Made in Südtirol/Alto Adige 2015

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R   ACCONTI LOCAL

BLS-SCRIPT LAB TALENT

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CAMPUS INDUSTRY MEETS FESTIVAL

PROGRAMMA PROGRAMM MERCOLEDÌ MITTWOCH

GIOVEDÌ DONNERSTAG

Speed Dating

Venerdì / Freitag 24.04.2015, 17.00–19.00 Sala conferenze Vecchio Municipio, Via Portici 30, Bolzano Konferenzraum Altes Rathaus, Laubengasse 30, Bozen

Sabato / Samstag 25.04.2015, 9.00 –14.30 Filmclub, via Dr. Streiter 8 / d, Bolzano Filmclub, Dr.-Streiter-Gasse 8 /d, Bozen

I produttori Andreas Eicher (Iris Productions Deutschland) e ­Philipp Budweg (Lieblingsfilm) riveleranno alcuni trucchi del ­mestiere della produzione audiovisiva. Die Produzenten Andreas Eicher (Iris Productions Deutschland) und Philipp Budweg (Lieblingsfilm) geben Insiderwissen aus erster Hand über das Filmemachen aus Produzentensicht.

Studenti e persone interessate a lavorare in ambito audiovisivo avranno l’opportunità di incontrare personalmente i professionisti del settore. Seguirà l’incontro con il produttore di “Vergine Giurata”, Gregorio Paonessa (Vivo Film). Neueinsteiger haben erstmals die Möglichkeit, persönlich auf Profis am Set zu treffen. Das Programm endet im Dialog mit dem Film­ produzenten von „Vergine Giurata“, Gregorio Paonessa (Vivo Film).

Per maggiori informazioni: www.bls.info/it/campus Mehr unter: www.bls.info/campus

23.04.2015

16.00 Der Fotograf vor der Kamera 17.15 I want to See the Manager 18.30 Elser – Er hätte die Welt verändert 19.15 Chrieg 20.00 La gente dei bagni VENERDÌ FREITAG

Workshop / Werkstattgespräch

22.04.2015

16.00 Chrieg 16.30 Clouds of Sils Maria

24.04.2015

14.00 Die Rattenlinie – Nazis auf der Flucht durch Südtirol 16.00 Der Fotograf vor der Kamera 20.30 Luis Trenker – Der schmale Grat der Wahrheit (anteprima/Vorschau) 22.15 Vergine Giurata SABATO SAMSTAG

25.04.2015

13.30 La gente dei bagni 15.30 Vergine Giurata 16.30 I want to See the Manager 18.00 Die Rattenlinie – Nazis auf der Flucht durch Südtirol 18.30 Tiroler im Urwald 19.00 Elser – Er hätte die Welt verändert DOMENICA SONNTAG

17.00 Tiroler im Urwald

26.04.2015


FILM MADE IN SÜDTIROL ALTO ADIGE I dieci film della rassegna “Made in Alto Adige”, in programma al 29° Festival Bolzano Cinema, spaziano dal film d’auteur con Juliette Binoche e Kristen Stewart in concorso per la Palma d’oro a Cannes all’ambizioso documentario di un giovane regista altoatesino che ha girato il mondo per trovare delle risposte alla domanda: cosa vuol dire, davvero, la globalizzazione? O ancora, il thriller storico sull’attentato ad opera di Georg Elser che nel 1939 per un soffio non riuscì a uccidere Adolf Hitler, accanto alla coinvolgente storia di Hana, ragazza albanese che dopo una vita vissuta da uomo nell’antica tradizione delle “vergini giurate” scappa per ritrovare la libertà e la serenità.

Das Spektrum, das die zehn Filme der Kategorie „Made in Südtirol“ im Festivalprogramm der 29. Bozner Filmtage abdecken, reicht vom Autorenfilm mit Juliette Binoche und Kristen Stewart, der für die Goldene Palme in Cannes nominiert war, bis hin zum ambitionierten Dokumentarfilm eines jungen Südtiroler Regisseurs, der die Welt bereist hat, um der Frage nachzugehen: Was bedeutet Globalisierung wirklich? Ebenso auf dem Programm stehen ein historischer Thriller über Georg Elser, dessen Attentat auf Hitler 1939 nur um Haaresbreite scheiterte, und die mitreißende Geschichte von Hana, einer jungen Albanerin, die als „eingeschworene Jungfrau“ jahrelang als Mann lebt – bis sie flieht, um ihr Glück zu finden.

Giunta alla terza edizione, la rassegna “Made in Alto Adige” organizzata da Bolzano Cinema e dalla Business Location Südtirol – Alto Adige (BLS) presenta film – sia italiani, sia internazionali – sostenuti dal fondo provinciale per le produzioni cinemato­­grafiche e televisive gestito dalla BLS. Tutti i film presentati in questo booklet hanno potuto contare anche sulla collaborazione e sul know-how di professionisti del cinema provenienti dall’Alto Adige. Nelle pagine che seguono, alcuni di loro ci racconteranno il loro lavoro e le loro esperienze sul set.

Bereits zum dritten Mal ist die Kategorie „Made in Südtirol“ Teil des Bozner Festivalprogramms. In der von den Filmtagen und der Business Location Südtirol ins Leben gerufenen Filmreihe stehen lokale, nationale und internationale Produktionen im Mittelpunkt, die von der Filmförderung der BLS unterstützt worden sind. Alle in dieser Broschüre vorgestellten Filme konnten außerdem auf die Mitarbeit und das Know-how von Filmschaffenden aus Südtirol zählen. Auf den folgenden Seiten erzählen einige dieser Filmprofis von ihrer Arbeit und ihren Erlebnissen am Set.

Buona lettura!

Wir wünschen eine gute Lektüre!


INDICE INHALT

16–21

REC

I WANT TO SEE THE MANAGER

REC

4–9

REC

CHRIEG

CLOUDS OF SILS MARIA

REC REC

10–15 LUIS TRENKER – DER SCHMALE GRAT DER WAHRHEIT

26–31

22–25 DER FOTOGRAF VOR DER KAMERA


38–43

REC

VERGINE GIURATA

56–59

REC

TIROLER IM URWALD REC

44–49 ELSER – ER HÄTTE DIE WELT VERÄNDERT

REC

32–37 LA GENTE DEI BAGNI REC

50–55 DIE RATTENLINIE – NAZIS AUF DER FLUCHT DURCH SÜDTIROL


REC

PRODUCTION

DIRECTOR

CG Cinéma (FR)

Olivier Assayas

CO-PRODUCTION Pallas Film (DE) CAB Productions (CH) Vortex Sutra (FR)

CAST Juliette Binoche (Maria Enders) ⋅ Kristen Stewart (Valentine) ⋅ Chloë Grace Moretz (Jo-Ann Ellis) ⋅  Lars Eidinger (Klaus Diesterweg) ⋅ Johnny Flynn (Christopher Giles) ⋅ Angela Winkler (Rosa Melchior) ⋅  Hanns Zischler (Henryk Wald)

SCRIPT

BROADCASTER

Olivier Assayas

ZDF/Arte, Arte France, Canal+, Orange Studio, RTS, Cine+

LOCATIONS IN SOUTH TYROL Selva Gardena/Wolkenstein

SHOOTING DAYS IN SOUTH TYROL

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© Carol Bèthuel


THEATRICAL MOTION PICTURE

CLOUDS OF SILS MARIA

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Al culmine della sua carriera, l’attrice Maria Enders viene invitata a recitare nell’opera teatrale che l’ha resa famosa diversi anni prima. Se all’epoca Maria aveva interpretato la giovane e seducente Sigrid che spinge al suicidio la più matura Helena, adesso sarà lei a recitare nel ruolo di Helena. Insieme alla sua assistente Valentine arriva nel paesino alpino di Sils Maria per le prove. Ad aspettarla c’è la “nuova” Sigrid: una stellina di Hollywood incline agli scandali che per Maria sarà uno specchio della propria gioventù. Am Höhepunkt ihrer Schauspielkarriere soll Maria Enders in einer Neuaufführung des Theater­ stücks mitwirken, das sie berühmt machte. Damals spielte sie die junge, verführerische Sigrid, die ihre Arbeitgeberin – die reife Helena – in den Selbstmord treibt. Nun soll Maria in die Rolle der älteren Frau schlüpfen. Mit ihrer Assistentin Valentine fährt sie zum Proben ins Alpendorf Sils Maria. Dort wartet ein skandalliebendes Hollywood-Sternchen, das nun Sigrid spielen soll … und Maria an ihr jüngeres Ich erinnert.


IN FOCUS

B   ASTIAN E   SSER POSITION

FILM

Assistente operatore / Kameraassistent

Clouds of Sils Maria

L’ATTREZZATURA TECNICA ERA RIDOTTA AL MINIMO, ALCUNI SET SI POTEVANO RAGGIUNGERE SOLO A PIEDI. DIE TECHNIK WAR AUF DAS NOTWENDIGE BESCHRÄNKT, MANCHE SETS WAREN NUR ZU FUSS ERREICHBAR.

6 Bastian Esser è di casa un po’ ovunque, dal 2003 anche nel mondo del cinema. Per frequentare il corso di assistente operatore presso la ZeLIG si è trasferito da Monaco in Alto Adige. Dopo aver ottenuto il diploma con il film Unfinished Italy, Bastian lavora oggi come cameraman. Nel 2014 è uscito il suo lungometraggio La mezza stagione. Bastian Esser ist an vielen Orten zuhause – seit 2003 auch im Film. Das Kamerastudium an der ZeLIG brachte ihn von München nach Südtirol. Er schloss es mit dem Film Unfinished Italy ab. Heute arbeitet er als Kameramann; 2014 feierte sein Spielfilm La mezza stagione Premiere.


CLOUDS OF SILS MARIA

CHE RICORDI HAI DELLE RIPRESE?

Le riprese in montagna sono state fantastiche! Penso alla professionalità del progetto, agli attori di fama mondiale, alla pellicola da 35 millimetri, alla telecamera Panavision, alle carrellate… E tutto questo lavorando con una troupe relativamente piccola. L’attrezzatura tecnica era ridotta al minimo e alcuni set si potevano raggiungere solo a piedi. Il team del cameraman Yorick Le Saux ha trovato soluzioni molto interessanti per i movimenti della cinepresa su terreni accidentati. QUAL È STATO IL MOMENTO PIÙ INTENSO DURANTE LA LAVORAZIONE DEL FILM?

Le scene in Val Gardena in cui Maria Enders e Valentine rileggono il copione della pièce teatrale, mentre la tensione tra le due aumenta. È stata un’esperienza eccezionale poter osservare da vicino il lavoro delle due attrici dirette da Olivier Assayas. COME È STATA LA COLLABORAZIONE CON IL RESTO DELLA TROUPE?

C’era un’atmosfera amichevole, rilassata, in cui si mescolavano leggerezza, improvvisazione ed elevata professionalità. Ben presto si è creato un vero spirito di squadra.

GAB ES EIN PERSÖNLICHES HIGHLIGHT WÄHREND DER DREHARBEITEN?

CHE EFFETTO FA RIVEDERE IL FILM SUL GRANDE SCHERMO?

Onestamente preferisco vedere film ai quali non ho collaborato. Altrimenti viene meno la distanza necessaria tra me e la pellicola. A volte percepisco addirittura l’intero set intorno alla scena. Ho visto comunque con grande piacere Sils Maria. WELCHE ERINNERUNGEN HAST DU AN DIE DREHZEIT?

Die Dreharbeiten in den Bergen haben viel Spaß gemacht: professionelles Kino, Schauspieler, die zur Weltklasse zählen, 35-Millimeter-Film, die Panavision-Filmkamera und Kamerafahrten – all das mit einem relativ kleinen Team. Die Technik war auf das Notwendige beschränkt, manche Sets waren nur zu Fuß erreichbar. Das Team rund um Kameramann Yorick Le Saux hatte sehr interessante Lösungen für die bewegte Kamera im unwegsamen Gelände.

Die Szenen in Gröden, in denen Maria Enders und Valentine das Theaterstück durchgehen und die Spannung zwischen den beiden wächst. Es war eine großartige Erfahrung, diese beiden Schauspielerinnen aus der Nähe bei der Arbeit mit Olivier Assayas erleben zu können. WIE WAR DIE ZUSAMMENARBEIT MIT DEM RESTLICHEN FILMTEAM?

Es war eine interessante Mischung aus freundschaftlicher Locker­heit, Leichtigkeit, Improvisation und klarer Professionalität. Es hat sich sehr schnell ein gutes Teamgefühl eingestellt. WIE GEHT ES DIR, WENN DU DEN FILM, AN DEM DU MITGEARBEITET HAST, IM KINO SIEHST?

Ehrlich gesagt sehe ich mir lieber Filme an, an denen ich nicht mitgearbeitet habe. Ansonsten fehlt mir die nötige Distanz, im schlimmsten Fall fühle ich das Set rund um das Bild. Aber Clouds of Sils Maria habe ich trotzdem gerne gesehen.

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CLOUDS OF SILS MARIA

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QUALI SONO STATI I TUOI COMPITI SUL SET?

Per indirizzarmi, il set designer mi ha mostrato due immagini. Affidandomi a queste e al copione, mi sono subito messa al lavoro. Ho contattato negozi di antiquariato e mobilifici alla ricerca di mobili, tappeti, lampade, stoviglie e tende, e ho condotto i colloqui preliminari. È stato essenziale comprendere fino in fondo le esigenze del set designer. Gli ho presentato le mie proposte e in seguito, insieme a lui e alla scenografa, ho selezionato gli arredi. Un’arredatrice deve sapere dove trovare gli oggetti e sapere trattare sul prezzo per non oltrepassare il budget assegnato dalla produzione. A QUALI SCENE HAI CONTRIBUITO COME ARREDATRICE?

Ho dovuto rendere attraverso gli arredi l’atmosfera della casa del defunto autore teatrale Wilhelm Melchior in cui Maria Enders si ritira con l’assistente Valentine per prepararsi al nuovo ruolo. Il giorno prima delle riprese abbiamo effettuato un sopralluogo insieme al team del regista per collaudare il set.

