Leggere: tutti

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Leggere:tutti

Intelligenza artificiale: nella scrittura, in letteratura, nel giornalismo, nella fotografia, nella musica

Calvino, il Visconte cibernetico

Ad aprile tutti a Barcellona. Parte la Nave dei libri

MENSILE DEL LIBRO E DELLA LETTURA NUMERO 174 MARZO 2024
In Edicola a3,00 Euro

FOTOGRAFIA REALIZZATA DA GILBERTO MALTINTI CON UN PROGRAMMA BASIC DI AI. L’IDEA È STATA QUELLA DI IMMAGINARE ITALO CALVINO NEL SUO STUDIO

IMMAGINARIO, DURANTE LA STESURA DEL SUO NUOVO ROMANZO. ALCUNI DETTAGLI SONO STATI VOLUTAMENTE LASCIATI DEFORMATI PER CREARE UN IMPATTO ESTETICO STRANIANTE. L’AI GENERATIVA VISIVA FUNZIONA ATTRIBUENDO VALORI NUMERICI A OGNI PIXEL, COSÌ DA CREARE RELAZIONI MATEMATICHE CHE DETERMINANO POI LA GENERAZIONE DI IMMAGINI CHE, DUNQUE, SONO REALIZZATE O MANIPOLATE TRAMITE L’UTILIZZO DI SOFTWARE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE GUIDATI DA ALGORITMI DI MACHINE LEARNING.

La biblioteca del mese

Nessun posto è bello come casa…

Silvia Scapinelli

24

Librerie in vetrina

Libri all’arrembaggio Loredana Simonetti

2 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024 174 MARZO 2024
5 Editoriale Intelligenti, forse, e artificiali Sandro Capitani 6 Visioni Il visconte cibernetico Irma Loredana Galgano 8 Robot-narrazione Le parole che verranno? Gianni Maritati 10 Sfide
(o cosa) scriverà il domani?
Rosaria Grifone
e suono Intelligenza musicale Gaetano Menna
Sguardi Parigi val bene una balla di fieno!
16
di-versi
tempo “impossibile” della poesia Gisella Blanco 18 Incontri
libri salveranno il mondo Carla Iannacone 21
Leggere:tutti SOMMARIO
Chi
Maria
12 IA
14
Gilberto Maltinti
Legami
Il
I
Tracce d’autore La casa dei bambini Anna Rita Guaitoli 22

Leggere:tutti

Leggere:tutti

Mensile del libro e della lettura

Anno 20 - n. 174

Marzo 2024

Direzione e redazione

Via Nomentana 257 - 00161 Roma tel. 0644254205 - fax 0644254239 www.leggeretutti.eu - info@leggeretutti.it

Direttore responsabile

Sandro Capitani

Pubblicità

Filippo Di Girolamo filippo.digirolamo@leggeretutti.it

A.P.S. Advertising Srl

Via Tor De’ Schiavi 355 - 00171 Roma Tel. 06 89015166 - Fax 06 89015167 info@apsadvertising.it www.apsadvertising.it

Progetto grafico

Rosa Schiavello - www.bluomelette.net

Stampa Ex Press srls stabilimento di Via Oreste Ranelletti, 8 Roma

In copertina

Italo Calvino in una fotografia realizzata da Gilberto Maltinti con un programma basic di AI

Leggere:tutti Junior llustrazione per il Children’s Book Fair 2024 firmata da Inês Oliveria e Chialab

Responsabile promozione

Fiorella Cappelli

Distributore per l’Italia ME.PE Distribuzione

Hanno collaborato a questo numero

Sergio Auricchio, Gisella Blanco, Andrea Binoli, Rita Bompadre, Chiara Campanella, Valentina Capogna, Andrea Coco, Elena D’Alessandri, Claudio Deplano, Filippo Di Girolamo, Leonardo Dragoni, Umberto Fabiani, Francesca Fiorani, Irma Loredana Galgano, Caterina Galizia, Anna Garbagna, Alessandra Graziani, Maria Rosaria Grifone, Anna Rita

Guaitoli, Carla Iannacone, Niccolò Lucarelli, Gordiano Lupi, Roberta Luprano, Gilberto

Maltinti, Giovanni Graziano Manca, Gianni

Maritati, Gaetano Menna, Edoardo Monti, Bernardina Moriconi, Silvia Scapinelli, Giulia

Siena, Loredana Simonetti, Alessandra Sofisti, Pasquale Veltri, Giovanni Viola, Paola Zoppi.

Registrazione Tribunale di Roma

n.156 del 22 aprile 2005.

Iscrizione Roc n. 36166

Editore:

Coop Leggere:tutti

Via Nomentana 257 - 00161 Roma

Distribuzione:

Librerie, case editrici, biblioteche, manifestazioni ed eventi.

Prezzo a copia: euro 3,00.

La rivista è inoltre inviata

agli abbonati e ai soci del Club Leggere:tutti. Copie

euro

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 3
arretrate:
3,00
26 Il mestiere dell’editore L’esperienza piena di ogni storia Gisella Blanco 27 Un mare di cultura La Nave dei libri guarda all’Europa Sergio Auricchio 28 Il libro del mese Un salone di bellezza interiore Loredana Simonetti 29 Zibaldone Recensioni&Segnalazioni 42 Vetrina narrativa Il mondo nella nostra mente Edoardo Monti 44 Vetrina saggi Viva la libertà Gianni Maritati 46 Vetrina Food La (bella) e buona tavola in scena Carlo Ottaviano 48 Consigli di lettura La solitudine dei deserti dorati Caterina Galizia 50 Scrivere:tutti! Essere green, scrivere green Fiorella Cappelli 52 News&Appuntamenti 57 Leggere:tutti Junior A cura di Anna Garbagna 58 Junior Il mondo sta tutto in una pagina 62 Piccole News 63 Intervista Il mistero del mondo Anna Garbagna
cadauna.

Leggere:tutti in edicola a 3,00 euro

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il libro da Wenling di Gemma Ruiz Palà

Voland, 2024

Wenling, originaria della Cina, è arrivata a Barcellona incinta di sei mesi in cerca di un avvenire migliore. Ora, a distanza di dieci anni, gestisce con il marito un centro estetico che è il cuore nevralgico del quartiere Gràcia, frequentato anche da una regista di documentari stravagante e curiosa, voce narrante del romanzo. È lei che, appuntamento dopo appuntamento, vede, annota ed esplora tutto quello che accade nel salone. Fra lei e Wenling cresce una profonda amicizia, alimentata dai mille problemi di una società che continua a ostacolare l’integrazione e a favorire il pregiudizio, la stessa società che non troppo tempo fa ha vissuto il franchismo e una sistematica discriminazione linguistica. Ma Da Wenling è anche e soprattutto un inno al femminismo alla catalana, quello senza compromessi e con lo smalto alle unghie, quello delle piccole e grandi battaglie che moltissime donne portano avanti. In un turbinio di personaggi, storie e lingue risalta la scrittura straordinaria di Ruiz Palà, gergale e moderna ma allo stesso tempo ricercata, densa di un’ironia che unisce sarcasmo, denuncia antirazzista e rivendicazione sociale.

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CIntelligenti, forse, e artificiali

i siamo già caduti per tante cose, nulla di sorprendente, e forse stiamo ripetendo lo stesso errore anche questa volta. Lasciamo che un fenomeno si sviluppi e prenda forza senza regole, poi diventa difficile intervenire a fissarne i confini. Il problema è che in questo caso parliamo di qualcosa che cambia la nostra vita, anche quella che è stata, poi ciò che viviamo ogni giorno, e che ci porta verso il futuro. L’intelligenza artificiale, ci sentiamo ripetere ad ogni passo, è già in mezzo a noi, condiziona le nostre scelte e ci conduce, un po’ bendati e poco consapevoli, verso un domani dai contorni indefiniti e che può nascondere molte insidie. Prima fra tutte, che qualcuno decida per tutti, anche grazie ad una capacità di persuasione sottile e avvolgente che, semplificando al massimo il fenomeno, ci fa apparire reale ciò che è artefatto, ci mette in mano ad una realtà che viene piegata verso uno sbocco desiderato.

“C’è chi dichiara platealmente che l’intelligenza artificiale ha raggiunto e superato quella umana – scrive Carlo Rovelli – chi prevede che i computer prenderanno l’iniziativa e conquisteranno il mondo. Altri scuotono la testa poco convinti. Per quanto riguarda il presente, un certo grado di regolamentazione è certo necessaria, come per tutte le nuove tecnologie... Il mondo dell’intelligenza artificiale è un mondo di sognatori, abili certo, ma anche preda di sogni esagerati e di manie di grandezza sfrenate. Non sempre il futuro è quello che ci raccontano gli appassionati di tecnologia”.

Parole che fanno riflettere, e che ancora una volta, per tornare alle righe iniziali, rendono evidente il ritardo, normativo e legislativo, di regole e comportamenti. Intanto il futuro già ci avvolge, ci condiziona e sparge nebbia intorno a ciò che ci aspetta.

La scarsità di regole e certezze e l’indefinibilità degli orizzonti, la possibilità di manipolare e di cambiare le carte in tavola mettono a disagio.

Le linee entro le quali muoversi quali sono? I confini che delimitano il campo d’azione dove iniziano e dove hanno fine? Chi fissa ambito e limiti? L’Europa, anche su questo terreno, sembra essere in drammatico ritardo e le inquietudini crescono se ci si guarda intorno, allo scenario geopolitico che ci circonda, che è la realtà in cui ci muoviamo, o cerchiamo di farlo.

Una guerra, ora la chiamano a bassa intensità, nel cuore dell’Europa, con un paese forte ed aggressivo, la Russia di

Putin, che cerca di sottomettere uno piccolo e considerato fragile, ma che è riuscito a stringere intorno a sé quel che resta di una certa idea di Occidente, di libertà e democrazia. Con molte crepe e tanti dubbi, nonostante l’evidenza di una dittatura che non esita ad eliminare i propri oppositori già confinati nel gelo siberiano.

Un confronto, quello che ha ripreso forza in Medio Oriente, fra un paese che con la violenza cerca di lenire le ferite inferte dai terroristi del 7 ottobre, giorno di barbarie senza aggettivi, che colpisce la speranza di futuro di tanti giovani. Un atto di rottura, un crimine che ha resuscitato i fantasmi di un passato con cui credevamo di aver fatto i conti.

Sullo sfondo, lontano ma ben vivo, l’assalto a Capitol Hill, la follia tutta americana dell’assedio all’emblema del potere da parte di gentaglia con una testa di bisonte sul capo. Con Donald Trump, il presunto mandante, che ripropone il proprio nome, fra un processo e l’altro, per la corsa alla Casa Bianca.

Uno scenario inquietante che presenta altre mille sfaccettature e sul quale la riflessione sembra superficiale e spiccia. Ci si rifugia nella realtà manipolata e manipolabile dei social, ci si fa cullare da immagini suggestive ma false, si restringono gli orizzonti, si riducono le aspettative.

Anche Papa Francesco ha richiamato la necessità di non permettere agli algoritmi di “mettere da parte i valori essenziali della comprensione, della misericordia e del perdono”. E Gianfranco Ravasi, che è stato, fra le altre cose, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, ci ha ricordato che “l’intelligenza artificiale può cancellare lavori usuranti, ma questo può avere il risvolto negativo di persone senza un impegno lavorativo. Può avere grandi potenzialità mediche, ma può sconfinare nella genetica...”.

Insomma, il problema è l’utilizzo che si può fare di una opportunità fondamentale, perché alla fine è sempre l’essere umano che decide, che preme il bottone, in solitudine o con alle spalle l’appoggio di tanti.

L’occasione è unica. Il manager accorto stima che le aziende hanno non più di due anni per il salto di qualità che si prospetta. L’obiettivo più immediato è creare due milioni e mezzo di posti di lavoro in diversi settori produttivi.

Manteniamo i nervi saldi. Uno studioso intelligente ed ironico come Gennaro Sasso, di anni 95, sottolinea che “siamo tutti immersi in un grande pantano e non si riesce a stabilire come ci siamo finiti dentro. Quello che si nota è una sorta di spegnimento collettivo del cervello”.

Se volete scrivermi: sandro.capitani2020@gmail.com

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 5
.. IN QUESTO NUMERO
SANDRO CAPITANI

Il visconte cibernetico

“Nell’universo infinito della letteratura s’aprono sempre altre vie da esplorare, nuovissime e antichissime, stili e forme che possono cambiare la nostra immagine del mondo… ma se la letteratura non basta ad assicurarmi che sto solo inseguendo dei sogni, cerco nella scienza alimento per le mie visioni in cui ogni pesantezza viene dissolta” (Italo Calvino, Lezioni americane)

Calvino ha descritto come indispensabile l’integrazione tra letteratura e scienza per raggiungere la completezza necessaria per l’interpretazione del presente. Con Il visconte cibernetico gli autori, Andrea Prencipe e Massimo Sideri, mettono l’insegnamento di Calvino alla prova della tecnologia, in particolare dell’intelligenza artificiale e delle sue implicazioni.

Per Maria Chiara Carrozza, che ha curato la prefazione, il libro rappresenta una guida essenziale per viaggiare nel tempo e, partendo dal passato, dal Metodo Calvino e dalle sue chiavi di lettura, aiuta a interrogarsi su quale possa essere il nostro ruolo nelle crisi che stiamo attraversando.

Oggi viviamo un’epoca di grandi transizioni, in parte legate alle scoperte scientifiche e alla loro trasformazione in tecnologie dalla portata innovativa dirompente, come l’ingegneria genetica o l’intelligenza artificiale. Quest’ultima emula abilità cognitive un tempo ritenute esclusivamente umane, suscita interrogativi profondi e addirittura spaventa, secondo Carrozza, laddove non sia compresa e analizzata con competenza.

D’altra parte, il rapporto stesso della specie umana con il pianeta sembra profondamente in crisi, non solo per le grandi diseguaglianze fra aree geografiche e sociali, ma anche per l’incombente cambiamento climatico che mette in discussione il modello di equilibrio sul quale finora si sono fondati il paradigma del capitalismo, la ricerca dell’efficienza, l’economia di sfruttamento e la comunicazione di un progresso infinito.

I principi fondanti del Metodo Calvino, ovvero l’intreccio fra opposte ten-

6 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
.. VISIONI TULLIO PERICOLI, ITALO CALVINO, 1987, BOLOGNA. COLLEZIONE PRIVATA © TULLIO PERICOLI

denze e il pensiero divergente, sono le basi per affrontare il cambio di paradigma delineato ne Il visconte cibernetico, con una piena fiducia nelle capacità umane di elaborare creativamente le infinite visioni dei futuri possibili.

Prencipe e Sideri sottolineano come siamo diventati una società sbilanciata sulla “cultura della risposta”. Nessuno mai come Calvino ha ragionato sul ruolo della scrittura e, dunque, sul rapporto indistricabile tra domanda e risposta e sulla relazione della scrittura con la tecnologia. Siamo diventati appendici delle macchine come ne Il cavaliere inesistente, allegoria dell’uomo schiavo dei processi formali e produttivi, prigioniero a tal punto della sua armatura da esserne svuotato. Siamo appesi al flusso immateriale delle informazioni, a una memoria più che a una vera intelligenza artificiale. Poniamo domande. Attendiamo risposte. Ieri era Google o Wikipedia. Oggi è ChatGPT.

E allora gli autori si domandano quale possa o debba essere davvero la più grande paura dell’uomo: demandare ogni risposta a presunte intelligenze o rischiare di perdere la capacità di formulare le domande giuste?

Le macchine per comprendere hanno bisogno di categorizzare: ironia creatività buono cattivo bianco nero telefono aragosta. Ma cosa succede allorquando Salvador Dalì crea un telefono a forma di aragosta? Se la cultura è una semplice combinazione infinita di lettere, il mistero delle lettere prime, impenetrabile come i numeri primi, saranno la linea di difesa tra algoritmi probabilistici e la storia improbabile dei sapiens. Attributo geloso dell’umano, l’ars interrogandi, ovvero la capacità e la volontà di porsi delle domande, che è poi la base della ricerca scientifica, è la sfera in cui possiamo dispiegare al meglio la nostra creatività. In una società sempre più attratta dalle risposte semplici e dalle fake news e sempre più permeata dall’intelligenza artificiale, viene suggerito di preservare il potere e la responsabilità di decidere e pensare le domande più creative perché, se le risposte possono essere articolate mediante strumenti di intelligenza artificiale, le domande sono e resteranno pertinenza dell’essere umano.

Per gli autori dunque il pensiero di Calvino si presenta come un antidoto a quella che può essere definita una “colonizzazione del futuro” da parte dell’accelerazione tecnologica e digita-

le. Colonizzazione che negli anni Cinquanta del Novecento era erroneamente prevista come imminente. I tempi ora sembrano davvero maturi, alla luce della repentina diffusione dell’IA generativa che può rendere il percorso formativo dei giovani anche demotivante e particolarmente frustrante. Perché imparare a scrivere se scriverà per noi ChatGPT? Perché esercitare la memoria se abbiamo un archivio infinito sempre con noi in tasca?

Il cervello umano viene sempre più spesso equiparato a una Macchina di Turing, capace di elaborare una quantità enorme di dati e di trarre conclusioni a partire dall’utilizzazione degli algoritmi e del programma incorporato. Ma il cervello umano è altro. Innanzitutto è legato indissolubilmente al corpo che lo contiene e la deterritorializzazione imposta dalla digitalizzazione sta creando una vera e propria distanza fra l’uomo e il mondo, fra l’uomo e se stesso. L’eccesso di informazione codificata priva di esperienza diretta trasforma gradualmente il cervello in una lastra di gestione delle informazioni, ma si tratta di informazioni che non modellano il cervello perché non passano per il corpo. Scrivere a mano, per esempio, vuol dire impegnarsi in una pratica che territorializza quel che si sta pensando, mettendo in movimento sinapsi e reti neuronali, modificandone la quantità e la dimensione.

La digitalizzazione del mondo, la sostituzione di qualunque riferimento al mondo, per passare a funzionare con modellazioni di esso, implica un importante mutamento qualitativo. Il ruolo degli umani diventa secondario anche nella circolazione ultrafluida dell’informazione. L’umano non è che un segmento di tale circolazione, un segmento di volta in volta sempre più destrutturato e fluido. (M. Benasayag, Il cervello aumentato l’uomo diminuito, Erickson, Trento, 2016)

Sebbene fosse nato con tutt’altri scopi, il protocollo HTTP, messo a punto da Tim Bernes-Lee e regalato al mondo dal Cern all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, aveva già involontariamente gettato le basi per la crisi della relazione tra fonte e informazione. Quelle che oggi vengono definite fake news online nascono proprio dalla possibilità di scollare informazioni e fonti ricombinandole senza rispettarne il legame genetico, un meccanismo di disinformazione che, sebbene il world

wide web non abbia creato, ha tuttavia reso esponenziale e molto semplice da porre in essere. (T. Rid, Misure attive. Storia segreta della disinformazione, Luiss University Press, Roma, 2022)

Non solo l’IA generativa è afflitta dai cosiddetti “problemi della allucinazione”, un modo elegante per dire che inventa di sana pianta informazioni e fonti, ma il dilemma della black box non permette nemmeno agli sviluppatori di conoscere con esattezza come l’input venga generato in qualità di output. In altre parole, per Prencipe e Sideri, così com’è l’algoritmo generativo demolirebbe lo stesso modello di business di Google. Eppure, risolto questo problema – con la fusione di entrambi gli algoritmi – rimane il tema dell’astrattezza del linguaggio.

L’algoritmo generativo massimizza le probabilità di combinazioni tra parole. Questo aiuta a simulare qualsivoglia stile. Tuttavia la creatività non richiede di simulare bensì di essere originali.

Ridotta alla sua essenza probabilistica, l’originalità è la minimizzazione delle probabilità che quella combinazione sia già stata fatta da altri: l’esatto contrario di ChatGPT.

Quel che è vero per la capacità di creare vale anche per la scoperta scientifica e la stessa innovazione. La storia della scienza potrebbe essere riscritta come storia dell’improbabilità.

“Il mio ideale linguistico è un italiano che sia il più possibile concreto e preciso. Il nemico da battere è la tendenza degli italiani a usare espressioni astratte e generiche. (I Calvino, Una pietra sopra. Discorsi di letteratura e società, Einaudi, Torino, 1980) Alle volte mi sembra che un’epidemia pestilenziale abbia colpito l’umanità nella facoltà che più la caratterizza, cioè l’uso della parola, una peste del linguaggio che si manifesta come perdita di forza conoscitiva e di immediatezza, come automatismo che tende a livellare l’espressione sulle formule più generiche, anonime, astratte, a diluire significati, a smussare tutte le punte aggressive, a spegnere ogni scintilla che sprizzi dallo scontro delle parole con nuove circostanze”. (I Calvino, 1988, op. cit.)

Se le risposte dell’IA generativa sembrano buone, per gli autori, significa che non abbiamo seguito neanche questo ulteriore saggio consiglio di Calvino e ci siamo diluiti noi stessi nell’astrattezza del linguaggio delle parole chiave e delle emozioni.

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 7
.. VISIONI

Le parole che verranno?

Dopo internet e i social network, una nuova rivoluzione digitale sta attraversando il mondo intero, ponendo seri interrogativi sul processo di produzione giornalistica e su quello della creatività artistico-letteraria: l’intelligenza artificiale (IA).

Soprattutto quella conosciuta come “generativa” (pensiamo a ChatGpt, molto popolare in Italia, o a Contents.com), che è in grado di creare, a ritmi rapidissimi, immagini, audio, video, grafici e così via

La maggior parte delle persone e dell’opinione pubblica ne è spaventata, ma si tratta di coglierne le opportunità e soprattutto di dare all’IA un’anima etica, precisi indirizzi politici, legislativi ed economici nazionali e sovranazionali in uno spirito comune di ricerca, di supporto e di collaborazione. Una valanga digitale che va conosciuta, valutata e contenuta, non combattuta a priori o addirittura ignorata. Per poi indirizzarla, il più possibile, nel verso giusto. Si apre così una ridefinizione del ruolo di giornalista e, per le aziende di comunicazione e informazione, la possibilità di risparmiare moltissimo su tempi e costi.

In campo giornalistico la diffusione e il potenziamento dell’IA porta inevitabilmente ad un’ampia ristrutturazione aziendale, con il pericolo di “sostituire” l’intelligenza umana con quella artificiale, i giornalisti con una sfera digitale sempre più potente ed “autonoma”. In realtà qui si impone un atteggiamento di grande cautela. In una società democratica l’informazione deve essere libera, responsabile, trasparente, completa, verificata e controllata. In questo senso l’elemento umano – con la sua irriducibile originalità e competenza – non può, anzi non deve essere emarginato o addirittura oscurato dall’IA. Come dire: l’IA può fornire vasti contenuti in pochissimo tempo, con programmi e strumenti digitali sempre più raffinati e automatici, ma è il giornalista ad avere sempre l’ultima parola, è sua la responsabilità morale di quello che immette nel circuito dei media ed offre al lettore o al fruitore, è sua la capacità di attribuire corretta-

8 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
.. ROBOT-NARRAZIONE

mente il copyright e di indicare le fonti. L’IA come alleata del giornalismo, dunque, cui vengono affidati compiti di ricerca dei dati, di raccolta delle informazioni, di controllo linguistico e di traduzione, sgravando così il giornalista da quelli più oscuri e meno gratificanti, visto che “lei” può esaminare con precisione milioni di documenti, per non parlare delle sintesi e dei riassunti, della ricerca delle immagini appropriate e degli esperti o dei testimoni da intervistare. Il risparmio delle spese, però, non deve andare a scapito della qualità dell’informazione. Infatti – ed è questo l’auspicio di tutti – l’IA diventerà una sorta di assistente personale dei giornalisti e delle redazioni, riducendo i costi altissimi sopportati dalle grandi piattaforme online e dagli editori digitali.

