggera in pelle di agnello (€ 1.400) e guanti
Mezzedita Crochet Gents di Foulon Milano (€ 270).
A DESTRA, IN ALTO
Ancora uno scatto che mette in risalto la muscolarità della DB12.
A DESTRA, IN BASSO
La DB4 GT del 1959, alleggerita e destinata alle competizioni.
O meglio, diciamo che 007 ha divulgato urbe et orbi l’eleganza di queste vetture, imponendole come icone di stile e di eleganza, a prescindere dagli svarioni dei contabili e degli ingegneri britannici, che qualche problema nel calcolare le solvenze e nel curare l’affidabilità l’hanno sempre avuto. Gli ingredienti sono questi, dalla notte dei tempi. Design inconfondibile, classico al di là dei tempi e delle mode, sempre fedele a sé stesso e riconoscibilissimo anche da chi non si è consumato gli occhi sui libri di storia dell’auto. E un’artigianalità faraonica altrettanto inconfondibile nell’abitacolo, per il quale da sempre si usa più legno e pelle di quanto non facciano gli arredatori di fiducia dei Windsor. Ma le proprietà più recenti - tra le quali c’è stata anche la Investindustrial di Andrea Bonomi tra il 2012 e il 2020 - si sono date da fare per migliorare
gli aspetti tecnologici, stringendo un accordo con la Mercedes, che ha cominciato a fornire all’Aston Martin (e al suo team di Formula 1) i motori e non solo, in cambio di azioni. Oltre ai tedeschi, nel consorzio che gestisce oggi il brand inglese ci sono il miliardario canadese Lawrence Stroll, cinesi e arabi, e la nuova DB12, appena presentata, è l’esempio di come tradizione, classe, prestazioni e efficacia possano convivere se dietro un progetto ci sono teste pensanti e portafogli pesanti. L’ultima coupé, alla quale seguirà presto la spider, ha quasi 700 cv, raggiunge i 325 all’ora, costa 230mila euro e ha la tecnologia più aggiornata che c’è. E può giocarsela con le supercar italiane e tedesche anche fuori da un set. C’è di che brindare. Naturalmente con un Vesper Martini Cocktail, agitato non mescolato.
Scacco matto con eleganza
Mezzo secolo di successi a livello mondiale.
Stefano Ricci, imprenditore-designer, dedica alla case history un prezioso volume a tiratura limitata. E va in difesa delle tartarughe giganti…
Gli scacchi Stefano
Ricci sono realizzati in ottone galvanizzato in palladio e rivestiti sull’impugnatura in pelle di coccodrillo. La testa di aquila rimpiazza il cavallo tradizionale: la scelta di associare l’icona del brand fiorentino alla mossa a “L” del cavallo è un riferimento al “Luxury Lifestyle”.
Poche cose, fatte bene. Ma quando si deve esagerare non tiriamoci indietro”. Parola del designer Stefano Ricci, che stavolta l’ha fatta grossa: 500 pagine da collezione per la monografia consacrata ai 50 anni del brand che porta il suo nome. Brand nato nel 1972 a Firenze grazie alla passione di Stefano per le cravatte e diventato leader globale nel luxury lifestyle di segno maschile (oltre 150 milioni di fatturato nel 2022 e un piano di crescita per il 2023 con tre nuove aperture: Madrid, Singapore e una terza boutique a Pechino). Un successo imprenditoriale agguantato con visioni, tenacia e “la capacità di osare anche quando le tendenze indicavano percorsi differenti”, confida l’imprenditore stilista. Che ha firmato anche la suite presidenziale del grand hotel Principe di Piemonte a Viareggio - “140 metri quadri, tributo al mondo del Grande Gatsby, capolavoro di Francis Scott Fitzgerald” -
SOPRA
La famiglia Ricci al completo mentre seleziona alcune pagine durante la lavorazione del volume “Stefano Ricci – The Book”.
A SINISTRA
Una delle fasi di lavorazione delle copertine in pelle di vitello bianca del libro a tiratura limitata.
Fibbia in oro 18kt con 69 diamanti princess cut incastonati; coppia di gemelli in oro 18kt e diamanti. Il Cigar Travel Humidor in radica nera californiana e interno in mogano, nato dalla collaborazione del marchio Arturo Fuente con Stefano Ricci.
e con la nuova campagna alle Galápagos sostiene la Charles Darwin Foundation per la salvaguardia delle tartarughe giganti. Presentato in anteprima alla Biblioteca Medicea Laurenziana, Stefano Ricci - The Book, disponibile da settembre in doppio formato: 300 copie limited edition e 2.000 copie a tiratura numerata, affianca le parole di 31 autori alle immagini di 52 fotografi. E, pagina dopo pagina, dipana un lungo racconto condensato per temi chiave. Le origini. La famiglia (la moglie Claudia, da sempre al suo fianco, e i figli Filippo e Niccolò). I viaggi verso orizzonti estremi. La passione
per la velocità. Gli amici che ha frequentato e vestito; due per tutti? Nelson Mandela e Andrea Bocelli. E poi l’ispirazione legata alle rigorose armonie della culla del Rinascimento, i segreti di sartoria, il profumo di storia dell’Antico Setificio Fiorentino (fondato nel 1786 e rilevato dal gruppo nel 2010), le sfilate celebrative nei luoghi simbolo del pianeta. Dalla Sala Bianca di Palazzo Pitti, sede della prima passerella di moda italiana nel 1952, alla Galleria degli Uffizi, fino al tempio di Hatshepsut nella faraonica cornice di Luxor, nell’ottobre 2022, per il 50° anniversario della maison. Un’autocelebrazione? Sembrerebbe
A SINISTRA
All’interno della tomba di Nefertari a Luxor, due modelli Stefano Ricci indossano cocktail e guru jacket confezionati con i preziosi tessuti Antico Setificio Fiorentino.
SOTTO
La Presidential Suite firmata da Stefano Ricci presso il Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio.
(“forse ci siamo lasciati prendere un po’ la mano”), ma Stefano Ricci sostiene deciso di no. Il volume è un monumento alla filosofia del lavoro. “In un mondo di fenomeni abbiamo la presunzione di considerarci persone normali. Che ogni mattina entrano in ufficio con la voglia di fare, crescere, affermare i nostri prodotti”. Un impegno che si concretizza grazie a una grande squadra di collaboratori e al “dialogo e confronto con i sarti, i pellettieri, le maestranze, gli artigiani”. Centinaia di persone. E il libro è dedicato un po’ anche a loro. Beba Marsano
Tempi moderni
Grandi complicazioni, molto oro e abbondanza di diamanti, artigianalità estrema, design d’avanguardia. Il meglio del meglio creato quest’anno dai più grandi maestri orologiai
di Paige Reddingerit
best of the best
jaeger-le coultre
Le grandi complicazioni sembravano essere passate in secondo piano rispetto all’artigianalità, ma Jaeger-LeCoultre ha messo a segno un doppio colpo con il Reverso Hybris Artistica Calibro 179. Il movimento ospita la quarta interpretazione del tourbillon multiasse della casa e la seconda del Gyrotourbillon modellato per la cassa rettangolare del Reverso. Sette anni fa aveva debuttato nel Reverso Tribute Tourbillon, che presentava ponti in argento di nichel ornati sul lato scheletrato e una placca sunray in argento di nichel che circondava l’apertura del tourbillon sul retro. L’ultima versione aggiorna questo concetto con un feeling più elegante e moderno. Il Gyrotourbillon, dotato di una gabbia interna che ruota di 360° ogni 16 secondi e di una gabbia periferica che compie una rotazione completa una volta al minuto, sembra fluttuare all’interno di una cornice di lacca blu scuro ornata da un reticolo di linee dorate. Sul lato opposto si possono vedere alcuni dei 382 componenti del movimento. Limitato a 10 esemplari, prezzo su richiesta.
CASCATA DI DIAMANTI
tag heuer
Carrera Plasma Diamant D’Avant-Garde
L’anno scorso, TAG Heuer ha ampliato le possibilità di progettazione delle casse con il suo cronografo Plasma Tourbillon a sei cifre, che sfoggiava diamanti coltivati in laboratorio (a differenza dei diamanti naturali, le pietre coltivate possono assumere forme diverse dai tagli standard) e personalizzati in varie forme,
compresi quelli che sembravano cadere sui bordi dell’orologio, oltre che sul quadrante, sulla corona e sugli indici. Nella versione di quest’anno, i diamanti si estendono ulteriormente lungo il bracciale. Come si può notare, il contrasto con la cassa in alluminio nero sabbiato e anodizzato da 44 mm è di grande d’impatto. TAG introdurrà anche i
primi diamanti colorati coltivati in laboratorio attraverso la tecnica della deposizione chimica da vapore su un Carrera 36 mm con un diamante rosa D-Flawless da 1,3 carati a forma di scudo, simbolo di TAG Heuer, e una corona con diamante rosa da 1,3 carati, disponibile alla fine dell’anno in numero limitato. Prezzo su richiesta.
SPORTIVO
pateck philippe Aquanaut Annual Calendar Ref. 5261R
Come si fa a battere l’Aquanaut di un amico? aggiudicandosi il primo Aquanaut Annual Calendar. Patek Philippe ha inventato questa complicazione, che prevede un calendario giorno/data/mese che richiede una sola correzione manuale all’anno (alla fine di febbraio), nel 1996. Solo un anno dopo, la manifattura svizzera ha introdotto i primi modelli da donna della linea, con movimenti al quarzo. Ora l’azienda riunisce i suoi successi della metà degli anni ‘90 nella Ref. 5261R, in oro rosa abbinato a un quadrante grigio-blu e a un cinturino in caucciù, con un nuovo calibro a carica automatica con rotore in oro 21 carati. Patek potrebbe definirlo un pezzo da donna, ma con i suoi 39,9 mm per 10,94 mm è del tutto unisex. € 56.320
DESIGN D’AVANGUARDIA
chanel
Non è la prima volta che Chanel crea un segnatempo con un quadrante a doppia personalità, ma quello del J12 Hyper Cybernetic è il più complesso. Il marchio parigino ha concepito un design del tutto originale con quadrati di diamanti pixelati che sembrano fuoriuscire dal quadrante e finire sulla cassa, rimodellandola man mano. L’orologio è in parte in ceramica nera opaca e in parte in oro bianco. La creazione del bordo frastagliato e il taglio della ceramica richiedono un giorno intero solo per impostare la macchina necessaria a modellare i componenti e altre sei ore di lavorazione per perfezionare la forma. Altre 23 ore sono dedicate all’incastonatura delle gemme. A differenza di altre case storiche, dove la creatività è spesso soffocata dalla tradizione, la sperimentazione di Chanel fa fare passi da gigante al settore. Tiratura limitata a 55 esemplari, prezzo su richiesta.
BRAND REVIVAL
daniel roth
Tra i collezionisti più esigenti, Daniel Roth è un brand sempre più ricercato. L’ex orologiaio di Audemars Piguet e Breguet si è messo in proprio nel 1988 facendosi notare per la sua creatività nel proporre complicazioni classiche e complesse racchiuse in una cassa dalla forma unica. Nel 2000 il marchio è stato
venduto a Bvlgari, oggi di proprietà di Lvmh. Quest’anno, Daniel Roth è stato affidato ai maestri orologiai Michel Navas ed Enrico Barbasini presso La Fabrique du Temps, che in precedenza produceva esclusivamente orologi per Louis Vuitton. Il risultato è un attento omaggio ai progetti originali di Roth. Il Tourbillon Souscription
presenta la sua caratteristica cassa a doppia ellisse (presentata in una dimensione di 38,6 mm per 35,5 mm), un nuovo movimento a carica manuale con 80 ore di riserva di carica rifinito interamente a mano e un quadrante ricavato da una lastra d’oro giallo massiccio decorata con guilloché a Clous de Paris. Solo 20 esemplari, € 158.200
Il Baignoire Allongée di Cartier non ha certo bisogno di un aggiornamento per rimanere attuale. Fin dalla sua nascita a Londra negli anni ‘60 è rimasto uno degli orologi cool della collezione della maison parigina. Ma se desiderate aggiungere un tocco di classe, l’ultima versione con quadrante a mosaico dovrebbe fare al caso vostro. In colori che ricordano le sfumature dei ghiacciai, frammenti di madreperla, turchese, onice e oro bianco sono tagliati al laser e poi assemblati con tecniche di intarsio per ottenere la composizione grafica del quadrante. Il tutto è accompagnato da una cornice di diamanti, spinelli grigi e tormaline blu incastonati in oro bianco in un pavillon invertito. Le curve di Cartier non sono mai state così nitide. Tiratura limitata a 50 esemplari, prezzo su richiesta.
girard-perregaux
Laureato Green Ceramic Aston Martin
L’ultimo pezzo nato dalla collaborazione tra Girard-Perregaux e Aston Martin, iniziata nel 2021, è per certi versi il migliore. Il Laureato Green Ceramic Aston Martin presenta una cassa e un bracciale in ceramica verdeggiante, in onore del verde da corsa del marchio, ma non si tratta di una cassa in ceramica qualsiasi: per ottenere questa tonalità precisa sono stati utilizzati zirconio e ossidi metallici. Le finiture sfumate includono una lunetta e un bracciale spazzolati che contrastano con la piastra della lunetta lucida, conferendogli un aspetto più simile al titanio rispetto ad altri pezzi in ceramica più lucidi presenti sul mercato. L’unico riferimento ad Aston Martin presente sul quadrante è il motivo a rombi incrociati ispirato al logo dell’azienda degli anni Venti. La decalcomania è stata posizionata in modo discreto sul fondello in vetro zaffiro, mantenendo una visuale libera sulle venature circolari e sulle strisce di Ginevra del movimento automatico. Edizione limitata a 388 esemplari da 42 mm, € 23.600; edizione limitata a 188 esemplari da 38 mm, € 23.000
UNISEX
vacheron constantin
Overseas Self-winding
Agli appassionati del popolare Overseas di Vacheron Constantin, la più antica manifattura orologiera in attività ha dato una buona notizia, perfettamente in linea con le tendenze odierne: l’uscita dei formati 34,5 mm e 35 mm. Entrambi sono disponibili in oro rosa o acciaio con un sistema di cinturini intercambiabili che permette di passare facilmente dal bracciale al cinturino in gomma o in pelle. I pezzi più piccoli hanno un quadrante blu inchiostro, mentre le versioni da 35 mm - come quella con il quadrante rosa pallido con diamanti incastonati - hanno un diametro della cassa che ha dovuto essere leggermente allargato per accogliere le pietre. Sebbene quest’ultima versione sia probabilmente più femminile, se indossata da un uomo non passerebbe certo inosservata (cercatela sui prossimi red carpet). In ogni caso, non avrete bisogno di convincere la vostra dolce metà del fatto che entrambi gli orologi siano vincenti. Prezzo in via di definizione.
ART DÉCO
jaegerle coultre
Uno dei pezzi più straordinari che hanno debuttato alla fiera Watches and Wonders di Ginevra di quest’anno è stato il Reverso
One Precious Colours di JaegerLeCoultre. Fedele al Reverso del 1931, questo orologio presenta uno splendido design Art Déco realizzato interamente a mano, con ogni linea retta dipinta con
smalto grand feu durante un processo che dura 80 ore. È disponibile in oro bianco 18 carati con varie tonalità di verde o in oro rosa 18 carati con sfumature blu, entrambi impreziositi da diamanti. Il metallo di base di ciascuno dei due viene prima sigillato con uno smalto trasparente e poi vengono applicati strati di
smalto bianco opaco (che devono essere asciugati e cotti), quindi le linee geometriche colorate vengono dipinte con un pennello a punta fine sia sulle superfici piane che sui bordi arrotondati più impegnativi della cassa. Si tratta di un lavoro minuzioso, una straordinaria vetrina di tecnica e maestria. Prezzo su richiesta.
QUADRANTE COLORATO
chopard l.u.c. 1860
La collezione L.U.C di Chopard è un must nella categoria degli orologi da sera, composta da eleganti segnatempo con splendidi trattamenti del quadrante e finiture meticolose che si adattano al suo design elegante e tradizionale. L’ultimo modello è caratterizzato da un quadrante salmone realizzato in oro massiccio con arabescatura applicata a mano: il particolare colore è ottenuto grazie a un trattamento galvanico. L’accurata finitura del movimento ha fatto guadagnare a questo segnatempo il prestigioso marchio di qualità Poinçon de Genève. Se alcune caratteristiche, tra cui gli indici in oro bianco in stile chevron, sembrano familiari, è perché si tratta di una fedele riedizione del primo modello L.U.C del 1997, di 36,5 mm. Gli unici aggiornamenti (oltre al quadrante) sono il rinnovato movimento L.U.C 96.40-L e la cassa in Lucent Steel, una lega brevettata composta per l’80% da materiali riciclati. € 21.4300
INNOVAZIONE STORICA bulgari
Il bracciale Tubogas Serpenti di Bulgari non è mai stato ridisegnato dalla sua nascita, 75 anni fa. La situazione è cambiata a gennaio, quando è stato presentato il primo Tubogas con diamanti incastonati.
