Sei diventato papà - Armin A. Brott

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A Zoë, Talya, e Tirzah, che mi insegnano ogni giorno cos'è la paternità

Brott, Armin A. The new father: a dad’s guide to the first year / by Armin A. Brott. Text copyright © 2015, 2004, 1997 Armin A. Brott. Compilation—including selection of text and images—copyright © 2015, 2004, 1997 Abbeville Press. Translation Copyright © 2018 by Bonomi Editore di Marchetti Fabio & C. sas Via Corridoni 6a 27100 Pavia www.bonomieditore.it ISBN 9788885750081 Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, senza il permesso scritto dell'Editore, eccetto dove permesso dalla Legge. Traduzione a cura di Riccardo Bonomi

Finito di stampare nel mese di maggio 2019 da Linea Grafica sas - Cura Carpignano PV


INTRODUZIONE Nessuno sa davvero come o quando sia nato, ma uno dei miti più diffusi a cui siamo maggiormente legati sull’educazione dei figli è che le donne sono naturalmente più portate degli uomini ad accudire i bambini, sono istintivamente migliori nelle questioni genitoriali e che gli uomini sono praticamente incompetenti. I fatti, tuttavia, raccontano una storia molto diversa. Una quantità significativa di ricerche ha dimostrato che gli uomini sono intrinsecamente altrettanto portati all’accudimento e sensibili verso i bisogni dei loro figli quanto lo sono le donne. Quello che troppi uomini (e donne) non capiscono è che il motivo per cui le mamme sono genitori “migliori” è semplicemente perché hanno fatto più pratica. In effetti, il fattore più importante nel determinare la profondità delle relazioni a lungo termine padre-figlio è l’occasione. Fondamentalmente, si tratta di questo: “Avere figli non ti rende genitore più di quanto avere un pianoforte faccia di te un pianista”, scrive l’autore Michael Levine in Lessons at the Halfway Point. Genitore maschi e femmine si differenziano in una grande varietà di modi: - I papà tendono a giocare più con i loro figli di quanto non facciano le mamme e quel gioco tende ad essere più una lotta e più imprevedibile. In altre parole, i papà hanno più probabilità delle mamme di diventare un parco giochi umano. - I papà tendono a enfatizzare l’indipendenza più delle mamme e danno ai bambini più libertà di esplorare. Se un bambino sta lottando per afferrare un giocattolo che è appena uscito dalla sua portata, le mamme tendono maggiormente a spostarlo più vicino, mentre i papà sono più portati ad aspettare ancora un po’, per vedere se il bambino sarà in grado di prenderlo. Le mamme sono più propense a prendere in braccio un bam-


bino che è caduto, mentre i papà sono più propensi a incoraggiarlo ad alzarsi da solo. - I papà utilizzano schemi vocali più complessi rispetto alle mamme, le quali tendono a semplificare ciò che stanno dicendo e a rallentarlo. Inoltre i papà tendono a fare ai loro bambini più domande a risposta aperta (chi, cosa, dove, quando, perché) rispetto alle mamme, un approccio che li aiuta a espandere il loro vocabolario. - I papà pensano di più a cosa un bambino farà al mondo quando crescerà; le mamme pensano di più al suo sviluppo emotivo. Quando si effettua un test, ad esempio, un papà potrebbe essere preoccupato del modo in cui il risultato influenzerà i piani futuri del bambino e la sua capacità di essere autosufficiente, mentre una mamma è più probabile che si preoccupi di come il punteggio lo farà sentire. - I papà tendono a rappresentare il mondo esterno mentre le madri rappresentano la casa. Potete vedere questo quasi ovunque dove i genitori sono fuori con i loro bambini: i papà di solito tengono i loro figli con la faccia verso l’esterno, mentre le madri li tengono con la faccia verso di loro. Per favore, tieni presente che sto parlando di tendenze generali. Ci sono molte mamme che lottano con i loro figli e usano paroloni e molti papà che si affrettano a raccogliere bambini caduti e tengono i loro piccoli rivolti verso di loro. Il punto è che fanno i genitori in modo diverso, non meglio o peggio, solo in modo diverso. E i bambini traggono grandi benefici da sperimentare molto entrambi gli stili. Non dovrebbe sorprendere, quindi, che i padri abbiano esigenze molto diverse dalle madri quando si tratta di informazioni e risorse genitoriali. Ma da più di un decennio nel ventunesimo secolo, la stragrande maggioranza di libri, video, seminari e articoli di riviste sull’educazione dei bambini è ancora rivolta principalmente alle donne e si concentra su come aiutarle ad acquisire le competenze di cui hanno bisogno per essere genitori migliori. I padri sono stati essenzialmente ignorati, fino ad ora.