CHE COSA HA SIGNIFICATO PER TE ESSERE PARTE DI UN TEAM INTERNAZIONALE?

L’aspetto interessante è stato conoscere persone, culture e mentalità differenti, come anche le diverse strategie utilizzate per giungere alla soluzione dei problemi. Trovo che sia ­un’opportunità unica per ampliare i propri orizzonti. WAS WAREN DEINE AUFGABEN AM FILMSET?

Als Vorgabe habe ich vom Szenenbildner zwei Fotos bekommen. Anhand dieser und anhand des Drehbuchs bin ich losgezogen, habe Antiquitäten- und Möbelhändler kontaktiert, habe Möbel, Teppiche, Lampen, Geschirr oder Vorhänge gesucht und Vor­ gespräche geführt. Das Wichtigste ist, herauszulesen, was der Szenenbildner will. Dann habe ich ihm Vorschläge gemacht und schließlich mit ihm und der Bühnenbildnerin eine Auswahl getroffen. Man muss als Set-Dekorateur wissen, wo man diese Gegenstände findet, und man muss handeln können, denn man bekommt von der Produktion ein Budget gesetzt.

BEI WELCHEN SZENEN WARST DU FÜR DIE SET-­ DEKORATION ZUSTÄNDIG?

Ich war für die Einrichtung und die atmosphärische Gestaltung des Hauses des verstorbenen Theaterautors Wilhelm Melchior zuständig. Dorthin ziehen sich Maria Enders und ihre Assistentin Valentine zur Vorbereitung der neuen Rolle zurück. Am Tag vor dem Dreh gab es eine Begehung mit dem ganzen Regieteam, da der Set abgenommen werden musste. WAS BEDEUTET ES FÜR DICH, TEIL EINES INTER­NATIONALEN FILMTEAMS ZU SEIN?

Die verschiedenen Menschen, Kulturen und Denkstrukturen und die unterschiedliche Herangehensweise an Lösungsmöglich­ keiten kennenzulernen, das ist das Interessante daran. Es ist eine hervorragende Möglichkeit, seinen Horizont zu erweitern.


IN FOCUS

ZITA PICHLER

POSITION

FILM

Arredatrice / Set-Dekorateurin

Clouds of Sils Maria

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È STATO ESSENZIALE COMPRENDERE FINO IN FONDO LE ESIGENZE DEL SET DESIGNER. DAS WICHTIGSTE IST, HERAUSZULESEN, WAS DER SZENENBILDNER WILL.

Zita Pichler ha studiato scenografia e costume presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e lavora da oltre dieci anni come arredatrice in ambito teatrale, collaborando anche a numerose produzioni cinematografiche come scenografa e decoratrice. Nach dem Studium von Kostüm- und Bühnen­ bild an der Accademia di Belle Arti in Venedig arbeitet Zita Pichler seit mehr als zehn Jahren als Ausstatterin am Theater. Auch bei zahl­ reichen Filmproduktionen war sie für das Szenenbild und die Set-Dekoration zuständig.


REC

PRODUCTION

DIRECTOR

Roxy Film (DE)

Wolfgang Murnberger

CO-PRODUCTION Epo Film (AT)

CAST Tobias Moretti (Luis Trenker) ⋅ Brigitte Hobmeier (Leni Riefenstahl) ⋅ Barbara Romaner (Hilda von Bleichert) ⋅ Jasmin Mairhofer (cameriera/Dienstmädchen) ⋅ Anna Unterberger (giornalista/Journalistin) ⋅ Martin Thaler (critico/Kritiker)

SCRIPT

BROADCASTER

Peter Probst

ORF, BR

LOCATIONS IN SOUTH TYROL Bolzano/Bozen, Merano/Meran, Bressanone/Brixen, Brunico e Perca/Bruneck und Percha, Val Gardena/Gröden, Siusi e Alpe di Siusi/Seis und Seiser Alm, Rio di Pusteria/Mühlbach, Funes/Villnöß

SHOOTING DAYS IN SOUTH TYROL

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© christianhartmann.com


TV DRAMA

LUIS TRENKER – DER SCHMALE GRAT DER WAHRHEIT

11 Quando, nel 1948, il pioniere del cinema Luis Trenker mette in vendita il presunto diario di Eva Braun, viene citato in tribunale a causa della dubbia autenticità dello scritto. Leni Riefenstahl, che nel diario viene descritta come una precedente amante di Hitler, si sente diffamata e crede che Trenker voglia vendicarsi di lei. Il film racconta in flashback la burrascosa relazione tra i due maestri della regia, relazione trasformatasi ben presto in un’aperta rivalità, e mostra come entrambi, in lotta per il successo artistico, entrarono sempre di più in un rapporto di dipendenza con il nazismo. Als Filmpionier Luis Trenker 1948 die angeblichen Tagebücher Eva Brauns zum Verkauf bietet, wird vor Gericht über deren Echtheit gestritten. Leni Riefenstahl sieht sich darin als frühere Geliebte Hitlers verunglimpft und glaubt, Trenker wolle sich an ihr rächen. In Rückblenden erzählt der Film die turbulente Liebesbeziehung der beiden Regietalente, die sich bald in Rivalität wandelte – und zeigt, wie sich beide im Kampf um den künstlerischen Erfolg auf eine Abhängigkeit zum Nationalsozialismus einließen.


IN FOCUS

A   NNIE B   RUNNER POSITION

FILM

Produttrice / Produzentin

Luis Trenker – Der schmale Grat der Wahrheit

È STATO IMPRESSIONANTE VEDERE QUANTI ALTOATESINI LAVORINO ORMAI NEL MONDO DEL CINEMA. ES HAT MICH BEEINDRUCKT, WIE VIELE FILMSCHAFFENDE AUS SÜDTIROL ES MITTLERWEILE GIBT.

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Da Brunico a Monaco di Baviera: Annie Brunner è produttrice e amministratrice della casa di produzione Roxy Film. Dopo gli studi in Germanistica e Scienze dello spettacolo e un periodo trascorso in teatro come assistente scenografa, Annie è entrata quasi per caso nel mondo del cinema. Tutto ha avuto inizio con Abgeschminkt, pellicola che ha ottenuto nel 1992 un successo inaspettato di pubblico e alla cui realizzazione Annie ha contribuito. Von Bruneck verschlug es sie nach München: Annie Brunner arbeitet als Produzentin und Geschäftsführerin bei Roxy Film. Nach dem Studium der Germanistik und Theaterwissen­ schaft kam sie über das Theater, wo sie als Bühnenbildnerin assistierte, zufällig zum Film. Den Anstoß gab der Kino-Überraschungserfolg Abgeschminkt, an dem sie 1992 mitwirkte.

© christianhartmann.com


LUIS TRENKER – DER SCHMALE GRAT DER WAHRHEIT

SEI UN’ALTOATESINA CHE VIVE A MONACO: CHE EFFETTO TI HA FATTO GIRARE NELLA TUA TERRA?

QUALE ASPETTO DELLA TRAMA DI QUESTO FILM TI HA AFFASCINATA DI PIÙ?

Il rapporto di dipendenza che si crea tra artisti o cineasti e quanti contribuiscono economicamente al loro successo: è difficile rimanere fedeli a se stessi e non tradire i propri ideali. Ho trovato interessante anche la doppia prospettiva da cui il film guarda alla figura di Trenker: da un lato il dopoguerra intorno al 1948, dall’altro gli anni venti e trenta, in cui era diffusa la convinzione che i nazisti sarebbero rimasti a lungo al potere. Il confronto illustra bene come il personaggio modifichi atteggiamenti e opinioni adattandoli alle circostanze. CI SONO STATE SORPRESE DURANTE LE RIPRESE?

Eccome! La sorpresa più grande è stata non trovare neve in Alto Adige nel dicembre del 2014, neppure a 2.000 metri d’altezza!

È stato molto emozionante, anche perché ho cercato e scelto in prima persona i luoghi in cui ambientare le scene. Sono rimasta colpita dall’accoglienza e dal sostegno offertoci ovunque dalla popolazione locale: sull’Alpe di Siusi, a Brunico o a Passo delle Erbe. È stato impressionante anche vedere quanti altoatesini lavorino ormai nel mondo del cinema, sia in ambito tecnico sia in ambito creativo. WAS HAT DICH AM STOFF DES FILMS FASZINIERT?

Die Frage, wie man als Künstler oder Filmemacher in Abhängigkeit zu seinen Geldgebern gerät und wie schwierig es ist, sich selbst dabei treu zu bleiben und seine Ideale nicht zu verraten. Genauso fand ich es spannend, die Figur Trenker aus zwei Blickwinkeln zu erzählen: einmal aus der Zeit nach dem Krieg 1948 und einmal aus den 1920er- und 1930er-Jahren, als viele im Glauben lebten, dass die Nazis noch lange an der Macht bleiben würden. Dabei kann man natürlich auch sehen, wie ein Charakter seine Haltungen und Meinungen ändert – wie er es eben gerade braucht.

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GAB ES ÜBERRASCHUNGEN WÄHREND DES DREHS?

Allerdings! Die größte Überraschung war, dass in Südtirol im Dezember 2014 kein Schnee lag – selbst auf 2.000 Metern nicht! ALS SÜDTIROLERIN, DIE IN MÜNCHEN LEBT: WIE WAR ES FÜR DICH, IN DER HEIMAT ZU DREHEN?

Sehr aufregend. Vor allem, weil ich viele Drehmotive selbst ausgewählt und gefunden habe – weil ich früher beim Ratespiel „Kennst Du Deine Heimat?“ immer brav mitgemacht habe. Was mich besonders beeindruckt hat, war, wie sehr uns die Südtiroler Bevölkerung, ob auf der Seiser Alm, in Bruneck oder auf dem Würzjoch, willkommen geheißen und unterstützt hat und wie viele Filmschaffende aus Südtirol es mittlerweile im kreativen und produktionstechnischen Bereich gibt.


LUIS TRENKER – DER SCHMALE GRAT DER WAHRHEIT

delle numerose persone coinvolte. E poi l’attrezzatura da scalata che dovevamo utilizzare: una vecchia corda e scarponi enormi con cui è quasi impossibile arrampicare. COME ENTRA UN LATTONIERE NEL MONDO DEL CINEMA?

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La nostra azienda realizza strutture complesse in ambienti montani. Nel 2010 ci hanno chiesto di montare in parete, in montagna, una piattaforma per posizionare le telecamere. È così che abbiamo iniziato. L’attività si è poi ampliata grazie alla pubblicità che ci hanno fatto i nostri clienti. QUALE È STATO IL TUO RUOLO DURANTE LE RIPRESE DI LUIS TRENKER – DER SCHMALE GRAT DER WAHRHEIT?

Ho allenato l’attore austriaco Tobias Moretti, preparandolo per le scene in montagna. Ho controllato l’attrezzatura da scalata e inoltre ero il responsabile delle misure di sicurezza. Sul set era mio compito garantire condizioni ottimali per le riprese in quota: accompagnavo l’intera troupe sul set e la riportavo a valle. A un certo punto mi sono perfino trovato davanti alla cinepresa insieme a Tobias. Stavamo girando una scena di arrampicata piuttosto difficile per la quale Tobias aveva richiesto il mio aiuto. QUALI SONO STATE LE SFIDE MAGGIORI SUL SET?

Abbiamo girato in ambienti diversi e ci siamo dovuti spostare anche due o tre volte al giorno. Per fortuna la produzione era molto ben organizzata. Particolarmente complesse sono state le scene girate sulle rocce, in quota e in parete, soprattutto a causa

HAI DEI RICORDI PARTICOLARI?

Quando mi sono ritrovato in costume sul set ho chiesto preoccupato a Tobias: “Adesso che devo fare?”. Mi ha risposto: “Fai quello che ti dico io, e io faccio quello che mi dici tu”. E così è stato, ed era come se non avessimo mai fatto altro. WIE KOMMT EIN GELERNTER SPENGLER ZUM FILMBETRIEB?

In unserer Spenglerei bauen wir viele komplizierte Konstruktionen am Berg. 2010 wurden wir gefragt, ob wir für einen Dreh eine Kamerabühne in den Fels bauen könnten. Das war der Anfang – danach sind wir immer wieder weiterempfohlen worden. WOFÜR WARST DU BEI LUIS TRENKER – DER SCHMALE GRAT DER WAHRHEIT ZUSTÄNDIG?

Ich habe mit Tobias Moretti für dieses Projekt trainiert und ihn auf die Arbeit am Berg vorbereitet. Ich habe die alte Kletter­ ausrüstung getestet und war zudem für Sicherungsarbeiten zuständig. Am Set musste ich dafür sorgen, dass das Team oben am Berg in Ruhe arbeiten konnte, und habe alle rauf- und dann auch wieder hinunterbegleitet. Irgendwie bin ich dann auch mit Tobias zusammen vor der Kamera gelandet. Es ging um eine schwierige Kletterszene, bei der er meine Hilfe wollte.

WELCHE WAREN FÜR DICH DIE GRÖSSTEN HERAUS­ FORDERUNGEN AM SET?

Es wurde an vielen Schauplätzen gedreht, am Tag oft an zwei oder drei – aber die Produktion war zum Glück extrem gut ­organisiert. Sehr fordernd war die Arbeit am Fels, im Gebirge und in der Felswand, vor allem mit den vielen Leuten. Außerdem hatten wir ja diese alte Kletterausrüstung: ein altes Seil und riesige Schuhe, in denen man kaum klettern kann. GAB ES MOMENTE, DIE DIR BESONDERS IN ERINNERUNG GEBLIEBEN SIND?

Als ich das erste Mal am Set in meinem Filmoutfit dastand, habe ich zu Tobias gesagt: „Du, was soll ich denn jetzt hier tun?“ Er hat geantwortet: „Du tust das, was ich dir sage, und ich tue das, was du mir sagst.“ Und es war so, als hätten wir das immer schon zusammen gemacht.