Di certo il giornalismo (quello vero, non del copia e incolla) è destinato a cambiare e anche molto rapidamente ed esponendosi anche a dubbi, pericoli, perplessità. Qualche grave insidia si profila già oggi, in un contesto spesso caotico, ma bisogna accogliere le novità positive ed arginare gli aspetti che suscitano preoccupazione o addirittura condanna, da parte dei redattori e degli editori che temono di perdere il loro prezioso ruolo di supervisori che “certificano” la qualità e la completezza dell’informazione. Usata consapevolmente e in modo corretto, l’IA può aiutare il giornalista ad elaborare testi più ricchi e informati, a raggiungere un pubblico più ampio e diversificato, a fare sintesi di tante fonti, notizie e sollecitazioni, a inventare domande più originali, puntuali e personalizzate. L’IA può fornire ai giornalisti testi pre-lavorati, suggerire piste di ricerca, immagini ed espressioni più vicine al gusto e agli interessi dei lettori/fruitori, uno stile più adeguato al profilo della testata e degli utenti.

Naturalmente i pericoli sono dietro l’angolo, specie in questa fase ancora iniziale e spesso confusa e contraddittoria: la diffusione di “fake news”, l’elaborazione di un contenuto dato per certo e controllato dalla supervisione “umana” che invece è solo frutto di un software dell’IA, il rischio stesso di considerare l’IA come un’autorità, una voce indiscutibile, una garanzia inconfutabile perché oggettiva e impersonale (l’essere umano invece sarebbe “prigioniero” delle sue passioni ideologiche, dei luoghi comuni, di

interessi particolari). Altissima deve essere dunque l’attenzione alle idee complottiste, alle ideologie inaccettabili o alle ricostruzioni che appaiono fantasiose, ai retroscena stravaganti. Per questo bisogna sviluppare una competenza specifica e continuamente aggiornata, orientata sempre alla ricerca della verità e dell’obiettività, non alla dittatura dell’algoritmo. Senza dimenticare un fatto importantissimo: in alcuni campi o in alcune occasioni, il ricorso all’IA può essere decisamente inutile, superfluo. E poi, l’IA non è sempre infallibile: non è una divinità in grado di esprimere sempre responsi validi e convinzioni sicure. E’ un prodotto dell’intelligenza umana, e quindi capace di sbagliare. Sa imparare certo dai propri errori ma dobbiamo liberarla da una certa aura di perfezione soprannaturale.

Questi princìpi vanno tenuti ben presenti anche nel campo della creatività artistico-letteraria. L’IA può aiutare, potenziare e diffondere in modo sostanziale l’opera di un pittore o di un musicista o di uno scrittore. Qui le paure però si concentrano sul tema del copyright, perché il rischio del plagio è sempre più incombente e insidioso. Un artista può elegantemente “rubare” un’idea sul web e spacciarla come propria, magari con qualche ritocco sapiente. In tema di libri, uno scrittore può appropriarsi indebitamente di materiale rintracciato ed elaborato dall’IA e proporlo ai lettori/fruitori come proprio o farne un punto di partenza per un saggio o per un romanzo, senza dichiarare l’apporto che l’IA ha avuto nel suo processo di creazione letteraria.

La stessa IA può essere “creatrice” di contenuti artistici e letterari. Non solo. Si può porre come “autrice” di un libro o di una rivista o di un fumetto, rivoluzionando i concetti di “proprietà intellettuale” e di “inedito”. Qui il dibattito è ancora molto aperto e articolato. L’essenziale è usarla come strumento e dichiararlo: l’IA può senz’altro potenziare la creatività umana, fornendo orizzonti storicoculturali, materiali e idee come mai in passato era accaduto per gli scrittori. E con una rapidità sconvolgente. Anche qui. L’IA non può sostituire i giornalisti e gli scrittori, il loro talento e la loro sensibilità. Autori che oggi, grazie all’IA e ai continui progressi tecnologici, possono contare su una vasta molteplicità delle fonti d’ispirazione, sulla velocità della correzione delle bozze e delle traduzioni, su un bagaglio di video, audio e immagini incalcolabile.

Uno scrittore di libri deve essere sempre più anche un raffinato e smaliziato esperto digitale. Le grandi aziende tecnologiche dovrebbero favorire questo sviluppo della creatività, rendendolo corretto e armonioso, non instaurando un loro monopolio o un loro oligopolio: servono perciò nuove leggi, ispirate al pluralismo culturale e alla “biodiversità” delle idee e delle esperienze, che sappiano salvaguardare i diritti degli autori e la libertà dei cittadini che usufruiscono delle loro opere su supporti cartacei o digitali. L’importante è tenere conto che il panorama generale è in continua evoluzione e cambiamento e che perciò si pongono sempre nuove sfide, nuovi problemi ed emergenze.

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 9
.. ROBOT-NARRAZIONE

Immaginate una competizione letteraria insolita, in cui due autori si sfidano con le stesse regole e con l’obiettivo di creare un racconto da un medesimo input iniziale. Da un lato, Valentina Federici, una giovane autrice esordiente, dall’altro, cinque diverse Intelligenze Artificiali: GPT 3.5, GPT 4, Claude 1, Claude 2 e DeepL. Da questo esperimento sono nati due racconti totalmente diversi dal punto di vista della creatività e dello stile che sono stati pubblicati nel libro Viaggio oltre l’ignoto dalla casa editrice Il Castoro. L’idea di lanciare questa sfida, di descriverla e di trarne conclusioni è venuta a tre autori di letteratura italiana per ragazzi, Pierdomenico Baccalario, Marco Magnone e Davide Morosinotto, i quali si sono rivelati dei veri esploratori di un terreno letterario ancora sconosciuto. “Abbiamo creato una sfida tra l’Intelligenza Artificiale e Valentina Federici utilizzando le stesse regole per entrambe – spiega Pierdomenico Baccalario –. Abbiamo usato soltanto e-mail per comunicare con l’Intelligenza Artificiale e con Valentina in modo da documentare tutto, sia quello che noi abbiamo detto sia come loro ci hanno risposto. La scrittrice esordiente è risultata mille volte più brava. Forse potrà essere raggiunta dall’Intelligenza Artificiale però oggi non è così”. Quindi è stato un esperimento rassicurante?

Per me è stato rassicurante anche perché l’Intelligenza Artificiale scrive e crea perché le viene chiesto di farlo ma non ne ha bisogno. A questo proposito, abbiamo fatto un piccolo esperimento. Sulla quarta di copertina del libro ci sono due frasi e c’è la richiesta al lettore di scegliere quale secondo lui è stata scritta dall’Intelligenza Artificiale e quale da Valentina. Abbiamo posto la medesima domanda alla stessa Intelligenza Artificiale che ha scritto il racconto e non è stata in grado di riconoscere la sua frase. L’Intelligenza Artificiale inoltre non ha intenzione di fare niente di artistico, anche se noi possiamo trovarci qualcosa del genere, e non crea cose nuove, si ripete. Nel libro avrebbe utilizzato sempre la stessa metafora se non le avessimo dato istruzioni precise affinché non lo facesse. Quali sono le differenze macroscopiche tra il lavoro dell’Intelligenza Artificiale e quello fatto dalla scrittrice?

VALENTINA FEDERICI

Viaggio oltre l’ignoto

Il Castoro, 2024 pp. euro

Chi (o cosa) scriverà il domani?

Nel panorama letterario italiano è stato realizzato un originale esperimento, una sfida tra l’Uomo e l’Intelligenza Artificiale per riflettere sul futuro dell’arte della scrittura. Viaggio oltre l’ignoto è un progetto editoriale unico nel suo genere che vede il talento umano a confronto con le presunte capacità creative della macchina

Nel caso dell’Intelligenza Artificiale gli editor hanno impiegato molto tempo per migliorare il testo, analizzarlo, istruirla e programmarla e alla fine la macchina ha prodotto il suo lavoro in pochi secondi. Nel caso di Valentina, è stata lei a lavorare sul testo e noi abbiamo fatto molto poco.

L’intelligenza artificiale decreterà la fine del diritto d’autore e quindi della possibilità per gli scrittori di vivere del proprio lavoro?

Non credo. Nel libro abbiamo proposto tre bollini per dichiarare al lettore come quell’opera è stata genera-

ta, se è stata creata totalmente da un essere umano o se è stata cogenerata con un intervento creativo forte di una macchina o se invece è stata prodotta, pur con un’idea creativa umana, interamente dall’Intelligenza Artificiale. Molto probabilmente la maggior parte dei lettori sceglieranno di comprare libri generati da intelligenze umane e magari saranno disposti a pagarli un pochino di più rispetto agli altri ma ci sarà anche chi non batterà ciglio nel leggere delle storie interamente fatte da una macchina e alla fine troverà un senso anche in quello.

10 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
.. SFIDE

La prima fotografia conosciuta è stata scattata da Joseph Nicéphore Niépce nel 1826, mentre la prima fotografia a pellicola fu scattata da George Eastman, il fondatore della Eastman Kodak Company, nel 1888. La sua invenzione rende più accessibile la fotografia al grande pubblico e segna un passo significativo nell’evoluzione della fotografia, portando alla diffusione sempre maggiore della pratica fotografica.

La prima macchina fotografica reflex a pellicola da 35 mm è la Leica I, introdotta nel 1925 dalla tedesca. Leitz. La fotografia con questa macchina rappresenta un passo importante perché la pellicola 35 mm permette di ottenere negativi di dimensioni più ridotte rispetto ai formati precedenti, ma con una qualità ancora elevata. La prima fotografia digitale fu realizzata nel lontano 1957, cioè quasi 20 anni prima che l’ingegnere della Kodak Steve Sasson inventasse la prima macchina fotografica digitale, nel 1975. La foto è una scansione digitale di uno scatto su pellicola che raffigura il figlio di Russell Kirsch, l’ingegnere che per primo realizzò uno scanner digitale per immagini. Nel 2003, la rivista «Life» ha inserito questa immagine, conservata al Museo d’Arte di Portland, tra le “100 fotografie che hanno cambiato il mondo”, proprio per la sua importanza nello sviluppo della fotografia digitale. Passano meno di 20 anni, quindi, quando Steven Sasson, nel dicembre 1975, scatta la prima fotografia digitale utilizzando un sensore CCD e una cassetta registratrice digitale. La fotocamera digitale di Sasson ha una risoluzione molto bassa, ma questo rappresenta comunque il punto di partenza per lo sviluppo successivo delle tecnologie fotografiche digitali. La Kodak presenta la sua prima macchina fotografica digitale al pubblico nel 1991, chiamata Kodak DCS 100.

Da questo momento in poi gli anni passano con la velocità di un giorno visto che, nella bulimia di immagini che quotidianamente travolge il nostro vivere, oggi è impossibile stabilire la differenza spazio/temporale tra analogico e digitale, differenza che ha resistito per molto tempo ma che si è annullata completamente quando è “scesa in campo” l’IA in fotografia. E per ironia della sorte, se abbiamo date certe ap-

Parigi val bene una balla di fieno!

Sono passati quasi 200 anni dalla prima fotografia. Dal 1826 a oggi, ecco le tappe fondamentali, veri punti di non ritorno, per comprendere e accettare l’evoluzione del significante/significato in fotografia. Dalla lastra alla pellicola analogica, fino all’AI

pena citate sulla nascita ed evoluzione della fotografia, non è possibile e mai lo sarà stabilire quando è stata realizzata la prima fotografia con AI. Questo perché l’AI per la fotografia si riferisce all’applicazione di algoritmi e tecniche di apprendimento automatico per migliorare o automatizzare processi fotografici. Questa tecnologia sfrutta la capacità delle macchine di apprendere dai dati e di eseguire compiti specifici senza essere programmate esplicitamente per ciascuna attività. L’AI quindi, in mondo metaforicamente tutto suo, un mondo chiuso e sconosciuto ai più, può produrre una fotografia exnovo – chiaramente sempre stimolato dall’uomo – coinvolgendo generalmente l’uso di modelli generativi, come le reti neurali generative (GAN) e al contempo postoprodurre/modifica-

re/correggere o stravolgere completamente il DNA di una fotografia scattata ex-machina.

Fantastico, no? Sì, lo è. Perché l’evoluzione del significante/significato in fotografia, come ha portato negli anni a comprendere studiando, approfondendo e rendendo soprattutto accessibili tutti software e hardware sempre nuovi, migliori e più utili per il nostro quotidiano, così oggi ci dice che l’AI aiuta l’uomo nello studio della medicina, dell’ingegneria e delle scienze applicate. E prevede anche un po’ di pratica e di buon senso per capire che la foto “scattata” a Parigi durante la protesta dei trattori dall’artista If Only oltrepassa la dimensione la realtà. Anche perché basta andare su Google Map e vedere che quella strada non esiste.

12 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
.. SGUARDI
ONLY
FOTOGRAFIA
DI IF

L’intelligenza artificiale (IA) come sta rivoluzionando il mondo della musica?

Lo sta facendo in modi sorprendenti e in continua evoluzione. Per quanto riguarda la composizione musicale può generare melodie e armonie complesse in base a generi, stili e persino stati d’animo specifici. Strumenti come Boomy, Soundraw e Aiva permettono ai musicisti di creare basi musicali complete con pochi click.

A rispondere è Gemini, il progetto sperimentale di IA di Google, che abbiamo intervistato.

L’IA – ha proseguito Gemini – può scrivere testi di canzoni originali, adattandosi a generi musicali e temi specifici. L’azienda Jukebox ha sviluppato un’IA che scrive testi in stile rap in base a parole chiave fornite dall’utente. Poi può aiutare i compositori a superare il blocco creativo suggerendo nuove idee melodiche, armoniche e ritmiche. L’intelligenza artificiale può mixare e masterizzare automaticamente brani musicali, bilanciando i livelli e applicando effetti in modo ottimale; può generare suoni e effetti sonori completamente nuovi, aprendo nuove possibilità creative per i musicisti; può rimuovere il rumore di fondo e le imperfezioni dalle registrazioni audio, migliorando la qualità del suono. Va ricordato che anche il brano dei Beatles Now and Then ha visto impiegata l’intelligenza artificiale. Hai ragione, il brano è un esempio significativo di come l’IA possa essere utilizzata in campo musicale. È un segno del potenziale di questa tecnologia per trasformare il modo in cui la musica viene creata, ascoltata e condivisa. La demo originale di Now and Then era danneggiata e quasi inutilizzabile, l’IA è stata utilizzata per ripulire il suono e renderlo nuovamente ascoltabile.

A proposito del brano Now e Then, c’è anche da sottolineare che l’IA ha estrapolato il canto di John Lennon da un vecchio provino…

No, non proprio, la sua voce è stata creata utilizzando un modello di intelligenza artificiale chiamato WaveNet. Guarda che ti sbagli su questo punto, la voce di Lennon è reale, permettimi di dire che non si può inventare la voce di Lennon…

Hai ragione, mi scuso per l’errore. In effetti, la voce di John Lennon in Now and Then non è stata creata dall’IA, ma

Intelligenza musicale

Sul tema IA e musica abbiamo intervistato l’intelligenza artificiale di Google. In campo musicale l’IA è la terza rivoluzione, dopo l’analogico e poi il digitale. Il suo impiego affascina ma suscita interrogativi perché tocca un ambito che è considerato dominio esclusivo dell’uomo, la creatività

è stata estratta da una registrazione demo originale del 1977.

Gemini, comunque, è impressionante quello che sta accadendo.

Sono d’accordo! L’impiego dell’IA in campo musicale è davvero impressionante, soprattutto perché tocca un ambito che è spesso considerato come un dominio esclusivo dell’uomo, la creatività. Nel complesso, l’IA è uno strumento potente non pienamente esplorato. È importante però essere consapevoli delle sfide e delle implicazioni etiche di questa tecnologia; il futuro della musica sarà determinato da

come l’IA verrà utilizzata e integrata nel panorama musicale. Puoi indicarmi, infine, alcuni libri per approfondire il tema intelligenza artificiale e musica?

Ti segnalo: Musica e intelligenza artificiale di Giuseppe Buzzanca (Florestano Editore, 2016); Musica e IA di Igor Merlini (Nothung Verlag, 2023); Reverberation, cervello e musica: una relazione speciale che migliora la vita di Keith Blanchard (Corbaccio, 2023); La musica del futuro, lo scenario artificiale di Roberto Manfredi (Tempesta,2023). Spero che questi suggerimenti ti siano utili.

14 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
GAETANO MENNA
.. IA E SUONO
IMMAGINE GENERATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Il tempo “impossibile” della poesia

Che ruolo hanno le composizioni in versi nella storia, intima o collettiva dell’uomo? E come la poesia si relaziona con le altre forme d’arte? Connubio o sfida? C’è ancora tempo per scrivere poesia o sta per scadere? A queste e molte altre domande, risponde Mario De Santis, per aprire un varco senza dare definizioni di sorta

Corpi solubili di Mario De Santis (collana Gialla Oro di Pordenonelegge – Samuele Editore 2023) traccia un lavoro poetico di decenni che consustanzia il corpus dell’uomo con quello della società e della storia, rielaborando in una chiave psicologico-intimistica fatti storici e di cronaca, la complessa e proteiforme questione climatica, la biologia e l’etica che si incontrano e, spesso, si scontrano nella bioetica. La poesia è la mise en scène di un linguaggio che non ha mai abbandonato la fiducia – anche se cinica – nella parola e nei suoi costrutti. Un tempo “impossibile” (parafrasando il titolo di una vecchia silloge di De Santis), incompiuto e sfuggente, delinea e dirige un inventario sociale extratemporale, benché immerso in cornici cronologiche ben individuate tra date, eventi specifici e un andamento narrativo o, quanto meno, suggestivo, che richiama lo scorrere di una pellicola fotografica o l’avanzamento simbolico degli atti di un’unica opera teatrale, proprio come a voler richiamare lo straniamento necessario tra l’io poetico e il sé collettivo, pubblico o privato che sia. L’ambientazione iper-urbana postindustriale e il post-umano sembrano ricondurre, per paradosso, alla possibilità di una condizione esistenziale densa di sereniani strumenti umani, in cui il sublime coincide, per avventura, con il disastro.

“Un linguaggio è distruzione, ma ha un’implicita congiunzione col dopo”. Partendo da questa tua provocazione, che ruolo si può ancora immaginare

16 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
.. LEGAMI DI-VERSI

per la poesia rispetto alla storia, alla politica, alla cronaca e a tutto ciò che più inerisce la vita concreta?

Per me la distruzione è storica, è in atto un passaggio epocale dal ’900, secolo spartiacque, al “dopo”. Io ho appreso la poesia come tutte le arti, quale modalità di un linguaggio, con le sue regole letterarie, che entrava nei “giochi linguistici” (Wittgenstein) delle classi dirigenti e esercitava una qualche influenza. Per un certo periodo di tempo ha allargato l’influenza anche a una fetta di “pubblico”, sempre però in forte relazione con i mediatori. Oggi, saltati i mediatori, siamo in un’epoca anomala, diversa dalla “società di massa” novecentesca, pensata come sottoposta a dispositivi di persuasione, ovvero i “media” per l’appunto. Oggi il dispositivo di produzione dei contenuti di persuasione è orizzontale e peer-to-peer. La poesia, detto in generale, entra come generatore di “frasi” nel frullatore delle “frasi” del discorso pubblico che ogni singolo fruisce e con cui si rapporta a seconda del suo livello di istruzione. La poesia continua a funzionare, ma in modo molto più imprevedibile, fuori da canoni e tradizioni. La poesia della maggior parte dei poeti, lirici o antilirici, figli e nipoti del ’900 è una nicchia rispetto alla massa dei fruitori. La gran parte della “delega sociale” (Mazzoni) del poeta è stata ceduta ad altri, “produttori di frasi” in una qualche forma.

In base alla tua lunghissima esperienza da giornalista, radiofonico, critico letterario e di teatro, qual è il peso specifico della poesia in relazione alle altre forme artistiche?

Parlo dell’Italia, paese moderno ma con una sua specificità storica: siamo un paese di istruzione poco diffusa e consumi culturali – lasciamo stare quelli “turistici” – limitati. Si legge poco (non credete alle false cifre dell’AIE. Considerate quelle dell’Istat) e la poesia ha poco peso, ma con fasi alterne. Oggi la poesia mostra un vivace movimento complessivo, complice anche la grande massa di musica italiana prodotta e ascoltata (vengo dal mondo delle radio, rispetto al pop internazionale degli anni ’90 anche le grandi radio che suonavano al 90% solo quello, come Deejay e Capital dove ho lavorato, negli anni Duemila si sono piegate alle richieste del pubblico, aumentando la quota di musica italia-

na), la forma di “versificazione a capo” riprende quota. Che sia poesia o no lo dovrebbero stabilire i mediatori, ma non avendo più alcuna autorità sociale riconosciuta, come dicevo sopra, lascio sospeso il mio giudizio: se sia poesia o meno e se, di conseguenza, “la poesia” abbia un peso. Per come sono poeta io, risponderei no, ma non sto rispondendo come poeta ora.

Cesare Viviani, a cui hai dedicato la tesi di laurea, scrive nel titolo di un suo saggio: La poesia è finita. Diamoci pace. A meno che… (Il Melangolo), formulando una provocazione per smontare preconcetti e dogmi sulla scrittura in versi, sulla critica letteraria e sul mercato dei libri. “Prima di tutto si raccomanda – a partire dalla più giovane età – di evitare le chiacchiere”. Che ne pensi di questa affermazione?

Viviani è un poeta che ho amato ma ho finito per prenderne le distanze. Penso che la sua sia stata una grande, ironica teatralizzazione in versi di importanti questioni filosofiche. Un pensiero estremo e radicale, decostruttivo. Ha sempre perseguito, dichiarandolo, un’idea di scrittura come fuoriuscita dalla “recita “ e dalla “retorica” anche letteraria (la “chiacchiera” non solo come le intendeva Heidegger, ma anche le chiacchiere simil-heideggeriane), per essere coerenti con quel che afferma bisognerebbe smettere di scrivere. Ma lui non ha smesso. Ed è rimasto in un loop che ostenta una pienezza oracolare che tuttavia diventa falso manierismo assertivo, o circolo vizioso egli stesso, fatto di versi con la forma delle chiacchiere come il suo ultimo libro “Dimenticato sul prato”. Io penso che la poesia non sia finita e anche Viviani lo sa, altrimenti avrebbe smesso. Hai iniziato a collaborare con “Tuttolibri” per «La Stampa», ci racconti di quanto spazio viene concesso alla poesia sui nazionali?

C’è una ripresa, già da una decina d’anni, dei numeri della poesia, ma su questo bisognerebbe fare chiarezza e non c’è lo spazio. Di conseguenza, in ogni caso lo spazio nei giornali sta tornando (meglio: lo spazio sugli inserti culturali settimanali allegati ai giornali, dopo anni di scomparsa anche da essi, salvo poche eccezioni. Nel frattempo, stanno riducendo lo spazio alle pagine culturali nei giornali quotidiani e anche in quelle degli spettacoli, si è

MARIO DE SANTIS

Corpi solubili

Samuele Editore, 2023 pp. 102, euro 13,00

molto ridotto lo spazio per il teatro, in linea con quella evoluzione della fruizione di cui parlavo prima). Certo come ho scritto sopra, il dibattito su cosa sia poesia e cosa no, chi siano i poeti degni di questo termine, lo lasciamo per ora fuori da questa risposta. Libri in versi hanno spazio, anche libri in versi molto diversi tra loro.

Per con concludere, ti pongo una domanda scherzosa: secondo te, cosa non dovrebbe mai fare un poeta che si possa definire tale?

Non credo esista la possibilità di “definire” una specificità del poeta, come fosse una sua specifica qualità che lo separi o distingua dalle altre persone. Il poeta scrive ed è un “ricettore di ricettori” proprio quando smette di scrivere per soddisfare i ricettori, ma scrive essendo come tutti. Quindi al massimo si può dire: un poeta deve ricercare dentro il linguaggio la forma dell’espressione, da condividere. Questo il modo di svolgere la sua funzione, come tutti, così come un medico non deve smettere di aggiornarsi, o un artigiano di lavorare con accuratezza, o un dipendente pubblico assolvere con rigore il suo compito ecc. Forse direi una cosa che può valere in generale: anche un poeta, “come tutti” non dovrebbe smettere di essere come tutti.

