Progetto transfrontaliero per la valorizzazione della filiera foresta-legno Projet transfrontalier pour la valorisation de la filiére foret-bois
ATTIVITÁ / ACTIVITÉ 2 Filiere certificate e commercializzazione dei prodotti forestali Filiere certifiés et commercialisation des produits forestiers
PROVINCIA DI TORINO / PROVINCE DE TURIN Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
ALLEGATO/ANNEXE 1.23 RAPPORTO FINALE SULL'ASSISTENZA TECNICA ALLA CERTIFICAZIONE NELLA FILIERA LEGNO IN PROVINCIA DI TORINO Ottobre 2010
Servizio sviluppo montano, rurale e valorizzazione produzioni tipiche
RAPPORTO FINALE SULL'ASSISTENZA TECNICA ALLA CERTIFICAZIONE NELLA FILIERA LEGNO IN PROVINCIA DI TORINO (attività svolta nell'ambito del progetto di cooperazione Bois-Lab (interreg-alcotra 2007-2013)
Ottobre 2010
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INDICE INTRODUZIONE................................................................................................................................ 3 LA CERTIFICAZIONE DELLA CATENA DI CUSTODIA DI 2 FILIERE FORESTA-LEGNO ESEMPLARI........................................................................................................................................ 6 Raccomandazioni per la prosecuzione dei lavori............................................................................ 9 L'INTRODUZIONE DI UN MARCHIO DI PRODOTTO COLLETTIVO PER LE PRODUZIONI LEGNOSE LOCALI IN PROVINCIA DI TORINO......................................................................... 11 L'esperienza di Bois des Alpes e Bois Qualité Savoie................................................................... 11 Conclusioni e raccomandazioni..................................................................................................... 13 ALLEGATI.........................................................................................................................................15
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INTRODUZIONE Lo studio ForTeA in data 12/05/2010 é stato incaricato di fornire il supporto tecnico per l'attuazione della prima fase dell'attività 2 del progetto BoisLab. Questa attività di progetto prevede la certificazione della catena di custodia e la valorizzazione delle filiere tipiche locali della Provincia di Torino e questa prima fase del progetto ha avuto come obiettivo la definizione delle migliori strategie di attuazione attraverso la consultazione con le imprese interessate e lo scambio di esperienze. Questo rapporto presenta le attività svolte e dai dottori forestali Fabio Pesce e Paolo Settembri nel periodo compreso tra il 12/05/2010 ed il 28/10/2010, le valutazioni emerse nel corso dei lavori e le raccomandazioni per la prosecuzione del progetto. Il lavoro ha previsto la raccolta e l'analisi delle informazioni per la definizione delle migliori strategie da adottare in Provincia di Torino sulle due tematiche seguenti: •
la certificazione della catena di custodia su due filiere foresta-legno tradizionali del territorio torinese;
•
lo studio delle condizioni e la valutazione d'opportunità sull'introduzione di un marchio di prodotto collettivo per caratterizzare le produzioni legnose in Provincia di Torino.
