The Lifestyle Journal #21

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LIFEST YLE JOURNAL DIARY OF SLOW LIVING

GREEN ARCHITECTURE: STRAW BALE HOMES BEAUTY: BENESSERE IN ALTA QUOTA FASHION: SOTTOBOSCO LO STILE IN MONTAGNA

Poste Italiane Sped. In A.P. – D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Milano

FOOD: BIRRA ARTIGIANALE

Drew Barrymore la felicità è una scelta

N° 21 luglio - agosto 2013 Costo copertina € 3,50

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EDITORIALE

IAMO AL TERZO NUMERO DEL NUOVO THE LIFESTYLE JOURNAL e manteniamo forte la nostra vocazione a trattare tematiche che incontrino il sentire comune, la necessità di vivere in modo più autentico e consapevole. E’ un sentimento palpabile questo, soprattutto nelle grandi città. Tutti siamo sempre più alla ricerca del vero spirito delle cose, eliminando fronzoli ed eccessi. Poniamo più attenzione al nostro benessere e a quello del mondo che ci circonda. Tutto ciò si traduce nell’orientarsi verso i prodotti naturali, nel ricercare soluzioni meno inquinanti, cibo più sano e in generale nel provare a vivere in modo più slow. Non è un caso infatti che il nostro payoff sia proprio Diary of Slow living, perché questo è il mondo che vi vogliamo raccontare, per diventare il diario di questo stile di vita, un diario dei tempi moderni . Tematiche come la sostenibilità ambientale, le scelte di vita più consapevoli, i viaggi, il design , il cibo e persino la moda, sono dunque tutte affrontate sotto la lente di un vivere più rallentato. Per questo numero estivo, abbiamo voluto seguire il fil rouge della montagna, che rappresenta forse la summa di tale orientamento. Natura da vivere a pieno, sport, itinerari, cibo, moda e bellezza, arte e architettura: tutto nelle nostre montagne parla la lingua dell’autenticità e del vivere sostenibile. Ci piacerebbe ne scopriste alcune eccellenze insieme a noi.

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L I F ES T Y LE JOURNAL DIARY OF SLOW LIVING

Direttore Responsabile GIOVANNA CAPRIOGLIO Progetto grafico BUREAUBUREAU bureaubureau.it Sviluppo grafico e impaginazione SILVIA DEL VESCO Editing RAINING BOOKS Publisher MARCO POLI Hanno collaborato a questo numero: Diana Barbetta Alberto Buogo Daniele Buzzonetti Benedetta Blancato Elisabetta Margheriti Marco Magalini Virginia Simoni Chiara Viola Luca Lagrini Concessionaria di pubblicità MILANO FASHION MEDIA Corso Colombo, 9 - MILANO Tel. +39.02/58153201 info@milanofashionmedia.it Responsabile di testata ERIKA SQUAIELLA esquaiella@milanofashionmedia.it Stampato in Italia presso MC AZIENDA GRAFICA Via XX Settembre - Garbagnate Milanese mcaziendagrafica.it

Anno II, Numero 21 Registrazione del Tribunale di Milano autorizzazione numero 672del 21 dicembre 2010 The Lifestyle Journal è una rivista di edita da Biblioteca della Moda srl Via Alessandria, 8 – 20144 Milano www.thelifestylejournal.it In copertina: Drew Barrymore per Barrymore Wines © wilsondaniels.com Photo credits: Per le immagini senza crediti l’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. L’editore è a piena disposizione per l’assolvimento di quanto occorre nei loro confronti.

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contents N°21 / LUGLIO - AGOSTO 2013 SLOW MOTION SLOW LANE 13 Style L’indice di Higg 14 Tech Lo smartphone diventa fotovoltaico -Un strumento per monitorare il web -Calcola costi e resa e del tuo impianto fotovoltaico -Greenpeace per i piccoli hacker 16 Environment Isole di spazzatura invadono gli oceani 18 Wellness Una doccia fredda puo’ far bene! -Rimedi orientali elisir di bellezza..naturale -Maschere naturali per i capelli 20 Environment Le montagne ci salveranno

24 Cover story Drew Barrymore

THE GUIDE

30 People Waterworld -Tre donne e una vita tra le piante

84 Design

39 Fashion Sottobosco

88 Beauty

45 Architecture Straw bale homes -Abitare la montagna -Andrea Castrignano: ristrutturare in chiave green 56 Travel Pirenei Atlantici on the road Benessere in alta quota 64 Outdoor La corsa più vera 68 Art Photography Corner Carlo Borlenghi: into the wind 74 Cittadellarte Let Eat Bi 78 Food Birra a mano

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87 Arts

90 Books 92 Green 93 Natural remedies 94 Food 96 Food&Wine Travel 98 Fashion 100 Automotive 102 Pets 104 Horoscope


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CONTRIBUTORS

N°21 / LUGLIO - AGOSTO 2013

MARCO MAGALINI

Veronese d’origine, ha studiato Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia, per poi specializzarsi in Luxury goods communication a Milano. Vive e lavora a Milano, dove scrive di mercati e business della moda e del design per magazine come Fashion Illustrated, Design Illustrated, Modaonline e Designspeaking. Sta esplorando anche la strada del product design disegnando, in collaborazione con Barbieri Design Lab e prodotta da Scandola, una collezione di coffee table in marmo: Ottagono.

ALBERTO BUOGO

ELISABETTA MARGHERITI Dottore agronomo, direttore commerciale di Torsanlorenzo Gruppo Florovivaistico e direttore di Agrilazio Ambiente International, si occupa della strategia aziendale, dell’organizzazione di convegni, seminari, workshop e iniziative culturali e della partecipazione a manifestazioni floricole e paesaggistiche.

Architetto, esperto di energia e sostenibilità. Nasce tra le colline del prosecco, nel Trevigiano, si laurea in Architettura a Venezia, dove vive e lavora per un lungo periodo. Trasferito a Milano, si specializza al Dipartimento di energetica del Politecnico. Oggi presta consulenze per la sostenibilità e il risparmio energetico a studi di architettura, società di ingegneria e imprese. Il suo ultimo impegno green lo riporta alle città di mare: la riqualificazione sostenibile dei nostri porti turistici...

DANIELE BUZZONETTI Parmense di origine, ha iniziato l’attività giornalistica nel campo dei motori a Roma, nel 1970. Ha sempre abbinato l’interesse per le corse automobilistiche alla produzione e alla storia. Entrato nella casa editrice del settimanale “Autosprint” nel 1976, ha svolto varie mansioni in redazione e sui circuiti, per concludere come inviato in F.1 fino al 1987. Successivamente è stato vice-direttore del mensile “Auto” e direttore di “Gente Motori”. Ha proseguito l’attività come vicedirettore di “AM-Automese” per poi tornare ad “Autosprint” in veste di condirettore all’inizio degli anni 2000. Contemporaneamente, dal 1998 al 2009, è stato autore di newsletter per conto della Ferrari nell’ambito del Ferrari Challenge.

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VIRGINIA SIMONI

È ideatrice del foodblog Ragoût, una piccola guida al buon cibo, il cui nome deriva dal verbo francese ragoûter, “risvegliare l’appetito”. Food explorer per passione, ama viaggiare anche solo per il gusto di assaggiare piatti nuovi e inaspettati. Ha vissuto per un breve periodo a New York e Hong Kong, dov’è nata l’idea di creare il suo blog. Una volta tornata a Milano, dove lavora come redattrice per la rivista Fashion Illustrated, ha iniziato a cercare nuovi posticini gourmet, ricette e ingredienti di nicchia. È convinta che “non esiste amore più grande di quello per il cibo” (cit. G.B.Shaw). ragoutfood.wordpress.com

TOMMASO STEFANI È fondatore e Art Director di Artistocratic, la galleria online di fotografia d’autore a edizione limitata. Con oltre 90 artisti e 500 opere, rappresenta il canale di riferimento, online e offline, per giovani ed esperti collezionisti che vogliono arricchire la loro ricerca di opportunità di investimento nel mondo della fotografia d’arte. Collaborano con la galleria sia i grandi maestri del ’900 come Ferdinando Scianna, Gian Paolo Barbieri, Franco Fontana, l’Archivio Mario Giacomelli di Sassoferrato, sia artisti contemporanei come Giacomo Costa, Davide Bramante, Maurizio Galimberti. artistocratic.com

Quasi 50 anni e due anime, una da ingegnere e una da naturopata, entrambe rivolte al benessere. Ha conseguito infatti una laurea in Ingegneria meccanica a indirizzo energetico ed è esperto di benessere ambientale (climatizzazione e acustica). Accanto, i titoli di riflessologo (scuola triennale FIRP) e di naturopata (centro HPS a Chemintz - Germania) e l’acquisizione dei fondamenti di Psicologia transpersonale fanno di lui uno specialista in benessere della persona con 15 anni di esperienza. Grazie all’incontro di questi mondi, ha anche messo a punto particolari tecniche energetico-vibrazionali (suoni e colori in banda stretta, quarzi condizionati e altro). studiolagrini.blogspot.it

GINNY alias Chiara Viola

La rima è una parola che esce sincera/Ma con la pochette ed il vestito da sera/E dalla Parker della Ginny con un sorrisetto/Appoggia sul foglio il suo dolce culetto/Per dirvi che ovunque vi portin le stelle/La vita riserva sorprese più belle/E a tutto da sempre c’ è un’unica cura:/ Rider di brutto e senza paura!/Dalla mia casetta sul fiume a Milano/Cerco le stelle allungando la mano,/Amo i pensieri e lo straordinario/ Ho anche un cane ma è immaginario,/Abbino i cappelli agli occhiali da sole/Mi piace la gente che sa quel che vuole./Il caleidoscopio mi fa impazzire:/due volte lo stesso non ti può riuscire…/È questo che adoro a chiunque predire/Che tutto scorre e potrebbe avvenire! unaparolabuonapertutti.it



slow lane RIFLESSIONI SUL MONDO CHE CAMBIA

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Contro lo stress da rientro Tempo di vacanze. Peccato che al ritorno i problemi di sempre saranno lì ad aspettarti: lavoro, traffico, spread… E il tuo prato trasformato in savana. Quest’anno non partire senza aver prima installato Mission. Al tuo rientro, ti accoglierà un prato perfetto. Un problema in meno.

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L’INDICE DI HIGG PER UNA MODA VERAMENTE SOSTENIBILE È NATO UN NUOVO STRUMENTO PER MISURARE LA SOSTENIBILITÀ DEI CAPI DI MODA, SI CHIAMA HIGGS SUSTAINABLE INDEX E OFFRE UNA GRIGLIA DI RIFERIMENTO OGGETTIVA E UNIVOCA PER TUTTI.

ELABORATO DALLA SUSTAINABLE APPAREL COALITION, composta da un gruppo di aziende leader nel settore che credono che le sfide ambientali siano un imperativo nel proprio modello di business, ha come scopo la promozione di un approccio olistico all’analisi degli impatti ambientali di un capo, tenendo conto di tre componenti: brand concept, ovvero quanto è sostenibile il design del capo e il ciclo di vita dei materiali che si andranno ad utilizzare; production waste, che tiene conto di quanti metri di stoffa vengono scartati per necessità di taglio e modellistica e quanti e quali agenti chimici vengono aggiunti al tessuto; facilities module, che prevede un’analisi dei livelli di consumo di acqua ed energia dello stabilimento di produzione e di come vengono trattati i rifiuti. Il test è scaricabile su APPARELCOALITION. ORG ed è accessibile a tutti e allo stesso tempo non permette sconti ad aziende che approfittano di facili operazioni di greenwashing. Si tratta ancora di una versione beta, che hanno già testato molte grosse aziende come Adidas, Gap, H&M, Nike. L’idea è di creare presto anche una versione in cui sarà possibile stampare i risultati sulle etichette degli abiti “testati”. Insomma, attenzione all’eticità dei marchi senza rinunciare allo stile.

Nello sfondo, fotografia di Robin Lasser per Edible Garden Dress Tent by Robin Lasser + Adrienne Pao, 40 x 48 Chromogenic Print, 2012-2013. Commissioned by the Montalvo Art Center, Saratoga, California USA. © Robin Lasser + Adrienne Pao www.robinlasser.com www.adriennepao.com TLJ Diary of Slow Living - 21 — 15 —


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O SMARTPHONE DIVENTA FOTOVOLTAICO La ricerca del fotovoltaico si sta spostando sempre più sulla compattezza, leggerezza e flessibilità dei moduli, per la realizzazione di superfici FV applicabili a oggetti di uso comune, al fine di rendere sostenibili tutte le attività quotidiane. Così, nel prossimo futuro, anche gli smartphone si ricaricheranno grazie a vetri fotovoltaici. L’azienda francese Wysips ha ideato infatti un nuovo tipo di vetro fotovoltaico da utilizzare come copertura per gli smartphone. Con una trasparenza che ha ormai raggiunto il 90%, i nuovi vetri fotovoltaici cominciano a essere utilizzati nelle prime applicazioni pratiche, anche se con performance ancora piuttosto limitate. Il sistema si basa su un trucco ottico, ossia su superfici lenticolari semicilindriche che vengono poste al di sopra dello strato di celle fotovoltaiche del display. In questo modo, da qualunque angolazione si osserva lo smartphone (schermo incluso), le celle sono praticamente invisibili. Una soluzione simile, basata però sugli infrarossi, è al vaglio dei ricercatori del MIT, al lavoro su una pellicola fotovoltaica capace di catturare l’energia del sole e di convertirla in elettricità.

CALCOLA quanto costa e quanto rende il tuo impianto fotovoltaico

Quanto si guadagna con il fotovoltaico? Quanto renderebbe un impianto installato sul tetto della mia casa o della mia azienda? È nata una App per questo. Si chiama Ubisol Progetto Fotovoltaico e permette di simulare il proprio impianto solare e ottenere un preventivo immediato basato sui nuovi incentivi statali del Conto energia erogati dal Gse, il Gestore dei servizi energetici. Il calcolatore di preventivi tiene conto di tutti i parametri del nuovo Conto energia, attivo da maggio 2011 e valido per tutti gli impianti fotovoltaici realizzati entro il 2016. In particolare, famiglie e imprese possono scoprire subito gli incentivi statali di cui potranno usufruire. I passaggi per giungere al preventivo finale sono semplici, accompagnati da immagini ed esempi.

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UNO STRUMENTO INNOVATIVO E PRECISISSIMO PER MONITORARE IL WEB

GREENPEACE per i piccoli hacker

Quanto si guadagna con il fotovoltaico? Quanto renderebbe un impianto installato sul tetto della mia casa o della mia azienda? È nata una App per questo. Si chiama Ubisol Progetto fotovoltaico e permette di per simulare il proprio impianto solare e ottenere un preventivo immediato basato sui nuovi incentivi statali del Conto energia erogati dal Gse, il Gestore dei servizi energetici. Il calcolatore di preventivi tiene conto di tutti i parametri del nuovo Conto energia, attivo da maggio 2011 e valido per tutti gli impianti fotovoltaici realizzati entro 2016. In particolare, famiglie e imprese possono scoprire subito gli incentivi statali che potranno percepire. I passaggi per giungere al preventivo finale sono semplici, accompagnati da immagini ed esempi. TLJ Diary of Slow Living - 21 — 17 —

Netvibes ha creato la prima piattaforma di dashboard personalizzati sul web. Per milioni di consumatori Netvibes.com è il principale strumento al mondo tramite il quale personalizzare e pubblicare tutti gli aspetti della propria “vita digitale”. Per le aziende è invece uno strumento di competitive intelligence e sentiment analysis, molto interessante per media e analisi di brand marketing. Dai dati più strutturati ai gossip sui social network, tutto in tempo reale e a portata di i-Pad, smartphone e laptop, per conoscere, comprendere e anticipare i desideri del cliente in modo scientifico. Contrariamente a quanto si pensa, infatti, la reputazione di aziende, prodotti e operatori della moda e dei marchi di consumo non è fuori controllo con Internet, è anzi possibile analizzare i dati per arrivare ad avere un quadro preciso della percezione del brand, dei prodotti e delle reazioni alla shop-experience o agli eventi proposti, disponibili in gran quantità in rete. La peculiarità di questo software è che ciascuno può costruirsi un vero e proprio “cruscotto” o “dashboard” d’informazioni a video e aggiornarlo a piacimento, per effettuare analisi personalizzate sulle esigenze specifiche di ogni realtà; ad esempio, si possono incrociare i dati della rete social con quelli dei sistemi interni aziendali di sviluppo prodotti, di marketing, di logistica, ecc. Netvibes è disponibile sia in versione privata che aziendale, per consultazioni e analisi personali o business. Ne esistono tre versioni: Basic e gratuita, Premium for One, Premium for Teams, su richiesta. netvibes.com


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QUANTO CI METTONO I RIFIUTI A SMALTIRSI NELL’AMBIENTE? •

Bottiglie di plastica: DA 400 A 500 anni, ma non si degradano mai completamente

Sacchetti di plastica: DA 1 A 20 ANNI

• • •

Bottiglie di vetro: PIÙ DI 600 ANNI

Lattine: DA 200 A 400 ANNI

Sacchetti di carta: DA 6 SETTIMANE A 5 MESI

Reti da pesca: DA 450 A 600 ANNI

Fazzoletti di carta: 3 MESI

Chewingum: 5 ANNI

Cicche di sigaretta: DA 1 A 3 ANNI

Imballaggi alimentari: DA 1 A 5 MESI

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ISOLE DI SPAZZATURA INVADONO GLI OCEANI ORMAI SONO BEN CINQUE LE ISOLE DI RIFIUTI DALLE DIMENSIONI IMPRESSIONANTI CHE SI SONO FORMATE NEGLI OCEANI DELLA TERRA A CAUSA DELLE CORRENTI.

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Isole che non smettono di allargarsi sotto gli occhi di animali inermi che continuano a morire per l’ingestione dei rifiuti stessi. Sono due nel Pacifico, due nell’Atlantico e una nell’Oceano Indiano; sono chiamate “Trash Vortex”, i vortici di spazzatura, e sono composte per il 90% di plastica, che agisce come una sorta di spugna chimica che contiene inquinanti organici persistenti, in quanto la plastica non è biodegradabile, ma fotodegradabile, disintegrandosi in pezzi infinitesimali, fino alle dimensioni dei polimeri. L’indian Ocean Trash Vortex è composto per la maggior parte di palline bianche di plastica che vanno dai 3 ai 5 mm di diametro. Il più grande vortice al mondo è quello nel nord del Pacifico, chiamato “Pacific Trash Vortex”. La sua estensione non è nota con precisione: le stime vanno da 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km² (cioè da un’area grande più della Penisola Iberica a un’area più estesa della superficie degli Stati Uniti), con una profondità di 30 metri e un ammontare complessivo della sola plastica in un totale di 3 milioni e mezzo di tonnellate. L’accumulo si è formato a partire dagli anni 50, a causa dell’azione della corrente oceanica chiamata Vortice subtropicale del Nord Pacifico (North Pacific Subtropical Gyre), dotata di un particolare movimento a spirale in senso orario, che permette ai rifiuti galleggianti di aggregarsi fra di loro.


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UNA DOCCIA FREDDA PUÒ FAR BENE!

APPROFITTATE DELLA STAGIONE ESTIVA PER PROVARE A FARE LA DOCCIA FREDDA E POSSIBILMENTE FARLA DIVENTARE UN’ABITUDINE… PER ALMENO DIECI BUONI MOTIVI. RAFFORZARE IL SISTEMA IMMUNITARIO,

attraverso l’aumento del tasso metabolico che deriva dal tentativo del corpo di scaldarsi. MIGLIORARE LA CIRCOLAZIONE

sanguigna, aumentandone la velocità al fine di portare calore ai nostri organi vitali. REGOLARE LA TEMPERATURA

e rigenerare il corpo; aumentando la produzione interna di calore, il corpo attiva infatti diversi sistemi per proteggersi dal freddo. AIUTARE LA PERDITA DI PESO

e velocizzare il metabolismo, in quanto l’esposizione al freddo stimola la naturale produzione di grasso bruno, che aiuta a bruciare calorie e regola il bilancio energetico dell’organismo. ALLEVIARE LA DEPRESSIONE, poiché l’acqua fredda ha un effetto stimolante sul “punto blu” del cervello, fonte principale di noradrenalina, molto utile per contribuire a combattere la depressione. MIGLIORARE IL MOVIMENTO LINFATICO, responsabile di gran

parte del nostro sistema immunitario, combattendo le malattie ed espellendo i materiali estranei dalle nostre cellule. MIGLIORARE LA RESPIRAZIONE, poiché, per mantenersi caldo, il nostro organismo dilata i polmoni aumentando l’apporto di ossigeno. MANTENERE PELLE E CAPELLI SANI, chiudendo i pori e impedendo loro di intasarsi, nonché rinforzando i capelli e favorendo l’eliminazione di tossine tramite la pelle.

RIMEDI ORIENTALI ED ELISIR DI BELLEZZA… NATURALE

AUMENTARE I LIVELLI DI ENERGIA E BENESSERE, grazie all’aumento del battito

cardiaco che aiuta a risvegliare il corpo.