“Fabrizio (Buonamassa Stigliani, direttore creativo degli orologi di Bulgari, ndr) ha avuto un’idea geniale”, spiega a Robb Report Antoine Pin, amministratore
delegato degli orologi di Bulgari. “Ha detto: e se riuscissimo a fare lo stesso design ma senza usare questa tecnica?. Il Tubogas tradizionale utilizza un nastro d’oro molto sottile avvolto intorno a una molla, troppo sottile per l’incastonatura dei diamanti. La soluzione? Utilizzare singole maglie d’oro separate da pezzi di gomma invisibili per mantenere la flessibilità
intorno alla molla. Così facendo, abbiamo creato maglie molto più spesse e anche mobili per poter incastonare le gemme”. Il risultato è il Serpenti Infinity, con diamanti che scorrono al centro della spirale del bracciale. L’aspetto e la sensazione rimangono gli stessi dell’originale, ma le possibilità di nuove incastonature sono ora illimitate. Da € 60.600 a 78.100
Napa Valley in purezza
Provenienti
da tenute collinari selezionate, i cinque Cabernet Sauvignon di Bond mostrano in modo vivido la gamma dei migliori terroir della “Valle del vino” californiana
Quando Bill Harlan ha fondato l’azienda vinicola Bond, a Oakville, nella Napa Valley, aveva un’idea ben precisa in testa: creare un portafoglio di vini diversi per rappresentazione geografica e tuti di altissima qualità, da “Grand Cru”. Bond è quel che i francesi chiamano “négociant”: un produttore di vino che acquista l’uva da vigneti (esclusivamente di Cabernet Sauvignon) che non possiede. Ma a differenza degli altri, che decidono prima se il frutto è buono o meno per il vino che hanno in mente, Bond
ci mette dai cinque ai 10 anni prima di decidere se è l’uva è degna della sua etichetta. Nel frattempo paga il coltivatore, gestisce il vigneto con il suo team interno e ogni anno dopo la vendemmia ne valuta la qualità. Inutile dire che la stragrande maggioranza viene bocciata. Dei circa 100 vigneti da cui Bond ha acquistato uve negli ultimi 30 anni solo cinque, infatti, sono finiti in bottiglia, piccoli appezzamenti collinari con una dimensione compresa tra i 7 e gli 11 acri in grado di produrre ogni anno non più di 400-600 casse da sei bottiglie (da 850$ cad.). Ma la ricerca per il sesto prosegue.
PLURIBUS
esprime il carattere di un appezzamento situato a oltre 335 metri sulle pendici scoscese della Spring Mountain. Il nome si riferisce alla parola latina «molti» ed è stato scelto per indicare le varie sfaccettature coinvolte nella creazione di un vino pregiato: dal sole, al terreno e al clima di un vigneto, al team di persone che cura il vino attraverso la sua evoluzione. Un sito montuoso mozzafiato di 7 acri con esposizioni a nord, est e sud-est, il terreno è composto da roccia vulcanica. Pluribus, che ha debuttato nel 2003, è un vino audace, ricco e concentrato; elementi di prugna scura, caffè tostato e profumi di cedro sono presenti in tutte le annate.
SUOLO: Materiale vulcanico decomposto. Circondato da una foresta di conifere. Esposizione a nord e a est.
ALTITUDINE: 46 - 404 metri.
ST. EDEN
si trova su una collinetta rocciosa di 11 acri che fa parte di una splendida tenuta situata a nord dell’incrocio di Oakville.
«Eden» è un riferimento storico alla designazione di questa regione sulle mappe del XIX secolo. Il terreno roccioso rosso di questo sito esposto a nord proviene dalle alte montagne di Vaca.
Il St. Eden, apparso per la prima volta nell’annata 2001, mostra sempre una grande concentrazione, un centro opulento e “dolce” e note di crème de cassis, cioccolato fondente ed erbe tostate.
Minerale e ampio al palato, mostra sempre tannini fini e una grande concentrazione.
SUOLO: Roccia vulcanica fratturata ricca di ferro proveniente da una frana. Esposizione a nord.
ALTITUDINE: 44 - 57 metri.
QUELLA
è il nome del vino proveniente da un sito di 9 acri situato sulle colline orientali che dominano il cuore della Napa Valley. Il nome, che ha fatto il suo debutto con l’annata 2006, deriva dalla parola tedesca che indica una fonte incontaminata o una falda acquifera artesiana. La proprietà è in forte pendenza ed è esposta a sud-ovest. Il sito è un antico alveo fluviale composto da ciottoli e rocce intrecciate con sacche di tufo che si sono sollevate durante l’ultima attività vulcanica della zona. Il vino mostra una qualità quasi eterea di frutti blu, grafite e un finale vibrante e sottile.
SUOLO: Antico alveo fluviale ricoperto di tufo. Esposizione sud-ovest.
ALTITUDINE: 2 - 181 metri.
VECINA
deriva dalla parola spagnola che significa vicino: la proprietà è situata direttamente a sud-est della cantina Bond. I bellissimi pendii terrazzati di terreno vulcanico di questa proprietà si trovano nella zona pedemontana occidentale di Oakville. Il sito di 11 acri è esposto a est e riceve il fresco sole del mattino. Vecina, che ha fatto la sua comparsa con l’annata 1999 nella prima edizione di Bond, è sempre potente, intenso e sapido. Le altre caratteristiche sono i frutti di mora, con note di sottobosco e minerali.
SUOLO: Roccia sovrapposta a un’argilla alluvionale a grana fine. Esposizione a est.
ALTITUDINE: 67 - 100 metri.
MELBURY
nasce da una spettacolare proprietà sulle pendici a nord del lago Hennessey, sulle colline a est di Rutherford. Il nome è un omaggio a una zona storica di Londra, dove i proprietari risiedono per gran parte dell’anno. Fin dal suo debutto con l’annata 1999, i tratti distintivi di Melbury sono stati i frutti rossi (ribes, ciliegie), profumati di spezie e di violette. L’eleganza e la consistenza morbida definiscono la struttura di questo vino. L’esposizione particolare di questo vigneto roccioso di 7 acri in collina è a sud e si affaccia sul lago, consentendo alle viti di catturare il sole del mattino e di moderare le temperature pomeridiane.
SUOLO: Antico terreno sedimentario con argilla compressa. Esposizione a est e sud-est.
ALTITUDINE: 106 - 159 metri.
RESTAURANT
ViVa la Sicilia
Forte del successo del ristorante stellato milanese, la chef Viviana Varese ha aperto il suo secondo indirizzo a Noto. Puntando sulla cucina del Mediterraneo e le influenze gastronomiche dell’isola
Sentirsi viva, per Viviana Varese, significa esprimere la propria passione e la creatività in cucina. D’altronde, la chef salernitana, classe ‘74, ha trascorso l’infanzia vicino ai fornelli, nella trattoria di pesce di famiglia. Lasciata la Campania, si è spostata in Franciacorta all’Albereta di Marchesi, ha fatto esperienza a Girona al Celler de Can Roca e all’Enigma di Albert Adrià a Barcellona, per poi
aprire il suo primo ristorante, il Girasole, nella zona del lodigiano. Ma è con l’inaugurazione di Alice a Milano che la Varese ha iniziato a farsi notare, conquistando nel 2010 la nomina di giovane chef emergente del Gambero Rosso e chef dell’anno di Identità Golose, fino a ottenere il riconoscimento di una stella Michelin pochi mesi più tardi. Nel 2014 il ristorante ha cambiato sede, aprendo all’interno di Eataly Smeraldo e oggi, dopo un’operazione di rebranding, è conosciuto come ViVa. Con la sua grande vetrata che affaccia su piazza 25 aprile, il locale, specializzato in cucina di pesce, è ricco di dettagli immaginati da Viviana e realizzati su misura: i tavoli in legno massello creati recuperando le briccole (i pali che spuntano dalle acque lagunari di Venezia), oppure le ceramiche che valorizzano ogni ricetta. Come il celebre “Omaggio ad Ángel León”, un risotto al plancton con calamaro, aioli e lime, servito su uno scenografico piatto nero che illustra gli affascinanti organismi che popolano il mare. Consolidata l’esperienza milanese e inaugurato “Io sono Viva Dolci e Gelati”, progetto sociale in collaborazione con il centro antiviolenza Cadmi dedicato alle donne vittime di violenza, la Varese ha deciso di puntare sulla sua
A SINISTRA
La sala di Viva Viviana Varese all’interno di Eataly Smeraldo a Milano, 1 stella Michelin.
NELLA PAGINA
A FIANCO
La chef Viviana Varese.
SOPRA W Villadorata Country Restaurant.
A SINISTRA
“Omaggio ad Ángel León”, risotto al plancton con brodo di seppia, aioli e lime.
amata Sicilia. Aprendo a Noto il W Villadorata Country Restaurant all’interno dell’omonimo hotel di charme e raddoppiando quest’anno con ViVa il Bistrot, entrambi firmati con i soci Ida Brenna e Matteo Carnaghi. La nuova apertura si trova nelle cantine di Palazzo Nicolaci, meraviglia barocca caratterizzata da archi ovali e affreschi ed è una dedica al Mediterraneo, con piatti della tradizione siciliana, diverse incursioni mediorientali e nordafricane, declinate principalmente in ricette di pesce e vegetali, la cui regia in cucina è affidata a Ida Brenna. Gli ingredienti provengono da presidi Slow Food, oppure attingono dall’orto del Country House Villadorata e dai suoi agrumeti. Anche la carta dei vini, studiata dalla sommelier Valentina
Rizzi, segue le orme della cucina e abbraccia etichette provenienti dal bacino del Mare Nostrum: dalla Spagna al Marocco, passando per la Grecia e l’immancabile Francia. Ampio spazio anche ai cocktail con quattro ricette che impiegano ingredienti del territorio, come il “Sicilian Spritz” a base di Amaro Amara alle arance rosse, sciroppo di rosa, bitter al mandarino e arancia, soda al pompelmo rosa e un top di Metodo Classico siciliano. Ultimo tocco, quello dell’arte e del design, che trasforma il ristorante una galleria espositiva grazie alla collaborazione con la Galleria d’arte Spazionoto di Paolo Perrelli. Un dettaglio che rende viva la sala e immerge gli ospiti nell’entusiasta e ribelle idea di ristorazione di Viviana Varese.
SOTTO “Oro Nero”, risotto con nero di seppia zafferano e animelle.
ALTUS LIFESTYLE
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Piazza della Repubblica, 6, 50123, FirenzeL’evoluzione dello spago
Poteva la pasta, capolavoro italiano apprezzato nel mondo, non esplorare altre forme di produzione tecnologicamente avanzata? Eppure torna di gran moda anche quella, semplicissima, cucinata in bianco
di Alessia Bellan
L’icona della pasta incontra la stampa in 3D e reinventa il primo piatto più amato e copiato al mondo, senza nulla togliere alla qualità e al gusto. Spaghetto 3D BluRhapsody presenta come una sorta di nido di pasta, spaghetti arrotolati a creare una matassa dalla consistenza gustosa e coinvolgente. Un formato glamour in versione finger food, pensato per accompagnare l’aperitivo o per uno spuntino di fine serata, perfetto per il picnic, un inno alla convivialità. In principio fu lo spaghetto al pomodoro, la base, il punto di partenza del concetto di pasta italiana, protagonista di tanti film, dei pranzi della domenica, e di chissà quanti “spaghi di mezzanotte”. È proprio da qui che BluRhapsody, la pasta artigianale stampata in 3D, ha deciso di raccontare l’avanguardia dell’arte di fare la pasta; partendo dall’impasto di semola e acqua è stato forgiato dall’esclusiva stampante 3D BluRhapsody, grammo dopo grammo, bit dopo bit, lo spaghetto che mette insieme tradizione e tecnologia. Ogni
“nido” misura 3 cm per 2,3, dimensione studiata ad hoc per una degustazione ottimale. Il condimento è accolto nel centro in un abbraccio perfetto che sprigiona un’esplosione di gusto, un viaggio di sapori, intenso, da riscoprire a ogni boccone (in vendita sull’e-shop e in esclusiva presso Bottega Barilla a Parma). Innovazione dunque? Al contrario, sta prendendo piede da qualche tempo una vera e propria moda: nobilitare la pasta in bianco. Un inno alla semplicità portato avanti dallo chef Quadrio al Portrait di Milano, nel cuore del Quadrilatero della moda (fino alla sua uscita di qualche mese fa). Con il suo piatto “La mia idea di pasta in bianco” - senza olio né burro, fusilloni cotti nel brodo di Parmigiano 36 mesi, in menu a 26 euro - ha fatto molto parlare di sé. Una sfida raccolta da chef Natalini da Autem, dove la sua pasta in bianco, con infusione d’alloro, celebra il lusso dell’autenticità in
maniera sorprendente. Un ritorno alla tradizione colto al volo dai fratelli Cerea, che hanno ripreso la ricetta creata dal padre Vittorio per fare dei Paccheri mantecati al pomodoro (in realtà in origine erano mezze maniche) un piatto cult, richiesto ai “re del catering” negli eventi più importanti.
PAGINA A FIANCO BluRhapsody, lo spaghetto stampato in 3D. A SINISTRA I Paccheri mantecati al pomodoro di Chicco Cerea. SOTTO La pasta in bianco, uno dei signature dish dello chef Luca Natalini.Questo piatto è un capolavoro
Un menù, il M.O.M.A, ispirato a movimenti e talenti di tutti i tempi, da Leonardo a Pomodoro. Perché per Daniel Canzian la cucina è una forma d’arte. Dove il buono si sposa con il bello
La scuola di Marchesi si sente, soprattutto si vede. Non solo per la preparazione e la creatività inconfondibili, anche per esprimere qualcosa che sublimi l’essenza di
un piatto attraverso la forma. Ed è quello che Daniel Canzian - insieme con Libero Gozzini, artista e amico di lunga data già co-autore di piatti come i dessert monumentali - è riuscito a fare nel suo M.O.M.A.
(Menu Opere Movimenti Artistici, dal museo di arte moderna più famoso del mondo a New York, solo su prenotazione). Ispirato ad alcuni dei più importanti movimenti e talenti artistici di tutti i tempi, si
comincia con L’antipasto di brodo di pesci dedicato a Leonardo da Vinci, per seguire con Riflessioni sui brodi di Leonardo da Vinci e con l’Uovo di selva in cereghin Fauves, tradizione lombarda in chiave contemporanea. Qui l’albume dell’uovo diventa una tela su cui Canzian poggia verdure di stagione in carpione dalle cromie brillanti, ricordando la corrente Fauvista di Matisse, che ragionava sull’uso spregiudicato del colore. Il viaggio nell’arte continua poi con Divisionismo in cucina (risotto nato nel gennaio 2015) ispirato al quadro divisionista del Boccioni “La città che sale”, che ne riprende le sfumature gialle, rosse e nere grazie a spezie come curry, paprika e tè nero. Poteva mancare Lucio Fontana? A lui è dedicato Seppie alla Veneta, con l’iconico taglio sul velo di seppie cotte
al vapore. Mentre con Il Manierismo di Faraona, si rievoca la corrente artistica di Michelangelo e Raffaello, che fece superare ai due artisti i restrittivi canoni classici. Eliminando la salsa e servendo la materia prima per quello che è, con un contorno dato solamente dai suoi elementi, l’evoluzione in cucina dello chef trova in questa ricetta la sua massima espressione. A chiudere la degustazione, in bellezza e bontà, la dolce Sfera di cioccolato Arnaldo Pomodoro. Omaggio allo scultore e perfetta sintesi di gusto e cultura.
“M.O.M.A. rappresenta la cucina come forma d’arte, distaccandosi dal concetto più classico di percorso degustazione”, spiega Canzian, “prendo ispirazione dal bello e mi lascio contaminare”. Per lo chef, che ha lavorato nelle migliori cucine
di Italia e Francia, decisivo è stato l’incontro nel 2005 con Gualtiero Marchesi, di cui è divenuto Executive Chef. Nel 2010 ha ricevuto il premio “Pellegrino Artusi” come migliore giovane chef e nel 2013 ha aperto a Milano “DanielCanzian Ristorante”, cucina contemporanea dove la tradizione si unisce allo studio delle materie prime per esaltarle e valorizzarle in piatti che guardino al futuro. Dal 2016 Daniel Canzian è entrato a fare parte di Jeunes Restaurateurs, di cui è vicepresidente Italia dal 2020. S.T.
The Answers with . . . RICCARDO ILLY
Quale consiglio vorrebbe avere seguito?
Quello di mia moglie di non assumere un manager che si era presentato al colloquio vestito per una stagione diversa. Ho perso più di un anno inutilmente.
Quali app usa piu spesso?
Il caffè, naturalmente, ma anche l'impegno politico e sociale, i libri e la scrittura, il buon cibo. Sono molte e variegate le passioni di Riccardo Illy, classe ’55, triestino, imprenditore, ex sindaco, giornalista freelance e autore di diversi libri. Entra nell'azienda di famiglia, Illycaffè, a 22 anni, occupandosi inizialmente delle vendite e del marketing. Negli Anni ’80 è direttore commerciale, nel 1992 amministratore delegato e dal 1995 al 2016 vicepresidente. È stato presidente della Gruppo Illy e dal 2019 è presidente del Polo del Gusto, la sub-holding del gruppo che raggruppa tutte le attività extra caffè, tra cui Dammann (tè), Domori (cioccolato), Achillea (succhi di frutta bio) e Pintaudi (biscotti/fette biscottate). A partire dagli anni Novanta intraprende la carriera politica, diventando prima Sindaco di Trieste dal 1993 al 2001. Subito dopo viene eletto deputato del Parlamento italiano e, dal 2003 al 2008, presidente del Friuli-Venezia Giulia. Al suo primo libro, “Dal Caffè all’Espresso”, del 1989, sono seguiti “Polietica. Una promessa” (scritto in collaborazione con Paolo Maurensig), “La Rana cinese”, “Così perdiamo il Nord” e l'ultimo, “The Art of Excellent Products” pubblicato nel 2022 per HarperCollins Leadership, successivamente uscito in versione italiana, “L'arte dei prodotti eccellenti”, con La Nave di Teseo. Tra le varie onorificenze ricevute spicca quella di Royal Warrant Holder dalla Casa Reale del Regno Unito per Prestat, lo storico marchio di cioccolato acquisito da Domori nel 2019. È sposato con Rossana e ha una figlia, Daria.