Questa fase del progetto ha previsto la consultazione delle imprese e delle parti interessate del settore foresta-legno in Provincia di Torino ed il confronto e lo scambio di esperienze con gli organismi francesi operanti nel settore della certificazione e qualità del legno locale e con gli esperti di settore piemontesi ed italiani che hanno partecipato al seminario transfrontaliero organizzato a Beaulard il 18/09/2010 in concomitanza con la fiera Bosco e Territorio. Le attività sono state condotte secondo le indicazione dei referenti di progetto della Provincia di Torino: la d.ssa Elena Di Bella ed il dott. Alberto Pierbattisti. I tecnici di ForTeA hanno partecipato ai due incontri di consultazione per il programma Provinciale di sviluppo del settore forestale seguenti : •
Ma 8/6/2010 presso la C.M. Valli di Lanzo
•
Lu 21/6/2010 presso la C.M. del Pinerolese
I tecnici di ForTeA hanno inoltre animato i tre incontri con le imprese dedicati alla presentazione delle opportunità offerte dalla certificazione della filiera e dai marchi di origine delle produzioni
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legnose provinciali che si sono tenuti nei giorni e nei luoghi di seguito indicati: •
Lu 19/7/2010 presso la C.M. del Pinerolese
•
Me 21/7/2010 presso la sala consigliare del Comune di Pont Canavese
•
Ve 23/7/2010 presso la C.M. Valli di Lanzo
Un resoconto degli incontri e la lista dei partecipanti sono allegati al presente rapporto. Il seminario transfrontaliero di Beaulard si é svolto secondo le 2 sessioni e gli orari seguenti: I Sessione – Lo sviluppo di marchi per la valorizzazione della tipicità delle produzioni legnose locali Orario
Titolo della presentazione
Autore
14.35-14.50 Il marchio commerciale collettivo « Bois Qualité Nicolas ROSSET, Filière Bois Savoie »
Savoie
14.50-15.05 La certificazione « Bois des Alpes »
Lydie Boisse, Association Bois des Alpes
15.05-15.20 Marchi ambientali di prodotto : difficoltà della loro Riccardo
Beltramo,
implementazione in Piemonte e prospettive per il Dipartimento
di
comparto legno
dell'Università
Merceologiche
Scienze
di Torino 15.20-15.35 Tavola rotonda con il gruppo di esperti e discussione
II Sessione – I progetti di classificazione degli assortimenti legnosi in Savoia e Provincia di Torino Orario
Tema della presentazione
Autore
15.45-16.00 La classificazione del legname ad uso strutturale Jean Luc SANDOZ Ste CBSmediante sistemi ad ultrasuoni
CBT Ecotim,
15.55-16.10 La classificazione del legname ad uso Uso Fiume Corrado Cremonini in Piemonte: stato dell’arte e prospettive
Dipartimento
Agroselviter
dell’Università di Torino 16.10-16.30 Tavola rotonda con il gruppo di esperti e discussione Hanno partecipato al dibattito e fornito il proprio parere esperto : •
Andrea Perissinotto – auditor per lo schema FSC in Italia Pagina 4 di 15
•
Antonio Brunori – PEFC Italia
•
Jean-Marc Robert – Conseil Général de la Savoie
•
Lionel Courtois – auditor per lo schema PEFC in Francia
•
Paolo Mori – Compagnia delle Foreste
•
Zanuttini Roberto – Dipartimento Agriselviter dell'Università di Torino, Facoltà di Agraria
Questa rapporto finale é suddiviso in due capitoli secondo le 2 tematiche di progetto principali: •
certificazione della catena di custodia;
•
marchio di prodotto collettivo.
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LA CERTIFICAZIONE DELLA CATENA DI CUSTODIA DI 2 FILIERE FORESTALEGNO ESEMPLARI Nessuna delle imprese che hanno partecipato agli incontri organizzati sul territorio possedeva una catena di custodia certificata, ma alcune di esse erano già state indirettamente interessate dall'argomento certificazione forestale: sia perché il label di certificazione era stato richiesto dai clienti o perché questo era stato proposto dai fornitori di materia prima. In generale si é constatato un discreto interesse per questo strumento di mercato come fattore di distinzione commercicale dei prodotti legnosi. La necessità di dotarsi di un label ambientale come la certificazione forestale é percepita come più o meno rilevante a seconda delle realtà e dei tipi di produzioni: l'interesse per é maggiore per i prodotti maggiormente soggetti agli acquisti pubblici, come nel caso degli arredi urbani, o per quelli con un segmento di clientela maggiormente sensibile all'argomento « produzioni ecocompatibili », quali