AUMENTARE LA PRODUZIONE DI ORMONI

sollecitando le ghiandole del nostro corpo. Ad esempio le docce fredde possono essere di grande beneficio per il sistema riproduttivo maschile quando si cerca di concepire un figlio.

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sono ormai le superstar dei prodotti di bellezza anche in Europa.


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ASCHERE NATURALI PER CAPELLI SECCHI

Ė il mercato a confermarlo: da quanto emerge da uno studio effettuato da Mintel, società inglese di ricerche di mercato, presentato in occasione della fiera internazionale In-cosmetics di Bangkok, la Thailandia, nel 2012, ha incrementato del 44% le esportazioni di ingredienti e composti cosmetici nativi in tutto l’Occidente, Europa in testa e si prevede un ulteriore e complessivo incremento delle esportazioni dall’Asia del 34% entro il 2015. Primo tra tutti , per le sue proprietà anti-età, spopola il “basilico sacro”, pianta erbacea aromatica tipica di India e Cina, utilizzata da sempre nel Sudest asiatico per trattamenti viso e corpo ma anche per i capelli.

E ancora, per chiome lucenti come quelle delle donne indiane, sbarca anche nel vecchio continente il Shikakai, Acacia concinna, arbusto asiatico la cui polvere è impiegata fin dai tempi antichi nel subcontinente indiano per la cura dei capelli ma anche come ingrediente chiave della medicina ayurvedica. Infine, il mangostano, Garcinia mangostana, pianta sempreverde tropicale che viene usata per prevenire la formazione delle rughe, migliorare il turgore cutaneo e l’idratazione della pelle. Ritorno all’esperienza orientale e a piante millenarie, dunque, per una bellezza sempre più naturale. TLJ Diary of Slow Living - 21 — 21 —

Spesso d’estate il sole e il vento rischiano di seccare eccessivamente i capelli. Per ovviare a questo problema sono molti i rimedi naturali, gli impacchi e le maschere che possiamo fare in casa. Tra le piante più utilizzate c’è sicuramente il rosmarino che, ridotto in polvere e mescolato ad un tuorlo d’uovo e dell’acqua fredda, diventa un impacco nutriente e rinvigorente. Ancora più semplice l’opzione che vede come ingredienti due tuorli d’uovo mescolati a due cucchiai d’olio d’oliva, ad azione emolliente e lenitiva della cute irritata, e due cucchiaini di miele; oppure un solo tuorlo d’uovo e del succo di limone e persino dell’acquavite. In tutte queste varianti, gli impacchi dovranno essere lasciati agire direttamente sui capelli per almeno 20 minuti e poi risciacquati con acqua tiepida e/o uno shampoo neutro.


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LE MONTAGNE CI SALVERANNO LA FAO, L’ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE PER L’ALIMENTAZIONE E L’AGRICOLTURA, HA INDETTO PER IL PROSSIMO 11 DICEMBRE LA “GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA”. Secondo la FAO, le montagne sono di fondamentale importanza per lo sviluppo sostenibile mondiale, dato che i loro modelli economici e, in linea generale, anche lo stile di vita delle persone che ci vivono puntano, molto più che in altre regioni, alla tutela ambientale, favorendo così lo sviluppo green. La Fao ha spiegato: “Crediamo che questo tema possa accrescere la consapevolezza delle ragioni per cui le montagne rappresentano un punto cruciale dello sviluppo sostenibile globale e di come si dovrebbero dare nuove opportunità alle comunità che vivono in quota, invece di contribuire al degrado degli ecosistemi montani. In particolare, ci teniamo a sottolineare quanto i beni e I servizi che provengono dalle montagne siano essenziali per lo sviluppo sostenibile”. Le montagne rappresentano in totale un quarto della superficie terrestre e sono un patrimonio di biodiversità. Ospitano il 12% della popolazione mondiale e forniscono il 50% dell’acqua disponibile sul Pianeta per vivere, coltivare, produrre energia elettrica. è fondamentale dunque attirare l’attenzione di tutti su questo tema. fao.org > forestry/internationalmountainday

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slow motion PR ENDI I L T EMPO PER . . . ISPIRARTI 24 · Cover story Drew Barrymore: la felicità è una scelta CONOSC ER E PERSON E S PECI A L I 30 · People Waterworld 36 · People Tre donne e una vita tra le piante SCEGLIERE I L T UO ST I L E 39 · Fashion Sottobosco AB ITAR E G R EEN 44 · Architecture Straw bale homes 48 · Architecture Abitare la montagna 55 · Architecture Ristrutturare in chiave green RELAX 56 · Travel Pirenei Atlantici on the road 61 · Travel Benessere in alta quota FAR E SPO RT 64 · Outdoor La corsa più vera LA FOTO G RA FI A D’AUTOR E 68 · Art Photography Corner Carlo Borlenghi ESSERE G R EEN 74 · Cittadellarte Let Eat Bi MANGIAR E “ DI V ERSO” 78 · Food Birra a mano

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DA BAMBINA PRODIGIO A RAGAZZA RIBELLE, OGGI DREW BARRYMORE È UNA BRAVA ATTRICE E PRODUTTRICE CINEMATOGRAFICA, MA SOPRATTUTTO UNA DONNA COMPLETA, CON MOLTE PASSIONI E ALTRETTANTI INTERESSI. LA SUA ESPERIENZA LE HA INSEGNATO UNA COSA... © Phil Thompson / The Interview People - fotografie © wilsondaniels.com

LA FELICITÀ È UNA SCELTA

Incontriamo Drew Barrymore in un’occasione un po’ diversa dal solito: non sta presentando un nuovo film, bensì un vino bianco che ha deciso di produrre in Italia. Drew ha visitato spesso il nostro Paese: Verona, Venezia, Roma... e Cremona, dove ha trovato la cantina Decordi, che vinifica il suo Pinot Grigio delle Venezie. Un vino fresco, facile, che si abbina con moltissimi piatti ed è fantastico come aperitivo. Rispecchia molto bene la personalità di Drew, che infatti ho voluto chiamarlo come lei e usare per il logo lo stemma di famiglia, visto che il payoff dice proprio: “Dalla nostra famiglia alla vostra”. La passione per il nostro Paese e la voglia di ritornare alle cose autentiche sono state il motore principale di questa scelta un po’ speciale. Oggi abbiamo voluto scoprire un po’ più di lei.

NEGLI ANNI ’80 ERI GIÀ UNA RAGAZZINA PRODIGIO A HOLLYWOOD. COME RICORDI QUEL PERIODO ? Credo di avere ballato moltissimo, non so se ho guardato abbastanza telegiornali come avrei dovuto, ma mi sono davvero divertita, godendomi la fine dell’era della dance music.

PER ESEMPIO? Be’, quando superi i trent’anni cominci a realizzare che hai molte passioni che vorresti coltivare, come l’arte, la fotografia, i viaggi, le nuove culture... poi questo lavoro ti prende completamente e le tralasci un po’, ma cucinare, stare in famiglia e con gli amici… a quello non rinuncio.

E COSA TI FA DIVERTIRE ORA? Mi piacerebbe che l’era della dance potesse tornare, sono felice quando tutti ballano! Ora amo cucinare, uscire con gli amici e fare tutte le altre cose che si inizia ad apprezzare dopo i trent’anni.

COSA TI PIACE CUCINARE? Soprattutto cucina vegetariana, ma l’altra sera ho preparato l’aragosta Fra Diavolo... è una ricetta italiana, giusto? Ho fatto l’abbonamento a “La Cucina Italiana”, lo trovo fantastica!

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“Mi piace quando le persone dicono che la felicità è una scelta, ed è vero. Non è sempre la scelta più facile, ma è assolutamente la verità.” QUINDI, OLTRE A ESSERE DONNA DI SPETTACOLO, FAI ANCHE MOLTE ALTRE COSE... Faccio solo cose che mi piacciono (ha anche un marchio di cosmetici, “Flowers” ndr), ma lavorare nel cinema è talmente interessante, nel senso che puoi avere così tante esperienze di vita, che è difficile staccarsene: puoi vivere in posti diversi, ricercare cose diverse e immergerti in una storia così profondamente, che ti senti completamente appagata. Però sì, mi piacerebbe per esempio fare la giornalista di viaggi, anche se viaggio già molto. Scrivo e fotografo sempre di più, per cui ogni tanto fantastico di prendere una strada diversa, ma credo che la scrittura e la fotografia facciano parte del processo creativo. Alla fine riesco a fare un po’ tutte queste cose: è l’aspetto più bello del mio lavoro. CHE TIPO DI FOTOGRAFIA FAI? In realtà ho fatto degli shooting per diversi magazine di moda, come Vanity, VS e V magazine, ed è molto stimolante per una semplice appassionata come me. Ma cerco sempre di fare del mio meglio perché mi piace moltissimo mettermi alla prova.

QUESTA PASSIONE HA CAMBIATO QUALCOSA NEL TUO MODO DI RECITARE? In un certo senso sì, mi piace approcciare i servizi fotografici come una sorta di film, creando una storia dietro gli scatti, trovando un tema e quindi una vibrazione, mettendo della musica... Non so se accade necessariamente il contrario quando recito. RIESCI A FARE UN PARAGONE TRA DIRIGERE E RECITARE? Dirigere è semplicemente perfetto se sei in grado di trasferire nella pellicola tutto quello che ami e per cui hai studiato; per certe persone penso sia un passaggio naturale, ma io ho fatto questo mestiere per tutta la vita, e produrre è stata un’esperienza meravigliosa, ma dopo quindici anni vuoi nuovamente metterti alla prova. Ho sempre voluto dirigere un film, solo non sapevo esattamente come e quando, ma le scommesse si vincono con calma e fermezza. COSA È CAMBIATO NEL CINEMA DA QUANDO HAI INIZIATO A RECITARE TU, DA RAGAZZINA? I social media hanno cambiato tutto, è tutto così veloce ora, un mondo che prende e consuma, è molto diverso. E COME TI HA INFLUENZATO QUESTO CAMBIAMENTO? È VERO CHE NON AMI AFFATTO I SOCIAL? È vero, i social media hanno sostituito il ballo, maledizione! ( ride) Sono costretta a usarli per lavoro, posto i miei servizi fotografici o alcune scene del girato di un film (li utilizza anche per promuovere la sua linea di cosmetici o il suo vino - ndr), ma per quanto riguarda le mia vita provata, proprio non mi piace. Penso però che ci siano degli aspetti positivi: i social fanno circolare più velocemente le notizie e aiutano le giuste cause.

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DATO CHE TI PIACE CUCINARE, POTRESTI USARE I SOCIAL PER POSTARE LE TUE RICETTE, COME GWINETH PALTROW! Ah, lei è fantastica! Vedi, questi sono gli aspetti positivi dei social media, cioè rendere tutti partecipi delle idee positive: è la condivisione. SAPPIAMO CHE TIENI MOLTO ALLA TUA VITA PRIVATA, MA CI DICI COME TI SENTI A ESSERE MAMMA E MOGLIE? È semplicemente meraviglioso! Spero di trovare un equilibrio tra tutte le cose. E QUANTO DIFFICILE È PER TE TROVARLO? Credo sia lo stesso per chiunque, non importa come

sia la tua vita, i sentimenti sono gli stessi. Tutti devono fare che devi fare con te stesso per trovare un equilibrio. SEI IL TIPO DI RAGAZZA CHE LOTTA PER OTTENERE QUELLO CHE VUOLE? Certo, assolutamente, la vita è troppo breve per non farlo, le cose non cadono dal cielo. E COSA CREDI SIA IL MOTORE PIÙ IMPORTANTE DELLA VITA? La ricerca della felicità. Mi piace quando le persone dicono che la felicità è una scelta, ed è vero. Non è sempre la scelta più facile, ma è assolutamente la verità.

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A PARIGI, C’È CHI HA SCELTO DI VIVERE AL RITMO DELLA SENNA. A cura di Benedetta Blancato Foto di Hugo le Touset

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RCHITETTI, REGISTI, INGEGNERI, INFORMATICI, GIOVANI E MENO GIOVANI, in coppia o da soli, hanno tutti deciso un giorno di abbandonare la stabilità di solide fondamenta in cemento per trasferirsi su una péniche, la chiatta per il trasporto delle merci che ancora oggi percorre le acque della Senna. Il modello più diffuso è quello Freycinet, concepito in base alle misure delle chiuse dei canali navigabili del Nord Euro-

pa: 38 metri di lunghezza per 5 di larghezza. Nonostante la loro diversità, alcune costanti fanno di questa eterogenea fauna di abitanti acquatici una sorta di comunità spirituale: la scelta di vivere a contatto con la natura, un feroce bisogno di indipendenza, la necessità di ritagliarsi uno spazio di vita meno caotico. Se li si interroga sul perché abbiano deciso di trasferirsi su una barca, la risposta è raramente quella attesa: è stato

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spesso il caso a giocare il ruolo da protagonista. Come per Rodolphe, che lavora nel cinema ed è spesso in giro per il mondo, o Dominique e Raphaël, lei biologa, lui geologo, che si sono ritrovati proprietari di una péniche a poco più di vent’anni. Grazie al piano di rottamazione voluto dal governo francese all’inizio degli anni ’80, teso a favorire il trasporto delle merci per via ferroviaria, hanno potuto acquistare le barche direttamente dai marinai per poco più


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di 5mila euro e hanno cominciato da lì, con pochi mezzi e molta passione, a costruire il loro sogno. Senza ben sapere cosa aspettarsi, erano fra i primissimi cittadini a tentare l’esperienza. «All’epoca c’era una certa idea di autarchia» dice Rodolphe, «non chiedevamo niente a nessuno, riempivamo i serbatoi con l’acqua filtrata della Senna, l’elettricità era fornita da un generatore a diesel, i marinai ci davano il permesso di occupare il loro posto barca quando erano altrove. Questa idea di libertà era magnifica ma problematica, in realtà non esistevamo per l’amministrazione, eravamo una sorta di entità astratta. Aprire un conto in banca era impossibile, non possedevamo un indirizzo e nessuno capiva bene come catalogarci. Per i primi anni, è stata la padrona del bar dell’isola Saint-Denis a farmi da segre-

taria. La sera passavo da lei e le chiedevo chi mi avesse chiamato, lei annotava messaggi e numeri di telefono, Internet e i cellulari non esistevano ancora. Oggi è tutto diverso, forse è per questo che una scelta del genere può sembrare alla portata di chiunque.» In realtà, scegliere di abitare su una péniche si rivela impegnativo, prima di tutto finanziariamente. I posti barca nei porti di Parigi scarseggiano (in molti sono costretti a ormeggiarsi nelle anse della Senna esterne alla città) e le concessioni possono arrivare a costare al mese più di un affitto, con liste di attesa infinite. «Mi sono iscritto alla lista nel 2004, quando ancora non avevo una barca» dice Charles. «Oggi sono al quindicesimo posto. Aspetto ancora.» Senza parlare dei vincoli imposti dall’Amministrazione fluviale, quella

“la péniche è come una donna capricciosa che richiede attenzioni costanti e una certa arte di arrangiarsi.” TLJ Diary of Slow Living - 21 — 34 —


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VNF (Voies Navigables de France) con la quale ogni abitante si è prima o poi scontrato: al Porto dell’Arsenale per esempio, situato a due passi dalla lussuosa Place des Vosges, viene imposto agli abitanti di partire per almeno due mesi all’anno. Nonostante tutto, l’ampiezza di superfici abitative impensabili a Parigi, dove i prezzi degli immobili sono gonfiati da una bolla speculativa che probabilmente non scoppierà mai, continua ad attirare una nutrita folla di cittadini. «Ma quelli che fanno una scelta dettata dalla convenienza economica non resistono» dice Dominique. «Arrivano e ripartono in meno di un anno. Li chiamiamo i débarqués, gli sbarcati. Non mettono in conto cosa voglia dire realmente vivere in barca, pensano che tutto sia facile e scappano al primo vero problema: una falla, un principio di incendio, una tempesta.» È il caso di Pierre e Nathalie, una coppia di giovani professionisti parigini approdati alla vita da diportisti nel 2010, un bambino nato nel frattempo, che si sono chiesti se ne valesse la pena già il giorno del loro trasloco. «È stato orribile, era pieno novembre e ha piovuto tutto il giorno. In qualche ora ci siamo resi conto che avremmo dovuto ricomprare tutto, non c’era un mobile che entrasse dalla porta della stiva. Siamo stati costretti ad adattarci a un altro modello di vita, farci delle domande diverse. Non è stato facile.» Perché una cosa è certa, la péniche è come una donna capricciosa che richiede attenzioni costanti e una certa arte di arrangiarsi. Dopo qualche mese, si impara come smontare un motore, aggiustare un quadro elettrico o saldare due placche di metallo per evitare di doversi affidare al costo dei professionisti. Ecco perché le stive, un tempo cariche di carbone e grano e che contano in media 250 mq di spazio abitabile, sono IN QUESTE PAGINE DA SINISTRA IN SENSO ORARIO:

Dominique e Raphaël, il rimorchiatore di Pierre e Sylvie, la cucina di Rodolphe.

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oggi trasformate in spazi abitativi unici: non c’è una péniche che assomigli a un’altra. Il recupero e il riciclo degli oggetti più disparati per arredare gli spazi interni risulta ancora la soluzione più intelligente per contenere i costi, e ognuno trova delle soluzioni originali per evitare gli sprechi. Le scelte ecologiche si impongono quasi naturalmente: il materiale più diffuso è il legno, l’unico in grado di adattarsi alle flessioni dello scafo in acciaio che respira al ritmo della temperatura esterna. È proprio abitando sull’acqua che ci si ricorda che Parigi è una città fluviale e il rapporto con la Senna diventa quasi mistico. Attraverso gli oblò, si vede passare una vita insospettata: cigni e papere, navi da

“La cultura della péniche è orale, il sapere si trasmette grazie a quelli che hanno più esperienza di te”

crociera, detriti e tronchi arrivati da chissà dove. «Non rinuncerei per niente al mondo a questa intensità: qui senti davvero le stagioni, hai un rapporto con la natura che ti ripaga di settimane di freddo pungente, quando devi uscire la mattina e fa ancora notte, la passerella è gelata e ti chiedi se non sarebbe meglio poterti gettare immediatamente nei caldi sotterranei della metropolitana» dice Pierre. «Ma ogni volta che torni a casa la sera sei in vacanza. D’estate, con i barbecue, i bagni nella Senna, gli aperitivi sul ponte con i vicini di barca, hai l’impressione che non esista posto al mondo che potrebbe farti altrettanto felice.» Al risveglio si guarda il meteo, si fanno calcoli. Se a Lione piove da qualche giorno, ci si prepara: presto o tardi le acque saliranno anche in prossimità di Parigi. «Ma non sono le piene del fiume a farci paura, quello è per voi terrestri, noi galleggiamo» dice Rodolphe, sorridendo. «Le uniche barche che conosca che sono affondate devono ringraziare le acque municipali: un tubo della lavatrice che si stacca durante un’assenza, per esempio.» Paradossalmente, gli abitanti di questo universo che scorre senza sosta restano immobili. Anche se hanno tutti il sogno di viaggiare con la propria barca, sono rari quelli che rischiano l’avventura. «Li capisco, non è semplice partire con la propria casa, con

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tutto quello che possiedi, un incidente può sempre capitare» dice Rodolphe. «Bisogna conoscere le correnti per passare in mezzo ai piloni dei ponti, sapere in quali punti l’acqua è pericolosa, perché quando una péniche non è carica di tonnellate di merci è facilmente soggetta a un effetto saponetta. Io ho imparato con i marinai, uno di loro mi dava appuntamento sulla Senna perché fossi il suo secondo a bordo (la legge impone la presenza minima di due persone in navigazione, ndr), io mi sedevo accanto a lui e prendevo appunti. La cultura del-

la péniche è orale, il sapere si trasmette così, grazie a quelli che hanno più esperienza di te.» Se hanno mai pensato di tornare a terra? Alain risponde per tutti. «Certo che ci abbiamo pensato, prima o poi. Soprattutto alla nascita di un figlio, o dopo un inverno particolarmente rigido. Ma restiamo, il legame con la Senna è troppo forte. L’unica cosa che ci preoccupa veramente sono i cambiamenti climatici, le primavere che non arrivano più. Stiamo pensando di migrare tutti verso Arles, non sarebbe male fare una comunità di péniches al caldo.»

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DA SINISTRA IN SENSO ORARIO:

dettagli degli interni della péniche di Dominique e Raphaël. (© ph Hugo le Touset)


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ELISABETTA, SILVIA, LIANA: SORELLE, MAMME E DONNE IMPRENDITRICI NEL VIVAIO DI FAMIGLIA. Testi di Giovanna Caprioglio.