Whatsapp, diverse volte al giorno per i messaggi, spesso anche per chiamate e videochiamate. Comodissima.
Fa ancora qualcosa che non sia digitale?
Leggo l’inserto economico del lunedì di uno dei quotidiani nazionali.
Il capo del suo guardaroba che indossa più volentieri.
Una giacca di pelle scamosciata; se la posso indossare vuole dire che è primavera, la più bella stagione.
Dove acquista i suoi abiti?
Da un sarto di Trieste, di origine napoletana, ça vas sans dire…
Come descriverebbe il suo look?
Sobrio elegante; non metto mai la cravatta.
Chi è il suo guru?
Simon Peres. Suo il più grande test per la leadership; “Sarete veri leader quando apprezzerete il vostro maggiore nemico quanto apprezzate voi stessi”.
Dove e come si rilassa?
In barca; guardando l’orizzonte, leggendo e pensando.
Quale canzone ha in testa in questo periodo?
“Ghosts Again”, Depeche Mode.
Un’esperienza recente mai fatta prima.
Scrivere un libro in inglese, “The art of excellent products”, pubblicato da HarperCollins. Poi tradotto in italiano da La Nave di Teseo.
Qualcosa che si pente di non avere acquistato?
Una casa che mi sembrava troppo cara; ne ho costruita in seguito una simile spendendo il doppio.
L’ultima aggiunta alla sua collezione di…?
Rane. Da quando ho scritto il libro “La rana cinese” me ne hanno regalate tante. L’ultima è una miniatura di porcellana di Herend, mi fa compagnia quando lavoro al computer.
Chi è il suo rivenditore preferito e che cosa acquista?
Un negozio di ferramenta dove trovo quanto mi serve a riparare ciò che si rompe.
Il piatto migliore che sa cucinare?
Uova allo strapazzocchio; una strapazzata, e una all’occhio. Una mia ricetta.
Che routine segue per tenersi in forma? E quanto spesso?
Trenta minuti di camminata veloce ogni mattina; se piove tanto, sul tapis roulant. Lo sport più emozionante?
Volo a vela, con il parapendio. Seguire le aquile per trovare le migliori correnti termiche, senza avvicinarsi troppo per non infastidirle, è un’emozione irripetibile.
DALL'ALTO
L'Hotel Turin Palace di Torino; il Bellini, cocktail inventato da Giuseppe Cipriani all'Harry's Bar di Venezia; il bancone bar del Marea a New York; la spiaggia di Barceloneta; il ristorante Voce a Milano; la Panda 4x4.
L’ultima volta che è stato completamente disconnesso.
Ieri sera quando sono andato a dormire... Come faccio ogni notte.
La prima cosa appena sveglio.
Bevo qualche sorso d’acqua e passo in rassegna gli impegni della giornata.
Che cosa desidera di più a fine giornata.
Guardare il mare al tramonto o all’imbrunire; mi rimette in pace con me stesso.
Se potesse imparare un nuovo talento…
Suonare il piano. Adoro la musica, mia zia suonava il cembalo, mia nonna paterna, mia cugina Barbara e suo fratello Francesco il piano.
Quanto si fida del suo istinto?
Mai abbastanza; ogni volta che non lo seguo sbaglio.
Che cosa farebbe la differenza nella sua vita?
Reinventare la medicina; oggi è troppo sintomatica. Se invece di prendere medicine per eliminare i sintomi ricercassimo le cause delle nostre patologie vivremmo meglio e più a lungo.
I ristoranti del cuore a Milano, Londra, New York?
A Milano Voce, a Londra Locanda Locatelli, a New York Marea. Hotel preferito?
Turin Palace di Torino; bello, comodo sia arrivando in treno sia in auto, si mangia bene e il sevizio è eccellente.
Il cocktail e il bar dove lo fanno meglio?
Bevo raramente cocktail ma se vado a Venezia non mi faccio mancare un Bellini da Arrigo Cipriani.
Che cosa non può mancare nel suo bagaglio a mano?
Il rasoio elettrico.
L’auto alla quale è più affezionato?
La mia Panda 4x4; quando nevica è imbattibile.
Il posto che sceglie sempre in aereo.
Fila due, per mettere il bagaglio sotto il sedile di fronte se non c’è posto in cappelliera, lato corridoio per non dovere scavalcare nessuno per alzarmi.
Ultimo libro letto e il disco preferito.
“In defense of troublemakers” di Charlan Jeanne Nemeth, la nona sinfonia di Mahler.
Per cosa vale davvero la pena pagare?
Per i cibi di alta qualità; oltre a essere più buoni fanno bene alla salute.
Se potesse essere in qualsiasi parte del mondo in questo momento?
In una piccola baia su una delle isole dalmate, di cui non svelo il nome affinché rimanga solitaria.
Chi ammira di più e perché.
Brunello Cucinelli; ha saputo coniugare la crescita della sua impresa con la sostenibilità interpretata in tutte le sue declinazioni.
Il quartiere preferito della sua città preferita?
Barceloneta a Barcellona; la più bella e meglio organizzata città d’Europa.
L’ultimo spettacolo dal vivo al quale ha assistito.
“Riccardo III” al Carignano di Torino.
Dylan o Bowie?
Una scelta difficile ma alla fine Bowie, più prolifico e ancora di grande attualità.
DOMAIN
WHERE DESIGN LIVES
Sogni d’oro
Hästens 2000T
Oltre 170 anni di ricerca del sonno perfetto, difficile equiparare l’arte di costruire i letti da 5 generazioni della casa svedese. Costruito interamente a mano, il modello top di gamma contiene oltre 200 kg di materiali accuratamente selezionati tra cui crine di cavallo, cotone e lana, mentre tre diversi sistemi di molle agiscono in sinergia per un’autentica esperienza di sonno deluxe. Impareggiabile e chic nell’iconico motivo a scacchi Blue Check.
Da € 45.000
Certo questi letti di altissima gamma costano cifre importanti. Ma un buon riposo non ha prezzo. E anche il design ha la sua importanza. Sdraiarsi per credere
Linee curve e dinamiche per un arredo dal comfort estremo, essenziale ed elegante. Fa parte della nuova collezione il letto Brixton con doppia testata, cornice interna in essenza o laccata a contrasto con l’imbottito. Una traccia di luce (opzionale) scandisce la leggerezza delle forme e accentua l’effetto movimento. Cornice interna, mensole e fronte letto sono rivestiti in radica Burr Walnut, nelle essenze Smoked Liquidambar, Warm Grey Fiddleback Sycamore o con le Special Customization effetto degradé. Da € 11.000
Letti che si trasformano in scrivanie, altri che usano luci che ne scandiscono le forme, materassi a prova delle incursioni nelle stanze di hotel Bruno Barbieri, con o senza topper. Oggi dormire bene è, oltre che una necessità, un lusso cui non rinunciare. Per questo crescono le offerte nei cataloghi delle maison specializzate, guidate dalle aziende svedesi, ma dove ora le italiane si distinguono per stile, design, innovazione. Ecco che i letti diventano parte fondamentale dell’arredo di casa, realizzati su misura come abiti sartoriali. Robb Report ne ha selezionati alcuni, a prova di insonnia.
Alessia BellanCaccaro reinterpreta la zona notte con una collezione frutto di una semplice intuizione: separare la testiera dal giroletto per poi abbinarli liberamente in molteplici combinazioni di tessuti, elementi e accessori che consentano di “vestire” la casa come un abito sartoriale, senza rinunciare a funzionalità e praticità. Design by Monica Graffeo, testiera e giroletto di Bishape vivono di vita propria e la testiera si scompone in due forme, cerchio e rettangolo, da abbinare a piacere: ogni combinazione definisce la personalità del letto e ne ridisegna la linea sia nella versione matrimoniale sia in quella singola. Da € 2.600
Caccaro Bishape Bentley Home BrixtonNel letto del brand svedese specializzato nel design e nella produzione di letti che “respirano”, il sistema a molle elicoidali interconnesse sostiene e agevola i movimenti del corpo durante il sonno, accompagnando la postura, e garantisce a chi riposa un flusso e una circolazione d’aria continui. L’iconico modello 8008 è il più esclusivo e completo per funzionalità e può essere personalizzato. All’interno del materasso sono presenti sei blocchi, tre per lato, con le molle con sistema Pascal divise in base alle tre zone comfort del corpo: spalle, fianchi e gambe. Da € 8.250
Ha doppia funzionalità il nuovo letto scrittoio firmato Mascheroni. Struttura in frassino e piano di lavoro in pelle, lo scrittoio integrato dietro la testata è la vera chicca di questo complemento d’arredo in cui le lavorazioni artigianali incontrano un’estetica contemporanea ed essenziale. Completano il set due comodini con lampade ad accensione a sfioro e un pouf. € 56.400
ART HOTELS
Firme eccellenti di Palazzo Luce
Tante opere di artisti e archistar per il restauro della dimora trecentesca della regina di Napoli, voluto dalla proprietaria e collezionista
Anna Maria Enselmi. Che ora offre a Lecce suite ricche di storia e cultura
Nel Nel cuore del centro storico di Lecce, Palazzo Luce, splendida dimora del XIV secolo e antica residenza di Maria d’Enghien, regina di Napoli, è oggi uno degli alberghi più esclusivi del Salento. Concepito come “casa d’arte e design”, con creazioni di artisti di fama internazionale, questo nuovo gioiello dell’ospitalità offre sette suite in cui lusso, arte e design si fondono. Il progetto è nato dalla collezionista d’arte Anna Maria Enselmi, attuale proprietaria del palazzo, che è anche sede della sua collezione di modernariato, design e opere artistiche contemporanee. A primeggiare nei luminosi interni, progettati da Giuliano Dell’Uva Architetti e Storage Associati, sono gli arredi di Gio Ponti che si alternano ai mobili di Ettore Sottsass, Franco Albini e Martino Gamper, che ha disegnato il bancone del bar. Tra le opere presenti a Palazzo Luce quelle di William Kentridge, Vanessa Beecroft, Thomas Ruff, Ettore Spalletti e Brigitte Niedermair. Spiccano inoltre i dipinti e le ceramiche di Antonio Marras, le foto di Ugo Mulas e Mimmo Jodice, l’immagine di Marina Abramovic, il grande tappeto di Joseph Kosuth con citazioni di Kierkegaard nella Sala della Musica e l’affresco di David Tremlett nella suite dedicata alla regina. R.V.
HOME DECOR
La forma è sostanza
Per chi preferisce rendere confortevole un ambiente senza eccessi, seguendo un certo rigore che si ispira alla geometria, tante le proposte dalle aziende più accreditate
di Alessia BellanBATTILOSSI
Tappeto Milton
Glaser Mandala
Water
Filati preziosi, passione per il colore, ricami e texture unici. Battilossi presenta la collezione di tappeti del leggendario graphic designer americano Milton Glaser, inventore del logo “I Love NY”, celebre per avere rivoluzionato la grafica negli anni ‘60. Stupefacenti tappeti annodati a mano in Nepal in morbida lana tibetana e pregiata seta caratterizzati da disegni unici che catturano l’occhio con tratti grafici, fiori animalier e simboli mistici. € 27.800
PROVASI
Bar Cabinet 2312
Un gioco di materiali e colori basato su contrasti armoniosi, tra legno ziricote e acero, marmo e ottone, per il cocktail bar in legno intarsiato a mano, 430 ore di pura maestria artigianale.
Impreziosisce il cabinet l’imponente maniglia centrale in ottone dalla forma geometrica. Prezzo su richiesta.
BENTLEY HOME
Poltrona Bayton
Il designer Carlo Colombo e l’ufficio stile di BH firmano a più mani una poltrona di grande complessità. Dinamica e dalla forte personalità, è caratterizzata dal comfort estremo, spessori sottili e forme essenziali. Un richiamo all’automotive che torna anche nell’imbottitura, aderente dalla forma curva e affusolata, tipica del dna automobilistico. Da € 13.420
BENTLEY HOME
Tavolo Camden
Disponibile in versione tonda o rettangolare, questo tavolo della nuova collezione è definito da curve morbide e gambe scultoree che esprimono potenza e sorreggono il top affusolato, regalando una sensazione di leggerezza. Da € 43.920
PROVASI
Tan Armchair
La struttura curvata placcata in legno Paduk racchiude una morbida e confortevole seduta rivestita di velluto, mentre i piedini in legno intagliato a mano con finitura a foglia oro patinata impreziosiscono questa poltrona dal design a dire poco ricercato. Prezzo su richiesta.
PROVASI Side Table 2323
Il piano in acero tinto rivestito di tessuto bouclé con frangia cordonata dona al tavolino Provasi un look fresco e sofisticato che arricchisce ogni ambiente. Prezzo su richiesta.
CALLIGARIS
Tavolo Breeze
Un gioco di geometrie, un’illusione ottica a 360° che si ispira agli “ellissi” dell’artista Turi Simeti. Forme bidimensionali che si estrudono e si intersecano donando una nuova percezione visiva grazie alla superficie monocromatica che cambia al variare della luce. Disponibile in due misure, Breeze è un tavolo fisso con basamento in lamiera sagomata e piani in cristallo e ceramica. Da € 4.443
BATTILOSSI
Tappeto Tocca T3 Spring
Texture seducenti, design sottile e un intreccio complesso, oltre sei strati che danno vita a opere di maestria artigiana uniche al tatto. I tappeti della collezione Tocca sono in lana tibetana e lino di altissima qualità, annodati a mano nella valle di Kathmandu. € 1.250/mq
Vaporose come nuvole, dal tratto grafico morbido e l’effetto cocoon, le sedute esprimono il binomio di comfort e lusso firmato Trussardi
Home. Poltrona € 4.270, Pouf € 2.196
FRATELLI BOFFI
Kimbolton
Legni pregiati, lavorazioni artigianali, dettagli ricercati: l’azienda interpreta il mobile contenitore con eclettica ironia. Kimbolton è una madia dal profilo squadrato che combina un moderno linguaggio formale e decorazioni classicheggianti. € 13.788
ARMANI/CASA
Scrivania Camilla
Preziosa limited edition d’ispirazione
Art Déco, accosta linee rigorose al rivestimento artigianale in tessere di madreperla a mosaico, per un’eleganza senza tempo. Prezzo su richiesta.
JASON MIZRAHI
Sedia Belcanto
Il pluripremiato designer Jason Mizrahi crea pezzi di arredo che incarnano il perfetto equilibrio tra design e arte. Ogni pezzo è un oggetto unico e senza tempo come la sedia Belcanto, in soli 3 esemplari, in cui il legno si eleva a scultura da ammirare. Prezzo su richiesta.
GINORI
1735 Pouff
Domus è la prima home collection che segna il debutto della maison della porcellana nell’interior design. I pouf Dulcis sono realizzati interamente a mano per esaltare l’armonia tra tessuti e forme sinuose e si ispirano alle bomboniere matrimoniali presenti nell’archivio storico della Manifattura.
Da € 2.900
MISSONI HOME
Tappeto cluny
Cromie inedite, evoluzione dei tessuti, tratti iconici e nuovi segni. Il tessuto è il cuore di casa Missoni e principale soggetto design delle proposte arredo. Colore e arte sono gli elementi di forza del maxi tappeto a geometrie sfumate in lana e viscosa, vero tableaux decorativo. 400x400 cm € 14.150
MISSONI HOME
Pouff Ocenia
Leggerezza decorativa dei rivestimenti nei segni tipici della maison e un accurato studio delle forme per il pouf outdoor cilindrico Oceania in jacquard a toni sfumati. € 690
Ciak, si gira
Dal 1932 l’Excelsior, sulla spiaggia dei veneziani, è il set privilegiato dove vedere e farsi vedere. Un vero gioiello di ospitalità, sa mostrare il suo fascino anche dopo l’abbuffata di star che qui alloggiano a settembre durante la Mostra del Cinema
di Susanna Tanzi
Ogni volta che Gina Lollobrigida sbarcava all’Excelsior, ad accoglierla un tripudio di flash e di grida entusiaste dei fan. Lo stesso entusiasmo tributato alla diva nella serata di apertura di questa ultima 80° Mostra Internazionale del Cinema, dedicata alla grande attrice scomparsa a gennaio. E a lei si ispira la mostra fotografica, realizzata in collaborazione con Cinecittà, con 28 gigantografie della Lollo e di Anna Magnani ritratte in bianco e nero, a dominare il salone principale dell’hotel fino a ottobre. D’altronde, fin dalla prima edizione del 1932che si svolse proprio sulla terrazza dell’iconico hotel al Lido di Venezia – da qui sono passati proprio tutti. Star internazionali, grandi registi e produttori di peso, dive e attricette agli esordi, tutti ma proprio tutti uno scatto all’Excelsior non se lo sono fatti mancare. Qualche nome: da Greta Garbo, Clark Gable, Joan Crawford, Vittorio De Sica degli esordi, via fino a George Clooney, Cate Blanchett, Brad Pitt, Colin Farrell, Isabel Huppert, Zendaya,
Una
sulla spiaggia riservata all’hotel, con vista sul mare Adriatico, che fanno da sfondo allo stabilimento più fotografato ed esclusivo.
Adam Driver, Luca Guadagnino… Una lista pressoché infinita, dove a fare da sfondo sono sempre i meravigliosi ambienti del grande albergo: la piscina con vista sulle “Cabanas” della pettinatissima ed elegante stabilimento balneare, la meravigliosa Sala degli Stucchi in stile Luigi XVI, i saloni decorati da diversi artisti, tra cui Umberto Bellotto, maestro del vetro e del ferro battuto, le suite classiche ma tecnologicamente attrezzate per accogliere, oltre agli ospiti eccellenti, troupe e fotografi per le interviste e le riprese di routine, che arricchiscono di glamour siti e riviste internazionali.