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 17
.. LEGAMI DI-VERSI

La vera rivoluzione si fa con la gentilezza. Non sono le parole di chi scrive ma del regista, attore e sceneggiatore Edoardo Leo. E Nicola Pesce, editore della NPE Edizioni, ha fatto di questo assunto una vera e propria missione. Solo l’anno scorso ha donato duemila libri nei boockcrossing sparsi in Italia da Catania ad Udine. Un gesto da niente, una quisquilia, ma elargito con grande umiltà e amore per i libri. L’obiettivo? Diffondere la cultura e la passione per i libri attraverso la gentilezza e l’attenzione per le piccole cose.

Ciò che stupisce di questo giovanissimo editore – ha cominciato all’età di sedici anni – è di essere un “capo” inusuale che non si limita a gestire la sua azienda dietro ad una scrivania, ma di scendere direttamente in campo e rimboccarsi le maniche.

Scrive nel suo blog: “Io lotto ogni giorno affinché le persone leggano un libro in più e siano più gentili tra loro”. Qual è il contributo successivo per la diffusione della lettura?

Credo che episodi come il dono di migliaia di libri siano solo la punta dell’iceberg di un impegno più costante e più profondo. L’impegno vero è mostrare ogni giorno, anche attraverso i miei social, che si può essere calmi e gentili senza dover correre e mostrarsi super indaffarati, che si può essere interessanti anche restando a casa a leggere un libro e sorseggiare un tè. L’impegno vero è mostrare che l’amore per la cultura è più importante della voglia di apparire. Tutto questo sta facendo sentire meno soli i miei lettori e abbiamo creato così una “piccola” famiglia. Oggi sui social e in televisione siamo pieni di esempi di vip che fanno un milione di cose. Quello che manca sono gli esempi di persone semplici che si cucinano un piatto di pasta senza essere chef, che coltivano un orto, fanno una passeggiata e soprattutto leggono un libro. Cerco di essere questo tipo di “esempio” ed è molto faticoso. Poi faccio anche cose facili come donare duemila libri. Credo che anche quest’anno rifornirò i punti di bookcrossing perché l’anno scorso sono rimaste fuori tante città… ma io avevo finito i libri. Secondo un’indagine dell’OCSE il 28% degli italiani non comprende un testo scritto. Come mai avviene questo? Non è solo l’Italia, è tutto il mondo.

I libri salveranno il mondo

La sfida di Nicola Pesce di divulgare la passione per i libri attraverso i bookcrossing non è solo una missione. È la base di un lavoro duro e costante per rendere il mondo un posto migliore in cui si può imparare ad essere “connessi” attraverso la gentilezza

Questa percentuale comprende persone dai 16 ai 65 anni, ossia una elevatissima quantità di persone che vanno ancora a scuola. Se ci fosse una indagine dai 30 anni in su mostrerebbe che il 50% delle persone non è capace di leggere due frasi e capire cosa abbia letto o sentito. Significa che se conversi con un amico, quasi sicuramente uno dei due non è capace di capire cosa dice l’altro. Credo che questo succeda perché la scuola ha smarrito da tempo la strada. Poi l’adulto, a furia di aver vissuto lo studio come qualcosa di brutto, cerca nella quasi totalità dei casi di

non avere mai più a che fare con i libri. L’unica soluzione al momento sono le singole famiglie che possano coltivare la curiosità nei propri figli preferendo i libri ai telefonini.

Si discute molto sull’intelligenza artificiale. Potrà renderci delle persone migliori?

L’AI darà grandi risultati a chi la studierà e imparerà ad usarla come internet ha dato grandissimi risultati. Ma renderà un enorme numero di persone meno capace e peggiorerà le loro vite, consentendogli però di vivere più a lungo.

18 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
CARLA IANNACONE
.. INCONTRI
NICOLA PESCE

Maria Montessori, che aveva superato ostacoli infiniti per affermare la sua vocazione, chiamerà quell’asilo la Casa dei bambini: il nome già dice tanto, lasciando immaginare il nucleo di quel Metodo Montessori fondato sulla convinzione che il bambino sia il centro del progetto educativo. “Aiutami a fare da solo”, è il principio base: gli adulti, maestre comprese, nel massimo rispetto, lo devono supportare con l’osservazione attenta e un ambiente a lui adatto. Perché il bambino, ogni bambino, ha in sé tutte le risorse per svilupparsi da solo.

La storia di Maria è ben nota: laurea in Medicina quando le donne dovevano rimanere chiuse nell’aula nei momenti liberi; un grande amore deluso; un figlio ripreso con lei solo all’età di 14 anni; decenni di volontario esilio dall’Italia fascista. Sempre senza arrendersi, sempre conservando la sua dignità.

Guardiamo il suo tracciato in una cartolina di ringraziamento del 1909 ma che riporta l’immagine di quella scuola. Vicino propongo la busta con l’indirizzo, in cui meglio si vede la forza del grafismo che, più libero nello spazio, si fa meno legato al modello (figg. 1 e 2).

Di certo si esprime (stabilità sul rigo, aste verticali, legatura delle lettere, prevalenza degli angoli, pressione appoggiata) la forte energia di base, l’intelligenza pragmatica, la determinazione fino all’ostinazione. L’organizzazione dello spazio e la leggibilità, poi, confermano la chiarezza del pensiero, da scienziata. Ed è l’importante largo tra lettere a comunicare la disponibilità all’altro: Maria si specializzerà, infatti, in psichiatria e pedagogia; lavorerà a partire con i più deboli; studierà il materiale idoneo per sviluppare sensi, fantasia, concentrazione; stimolerà il gioco come “lavoro” e creatore di bellezza. In silenzio. Perché solo così il bambino potrà amare ciò che fa. E poi potrà amare il mondo. E quindi costruire la pace.

Già, dirà nel 1939: “Evitare i confitti è opera della politica: costruire la pace è opera dell’educazione”. È l’aspetto forse meno conosciuto del metodo montessoriano. Ma è una di quelle idee forti che possono cambiare la storia. O, almeno, di questa possibilità ci danno speranza.

La casa dei bambini

Era il 1907 e, nel quartiere di San Lorenzo, tra i più poveri allora di Roma, si compiva un piccolo grande miracolo che perdura nel tempo. Una giovane donna coraggiosa, Maria Montessori, darà l’avvio a un asilo, a un progetto didattico. Ma non solo

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 21
ANNA RITA GUAITOLI
.. TRACCE D’AUTORE

Costituita nel 1965 allo scopo di fornire un servizio pubblico che andasse ad affiancare le innumerevoli attività culturali offerte nella Casa: un centro di aggregazione socio-culturale voluto dall’industriale Lino Zanussi, a memoria del padre Antonio, il quale con lo sviluppo esponenziale della sua industria di elettrodomestici, volle contribuire alla crescita della città di Pordenone dando vita, insieme ad un Istituto Professionale, ad una “Casa” in cui i giovani figli dei suoi “metalmezzadri” – così venivano chiamati – potessero interagire con i giovani figli della borghesia pordenonese.

La biblioteca si è sviluppata fin dagli esordi con la raccolta di libri, riviste, materiale audiovisivo e CD musicali ad approfondimento delle tematiche affrontate nel corso degli anni dalle Associazioni che operano istituzionalmente nell’ambito della Casa: CICP – Centro Iniziative Culturali Pordenone, IRSE – Istituto Regionale di Studi Europei, PEC – Presenza e cultura, UTE – Università della Terza Età Pordenone e Fondazione Concordia Sette.

Maria Francesca Vassallo, direttrice della Biblioteca, ci racconta che “tutte le attività che si svolgono nella Casa, mirano a creare cultura nel senso di comunicazione, dialogo e relazione. L’obiettivo è quello di favorire una crescita aperta a tutte le realtà operanti nel territorio, da quella della produzione a quella dell’economia, tipica di queste zone. Per poi cercare un sempre maggior coinvolgimento di tutti nel campo della cultura nei vari aspetti della quotidianità.”

Fin dagli anni sessanta difatti una attenzione particolare è stata data all’educazione alle arti visive anche attraverso una Galleria d’arte, adiacente alla Biblioteca che ha organizzato mostre di giovani artisti del territorio insieme ad artisti italiani e stranieri. Nel 2024 si sono contate 496 esposizioni.

A supporto dell’attività espositiva si colloca anche l’attività editoriale, infatti le Edizioni Concordia Sette hanno pubblicato nel corso degli anni oltre 400 volumi inerenti l’arte figurativa, il cinema e la fotografia. Inoltre la Casa ha un patrimonio di oltre 1600 opere d’arte di proprietà della Fondazione Concordia Sette.

Nessun posto è bello come casa...

Tra le realtà virtuose afferenti al mondo delle biblioteche, è sicuramente da segnalare Il Centro Culturale Casa Antonio Zanussi. Conosciuto come “Casa dello Studente”, non è mai stato un pensionato studentesco, ma un vero e proprio centro di aggregazione dove per cultura si intende partecipazione, formazione, dialogo, verifica, confronto, dibattito, responsabilità, presa di coscienza, convivenza

Marzia Marcuzzo, bibliotecaria della Casa dello studente, fa presente che “nel corso degli anni la Biblioteca si è arricchita di pubblicazioni inerenti le tematiche e i settori culturali seguiti dalle diverse Associazioni che hanno sede nella Casa e che registra giornalmente una presenza tra le 800 e le 1000 persone da giovani studenti a utenti della terza età. Il patrimonio librario spazia dalle arti visive, alla storia locale, ai temi di economia, storia, alle neuroscienze, alla narrativa, all’ambiente e sostenibilità, alle lingue e ai viaggi”.

La Biblioteca della Casa dello Studente, che fa parte del Polo SBN TSA, una rete di biblioteche di varia tipologia del Friuli Venezia Giulia e coordinata dal Sistema bibliotecario di Ateneo dell’Università di Trieste, è aperta a tutti: a chi vuol studiare, a chi desidera leggere una rivista o prendere in prestito un libro. Il tutto in una “Casa” che mette a disposizione degli ospiti un servizio mensa self-service, bar, auditorium, sale incontri e spazi all’aria aperta.

biblioteca@centroculturapordenone.it www.centroculturapordenone.it

22 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
.. LA BIBLIOTECA DEL MESE
SILVIA SCAPINELLI

Aprire una nuova libreria a Torino non è cosa facile. Il quartiere di Santa Rita si è popolata principalmente negli anni sessanta e settanta ed oggi appare ricca di servizi ed esercizi pubblici. Inoltre, ospita un vasto complesso sportivo, riqualificato dallo Stadio Olimpico dove gioca il “Toro”.

Daniele Cargnino, giovane trentacinquenne studioso di cinema, di lettura e scrittura, dopo varie esperienze all’interno di librerie, decide di passare dall’altra parte della barricata e sperimentare un suo progetto librario. Nasce, così, La Ciurma, una piccola libreria indipendente, sinonimo di libertà, che richiama un nome collettivo: non è Daniele che decide e comanda, lui ha solo il ruolo di libraio, ma sono gli stessi avventori che possono proporre incontri, relazioni e scambi. La Ciurma è un luogo dove le persone si conoscono e poi magari vanno a cena fuori insieme. Sulla parete in fondo alla libreria, un grande polpo allunga i suoi tentacoli. Che cosa significa il disegno di quel polpo?

Il grande polpo è stato fatto la scorsa estate durante i lavori di ristrutturazione e mi piaceva anche l’iconografia che, con tutti i suoi tentacoli, fosse in grado di scegliere i libri; da quando ho cominciato a fare le presentazioni con gli scrittori e le scrittrici, gli ospiti si mettono sotto al polpo, quasi a protezione dei libri che stanno proponendo. Sono soddisfatto di questo inizio: libri, cinema, musica, ogni forma artistica serve ad accrescersi e poi, se non rimane una cosa autoreferenziale, anche da condividere con altri. La meta da raggiungere è proprio questa. Ricordi qualche libro della tua infanzia o adolescenza che t’ha lasciato un segno, un seme che ha germogliato la tua idea di libreria?

Nell’infanzia ho letto tanti libri del Battello a Vapore, ma il mio libro preferito è Sulla strada di Jack Kerouac, e, tra i numerosi tatuaggi che ho sul corpo, uno è proprio la sua firma. Il libro più bello mai scritto è questo. Considero Kerouac uno dei più grandi scrittori che la letteratura abbia mai prodotto. Da quel libro ho il ricordo chiarissimo che non mi sono più fermato a leggere, anzi adesso lo devo fare anche per lavoro: devo vedere le nuove uscite per prepararmi, anche leggendo cose

Libri all’arrembaggio

Il motto della libreria La Ciurma: indipendente, di quartiere, senza padroni. È un’isola ribelle, un porto di mare frequentato dai pirati, un rifugio sicuro per tutte e tutti coloro che amano leggere, curiosare e confrontarsi con i testi che la Ciurma consiglia e propone

diverse da quelle che avrei letto dieci anni fa, però alla fine l’importante è che si legga.

Spero per l’estate, di organizzare un CiurmaFest, magari potrebbero essere tre giorni, week end di presentazioni, attività per i bambini, laboratori, qualcosa di musicale…

Se tu volessi lasciare un messaggio positivo ad altri ragazzi per fare un passo così importante, che cosa consiglieresti?

“Insegui il tuo sogno” è un bel messaggio, però dobbiamo anche essere concreti, non è tutto rosa e fiori. Io

consiglierei di fare esperienza frequentando una libreria, per avere un contatto diretto con i librai. E direi... leggete più che potete, ma non solo; andate al cinema, ascoltate un concerto. Poi, se un giorno volessero passare dalla teoria alla pratica, sarebbe una bellissima cosa, perché vorrebbe dire avere un altro bastione di resistenza e, in un mondo dove tutto è virtuale, avere un presidio fisico secondo me è importante.

Un’isola del tesoro, da coccolare e da presentare anche agli altri. Un sogno bellissimo, ma sempre con i piedi per terra. E allora, Daniele: Avanti tutta!

24 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
LOREDANA SIMONETTI
.. LIBRERIE IN VETRINA

Odoya srl si sviluppa nel 2007 da un’idea di Marco De Simoni, già direttore editoriale di CLUEB scarl e della divisione editoriale di Photology srl, e Mauro Cremonini, grafico editoriale e archeologo. Attualmente i soci sono Marco De Simoni, Mauro Cremonini e Ascanio Ascani.

Odoya nasce come casa editrice di saggistica storica in traduzione da prestigiosi editori esteri americani, inglesi, francesi e tedeschi. Un nome con moltissimi significati, trasversale a culture ed epoche diverse: Odoya è un uccello che spiega le sue ali mentre nasce dalle acque. È il nome del fiume Niger per gli Yoruba che abitano lungo le sue sponde, il fiume creato dalla divinità Oya, signora dei venti e delle acque, dispensatrice di vita e garante del suo rinnovarsi. È il grido con cui si invoca Yemanjà, la bella dea madre del mare nel culto afro-brasiliano del Candomblè, un rito che giunge dallo Yoruba o dal Dahomey e i cui seguaci, cantando e ballando, gettano fiori e liquori come offerte al mare. Odoya è anche un canto di lavoro che proviene dalla Georgia, nonché la la prima canzone dell’album , live in Leningrad del 1987 di Billy Joel, registrata nel 1987.

“Pensare alla proposta editoriale di Odoya mi ha sempre messo in apprensione perché, indipendentemente dall’obiettivo di ripercorrere più di quindici anni di passioni e collaborazioni, mi fa emergere il dubbio di essere riusciti a dare un corpo e un’anima a un progetto che, fin dall’inizio, ha cercato di sviluppare una personalità omogenea e riconoscibile, un approccio estetico e un’identità plurali ma coerenti. Odoya, attraverso la sua collana principale Odoya Library, libro dopo libro, ha voluto costruire una biblioteca ideale, un castello dall’aspetto moderno e sfaccettato, pieno di stanze e finestre e scalinate ambienti storici e fantastici, per accogliere i suoi lettori e incuriosirli”, spiega De Simoni per descrivere la sua esperienza editoriale.

“Le storie che raccontiamo cercano di mettere a nudo l’uomo e le sue contraddizioni, la sua complessità. Abbiamo tentato di comprendere, attraverso una ricerca che prosegue da oltre seicento volumi, il relativismo dei contesti, delle idee, dei comportamenti, dei sentimenti e delle emo-

L’esperienza piena di ogni storia

Ogni storia raccontata da Odoya, tassello dopo tassello, cerca di mettere a nudo l’esistenza con le sue contraddizioni, la sua complessità, così da comprendere il relativismo dei contesti, delle idee e dei comportamenti che fanno parte di ogni orizzonte, fino a insinuarsi nella mente umana, per coglierne le scelte, i sogni e le prospettive

zioni che fanno parte di un orizzonte storico e sociale che vogliamo pensare profondo, disteso, nel tentativo di cogliere le scelte, i sogni e le prospettive della mente umana”. Negli anni, alle storie generali si sono aggiunte le biografie di grandi personaggi maschili e femminili, le guide alle città e ai luoghi (con un taglio “psicogeografico”), i libri di musica dal rock al jazz, le guide che attraversano il Novecento per descriverne la letteratura e il cinema, il fumetto e il gioco, le ricerche sui costumi relazionali e le pratiche sessuali

che ben rappresentano la contemporaneità.

Odoya unisce parole e immagini per immergere il lettore nell’esperienza piena delle sue storie. “Immagino e sogno che ognuno trovi nei nostri libri una sua nicchia, un suo luogo di parole, un approfondimento delle sue passioni, o solamente un tempo piacevole da trascorrere con noi di Odoya”, conclude il direttore editoriale con una speranza che è anche un progetto culturale solido capace di unire passione e professionalità.

26 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
.. IL MESTIERE DELL’EDITORE
SEDE DI ODOYA A BOLOGNA

La Nave dei libri per Barcellona” non offre solo esperienze indimenticabili durante il viaggio, grazie ad eventi e incontri con scrittori, attori e musicisti; infatti, arrivati a Barcellona, si potranno scoprire le bellezze della città e il 23 aprile, in occasione della Giornata mondiale del libro, si potrà partecipare alla “Festa dei libri e delle rose”, in cui l’amore per le persone si fonde con l’interesse per il libro e per la cultura. La tradizione vuole che gli uomini regalino alle donne una rosa e siano contraccambiati con un libro: così, tutta città si riempie di rose e di libri, con decine di eventi e incontri culturali.

Per la prossima edizione si guarda all’Europa, infatti, grazie al Progetto Desibook-Erasmus, saranno coinvolti studenti e insegnanti provenienti da Bulgaria, Turchia, Grecia, Spagna e ovviamente dall’Italia. Sulla nave si approfondiranno temi di come l’importanza del dialogo interculturale, la necessità di aprirsi alla cultura e ai libri come mezzo per unire i popoli e la crescita di una coscienza europea per i giovani, grazie anche al contributo del programma Erasmus.

Hanno già confermato la loro presenza: Lorenzo Marone, che presenterà il suo ultimo libro Sono tornato per te (Einaudi) incentrato su un amore che attraversa la guerra e che rimane intatto nonostante gli orrori. Gabriella Genisi, autrice dei romanzi gialli che hanno per protagonista la vicequestore di Polizia Lolita Lobosco, da cui è stata tratta la nota serie tv, e che ci parlerà del suo ultimo libro L’angelo di Castelforte (Rizzoli); e ancora: Giampaolo Simi, soggettista e sceneggiatore, che ha recentemente pubblicato Il cliente di riguardo (Sellerio); Carola Carulli, giornalista del Tg2, che con il suo libro Tutto il bene, tutto il male (Sellerio) getta uno sguardo originale sulla maternità e sulla straordinaria capacità delle donne di ferirsi e di curarsi l’un l’altra; Anna Maria Gehnyei, nata a Roma da genitori liberiani, che, nel libro Il corpo nero (Fandango Libri) parla in chiave autobiografica della situazione in cui spesso si trovano gli italiani di seconda generazione, costretti a negoziare tra due realtà culturali: quella italiana che non li accetta, e quella africana a cui non appartengono fino in fon-

La Nave dei libri guarda all’Europa

Dal 20 al 25 aprile “La nave dei libri per Barcellona” regalerà un’esperienza tutta da ricordare agli appassionati della cultura.

Tra gli ospiti, Eugenio Bennato con la sua musica, gli scrittori

Lorenzo Marone, Gabriella Genisi e Giampaolo Simi

do; Peppe Millanta, attore, musicista e scrittore, che presenta Cronache da Dinterbild (Neo Edizioni), sequel della sua opera prima Vinpeel degli orizzonti (Neo Edizioni, 2018); Patrizia Cirulli, cantautrice che ha musicato e interpretato poesie di Garcia Lorca, Frida Kahlo, Salvatore Quasimodo, Gabriele D’Annunzio, Catullo e molti altri, mentre il suo ultimo album Fantasia è interamente dedicato alle poesie del grande Eduardo De Filippo; a duettare con lei sarà l’attore Gino Manfredi. Infine, anche Eugenio Bennato salirà sulla Nave dei libri con la sua band; il cantautore napoletano è stato invitato dall’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona per un grande evento nella città catalana.

Anche in città saranno numerose le iniziative proposte, tra cui passeggiate nella Barcellona letteraria e gastronomica e incontri all’Istituto di Cultura di Barcellona, dove il 23 aprile i partecipanti e lo staff artistico saranno accolti dalla nuova direttrice Anna Maria Di Giorgio per uno scambio di rose e di libri e un brindisi con dell’ottimo vino “rosato”.

L’iniziativa, in programma dal 20 al 25 aprile, con partenza e ritorno a Civitavecchia, è realizzata da Agra Editrice in collaborazione con Leggere:tutti e Grimaldi Lines Tour Operator, con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona e dell’ANP. Per informazioni: www.leggeretutti.eu – tel. 0644254205, info@leggeretutti.it

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 27
SERGIO AURICCHIO
.. UN MARE DI CULTURA
EUGENIO BENNATO, OSPITE DELLA NAVE DEI LIBRI 2024

Una regista curiosa e intraprendente ha l’abitudine di setacciare Barcellona quartiere per quartiere, osservando nei saloni di bellezza chi fa mani e piedi e chi se li fa fare; così, le interazioni tra personale e clienti offrono spunti di umanità per proporre nuovi soggetti in eventuali documentari da realizzare.

Al salone di Wenling lavora la sua famiglia e i figli vanno a scuola diligentemente; in un giorno in cui ci sono pochi clienti, Wenling apre un dialogo con la regista, attraverso il quale inizia a raccontare la sua faticosa vita.

Dietro a questa piccola donna si nasconde una storia del presente, la fuga dalla Cina per dare una nuova opportunità di vita e di salvezza alla sua famiglia, ma ancora adesso le difficoltà da affrontare sono quotidiane.

“A volte è più faticoso farsi capire che scalare una montagna con un cassettone sulle spalle”.

Non è solo la disperazione che ha portato Wenling a cambiare vita e paese, ma la determinazione, gentile e diretta, di poter dire sempre la sua opinione: è la scommessa con se stessa che vuole vincere a tutti i costi.

“In Cina dice: Se un albero cambia terra muore; se un uomo cambia terra vive. Miei bambini piano piano abituano qui”.

Entrambe osservano la clientela che entra nel salone e spesso basta un semplice sguardo per intendersi, perché il pregiudizio ostacola sempre l’integrazione: la gente cura i capelli, cura le mani… ma perché non cura anche il cuore?

Quante storie s’incrociano e quante persone passano per il salone di Wenling! Quante testimonianze di vita vengono confidate alla piccola donna, la quale, malgrado le numerose difficoltà, non lesina attenzione e parole di saggezza.