IN FOCUS

PETER TRENKWALDER

HO ALLENATO L’ATTORE AUSTRIACO TOBIAS MORETTI, PREPARANDOLO PER LE SCENE IN MONTAGNA. ICH HABE MIT TOBIAS MORETTI FÜR DIESES PROJEKT TRAINIERT UND IHN AUF DIE ARBEIT AM BERG VORBEREITET.

© Peter Trenkwalder

POSITION

FILM

Costruzione di scenografie speciali, sicurezza in montagna, logistica /Spezialbühnenbau, Sicherheit am Berg, Logistik

Luis Trenker – Der schmale Grat der Wahrheit

Peter Trenkwalder, che è titolare di una lattoneria, è il fondatore della T&P Filmpool, un’associazione di imprese che coordina servizi per il settore cinematografico, tra cui l’impiego di elicotteri, la costruzione di scenografie e la realizzazione di misure di sicurezza. Peter offre anche servizi nell’ambito della produzione esecutiva quali amministrazione e contabilità, ed è ormai più impegnato in attività legate alla produzione cinematografica che non come lattoniere. Peter Trenkwalder ist Gründer von T&P Filmpool, einem Zusammenschluss von Unternehmen, der Dienstleistungen für die Filmbranche koordiniert: etwa Helikoptereinsätze, Kulissenbau oder Sicherungsarbeiten. Auch die Serviceproduktion – also Dienstleistungen in Filmbuchhaltung und Verwaltung – bietet der gelernte Spengler an. Das Filmgeschäft nimmt in seinem Berufsalltag mittlerweile mehr Raum ein als die Spenglerei.

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REC

PRODUCTION

DIRECTOR

Petrolio Film (DE)

Hannes Lang

CO-PRODUCTION Miramonte Film (I)

SCRIPT

BROADCASTER

Hannes Lang Mareike Wegener

ZDF/Arte, Rai Alto Adige/Rai Südtirol

© Thilo Schmidt/Petrolio Film


DOCUMENTARY

I WANT TO SEE THE MANAGER

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Per quale motivo per un broker indiano non vale più la pena investire nei mercati occidentali? Quali conseguenze avrà la scoperta del litio in Bolivia sulla popolazione locale? Perché molti anziani finlandesi vivono in Thailandia? Il documentario del regista altoatesino Hannes Lang illustra cambiamenti geopolitici astratti attraverso eventi concreti accaduti in tutto il mondo e smonta l’immagine dei cosiddetti paesi industrializzati e sviluppati. Warum lohnt es sich für einen indischen Broker nicht mehr, in die westlichen Märkte zu investieren? Was bedeutet die Entdeckung von Lithium in Bolivien für die dortige Bevölkerung? Warum leben viele finnische Senioren in Thailand? Der Dokumentarfilm des Südtiroler Regisseurs Hannes Lang zeigt abstrakte geopolitische Veränderungen anhand von konkreten Ereignissen auf der ganzen Welt, die unsere Vorstellung von sogenannten Industrie- und Entwicklungs­ ländern über den Haufen werfen.


IN FOCUS

HANNES  L ANG POSITION

FILM

Regista, produttore, sceneggiatore / Regisseur, Produzent, Drehbuchautor

I want to See the Manager

18 Hannes è originario di Bressanone. Dopo aver concluso gli studi alla Kunsthochschule für Medien di Colonia, lavora oggi come cameraman e regista. Il suo primo lungometraggio, Peak, è stato premiato come miglior documentario dal Goethe Institut. In I Want to See the Manager Hannes è produttore, regista e sceneggiatore. Seit seinem Abschluss an der Kunsthochschule für Medien in Köln ist der gebürtige Brixner freier Kameramann und Regisseur. Sein erster Kinofilm Peak wurde mit dem Dokumentar­ filmpreis des Goethe-Instituts ausgezeichnet. Bei I Want to See the Manager war Hannes Lang für Produktion, Regie und Drehbuch zuständig.

IL MOMENTO IN CUI NASCE UN’IDEA È IL PIÙ BELLO. È IL MOMENTO IN CUI TUTTO APPARE POSSIBILE. DER MOMENT DER IDEE IST DER SCHÖNSTE BEIM FILMEMACHEN:  DA IST ERST EINMAL ALLES MÖGLICH.


I WANT TO SEE THE MANAGER

COME HAI TROVATO I PROTAGONISTI DEL TUO FILM?

Con un po’ di fortuna e molta pazienza. Non ci sono né regole né garanzie. In Venezuela ho dovuto negoziare e aspettare due settimane prima di potere accedere al set che avevamo scelto. In Bolivia ho girato per una settimana intorno al Salar de Uyuni prima di trovare il villaggio in cui volevo girare. Sono spesso i paesaggi a condurmi alle persone. Non a caso: i paesaggi sono sempre una sorta di specchio e un riflesso delle società che li abitano.

QUAL È DAL TUO PUNTO DI VISTA L’ASPETTO PIÙ INTERESSANTE DEL GENERE DOCUMENTARIO?

DU WARST ZUGLEICH DREHBUCHAUTOR, PRODUZENT UND REGISSEUR: WIE GEHT DAS?

Non penso che si possano separare nettamente documentario e finzione cinematografica. Ogni forma d’arte dovrebbe riconoscere l’esistenza di una realtà esterna e scegliere come rapportarsi a essa. Per me è interessante osservare il mondo, rappresentarlo e tentare di costruire qualcosa di nuovo a partire da elementi noti.

Regisseur war ich allein, die Verantwortung der anderen Aufgabengebiete habe ich mir mit Mareike Wegener geteilt. Durch die Produktionsarbeit schaffe ich mir für die künstlerische Arbeit mehr Freiraum. In erster Linie bin ich immer davon angetrieben, meine Ideen umzusetzen. Der Moment der Idee ist der Schönste beim Filmemachen: Da ist erst einmal alles möglich. Später muss man auf die Realität Rücksicht nehmen, auf Geld und Zeit – beides Dinge, die einen sehr einschränken können.

HAI RICOPERTO CONTEMPORANEAMENTE TRE RUOLI: SCENEGGIATORE, PRODUTTORE E REGISTA. COME È STATO POSSIBILE?

WIE HAST DU DIE PROTAGONISTEN DEINES FILMS GEFUNDEN?

Ho diretto il film da solo. Per quanto riguarda gli altri ruoli, le responsabilità erano condivise tra me e Mareike Wegener. Mi occupo anche di produzione, per assicurarmi così una maggiore libertà artistica. L’obiettivo principale è riuscire a realizzare le mie idee. Il momento in cui nasce un’idea è il più bello quando si fa cinema. È il momento in cui tutto appare possibile. Soltanto in seguito bisogna affrontare la realtà e fare i conti con tempo e denaro, fattori che possono risultare estremamente limitanti.

Durch Glück und Geduld. Es gibt keine Regeln und keine Garantie. In Venezuela habe ich über zwei Wochen verhandeln und warten müssen, bis ich überhaupt den gewünschten Drehort betreten durfte. In Bolivien bin ich eine Woche um den Salar de Uyuni gefahren, um das Dorf zu finden, in dem ich drehen wollte. Sehr oft führen mich also die Landschaften zu den Menschen, denn sie sind letztlich immer auch eine Art Spiegelbild der Gesellschaft, von der sie belebt werden.

WAS IST FÜR DICH DAS SPANNENDSTE AM DOKUMENTARFILM?

Ich bin nicht davon überzeugt, dass man den Dokumentarfilm so getrennt vom Spielfilm sehen sollte. Jede Kunstform sollte erst anerkennen, dass da draußen eine Welt ist und sich dann überlegen, wie sie dazu steht. Für mich ist es spannend, diese Welt zu beobachten, sie abzubilden und dann zu versuchen, aus diesen Elementen etwas Neues zu montieren.

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I WANT TO SEE THE MANAGER

PUOI DARCI UN’IDEA DEL TUO LAVORO DURANTE LE RIPRESE DI I WANT TO SEE THE MANAGER?

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L’aspetto principale era rappresentato dal budget. Era importante rispettare la tabella di marcia, aggiornare la troupe sulla scaletta e occuparsi dell’organizzazione sul posto. In un team di appena cinque persone bisogna rendersi utili dove serve. DI QUALI SFIDE ED ESPERIENZE HAI UN RICORDO ­PARTICOLARE?

Ogni Paese e ogni set sono stati una sfida e una fonte di esperienze. A Caracas ci era stato consigliato di non uscire dopo il tramonto. Ma ben presto ci siamo resi conto della prudenza eccessiva di questo consiglio e abbiamo iniziato ad allontanarci ogni sera un po’ di più dal nostro alloggio. Il periodo più bello, per quanto faticoso, è stato quello delle riprese nel Salar de Uyuni. Nessun altro set ci ha offerto la pace e il silenzio che si percepiscono in un deserto di sale a 3.500 metri d’altezza. All’estremo opposto si colloca Pechino: traffico congestionato, confusione costante, smog e masse in movimento ovunque. Ma raramente ho mangiato così bene come in Cina!

QUALI INSEGNAMENTI HAI TRATTO DAL PROGETTO?

Ho capito che in ambito documentaristico bisogna agire rapidamente, e questo richiede estrema flessibilità. Per me è fantastico lavorare in team, risolvere insieme i problemi e creare qualcosa di comune. Mi hanno colpito molto l’impegno infaticabile e l’attenzione al dettaglio di Hannes Lang. WIE KANN MAN SICH DEINE ARBEIT FÜR I WANT TO SEE THE MANAGER VORSTELLEN?

Die Finanzen waren ein großer Teil der Arbeit. Es war wichtig, den Zeitplan einzuhalten, das Team über den Tagesplan zu briefen und die Organisation vor Ort abzuwickeln. Bei einem so kleinen Team aus fünf Leuten wird dort mitgearbeitet, wo man gebraucht wird. WELCHE HERAUSFORDERUNGEN UND ERLEBNISSE BLEIBEN DIR IN ERINNERUNG?

Jedes Land, jeder Drehort war Herausforderung und Erlebnis zugleich. In Caracas riet man uns zum Beispiel, nicht vor die Tür zu gehen, sobald es dunkel wird. Wir merkten aber schnell, dass das ein übervorsichtiger Rat war und wagten uns jeden Abend

etwas weiter aus unserer Unterkunft hinaus. Am schönsten fand ich hingegen die Drehzeit im Salar de Uyuni, auch wenn sie anstrengend war. Die Ruhe und Stille, die dort in der Salzwüste auf über 3.500 Metern herrschen, haben wir bei keinem Dreh mehr erlebt. Das andere Extrem war Peking: ständiger Stau, hoher Lärmpegel, Smog und Menschenmassen überall. Dafür habe ich selten so gut gegessen wie in China. WAS HAST DU DURCH DEINE ARBEIT GELERNT?

Dass wir gerade im Dokumentarfilm höchst flexibel sein müssen, um schnell agieren zu können. Ich finde es großartig, im Team zu arbeiten, gemeinsam Lösungen zu finden und zusammen etwas zu erschaffen. Beeindruckend fand ich das Engagement und die Liebe zum Detail von Hannes Lang und seinen unermüdlichen Einsatz für den Film.


IN FOCUS

IN UN TEAM DI APPENA CINQUE PERSONE BISOGNA RENDERSI UTILI DOVE SERVE. BEI EINEM SO KLEINEN TEAM AUS FÜNF LEUTEN WIRD DORT MITGEARBEITET, WO MAN GEBRAUCHT WIRD.

MANUELA WILPERNIG

POSITION

FILM

Direttrice di produzione / Aufnahmeleiterin

I want to See the Manager

21 È stata la passione per la fotografia ad avvicinare Manuela Wilpernig al mondo del cinema e a portarla da Villach, città di cui è originaria, a Bolzano, dove ha seguito il corso di formazione in Camera/Luce presso la ZeLIG. Con la sua società, la Sepiafilm, Manuela è oggi attiva come cameraman, location scout, direttrice di produzione e produttrice. Über ihre Faszination für die Fotografie kam Manuela Wilpernig zum Film – und von ihrer Heimat Villach zum Kamerastudium an die ZeLIG nach Bozen. Heute ist sie mit ihrer Firma Sepiafilm als Kamerafrau, Location Scout, Aufnahmeleiterin und Produzentin selbstständig.


REC

PRODUCTION

DIRECTOR

Mischief Films (A)

Tizza Covi Rainer Frimmel

CO-PRODUCTION Vento Film (A)

SCRIPT Tizza Covi, Rainer Frimmel

© Mischief Films


DOCUMENTARY

DER FOTOGRAF VOR DER KAMERA

23

Il fotografo austriaco Erich Lessing, membro della leggendaria agenzia Magnum, immortalò alcuni dei principali avvenimenti del dopoguerra in Europa. La coppia di registi Tizza Covi e Rainer Frimmel accompagna Lessing, ormai novantenne, nel corso delle sue giornate ancora piene di impegni. Per farlo – così come è abitudine dello stesso Lessing – pongono particolare attenzione ai dettagli, giungendo a osservare il grande fotografo con occhi del tutto nuovi. Der österreichische Fotograf Erich Lessing, Mitglied der legendären Agentur Magnum, verewigte einige der bedeutendsten Ereignisse der europäischen Nachkriegszeit – etwa die Unterzeichnung des österreichischen Staatsvertrags 1955. Das Regieduo Tizza Covi und Rainer Frimmel begleitet den inzwischen 90-Jährigen in seinem immer noch arbeitsamen Alltag. Dabei ist ihnen – wie Erich Lessing selbst – die Aufmerksamkeit fürs Detail wichtig, die es erlaubt, den großen Fotografen mit neuen Augen zu betrachten.


