IL FASCINO DEI GHIACCI
RESPONSIBLE
DEPARTMENTS
EDITOR’S LETTER
THE ANSWERS WITH...
Giovanni Costantino “Cosa stimola la sua creatività? La bellezza in tutte le sue forme”.
GENIUS AT WORK In search of uniqueness 130
THE DUEL Giorgio Armani vs. Renzo Rosso
THE GOODS
14 Exploring Antarctica 20 For members only
The beauty collector
Timeless elegance
Painting without rules
A journey through time
The taste of design lovers
54 A winter fairy tale
60 Another milestone
66 The pearl of the Engadine
RESTAURANT
68 From the sea to the stars DRINK
74 A “Pina” in Bangkok
78 Every wine tells a story
DREAM MACHINES
WHEELS
80 Sporty appeal 84 Back to the future
PASSIONS TRAVEL
92 Seoul’s new horizons STYLE
98 Living the outdoor feeling
BEAUTY 104 The scent of history 106 The italian art of shaving
WELLNESS
110 Relax at high altitude
HIGH SOCIETY
116 In the heart of Paris WATER
122 A superstar on the waves
TECHNOLOGY
128 Beyond cooking
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Editor’s Letter
Alla scoperta delle meraviglie dell’inverno
Quando arriva l’inverno si dice che arrivi la brutta stagione. Non è vero. L’inverno può essere bellissimo. Quelle mattine fredde in campagna con il tepore del sole che illumina e asciuga la rugiada della notte, quelle giornate in montagna a sciare sulle vette più alte con il vento in faccia e poi il calore rassicurante della baita o del rifugio.
Infatti in questo numero vi segnaliamo come dalle Alpi francesi all’Engadina, soggiornare nei retreat di montagna sia un lusso per rigenerare corpo e mente circondati dalla natura. E quanto è bello il guizzare del fuoco del caminetto con l’arrosto che gira o le castagne che scoppiettano? E l’olio nuovo che segna l’inizio della stagione anche del tartufo? Va a finire che l’inverno è la stagione più affascinante dell’anno. E anche avventurosa per chi ha voglia di scoprire l’Antartide, la porzione di terra più fredda e inospitale del pianeta. Eppure, il Continente di Ghiaccio si conferma uno dei luoghi più estremi e affascinanti. Scorrendo le pagine di questo volume di Robb Report sarà come salire a bordo di imbarcazioni all’avanguardia, per scoprire le bellezze del continente bianco, dove la natura selvaggia incontra la fauna selvatica, regalando esperienze di viaggio straordinarie. E dopo un viaggio del genere dove possiamo riposarci? Per farlo non c’è niente di meglio dei club più esclusivi del mondo. E ora non vi resta che scoprire le meraviglie dell’inverno con Robb Report.
Discovering the wonders of winter
When winter arrives, it’s often called the dreary season. But that’s far from true— winter can be utterly breathtaking. Picture those crisp mornings in the countryside, with sunlight gently warming and drying the night’s dew, or those exhilarating days on the mountain slopes, skiing the highest peaks with the wind on your face, followed by the cozy warmth of a chalet retreat.
In this issue, we showcase how, from the French Alps to the Engadine, a stay in a mountain retreat offers the ultimate luxury for body and mind, surrounded by nature’s beauty. And what could be
more enchanting than the crackling of a fireplace, with a roast slowly turning or chestnuts roasting, or the fresh olive oil marking the start of truffle season? Indeed, winter might just be the most captivating time of year—especially for those daring enough to explore Antarctica, the coldest and most inhospitable land on the planet. Yet the White Continent remains one of the most extreme and mesmerizing destinations. Flipping through the pages of this Robb Report issue feels like stepping aboard cutting-edge vessels bound for the wonders of the frozen continent, where pristine landscapes and rare wildlife promise unforgettable travel experiences. After such an adventure, where better to unwind than in the world’s most exclusive clubs? Embrace the splendor of winter with Robb Report and discover the season’s finest.
Alessandro Rossi Editor in Chief rossi@bfcmedia.com
THE GOODS
WHO, WHAT AND WHERE
Exploring Antarctica
A bordo di imbarcazioni all’avanguardia, per scoprire le bellezze del continente bianco. Dove la natura selvaggia incontra la fauna selvatica, regalando esperienze di viaggio straordinarie
L’
Antartide è la porzione di terra più fredda e inospitale del pianeta. Eppure, il Continente di Ghiaccio si conferma uno dei luoghi più estremi e affascinanti del Pianeta. Per visitare la penisola, che si estende su una superficie di oltre 500mila chilometri quadrati, il modo migliore è optare per una crociera di lusso. Dal 1896, ad esempio, la norvegese HX permette di attraversare il canale di Drake con guide esperte. Nel 2026 la compagnia celebra 130 anni dalla sua prima spedizione e per la stagione 2026/2027 lancerà il nuovo itinerario “Explorer’s
Route”: un viaggio di nove giorni alla volta delle Isole Shetland Meridionali, l’Antarctic Sound, il Mare di Weddell, lo Stretto di Gerlache e lo Stretto di Penola. La londinese Pelorus permette poi di sorvolare il canale di Drake fino all’isola di Re Giorgio,
mentre si osservano foche e pinguini rilassarsi sulla riva. Durante la spedizione si potrà visitare anche Trinity Island, e avvistare la fauna selvatica dell’Antartide tra cui pinguini sottogola, megattere e orche. L’operatore francese Ponant prevede invece 34 partenze e otto itinerari da ottobre 2025 a marzo 2026, che permetteranno di esplorare il continente bianco in diversi momenti degli ecosistemi locali. Al concetto di lusso a bordo risponde anche la tedesca Silversea, che nasce nel 1994 come prima compagnia di crociere all-inclusive al mondo. I suoi viaggi includono il servizio maggiordomo, una scelta di ristoranti su ogni nave, trasferimenti executive privati. Sono poi da menzionare la statunitense Seabourn Cruise Line, le cui navi offrono sistemazioni di sole suite con vista sull’oceano (le due nuove navi da spedizione sono Seabourn Venture e Seabourn Pursuit), e la britannica
Swan Hellenic, con navi in stile scandinavo tra cui SH Minerva e SH Vega, entrambe in grado di ospitare 152 ospiti in 76 suite e cabine, e SH Diana, che ospita 192 ospiti in 96 cabine e suite.
Blue ice runway
antarctica, the coldest and most unforgiving land on Earth, remains one of the planet’s most extreme and captivating destinations. For those seeking to explore its peninsula, stretching over 522,000 square kilometers, a luxury cruise offers the ultimate experience. Norwegian company HX, established in 1896, has long guided travelers across the Drake Passage with expert leaders. In 2026, it celebrates 130 years since its inaugural expedition and
A SINISTRA La piscina di Le Commandant Charcot.
© Ponant-Gilles Trillard. LEFT The swimming pool of Le Commandant Charcot.
SOTTO Un piatto a bordo di Le Commandant Charcot.
© Ponant-Julien Fabro. BELOW A dish on board Le Commandant Charcot.
will launch the “Explorer’s Route” for the 2026/2027 season: a nineday journey through the South Shetland Islands, Antarctic Sound, Weddell Sea, Gerlache Strait, and Penola Strait. For those looking for a different perspective, Londonbased Pelorus offers flights over the Drake Passage to King George Island, allowing guests to watch seals and penguins basking on the shores below. The itinerary also includes Trinity Island, where visitors can spot chinstrap penguins, humpback whales, and orcas. French operator Ponant offers 34 departures and
eight itineraries from October 2025 to March 2026, enabling exploration of the White Continent through the changing seasons of its delicate ecosystems. German-based Silversea, founded in 1994 as the first allinclusive cruise line, defines luxury with butler service, a variety of dining venues, and private transfers. Also noteworthy is the American Seabourn Cruise Line, all-suite accommodations with ocean views; its new expedition vessels include Seabourn Venture and Seabourn Pursuit. Meanwhile, the British Swan Hellenic boasts Scandinavian-style ships, including SH Minerva and SH Vega, each hosting 152 guests in 76 suites and cabins, and SH Diana, designed for 192 guests in 96 suites and cabins.
For members only
Da Londra a Milano, passando per New York e Roma, i club privati sono i nuovi place to be per chi è alla ricerca di servizi esclusivi e atmosfere storiche
Servizi su misura, alta cucina e intrattenimento. Questi gli ingredienti dei club privati più antichi al mondo. La prima tappa ci porta nel quartiere londinese Mayfair dove, dal 1973, si trova il Mark’s Club. Voluto dal gentleman inglese Mark Birley, oggi il club di Charles Street è proprietà del magnate Richard Caring, che ne ha seguito la ristrutturazione mantenendo l’atmosfera britannica e ampliando i servizi su misura. Un caminetto occupa la zona lounge, dove gli ospiti potranno gustare caffè, tè e una selezione di pasticcini, insieme a una carta di cocktail tra cui Martini preparati su un vassoio d’argento e Bellini serviti in bicchieri di Murano. Nel menu trionfano piatti come il Mark’s Club Chicken Pie e Prawn Curry, mentre esperti sommelier saranno a disposizione per offrire una curata selezione di vini invecchiati ed etichette italiane. La terrazza coperta del primo piano, infine, è lo spazio ideale per gli appassionati di sigari rari da collezione. Ci spostiamo poi a Milano, dove Casa Cipriani ha aperto il suo primo indirizzo europeo, dopo il successo di New York nello storico Battery Maritime Building. Situato al 24 di via Palestro, il club è guidato dalla famiglia Cipriani, da 92 anni un punto di riferimento nell’ospitalità. L’esperienza di Casa Cipriani Milano si distribuisce sui 4 piani di Palazzo Bernasconi e gli interni sono curati dall’architetto Michele Bönan. Il menù propone i piatti della tradizione Cipriani come il Carpaccio e il Bellini originale, entrambi inventati dal fondatore Giuseppe Cipriani. Se si passa da Londra, Annabel’s è poi un altro nome da segnare. La sua storia risale al 1963 e negli ultimi 50 anni il club ha accolto ospiti come Frank Sinatra, i Rolling Stones, i Beatles ed Elizabeth Taylor.
Aperto nel sottoscala del Clermont Club, Annabel’s si trovava originariamente al 44 di Berkeley Square. Nel 2007 il suo fondatore, Mark Birley, lo ha ceduto a Richard Caring e nel 2018 il club ha trovato nuova casa in una residenza georgiana al 46 di Berkeley Square. Con caminetti e modanature in stile rococò, il club comprende cinque ristoranti (tra cui l’italiano Matteo’s),
bar, sale da pranzo private e un salone di sigari. A New York si trova invece Core, fondato nel 2001 da Jennie Enterprise. Situato al 711 della Fifth Avenue e distribuito su quattro piani, il club è stato progettato da Marijana Radovic e Marco Bonelli dello studio milanese di architettura e design m2atelier. Oltre a un’offerta culinaria diretta dallo chef Michele Brogioni, in precedenza
chef esecutivo dell’Armani Ristorante, il club offre una sala proiezioni e un teatro da 40 persone e una galleria d’arte. In Via Cesare De Lollis, nel quartiere artistico di San Lorenzo, si trova infine Soho House Roma. L’attico al decimo piano offre una vista a 360 gradi sulla città eterna, mentre al nono piano c’è lo spazio principale del club, la House Kitchen, un bar e la Drawing Room.
Con 49 camere e 20 appartamenti per soggiorni di lunga durata, non mancano spazi di co-working e di arte, con collezioni di artisti italiani e internazionali.
Roberta Maddalena
A ‘home’ away from home
tailored services, fine dining, and exclusive entertainment: these are the hallmarks of the world’s most prestigious private clubs. Our journey begins in London’s Mayfair district, home to the iconic Mark’s Club since
1973. Originally founded by English gentleman Mark Birley, this exclusive club on Charles Street is now owned by magnate Richard Caring, who preserved its quintessentially British atmosphere while enhancing its bespoke offerings.
A cozy fireplace anchors the lounge, where guests enjoy coffee, tea, and an array of pastries, accompanied by a refined cocktail selection, including Martini cocktails served on silver trays and Bellinis in Murano glass. Signature dishes like Mark’s Club Chicken Pie and Prawn Curry grace the menu, while sommeliers guide guests through an impressive selection of aged wines and fine
Italian labels. For cigar aficionados, the first-floor covered terrace offers a sanctuary for enjoying rare collectibles. Our next stop is Milan, where Casa Cipriani recently opened its first European venue, following its success in New York’s historic Battery Maritime Building. Located at Via Palestro 24, the club is helmed by the Cipriani family, a name synonymous with luxury hospitality for 92 years. Housed within the elegant Palazzo Bernasconi, Casa Cipriani Milano spans four floors with interiors crafted by architect Michele Bönan. The menu features Cipriani classics, including Carpaccio and the original Bellini, both invented by founder
Giuseppe Cipriani. Another mustvisit in London is Annabel’s, a name that echoes through the history of private clubs. Founded in 1963, it has hosted legends like Frank Sinatra, The Rolling Stones, The Beatles, and Elizabeth Taylor. Initially located in the basement of the Clermont Club at 44 Berkeley Square, Annabel’s was sold by Mark Birley to Richard Caring in 2007 and, in 2018, found a new home at a Georgian townhouse at 46 Berkeley Square. With fireplaces and rococo-style moldings, the club features five restaurants, including Italianinspired Matteo’s, along with bars, private dining rooms, and a cigar
lounge. Over in New York, Core has cemented its status as a premier private club since its founding in 2001 by Jennie Enterprise. Situated at 711 Fifth Avenue, Core spans four floors designed by Marijana Radovic and Marco Bonelli of Milan’s m2atelier. Members enjoy a culinary program led by chef Michele Brogioni, formerly executive chef at Armani Ristorante, along with a private cinema, a 40-seat theatre, and an art gallery. Lastly, in Rome’s vibrant San Lorenzo arts district, Soho House Roma awaits. Located on Via Cesare De Lollis, the club’s rooftop on the tenth floor offers panoramic views of the Eternal City.