Rispetto all’edificio inaugurato nel 1908, l’Hotel Excelsior (hotelexcelsiorvenezia.com), frutto della cultura eclettica dell’architetto Giovani Sardi, oggi si presenta diverso per gli interventi a partire dal 1914 e per la presenza del cosiddetto “Palazzo del Mare”, che lo affianca echeggiandone lo stile. Con camere spaziose e sofisticate, junior suite e suite dal classico tema moresco (tra le novità della stagione, le nuove suite vista mare al 5° piano dell’hotel), oltre a grandi spazi per riunioni ed eventi, l’hotel offre una gamma completa di servizi su misura per soddisfare le esigenze dei viaggiatori più esigenti. “Excelsior Venice Lido Resort è un vero gioiello dell’ospitalità”, afferma il General Manager Alessio Lazazzera, “e preservare la sua bellezza e la sua storicità è un impegno fondamentale e al tempo stesso delicato. Dopo la completa ristrutturazione delle facciate, abbiamo avviato i lavori all’interno che è necessario modulare in fasi diverse, proprio
DALL’ALTO IN SENSO ORARIO
Privacy, lusso e una splendida vista sul mare sono il plus per un soggiorno “da film”. La “Lollo” con Gian Luigi Rondi all’Excelsior, che ora le dedica una mostra fotografica. Una statua di pietra dei tanti artisti che hanno lavorato per l’hotel e uno scatto storico dell’albergo.
per la complessità e l’attenzione necessarie”. La ristorazione celebra la cucina locale veneziana e internazionale all’Elimar Beach Bar and Restaurant, al Blue Bar, al ristorante Adriatico e nel Pool Bar. Gli appassionati di bollicine potranno arricchire la loro esperienza con la Maison de Prestige Comte de Montaigne, che vanta le vere origini dello Chardonnay, portando i pregiati vini al Lido, dove sarà possibile gustare anche nuovi cocktail e piatti nel segno dello champagne. Excelsior Venice Lido Resort offre tra gli altri un servizio di motoscafo privato per gli ospiti che desiderano andare a San Marco, a soli 15 minuti di navigazione.
Meteo e dintorni EXHIBITION
La bella mostra a Venezia, a Ca’ Corner, mette insieme artisti internazionali per un tema molto dibattuto, il cambiamento climatico. Con risultati sorprendenti
Che tempo fa? La Fondazione Prada a Venezia non cerca Fabio Fazio o Luca Mercalli. E neppure consulta le previsioni meteo. Chiede all’arte. Alle opere della mostra “Everybody talks about the weather” (fino al 26 novembre nel palazzo settecentesco di Ca’ Corner della Regina sul Canal Grande), che in dipinti allegorici e pitture en plein air, stampe giapponesi e installazioni multimediali scruta cielo e terra per affrontare un problema non più rinviabile. Quello dell’emergenza ambientale. “Il clima è un tema globale e universale, che influenza le azioni e i destini di donne e uomini in tutte le regioni del mondo. Parlare oggi di meteo significa quindi parlare e preoccuparsi del futuro di tutti”, afferma la presidente della fondazione, Miuccia Prada. “Un argomento stranamente assente nell’ampio spettro delle questioni che attirano l’attenzione dei circuiti ufficiali dell’arte”, aggiunge il curatore Dieter Roelstraete, ideatore della rassegna, che intreccia la dimensione artistica ad approfondimenti di natura scientifica sviluppati in collaborazione con l’università Ca’ Foscari. Il titolo riprende lo slogan di un manifesto socialista tedesco del 1968: “Alle reden vom Wetter. Wir nicht” (Tutti parlano del tempo. Noi no). Un’icona della
cultura di protesta che nel 2019, nel segno di un ribaltamento di priorità, l’artista Anne-Christine Klarmann ha rivisitato modificandone il claim: “Alle reden vom Wetter. Wir auch” (Tutti parlano del tempo. Anche noi). Se mezzo secolo fa i discorsi sul clima erano liquidati come chiacchiere da salotto, futili e inconsistenti, oggi rientrano a pieno titolo nelle questioni di urgenza planetaria, e accomunano progressisti, scienziati e artisti. Uno dei maestri del concettuale americano, Iñigo Manglano-Ovalle, trasforma le nuvole, soggetto caro alla contemplazione romantica, in un’entità densa di significati politici. Il keniota Richard Onyango e l’haitiana Alix Oge riflettono sull’immagine archetipica del Diluvio con due potenti rappresentazioni della forza incontrollabile della natura. E l’iperrealista belga Pieter Vermeersch firma un’installazione che replica otto capolavori del passato, da Giorgione a Claude Monet, per evidenziare i cambiamenti della rappresentazione dei fenomeni atmosferici nel corso della storia dell’arte. “Denuncia e attivismo”, spiega madame Prada,
Vivian Suter “Untitled”, 2023. Copyright Vivian Suter.
SOPRA
Anonimo veneto, “La laguna ghiacciata alle Fondamenta Nuove 1708”, circa 1709. Courtesy Fondazione Querini Stampalia.
“sono componenti esplicite nei lavori che abbiamo raccolto in questa mostra”. Progetto che ha tra i motivi conduttori “il senso di impotenza che sembra pervadere il mondo dell’arte contemporanea di fronte alle criticità di questo specifico frangente della storia umana”, spiega Roelstraete. A ottobre se ne parlerà in un programma d’incontri con autori e studiosi internazionali. E Venezia, “la città che sta affondando più rapidamente nell’emisfero settentrionale, è un palcoscenico particolarmente toccante per mettere in scena richieste che la coinvolgono”.
Beba MarsanoDoes the World End
Others)?”
La proprietà consiste in due appartamenti adiacenti affacciati su un ampio e antico giardino con diverse zone relax e pranzo sotto maestosi alberi secolari.
Il giardino dei segreti
Nel centro storico di Lucca, all’interno delle mura cinquecentesche, due appartamenti adiacenti si affacciano su una rigogliosa corte che ospita alberi secolari e una fontana del Settecento
Uno scrigno di charme nella città medievale per eccellenza, Lucca. Il capoluogo toscano è uno dei pochi ad avere conservato pressoché intatto il centro storico. La possente cinta muraria cinquecentesca da secoli protegge chiese, torri, chiostri e palazzi in pietra. E anche questa splendida proprietà (in vendita per un milione e 750.000 euro, knightfrank.com) composta da due appartamenti adiacenti (190 mq in totale) separati da uno schermo naturale di piante rigogliose che garantisce la privacy a entrambi.
Il primo risale al 1600 - erano le scuderie dell’edificio principale - ed è stato completamente ristrutturato nel 2020. La parte più ampia dell’antico giardino appartiene a questa unità e ospita diverse zone relax e pranzo sotto maestosi alberi secolari. Al piano terra, una luminosa e ampia zona giorno con soggiorno e sala da pranzo, un bagno con lavanderia, una cucina, una camera matrimoniale e un bagno. Il piano superiore ospita un’altra grande camera matrimoniale con bagno interno.
Il secondo appartamento era originariamente un ricovero per carrozze, anch’esso è stato completamente ristrutturato nel 2022. È composto da un soggiorno e una sala da pranzo con cucina, una camera matrimoniale
e un ampio bagno principale. Dalla zona giorno, il corridoio sotto le scale conduce alla suite principale su due livelli, composta da uno studio e un bagno con una grande doccia al livello inferiore, mentre al piano superiore ospita una camera da letto con bagno. La parte di giardino di competenza di questo appartamento è impreziosito da una fontana del 1700. La proprietà è adatta anche per investimento, dato che è una tipologia molto richiesta sul mercato degli affitti turistici e offre un’ottima rendita. Federico Valentini
In tutto ci sono due soggiorni, quattro camere da letto e sei bagni. A DESTRA
La fontana del 1700 nel giardino.
HOSPITALITY
Compleanno sotto le (5) stelle
Compie 10 anni Palazzo Parigi a Milano, polo privilegiato per il lusso e l’accoglienza.
Dove classe e design si fondono in un gioiello architettonico che coniuga modernismo
meneghino e raffinatezza parigina
Inaugurato nel 2013, Palazzo Parigi Hotel & Grand Spa festeggia i dieci anni in cui è diventato polo per il lusso esclusivo della capitale della moda. Il raffinato albergo, sintesi dello stile aristocratico modernista milanese e dell’eleganza parigina, è un progetto della proprietaria, l’architetto e top manager Paola Giambelli, dell’impresa immobiliare Giambelli Spa, che nel 2008 ha acquistato
l’immobile trasformandolo in una realtà ricettiva di proprietà e gestione completamente italiana. L’audace Paola Giambelli voleva un hotel che fosse unico a Milano, tanto da chiamarlo
“Palazzo”. Ispirato ai grandi alberghi europei, Palazzo Parigi mantiene l’inconfondibile stile made in Italy, soprattutto nell’accoglienza: l’ospite
è il vero padrone di casa. I maestosi volumi, la luce che invade ogni ambiente, le grandi vetrate che si affacciano sul prezioso giardino con
alberi secolari, fontana, patio e ampia veranda contribuiscono all’unicità di questo luogo. Grande appassionata della capitale francese, Paola Giambelli ha voluto rendere tributo a questa straordinaria città: nel suo nome infatti, Palazzo Parigi racchiude il rapporto privilegiato tra due città e due nazioni con radici culturali condivise, come l’amore per l’arte, il design e la moda.
L’incontro con l’architetto parigino Pierre-Yves Rochon, uno dei più stimati designer di interni di hotel a cinque
stelle del mondo, ha sancito il connubio tra la classe francese e l’ospitalità italiana. L’unicità di Palazzo Parigi, che vanta una clientela internazionale e personalità dello spettacolo, dell’arte e dell’imprenditoria, risiede nei generosi volumi delle 95 luminose camere, progettate singolarmente, realizzate con materiali esclusivi e arredate scegliendo accuratamente ogni singolo pezzo, e nella pregiatissima collezione d’arte, distribuita tra tutti gli spazi dell’hotel. Le ampie vetrate e le grandi terrazze regalano una vista senza pari sui monumenti iconici di Milano. Le Signature Suites offrono l’atmosfera intima e riservata di un raffinato appartamento privato dove tutto è curato. Perché l’eccellenza è questione di dettagli. R.V.
Una Sicilia tutta da scoprire
Per valorizzare quelle caratteristiche che la rendono un posto unico al mondo per cultura, enogastronomia, clima mite tutto l’anno, l’isola sta cambiando la sua filosofia con offerte interessanti.
Un’occasione colta al meglio dal Verdura Resort, un Rocco Forte hotel, che a novembre ospiterà un prestigioso evento golfistico
Strategicamente posizionato sulla costa sud occidentale della Sicilia, a due passi dai meravigliosi siti archeologici di Selinunte e Agrigento, il Verdura è ormai da anni un punto di riferimento per il settore turistico dell’isola. Infatti, il resort non solo ha saputo valorizzare lo splendido contesto naturale, ma ha puntato molto sui servizi e su un’offerta estremamente variegata di attività e sport praticabili tutto l’anno. Gli aromi di rosmarino e fiori d’arancio nell’aria, la fragranza di una brioche calda da mangiare con una granita, il pesce fresco nei mercati accolgono gli ospiti nella esclusiva struttura. Sir Rocco Forte, fondatore dell’omonima catena alberghiera, da sempre riconosce l’importanza del cibo e il ruolo fondamentale che gioca
nella cultura e nell’identità di una terra. Al Verdura ha voluto creare il luogo perfetto per godere della meravigliosa abbondanza dell’enogastronomia siciliana. Sotto la guida del Creative Director of Food, Fulvio Pierangelini, il resort ha sviluppato nei propri ristoranti un concept di cucina che si basa su tradizione e ingredienti freschissimi, molti dei quali prodotti nell’orto organico della proprietà. La storia personale di sir Rocco Forte dimostra come la famiglia abbia sempre occupato una posizione centrale nella sua filosofia imprenditoriale. Il Verdura Resort incarna perfettamente questi valori e fin dalla sua apertura si è distinto come una destinazione attenta ai bisogni dei nuclei familiari in vacanza. Con un occhio di riguardo per l’ambiente, il Verdura offre una vasta gamma di attività e intrattenimento, dalle giornate ecologiche alle lezioni nell’orto e, per i più intraprendenti, cavalcate sulla spiaggia e giri in bici tra le rovine di un tempio greco.
LA MECCA DEI GOLFISTI
Uno dei fiori all’occhiello sono le strutture sportive: piscine, campi da calcio e da tennis. Gli ospiti possono prendere parte ad accademie sportive seguiti da coach qualificati. Uno sport su tutti ha un rapporto privilegiato con il Verdura e ha contribuito a rendere famoso il resort: il golf. Nominato
miglior golf resort in Italia per il 2022 da Today’s Golfer, il Verdura ospita due meravigliosi campi, l’Est e l’Ovest, oltre a un nove buche di allenamento. Progettati dal famoso architetto americano Kyle Phillips, questi percorsi sono incredibilmente affascinanti, grazie alla posizione in riva al mare e allo splendido panorama.
PRO-AM BUCCELLATI 2023
Quest’anno, il Verdura torna protagonista di un importante evento golfistico grazie alla collaborazione con l’azienda orafa Buccellati di Milano, con cui organizza il torneo La Pro-Am, dall’1 al 5 novembre. La famiglia Buccellati, proprio come i Forte, ha una lunga storia imprenditoriale fatta di creatività e innovazione e un profondo legame con il golf. Sui percorsi Est e Ovest del Verdura, si sfideranno 30 squadre di giocatori dilettanti, capitanate da golfisti professionisti. Oltre a un ricco montepremi, i migliori verranno premiati con preziose conchiglie in argento prodotte dalla gioielleria milanese. Per rendere l’evento ancora più speciale, i partecipanti avranno l’occasione di gustare in campo il caviale offerto da Adamas, azienda leader nel settore e cosponsor del torneo, accompagnato dall’ottimo gin Mare. La Pro-Am Buccellati, tuttavia, non è solo sport: una serie di manifestazioni culturali ed enogastronomiche faranno da cornice all’evento.
IN ALTO
Zagara, il ristorante di pesce - fronte maredel Verdura Resort.
NELLA PAGINA
A FIANCO
Uno dei due campi da golf a 18 buche progettati da Kyle Phillips.
A DESTRA
La family suite, una delle più esclusive del resort, misura più di 110 mq.
Genius
Un collier da capogiro
Tiffany & Co. raggiunge nuove vette con una straordinaria riedizione, che celebra l’esordio della maison a Manhattan.
Tutte le fasi della creazione
di Paige ReddingerNei suoi 184 anni di attività il laboratorio di Tiffany & Co. non ha certo lesinato gioielli da capogiro. Tra questi spicca il collier di diamanti gialli da 128 carati indossato da Audrey Hepburn, Lady Gaga e, più di recente, Beyoncé. Ma sfortunatamente per i collezionisti e i personaggi famosi, il pezzo non è mai stato messo in vendita. Pronto a competere con la fama di quel gioiello, invece, è la nuova World’s Fair Necklace, con oltre 175 carati di diamanti incastonati. Valutata tra i 20 e i 30 milioni di dollari, si tratta della creazione più costosa ed elaborata che il gioielliere abbia mai offerto a potenziali clienti. La società rende omaggio alla sua versione del 1939 con il design dell’edizione contemporanea. Creato, come suggerisce il nome, per l’Esposizione Universale del Queens, a New York, durante l’epoca dell’Art Déco, l’originale aveva al centro un’acquamarina di oltre 200 carati. L’uscita del collier coincise anche con l’inaugurazione della boutique di Tiffany sulla Fifth Avenue, che aprì le porte per la prima volta nel 1940. In un momento di grande revival, la nuova versione è stata presentata in concomitanza con la riapertura del flagship store newyorkese della celebre gioielleria, dopo una ristrutturazione degli spazi durata tre anni. Questa volta il pezzo è stato ripensato con al centro un diamante da 80 carati, di colore D e privo di imperfezioni all’interno, soprannominato Diamante Empire. E per la prima volta, la pietra può essere estratta dalla gabbia e inserita nella montatura di un anello di accompagnamento. Secondo quanto riferito dalla società, non è dato sapere dove si trovi la collana originale, il che rende questa edizione un capitolo ancora più prezioso della storia dell’alta gioielleria.
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Il collier originale del 1939, raffigurato nel bozzetto, non era modificabile, a differenza della versione odierna. Sono stati apportati piccoli aggiustamenti alle forme uniche dei diamanti baguette nel punto in cui il collare incontra il cestino centrale, offrendo un tocco più leggero e moderno.
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Un modello della nuova versione viene prima creato tramite Cad e un disegno realizzato a mano, che viene a sua volta stampato in 3-D su cera verde, consentendo ai gioiellieri di giocare con la vestibilità e le dimensioni. In questo stadio, un gioielliere valuta come l’incastonatura con taglio a smeraldo del collare a nastro si inserisce e scivola nel carrello che contiene il diamante Empire.
Il gioielliere prende l’incastonatura in platino che conterrà il diamante Empire e lo pulisce con uno strumento dotato di una ruota di gomma, prima che venga pre-lucidato il metallo e posizionate le pietre.
Viene predisposta con uno strumento di precisione l’incastonatura della base in platino dell’anello, che accompagna il collier e che conterrà anche il diamante Empire.