In cosa questo libro è diverso Poiché i bambini cambiano così rapidamente, ho suddiviso per mese la 6

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maggior parte delle risorse destinate ai genitori (dalla nascita fino a dodici mesi) per focalizzarci soprattutto su come i bambini si sviluppano durante questo periodo. È una cosa molto importante, quindi impiegheremo il tempo necessario per affrontare questo aspetto. Tuttavia, l’obiettivo principale di questo libro è rivolto a come i padri cambiano, crescono e si trasformano nei primi dodici mesi di paternità. Questo è un approccio che raramente, se non mai, è stato tentato. Passare da uomo a padre è uno dei cambiamenti più drammatici che tu possa mai sperimentare. Ti costringerà a ripensare a chi sei, cosa fai e cosa significa essere un uomo. Le tue relazioni con la tua partner, i tuoi genitori, i tuoi amici, i tuoi colleghi cambieranno per sempre mentre inizi a rivalutare ciò che è importante per te e riordinare le tue priorità. Alcune fasi della transizione da uomo a padre arrivano all’improvviso: un giorno sei solo tu e la tua partner, il giorno dopo hai un bambino. Ma, per la maggior parte, la paternità è un processo graduale e in continua evoluzione che durerà tutta la tua vita. Molti di noi si trasformano e cambiano lungo linee abbastanza prevedibili, ma il viaggio è sempre un po’ diverso per tutti. Il primo anno potrebbe essere il più importante nel tuo diventare padre. È il momento in cui inizi a formare quei legami fondamentali genitore-figlio e cominci a creare le basi della tua relazione permanente con lui. È anche particolarmente interessante perché la crescita e lo sviluppo che si verificano durante questi primi dodici mesi sono una sorta di versione concentrata di ciò che vedrai per il resto della tua vita da genitore. Ciascuno dei capitoli è diviso in diversi paragrafi:

Cosa sta succedendo al bambino Questa breve sezione è stata progettata per darti una panoramica delle quattro aree principali dello lo sviluppo del tuo bambino: fisico, intellettivo, verbale ed emotivo/sociale. Molto di ciò che sperimenterai come padre è direttamente correlato, o in risposta, ai tuoi figli. Quindi conoscere le basi della crescita del tuo bambino aiuterà la tua stessa crescita in una prospettiva migliore. Ricorda, tuttavia, che i bambini si sviluppano a ritmi diversi e che la gamma di comportamenti “normali” è molto ampia. Se il tuo bambino non sta facendo le cose indicate nel mese previsto, non ti preoccupare. Ma se è indietro di più di qualche mese, verifiINTRODUZIONE

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calo con il tuo pediatra.

Cosa stai attraversando Dato che le cose che i neopapà pensano, che temono, di cui si spaventano, che sognano e per cui si rallegrano sono in gran parte state ignorate nei libri sui genitori, molti uomini pensano che i sentimenti e le preoccupazioni che essi hanno siano anormali. In questo paragrafo approfondiamo cosa provano i neopapà e i modi in cui crescono e si trasformano, emotivamente e psicologicamente, nel corso della loro paternità. Sei molto più normale rispetto a quello che pensi. Ma aspetta, c’è di più...

Che sta succedendo alla tua partner Uno degli aspetti più importanti dell’essere un buon papà è essere un buon compagno. Ecco perché includerò parti speciali nei primi capitoli che trattano il recupero fisico, emotivo e psicologico della tua partner e in modo specifico come aiutarla.

Tu e il tuo bambino Questo paragrafo ti fornisce tutti gli strumenti necessari per comprendere e creare il rapporto più profondo e più stretto possibile con il tuo bambino, anche se hai solo mezz’ora di tempo al giorno da dedicargli. In questa parte trattiamo argomenti diversi come il gioco, la musica, la lettura, la disciplina e il temperamento.

Questioni familiari Molti dei capitoli presentano questo paragrafo in cui discutiamo di una varietà di problemi che avranno un grande impatto non solo su di te ma anche sulla tua famiglia nel suo complesso. Gli argomenti includono il pianto, la depressione post partum (che anche gli uomini ce l’hanno!), la sicurezza dei bambini, le finanze familiari e la ricerca di un’assistenza all’infanzia appropriata. Molti capitoli includono anche una speciale sezione “Tu e la tua partner” che si concentra su argomenti specifici che posso8

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no influire sul tuo rapporto con la madre dei tuoi figli.