IN FOCUS

T  IZZA C   OVI

24

POSITION

FILM

Regista /Regisseurin

Der Fotograf vor der Kamera

Tizza Covi, fotografa e regista originaria di Bolzano, collabora dal 1996 con il compagno Rainer Frimmel. La coppia si è conosciuta al Kolleg für Fotografie di Vienna e ha fondato in seguito la casa di produzione Vento Film. Il primo lungometraggio, La Pivellina, ha vinto il premio per il miglior film europeo in una selezione parallela del Festival di Cannes e ha rappresentato l’Austria all’edizione 2011 degli Oscar. Die gebürtige Boznerin fotografiert und filmt seit 1996 zusammen mit ihrem Lebens­ gefährten Rainer Frimmel. Die beiden lernten sich am Wiener Kolleg für Fotografie kennen und gründeten die Produktionsfirma Vento Film. Ihr erster Spielfilm La Pivellina gewann in einer Nebenreihe in Cannes den Preis als bester europäischer Film und war Österreichs offizieller Beitrag für die Oscars 2011.

IL DOCUMENTARIO PERMETTE DI GUARDARE CON OCCHI NUOVI REALTÀ APPARENTEMENTE NOTE. DER DOKUMENTARFILM ERLAUBT ES, AUF ANDEREN WEGEN IN VERMEINTLICH BEKANNTE WELTEN ZU SCHAUEN.

© Anna Stöcher


DER FOTOGRAF VOR DER KAMERA

COME È NATA L’IDEA PER QUESTO FILM?

L’idea è venuta al produttore Ralph Wieser dopo aver letto un’interessante intervista con Erich Lessing. È stato Wieser ad affidarci la regia del progetto.

IN CHE COSA SI DIFFERENZIA QUESTO FILM DA QUELLI PRECEDENTI?

WELCHE SZENE ZEIGT DEN FOTOGRAFEN UND KÜNSTLER LESSING AM BESTEN?

CHE COSA TI HA STUPITO MAGGIORMENTE DELLA COLLABORAZIONE CON ERICH LESSING?

Questo film è stato realizzato su commissione. Inoltre, abbiamo girato per la prima volta in digitale. In tal senso il film è completamente diverso dai lavori precedenti.

Am besten lernt man ihn kennen, wenn man ihn bei der kritischen Betrachtung seiner eigenen Arbeit sieht: nie zufrieden, immer am Zweifeln, immer auf der Suche.

QUAL È L’ASPETTO CHE PIÙ TI INTERESSA DEL DOCUMENTARIO?

WAS IST DAS HERAUSFORDERNDE DABEI, EINEN FOTO­ GRAFEN VOR DER KAMERA ZU DOKUMENTIEREN?

Il documentario permette di guardare con occhi nuovi realtà apparentemente note. È questo il bello.

L’aspetto più sorprendente è stato vedere come quest’uomo di ormai novant’anni non si accontenti dei successi del passato, ma continui a lavorare e si interessi e sperimenti anche le nuove possibilità offerte dalla tecnica. QUALE SCENA RAPPRESENTA AL MEGLIO IL FOTOGRAFO E ARTISTA LESSING?

WIE SEID IHR ZUR IDEE FÜR DIESEN FILM ­GEKOMMEN?

Der Titel Vor der Kamera bezieht sich vor allem darauf, dass Herr Lessing einem großen medialen Interesse ausgesetzt ist, was wir genutzt haben, indem wir bei seinen zahlreichen Auftritten und Interviews mitgefilmt haben.

Il modo migliore per conoscere Lessing è osservarlo mentre analizza il suo lavoro: mai soddisfatto, sempre in preda al dubbio e mai stanco di ricercare.

Die Idee ist vom Produzenten Ralph Wieser gekommen, der ein interessantes Interview mit Erich Lessing gelesen hat. Er war es auch, der uns für die Regie beauftragt hat.

INWIEWEIT IST DIESER FILM ANDERS ALS EURE ­VORANGEGANGENEN FILME?

QUALI DIFFICOLTÀ PONE UN DOCUMENTARIO SU UN FOTOGRAFO “DAVANTI ALLA CINEPRESA”?

WAS HAT DICH IN DER ARBEIT MIT ERICH LESSING AM MEISTEN ERSTAUNT?

Dieser Film war als Auftragsarbeit konzipiert und wir haben auch erstmals digital gedreht. Darum unterscheidet er sich vollkommen von unseren anderen Arbeiten.

Il titolo originale Vor der Kamera (it. Davanti alla cinepresa) si riferisce al grande interesse mediatico del quale Lessing è oggetto e che noi sfruttiamo, accompagnandolo e filmandolo durante le sue numerose apparizioni e interviste.

Das Erstaunlichste war, dass sich dieser 90-jährige Mann nicht mit seiner erfolgreichen Vergangenheit begnügt, sondern immer weiter arbeitet und sich auch für die neuen technischen Errungenschaften interessiert und sie benutzt.

Der Dokumentarfilm erlaubt es, auf anderen Wegen in vermeintlich bekannte Welten zu schauen. Das ist das Schöne daran.

WAS REIZT DICH AM DOKUMENTARFILM?

25


REC

PRODUCTION

DIRECTOR

Hugofilm Productions (CH)

Simon Jaquemet

CAST Benjamin Lutzke (Matteo) ⋅ Stefan Weibel (Anton) Ella Rumpf (Aline) ⋅ Sascha Gisler (Dion) ⋅  John Leuppi (il padre di Matteo/Matteos Vater)

SCRIPT

BROADCASTER

Simon Jaquemet

SRF/SRG SSR

LOCATIONS IN SOUTH TYROL Bressanone/Brixen

SHOOTING DAYS IN SOUTH TYROL

7

© Richard Grell/Hugofilm


THEATRICAL MOTION PICTURE

CHRIEG

27

Matteo è un quindicenne che vive in aperto contrasto con i genitori e che, per questo motivo, ­viene mandato in un campo estivo riservato a ragazzi difficili. Nell’isolamento alpino, il duro lavoro dovrebbe aiutarlo a calmarsi. Quello che i genitori di Matteo però non sanno è che nel remoto campo di rieducazione i ragazzini hanno preso il potere. Dopo sadici riti di iniziazione, Matteo viene accolto dal branco che conduce una personalissima guerra contro il mondo degli adulti. Matteo eckt bei seinen Eltern an und muss deshalb den Sommer in einem Camp für schwer erziehbare Jugendliche verbringen. In der Abgeschiedenheit einer Alm soll er durch harte Arbeit zur Vernunft kommen. Was Matteos Eltern nicht wissen: In dem isolierten Erziehungscamp haben die Jugendlichen die Macht übernommen. Nach sadistischen Initiationsriten wird Matteo in die Gang aufgenommen, die ihren ganz persönlichen Krieg gegen die Welt der Erwachsenen führt.


IN FOCUS

HANNES  HOFER POSITION

FILM

Noleggiatore di attrezzature   / Verleiher von Filmequipment

Chrieg

QUANDO SI GIRA IN MONTAGNA IL PERCORSO PER RAGGIUNGERE IL SET È GIÀ DI PER SÉ UNA SFIDA. BEI ALPINEN DREHS IST DER WEG DORTHIN SCHON DIE HERAUSFORDERUNG.

28

Hannes Hofer dirige dal 2012 la filiale meranese del noleggio attrezzature Maier Bros. di Colonia. Di professione fotografo, ha frequentato stage e corsi di specializzazione, tra cui il primo corso professionale ­­MOV[i]E IT! organizzato dalla ZeLIG e dalla BLS per assistenti alle produzioni cinematografiche. Oggi Hannes fornisce alle produzioni l’attrezzatura necessaria al lavoro sul set. Seit 2012 leitet Hannes Hofer die Meraner Niederlassung des Kölner Equipment-Verleihs Maier Bros. Der ausgebildete Fotograf besuchte nach Praktika und Weiterbildungen den ersten Lehrgang für Filmberufe MOV[i]E IT! der ZeLIG und der BLS. Heute versorgt er Produktionen in seiner Arbeit mit allem, was am Set an Ausrüstung gebraucht wird.


CHRIEG

QUALI SONO I TUOI COMPITI ALLA MAIER BROS.?

CI SONO ESIGENZE PARTICOLARI QUANDO SI GIRA IN MONTAGNA?

Sono un po’ il factotum della sede di Merano! È un lavoro interessante in cui non ci si annoia mai. Sono responsabile della gestione del magazzino, della manutenzione e della riparazione dell’attrezzatura. Mi occupo anche dei preventivi e assisto le produzioni durante le riprese.

Il percorso per raggiungere il set è già di per sé una sfida. In Alto Adige ci sono aziende specializzate nella logistica su terreni difficoltosi, sempre molto grate a chiunque fornisca loro indicazioni precise sul peso degli articoli da trasportare, dai più grandi ai più piccoli.

DI CHE COSA TI SEI OCCUPATO DURANTE LE RIPRESE DI CHRIEG?

WELCHE SIND DEINE GENAUEN AUFGABEN BEI MAIER BROS.?

Affiancavo la produzione come consulente tecnico e delle luci. Ci siamo accordati sulla tecnica necessaria e abbiamo stabilito in quali giorni impiegare attrezzatura speciale o normalmente non richiesta. Ho consegnato la strumentazione alla troupe e l’ho predisposta per le riprese. Durante i lavori continuavo a essere a disposizione della produzione.

Ich bin ein bisschen das Mädchen für alles in Meran! Es ist eine spannende Rolle, in der man sich nicht leicht festfahren kann. Das Lagermanagement, die Equipment-Pflege, auch Reparaturen gehören zu meinen Aufgaben. Daneben kümmere ich mich um die Angebotserstellung und die Betreuung der Produktion während der Dreharbeiten.

QUALI SONO STATE LE PARTICOLARITÀ DI QUESTO PROGETTO?

WOFÜR WARST DU BEI DER FILMPRODUKTION CHRIEG ZUSTÄNDIG?

Abbiamo impiegato per la prima volta la nuova versione del nostro generatore a rimorchio che, nonostante le dimensioni e il peso ridotti, è in grado di azionare attrezzature molto voluminose.

Ich habe die Produktion in Sachen Licht- und Bühnentechnik beraten. Ein geeignetes Technikpaket wurde geschnürt, Zusatztage für spezielles oder nicht ständig eingesetztes

29 Equipment wurden festgelegt. Dann habe ich die Technik an die Crew übergeben und für den Dreh abgestimmt. Während der Dreharbeiten stand ich der Produktion als Ansprechpartner zur Verfügung. WAS WAR DIE BESONDERHEIT BEI DIESEM PROJEKT?

Wir haben zum ersten Mal unser umgebautes Hänger-Aggregat eingesetzt, das trotz geringer Maße und geringem Gewicht richtig große Geräte betreiben kann. WELCHE SPEZIELLEN ANFORDERUNGEN GIBT ES BEI ALPINEN DREHS?

Der Weg dorthin ist schon die Herausforderung. Es gibt spezialisierte Unternehmen aus Südtirol, die sich um die Logistik in schwierigem Gelände kümmern – die freuen sich über eine genaue Gewichtsangabe jedes noch so kleinen Artikels.


CHRIEG

QUAL È STATO L’ASPETTO PIÙ INTERESSANTE DEL ­PROGETTO CHRIEG, DAL TUO PUNTO DI VISTA?

30

I quattro giovani protagonisti non sono stati semplici interpreti, ma hanno portato sul set la loro vita e personalità. La passione e l’incredibile talento di cui hanno dato prova mi hanno colpito molto. Se ci ripenso, affiorano ricordi ma anche sensazioni ambivalenti. Notevole è stato anche l’impegno del produttore e del suo team per garantire a tutti la massima libertà e in generale per rendere possibili le riprese di un film così particolare. Il lavoro è stato a volte una vera Chrieg (“guerra”) da tutti i punti di vista, un aspetto questo che ha lasciato il segno nel film. CI SONO SCENE ALLE QUALI HAI LAVORATO ­PARTICOLARMENTE VOLENTIERI?

Nel film ci sono molte scene lunghe, girate con poche inquadrature. Scene di questo tipo hanno reso il lavoro dei fonici complesso e faticoso, ma hanno anche fatto sì che le riprese non fossero mai noiose. Trovo particolarmente bella la scena in cui il protagonista Matteo viene prelevato da casa e il tranquillo vicinato con le sue villette a schiera si riempie improvvisamente di voci.

CHE PROGETTI HAI PER IL FUTURO?

Ho ancora alcuni desideri irrealizzati. Nel cinema è difficile fare previsioni o pianificare a lungo termine, anche se il sogno di ogni cineasta è ovviamente vincere l’Oscar per il miglior film, salire sul palco e tenervi un discorso politicamente corretto! WAS WAR DEIN PERSÖNLICHES HIGHLIGHT BEIM PROJEKT CHRIEG?

Die vier jungen Hauptdarsteller brachten eine ordentliche Portion ihres eigenen Lebens mit zum Set. Beeindruckend waren aber auch die Leidenschaft und das wahnsinnige Talent dieser jungen Leute. Davon sind bei mir viele Erinnerungen und auch gemischte Gefühle geblieben. Erwähnenswert ist auch die Leistung des Produzenten und seines Teams, alle möglichen Freiräume auszureizen und einen Dreh wie diesen überhaupt möglich zu machen. Der Dreh war manchmal wirklich ein Chrieg und ich glaube, davon ist im Film auch einiges zu spüren.

GIBT ES SZENEN, AN DENEN DU BESONDERS GERN GEARBEITET HAST?

Viele Szenen des Films sind sehr lang und werden in wenigen Einstellungen gedreht. Das machte die Arbeit für das Ton­ department oft schwierig und anstrengend, aber dadurch war der Dreh nie langweilig. Sehr schön fand ich die Szene des unfreiwilligen Abschiedes des Hauptdarstellers Matteo von zu Hause: Da wurde es plötzlich sehr laut in der Reihenhaussiedlung. WAS HAST DU DIR FÜR DIE ZUKUNFT NOCH VORGENOMMEN?

Es gibt noch ein paar offene Punkte auf meiner Wunschliste. Es ist in dieser Branche schwierig, etwas mit Sicherheit vorherzusagen oder zu planen. Ansonsten bleibt noch der Traum jedes Filmschaffenden, den Oscar für den besten Film zu bekommen und dann eine politisch korrekte Rede zu halten!