i prodotti delle falegnamerie artigianali, Nell'ambito dalla consultazione con le imprese gli argomenti certificazione forestale e catena di custodia sono state facilmente associate, e talvolta perfino confuse, con il concetto di marchio per la valorizzazione delle tipicità delle produzioni locali. Da un lato é importante ribadire che si tratta di due strumenti differenti con due scopi diversi: la certificazione a garanzia delle tecniche di gestione forestale adottate nelle foreste da cui origina la materia prima legnosa ed il marchio di prodotto a garanzia della provenienza geografica ed altre caratteristiche eventuali caratterizzanti gli assortimenti legnosi immessi sul mercato. D'altro canto, per le diverse complementarietà esistenti tra i due strumenti, sia gli operatori economici che gli esperti di settore ne hanno sempre valutato ed apprezzato positivamente l'adozione congiunta o comunque sinergica. In primo luogo per poter ridurre i costi dell'auditing, siccome, come evidenziato anche dalle esperienze fatte in Francia, é possibile eseguire delle visite ispettive congiunte per la certificazione forestale ed i marchi di prodotto riducendo quindi i costi per l'intervento dell'organismo indipendente incaricato delle verifiche e del rilascio della certificazione. Un ulteriore aspetto di complementarietà riguarda l'esigenza di garantire la tracciabilità completa dei flussi di materia legnosa. L'interesse per il marchio di prodotto da parte degli operatori é infatti principalmente rivolto alla caratterizzazione della provenienza geografica delle produzioni legnose. L'adozione di un marchio che identifichi la provenienza geografica dei prodotti legnosi deve necessariamente essere sostenuta dalla tracciabilità completa dei flussi di materia attraverso i diversi processi di produzione e gli scambi commerciali tra le imprese della filiera. La certificazione della catena di custodia mediante il metodo della separazione fisica permette di strutturare il sistema di
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tracciabilità in modo di disporre delle necessarie garanzie sui flussi di materia prima legnosa per sostenere le dichiarazioni di origine da associare al marchio di prodotto collettivo che si desidera introdurre in Provincia di Torino. A differenza del metodo della percentuale, il metodo della separazione fisica prevede infatti l'identificazione e la segregazione del legname certificato lungo l'intero processo di trasformazione e quindi la possibilità di conservare l'indicazione di provenienza abbinata a ciascuna partita di legname attraverso l'intera catena di custodia. Le aziende attualmente coinvolte nel progetto non hanno inoltre rilevato incompatibilità con quanto richesto dal metodo della separazione fisica rispetto ai processi produttivi attualmente adottati e questo metodo sembrerebbe quindi implementabile a livello delle filiere locali analizzate nel corso di questa prima fase del progetto. Strutturando un sistema di tracciabilità completo dei flussi di materia prima lungo l'intera filiera di produzione si gettano le basi per la certificazione forestale e al tempo stesso si creano le condizioni per poter comunicare sulla loro provenienza geografica tramite l'introduzione di un marchio di prodotto collettivo. La messa in conformità del sistema di tracciabilità e la successiva certificazione della catena di custodia delle imprese delle filiera foresta-legno interessate dal progetto risultano quindi essere due fattori fondamentali e prioritari. Alcuni elementi del progetto di certificazione da intraprendere per la Provincia di Torino sono già stati individuati: •
schema di certificazione PEFC;
•
certificazione della catena di custodia creando un gruppo di certificazione;
In considerazione della disponibilità attuale e a breve termini di risorsa forestale certificata PEFC nelle vallate del torinese, del diverso interesse del tessuto di imprese locali sul territorio per la certificazione forestale e della diversa sensibilità della loro clientela, sono state selezionate le segeunti filiere locali: •
Il castagno dell'area del canavese per la produzione di assortimenti da carpenteria, arredi per esterni e falegnameria;
•
Il larice delle Val di Susa, Val Chisone e Valle Pellice per la produzione di assortimenti da carpenteria e arredi per esterni.