Perché lasciarsi coinvolgere? Innanzitutto perché fa bene ai tuoi figli, alla tua partner e persino a te stesso: - Per il tuo bambino. Numerosi studi hanno dimostrato che più i genitori sono coinvolti con i loro bambini, meglio questi risulteranno in tutti i tipi di test di intelligenza. I bambini che sono privati del tempo di qualità con i loro padri nel primo anno di vita hanno problemi a formare relazioni stabili più tardi nella vita. Apparentemente, non avere un padre accanto rende difficile per loro sviluppare quel tipo di comportamento che avranno gli altri. Inoltre, più i papà sono coinvolti attivamente con i propri figli, più essi saranno fisicamente coordinati. Si sentono anche più a loro agio con gli estranei e gestiscono meglio le situazioni stressanti. - Per la tua partner e il tuo matrimonio. Le questioni relative alla divisione del lavoro sono una delle principali cause dello stress coniugale. Più sei coinvolto e di supporto emotivo, più felice sarà la tua partner e meglio svolgerà i suoi compiti genitoriali. Gli uomini, le cui partner sono felici nelle loro relazioni, tendono a essere più felici loro stessi. E gli uomini che sono felici nelle loro relazioni sono generalmente più coinvolti come padri. Questo non ha mai fine e non c’è motivo per cui dovrebbe. - Per te. Come vedremo in questo libro, essere un padre coinvolto ti influenzerà in molti modi. Imparerai a sentire, esprimere e gestire le emozioni (positive, negative e tutto il resto) che non avresti mai saputo di avere. Sarai più empatico e più capace di vedere le cose dalla prospettiva degli altri. In più, i padri che sono attivamente coinvolti con i loro figli tendono a essere mentalmente e fisicamente più sani e sono più propensi ad avanzare nelle loro carriere. Può anche cambiare il modo in cui pensi a te stesso. “La paternità aiuta spesso gli uomini a chiarire i propri valori e a stabilire priorità”, scrive il mio collega Ross Parke, uno dei pionieri della ricerca sui padri. “Può migliorare la loro autostima se essi riescono a gestire bene le loro richieste e responsabilità o, in alternativa, può essere inquietante e deprimente, rivelando i loro limiti e le loro debolezze. I padri possono imparare dai loro figli e maturare grazie a loro”. INTRODUZIONE

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Cominciare a conoscerti Cosa sta succedendo al bambino Fisicamente - La maggior parte dei movimenti fisici del tuo bambino è ancora un riflesso, ma il battere di gambe e braccia dovrebbe essere abbastanza simmetrico. A volte questo mese, mentre agita il suo braccio, si infilerà accidentalmente la mano in bocca. Dopo aver superato lo shock iniziale, si renderà conto che succhiare, anche quando non c’è il latte, è decisamente divertente. Entro la fine del mese, probabilmente sarà in grado di mettersi la mano in bocca di proposito abbastanza regolarmente e, se li aveva alla nascita, avrà perso un bel po’ di capelli sulla nuca. - Disteso sulla pancia, ora è in grado di sollevare la testa quanto basta per girarla in modo da non schiacciare il naso contro il materasso. Sdraiato sulla schiena, dovrebbe riuscire a sollevarla di 45 gradi e tenerla così per alcuni secondi. - Se lo metti in posizione seduta, cercherà di mantenere la testa in linea con la sua schiena, ma non sarà in grado di tenerla ferma per più di uno o due secondi senza aiuto. - Vuole mangiare ogni 2-4 ore, ma si scarica molto poco: 2-4 volte e 6-8 pannolini bagnati al giorno. - Sebbene la sua visione tridimensionale non sia pienamente sviluppata, la vista sta migliorando e ora può vedere e concentrarsi su oggetti a pochi passi o più.


Intellettivamente - Il tuo bambino è sveglio per 30-60 minuti ogni 10-12 ore circa. Sta già iniziando a esprimere un interesse nello scoprire cosa sta succedendo nel suo mondo. Starà a guardare un oggetto nuovo per molto più tempo rispetto a uno familiare e le sue cose preferite da osservare sono disegni e volti in bianco e nero ad alto contrasto. Alla fine di questo mese, probabilmente seguirà un oggetto che si muove lentamente davanti a lui. - Secondo lo psichiatra Peter Wolff, un oggetto esiste per un bambino solo come “qualcosa da succhiare, qualcosa da vedere o qualcosa da afferrare, ma non come qualcosa da afferrare e guardare allo stesso tempo”.