The main club area on the ninth floor includes the House Kitchen, a bar, and the Drawing Room. With 49 guest rooms and 20 apartments for extended stays, Soho House Roma also features co-working spaces and a curated art collection, spotlighting Italian and international artists.
JEWELRY
The beauty collector
Kazumi Arikawa conserva la raccolta di gioielli antichi più grande al mondo. L’École Van Cleef & Arpels di Parigi gli ha reso omaggio con una mostra
Kazumi Arikawa non ha certo bisogno di presentazioni: è il più celebre collezionista di gioielli antichi del mondo. Un esteta, nato orfano di padre in Giappone, che dopo gli studi in Economia decide di dedicarsi all’ascetismo buddista. Nel 1985 ha fondato Albion Art, punto di riferimento per tutti gli amanti della gioielleria antica. “In occasione di una visita al Victoria and Albert Museum a Londra, rimasi folgorato dai gioielli storici esposti in questo museo”, ha raccontato. “Fu così che cominciai la mia collezione con una tiara “Blue Bandeau” di Fabergé. Collezionare rappresenta il desiderio di creare bellezza, di evocare emozioni”. Il pezzo più memorabile della sua collezione?
SOPRA
Tiara della contessa Raggio Filippo Chiappe
© Albion Art Jewellery Institute - Foto di Nils Herrmann, de Divins Joyaux, Flammarion.
ABOVE
Tiara of Countess Raggio Filippo Chiappe.
NELLA PAGINA ACCANTO
Collana Giardinetti, metà del XVIII secolo.
© Albion Art Jewellery Institute - Foto di Tsuneharu Doi, de Divins Joyaux, Flammarion.
ON THE NEXT PAGE
Giardinetti necklace, Mid 18th century.
Un cameo di Napoleone. Il suo libro “Divine Jewels. In Search of Beauty” è infatti un testamento della sua ricerca estetica. In occasione del lancio del volume, inoltre, l’École Van Cleef & Arpels di Parigi gli ha dedicato una mostra ad hoc.
“I gioielli sono una manifestazione delle nostre aspirazioni alla felicità”.
Laura Astrologo Porché
The story of Mr. Arikawa
kazumi arikawa needs no introduction: he is the world’s most renowned collector of antique jewellery. An aesthete, born fatherless in Japan, who pursued Economics before dedicating himself to Buddhist asceticism. In 1985,
SOPRA
Spilla ballerina di Van Cleef & Arpels.
© Albion Art Jewellery Institute.
Foto di Tsuneharu Doi, de Divins Joyaux, Flammarion.
ABOVE
Ballerina brooch by Van Cleef & Arpels.
NELLA PAGINA ACCANTO, A SINISTRA Ciondolo ornamentale del duca di Wellington.
© Albion Art Jewellery Institute.
Foto di Nils Herrmann, de Divins Joyaux, Flammarion.
ON THE NEXT PAGE, LEFT Chatelaine of the Duke of Wellington.
he founded Albion Art, a cornerstone for lovers of antique jewellery.
“During a visit to London’s Victoria and Albert Museum, I was struck by the historic jewellery on display,” he recalls. “That’s when I began my collection with a Fabergé ‘Blue Bandeau’ tiara. Collecting is the desire to create beauty, to evoke emotion”. The most memorable piece in his collection? A Napoleon cameo. His book, ‘Divine Jewels. In Search
SOPRA, ABOVE Kazumi Arikawa © Louis Teran.
of Beauty’, stands as a testament to his pursuit of aesthetics. To celebrate its release, the École Van Cleef & Arpels in Paris dedicated a special exhibition to Arikawa. “Jewels are a manifestation of our aspirations for happiness.”
Timeless elegance
Con un heritage di quasi due secoli, Carl Suchy & Söhne combina la tradizione viennese con le più alte competenze della meccanica orologiera svizzera
Carl Suchy & Söhne può vantare una ricca tradizione nell’orologeria che risale a quasi due secoli fa. Nato nel 1796, Carl Suchy ha iniziato la sua carriera come apprendista orologiaio prima di fondare il suo atelier di orologi nella nativa Praga. Negli anni successivi, si è costruito una tale reputazione da diventare il più celebre orologiaio dell’impero Austro-Ungarico, meritando il titolo di “Fornitore di orologi alla corte reale e imperiale”. Il trasferimento a Vienna, celebre patria di compositori come Mozart e Beethoven, artisti come Klimt e Wagner, e intellettuali come Sigmund Freud, ha segnato un punto di svolta. Con l’inizio della prima guerra mondiale, però, l’attività di Suchy è cessata. Soltanto nel 2017 il marchio è stato rilanciato. Con il progetto del Table Waltz, il brand mira a catturare il fascino e l’artigianato degli orologi da tavolo realizzati oltre 150 anni fa, molti dei quali ancora adornano i salotti viennesi. Il Table Waltz è custodito in una sofisticata cassa opaca di seta scura alta 25 cm, alimentato dal movimento interno CS-T1, calibro che ha richiesto oltre due anni di sviluppo. Recentemente si è aggiunto poi il Table Waltz Tourbillon, un nuovo modello disegnato da
Rainer Mutsch. Questi orologi da tavolo rappresentano dei capolavori dell’orologeria prodotti in serie limitata di dieci esemplari per ogni modello.
Laura Astrologo Porché
A masterpiece of craftsmanship
with a watchmaking legacy that spans nearly two centuries, Carl Suchy & Söhne has left an indelible mark on horology. Carl
Suchy, born in 1796, began his journey as an apprentice watchmaker before founding his own atelier in his native Prague. His mastery soon earned him the prestigious title of “Royal and Imperial Court Watch Supplier,” making him the most celebrated watchmaker of the AustroHungarian Empire. Relocating to Vienna—a city alive with icons like Mozart, Beethoven, Klimt, and Freud—became a defining chapter. Although the brand’s operations paused with the onset of World War I, its revival in 2017 ushered in a new era. With the Table Waltz project, the brand aims to capture the charm
and craftsmanship of table clocks crafted over 150 years ago, many of which still adorn Viennese parlours. Encased in an elegant, dark silk matte shell standing 25 cm tall, the Table Waltz is powered by the meticulously developed in-house CS-T1 movement, a caliber perfected over two years. Recently, the collection expanded with the introduction of the Table Waltz Tourbillon, a new model designed by Rainer Mutsch. Produced in exclusive series of just ten per model, these extraordinary table clocks capture the essence of timeless artistry and meticulous craftsmanship.
In un’inimitabile
From Vineyards to Icons
allegrini.it
EXHIBITION
Painting without rules
A Palazzo Strozzi va in scena una retrospettiva dedicata a Helen Frankenthaler, pioniera dell’espressionismo astratto.
Visitabile fino a gennaio, la mostra ne indaga l’innovativa tecnica
di Glenda Cinquegrana
Al momento attuale di generale rivalutazione delle artiste donne si può ricondurre la mostra dedicata all’artista americana dell’astrazione “Helen Frankenthaler. Dipingere Senza Regole”, ospitata a Palazzo Strozzi a Firenze fino al prossimo 26 gennaio 2025. L’esposizione celebra l’innovazione di linguaggio dell’artista, raccontata alla luce non solo di un nucleo importante di opere della sua produzione tra il 1953 e il 2002, ma dal confronto con quelle di artisti del suo tempo fra i quali Jackson Pollock, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland e Mark Rothko. La mostra rappresenta una delle più importanti rassegne mai dedicate all’artista in Europa e in Italia grazie ai prestiti, oltre che dalla Helen Frankenthaler Foundation di New York, ottenuti da celebri musei e collezioni internazionali quali il Metropolitan Museum of Art di New York, la Tate Modern di Londra, la National Gallery of Art di Washington. Con la sua innovativa tecnica soak-stain, basata sull’applicazione di vernice diluita distesa su tele non trattate, Frankenthaler, pioniera dell’espressionismo astratto americano, ha segnato
1960 olio su tela. © 2024 Helen Frankenthaler Foundation, Inc. / Artists Rights Society (ARS), New York.
Alassio, 1960 oil on canvas.
in modo nuovo il rapporto tra colore, spazio e forma: la tecnica del tutto originale da lei creata le permetteva infatti di creare effetti simili all’acquerello, su tele di larga scala e con colori a olio, che applicava con pennelli, spugne, oppure direttamente da secchi, lasciando che questi si espandessero sullo spazio del quadro.
Helen Frankenthaler’s revolutionary technique
in the current wave of renewed appreciation for female artists, the exhibition “Helen Frankenthaler: Painting Without Rules” at Palazzo Strozzi in Florence, open until January 26, 2025, celebrates the innovative language of the American abstractionist. It showcases a significant collection of works spanning from 1953 to 2002, alongside pieces by her contemporaries, including Jackson Pollock, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland, and Mark Rothko. It is one of the most comprehensive retrospectives ever dedicated to Frankenthaler in Europe and Italy, thanks to prestigious loans from the Helen Frankenthaler Foundation in New York, as well as from renowned international museums and collections such as the Metropolitan Museum of Art in New York, Tate Modern in London, and the National Gallery of Art in Washington. Frankenthaler, a pioneer of American abstract expressionism, revolutionized the relationship between color, space, and form through her innovative soak-stain technique. By applying diluted paint onto untreated canvases, she created effects reminiscent of watercolor on a grand scale, using oil paints applied with brushes, sponges, or directly from buckets, allowing the colors to organically flow and expand across the canvas.
IN ALTO A
© 2024 Helen Frankenthaler Foundation, Inc. / Artists Rights Society (ARS), New York. ABOVE LEFT
Solar Imp 1995, acrylic on canvas.
A SINISTRA
Helen Frankenthaler nel suo studio.
Foto di Walter Silver.
© The New York Public Library / Art Resource, NY.
Artwork © 2024 Helen Frankenthaler Foundation, Inc. / Artists Rights Society (ARS), NY. LEFT
Helen Frankenthaler in her studio.
Photo by Walter Silver.
The Answers with . . . Giovanni Costantino
Salire a bordo di uno yacht non lo rilassa perché, dice, “lo fa sentire in ufficio”. Ma questo solo nella vita privata perché, anche se tiene sempre i piedi per terra, l’imprenditore Giovanni Costantino è riuscito a portare in mare l’eccellenza del Made in Italy nel settore nautico. Nel 2020 ha fondato The Italian Sea Group, operatore globale della nautica di lusso quotato dal 2021 alla Borsa di Milano, attivo nella costruzione e nel refit di motoryacht e navi fino a 140 metri. Classe 1963, Costantino è un perfezionista: ama seguire l’azienda in tutti i suoi aspetti, convinto che “siano i dettagli a fare la differenza”. Il gruppo, di cui è amministratore delegato,
opera oggi attraverso cinque brand: Admiral, per la produzione di superyacht di lunghezza superiore a 50 metri, Tecnomar, conosciuto per la sportività, il design all’avanguardia e le alte performance, Perini Navi, leader nella progettazione di navi a vela di grandi dimensioni, Picchiotti, storico brand della nautica italiana e Nca Refit, dedicato al refit di sailing e motoryacht dai 60 metri in su. Una carriera da imprenditore, quella di Giovanni Costantino, partita da giovanissimo: a 19 anni era infatti già imprenditore nel settore dell’edilizia e degli arredi su misura. Il suo gruppo è inoltre il primo produttore italiano di superyacht sopra i 50 metri e il terzo al mondo. Nel 2023 ha generato ricavi per oltre 364 milioni di euro.
Si ritiene un buon leader?
Cerco di guidare il mio team con passione e determinazione.
Perché proprio la nautica?
Il mare è la mia passione e la nautica è sinonimo di eccellenza.
Ha qualche rimpianto professionale?
Nessuno, solo lezioni apprese.
Cosa stimola la sua creatività?
La bellezza in tutte le sue forme.
Cosa la spegne, invece?
La routine, la mediocrità e la mancanza di ambizione.
Nel business conta di più l’istinto o la razionalità?
Serve un equilibrio tra entrambi. Seguo l’istinto con razionalità.
E le coincidenze?
Sono opportunità da cogliere.