Si sottolinea per altro che queste aree geografiche e produzioni legnose potrebbero cambiare alla luce delle ulteriori valutazioni che emergeranno durante le fasi successive. C'é inoltre da segnalare che tra le aziende che hanno partecipato agli incontri di consultazione e che hanno manifestato l'interesse ad aderire al progetto ci sono pochissime ditte di utilizzazioni Pagina 7 di 15
boschive. Volendo quindi certificare le due filiere sopracitate, dalla risorsa forestale al prodotto finito, si renderà necessario coinvolgere un numero maggiore di ditte boschive che dovranno essere ricercate tra quelle che forniscono il legname alle imprese di trasformazione che aderiranno al progetto. La certificazione di gruppo é stata individuata come l'approccio più opportuno per ottimizzare l'impegno economico ed amministrativo da parte delle imprese. Nelle due filiere selezionate operano infatti prevalentemente delle piccole imprese con una scarsa familiarità con la documentazione delle procedure e limitate capacità organizzative e d'investimento. Il funzionamento del gruppo di lavoro é schematizzato nella figura seguente. Figura 1 – Funzionamento del gruppo di certificazione
Contratto Azienda 1 Azienda 2
GESTORE DEL GRUPPO DI CERTIFICAZIONE
Azienda 4 Azienda 3 ENTE DI CERTIFICAZIONE
Filiera certificata
Il gestore del gruppo di certificazione fornirà alle imprese aderenti le informazioni e l'assistenza tecnica per la messa in conformità dei sistemi di tracciabilità, il monitoraggio del sistema di gestione e le visite di sorveglianza. Le relazioni con l'organismo di certificazione saranno tenute dal gestore del gruppo di certificazione che manterrà inoltre aggiornata la documentazione di sistema. Le visite di certificazione e di sorveglianza riguarderanno sia il sistema di gestione del gruppo di certificazione sia la sua corretta implementazione a livello di ogni singola azienda secondo i metodi di campionamento previsti dallo schema di certificazione PEFC.
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La Provincia di Torino - Servizio sviluppo montano, rurale e valorizzazione produzioni tipiche ha l'intenzione di costituire il gruppo di certificazione presso la propria sede e di assumere il ruolo di gestore del gruppo di certificazione. In questo modo il personale interno puo parteciapre direttamente alla gestione del gruppo di certificazione che potrebbe inoltre usufruire di mezzi e risorse già disponibili presso gli uffici provinciali riducendo il fabbisogno finanziario necessario per avviarne e sostenerne l'attività. E' opportuno chiedere conferma formale al PEFC Italia della possibilità di procedere in questo modo, nonché valutare le implicazioni di carattere amministrativo e giuridico derivanti dall'assunzione del ruolo di gestore del gruppo di certificazione ed i relativi costi da sostenere. È proprio sugli aspetti finanziari che si rende necessario fare delle valutazioni più approfondite prima di proseguire con l'iniziativa. Tutte le imprese interessate hanno infatti espresso preoccupazione per i costi da sostenere per la certificazione della catena di custodia. Ad oggi non é stato possibile quantificare l'impegno richiesto da ogni singola imprese, ma questo si renderà necessario prima della costituzione del gruppo di certificazione. I costo per la costituzione e la gestione del gruppo di certificazione sono stimabili sulla base di esperienze similari avvenute in altri contesti. Anche i costi per le visite di certificazione e di sorveglianza ed i costi per l'adesione al PEFC Italia sono noti o comunque stimabili sulla base di preventivi da richiedere agli organismi di certificazione. Il costo della messa in conformità del sistema di tracciabilità di ogni singola azienda é invece un elemento attualmente imponderabile siccome non si dispone di una sufficiente conoscenza dei sistemi di lavoro, delle risorse umane e dei fabbisogni specifici per la messa e livello delle aziende aderenti al progetto. Dopo aver raggruppato le aziende interessate al progetto é quindi necessario fare una valutazione preliminare dei costi per la messa in conformità del loro sistema di tracciabilità. Raccomandazioni per la prosecuzione dei lavori Per la procecuzione dei lavori si raccomanda di curare attentamente le attività seguenti: •
ricerca di ditte boschive operanti nelle due filiere selezionate ed interessate ad ottenere la certificazione della catena di custodia;
•
valutazione preliminare dei costi della messa in conformità del sistema di traccibilità di ogni singola azienda;
•
definizione di un programma d'azione e di un piano finanziario;
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•
presentazione del programma d'azione e del piano finanziario alle imprese interessate;
•
costituzione del gruppo di certificazione e della relativa documentazione di sistema in stretta collaborazione con le imprese aderenti.