Verbalmente - Man mano che le sue corde vocali maturano, il tuo bambino espanderà la sua collezione di versetti includendo piccoli rumori gutturali e incredibilmente carini simili a vocalizzi. - Sta già iniziando a distinguere tra il linguaggio e gli altri tipi di rumore che sente durante il giorno. Potrebbe rispondere alle voci, specialmente quella della tua partner e la tua, girandosi verso di loro. E gli piace davvero che si parli a lui. - Tuttavia, la sua forma principale di usare le sue corde vocali sarà il pianto, cosa che farà per ben tre ore al giorno.

Emotivamente/socialmente - Non aspettarti molti suggerimenti dal tuo bambino su ciò che sta pensando, la maggior parte delle sue espressioni è piuttosto monotona. Tuttavia, ama essere tenuto o cullato e potrebbe fissarti intensamente (in realtà, sta guardando i bordi esterni del tuo viso) per 15-20 secondi circa prima di essere distratto da un insetto che vola o da una luce accesa o spenta. - Non essendo ancora pronto la vita mondana, probabilmente il tuo bambino dormirà 16-20 ore al giorno. Infatti, può usare il sonno come una sorta di meccanismo di autodifesa, spegnendo il suo organismo quando 56

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viene sovrastimolato. - Sta iniziando a formare un attaccamento emotivo e sentimenti di fiducia per le persone che si prendono cura di lui. - Può piangere come modo per richiedere più attenzione o per protestare per essere sovraccaricato di attenzioni.

Cosa sta succedendo alla tua partner Fisicamente - Riduzione delle lochiazioni (la normale fuoriuscita di sangue dalla vagina che si verifica dopo nascita). Il colore cambierà da rosso a rosa, a marrone, a trasparente. - Riduzione del dolore attorno all’incisione del taglio cesareo o all’episiotomia. - I seni possono essere ingorgati di latte. Questo potrebbe farli sentire (ed effettivamente essere) enormi. - Intensa sudorazione e minzione frequente mentre il suo corpo continua a eliminare fluidi in eccesso in ogni modo possibile. Fortunatamente, il controllo della vescica sta migliorando e qualsiasi incontinenza sparirà probabilmente entro poche settimane. Alcuni esercizi di Kegel (il rafforzamento dei muscoli usati per trattenere la minzione) ogni giorno aiuteranno questo processo. - Continua qualche perdita di capelli. - Le smagliature, se ne ha, inizieranno a sbiadire, così come la pigmentazione più scura attorno ai suoi capezzoli e quella strana linea che inizia dal suo ombelico e scende verso il basso.

Emotivamente - Continua l’irritabilità e il malumore. Alcuni di questi stati sono ormonali, alcuni sono dovuti alla mancanza di sonno e/o al dolore. - Può sperimentare ogni sorta di emozioni contrastanti. Alcune sono le stesse che potresti aver provato anche tu (come gioia, possibile delusione PRIMO MESE

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per come è andata la nascita e preoccupazione per il tipo di genitore che sta per diventare). Altre saranno solo sue (come vuoto o tristezza che la gravidanza è finita, senso di colpa se non ama il bambino tanto quanto pensava che avrebbe voluto o immaginato). - Può sentirsi confusa, distratta, smemorata e, in generale, come se stesse perdendola testa. - Depressione o blues (per ulteriori informazioni vedi pagine 67, 70-71).

Cosa stai attraversando Legame con il bambino In uno dei primi studi sull’interazione padre-bambino, il mio collega Ross Parke fece una scoperta che ha scioccato molti tradizionalisti: i padri erano altrettanto premurosi, interessati e coinvolti con i loro bambini delle madri e hanno tenuto, toccato, baciato, cullato e risposto ai vocalizzi dei loro neonati almeno con la stessa frequenza. Prima e più frequentemente i papà trascorreranno del tempo con i loro bambini, più rapidamente inizierà il processo di legame. In generale, gli uomini che assistono al parto dei loro figli si legano a loro un po’ più velocemente di quelli che non lo fanno. Lo stesso vale per gli uomini che tagliano il cordone ombelicale rispetto a chi non lo fa. Ma se non ti fosse possibile essere presente alla nascita, non ti preoccupare, l’esserci non garantisce l’attaccamento e il non essere lì non interferisce automaticamente con esso.