Qual è il risultato di cui va più fiero?
Senza dubbio i miei figli e The Italian Sea Group, che considero come un quarto figlio.
Eccessivo zelo o passione la sua?
Sicuramente grande passione per quello che faccio.
DALL’ALTO
Catamarano a motore
Tecnomar “This Is It”; un paesaggio toscano; un cavallo; Brunello Cucineli; una sala del museo Louvre.
Preferisce dare o ricevere consigli?
Dare consigli ma sono anche un buon ascoltatore.
Che rapporto ha con la tecnologia?
Positivo, è un acceleratore di innovazione.
La prima cosa che fa appena sveglio?
Faccio una doccia fredda e ascolto le news.
Cos’è per lei il lusso?
Oggi, il vero lusso è avere tempo.
Come descriverebbe il suo stile?
Elegante e minimalista.
Un oggetto esclusivo che vorrebbe acquistare?
Essendo un collezionista e amante dell’arte, sono sempre alla ricerca di opere che mi stupiscano.
Città e luogo del cuore?
Ho viaggiato molto e la vita mi ha portato in Toscana, terra meravigliosa.
Oltre il mare, quali sono le sue passioni?
Amo le supercar, gli orologi e i cavalli.
Il viaggio più incredibile fatto finora?
Quello che farò prossimamente.
Il prossimo in agenda?
Imprevedibile.
In che modo stacca la spina?
Il lago di Como è per me rigenerante.
Se avesse più tempo libero, come lo userebbe?
Farei più viaggi con i miei figli.
Il suo piatto preferito?
Crudités di mare.
Cocktail creativo o un buon vino?
Sempre un buon vino.
Libro sul comodino?
“Il Principe”, di Machiavelli.
L’ultimo film che l’ha ispirata?
Purtroppo ho poco tempo da dedicare al cinema.
Gli imprenditori per lei fonte di ispirazione?
Giorgio Armani e Brunello Cucinelli.
Come affronta le sfide?
Con tenacia e visione.
Come chiamerebbe questo capitolo della sua vita?
Espansione.
Il suo prossimo obiettivo?
Riuscire a dedicare più tempo a me stesso.
DOMAIN
WHERE DESIGN LIVES
A journey through time
Dove una volta sorgeva il collegio più antico di Roma, lo studio di architettura di Luca Guadagnino ha firmato il design del suo primo hotel. In una continua sovrapposizione tra passato e presente
di Valentina Lonati
NELLA PAGINA ACCANTO
L’hotel Palazzo Talìa di Roma. studiolucaguadagnino si è occupato degli interni di tutti gli spazi comuni. Foto di Giulio Ghirardi.
ON THE NEXT PAGE
The Palazzo Talìa hotel in Rome. studiolucaguadagnino designed the interiors of all the common spaces.
Da un lato c’è il colore - onnipresente, declinato in tonalità pastello oppure decise, quasi squarci di luce che destano l’attenzione - dall’altro invece la passione per i materiali e le lavorazioni che provengono dal passato, lente e sagge. I progetti di studiolucaguadagnino, fondato da Luca Guadagnino nel 2017, sembrano sgorgare dal bisogno di dare forma a mondi immaginari, dove l’architettura degli interni diventa scenografia dell’anima. Protagonisti sono i sensi, come suggerisce il nuovo Hotel Palazzo Talìa di Roma, abitazione cinquecentesca diventata poi sede del Collegio Nazareno, oggi trasformata in prezioso cinque stelle con 26 stanze tra camere e suite. Qui, lo studio ha ideato gli interni secondo un attento gioco di cromatismi, dal ristorante al bar fino all’imponente moquette. I mobili, quasi tutti progettati dallo studio, rivelano la passione per la sartorialità e la maestria artigiana: letti a baldacchino, scrittoi, poltrone in velluto e arazzi dialogano con gli antichi marmi e le statue del Collegio, in una continua sovrapposizione tra passato e presente. La stessa filosofia decorativa ha animato anche l’ultima edizione di Homo Faber, esposizione biennale dedicata
all’artigianato artistico andata in scena presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia lo scorso settembre.
Attingendo dalla fascinazione per le maestranze artigiane, il regista ha curato la direzione artistica insieme all’architetto milanese Nicolò Rosmarini. Da questo sodalizio è nato un viaggio onirico attraverso gli 800 oggetti in mostra realizzati da oltre 400 artigiani, dove il
tema dell’edizione di quest’anno – The Journey of Life – è stato interpretato attraverso un percorso fatto di passerelle colorate, elementi decorativi fiabeschi, specchi e pareti di tessuto plissettato.
“Il mio lavoro è raccontare una storia partendo dalle coordinate che mi vengono date”, ha spiegato il regista.
“Il design è solo uno dei tanti mezzi per farlo”.
Discovering the charm of Rome
on one side, there’s the undeniable presence of color—sometimes soft pastels, sometimes bold strokes of light that demand attention. On the other, a deep appreciation for materials and craftsmanship rooted in the past, slow and
All’interno, le tonalità che caratterizzano l’hotel vanno dal rosso al vinaccia, dal rosa al vinaccia. Foto di Giulio Ghirardi.
Inside, the shades that identify the hotel range from red to wine, from pink to wine.
full of wisdom. The projects of studiolucaguadagnino, founded by Luca Guadagnino in 2017, seem to emerge from the desire to create imagined worlds, where interior architecture becomes a stage for emotions. It’s all about the senses, as perfectly demonstrated by the newly opened Hotel Palazzo Talìa in Rome. Once a 16th-century residence and later home to the Collegio Nazareno, this historic building has been reimagined into a lavish 5-star hotel with 26 rooms and suites. Here, color takes center stage, with meticulous attention
SOPRA
Il regista ha curato la direzione artistica di Homo Faber.
Foto di Giulio Ghirardi.
ABOVE
The director took care of the direction art by Homo Faber.
SOPRA A DESTRA
Il regista Luca Guadagnino. Foto di Giulio Ghirardi. ABOVE RIGHT
The director Luca Guadagnino.
paid to every detail, from the dining spaces and bar to the sumptuous carpeting. The furniture, largely custom-designed by the studio, showcases a love for tailored craftsmanship: canopy beds, writing desks, velvet armchairs, and tapestries harmonize with the ancient marble and statues of the Collegio, blending past and present in a refined dialogue. This same design approach shaped the recent edition of Homo Faber, the biennial event celebrating artisanal excellence, held at the Giorgio Cini Foundation in Venice last September. Drawing inspiration from the mastery of artisans, Guadagnino, alongside Milanese architect Nicolò Rosmarini, curated the artistic direction. Together, they created a magic journey through 800 objects made by over 400 artisans. The theme of the edition—The Journey of Life— was brought to life with vibrant walkways, enchanted decorative touches, mirrors, and pleated fabric walls. “My work is about telling a story, starting from the guidelines I’m given,” explained the director. “Design is simply one of the many tools I use to tell it.”
Feel the Emotion
Feel the Emotion: un podcast narrativo che prende ispirazione dalle collezioni Bottega d’Arte e Città di Faenza e dai valori profondi che le animano. Nascono storie che ci coinvolgono nella ricca immaginazione delle due collezioni:origini, legami, intimità, radici, passioni, creatività sono momenti delle nostre vite.
ARCHITECTURE
The taste of design lovers
A Milano, l’alta cucina sposa arredi esclusivi e interni raffinati. Da Brera a Porta Venezia, passando per San Babila e Corso Genova, cinque location dove esaltare il palato in perfetto stile meneghino
ASituato in un edificio della metà del XIX secolo, Sogni regala un’atmosfera senza tempo con un tocco contemporaneo.
Located in a mid-19th century building, Sogni offers a timeless atmosphere with a contemporary twist.
Milano, l’alta ristorazione è sempre più specchio della scena creativa della città. A rivelarlo sono alcuni locali che uniscono proposte gastronomiche ricercate a interior design capaci di raccontare lo Zeitgeist meneghino. Tra le aperture più recenti c’è la quattrina inaugurata dall’hotel Casa Brera in Piazzetta Bossi: Casa Brera Living, Scena, Etereo e Odachi, quattro destinazioni che offrono dall’all-day lounge bar alla reinterpretazione della tradizione milanese, passando per lo sky bar e la cucina del Giappone. Poco più a sud, in via San Calocero, Sogni è il primo ristorante di Claudio
Antonioli, imprenditore della moda. Gli interni sono stati progettati dallo studio StorageMilano che, immaginando un grande salotto, ha tratteggiato ambienti che richiamano le atmosfere di inizio Novecento: calde, informali, raffinatissime. In Corso Venezia, la gemma da scoprire è Portrait Milano, hotel incastonato nell’ex Seminario Arcivescovile, ristrutturato da Lungarno Collection insieme a Michele De Lucchi e il suo studio Amdl Circle. Qui, il ristorante Beefbar è un omaggio all’eleganza delle dimore della borghesia milanese grazie alle ambientazioni pensate dal celebre studio monegasco Humbert & Poyet. Nello stesso complesso ha sede
Per il il ristorante Beefbar gli interior designer e architetti Emil Humbert e Christophe Poyet si sono ispirati alle grandi figure dello stile milanese degli anni ’40 e ’60.
For the Beefbar restaurant, interior designers and architects Emil Humbert and Christophe Poyet were inspired by the great Milanese style figures of the 1940s and 1960s.
Per Vesta, il progettista
Stefano Belingardi ha giocato con i toni del beige e del marrone per disegnare spazi rigorosi ma al contempo caldi.
For Vesta, designer Stefano Belingardi played with tones of beige and brown to design rigorous yet warm spaces.
anche 10_11, espressione di un casual dining che si rispecchia negli ambienti progettati dall’architetto Michele Bonan, ponti metaforici tra il passato e il futuro, classici eppure contemporanei. Infine, in via Fiori Chiari a Brera, un indirizzo imperdibile: Vesta. Gli interni sono stati curati dal progettista Stefano Belingardi, che ha giocato con i toni del beige e del marrone per disegnare spazi rigorosi eppure al contempo caldi, luminosi.
Savoring the essence of Milanese style
in milan, haute cuisine is increasingly intertwined with the city’s dynamic creative spirit. This
trend is epitomized by venues that marry sophisticated culinary offerings with interiors that embody Milan’s unique zeitgeist. Among the newest arrivals is Casa Brera’s quartet in Piazzetta Bossi: Casa Brera Living, Scena, Etereo, and Odachi, each offering something distinct – from an all-day lounge bar and modern takes on Milanese tradition to a stylish sky bar and Japanese cuisine. Further south on Via San Calocero, Sogni marks the debut restaurant of fashion entrepreneur Claudio Antonioli. Designed by StorageMilano, the interiors evoke an early 20thcentury salon – a cozy, relaxed, yet incredibly refined ambiance. In Corso Venezia, the exceptional Portrait Milano, housed in the meticulously restored former Archiepiscopal Seminary, is an architectural marvel reimagined by Lungarno Collection with Michele De Lucchi and his
studio Amdl Circle. Within its walls, the Beefbar restaurant reflects the grace of Milanese bourgeois homes, with atmospheres crafted by Monaco’s celebrated Humbert & Poyet studio. Within the same complex, 10_11 embodies casual dining in spaces by architect Michele Bonan, creating a metaphorical
bridge between past and future –classic yet contemporary. Finally, in Brera’s Via Fiori Chiari, Vesta is an unmissable address. Designed by Stefano Belingardi, the interiors play with beige and brown tones, creating spaces that are rigorous yet warm and filled with light – a true expression of Milanese essence.
In Corso Venezia si trova Portrait Milano, ristrutturato da Lungarno Collection insieme a Michele De Lucchi e il suo studio Amdl Circle.
On Corso Venezia is Portrait Milano, renovated by Lungarno Collection together with Michele De Lucchi and his studio Amdl Circle.
A winter fairy tale
Degustare caviale sotto le stelle, osservare opere d’arte site specific o immergersi in piscine riscaldate tra i ghiacci. Esperienze da sogno da vivere negli hotel di montagna più esclusivi d’Europa
L’inverno in montagna ha i suoi riti che si ripetono ogni anno. Osservare la neve candida che ricopre i picchi rocciosi più impervi e ne ammorbidisce i profili, danzare con i pattini ai piedi sulle acque cristallizzate dei laghi e passeggiare in alta quota, con un abbondante strato di crema solare sul volto per evitare scottature: la villeggiatura negli indirizzi di montagna più ambiti d’Europa non rinuncia a queste consuetudini, bensì aggiunge ulteriori esperienze esclusive tra arte, cinema e cibo. Tra le vette della Francia e della Svizzera sono infatti numerosi gli hotel di lusso che riaprono le porte con l’arrivo della stagione fredda. Come l’Apogée Courchevel, che ritorna con Carmen, nuovo tapas bar spagnolo dello chef Angel Jimenez e il pop-up restaurant italiano Giovanni’s. Inoltre, gli amanti del caviale hanno a disposizione un’escursione per osservare le stelle e degustare il pregiato oro nero di Petrossian. In Engadina è tempo di festeggiamenti per il Carlton Hotel St. Moritz, che celebra il suo 111esimo anniversario con un’opera dell’artista Isaure Atelier che adorna gli spazi dell’albergo. Per un benessere sostenibile, c’è The Spa all’Hotel Coeur De Megève, dove si possono provare i celebri trattamenti organici di Tata Harper. Chi preferisce soggiornare in una location extra-lusso può optare per Ultima Crans Montana, rifugio tra le alpi svizzere
NELLE PAGINE PRECENDENTI
Il Carlton Hotel St. Moritz. ON THE PREVIOUS PAGES
The Carlton Hotel St. Moritz.