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Posizionamento perfetto
Il gioielliere ha disposto diamanti tondi a taglio brillante e si appresta a sistemare i pezzi del collier in basso. Inizia anche il lavoro su un lato della montatura che circonderà il diamante Empire. A questo punto la collana è completa al 60%.
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Il pezzo forte
Il diamante ovale da 80 carati, di colore D, internamente privo di imperfezioni, viene incastonato nella sua gabbia al centro del collier. È stato acquistato responsabilmente in Botswana e fa parte del programma di trasparenza totale di Tiffany & Co. che tiene traccia delle origini delle sue pietre da 0,18 carati in su. Il cliente finale della World’s Fair Necklace riceverà una relazione completa che illustra tutti i passaggi della pietra, dalla miniera al laboratorio di taglio fino al caveau di Tiffany.
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In gabbia
Le baguette di diamanti tagliate su misura vestono entrambi i lati della gabbia del diamante ovale. Vengono accuratamente incastonate in una prima disposizione grezza, utilizzando uno strumento con una cera appiccicosa che consente al gioielliere di prelevare le pietre una a una.
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Reazione a catena
Il retro del collier viene ispezionato con cura per verificare che i diamanti siano stati incastonati correttamente, che le estremità non oscurino i gioielli e che ogni pietra sia saldamente al suo posto.
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Anello a sorpresa
A differenza di quello del suo predecessore, il pezzo centrale della World’s Fair può essere rimosso dal suo carrello sul collier e inserito all’interno di un anello, per un solitario da favola.
SOPRA A DESTRA
Fattore fringe
Un elemento del design del modello originale del 1939 che Tiffany & Co. ha voluto a tutti i costi conservare è la cascata di diamanti baguette all’estremità del collier. “Abbiamo pensato che fossero un ottimo richiamo a New York, all’Art Déco e all’Empire State Building”, dichiara Victoria Reynolds, gemmologo capo di Tiffany & Co. “Volevamo che richiamasse molto quell’epoca, ma è molto più leggero e la vestibilità spettacolare”.
A SINISTRA
Il capolavoro
Il collier completo è impreziosito da 504 diamanti, tra cui 353 pietre tonde brillanti, 150 baguette tagliate su misura e, naturalmente, il rarissimo diamante Empire.
DREAM MACHINES
Transformer di classe
Audi RS7 Sportback Performance non è un suv né una station wagon. E neppure una berlina convenzionale. Però provate a starle dietro, se ci riuscite
di Saverio Villa
La notizia è che con 155mila euro si può fare un affarone: una specie di “paghi uno, prendi quattro” alla tedesca. Perché l’Audi RS7 Sportback Performance è una berlinona di oltre 5 metri ma sembra una coupé. Magari un po’ ipertrofica. Poi, come un suv, ha un sacco di spazio e le quattro ruote motrici. Non da ultimo, va come una Porsche 911 o, se preferite, visto che siamo nel capitolo “auto per famiglie che hanno fretta”, come una Ferrari Purosangue. Per la quale, però, servono 400mila euro e una pazienza biblica, perché tra l’invio del bonifico a Maranello e la consegna, se va bene, intercorrono un paio d’anni. Con la RS7, invece, ce la si può cavare in sei mesi. Come a dire che se la ordinate subito, con un po’ di fortuna riuscite a farci la settimana bianca a chiusura della stagione. Se già la RS7 Sportback “normale” ha prestazioni fuori scala, la Performance, fa meglio. I 30 cv in più portano l’asticella della cavalleria a quota 630 e poi ci sono alcune
L’abitacolo della RS7
Sportback Performance è algido e rigoroso come su ogni Audi.
Irreprensibile sotto tutti i punti di vista tranne che per l’aspetto emozionale. Ma per quello basta schiacciare l’acceleratore. Anche poco.
sfiziosità che all’altra mancano. Ad esempio la velocità massima è autolimitata a 280 all’ora, non più a 250. E rimettendo mano al portafogli, si accede a un succoso “pacchetto” che libera questa Sportback fino a 305 all’ora, aggiungendo i freni carboceramici (che diventano desiderabili quando serve fermare oltre due tonnellate a certe velocità) e un impianto di scarico con un suono
ancora più trionfale. E siccome sulla Performance c’è qualche chilo in meno di materiale insonorizzante, ce lo si gode dal primo all’ultimo decibel. A chi vuole strafare, l’Audi offre anche un assetto ancora più sportivo, ma ci permettiamo di sconsigliarlo, perché in quel caso la RS7 - che comunque fin qui mantiene un confort assolutodiventa talmente piatta e rigida, che oltre alla spesa per l’upgrade delle sospensioni dovreste preventivare una revisione delle otturazioni dal dentista. Ma si può stare tranquilli: la RS7 Sportback Performance è già una super auto “totale” anche senza affondare il colpo nel listino degli optional. Le nuove regolazioni del sistema di sterzata integrale e dei differenziali centrale e posteriore le fanno metabolizzare le curve come fossero il suo pane quotidiano, e in autostrada - preferibilmente un’autobahn - capirete cosa significa sentirsi invincibili.
Per distinguere la RS7 da un’A7 normale può essere necessario qualche istante, se non si ha un occhio allenato. Ma quando il V8 biturbo si accende, diventa chiara la differenza.
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Navigare con un Maestro
Maestosità, eleganza e sicurezza. La nuova ammiraglia di Apreamare, è uno yacht semi-planante, modulabile su richiesta in tutto e per tutto.
E non manca un pianoforte…
Lo storico cantiere navale sorrentino Apreamare ha presentato “Maestro 88”, nuova ammiraglia dell’omonima linea. Con una lunghezza di 27 metri fuori tutto, l’imbarcazione è uno yacht semi-planante totalmente custom. Il progetto è nato per soddisfare la richiesta di un armatore desideroso di una barca più grande, che garantisse una navigazione sicura in qualsiasi condizione. La progettazione è stata affidata ai designer Casali-Tagliavini. Il risultato? Un’imbarcazione dal volume imponente, ma anche elegante e sicura in ogni condizione meteo. La navigazione, confortevole e silenziosa, permette una velocità di crociera di 18 nodi, ma può arrivare a 22. La propulsione è affidata a due motori turbodiesel Man da 1.600 cavalli (2.000 nella versione dell’armatore) a basso consumo, con serbatoio di carburante da 8mila litri e autonomia di mille miglia nautiche (navigando a 10 nodi). Le eleganti linee esterne, dal design di grande impatto visivo, dialogano con gli ambienti interni. L’ampio pozzetto, la lounge-area di prua, l’enorme beach club e la lunga vetrata scorrevole creano una connessione con l’ambiente marino. Le grandi finestrature presenti nella lunghezza dello scafo portano la luce anche negli ambienti interni sottocoperta. Per una maggiore protezione è stata disegnata una prua alta sull’acqua con una battagliola
Lo yacht Maestro 88 del cantiere sorrentino Apreamare è lungo 27 metri e ha una velocità di crociera di 18 nodi.di 80 centimetri. Sul flybridge, perfetto per godersi il mare in relax, spicca un accattivante T-Top dove è prevista l’installazione di pannelli solari per gli impianti di bordo, per garantire risparmio energetico ed ecocompatibilità ambientale. Il garage a poppa può ospitare un tender di 4 metri e vari water toys. Gli interni sono personalizzabili così come il numero di cabine. L’esemplare numero uno di “Maestro 88” ne avrà quattro con quattro bagni, uno studio e angolo relax con pianoforte elettrico, ma per i futuri armatori ci sarà la possibilità di avere fino a cinque cabine per gli ospiti e due per l’equipaggio. Roberta Vanore
La boutique della nautica
Imbarcazioni su misura fatte ad arte e una grande attenzione alla sostenibilità, grazie a un’innovazione costante. Così il suo presidente spiega il successo dei cantieri Sanlorenzo
Sanlorenzo sta alla nautica come l’haute couture alla moda: motoryacht rigorosamente su misura, pezzi unici per design d’avanguardia, tecnologie avanzatissime, materiali innovativi e cura sartoriale dei dettagli. Primo cantiere mono-brand al mondo nella produzione di yacht e superyacht oltre i 24 metri, Sanlorenzo, società quotata in Borsa con quartier generale ad Ameglia (Sp), ha conosciuto una crescita esponenziale con la guida di Massimo Perotti, presidente e amministratore delegato, che ha portato i ricavi netti da nuovi yacht dai 40 milioni di euro del 2004 ai 740 milioni di euro del 2022. Imprenditore con profonda esperienza nel mondo dello yachting, Perotti ha introdotto un nuovo modo di vivere il mare affidando, per la prima volta nel settore, i progetti degli interni a designer del nome di Antonio Citterio, Patricia Urquiola, Piero Lissoni (art director del gruppo). Un’intuizione vincente.
Se innovazione, design e arte (con partnership prestigiose tra cui Art Basel) sono stati i focus del decennio 2010-2020, oggi Sanlorenzo punta su sostenibilità e tecnologia. “Due facce della stessa medaglia per la riduzione dell’impatto ambientale prodotto dallo yachting. Un lavoro di ricerca e sviluppo costante, condiviso con partner come Siemens Energy, con cui abbiamo siglato un accordo in esclusiva, MTU Rolls Royce e Volvo Penta”, dice Perotti. Gli obiettivi sono ambiziosi. “Nel 2024 il varo del primo 50 Steel con alimentazione tramite fuel cell della sola hotellerie di bordo e nel 2030 il battesimo di un primo superyacht 50 Steel alimentato unicamente a metanolo verde; un progetto che rivoluzionerà tutto il settore”. Per il gruppo Sanlorenzo la salvaguardia del mare è essenziale e “l’approccio alla sostenibilità non un’alternativa per il futuro, bensì una priorità del presente”. Nel 2021, per volontà della famiglia Perotti, è nata la Fondazione Sanlorenzo, impegnata
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Massimo Perotti, presidente e ceo del gruppo Sanlorenzo.
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Il 57Steel.
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Il rimessaggio di Ameglia (La Spezia), uno dei 4 hub di Sanlorenzo (gli altri a Viareggio, Massa, e La Spezia, dove si costruiscono i superyacht).
nella valorizzazione delle isole minori d’Italia e delle loro comunità attraverso un approccio globale, nel rispetto di un ampio ventaglio di fattori geografici e socio-economici.
“Considero il nostro anticipare i tempi un valore distintivo”, conclude Perotti. “Costruire oggi le barche sostenibili che solcheranno i mari di domani significa farsi portavoce di una rivoluzione non solo ambientale, ma valoriale”. Carla Bianconi
Fascino e adrenalina in alto mare
Nati dalla collaborazione tra Pininfarina e il cantiere nautico sloveno Elan Yachts, Elan E6 e Impression 43, presentati nell’ultimo Salone Nautico di Venezia, coniugano eleganza, comfort e altissime prestazioni
di Roberta VanoreIl senso di libertà, il brivido dell’adrenalina, l’attrazione per l’oceano. La ricerca di emozioni uniche. È questo che accomuna i brand Elan Yachts e Pininfarina, che hanno collaborato per realizzare “Elan E6” e “Impression 43”, imbarcazioni a vela espressioni dell’eccellenza del cruising ad alte prestazioni, in cui l’amore per il mare dei cantieri sloveni si fonde con la passione per la velocità del marchio automobilistico icona mondiale del design italiano di lusso. I due modelli sono stati presentati questa estate all’ultima edizione del Salone Nautico di Venezia, che ha puntato sulla sostenibilità ambientale e sul comparto della vela. L’Elan E6, ammiraglia della linea “E” del cantiere, è un cruiser di 47 piedi, lussuoso dalle linee sportive ma eleganti, con uno stile inconfondibile firmato dal designer di Pininfarina Daniele Mazzon. Gli interni, pratici e funzionali, sono stati ideati per vivere al meglio la vita in mare senza rinunciare all’estetica. L’architettura navale ad alte prestazioni è stata realizzata dallo studio Humphreys Yacht Design. La tecnologia all’avanguardia di laminazione con il sistema di infusione a vuoto 3D garantisce velocità ed efficienza eccezionali. Tecnologia, comfort e alte prestazioni si fondono in questo
yacht pluripremiato, uno dei più leggeri e meglio equipaggiati sul mercato, perfetto sia per la crociera sia per una regata. Elan E6 ha già ottenuto importanti riconoscimenti: Design of the Year 2022, nomination come Performance Yacht of the Year 2022 e come European Yacht of the Year, premio The International Yacht and Aviation e premio Red Dot: Product Design. Elan Yachts ha inoltre rinnovato la sua linea Impression realizzando, in collaborazione con Pininfarina Nautical, anche “Elan Impression 43”, un moderno family yacht di 43 piedi con scafo dal design slanciato dalla connotazione sportiva che coniuga eleganza ed alta tecnologia. Gli interni, in perfetto stile Pininfarina, sono spaziosi, luminosi e innovativi, realizzati con materiali di alta qualità. L’architettura navale, sviluppata da Humphreys Yacht Design, garantisce prestazioni eccellenti in diverse condizioni. Ideale per la navigazione a vela con equipaggio ridotto, l’Impression 43 è l’imbarcazione perfetta per vivere intensamente il rapporto con il mare e la natura.
A SINISTRA Elan E6 di Elan Yachts e Pininfarina. SOPRAIl futuro firmato Leonardo
Decolla in verticale e in 40 secondi passa dall’assetto di un elicottero a quello di un aereo. Viaggia a 510 km/h e vola fino a 1.850 chilometri di distanza
Può trasportare fino a 9 passeggeri, con ottime prospettive per i viaggi privati e d’affari. Anche se nelle intenzioni iniziali dei primi progettisti era pensato per operazioni di ricerca e soccorso e per l’esplorazione offshore. Le origini del convertiplano AW 609 di Leonardo risalgono a due decenni fa, con il Bell Boeing V-22 Osprey (per uso militare), anche se è difficile trovare delle somiglianze tra i due velivoli. Il team Bell Boeing ha iniziato la progettazione di un mezzo simile, il BB609, per il mercato commerciale. L’evoluzione è proseguita con un modello Bell/Agusta, che si è trasformato in una versione AgustaWestland ed è stato nuovamente ripensato dall’azienda aerospaziale italiana Leonardo, con aerodinamica migliorata, motori aggiornati, nuovi carrelli di atterraggio e avionica Collins Fusion. A parte il contorto lignaggio, l’AW 609 offre un’irresistibile combinazione di elementi collaudati e veramente innovativi: I due turbopropulsori PT-6 producono un’affidabile potenza all’albero di 1.940 cavalli ciascuno, mentre la cabina offre il comfort che ci si aspetta da un elicottero executive con una velocità e un’autonomia più vicine a quelle degli aerei ad ala fissa. Grazie alla cabina pressurizzata, l’AW 609 può navigare ad altitudini più elevate per un volo più fluido, mentre i decolli e gli atterraggi verticali introducono nuovi livelli di flessibilità da punto a punto. Prezzo base 30 milioni di dollari.
M. Vedon - B. WasefIl sound per tenersi in forma
Tre sistemi audio al top delle prestazioni, per l’ascolto “da poltrona” perfetto. E un tapis roulant per allenarsi in casa
t+a
ElEktroakustik solitairE P and Ha200 amPlifiEr
Le Solitaire P sono cuffie planari magnetiche; l’amplificatore compatto HA200 ha tre diversi tipi di uscite per cuffie e dispone di un’eccellente sezione digitale con conversione digitale/analogica brevettata da T+A. La combinazione di questi due componenti conferma che le cuffie possono offrire un’esperienza d’ascolto viscerale e soddisfacente quanto quella di qualsiasi diffusore, con quel tipo di dettaglio interno che sfugge a tutti, tranne che ai migliori. Entrambi i pezzi sembrano ricavati da un lingotto solido. Pochi sistemi sono in grado di offrire uno sguardo più intimo ed emotivamente gratificante su un incontro musicale. Cuffie, ¤ 6.300; amplificatore, ¤ 8.800
AMPLIFICATORE
Yg acoustics VantagE liVE
Questo ambizioso sistema colpisce nel segno con diffusori amplificati il cui suono rivaleggia con i migliori altoparlanti passivi di YG. Composto da soli tre componenti, il Vantage Live presenta due diffusori full-range a tre vie, ciascuno alimentato da 2.100 watt di amplificazione in classe D integrata dal partner elettronico Bel Canto. L’involucro in alluminio lavorato (con crossover DSP e circuiti DAC all’interno), di circa 1,5 kg, non lascia dubbi sul fatto che non sia stato accettato alcun compromesso per ottenere prestazioni all’avanguardia. L’unità di controllo compatta del Live si collega ai diffusori tramite un sottile cavo in fibra ottica, che è tutto ciò che serve per lo streaming della musica. Il sistema è inoltre in grado di accogliere qualsiasi sorgente analogica e digitale che chi ha investito in vinili e compact disc desideri aggiungere. Da ¤ 55.000
Questo altare all’amplificazione a valvole è dotato di un Questo altare all’amplificazione a valvole è dotato di un preamplificatore completo con stadio phono e offre anche lo streaming Bluetooth. In modo unico, eroga 20 watt per canale di gloriosa potenza a triodo single-ended da una coppia di valvole Western Electric 300B che offrono un’esperienza audio ricca e multistrato, tanto seducente quanto coinvolgente. Esaltare le virtù sonore delle valvole 300B a chi non conosce questo dispositivo di amplificazione è come spiegare che il tartufo è diverso da qualsiasi fungo comune. E la scocca, squisitamente lavorata, ci ricorda che anche gli apparecchi audio possono essere opere d’arte. Da ¤ 13.700
run
Tra le varie attrezzature da palestra, i tapis roulant sembrano quelli che meno hanno bisogno di innovazione, eppure Technogym continua sempre a trovare un modo per farlo. A conferma della reputazione dell’azienda per le sue macchine elegantemente sovra costruite e silenziose, il nuovo Technogym Run va più veloce (25 km/h) di qualsiasi altro tapis roulant sul mercato (ma la caratteristica che spicca e che fa pensare: “Perché non ci ha pensato qualcun altro?”) è la modalità di spinta. Technogym Run, che incorpora maniglie integrate nella parte anteriore, è in grado di riprodurre l’inerzia di una slitta caricata fino a 55 kg. L’ampia e luminosa console Technogym Live da 27 pollici offre una varietà di programmi per le prestazioni attraverso lezioni on-demand e corse virtuali immersive su sentieri e in città. Oppure, grazie a un sistema audio da 30 W e una selezione di piattaforme di intrattenimento, tra cui Netflix, è possibile utilizzarla come un mini cinema mentre ci si allena. ¤ 9.900
Senza confini
Grazie a una tecnologia all’avanguardia Netgear assicura un wifi di qualità superiore. Anche in viaggio, con Nighthawk M6 Pro
he meraviglia sarebbe trascorrere un weekend o addirittura un’intera settimana disconnessi da tutto, senza internet, senza social, senza pensieri...”. È il sogno proibito di tanti in questi tempi frenetici e iper digitali. Ma poi, nella realtà, basta solo che il wifi rallenti un po’ per andare nel panico. E quando il segnale sparisce del tutto, ecco che si capisce quanto sia impossibile anche solo pensare di vivere senza una connessione veloce e affidabile, senza un wifi in grado di coprire tutta la casa fino a raggiungere il
“Cbarbecue intelligente in giardino e le telecamere di sicurezza nel vialetto, che ci aiuti a essere più performanti in ufficio, e non ci abbandoni sul più bello quando siamo in viaggio. Già perché ormai è chiaro che possiamo lavorare, imparare, fare acquisti e praticamente qualsiasi altra cosa ovunque ci troviamo. A patto, appunto, di avere a disposizione una connessione all’altezza. A questo, da oltre 25 anni, pensa Netgear, multinazionale americana specializzata in soluzioni di networking che assicura un wiifi premium grazie ai suoi prodotti facili da installare e da usare, con prestazioni ineguagliabili basate su una tecnologia all’avanguardia
Nighthawk M6 Pro di Netgear è il primo router mobile 5G al mondo dotato di wifi 6E. Fornisce una connessione wifi portatile e sicura per un massimo di 32 dispositivi ovunque ci sia copertura della rete mobile.