Wenling è originaria di un piccolo paese, Qingtian, dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Forse la nuova terra dove vive Wenling, non è ancora capace di integrare lei e la sua famiglia, ma lo stato di benessere di Barcellona non è confrontabile con la povertà di Qingtian.

“Qui ospedale e medicine per bambini, qui nonni prende soldi ogni mese e figli può studiare. Qui, se la gente la-

Un salone di bellezza interiore

In un centro estetico a Barcellona, la giovane e intraprendente Wenling accoglie i suoi clienti con una cura e un’attenzione particolare, che va ben oltre l’attività di estetista. È questa la storia che ci racconta Gemma Ruiz Palà in da Wenling, questo mese in omaggio per i nuovi abbonati di Leggere:tutti

vora molto, gente vivere. Qui vivere”.

La confidenza che s’instaura con la narratrice del libro, che Wenling chiama sempre “bella”, apre un dialogo spaziando nelle storie familiari di entrambe e costruendo un’amicizia speciale, come se fosse una sorella, che si consoliderà nel tempo.

Una storia al femminile, che ne contiene molte e che vengono scoperte pian piano, come potrebbero capitare anche a noi frequentando il salone di bellezza di fiducia. Anche io, non nascondo di aver conosciuto gradevoli persone la cui amicizia si è confermate nel tempo, proprio all’interno del mio negozio di parrucchiere. Quello

che suggerisce il libro è l’importanza di volgere lo sguardo in tutte le direzioni all’insegna dell’accoglienza.

L’autrice catalogna, Gemma Ruiz Palà, scopre nel suo libro un nuovo modo di narrare la vita di tutti i giorni. Con la curiosità espressa attraverso i dialoghi ci s’interroga sulle numerose difficoltà di sopravvivenza ed integrazione e sarà proprio l’amicizia costruita giorno per giorno con quella infaticabile famiglia, a modificare anche lo sguardo della regista sul mondo. Un plauso va riconosciuto a Tiziana Camerani, la cui traduzione dal catalano è un importante valore aggiunto del libro.

28 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
LOREDANA SIMONETTI
.. IL LIBRO DEL MESE
GEMMA RUIZ PALÀ

Zibaldone

Wenling, originaria della Cina, è arrivata a Barcellona incinta di sei mesi in cerca di un avvenire migliore. Ora, a distanza di dieci anni, gestisce con il marito un centro estetico che è il cuore nevralgico del quartiere Gràcia, frequentato anche da una regista di documentari stravagante e curiosa, voce narrante del romanzo. È lei che, appuntamento dopo appuntamento, vede, annota ed esplora tutto quello che accade nel salone. Fra lei e Wenling cresce una profonda amicizia, alimentata dai mille problemi di una società che continua a ostacolare l’integrazione e a favorire il pregiudizio, la stessa società che non troppo tempo fa ha vissuto il franchismo e una sistematica discriminazione linguistica. Ma Da Wenling è anche e soprattutto un inno al femminismo alla catalana, quello senza compromessi e con lo smalto alle unghie, quello delle piccole e grandi battaglie che moltissime donne portano avanti. In un turbinio di personaggi, storie e lingue risalta la scrittura straordinaria di Ruiz Palà, gergale e moderna ma allo stesso tempo ricercata, densa di un’ironia che unisce sarcasmo, denuncia antirazzista e rivendicazione sociale.

GEMMA RUIZ PALÀ

Da Wenling

Voland, 2024

pagg 265, euro 19,00

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 29
IL LIBRO DEL MESE Leggere:tutti

TESS GUNTY

La gabbia dei conigli Guanda, 2023 pp. 378, euro 22,00

La Gabbia dei conigli è un romanzo onirico, polifonico, disturbante, psichedelico. L’autrice traccia una psicologia dei personaggi che si riallaccia al grande romanzo americano il cui scopo è quello di descriverne il tessuto sociale e capitalista.

Lo fa attraverso le loro ossessioni che popolano la Lapinière, conosciuta come la Conigliera, un condominio fatiscente ubicato in un luogo immaginario dell’Indiana.

Al centro della storia c’è Blandine attorno alla quale ruotano le compulsioni e i desideri dei suoi vicini. È un personaggio che si discosta dai desideri terreni, tesa esclusivamente all’estasi spirituale e a spogliare il proprio corpo e la mente di ciò che è superfluo. Cuore pulsante del testo è l’impossibilità di aspirare ad una missione salvifica degli esseri umani per salvaguardare il pianeta dalle rivoluzioni tecnologiche e plutocratiche. I personaggi di questo libro, pur sforzandosi di vivere in solitudine, loro malgrado si ritrovano a dover convivere nella gabbia dei conigli in quanto i luoghi non possono prescindere dalla comunità dove i corpi si toccano finendo con l’amalgamarsi. (Carla Iannacone)

ANDREA PINKETTS

L’assenza dell’assenzio

Harper Collins, 2023 pp. 378, euro 22,00

Lazzaro Santandrea è ancora il protagonista di questo giallo-noir dal tono pulp (riedito da Harper Collins) scritto dal suo alter ego in carne ed ossa, il poliedrico e post-moderno Andrea Pinketts. Di lui (scrittore, giornalista, attore e personaggio tv) basti dire che fu vincitore del MyFest e del Premio Scerbanenco, insignito della medaglia d’onore dell’Assemblée Nationale de la Republique Francaise per meriti artistici e culturali.

La trama, scarna e volatile, segue come una trottola impazzita le indagini sconclusionate dell’investigatore più sui generis che si possa immaginare. Santandrea, complice l’assenzio, si mette a fare l’avventuriero, improvvisandosi cacciatore di dote. Suo malgrado si ritrova investigatore tra una labirintica Milano e una Costa Azzurra rossosangue. Un libro hard-boiled all’italiana, farcito da una prosa polisemantica, dissacrante e vorticosa, firma inconfondibile di un paroliere originale, il cui genio (o la cui follia - basti dire che inserì il suo vero numero di cellulare nel romanzo) difficilmente può lasciare indifferenti. (Leonardo Dragoni)

C’era una volta il West

FRANCESCA FIORANI

Il titolo del romanzo di Daniele Pasquini richiama immediatamente il tradizionale e ben noto scenario del western di matrice statunitense, costellato di praterie, cowboy e cavalli al galoppo. Potrà forse sorprendere il lettore, quindi, scoprire che questa avventurosa vicenda è in realtà ambientata in una porzione imprecisata della Maremma toscana sul finire dell’Ottocento e che fra i personaggi principali figurano dei butteri tenaci ma di poche parole, un brigante di nome Occhionero, la giovane figlia di un carbonaio e un carabiniere troppo concentrato su se stesso.

La narrazione si apre proprio con uno di questi mandriani, Giuseppe, che vive immerso in una natura bellissima ma dura, dove la piaga della malaria colpisce senza sconti, spingendo lui e la moglie ad assumersi le cure di un bambino figlio di vicini, rimasto orfano. Anche Donato, crescendo, si avvia alla faticosa vita del buttero, incrociando la sua vita e quella del padre adottivo alle vicende del fuorilegge Occhionero, ambigua figura per alcuni ammantata di eroismo, ma al contempo temuta per la cieca e brutale violenza a cui spesso ricorre.

Sullo sfondo di un’Italia unita ancora giovane, in cui la legge dello Stato fatica talvolta ad imporsi, le campagne toscane appaiono ancora assai lontane dalla modernità, immerse in una dimensione ancestrale e indomabile, dove prevalgono le regole della terra. A sconvolgere questo orizzonte, apparentemente immutabile, è l’arrivo di un celebre circo americano che promette meraviglie, mettendo in scena uno spettacolo ispirato al Wild West, quello originale stavolta.

Daniele Pasquini crea dunque un’efficace commistione tra i due “selvaggi West”, quello maremmano e quello di Buffalo Bill e Alce Nero, tessendo una storia ricca di inseguimenti, fughe, sparatorie e imprese rocambolesche, riuscendo a riportare sulla pagina un mondo apparentemente antico ma che non smette mai di affascinare.

DANIELE PASQUINI

Selvaggio Ovest

NN Editore, 2024

pp. 368, euro 18,00

30 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024 .. ZIBALDONE

Un amore di nome Gloria

Jimmy è un reduce della guerra del Vietnam. Vagabonda per le strade del Tenderloin il quartiere più degradato di San Francisco come un clochard e di un clochard è anche amico, Codice Sei.

Dopo il ritorno dalla guerra Jimmy ha perso tutto, ma soprattutto ha perso l’amore che si chiama Gloria. Gloria fa la prostituta, e tra i tossici, i lenoni e le puttane del Tenderloin Jimmy è convinto di poterla ritrovare. Inizia così un viaggio tra i bassifondi della città, conversando e andando a letto con chiunque gli capiti a tiro, persino con i travestiti. Jimmy non ha un lavoro, non è dato sapere chi era prima di essere un soldato e campa col sussidio dell’esercito. Paga le prostitute perché gli raccontino delle storie, i loro sogni, la loro infanzia, le loro esperienze con i clienti e, attraverso quei racconti, ricostruisce la storia di Gloria restituendole una vita che sente anche sua.

Puttane per Gloria è un viaggio a metà strada tra la realtà e il delirio, tra la disperazione e l’estasi dove non si vede mai la luce. La “caccia” a Gloria è una chimera, una lotta, una scusa per sopravvivere, per continuare a restare a galla in un mondo dove non c’è più nessuna certezza. Il protagonista va alla ricerca di quel poco di felicità che gli è concessa pagandola quaranta dollari, consapevole che la ricchezza del denaro non potrà mai eguagliare quella del cuore. Il protagonista di questa storia non cerca l’appagamento fisico; la sua forma, la sua idea di felicità è Gloria che, fino alla fine, non è dato sapere se è solo il frutto di una mente abbandonata alla disperazione oppure se Gloria esiste o è esistita veramente. Un romanzo come pochi, forte nelle descrizioni e nelle testimonianze lasciate dalle meretrici della strada (testimonianze vere che l’autore ha raccolto prima di scrivere il romanzo) il cui linguaggio adoperato –grazie anche alla traduzione di Antonio Scurati – si conforma alle persone che popolano il libro. Un testo audace, sincero, che ha il pregio di essere anche un reportage sul mondo della prostituzione.

Puttane per Gloria Minimum Fax, 2024 pp. 213, euro 17,00

ITALO INGLESE

Morfologia del rimpianto Atmosfere e canzoni degli anni Sessanta e Settanta

Tabula Fati, 2023 pp. 160, euro 16,00

Le narrazioni scritte sul filo della memoria sono spesso caratterizzate da un forte sentimento di nostalgia e di pessimismo. Tuttavia, nelle pagine di questo libro non c’è un atteggiamento di passiva rassegnazione, ma la suggestiva ricostruzione di un itinerario esistenziale attraverso tre momenti che corrispondono alle tre parti dell’opera. Nella prima, La casa vivente, Italo Inglese ricorda la sua dimora estiva, testimone delle sue imprese infantili e adolescenziali. Nella seconda parte, In memory of the swinging years, dedicata agli anni d’oro della grande musica beat e rock, sono presentati e commentati ventidue dischi che l’autore ritiene i più rappresentativi del periodo 1963-1975. Nell’ultima, Fratelli Cristiani, sono custoditi i ricordi della sua formazione scolastica, in un istituto che ha contribuito a formargli un carattere improntato sul fair play e sull’intransigenza nel rispetto delle regole. Ricordi che servono all’autore per trovare la forza necessaria per vivere ed agire nel presente.

(Andrea Coco)

CARMINE BELFIORE

MÖBIUS. La fine e l’inizio

Youcanprint, 2023

pp. 744, euro 32,40

Carmine Belfiore presenta MÖBIUS. La fine e l’inizio, un distopico ambientato in un futuro non troppo lontano; siamo nel 2198 e ciò di cui oggi abbiamo paura si è tragicamente realizzato: il riscaldamento globale è arrivato al punto di non ritorno generando continui incendi, estinzione di parte della fauna, temperature insopportabili e mancanza di ossigeno. Le intelligenze artificiali, che in tempi odierni sono viste con sospetto e confusione, sono ormai integrate con gli esseri umani, svolgendo la quasi totalità dei loro compiti. L’umanità combatte con la mancanza di aria respirabile, di contatti personali significativi e con l’alienazione di essere poco più che un numero; lo scienziato Tom Sanders si vuole però ribellare, e sta lavorando a un progetto segreto che gli restituisca la libertà di essere e agire, in un mondo diverso: egli sta costruendo una macchina del tempo per tornare nel passato. Sarà il protagonista di una grande avventura in quest’opera ecologista, filosofica e immaginifica. (Andrea Binoli)

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 31 .. ZIBALDONE

FRANCESCA CAIZZI

I legami delle tenebre

Accordi

Plesio, 2023 pp. 334, euro 15,50 È uscito il secondo volume della trilogia urban fantasy di Francesca Caizzi, dal titolo I legami delle tenebre. Accordi; la “Darkness ties Saga” ha come protagonista

Maximilian Lawrence

Hamilton, un cacciatore di demoni con un oscuro segreto che scopriamo nel primo romanzo della serie: secoli prima egli è stato costretto a stringere un patto con il Diavolo, che gli ha causato non pochi problemi e sensi di colpa. Nel corso della sua lunga vita ha infine conosciuto quella che adesso è a tutti gli effetti la sua famiglia: la Squadra Omega, con la quale combatte le creature infernali che infestano Vancouver, è composta da umani e mezzo-demoni a cui tiene molto, e che ha sempre cercato di proteggere dal suo controverso passato. In questo nuovo volume di saga, però, Max comprende di dover essere totalmente sincero: ormai tutti loro si sono bruciati con il fuoco del Male, e alcuni ne sono stati anche trasfigurati; la nuova minaccia esige verità, consapevolezza e purtroppo anche grandi sacrifici. (Andrea Binoli)

FEDERICA MARIA D’AMATO

La montagna dell’andare Ianieri, 2024 pp. 120, euro 15,00 La montagna dell’andare di Federica Maria D’Amato racchiude il senso ultimo della destinazione intimista, segue la successione del passaggio esistenzialista lungo gli argini emotivi delle proprie rarefatte ed enigmatiche perplessità, approfondisce il confine della conoscenza interiore, interpreta la vocazione originaria della propria natura. La poetessa intraprende il percorso spirituale come cammino di crescita nella relazione complice del confronto con gli altri, nella fulminea e imponente riconquista di se stessi, percorre il sentiero dell’ombra osservando la mutevolezza di ogni sentimento nel rifugio dello spirito, raccoglie il richiamo dell’essere nella sfida quotidiana della vita, dirige la libertà del destino nella possibilità di attraversare gli ostacoli. Federica Maria D’Amato forma il suo incedere nell’andatura espressiva delle parole, maturate tra l’inquietudine e il divenire fedele del tempo, evolve la consistenza del viaggio inoltrandosi nell’asprezza dell’andare e nell’amabile spontaneità nei legami affettivi, facendosi presenza viva nel luogo dell’incontro.

(Rita Bompadre)

Restare vivi

PAOLA ZOPPI

Il bastón de mando è il bastone del potere e “ha un valore spirituale che lo immagina diviso in tre parti: mente, anima, forza”, alla sua sommità dei nastri, tra i suoi colori vi sono: il rosso, che è il sangue versato dagli antenati, il verde “la natura, le montagne, le terre desolate” e il giallo, “la ricchezza delle terre indigene”. Valentina Barile, in Restare vivi, racconta il suo viaggio in quella “lingua di terra conosciuta come ‘corridoio della droga’, in Colombia”. Giornalista, scrittrice e fotografa di viaggio, da anni vicina alle comunità dei nativi in Amazzonia e nelle Ande, ha raccolto storie e testimonianze di donne e uomini che da anni lottano per la loro terra, quella sottratta alle comunità indigene sin dall’epoca della colonizzazione spagnola. Se “la Colombia è un paese in cui è necessario osservare un determinato comportamento per poter sopravvivere”, in cui indossare maglie con l’immagine del Che o di colore verde oliva si rischia di essere scambiati per guerriglieri, militanti o militari, con la sua scrittura, Barile narra di un viaggio senza filtri nella foresta, tra i villaggi, soffermandosi di più “sui volti delle persone”, sulle gesta di esseri umani che portano “sulle spalle il peso della violenza, della sparizione e della morte”. Il suo è un “piccolo dizionario di resistenza”, racchiuso in “pervivencia”, una parola “che contiene le storie di donne e uomini che vivono combattendo per se stessi e per gli altri, in silenzio o a voce alta, contro lo stato, la guerriglia e il narcotraffico […] perché pervivir, di fatto, vuol dire proprio “rimanere vivo”.

Con sede a Milano, Wudz è stata lanciata ad inizio mese e si occuperà di scienza, di letteratura, di arte, di musica, di cinema, di storia, di economia: “La nostra storia inizia ad Arezzo, nelle stanze piene di vinili dell’etichetta discografica Woodworm, punto di riferimento nel panorama musicale italiano – spiegano dalla casa editrice – L’idea è quella di creare un ecosistema culturale, un’affiliazione tra realtà diverse che condividono risorse e conoscenze, e fanno dell’interdisciplinarietà il proprio punto di forza”.

VALENTINA BARILE

Restare vivi

Wudz, 2024

pp. 145, euro 16,00

32 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024 .. ZIBALDONE
Valentina Barile (Benevento, 1983) è una reporter e narratrice. Consigliera nazionale della Federazione Nazionale Stampa Italiana, scrive dei suoi viaggi su Famiglia Cristiana Confidenze e altri periodici. Da diversi anni è vicina alle comunità dei nativi in Amazzonia e nelle Ande, ed è tra le sostenitrici di Trenzando Fuerzas collettivo femminista di Lima. € 16,00 www.wudzedizioni.com In copertina: Illustrazione di Daniela Hernández Graphic design: Marica Fasoli dorso 8 RESTARE VIVI Valentina Barile Valentina Barile RESTARE VIVI RESTARE VIVI Piccolo dizionario di resistenza Restare vivi è lottare contro ogni ingiustizia. Restare vivi è battersi per la propria identità. Restare vivi è credere nel futuro. È ciò che ci insegnano le storie di questo libro, che è insieme un viaggio abbacinante in una lingua di terra conosciuta come “corridoio della droga”, in Colombia, tra femministe, sciamani, narcotrafficanti e guerriglieri; e un piccolo dizionario per gridare insieme, in ogni parte del mondo, questa radiosa ossessione: restiamo vivi, restiamo umani. «Saprete essere sensibili davanti alla cruda verità raccontata in queste pagine? Spero di sì» Aleida Guevara March Quello che state per compiere è un viaggio che non si può dimenticare. Una traversata pericolosa, spesso a piedi scalzi, a volte su vecchie macchine che deragliano sul terriccio, nell’intricata terra colombiana. Movimenti di emancipazione e resistenza, conflitti armati, narcotraffico, disparità sociali: con coraggio e delicatezza, Valentina Barile ci guida all’interno di riserve indigene e comunità femminili dove la forza collettiva coincide con la speranza, e ci trasmette – per farla nostra – la forza di chi sogna sempre di tornare a vivere, nonostante tempi e le circostanze. Questa è la storia di Rhinna, mamá Carmen, Harold, Doña María, Mario Paciolla e molte altre e altri. È una storia di desaparecidos di madri che hanno perso figli, di figli che hanno perso il futuro. Di droga e camicie militari. Di foreste abbattute e di corpi infranti. Eppure, è una grande storia di speranza. Restare vivi è infatti un invito alla lotta, alla resistenza. È un piccolo dizionario di vita per chi, ogni giorno, sceglie di combattere contro ogni forma di ingiustizia o è costretto a lottare per propri diritti: per uscire di casa senza doversi guardare alle spalle, o senza dover indossare un velo; per affrontare deserti e torture pur di prendere quella barca che li metterà (forse) in salvo; per restare nelle proprie terre anche se oramai rese infertili dal neocolonialismo; per scappare dai cambiamenti climatici o per sottrarsi a un matrimonio combinato a soli dodici anni o, ancora, per affermare la propria identità. Restare vivi, dunque, è credere nel futuro.

Una storia da gustare

Sacha Naspini è uno scrittore completo, un vero e proprio inventore di storie originali e di situazioni imprevedibili, sarebbe perfetto come sceneggiatore di cinema, vista la cronica carenza di autori validi per imbastire narrazioni da grande schermo. Errore 404 lo dimostra una volta di più perché vede l’autore maremmano alle prese con una trama da giallo fantastico che ricorda le atmosfere create da Suskind (Il profumo), senza dimenticare le reminiscenze proustiane. La trama va raccontata il giusto. Andrea Arcadi è un uomo di successo, ha fondato una rivista come Voyeur Italia che vende molte copie nonostante la crisi, ma un giorno viene arrestato con l’accusa di aver aggredito una vecchia compagna di scuola che non vedeva da oltre trent’anni. Durante gli interrogatori di polizia viene fuori il potere nascosto di Arcadi che rivivrebbe episodi passati della sua vita soltanto mettendo in bocca un determinato alimento. Non solo, potrebbe addirittura cambiare il corso degli eventi tornando alla prima volta in cui ha assaggiato un particolare alimento, dando a una situazione un nuovo sviluppo e diverse possibili conseguenze. Il romanzo è costellato di colpi di scena impensabili, strutturato su diversi piani temporali che si alternano, caratterizzato da una narrazione nervosa e frammentaria, che se fosse un film non avrebbe un montaggio consequenziale, anche se pare il solo modo possibile per narrare una simile storia. In definitiva il protagonista lotta per sé e per i suoi cari, cerca di dare alla famiglia - soprattutto al figlio - la miglior esistenza possibile, risolvendo problemi e provando a delineare un futuro tranquillo. La cosa più interessante del romanzo è lo stile di Sacha Naspini, coinvolgente e accattivante, dotato di una magia narrativa unica Un romanzo scritto curando la suspense e la tensione narrativa, con un ispirato uso della prima persona, come in un film che procede per rapide soggettive e inquietanti balzi temporali, senza dare tregua al lettore, trascinandolo in un mondo fantastico fino a convincerlo che si tratta di realtà, di cose possibili.

404

Edizioni E/O, 2024

pp. 66, euro 10,00

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 33 .. ZIBALDONE

GIANDONATO CRICO

Maria Callas

Gremese, 2023 pp. 132, euro 19,50

Nel 1923 nasce Maria Callas, la più grande cantante d’opera mai esistita, che l’autore di questa opera vuole far conoscere meglio, oltre il già detto in altri libri, e sotto un’altra prospettiva, perché la Callas e il suo mito dimorano tra incredibili paradossi. Idolatrata alla follia dai suoi fan, osannata e divinizzata da melomani, muore invece sola e triste, ignorata dalle giovani cantanti. La sua voce era definita brutta ma per magia poteva apparire bella, luminosissima, intensa, indimenticabile. È stata protagonista tra il 1948 ed il 1965 di serate definite storiche, di cui non sempre ne sono rimaste tracce, come se qualcuno abbia tenuto nascoste le registrazioni audio e video per fini speculativi. Infine, tanto attenta, tenace, concentrata e analitica con l’amato melodramma, tanto vaga e incauta nelle questioni amorose con una sequenza di uomini sbagliati al suo fianco. Questa era Maria Callas e questo libro ne celebra la sua grandezza mai superata e neppure raggiunta.

RAFFAELLA DALLARDA

E-SPAnsiva

50 migliori SPA italiane Bfc Media, 2022 pp. 352, euro 45,00 E-SPAnsiva. 50 migliori SPA italiane è la guida al viaggio consapevole e al benessere di Raffaella Dallarda, SPA specialist, naturopata, fisioterapista e CEO di Inspatime, un interessante sito che diffonde la cultura del wellness. Questo testo si focalizza sulle eccellenze italiane e ci conduce in un percorso attraverso le cinquanta migliori SPA presenti sul nostro territorio, testate personalmente dall’autrice. Nella guida troviamo quindi tutte le specifiche per conoscere ogni aspetto della struttura presa in esame, con un particolare focus sui cinque highlights che la rendono unica nel suo genere, oltre a una scheda tecnica e a un QR code per effettuare una visita virtuale. Completa questa esaustiva panoramica una collezione di fotografie, affinché si possa iniziare il viaggio già solo sfogliando le pagine di questa elegante guida, adatta sia agli SPA lovers più navigati che a coloro che desiderano provare questa esperienza totalizzante, che coinvolge il corpo, la mente e anche lo spirito.