IN ALTO
La zona giorno di Ultima Promenade Gstaad. ABOVE
The living area of Ultima Promenade Gstaad.
A DESTRA
Uno dei piatti di Coeur, ristorante di Coeur De Megève. RIGHT
One of the dishes at Coeur, a restaurant of Coeur De Megève.
con mille metri quadrati di spa e una piscina riscaldata da sogno. Infine, Ultima propone anche la destinazione Promenade Gstaad, nell’ex-chalet del Principe Karim Aga Khan IV, dove una sala cinema e una cigar room diventano i luoghi prediletti per sfuggire con stile alle gelide notti svizzere.
Extra-luxury location in the mountains
winter in the mountains brings timeless rituals. Watching pristine snow drape rugged peaks; gliding over frozen lakes on ice skates; hiking at high altitudes with sun cream to ward off sunburn—Europe’s most coveted mountain escapes honor these traditions, now enriched with exclusive art, cinema, and culinary experiences. Across the peaks of France and Switzerland, luxury hotels reopen for the season with fresh attractions. At L’Apogée Courchevel, guests can enjoy
Carmen, a Spanish tapas bar by chef Angel Jimenez, and the Italian pop-up restaurant Giovanni’s, while Caviar enthusiasts can indulge in a starlit tasting of Petrossian’s finest. In the Engadine, the Carlton Hotel St. Moritz marks 111 years with a bold new art installation by Isaure Atelier, adding a creative touch to its storied ambiance. For a sustainable wellness escape, The Spa at Hotel Coeur De Megève offers organic treatments by Tata Harper, renowned for their purity and revitalizing properties. For the ultimate hideaway, Ultima Crans Montana offers a lavish retreat with a 1,000-square-meter spa and a heated pool that’s pure fantasy. And in Gstaad, Ultima’s Promenade, set in Prince Karim Aga Khan IV’s former chalet, offers a private cinema and cigar lounge—a stylish retreat for those wishing to escape the winter cold in true luxury. Ultima also presents Promenade Gstaad, set in the former chalet of Prince Karim Aga Khan IV, where a private cinema and cigar room provide an elegant refuge from the Swiss winter chill.
SOPRA
Lo chalet L’Alpensia de l’Apogée Courchevel. ABOVE
Chalet L’Alpensia at Apogée Courchevel.
OGNI VIAGGIO È UN MONDO DISEGNATO SU DI TE.
Si direbbe che il viaggio sia una linea che unisce la partenza e l’arrivo. Con Turisanda è molto di più: dal 1924 seguiamo il profilo dei tuoi desideri e del tuo stile, per tracciare un modo di viaggiare che sia solo tuo. Perché oltre la partenza e l’arrivo, c’è un mondo: per noi, quel mondo sei tu. Per scoprirlo, recati nelle migliori Agenzie di Viaggi o visita il sito Turisanda.it.
Another milestone D
Dieci anni di grande ospitalità, all’insegna di servizi esclusivi, comfort e sostenibilità. Viaggio tra le strutture di NH Collection Hotels & Resorts
ieci anni di perfezionamento degli hotel e dei resort, per garantire ai propri ospiti esperienze ricche di fascino, hanno portato NH Collection a essere riconosciuto per l’unione di comfort, eleganza, servizi unici, sostenibilità ambientale e sociale. L’anniversario celebra un importante traguardo e l’avviamento di strutture in destinazioni europee e americane, approdando per la prima volta in Asia – tra
cui la Cina - e Medio Oriente. Con la filosofia “a stay driven by extraordinary feelings” (un soggiorno guidato da sensazioni straordinarie), il brand presenta i suoi hotel a un pubblico di appassionati alla ricerca di viste spettacolari, menu ricercati e un tocco di design. Come NH Collection Milano CityLife, ospitato nell’ex chiesa di Cristo Re
ristrutturata mantenendo le ampie navate, che accolgono un progetto dallo stile italiano contemporaneo, con 185 camere e una piscina sul rooftop. NH Collection Firenze Porta Rossa rappresenta invece la storicità del Rinascimento fiorentino, all’interno del palazzo che ospitava uno degli alberghi più antichi d’Europa. Restaurato valorizzando
gli elementi originali e gli affreschi, le sue 72 camere uniscono fascino antico e contemporaneo, come la Torre Monalda (o dei Montaldi), sede della suite presidenziale, luogo che incarna il “tocco di straordinario” caro a NH Collection.
Penelope Vaglini
Extraordinary journeys
after ten years of refining its hotels and resorts to create captivating guest experiences, NH Collection has earned its reputation for seamlessly blending comfort, elegance, exclusive services, and a commitment to environmental and social sustainability. This anniversary celebrates the brand’s milestone expansion across Europe, America, and for the first time, into Asia – including China – and the Middle East. Embracing its philosophy of “a stay driven by extraordinary feelings,” NH Collection caters to discerning guests who seek stunning views, curated menus, and striking design touches. NH Collection Milano CityLife, housed in the former Cristo Re church, preserves its vast nave spaces, offering 185 rooms in a modern Italian design, complete with a rooftop pool. Meanwhile, NH Collection Firenze Porta Rossa celebrates the rich history of the Florentine Renaissance within the walls of one of Europe’s oldest hotels. Restored to showcase original frescoes and architectural details, its 72 rooms blend historic charm with contemporary elegance. Its Monalda Tower (also named ‘Tower of the Montaldi’), home to the presidential suite, embodies the “touch of extraordinary” that defines NH Collection’s signature properties.
The soul of the Riviera
Al Grand Hotel Principe di Piemonte la Belle Époque incontra atmosfere esotiche, in un perfetto mix di eleganza di Penelope Vaglini
Igloriosi anni del Liberty italiano di fine Ottocento rivivono nell’architettura del Grand Hotel Principe di Piemonte, indirizzo di ospitalità cinque stelle lusso affiliato The Leading Hotels of the World. Luogo di villeggiatura di charme, l’hotel accoglie gli ospiti nelle sue 80 camere - di cui 32 suite - elegantemente rinnovate per mantenere l’allure classica e incontrare il gusto contemporaneo. Carte da parati dipinte a mano su fondi di seta evocano atmosfere orientali, insieme ai grandi tappetti annodati a mano e agli arredi realizzati su misura. Fiore all’occhiello degli spazi comuni, la Sala Cinese consente di rilassarsi circondati da un’atmosfera esotica, con preziosi pezzi originali di antiquariato cinese. La Biblioteca offre un rifugio a chi vuole abbandonarsi alla lettura, mentre la Sala Guttuso ospita la collezione di dodici quadri del maestro, ognuno dedicato a un segno zodiacale. La veranda accoglie invece il ristorante due stelle Michelin del Piccolo Principe, mentre il ristorante Maitò Viareggio e il suo cocktail bar sul rooftop, completano l’offerta gastronomica con vista piscina. Ma è la colazione a impressionare di più chi
soggiorna qui, con scelte pressoché infinite tra crudi di pesce, piatti internazionali e le mitiche crêpe Suzette peparate al gueridon, servite al tavolo ancora fumanti.
Classic allure with a contemporary flair
the glorious italian art nouveau of the late 19th century comes alive in the architecture of the Grand Hotel Principe di Piemonte, a fivestar luxury destination and member of The Leading Hotels of the World. This charming retreat welcomes guests to 80 rooms, including
Le suite dell’hotel di lusso di Viareggio affacciano sui lidi in riva al mare.
The suites of the luxury hotel in Viareggio overlook the beaches by the sea.
32 suites, elegantly renovated to merge classic allure with modern sophistication. Hand-painted silk wallpaper and custom-crafted furnishings create a subtle Oriental ambience, enhanced by opulent, handwoven rugs. Among the standout shared spaces, the Chinese
Room offers a tranquil, exotic escape adorned with precious antique Chinese pieces. For those seeking quiet, the Library is an ideal refuge, while the Guttuso Room showcases a rare collection of twelve paintings by the renowned artist, each a homage to a zodiac sign.
The veranda hosts the two-Michelinstarred restaurant Il Piccolo Principe, while Maitò Viareggio and its rooftop cocktail bar enhance the dining experience with poolside views. Yet, it is breakfast that leaves the most memorable impression, with an almost endless selection ranging from fresh seafood to international dishes, and the iconic Crêpe Suzette prepared à la guéridon, served hot at the table.
The pearl of the Engadine
L’art nouveau incontra lo stile alpino. Con una vista panoramica sul lago di St. Moritz, il Grace La Margna è una meta di viaggio imperdibile
di Penelope Vaglini
Nel cuore di St. Moritz, Grace La Margna è il boutique hotel a cinque stelle aperto tutto l’anno che ha portato una ventata di novità in Engadina. L’edificio che lo ospita, costruito agli inizi del XX secolo, è suddiviso in due aree distinte. La Margna Wing conserva dettagli Art Nouveau d’epoca che si uniscono ad arredi eleganti, offrendo un’esperienza tra lusso e comfort, mentre la Grace Wing ha un design contemporaneo, scandito da vetrate panoramiche. Le 74 camere e suite garantiscono un soggiorno di puro relax, e la Grace Penthouse consente di ammirare il lago di St. Moritz dalla terrazza privata con Jacuzzi. Gli ospiti possono godere di un’offerta gastronomica esclusiva, partendo dal ristorante The View, regno dello chef Andrea Bonini, con specialità locali e piatti mediterranei, passando per il Beefbar, dove le migliori carni del mondo si abbinano a cocktail signature, fino ad arrivare al MaxMoritz, per provare la
tipica fonduta svizzera. N/5 - THE BAR è il luogo preferito per i drink lover e per chi vuole concedersi un’etichetta pregiata, selezionata dal Director of Bars & Beverage Mirco Giumelli. Il centro benessere The Spa si sviluppa su oltre 700 metri quadrati, con piscina e saune che creano un’oasi di relax. Per gli appassionati di sport vi è a disposizione una palestra attrezzata e il servizio di noleggio sci, compreso di ski locker. Grace La Margna offre un soggiorno memorabile, all’insegna del lusso discreto e dei servizi più esclusivi, per scoprire tutti i segreti della meta più ambita dell’Engadina.
Alpine hospitality in St. Moritz
in the heart of st. moritz, Grace La Margna stands as a five-star boutique hotel open year-round, bringing a fresh elegance to the Engadin. The early 20th-century building is divided into two distinct wings: the La Margna Wing preserves authentic Art Nouveau details blended with refined furnishings, creating an ambiance of luxury and comfort, while the Grace Wing showcases contemporary design, accentuated by panoramic glass facades. Its 74 rooms and suites promise pure relaxation, and the Grace Penthouse features a private terrace with a Jacuzzi, offering breathtaking views of Lake St. Moritz. Guests can enjoy an exclusive culinary journey: The View, led by chef Andrea Bonini, offers local and Mediterranean dishes; the Beefbar serves world-class meats with signature cocktails; and MaxMoritz invites guests to savor traditional Swiss fondue. N/5 - THE BAR is the
Dalle stanze del Grace La Margna si può osservare il lago di St. Moritz.
From
go-to spot for rare drinks, curated by director of bars & beverage Mirco Giumelli. The Spa, a 700-squaremeter haven with a pool and saunas, offers pure relaxation, while a highend gym and ski rental service —including private lockers—cater to sporty spirits. Grace La Margna invites you to experience the essence of discreet luxury and the insider charm of Engadin’s most coveted retreat.
From the sea to the stars
Interprete di spicco della cucina italiana, lo chef Giuseppe Mancino accompagna gli ospiti del ristorante Piccolo Principe in un viaggio del gusto dai sentori mediterranei
La promenade amata dai villeggianti in cerca di sabbia e salsedine è lo sfondo delle esperienze enogastronomiche del Piccolo Principe, ristorante due stelle Michelin all’interno del Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio. Alla sua guida, da quasi vent’anni, lo chef campano Giuseppe Mancino mette al centro la tradizione mediterranea con incursioni territoriali, offrendo agli ospiti piatti sinceri che lasciano spazio al gusto delle materie prime. Il richiamo alle sue origini salernitane è ben presente nelle ricette di mare come la triglia alla pizzaiola, mentre la “Ciccia in Toscana” omaggia uno dei piatti più amati della regione. Gli ospiti hanno a disposizione tre menu degustazione, di cui uno completamente dedicato al mondo dei vegetali dove spicca “Il finto manzo”, un carpaccio di anguria accompagnato da jus di tuberi, capperi e nocciole. Nella sezione dei classici ci sono i piatti più celebri della tradizione italiana personalizzati con un twist contemporaneo, come gli spaghetti mantecati con burro, alici e un tocco di tè affumicato. “Esperienza” è il percorso più estroso e abbina ingredienti locali ed esotici. Davide Macaluso, sommelier e direttore f&b del Grand Hotel Principe di Piemonte, consiglia le migliori etichette per accompagnare le preparazioni dolci e salate, con una
Giuseppe Mancino, executive chef del Piccolo Principe, Viareggio.