e brevettata. Come i router mobili Nighthawk, che consentono di avere ovunque una rete wifi potente, sicura e tascabile senza dovere utilizzare l’hotspot del telefono cellulare o, peggio ancora, un wifi pubblico al quale non è mai consigliabile affidarsi per affari, anche personali, come il trasferimento di fondi tra conti bancari o di intermediazione, per le modifiche del portafoglio di investimenti, l’acquisto o la vendita di azioni. Top di gamma è Nighthawk M6 Pro, primo router mobile 5G al mondo dotato di wifi 6E. Non solo: M6 Pro è in grado di fornire una connessione wifi portatile e sicura con firewall integrato fino a 32 dispositivi in qualsiasi luogo con una copertura della rete mobile. Chi viaggia o lavora in mobilità può godere di streaming video
ininterrotto, video conferenze, giochi online, aggiornamenti dai social media e upload e download di file di grandi dimensioni, il tutto senza rischi di intrusione. Inoltre, il supporto al roaming mondiale consente di rimanere connessi ovunque ci si trovi. Ideale anche per l’uso in casa o in vacanza, M6 Pro può aumentare la copertura wifi fino a 92,5 metri quadrati con la modalità In-Home Performance, semplicemente rimuovendo la batteria e utilizzando l’alimentazione elettrica. Nelle case più grandi, il router mobile può essere utilizzato insieme a un router wifi esistente collegandolo alla porta Ethernet da 2,5 Gbps. Per i luoghi in cui il segnale cellulare è più debole, le antenne esterne (vendute separatamente) possono aumentare la ricezione 5G.
Mettetevi comodi
Friulane, furlane, slipper, slip-on, loafer.... Eredi di una tradizione antica, hanno fatture artigianali di alta gamma, calzano come pantofole (e alcune nascono come babbucce) ma si indossano in ogni momento della giornata. Pezzi cult delle maison più rinomate di Alessia Bellan
C.B. Made in Italy
Tutti pazzi per le slip-on firmate dall’azienda fondata dalla milanese Cecilia Bringheli, che dal 2010 produce scarpe artigianali di alta gamma dalle linee sobrie e l’eleganza tutta italiana. Come il modello Positano con rose rosse, per lui e per lei. Un tocco speciale a ogni outfit. € 440
Paul Smith
Le loafer Dallow in velluto nero di Paul Smith sono scarpe “da fumo” con suola in cuoio realizzate in Italia e sapientemente rifinite. La vera chicca? Il profilo signature a righe multicolor. € 450
Billionaire
Comodità e un pizzico di ironia per i mocassini in tessuto decorati con una stampa all over che raffigura lingotti d’oro. I bordi sono profilati da piping di pelle, il plantare è rivestito di nappa, la suola è di cuoio e l’interno foderato in pelle. € 810
Dolce & Gabbana
Minimal chic, le slipper D&G sono in velluto personalizzate con il logo gommato all over, dall’effetto tridimensionale. € 995
Prada
L’idea di grafismo che da sempre caratterizza le collezioni si riflette in queste slip-on dal design sportivo. Il modello è impreziosito da una rivisitazione dell’iconico triangolo, reinventato come pattern grafico attraverso il tessuto ricamato. € 790
Loro Piana
Le friulane da casa Venice in cashmere e seta sono confortevoli e calde, rifinite con dettagli in gros grain tono su tono e il piccolo stemma
Loro Piana sulla tomaia. € 560
Church’s Sovereign
Le Sovereign2 racchiudono tutta la raffinatezza regale delle storiche pantofole a cui si ispirano. Indossate dai nobili nel 1800, erano realizzate in sontuoso velluto per abbinarsi a un abbigliamento da casa altrettanto ostentato. Per Church’s reinterpretate con lo stemma “King John Crown” ricamato sulla tomaia che richiama l’eredità inglese, rifinite in gros grain e foderate in seta trapuntata per il massimo comfort. € 760
L’ELEGANZA SENZA TEMPO
Un ingresso trionfale. Il più caloroso dei benvenuti. Un’atmosfera ricca di fascino. Un senso unico dello stile. Hotel Principe di Savoia.
MILANO +39 02 62 301
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SOTTO COPERTURA
Per una dose ancora più sottile del fattore X del bomber, provate un modello leggero; il colletto a coste lo rende ideale per essere indossato sopra camicie e maglioni e sotto cappotti più pesanti quando le temperature scendono.
Officine Générale
Gilet in cotone tecnico
€ 550; Robe di Kappa sovracamicia in cotone, € 55; Zanone maglione di cotone, € 330.
Top gun
A SCUOLA DI VOLO
L’originale bomber MA-1, a cui Versace fa riferimento con questa versione in nylon, è stato ideato per i piloti di caccia. Da abbinare a un dolcevita e un paio di pantaloni per un tocco di spavalderia.
Versace bomber in nylon, € 2.230; Ralph Lauren dolcevita in cashmere, € 1.555, e pantaloni di lana, € 545; Dunhill occhiali da sole in acetato, € 340; Crockett & Jones mocassini in pelle, € 605.
EFFETTO STEALTH
Con il suo colletto, i polsini e l’orlo a coste, questo bomber in pelle scamosciata porta con leggerezza l’ispirazione militare. La sua sobrietà si abbina al meglio a un maglione pesante e scarpe da ginnastica minimaliste, per un look non aggressivo ma comunque d’impatto.
VOLARE ALTO
Sebbene sia tipicamente associato a un abbigliamento molto pratico, il bomber - come questo reversibile in lana e cashmere - può essere decisamente sofisticato. Sfruttate le sfumature Ivy Style con un denim ben consumato e mocassini.
Brunello Cucinelli bomber reversibile in lana e cachemire, € 6.900; Vince maglione in cashmere, € 390; Louis Vuitton t-shirt in cotone, € 625; Levi’s jeans Vintage Clothing, € 260; Saint Laurent occhiali da sole, € 410; Il Micio borsa in cotone e pelle, € 480; Church’s mocassini in pelle, € 1.100.
in focus
COLTELLO ARABIAN HORSE coltelliartigianalimanca.it
Un inno ala natura libera e indomita. Un pezzo unico il coltello a serramanico in corno di montone, con manico che richiama le forme di un cavallo angloarabo, arricchito da 331 diamanti di taglio brillante GVS e inserti di oro 18 carati. La lama da 10 cm è finemente incisa nel profilo del fiero animale, legato alla storia e alla cultura sarda. Prezzo € 35.000
CANDELA PROFUMATA MONCLER moncler.com
Le Cèdre Bleu, ispirata alla fragranza diffusa in tutte le boutique Moncler, intreccia tre distinte varietà di cedro (Atlas, Texas e Virginia), accompagnate da note di incenso, muschio e muschio di quercia per evocare l’atmosfera di uno chalet di montagna. € 80
CHAMPAGNE BRUNO PAILLARD
champagnebrunopaillard.com
Quattro vini, quattro inconfondibili espressioni dello stile Bruno Paillard. Dalla ricchezza aromatica e del Dosage:Zero alla grande eleganza dell’Extra-Brut Blanc de Blancs Grand Cru, passando per i versatili Extra-Brut Première Cuvée e l’Extra-Brut Rosé Première Cuvée.
Il re dei coltelli, uno Champagne pregiato, il profumo dei boschi. Piccoli grandi piaceri
Come a Malibù
The Ranch porta a Palazzo Fiuggi il programma di successo americano, che stimola il cambiamento fisico e mentale, per ritrovare il proprio benessere
di Penelope Vaglini“Il primo passo è la consapevolezza. Nel momento in cui ti rendi conto che c’è un pattern che stai ripetendo, è necessario capire cosa puoi fare per uscirne. Bisogna ricordarsi di fermarsi, prendere una pausa e ascoltarsi”, spiega Livia Oliveti, manager di The Ranch Italy che accompagna i partecipanti al programma nel loro percorso di riscoperta di sé. Che sia per disconnettersi dalla vita frenetica quotidiana, fare detox o riavviare corpo e mente in favore di un nuovo stile di vita più sano e rispettoso di sé, chi sceglie di partecipare a The Ranch ha sempre una motivazione molto forte. Il celebre programma americano nato a Malibù e frequentato da vip, imprenditori e persone di successo provenienti da tutto il mondo, è da poco sbarcato anche in Italia, trovando nella lussuosa sede di Palazzo Fiuggi una casa perfetta per unire attività sportive, relax profondo e un’alimentazione vegana, ai più avanzati trattamenti medicali per ritrovare il benessere. Quando serve una spinta per modificare l’approccio alla propria routine o iniziare un percorso di profondo cambiamento, il programma di retreat aiuta chi non ha più una struttura a ritrovarla, fornendo un breve assaggio di un nuovo stile di vita, fatto di camminate nella natura, alimentazione sana e movimento fisico. Il tutto condito da un forte senso di community che si sviluppa insieme agli altri partecipanti, al massimo 25, con cui si condividono tutti i momenti della giornata. Infatti, all’interno di Palazzo Fiuggi, The Ranch occupa degli spazi privati
in cui i partecipanti svolgono tutte le attività, una sala relax e un’area pranzo con grandi vetrate che affacciano su Fiuggi vecchia, arroccata su verdi colline in estate e bianca di neve in inverno, oltre a uno spazio per classi di yoga e fitness. Inoltre, gli ospiti possono accedere a tutte le facility di Palazzo Fiuggi, compresi i 6.000 mq di spa con terme romane, trattamenti di talassoterapia, spa wave per il rilassamento e un’ampia palestra con macchinari di ultima generazione per un allenamento intensivo. Il personale di The Ranch è a disposizione dell’ospite e si prende
cura di ogni momento della giornata così che, volendo, si possa anche dimenticare il cellulare, per staccare completamente.
La routine è ben scandita e si ripete ogni giorno, sia per chi affronta il programma di 4 giornate (a partire da 4.450 €), sia per chi sceglie l’esperienza di 7 giorni (a partire da 9.570 €). L’arrivo in struttura è un momento importante di conoscenza, dove gli ospiti scoprono ogni dettaglio del programma e, con il supporto dei medici di Palazzo Fiuggi, si sottopongono a un check-up con elettrocardiogramma (obbligatorio) e analisi del sangue e
delle urine (facoltative) per valutare il proprio stato di salute. Vengono inoltre prese diverse misure legate al peso corporeo per valutare, alla fine della routine, i risultati effettivi sull’aspetto del corpo. L’obiettivo è stimolare una trasformazione completa, non solo a livello fisico, ma anche mentale. Si parte dalla sveglia alle 6 del mattino, seguita da una classe di stretching di mezz’ora: il tempo necessario per risvegliare al meglio i muscoli in vista della lunga camminata quotidiana. Prima di addentrarsi nel percorso di hiking, si fa colazione tutti insieme su un lungo tavolo imperiale. Il menu cambia
ogni giorno e può comprendere diverse tipologie di muffin, oppure porridge o granola da mischiare con frutti freschi, da bere con latte di mandorla a parte. Un altro rituale fondamentale è quello del foot care, con cui lo staff di The Ranch si prende cura dei piedi e delle articolazioni di ogni ospite, in modo da prevenire qualsiasi inconveniente durante l’escursione. Ecco quindi che, con van privati, si parte verso i Monti Ernici e Simbruini, dove le guide escursionistiche di The Ranch
selezionano ogni giorno un percorso di hiking differente, per immergersi nella natura e passeggiare in zone ombreggiate, che in estate riparano dall’eccessiva calura del sole mattutino. Inizia così la camminata nei boschi patrimonio Unesco, dove la vegetazione così ricca nutre gli occhi: si incontrano ruscelli e antichi monasteri mentre si osservano gli animali del luogo camminare ai bordi delle strade. L’hike di The Ranch ha una struttura ben precisa, per dare a tutti la possibilità di trovare
il proprio ritmo e mantenerlo, senza avere la pressione di andare troppo velocemente o lentamente. Nonostante sia un contesto di gruppo, la diversità e i percorsi personali fanno sì che ognuno sia supportato nel modo migliore, per evitare inutili stress e favorire l’osservazione durante la camminata. Una guida parte prima di tutti e pianta delle bandierine che indicano il percorso da seguire, mentre altre guide camminano tra gli ospiti e una tiene un ritmo più tranquillo per supportare chi è in difficoltà. Si procede così per quattro ore, come un gioco a fisarmonica. La camminata è un momento di crescita, per superare le situazioni più difficili e stimolare una reazione positiva. Ogni giorno superare i
propri limiti è sempre più facile e dona una soddisfazione immensa, a livello fisico e mentale. È anche l’unico momento reale di solitudine, in cui fermarsi a osservare ciò che c’è intorno, vivere il momento e, perché no, meditare. Al ritorno arriva il momento del pranzo, con le ricette studiate dall’executive chef di The Ranch in sinergia con lo chef tre stelle Michelin Heinz Beck, che cura tutte le food line di Palazzo Fiuggi. Il pomeriggio è dedicato ai massaggi sportivi
deep tissue individuali e a classi di restorative yoga e fitness, su cui si lavora su tutto il corpo, a eccezione delle gambe. Due ore libere per godersi i trattamenti della struttura o un bagno nelle piscine esterne e si fa l’ora di cena dove, seduti con un piacevole sottofondo musicale, gli ospiti condividono con le guide informazioni sull’importanza della dieta vegana, capace di disinfiammare velocemente il corpo e favorire un rapido detox. Quattro giorni di questa routine sono sufficienti per ritrovare la gentilezza verso sé stessi e raggiungere una nuova consapevolezza, stimolando un cambiamento di approccio duraturo. Imparare ad amarsi, per affrontare qualsiasi tipo di problema, incontrare persone con cui stringere rapporti veri e sinceri e, perché no, darsi appuntamento all’anno successivo, con oltre 50% di partecipanti che si trasformano in returning guest. Perché l’approccio The Ranch funziona, e lascia una traccia tangibile per ritrovare il proprio equilibrio.
A SINISTRA
“Bizzarria”, eau de parfum, 100 ml, della collezione
“I Giardini Medicei”.
IN BASSO
Le altre tre fragranze della collezione di eau de parfum firmate Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella: “L’Iris”, “Gelsomino” e “Magnolia” (100ml, € 240).
Il fascino del passato
La storica maison Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella presenta la nuova collezione “I Giardini Medicei”. Quattro eau de parfum realizzate con rare varietà botaniche della corte granducale
La storia di Firenze e della dinastia dei Medici rivive ne “ I Giardini Medicei ”, la nuova collezione di eau de parfum della maison fiorentina Officina ProfumoFarmaceutica di Santa Maria Novella . Confezionate in preziosi scrigni portagioie a forma di libri, impreziositi con illustrazioni storiche, le quattro fragranze
“ Bizzarria ”, “ Gelsomino ”, “ L’Iris ” e “ Magnolia ”, sono frutto dello studio filologico di Gian Luca Perris, ceo e maître parfumeur, che è risalito alle origini di rare specie botaniche dell’epoca medicea. L’Iris è un
omaggio al fiore simbolo di Firenze. Bizzarria si ispira allo stravagante e rarissimo agrume fiorentino mix di cedro, arancia amara e limone (nel XVI secolo i Medici coltivavano agrumi considerati allegoria della vita eterna). Gelsomino si ispira alla particolare specie di Goa (varietà con molti petali, simile alla rosa), prediletta da Cosimo III De’ Medici. Infine Magnolia richiama il maestoso albero della Villa Medicea di Castello, un simbolo del tempo che passa attraverso le epoche, proprio come la storia millenaria dell’ Officina , la farmacia più antica del mondo, nata più di otto secoli fa ma sempre fedele alla sua antica tradizione. Liliana Calcari
La bellezza congelata
Combinata con tecnologie innovative e filosofie olistiche, la cura del freddo mantiene in forma corpo e spirito.