TRE DONNE

e una vita tra le piante Non un vivaio qualunque, ma uno dei più importanti in Italia: il Gruppo Florovivaistico Torsanlorenzo, creato dal loro padre Mario Margheriti nel 1978 e fatto crescere negli anni con una grande passione che l’ha portato introdurre un numero vastissimo di piante sconosciute (molte australiane), oltre a tanti nuovi ibridi e cultivar. Oggi a supportare il padre ci sono Elisabetta, la più grande, che segue il reparto commerciale e moltissime iniziative per divulgare la passione delle piante (scrive anche per la nostra rubrica green ndr), Silvia che è responsabile del marketing e comunicazione e Liana, che ha scelto il comparto logistica e acquisti. UNA SCELTA PRESA IN MODO AUTONOMO GRAZIE FORSE ALL’ ARIA CHE AVETE SEMPRE RESPIRATO IN FAMIGLIA... Nostro padre ci ha trasferito la grande passione per le piante per questo lavoriamo con grande determinazione nei tre settori di cui siamo responsabili. COME RIUSCITE E A CONIUGARE I TANTI IMPEGNI DI LAVORO CON QUELLI DELLA FAMIGLIA? Siamo tutte e tre mamme, l’impegno totale in azienda ci porta ad avere tempi stretti da dedicare alla vita privata quindi un’attenta organizzazione e la complicità dei mariti sono fondamentali per un gioco di squadra efficace. OLTRETUTTO VIAGGIATE MOLTISSIMO PER LAVORO… Si la nostra società opera molto anche a livello internazionale, ci occupiamo di arredo urbano e parchi pubblici e privati; così visitando città come Madrid, Parigi, Istanbul, ma anche Amman si

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possono trovare piante di Torsanlorenzo, ne siamo molto orgogliose e cerchiamo di consolidare l’immagine di esportazione Made in Italy che ha reso il nostro settore protagonista a livello internazionale. E VOI VIVETE IN CITTÀ O IN CAMPAGNA? Condividiamo lo stesso casolare nella campagna romana, diviso in tre appartamenti e questo ci permettere di far stare insieme i bambini e darci un reciproco aiuto. Anche se viaggiamo molto per lavoro siamo una bella squadra in generale nella vita, ci accumunano le stesse problematiche e per questo cerchiamo di trovare sempre insieme le soluzioni migliori. QUAL È LA VOSTRA PIANTE PREFERITE E PERCHÉ? Elisabetta: olivo (Olea europaea), sarà per la mia preparazione da agronomo, ma la trovo una delle piante più belle ed importanti per tutta la sua storia. Grazie ai polloni si rigenera sempre e a novembre dalle olive si ricava il prezioso oro giallo (olio). Silvia: camelia, regina dell’eleganza, accompagna i nostri ricordi di bambine, le abbiamo sempre viste con i loro fiori perfetti dalle tante sfumature e rappresentano l’inizio della nostra storia a Torsanlorenzo. Liana: Canfora (Cinnamomum camphora) spezzando un rametto possiamo sentire il classico profumo della biancheria candida riposta nel cassetto, è una delle piante che caratterizzano la nostra produzione con il loro fogliame brillante. Crescono velocemente e per questo rimango affascinata dai grandi esemplari presenti in vivaio.


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TRENTINO ALTO ADIGE Il Trentino Alto Adige è probabilmente la regione simbolo della montagna italiana. Questo meraviglioso territorio offre una natura incontaminata: tra le splendide vette delle Dolomiti si estendono vallate famose nel mondo, come la Val di Fassa e la Val Gardena, nonché le eleganti Alta Badia e Alta Pusteria e la mondana Madonna di Campiglio. Il Trentino Alto Adige è l’ideale sia per una vacanza sportiva sia per chi cerca il relax e una grande tradizione gastronomica. Le famiglie troveranno strutture attrezzatissime per il divertimento dei più piccoli e le coppie ristoranti romantici e bellissime spa. alto-adige.com visittrentino.it

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VENETO Dalle morbide Prealpi alle cime rosa delle Dolomiti Bellunesi, patrimonio dell’Unesco, passando per l’Altopiano di Asiago e quello del Cansiglio, la montagna veneta è davvero magica. Tanta natura, aria cristallina e paesaggi meravigliosi si uniscono alle tradizioni gastronomiche e artigiane, per una vacanza all’insegna del relax, ma anche dello sport e del divertimento. Chilometri di sentieri ideali per trekking e passeggiate, ma anche mountain bike e downhill: nella bella stagione, tutto il circuito Dolomiti Supersky si trasforma in Dolomiti Supersummer, vero e proprio paradiso per gli appassionati delle due ruote. Per chi ama la mondanità, Cortina d’Ampezzo è conosciuta in tutto il mondo per la bellezza della sua vallata e per il lusso sobrio delle sue strutture. veneto.to

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LOMBARDIA A pochi chilometri dalle operose città della pianura lombarda si aprono paesaggi montani ancora incontaminati, dove si conservano le tradizioni di un tempo. La Lombardia offre montagne impervie e spettacolari, ben note agli appassionati di trekking e arrampicata, come le Orobie e le Grigne. Dalla Valtellina alla Valcamonica, da un piatto di pizzoccheri alle incisioni rupestri di epoca preistorica, fino alle terme di Bormio, le montagne della Lombardia vi stupiranno. Paesaggi meravigliosi, parchi e riserve naturali, gastronomia e vigneti in alta quota, per una vacanza fatta di momenti autentici. montagnalombardia.com

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VALLE D’AOSTA Un vero e proprio paradiso per gli amanti della montagna: vette che raggiungono i 4.000 metri, sentieri e arrampicate per tutti i livelli di abilità, enogastronomia e charme, ai quali da qualche anno si aggiungono tante proposte per una “slow holiday”. Cultura e natura, vino, arte ed enogastronomia da gustare lentamente, magari soggiornando negli hotel di charme affiliati. lovevda.it

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STRAW BALE HOMES IL FENOMENO DELLE CASE DI PAGLIA ARRIVA ANCHE IN ITALIA A cura di Alberto Buogo

A RAGIONE PRINCIPALE DELLA DIFFUSIONE DELLE CASE DI PAGLIA È PROBABILMENTE L’ECONOMICITÀ. LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN’ABITAZIONE DAGLI ELEVATI STANDARD QUALITATIVI, CON TEMPI DI COSTRUZIONE E COSTI MOLTO RIDOTTI, HA RESO LE CASE DI PAGLIA UN’ALTERNATIVA VINCENTE RISPETTO ALL’EDILIZIA TRADIZIONALE. SIAMO ANDATI A VEDERE COME SI FA… L’aspetto più rivoluzionario del fenomeno delle cosiddette “case di paglia” è probabilmente il risparmio garantito dall’autocostruzione, ossia la possibilità per il proprietario di eliminare i costi d’impresa e di procedere con le proprie mani alla realizzazione. Con un progetto ben impostato, cotruire è così semplice che anche i profani dell’edilizia possono

cimentarsi nell’impresa... Fondamentali sono la disponibilità di tempo libero e la voglia di investirlo in un grande esercizio di bricolage, una schiera di amici curiosi ma efficienti, una discreta manualità, gli attrezzi base di un pioniere del Far West... e il gioco è fatto! Per vedere se è veramente così, siamo andati a conoscere da vicino un progetto nato in collaborazione con EdilPaglia, una delle prime e più attive associazioni operanti in Italia, e a visitare un cantiere in costruzione. Ci accoglie l’ing. Mariangela Pucci, una delle fondatrici dell’associazione. Oggi è in cantiere per dare alcune indicazioni pratiche agli autocostruttori, che hanno già completato l’ossatura in legno. La casa misura circa 150 mq, ha un solo piano, con tetto a falde, e sarà interamente costruita con il metodo

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greb. Si tratta di una doppia orditura di pilastrini di legno, all’interno della quale vengono posate le balle di paglia; l’orditura viene poi interamente rivestita con intonaco di argilla, calce e sabbia. Mariangela ci spiega il percorso di formazione degli autocostruttori, una coppia sulla trentina che ha seguito i workshop e i corsi organizzati dall’associazione. La formazione, la divulgazione e l’aggiornamento sulle tecniche costruttive sono il primo obiettivo per queste associazioni, perché la conoscenza e lo scambio di esperienze sono i presupposti necessari all’autocostruzione. Il cantiere è occupato e animato da alcuni amici della giovane coppia, che con il passare delle ore si fanno sempre più numerosi. Tutti indossano tute da lavoro. C’è grande tensione tra i presenti: sta per essere posata la prima balla, d’ora in poi questa costruzione diventerà una vera casa di paglia. L’operazione viene conclusa dopo diversi tentativi, poi arriva l’ora di pranzo e la pasticciera del paese, che sa anche “impastare” l’intonaco, ha preparato i tortellini in brodo per tutti. L’autocostruzione richiede un notevole impegno, ma regala il sapore della convivialità, che d’altra parte determina anche i ritmi di lavoro. Quando gli amici arrivati spontaneamente se ne vanno, si rimane da soli: il tempo si dilata in base alle disponibilità dei collaboratori e alle loro capacità. Una squadra di operai

specializzati potrebbe finire la stessa casa in uno o due mesi. Non sono solo i privati ad avvicinarsi a queste associazioni, ma anche le imprese che vogliono specializzarsi e acquisire nuove capacità seguendo le tendenze del mercato. In questo modo possono guadagnare un fattore distintivo che potrebbe aprire nuove opportunità. L’applicazione delle case di paglia infatti non si limita alla villetta unifamiliare, ma si adatta benissimo anche a edifici pubblici di medie dimensioni, come scuole e asili, e a insediamenti di montagna e turistici.

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Se questa tecnica costruttiva si diffondesse anche nel “tradizionale” mercato dell’edilizia, la standardizzazione delle soluzioni e delle modalità di lavoro potrebbe abbassare i costi anche senza ricorrere all’autocostruzione.

In queste pagine da sinistra: la Chalk Hill, in Nevada, disegnata da Arkin-Tilt Architects; straw bale house in California a Sonoma County, dello studio Henry Siegel, un interno di una casa in paglia a Santa Cruz sempre dello studio Arkin Tilt Architects


STRAW BALE HOMES

PER SAPERNE DI PIÙ In Europa arrivano all’inizio del Novecento, fondendo la tecnica carpentiera delle blockhause a quella del metodo Nebraska, Stato insolitamente povero di legname in cui, con la nascita delle imballatrici meccaniche, si è iniziato a costruire muri utilizzando le balle di paglia. Tecnicamente una casa di paglia racchiude tutte le qualità che dovrebbe offrire la più moderna e tecnologica delle abitazioni, a partire dalla sicurezza. Una casa di paglia garantisce infatti un ottimo comportameno antisismico, grazie alla leggerezza e alla flessiblità di strutture e tamponamenti, e un’elevata resistenza al fuoco perché le balle di paglia compressa contengono poco ossigeno e sono protette da uno spesso intonaco. Questi due fattori sfatano subito i principali pregiudizi di ogni Lupo Ezechiele pronto a scommettere sulla precarietà delle case di paglia. Salubrità e comfort termo-igrometrico (temperatura e umidità) sono garantiti ai massimi livelli: tutti i materiali di una

casa di paglia sono atossici, anallergici e naturali; l’elevatissimo isolamento termico, combinato alla traspirazione delle pareti, fanno impallidare la più premiata delle nordiche passive house,, che ha bisogno di sistemi di ricambio d’aria e scambiatori di calore per cambiare l’aria e scongiurare il pericolo di muffe. Il risparmio energetico è quello di una casa in Classe A e, se le ottime prestazioni dell’involucro sono unite a una corretta progettazione bioclimatica, il sistema impiantistico può essere ridotto al minimo, così come i relativi costi di installazione e manutenzione. Proprio il risparmio è la parola chiave. La ricetta è straordinariamente semplice e prevede poche materie prime, facili da trovare e da usare, economiche e naturali: legno, argilla, terra, sabbia, calce, e paglia. La novità è che realizzare una casa di 150 mq può costare solo 70.000 euro. Per la struttura finita sono necessari circa 30.000 euro e le balle di paglia (circa 400 in tutto) costano 1000 – 1.500 euro.

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Di fronte a queste cifre, diventa evidente il peso di quei costi che, a ragione o a torto, rimangono invariati rispetto all’edilizia tradizionale. Da una parte, la posa delle fondazioni difficilmente può essere risolta in autocostruzione; insieme agli impianti elettrici e meccanici, deve rispettare i requisiti di sicurezza e richiede l’intervento di professionisti specializzati. Dall’altra parte, l’apparato delle pratiche burocratiche rimane ridondante, esageratamente dispendioso in termini economici e di tempo. Ma come per tutte le ricette semplici, l’ingrediente fondamentale rimane il cuoco. Uno degli aspetti interessanti delle case di paglia è che mettono in luce l’importanza del progettista: migliore è il progetto, minori saranno i tempi di costruzione e minore sarà lo spreco di materiali. Per esempio, grazie alla progettazione di incastri e nodi in legno, si può ridurre persino l’utilizzo della ferramenta, che rappresenta uno dei componenti più costosi delle strutture.


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abitare la montagna

DUE ESEMPI DI PROGETTI ORIGINALI CHE SI ADATTANO IN MODO DIVERSO AL TERRITORIO CIRCOSTANTE E NE SFRUTTANO LE CARATTERISTICHE NATURALI E AMBIENTALI. Testi di Giovanna Caprioglio.

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ABITARE LA MONTAGNA

UARDANDO QUESTO STRANO CILINDRO CHE SPORGE DALLA ROCCIA, potremmo pensare di essere di fronte a un oggetto extraterreste in equilibrio instabile sulla cima di una montagna. Invece queste immagini rappresentano un esempio di architettura sostenibile che ha fatto ormai il giro del mondo. Tutto ha inizio quando il CAI di Torino e la sua sottosezione universitaria (SUCAI), in occasione dei 60 anni della fondazione della Scuola Nazionale di Scialpinismo, decidono di ristrutturare il vecchio bivacco che dal 1948 era stato edificato sul Ghiacciaio di Freboudze, versante est delle Grandes Jorasses, a 2835 metri di altitudine. Un’opera quasi simbolica, affidata agli architetti Luca Gentilcore e Stefano Testa, che hanno ripensato il concetto di struttura prefabbricata unendo la tecnologia e le tecniche di sostenibilità ambientale alla funzionalità e al comfort necessari ad accogliere chi ama la montagna tanto da raggiungere queste vette mozzafiato. Ne è un segnale chiaro la volontà di mantenere il vecchio nome “Capanna Gervasutti”, in onore del famoso alpinista che nel 1942 aprì per primo, in arrampicata libera, una via di sesto grado su questa parete. Il nome del concept è invece LEAP

(leaving ecological alpine pod), un modulo concepito per funzionare in totale autonomia, pensato per abitare a impatto zero in luoghi naturali e da proteggere. È di questi giorni, infatti, l’apertura del nuovo campo base a 4000 metri per la salita al monte Elbrus in Russia (la cima più alta dell’Europa geografica). I moduli prefabbricati, leggeri al punto da poter essere trasportati da un elicottero di medie dimensioni, sono stati installati rapidamente. L’interno di 30mq ospita un ingresso, una zona soggiorno e due camerate da 12 posti letto, ed è protetto da una scocca in materiale composito, un sandwich di vetroresina e pvc ad alta densità, ricoperto di un multistrato di betulla. Tra questi strati sono stati inseriti sistemi di produzione di energia pulita, sistemi di autodiagnosi e dispositivi sanitari indipendenti, un sensore per il ricambio d’aria meccanizzato, un punto di chiamata di soccorso e un collegamento Internet che permette di avere informazioni in tempo reale sul meteo, di gestire l’organizzazione delle presenze e di attivare uno scambio di informazioni tra gli utenti. Il tutto è alimentato da speciali pannelli solari flessibili posti su tutta la superfice esterna. Una grande conquista di una nuova vetta nel settore dell’architettura e delle nuove tecnologie.

In apertura: Un’immagine dall’alto di Bivacco Gervasutti, con la particolare copertura a pannelli solari. Nella pagina a lato, dall’alto: Due immagini dell’esterno del Bivacco; la sua particolare posizione ha anche ragioni funzionali, in

quanto favorisce lo smaltimento degli accumuli di neve. In basso, un particolare dell’interno, rivestito in multistrato di betulla. In questa pagina in alto: Il disegno tecnico della sezione laterale e della pianta.

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mano dagli architetti: cassette in legno diventano mensole, altri elementi si trasformano in attaccapanni, ognuno colorato in modo diverso. Un altro modo di vivere la montagna senza fronzoli e a stretto contatto con la natura circostante.

In queste pagine, da sinistra in senso orario: Le vetrate della facciata della casa; una visione d’insieme della parte frontale con la copertura a pannelli solari; uno schizzo e la sezione del progetto; il salotto da cui godere della magnifica vista sul comprensorio montano.

EMPRE IN VALLE D’AOSTA, CON UN FEELING MOLTO DIVERSO, ma la stessa ricerca di sostenibiltà ambientale, alle spalle del piccolo paese di Vens, lo studio Albori di Milano ha preso ispirazione dalla perfetta esposizione solare e dalla vista mozzafiato per costruire una “casa solare”. È la luce del sole, infatti, ad alimentare l’intera casa, che è stata studiata con una facciata finestrata – realizzata con vetrate PCM (phase change material) –, che accoglie tutta la luce e la accumula rilasciandola più lentamente. Tutte le stanze interne si affacciano così sul meraviglioso panorama dell’ar-

co alpino che va dal Monte Emilius fino al massiccio del Gran Paradiso e alla Grivola. Gli altri lati sono invece costruiti con un involucro di legno fortemente isolato per mantenerne la temperatura. I pannelli fotovoltaici sul tetto assicurano l’indipendenza energetica; unica altra fonte energetica della casa è la cucina economica alimentata a legna. Un edificio che sembra quasi una casa di bambole, divertente e leggera, aperta su un solo lato, da cui si possono guardare tutte le stanze, e che anche all’interno si presenta molto semplice e colorata, con arredi minimali, spesso di recupero o costruiti direttamente a

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ABITARE LA MONTAGNA

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RISTRUTTURARE IN CHIAVE GREEN

L’IMMOBILIARE IN ITALIA PUÒ RIPARTIRE DA QUI. INTERVISTA AD ANDREA CASTRIGNANO, ARCHITETTO E INTERIOR DESIGNER PROTAGONISTA DI “CAMBIO CASA – CAMBIO VITA”, IL PROGRAMMA IN ONDA SU LA5 IN QUESTI MESI. Di Giovanna Caprioglio

LO SPUNTO PER QUESTA INTERVISTA NASCE DA UN PROGETTO DI ANDREA CASTRIGNANO PRESENTATO IN OCCASIONE DEL SALONE DEL MOBILE DI MILANO E ANDATO IN ONDA NELLA PUNTATA DEL 2 LUGLIO DEL SUO PROGRAMMA. SI CHIAMA HI HOME ED È UN APPARTAMENTO “CAMPIONE” ALL’INTERNO DELLO STUDIO MILANESE DEL DESIGNER, PER DIMOSTRARE COME UN IMMOBILE ANCHE DATATO POSSA ESSERE RISTRUTTURATO IN CHIAVE ECOSOSTENIBILE. COSA PUÒ RACCONTARCI DI QUESTA INTERESSANTE ESPERIENZA? Ho scelto di portare avanti questo progetto perché sono più che convinto che il futuro dell’immobiliare in Italia sia quello di ristrutturare immobili esistenti con una

grande attenzione alla sostenibilità e al risparmio energetico. Uno studio recente afferma che in tutta Italia sono circa 15 milioni le unità immobiliari da riqualificare. Finalmente anche da noi la buona classificazione energetica sta iniziando a essere un valore aggiunto nella definizione del prezzo di un immobile. La struttura che abbiamo scelto era un tipico spazio industriale della Vecchia Milano, classificato in classe G. Siamo riusciti a portarlo in classe A+, grazie a una ristrutturazione attentissima in collaborazione con aziende di grandissima qualità, che hanno dato un taglio quasi artigianale al progetto. QUINDI NON SOLO INFISSI E IMPIANTISTICA CHE AIUTANO IL RISPARMIO ENERGETICO, MA OGNI SINGOLO MATERIALE E PARTICOLARE È STU-

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DIATO IN CHIAVE SOSTENIBILE, GRAZIE ANCHE A UN POOL DI AZIENDE PARTNER… Sì, abbiamo creato una rete di imprese di altissima qualità che hanno reso il progetto unico nel suo genere. Dagli aspetti più tecnici, come la consulenza energetica di Greenville|Kw, l’impianto fotovoltaico della Solar Energy Group e i pannelli radianti Termogrid della ditta Winvent inseriti sotto il pavimento, la pompa di calore della Mitsubishi Electric a bassissimo consumo energetico, passando per i materiali sostenibili di Oikos, il legno ecologico di Greenwood, fino alle illuminazioni a basso consumo di Buzzi e Buzzi e le ceramiche di Villeroy & Boch... C’è persino la galleria d’arte che consiglia le opere più adatte... perché una casa non è terminata finché non ci sono le tende e i quadri alle pareti!