(Giovanni Viola)

La caccia

Francesco Tavani, nel suo libro d’esordio dal titolo La Caccia, narra una storia intricata e di grande suspense. L’autore s’immedesima nella figura femminile protagonista della storia e racconta di sé e della sua disavventura. Diana, durante un’escursione in montagna, è costretta a separarsi dal suo compagno Fabio, per una interruzione forzata lungo una strada ferrata. Viene aiutata da Hans, un personaggio che si rivelerà essere il suo aguzzino, ma riesce a fuggire tra molte difficoltà, diventando preda di caccia del suo persecutore. La verità finale, però, è più complessa e dolorosa di come ci si aspetta. L’autore ha solo 28 anni, possiede già un dottorato in Chimica e ama le escursioni in montagna. Il linguaggio che utilizza nel suo libro è colto e molto curato e mostra un’attenzione particolare alle descrizioni paesaggistiche. Numerose sono anche le citazioni nel libro, come molecole chimiche gettate qua e là: un cane che si chiama Avogadro, la città di Cortina come amato luogo di vacanza e una pensione dal nome evocativo Columbia.

Si percepisce che la passione per la scrittura lo accompagna da sempre, del resto abbiamo molti casi di eccellenti scrittori con altre vite alle spalle. Per citarne uno tra tanti, Andrea Vitali, pluripremiato scrittore con un’avviata carriera di medico presso il comune di Bellano in provincia di Lecco, che ha rubato tante storie del paese in cui abitava per restituirle scritte su carta, con grande successo.

Si scrive per sé o per gli altri? Per autocompiacimento o per trasmettere le emozioni personali ad un ignoto pubblico? In Italia poche persone leggono e in tanti scrivono; il risultato genera spesso libri pessimi che “piangono l’albero che li ha generati”, come direbbe Michela Murgia. In questo scenario, Francesco Tavani si colloca come una promessa molto convincente, con un ritmo incalzante nella narrazione e assicurando una lettura piacevole e appassionante. Il finale del libro sembra accelerato ma lascerà senza fiato e con il piacevole sospetto che ci sarà un seguito ancora più interessante.

FRANCESCO TAVANI

La caccia

Amos Edizioni, 2023 pp. 285, euro 20,00

34 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024 .. ZIBALDONE

Un fatto strano

Un racconto breve, quest’opera di Giordano Criscuolo, che dopo romanzi intensi e appassionati come Le parole che non scrivo o Fiabe sorprendenti per principesse e disobbedienti, conquista il lettore con una trama misteriosa e sconcertante, capace di suscitare forti ed inaspettate emozioni. La narrazione ha inizio durante un’afosa giornata estiva, quando Antonio Maria Volpe viene ritrovato morto sulla sua amaca in giardino dai suoi stessi genitori, alle ore 13:50. Solo venti minuti prima Antonio aveva concluso il suo pranzo in famiglia, con sottili fette di pesca macerate nel vino. La cosa sconvolgente è che dopo cinque minuti dalla scoperta del cadavere, alle 13:55, arriva il medico di famiglia: Giuseppantonio Capone, il quale dichiara che il ragazzo è morto intorno alle 11:00. Chi è, dunque, il responsabile della morte di Antonio? Chi mente? La situazione appare sempre più ingarbugliata quando gli amici di Antonio raccontano ai carabinieri che il morto sembra sia stato avvistato in vari luoghi. In particolare è uno di loro, Francesco Barba Micillo, a rivelare verità in grado di trascinare il lettore in un groviglio di intrighi e colpi di scena. La lettura si snoda vivacemente attraverso descrizioni, anche divertenti, che emergono dai vari dialoghi intavolati su mafia, politica e personaggi inconsueti come un certo Nicola Galaffu. Si tratta di un politico sardo coinvolto nel malaffare che, in quanto convinto che sua figlia Caterina sia stata uccisa diversi anni prima proprio da Antonio, incarica due sicari malavitosi locali, conosciuti come Franco e Ciccio, di ucciderlo. Ma la verità è ancora più complessa di quanto appaia... Questo singolare romanzo oltrepassa vari generi letterari: non è né un thriller, né un giallo, né un romanzo di genere, è proprio “un fatto strano”, quindi un vero e proprio “unicum”.

Eretica, 2023

pp. 97, euro 10,00

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 35 .. ZIBALDONE

La rabbia

Analisi di cinque casi di violenza

Meltemi, 2022 pp. 154, euro 15,00

La rabbia. Analisi di cinque casi di violenza è l’interessante saggio della psichiatra Rosalba Trabalzini, che ha deciso di proporre un testo sia scientifico che divulgativo, andando a rintracciare le origini dell’aggressività. Tale genesi è analizzata sia dal punto di vista biologico che da quello legato al contesto sociale in cui i soggetti presi in esame sono cresciuti; i cinque casi di violenza trattati sono stati commessi da uomini che hanno ceduto all’istinto della rabbia, provocando danni fisici e psicologici e in tre occasioni anche la morte. L’autrice ha deciso di focalizzarsi sulla violenza nei confronti delle donne, e ha tenuto in cura cinque soggetti incontrati nell’esercizio della sua professione di psichiatra in un istituto penitenziario; attraverso le sue analisi, ha isolato quegli elementi comuni a ognuna delle cinque storie, relativi specialmente al periodo dell’infanzia. È per questo motivo che ella ravvisa nella prevenzione l’unica arma per arginare i mostri di domani. (Giovanni Viola)

Giganti ghiacciati

Sulle orme delle sonde

Voyager

Edizioni Dedalo, 2023 pp. 224, euro 17,00 Questo testo è il primo in lingua italiana a descrivere i due pianeti più lontani del sistema solare, soprannominati i giganti ghiacciati, che conosciamo molto poco perché li abbiamo “visitati” soltanto una volta sola con la sonda spaziale, la Voyager 2, che, lanciata nel 1977, nel 1986 e nel 1989 ha sorvolato Urano e Nettuno. Il libro si divide in due parti, una prima dedicata al progetto Voyager e ai risultati ottenuti dalle due sonde, risultati che ci hanno permesso di acquisire numerose informazioni sulle caratteristiche dei pianeti esterni (da Giove a Nettuno) del nostro sistema solare. La seconda parte, invece, parla dell’astrobiologia, una scienza che studia l’origine, l’evoluzione e la distribuzione delle forme di vita nell’universo, analizza la possibilità dell’esistenza di forme di vita nel nostro sistema solare. Escludendo i pianeti, gli autori ipotizzano che proprio le lune ghiacciate, Europa, Encelado, Titano e soprattutto Tritone, potrebbero avere ambienti in grado di ospitare la vita. Sarà davvero così? (Andrea Coco)

Un labirinto di segreti

Ali di cristallo apre le porte a un mondo di segreti, intrighi e divieti in una società esclusiva, dove ogni sussurro nei corridoi e ogni gesto in pubblico ha un significato celato. Lucia, protagonista di questa storia avvincente, appartiene alla famiglia più influente della città, un nome che porta con sé onori e pesanti restrizioni. La regola più stringente? Indossare soltanto abiti bianchi, un simbolo di purezza e distinzione. Ma le restrizioni non finiscono qui: Lucia è anche proibita di avere qualsiasi tipo di relazione con la famiglia Rodeno, che include la sua migliore amica e il ragazzo che più disprezza.

Lucia vive in un ambiente dove nulla è come sembra e tutti nascondono qualcosa. La sua vita apparentemente perfetta cela un passato oscuro, noto solo a una persona.

Questo romance ricco di misteri e colpi di scena è un prodotto uscito direttamente dalle pagine di Wattpad, con una narrazione che cattura fin dalle prime pagine. Il lettore viene immerso nella storia di Lucia, un personaggio complesso, la cui vita è un labirinto di segreti e verità nascoste. Edoardo, il suo nemico giurato, diventa un personaggio chiave nella narrazione.

Una storia mozzafiato grazie all’autrice in grado di tessere una rete di misteri e rivelazioni in un contesto di lusso e privilegio. Ogni capitolo aggiunge un nuovo tassello al puzzle, mantenendo il lettore incollato alle pagine. La scrittura è fluida e coinvolgente, con descrizioni vivide che trasportano il lettore all’interno delle eleganti sale da ballo e dei corridoi segreti delle scuole d’élite.

Questo primo capitolo della saga lascia il lettore senza fiato, desideroso di scoprire di più sul passato di Lucia e sulle dinamiche complesse che regolano la sua vita e quella dei suoi compagni. È un libro che consiglierei a chiunque ami i romanzi ricchi di romanticismo, mistero e colpi di scena inattesi. Un romanzo che promette di essere solo l’inizio di un viaggio appassionante attraverso segreti e rivelazioni.

SOFIA D’AMICI

Ali di cristallo

The wings series

Tomolo, 2023

pp. 392, euro 15,00

36 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024 .. ZIBALDONE
ROSALBA TRABALZINI

Racconti nella rete

Si tratta di un’antologia di 25 racconti di altrettanti scrittori che hanno vinto la selezione 2023 per il Premio Letterario ”Racconti nella Rete”: concorso nazionale ideato da Demetrio Brandi ed al quale si può partecipare con un racconto breve, una storia per bambini o un soggetto per cortometraggi. La premiazione dei vincitori, per lo più scrittori emergenti, avviene nell’ambito del Festival Luccautori, che si svolge in ottobre a Lucca. I racconti presentati affrontano i temi più disparati. Alcuni indagano la mente umana, come Folletti, che descrive creature malvage che, con i loro dispetti, si divertono a rendere insopportabile la vita del malcapitato, fino a farlo ricorrere a soluzioni estreme. Altra tematica trattata è la forza evocativa delle immagini, come in Una storia d’amore nascosta in una scatola di scarpe, che parla del ritrovamento, in una vecchia scatola, di una foto di due sposi e come in Ricordi in bianco e nero, dove la foto di una compagna di classe e soprattutto quella di sua nonna in riva al mare, suscitano in Adele forti emozioni. Dalla nonna, infatti, ha appreso che da ogni difficoltà bisogna saper cogliere nuove opportunità. Nel racconto L’epica del calzino, invece, emerge il tema dell’ironia, che ci fa riflettere sul destino dei calzini spaiati: il calzino mancante non si trova né sotto il letto, né nella cesta dei panni sporchi, forse è stato inghiottito dalla lavatrice... fatto sta che la sua mancanza si sente e non è facile sostituirlo. Tra i racconti per bambini, La Gallina Gina ci insegna come la capacità di adattarsi alle circostanze e la prontezza di spirito siano fondamentali per il raggiungimento di qualsiasi scopo: è così che la gallina amante dei tramonti decide di risparmiare un lombrico che, attraverso un tunnel sotterraneo, le promette di aiutarla a scalare la montagna per vedere da vicino un tramonto. Per la sezione dedicata ai cortometraggi, Separè narra, infine, di un oggetto che, sebbene nato per dividere, diventa paradossalmente uno strumento che avvicina Guido e Marta, i quali abitano in due appartamenti adiacenti divisi da una parete sottile, dietro la quale si comunicano le rispettive emozioni.

AA. VV.

A CURA DI DEMETRIO BRANDI

Racconti nella rete 2023

Luccautori

Castelvecchi, 2023 pp. 176, euro 12,00

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 37 .. ZIBALDONE

PAOLO PROCACCINI

PensieriXversi

Milella, 2022

pp. 129, euro 14,00

Si intitola PensieriXversi, e il titolo deve essere preso alla lettera. La semantica, in effetti, può indurre in errore, come la quarta di copertina. Questo opuscolo non è una raccolta di poesie ma un insieme di pensieri, riflessioni, spunti, che trovano nei versi la loro migliore forma espressiva (da qui il titolo: pensieri per versi). La capacità e l’originalità di Paolo Procaccini sta nell’averli scritti in dialetto romanesco e di aver conferito loro una musicalità attraverso la rima: il risultato è, per l’appunto, l’espressione di un pensiero in due parole che esaltano un senso profondo ed estensivo dei temi che l’autore affronta: la politica, l’amore, gli amici, il cibo, l’essere umano in quanto tale, il denaro e tanto altro. Non mancano i passaggi ironici che strappano più di una risata, ma sempre tenendo l’occhio puntato sul fine che il testo si prefigge di avere: quello di far riflettere. Le massime sono sparse senza un ordine ma, a libro chiuso, l’ordine è ben chiaro nella testa. Un testo breve quanto efficace per far divertire e pensare.

(Carla Iannacone)

ALESSANDRO MASI

Vita maledetta di Benvenuto Cellini

Neri Pozza, 2023 pp. 240, euro 19,00 Il genio e la follia sono facce della stessa medaglia, raccontano spesso le ricostruzioni letterarie di vite di artisti e uomini di genio. Delle connessioni tra malattia mentale e creatività era convinto il filosofo Aristotele che non a caso scrive che “Non esiste grande genio senza una dose di follia!” Ciò vale certamente per Benvenuto Cellini, insigne maestro rinascimentale la cui vita ebbe numerosi lati oscuri a causa della sua esistenza corrotta e licenziosa oltre ogni limite. Il nostro fu scultore, orafo, musico e autore della propria autobiografia, tra le più note, inquietanti e dense di fascino dell’intera storia dell’arte. Muore in solitudine a Firenze nel 1571 dopo un’esistenza segnata da crimini e provocazioni ma anche da onori in campo artistico e atti eroici. Nel libro che vi segnaliamo, lo storico dell’arte Masi riprende attraverso le stesse parole di Cellini le sregolatezze di una vita d’artista “maledetta”, segnata da violenze efferate, ruberie, omosessualità e prigione.

(Giovanni Graziano Manca)

Un libro di Luigi Tenco

Luigi Tenco è un cantante che amo dal 1975. Possiedo quasi tutti i suoi dischi, lo considero un poeta sopraffino, un intellettuale triste e disperato nato in un’epoca sbagliata per essere capito. Questo bel libro pare scritto per i fan più irriducibili, che troveranno una colta prefazione del grande Enrico De Angelis e un’utile cronologia di vita e opere curata da Enrico Deregibus. Il volume raccoglie persino i temi che Luigi scriveva alle elementari, quando parlava della mamma e della casa, del giardino e di come passava le domeniche. Non solo curiosità, perché De Angelis cerca di dimostrare che da quelle prime prove informi e piene di errori (conservati) nascono le canzoni della maturità scritte da uno sfortunato ragazzo, scomparso a soli 29 anni. Non sono meno importanti i diari giovanili, ma soprattutto gettano una luce sul Tenco autore e intellettuale le interviste e le lettere pubblicate da certi giornali femminili (il titolo di una sua canzone), così come sono interessanti le lettere alla madre. Tenco scrive anche sceneggiature per il cinema (mai realizzate), oltre a interpretare il bel film antimilitarista di Salce intitolato La cuccagna, ed è proprio a quel regista che le propone ma senza successo. Il libro contiene un’appendice di racconti scritti da Tenco, del tutto inediti, le lettere scritte a Valeria dal 1965 al 1967 e una serie di documenti legati a quel maledetto Sanremo del 1967 che avrebbe portato alla tragedia, consumata in una camera d’albergo, dopo l’estromissione di Ciao amore, ciao dalla serata finale. Lontano lontano non è un libro su Tenco ma è un libro di Luigi Tenco, che si racconta al pubblico a cuore aperto, attraverso testi semi inediti. Il lettore scoprirà un Tenco che sente il dovere di doversi difendere dall’aura di ombroso, timido, scostante che accompagna la sua immagine pubblica. Finalmente comprendiamo la vera ambizione del cantante: farsi capire attraverso la musica. Un autore che aveva qualcosa da dire, per questo scriveva crude e senza speranza, che non facevano sconti a nessuno, soprattutto non erano costruite per vendere. E le sue canzoni sono state utili per davvero.

LUIGI TENCO

A CURA DI ENRICO DE ANGELIS

E ENRICO DEREGIBUS

Lontano, lontano

Lettere, racconti, interviste

Il Saggiatore, 2023

pp. 450, euro 26,00

38 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024 .. ZIBALDONE

Le notti di Barcellona

Oltre al piacere della lettura esiste un indubbio piacere della scrittura, a volte così evidente che traspare chiaramente dalle pagine di un’opera. È quello che si percepisce nell’ultimo romanzo di Rosalia Catapano

Lady Madonna, le cui vicende si dipanando intorno al rinomato e raffinato locale cui rimanda il titolo dell’opera. E in questa storia, che si sviluppa nell’arco di tempo di una trentina d’anni a partire dagli inizi degli Ottanta, appare infatti costante la presenza dell’autrice che ci accompagna ora commentando, ora interloquendo, soprattutto rivelando un compiacimento autoironico a cui ascrivere anche la sua dichiarazione di non avere il minimo sentore di quale siano le azioni e le sorti dei personaggi da lei messi in campo: il che le permette di annullare con un colpo di spugna la figura dello scrittore onnisciente e di abbandonarsi all’avventura della scrittura, mettendo in campo, peraltro, alcuni personaggi già presenti in due dei suoi precedenti romanzi .

Ma ciò che l’autrice afferma di non sapere dei personaggi è ampiamente compensato dalla maestria nel delinearli e rappresentarli in modo estremamente vivido, mettendone a fuoco peculiarità e diversità: che sono poi la causa di improbabili eppure profondi e durevoli legami amicali, ma anche di gelosie, livori, rancori altrettanto durevoli e insanabili: il fascinoso ed esuberante Horacio, proprietario e animatore del locale notturno, Carlito, il suo rigoroso e generoso amico medico, la materna e opulenta infermiera Paloma, e poi il giovanissimo bello e impossibile Delgado e la sensuale e sprezzante Blanca.

Ma vero protagonista del romanzo della Catapano ci appare proprio il locale notturno che dà il titolo all’opera e che con la sua insegna al neon di lettere rosse e scintillanti illumina le notti di Barcellona: emblema edonistico e provocatorio della voglia di vita di divertimento e anche di trasgressione della città e di un’intera nazione dopo i lunghi e cupi anni del regime franchista.

ROSALIA CATAPANO

Lady Madonna

Homo Scrivens, 2023 pp. 280, euro 18,00

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 39 .. ZIBALDONE

MARIANNA THE INFLUENZA

Nera con forme

Le Plurali, 2023

pp. 161, euro 16,00

“Non riuscivo a trovare un nome che racchiudesse il grande calderone in cui nuotavo: non ero solo una donna grassa, ero una donna grassa e nera, e questo complicava decisamente le cose” . Marianna The Influenza, italiana di seconda generazione, con questo saggio autobiografico scritto con un linguaggio attuale, ironia e una buona dose di sarcasmo cerca di destrutturare gli stereotipi imperanti in cui inevitabilmente non può ritrovarsi: ha un corpo nero e grasso. Dopo un faticoso tentativo di conformarsi alle regole attraverso diete bislacche ed estenuanti, la giovane Marianna arriva alla consapevolezza di avere un corpo grasso in una società “grassofobica”. Perché come giustamente enfatizza, il problema non è tanto come siamo, ma come la società ci dice di essere. Una narrazione inedita che affronta temi cruciali della nostra contemporaneità, a partire dalla discriminazione, sia essa legata alla razza o al peso poco importa.

(Elena D’Alessandri)

GUIDO CARPI

Lenin, il rivoluzionario

assoluto (1870-1924)

Carocci, 2023

pp. 181, euro 16,00

A cento anni dalla scomparsa, qualunque sia l’opinione che se ne possa avere, Vladimir Il’ič Ul’janov detto Lenin resta una delle figure più importanti della storia del comunismo. Guido Carpi, docente di Letteratura russa all’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, ha licenziato per Carocci uno snello ma esauriente saggio che ricostruisce il pensiero politico dello statista russo inquadrandolo nel contesto socio-politico in cui si formò e maturò le sue prime teorie, passando successivamente per la stagione della rivista Iskra (1900-1905), la Grande Guerra, e poi ancora l’avventura della Rivoluzione, la guerra civile, la svolta della NEP, fino all’ascesa di Stalin e alle lotte interne al PCUS per la successione. Un’analisi attenta e puntale, che spiegando la straordinaria portata rivoluzionaria di Lenin non ne tace i limiti e gli errori, contribuendo in maniera intellettualmente onesta a inquadrare uno dei personaggi che più ha influenzato il corso del Novecento, europeo e non solo.

(Niccolò Lucarelli)

Niente paura, è solo panico

Panico 2.0 non è solo un manuale, ma una storia di vita nata dal coinvolgente intreccio tra la professionalità e la grande esperienza del neurologo Rosario Sorrentino e l’affetto tra padre e figlia. Per parlare di attacchi di panico e ansia e, ovviamente, delle possibilità di cura, l’autore dialoga infatti con la figlia Giulia, blogger e studentessa di medicina che ha vissuto su se stessa le conseguenze di questo disturbo. In Italia sono vittime di questa malattia circa due milioni e mezzo di persone ma sono dati sottostimati perché molti ne soffrono in silenzio.

In Panico 2.0 si parla di scienza e di vita, di sofferenze e di terapie efficaci con un taglio molto attuale. In particolare, si pone l’accento sul rapporto tra il panico e gli eventi esterni, come i disastri ambientali, le epidemie o le guerre, che possono contribuire a scatenarlo. Tuttavia il messaggio di Rosario e Giulia Sorrentino è chiaro: l’attacco di panico si può curare e vincere. “L’attacco di panico, come la depressione, è un disturbo ‘democratico’, che non chiede la carta d’identità o l’estrazione sociale a chi ne viene colpito, può riguardare davvero tutti, con uguale intensità e imprevedibilità. Soffrirne non è segno né di debolezza, né di fragilità: chi lo pensa non ha compreso la natura del panico, un disturbo che va preso sul serio, perché altrimenti ti annienta, rendendoti la vita molto difficile. Ritornare quindi a parlarne serve, serve moltissimo se vogliamo che le cose cambino e nessuno debba più vergognarsi di soffrirne. È importante affinché le persone arrivino il prima possibile alla diagnosi, perché, se il panico viene sottovalutato, può durare anche per tutta la vita o accompagnarsi con altri disturbi che lo rendono ancora più invalidante. Tornare, quindi, a riaffrontare questo importante argomento può essere fondamentale per abbattere il più possibile quei tanti luoghi comuni e pregiudizi che ancora oggi rendono difficile e tardiva la diagnosi e l’accettazione di un disturbo che, se correttamente curato, si può vincere” scrive nel suo libro Rosario Sorrentino.

ROSARIO SORRENTINO, GIULIA SORRENTINO

Panico 2.0

Compagnia Editoriale Aliberti, 2024

pp. 224, euro 9,99

40 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024 .. ZIBALDONE

Gli anni ’80 di Gaber

Gli anni ‘70 del teatro canzone di Giorgio Gaber e Sandro Luporini – che erano stati di grande fermento creativo e impegno civile - Fabio Barbero li aveva approfonditi in un primo volume apparso due anni fa. Nel nuovo saggio l’autore esamina i cinque spettacoli realizzati dalla formidabile coppia di autori negli anni ’80. “Anni affollati” (1981-1982) e “Io se fossi Gaber” (1984-1986), possono ricondursi in senso stretto alla formula del Teatro canzone sperimentata nel decennio precedente; “Parlami d’amore Mariù” (1986-1988), pur alternando sei lunghi monologhi ad altrettante canzoni, è principalmente uno spettacolo di prosa intervallato da qualche momento musicale; “Il caso di Alessandro e Maria” (1982-1983) e “Il Grigio” (1988-1990) sono due vere e proprie commedie di pura prosa, di cui la prima recitata insieme a Mariangela Melato. Il taglio del libro è storico-critico e, come il precedente, si occupa esclusivamente della collaborazione artistica fra Gaber e Luporini e dei frutti del teatro canzone e del teatro di pura prosa che ne sono derivati; con un particolare interesse ai testi teatrali e alla loro interazione con il clima storico, politico, sociale e culturale italiano degli anni in cui sono stati scritti. Barbero è stato il primo a cui la Fondazione Gaber ha messo a disposizione la sua ingente rassegna stampa e quindi pure le varie interviste realizzate da Gaber; c’è stato poi il contatto personale e prolungato con Luporini e con diverse persone vicine a lui ed a Gaber. “Il mio intento – ha sottolineato l’autore - è di non scrivere nulla che non sia basato su affermazioni dei diretti interessati o di testimoni di prima mano». Siamo davanti ad un libro che scandaglia a fondo l’anima teatrale di Gaber (e di Luporini che ha scritto i testi), inquadrandola nel contesto storico (gli anni del “reflusso”) in cui si è sviluppata. Dall’analisi condotta emerge che Gaber e Luporini – pur reinventando la loro formula teatrale – “hanno condannato con rabbia e lotta senza tregua, i disvalori vincenti del decennio”.