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L'INTRODUZIONE DI UN MARCHIO DI PRODOTTO COLLETTIVO PER LE PRODUZIONI LEGNOSE LOCALI IN PROVINCIA DI TORINO Le imprese che hanno partecipato alle riunioni sul territorio hanno espresso un buon interesse
per
l'eventuale introduzione di un marchio per identificare la tipicità e l'origine dei loro prodotti legnosi. La possibilità di poter differenziare i loro prodotti con questo tipo di marchio é percepita come una possibilità per sfruttare meglio la domanda di mercato a livello locale ed, in particolare per quella proveniente dalle stesse zone di produzione. Sono stati citati ad esempio il caso delle travi di castagno che in alcune vallate che vengono già richieste di provenienza locale. Addirittura, in alcuni casi, la richesta é proprio specifica ad una zona della valle. Questo capiterebbe anche nel caso della legna da ardere. Si tratta di preferenze non quantificabili, ma che segnalano l'esistenza di nicchie di mercato a cui le imprese contattate si rivolgono già e che intendono soddisfare ulteriormente. Chiaramente le attività di promozione del marchio e la sua diffusione potranno inoltre ad allargare questa domanda di nicchia, idealmente anche ai bacini di domanda più importanti, quali la città di Torino. Il dibattito e le considerazioni fatte con le imprese di settore si sono comunque soffermate solo agli aspetti relativi all'opportunità dell'introduzione di questo tipo di strumento di mercato, mentre con la discussione e lo scambio di esperienze eseguito con i partner francesi che hanno partecipato al seminario transfrontaliero di Beaulard il campo di discussione é stato ampliato. L'esperienza di Bois des Alpes e Bois Qualité Savoie Nel corso del seminario transfrontaliero di Beaulard del 18/09/2010 sono state presentate, confrontate e discusse le esperienze di Bois Qualité Savoie e Bois des Alpes che sono un marchio ed una certificazione di prodotti legnosi nate con lo scopo di tutelare e valorizzare le produzioni legnose provenienti dalle filiere foresta legno locali del contesto territoriale francese confinante con la Provincia di Torino. Bois Qualité Savoie é un marchio di prodotto collettivo che nasce nel 2006 dall'iniziativa delle segherie dei Dipartimenti della Savoia e dell'Alta Savoia. Bois des Alpes é una certificazione di prodotto che é in corso d'introduzione e che ha come riferimento geografico il territorio montano delle Regioni Rhône-Alpes e Provence-Alpes-Côte d'Azur. Entrambe le iniziative si appoggiano su un disciplinare tecnico che definisce i requisiti da rispettare per poter esibire il marchio sui prodotti e le modalità di verifica del rispetto di tali requisiti da parte di un ente certificatore indipendente. Bois Qualité Savoie é maggiormente incentrata sulla valorizzazione del prodotto locale e sulle sue qualità tecnologiche. Bois des Alpes, pur essendo una certificazione di prodotti finiti, ha fa Pagina 11 di 15
maggiromente riferimento alla valorizzazione della filiera foresta-legno nel suo insieme. Per gli scopi del progetto avviato dalla Provincia di Torino é interessante analizzare le peculiarità delle due iniziative in merito a governance e contenuti. A livello della governance dei due strumenti il comune denominatore tra Bois des Alpes et Bois Qualité Savoie é quello di reggersi su un'associazione che governa l'introduzione e lo sviluppo del marchio ed alla quale partecipano gli operatori economici o le loro associazioni di categoria e gli enti di governo territoriale quali i Dipartimenti o le Regioni. All'organo di governo é poi associato un ufficio o segreteria che ha un ruolo operativo. La governance di Bois des Alpes é più ampia e prevede la partecipazione di un maggior numero di parti interessate, tra cui le associazioni che rappresentano gli interessi dei proprietari forestali pubblici e privati. La governance di Bois Qualité Savoie é invece limitata alle segherie savoiarde e agli enti pubblici locali. Da parte di entrambi gli organismi francesi é stato evidenziato come la governance stessa sia stata percepita dagli attori del settore come un primo ed importante risultato a beneficio del settore foresta-legno. Infatti, i diversi tavoli di concertazione ed i processi decisionali da intraprendere