Giuseppe Mancino, executive chef of Piccolo Principe, Viareggio.
scelta che supera le 1400 referenze. Un rito gastronomico che va in scena nella sala da poco rinnovata, con un foyer dai toni dell’azzurro ghiaccio, dell’indaco e quinte scenografiche che regalano privacy a ogni tavolo, per godersi un viaggio di andata e ritorno tra Campania e Toscana, mare e stelle. Penelope Vaglini
the beloved promenade, a favorite of seaside lovers, provides the backdrop for the gourmet Italian tradition with a contemporary twist
experiences at Il Piccolo Principe, the two-Michelin-starred restaurant of the Grand Hotel Principe di Piemonte in Viareggio. For nearly twenty years, chef Giuseppe Mancino, hailing from Campania, has infused the menu with Mediterranean tradition and regional touches, crafting dishes that allow the true essence of ingredients to shine. His Salerno heritage is evident in seafood dishes like “triglia alla pizzaiola,” while the “Ciccia in Toscana” pays tribute to one of Tuscany’s classic favorites. Guests can explore three tasting menus, including a fully plant-based option where “Il finto manzo” (faux beef), a watermelon carpaccio with tuber
A SINISTRA Spaghetti mantecati con burro, alici e tè affumicato. LEFT Spaghetti creamed with butter, anchovies and smoked tea.
SOTTO Il restyling del ristorante del Piccolo Principe. BELOW The restyling of Piccolo Principe restaurant.
jus, capers, and hazelnuts, takes center stage. The classics menu reimagines beloved Italian dishes with modern flair, like spaghetti with butter, anchovies, and a hint of smoked tea. For those seeking creativity, the “Experience” menu blends local and exotic flavors. Sommelier and F&B director Davide Macaluso guides guests through pairings with over 1,400 wine labels, perfectly complementing each dish. The dining experience unfolds in the newly renovated dining room, with a foyer in icy blue and indigo tones and elegant dividers that create an intimate ambiance, offering a sensory journey between Campania and Tuscany, sea and sky.
DRINK
A SINISTRA
“The Pina”, twist sul classico Piña Colada.
LEFT
“The Pina”, twist on the classic Piña Colada.
NELLA PAGINA ACCANTO
Bar Sathorn a Bangkok. ON THE NEXT PAGE
Bar Sathorn in Bangkok.
A “Pina” in Bangkok
Marco Dognini è un talentuoso mixologist italiano che guida il bar all’interno di House on Sathorn, nella capitale thailandese, servendo ispirazioni liquide dai suoi viaggi intorno al mondo
di Penelope Vaglini
Della sua passione per la fotografia, i viaggi e la mixology, Marco Dognini (in arte Dongi) ha fatto un doppio mestiere. Chi vuole provare dal vivo i suoi cocktail lo può trovare infatti da Bar Sathorn, parte del luxury hotel W Bangkok, dove ricopre il ruolo di bar manager. A chi invece preferisce cercare ispirazione scorrendo tra i video reel di miscele contemporanee, basta approdare sul suo profilo Instagram (@marcodongi), seguito da quasi centomila drink lover. Qui, con fotografie e video, il mixologist condensa tutte le sue esperienze in giro per il mondo: prima in Australia, poi alle Mauritius e Bodrum, passando per l’Arabia Saudita e Dubai. Infine, l’arrivo nella capitale thailandese ha segnato il momento di indossare un elegante abito
viola, definendo la drink strategy di uno dei luoghi del buon bere più interessanti della città. Ospitato in un’antica casa coloniale che spicca in mezzo ai grattacieli, House on Sathorn è stato una residenza privata, trasformata in un albergo gestito da una signora italiana conosciuta come Madame, fino a diventare un affascinante cocktail bar. La drink list rende omaggio al patrimonio architettonico dell’edificio e alle tradizioni del 19esimo secolo, con un viaggio che va dal passato al presente con cocktail come “Breakfast Royal” a base di rum, caffè alla mandorla
Marco Dognini (Dongi), bar manager di Bar Sathorn.
Marco Dognini (Dongi), bar manager of Bar Sathorn.
thailandese, pandano e gelsomino; oppure il contemporaneo “The Pina”, twist sul Piña Colada realizzato con una base di cognac, ananas sottaceto e hard seltzer al cocco. Un mix di sapori che evoca i viaggi intorno al mondo di Dongi, che li serve nel bicchiere degli ospiti.
Contemporary blends
marco dognini, known as Dongi, has turned his passion for photography, travel, and mixology into a dual profession. To taste his creations in person, he can be found at Bar Sathorn, part of the luxury hotel W Bangkok, where he serves as bar manager. For those who prefer to find inspiration through scrolling, his Instagram profile (@marcodongi) is the place to be, with nearly 100,000 followers who appreciate his contemporary blends. Through striking photos and videos, Dongi shares stories from his global adventures, from Australia to Mauritius, Bodrum, Saudi Arabia, and Dubai. Landing in Bangkok marked a new chapter, as he slipped into his signature purple suit and developed the drink strategy for one of the city’s most enchanting cocktail spots. Set within a historic colonial mansion amidst the city’s skyscrapers, House on Sathorn has evolved from a private home to a hotel run by an Italian lady known as Madame, and now into a refined cocktail bar. The drink menu honors the venue’s architectural charm and 19th-century roots, bridging past and present with drinks like the “Breakfast Royal,” made with rum, Thai almond coffee, pandan, and jasmine, or the modern twist of “The Pina,” a reimagined Piña Colada with cognac, pickled pineapple, and coconut hard seltzer. Each sip is a tribute to Dongi’s travels, poured directly into the glass.
WHERE LIFESTYLE MEETS HISTORY
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Every wine tells a story
Dopo un progetto di riqualificazione, la cantina Bertani ha riaperto le sue porte. Un viaggio alla scoperta della visione pioneristica dei fondatori e del territorio della Valpolicella
Ospiti e wine lover sono i benvenuti nella cantina centenaria di Bertani, storica azienda che ha fatto grande il nome della Valpolicella nel mondo, oggi parte di Angelini Wines & Estates. Dopo un lavoro di valorizzazione degli spazi destinati all’accoglienza, l’azienda ha realizzato un progetto di riqualificazione di oltre 400 metri quadrati con particolare attenzione alla sostenibilità.
La trasformazione, curata dallo studio Westway Architects sotto la guida di Maurizio Condoluci, ha dato vita a tre aree di accoglienza: Sala Fondatori, Sala Archi e Sala Torchi, tutte connesse da un pavimento in cemento acidificato di manifattura artigianale. In Sala Archi, caratterizzata dalle storiche arcate di un vecchio fabbricato inglobato all’interno dei nuovi spazi, l’ospite verrà accolto in un viaggio visivo-museale che descrive alcuni frammenti della storia di Bertani. Da qui sarà possibile scegliere tra
due percorsi: Valpolicella Classica, che include una visita alla cantina e una degustazione di quattro vini Bertani quali Valpolicella Classico Le Miniere di Novare, Valpolicella Classico Superiore Ognisanti di Novare, Valpolicella Ripasso Classico Superiore Catullo, Amarone della Valpolicella Classico, e The Library Experience, esperienza sensoriale alla scoperta di tre annate storiche di Amarone della Valpolicella Classico Bertani, ciascuna appartenente a una decade diversa, dal 2015 al 1958. Anna della Rovere
The excellence of Valpolicella
guests and wine enthusiasts are warmly welcomed into the century-old Bertani cellar, a storied winery that has elevated the Valpolicella name worldwide, now part of Angelini Wines & Estates. Recently reimagined with over 400 square meters dedicated to a sustainable, welcoming experience, the transformation, led by Westway Architects and Maurizio Condoluci, has crafted three distinct rooms: the Founders’ Room, the Arch Room, and the Press Room, all elegantly connected by a handcrafted acidstained concrete floor. In the Arch Room, distinguished by the historic arches of an old building now integrated into the renewed space, visitors embark on a visual and museum-like journey that reveals chapters of Bertani’s heritage.
From here, two exclusive paths await: the “Valpolicella Classica,” a tour of the cellar followed by a tasting of four Bertani wines, including Valpolicella Classico Le Miniere di Novare, Valpolicella Classico Superiore Ognisanti di Novare, Valpolicella Ripasso Classico Superiore Catullo, and Amarone della Valpolicella Classico; and “The Library Experience,” an immersive tasting of three historic vintages of Bertani’s Amarone della Valpolicella Classico, each representing a different decade, from 2015 back to 1958.
DREAM MACHINES
Sporty appeal
Ibrida ed elettrica, la nuova Alfa Romeo Junior è un manifesto perfetto della filosofia di design del marchio. Che conquista la nuova generazione con il suo stile spiccatamente italiano
Un oggetto cool e unico, che si proietta verso un ideale di sportività posizionante per conquistare la nuova generazione di alfisti. È coniugando questo mix che Stellantis ha dato vita alla nuova arrivata in casa Alfa Romeo: la Junior. Disponibile nella configurazione ibrida ed elettrica, senza alcuna distinzione estetica o di equipaggiamento, attualmente la gamma si compone di due versioni di ingresso, Junior Ibrida e Junior Elettrica, rispettivamente dotate di 136 e 156 cavalli. A queste si
aggiungono l’esclusiva Junior Speciale, versione top di gamma equipaggiata con propulsore ibrido da 136 cv o full electric da 156 cv, e la nuova Junior 280 Veloce 100% elettrica con il nuovo motore da 280 cv/207 kW e il differenziale autobloccante meccanico TorSen “D” di ultima generazione, massima espressione della sportività nella gamma, che coniuga un perfetto bilanciamento dei pesi, dinamica di guida da prima della classe, soluzioni tecnologiche e motoristiche ai vertici del segmento. Non è un caso se la nuova Alfa Romeo Junior ha conquistato il primo riconoscimento
per il suo design. La nuova compatta sportiva si è infatti aggiudicata il Design Trophy, riconoscimento per il migliore design nella categoria “Small Cars/City Cars/Compacts”.
The new compact sports car from Alfa Romeo
a distinctive, stylish creation that redefines sporty appeal, targeting a new generation of Alfa Romeo enthusiasts. This vision is what inspired Stellantis to unveil the latest
addition to the Alfa Romeo lineup: the Junior. Available in both hybrid and electric versions – with no aesthetic or equipment differences between them – the range features two initial models, the Junior Hybrid and Junior Electric, offering 136 and 156 horsepower, respectively. These are joined by the exclusive Junior Special, the top-tier variant, available with a 136 hp hybrid engine or a 156 hp full electric motor, and the new Junior 280 Veloce, a 100% electric model equipped with a 280 hp/207 kW motor and an advanced TorSen “D” mechanical limited-slip differential. This model represents the peak of sportiness in the range,
offering perfect weight distribution, best-in-class driving dynamics, and cutting-edge technology and engine solutions. It’s no surprise that the new Alfa Romeo Junior has already claimed its first award for design, winning the Design Trophy in the “Small Cars/City Cars/Compacts” category for its standout style.
Back to the future
Portiere a farfalla e dettagli hi-tech: la nuova coupé elettrica di Cadillac si ispira agli sport motoristici e combina una personalità da hypercar con un’esecuzione di lusso
Design innovativo e prestazioni all’avanguardia per la nuova coupé 2+2 firmata Cadillac. Questa l’anima che descrive il concept vehicle Opulent Velocity presentato dal marchio americano, che rappresenta la visione futura delle prestazioni elettriche per Cadillac V-Series. “Opulent Velocity incorpora la leadership di Cadillac nelle capacità di guida a mani libere, nell’elettrificazione e nell’eccellenza delle prestazioni”, ha detto Bryan
Nesbitt, direttore esecutivo, Global Cadillac Design. “Il modello esprime l’integrazione più ingegnosa di tecnologia e lusso”. Attivato dal tocco del controller multifunzionale, Opulent Velocity si trasforma dalla modalità autonoma all’esperienza
Velocity: una volta attivata Velocity, l’utente è infatti invitato a prendere in mano il volante. L’esperienza
Velocity si ispira inoltre all’ingegneria collaudata in pista della Blackwing di Cadillac, il massimo delle prestazioni di lusso. Fedele all’estetica delle auto da corsa ibride V-Series.R di Cadillac,
Opulent Velocity cattura infine l’attenzione con un aspetto moderno e pulito, una silhouette bassa e una fascia anteriore nascosta. L’ingresso e l’uscita anteriore e posteriore, invece, sono abilitati tramite grandi porte a farfalla. All’interno del veicolo, l’abitacolo è elegante e minimal, a partire dagli elementi di illuminazione che avvolgono il cruscotto, le portiere e i sedili. L’esterno, infine, è dipinto in una tonalità Gilded Pearl. Anna della Rovere
Opulent Velocity: technology and luxury
innovative design and cuttingedge performance define Cadillac’s new 2+2 coupé, the Opulent Velocity concept vehicle.