FABIO BARBERO

Giorgio Gaber, Sandro Luporini e gli anni Ottanta Arcana, 2023 pp. 407, euro 22,00

CINZIA DELLA CIANA

Genio e regolatezza nel Rinascimento

Edizioni Helicon, 2024 pp. 138, euro 15,00

Cinque dialoghi più uno, che Cinzia Della Ciana mette in scena secondo il modello teatrale a lei caro. Tutti Grandi: Savonarola che confessa Lorenzo il Magnifico, l’Aretino versus Lutero, Michelangelo che apostrofa il suo Mosè, Vasari che evoca lo spirito di Mecenate, Tasso che torna leopardianamente al suo Genio. Cosa li accomuna tutti, oltre l’epoca rinascimentale e la loro terra? Ce lo dice il quinto dialogo, quello di un professore con i suoi allievi: cos’è il genio? Creare l’eccezionale all’interno delle regole o creare nuove regole? Forse ambedue le cose. Il romantico concetto di “sregolatezza” va sostituito con quelli di armonia, equilibrio, ricerca del bello, e infine capacità di riassumere la pienezza del proprio tempo per prepararlo al futuro, in ogni epoca. Questi personaggi, presenti e vivi davanti a noi, portano il loro passato nel nostro presente insegnandoci che il genio è e sarà riflettere il mondo per prepararlo al futuro guardando al passato. Un’avventura infinita. (Umbero Fabiani)

VITTORIO BOCCHI

Two Gun

La straordinaria storia di Vincenzo

James Capone

MnM Print Edizioni, 2023 pp. 98, euro 12,00 Una storia vera, tra cronaca e leggenda di uno sceriffo che era il fratello di Al Capone. Primo di nove figli di immigrati, Vincenzo Capone nasce in Italia e cresce a Brooklyn, fino a quando decide di cambiare aria e nome. Esce dalla Prima Guerra Mondiale da eroe decorato, approda nel 1919 ad Homer, Nebraska, diventa sceriffo temuto e rispettato in pieno proibizionismo, si adopera per la causa dei nativi americani. Il suo nuovo nome, ispirato da un eroe del cinema muto, è Richard Joseph Hart, detto “Two gun”. Non ha contatti con la famiglia d’origine fino al 1947 quando Al sta per morire e Vincenzo va a trovarlo: di cosa abbiano parlato resterà un mistero. Di Richard J. Hart si sa abbastanza per ricostruirne la storia tra notizie verificate, aneddoti, racconti, memorie e foto, come hanno fatto almeno tre autori americani, correttamente ricordati da Bocchi. Il libro, in seconda edizione dopo quella del 2015 dal titolo “L’altro italoamericano” ha il merito di portare in Italia questa storia curiosa e accattivante. (Pasquale Veltri)

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 41 .. ZIBALDONE

Il mondo nella nostra mente

Tra realtà e fantasia, tra proiezioni oniriche e avventure, la lettura ci trasporta in un mondo che è tutto dentro di noi, ma che può e deve anche travalicare. Dove? Questo è tutto da vedere, anzi da leggere...

In uno dei romanzi di Philip Roth (chiedo venia se non riesco a esser più preciso, poiché vado a memoria) c’è uno scambio di battute che più o meno recita così: “I fantasmi non esistono!”; “Ti sbagli, esistono solo i fantasmi”. A prima vista, può sembrare poco più di un’originale provocazione, fors’anche macabra... Ma vi si adombra una gran verità. Nessuno di noi, infatti, può dire di conoscere davvero il mondo nella sua natura oggettiva. Del mondo, conosciamo tuttalpiù l’idea che ce ne siamo fatti, coltivandola all’interno della nostra mente. Il soverchiante, minaccioso padre che Franz Kafka evocava in alcuni scritti famosi assomigliava davvero al suo padre anagrafico? O non era, piuttosto, un fantasma che lo tormentava? La Laura petrarchesca dei Rerum vulgarium fragmenta, in quanto corrispondeva a un amore realmente esperito?

Nel teatro della letteratura – come in pochi altri luoghi – si mette in scena, da sempre, il paradosso che ho appena descritto: il mondo che abbiamo dentro –nella mente, nei ricordi – forse è il solo mondo reale, in quanto modella ogni nostro attimo.

Fantasmi, per esempio, sono quelli che turbano la coscienza nelle pagine di Un animale selvaggio, il nuovo libro dello scrittore svizzero Joël Dicker. Basti pensare all’ossessione che il vicino dei protagonisti –una coppia dalla vita apparentemente perfetta – nutre nei confronti della donna, arrivando a spiarla. Ogni singola cosa si amplifica, e ristagna, dentro la mente dei personaggi – trasformandosi in una minaccia.

Ci vediamo in agosto è una sorprendente (e finora rimasta inedita) opera di Gabriel García Márquez. L’avventura misteriosa che ciascuno di noi può essere: così descriverei la storia raccontata dall’autore premio Nobel in tale romanzo postumo. Possiamo decidere di diventare – per pochi giorni – delle persone diverse da come siamo in realtà? Per evadere, sperimentare... e soprattutto metterci alla prova? È questo il tema attorno al quale ruota la narrazione, esortandoci a vivere e a rischiare.

Sempre a proposito del conflitto fra individui reali ed esseri mitizzati, Il mio idolo in fiamme – della nipponica Rin Usami – affronta il tema attualissimo delle

ossessioni della gioventù, quando il bisogno di “eroi” prevale su tutto. Finché l’”apparir del vero” di leopardiana memoria non arriva a imporsi nei modi più imprevedibili, come spinta dolorosa verso la crescita.

In Figlia di due mondi, la scrittrice Dido Michielsen immerge il lettore nel dramma di chi si sente straniero nella propria terra, con una incerta identità. Il romanzo offre l’occasione, ai lettori occidentali, di approfondire la conoscenza della storia giavanese, e dell’impatto che su di essa ha avuto il colonialismo. I “fantasmi” che balenano, qui, sono quelli appartenenti alla cultura originaria di un territorio – ibridata irrimediabilmente dai padroni europei. Ecco: questo libro è proprio il racconto, sofferto, di una grande contaminazione culturale, che ha portato molte persone a sentirsi estranee non solo rispetto ai colonizzatori, ma anche al loro stesso popolo.

Una volta, chiacchierando con un amico regista teatrale in merito alle storie e ai punti di vista, egli mi disse: “Sai, io sono figlio di divorziati. Se ora tu chiedessi – prima a mia madre e poi a mio padre – perché si sono lasciati, quelli ti racconterebbero due storie del tutto diverse... Tanto da farti dubitare del fatto che abbian vissuto nella stessa casa e dormito nello stesso letto”. Museo di un amore infranto – di Fabrizio Bonetto – mi ha fatto tornare in mente tale riflessione. Soprattutto, nel suo rimbalzare fra i rispettivi vissuti di due esseri che mettono fine a una relazione – descrivendocela, appunto, ciascuno col proprio linguaggio. Un libro sulla spinosa complessità dell’interagire coi propri simili, provando a vedere il buono di ogni esperienza.

Come lettore appassionato di racconti e short stories, accolgo con piacere il ritorno di Valeria Parrella alla forma della narrativa breve – attraverso la quale la conobbi, quando esordì. In Piccoli miracoli e altri tradimenti si ritrova – come una speziatura – la verve che contraddistingue da sempre lo stile della scrittrice. Una verve che nel tempo, tuttavia, ha saputo coniugarsi a una prosa ancor più netta e consapevole. Ciò regala ulteriore forza ai “piccoli miracoli” narrati in questo libro: istanti rivelatori che possono celarsi perfino nei giorni meno memorabili.

42 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
.. VETRINA NARRATIVA
EDOARDO MONTI

JOËL DICKER

Un animale selvaggio

La nave di Teseo, 2024

pp. 416, euro 22,00

Una coppia ricca e dalla vita invidiabile. Un vicino di casa che, non visto, spia morbosamente lei. Un dono inaspettato che sconvolge la donna. E il passato... Un passato che non può esser più nascosto. Tutto questo è il nuovo libro di Joël Dicker, autore di thriller divenuto un caso mondiale.

RIN USAMI

Il mio idolo in fiamme

e/o, 2024

pp. 144, euro 17,00

La storia di Akari, adolescente con un’autentica ossessione per il divo di un celebre gruppo pop. La sua intera vita – carente da molti punti di vista – ruota attorno a tale cieco “culto” giovanile. Fino a quando, un giorno...

FABRIZIO BONETTO

Museo di un amore infranto

Accento, 2024

pp. 200, euro 16,00

La cronaca del fallimento d’una relazione amorosa – uno dei tanti, in fondo, che si verificano ogni giorno –osservato nell’intrico dei sentimenti che esso genera. I quali sono, alla fin fine, gli stessi per tutte le coppie.

GABRIEL GARCÍA MÁRQUEZ

Ci vediamo in agosto

Mondadori, 2024

pp. 120, euro 16,00

Una volta all’anno, Ana va a visitare la tomba della madre su un’isola caraibica. Questo viaggio, tuttavia, ogni volta si trasforma in un rito strano, in un pretesto per avventurarsi dentro se stessa... Come se il luogo, e le sue atmosfere, la rendessero una donna diversa - spingendola a vivere la vita di un’altra.

DIDO MICHIELSEN

Figlia di due mondi

Nord, 2024

pp. 352, euro 19,00

Primi anni del Novecento. Louisa è figlia di due mondi, essendo nata a Giava ma vivendo coi genitori adottivi – olandesi, e dunque colonizzatori. È difficile, per lei, avere fiducia in se stessa, poiché si sente diversa sia dai nativi che dai “padroni”. Solo una grande scoperta –su di sé e sulle proprie origini – potrà cambiare le carte in tavola.

VALERIA PARRELLA

Piccoli miracoli e altri tradimenti

Feltrinelli, 2024

pp. 112, euro 15,00

Valeria Parrella ritorna alla forma narrativa che l’ha lanciata e fatta apprezzare da tantissimi lettori, ossia quella del racconto. Le storie della presente raccolta confermano la perizia della scrittrice nel narrare eventi minimi della vita tramutandoli in estreme rivelazioni.

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 43
.. VETRINA NARRATIVA

Viva la libertà

Leggiamo, apprendiamo, ragioniamo e riflettiamo. Tutto questo anche grazie alle letture giuste, all’informazione sacrosanta che nessuno può toglierci. Non c’è nessuna censura, nessun divieto: i libri insegnano ad essere liberi. Sempre

Esistono saggi che sfatano facili miti e diffuse ma errate convinzioni. È il caso di Alessandro Mulieri e del suo Il pensiero di Pandora. Percorrendo un arco storico che va dall’antichità al Settecento, l’autore riscopre filosofe, poetesse e scrittrici che hanno parlato di politica spesso in modo originale e in anticipo sui tempi. Il motivo è semplice: hanno tutte avuto una visione sui rapporti di genere diversa da quella dominante, patriarcale e maschilista. Qualche esempio: Aspasia, Lucrezia Marinella, Margaret Cavendish, Olympe de Gouges. Ci sono anche esempi di pensatori come Cornelio Agrippa e Thomas Hobbes.

Indaga i rapporti fra letteratura e medicina il libro di Nicola Gardini Io sono salute, ispirato alla propria esperienza personale. L’autore mette al centro della sua riflessione l’originalità di ogni essere umano, l’apparente conflitto fra vita e morte che invece attinge ad una nuova armonia, la necessità di mettere energie umane nei protocolli medici e nelle cure. Soprattutto vuole comunicare al lettore l’idea che anche la malattia è esperienza del dolore e quindi vita vissuta. Sul versante letterario diventano preziose le letture di alcuni autori come Tucidide, Lucrezio, Virgilio e Boccaccio.

Pasquale Vitale ci fa fare invece un viaggio nella Filosofia medievale, contestando il luogo comune che identifica la filosofia medievale con la teologia. Il Medioevo è stato un lungo periodo di ricerca filosofica e intellettuale che ha posto le fondamenta della civiltà occidentale. La ricostruzione è affascinante: dall’analisi dei classici ai richiami artistici e letterari, dalla filosofia “eretica” (come quella degli averroisti e degli occamisti) alle mille curiosità del pensiero.

Restiamo nel campo dell’arte con Luca Beatrice e il suo saggio Le vite: una storia plurale e pluralista delle vicende artistiche italiane, ricca di aneddoti, curiosità e note critiche, alla ricerca di “quell’Italia senza centro, non unitaria ma molteplice, attraversata da una lingua fresca, croccante, vibrante, contro quella di plastica della globalizzazione”. L’autore concepisce l’arte come un’avventura, scambio e conflitto, e concentra la sua attenzione sui legami tra personalità artistiche e contesto storico-culturale. Dai prodromi dell’Arte Povera alle ultime sperimentazioni del contemporaneo, si susseguono le vite, tra gli altri, di Giulio Turcato, Carla Accardi, Mario Schifano, Michelangelo Pistoletto.

Con Vittorino Andreoli riflettiamo sulla forza della cooperazione e della solidarietà grazie al suo Insieme si vince. L’amicizia e l’amore ci rendono umani, ci avvicinano all’essenza del mondo, ci liberano dal fantasma dei nemici e delle guerre. È questo il vero, grande desiderio dell’essere umano, fatto per inseguire valori come l’armonia e la pace. Solo la logica del dono e del rispetto reciproco è davvero liberante e appagante, capace di sfuggire a quella fragilità permanente che ci paralizza. La relazione con l’altro definisce la nostra identità.

Si concentra infine sui problemi degli adolescenti Alberto Rossetti nel saggio Viva la libertà. Cuore del libro è proprio l’esperienza della libertà, che per gli adolescenti si svolge fra due opposti: da un lato una libertà senza confini e dall’altro l’assenza totale di libertà. Due posizioni da respingere con uguale convinzione, perché l’esercizio della libertà si misura con limiti e condizioni. Spetta ai genitori, e agli educatori in genere, guidare gli adolescenti verso la libertà, con giusto controllo e attenta discrezione.

44 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
.. VETRINA SAGGI
GIANNI MARITATI

ALESSANDRO MULIERI

Il pensiero di Pandora. Donne e politica dall’antichità al Settecento

Carocci, 2023

pp. 143, euro 16,00

Da Aspasia a Olympe de Gouges, il testo mette in risalto filosofe e scrittrici che dall’antichità al Settecento hanno utilizzato i linguaggi politici del mondo precedente all’età contemporanea per affrontare, spesso in modo del tutto originale, il tema complesso del rapporto tra i generi.

PASQUALE VITALE

Filosofia medievale. Storie, opere, concetti

Diarkos, 2023

pp. 463, euro 22,00

Il libro ripercorre l’affascinante vicenda del pensiero medievale attraverso lo storytelling, i romanzi, l’analisi dei classici, la pratica filosofica e le incursioni nella letteratura e nell’arte degli autori più o meno noti, per dimostrare come il luogo comune di un Medioevo solo teologico sia quantomeno riduttivo e limitante.

VITTORINO ANDREOLI

Insieme si vince. La forza della cooperazione nella nostra vita Solferino, 2023 pp. 250, euro 17,00

Il desiderio profondo del singolo uomo, così come il bisogno della specie a cui appartiene, non è centrato sulla figura del nemico e della guerra, ma al contrario su condizioni che permettano l’amicizia e l’amore. Sono queste le risposte adeguate alla fragilità della nostra condizione che ha sempre bisogno di “un altro” da cui ricevere aiuto e disposto a sua volta a donarsi.

NICOLA GARDINI

Io sono salute. Quando la letteratura incontra la medicina

Aboca, 2023

pp. 176, euro 19,50

L’autore ha imparato a riflettere sulla malattia in termini linguistici e poetici leggendo Tucidide, Lucrezio e Virgilio; dal Decameron ha appreso che la letteratura è ricerca della salute. Studiando le biografie di Baudelaire e Nietzsche si è poi accorto che la loro sifilide era tanto degna di attenzione quanto le loro opere.

LUCA BEATRICE

Le vite. Un racconto provinciale dell’arte italiana

Marsilio, 2023 pp. 318, euro 19,00

Critico e curatore eclettico, l’autore racconta il mondo dell’arte come luogo di scambio simbolico ma anche come teatro di accesi conflitti. Rimettendo al centro i legami tra personalità artistiche e contesto storico-culturale, rivaluta le tante realtà della penisola e la loro capacità di esprimere e interpretare interi universi di senso.

ALBERTO ROSSETTI

Viva la libertà. Gli adolescenti hanno bisogno di farne esperienza

San Paolo, 2023 pp. 188, euro 18,00

Storie e problemi dei tanti adolescenti che si trovano a dover fronteggiare da un lato una libertà senza confini e dall’altro l’assenza di libertà. Posizioni per nulla contrastanti perché senza limiti non esiste libertà e allo stesso tempo troppo controllo impedisce di viverla.

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 45
.. VETRINA SAGGI

La (bella) e buona tavola in scena

Una cena – prima, durante e dopo, in cucina e in sala - è una sorta di spettacolo. Oggi, ma ancor di più per i reali d’Europa e ancor prima per gli imperatori romani. E un buon vino può farci scoprire ed amare pagine di cultura e di storia (di Milano). Come anche la botanica e l’erboristeria

“Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori”. Parola di William Shakespeare, citato da Fausto Arrighi, per lunghi anni capo della guida Michelin italiana, che firma Al ristorante come a Teatro. Manuale di comportamento per cuochi, camerieri, ristoratori e un po’ anche clienti. Noi che nello spettacolo della vita spesso siamo solo comparse (per quanto ricche di umanità e degne di ogni rispetto) in una lussuosa sala a tre stelle diventiamo coprotagonisti se non altro per l’esorbitante conto pagato all’uscita. Che non ci esime dal rispettare la parte assegnataci. Arrighi – dopo aver scandagliato il mondo della cucina e della sala dalla parte di chef e cameriere – ci regala saggi consigli. Non è banale questione bon ton (comunque, non toglietevi le scarpe sotto al tavolo e ricordate sempre di spegnere la suoneria del cellulare) ma di conoscenze e sensibilità per godere a tutto tondo l’esperienza dell’alta cucina. Di gran lunga più rigorosa è l’etichetta quando si è parte di una famiglia reale o se – chissà, in una vita precedente – è capitato di pranzare a corte. Specificatamente tra fra Cinquecento e Ottocento.

Sovrani a tavola. Pranzi imbanditi nelle corte imperiali è il titolo della mostra allestita nei mesi scorsi alla Venaria Reale di Torino (a cura di Andrea Merlotti, Silvia Ghisotti, Clara Goria). Chi se l’è persa – ed è un peccato – può far ricorso alle immagini e all’apparato del bellissimo catalogo. Allegoria del potere e, insieme, crocevia di visioni diverse e contrastanti, le tavole reali sono un tema iconografico particolarmente complesso.

Ancora più indietro scava Fiorenza Cilli (archeologa e appassionata di cucina allo stesso tempo) in A cena con gli imperatori. Storie e ricette della cucina dell’antica Roma. In questo caso, accanto alla parte saggistica vera e propria, troviamo le ricette: dai pesciolini fritti in salsa per Augusto, all’antipasto di Nasidieno, descritto da Orazio nelle Satire, dalla zuppetta di vongole per Incitatus, il cavallo di Caligola, alle uova con fegatini di pollo per Nerone. Ben lontana da quella di corte – pur potendone vantare mirabili momenti – è La cucina di Milano,

che è il titolo della riedizione di un libro di grande successo di Fabiano Guatteri. A introduzione – allora come ora – tre pagine del sommo (nel settore e non solo) Luigi Veronelli che subito, a scanso d’equivoci, precisa che “la cucina di Milano è tutt’altro che urbana. È contadina”. Milano da bere in cucina è vera sostanza e per questo il libro di Guatteri merita una lettura attenta, come fosse un saggio di sociologia urbana che ripercorre la storia, gli aneddoti, gli ingredienti, le tecniche, i prodotti e la lingua di una cucina unica, parte integrante della vita e della cultura milanese. Ci sono anche160 ricette, tradizionali e rivisitate, che rappresentano il canone culinario meneghino.

Decine e decine di ricette sono anche ne Il Ricettario Erboristico Moderno degli americani Thomas Easley e Steven Horne. Come spiega l’introduzione italiana, il volume “è testo di riferimento per gli appassionati e gli studiosi di erboristeria, così come per i neofiti che vogliano approcciarsi al mondo delle piante medicinali. Gli autori offrono una visione ampia e moderna del mondo delle piante medicinali, non tralasciando tutti gli aspetti introduttivi legati alla raccolta ed essiccazione delle piante, alle tecniche estrattive dei principi attivi e alla preparazione in termini di formulazione e dosaggio”. Non mancano le informazioni dettagliate su numerose piante trattate singolarmente.

Per chiudere un libro delizioso, come il suo autore (confesso di non aver avuto occasioni di incontro recenti e mi dispiace). Angelo Peretti, tra i critici del settore più colti, in Esercizi spirituali per bevitori di vino propone novanta brevi “esercizi” mentali a cavallo tra narrativa e saggistica. Con una logica stringente e un’ironia dissacrante – anticipa l’editore – ci aiuta a riconoscere e sfatare i luoghi comuni che si sono stratificati a tal punto da inibire il godimento libero, immediato e spontaneo del vino e della stessa vita. Angelo prende spunto da romanzi, aneddoti, poesie, canzoni, interviste che hanno a che fare con tutt’altro rispetto al vino: insomma, si parla d’altro per parlare di vino, e viceversa.

46 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
.. VETRINA FOOD

FAUSTO ARRIGHI

Al Ristorante come a Teatro

Maretti Editore, 2024 pp. 128, euro 24,00

“Cambiano gli attori ma non la musica, verrebbe da dire. Anche al ristorante si recita: i testi sono diversi ma simili le dinamiche.

Insomma in entrambi i casi si vuol far trascorrere il tempo allo spettatore per portarlo fuori dal tempo”.

FIORENZA CILLI

A cena con gli imperatori

Olmata, 2023 pp. 144, euro 15,90

“Nei grandi convivi, nelle feste, il princeps si mostra non sempre solo ai suoi ospiti ma anche al suo popolo. Il mangiare, cosa, come e dove rientra nella narrazione che gli antichi scrittori fanno, taluni di più altro molto meno, per meglio tratteggiare la personalità dell’imperatore cui fanno riferimento”.

THOMAS EASPLEY – STEVEN HORNE

Il ricettario erboristico moderno

Piccin, 2023 pp. 340, euro 28,00

“La medicina erboristica è una delle più antiche arti di cura. È, e sarà sempre, la medicina della gente. La medicina erboristica esiste, ed è sempre esistita, perché noi viviamo in simbiosi con i vegetali. L’erborista Sam Coffman afferma che ogni respiro che facciamo è una rianimazione bocca a bocca con la natura. Le piante esistono da prima di noi”.

AA. VV.