IN FOCUS

MARTIN FLIRI

I QUATTRO GIOVANI PROTAGONISTI NON SONO STATI SEMPLICI INTERPRETI, MA HANNO PORTATO SUL SET LA LORO VITA E PERSONALITÀ.

POSITION

FILM

Assistente fonico / Tonassistent

Chrieg

DIE VIER JUNGEN HAUPTDARSTELLER BRACHTEN EINE ORDENTLICHE PORTION IHRES EIGENEN LEBENS MIT ZUM SET.

31 Per Martin Fliri è il suono la componente più affascinante di un film. Martin, che ha completato il corso in Regia/Sviluppo progetto presso la ZeLIG, lavora dal 2010 come assistente fonico e tecnico del suono in ambito televisivo e cinematografico. Recentemente ha collaborato, soprattutto come microfonista, a diverse produzioni per il grande schermo. Der Ton im Film hat es Martin Fliri angetan. Nach seinem Abschluss an der ZeLIG im Bereich Projektentwicklung und Regie arbeitet er seit 2010 als Tonassistent und Toningenieur bei Fernseh- und Kinofilmen. In letzter Zeit war er vor allem als Tonangler bei Spielfilmproduktionen beschäftigt.


REC

PRODUCTION

DIRECTOR

Jump Cut (I)

Stefania Bona Francesca Scalisi

CO-PRODUCTION Eie film (I) Associazione culturale Don Quixote (I)

SCRIPT Stefania Bona, Francesca Scalisi

© Jump Cut


DOCUMENTARY

LA GENTE DEI BAGNI

33

Le registe Stefania Bona e Francesca Scalisi documentano la vita quotidiana dell’ultimo bagno pubblico di Torino. Chi sono coloro che vi si recano per avere cura della propria igiene personale? Come è cambiato il bagno nel corso degli anni? Un intimo ritratto della cultura del bagno di via Bianzè rivela un microcosmo di storie e destini, nel quale tutti i giorni confluiscono contrasti e tensioni. Die Regisseurinnen Stefania Bona und Francesca Scalisi dokumentieren den Alltag im letzten öffentlichen Bad in Turin. Wer sind diejenigen, die dort für ihre Körperhygiene sorgen? Wie hat sich das Bad über die Jahre verändert? Das intime Porträt der Badekultur in der Via Bianzè legt einen Mikrokosmos voller Geschichten und Schicksale offen, in dem Konflikte und Spannungen zutage treten.


IN FOCUS

FLORIAN  GEISER

34

POSITION

FILM

Colorist

La gente dei bagni

La propensione alle attività pratiche ha avvicinato Florian Geiser al mondo del cinema già durante gli studi. L’interesse per le occupazioni tecniche e creative non l’ha più abbandonato e da allora è fonte costante di motivazione. Dopo aver concluso un corso di specializzazione in correzione del colore, Florian lavora oggi nel reparto di ­ post-produzione della Ammira film. Die Lust auf eine praktische Tätigkeit brachte Florian Geiser in seiner Studienzeit zum Film. Sein Interesse an der technisch-kreativen Arbeit lässt ihn seitdem nicht mehr los und motiviert ihn jeden Tag, aus dem Bett zu steigen. Nach einer Spezialisierung im Bereich Filmschnitt und Farbkorrektur ist er seit 2014 Mitarbeiter der Postproduktionsabteilung der Ammira Film.

LA MIA PROFESSIONE RICHIEDE ENTRAMBE LE QUALITÀ: CREATIVITÀ E COMPETENZA TECNICA. ALS COLORIST BRAUCHT ES KREATIVITÄT, ABER AUCH TECHNISCHES VERSTÄNDNIS.

© Gregor Khuen Belasi


LA GENTE DEI BAGNI

COME SEI ARRIVATO A OCCUPARTI DI CORREZIONE DEL COLORE? È UNA PROFESSIONE PIUTTOSTO ­INSOLITA…

Sono entrato in contatto con questa professione per la prima volta quando frequentavo la scuola media. Le immagini fortemente ritoccate di film e videoclip attiravano la mia attenzione e mi affascinavano con il loro look e l’atmosfera che evocavano. Mi ero quasi dimenticato di quelle impressioni quando anni dopo, durante una lezione di cinema, sentii parlare di correzione del colore. Le immagini di allora riemersero. Il mio interesse per il mondo del colore è rinato in quel momento. QUALI SONO STATI I TUOI COMPITI PER LA ­REALIZZAZIONE DE LA GENTE DEI BAGNI?

Io e il produttore abbiamo deciso di conservare la tonalità di base verde, blu e giallastra del materiale originale. Le riprese del film si erano protratte per un periodo relativamente lungo, il materiale presentava quindi una notevole varietà luminosa e cromatica. La sfida consisteva nel ricreare un’immagine omogenea.

LA TUA SEMBRA UN’ATTIVITÀ PRETTAMENTE TECNICA. RIMANE SPAZIO ANCHE PER LA CREATIVITÀ?

La mia professione richiede entrambe le qualità: creatività e competenza tecnica. Il controllo degli aspetti tecnici è fondamentale se si vuole essere in grado di realizzare le proprie idee creative. Essenziale è poi la sensibilità per immagini e atmosfere. Consiglierei a chiunque di affilare lo sguardo nella vita quotidiana: le impressioni cromatiche, se percepite in modo consapevole, sono un’importante fonte di ispirazione nel mio lavoro. WIE BIST DU ZU DEINEM DOCH EHER UNGEWÖHNLICHEN JOB ALS COLORIST GEKOMMEN?

Erstmals in Kontakt gekommen bin ich mit dem Beruf in der Mittelschulzeit. In Filmen und Musikclips fielen mir die stark nachbearbeiteten Bilder auf. Den Look und die Stimmung, die solche Bilder auslösen können, fand ich faszinierend. Dann geriet alles wieder in Vergessenheit, bis ich eine Filmvorlesung besuchte, in der es um Farbkorrektur ging. Die Bilder von früher tauchten in meinem Kopf auf und mein Interesse für die Welt der Farben war geweckt.

WAS WAREN DEINE AUFGABEN BEI LA GENTE DEI BAGNI?

Zusammen mit dem Produzenten beschlossen wir, dass wir die grün-blau-gelbliche Grundstimmung des Ausgangsmaterials beibehalten wollten. Der Film wurde über einen relativ langen Zeitraum gedreht, dadurch kam es zu sehr unterschiedlichen Licht- und Farbstimmungen. Hier ein einheitliches Gesamtbild zu schaffen war die Herausforderung. DEIN JOB KLINGT SEHR TECHNISCH – BLEIBT DA AUCH RAUM FÜR KREATIVITÄT?

Ohne Kreativität, aber auch ohne ein technisches Verständnis wird ein Colorist es schwer haben. Entscheidend ist, die Technik so zu beherrschen, dass man kreative Vorstellungen umsetzen kann. Es braucht ein Gefühl für Bilder und Stimmungen. Ich möchte jedem ans Herz legen, mit offenen Augen durch die Welt zu gehen: Diese bewusst wahrgenommenen Farbeindrücke sind ein wichtiges Repertoire für meine Arbeit.

35


LA GENTE DEI BAGNI

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DI CHE COSA TI OCCUPI COME FONICO E MONTATORE DEL SUONO?

WIE GESTALTETE SICH DEINE ARBEIT FÜR LA GENTE DEI BAGNI?

I compiti del fonico vanno dalla registrazione del suono, durante la quale chi parla non deve accorgersi della presenza delle apparecchiature, alla rielaborazione del materiale. Cerco di ricavare il massimo dal suono registrato in loco, anche perché in realtà questo contiene già tutti gli elementi di cui si ha bisogno. Anche nel montaggio del suono buona parte del mio lavoro non è immediatamente percepibile.

Bei dem Film war es wichtig, den Ort auch akustisch mitspielen zu lassen. Es gibt zum Beispiel eine Sequenz mit einer Kamera­ bewegung entlang der Wasserrohre, für die ich in der Badewanne zuhause dieses Abrinnen und Auffüllen aufgenommen habe. Außerdem habe ich den Musikschnitt gemacht: Die Musik ist von einem Liedermacher aus Turin, ich habe die Tonspuren und Stücke neu arrangiert. Dabei braucht es nicht immer die ganze Fülle an Klängen, manchmal reichen minimalistische Noten­ sequenzen und Originaltöne.

COME HAI IMPOSTATO IL TUO LAVORO PER LA GENTE DEI BAGNI?

Era importante far vivere l’ambiente particolare anche da un punto di vista acustico. C’è per esempio una sequenza in cui la cinepresa procede lungo una tubatura: per questa scena ho registrato il defluire e il rabboccare dell’acqua nella mia vasca da bagno di casa! Mi sono poi occupato del montaggio musicale. Sulla base delle musiche, opera di un compositore torinese, ho arrangiato la colonna sonora e i brani. Per farlo non è sempre necessario utilizzare l’intera gamma tonale: a volte bastano suoni minimalisti, fatti di note e toni originali.

DA FONICO, QUAL È LA TUA SCENA PREFERITA DEL FILM?

Da un punto di vista sonoro i momenti che preferisco sono due sequenze “vuote”, senza persone. Una, ad esempio, è una scena notturna in cui si vede un corridoio vuoto affiancato da cabine doccia; in lontananza si sentono il suono di un allarme e il gorgoglio dell’acqua. Il suono segue la cinepresa in un movimento lento da sinistra a destra: all’inizio si percepisce ancora l’allarme, poi il suono della sirena si smorza… una bella atmosfera. WAS SIND DEINE AUFGABEN ALS SOUNDDESIGNER UND TONMEISTER?

Als Tonmeister reichen diese vom Aufzeichnen des Tons – bei dem der Sprechende die Anwesenheit der Technik nicht spüren darf – bis zur Nachbearbeitung. Ich versuche aus dem vor Ort aufgenommenen Originalton das Beste herauszuholen, denn eigentlich ist darin alles Nötige enthalten. Auch im Sounddesign ist vieles, was ich mache, nicht gleich hörbar.

WAS IST AUS DER PERSPEKTIVE DES TONMEISTERS DEINE LIEBLINGSSZENE IM FILM?

Zu meinen Lieblingsmomenten, was den Ton betrifft, zählen zwei „leere“ Sequenzen ohne Personen. In einer sieht man zum Beispiel nachts einen leeren Gang mit Duschkabinen und hört entfernt eine Alarmanlage und das Gurgeln des Wassers. Zusammen mit der Kamera schwenkt der Ton langsam von links nach rechts, man hört eine Zeit lang die Alarmanlage, dann wird sie wieder leiser ... eine schöne Stimmung.


IN FOCUS

STEFANO  BERNARDI POSITION

FILM

Montatore del suono e fonico / Sounddesigner und Tonmeister

La gente dei bagni

37 ERA IMPORTANTE FAR VIVERE L’AMBIENTE PARTICOLARE DI QUESTO FILM ANCHE DA UN PUNTO DI VISTA ACUSTICO. BEI DEM FILM WAR ES WICHTIG, DEN ORT AUCH AKUSTISCH MITSPIELEN ZU LASSEN.

© Ivo Corrà

Stefano Bernardi è un tuttofare nel mondo del suono: fonico e sound designer, produce musica elettronica, compone colonne sonore e installazioni sonore per progetti di arte contemporanea e suona in una rock band. Ha conseguito il diploma alla scuola di documentario, televisione e nuovi media ZeLIG di Bolzano nel 1996. Er ist ein Tausendsassa in der Welt des Tons: Stefano Bernardi ist Tonmeister und Sound­ designer, produziert elektronische Musik, macht Soundtracks und Audioinstallationen für zeitgenössische Kunstprojekte und spielt in einer Rockband. 1996 schloss er sein Studium an der ZeLIG ab.


REC

PRODUCTION

DIRECTOR

Vivo Film (I)

Laura Bispuri

CO-PRODUCTION Colorado Film Production (I),  Bord Cadre Films (CH), Erafilm (AL), Match Factory Production (DE)

CAST Alba Rohrwacher (Hana/Mark) ⋅ Lars Eidinger (Bernhard) ⋅ Flonja Kodheli (Lila) ⋅ Luan Jaha (Stjefen) ⋅ Emily Ferratello (Jonida)

SCRIPT

BROADCASTER

Laura Bispuri Francesca Manieri

RSI

LOCATIONS IN SOUTH TYROL Bolzano/Bozen Merano/Meran

SHOOTING DAYS IN SOUTH TYROL

16

© Valerio Bispuri


THEATRICAL MOTION PICTURE

VERGINE GIURATA

39

Per evitare un matrimonio combinato, Hana Doda si appella a un’antica tradizione delle remote montagne albanesi: una donna può vivere come una vergine giurata, vestendo come un uomo e godendo dei diritti tradizionalmente legati a tale ruolo. Ma anche questa vita ha un prezzo. Per dieci anni Hana vive come Mark rinunciando alla sua identità e alla sua sessualità, fino al momento in cui decide di abbandonare il suo paese natale per cambiare vita. Um eine arrangierte Ehe zu vermeiden, beruft sich Hana Doda auf eine alte Tradition aus den abgelegenen Bergen Albaniens: Eine Frau kann als eingeschworene Jungfrau leben, gekleidet wie ein Mann und mit dessen traditionellen Rechten. Aber auch dieses Leben hat seinen Preis. Zehn Jahre lang lebt Hana als Mark und verzichtet auf ihre eigentliche Identität und ihre Sexualität. Dann beschließt sie, ihre Heimat zu verlassen, um ihr Leben zu verändern.


IN FOCUS

IUSEPPE G  TEDESCHI

40

POSITION

FILM

Assistente alla regia  / Regieassistent

Vergine Giurata

METTERE IN SCENA TUTTO CIÒ CHE ACCADE ATTORNO AI PROTAGONISTI RAPPRESENTA UNA GRANDE SFIDA. ALL DAS ZU INSZENIEREN, WAS RUND UM DIE SCHAUSPIELER PASSIERT, IST EINE GROSSE HERAUSFORDERUNG.