This stunning creation represents Cadillac’s forward-thinking vision for electric performance in the V-Series. “Opulent Velocity embodies Cadillac’s leadership in hands-free driving, electrification, and performance excellence,” says Bryan Nesbitt, executive director of Global Cadillac Design. “The model showcases the most ingenious integration of technology and luxury.” Activated by a simple touch of the multifunctional controller, Opulent Velocity shifts from autonomous mode to the thrilling Velocity experience, inviting the driver to take the wheel. Inspired by the track-proven engineering of Cadillac’s Blackwing, the ultimate in luxury performance, the Velocity experience delivers the ultimate rush in luxury driving. True to the sleek aesthetic of Cadillac’s hybrid V-Series.R race cars, Opulent Velocity
captivates with its clean, modern design, low silhouette, and hidden front fascia. Entry and exit are made effortless by large butterfly doors at both the front and rear. Inside, the cabin is elegantly minimalist, with ambient lighting wrapping the dashboard, doors, and seats. The exterior gleams in a luxurious Gilded Pearl finish.
Opulent Velocity rappresenta la visione futura delle prestazioni elettriche per Cadillac V-Series.
Opulent Velocity represents the future vision of electric performance for the Cadillac V-Series.
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GENIUS AT WORK
In search of uniqueness
Altissimo artigianato, cura del minimo dettaglio e tanta innovazione: così l’azienda toscana
Il
Borgo Cashmere racconta dal 1949 una storia di autenticità del Made in Italy
di Anna della Rovere
dal 1949 a oggi, attraverso quattro generazioni, Il Borgo Cashmere crea in Toscana collezioni che legano la tradizione alla sapienza artigiana con la ricerca di nuove tecniche e tecnologie. “Cerchiamo la bellezza nella natura e la trasformiamo in capi eleganti e moderni”: questo il loro motto. Ogni capo delle collezioni è una vera e propria esperienza, un viaggio multisensoriale nel lusso alla ricerca di eleganza e unicità. Al timone dell’azienda ci sono oggi Franco e Serena Fredducci, mentre Matteo ed Elia rappresentano il futuro e l’innovazione. Il loro obiettivo è creare un marchio che, di generazione in generazione, racconti una storia di autenticità italiana, rinnovata e migliorata attraverso dinamismo e passione.
from 1949 to the present day, through four generations, Il Borgo Cashmere creates collections in Tuscany that link tradition craftsmanship with the search for new techniques and technologies. ‘We seek beauty in nature and transform it into elegant, modern garments’: this is their motto. Each garment in the collections is a true experience, a multi-sensory journey into luxury in search of elegance and uniqueness. At the helm of the company today are Franco and Serena Fredducci, while Matteo and Elia represent the future and innovation. Their goal is to create a brand that, from generation to generation, tells a story of Italian authenticity, renewed and improved through dynamism and passion.
A DESTRA
Ricamo a mano del girocollo, utilizzando una lente d’ingrandimento per la precisione. La pratica evidenzia il processo di lavorazione manuale, che richiede 45 ore per essere completato.
RIGHT
Hand embroidery of the choker, using a magnifying glass for precision. The practice highlights the handwork process, which takes 45 hours to complete.
IN BASSO A SINISTRA
Dettaglio sotto lente di ingrandimento. Le 14 diverse tonalità di cashmere e perline in oro 24KT sono chiaramente visibili, mostrando l’intricato uso di materiali di fascia alta.
BELOW LEFT
Detail under magnifying glass. The 14 different shades of cashmere and 24KT gold beads are clearly visible, showing the intricate use of high-end materials.
IN BASSO A DESTRA
Processo di ricamo del girocollo, che sottolinea il metodo artigianale e l’esperienza richiesta per questo livello di dettaglio.
BELOW RIGHT
Choker embroidery process, which emphasises the craftsmanship and experience required for this level of detail.
Primo piano dell’ago e delle perline: ripresa ingrandita che mostra l’ago che lavora attraverso il ricamo, insieme alle perline in oro 24KT. L’immagine mette in risalto la precisione e la lavorazione manuale.
LEFT
Close-up of the needle and beads: enlarged shot showing the needle working through the embroidery, together with the 24KT gold beads. The image highlights the precision and craftsmanship.
IN BASSO
Avvolgitore di filato in uso mentre divide le rocche, consentendo di preparare più filati contemporaneamente. Quest’attrezzatura viene utilizzata per gestire il filato di conocchia a 4 capi, garantendo una tensione e una miscelazione precise del filo.
BELOW
Yarn winder in use while splitting packages, enabling several yarns to be prepared simultaneously. This equipment is used to handle 4-ply cone yarn, ensuring precise yarn tension and blending.
Macchina per maglieria manuale, utilizzata per progetti speciali che richiedono un’attenzione precisa, che riflette l’uso da parte del marchio delle tradizionali tecniche di maglieria.
ABOVE
Manual knitting machine, used for special projects requiring precise attention, reflecting the brand’s use of traditional knitting techniques.
A DESTRA
Macchina manuale che permette di fare lavorazioni con più precisione e flessibilità di una macchina automatica, perché induce lo spostamento di aghi con intervento umano.
RIGHT
Manual machine that allows machining with more precision and flexibility than an automatic machine, because it moves needles with human intervention.
PASSIONS
Seoul’s new horizons
Cocktail bar dal sapore retro, indirizzi gourmet per palati raffinati: la capitale coreana guarda al futuro con insegne di ristorazione che elevano l’esperienza dell’ospitalità.
E si conferma meta imperdibile anche per i beauty addicted
di
Penelope Vaglini
Metropoli all’avanguardia, Seoul conquista alla prima passeggiata tra le sue vie: dai quartieri più contemporanei circondati da immensi grattacieli alle stradine costellate da caratteristiche case su due piani, tra cui spuntano pluripremiati ristoranti e cocktail bar. Gli appassionati di skincare qui trovano il loro paradiso, facendo visita agli showroom dei marchi più blasonati come Sulwhasoo, di cui alcuni prodotti sono praticamente introvabili in Europa. Anche le hair spa sono molto gettonate e consentono, per poche centinaia di euro, di abbandonarsi a massaggi rilassanti dello scalpo. Ma è chi non rinuncia a un pasto gourmet che a Seoul trova la sua città ideale. Tra gli indirizzi da visitare, Gucci Osteria da Massimo Bottura spicca per la sua combinazione di ricette italiane e ingredienti locali, lavorati dalla brigata dello chef Hyungkyu Jun e accompagnati da una ricca selezione di etichette nostrane. Prima della cena, una pausa
da Zest, cocktail bar presente nella classifica di The World’s 50 Best Bars, consente di godersi un aperitivo all’insegna della sostenibilità e drink zero waste. A pochi passi, nascosto dietro una porta segreta, si trova Alice Cheongdam, proprio di fronte a Le Chamber, cocktail bar con un ampio bancone e poltrone in pelle. Il dopocena è rigorosamente da Villa Records, locale capitanato da Yeongjun Jo - in arte Felix - il cui design retro è merito dell’omonimo brand di arredamento con cui condivide la location (e uno
IN ALTO
Yeongjun Jo, proprietario di Villa Records a Seoul.
ABOVE
Yeongjun Jo, owner of Villa Records in Seoul.
NELLA PAGINA ACCANTO Parco nazionale di Naejangsan a Jeongeup, Corea del Sud. © Getty Images. ON THE NEXT PAGE
Naejangsan national park in Jeongeup, South Korea.
showroom). Bar Cham è invece un locale intimo e accogliente dove l’utilizzo del legno richiama l’architettura tradizionale coreana. Infine, la serata si conclude da Cobbler, cocktail bar all’interno di una villa degli anni ’70, con due banconi disposti su altrettanti livelli, una terrazza e un giardino per concedersi un sigaro mentre si degusta una pregiata etichetta di whisky, brindando al futuro, che a Seoul è già arrivato.
A dynamic metropolis
a cutting-edge metropolis, Seoul captivates at first glance, inviting visitors to explore its vibrant streets—from modern districts lined
with skyscrapers to charming lanes where two-story houses host awardwinning restaurants and cocktail bars. Skincare enthusiasts find their paradise here, exploring flagship showrooms of renowned brands like Sulwhasoo, offering products rarely available in Europe. Hair spas are also popular, offering luxurious scalp massages for a few hundred euros. For gourmets, Seoul is an epicurean haven. Among the must-visit spots, Gucci Osteria by Massimo Bottura stands out, blending Italian recipes with local ingredients masterfully prepared by chef Hyungkyu Jun’s team and complemented by an exceptional selection of Italian wines. Before dinner, a stop at Zest, one of The World’s 50 Best Bars, offers a sustainable aperitif experience with zero-waste drinks. Just a few steps away, hidden behind a
secret door, lies Alice Cheongdam, directly across from Le Chamber—a cocktail bar featuring a spacious counter and plush leather chairs, ideal for unwinding with a drink. After dinner, Villa Records is the go-to spot, helmed by Yeongjun Jo, known as Felix, where a retro design, courtesy of the furniture brand sharing its name and location (with a showroom), sets the scene. For a more intimate vibe, Bar Cham offers a cozy space where wooden accents echo traditional Korean architecture. The evening winds down at Cobbler,
a cocktail bar housed in a 1970s villa with two levels, each featuring a bar counter, plus a terrace and garden where guests can enjoy a fine whiskey and a cigar, toasting to the future—a future that, in Seoul, feels thrillingly present.
Living the outdoor feeling
WOOLRICH BLACK LABEL
La prima collezione Black Label disegnata da Todd Snyder riunisce il know-how del marchio americano con l’estetica contemporanea.
Da un lato Heritage, ispirata ai codici stilistici di Woolrich, dall’altro Technical, realizzata per soddisfare le esigenze dei moderni esploratori.
The first Black Label collection designed by Todd Snyder brings together the heritage of the American brand with contemporary aesthetics.
On the one hand Heritage, inspired by Woolrich’s stylistic codes, on the other Technical, created to meet the needs of modern explorers.
Da un lato capi tecnici, ideali per gli sport invernali, dall’altro proposte sartoriali dove il design italiano incontra la funzionalità
KITON
Le parole chiave sono eleganza, precisione e continuità. Per l’uomo Kiton essere impeccabile è un diktat e per riuscirci si diverte a mischiare colori, grane e volumi per creare combinazioni sempre più all’avanguardia. La collezione invernale del brand si rivolge a materie prime di qualità per un guardaroba che incontra le esigenze quotidiane.
The key words are elegance, precision and continuity. For the Kiton man to be impeccable it’s a diktat and to achieve it he enjoys mixing colours, textures and volumes to create increasingly cutting-edge combinations. The brand’s winter collection turns to quality raw materials for a wardrobe that meets everyday needs.
MONCLER GRENOBLE
Delle diverse anime del marchio, Moncler Grenoble è quella più vicina alle sue radici montane.
La collezione integra perfettamente forma e funzione, e include tutti gli aspetti della vita in montagna: dalle piste da sci ai momenti après-ski e le attività outdoor. Piumini realizzati in maglia e giacche tecniche con dettagli in shearling incontrano i toni pallidi della neve e del ghiaccio mentre la trapuntatura crea un effetto intrecciato Aran su giacche e abbigliamento da sci.
Of the different souls of the brand, Moncler Grenoble is the one closest to its mountain roots. The collection perfectly integrates form and function, and includes all aspects of mountain life: from ski slopes to après-ski moments and outdoor activities. Knitted down jackets and technical jackets with shearling details meet the pale tones of snow and ice while quilting creates an Aran woven effect on jackets and skiwear.
FERRARI
Gli accessori seguono la traiettoria artigianale del marchio del Cavallino Rampante. Come i guanti couture, in versione marrone oppure rossi, che ricordano il mondo del racing ereditato dalla Formula 1.
The accessories follow the artisanal trajectory of the Prancing Horse brand. Like the couture gloves, in brown or red versions, which recall the world of racing inherited from Formula 1.
GIVENCHY
La proposta uomo di Givenchy esplora la dualità del guardaroba pubblico e personale di Hubert de Givenchy: una formalità sartoriale energizzata dalla passione per la nonchalance, l’esuberanza e la seduzione.
The man proposal by Givenchy explore the duality of Hubert de Givenchy’s public and personal wardrobe: a sartorial formality energized by a passion for nonchalance, exuberance and seduction.
TOD’S E WOOLMARK
Tod’s ha unito le sue forze con Woolmark per presentare la Tod’s Field Jacket, giacca 100% in lana Merino Extra Fine certificata Woolmark, il cui tessuto a due strati, arricchito da una membrana impermeabile, assicura la naturale traspirabilità e il calore della lana Merino.
Tod’s has joined forces with Woolmark to present the Tod’s Field Jacket, a 100% Woolmark certified Extra Fine Merino wool jacket, whose two-layer fabric, enriched with a waterproof membrane, ensures the natural breathability and warmth of Merino wool.