per l'introduzione del marchio hanno creato delle occasioni di aggregazione e scambio tra gli attori della filiera che in questo modo sono stati incoraggiati a far sistema, associarsi e ad avviare altre iniziative comuni e sinergiche per lo sviluppo e la promozione della filiera. In entrambi i casi il ruolo dell'ente pubblico é stato valutato come indispensabile sia per poter disporre del necessario sostegno politico sia per poter disporre di contributi finanziari o comunque di personale e locali per l'avviamento dell'iniziativa. A livello dei contenuti Bois des Alpes e Bois Qualité Savoie fanno entrambi riferimento all'origine, alla lavorazione locale e alle proprietà tecnologiche dei prodotti legnosi. Origine e lavorazione locale sono identificate sulla base di un territorio dal quale deve provenire il 100% o una quota preponderante della materia prima o all'interno del quale devono essere eseguite le lavorazioni. Nel caso di Bois des Alpes il territorio di riferimento dove avvengono i processi di trasformazione comprende anche i Dipartimenti confinanti con quelli del territorio di origine. Le proprietà tecnologiche dei prodotti legnosi fanno invece riferimento alla migliore resistenza meccanica del legname di montagna e alla conformtià con le norme per le costruzioni ed alla marchiatura CE. Questi sono infatti dei requisiti attualmente molto richiesti sul mercato del legname da costruzione e che prossimamente divverranno obbligatori. E' importante sottolineare che Bois Qualité Savoie e Bois des Alpes si rivolgono principalmente al mercato dei legnami da costruzione che oltrealpe ha un'importanza maggiore che in Italia; basti pensare che in Rhône-Alpes il 20% delle abitazioni
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individuali sono costruite in legno. Il campo d'azione di Bois des Alpes comprende anche le qualità ambientali con l'esigenza di utilizzare legname certificato secondo lo schema PEFC. Siccome per entrambi i casi le minor emissioni di anidride carbonica legata al trasporto del legno sono un fattore di differenziazione importante rispetto ai prodotti concorrenti, sono attualmente allo studio delle iniziative per quantificare e comunicare con il marchio anche la qualità relativa dei prodotti in questo ambito. Attualmente non esistono sul mercato dei prodotti certificati Bois des Alpes. Il disciplinare tecnico é in corso di valutazione ed i primi progetti pilota di fabbricati in legno certificati saranno ultimati nel corso del 2011. Sul mercato sono invece già presenti gli assortimenti legnosi con il marchio Bois Qualité Savoie che si stima rappresentino circa il 20% della produzione di legname da costruzione dei due Dipartimenti delle Savoie. Conclusioni e raccomandazioni Questa prima fase di progetto ha permesso di costituire la base conoscitiva da cui approfondire l'analisi delle diverse tematiche di riferimento per una valutazione completa dell'opportunità d'introduzione di un marchio di prodotto per la valorizzazione della tipicità e l'origine dei prodotti legnosi della Provincia di Torino e la definizione delle relative strategie di attuazione del progetto. A differenza di quanto visto per la certificazione della catena di custodia, attività per la quale é già stato possibile individuare un percorso di attuazione, da quest'asse di progetto sono ancora gli interrogativi che emergono preponderantemente. Nel tabella sottostante sono stati raggruppati i principali interrogativi sul cosa e sul come dell'iniziativa, sugli aspetti di costo e sulle ricadute attese.
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Tabella 1 – Interrogativi di riferimento per la valutazione d'opportunità d'introduzione di un marchio di prodotto in Provincia di Torino TIPO
AMBITO Aspetti ambientali
COSA
INTERROGATIVO Solo legname proveniente da foreste certificate? Vantaggi e svantaggi Solo approviggionamento locale? Come definirlo? Raggio di quanti km?
Proprietà tecnologiche
Sono individuabili delle caratteristiche distintive per il legname dei territori della Provincia di Torino?
Processi produttivi
Quali tipicità locali?
Territorio
L'intero territorio provinciale o i singoli territori quali, per esempio, il canavese? Il marchio di prodotto collettivo é la soluzione più adeguata?