Sovrani a tavola

Silvana Editoriale, 2023 pp. 316, euro 34,00

“Bisogna immaginare le corti come piccole città con centinaia di abitanti, caratterizzate da un notevole dinamismo demografico per l’improvviso aumento del numero dei cittadini in occasione di banchetti e ricevimenti, o per via del costante via vai dei visitatori”.

FABIANO GUATTERI

La cucina milanese

Hoepli, 2023 pp. 222, euro 24,90

“Quella milanese è una cucina di terra, saporita, in alcuni casi grassa, ma mai “barocca”. È una cucina golosa, ma al tempo stesso pragmatica che con tratti essenziali delinea piatti di alto profilo. A eccezione degli aspic, preparazioni gelatinate che richiedono tecnica e tempo, non sì perde in preziosismi, pur non rinunciando a un tocco raffinato”.

ANGELO PERETTI

Esercizi spirituali per bevitori di vino

Edizioni Ampelos, 2023 pp. 288, euro 25,00

“Il vino non va idealizzato, al pari degli esseri umani, e poi se il vino è materia viva, ha per forza le inadeguatezze dei viventi. Questo non significa che non si possano accettare e magari gradire alcune manchevolezze; è solo questione di averne consapevolezza”.

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 47
.. VETRINA FOOD

Per un romanzo intitolato Senza copione, la prima pagina riporta, sulla scena, un elenco dei protagonisti con minime note biografiche, come un rimando a possibili adattamenti cinematografici o teatrali. Anche la scansione in quadri, ognuno focalizzato su di un personaggio la cui storia si intreccia con quelle degli altri, porta nella stessa direzione. Iniziando la lettura, si ha la sensazione che l’autore punti a provocare soprattutto sollecitazioni percettive.

Filippo Danovi lascia che sia la voce delle cose a condurre il gioco. E le cose vengono rappresentate in successioni rapide (la scrittura è essenziale), con esemplare precisione. Paesaggi nitidi e dai colori intensi, interni alla Balzac con minuziose descrizioni degli ambienti, degli arredi, degli oggetti. L’anima dei personaggi si coglie dai luoghi che frequentano, dall’aspetto fisico, dall’abbigliamento. Il prologo inizia con una “pennellata” sulla costa di Cap Ferrat che termina “…se solo Michele avesse avuto occhi per contemplare il mondo sarebbe rimasto lì come rapito”. Questa chiusura al mondo viene subito motivata. Michele, il compagno di Ilaria, la giovane attrice rapita in Yemen mentre compiva una missione umanitaria, non può vedere che il proprio sé e i suoi bisogni. La scena ci restituisce un uomo dai voraci e perentori appetiti che, davanti alla notizia del rapimento della fidanzata, scarica l’amante di turno senza alcun rispetto e si preoccupa soltanto delle ricadute del tragico evento sulla sua vita. Del resto, Michele è un giovane produttore cinematografico che ama il suo lavoro perché gli permette “di non pensare troppo e di conoscere la gente giusta”. E attorno a questo tema si sviluppa la storia. La gente giusta è quella dominata dalla posizione sociale, che prescrive un copione sottinteso ma vincolante. “La vita, come dice Ascanio, vissuta sempre su un palcoscenico. La forma, sempre la forma. Dov’era la sostanza nelle donne e negli uomini della sua vita? Era vissuto in un deserto dorato forse per la solitudine che traspariva dagli orizzonti che gli venivano mostrati”. Questa scelta stilistica diviene più netta con la lettura: la scena prende spazio solo quando i personaggi che la abitano fanno parte di quel “deserto dorato”. Si può descrivere un mondo

La solitudine dei deserti dorati

Senza copione, edito da Laurana, è il nuovo romanzo di Filippo Danovi: una storia dove, pur rimanendo con il dubbio di fondo che la trama della nostra vita sia retta da regole già scritte, ovvero lasciata a una serie di coincidenze e casualità, ad emergere è l’unicità del destino, sempre personale e irrevocabile

interiore, pare dirci Danovi, solo quando c’è. E si può farlo per quelli che si salvano, proprio grazie a una “devianza” dal copione (Ascanio con la sua omosessualità e le fotografie di moda, la sorella Ilaria e il suo “folle” raccontare favole a bambini del terzo mondo), oppure semplicemente per un’impronta lasciata dal dolore che, come il deserto dello Yemen, aiuta ad aprire gli occhi. Ilaria “non aveva iniziato a morire nel deserto… la sensazione di nau-

sea, di disgusto per quel mondo…le si erano riversate addosso all’improvviso. Il deserto prima del deserto.” Le dune, la tempesta di sabbia, la cella, le catene, quelle reali, paradossalmente l’avevano salvata dalla cecità e dalla rinuncia al suo “vero sé”, perché (ricordate Cioran?) “la sofferenza aiuta a vedere le cose che non si sarebbero percepite altrimenti” ed “è grazie alla sofferenza, e solo grazie ad essa, che smettiamo di essere una marionetta”.

48 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
CATERINA GALIZIA
.. CONSIGLI DI LETTURA

Cogito, ergo sum: “Penso, dunque sono”, scriveva in questa locuzione latina già nel ’600 il filosofo, scienziato e matematico René Descartes (conosciuto come Cartesio, nella forma italianizzata del suo cognome); ma se penso green, sono green?

Per “essere green” occorre soprattutto “agire green”, modificare le nostre abitudini quotidiane nella convinzione che si possa essere più ecosostenibili, arrivare ad una Società ecocompatibile, basata su principi ecologici attraverso l’uso di energie alternative, riciclo delle materie utilizzate, educare all’ambiente… ma soprattutto avere una coscienza ecologica che ci faccia sempre più percepire il rispetto per la natura. L’entomologo, etologo, scrittore Bolognese Giorgio Celli, scriveva: “quando vendiamo per 30 denari una foresta, abbiamo venduto con gli alberi abbattuti, parte della nostra eredità di ossigeno” e ancora, “la nuova consapevolezza maturata in noi di essere parte costitutiva dell’ecosistema e di partecipare in prima persona, vittime e carnefici, alla sua distruzione, ci suggerisce che inquinare l’ambiente significa avvelenare noi stessi”.

Per ciò che concerne la scrittura, non si può scrivere green se prima non si arriva a pensare e agire green. Leggere:tutti ha preso in considerazione l’idea di indire un concorso letterario nazionale che ruoti intorno alla parola “Green”. Un mensile, il nostro, che promuove la lettura, questa volta rivolge un invito alla scrittura. La scrittura aiuta ad esprimere la nostra creatività in modo unico e personale, aiuta a concentrarsi, migliora la memoria, aumenta lo spirito di osservazione “Non bisogna imparare a scrivere ma a vedere. Scrivere è una conseguenza”, scriveva Antoine De Saint-Exupéry.

Sapere attentamente osservare noi stessi e ciò che abbiamo intorno e dove c’è necessità, agire. Le azioni sono di indiscussa importanza per operare e apportare un cambiamento, avere più rispetto per l’ambiente alfine di migliorarci e migliorare il mondo che ci circonda. Alleggerire la nostra mente eliminando l’inessenziale, sia materiale sia immateriale, così da ridurre il nostro impatto e creare spazio per il nuovo.

Essere green, scrivere green

La scrittura può sensibilizzare l’interpretazione del mondo, permettendo di connetterci col nostro pianeta attraverso uno stile di vita ecosostenibile, agendo in modo responsabile e rispettoso verso l’ambiente e gli animali. Come? Leggere:tutti ha pensato a un concorso letterario, Essere green – Scrivere green, per sostenere la lentezza dei pensieri sciolti, la spontaneità delle parole scritte, la bellezza delle emozioni lasciate andare...

Si può pensare green insieme? Confrontare i pensieri scritti, leggerli… sotto forma di racconti, i vostri o di liriche: le vostre poesie, per poi divulgarli e diffondere la cultura attraverso il desiderio che per attuare un cambiamento bisogna prima “essere quel cambiamento” crederci e farlo divenire un’azione… noi abbiamo pensato ad un libro che li racchiuda. E ne lasci traccia: un’antologia, per sottolineare che il nostro Concorso: “Essere green,

Scrivere Green” vuole essere un invito, uno stimolo alla vostra creatività letteraria, un’oasi di “verdi pensieri” dove far correre le vostre idee in libertà e fare arrivare, a chi legge, le vostre emozioni: una scrittura verde. Verde come la speranza per un mondo migliore, con uno stile di vita in equilibrio con l’ambiente, rispettare il pianeta che ci ospita per lasciarlo vivibile a chi avrà il dono che abbiamo avuto noi… il dono della vita.

50 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
FIORELLA CAPPELLI
.. SCRIVERE:TUTTI!

A PISTOIA IN SCENA

LA POP ART

Sarà decisamente Pop il 2024 di Fondazione Pistoia Musei, la nuova realtà culturale della città toscana che rafforza il progetto del sistema museale promosso da Fondazione Caript. A inaugurarlo sarà proprio la grande mostra ’60 Pop Art Italia, in programma a Palazzo Buontalenti dal 16 marzo al 14 luglio 2024.

La rassegna, curata da Walter Guadagnini, presenta 60 opere che ricostruiscono le vicende della Pop Art in Italia, attraverso i suoi maggiori esponenti, tra cui Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Mimmo Rotella, Mario Ceroli, Pino Pascali, Fabio Mauri, Jannis Kounellis, Renato Mambor, Titina Maselli, Giosetta Fioroni, Laura Grisi, Roberto Barni, Umberto Buscioni, Adolfo Natalini e Gianni Ruffi. I prestiti provengono da istituzioni museali come il MaCro di Roma, la Galleria d’Arte Moderna di Torino, il MART di Trento e Rovereto, la Collezioni Maramotti di Reggio Emilia, le Collezioni di Intesa Sanpaolo e da importanti collezioni private. Un itinerario tra quelle città – come Roma, Milano, Torino, Venezia, Palermo e Pistoia – che hanno consentito, per una fortunata serie di connessioni, di creare un terreno fertile dove la cultura Pop potesse attecchire. www.pistoiamusei.it

Passaggi festival: tra “L’errore e l’artificio”

Dal 26 al 30 giugno a Fano (PU) la dodicesima edizione di Passaggi Festival: ricco l’elenco degli appuntamenti, con oltre 100 presentazioni librarie e un totale di 150 eventi a ingresso gratuito. Tema di questa edizione è “L’errore e l’artificio”, uno spunto di riflessione sul rapporto tra l’intelligenza artificiale e il sentimento dell’errore che non le appartiene e che, invece, è proprio della nostra umanità. Perché, come si legge nella motivazione “la macchina che sbaglia ingloba o espelle l’errore nel suo procedere incessante e lineare. Ma non lo ha accettato, se ne è solo ripulita. L’Intelligenza Artificiale apprende dal proprio errore e dell’errore ha memoria, ma non sentimento “– che è la capacità di guardarsi indietro e non soltanto di ricordare–” ha contezza ma non ferite; consapevolezza ma non nostalgia”. Il festival è suddiviso in rassegne tematiche allestite nei luoghi più suggestivi della città, a partire da Piazza XX Settembre, per proseguire con i giardini del Pincio per il “Fuori Passaggi Music&Social”; la Mediateca Montanari sarà il luogo dei laboratori e dei libri per bambini e ragazzi, mentre sul lungomare saranno in programma presentazioni librarie all’ora di colazione e dell’aperitivo. Il Chiostro delle Benedettine si aprirà alle rassegne su intelligenza artificiale, arte, filosofia, scienza, storia, geopolitica, economia, e attualità, ospitate anche nell’ex chiesa di San Francesco che, inoltre, darà spazio alla poesia. Al Bastione Sangallo torna la rassegna di saggistica dedicata a “Mente Corpo Anima” con pratiche di benessere e presentazione di libri. Novità di questa edizione è l’apertura della libreria “Passaggi Libri e Caffè” che ospiterà la rassegna di graphic novel “Passaggi fra le nuvole” e una mostra di tavole a fumetti. Non mancheranno i “Calici di scienza”, le conversazioni con aperitivo con i docenti dell’Università di Camerino (Sala da tè “L’Uccellin Bel Verde”). Nel programma, infine, una masterclass di scrittura curata da Scuola Passaggi e le visite guidate alla scoperta di Fano e del territorio. www.passaggifestival.it

52 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
.. NEWS & APPUNTAMENTI
FOTOGRAFIA DI CHIARA BROCCOLI

Premio Letterario

Luciano Bianciardi

Le Case Editrici Feltrinelli ed ExCogita, in accordo con la Fondazione Feltrinelli, la Fondazione Luciano Bianciardi e l’Università IULM, hanno indetto per l’anno 2024 il Premio Letterario Luciano Bianciardi – Sezione Inediti. Il Premio nasce come sezione del Premio omonimo dedicato ad autori pubblicati, nato nel 2022, anno del centenario della nascita dello scrittore. La volontà di arricchire il Premio con una sezione dedicata agli inediti si rifà al pensiero di Bianciardi, sempre alieno da conformismi e giochi di potere. Il premio è riservato ad autori di qualsiasi nazionalità, esordienti e non esordienti, che presentino un’opera di narrativa inedita in lingua italiana. Il tema dell’edizione 2024 è libero, ma verranno tenuti in particolare considerazione i testi con tematiche bianciardiane. Il termine ultimo per l’invio delle opere è il 31 luglio 2024. L’opera vincitrice verrà pubblicata, ibase alla scelta della Giuria, per una pubblicazione cartacea, o Giangiacomo Feltrinelli, per una pubblicazione digitale. Info: premioinediti@lucianobianciardi.it

PREMIO CATULLO 2024

PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

Anche quest’anno, a Verona, il 23 marzo si celebra la Giornata Mondiale della Poesia promossa dall’Accademia Mondiale della Poesia (www.accademiamondialepoesia.com) nata nel 2001 nella città che diede i natali al poeta latino Catullo e avrà come titolo “Poesia e Libertà”. L’evento, con ingresso libero al pubblico fino ad esaurimento posti disponibili (per informazioni e prenotazioni inviare una mail a: info.accademiamondialepoesia@gmail.com) vedrà, quest’anno, anche la straordinaria partecipazione di eccellenze della poesia italiana e straniera come Davide Rondoni poeta, Paolo Lagazzi, scrittore e critico letterario, i danzatori solisti della Fondazione Arena di Verona Elisa Cipriani e Luca Condello. Nel frattempo è partita la seconda edizione del concorso di poesia nazionale “Sorella Terra le forme e i doni della natura”, aperto a tutti e con una sezione scuole col patrocinio del Ministero dell’Istruzione e del WWF Italia, nonché il laboratorio di Spoken Music con Dome Bulfaro.

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 53
.. NEWS & APPUNTAMENTI

PREMIO NEO EDIZIONI 2024: ANNO ZERO

Neo Edizioni ha recentemente indetto la prima edizione di un concorso che si apre a romanzi e raccolte di racconti inediti, offrendo uno spazio prezioso per dar voce ai nuovi talenti della narrativa italiana. Il vincitore avrà l’opportunità di vedere la propria opera pubblicata proprio dalla casa editrice abruzzese arrivata al suo quindicesimo anno di attività. Oltre alla pubblicazione del proprio manoscritto, il vincitore sarà premiato con 1000 euro, intesi come anticipo sui diritti derivanti dalla futura vendita dell’opera. Il concorso è aperto a tutti gli autori con opere inedite redatte in lingua italiana. La scadenza per partecipare è fissata al 30 maggio 2024. L’invito è rivolto a chiunque abbia una storia da raccontare, un mondo da condividere o emozioni da esplorare attraverso la scrittura. Invia il tuo manoscritto inedito e partecipa al “Premio Nazionale di Narrativa Neo Edizioni 2024”. Per maggiori dettagli e informazioni, vai alla pagina ufficiale del concorso e consulta il bando: www. neoedizioni.it/neo/premio_letterario/

Racconti nella rete

È in pieno svolgimento, fino al 31 maggio, la 23a edizione del prestigioso premio letterario “Racconti nelle Rete”. Un concorso nazionale che permette di pubblicare in rete un racconto breve o un soggetto per corti con la semplice registrazione nel sito www.raccontinellarete.it. Nato da un’idea del giornalista Demetrio Brandi, il Premio Racconti nella Rete è collegato al 30° Festival letterario LuccAutori, in programma a Lucca dal 5 al 20 ottobre. I 25 vincitori saranno pubblicati nell’antologia edita da Castelvecchi. La copertina è firmata da Fabio Sironi. Il premio letterario consente agli scrittori di pubblicare i loro racconti oltre che leggerli e commentarli. Il sito raccontinellarete.it contiene centinaia di racconti da leggere gratuitamente. Numerosi sono gli appuntamenti con il premio e gli scrittori vincitori in programma nelle più importanti città italiane. Dopo Milano, presentazioni a Napoli, Roma Perugia e Firenze, ed ovviamente al Salone del Libro di Torino. Si tratta di una vetrina d’autore, un premio considerato il più importante concorso nazionale per gli autori emergenti. Possono partecipare al Premio tutti coloro che hanno un racconto inedito, oppure un soggetto per la sezione Corti. Racconti nella Rete vuole essere un’opportunità di espressione e confronto fra aspiranti scrittori più o meno giovani. Gli autori fino ai 25 anni di età potranno usufruire di uno sconto di dieci euro sulla quota di partecipazione al premio. Molti tra gli autori premiati e pubblicati nelle varie antologie hanno ottenuto brillanti risultati in campo letterario.

È importante ricordare che il giornale «Buduàr» assegnerà un premio al miglior racconto umoristico mentre la Fondazione AIDR, con una promozione capillare, coinvolgerà le scuole primarie e secondarie di tutta Italia. Novità il premio per il miglior racconto di viaggio assegnato dal portale social Happyin.

Per partecipare basta registrarsi e leggere il regolamento pubblicato nel sito www.raccontinellarete.it. Il racconto, a tema libero, non dovrà superare le cinque cartelle di testo: se l’elaborato sarà ritenuto interessante verrà subito inserito nel sito. Per informazioni tel. 0584651874 - info@raccontinellarete.it

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ILLUSTRAZIONE DI FABIO SIRONI

Siamo ciò che mangiamo?

La XV edizione dei Dialoghi di Pistoia, festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Caript e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli, si svolgerà da venerdì 24 a domenica 26 maggio 2024. Quest’anno, il tema scelto è: “Siamo ciò che mangiamo? Nutrire il corpo e la mente” (www.dialoghidipistoia.it). “Mangiare, cucinare e produrre cibo sono esperienze sociali, espressioni culturali di collettività e frutti di scambi, che alimentano la nostra mente e il nostro vivere comune. Sono attività inserite nel dinamismo del pianeta, tra l’alternarsi delle stagioni e l’unicità di specie e territori, profondamente legate all’ecologia della Terra - riflette Giulia Cogoli. Il cibo è anche un grande viaggiatore, e tutte le cucine “tradizionali” sono in realtà meticce: ogni tradizione culinaria è multiculturale e, in questo, il cibo è un’ottima metafora della cultura”. La scelta del cibo è anche indicativa di gusti, ideologie, mode e persino di prospettive sul futuro: di tutto questo si parlerà durante il festival. www.dialoghidipistoia.it

NARRATIVA E/O FANTASCIENZA

È nata lo scorso gennaio Ne/oN Libri, il nuovo marchio delle Edizioni e/o dedicato alla narrativa fantastica e di genere. Il marchio sarà diretto da Marco Rana e Chiara Reali. Ne/oN Libri si occuperà di portare in libreria testi in traduzione esplorando i vari ambiti della narrativa fantastica: Fantasy – sia classico che contemporaneo –, Light Novel, Romance, Romantasy, Fantascienza e Horror, con proposte anche di Queer Fiction, Historical Fiction e Literary Fiction, alternando novità e riproposte.

I primi titoli di Ne/oN Libri saranno distribuiti a partire dal 4 settembre 2024, per un totale di undici uscite nel corso dell’anno e circa cinquanta nel 2025. Fra i primi titoli previsti: Fathomfolk di Eliza Chan nella traduzione di Laura Miccoli; Saltblood di Francesca De Tores nella traduzione di Chiara Puntil; Kōkun. La Dea dei profumi di Ueashi Nahoko nella traduzione di Luca Capponcelli; A Letter to the Luminous Deep di Sylvie Cathrall nella traduzione di Benedetta Gallo; Juniper & Thorn di Ava Reid nella traduzione di Giorgia Demuro.

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NASCE WUDZ EDIZIONI

Wudz è una nuova casa editrice con sede a Milano ed i primi tre libri usciranno proprio a marzo. I titoli del catalogo saranno talvolta molto diversi tra loro, ma comunicheranno sempre armoniosamente l’uno con l’altro, come gli abitanti di una stessa foresta. La storia inizia ad Arezzo, nelle stanze dell’etichetta discografica Woodworm, punto di riferimento nel panorama musicale italiano (Malika Ayane, La Rappresentante di Lista, The Zen Circus, e molti altri). L’idea è quella di creare un ecosistema culturale: una casa editrice che va immaginata, come una foresta: un luogo della realtà ma anche un’immensa giungla dell’immaginazione; un bosco in cui addentrarsi, da attraversare col piglio degli esploratori, e da abitare, costruendovi la propria casa sull’albero. Una foresta futura, digitale e collettiva, sorvolata da una balena volante, senza apaura di immaginare cose assurde. Insieme a Marco Gallorini (CEO) e Andrea Marmorini di Woodworm, entrano in società Elisa Modesti (Responsabile amministrativa), l’avvocato Marco Teoni, e Damiano Scaramella, scrittore e precedentemente editor del Saggiatore, a cui è affidata la Direzione editoriale. Al team si sono aggiunte poi Lucia Coco (Redazione) e Maria Flora Amodeo (Ufficio stampa, precedentemente Blackie Edizioni). La distribuzione e promozione dei libri è affidata ad A.L.I.

UlisseFest: VII edizione ad Ancona

Da venerdì 5 a domenica 7 luglio Ancona diventerà il luogo di incontro per viaggiatori, blogger, fotografi, autori, giornalisti e artisti. UlisseFest –La festa del viaggio di Lonely Planet arriva nel capoluogo marchigiano, in omaggio alla sua tradizione itinerante, organizzato dalla casa editrice EDT, partner unico di Lonely Planet in Italia, che da oltre 30 anni pubblica le famose guide. In cartellone, come da tradizione, incontri, reading, spettacoli, film, concerti e dj set. “La scelta di Lonely Planet ci onora moltissimo –afferma l’assessore al Turismo Daniele Berardinelli – e consente alla nuova pianificazione turistica del capoluogo marchigiano di assumere una fisionomia ancora più marcata e autorevole. Essere la sede di UlisseFest ci permette infatti da un lato di avere un volano importante verso il pubblico italiano e internazionale e, dall’altro, di proseguire nel percorso di valorizzazione del turismo e dei ‘turismi’ della nostra città, che possiede peculiarità importanti, ormai storiche e consolidate. Un esempio tra i molti è la valenza del Museo Omero, struttura unica a livello mondiale, che con le sue riproduzioni artistiche e monumentali esplorabili con il tatto, senza l’ausilio della vista, coniuga i concetti di arte, di storia, di inclusione e di innovazione. Un grazie speciale va a Mobilità&Parcheggi che è sempre disponibile a sostenere le iniziative dell’Amministrazione comunale”. “Lonely Planet rimane nelle Marche, regione con cui abbiamo iniziato un percorso con Best in Travel nel 2020 e proseguito con una serie di altri appuntamenti, come Visit Industry Marche, con la pubblicazione di nuove guide dedicate ai territori delle Marche e il progetto MaMa, Marca maceratese – dichiara Angelo Pittro, direttore artistico del festival. – Per due edizioni siamo stati a Pesaro e ora ci spostiamo ad Ancona, crocevia di culture, borghi bellissimi, lo strepitoso mare del Conero e l’ottima cucina. UlisseFest è un’ulteriore tappa che va a consolidare il rapporto ormai strutturato di Lonely Planet con la regione Marche”.