PIQUADRO
Il 2024 segna una pietra miliare per Piquadro, azienda fondata negli anni Novanta da un giovane Marco Palmieri. Blue Square, in particolare, si è imposta nel 1999 come la nuova borsa porta computer per gente in movimento. Ogni prodotto della linea riflette la dedizione al comfort e alla funzionalità ma anche l’eleganza del design italiano.
2024 marks a milestone for Piquadro, the company founded in the nineties by a young Marco Palmieri. Blue Square, in particular, established itself in 1999 as the new computer bag for people on the move. Each product in the line reflects the dedication to comfort and functionality but also the elegance of Italian design.
MARC O’POLO
Marc O’Polo continua a spingere sul design responsabile, sviluppando stili progettati per la circolarità. Realizzati con materiali rinnovabili o riciclati, i capi del marchio fondato a Stoccolma sono sinonimo di uno stile di vita contemporaneo che combina modernità e innovazione con uno spirito rilassato.
Marc O’Polo continues to push responsible design, developing styles designed for circularity. Made from renewable and/ or recycled materials, the garments of the Stockholmfounded brand are synonymous with a contemporary lifestyle that combines modernity and innovation with a relaxed spirit.
SANDRO
Borghese, formale. Un po’ istituzionale: è un’estetica che richiama un’uniforme quotidiana quella di Sandro. Con queste derby in pelle lucida, il brand si riconnette con Parigi, traendo ispirazione dall’energia della città.
Bourgeois, formal. A bit’ institutional: Sandro’s is an aesthetic that recalls an everyday uniform. With these shiny leather derbies, the brand reconnects with Paris, drawing inspiration from the energy of the city.
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The scent of history
Con un’eredità speziale che risale a otto secoli fa, Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella è fortemente legata a Firenze e alla famiglia Medici
Officina ProfumoFarmaceutica di Santa Maria Novella affonda le sue radici nel 1221. Nata come convento di frati domenicani, è considerata oggi la farmacia più antica al mondo. La sua eredità speziale è poi legata alla storia di Firenze, e si riconosce in particolare nelle sue preparazioni tradizionali e nelle sue fragranze. Nel 2021, l’Officina ha celebrato i suoi 800 anni di know-how dando nuova veste a otto colonie. Come Melograno Eau de Cologne, lanciata la prima volta a metà degli anni ’60 del 1900, che celebra il frutto dell’abbondanza. Un albero dal forte significato simbolico, reinterpretato da una fragranza speziata e fresca. E poi Fresia Eau de Cologne, con
il suo bouquet puro e cristallino. Il suo fiore compare in molti giardini fiorentini ed è inoltre simbolo di virtù e giovinezza. Nella collezione Eau de Parfum “I Giardini Medicei”, invece, l’Officina ha espresso la sua quintessenza: sei racconti olfattivi, Bizzarria, L’Iris, Magnolia, Gelsomino, Acqua e Quercia, che celebrano le radici botaniche del brand traendo ispirazione dalla bellezza della natura che la famiglia Medici ospitava nei propri giardini. Anna della Rovere
The world’s oldest pharmacy
NELLA PAGINA ACCANTO, E IN ALTO A DESTRA. ON THE NEXT PAGE AND ABOVE RIGHT
Fresia Eau de Cologne, Melograno Eau de Cologne.
A DESTRA
Acqua della collezione Eau de Parfum “I Giardini Medicei”. RIGHT
Water from the collection Eau de Parfum “The Medici Gardens”.
officina profumo-farcaceutica santa maria novella traces its origins back to 1221. Founded as a Dominican friary, it holds the title of the world’s oldest pharmacy. Its apothecary heritage is closely tied to the history of Florence, beautifully reflected in its timeless formulations and signature scents. In 2021, the Officina celebrated 800 years of expertise by giving a fresh twist to eight classic colognes. Among them, Melograno Eau de Cologne – first launched in the 1960s – pays tribute to the pomegranate, a symbol of abundance, through a fragrance reimagined as
a spicy, refreshing blend. Another highlight is Fresia Eau de Cologne, offering a pure, crystalline bouquet inspired by a flower that flourishes in Florentine gardens, representing youth and virtue. The Eau de Parfum collection “I Giardini Medicei” is where the Officina fully expresses itself through six olfactory tales – Bizzarria, L’Iris, Magnolia, Gelsomino, Acqua, and Quercia –that celebrate the brand’s botanical roots, drawing inspiration from the natural beauty in the Medici family gardens.
The italian art of shaving
Nei barber shop milanesi si tramanda, con rituali precisi, il saper fare della routine di bellezza maschile
di Marco Torcasio
Il fascino della tradizione incontra il lusso contemporaneo nell’arte italiana della rasatura. Un’equazione che trova applicazione nel savoir-faire di Eredi Zucca, marchio ispirato all’antica arte dei barbieri milanesi, punto di riferimento per chi cerca eccellenza e maestria. Dai trattamenti ai prodotti per la skincare, passando per le fragranze maschili, ogni elemento
dello store di via Bigli è pensato per esaltare l’identità e lo stile del gentiluomo moderno, in linea di continuità con la tradizione dei barbitonsori. Formule contenenti in media il 94% di ingredienti di origini naturale, a basso impatto ambientale, sono invece parte dell’esperienza negli atelier di Pisterzi a Milano e New York. L’impegno del brand per la sostenibilità abbraccia anche
il design dei saloni, dove le sedute sono rivestite con pelle vegetale e le mantelle prodotte in Italia con materiali riciclati. Piacevole sensorialità, note fresche e luminose caratterizzano poi le formulazioni proposte da Acqua di Parma. La linea “Barbiere” rappresenta la quintessenza del rito italiano nelle barbierie di Roma, Milano, Londra, Madrid, Dubai e Miami. Atmosfere d’inizio secolo, infine, presso l’Antica Barbieria Colla di Franco Bompieri, in via Gerolamo Morone. Qui, farsi curare barba, baffi e capelli è un’esperienza irrinunciabile tra prodotti come il dopobarba al mallo di albicocche o il sapone da barba in crema all’olio di mandorle dolci.
Defining the modern gentleman’s style
in the italian art of shaving, tradition melds seamlessly with contemporary luxury, a combination perfected by Eredi Zucca. This brand, inspired by the age-old craft of Milanese barbers, has become a beacon for those seeking excellence and artistry. From treatments to
Best seller della collezione “Barbiere by Acqua di Parma”. Pennello da barba realizzato a mano in Italia (300 euro). Siero da barba con olio di mandorla dolce e semi d’uva (53 euro).
Colonia, l’Eau de Cologne con note di limone, bergamotto di Calabria e arancia (155 euro).
Best seller from the “Barbiere by Acqua di Parma” collection. Shaving brush handmade in Italy (300 euros). Shaving serum with sweet almond oil and grape seed (53 euros).
Eau de Cologne with notes of lemon, Calabrian bergamot and orange (155 euros).
skincare products and refined fragrances, every detail in the Via Bigli store celebrates the style and identity of the modern gentleman, staying true to classic barbering rituals. Featuring formulas with an average of 94% natural ingredients and low environmental impact, the Pisterzi barber ateliers in Milan and New York offer a sustainable experience. The brand’s commitment to sustainability extends to salon design, with chairs upholstered in plant-based leather and capes crafted in Italy from recycled materials. Acqua di Parma’s “Barbiere” line brings sensory pleasure with fresh, luminous notes, capturing the essence of Italian shaving rituals in Rome, Milan, London, Madrid, Dubai, and Miami. For a timeless journey back to the early 20th century, Franco Bompieri’s Antica Barbieria Colla on Via Gerolamo Morone offers an experience like no other, with apricot kernel aftershave and almond oil shaving cream, the perfect accompaniments to the art of grooming beard, moustache, and hair.
Relax at high altitude
Percorsi olistici, rituali personalizzati, trattamenti signature. Dalle Alpi francesi all’Engadina, soggiornare nei retreat di montagna è un lusso per rigenerare corpo e mente circondati dalla natura
L’amica socievole, utile, portatile, virtuale e interattiva, per esplorare, con il cuore, SPA dopo SPA.
In cima alle vette, il benessere trova la sua più elevata espressione. Lo testimoniano destinazioni capaci di coniugare accoglienza e well being, nel segno dell’eccellenza. Con una sky pool a sfioro di 25 metri e un’area wellness di 7mila metri quadrati, nove piscine indoor e outdoor e otto saune, l’Alpin Panorama Hotel Hubertus è tra le più spettacolari strutture dell’Alto Adige. Fiore all’occhiello è la sky spa “Heaven&Hell”. Qui, le cabine sono eleganti baite alpine e si possono sperimentare trattamenti come il massaggio total body o il rituale che rafforza il sistema immunitario. Alla voce soggiorno di relax risponde anche l’Alta Engadina. Gli ospiti del Kulm Hotel St. Moritz possono rilassarsi nella spa panoramica di 2mila metri quadrati o prenotare la private spa, scegliendo tra trattamenti singoli o di coppia, massaggi, vasca idromassaggio, sauna e bagno turco. Sul versante
francese della catena alpina, un’altra venue del benessere è la spa del Four Seasons Hotel Megève. Snö Eternelle è il trattamento signature, un viaggio nel mondo della skincare ideato da Raphaëlle Monod Sjöström, campionessa del mondo e medaglia olimpica di sci freestyle. Con la sua superba posizione nel cuore
SOTTO
Una cabina all’interno della spa del Four Seasons Hotel Megève. BELOW
A cabin inside the spa of the Four Seasons Hotel Megève.
delle Alpi svizzere, il Grand Hotel Kronenhof vanta poi numerosi servizi. La spa panoramica, aperta anche all’esterno, si affaccia sui ghiacciai del massiccio del Bernina, offrendo agli ospiti un panorama unico. La zona benessere copre un’area di oltre 2mila metri quadrati e si rivolge a chi desidera rigenerare corpo e mente. Posizione altrettanto magica è quella dell’Hotel Chalet Mirabell, sopra i tetti di Merano. La spa è un’oasi di 6mila metri quadrati tra piscina indoor/outdoor e infinity pool esterna di 25 metri, docce emozionali e aromatiche, bagno turco alle erbe, bagno di vapore con acqua salina, saune panoramiche, ice pool panoramica, cinema con sdraio a infrarossi, whirpool esterna e outdoor lounge con caminetto. Da provare il massaggio alpino con le pietre di montagna.
Marco Torcasio
How to regenerate body and mind
at the world’s peaks, wellness reaches unparalleled heights. Luxury escapes now blend refined hospitality with well-being, setting new standards in excellence. With a 25-meter infinity sky pool, a 7,000-square-meter wellness area, nine indoor and outdoor pools, and eight saunas, the Alpin Panorama Hotel Hubertus stands as one of South Tyrol’s most spectacular retreats. Its crown jewel is the “Heaven&Hell” sky spa, where guests can enjoy a full-body massage or an immune-boosting ritual in elegant alpine cabins. In the pristine Engadine heights, the Kulm Hotel St. Moritz invites guests to unwind in a 2,000-square-meter spa or private spa suite with single or couples’ massages, a whirlpool, sauna, and Turkish bath. On the French side of the Alps, the Four Seasons Hotel Megève offers a remarkable wellness
journey with the Snö Eternelle treatment, crafted by Olympic freestyle ski champion Raphaëlle Monod Sjöström. Elevating the alpine spa experience further, the Grand Ho-tel Kronenhof, set against the Swiss Bernina massif, features a 2,000-square-meter spa with panoramic glacier views—a sanctuary for renewing body and mind. Above Merano, the Hotel Chalet Mirabell enchants with a 6,000-squaremeter spa oasis. Guests can revel in the indoor/outdoor pool, 25-meter infinity pool, sensory showers, herbal steam baths, panoramic saunas, ice pool, infrared cinema loungers, outdoor whirlpool, and a cozy lounge with fireplace. The signature alpine stone massage offers a truly alpine escape for the senses.
SOPRA
La sauna dell’hotel cinque stelle Chalet Mirabell ad Avelengo.
ABOVE
The sauna at the five-star hotel Chalet Mirabell in Avelengo.
A DESTRA
Pavimento in marmo, opera d’arte di Yann Masseyeff, panca Kolkhoz, lampada ‘Eole’ in gesso Jesmonite – Galerie Pierre Augustin Rose.
RIGHT
Matt finish marble flooring, square artwork Yann Masseyeff, bench Kolkhoz, lamp ‘Eole’ in Jesmonite plaster – Galerie Pierre Augustin Rose.
NELLA PAGINA ACCANTO
Isola di marmo verde alpino, sgabelli in legno noce Tractor Bassam Fellows, lampada “Sorbet” disegnata da Humbert & Poyet in collaborazione con Pouenat.
ON THE NEXT PAGE
Green alpine marble island, tractor counter stool in walnut from Bassam Fellows, lamp “Sorbet” designed by Humbert & Poyet in collaboration with Pouenat.