Garantisce The Longevity Suite, esclusivo network di lussuose cliniche specializzate in trattamenti antietà e biohacking
Vivere a lungo e in forma oggi è possibile grazie alle più innovative strategie di Biohacking. Come insegna The Longevity Suite, esclusivo network di centri antiage che combina avanzate expertise mediche, tecnologie all’avanguardia e filosofie olistiche per contrastare stress, infiammazioni e invecchiamento, rigenerando corpo e mente. Le tecniche di Biohacking utilizzate nel mondo di The Longevity Suite sono molteplici, ad esempio l’esposizione controllata al Freddo, il Semidigiuno e il Mindfulness. L’esposizione consapevole e controllata al freddo si può praticare attraverso la Cryosuite Total Body, fulcro dei programmi Longevity. Innovativa tecnica che prevede una breve permanenza in una camera ghiacciata con bassissime temperature per aumentare circolazione sanguigna, endorfine e flusso linfatico, favorendo il ringiovanimento della pelle e il rafforzamento del sistema immunitario. Inoltre, il centro propone programmi detox aventi alla base la tecnica del semi-digiuno per eliminare tossine e depurare l’organismo. All’inizio di qualsiasi programma di salute e benessere in The Longevity Suite, il cliente è sottoposto a un Longevity Checkup, alla base del protocollo dei trattamenti per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Molteplici i programmi personalizzati viso/
corpo come l’ozonoterapia per la prevenzione di diverse patologie, la terapia infusionale per immettere nel corpo un complesso di vitamine, minerali, amminoacidi e principi attivi. Tra i trattamenti proposti per il raggiungimento della migliore forma fisica, il Body Sculpting e il Total Sculpt, per ridurre il grasso localizzato, accelerare il metabolismo e potenziare il tono muscolare anche tramite l’utilizzo di elettrostimolatori e campi elettromagnetici per stimolare i tessuti biologici, ideali per chi sogna addominali scolpiti; mentre Sport massage, molto apprezzato dagli sportivi, include massaggi per sciogliere le contratture muscolari. The Longevity Suite firma poi una linea di cosmeceutici ideata per la skincare routine adatta sia alle pelli maschili, sia a quelle femminili. La linea è ispirata al potere del freddo e del detox. Grazie alle più recenti ricerche in ambito dermocosmetico e nel settore dell’antiaging, i prodotti sfruttano il potere degli attivi target sull’inflammaging per rallentare il processo di invecchiamento della pelle e potenziare gli effetti benefici dei trattamenti rigeneranti. Il network, che vanta oggi più di 25 centri nelle principali città italiane (Milano, Roma Eur, Padova, Firenze, Bergamo, Torino) ha come obiettivo un’espansione a livello internazionale, già intrapresa con l’apertura del centro di Ibiza e di Lugano e che continuerà in Francia, Portogallo e Medio Oriente. Per una bellezza che non conosce confini. Roberta Vanore
The Longevity Suite, Biohacking & Antiage Luxury City Clinic, offre vari trattamenti estetici e programmi wellness come la cryosuite (pagina a sinistra), il metodo di nutrizione detox per depurare l’organismo, il trattamento multisensoriale Led Therapy (in alto) e l’aromaterapia per rilassare la mente.
Sul tetto del mondo
Tra
Percorrendo le strade incastonate tra altissime montagne, la prima sensazione è di essere pervasi dalla forza della natura, che si mostra in tutta la sua imponenza sulle vette che superano i 6mila metri e sulle coste sferzate dalle potenti onde del Pacifico, dove i surfisti danno spettacolo a ogni ora del giorno e della sera. A Lima, tra le poche capitali sudamericane affacciate sul mare, sembra di camminare in una città fuori scala, dove i viali, larghi quanto interi isolati, sono costellati da grattacieli e circondati dal verde. Lo stesso senso di grandezza ritorna quando, facendo tappa al Mercado Surquillo, si scopre la varietà degli ingredienti che il Perù offre nei diversi habitat, dall’Amazzonia alle Ande. Frutti come il lucuma, le tipiche olive nere, il pesce freschissimo e il peperoncino, compongono la grammatica della cucina peruviana, ricca di contaminazioni: c’è la Nikkei che si ispira ai sapori giapponesi, la Chifa dalle influenze cinesi del Guangdong e l’immancabile comida tradizionale dove il ceviche è protagonista assoluto. Un piatto a base di pesce crudo che una volta
veniva mangiato solo a pranzo, con le cevicherie che chiudevano alle 5 del pomeriggio. Dopo avere raggiunto un successo globale, la ricetta è oggi servita nei migliori ristoranti della città, da mangiare rigorosamente con il cucchiaio per raccogliere il pesce, la salsa detta leche de tigre e gli svariati ingredienti che completano il piatto come i peperoncini aji amarillo, il mais choclo e la camote, una patata dolce. Tra i quartieri più vivaci della città, Miraflores è il cuore delle attività enogastronomiche, ristoranti e locali che valgono una visita. Come Mayta, dove lo chef Jaime Pesaque offre un viaggio nella terra nobile peruviana con una dedica al deserto di Ica nel loche, una zucca del nord servita come fosse uno spaghetto, insieme a un olio alla calendula. Alla sera, l’appuntamento è in Sastreria Martinez, speakeasy camuffato da sartoria maschile, fondato da Diego Macedo e soci, dove bere un drink immersi nelle atmosfere del proibizionismo. Barranco è invece il distretto più hipster di Lima, in prossimità del mare, costellato di bellissime casone tirate a lucido e palazzi di lusso. Qui si trovano locali contemporanei come Siete e Isolina, dove viene servita la tipica comida peruviana, e Mérito, una chicca da poco entrata nel gotha
i quartieri più vivaci di Lima, i ristoranti sul mare di Paracas e le vette di Cuzco, le tappe imperdibili per un viaggio nella tradizione enogastronomica e nella cucina d’avanguardia del Perù
di Penelope Vaglini
dei World’s 50 Best Restaurants. Il locale, che si sviluppa su due piani, ricorda atmosfere scandinave, con uno chef’s table dove Jean Luis Martinez prepara pancetta glassata con arepas, focaccine di pane al mais e curry di pesce. Central, guidato da Virgilio Martínez, è un viaggio tra le altitudini del Perù in una sala illuminata dalla luce del giorno, dove gustare il loche , servito con gamberi di fiume e avocado. Salendo al primo piano dell’edificio si trova Kjolle, ristorante di Pía León che prende il nome da una pianta andina tenace e resistente. Il
IN SENSO ORARIO
DA SINISTRA
Mayta, il ristorante di Jaime Pesaque nel quartiere di Miraflores, Tumbo, frutto tipico sudamericano. La sala del Central di Virgilio Martínez. Olluco dalla costa peruviana.
colore ha un ruolo da protagonista nella degustazione, che comprende solo ingredienti peruviani provenienti da diversi habitat, come le capesante servite con leche de tigre al tumbo (della famiglia del passion fruit) e fettine sottili di pepino, un melone sudamericano. Altra tappa imperdibile a Lima è il quartiere di San Isidro dove, dietro una porta di legno senza insegna, si trova il Key Club. Fondato negli anni ‘50 da due piloti americaniuno importava carne da Chicago e uno aragoste del Maine - per accedervi era necessario possedere una chiave. Il distillatore e noto personaggio televisivo Johnny Schuler lo ha acquistato 27 anni fa e oggi, oltre al cocktail tradizionale
Chilcano a base di pisco e ginger ale, serve l’aragosta più famosa di Lima, spennellata con burro e accompagnata da anelli di cipolla fritti e patata al cartoccio. La serata a San Isidro si conclude da Carnaval, cocktail bar di Aaron Diaz al numero 44 della classifica dei World’s 50 Best Bars, degustando twist on classic serviti in bicchieri dalle forme inusuali, portati a tavola con lanterne variopinte. Dalla capitale ci si sposta a Paracas, località balneare da cui raggiungere la riserva naturale delle Islas Ballestas, dove osservare sule, pinguini e leoni di mare. Dopo un’escursione in barca, la tappa per rifocillarsi è Chalana, ristorante di pesce all’interno dell’Hotel Paracas,
su
una delle sette meraviglie del mondo e sito patrimonio dell’umanità Unesco.
a Luxury Collection Resort di Marriott. Lo chef Miguel Cabrera serve una sublime causa (a base di patate) con polpo, avocado e salsa di olive, oltre a uno dei migliori ceviche della zona. Allontanandosi dal mare, si incontra Ica, oasi nel deserto dove noleggiare un’auto privata e farsi accompagnare sopra le altissime dune di sabbia. Il momento magico? Al tramonto, per osservare la città che lentamente si illumina in lontananza. Chi vuole saperne di più sul pisco, distillato peruviano, può poi fare
tappa nell’omonima città e visitare distillerie come 1615, degustando pisco puro, acholado o mosto verde, accompagnato da un ricco pranzo con il mancha pecho (letteralmente macchia petto), ricetta tipica a base di maiale, pasta al pesto secco e sugo con patate. Tornando all’aeroporto di Lima, in poco meno di un’ora di volo si arriva ai 3.400 m di Cuzco. Grazie a foglie di coca da masticare e infusioni di erba mate si combatte l’altitudine e si è pronti a scendere qualche centinaio di metri, per visitare Machu Picchu,
una delle meraviglie del mondo. Vi si arriva comodamente in elicottero oppure, per godersi l’esperienza più autentica, nel caratteristico trenino blu che parte dalla stazione di Ollantaytambo. Dopo la scampagnata in mezzo a lama e alpaca, un pit stop nei ristoranti tipici di Machu Picchu consente di assaggiare il cuy , prelibato porcellino d’India cotto intero sulla brace oppure fritto. Un modo per assaporare il Perù più autentico, lasciandosi conquistare dalla grandezza della cultura enogastronomica locale.
La piscina che non chiude mai
Mantenere la tintarella e allungare
l’estate è possibile. Dove? Ma in un luogo meraviglioso, il Costarica. Qui relax, servizi esclusivi e tutto il fascino della giungla tropicale sono garantiti dal marchio Leading Hotels of the World
Non volete arrendervi all’idea che la bella stagione stia finendo? Niente paura, da qualche parte nel mondo è sempre estate, e le piscine sono ancora aperte per un ultimo tuffo prima di arrendersi ai primi freddi autunnali. Dove? Nel Costarica nord-occidentale, per esempio, dove di fronte alla silhouette del vulcano Arenal si nascondono le meraviglie tropicali dell’eco-resort NayaraGardens. Cullata da una vegetazione esuberante, la piscina offre una splendida vista sulle folte chiome degli alberi, consentendo agli ospiti di immergersi appieno nell’esperienza di una giungla magica. Il luogo perfetto e coloratissimo dove, dopo una giornata trascorsa a cavallo, tra escursioni lungo i ponti sospesi o in sessioni di bird watching, godersi un esclusivo relax e, perché no?, un drink pied dans l’eau. Soggiorni da 575 ¤ a notte.
La piscina del NayaraGardens, a La Fortuna, Costarica.HEDONISM
Omaggio a Kapoor
Come un’opera del celebre scultore, un Bowmore single-malt invecchiato più di mezzo secolo e una bottiglia progettata da Aston Martin, che si apre con una chiave magnetica. In soli 100 esemplari
di Nicolas StecherTra gli appassionati di scotch, Bowmore non ha bisogno di presentazioni.
Sukhinder Singh, fondatore del Whiskey Exchange e proprietario di una delle più preziose collezioni di single-malt al mondo, una volta ha dichiarato che “i whisky Bowmore distillati negli anni ‘60 sono tra i migliori mai prodotti”. Limitato a sole 100 bottiglie, il nuovo ARC-52 ne è un esempio; rappresenta l’ultima collaborazione tra la distilleria, che ha quasi 250 anni, e Aston Martin. Prodotto nel 1968, il distillato che sarebbe diventato ARC-52 è stato
diviso in due tipi di botti, una Hogshead in rovere americano e una Butt più grande in rovere europeo, dove ha riposato per oltre mezzo secolo nelle viscere della più antica distilleria di Islay prima di essere riunito - utilizzando esattamente il 50% di ciascun single malt - e imbottigliato. E che bottiglia! In un mondo di spiriti rari, inondato di confezioni fantasiose ed esagerate, ARC-52 è l’unico esempio in cui il contenitore è davvero degno del contenuto. A differenza della tipica collaborazione automobilistica di lusso - che si tratti di un cronometro svizzero, di un bagaglio di marca o di una scintillante residenza a Miami - che viene accolta con un’annoiata
Con una storia lunga quasi 250 anni, Bowmore è la più antica distilleria dell’isola di Islay.
strizzata d’occhio, questa elegante bottiglia rappresenta il design all’apice della modernità, un oggetto d’arte in picchiata che evoca una scultura di Anish Kapoor. Concepita grazie a una combinazione di design computerizzato, stampa 3-D e modellazione dell’argilla, ha richiesto l’intervento di maestri soffiatori per prendere vita. È persino dotata di un’apertura magnetica per sbloccare l’elegante tappo in alluminio, simile a quella di una moderna Aston che si sblocca agitando il portachiavi. Se doveste progettare una bottiglia di liquore per l’era moderna, non incorporereste una serratura invisibile e high-tech per proteggere il vostro whisky da 70.000 euro?
L’arte della distillazione
Cognac, bourbon, scotch whisky, mezcal, tequila, gin, rum...