Attraverso la sua passione per la fotografia Giuseppe Tedeschi è approdato alla scuola ZeLIG. Oltre a girare documentari propri come regista, lavora come assistente alla regia per lungometraggi. Il suo film Il viaggio di Marco Cavallo è stato presentato nel 2014 al Torino Film Festival. Al momento è impegnato sul set hollywoodiano di Zoolander 2, film di Ben Stiller. Über seine Leidenschaft für die Fotografie kam Giuseppe Tedeschi zum Studium an die ZeLIG. Heute führt er bei seinen eigenen Dokumentarfilmen Regie und arbeitet als Regieassistent bei Spielfilmen. Sein Film Il viaggio di Marco Cavallo wurde 2014 unter anderem beim Torino Film Festival gezeigt; zurzeit arbeitet er am Hollywood-Set von Zoolander 2 von Ben Stiller.

© Giulio Kirchmayer


VERGINE GIURATA

QUALE ASPETTO DI VERGINE GIURATA E DELLA STORIA DI HANA/MARK TI HA MAGGIORMENTE COLPITO?

Ho conosciuto Laura Bispuri, la regista, in una primissima ricerca delle atmosfere che poi sono diventate le location del film. Mi sono appassionato allo stile che voleva dare al film, che sintetizza in una unica inquadratura una scena dove i protagonisti svolgono e sviluppano la storia. Non conoscevo prima del film la storia delle “vergini giurate”. Si potrebbe definire un imprigionamento, che viene scardinato da un processo di emancipazione della protagonista per riprendersi la libertà. La storia di Hana ci ricorda che è ancora necessario combattere per la dignità delle donne e delle persone. QUALI SFIDE HAI DOVUTO AFFRONTARE DURANTE QUESTO PROGETTO?

Le scene sono costruite e pensate in piani sequenza. Ciò comporta attenzione al dettaglio e alla messa in scena dove gli attori spendono molte energie per concentrarsi. Uno dei miei compiti era coordinare le idee di Laura e renderle il più credibili possibile. Mettere in scena tutto ciò che accade attorno ai protagonisti rappresenta una grande sfida.

QUAL È STATO IL CONTRIBUTO PIÙ IMPORTANTE CHE HAI POTUTO DARE AL FILM?

Proporre luoghi come il mitico Bar Bersaglio di Merano, dove alla fine della storia si festeggia la riconciliazione, è stato per me aver regalato in qualche modo al film uno scorcio della mia città. WAS HAT DICH AN VERGINE GIURATA UND DER GESCHICHTE VON HANA  /  M ARK BESONDERS B ­ EEINDRUCKT?

Ich habe Laura Bispuri, die Regisseurin, bei der ersten Suche nach den Locations und Stimmungen für den Film kennen­ gelernt. Ich war begeistert vom Stil, den sie ihrem Film geben wollte: Eine einzige Einstellung fasst eine ganze Szene zusammen, in der die Protagonisten die Geschichte erzeugen und entwickeln. Die Geschichte der „eingeschworenen Jungfrauen“ kannte ich vorher nicht. Sie erinnerte mich an eine Art Gefangenschaft, die die Protagonistin allmählich aufbricht, um ihre Freiheit wiederzuerlangen. Die Geschichte von Hana macht deutlich, dass man sich stark machen muss für die Würde von Frauen und Menschen allgemein.

41 WAS WAR BEI DIESEM PROJEKT DIE GRÖSSTE ­HERAUSFORDERUNG FÜR DICH?

Die Szenen sind als Plansequenzen konstruiert. Das bedeutet, man muss auf jedes Detail achten, während die Schauspieler hochkonzentriert arbeiten. Es war eine meiner Aufgaben, Lauras Ideen zu koordinieren und sie glaubwürdig umzusetzen. All das zu inszenieren, was rund um die Schauspieler passiert, ist eine große Herausforderung. WAS WAR FÜR DICH DEIN SCHÖNSTER BEITRAG ZUM FILM?

Am Ende des Films feiern die Protagonisten in der legendären Bar Bersaglio in Meran ihre Versöhnung. Dass ich Orte wie diesen für den Dreh vorschlagen konnte, fühlte sich für mich an, als hätte ich ein Stückchen meiner Stadt beigetragen.


VERGINE GIURATA

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QUAL È LA COSA CHE TI PIACE DI PIÙ DEL TUO LAVORO?

Finita la scuola ZeLIG ho iniziato a fare di tutto, dal macchinista al video assist, dal microfonista all’assistente camera, ma la cosa che preferisco è senza dubbio il montaggio video. Sono due gli aspetti che m’intrigano di più del montaggio: la riscrittura del film e il problem solving. Dover risolvere problemi (che al montaggio escono sempre fuori) al servizio della narrazione è una cosa che mi piace molto e mi dà sempre soddisfazione. Per quanto riguarda la figura dell’assistente al montaggio una delle cose che mi piacciono di più è che vedi prima di tutti il girato, un grande privilegio. C’È UNA SCENA DI VERGINE GIURATA CHE TI È RIMASTA PARTICOLARMENTE IMPRESSA?

La scena della gara di nuoto sincronizzato è senz’altro una delle mie scene preferite e una di quelle a cui ho dovuto lavorare di più. Sincronizzare la musica con il video non è stato semplice e ho dovuto rivederla più volte per farla precisa.

IL MONTAGGIO PUÒ SEMBRARE UN RUOLO MOLTO “­ TECNICO”. HAI POTUTO COMUNQUE DAR SPAZIO ALLA TUA CREATIVITÀ?

Sicuramente l’assistenza al montaggio non è tra i ruoli più creativi. Il compito principale è rendere il più liscio possibile il lavoro del montatore, ovvero: sincronizzare le scene, ordinare il materiale, fare il backup dei dati ... Ma questo film è cambiato molto durante il montaggio e anche io, nel mio piccolo, ogni volta esprimevo la mia opinione. WAS GEFÄLLT DIR BESONDERS GUT AN DEINEM JOB?

Nach meinem Abschluss habe ich auch für die Kamerabühne, als Video Assist, Ton- und Kameraassistent gearbeitet, aber den Schnitt mache ich zweifellos am liebsten. Es gibt zwei Dinge, die mich daran besonders fesseln: die Neugestaltung des Films und die Problemlösung. Beim Schnitt zeigen sich immer Probleme, die im Dienste der Erzählung gelöst werden müssen. Das ist sehr befriedigend. An der Arbeit als Schnittassistent gefällt mir hingegen, dass ich das Filmmaterial vor allen anderen sehe – ein großes Privileg.

GIBT ES EINE SZENE AUS VERGINE GIURATA, DIE DIR ­B ESONDERS IN ERINNERUNG GEBLIEBEN IST?

Die Szene vom Wettkampf im Synchronschwimmen ist eine meiner Lieblingsszenen und die, an der ich auch am längsten gearbeitet habe. Die Musik mit den Filmbildern zu synchronisieren war nicht einfach. Bis es geklappt hat, musste ich sie mir wieder und wieder ansehen. DER SCHNITT IST EIN EHER TECHNISCHER BERUF. ­KONNTEST DU ALS SCHNITTASSISTENT TROTZDEM ­KREATIV SEIN?

Die Schnittassistenz zählt sicher nicht zu den kreativsten Rollen bei der Filmproduktion. Die Hauptaufgabe ist es, dafür zu sorgen, dass die Arbeit des Cutters so reibungslos wie möglich verläuft, indem man etwa Szenen synchronisiert, Material ordnet oder Datensicherungen erstellt. Aber dieser Film hat sich im Schnitt­ raum noch stark verändert und auch ich konnte meinen kleinen Beitrag dazu leisten.


IN FOCUS

MARCO VITALE POSITION

FILM

Assistente al montaggio / Schnittassistent

Vergine Giurata

UNA COSA CHE MI PIACE DEL MIO LAVORO COME ASSISTENTE AL MONTAGGIO È CHE VEDO IL GIRATO PRIMA DI TUTTI GLI ALTRI. AN DER ARBEIT ALS SCHNITT­ ASSISTENT GEFÄLLT MIR, DASS ICH DAS FILMMATERIAL VOR ALLEN ANDEREN SEHE.

43 Alla laurea in Storia e critica del cinema al DAMS dell’Università Roma Tre, Marco Vitale ha aggiunto una formazione presso la scuola di documentario, televisione e nuovi media ZeLIG di Bolzano. Da diversi anni lavora nel cinema, svolgendo quando può la sua mansione preferita: il montaggio video. Nach seinem Studium der Filmwissenschaft an der Universität Roma Tre absolvierte Marco Vitale eine Ausbildung an der Bozner Schule für Dokumentarfilm, Fernsehen und neue Medien ZeLIG. Seit einigen Jahren arbeitet er als Filmemacher, am liebsten ist ihm dabei seine Arbeit als Cutter.


REC

PRODUCTION

DIRECTOR

Lucky Bird Pictures (DE)

Oliver Hirschbiegel

CO-PRODUCTION Delphi Medien (DE) Philipp Filmproduction (DE)

CAST Christian Friedel (Georg Elser) ⋅ Katharina Schüttler (Elsa) ⋅ Burghart Klaußner (Arthur Nebe) ⋅ Johann von Bülow (Heinrich Müller) ⋅ Gerti Drassl (Lore) ⋅  Anton Algrang (Dr. Hübner) ⋅ Valentina Repetto (Brunhilde) ⋅ Lissy Pernthaler (scrivana/Protokollführerin)

SCRIPT

BROADCASTER

Fred Breinersdorfer Léonie-Claire Breinersdorfer

SWR, ARD, BR, WDR, Arte

LOCATIONS IN SOUTH TYROL Bolzano/Bozen Merano/Meran Terlano/Terlan Montagna/Montan Mendola/Mendel

SHOOTING DAYS IN SOUTH TYROL

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© Bernd Schuller


THEATRICAL MOTION PICTURE

ELSER – ER HÄTTE DIE WELT VERÄNDERT

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Nel 1939 Adolf Hitler è all’apice del potere. Il carpentiere Georg Elser, che disprezza profondamente i nazionalsocialisti, progetta minuziosamente un attentato al dittatore: piazza una bomba nella birreria Bürgerbräukeller di Monaco, in una colonna dietro al palco dal quale parlerà Hitler. Ma il Führer lascia inaspettatamente il locale in anticipo e la bomba lo risparmia – per soli 13 minuti. L’attentato provoca la morte di otto persone. Ed Elser diventa il nemico pubblico numero uno. Im Jahr 1939 ist Adolf Hitler am Höhepunkt seiner Macht. Der Schreinergeselle Georg Elser, der die Nationalsozialisten und ihre Politik verachtet, plant akribisch ein Attentat auf den Diktator: Er platziert im Münchner Bürgerbräukeller eine Zeitbombe in einer Säule hinter dem Rednerpult. Aber als Hitler die Veranstaltung unerwartet zu früh verlässt, verfehlt ihn die Bombe – um nur 13 Minuten. Acht Menschen sterben bei dem Attentat. Und Elser wird zum Staatsfeind Nummer eins.


IN FOCUS

K ATHY  LEONELLI POSITION

FILM

Location Scout

Elser – Er hätte die Welt verändert È QUESTA LA COSA CHE MI PIACE DI PIÙ DEL MIO LAVORO: OGNI VOLTA È COME RICOMINCIARE, E OGNI VOLTA È DIVERSO.

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Dopo gli studi al DAMS dell’Università di Bologna, Kathy Leonelli ha realizzato programmi radio e tv per la Rai di Bolzano, documentari su artisti visivi e installazioni di videoarte per gallerie e musei. Dal 1998 lavora per il cinema e la televisione nel settore produzione, come direttrice di produzione, location scout e location manager. Nach ihrem Studium an der Universität Bologna gestaltete Kathy Leonelli Radio- und TV-Beiträge für die Rai, Dokumentar­filme über bildende Künstler und Video­installationen für Galerien und Museen. Heute arbeitet sie auf der Produktionsseite: als Aufnahmeleiterin, Location Scout und als Location Managerin für Kino und Fernsehen.

DAS IST DAS, WAS ICH AN MEINER ARBEIT AM SCHÖNSTEN FINDE: ES IST JEDES MAL EIN NEUANFANG.

© Martin Rattini


ELSER – ER HÄTTE DIE WELT VERÄNDERT

WIE SIEHT DEIN ARBEITSALLTAG AUS?

In der Phase des Scoutings, also der Location-Suche, arbeite ich mit meinem Archivmaterial oder bin unterwegs und suche, überprüfe, fotografiere Orte und Gebäude. In der Vorbereitungs­phase kümmere ich mich dann um die Organisation: Zulassungen, Anschlüsse, Dienstleistungen, Verpflegung.

COME SEI ARRIVATA A LAVORARE NEL CINEMA?

Ho iniziato come assistente di produzione nel 1998, quando dopo aver vissuto per due anni a Berlino sono tornata in Italia. Ho collaborato alla realizzazione di documentari, cortometraggi, spot, film per la televisione e per il cinema. Dalla nascita della BLS sono tornata in Alto Adige e lavoro come location scout e location manager. COM’È UNA TUA GIORNATA DI LAVORO?

In fase di scouting, cioè di ricerca delle location, lavoro sul mio materiale d’archivio o vado a cercare, verificare e fotografare luoghi e strutture. In fase di preparazione, poi, le location vanno organizzate con permessi, allacciamenti, servizi e ospitalità. QUALI SONO STATE LE LOCATION CHE HAI SCELTO PER ELSER – ER HÄTTE DIE WELT VERÄNDERT?

Ho lavorato alla ricerca dei luoghi in cui effettuare le riprese in Alto Adige nella fase iniziale del progetto. È stata una grande sfida, soprattutto per la quantità di location storiche necessarie. Delle location da me proposte sono stati utilizzati alcuni interni.

QUAL È LA COSA CHE TI PIACE DI PIÙ DEL TUO L ­ AVORO?