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CURA DI ANNA GARBAGNA @GARB_ANN MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 57
Leggere:tutti Junior A

Il mondo sta tutto in una pagina

Quattro giorni entusiasmanti. Quattro giorni di incontri, novità, proposte e tante storie. Per la Bologna Children’s Book Fair, l’obiettivo è superare i tremtamila visitatori che lo scorso anno hanno animato gli stand e i 90 paesi e regioni rappresentati. Perché il mondo sta tutto in una pagina

Per quattro giorni Bologna accoglie la comunità internazionale del libro, diventando palcoscenico di confronti, scambi, dibattiti tra culture e visioni diverse, e artefice della nascita di nuove idee e progetti. Da oltre 60 anni Bologna Children’s Book Fair (BCBF) è il principale appuntamento professionale al mondo dedicato all’editoria per bambini e ragazzi.

Dall’8 all’11 aprile, per la 61esima volta, la fiera si prepara a inaugurare una nuova decade di attività con nuovi contenuti che animano il dibattito contemporaneo sui principali temi legati al presente e al futuro dell’industria editoriale e nuove attività che mirano a coinvolgere sempre più professionisti legati al mondo dei contenuti per l’infanzia.

Oltre al cuore, che nei padiglioni di BolognaFiere scandirà le giornate frenetiche, due le sue brand extension: Bologna Licensing Trade Fair/Kids (BLTF/K), per i marchi del settore ragazzi, e BolognaBookPlus (BBPlus), organizzata in collaborazione con AIE - Associazione Italiana Editori e dedicata all’editoria generalista.

La Slovenia è il Paese Ospite d’Onore 2024 e sarà presente sia in fiera che nella città di Bologna con un ricco programma di incontri, una mostra dedicata agli illustratori sloveni e uno stand collettivo, per presentare il meglio del panorama editoriale al pubblico internazionale. Sarà inoltre dedicato alla lingua slovena anche il tradizionale concorso di traduzione “In Altre Parole”.

L’immagine dell’edizione 2024 di Bologna Children’s Book Fair è firmata dall’illustratrice portoghese Inês Oli-

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.. JUNIOR ILLUSTRAZIONE PER IL CHILDREN’S BOOK FAIR 2024 FIRMATA DA INÊS OLIVERIA E CHIALAB

veria, selezionata tra i giovani vincitori della Mostra Illustratori 2023. Dopo la scoppiettante e colorata immagine del 60esimo appuntamento, BCBF ha voluto stupire con la calma e la pacatezza: al rosso, all’arancio, al giallo e al magenta fanno da complemento in questo 61° appuntamento il blu, l’azzurro, il glauco, l’ottanio, il turchese e il verde smeraldo, un contrasto con il ricordo dello scorso anno che fa esaltare ancor più il presente. Forme indefinite, contorni sfumati, colori trasparenti, prospettive inconsuete: Inês Oliveira, con il suo tratto indeterminato, lascia spazio all’immaginazione per le sottili connessioni che costruisce con spazi bianchi ma mai per questo vuoti.

Ricchissima l’offerta della manifestazione: prima tra tutti spicca il Bologna Prize for the Best Children’s Publishers of the Year – BOP, diviso in categorie (una per ciascuna area del mondo: Africa, Asia, Europa, Nord America, America Centro, Sud e Caraibi, Oceania) e vòlto a offrire un riconoscimento alle migliori case editrici che si siano distinte per l’originalità e la qualità della proposta. Seguono i BolognaRagazzi Awards (BRAW), rivolti alle migliori uscite editoriali giunte sul mercato nel periodo recente, suddivise in più categorie che vanno dalla Non Fiction, alla Fiction, all’Opera Prima, al Comics, ai libri per la fascia Toddler, per finire con New Horizons, premio speciale per l’innovatività della proposta. A queste, si aggiunge ogni anno una categoria speciale, quest’anno dedicata ai Mari: come partner nella preparazione del 39° Congresso Internazionale IBBY - che si terrà a Trieste nel settembre 2024Bologna Children’s Book Fair ha scelto I Mari per la sua Categoria Speciale BRAW come omaggio a Trieste, città che si affaccia sul Mare Adriatico, dove si terrà il Congresso. Non per niente nel corso dei secoli il mare è stata una delle immagini più ricorrenti nella letteratura per ragazzi, rappresentando temi diversi: l’ambiente naturale e i suoi abitanti, la vastità dell’avventura senza tempo, le questioni legate al cambiamento climatico e all’inquinamento causato da plastica, così come gli aspetti sociali e politici, i confini e le migrazioni.

Infine, il BolognaRagazzi CrossMedia Award (BRCMA), premio internazionale rivolto all’eccellenza e all’innovazione nei progetti editoriali

che espandono il proprio universo narrativo attraverso diversi media, come la televisione, il cinema, console di videogiochi, dispositivi mobile e smart speaker, organizzato nell’ambito del progetto europeo Aldus Up e in collaborazione con Mamamò.

Torna poi come ogni anno anche l’Illustrators Survival Corner, lo spazio tutto dedicato agli illustratori a cura di Mimaster Illustrazione, con un calendario di appuntamenti quotidiani tra masterclass, workshop e portfolio review con editori internazionali e professionisti del settore. Tra gli ospiti di quest’anno, gli illustratori Lorenzo Mattotti, Igort, Benjamin Lacombe, Oliver Jeffers, Gui Tuzi, e Luo Ling.

Non poteva mancare la Mostra Illustratori, tra le iniziative più longeve e di successo della fiera (compie 58 anni!), nata nel 1967 come vetrina per scoprire e dare risalto ogni anno al meglio dell’illustrazione mondiale. 3520 gli illustratori candidati per l’edizione 2024, per un totale di 17.600 tavole inviate da 81 Paesi e regioni del mondo. Tra questi, la giuria è giunta a una selezione di 78 set di illustrazioni, opera di altrettanti autori da 32 Paesi e regioni del mondo.

BCBF dà inoltre il benvenuto a “The original art”, una mostra speciale, esposta presso l’Illustrators Survival Corner. La mostra rende omaggio a 43 anni di straordinaria illustrazione, presentando 49 opere provenienti dalla mostra della Society of Illustrators del 2023 a New York, insieme ai libri per bambini che rappresentano. “The Original Art” è una mostra annuale che presenta le illustrazioni dei migliori libri per bambini dell’anno pubblicati negli Stati Uniti. Per gli illustratori è un’occasione unica per celebrare ed essere celebrati per la loro arte. Per gli editori e i direttori artistici, è un tesoro di talenti da scoprire e a cui attingere. Fondata dalla pittrice, direttrice artistica e rappresentante di artisti Dilys Evans, “The Original Art” è stata esposta per la prima volta nel 1980 presso la Master Eagle Gallery di New York; dal 1990, la mostra ha trovato una sede permanente presso il Museum of Illustration della Society of Illustrators di New York.

Ma il vero cuore pulsante sono loro: i libri, le storie, le avventure che ogni anno le case editrici ci regalano.

Spingere l’immaginazione e le emozioni oltre la soglia del conosciuto e

viaggiare in mondi lontani dalla normalità. Questo l’obiettivo di Giunti che con le sue proposte riesce a esprimere ogni forma immaginata o immaginaria e disegnare così un universo in grado di parlare della realtà, e della vita, con parole diverse, apparentemente più leggere ma che riportano con forza alla vita stessa diventando strumento di crescita e di benessere. A cominciare dalla nuova collana “Portali”, quattro titoli che raccolgono storie di genere fantastico, in tutte le più diverse declinazioni, dalla sci-fi al fantasy. Lo scivolo di Luce di Luca Saltini,

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Avventure dei cinque regni di S.C. Alder, Dragon Pearl di Yoon Ha Lee e Lo scrigno del tempo di Andri Snær Magnason: ecco la più vera celebrazione del fantastico.

E poi il segreto di lord Buddy Butler, spin-off della saga firmata Moony Witcher, pseudonimo della giornalista di cronaca Roberta Rizzo, e Le storie magiche dei Ninut, scritte con la tenerezza tipica di Maria Loretta Giraldo e corredate dalle iconiche illustrazioni di Nicoletta Costa, che raccontano, attraverso il fantastico, il mondo del bosco e aiutano i più piccoli a capire l’importanza dei nostri comportamenti per preservare il pianeta.

In viaggio con edizioni Dedalo, che sceglie due guide d’eccezione: A Pisa con Galileo e A Cambridge con Newton (di Silvia Merialdo).

Da Bompiani il nuovo libro di Flavio Soriga, una storia di “Ricci, nonni e cambiamento climatico” come recita il sottotitolo di Signor Salsiccia, storia di un riccio e della bizzarra famiglia che decide di adottarlo, e Little Girl di Alice Keller, un romanzo sulla scoperta di sé, sulla paura di non accettarsi e non venire accettati e la gioia di essere

riconosciuti nella propria natura.

Poi tutti a Casamatta Ingannasorte, nel Palazzo dei Teli di Plastica, dove vivono condomini un po’ freak e un po’ misteriosi, per conoscere Amalia e innamorarsi delle sue storie. Edizioni Piuma ci regala Le avventure di Amalia Ingannasorte e il Candèmone Cerasino di Domitilla Pirro e Francesco Gallo, perché le avventure possono incominciare nei posti più improbabili: sopra una navicella spaziale, a bordo di un piroscafo o altrove come in questo caso, dove il tutto inizia nel Tigresco Tigraio...

Mi manchi una balena, scrive Marica Rocca nel libro arricchito dalle illustrazioni di Arianna Ales (Lapis). L’albo nasce dal famosissimo scatto di Zaheer Ali del 2021, guida fotografica nei safari in Africa, pubblicato con questa didascalia “Tutto quello di cui hai bisogno è un abbraccio”. Dal moscerino alla balena, la grandezza degli animali diventa l’unità di misura per dire “Mi manchi” a chi vogliamo bene… per sorridere e poi ritrovarsi, più vicini di prima.

“Grazie” è forse la più bella parola che si possa dire. Jarvis scrive e illustra

Grazie per la notte, per il giorno e le bolle di sapone (Lapis), un albo, allegro e pieno di speranza, che ci racconta proprio la gioia di sperimentare la gratitudine durante l’infanzia. Dalla luna alle bolle di sapone, dai dinosauri alla nuvola che crea le pozzanghere. Un libro che unisce sensibilità, leggerezza e un pizzico di ironia, abbracciando il punto di vista più originale che esista: quello di un bambino.

Trasmettere attraverso poche parole e molte immagini la sensazione che quel gesto universale dona alla mamma e al figlio, creando un legame magico e infinito: Quando nasce una mamma, dal latte a te di Claudia Centi è una dichiarazione d’amore (Federighi editori).

Per Erickson torna Lucio e questa volta va in vacanza con la sua famiglia per una nuova coinvolgente avventura rivolta ai bambini, scritta per aiutarli ad esercitarsi nella pronuncia corretta dei suoni (Lucio va in vacanza di Marta Galewska-Kustra).

Luigi Garlando ci regala una storia inattesa: quando il cane carlino Carlo difende il suo padroncino Toshi da un attacco dei bulli, rivela una capacità

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inaspettata: sa parlare perfettamente l’italiano. Da quel momento si scatena una caccia all’uomo, anzi al cane, che coinvolge i più alti gradi dell’esercito italiano. Toshi è deciso a proteggere il suo carlino, così i due intraprendono un viaggio attraverso l’Italia pieno di amici animali, umani pericolosi e mezzi di trasporto non sempre di prima classe (Carlo il Carlino parlante, Piemme). Bombolla è una fiaba moderna per vincere il bullismo scritta da Tea Ranno e illustrata da Giulia Pintus (Battello a Vapore) mentre …e ora vola di Angelo Ruta (Carthusia) affronta la storia di un adolescente che osserva il mondo con sguardo schivo, nascosto dietro il collo del suo alto maglione e le cuffiette premute sulle orecchie per isolarsi nel suo groviglio di emozioni e difficoltà, che sembrano ostacoli inevitabili che la vita mette di traverso lungo la strada.

I bambini prendono in giro Nina perché parla alle piante. Piantare semi, riempire le strade di profumi e colori: questo è il dono che la nonna ha consegnato alla nipote e che permette a Nina di continuare a parlarle anche adesso che lei non c’è più (Nina, non-

na e le piante di Lorenzo Coltellacci, Carthusia).

La musica è la protagonista delle proposte di Beisler editore: a cominciare da Una canzone stonata di Ingrid Ovedie Volden e A tutta musica!, una vera e propria orchestra da leggere e da ascoltare. Dalle mani virtuose di Ole Könnecke e di suo figlio Hans, acclamato musicista, un libro unico nel suo genere: 50 strumenti musicali raccontati, illustrati e perfino suonati.

Valentina Edizioni propone un ricco carnet: un titolo di Rocio Bonilla che parla di amore (Che cos’è l’amore Minimoni), un libro interattivo su Il piccolo mondo delle formiche di Cara Rooney, la storia di un Papero che si credeva sfortunato (di Gemma Merino), una nuova collana del noto fumettista americano Lincoln Pierce e il suo Big Nate, una nuova serie di albi “Odo”, un piccolo gufo dalle grandi idee, in onda anche su Raiplay e Rai yoyo e due nuovi albi di Cristina Petit, Chissà se oggi incontrerò il lupo e Ci sono bambini e bambine, in una nuova edizione.

È uno Chef a cinque stelle Dragoberto, di Francesca Ruggiu Traversi: una storia “leggera” per sensibilizzare i ragazzi su temi come il valore della diversità, i danni che fanno gli stereotipi, l’importanza di una sana alimentazione e della fiducia in se stessi. A questo si aggiunge La leggenda dei tre alberi, un popolarissimo racconto sul senso profondo della vita e della fede (tutto edizioni Paoline).

È forte e chiara la voce che si leva in Nina e i diritti delle donne (di Cecilia D’Elia e Rachele Lo Piano, Sinnos Editrice), Premio Elsa Morante Ragazzi e ispiratore del finale del film C’è ancora domani, di Paola Cortellesi. Attraverso la voce di Nina e la storia della sua famiglia, con tre generazioni al femminile, il racconto di come è cresciuta l’Italia attraverso l’evoluzione dei costumi, delle donne e della società intera: per mostrare ai giovani che niente si può dare per scontato e che tanti diritti, che oggi sembrano ovvi, sono in realtà frutto di grandi battaglie.

Luogo Comune, l’artista già “Premio Malerba Albo Illustrato 2021”, torna sugli scaffali con Il grande libro delle ruote (Sinnos) per narrare di storia del mondo ma anche di diverse società, con una particolare sensibilità ambientale che è propria dell’autore, che oltre ad illustrare libri è uno street artist riconosciuto a livello europeo.

Parole e immagini eloquenti nel libro Rifugiati e accoglienza della collana “Sollevo e scopro – Il libro dei perché” edito da Usborne, un tema attuale trattato con garbo e gentilezza per arrivare alla mente (e al cuore) dei bambini. Perché loro sono davvero il nostro futuro.

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.. JUNIOR C·A·R·T·H·U·S·I·A Ha un fare schivo si nasconde dentro suo maglione, dove si perde in un groviglio di emozioni e difficoltà. Poi però alza lo sguardo tutto cambia. ... E ORA VOLA Angelo Ruta Angelo Ruta e ora MINIMONI

Torna la magia di Gene Kelly in un libro per bambini

La magia di Gene Kelly ispira Danzando sotto la pioggia, un libro per bambini di Giulia Zucchini, illustrato da Catherine Booth per Edizioni Curci (collana Curci Young). Un viaggio nel mondo magico del leggendario artista statunitense attraverso gli occhi di un bambino di 3 anni di nome Olmo.

Come milioni di persone in tutto il mondo, Olmo adora guardare i film più famosi del celeberrimo attore americano: da Cantando sotto la pioggia a Un americano a Parigi, da Un giorno a New York a Il pirata e molti, molti altri. Si diverte a immedesimarsi nei suoi personaggi e a seguirne i passi viaggiando con la fantasia. Così Gene Kelly si trasforma in un formidabile compagno immaginario di giochi e di avventure: sperimentando insieme a lui la sua poetica visionaria, Olmo arricchisce il proprio mondo, sviluppa con creatività il proprio stile, trova la propria personale “voce”.

SE UNA MAMMA E UNA NANNY...

Vanessa Bonacina è una giornalista, autrice di libri per bambini, mamma di un’adolescente che va veloce e di una piccoletta che alleva polli scatenati. Vive a Bergamo, dove coltiva la sua passione per la lettura, la fotografia e i viaggi. E alla sua tavola si sono sedute nannies provenienti da ogni dove. Elisa Sivieri è nata a Monza ma è bergamasca d’adozione. Ha girato il mondo per lavoro ma è cresciuta nel mito di Mary Poppins e non a caso ha maturato in Italia e negli Stati Uniti importanti esperienze professionali come tata convivente. Dopo essersi trasferita in un paesino sul mare nelle Marche ha realizzato un altro sogno: mettere la sua esperienza a servizio di chi, il lavoro di tata, lo sta appena iniziando. E da questa esperienza è nata l’agenzia “Tata da favola”, per la selezione e formazione del personale domestico.

Gene Kelly, ovvero Eugene Curran Kelly (nato a Pittsburgh il 23 agosto 1912 e morto a Beverly Hills il 2 febbraio 1996) è stato ballerino, ma anche attore, cantante, regista, produttore, sceneggiatore, comico, coreografo. Insomma, una delle stelle più luminose nel firmamento della danza e del cinema hollywoodiano. Interprete di personaggi adorabili e scanzonati, introdusse un nuovo stile di danza, energico e atletico, che avrebbe reso immortali alcuni musical ancora oggi amatissimi, a cominciare, appunto, da Singin’ in the rain del 1952, con l’iconica sequenza in cui canta e danza sotto una pioggia battente. Gene Kelly era, ed è, ancora oggi pura magia. Danzando sotto la pioggia non è solo un libro ma è anche un inno alla danza, uno strumento potente per aiutare il bambino a sviluppare la propria identità e a crescere mentalmente ed emotivamente. Il progetto ha ricevuto l’approvazione di Patricia Ward Kelly, moglie e biografa di Gene, presidente e art director di ‘Gene Kelly: The Legacy’, con sede a Los Angeles. Ed è coinvolgente a tal punto che le illustrazioni del libro sono state selezionate per il World Illustration Award 2023.

APPUNTAMENTO

A CITTADELLA

DAL 17 AL 19 MAGGIO

Si svolgerà a Cittadella (PD) CamminaMenti, il primo festival dedicato alla letteratura per l’infanzia e l’adolescenza. Un weekend che coinvolgerà scrittori e illustratori italiani e internazionali, con numerosi eventi: incontri con gli autori per le scuole, presentazioni di libri, laboratori creativi, spettacoli, interviste, mostre, corsi di formazione. Con la direzione artistica di Lisa Fantinato, libraia della Liberia indipendente Lester e Bob, e di Marta Bracciale, redattrice e organizzatrice di eventi culturali, CamminaMenti è stato voluto dall’amministrazione comunale

perché radicato sul territorio. L’obiettivo è di sviluppare un percorso articolato di educazione alla lettura, coinvolgendo attivamente l’amministrazione comunale, gli istituti scolastici, la biblioteca civica, le librerie, ma soprattutto i giovani lettori, e valorizzando Cittadella – già al 5° posto come miglior destinazione in Europa 2023 –anche come meta di turismo culturale. Il festival ha già iniziato il suo cammino nei mesi scorsi, coinvolgendo le scuole, gli insegnanti e gli educatori in attività e incontri di formazione che hanno registrato il tutto esaurito, tenuti da professionisti quali Alice Bigli, Pillole Cunegunde e, in aprile, Daniele Aristarco.

Insieme, hanno scritto Tata mia, Mamma mia! Il confronto sincero tra una nanny e un genitore (il Ciliegio edizioni). Un lavoro a quattro mani che racconta dalla A alla Z l’esperienza di una nanny al servizio di famiglie giramondo e quella di una mamma che per un periodo della sua vita ha assunto professioniste specializzate per aiutarla con le figlie. I vari aspetti di questo rapporto vengono organizzati in ordine alfabetico: Assunzione; Benvenuta in famiglia; Colloqui; Dieta; Etica; Fiducia e così via. Ciascun tema viene analizzato prima dalla nanny e subito dopo dalla mamma. Ciò che ne esce dalla narrazione condivisa è la consapevolezza che, al di là di ogni cosa, il bene dei bambini viene prima di tutto: si lavora uniti, si gioca come una squadra affiatata per ottenere il miglior risultato.

62 : LEGGERE TUTTI N.174 : MARZO 2024
.. PICCOLE NEWS

Come nasce l’idea di un libro per ragazzi? Come è nata l’idea di “questo” libro?

Credo che un libro per ragazzi nasca dal desiderio profondo di riconnettersi con una parte di sé stessi, la parte più “bambina”. Sicuramente c’è la voglia, attraverso i racconti, di portare i ragazzini al ragionamento usando però un mezzo importantissimo, ovvero l’immaginazione. È importante dire nella maniera adatta anche le verità scomode ma con le parole più giuste per loro. Crescere per me ha significato salire una scala gradino dopo gradino fino in cima, ma godendo sempre del panorama circostante. Fiabola Memi, Opi e la sfera magica è un libro che nasce in un periodo difficilissimo, nel novembre 2021: mia madre si è ammalata e c’era l’emergenza Covid in atto. Io, che sono una farmacista, ad un certo punto ho sentito dentro di me le voci di due ragazzini che si rincorrevano, ho pensato di avere delle allucinazioni ma poi mi sono detta : “E se invece fosse una storia che vuole essere raccontata?”. Ed è così che ho preso il cellulare e ho scritto, scritto, scritto… nonostante la mia leggera dislessia. Ho scritto questa a Fiabola e a seguire ne ho scritte altre tre, ognuna con un tema importante. Questa, la prima, sull’amicizia, la natura, l’inquinamento e la possibilità di cambiare le cose già da bambini. Mi rivolgo ai ragazzini perché da un buon seme nasce un albero più robusto.

Amicizia, diversità, rispetto ambientale: come si spiegano dei concetti tanto importanti ai ragazzi?

Da goccia a goccia. Con metamorfosi ed empatia. Ognuno di noi può dare il proprio contributo perché siamo tutti concatenati. Dalla copertina del libro si può vedere, aprendola dalla quarta, che i ragazzini hanno la possibilità di scegliere: seguire l’inquinamento, cioè la bottiglia di plastica, oppure seguire la natura ed il suo messaggio di speranza.

Quale è la reale differenza tra fiaba e favola per Memi e Opi?

Fiabola è un misto di Fiaba e Favola perché le mischia entrambe. E’ un esempio di compenetrazione. Ho cresciuto mio figlio Alfredo/Opi vivendo sempre con un pizzico di magia il no-

Il mistero del mondo

Quando una Fiaba pensa di essere una Favola diventa una Fiabola. Perché ogni cosa è anche altro rispetto a quello che sembra essere. Questo, e molto altro, è Fiabola Memi Opi e la sfera magica di Antonia Grimaldi (Saremo Alberi Editore). Memi e Opi, grazie a un misterioso viaggio, capiranno che il mondo è un puzzle variegato ma concatenato. Una storia di fantasia e, al tempo stesso, realtà

stro quotidiano, perché nulla è impossibile se pensiamo che la Terra “galleggia” in un manto di stelle. E i ragazzini hanno bisogno di sognare, di avere orizzonti da inseguire, di avere la possibilità di usare delle espressioni sempre personali, uniche.

Antonia, se oggi fosse una bambina, quali libri leggerebbe?

L’ambiente e la natura sono sempre stati per me una priorità, sin da bambina. I miei libri di allora – ma anche quelli della Antonia/Memi di oggi –sono quelli sui viaggi, sui popoli, gli animali, la natura, la fantasia, le poesie, racconti motivazionali. Il mio racconto è infatti un progetto per aiutare l’ambiente. E cerco sempre Memi ed Opi in tutti i ragazzini del mondo.

MARZO 2024 : LEGGERE TUTTI N.174 : 63 .. INTERVISTA

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