Ma cosa succede se non stabilisco subito il legame? Se non hai stabilito un legame immediato con il tuo bambino, non c’è assolutamente nulla di sbagliato in te. In effetti, il 25-40% dei neogenitori, madri e padri, afferma che la loro prima reazione al bambino è stata di “indifferenza”. Mettendola in termini leggermente più forti, la ricercatrice Katharyn May dice: “Questa storia del legame non ha senso. Abbiamo venduto ai genitori delle cose false. Credono che, se non avranno il contatto pelle a pelle entro i primi quindici minuti, non creeranno il legame. La 58

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L’attaccamento e il legame non sono la stessa cosa Mentre non c’è dubbio che il legame con il tuo bambino sia un obiettivo importante, è essenzialmente una strada a senso unico: stabilisci una relazione con lui e non ricevi molto indietro. Ma l’attaccamento è più di una strada a doppio senso: tu e il bambino stabilite una relazione reciproca. Questa relazione non si avvicina minimamente a quella che c’è tra adulti. È, tuttavia, bilanciata in alcuni modi molto interessanti e delicati. Fondamentalmente, funziona in questo modo: mentre impari a leggere i segnali del tuo bambino e soddisfi le sue esigenze in modo appropriato, lui impara a vederti come una persona affidabile e presente, qualcuno su cui può contare nei momenti difficili. E troverà un modo (i bambini lo fanno sempre) per farti avere il messaggio che tu sei necessario e desiderato. Nel frattempo, i bambini che hanno la comunicazione a doppio senso con i genitori sono portati a preferire loro rispetto agli altri adulti che potrebbero essere in grado di soddisfare qualche bisogno. Nel corso del tempo, questo tipo di preferenza (basata sui sentimenti di sicurezza e sull’affidabilità dei genitori) si trasforma nella fiducia in se stessi e diventa la base per tutte le future relazioni del bambino in crescita. scienza non ci dimostra questo”. Questo per me ha più senso rispetto al tipo di legame “amore a prima vista” di cui hai tanto sentito parlare. E comunque, non c’è alcuna prova che la tua relazione o i sentimenti per il tuo bambino saranno meno amorevoli rispetto a se ti fossi innamorato perdutamente al primo secondo. Quindi, prenditi il tuo tempo. Non stressarti e non pensare neanche per un attimo di aver fallito come padre. Se il tuo bambino è molto malato, la situazione potrebbe essere leggermente diversa. Alcuni padri di bambini nati molto prematuramente, o che sono in terapia intensiva, deliberatamente (anche se in modo inconscio) cercano di mantenere una certa distanza psicologica tra loro e i neonati. Sentono che devono essere forti per la loro partner e che non legarsi al bambino in qualche modo li proteggerà dal dolore che sperimenteranno se PRIMO MESE

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dovesse succedere qualcosa di brutto. Non lo farà. In effetti, stabilire un legame fisico e psicologico stretto con lui può in realtà migliorare le sue possibilità di sopravvivenza. Quindi avanti. Quanto prima prenderai in braccio il tuo bambino, tanto prima emergeranno quelle sensazioni di amore.

Mio figlio non mi ama Per quanto riguarda le prime sei-otto settimane di vita, probabilmente il tuo bambino non ti darà un feedback su come ti stai comportando come padre: tu racconterai le tue battute migliori, farai le tue facce più divertenti, ma lui non sorriderà, riderà o reagirà in nessun modo evidente. In effetti, quasi tutto quello che farà sarà piangere. Questo può facilmente farti sentire non amato e, sorprendentemente spesso, un bisogno di “ricevere” dal bambino trattenendo in modo deliberato il tuo stesso amore verso di lui. Come adulto, il tuo compito è stroncare questo ciclo distruttivo sul nascere prima che sfugga di mano. Quindi se ti senti non amato o non apprezzato dal tuo neonato, ecco alcune cose che puoi fare: - Cambia la tua prospettiva. Anche se il tuo bambino può esprimere preferenze per suoni, gusti o schemi, non è ancora in grado di esprimere amore. Tuttavia, il fatto che spesso smetta di piangere quando lo prendi in braccio e che si addormenti facilmente sul tuo petto sono segni che ti sente vicino e confida in te, momenti cruciali nel percorso verso l’amore che tu vuoi che provi. Concediti il piacere di accarezzare la sua pelle incredibilmente morbida, di ammirare le sue dita minuscole e di riempirti i polmoni con il suo profumo di neonato. Se ciò non ti cattura, niente lo farà. - Fai attenzione. I bisogni e i desideri del tuo bambino sono abbastanza limitati in questa fase (nutrimi, cambiami, prendimi, metti a letto) e lui ha un modo diverso di farti sapere quale vuole di questi. Se fai molta attenzione, presto sarai in grado di capire che cosa ti sta “indicando”. Conoscere il tuo bambino in questo modo ti farà sentire meno ansioso e più sicuro come genitore, cosa che lo metterà più a suo agio con te e a sua volta renderà più saldo il vostro reciproco attaccamento. 60