IL GUSTO E LA QUALITÀ DELLE MELE DEL TRENTINO ALTO ADIGE DA MANGIARE E DA BERE È questa l’essenza dell’offerta Leni’s, il nuovo brand degli specialisti dei trasformati di mela, pronto al suo debutto nella GDO Italiana. I primi due prodotti che vedrete nei banchi degli ipermercati saranno le fettine di mela e il succo di mela torbido. Due prodotti semplici e genuini, per un pieno di naturalità sempre a portata di mano: le fettine di mela rossa, gialla e verde, disponibili in bustine da 80 grammi, da conservare in frigo sono perfette da gustare come snack fuori e dentro casa. Garantite con una shelf life di almeno 12 giorni tramite uno specifico trattamento di vitamina C per prevenire l’ossidazione naturale. Il succo di mela torbido, invece, viene proposto nei due formati in vetro da 1 e 0,25 litri, che equivalgono rispettivamente a 10 e 3 mele spremute ed imbottigliate, senza l’aggiunta di acqua, zucchero, conservanti e coloranti. Una gustosa bevanda naturale, 100% mela da bere! Ma non finisce qui..già a partire da questo autunno accresceranno l’offerta Leni’s, molti altri prodotti a base di mela, grazie al lavoro e alla creatività di VOG Products, la azienda proprietaria del marchio Leni’s e leader in Europa nel settore dei prodotti trasformati a base di mela.

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I BAGNI AL LATTE Una delle ultime tendenze in fatto di benessere è in realtà anche uno tra i trattamenti più antichi. Già Cleopatra, Poppea e più tardi Paolina Bonaparte amavano immergersi nel latte d’asina, conosciuto per le sue proprietà idratanti, addolcenti e rigeneranti. Oggi sappiamo anche che questo latte è ricco di Omega6, dal forte potere antietà, e di moltissime vitamine: A, B2, E e un’alta percentuale di C. Inoltre, la ricchezza di sali minerali e oligoelementi come il calcio e il fosfo-

ro aiuta a rinforzare le naturali difese della pelle. Molti sono i centri benessere che propongono come trattamento il bagno al latte. Oltre a quello d’asina, è possibile immergersi in diversi tipi di latte: vaccino, di cavalla, di pecora o di capra. Tutti sono ricchi di proteine, aminoacidi essenziali, minerali e vitamine, e hanno notevoli proprietà emollienti, idratanti e rassodanti. Sono quindi l’ideale per combattere ritenzione idrica, cellulite, smagliature e inestetismi della pelle. Oltre che

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per la cura estetica della pelle, i bagni al latte sono molto utili anche per curare patologie cutanee come la psoriasi. Inoltre, spesso al latte vengono aggiunti altri elementi, come miele o olii essenziali per aumentarne l’efficacia. Si pratica nei centri benessere di tutto l’arco alpino, dalla Valle d’Aosta al Trentino. Per chi si trovasse in Valle d’Aosta, a Champoluc il Relais des Glaciers propone, nel suo grande centro benessere, il “Bagno di Cleopatra” con latte, miele, cannella. Il Lac Salin di Livigno, nel suo centro


BENESSERE IN MONTAGNA

BENESSERE IN ALTA QUOTA

LA VACANZA ESTIVA È SENZA DUBBIO IL MOMENTO IDEALE PER DEDICARSI ALLA CURA DI SÉ. CHI DECIDE DI TRASCORRERLA IN MONTAGNA PUÒ SFRUTTARE LE MERAVIGLIOSE SPA DELL’ARCO ALPINO PER TRATTAMENTI CHE SI ISPIRANO ALLE TRADIZIONI E AI FRUTTI DEL LUOGO. VE NE PROPONIAMO ALCUNI TRA I PIÙ CONOSCIUTI

benessere Mandira SPA, lo unisce ai molti altri trattamenti a base di ingredienti naturali tipici di quelle montagne. L’Hotel Carlo Magno di Madonna di Campiglio lo abbina al miele per un rilassante bagno nella vasca emozionale “nuvola”. A San Cassiano, invece, l’Hotel Fanes ha una zona benessere tra le più attrezzate dell’Alto Adige, e nei suoi 2000mq offre anche questa tipologia di trattamento, oltre a “Vinoble”, una specifica linea dedicata all’uva e alle sue proprietà benefiche.

BAGNO DI FIENO Altro trattamento tipico dei centri benessere dell’arco alpino, soprattutto nelle valli del Trentino Alto Adige, è il bagno di fieno, frutto della tradizione centenaria della cultura contadina del luogo, dove da sempre si usava riposare dalle fatiche della giornata dormendo sul fieno di cui si cibano le mucche. Un’abitudine che si è conservata nel tempo perché l’effetto rinvigorente è davvero straordinario. Così oggi molte Spa lo ripropongono, facendo immergere i propri clienti avvolti in un len-

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zuolo in vasche con letti d’erba spessi 50-60 centimetrim, che raggiungono la temperatura di 40 gradi negli strati superficiali, mentre in profondità possono toccare anche i 70 gradi. Si tratta di un fieno che viene trattato con un metodo “autentico”: viene raccolto all’alba o al tramonto quando è più umido e lasciato poi riposare qualche giorno in vasche per la fermentazione. Anche il mix delle piante che lo compongono è fondamentale: erbe aromatiche e officinali come timo, valerianella, arnica, che lo rendono ideale per la


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cura di artrosi, remautismi e problemi articolari in genere, nonché irritazioni della pelle e stress. Chi si immerge in queste vasche vi resta da un minimo di 15 a un massimo di 30 minuti. La forte sudorazione purifica e al contempo aiuta ad assorbire le sostanze benefiche rilasciate dalle piante. A Cogne, l’Hotel Bellevue, nella sua nuova SPA “Le sorgenti del Gran Paradiso” abbina questo trattamento ai percorsi acquatici e di benessere, per unire il piacere di stare in montagna a quello di immergersi nelle acque montane. A San Cassiano, in Alta Badia, l’Hotel Rosa Alpina lo unisce a trattamenti dedicati, con prodotti a marchio Daniela Steiner. All’Hotel Turm di Fiè allo Sciliar, il bagno al fieno è uno dei trattamenti più richiesti, vista la grande tradizione che lega la zona a questo tipo di cura.

TRATTAMENTI AI FIORI E ALLA FRUTTA Tantissimi centri benessere delle nostre montagne utilizzano anche i frutti del loro territorio per proporre ai clienti succosissimi trattamenti di bellezza. Il Pineta Hotel di Corredo propone percorsi di bellezza alle mele e al ribes nigrum, dalle mele della Val di Non e dal ribes nigrum del Trentino. Quelli alle mele assicurano un effetto tonificante, decongestionante e ringiovanente, mentre quelli a base di ribes sono particolarmente idratanti e lenitivi, e riattivano la circolazione. Il Bio Hotel Hermitage di Madonna di Campiglio, che segue una filosofia basata sulla sostenibilità e la naturalità, offre invece tra le sue cure un trattamento ai fiori di sambuco, che prevede un impacco avvolgente e un massaggio con un olio a base di fitoestratti, per un effetto purificante e rivitalizzante che permette di ottenere un corpo rassodato e purificato.

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Ancora a Madonna di Campiglio, l’Hotel Chalet da Sogno nella sua “Oasi di Sogno” propone un peeling corpo al mirtillo palustre (più conosciuto come cramberry), che garantisce una profonda esfoliazione e, di conseguenza, una importante rigenerazione cellulare della pelle, che appare più liscia e tonica. All’Auberge de La Maison di Courmayeur, invece, si utilizza l’uva nera per un trattamento tra i “Secrets des Alpes” che, grazie alle proprietà dei polifenoli e degli antiossidanti contenuti nell’uva, è una vera e propria cura antinvecchiamento: scrub, avvolgimento e massaggio, eseguiti con preparati ottenuti da uve Muscat, Enfer d’Arvier e Rayon colte ai piedi del Monte Bianco, offrono un vero e proprio elisir di giovinezza. LE ACQUE ALPINE Come non sfruttare le magnifiche proprietà delle acque di montagna, quando si ha la possibilità di farsi coc-


BENESSERE IN MONTAGNA GLI INDIRIZZI ROSAPETRA SPA RESORT Zuel di Sopra 1 Cortina d’Ampezzo (BL) +39.0436.869062 rosapetracortina.it CORTE SPA Via Enrico Mattei, Km. 88 S.S. 51, Borca di Cadore (BL) +39.0435.482527 cortespa.it DOLOMITI WELLNESS HOTEL FANES Via Pecei 19 S. Cassiano (BZ) +39.0471.849470 hotelfanes.it ROMANTIK HOTEL TURM Piazza Chiesa 9 - Fiè allo Sciliar (BZ) +39.0471.725014 hotelturm.it ROSA ALPINA HOTEL&SPA Strada Micura del Rü, 20 San Cassiano in Badia (BZ) rosalpina.it CARLO MAGNO HOTEL SPA RESORT Via Cima Tosa 26 Madonna di Campiglio (TN) hotelcarlomagno.com PINETA HOTELS Via al Santuario, 17 Tavon (TN) +39.0463.536866 pinetahotels.it HOTEL CHALET DEL SOGNO Via Spinale, 37b Madonna di Campiglio (TN) +39.0465.441033 hotelchaletdelsognocampiglio.com

colare in meravigliose SPA? Tutto l’arco alpino offre centri benessere in cui godere dei benefici dell’acqua che sgorga direttamente dalle montagne circostanti. A Sankt Moritz il Kempinsky Grand Hotel Des Bains rinasce proprio dalla stazione termale della cittadina svizzera e riprende questa tradizione offrendo ai suoi ospiti una grande piscina e un percorso di saune, che comprendono la bio sauna, quella alle ebre, la sauna di pietra, quella finlandese, il bagno turco e il laconium. All’Hotel Hermitage di Cervinia si pratica invece un vero e proprio trattamento di idroterapia, che consiste in un potente getto di acqua fredda; è considerato il più energico ed efficace dei trattamenti ad acqua fredda, fortemente tonificante e rinvigorente. Normalmente il trattamento si effettua dopo aver ben riscaldato il corpo con un’intensa attività motoria preparatoria e termina con un massaggio, il tutto per aiutare il tono muscolare. Gli storici Bagni di Bormio offrono

oltre 30 servizi termali suddivisi in sei settori differenti: rilassante, rigenerante, disintossicante, disintossicante in grotta, tonificante e di rinascita, in un contesto emozionante e suggestivo, con una storia di oltre duemila anni, dai Bagni Romani alle grotte secolari, che conducono a una delle sorgenti millenarie, fino alla piscina panoramica all’aperto, che domani la conca di Bormio. Anche le vicine Terme Prè-SaintDidier sfruttano un’altra preziosa fonte termale per offrire piscine e trattamenti con questa purissima acqua. Chi si trovasse a Cortina d’Ampezzo potrà rilassarsi tra le acque della SPA del Rosapetra SPA Resort o alla Corte SPA di Borca di Cadore.

BIOHOTEL HERMITAGE Via Castelletto Inferiore 69 Madonna di Campiglio (TN) +39.0465.441558 biohotelhermitage.it AUBERGE DE LA MAISON SRL Entrèves Courmayeur (AO) +39 0165 86981 aubergemaison.it HOTEL HERMITAGE Via Piolet, 1 - Cervinia (AO) +39.0166.948998 hotelhermitage.com Terme Pré-Saint-Didier Allée des Thermes Pré-Saint Didier (AO) - +39 0165.867272 termedipre.it BAGNI DI BORMIO SPA RESORT Via Bagni Nuovi, 7 - Valdidentro (SO) +39.0342.910131 bagnidibormio.it HOTEL LAC SALIN Via Saroch, 496 - Livigno (SO) +39.0342.996166 hotel-lacsalin.it KEMPINSKI GRAND HOTEL DES BAINS Via Mezdi 27 - St. Moritz (CH) +41 81 838 3838 kempinski.com

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PIRENEI ATLANTICI ON THE ROAD

PIRENEI ATLANTICI on the road DESTINAZIONE PIRENEI ATLANTICI, PER ESPLORARE UN ITINERARIO TRA L’OCEANO E I MONTI A BORDO DELLA NUOVA RENAULT CAPTUR. Testi di Marco Magalini

SAN SEBASTIÀN Capoluogo di Guipúzcoa, è una comunità autonoma dei Paesi Baschi, nella Spagna nord-orientale

S

SAINT-JEAN DE-LUZ Antico villaggio di pescatori, conta 14.232 abitanti ed è molto noto per la caccia alla balena.

IAMO PARTITI alla scoperta dei Pirenei Atlantici con la nuova auto di Renault, la Captur. È una cross over compatta, maneggevole e scattante. Tanto adatta alla “urban jungle” quanto a un percorso montano. L’abbiamo provata in anteprima facendo un percorso nei Paesi Baschi, tra Biarritz e San Sebastiàn. Siete pronti a salire a bordo? 12.30 PARTENZA DA BIARRITZ. DESTINAZIONE: CITÉ DE L’OCÉAN. L’architetto Steven Holl, in collabora-

CITÉ DE L’OCEAN La forma dell’edificio deriva dal concetto spaziale sotto il cielo/sotto il mare (nell’immagine, uno schizzo del progetto)

zione con Solange Fabião, ha progettato un prestigioso edificio contemporaneo immerso nel verde, nei dintorni di Biarritz. La Cité de l’Océan, questo il nome della struttura, è stata premiata nel 2011 a New York con il Design Review, il più prestigioso premio di design in America. Arrivando, si resta quasi folgorati dalla lucentezza dell’edificio che, nella forma, rimanda al mondo del surf. Biarritz è famosa proprio per questo sport e il building è un’onda oceanica aperta sul panorama verdeggiante, che crea un

BIARRITZ In lingua basca viene chiamata Miarritze. È una piccola cittadina nella regione dell’Aquitania

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SARE Comune di frontiera verso la Spagna, fa parte dell’antica provincia basca del Labourd. Da non perdere il Musée du Gâteau Basque (nella foto)


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IL PIATTO da non perdere al Cité de l’Ocean di Biarritz è la Zuppa fredda di avocado con aragosta e dragoncello *

collegamento diretto tra altipiano e mare. Il intermedia Saint-Jean-De-Luz. Questa nostro consiglio è di andare a visitare la strut- cittadina costiera è perfetta per un pit stop tura sia al mattino, per ammirare il contrasto durante un weekend o una vacanza più tra il bianco ottico dell’edificio e il verde del lunga, in coppia o in famiglia. Anticamente prato antistante, sia la sera tardi, per era considerata la Mecca della caccia lasciarsi rapire dai cubi futuristici alle balene, ma nel corso dei secoli illuminati a giorno. Prendetevi ha abbandonato questa tradiuna pausa al Sin Café per prozione cruenta ed è diventata vare le kokotxas de merlu (gole di una famosa località balneare. nasello), un piatto originario Finalmente arriviamo a San dei Paesi Baschi, il morue confite Sebastiàn, la “Perla dell’Ocea(baccalà in olio d’oliva con verno”. Qui, durante l’estate, non dure sottaceto) e l’afrodisiaco mancano i divertimenti e gli cappuccino d’aragosta. eventi culturali, come il festiBIARRITZ 14.30 SALIAMO A BORDO val jazz a luglio e, nel periodo DELLA CAPTUR PER IL di ferragosto, la semana grande, Da piccolo villaggio TEST DRIVE. DESTINAZIOdurante la quale le strade di pescatori, grazie a NE SAN SEBASTIÀN, PAS- Napoleone, divenne meta della città e i numerosissimi SANDO PER SAINT-JEANbalneare di tutti i reali locali sempre aperti sono teDE-LUZ. atro di una festa ininterrotta. Partiamo alla volta di San A fine agosto si svolge il feSebastiàn, prevedendo però come tappa stival della musica classica e a settembre il

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celebre festival cinematografico. Se invece siete tipi sportivi, il velodromo dell’Anoeta, l’ippodromo della Zarzuela e i Fronton (gli stadi di pelota) fanno per voi. 17.00 COCKTAIL ON THE SEA. Tornando verso Biarritz, facciamo tappa al Restaurant Le C a Guéthary, un piccolo comune nel dipartimento dei Pirenei Atlantici, nella regione dell’Aquitania. Questo chiosco è situato proprio tra i monti e il mare, ed è una meta piacevole per un drink. Guéthary, in basco Getaria, viene dal latino “Cetaria” che significa “luogo di salatura”. 18.00 ARRIVO A BIARRITZ: HOTEL DU PALAIS E ROCHER DE LA VIERGE. Arriviamo infine alla bellissima villa con vista sul Golfo di Biscaglia che fu costruita a Biarritz da Napoleone III per la moglie Eugenia e oggi ospita l’Hotel du Palais, perfetto per gli appassionati di golf. D’obbligo un giro al Rocher de la Vierge, la rocca della Vergine:


PIRENEI ATLANTICI ON THE ROAD

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PROCEDIMENTO FRULLA E METTI IN FRESCO: 4 avocado sbucciati + 150 ml di latte 1 litro di brodo di pollo 1 bicchierino di vodka 1 goccia di tabasco qualche foglia di dragoncello qb di succo limone e sale DOPO AVER COTTO L’ARAGOSTA, APRIRLA ED ESTRAI LA CARNE. UNIRE LA POLPA ALLA ZUPPA FREDDA CON 125 GR DI PANNA ACIDA E QUALCHE FOGLIA DI DRAGONCELLO

un suggestivo isolotto roccioso unito alla terraferma da un ponte, il posto più rilassante per sedersi su una panchina e ascoltare il suono delle onde che si infrangono sulle rocce. Se vi trovate a Biarritz a maggio, non potete perdere due eventi cittadini. Innanzitutto, i giorni dedicati al balletto coreografato da Thierry Malandain: “Rendez vous sur le quai de la gare”. Molto coinvolgente è anche il “Festival des Arts de la rue”, il festival delle arti di strada che porta tra le vie de la ville artisti circensi, saltimbanchi, poeti e clown. DAY 2 / DESTINAZIONE: SARE. Partiamo alla volta di Sare, un meraviglioso paesino che si trova sui Pirenei Atlantici, nella regione dell’Aquitania, proprio al confine tra Francia e Spagna. Qui sorge il Musée du Gâteau Basque (Maison Haranea, Quartier Lehenbiscaye). Nato dalla passione di due persone, una amante della cucina e l’altra dell’architettura basca, il Museo dei dolci baschi è un luogo unico. La missione della famiglia che gestisce il museo è quella di dedicare il proprio tempo ai visitatori per condividere con loro le tradizioni culinarie del territorio basco. ... In spagnolo Pirineos, in francese Pyrénées, in occitano Pirenèus, in catalano Pirineus, in aragonese Perinés, in basco Pirinioak. Il solo fatto che una stessa terra venga chiamata in tanti modi diversi ci fa capire quanto sia eterogenea e ricca di sfaccettature, tutte da esplorare.

CAPTUR LIFE IL SUV

COMPATTO PER SPIRITI LIBERI Come contenere lo spazio senza limitare lo spirito wild? È lunga 4,12 metri (6 cm più della Clio), alta 1,57 (+10 cm) e ha un passo di 2,6 metri, con un’altezza da terra di ben 20 cm.

Bagagli da viaggio transoceanico? Grazie al divano posteriore, che scorre per 16 cm, si può modulare il vano di carico da 377 a 455 litri. Abbattendo gli schienali si arriva a una capienza di 1.235 litri.

Spirito green. Anche se non si parla di elettrico, come per Twizy o Zoe, con la modalità ECO si può risparmiare fino al 10% in termini di consumo.

Roarrr... I motori disponibili al lancio sono: il 3 cilindri turbo benzina da 90 cavalli, il diesel 1.5 dCi 90 cavalli con cambio manuale o robotizzato Edc, fino ad arrivare al turbo benzina 4 cilindri 1.2 litri TCe 120 cavalli Edc.