Strumento
Esiste la possibilità di una DOC per i prodotti legnosi? Quali vantaggi e svantaggi comporta l'eventuale adesione a marchi o sistemi di certificazione esistenti, quali Bois des Alpes per esempio? La Provincia sosterrà l'inziativa da sola o associando degli altri organismi quali Regione Piemonte, altre Provincie e/o associazioni di categoria?
COME Partenariato
Si rende necessaria/opportuna la costituzione di un associazione ad hoc per il governo dell'iniziativa o la Provincia assumerà tutte le funzioni ed i compiti che sono richiesti? Se si, quale forma giuridica per l'associazione che governerà il marchio e quale rappresentatività delle parti interessate per la sua governance? Quanto costano la creazione, la registrazione e la gestione dell'associazione e del marchio o certificazione?
Diretti COSTI Indiretti
Quale impegno finanziario bisogna prevedere per l'operatività della segreteria e le attività di comunicazione e promozione? Quali costi per le imprese? Quota di adesione all'associazione? Quanto é importante la domanda di mercato per i prodotti legnosi di provenienza locale?
Diretti
Come ed in quale misura la pubblica ammininstrazione puo' favorire i prodotti legnosi locali rispetto a quelli di altre provenienze per le proprie forniture? Basta l'indicazione geografica o é necessario introdurre altri criteri? Se si, quali criteri tra quelli riportati al punto « Cosa » sono più adeguati nel nostro caso? Esistono fonti di finanziamento quali leggi nazionali regionali e programmi europei?
BENEFICI
Indiretti
Esiste la possibilità di sponsorizzazione dell'iniziativa da parte di imprese di altri settori a titolo di contributo alla tutela della gestione forestale e sviluppo del territorio rurale? Quali sono le ricadute attese per lo sviluppo dei territori? Quale impatto sulla capacità degli attori del settore foresta-legno della Provincia di Torino di fare sistema?
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Gli interrogativi che emergono da questa prima fase dovranno trovare una risposta con la prosecuzione del progetto. Nelle fasi successive si renderà necessario allargare il bagaglio di conoscenze a disposizione anche in termini di studi e ricerche ed esperienze provenienti da altri contesti territoriali, eseguire un'analisi d'opportunità più approfondita e completa per rispondere agli interrogativi sopraelencati ed identificare un percorso di attuazione concordato con le imprese e le eventuali parti interessate che si desidera associare al processo decisionale. Per la prosecuzione si raccomanda di curare le azioni seguenti: •
la raccolto di informazioni e l'esecuzioni di indagini sufficientemente approfondite per dare delle risposte agli interrogativi di riferimento della tabella 1;
•
la definizione di un piano d'azione e dei relativi costi e benefici della sua attuazione.
Le ricadute potenziali di quest'iniziativa sono molto ampie potendo interessare anche ambiti diversi da quello della filiera foresta-legno. Sembrerebbe opportuno prevedere già in questa fase la creazione di un Comitato di pilotaggio con la partecipazione degli attori di riferimento per il sistema foresta-legno in Provincia di Torino che consenta quindi di allargare l'orizzonte dei processi decisionali ed usufruire di ulteriori valutazioni sull'implementazione del progetto. Potrebbero essere interessate ad apportare il loro contributo la Regione Piemonte, le associazioni di categoria delle imprese, le associazioni e gli organismi che intervengono già per la tutela e lo sviluppo del settore foresta-legno quali l'Associazione degli Istruttori Forestali, l'Associazione degli Artigiani di Montagna, i Consorzi forestali, i professionisti e l'Università di Torino.
ALLEGATI I. Resoconto della consultazione con gli operatori economici e le ammininstrazioni territoriali II. Traduzione della presentazione del marchio collettivo Bois Qualité Savoie che é stata fatta a Beaulard il 18/09/2010 da Nicolas Rosset III. Traduzione della presentazione della certificazione Bois des Alpes che é stata fatta a Beaulard il 18/09/2010 da Lidy Bosse IV. Presentazione di introduzione ai marchi ambientali di prodotto che é stata fatta a Beaulard il 18/09/2010 dal prof. Beltramo
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