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La prima volta... di nuovo Quando finalmente ricomincerete a fare l’amore, dovresti aspettarti che le prime poche volte siano un periodo di tentativi di riscoperta per entrambi. Il suo corpo è cambiato e lei potrebbe rispondere in modo diverso rispetto a prima. Alcuni studi hanno dimostrato che, dopo il parto, le donne manifestano un interesse leggermente diminuito per la stimolazione vaginale e un maggiore interesse per la stimolazione del clitoride e dei seni. Inoltre, le donne che hanno sperimentato orgasmi multipli prima del parto sono meno propense ad averli o succederà meno frequentemente ora. Potrebbero anche essere preoccupate che fare sesso faccia male e tu possa aver paura della stessa cosa o che quei chili in più che lei non ha ancora perso interferiscano con il suo piacere (o il tuo). Vai piano, prendi le tue indicazioni da lei e molto tempo per abituarti di nuovo. I ricercatori sulla sessualità William Fisher e Janice Gray hanno scoperto che le mamme che allattano riprendono le loro vite sessuali prima delle donne che non allattano. Questo è un po’ strano, considerando che le madri che allattano producono livelli più bassi di ormoni ovarici, che sono responsabili della produzione di lubrificazione vaginale. Di conseguenza, se la tua partner sta allattando, la sua vagina potrebbe essere più secca di prima, rendendo doloroso il rapporto sessuale. Ovviamente, questo non significa che lei non sia eccitata da te; è semplicemente una condizione comune post parto. In situazioni come queste, un po’ di gel o altri lubrificanti da banco andranno bene. E mentre sei fuori a comprare il lubrificante, prendi alcune scatole di preservativi. Nonostante quello che potresti aver sentito sulle donne che non riescono a rimanere incinte durante il periodo in cui stanno allattando, allattare non significa contraccezione. Le mestruazioni della tua partner inizieranno probabilmente da tre a otto mesi dopo la nascita. Ma dal momento che l’ovulazione si verifica circa due settimane prima dell’inizio del ciclo, lei potrebbe non sapere che è di nuovo fertile finché non è troppo tardi. Quindi, a meno che non vogliate davvero due bambini con meno di un anno di distanza, prendete l’abitudine di usare qualche tipo di precauzione nel momento in cui fate sesso. I metodi di

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barriera (preservativi o diaframma) sono probabilmente migliori al momento. Ma chiedi alla tua partner di verificare con il suo ginecologo se alcuni dei contraccettivi orali sono sicuri durante l’allattamento. Infine, sii flessibile e paziente. Nelle prime sei settimane dopo il parto, solo il 34% delle coppie ha rapporti vaginali. Nel frattempo, circa il 74% dei partner di neomamme si masturba, secondo Sari van Anders, ricercatrice sull’intimità e sessualità all’Università del Michigan. genitali, non andate oltre. Farlo creerà solo tensione e diffidenza. - Cambia il tuo atteggiamento. Un sacco di uomini ha l’idea che ogni erezione debba risolversi in un’eiaculazione. Ma avere un orgasmo è l’unico modo per provare piacere? Non c’è una sola possibilità. A volte solo eccitarsi, e fermarsi lì subito, può essere piacevole. - Inizia ancora ad avere appuntamenti. No, non con qualcun’altra, con la tua partner. Avere una buona vita sessuale contribuisce certamente alla felicità della tua relazione, ma neanche il sesso più sfrenato, più sorprendente, la garantisce. Quindi assicurati di passare un po’ di tempo ogni giorno, anche se sono solo quindici minuti, per parlare di vita, lavoro, film che hai visto, libri che hai letto, politica, qualsiasi cosa. Ma non parlare di nulla che abbia a che fare con la tua bambina. - Chiedi e dai alla tua partner amore non sessuale (vedi pagina 88).