Ogni produzione è una nuova avventura, è la scoperta di nuove persone con le quali lavorare e relazionarsi nel modo migliore per realizzare in tempi brevi un progetto comune. ­Convivere, condividere, collaborare. Credo che questa sia la sfida, e anche la cosa che mi piace di più del mio lavoro. Ogni volta è come ricominciare, e ogni volta è diverso.

WELCHE LOCATIONS HAST DU FÜR ELSER – ER HÄTTE DIE WELT VERÄNDERT AUSGESUCHT?

Ich habe nur in der Anfangsphase bei der Suche nach Drehorten in Südtirol mitgearbeitet. Aufgrund der großen Anzahl an historischen Schauplätzen war das Projekt eine große Heraus­ forderung. Von den Drehorten, die ich vorgeschlagen habe, sind einige für die Innenaufnahmen verwendet worden.

WIE BIST DU ZU DEINEM BERUF GEKOMMEN?

WORAN FINDEST DU AM MEISTEN GEFALLEN IN DEINER ARBEIT?

Ich habe 1998 als Produktionsassistentin begonnen. Nach zwei Jahren in Berlin bin ich nach Italien zurückgekehrt und habe bei der Produktion von Dokumentar- und Kurzfilmen, Werbespots, Fernseh- und Kinofilmen mitgearbeitet. Seit der Gründung der Südtiroler Filmförderung arbeite ich hier als Location Scout und Location Manager.

Jede Produktion ist ein Abenteuer, bei dem man neue Leute kennenlernt, auf die man sich so gut wie möglich einlassen muss, um in kurzer Zeit ein gemeinsames Projekt zu verwirklichen. Ich glaube, das ist die Herausforderung und zugleich das, was ich an meiner Arbeit am schönsten finde. Es ist jedes Mal ein Neuanfang.

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ELSER – ER HÄTTE DIE WELT VERÄNDERT

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QUAL È STATO IL TUO RUOLO DURANTE LE RIPRESE DI ELSER – ER HÄTTE DIE WELT VERÄNDERT?

Ho lavorato soprattutto come pittore di scena. Ho inoltre montato, dipinto e realizzato diversi elementi scenici, tra cui la tribuna da cui Hitler tenne il suo discorso nella birreria Bürgerbräukeller di Monaco. Il compito forse più interessante è stato però quello di realizzare il buco nella colonna di pietra in cui Georg Elser nasconde la bomba. PER QUALI ALTRE SCENE DEL FILM HAI PREPARATO IL SET?

Oltre alle scene della Bürgerbräukeller, è stato mio compito ricreare il valico di frontiera dove Elser venne arrestato, la casa dei suoi genitori, la cella che occupò nel campo di concentramento, una caserma e la tomba in cui fu sepolto. HAI DOVUTO AFFRONTARE SFIDE PARTICOLARI?

La ricostruzione della Bürgerbräukeller, ha sicuramente rappresentato una delle sfide più impegnative. Dovevamo dipingere un pavimento di 340 metri quadrati nel minor tempo e con il

FÜR WELCHE WEITEREN SZENEN VON ELSER HAST DU DEN FILMSET GESTALTET?

maggior realismo possibili. Dovevamo inoltre rivestire l’intero set con una patina che ricreasse l’effetto di un locale in uso da molti anni. Naturalmente, rimanendo entro il budget stabilito. CHE COSA AMI PARTICOLARMENTE DEL TUO LAVORO?

Amo le sfide sempre nuove che mi trovo ad affrontare e sono felice di partecipare alla fase creativa del progetto. L’incontro e lo scambio con persone diverse in numerosi Paesi è fonte continua di esperienze stimolanti.

Neben den Szenen im Bürgerbräukeller war ich auch zuständig für die Gestaltung des Grenzübergangs, an dem Elser fest­ genommen wird, für sein Elternhaus, seine Zelle im Konzentra­ tionslager, eine Kaserne und Elsers Grab. GAB ES BEI DIESER PRODUKTION BESONDERE ­HERAUSFORDERUNGEN FÜR DICH?

WELCHE WAREN DEINE AUFGABEN BEI ELSER – ER HÄTTE DIE WELT VERÄNDERT?

Eine der größten Herausforderungen war die Gestaltung des Bürgerbräukellers. 340 Quadratmeter Boden sollten in kürzester Zeit so realistisch wie möglich bemalt werden. Gleichzeitig musste der ganze Set patiniert werden, denn es sollte der Eindruck eines seit vielen Jahren benutzten Bierkellers entstehen. Und trotz alledem musste ich im Rahmen des Budgets bleiben.

Ich war hier hauptsächlich Bühnenmaler und habe außerdem verschiedene Requisiten gebaut, bemalt und fertiggestellt. Dazu gehörte etwa Hitlers Rednerpult für seine Rede im Münchner Bürgerbräukeller. Besonders spannend fand ich aber die Aufgabe, das Loch in der Steinsäule zu gestalten, in dem Georg Elser im Film seine Bombe versteckt.

Ich liebe die immer neuen Herausforderungen und die Genug­ tuung, ein kreativer Teil des Projekts zu sein. Und das Zusammentreffen mit vielen verschiedenen Personen in unterschiedlichen Ländern ermöglicht mir immer wieder neue Erfahrungen.

WAS LIEBST DU AN DEINEM JOB BESONDERS?


IN FOCUS

PETER VALMING

POSITION

FILM

Costruttore e  pittore di scena  / Baubühne & Bühnenmaler

Elser – Er hätte die Welt verändert

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LA RICOSTRUZIONE DELLA BIRRERIA ­B ÜRGERBRÄUKELLER, GRANDE 340M², È STATA UNA DELLE SFIDE PIÙ IMPEGNATIVE. EINE DER GRÖSSTEN HERAUS­ FORDERUNGEN WAR DIE GESTALTUNG DES 340 M 2 GROSSEN BÜRGERBRÄU­ KELLERS.

© Michael Pezzei

Dopo gli inizi in ambito teatrale e operistico, nel 1999 lo svedese Peter Valming è passato al cinema. In qualità di costruttore di scena ha collaborato alla realizzazione di Dogville del regista cult Lars von Trier. Dopo un periodo trascorso tra Germania, Irlanda e Danimarca, due anni fa è arrivato in Alto Adige. Nach einigen Jahren an der Oper und am Theater wechselte der Schwede Peter Valming 1999 zum Film: Als Bühnenbauer arbeitete er etwa bei Dogville von Kultregisseur Lars von Trier mit. Nach Stationen in Deutschland, Irland und Dänemark landete er vor zwei Jahren in Südtirol.


REC

PRODUCTION

DIRECTOR

Wega Film (AT)

Karin Duregger

LOCATIONS IN SOUTH TYROL

SCRIPT

Bolzano /Bozen, Merano /Meran, Bressanone /Brixen, Vipiteno / Sterzing, Passo Brennero /Brennerpass, Naturno/Naturns, Verano / Vöran, Avelengo /Hafling, Scena / Schenna, Resia /Reschen, Tubre / Taufers i. M., Ortisei /St. Ulrich, Selva Gardena/Wolkenstein, Fortezza /Franzensfeste, Colle Isarco /Gossensass, Valdaora / Olang, Caldaro /Kaltern, Monticolo / Montiggl, Termeno / Tramin

Karin Duregger

BROADCASTER ORF

SHOOTING DAYS IN SOUTH TYROL

14

© Wega Film


DOCUMENTARY

DIE RATTENLINIE – NAZIS AUF DER FLUCHT DURCH SÜDTIROL 51

Nel 1945, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, molti nazisti in fuga lungo le cosiddette rat lines – così i servizi segreti americani chiamavano le vie di evacuazione organizzate per noti esponenti del Terzo Reich – si fermarono temporaneamente in Alto Adige. Tra loro anche Adolf Eichmann e Martin Bormann. Chi li aiutò? La regista Karin Duregger indaga e intervista alcuni testimoni dell’epoca su questo capitolo oscuro della storia altoatesina. Nach dem Ende des Zweiten Weltkrieges kamen viele Nationalsozialisten bei ihrer Flucht entlang der sogenannten Rattenlinien – so nannten die amerikanischen Geheimdienste die Fluchtrouten prominenter NS-Leute – durch Südtirol. Unter ihnen waren auch Adolf Eichmann und Martin Bormann. Wo fanden sie Hilfe? Dokumentarfilmerin Karin Duregger forscht nach und interviewt Zeitzeugen zu diesem dunklen Kapitel der Südtiroler Geschichte.


IN FOCUS

WOLFGANG FLIRI

POSITION

FILM

Produzione esecutiva / Serviceproduktion

Die Rattenlinie – Nazis auf der Flucht durch Südtirol

LA SFIDA PER ME È VALUTARE LA FATTIBILITÀ DEI GRANDI SOGNI DEI CINEASTI E REALIZZARLI. DIE HERAUSFORDERUNG FÜR MICH LIEGT DARIN, DIE GROSSEN IDEEN DER FILMSCHAFFENDEN UMZUSETZEN.

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Wolfgang FIiri è specializzato in informatica per l’economia e ha iniziato la sua carriera nel settore online. Avendo compreso che anche in tale settore l’immagine in movimento acquisisce sempre più importanza, ha deciso di dedicarsi al cinema. Dopo aver frequentato diversi workshop e un corso postgraduate, è entrato a far parte della Filmwerkstatt di Merano. Dal 2013 è produttore e CEO della casa di produzione Ammira. Ursprünglich war Wolfgang Fliri als Wirtschafts­informatiker in der Online-Welt zu Hause. Weil er feststellte, dass das bewegte Bild dort immer wichtiger wird, widmete er sich dem Thema Film, absolvierte Workshops und einen Postgraduate-Kurs. Er wurde Mitglied der Meraner Filmwerkstatt und ist seit 2013 Produzent und Geschäftsführer der Film­ produktionsfirma Ammira.


DIE RATTENLINIE – NAZIS AUF DER FLUCHT DURCH SÜDTIROL

LA AMMIRA SRL HA CONTRIBUITO A QUESTO PROGETTO FORNENDO SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA PRODUZIONE. QUALI SONO STATI I VOSTRI COMPITI?

La Ammira ha fornito l’attrezzatura e ha messo a disposizione un team di assistenti durante l’intera fase delle riprese. Io ho assunto il coordinamento della produzione. Negli studi della Filmwerkstatt abbiamo poi eseguito le operazioni di color grading (correzione del colore) e di finishing. QUALI SONO STATE LE SFIDE MAGGIORI CHE HAI DOVUTO AFFRONTARE CON LA TUA SQUADRA?

La sfida maggiore è stata quella di girare un documentario per la televisione con l’attrezzatura adatta a un progetto cinematografico, rimanendo comunque entro il budget assegnato. QUALI SONO GLI ASPETTI CHE PIÙ TI PIACCIONO DEL TUO LAVORO?

I professionisti del settore cinematografico sono spesso degli idealisti, un aspetto che apprezzo e che accresce la mia motivazione. E pazienza se, proprio perché sono così idealisti, il loro modo di lavorare risulta a volte snervante...

WELCHE WAREN DIE GRÖSSTEN HERAUSFORDERUNGEN FÜR DICH UND DEIN TEAM?

COME MAI?

Il mondo del cinema è il luogo in cui i sogni diventano realtà. Non è raro, quindi, incontrare persone il cui unico obiettivo sia quello di realizzare i loro sogni cinematografici. L’idealismo rappresenta in tutto ciò una componente fondamentale. La mia natura è diversa: sono una persona che ama struttura, ordine e organizzazione. La sfida consiste per me nel valutare la fattibilità dei grandi sogni di questi cineasti e nel realizzarli passo dopo passo insieme al mio team. DIE AMMIRA GMBH HAT BEI DIESEM PROJEKT DIE SERVICEPRODUKTION ÜBERNOMMEN. WAS WAREN EURE AUFGABEN?

Die Ammira hat das technische Equipment und das Team gestellt und die gesamten Dreharbeiten betreut. Ich habe die Produktions­leitung übernommen. Außerdem haben wir bei uns in den Studios der Filmwerkstatt das Color Grading (die Farbkorrektur) und das gesamte Finishing durchgeführt.

Die größte Herausforderung war es, mit Spielfilm-Equipment eine TV-Doku zu drehen und dabei trotzdem im Rahmen des Budgets zu bleiben. WAS GEFÄLLT DIR BESONDERS AN DEINER ARBEIT?

Die Menschen in der Filmbranche sind oft Idealisten und das gefällt mir sehr gut und motiviert mich – auch wenn mich die Arbeitsweise dieser Idealisten manchmal an meine Grenzen bringt. WARUM?

Die Welt des Films ist der Ort, wo große Träume Wirklichkeit werden können. Dementsprechend begegne ich im Filmgeschäft oft Menschen, die versuchen, ihren Traum umzusetzen. Dabei bringen sie eben eine große Portion Idealismus mit. Ich selbst bin von Natur aus ein Mensch, dem Struktur, Organisation und Übersicht sehr wichtig sind. Die Herausforderung für mich liegt also darin, die großen Ideen der Filmschaffenden auf ihre Realisierbarkeit hin zu prüfen und sie gemeinsam mit dem Team Schritt für Schritt umzusetzen.

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DIE RATTENLINIE – NAZIS AUF DER FLUCHT DURCH SÜDTIROL

DA DOVE DERIVA LA TUA PASSIONE PER IL CINEMA?

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È cresciuta con il passare del tempo. A 14 anni accettai un lavoretto estivo presso una casa di produzione cinematografica. La sensazione di trovarsi sul set e di contribuire alla realizzazione di un film mi affascinò fin da subito e da allora non mi ha più abbandonato. QUALI ASPETTI DEL FILM DIE RATTENLINIE TI HANNO INCURIOSITO MAGGIORMENTE?

Avevo già realizzato diversi documentari storici sull’Alto Adige approfondendo soprattutto il periodo del nazionalsocialismo. Anche in famiglia si discuteva spesso di quegli anni. Una frase pronunciata da mio nonno mi è rimasta impressa: “Sai quanto è difficile parlare degli anni in cui si è buttata via la propria giovinezza in nome di una causa sbagliata?”. Questo aspetto è chiaramente percepibile in Die Rattenlinie. CI SONO STATI MOMENTI CHE ESIGEVANO PARTICOLARE SENSIBILITÀ?