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Nelle fotografie da sinistra a destra: una veduta aerea di Biarritz e esterno di Cité de l’Ocean

L’AUTO CHE CAMBIA PELLE

Il confort a bordo si combina all’hi-tech dell’innovativo sistema di bordo R-Link.

enault Captur è una urban crossover, un’auto compatta e maneggevole che racchiude in sé diverse anime, dal monovolume alla berlina, passando per il SUV. Questo segmento pare l’unico a funzionare, visto che è passato dal 5 al 20% negli ultimi cinque anni. 1,57 metri di altezza, 4,12 di lunghezza e 1,77 di larghezza: questi i numeri che rendono la Captur un crossover compatto, comodo anche per la città. Le versioni disponibili, presentate nella scenografica regione basca, sono tre: una con motore diesel dCi da 90 cavalli e due benzina, TCe da 90 e 120 cavalli. Come si presenta? La forma esteriore è morbida e fluida, priva di angoli netti. Il design gioca sulla contrapposizione tra top leggero, che dà quasi l’idea di viaggiare a cielo aperto, e ali robuste, che conferiscono stabilità alle linee. Le grandi ruote e i 20 centimetri di altezza da terra fanno il resto, dando l’idea di dominare la strada. Altre chicche migliorano il comfort a bordo. Anzitutto è stato installato il sistema hi-tech R-Link, un tablet integrato da 7” posizionato al centro della plancia che, tramite alcune icone touch, permette di accedere alle funzioni di navigatore, connessione telefonica, app multimediali, mail e social. Al secondo posto, i sedili sfoderabili, che permettono di ravvivare gli interni cambiando in qualsiasi momento le fodere, che sono lavabili. Al terzo posto sul podio, la modalità di guida “eco”: una funzione automatica che, se inserita, ottimizza i consumi regolando il clima, le accelerazioni e i consumi.


slowmotion OUTDOOR

LA CORSA PIÙ VERA

CORRERE IMMERSI NELLA NATURA, SENZA CRONOMETRO, SENZA UN AGONISMO SFRENATO E CON ANGOLI DI ITALIA NASCOSTI CHE SI SVELANO AGLI OCCHI. QUESTO È IL TRIAL RUNNING. Di Giovanna Caprioglio - immagini Gore-Tex® Transalpine Run

NO SPORT CHE FINO A POCHI ANNI FA SEMBRAVA UNA DISCIPLINA PER “FANATICI” oggi rappresenta un modo per unire esercizio fisico e contatto diretto con la natura, godendo di paesaggi naturali unici. Il Trial running è una corsa che si pratica soprattutto in montagna, non sui sentieri, ma in percorsi naturali, dove si incontrano ostacoli come massi, radici e altre tipicità morfologiche della zona in cui si sceglie di correre; le distanze percorse sono maggiori di quelle del trekking normale e certamente chiunque voglia approcciarsi a questo sport deve avere un allenamento e una attrezzatura idonei. Il primo elemento da considerare è comunque lo spirito con cui avvicinarvisi: più che uno sport, il Trial Running è una filosofia di vita, un ritorno alle origini, quando l’uomo correva per cacciare e difendersi. Uno sforzo che viene ripagato dal contatto con la natura incontaminata e, perchè no,

anche da un momento conviviale che contraddistingue la fine delle moltissime gare che ogni anno si organizzano sull’arco alpino e su tutto il territorio italiano. Il suo successo è sicuramente legato alla forte sensibilizzazione verso la natura e la possibilità di viverla appieno; ciò non toglie che necessiti di una preparazione adeguata e di attrezzature specifiche. La varietà delle superifici fa sì che il rischio di lesioni o infortuni sia minore rispetto al running praticato sull’asfalto, che dà frequenti problemi di sovraccarico muscolare, però gli ostacoli che si incontrano lungo il terreno richiedono un’attenzione particolare, che si acquisisce con un allenamento mirato e graduale. Per quanto riguarda il materiale da indossare, si può usare lo stesso che si usa quando si corre in città. Bisogna però calcolare che alla fine della tappa è facile che si sia molto più sporchi e bagnati. Grande importanza rivestono le calzature: per tragitti corti e

In queste pagina: uno scatto del fotografo Kelvin Trautman Nelle pagine seguenti, da sinistra: fotografie di Lars Schneider e Kelvin Trautman

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TRAIL RUNNING

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slowmotion OUTDOOR semplici bastano delle scarpe da trekking, ma se le cose si complicano è meglio utilizzare delle calzature specializzate per il trail running, con suole più resistenti e un tessuto esterno che possa evitare di farsi male con gli spuntoni delle rocce. Per percorsi più impegnativi, si può anche aver bisogno di tacchetti leggeri e, ovviamente, di accessori come borse e zaini, bottiglie d’acqua per idratarsi, occhiali da sole e creme di protezione solare. Per quanto riguarda l’allenamento, il programma è certamente diverso rispetto a quello della corsa su strada. Un tipo di terreno diverso significa che devi cambiare lo stile, soprattutto a causa dell’irregolarità del terreno nella maggior parte dei percorsi. Occorre bilanciare con attenzione velocità e sicurezza perché se si va troppo veloce le cadute e gli infortuni sono dietro

l’angolo. Ecco alcuni suggerimenti utili per passare dalla corsa su strada al trail running: 1. Procedere per gradi: i sentieri in genere si fanno sentire di più sul fisico rispetto alle strade, perciò non bisogna al massimo al primo tentativo, ma cercare di aumentare gradualmente la distanza e la velocità in modo da sentirsi a proprio agio sul terreno. 2. Fare delle corse veloci più brevi: i percorsi attraversano vette elevate, il che richiede uno sforzo maggiore. Cercare di non piegarsi, per non impedire all’aria di circolare nei polmoni. Fare corse veloci più brevi aiuta a tenere la schiena dritta e far respirare i polmoni al massimo. 3. Variare allenamento: quando ci si prepara per il trail running, bisogna cercare di alternare corse brevi, veloci ad altre più lunghe e più lente. In questo modo si sarà

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pronti per tutte le fasi di una gara, dai sentieri in salita ai tratti in piano. 4. Tenere gli occhi sul percorso: i sentieri sono pieni di ostacoli, come radici, rami e sassi che non si trovano sulla strada; per questo è importante guardare sempre 4 o 5 passi avanti, in modo da vedere per tempo cosa ci aspetta. 5. Controllare la velocità in discesa: la tentazione di correre veloce in discesa è grande, ma i sentieri possono essere pericolosi, perciò bisogna cercare di rallentare l’andatura per evitare infortuni durante la discesa. Una volta seguito questo allenamento si è pronti a partire; soli o in gara con molti altri appassionati, lo spirito è sempre lo stesso: vivere la montagna in modo diverso, a stretto contatto con la natura e, sebbene costi fatica, questa esperienza sarà indelebile nelle menti di chi l’ha vissuta.


TRAIL RUNNING PER SAPERNE DI PIÙ

LE GARE PIÙ IMPORTANTI DELL’ANNO

L’“UNIONE ITALIANA SPORT PER TUTTI” HA REGOLAMENTATO LE GARE DI TRIAL RUNNING IN QUESTO MODO: 1. GARE PER TUTTI D1 TRACCIATI SU STRADINE, MULATTIERE O COMODI SENTIERI CON LIEVI DISLIVELLI, BEN EVIDENTI CHE NON PONGONO INCERTEZZE O PROBLEMI PER L’INDIVIDUAZIONE DEL TRACCIATO 2. GARE NON PER PRINCIPIANTI D2 SI SVOLGONO SU SENTIERI O SU EVIDENTI TRACCE DI PASSAGGIO CON SEGNALAZIONI ADEGUATE; COMPORTANO ANCHE RIPIDI PENDII E BREVI TRATTI ESPOSTI, MA PROTETTI CON BARRIERE O ASSICURATI CON CAVI E CATENE E ASSISTITI DA PERSONALE SPECIALIZZATO (SOCCORSO ALPINO ECC). 3. GARE PER TRAILER ESPERTI D3 SI SVOLGONO SU PERCORSI GENERALMENTE SEGNALATI MA CON TRATTI DI TERRENO INFIDO E IMPERVIO; AFFRONTANO ANCHE QUOTE ELEVATE E POSSIBILI BREVI TRATTI ROCCIOSI CON IMPORTANTI DIFFICOLTÀ TECNICHE CHE RICHIEDONO ESPERIENZA DI MONTAGNA, BUONA CONOSCENZA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO “ALPINO”, CAPACITÀ DI MUOVERSI SU TERRENI PARTICOLARI.

LAFUMA VOLCANO TRAIL Dal 21 al 28 aprile si è svolta la 10^ edizione del Lafuma Volcano Trail, corsa a tappe organizzata dall’associazione Mandala Trail sui vulcani attivi della Sicilia. www.volcanotrail.it

Distanze: SHORT TRAIL > GARE FINO A 21 KM TRAIL > GARE DA 22 KM FINO ALLA MARATONA ULTRA TRAIL > GARE OLTRE LA MARATONA

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GORE-TEX® TRANSALPINE-RUN 500 atleti provenienti da oltre 30 nazioni saranno impegnati dal 31 agosto al 7 settembre in quella che è una delle più belle e impegnative gare trail running in Europa. Una sfida sempre più emozionante che quest’anno prevede un percorso con un dislivello di oltre 15.000 metri su un totale di oltre 250 km, con la tradizionale partenza da Oberstdorf, in Baviera, e il traguardo in Italia a Laces (BZ). www.transalpine-run.com ENDURANCE TRAIL TOR DES GEANTS L’unica gara che unisce la lunga distanza all’individualità del corridore: vince chi impiega meno tempo gestendosi riposi e fermate ai ristori. E’ anche la prima gara che coinvolge una regione intera, lungo i suoi bellissimi sentieri tra il Parco Nazionale del Gran Paradiso e quello Regionale del Mont Avic. Dall’8 al 15 settembre. www.tordesgeants.it SELLA RONDA TRAIL RUNNING Parte del Salomon Trail Tour Italia, il Sella Ronda è tra I percorsi più suggestivi, coinvolgendo le quattro meravigliose vallate del Trentino Alto Adige . Partenza da Canazei il 14 settembre. www.sellarondatrailrunning.com


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INTO THE WIND CARLO BORLENGHI

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CARLO BORLENGHI

INTERVISTA AL FOTOGRAFO DI MARE E DI VELA PIÙ CONOSCIUTO AL MONDO. LA SUA TECNICA FOTOGRAFICA “SUBAQUEA” HA REGALATO E REGALA SCATTI DI GRANDE IMPATTO EMOZIONALE. SEGUE TUTTI GLI APPUNTAMENTI VELISTICI PIÙ IMPORTANTI, MA NEL CUORE HA ANCORA IL REPORTAGE . Di Giovanna Caprioglio con la collaborazione di Tommaso Stefani, Art Director di Artistocratic

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OGGI È UNO DEI FOTOGRAFI DI VELA PIÙ RICONOSCIUTI AL MONDO, MA QUAL È STATO IL MOMENTO IN CUI HA CAPITO CHE QUESTO TIPO DI FOTOGRAFIA SAREBBE STATA LA SUA STRADA? È stata una scelta casuale: sono nato sul lago di Como e mi divertivo a fotografare i miei amici che regatavano sul lago. In quel periodo sono stato chiamato dalla rivista Uomo Mare Vogue, con la quale ho collaborato per circa 12 anni, fino alla chiusura. Successivamente ho aperto un’agenzia fotografica specializzata nelle foto di mare, SEA&SEE, che ho rivenduto nel 2000 al gruppo Mediatree. QUALI SONO STATI I SUOI MAESTRI O I GRANDI FOTOGRAFI CHE L’HANNO ISPIRATA? Sono partito pensando di dedicarmi a un tipo di fotografia di reportage, e uno dei miei fotografi preferiti era ed è Gianni Berengo Gardin. Riuscire a rubare quel

millesimo di secondo ad attimi di quotidianità mi divertiva molto. Ma non sono riuscito a continuare su quella strada. Il lavoro aumentava e io non avevo più tempo per dedicarmi al reportage o forse non ho avuto il coraggio di mollare tutto e insistere su quello che era la mia vera passione. COM’È CAMBIATA LA FOTOGRAFIA DI VELA NEGLI ANNI? La fotografia è un ambiente in fermento, continua a proporre nuove soluzioni tecniche e si vedono incredibili idee in tutti i campi e settori. Sembra quasi che ogni angolo di inquadratura sia stato esplorato, ma non è cosi, ogni giorno noti che non c’è un limite a nulla. Quando ho iniziato a fare questo lavoro, i fotografi più famosi erano i Beken dell’Isola di Wight in Inghilterra e i Rosenfeld in America. Tutte le barche famose erano state immortalate da queste due famiglie di fotografi. Guardando le loro foto e la bellezza

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delle barche d’epoca che immortalavano veniva voglia di copiare pari pari il loro modo di fotografare. Ma con l’arrivo di barche moderne più veloci, in vetroresina e non più in legno, si era persa quella poesia che le vecchie barche riuscivano a creare. A quel punto decisi di non seguire la strada dei vecchi maestri, ma di trovare un nuovo tipo di lettura per rappresentare le barche a vela. Così ho creato un mio nuovo modo di fotografarle... LE INQUADRATURE DELLE SUE FOTOGRAFIE SEMBRANO SPESSO QUASI SUBACQUEE… Questa idea mi è venuta pensando che nel Mediterraneo il vento e il mare non sono così forti come in altre parti del mondo, e io avevo bisogno di garantire al mio cliente una serie di foto accattivanti, quindi mi sono inventato una macchina subacquea appesa a un palo, con il quale riesco a creare un effetto onda anche in giornate di completa assenza di vento.


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slowmotion ART PHOTOGRAPHY CORNER

“mi sono inventato una macchina subacquea appesa a un palo con il quale riesco a creare un effetto onda anche in giornate di completa assenza di vento.”

CARLO BORLENGHI è il fotografo di mare e di vela più conosciuto al mondo. Nato nel 1956 a Bellano sul Lago di Como, ha iniziato la sua carriera di fotografo seguendo le regate locali. Dal 1983 fotografa le regate di Coppa America: è stato il fotografo ufficiale per le campagne italiane di Italia, Moro di Venezia e Luna Rossa e per il team svizzero di Alinghi. Dal 1994 segue le barche e le imprese di Giovanni Soldini. Ha inoltre coperto diverse edizioni della Whitbread Round the World Race ed è stato il fotografo ufficiale del team Amer Sports, durante la Volvo Ocean race 2001-2002. È fotografo ufficiale degli eventi nazionali e internazionali di Rolex. Nel 1983 riceve il premio “Marian Skubin” per la migliore fotografia sportiva pubblicata in Italia, nel 1986 ha vinto a Parigi il “Grand Prix Professional de la photo de mer” organizzato dalla Camera di Commercio Francese e nel 2007 il Premio “Grand Prix de l’Image Course au large Salon Nautique de Paris”. Sempre nel 2007, riceve dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una targa “per i molti anni di intensa attività a favore del mondo della vela”. Nel 2007, inoltre, espone allo spazio Louis Vuitton di Parigi per la mostra fotografica “Winds and Sails” dedicata alla Coppa America. Nel 2012 la sua prima mostra personale, presso la Marie XVI Arrondisment di Parigi, dove sono state esposte le immagini più significative di Borlenghi, scattate nei suoi trent’anni di carriera.

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CARLO BORLENGHI

LEI È IL FOTOGRAFO UFFICIALE DEGLI EVENTI VELISTICI DI ROLEX, DELLE IMPRESE DI SOLDINI E DI MOLTI ALTRI IMPORTANTI APPUNTAMENTI LEGATI ALLA VELA. QUALE RICORDA CON PIÙ EMOZIONE? Senza dubbio tutte le regate di altura di Rolex sono le più stimolanti, sono ancora le sole occasioni dove puoi trovare condizioni meteo interessanti. Le regate di Giovanni, a livello umano e affettivo, sono le più toccanti. L’atmosfera che ti circonda in banchina poco prima della partenza è magica e intensa. I SUOI REPORTAGE SI SONO SPINTI ANCHE OLTRE LA VELA: DALLA MONGOLIAN BIKE CHALLENGE A UN REPORTAGE SULLA COSTA CONCORDIA. COME SONO STATE QUESTE ESPERIENZE? Tutte le avventure nuove sono una sfida con se stessi e, in un certo senso, più è difficile e meglio è. L’adrenalina riesce a farti fare delle cose che a volte ti stupiscono. La Mongolia è stata dura fisicamente, si

passava dal caldo del deserto alla tempesta di sabbia, al risveglio in tenda con la neve, c’era tutto tranne il comfort. La Costa Concordia l’ho vissuta come un evento nautico triste e ho cercato di non seguire tutta la cronaca del recupero cadaveri e dei famigliari sull’isola, ma semplicemente come un evento nel mondo marino. Penso di essere riuscito a vedere un po’ di “poesia” nella tragedia. IL SUO RAPPORTO CON LA NATURA? Mi piace e mi rilassa molto stare in mare e, anche dopo 30 anni che faccio questo lavoro, nel momento in cui il gommone lascia l’ormeggio mi dimentico di tutti i problemi... poi ho la fortuna di abitare sul lago e lì, pescando o facendo una remata, mi rilasso veramente. È VERO CHE NON SA NUOTARE? Sì, è vero, ed è anche per questo che ho inventato il sistema della macchina subacquea appesa al palo. Erano foto che sognavo di fare ma era impensabile per me mettermi in acqua per fotografare le barche.

ARTISTOCRATIC è la galleria online di fotografia d’autore a edizione limitata. Con oltre 90 artisti e 500 opere, rappresenta il canale di riferimento sia online che offline per giovani ed esperti collezionisti che vogliono arricchire la loro ricerca di opportunità di investimento nel mondo della fotografia d’arte. Collaborano con la galleria sia i grandi maestri come Ferdinando Scianna, Gian Paolo Barbieri, Franco Fontana, l’Archivio Mario Giacomelli di Sassoferrato, sia artisti contemporanei come Giacomo Costa, Davide Bramante, Maurizio Galimberti, Nicola Cicognani. Artistocratic organizza mostre e partecipa a fiere d’arte in Italia e all’estero. artistocratic.com

IN APERTURA: Santa Margherita, 2008 NELLE PAGINE PRECEDENTI DA SINISTRA: Trieste - Young Barcolana, 2003 Rolex - Vento... Como Lake - reflection, 2007 IN QUESTE PAGINE, DA SINISTRA: Sardinia Alexia, 1998 China Cup - Shenzhen, 2008

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slowmotion CITTADELLARTE

CITTADELLARTE FONDAZIONE PISTOLETTO:

Cittadellarte è un nuovo modello di istituzione artistica e culturale che pone l’arte in diretta interazione con i diversi settori della società. Un luogo in cui convergono idee e progetti che coniugano creatività e imprenditorialità, formazione e produzione, ecologia e architettura, politica e spiritualità. Un organismo inteso a produrre civiltà, attivando un cambiamento sociale responsabile, necessario e urgente a livello locale e globale. Cittadellarte è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale, riconosciuta nel 1998 dalla Regione Piemonte e con essa convenzionata. Ha sede a Biella, in un’ex manifattura laniera (sec. XIX), complesso di archeologia industriale tutelato dal Ministero dei Beni Culturali. Via Giovanni Battista Serralunga 27 13900 Biella +39.015.28400 cittadellarte.it

LET EAT BI

IL TERZO PARADISO IN TERRA BIELLESE DA BIELLA AL LOUVRE E RITORNO: il progetto dedicato al cibo e alla terra, ideato a Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e da un ampio partenariato biellese, ha inaugurato a maggio il primo cantiere operativo. Lo scopo del progetto è aggregare, promuovere e contribuire a organizzare le risorse e le attività (saperi, azioni, progettualità) operanti sul territorio biellese il cui denominatore comune siano il cibo e la cura della terra, del paesaggio sociale e naturale, e partire da tali risorse per favorire un meccanismo virtuoso di solidarietà e di inclusione sociale. Il 19 maggio 2013 Cittadellarte è stata luogo di incontri, workshop, laboratori per bambini, mercato dei saperi, videoproiezioni e momenti di convivialità. È stata data l’opportunità agli interessati (proprietari di terreni incolti o sottoutilizzati, orticoltori e frutticoltori amatori, titolari di progetti di inclusione sociale, cooperative sociali, associazioni, portatori

facebook: cittadellarte

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LET EAT BI

In queste pagine, dall’alto in senso orario: Michelangelo Pistoletto nell’Orto delle erbe aromatiche del Terzo Paradiso; l’Orto nel Bosco - partner Let Eat Bi; laboratorio didattico: “l’Orto in cassetta” di saperi, sviluppatori di progetti sostenibili legati alla terra) di interagire e partecipare, di proporsi per collaborare e partecipare al progetto come partner, associati o sostenitori. Il 5 ottobre 2013, l’inaugurazione di Arte al Centro a Cittadellarte sarà un’ulteriore occasione per riaprire al pubblico il cantiere Let Eat Bi. LE COLONNE PORTANTI DEL PROGETTO SONO: La Coltura attraverso la formazione del “Catasto solidale” costituito dai terreni: orti, frutteti, prati, boschi e vigneti, incolti e non; la creazione di una piattaforma online degli orticoltori/produttori amatori aderenti; la creazione del brand Let Eat Bi attribuito ai prodotti agricoli (freschi e trasformati) nel Terzo paradiso in terra biellese, bacino del progetto; l’attivazione a Cittadellarte di luoghi di scambio, baratto, mercato, centri per la trasformazione e la distribuzione. La Cultura attraverso la fondazione dell’“Accademia verde” a Cittadellarte, per l’attivazione di programmi di ricerca, formativi, teorico-pratici, per lo scambio e la produzione di saperi legati ai frutti della terra e per il dialogo e l’interazione tra tutte le discipline che concorrono a un nuovo Umanesimo.