Non pronto per essere un padre Uno dei risultati più consolidati dei ricercatori è che quasi sempre i neopapà si sentono impreparati per il loro nuovo ruolo. Personalmente, sarei stato sorpreso se fosse altrimenti. Quando la maggior parte dei nostri padri ci ha cresciuto, un “buon padre” era anche “buon capofamiglia”. Sosteneva finanziariamente la sua famiglia, tagliava il prato, lavava la macchina e manteneva la disciplina in casa. Nessuno sembrava preoccuparsi se avesse mai passato molto tempo con i suoi figli; infatti, è stato scoraggiato dal farlo e gli è stato detto di lasciare i bambini a sua moglie, la “buona madre”. Il “buon padre” di ieri è ora diventato retroattivamente un mascalzone

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emotivamente distante e indifferente. E il “buon padre” di oggi, oltre a essere ancora un capofamiglia, è inaspettatamente una presenza reale, fisica ed emotiva nella vita dei suoi figli. Questo, in estrema sintesi, è esattamente ciò che vogliono i neopapà. La maggior parte di noi non ha l’intenzione di essere il papà che “aspetta-fino-a-che-tuo-padre-arrivaa-casa” e vuole essere più coinvolto con i suoi figli di quanto lo fossero i nostri stessi padri. Il problema è che non abbiamo avuto l’allenamento. La soluzione? Smettila di lamentarti ed entraci dentro. L’“istinto materno” con cui le donne sono presumibilmente nate è effettivamente acquisito sul campo. Ed è esattamente dove svilupperai il tuo “istinto paterno”. Se hai bisogno di un po’ di guida in più, pensa a iniziare un blog di papà e connettiti con altri padri nuovi e più esperti (vedi pagine 221-222 per ulteriori informazioni).

Confusione Se c’è una cosa che separò i miei primi mesi di paternità dagli anni seguenti furono le emozioni confuse e spesso conflittuali che provai: - Da un lato, avevo un senso di incredibile virilità, potere e orgoglio di aver creato una nuova vita. Dall’altro, mi sentivo spesso impotente quando non riuscivo a capire, e tanto meno a soddisfare, i bisogni della bambina. - Il più delle volte provavo il più potente tipo di amore per mia figlia. Ma a volte mi sentivo anche ambivalente. E una volta ogni tanto provavo una potente rabbia, quella che sembrava venire dal nulla, verso la stessa bambina. - Il più delle volte mi sentivo particolarmente vicino a mia moglie, specialmente quando desideravamo ammirare insieme le nostre figlie. Ma ogni tanto avevo il sospetto che amasse loro più di quanto non amasse me. Essendo posizioni confuse, molti uomini sentono che c’è qualcosa di sbagliato in loro. Ti stupiresti dal numero di domande che ricevo via e-mail o di persona, nei workshop che faccio con i padri, le quali iniziano con le stesse parole: “Sono io l’unico che si sente... ?”. Prima di andare a farti vedere in un ospedale psichiatrico, ci sono alcune cose che dovresti sapere. Primo, essere confusi non è anormale per niente. 92

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Se vuoi resistere, tutto ciò che devi fare è iniziare a chiedere ad alcuni degli altri neopapà che conosci se provano qualcuna delle stesse cose che provi tu. Probabilmente scoprirai che (a) hanno le stesse sensazioni che provi e (b) pensano anche che siano anormali. Questo pone la domanda: se quasi tutti pensano che sia anormale, allora non sta diventando normale? Se ciò non ti rassicurerà almeno un po’, forse lo farà questo: tale stato di confusione, insieme ai sospetti che lo accompagnano riguardo la tua salute mentale, di solito scomparirà entro la fine del terzo mese.

