2 minute read
il Grand Tour
Advertisement
}Text and Photos Dana Frigerio www.blossomzine.eu/blog blog@blossomzine.eu
cos’era il Grand Tour
Considerato un viaggio di iniziazione dei rampolli dell’aristocrazia europea, in particolare inglese, il Grand Tour raggiunse il suo massimo splendore tra la fine del ‘700 e la metà dell’800.
Questo viaggio di iniziazione era visto sia come strumento di formazione culturale e scambio intellettuale, che come commerciale e di apprendimento tramite l’esperienza diretta del luogo visitato.
Il lungo viaggio a cui erano sottoposti i giovani grand turisti era ritenuto indispensabile dalla classe borghese per ampliare la mente e non ultimo per comprendere il mondo. Non solo rampolli aristocratici, ma anche scrittori, architetti e pittori scelsero di fare questo viaggio, ritenendo che il Grand Tour fosse una sorta di museo all’aperto. Infatti i vari itinerari li portarono a scoprire e a visitare l’Italia, le città d’arte, i monumenti e i dipinti, passando attraverso paesaggi pittoreschi per concludersi ammirando le antichità.
Nello specifico quando la passione per l’antico e per le rovine dilagava e si diffondeva in tutta Europa, gran parte dell’Italia fu meta di questo particolare pellegrinaggio culturale.
solo successivamente, dopo le scoperte degli scavi di Pompei ed Ercolano, anche Napoli venne inserita in questo itinerario, e più avanti anche la Sicilia con i siti archeologici della Magna Grecia.
Il viaggio in carrozza era lungo e complicato e durava parecchi mesi, spesso anche anni, lo si faceva in compagnia di altri giovani sotto la sorveglianza e la protezione dei tutori e non ultimo con l’aiuto di servitori e di guide locali.
Il viaggatore inglese poteva arrivare via mare, sbarcando a Genova, oppure via terra, arrivando a Torino e, attraversando la dorsale appenninica, visitava Bologna, Firenze e Lucca prima di dirigersi verso Roma e la campagna romana considerata un’area archeologica di incomparabile fascino.
Il viaggiatore tedesco era invece diretto a Venezia con Verona e Padova come tappe intermedie, scendeva verso Roma dal versante adriatico passando per Ancona e Loreto.
Il periodo di partenza era settembre, si rimaneva a Roma da Natale a Pasqua e si scendeva fino a Napoli verso giugno, infine si rientrava in patria.