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slowmotion CITTADELLARTE

La Convivialità attivando luoghi di socialità e aggregazione (in primis la sede di Cittadellarte) intorno al cibo: ristorante, spazio eventi, caffè, con menu gastronomici e culturali fusion e glocal. I PARTNER DI CITTADELLARTE PER LA REALIZZAZIONE DI LET EAT BI intendono ripartire dal potenziale produttivo e aggregativo costituito dalla terra come bene comune: territorio coltivato e in disuso o dimenticato, come orti, frutteti, boschi, campi sociali, solidali, urbani, collettivi, di comunità, fino ai terreni degli orticoltori amatori. Da tale ecosistema può generarsi un’offerta di prodotto significativa, che diventi allo stesso tempo concreta occasione di lavoro e strumento educativo per lo sviluppo sostenibile, di

nuovi stili di vita e di buone pratiche atte alla cura e al miglioramento dell’ambiente naturale e sociale generale. Let Eat Bi nasce dalla collaborazione di Cittadellarte con: Orto Del Carcere; Gal Montagne Biellesi; Cooperativa Sociale Raggio Verde Onlus; Società Cooperativa Sociale Il Cammino Onlus; Caritas Diocesana Di Biella; Società Cooperativa Sociale Di Solidarietà Domus Laetitiae Onlus; Società Agricola Cooperativa L’orto Nel Bosco; Associazione Del Castagno; Consorzio Sociale Il Filo Da Tessere Onlus, Cooperativa Sociale Tantintenti; Confcoopertive Biella Vercelli; Ecomuseo Del Biellese; Sapori Biellesi; Docbi; Gasb; Cooperativa La Coccinella, L’orto Etico.

cittadellarte/leteatbi È UN PROGETTO A CURA DI: Armona Pistoletto, Luigi Spina, Alfredo Sunder COORDINAMENTO: Enrico Rey

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slowmotion FOOD

BIRRA A MANO

IN PRINCIPIO C’ERANO LE BIRRE DA BERE DISTRATTAMENTE AL BAR CON GLI AMICI O LA DOMENICA ALLO STADIO, QUANDO LE CITTÀ ERANO TAPPEZZATE DA CARTELLONI CON AVVENENTI SIGNORINE BIONDE CHE TENEVANO IN MANO LATTINE E BOTTIGLIE. Di Virginia Simoni A BIRRA È SEMPRE STATA UNA BEVANDA “DA QUANTITÀ”, PIÙ CHE “DI QUALITÀ”, e gli abbinamenti non si spingevano mai oltre birra-panino o birra-pizza. Pensiamo a grandi eventi come l’Oktoberfest, dove la birra scorre a fiumi e, sebbene sia molto buona, non è certo oggetto di una degustazione attenta. Da qualche anno invece la birra ha assunto una nuova identità, grazie soprattutto all’attenzione dei nuovi mastri birrai, che hanno iniziato a produrre le loro birre artigianali. Pioniere di questa nuova corrente in Italia è Teo Musso, con il suo Birrificio Baladin. Nato a Carrù in provincia di Cuneo da una famiglia contadina, Teo ha sempre avuto un rapporto molto stretto con il proprio territorio. Dopo aver viaggiato molto, torna alle origini e apre il suo pub a Piozzo, paese del

cuneese in cui è cresciuto, iniziando poi a coltivare da sé tutte le materie prime necessarie per produrre la birra autonomamente, tant’è che da gennaio 2012 il Birrificio Baladin è diventato una vera e propria società agricola. Lo scopo principale di questa scelta è stata quella di assumersi la responsabilità in prima persona dell’intero ciclo di produzione delle proprie birre, partendo ovviamente dalla terra. Sostenendo completamente questo ciclo, Baladin produce non solo ricchezza – tante famiglie vivono grazie a questo mondo –, ma anche valori etici. Nel 2006 nasce il concetto di “Filiera Moralmente Controllata” con una sperimentazione di coltura di cereali (orzo distico primaverile) in 4 ettari, a Piozzo. Dal 2007 vengono aggiunti agli ettari piemontesi 10 ettari in Basilicata (regione scelta per le caratteristiche climatiche e del terreno),

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slowmotion FOOD

che diventano 25 nel 2009 e 68 nel 2011. L’obiettivo è quello di arrivare nei prossimi anni a 100 ettari, dedicati all’orzo distico primaverile selezionato per la produzione della birra. Questi terreni sono affittati e coltivati in esclusiva da Birrificio Baladin S.r.l., società agricola che si propone di arrivare a una produzione quanto più possibile “bio” partendo dalla selezione delle sementi, con le quali in una buona stagione si ottengono circa 50 quintali per ettaro di orzo da maltare. Sotto il profilo dell’etica sostenibile si aggiungono altri importanti elementi come, ad esempio, l’eliminazione dei sacchi (il malto viene trasportato sfuso e stoccato in silos). Questo da un lato offre risparmi monetari ed “ecologici” sui trasporti (vi è oltre il 40% di risparmio di volume nei trasporti, con la conseguente riduzione dei mezzi a motore da impiegare su strada) e, dall’altro, facilita la gestione della movimentazione della materia prima nel birrificio, evitando personale di araihC ATal TERIB AN trasportare a mano centinaia disliPsacchi del peso di 25 chilogrammi ciascuno. Baladin ha inoltre un altro primato, avendo realizzato la prima coltura di luppolo in Italia di dimensioni sufficienti per una produzione rilevante di birra. Il sogno di Teo Musso era quello di dare una nuova dignità alla birra. “Volevo diventare un competitor dei vini, e non delle birre industriali. La mia è una birra fatta di

ADMIRAL 32 VIA DEI BIRRAI

Vol. Alc. 6,3% Birra ambrata prodotta con malti aromatici e luppoli cresciuti vicino alla Manica, in Belgio. Il gusto gradevolmente amaro è dato dal luppolo Admiral. LA NAZIONALE BALADIN

Vol. Alc. 6% Birra 100% italiana, ottenuta da materie prime totalmente italiane coltivate dal Birrificio Baladin. Una birra semplice, ma armonica e originale.

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‘NA BIRRETTA CHIARA BIRRADAMARE

Vol. Alc. 4.9% Birra chiara e leggera di colore giallo paglierino ispirata alle Pils ceco-tedesche. Buon tenore di amaro e spiccato sentore di luppolo. TLJ Diary of Slow Living - 21 — 82 —


BIRRA A MANO

Baladin ha come obiettivo quello di arrivare a una produzione quanto più possibile “bio” continua ricerca e ed è una Birra da degustare e amare profondamente.” C’è poi chi chiama la propria birra con un numero che parla da solo: 32 Via dei Birrai. Questa cifra infatti non è scelta a caso, ma corrisponde alla classe di appartenenza della birra secondo la Classificazione internazionale di Nizza, che individua e catego-

rizza prodotti e servizi. Questo birrificio artigianale nasce paradossalmente nella zona del Prosecco di Valdobbiadene, ed è stata sicuramente una bella sfida puntare su un prodotto inusuale per quel territorio. Si differenzia per l’attenzione al design, che ha un ruolo fondamentale nella produzione, decontestualizzando il concetto usuale di “birra”. Oggetti di uso comune divengono must da regalare e collezionare, alla luce di un percorso ecosostenibile in cui tutto diventa riciclabile e si trasforma in un articolo di culto: i tappi si tramutano in portachiavi, gli scatoloni in efficaci pareti colorate oppure, se scomposti, in divertenti espositori o semplici sottobicchieri. Anche la moda entra a far parte del mondo di 32. Ne è un esempio il progetto dello zainetto in lino con intarsi in pelle conciata al vegetale, che diventa un innovativo contenitore per 6 birre e un pratico zainetto da viaggio. A Roma, poi, è nata una piccola realtà che ci mette letteralmente il cuore. Nel 2005 Elio Miceli e Massimo Salvatori aprono un piccolo brew pub a Ostia, per poi creare a Fiumicino lo stabilimento della loro “Birradamare”. Il loro proposito principale è “produrre birre di qualità senza compromessi, cioè produrre solo birre integrali non pastorizzate”. Non raccontano molto di sé, lasciano che la passione e l’amore parlino per loro attraverso le birre, che hanno nomi divertenti come: ’Na Birretta, ’Na Bio, Shock, Onda bionda. Grazie a queste piccole grandi realtà, oggi molti ristoranti propongono la carta delle birre, ed è facile trovare in enoteca o al supermarket birre di ottima qualità. Grazie a questa “rivoluzione bionda” possiamo degustare birre da veri intenditori, e abbinarle a cibi più raffinati.

DA SINISTRA IN SENSO ORARIO

Teo Musso, fondatore del Birrificio Baladin; i tre soci titolari di 32 Via dei Birrai, da sinistra: Fabiano Toffoli, Loreno Nichielin, Alessandro Zilli; il team fondatore di Birredamare e la loro ‘Na Birretta chiara. TLJ Diary of Slow Living - 21 — 83 —


P


the guide BREVIARIO ILLUSTRATO DEL RALLENTAMENTO · 84 · Design Relax In Altitudine · 88 · Prendersi cura di sè Sole: proteggersi in montagna| Raggi anti-stress i solari adatti per un’abbronzatura perfetta che ti proteggono | 4 olii per i vostri momenti di relax a casa come in spa · 90 · Books Alberi dal mondo | 100 contemporary green buildings | Cycle Chic · 92 · Curare le Piante La Rosa canina · 93 · Curarsi naturalmente Integratori naturali per un vivere sano · 94 · Mangiare bene Colto e mangiato · 96 · Food&Wine Icewine | Yves Perraillon | Miele Thun · 87 · Arts Artesella · 97 · Viaggiare Chalet Fanes | Le Coq au Vin | Lemongrass · 98 · Fashion Eastpak: viaggio su misura|Valextra: chic a tutti i costi |Rimowa: valige antifurto · 100 · Muoversi ad aria Citroën C3 Hybrid| Subaruxvhybrid | anche le Nissan Juke e Qashqai passano al gpl amico del verde · 102 · I nostri animali Pet sharing - Tutti al mare -Vacanze da cani · 104 · Conoscere le stelle Oroscopo dell’estate Nello sfondo fotografia di Jim Golden: © Jim Golden / Styling: Kristin Lane jimgoldenstudio.com

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the guide DES IG N

RELAX IN ALTITUDINE

SERRALUNGA

TIME OUT Questa chaise longue, progettata da Rodolfo Dordoni per l’azienda biellese, è perfetta sia per l’uso interno che per l’esterno. La struttura è in polietilene lineare a bassa densità, 100% riciclabile e resistente agli urti, mentre il telaio è in acciaio inox.

RODA

HARP 304 La classica seduta a corde trova nuova vita in questa versione realizzata artigianalmente. Il progetto si fonda sulla neutralità del disegno, che lascia spazio al colore dei cuscini e all’aria, che passa attraverso le corde

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EMU

IVY Una serie di soggiorni industriali interamente realizzati in acciaio. Giochi di vuoto e pieno, apparente rigidità, ma estrema comodità sono gli elementi essenziali sui quali ha giocato Paola Navone. La versione pouff di sera si trasforma in una fonte di illuminazione grazie all’energia solare.


the guide DE SIGN

C

ON I PIEDI PER TERRA, MA A

TREMILA METRI DI ALTEZZA. IL RELAX IN ALTA QUOTA È UNO DEGLI OBIETTIVI PRINCIPALI PER CHI, D’ESTATE, SCEGLIE DI TRASCORRERE LE VACANZE IN MONTAGNA. ABBIAMO SCELTO 7 SOLUZIONI CONFORTEVOLI PER FARSI COCCOLARE ALL’OMBRA DI QUERCE SECOLARI, VETTE INNEVATE O… SUL TERRAZZO DI CASA.

DEDON SWINGREST Poco distante da Luneburgo, una pittoresca cittadina medievale immersa nella campagna vicino ad Amburgo, in Germania, risiede il quartier generale di Dedon, ospitato all’interno di un casale vecchio di 200 anni. Il marchio, specializzato in outdoor, realizza una grande seduta sospesa a mo’ di altalena, Swingrest. Il progetto originale di Daniel Pouzet e del socio Jean Marie Massaud era stato pensato per gli ampissimi spazi delle ville di Dedon Island, un resort a Siargao nelle Filippine. Del concept iniziale, ispirato a un nido sospeso (Nestrest era il nome di questo primo progetto a forma di goccia), è stata mantenuta la forma a coppa della base, ampliata per accogliere più ospiti. Il risultato è un divano a sospensione la cui struttura in tubolare è rivestita in corda naturale, perfetto per una terrazza, un’intima veranda o il parco dello chalet montano.

ETHIMO

LOUNGE BED ESSENZA È un letto a baldacchino comodo e scenografico, essenziale e moderno. La struttura in teak è arricchita da leggere tende in puro lino, che lasciano trapassare la luce. L’atmosfera è naturale, intima e avvolgente

KETTAL

COTTAGE Patricia Urquiola disegna questa casetta in legno: un letto matrimoniale all’aria aperta, ma al riparo dal sole diretto, nel quale rilassarsi in tutta comodità, dormire coccolati da un panorama mozzafiato o leggere un libro.

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UNO PIÙ

AMACA AMANDA L’amaca autoportante Amanda, dell’azienda Unopiù, è perfetta per il terrazzo o il giardino. La struttura è in legno lamellare, mentre la rete e il cuscino sono in cotone 100% bianco grezzo.


the guide SC E LTI DA TLJ

ESSENT’IAL

NASCE DA UNA TIPOLITOGRAFIA UN BRAND DI DESIGN ECOSOSTENIBILE

Essent’ial è un marchio fondato nel 2006 con una vision molto chiara: coniugare il design a materiali di riciclo, ecosostenibili, utilizzando carte e fibre ecologiche. Da una tipolitografia che da più di dieci anni ha il suo punto di forza nella stampa di supporti estremi, come tele e materiali non convenzionali, nascono così complementi d’arredo funzionali e con uno stile molto definito, adottato spesso in ambienti alla moda per il loro mood ecochic. In questo modo le vele in disuso o il materiale recuperato dalle bottiglie di plastica diventano pouff, poltrone e panche che possono essere imbottite di materiale riciclato, e il cartone alveolare FSC diventa il materiale per realizzare tavoli, sedie e scaffali. Sono solo alcuni esempi di una linea d’arredo originale e creativa completamente Made in Italy, che per alcuni prodotti ha un’ulteriore certificazione di “Remade in Italy”. Questa certificazione attesta l’utilizzo di materiali di riciclo in prodotti già Made in Italy e li contraddistingue attraverso un’etichetta che contiene informazioni relative alla sostenibilità ambientale, ossia al risparmio di materie prime, alla riduzione dei costi energetici e al contenimento delle emissioni CO2. Un nuovo modo di arredare, con semplicità e naturalezza, che comprende moltissimi accessori anche per la cucina, resistenti, lavabili ed eleganti, ognuno con la sua personalità. ESSENT-IAL.COM

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the guide ARTS

UN NUOVO MODO per vivere ed interpretare l’arte.

NELLA VALSUGANA, TRA LE MERAVIGLIOSE MONTAGNE TRENTINE, ARTE SELLA È TUTTO QUESTO, UN MUSEO A CIELO APERTO CHE DAGLI ANNI ’80 HA DATO LA POSSIBILITÀ AD ARTISTI DI RESPIRO INTERNAZIONALE DI ESPRIMERSI IN MODO NUOVO, PIÙ LIBERO, LONTANO DALLE LOGICHE DI MERCATO E IN PIENA RELAZIONE CON LA NATURA CHE LI CIRCONDA. Arte Sella è divenuta negli anni un punto di riferimento altri appuntamenti che combinano recitazione e musica, per l’arte contemporanea, ma anche uno spazio di ricerca come Stefano Benni con Mario Brunello e Umberto Petrin negli ambiti della musica, dello spettacolo, delle fotografia, o Marco Paolini con la piccola Orchestra Variabile . Il 22 della letteratura. Dal 1986 si è sviluppato lungo un sentie- settembre l’appuntamento “finale “ di Arte Sella, che prero forestale liberamente accessibile che si estende per due senta ufficialmente le opere della stagione, gli artisti Sally chilometri sul versante del monte Armentera; è il Percorso Matthews e Roger Rigorth per il percorso ArteNatura, AeArteNatura, dove il visitatore è invitato a procedere fra neas Wilder, Gianluca Gazzola, Luc Schuiten, Luca Petti stretti sentieri di terra battuta, un biotopo, ampi prati e in Malga Costa, dove verrà inaugurata anche l’esposizioalberi secolari in un dialogo silenzioso con le opere realiz- ne “Acqua Malga” di Gianandrea Gazzola. Al termine zate dagli artisti nel corso degli anni. Al momento sono 45 di Arte Sella molte opere trovano nuova casa nei musei o opere e comprendono lavori, tra gli altri, di Jaakko Pernu, nelle gallerie d’arte, mentre altre vengono lasciate sul luogo Francois Lelong, Giuliano Orsingher, Roy F. Staab, Thier- a integrarsi completamente con la vegetazione circostante. ry Teneul. Inoltre, da vari anni Arte Sella non è più solo L’esempio più noto al pubblico è la stupenda Cattedrale opere d’arte, ma un luogo di ispirazione, musica, teatro, Vegetale di Giuliano Mauri, divenuta icona della manifefotografia e letteratura. Nel periodo estivo in Malga Co- stazione. Quest’imponente opera d’arte e architettura ha le sta, antico edificio rurale trasformato in un nuovo spazio dimensioni di una vera e propria cattedrale gotica, con tre espositivo e culturale, prendono vita esposizioni e concerti, navate di dodici metri di altezza e una superficie di 1220 tra cui la meravigliosa rassegna ”I suoni delle Dolomiti”, metri quadrati. La sua maestosità e bellezza resta visibile in che raduna musicisti di fama internazionale a suonare ogni stagione: coperta di neve è uno spettacolo ancora più tra i boschi, raggiungendo i luoghi dei concerti insieme al suggestivo. ARTESELLA.IT pubblico, strumenti in spalla. Questa fine estate vedrà tra Nell’immagine: Roberto Conte - Cerca - Copyright Arte Sella 2012 gli altri Vinicio Capossela, Niccolò Fabi, Baustelle e molti Foto di Giacomo Bianchi

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the guide BEAU TY

SOLE: PROTEGGERSI IN MONTAGNA GLI EFFETTI BENEFICI DEL SOLE SONO ORMAI RISAPUTI: stimola la produzione di endorfine, che aumentano il buonumore. Non solo, migliora anche la circolazione e il metabolismo e attiva la produzione di vitamina E e D. L’“amico” sole, però, nasconde anche delle insidie perché espone la pelle all’invecchiamento precoce e danneggia il DNA delle cellule. I raggi UVB, perpendicolari alla terra, raggiungono infatti il loro picco in estate - a differenza dei raggi UVA, la cui concentrazione resta invariata per tutto l’anno - e, pur penetrando meno in profondità nella pelle, possono provocare scottature, colpi di sole, danni al DNA cellulare e mutazioni genetiche. Una protezione ottimale dal sole,

sopratutto in montagna, si ottiene dall’uso combinato di antiossidanti e filtri solari che, insieme, prevengono meglio il danno solare e intervengono sui danni già presenti. In montagna, infatti, il sole è a una distanza minore, la pressione è inferiore e l’aria è più limpida: un vero toccasana per la nostra salute, ma un pericolo per la nostra pelle, che rischia l’ustione. È stato studiato che una pelle protetta abitualmente dal sole risulta più riparata in profondità. Le case cosmetiche d’avanguardia studiano ogni anno nuove texture e nuovi filtri con emulsioni più fluide e leggere, che non appesantiscono la pelle. L’obiettivo dei nuovi filtri è infatti quello di riparare il DNA delle cellule potenziando la capacità autorigenerativa della pelle. Il risultato è una pelle luminosa, liscia e senza danni evidenti.

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the guide BE AUTY A cura di Adele Danile

RAGGI ANTISTRESS I SOLARI ADATTI PER UN’ABBRONZATURA PERFETTA

A

d aiutarci nella scelta del solare perfetto, che rispetti appieno le nostre esigenze, ci ha pensato l’Erbolario, un marchio che deve all’anima scientifica la propria affidabilità e alla produzione di prodotti dalla derivazione esclusivamente naturale il proprio punto di forza. La novità della stagione estiva è una linea di solari spray (con fattore di protezione 30+) all’olio di Argan ed estratti di Goji, tutti resistenti all’acqua. Questi prodotti, dall’effetto gradevolmente fresco e dalla texture leggera e non untuosa, rivestono in un attimo la pelle cedendole le ottime virtù dei suoi componenti biologici per un’azione combinata nutriente, emolliente ed elasticizzante. L’olio di Argan, infatti, garantisce la giovinezza della pelle,

mentre il Goji biologico, estratto che vanta un ampio corredo vitaminico, ha una spiccata funzionalità antiossidante. Ben protetta, la pelle approfitta così dei raggi solari, assumendo uno splendido colorito dorato, restando vellutata, elastica e luminosa. Una seconda proposta arriva da Bottega Verde, che con i nuovi solari 2013 ha catturato i segreti dell’abbronzatura perfetta: orchidea per la giovinezza della pelle e olio di tamanù per garantirne la naturale idratazione. Nuove texture straordinariamente gradevoli, che assorbono in fretta e non lasciano residui, insieme a profumi delicati e sensuali invitano al relax più completo. Non resta quindi che conciliare il piacere di un colore intenso con la migliore protezione.