Durante i dialoghi con i testimoni dell’epoca, tutti ormai molto anziani, ho cercato di ridurre al minimo l’utilizzo della strumentazione tecnica per non incutere inutilmente timore

agli intervistati. Per quanto riguarda invece le sequenze recitate, la sfida maggiore è stata realizzare con un team così piccolo scene esteticamente valide. QUALE SCENA DEL FILM TI HA COLPITO PARTICOLARMENTE?

Ad avermi colpito non sono tanto singole scene quanto piuttosto l’emotività dei testimoni. Ancora oggi si commuovono e fanno commuovere quando raccontano del loro passato. WOHER KOMMT DEINE FASZINATION FÜR DAS FILMEMACHEN?

Die ist mit den Jahren gewachsen. Ich hatte mit 14 Jahren einen Sommerjob bei einer Filmproduktionsfirma. Das Gefühl, das sich einstellt, wenn man auf einem Set ist und einen Film mitgestaltet, hat mich damals fasziniert und seitdem nicht mehr losgelassen. WAS HAT DICH AM STOFF DES FILMS DIE RATTENLINIE GEFESSELT?

Ich hatte schon vorher einige Dokumentarfilme über die Südtiroler Zeitgeschichte gedreht und mich intensiv mit dem

Nationalsozialismus auseinandergesetzt. Auch innerhalb meiner Familie wurde über die damalige Zeit diskutiert. Besonders in Erinnerung geblieben ist mir ein Satz meines Großvaters: „Weißt du, wie schwer es ist, über eine Zeit zu reden, in der man seine Jugend für eine falsche Sache weggeschmissen hat?“ Das ist in Die Rattenlinie zu spüren. GAB ES MOMENTE, DIE DIR BESONDERS VIEL FINGERSPITZEN­GEFÜHL ABVERLANGTEN?

Bei den Interviews mit den schon in die Jahre gekommenen Zeitzeugen war es mir wichtig, den technischen Aufwand im Hintergrund zu halten, um sie nicht zu erschrecken. Und bei den gespielten Szenen war es eine Herausforderung, diese mit einem so kleinen Team ansprechend umzusetzen. HAT DICH EINE BESTIMMTE SZENE DES FILMS BESONDERS BEEINDRUCKT?

Beeindruckt hat mich nicht eine einzelne Szene, sondern die Emotionalität der Zeitzeugen. Noch heute sind sie sehr berührt und auch berührend, wenn sie von ihrer Vergangenheit erzählen.


IN FOCUS

JOCHEN UNTERHOFER

ANCORA OGGI I TESTIMONI DELL’EPOCA SI COMMUOVONO E FANNO COMMUOVERE QUANDO RACCONTANO DEL PASSATO. NOCH HEUTE SIND DIE ZEITZEUGEN BERÜHRT UND AUCH BERÜHREND, WENN SIE VON DER VERGANGENHEIT ERZÄHLEN.

POSITION

FILM

Cameraman / Kameramann

Die Rattenlinie – Nazis auf der Flucht durch Südtirol

Jochen Unterhofer ha iniziato a lavorare per il cinema e la televisione ad appena 14 anni. Da oltre 25 anni lavora come cameraman e dal 2003 anche come regista, perlopiù in ambito documentaristico. Nel 2012 è stato tra i fondatori della Filmwerkstatt di Merano. L’anno successivo ha assunto la guida artistica della casa di produzione Ammira. Seit er 14 ist, arbeitet Jochen Unterhofer für Film und Fernsehen. Vor über 25 Jahren begann er seine Tätigkeit als Kameramann, seit 2003 arbeitet er auch als Regisseur, zumeist bei Dokumentarfilmen. 2012 war er Mitbegründer der Meraner Filmwerkstatt. Ein Jahr später übernahm er die künstlerische Leitung der Filmproduktionsfirma Ammira.

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REC

PRODUCTION

DIRECTOR

Luis Walter Film (I)

Luis Walter

SCRIPT

BROADCASTER

Luis Walter

Rai Alto Adige/Rai Südtirol

LOCATIONS IN SOUTH TYROL Bolzano/Bozen Egna/Neumarkt

SHOOTING DAYS IN SOUTH TYROL

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© Luis Walter Film


DOCUMENTARY

TIROLER IM URWALD

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Dopo il periodo delle guerre napoleoniche l’Europa vive un periodo di grande povertà. Molti tirolesi e Welschtiroler (trentini) emigrano verso l’America, soprattutto in Brasile: sperando in un futuro migliore, lasciano per sempre la propria patria. Ma gli emigranti vengono abbandonati nella foresta pluviale e lì lasciati al loro destino. Alcuni tirolesi fondano un nuovo Tirolo nelle montagne, mentre i trentini fondano Nova Trento, nel soleggiato Sud del Brasile. Il documentario racconta come vivono oggi i discendenti in quinta e sesta generazione degli emigrati, i “tirolesi brasiliani”. Nach den napoleonischen Kriegen herrscht Armut in Europa. Von 1858 bis 1875 verlassen viele Tiroler und Welschtiroler für immer ihre Heimat, in der Hoffnung, „in Amerika, wo alles schön ist“ eine bessere zu finden. Doch in Brasilien werden sie in den Urwald getrieben und ihrem Schicksal überlassen. Die Tiroler gründen in den Bergen ein neues Dorf Tirol, die Welschtiroler erbauen im sonnigen Süden Nova Trento. Der Film dokumentiert, wie die brasilianischen Tiroler heute in der fünften und sechsten Generation leben.


IN FOCUS

L  UIS  WALTER

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POSITION

FILM

Produttore, sceneggiatore, regista / Produzent, Drehbuchautor, Regisseur

Tiroler im Urwald

Luis Walter è media designer, attore, regista teatrale e televisivo, sceneggiatore, produttore cinematografico e non da ultimo ristoratore. Nato nel 1938, ha fondato i  “ Frei­lichtspiele Südtiroler Unterland” di Egna, la rassegna teatrale all’aperto di cui è stato per lunghi anni direttore. Luis ha firmato la regia di decine di produzioni teatrali e televisive. Dal 1986 produce con la propria società documentari e lungometraggi per il piccolo schermo. Er ist Mediengestalter, Schauspieler, Theaterund Fernsehregisseur, Drehbuchautor, Film­produzent – und Gastwirt. Der 1938 geborene Luis Walter rief in Neumarkt die „Freilichtspiele Südtiroler Unterland“ ins Leben, deren Intendant er viele Jahre war, führte bei dutzenden Theaterund Fernsehproduktionen Regie und produziert seit 1986 mit seiner eigenen Firma Dokumentarund Spielfilme fürs Fernsehen.

LA SEMPLICE VITA DI QUESTE PERSONE NELL’ISOLAMENTO DELLA FORESTA E LA LORO MODESTIA MI HANNO COLPITO. DAS EINFACHE LEBEN DIESER MENSCHEN IM URWALD UND DIE DAMIT VERBUNDENE BESCHEIDENHEIT HABEN MICH BEEINDRUCKT.


TIROLER IM URWALD

COM’È NATO IL TUO INTERESSE PER I TIROLESI NELLA FORESTA PLUVIALE (TIROLER IM URWALD)?

Mi occupo ormai da tempo della storia del Tirolo. Nel 2008 ho girato un film sui tirolesi del nord e del sud che negli anni trenta abbandonarono la loro terra per trovare una nuova patria in Brasile, nella cittadina di Dreizehnlinden. Nel 2011, quando si costituì l’Euregio – il programma europeo di cooperazione tra Tirolo, Alto Adige e Trentino – pensai: perché non ricordare tutti i tirolesi che avevano trovato una nuova patria nella foresta amazzonica? Mi chiesi come vivessero oggi i loro discendenti e trovai che il tema meritasse il nostro interesse.

COM’È NATA LA TUA PASSIONE PER IL CINEMA?

Già da bambino giravo film su pellicola da 8mm. La mia carriera cinematografica ha avuto però inizio come attore. Nel 1968 ho interpretato il ruolo principale in Der Med, dramma teatrale dell’autore tirolese Franz Kranewitter. La pièce fu in seguito registrata negli studi Rai e trasmessa come dramma televisivo. RIESCI A IMMAGINARTI UNA VITA SENZA CINEMA?

Chi come me è cresciuto respirando l’aria del teatro e degli studi cinematografici, subendo fin da piccolo il fascino dell’immagine in movimento, è e rimane un caso disperato!

COME HANNO REAGITO I TIROLESI DEL BRASILE AL TUO PROGETTO CINEMATOGRAFICO?

WIE BIST DU AUF DAS UNGEWÖHNLICHE THEMA DER TIROLER IM URWALD GEKOMMEN?

Gli abitanti di Dorf Tirol, un villaggio nello Stato federale di Espirito Santo, non ci sono apparsi né estremamente cordiali né particolarmente loquaci. Del resto sono un popolo di montagna che vive dal 1860 nella foresta: ruvido, ma autentico e onesto.

Ich beschäftige mich schon lange mit der Geschichte Tirols. 2008 habe ich einen Film über Dreizehnlinden in Brasilien gedreht, über die Süd- und Nordtiroler, die in den 1930er-Jahren die Heimat verließen und in Brasilien eine neue fanden. 2011 wurde die Europaregion konstituiert, also die Kooperation von Tirol, Südtirol und Trentino, und ich dachte: Warum sich nicht an alle Tiroler erinnern, die im Urwald von Brasilien eine neue Heimat suchten? Wie leben ihre Nachkommen heute? Das sollte uns interessieren!

CHE ASPETTI TI HANNO COLPITO PARTICOLARMENTE DURANTE LE RIPRESE?

La semplice vita di queste persone nell’isolamento della foresta e la conseguente modestia che ne caratterizza i comportamenti.

WIE HABEN DIE TIROLER IN BRASILIEN AUF DAS FILMVORHABEN REAGIERT?

Die Bewohner von Dorf Tirol im Bundesstaat Espirito Santo empfanden wir weder als überaus freundlich noch als besonders redselig. Sie sind eben ein Bergvolk, das seit 1860 im Urwald lebt – aber echt und ehrlich. WAS HAT DICH WÄHREND DES DREHS BESONDERS BEEINDRUCKT?

Das einfache Leben dieser Menschen in der Einöde im Urwald – und damit verbunden auch ihre Bescheidenheit. WIE HAT DEINE LEIDENSCHAFT FÜR DEN FILM BEGONNEN?

Ich habe schon als Kind Filme auf 8 mm gedreht, richtig zum Film gekommen bin ich aber als Schauspieler. Meine erste Produktion war Der Med: 1968 stand ich in dem Drama von Franz Kranewitter in der Titelrolle auf der Bühne; anschließend wurde das Stück in den Rai-Studios als Fernsehspiel aufgezeichnet. KANNST DU DIR EIN LEBEN OHNE DEN FILM VORSTELLEN?

Wer wie ich schon in den frühen Jahren Bühnen- und Studioluft roch und der Faszination des bewegten Bildes erlegen ist, der bleibt ein Leben lang ein hoffnungsloser Fall.

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CREDITS

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Business Location Südtirol · Alto Adige (BLS) Passaggio Duomo, 15/Dompassage 15 39100 Bolzano/Bozen T +39 0471 066 600 F +39 0471 062 852 service@bls.info www.bls.info

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BLS-SCRIPT LAB TALENT

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CAMPUS INDUSTRY MEETS FESTIVAL

PROGRAMMA PROGRAMM MERCOLEDÌ MITTWOCH

GIOVEDÌ DONNERSTAG

Speed Dating

Venerdì / Freitag 24.04.2015, 17.00–19.00 Sala conferenze Vecchio Municipio, Via Portici 30, Bolzano Konferenzraum Altes Rathaus, Laubengasse 30, Bozen

Sabato / Samstag 25.04.2015, 9.00 –14.30 Filmclub, via Dr. Streiter 8 / d, Bolzano Filmclub, Dr.-Streiter-Gasse 8 /d, Bozen

I produttori Andreas Eicher (Iris Productions Deutschland) e ­Philipp Budweg (Lieblingsfilm) riveleranno alcuni trucchi del ­mestiere della produzione audiovisiva. Die Produzenten Andreas Eicher (Iris Productions Deutschland) und Philipp Budweg (Lieblingsfilm) geben Insiderwissen aus erster Hand über das Filmemachen aus Produzentensicht.

Studenti e persone interessate a lavorare in ambito audiovisivo avranno l’opportunità di incontrare personalmente i professionisti del settore. Seguirà l’incontro con il produttore di “Vergine Giurata”, Gregorio Paonessa (Vivo Film). Neueinsteiger haben erstmals die Möglichkeit, persönlich auf Profis am Set zu treffen. Das Programm endet im Dialog mit dem Film­ produzenten von „Vergine Giurata“, Gregorio Paonessa (Vivo Film).

Per maggiori informazioni: www.bls.info/it/campus Mehr unter: www.bls.info/campus

23.04.2015

16.00 Der Fotograf vor der Kamera 17.15 I want to See the Manager 18.30 Elser – Er hätte die Welt verändert 19.15 Chrieg 20.00 La gente dei bagni VENERDÌ FREITAG

Workshop / Werkstattgespräch

22.04.2015

16.00 Chrieg 16.30 Clouds of Sils Maria

24.04.2015

14.00 Die Rattenlinie – Nazis auf der Flucht durch Südtirol 16.00 Der Fotograf vor der Kamera 20.30 Luis Trenker – Der schmale Grat der Wahrheit (anteprima/Vorschau) 22.15 Vergine Giurata SABATO SAMSTAG

25.04.2015

13.30 La gente dei bagni 15.30 Vergine Giurata 16.30 I want to See the Manager 18.00 Die Rattenlinie – Nazis auf der Flucht durch Südtirol 18.30 Tiroler im Urwald 19.00 Elser – Er hätte die Welt verändert DOMENICA SONNTAG

17.00 Tiroler im Urwald

26.04.2015


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