Tutto il meglio uscito nell’ultimo anno, per veri intenditori
michter’s
10 YEar kEntuckY straigHt rYE
L’anno scorso Michter’s ha preferito la pazienza al profitto, decidendo che il suo bourbon annuale di 10 anni aveva bisogno di più tempo in botte. I fan sono rimasti delusi, ma l’apparizione di questo single-barrel di segale ha placato parte dell’acredine. Il mastro distillatore Dan McKeae e il maestro di maturazione Andrea Wilson formano il team che assicura che il whisky sia all’altezza di queste uscite accuratamente selezionate. La miscela di mais e orzo gli conferisce dolci note di vaniglia e caramello, sottolineate da un po’ di spezie. Il sapore è mitigato da un decennio di permanenza in botte, il che rende questo bourbon decadente e piacevole da sorseggiare, una spanna sopra tutti gli altri. ¤ 170
CASK-FINISHED
wild turkey
mastEr’s kEEP unforgottEn
La finitura in botte è diventata estremamente popolare nel mondo del whisky americano, ma a volte viene fatta con mano pesante. Non è questo il caso dell’ultimo Master’s Keep di Wild Turkey, una miscela di bourbon di 13 anni e di whisky di segale di 8-9 anni che è stata rifinita in botti di segale usate. Questa maturazione secondaria è piuttosto insolita, ma i risultati sono impressionanti: un whisky a 52° di purezza con un livello costante (mai aggressivo) di spezie al palato, completato dalle classiche note bourbon di vaniglia, quercia e melassa. ¤ 180
BARREL-PROOF barrell VantagE
Questo whisky della Barrell Craft Spirits di Louisville potrebbe facilmente rientrare nella categoria dei “finiti in botte”, ma è anche il miglior whisky barrel proof (imbottigliato così com’è dalla botte, senza l’aggiunta di acqua) dell’anno. Si tratta di una miscela di bourbon dell’Indiana, del Kentucky e del Tennessee che è stata rifinita individualmente in tre tipi di botti: Mizunara giapponese, rovere francese e rovere americano tostato. È imbottigliato a una gradazione relativamente alta, 57%, ma le morbide esplosioni di sapore smentiscono questo elevato volume alcolico. Ecco un whisky per coloro che pensano di non amare le cose forti. Aggiungete un po’ d’acqua o di ghiaccio, se preferite, e non stupitevi se il palato si apre con una serie di note di spezie e frutta. ¤ 82
BOURBON remus gatsbY rEsErVE
La distilleria dell’Indiana Mgp Ingredients sforna whisky per una serie di partner, venduti con diversi marchi. Ma la struttura, che ha recentemente cambiato nome in Ross & Squibb, sembra avere conservato alcuni dei migliori bourbon per i propri marchi, come dimostra questo fantastico Remus Gatsby Reserve. Si tratta di una versione top del bourbon George Remus di base dell’azienda, invecchiato per ben 15 anni e imbottigliato a una gradazione di 48,9°, che gli conferisce un palato ricco e complesso che esplode con note di caramello, cioccolato, frutta a nocciolo e crema pasticcera alla vaniglia. L’invecchiamento del bourbon per un periodo così lungo può risultare troppo accentato sul rovere, invece è risultato il migliore bourbon dell’anno in un campo estremamente affollato. ¤ 180
ULTRA-AGED talisker 44
Whisky vecchio non sempre equivale a grande whisky, ma a volte decenni in botte amplificano il sapore con meravigliose note di frutta tropicale e quercia. È il caso di questo single malt di 44 anni. A questo whisky ultra invecchiato è stata data una finitura unica in botti le cui doghe hanno navigato, sul ponte di uno yacht da spedizione, fino alle foreste di alghe marine al largo delle coste del Sudafrica, per poi essere carbonizzate utilizzando alghe scozzesi essiccate. Gusto intrigante, con un’ondata di fumo iniziale al palato, seguita da note di ciliegia scura, mirtillo, vaniglia ed espresso e un finale salino con note di torta di mele. ¤ 4.100
SINGLE-MALT SCOTCHcraigellachie
13 YEar old bas-armagnac cask
La Scozia vanta innumerevoli distillerie da prendere in considerazione, ognuna delle quali produce un’interpretazione unica dello Scotch single-malt. Si prenda Craigellachie: per molti anni la sua funzione principale è stata produrre whisky da inserire nella popolare miscela Dewar’s, ma si è fatta strada nella categoria dei single-malt. Questa nuova uscita, una versione rifinita in botte del suo whisky principale di 13 anni, conferisce al distillato un anno supplementare di maturazione in botti francesi di Bas-Armagnac. Il risultato è un’affascinante miscela di agrumi, vaniglia e spezie al palato, arricchita da note di frutta tropicale, mandorle e cocco tostato. ¤ 60
TEQUILA
cierto tequila
PriVatE collEction blanco
Il modo migliore per giudicare una tequila è cominciare ad assaggiarla in “blanco”, poiché la versione non invecchiata serve come tela su cui vengono dipinti i sapori derivati dalla maturazione. Cierto, una novità nel mondo della tequila, è un marchio di fascia alta prodotto dalla distilleria La Tequileña di Jalisco, in Messico. Non sono stati utilizzati additivi per aromatizzare - un fattore sempre più importante per molti cultori - e questa tequila non ne ha certo bisogno. È floreale, erbacea, dolce e profumata, con note di vaniglia, caramello e mela matura, oltre a una sensazione cremosa in bocca. Un blanco che vale la pena di gustare in purezza. ¤ 80
MEZCAL madre mezcal
limitEd Edition claY
Pot EnsamblE
Negli ultimi anni il mezcal ha conquistato un numero sempre maggiore di fan, in gran parte grazie al lancio di espressioni di alta qualità come questa di Madre. In edizione limitata, è stato prodotto con un processo tradizionale che utilizza vasi di argilla cotti a legna invece di alambicchi di rame per la distillazione. Al palato è terroso, erboso, fruttato e affumicato, con un carattere deciso che non è adatto ai deboli di cuore. Ma anche chi è alle prime armi, con il mezcal non dovrebbe lasciarsi intimidire: i sapori audaci di questa bottiglia sono un buon modo per iniziare il viaggio nella categoria. ¤ 113
la marielita rum
Nel mondo del rum c’è molto fumo e poco arrosto, perché a seconda del luogo di produzione si applicano regole diverse. Ma questo rum panamense è privo di additivi e dunque ancora più buono. Invecchiato per 18 anni in ex botti di bourbon, non ha coloranti, zucchero o altri aromi aggiunti durante la maturazione. La Marielita è un rum fantastico per gli appassionati di whisky, con strati di cannella, caramello, butterscotch e cioccolato fondente al palato. È delizioso da solo, ma provate a sostituirlo al vostro bourbon preferito la prossima volta che preparate un old fashioned. ¤ 55
monkey 47
distillEr’s cut Edition 12
Prodotto in una distilleria della Foresta Nera in Germania con ben 47 botaniche combinate, che gli conferiscono un intricato e delicato profilo aromatico (e il suo nome). Per l’edizione annuale del Distiller’s Cut, viene aggiunta una speciale 48esima botanica, e questo piccolo cambiamento ha un grande impatto. Nell’edizione 12, l’erba perenne woodruff è stata raccolta dai boschi che circondano la distilleria, conferendo a questo gin una dolcezza di pino, con note floreali e agrumate che lo aiutano a funzionare bene sia in un Martini sia liscio. ¤ 70
whiskey del bac normandiE
Mentre il single malt americano si avvicina a ricevere una definizione legale, attesa da tempo, da parte dell’Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau, la categoria continua a vedere uscite entusiasmanti. Questo, della distilleria dell’Arizona Whiskey Del Bac - il cui single malt di punta, Dorado, è prodotto con orzo affumicato con mesquite - lascia da parte il fumo e aggiunge sapore attraverso un delizioso finale in botte. L’acquavite di base è prodotta con il 100% di orzo maltato, e viene invecchiata in botti di quercia vergine carbonizzate. Il whisky viene poi trasferito in botti di Calvados per altri 13 mesi, infondendo note di lampone, pepe nero, fico e uva passa ricoperta di cioccolato. ¤ 80 Jeremy Repanich e Jonah Flicker
PACCHETTO COMPLETO
cohiba
sPEctrE 2022
È la quarta edizione di questa serie limitata. Ogni sigaro, nel formato Toro 6 x 52, viene fornito con il proprio sistema di umidificazione in un elegante humidor da 10 pezzi, di cui sono stati prodotti solo 600 esemplari, dotato di un coperchio idraulico soft-touch che solleva i sigari per facilitarne l’accesso. Ognuno è stato rollato a mano da due team di buncher e roller d’élite. Per l’involucro hanno utilizzato tabacco brasiliano vintage del 2008 sopra a un elegante ibrido di Pelo de Oro cubano e tabacco Connecticut; all’interno cinque tabacchi diversi: tre honduregni, due nicaraguensi e uno dominicano. Il sapore è ricco di cacao, dolcezza di spezie e un tocco di terriccio. “Abbiamo impiegato due anni per sviluppare questo straordinario sigaro”, dice Sean Williams, ambasciatore del marchio Cohiba. “L’espressione 2022... non potrà mai essere replicata”. ¤ 120 l’uno; ¤ 1.200 per humidor da 10 pezzi.
I migliori da mandare in fumo
Da gustare con un vino di Bordeaux, una tequila invecchiata o un bourbon dolce e speziato, 10 sigari da intenditori, in edizione limitata e confezioni di lusso
INVECCHIATO IN BOTTE
macanudo
flint knoll
Siamo da tempo sostenitori dell’abbinamento di sigari di medio e pieno corpo con i vini di Bordeaux, quindi siamo stati lieti di vedere questa collaborazione tra l’azienda vinicola Flint Knoll di Napa e Macanudo. Aaron Michaelis, proprietario di Flint Knoll e appassionato di sigari, produce vini Cabernet Sauvignon da una sola vigna. Di conseguenza, questo sigaro in edizione limitata incorpora un legante Connecticut Broadleaf che è stato sottoposto a un processo di invecchiamento utilizzando botti di Cabernet Sauvignon di quercia francese. Ricoperto da un involucro setoso di Connecticut Shade coltivato in Ecuador e riempito con una miscela di tabacchi brasiliani Mata Fina, dominicani Olor, nicaraguensi Jalapa e dominicani Piloto Cubano. Il fumo porta con sé note di cedro, vaniglia e noci tostate con un leggero sottofondo di quercia carbonizzata. Prevedibilmente, questi sigari - un Toro e un Churchill - si abbinano bene al Royal Appointment Cabernet Sauvignon 2019 di Flint Knoll. Da ¤ 18 a 20
pdr el trovador rosado
Abe Flores, il proprietario del brand, ha fatto ricorso al suo background di musicista e ha resuscitato questo vecchio marchio dell’Avana con un sigaro di media resistenza che implora solo un’altra boccata. Con sapori morbidi di cedro tostato e un tocco di curry, è un sigaro difficile da posare. Un ricco involucro di Habano Rosado ecuadoriano di colore marrone rossastro circonda non uno ma due leganti, il Nicaraguense e il Corojo Nicaraguense, che sono in armonia con la miscela di riempimento Ligero e Viso Nicaraguense. Sono disponibili cinque formati, con la Corona 5 x 44 perfetta per una fumata pomeridiana. Da ¤ 7 a 12
aging room
Quattro nicaragua sonata
Sin dai suoi primi studi di musica classica al pianoforte e al violino, Rafael Nodal, head of product capability di Tabacalera Usa, è stato affascinato dalle sonate. La cosa si è resa evidente con la composizione da parte di Nodal di una sonata per celebrare il popolo del Nicaragua e la sua terra: “Non con note da suonare al pianoforte, ma con foglie di tabacco da far gustare a consumatori adulti in cerca di qualcosa di unico”. La collaborazione con il maestro di sigari
A. J. Fernandez ha dato vita a una serie di puros box-pressed, ognuno dei quali contiene una sinfonia di sapori e aromi terrosi di media intensità che evocano i ritmi cubani dei ricordi di Nodal, ma con armonie nicaraguensi uniche. Vengono prodotti sei formati, dal 5 x 50 Espressivo al 6½ x 52 Impromptu. Da ¤ 12 a 14.
REMAKE DA POMERIGGIO UNA SINFONIArarE Pink VintagE
1960s sériEs
Il rosa non è un colore normalmente associato ai sigari, ma è il simbolo della consapevolezza e della prevenzione del cancro al seno. Questa è stata la motivazione che ha spinto Carlito Fuente Jr. e sua figlia Liana a creare queste edizioni limitate; 13 dollari per ogni scatola venduta vengono donati alla Breast Cancer Research Foundation. Con le loro scatole rosa acceso e le bande con accenti rosa, questi sigari sono caratterizzati da un involucro ecuadoriano impeccabile e oleoso e un riempimento con tabacchi Chateau de la Fuente. I Rare Pink sono disponibili in sei formati, i due più recenti sono Sophisticated Hooker e Queen of Hearts. Fin dalla prima boccata si sprigiona un profondo sapore di bosco e di tabacco invecchiato, seguito da note di bourbon single-cask e segale dolce con sfumature delicate. Sigari degni per una causa degna. Sophisticated Hooker, ¤ 17,50 ciascuno, ¤ 350 per scatola da 20; Queen of Hearts, ¤ 14,50 ciascuno, ¤ 290 per scatola da 20.
MAESTRIA davidoff
signaturE no. 1
Il Panatela a coda di maiale è uno dei sigari più difficili da realizzare, in quanto una combinazione di tabacchi complementari dev’essere inserita longitudinalmente nei confini di un calibro relativamente stretto. I maestri torcedor di Davidoff sapevano come fare nel 1969, quando fu introdotto il Classic No. 1. E lo sanno ancora fare nel 2023, con la reintroduzione di questo elegante sigaro da 7 ½ per 39, ribattezzato Signature No. 1-Limited Edition. Un involucro liscio e setoso di Ecuador Connecticut, un legante ibrido di Ecuador e un riempimento complesso di foglie di Piloto Seco dominicano, San Vicente Seco e Seco ibrido si combinano per produrre una spezia dolce e delicata. Che merita una tequila ghiacciata Don Julio Rosado invecchiata in una botte di porto. ¤ 25
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SUPERLEGGERO
rocky patel
dbs
Ha poco in comune con l’Aston Martin DBS Superleggera, con cui condivide l’acronimo. In questo caso DBS sta per Double Broadleaf Selection e, in un certo senso, è un super-ligero. Il suo involucro di maduro messicano San Andrés, dalle tonalità intense, racchiude un doppio legante di latifoglie, uno proveniente dal Nicaragua e l’altro dalla Pennsylvania. Il filler è composto da tabacchi honduregni e nicaraguensi che, insieme, forniscono una piacevole miscela medio-alta di espresso, cioccolato e spezie pepate. Vengono offerti un Robusto 5½ x 50, un Toro 6½ x 52 e un Sixty 6 x 60, formati perfetti per essere portati in viaggio.
Da ¤ 18 a 21
POTENZIATO flor de las antillas
10tH anniVErsarY limitEd Edition 2022
Se l’elegante scatola marrone o i 12 Toro 6 ½ x 52 avvolti singolarmente nel cedro all’interno non attirano la vostra attenzione, lo faranno sicuramente i ricchi sapori di cacao, zenzero e senape secca di ogni boccata. Questa versione per il 10° anniversario è stata leggermente intensificata con un involucro nicaraguense più scuro e più forte, mentre i tabacchi di riempimento e di legante interamente nicaraguensi - raccolti dalle fattorie di proprietà della famiglia My Father Cigars - sono stati invecchiati in modo particolare per produrre un sapore pesante e medio-pieno degno di essere abbinato a un sorso di Michter’s 10-YearOld Bourbon. Disponibili solo 5mila scatole numerate singolarmente. ¤ 37 l’uno; ¤ 444 per la scatola da 12.
Lo sconto è computato sul prezzo di copertina al lordo di offerte promozionali edicola. La presente offerta, in conformità con l’art.45 e ss. del codice del consumo, è formulata da BFC Media S.p.A. Puoi recedere entro 14 giorni dalla ricezione del primo numero. Per maggiori informazioni visita il sito www.abbonamenti.it/cga
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meerapfel “richard”
doublE robusto
Il nome Meerapfel è sinonimo di wrapper di qualità del Camerun. Ora l’attuale generazione di questa azienda di 400 anni, i fratelli Joshua e Jeremiah Meerapfel, ha creato una linea di sigari di lusso. “Alcuni di questi tabacchi li abbiamo conservati per oltre 20 anni”, dice Jeremiah. La serie ha debuttato con il Richard, chiamato così in onore del padre e caratterizzato da una fascia dorata fustellata che circonda un involucro di tabacco Camerun ben invecchiato; il resto dei tabacchi non è stato rivelato, così come la fabbrica che li produce. Ma il fumo, morbido e di media forza, possiede una miscela di rose e pane appena sfornato e una sottile dolcezza. Vengono prodotti sette formati, di cui il Double Robusto - che viene fornito in un posacenere di porcellana da 10 pezzi - è il nostro preferito. ¤ 79 l’uno; ¤ 790 per il posacenere da 10 pezzi.
OCCASIONE SPECIALE el septimo
Van gogH “PiEta” roYal salomon
Non molto tempo fa, pochi fumatori avevano sentito parlare di El Septimo. Ora, dopo la sua acquisizione nel 2019 da parte dell’imprenditore Zaya Younan - che ha introdotto il marchio sul mercato americano nel 2021 - una delle sue creazioni è entrata nella nostra lista best of the best. Arrotolato a mano in Costa Rica da ex torcedor cubani, il Van Gogh “Pieta” della Collezione Arti Sacre di El Septimo è straordinario, decisamente il sigaro celebrativo per eccellenza. Prendete almeno un’ora e mezza per godere appieno delle spezie dolci e pesanti di questo 9 x 56 Royal Salomon, con involucro e legante ecuadoriani di sette anni e riempimento dominicano, ecuadoriano e nicaraguense. La scatola di 20 sigari, lussuosamente laccata, è anche un regalo memorabile. ¤ 35 ciascuno; ¤ 700 per scatola.
Richard Carleton Hacker WRAPPERNel 2025, la missione Artemis III della Nasa tenterà di fare atterrare gli astronauti sulla Luna. L'equipaggio indosserà la nuova Axiom Extravehicular Mobility Unit - il primo restyling della moda orbitale in oltre quattro decenni - che, osiamo dire, ha molto più stile delle vecchie tute spaziali. Ma se siete esploratori con obiettivi più terrestri? L'azienda olandese U-Boat Worx ha iniziato a consegnare il sottomarino Nemo 2, che permette di attraversare l'oceano in autonomia. Entrambi sono stati progettati per preservare la vita in ambienti in cui pochi minuti di esposizione sarebbero mortali. Voi quale scegliete?
Adam MorgansternPersonal Submarine Axiom Extravehicular Mobility Unit VS.
Nemo 2
Il modello in esposizione aveva un semplice rivestimento esterno bianco e sedili in pelle nera. Ma è la vista dall'interno che conta, ed è possibile aggiornarli entrambi per circa 16.000 euro.
Esther Marquis, costumista della serie tv "For All Mankind", ha realizzato un'accattivante versione nera per la conferenza stampa di presentazione della Nasa. I veri astronauti indosseranno tute bianche per riflettere il calore del sole.
QUANTO PESA?
2.550 chili
Grande più o meno come due moto d'acqua, è il primo sottomarino personale che può essere trainato da un grande suv o da un pick-up.
55 chili
La tuta è troppo pesante per essere indossata sotto l'effetto della gravità terrestre. Fortunatamente per gli astronauti, sulla Luna avrà un peso di “soli” 20 chili.
COSA PERMETTE DI ESPLORARE?
Barriere coralline. Relitti di navi. La chiglia del vostro yacht.
Le (potenziali) fonti d'acqua della Luna. Marte. La Stazione Spaziale Internazionale.
SOTTO PRESSIONE
La pressione a 100 metri sott'acqua è di 10 bar. Il detentore del record mondiale di apnea potrebbe sopportarla, ma la maggior parte delle persone inizia a sentirsi a disagio dopo 2,5 bar.
La pressione atmosferica sulla Luna è circa 14 volte inferiore a quella della superficie terrestre. In questo ambiente, l'acqua che costituisce il 60% del corpo comincerebbe a evaporare.
VELOCITÀ
Il sottomarino può raggiungere i 3 nodi, un po' più veloce del nuotatore medio. E non è nemmeno necessario aumentare la frequenza cardiaca.
Un astronauta può correre fino a 53 km/h sulla superficie lunare con una tuta ben progettata, circa 10 volte più veloce del Nemo 2.
spazio.
Gli apneisti professionisti possono trattenere il respiro fino a 10 minuti, per gli altri è più probabile che la durata sia compresa tra 30 e 90 secondi.
Dopo aver tolto la tuta, si avrebbe qualche minuto per sperimentare una morte molto spiacevole. Mentre il panorama sarebbe metaforicamente mozzafiato, il vuoto dello spazio vi toglierebbe tutta l'aria dai polmoni. Gulp.
Il Nemo 2 consente otto ore di esplorazione sottomarina, sufficienti per incontrare alcune specie di pesci tra il pranzo e il tramonto.
L'AxEMU garantisce otto ore di esplorazione. Un tempo sufficiente per raccogliere rocce, analizzare i campioni e desiderare di bersi un cocktail nello