HIGH SOCIETY
In the heart of Paris
Marmo di Carrara e legno. Una palette di colori tenui, ma decisi. Così lo studio Humbert & Poyet ha ripensato gli spazi di una casa con vista sulla torre Eiffel
di Roberta Maddalena
Dalla storia di un incontro fortunato, quello tra il monegasco Christophe Poyet e il parigino Emil Humbert, nasce nel 2007 a Monaco lo studio Humbert & Poyet. Tredici anni dopo, questo giovane duo è considerato tra i migliori del Principato e la loro visione gli ha permesso di firmare ristoranti come il Beefbar di Milano e diversi spazi tra cui showroom, uffici, ville, appartamenti e hotel di lusso in città come Parigi, Berlino, Londra, Città del Messico, Dubai e Hong
Kong. Dimore di pregio come questo gioiello di architettura e design nel cuore di Parigi, vista sulla Torre Eiffel, che dopo un intervento di restyling ha fatto innamorare una coppia in cerca della casa perfetta nella Ville Lumière. Se la vista del simbolo parigino per antonomasia non dovesse bastare, basti sapere che, a sud, l’appartamento si affaccia anche sui giardini delle Tuileries. Con due camere da letto, tre bagni, una cucina, sala da pranzo e una zona living, la casa si estende su una superficie di 250 metri quadrati. Protagonista è il marmo di Carrara,
Divano De Sede, poltrone De Jeanneret, camino su misura disegnato da Humbert & Poyet, tavolino “Raku Yaki” disegnato da Emmanuelle Simon, lampada da terra Galerie Glustin, scaffalature in marmo St Laurent con ripiani in legno e bronzo.
Sofa De Sede, arm chairs De Jeanneret, bespoke fireplace designed by Humbert & Poyet, coffee table “Raku Yaki” designed by Emmanuelle Simon, standing lamp Galerie Glustin, built-in shelving framed in St Laurent marble with wooden and bronze shelves.
che troviamo nell’isola della cucina in versione verde alpino. Insieme a diverse opere d’arte di Kelley Walker e Stefan Brüggemann, a definire il carattere della living room è poi un grande divano in pelle color noce: il famoso modello “Tatzelwurm” firmato De Sede. Sabbia, crema, marrone e grigio sono infine i colori predominanti, per una tavolozza cromatica tenue, in armonia con gli ambienti.
An apartment of charm
born from the serendipitous meeting of Monegasque Christophe Poyet and Parisian Emil Humbert, the Humbert & Poyet studio was founded in 2007 in Monaco. Thirteen years on, this dynamic duo is now among the Principality’s most renowned, their visionary approach gracing spaces like Milan’s Beefbar, and a range of luxurious showrooms, offices, villas, apartments, and hotels across Paris, Berlin, London, Mexico City, Dubai, and Hong Kong. One such masterpiece is this gem in the heart of Paris, with a breathtaking view of the Eiffel Tower. After a complete redesign, it captured the hearts of a couple searching for their perfect home in the City of Light. If the Eiffel Tower vista weren’t enough, the apartment also overlooks the Tuileries Gardens to the south. Spanning 250 square meters, it boasts two bedrooms, three bathrooms, a kitchen, a dining room, and a stunning living area. Carrara marble steals the spotlight, featured in the kitchen’s Alpine green island. Artworks by Kelley Walker and Stefan Brüggemann lend flair, while the centerpiece of the living room, De Sede’s iconic “Tatzelwurm” walnut-hued leather sofa, adds sophistication. A palette of sandy, cream, brown, and grey tones ties the interior together in harmonious elegance.
Tavolo in legno su misura disegnato da Humbert & Poyet, sedie Galloti & Radice, lampadario Angelo Leli vintage, applique “Dolly” disegnata da Humbert & Poyet in collaborazione con Pouenat.
Bespoke wooden table Humbert & Poyet, chairs Galloti & Radice, chandelier Angelo Leli vintage, sconce “Dolly” designed by Humbert & Poyet in collaboration with Pouenat.
A superstar on the waves
In un perfetto blend di funzionalità ed eleganza, il Riva 82’ Diva del marchio nautico è stato disegnato per ottimizzare al meglio gli spazi interni ed esterni. Con i suoi 40 mq, è tra i più spaziosi flybridge della categoria
Il Riva 82’ Diva, presentato in anteprima mondiale al Cannes Yachting Festival 2023, è il nuovo modello della gamma flybridge di Riva. Lo yacht ha una lunghezza di 25,29 metri e una larghezza di 6,09. Il progetto è frutto della collaborazione tra Officina Italiana Design e il gruppo Ferretti. Con i suoi 40 mq, il flybridge è tra i più spaziosi della sua categoria, offrendo un’area pranzo, una zona prendisole e una lounge centrale protetta da un hard top in carbonio, che grazie alla sua leggerezza contribuisce alla stabilità della barca. Il beach club a poppa, invece, si distingue per le terrazze abbattibili che estendono la larghezza
Il nuovo modello della gamma flybridge di Riva.
The new model in Riva’s flybridge range.
Il beach club a poppa si distingue per le terrazze abbattibili che estendono la larghezza dell’imbarcazione fino a 9 metri.
The beach club aft is distinguished by folding terraces that extend the width of the boat up to 9 metres.
dell’imbarcazione fino a 9 metri, un’ampiezza solitamente riservata agli yacht di 50 metri. Gli interni, con materiali pregiati e finiture di alta qualità, rispecchiano poi lo stile di Riva. Il salone principale si divide tra area living e zona pranzo rialzata, creando una continuità con l’esterno grazie alle ampie vetrate e alla grande finestra a vetri verso il cockpit. Nel ponte inferiore si trovano invece quattro cabine: l’armatoriale a tutto baglio a poppa dotata di walk-in closet e doppio lavandino, una vip a prua e due doppie per un totale di 8 posti letto. Il Riva 82’ Diva è equipaggiato con due motori MAN V12 da 1800 o 1900 cavalli, che permettono di raggiungere una velocità massima di 31 nodi e una velocità di crociera di 27 nodi.
Benedetta Iovane
A new concept of space
the riva 82’ diva, unveiled at the 2023 Cannes Yachting Festival, is the latest addition to Riva’s flybridge line. Measuring 25.29 meters in length and 6.09 meters wide, this
yacht is a masterpiece born from the collaboration between Officina Italiana Design and the Ferretti Group. With 40 square meters of space, the flybridge is among the most generous in its class, featuring a dining area, sun lounge, and central lounge sheltered by a carbon-fiber hardtop that enhances the yacht’s stability due to its lightweight structure. At the stern, the beach club stands out with fold-down terraces extending the yacht’s width to 9 meters, a dimension usually reserved for 50-meter yachts. Inside, the interiors showcase Riva’s signature elegance, crafted from fine
materials with exquisite finishes. The main salon is split between a living area and a raised dining zone, offering seamless continuity with the outdoors through expansive windows and a large glass panel opening toward the cockpit. The lower deck houses four cabins: a full-beam owner’s suite aft with a walk-in closet and dual sinks, a VIP cabin forward, and two twin cabins, accommodating a total of eight guests. Powered by two MAN V12 engines with either 1800 or 1900 horsepower, the Riva 82’ Diva achieves a top speed of 31 knots and cruises comfortably at 27 knots.
Lo sconto è computato sul prezzo di copertina al lordo di offerte promozionali edicola. La presente offerta, in conformità con l’art.45 e ss. del codice del consumo, è formulata da BFC Media S.p.A. Puoi recedere entro 14 giorni dalla ricezione del primo numero. Per maggiori informazioni visita il sito www.abbonamenti.it/cga
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Beyond cooking
Intelligente, innovativo, rivoluzionario. Il nuovo prodotto di Elica integra cappa, forno e piano a induzione
Ridefinire gli standard del cooking a induzione. Questo l’intento che ha portato Fabrizio Crisà, chief design officer di Elica, a progettare Lhov. Per l’azienda italiana, leader nei sistemi aspiranti, si apre una nuova categoria nel mondo degli elettrodomestici: un prodotto che integra cappa, forno e piano a induzione, capace di rivoluzionare l’esperienza in cucina. Connotato da un’estetica lineare in vetro nero, Lhov, che si è aggiudicato il Compasso D’Oro a giugno 2024, coniuga alte prestazioni, funzioni ispirate al mondo professionale e un potente sistema di aspirazione che, per la prima volta, rimuove odori e vapori non solo dal piano, ma anche dal forno. Il sistema
è dotato di Long Life Filter++, progettati per garantire prestazioni ottimali e capacità di filtraggio degli odori molto superiore alla media (dai 3 ai 5 anni), riducendo inoltre gli sprechi. Anche il forno presenta numerose innovazioni. Fuori, la porta in vetro total black senza maniglia è un capolavoro di estetica e piacevolezza tattile. Dentro, la larghezza della cavità è il 30% più grande dei forni tradizionali e permette di cuocere secondo qualunque necessità. Infine, la tecnologia: il display digitale, intuitivo come quello di uno smartphone, permette di gestire Lhov con un dito. Una vera centrale di comando dotata di connessione Wi-Fi per controllare Lhov da assistente vocale.
Three appliances in one
redefining the standards of induction cooking: this is the vision that led Fabrizio Crisà, chief design officer at Elica, to design Lhov. The Italian leader in air extraction systems introduces an entirely new appliance category, blending hood, oven, and induction cooktop into one revolutionary product that redefines the kitchen experience. With its sleek, minimalist black glass design, Lhov, winner of the Compasso d’Oro in June 2024, delivers top performance, drawing inspiration from professional kitchens. Its powerful extraction system is a game-changer, eliminating odors and vapors from both the cooktop and, for the first time, the oven. Equipped with advanced Long Life Filter++, it guarantees exceptional odor filtration for up to five years, dramatically reducing waste. The oven is a marvel of innovation.
The seamless, handle-free total black glass door elevates aesthetics and tactile pleasure. Inside, the spacious cavity is 30% larger than traditional ovens, offering unmatched flexibility. The technology is equally impressive: a smart, intuitive digital display allows effortless control, as easy to use as a smartphone. Plus, Lhov features Wi-Fi connectivity, enabling control through a voice assistant, making it a true hub for the modern kitchen.
THE DUEL
Il primo incarna l’eleganza senza tempo, il secondo ama sovvertire le regole, e dettarne di nuove. Ma se c’è una cosa che hanno in comune Giorgio Armani e Renzo Rosso è l’aver portato in alto la bandiera del lusso italiano nel mondo, combinando il loro know-how nella moda con grandi doti di leadership. Mentre Armani ha iniziato già da tempo a pianificare il futuro dell’azienda in sua assenza, Rosso sogna ancora di creare un conglomerato del lusso rivale dei francesi Lvmh e Kering perché, come ha detto una volta al quotidiano Financial Times: “Ci vorrebbe un amministratore delegato per il Made in Italy”.
Giorgio Armani Renzo Rosso VS.
Se lo chiamano “Re della moda”, c’è un motivo. Pioniere nella creazione di un approccio genderless, Armani è l’ambasciatore del Made in Italy nel mondo.
Realizza il suo primo paio di jeans all’età di 15 anni con la macchina Singer della madre. A 23 fonda il brand Diesel, oggi parte del gruppo Otb.
STILE A CONFRONTO
Eleganza minimal, comfort, sensualità: dagli anni ’80 lo stilista nutre una profonda attrazione per il Giappone, tanto da dedicargli diverse collezioni di Armani Privè ed Emporio.
Rivoluzionario, a volte sovversivo. Un’alternativa al lusso tradizionale. Si potrebbe riassumere così l’anima di Diesel, marchio partito dal denim per poi abbracciare un concetto di lifestyle a 360 gradi.
IN PORTAFOGLIO
Con il suo gruppo, Armani si focalizza su tre brand di riferimento: Giorgio Armani, Emporio Armani e A|X Armani Exchange. Nel 2016 è stata istituita la Fondazione Giorgio Armani dedicata a progetti di utilità sociale.
Una passione di Giorgio Armani è lo sport. Olimpia è infatti la squadra di basket di Milano di cui è patron dal 2008. Poi il mare: nel 2023 lo stilista ha firmato gli interni e il design del superyacht Admiral 72.
“Gli aggettivi con i quali mi identifico, come persona e stilista, sono: preciso, pignolo, rigoroso, intransigente, leale, costante, determinato, appassionato”.
Only The Brave risale al 2002. Oltre a Diesel, Rosso controlla i marchi Jil Sander, Maison Margiela, Marni e Viktor&Rolf. Otb controlla anche Staff International e Brave Kid e detiene una partecipazione del marchio americano Amiri.
Renzo Rosso nutre un grande amore per il vino. L’ha trasformato in business con Diesel Farm, azienda vinicola sulle colline di Marostica, e Brave Wine, che gestisce gli investimenti nel settore di alta gamma.
“Quando ho cominciato questo lavoro mi sono fatto una promessa: cambiare tutti i pinguini che si vestivano uguali.”
PATRIMONIO
Per Forbes il suo patrimonio ammonta a 12,4
miliardi di dollari.
3,9 miliardi di dollari: ecco il patrimonio netto accumulato finora.