4 OLII PER I VOSTRI MOMENTI DI RELAX A CASA COME IN SPA HUILE NOURRISSANTE TOUCHER SATIN DI DARPHIN Olio nutriente satinato per il corpo. La sua formula coniuga quattro preziosi olii reintegranti con proprietà cicatrizzanti, come l’olio di Zafferano e l’olio di Mandorle Dolci, che proteggono la pelle dagli agenti esterni rendendola morbida grazie alle proprietà antiossidanti e antidisidratazione. 100ml a € 35,50

OLIO TRATTANTE BETULLA ARNICA DI DR. HAUSCHKA

Trattamento per il corpo che tonifica e dona vitalità. Le foglie di betulla e di arnica, infatti, agiscono da rinforzanti sulle funzioni della pelle. Nutre la pelle rendendola morbida ed elastica. € 17,00

HUILE DIVINE DI CAUDALIE Olio secco multiuso la cui fragranza esclusiva porta la firma di Jacques Cavallieri. Una formula che lega essenza di rosa del Marocco e absolu di rosa bulgara. Presenta proprietà nutritive che agiscono in intima intesa con la pelle. 100 ml a € 25,80 50 ml a € 16,50

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TI SPEZIO IN DUE DI LUSH

Olio essenziale dalle proprietà energizzanti, caldo e avvolgente sulla pelle. Grazie alle sua consistenza cremosa, vellutata e delicata si scioglie subito a contatto con la pelle. A € 8,95


the guide BOOKS A cura di Diana Barbetta

ALBERI DAL MONDO DALLO SGUARDO DI UN GRANDE ESTIMATORE DEL BELLO, 250 scatti fotografici che ritraggono alcune tra le innumerevoli varietà vegetali presenti sul nostro pianeta. Dall’Europa all’Africa, dalle Americhe all’Australia, il lettore verrà accompagnato in un incantevole viaggio alla scoperta delle meraviglie naturali, da secolari esemplari di baobab, yucca, dracena, a particolarissimi esemplari di aloe dichotoma. Tomáš Míček, prolifico fotografo le cui immagini connotano importanti esempi di editoria internazionale, nonché amante dell’universo naturale e animale, oltre che eccezionale interprete delle figura umana, focalizza la sua attenzione su trenta specie e generi differenti. Evocative immagini corredate da interessanti informazioni, utili mappe per conoscere le aree geografiche di provenienza delle diverse piante e un dettagliato indice di ricerca completano il libro “Alberi dal mondo”, pubblicato in Italia da Logos.

(di TOMÁŠ MÍČEK)

Tomáš Míček Logos, pp.368, € 49.95

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the guide BOOKS

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CONTEMPORARY GREEN BUILDINGS Dalla serie “Architecture Now!”, edita da Taschen, ecco spuntare un esaustivo cofanetto di 2 volumi in cui Philip Jodidio, curatore della pubblicazione, ci offre un’accurata selezione di progetti architettonici sostenibili e di inedite soluzioni in cui ai grandi nomi dell’architettura contemporanea si affiancano quelli di giovani promesse. Lungi dal voler essere un manuale tecnico, il libro costituisce un’esauriente raccolta di 100 tra i più caratteristici esempi di architettura ecoconsapevole la cui estetica si plasma sullo scopo, ovvero ridurre al minimo il consumo energetico. In un quadro di sviluppo ecosostenibile, l’architettura rappresenta il punto di partenza per ripensare

il nostro vivere quotidiano, il nostro abitare e di conseguenza il nostro pensare. Riadottare soluzioni antiche, definite “passive”, interconnesse a quelle più innovative dal punto di vista tecnologico, per progettare in maniera consapevole e responsabile.

Philip Jodidio Taschen, pp.696, € 39.99

“L’architettura rappresenta il punto di partenza per ripensare il nostro vivere quotidiano, il nostro abitare, il nostro pensare” CYCLE CHIC

INNUMEREVOLI SCATTI, PERSONE RITRATTE IN SELLA, DIVERSE PER STILE E UMORI Fotografo e blogger, nonché pioniere nella scelta di combinare l’irriverente e il disinvolto street style con il più rassicurante e tradizionale mezzo di locomozione: la bicicletta. La poliedricità del contemporaneo in dialogo col passato, è questo l’intento perseguito da Mikael Colville-Andersen, che ha realizzato il suo primo scatto nel 2006, sull’Åboulevarden di Copenaghen. Da allora, ha girato il mondo per regalarci immagini sotto il segno della street photography. Uno stile informale, dagli interessanti connubi stilistici e cromatici, in cui il fermento del sottobosco urbano si fa portavoce delle mutazioni estetiche e sociali. Cos’è Cycle Chic? Risponde Mikael: «Uno spot per la bici con i tacchi alti». Un vero e proprio reportage che fa riemergere l’intramontabile amore per la bicicletta rivisitato in chiave contemporanea. Il volume racchiude innumerevoli scatti, persone ritratte in sella, diverse per stile, umori, nazionalità, come diverso è il paesaggio che fa da cornice. Un identikit urbano testimone di un passato in costante dialogo con il futuro, con la speranza che il moderno revival della bicicletta possa predominare sui tradizionali sistemi di trasporto urbano.

Mikael Colville-Andersen - De Agostini, pp. 228, € 22.00

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the guide GREEN A cura di Elisabetta Margheriti, Torsanlorenzo Guppo Florovivaistico

LA ROSA CANINA CHI È SOLITO PASSEGGIARE IN MONTAGNA DURANTE L’ESTATE, l’avrà notata di sicuro, non fosse altro perché, a passarci accanto, è facile rimanere impigliati nei suoi lunghi rami spinosi, che fanno pensare al castello della Bella Addormentata nel Bosco: è la Rosa canina, una delle tante specie di rose selvatiche presenti nella nostra penisola, in particolare su Alpi e Appennini, lungo le siepi, nei boschi e fra i cespugli. Originaria dei climi temperati e freddi di Europa, Asia centrale e Nord Africa, è un arbusto a foglia caduca, che misura 2-3 metri di altezza e larghezza, con fusto e rami verdi, eretti nella parte inferiore e ricadenti in quella superiore, foglie composte piuttosto aggraziate e, in giugnoluglio, corolle semplici, a cinque petali cuoriformi, rosa chiaro; ai fiori seguono, in autunno, frutti aggraziati – detti cinnorodi o cinorrodonti – simili a gioielli di corallo, rosso-arancio, preziosa fonte di cibo per gli animali selvatici. Secondo la mitologia greco-romana, dobbiamo ringraziare il dio Bacco per questa poetica rosa: invaghitosi di una ninfa, tentò di conquistarla, ma lei fuggì; inciampò però in un cespuglio, venendo così raggiunta dal dio che, per riconoscenza, ricoprì quest’ultimo di fiori leggiadri, rosa come le guance dell’amata.

Nell’antichità le veniva erroneamente attribuita la capacità di guarire la rabbia, trasmessa dal morso dei cani: fu così che Linneo, medico, botanico e zoologo del Settecento, la chiamò “canina”. Siccome è molto rustica e non ha bisogno di cure particolari, la Rosa canina è una pianta perfetta per i giardini di montagna e per le seconde case, dove si sviluppa in modo spontaneo, vista che richiede poca manutenzione, colonizzando ampi spazi. La si può piantare in siepi e macchie, insieme ai lillà, alle lonicere, alle potentille e alle sinforine, preferibilmente lontano dai luoghi di passaggio, essendo ricca di spine. Vale la pena di introdurla in giardino anche per le sue virtù farmacopee: con i petali si preparano colliri, mentre dai frutti freschi si ottengono creme che aiutano a prevenire rughe e invecchiamento della pelle e a curare gli eritemi solari, grazie al contenuto di carotene e provitamina A; con fiori e foglie si ottengono tisane e infusi ad azione antiossidante e antinfiammatoria; con i cinorrodi, molto ricchi anche di vitamina C (fino a 50/100 volte di più rispetto agli agrumi) e di vitamine A, Bi, B2, E, P, K, PP, si possono produrre in casa tisane, gelatine e marmellate, da usare come vitaminizzanti nei casi di affaticamento, negli stati di convalescen-

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za, contro il raffreddore e le malattie virali, per combattere i radicali liberi e per migliorare le difese immunitarie: vanno raccolti da fine agosto a ottobre, finché sono ancora duri.

COME si coltiva

La rosa canina preferisce i climi temperati e freddi, il terreno moderatamente fertile, umifero, umido ma ben drenato, pur essendo una delle poche specie in grado di accettare anche quelli molto argillosi. Predilige il pieno sole, ma riesce a svilupparsi bene anche in ombra. Una zappettatura alla base e una concimazione organica ogni anno, a fine inverno, saranno sufficienti. La potatura è solo di pulizia, svecchiamento e, semmai, contenimento.


the guide NATURAL R E M E DIE S

Fotografie di © Silvia Del Vesco

A cura di Luca Lagrini

INTEGRATORI NATURALI

UNO STILE DI VITA CORRETTO E UN’ALIMENTAZIONE modo insufficiente oppure viene consumata ed eliminata NATURALE E VARIA sono tutto quello che serve al nostro in modo eccessivo. Sicuramente stress, alimentazione e corpo per mantenere salute e benessere, garantendo energia, inquinamento influenzano questi equilibri. concentrazione, buona qualità del sonno, pelle elastica e luminosa, occhi limpidi, buonumore, assenza di dolori. Purtroppo stress, stili di vita artificiali, inquinamento, • L’effetto dello stress è soggettivo e può comportare sia una riduzione dell’assimilazione, sia un aumento alimentazione “non naturale”, patologie e invecchiamento del consumo di diverse sostanze, ma sicuramente causano carenze alimentari, cioè l’insufficiente presenza causa un’eccessiva produzione di adrenalina e quindi un anomalo consumo di triptofano, che rischia quindi nell’organismo di una o più sostanze essenziali, come di risultare carente. vitamine o minerali. Il perdurare di questa situazione può • Non bere a sufficienza causa un aumento della concentrazione di scorie e tossine, con un maggior causare difficoltà, disturbi o sintomatologie (dipende dai econsumo di antiossidanti (glutatione, caroteni e casi). Basti pensare alla vitamina C, indispensabile per le vitamina C) difese immunitarie, alle vitamine B, dalle quali dipendono • L’alimentazione ricca di frutta e verdura colte e non consumate subito tende a essere la causa di carenza il sistema nervoso e il metabolismo, al ferro e al calcio. In di vitamina C, mentre l’utilizzo di farine raffinate al termini generali, una carenza alimentare si presenta e si posto di quelle integrali contribuisce a determinare consolida quando almeno una sostanza viene assimilata in una carenza di vitamine del complesso B.

COME DOVREMMO CONSIDERARE GLI INTEGRATORI E IL LORO UTILIZZO? SICURAMENTE

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SE NE ABBIAMO BISOGNO, PUÒ ESSERE IMPORTANTE UTILIZZARLI. MA COME SCEGLIERE?

Se riflettiamo sullo stile di vita occidentale, non sorprende che nel settore degli integratori le vendite e il fatturato siano in grande aumento.

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È consigliabile partire sempre da un multivitaminico con oligoelementi e minerali, a cui si possono aggiungere integratori più specifici.

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Attenzione agli zuccheri e ai carboidrati spesso contenuti negli integratori: assumerli in quantità controllata.

In questa stagione calda è molto importante integrare l’acqua in quantità sufficiente.

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L’integrazione di singole sostanze ad alti dosaggi è una pratica medica da lasciare agli specialisti.

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Per l’integratore specifico valutare il proprio bisogno (uomo, donna, attività sportiva, lavoro pesante).

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In linea di massima, l’utilizzo non intensivo di integratori regolarmente registrati come tali è una pratica assolutamente sicura. Comunque, in presenza di problematiche specifiche e conclamate, prima di scegliere un integratore è consigliabile rivolgersi al medico curante.

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Non integrare un solo elemento, ma scegliere sempre complessi. Utilizzare integratori 100% estratti naturali.

Attenzione ai succhi o agli estratti di frutta: verificare se contengono zuccheri, se sono additivati con vitamine di sintesi, se sono concentrati e quindi da diluire.

ATTENZIONE: Non pensate che un elemento, una sostanza, un estratto vegetale siano miracolosi. Vi sono testi e siti Internet che presentano per esempio il magnesio come la panacea di tutti i mali, altri sostengono che la vitamina C ad altissimi dosaggi curi tutte le malattie, altri ancora consigliano specifici frutti definendoli portentosi. Se abbiamo un’importante carenza specifica, che provoca o enfatizza il nostro malessere, allora la singola e specifica integrazione appare miracolosa (risolve tutti i sintomi o disturbi) perché ci dà quello di cui abbiamo bisogno, tutto qua!

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the guide

Colto e mangiato

PRENDERE IL CESTINO,

sentirne la leggerezza, respirare a pieni polmoni l’aria pura e lasciare che siano i sensi a guidarci. Dirigerci verso i prati per cogliere il frutto colorato di rosso dall’albero che ombreggia questa dolce distesa, gustare l’acidità della mela o lo zuccherino delle fragoline di bosco che spingono a osare una cucina diversa, ispirata. Addentrarci nei boschi dove il muschio verde, morbido e profondo, accoglie i funghi più profumati spunta-

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ti talvolta in una sola notte, dove la terra umida e l’humus decuplicano i nostri sensi e ci portano a immaginare altre mescolanze con i sapori del bosco. E se il pranzo e la cena fossero offerti dalla natura? E se fosse lei a decidere il tema goloso della tavola, a solleticare l’immaginazione per ispirare, esaltare la cucina? Approfittate di questa natura, e portatela in casa appena colta! Un estratto dell’introduzione al libro di Marianne Paquin


the guide FOOD A cura di Guido Tommasi Editore

CONSOMMÉ D’ERBE AI PORCINI Per 2 persone (2 millefoglie ciascuno) 10 minuti di preparazione 12 minuti di cottura PREPARAZIONE Lavate e asciugate le erbe. Staccate le foglie dal cerfoglio e dal dragoncello e sminuzzate l’erba cipollina. Eliminate la terra dai porcini con una spazzolina e tagliateli a fettine sottili. Sbucciate lo scalogno e sminuzzatelo finemente. In una casseruola, rosolate lo scalogno con l’olio d’oliva per 2 minuti. Quindi aggiungete le erbe e 50 cl di acqua di fonte. Salate, pepate e lasciate sobbollire per 10 minuti. Infine versate il consommé molto caldo nei piatti fondi e distribuitevi sopra le fettine di porcini. Attendete qualche minuto prima di servire.

INGREDIENTI 4 RAMETTI DI CERFOGLIO 4 RAMETTI DI DRAGONCELLO 4 STELI DI ERBA CIPOLLINA 150 G DI CAPPELLI DI PORCINO BEN SODI 1 SCALOGNO 1/2 CUCCHIAIO DI OLIO D’OLIVA SALE, PEPE

il libro: IN TAVOLA APPENA COLTI

(di MARIANNE PAQUIN) GUIDO TOMMASO EDITORI FORMATO 23,5X29,7 CM PAGINE192 ILLUSTRAZIONI A COLORI ISBN88 86988 834 PREZZO 28 €

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the guide FOOD&WINE

ICEWINE

I vini venuti dal freddo

DETTI ANCHE EISWEIN IN AUSTRIA E GERMANIA, nazioni che hanno dato il la a questo particolare metodo di produzione, gli Ice wine sono vini ottenuti da uve che crescono ad alta quota, a temperature rigide. La vendemmia si effettua a dicembre, quando i grappoli sono ricoperti di ghiaccio e la temperatura raggiunge già i 10 gradi sotto zero. Sono vini dolci, non per forza da dessert, ma certamente interessanti e unici. Forse il più conosciuto in Italia è il vin de glace Chaudelune, prodotto dalla Cave du Vin Blanc De Morgex et de La Salle. È un vino ottenuto dalla vendemmia invernale delle uve del vitigno Prié blanc, autoctono da sempre nella Valdigne. Dopo qualche anno di botte, il risultato è un vino da meditazione, da abbinare a formaggi erborinati o alle tipiche tegole dolci valdostane. Oggi, in tema di vigneti ad alta quota, una nuova scommessa è stata vinta in Veneto, ai piedi del Monte Pomagagnon: dopo due anni dall’impianto, il Vigna 1350 o Vigneto Cortina è già stato proclamato “vigneto più alto d’Europa”. Al di là della sua importante valenza scientifica, il Vigneto Cortina vuole essere occasione per richiamare l’attenzione sulle problematiche di tutela dei boschi e di riqualificazione di aree parzialmente o totalmente abbandonate. Per questo è nata anche l’iniziativa “Adotta una vite”, che ha l’obiettivo di sensibilizzare e valorizzare il territorio non solo come meta turistica, ma come luogo da preservare e coltivare, fisicamente e simbolicamente. Non resta che aspettare di assaggiarne i vini! adottaunavite.it

YVES PERRAILLON: ARTIGIANO DELLA FONTINA Il latte con cui Yves Perrailon produce la sua fontina proviene da un alpeggio situato a 2.200 metri di altitudine. Gli animali vengono alimentati in pascoli ricchi di una particolare vegetazione che conferisce al latte caratteristiche molto peculiari. Anche se l’etichetta non permette di distinguere questa fontina d’alpeggio da una di fondovalle, al palato la differenza si sente: la pasta è morbidissima e ricca di aromi. La lavorazione d’altronde è davvero quella di un tempo: il latte proviene da una sola mungitura, effettuata ancora oggi a mano. Alla fine della lavorazione, le forme vengono salate e poi trasferite in grotte per la stagionatura, che solitamente richiede dai 3 fino agli 8-12 mesi, durante i quali le forme vengono girate, spazzolate e salate a giorni alterni.

MALGA VALLE D’AJAS, ALPE GEMME (AO) DISTRIBUITO DA VALSANA.IT

MIELE THUN

Dal 1921 i mieli Thun sono prodotti con passione dalla famiglia Paternoster nella Val di Non, in Trentino. Il loro manifesto parla di una valorizzazione del Prodotto e delle sue infinite peculiarità, conferitegli dalla monorigine e da tutto l’immenso lavoro che sta dietro a un vaso di prezioso Miele. Infatti i mieli Thun, da qualche anno, propongono la linea “Quintessenza”, dedicata alle varietà monoflorali, non solo delle Alpi, ma di tutta l’Italia, come l’Arancio di Matera o la Sulla di Cosenza. mielithun.it

MELO

Dalla loro Val di Non, i Paternoster estraggono il miele di Melo, l’albero più tipico della vallata. Al profumo di mela si unisce quello del muschio, che al palato diventa più floreale, finendo in una sensazione più definita di cardo e carciofo lesso.

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the guide TRAVEL

CHALET FANES

UNA VACANZA NELLA PRIVACY, IN ARMONIA CON LA NATURA. Da questa stagione, al già conosciuto Dolomiti Hotel Fanes si affiancheranno meravigliosi chalet, concepiti come appartamenti indipendenti, per una vacanza all’insegna della privacy con le commodities di un albergo. Varie metrature e planimetrie, che a seconda delle esigenze possono creare una sorta di piccolo borgo, un nucleo abitativo a misura d’uomo. Tutto costruito nel pieno rispetto dell’ambiente circostante e secondo i dettami della bioarchitettura: il legno è l’elemento architettonico caratterizzante, anche

LE COQ AU VIN

IL BIO RISTORANTE DELLO CHALET EDEN

Il nuovo Chalet Eden di La Thuille sembra una grande casa nel bosco e il suo ristorante non poteva che riprendere la cucina del territorio e i prodotti genuini di queste valli. Le Coq au Vin, infatti, utilizza solo prodotti provenienti da coltivazioni biodinamiche e allevamenti biologici della zona, proponendo una cucina tradizionale, con incursioni in quella vegetariana. L’atmosfera è molto calda, grazie all’utilizzo di legno grezzo e pietra, e la cucina è piuttosto ricercata. FRAZIONE VILLARET 74 LA THUILE (AO) +39(0)165885050 - CHALETEDEN.IT

perché la zona vanta un notevole know how per quanto riguarda la lavorazione e l’ impiego di questo materiale. Si va dai miniappartamenti agli spazi più aperti in stile loft, a due piani, che possono unirsi a formare una grande villa composta da otto unità. Lo stile è moderno e funzionale, ma con riferimenti alla tradizione: tanto legno abbinato al marmo bianco di Lasa, tessuti che ricordano i loden e pellami che vengono utlizzati anche per i lederhosen, i tipici pantaloni tirolesi. Via Pecei 19 - San Cassiano - Alta Badia +39 0471 84 94 70 - hotelfanes.it

LEMONGRASS FRESCO GELATO ARTIGIANALE NEL CUORE DI ROMA

Chi conosce il punto vendita di Roma già lo sa: Lemongrass è il nuovo gelato artigianale di qualità. Materie prime eccellenti, una selezione di gusti interessanti e un concept semplice, ma fresco e accogliente, sono le componenti principali di questo marchio che è nato con uno spirito internazionale. Dal punto vendita romano di Via Barletta, infatti, l’idea dei tre soci è quella di replicare il concept in Italia e nel mondo, mantenendo freschezza e artigianalità. Nel frattempo, chi passa per Roma è avvertito.. Via Barletta 1 - Roma lemongrass.it

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the guide FAS HION A cura di Marco Magalini

EASTPAK viaggio su misura PER UNA BREVE GITA fuoriporta o per un giro del mondo, le travel bag Eastpak sono quanto di più comodo e light ci sia. Si può scegliere tra i trolley, disponibili in più dimensioni, dall’extrasmall al formato large, su due o quattro ruote, oppure optare per zaini e borsoni. I plus principali della collezione sono la versatilità e la leggerezza, pensata per i viaggi all’avventura on the road e compatibili con le sempre più ferree restrizioni aeree, che impongono limitazioni di peso sui bagagli. A testare le travel bags sono stati proprio i viaggiatori indipendenti di TripAdvisor che, in un sondaggio a cui hanno risposto per l’Italia circa 10.000 persone, hanno premiato Eastpak con il Travelers’ Choice Awards 2013. Oltre alla valigie, l’offerta travel del brand mette in pista anche una guida del tutto speciale. Si tratta di una customized travel guide: con pochi semplici click, i viaggiatori potranno scegliere partenza, destinazione e itinerari preferiti, interagendo con una serie di proposte grafiche e layout, che saranno poi completati con dati personali e foto scattate al momento. Il sistema confezionerà così una pubblicazione 100% tailor made ricca di foto, informazioni, immagini e testi sempre attuali, che sarà poi spedita direttamente a casa in formato cartaceo, con cover personalizzata. A giugno e luglio, la possibilità di creare questa guida su misura viene offerta a tutti i clienti di Universo Sport che acquisteranno un prodotto travel firmato Eastpak.

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the guide FASH ION

VALEXTRA

CHIC A TUTTI I COSTI

A

rmonia e leggerezza per i bagagli Valextra, realizzati in tessuto K-Val con profili in pelle. Si tratta di un materiale altamente tecnologico, un jacquard realizzato in nylon trattato ad alta tenacia, kevlar e poliestere, con il motivo del brand. Resiste alle abrasioni, è water resistent, antimacchia (interno ed esterno), antistrappo e antistatico. Il telaio, extralight, misura solo mezzo centimetro di spessore ed è realizzato in lamiera d’acciaio armonico, alleggerito con piccole forature. Le ruote sono state sviluppate in collaborazione con Pirelli e hanno una grande resistenza all’invecchiamento, agli agenti atmosferici e all’abrasione. Non è tutto: grazie a un additivo, questi bagagli hanno una profumazione gradevole e sono antimacchia. Molteplici le varianti colore: aragosta, pergamena, nero, rosso, giallo, verde prato e magenta.

RIMOWA

VALIGIE ANTIFURTO

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ato nel 1937 a Colonia, Rimowa è il marchio di valigie diventato famoso per i modelli “con le righe”. Sin da subito si è distinto per il materiale tecnologico utilizzato, un alluminio aeronautico ultraleggero ma super resistente agli urti. Rimaneva però un grave problema irrisolto, quello dei furti. Per ovviare al fastidioso inconveniente, Airbus ha progettato un concept innovativo in collaborazione con l’operatore di telefonia mobile tedesco T-Mobile e Rimowa: Bag2Go. Si tratta di un dispositivo che permette al proprietario di seguire in tempo reale gli spostamenti dei suoi bagagli. In pratica, vengono inseriti nella valiglia un tracciatore GPS e un sensore RFID (Radio Frequency Identification). Il dispositivo, collegato a uno smartphone, localizza geograficamente il bagaglio. Ma non è tutto; grazie a un’app dedicata, si potrà conoscere il peso della valigia e scoprire se è stata manomessa.

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the guide AU TO MOTIVE A cura di Daniele Buzzonetti

Nello spaccato si notano i due serbatoi per l’aria compressa della Citroën C3 Hybrid Air: quello (in nero) sotto il pianale, accanto allo scarico del motore a benzina tradizionale, e quello posteriore, sotto il vano di carico.

CITROËN C3 HYBRID (L’AUTO CHE VA AD ARIA) UN’AUTO CHE FUNZIONA AD… ARIA È IL SOGNO DI TUTTI. Questo sogno sta diventando realtà grazie al rivoluzionario progetto del Gruppo PSA (PeugeotCitroën) che prevede l’utilizzo di aria compressa, immagazzinata in un serbatoio. È un sistema “ibrido”, quindi resta il tradizionale motore a benzina, ma con una differenza fondamentale: non è abbinato al motore elettrico alimentato dalle batterie, come in tutte le ibride in commercio, valide ma proprio per questo costose. Nel caso della Citroën C3 Hybrid Air, batterie e motore elettrico

sono sostituite dall’aria compressa e la Casa ha anticipato che il prezzo sarà competitivo. Fino a 70 km/h il sistema sfrutta l’aria, che rilascia energia, trasmessa alle ruote tramite un motore idraulico e la trasmissione, senza consumo di carburante ed emissioni allo scarico. Sulle strade extraurbane si può viaggiare con il solo motore a benzina, che però “fa il pieno” d’aria durante le decelerazioni e le frenate (recupero di energia). Il sistema combinato abbina infine due motori: benzina e idraulico.

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the guide AUTOM OTIVE

SUBARU XV HYBRID Per

la sua “crossover” 4x4, la Casa giapponese punta su una guida briosa con bassi consumi, grazie al “motorino” elettrico inserito nel cambio

A

nche se destinata a una continua evoluzione tecnologica, la trazione “ibrida” per le auto resta al momento un valido sistema per abbassare il consumo di carburante e le emissioni nocive. L’abbinamento di un motore tradizionale (benzina o gasolio) a un piccolo motore elettrico alimentato dalle batterie (che si ricaricano in frenata con recupero dell’energia) si sta diffondendo in modo trasversale, dalla BMW Serie 7 (ActiveHybrid7 da 107.450 euro) alla Toyota Yaris (HSD da 18.500 euro). Tra le SUV e le 4x4, il sistema è stato invece apprezzato solo su modelli di alta gamma: Audi Q5, Cadillac Hescalade, Lexus RX, Porsche Cayenne e VW Touareg. La lista si allungherà a breve con la nuova Range Rover (motore elettrico abbinato a un potente Turbodiesel),

ANCHE LE NISSAN JUKE E QASHQAI PASSANO AL GPL AMICO DEL VERDE

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ino allo scorso anno erano rari i SUV con motore a GPL, sistema invece diffuso nelle altre categorie di auto, per il minor costo rispetto alla benzina (50% circa in meno), unito all’ottimo rendimento e alla possibilità di circolare anche nei giorni di blocco del traffico. All’apripista Dacia Duster (1.6, 102 Cv, da 13.800 euro), si sono uniti ora due modelli già di successo nelle versioni benzina e gasolio: le Nissan Juke (in futuro forse disponibile con porte “a libro”) e Qashqai. In entrambi i casi, i 117 Cv e le prestazioni del motore 1.6 non cambiano, sia viaggiando a GPL sia a benzina. Sono differenti le spese: secondo i consumi dichiarati, con la Juke a benzina si spendono in media 10 euro per 100 km, mentre con la versione a GPL il costo è di 5,50 euro. Nel caso della Qashqai, le cifre diventano rispettivamente 5,90 e 9,70 euro. Va infine calcolato il maggior costo della versione GPL: 2.000 euro per entrambe.

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ma è già stata proposta su modelli meno “impegnativi” con la presentazione della Subaru XV Hybrid, la “crossover” giapponese a trazione integrale, che attualmente ha un listino ben più abbordabile (1.6 benzina da 22.990 euro e 2.0 Diesel da 26.990). Per la Subaru XV Hybrid si annunciano consumi bassi (circa 20 km/litro), grazie al piccolo motore elettrico incorporato nella scatola del cambio (automatico a variazione continua), che fornisce un supplemento di 13,6 cavalli e un’ulteriore coppia di 6,6 kgm al motore a benzina (2.0, 150 Cv e 20 kgm). La compattezza del motore elettrico e il posizionamento delle batterie sotto il vano bagagli non hanno influito sul bilanciamento del peso, da sempre fiore all’occhiello della Casa e basato sull’adozione del famoso motore boxer a 4 cilindri.


the guide PETS A cura del Blog Bau di www.louandmi.com

PET SHARING: mi tieni il cane?

DA PRINCIPIO FU IL CAR SHARING, condividere la stessa macchina, usare una sola automobile in due, invece che da soli, per risparmiare sull’inquinamento oltre che sul traffico. Negli ultimi anni è stato un proliferare di file sharing, di condivisione reale e virtuale di attività di ogni genere, dallo scambio di case per le vacanze all’ospitalità reciproca tra sconosciuti, membri di comunità virtuali in cui registrarsi e, appunto, condividere è il verbo. Condividere interessi e risparmiare in tempo di crisi. Nasce così, per i nostri cani e gatti, PetSharing, la community di amici degli animali utile per scambiarsi ospitalità, per accogliere un amico quadrupede e poter contare su qualcuno che a sua volta ospiterà il nostro quando ne avremo bisogno. PetSharing cerca di garantire la migliore sistemazione possibile quando il padrone è in vacanza o ha impegni di lavoro e, per vari motivi, non può affidare il cane o il gatto ad altri. Tre amici amanti degli animali hanno creato questa piattaforma, che in pochi mesi, da Firenze, ha messo in contatto utenti di tutta Italia. Il meccanismo è semplice: ci si iscrive al sito e si crea un proprio profilo personale, una pagina completa di foto e descrizione della casa e della famiglia, contatti e – molto importante – recensioni di altri utenti. Potremo così leggere i commenti di chi, in precedenza, ha affidato un animale alle cure di un’altra famiglia. È una sorta di affido temporaneo, ci si conosce e ci si ospita tra simili. E anche un gioco per i bambini che, oltre a coccolare il cane di casa, imparano a coltivare l’ospitalità e ad apprezzare la convivenza. PER SCOPRIRE DI PIÙ: PETSHARING.IT

TUTTI al mare

VACANZE DA CANI CHE MERAVIGLIA!

Ci vuole fortuna anche a nascere cani, lo sanno bene certi piccoli quadrupedi. Ma non immaginano neanche quanto… perché, oltre all’amore dei padroni, hanno ottime prospettive di vacanza. Contro lo stress della vita cittadina, contro il tran tran dei soliti giardinetti, esistono posti meravigliosi contenti di accogliere anche loro. Per esempio, se mami vuole andare alle terme e concedersi una vacanza benessere, in Toscana, nel cuore della Maremma, ci sono le famose Terme di Saturnia, con un grande parco che ospita le piscine termali, una spa e il golf. Il lussuoso resort accetta anche i cani, che in camera trovano la loro ciotola e una comoda cuccia. Sempre in Toscana, a Montecarlo di Lucca, le mura del castello custodiscono l’incantevole l’Antica Dimora Patrizia. Per una fuga romantica o una vacanza a contatto con la natura, il bed&breakfast, situato in un palazzo del XV secolo, accoglie gli ospiti in un’atmosfera ricca di storia... con una coccola in più, se accompagnati dai loro amici a quattro zampe. In effetti conosciamo già questo borgo medievale grazie alla fantastica idea del sindaco. Il progetto Sposarsi a Montecarlo, infatti, ha visto protagonista Milo, il primo cane testimone di nozze, un simpatico meticcio che ha avuto il suo quarto d’ora di celebrità sulle pagine di cronaca dei quotidiani. Da gennaio all’Antica Dimora si possono anche celebrare matrimoni (con rito civile), sempre aperti agli ospiti con la coda, che hanno libero accesso a tutta la struttura. E fuori dalle mura vi aspettano campi e oliveti, per correre in libertà insieme a Fido! Per gli amici di Lou&Mi, una sorpresa e uno sconto speciale. Scrivete ad Alessandro: info@anticadimorapatrizia.com

Finalmente è arrivata l’estate! Così lo scorso weekend mi hanno portato al mare, io adoro correre sulla spiaggia e giocare con le onde. Pur non avendo la zampa marina – sì, mi piace, ma non mi tuffo – trovo molto affascinante tutta quest’acqua che si muove… e poi correre per cercare di prenderla è un gran divertimento. L’unico problema -dell’estate- è che noi quadrupedi non è che possiamo correre dove vogliamo al mare, come d’inverno. Prima delle otto del mattino si può, se in famiglia c’è qualcuno che mi accompagna, per esempio la nonna; però, se non è una spiaggia libera e poco affollata, poi mi cacciano perché non si può, dicono. È molto più comodo, allora, trovare una bella spiaggia pet friendly, con tanto di ombrellone e lettino anche per noi. Qualcuna l’ho già trovata e indicata sul sito, in vita da cani. Domenica scorsa ho scoperto i Bagni Margherita a Caorle e ho conosciuto un bellissimo beagle di nome Spritz. E come potete vedere il bracchetto se ne stava tranquillo – strano ma vero – sul suo lettino all’ombra, vicino ai suoi padroni. C’erano tanti cagnolini, felici e comodi, tutti molto educati. Qui però non mi lasciano correre, quindi sono andata al laghetto dei cigni. Che vita da cani.

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24HOURS IN MILAN WITH UBER MARC CAFÈ

A perfect pause for any time of the day (open from 7.30am to 2am), the Marc Jacob’s bar is a good choice for breakfast in one of the most evocative square of Milan.

Piazza Carmine, 6 +39.02.878059

o9

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p.m.

ANTICA OSTERIA CAVALLINI Heritage and elegance are reviving in the restyling of one of the most traditional restaurant of Milan. Good Milanese cuisine and picturesque inner garden.

Via Mauro Macchi, 2 +39.02.6693174/6693771 www.anticaosteriacavallini.it

1o MILANO o71 a.m.

OBIKÀ

food p.m.

Mozzarella Bar at the Rinascente last floor is the perfect italian lunch in a terrace looking the Duomo’s steeples.

Top floor at “La Rinascente” Via Santa Radegonda, 1 corner Piazza Duomo +39. 02.8852453

o 13 food

p.m.

BULGARI An Eden Garden in the heart of Milan: the ideal place to relax after a long day of shopping without giving up the glamour. Many drinks on the menu, from classic Aperitivo to “Bulgari Cocktail”.

Via Privata Fratelli Gabba 7/b +39.02.8058051

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SLOW ASTROLOGY L’OROSCOPO DELL’ESTATE ARIETE costume di ricambio 21 Marzo - 20 Aprile

Riponete il cervello in una vaschetta/In ambiente fresco e la chiusura ben stretta/Perché lo riprenderete tra un mesetto abbondante/ Quando di follie oramai ne avrete fatte tante/E tutte legate a quel cuore matto/Che alla cauta ragione ha dato lo sfratto.../Non aspettatevi dunque di fare progetti/Cambierete le rotte e qualche volta i letti/Deciderete tutto senza alcun preavviso/Ma Vi darò un consiglio, giusto per inciso:/Portatevi appresso da buoni previdenti/Un costume di ricambio e lo spazzolino da denti!

TORO il pedalò 21 Aprile - 20 Maggio

“Parlatemi pure tanto, perche non vi sentirò/ Attraverserò l’Oceano col mio pedalò/E se per caso dovessero, tra le onde del mare/Le vostre parole in canotto arrivare/Farò di tutto per farle annegare/O più forte di loro a squarciagola cantare!”/Saranno più o meno questi i pensieri/Di cui a luglio sarete forieri/Ma per non mostrare nessuna rabbia/Giocherai principessa del castello di sabbia/Assicurandoti che nel fosso intorno al castello/Nuotino squali e pesci martello!

GEMELLI secchiello e paletta 21 Maggio - 21 Giugno

Secchiello e paletta da buon costruttore/Sei pronto al guadagno di più di un milione/Che spenderai tutto in beni terreni:/La casa al mare e l’auto coi freni.../Perché con te non è mica detto/Che compri una casa con su il suo tetto!/E quindi ci tengo a precisare/Che i tuoi acquisti a luglio saranno un affare:/Magari non proprio a buon mercato/Ma di certo ti faranno ben sistemato.../Con le due lire restanti comprerai un fiore/Che basta a far felice il tuo grande amore!

CANCRO parole crociate 22 Giugno - 22 Luglio

Brilla a luglio una mente geniale/Indovini senza aiuti il sei orizzontale/Ogni questione saprai dipanare/Non ci saranno risposte che non saprai dare.../E questo, credimi, ti renderà affascinante/Più di ogni muscoloso bagnino aitante/Perché chi si conquista col cervello/ Sarà tuo per sempre fino all’anello!/Insomma, cancretti, mettetevi comodi/Inizia un periodo di benefici solidi:/È il primo mese in cui la fortuna di Giove/È la soffiata all’orecchio per tutte le prove!

LEONE l’ombrellino del cocktail 23 Luglio - 23 Agosto

Non è mica detto, mio caro Leone/Che sarà l’amore a governare l’estate/In qualsiasi situazione di cuore siate/E non sarà difficile di certo trovare/Chi vi spalmi con piacere la crema solare/E voi che amate esser coccolati/Avrete anche i piedi ben massaggiati/ Da qualcun che per amor sfiderà il solleone/ Attraverserà la spiaggia per piantar l’ombrellone.../Ma sarà ripagato dai vostri baci più caldi/Per nulla timidi ma più che spavaldi/ Riparati al massimo dal sole estivo/Dell’ombrellin dell’aperitivo!

VERGINE la borsa frigo 24 Agosto - 22 Settembre

SAGITTARIO le pinne 23 Novembre - 21 Dicembre

Come un sub che ha perso dalla cintura il piombo/Nuoterai forte ma senza andare a fondo/Finalmente libero da Giove opposto/ Fai progetti folli senza stare composto/E con la dolce Venere in tuo favore/Usi entrambe le pinne per raggiunger l’amore.../Una sirenetta ardita che arriva alla spiaggia/Ciò che vuole ben sa ed è finalmente saggia/Così scansando braccioli e canotti/Si avvicina alla riva per quei bei giovanotti/E se deciderà anche lei di cantare/Come quella famosa oppur di parlare/Avrà comunque un grande successo

CAPRICORNO i racchettoni 22 Dicembre - 20 Gennaio

Ti tocca portare la borsa frigo/Ma questo è tutt’altro che un castigo/Perché tiene in fresco il tuo cuoricino/Finché non sia pronto per uno spuntino:/Ancora per poco starete sdraiati/Sotto l’ombrellone un po imbronciati/A criticare la tipa con la cellulite/O il macho con le chiappette incartapecorite.../Perchè prima che il sole giunga al tramonto/Uno tsunami d’amore farà un finimondo/E non vorrete i bagnini di salvataggio/Ma annegare nei baci vi sembrerà più saggio!

Non c’è passatempo più fastidioso/Per chi sulla spiaggia cerca un po’ di riposo/Ma questo mese non vi importa niente/Di dare fastidio all’altra gente.../Anzi giocando a racchettoni/Punterai di proposito gli altrui nasoni/Perché l’unica cosa per te importante/È il feeling col partner che ti sta di fronte:/Saper che ogni volta che fai una battuta/Lui risponde pronto e con verve astuta

BILANCIA occhiali da sole 23 Settembre - 22 Ottobre

ACQUARIO il ghiacciolo 21 Gennaio - 19 Febbraio

Scenderete in spiaggia di mattina ma tardi/ Con gli occhiali scuri dopo tanti bagordi/ Perché solamente dal calar della sera/Per voi si vivrà la vita vera.../E non importa certo quanti anni abbiate/Scatenati teenager a luglio sembrate:/Un poco pallidi sulla pelle:/ Non abbronza certo il cielo di stelle!/E a chi vi raccomanda di bere molto/Assicurate che dei mojito perderete il conto...

SCORPIONE materassino imperiale 23 Ottobre - 22 Novembre

Siete i re indiscussi di ogni mare/Col materassino... ma quello imperiale!/Con la palma, la doccia e il porta cellulare/Il frigo bar e persino il motore/Un bagnino che nuota senza far rumore/E la dependance per fare l’amore/ Perché nessun desiderio sarà ostacolato/Vi basterà pensarlo e sarà realizzato.../Quindi cogliete la palla al balzo/E pensate in grande, giocate al rialzo!

Certo con questo caldo appiccicoso/Baciarsi non è proprio doveroso/Quindi senza dare nell’occhio per niente/Di baci e carezze sarai deficiente/Ma anzi spiegherai con calma al tuo amante/Che sei un ghiacciolino più che rinfrescante/Molto meglio di un cuore di panna/Che si scioglie tutto e presto t’affanna!/Insomma a luglio non penserai all’amore/Magari al sesso e al lavoro per ore/E chi ti sta vicino vicino/Sarà refrigerato ma neanche un bacino!

PESCI il castello di sabbia 20 Febbraio - 20 Marzo

Effusioni d’amor sulla spiaggia che scotta?/ Relax al sole e cocktail che trabocca?/Nemmeno per sogno pesciolini adorati/Metterete su un cantiere di impiegati/E transennando per bene un bel pezzo di spiaggia/Costruirete un castello che sembra una reggia.../Se l’amore a luglio sarà un po’ noioso/Vi darete al lavoro che vi fa danaroso/E sarete felici di aver conquistato/Quel tanto agognato gran risultato/E sicuri e forti dei vostri poteri/Inizierete l’estate da galli veri!



MAR_Adv_calcio_200X270_FIL

2-08-2013

15:21

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