Paure, molte di loro La combinazione di sentirsi impreparati e confusi allo stesso tempo può spaventare e i primi mesi di paternità sono pieni di paure. Ecco alcune delle più comuni: - Paura di non riuscire a essere all’altezza delle tue aspettative. - Paura di non essere in grado di proteggere i tuoi figli dai pericoli fisici mentre crescono e si sviluppano. - Paura di non riuscire ad affrontare le responsabilità genitoriali più basilari: alimentazione, abbigliamento, guadagnare abbastanza soldi, affrontare le malattie della bambina. - Paura di non poter proteggere la bambina da alcuni degli orrori della vita moderna: povertà, guerra, malattia, distruzione dell’ambiente... - Paura semplicemente di non essere “pronti” per assumere il ruolo di padre. - Paura di prendere in braccio la bambina perché pensi che potresti farle del male. - Paura della tua rabbia verso di lei. - Paura di non essere in grado, o di non volere amarla abbastanza. - Paura di non mantenere il controllo (vedi pagine 94-95). - Paura di ripetere gli errori commessi dal proprio padre (vedi pagina 123). - Paura che se parli delle tue paure con la tua partner, lei le interpreterà male e penserà che non ami lei o la bambina. - Per i padri in campo militare, paura che se parti quando la tua bambina è piccola, lei non saprà chi sei quando torni o piangerà quando proverai a tenerla in braccio. SECONDO MESE

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Per alcune paure, come quella della povertà e della guerra o di non essere pronti, tu non puoi fare niente. Ma per altre puoi. Ad esempio, la paura di non essere in grado di gestire le piccole cose può essere superata con la pratica; anche la paura di far del male alla bambina può può essere superata impegnando più tempo a trasportarla, accarezzarla, sollevarla e tenerla in braccio, i bambini non sono così fragili come sembrano; i timori di restare in contatto con la tua bambina durante una campagna militare (o qualsiasi assenza prolungata) possono essere un po’ alleviati leggendo il mio libro The Military Father: A Hands-on Guide for Deployed Dads; e la paura di discutere le cose con la tua partner può essere affrontata (in una certa misura) facendo un respiro profondo e dicendole che cosa provi. Lei sta vivendo molte delle stesse tue cose e sarà sollevata dal fatto di non essere sola. Garantito. A prescindere dalle tue preoccupazioni, devi iniziare ammettendo a te stesso che esse esistono e ricordando che a volte tutti i neopapà hanno paura. Nel suo libro Fatherjournal, David Steinberg descrive eloquentemente il venire a patti con se stesso e le sue paure. “Stavo per essere il padre perfetto: amorevole, premuroso, nutriente, morbido... Stavo per farlo bene... Stasera mi accorgo di quanto sono spaventato. C’è così tanto da fare per questa piccola creatura che urla e si dimena e ha bisogno e non sa di cosa e conta su di me per capirlo... Devo accettare la mia paura, la mia riluttanza, il mio istinto di fuggire. Devo ricominciare da dove sono io, invece che da dove vorrebbe essere il modello di padre new-age”. Ti suona familiare?

Chi è il responsabile qui, dunque? È difficile ammetterlo, ma che ti piaccia o no, la tua bambina sta gestendo la tua vita. Lei piange, tu la prendi. Ha fame, le dai da mangiare. Riempie il pannolino, la cambi. Vuole giocare, giochi. Ha bisogno di un sonnellino, guidi intorno all’isolato dodici volte finché non si addormenta. Si sveglia nel bel mezzo della notte, anche tu ti svegli. Gli antichi rabbini del Talmud lo descrissero piuttosto bene. Il primo stadio della vita, essi dissero, “inizia nel primo anno dell’esistenza umana, quando il bambino giace come un re su un morbido divano, con numerosi assistenti su di lui, 94

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DIVENTATO PAPÀ


Niente panico Mettendo insieme i sentimenti di impreparazione, le paure e la confusione, l’esperienza di molti neopapà può essere travolgente. Sfortunatamente, alcuni uomini rispondono a questa agitazione scappando, emotivamente, fisicamente o entrambe le cose, dai loro bambini e dalle loro partner. Se ti senti incapace di affrontare le tue ansie e i tuoi sentimenti, non fuggire. Trova un padre più esperto sulla tua situazione e chiedigli di aiutarti a sistemare le cose (vedi pagine 221-222 per informazioni sui gruppi dei padri). Se non riesci a trovare un altro papà, parla con la tua partner. E se nessuna di queste alternative funziona, trova un buon terapeuta, preferibilmente con esperienza nel trattare le preoccupazioni degli uomini. Cosa più importante, ricorda che tutto ciò è assolutamente normale e che non sei l’unico ad affrontarlo. Esiste la possibilità di aiuto; devi solo trovarla. tutti pronti a servirlo e desiderosi di testimoniare il loro amore e attaccamento con baci e abbracci”. Questo sta succedendo nel programma della tua bambina, non nel tuo. Perdere il controllo è difficile per chiunque, ma è particolarmente sconcertante per gli uomini, che dovrebbero sapere tutto e padroneggiare sempre tutto. Potresti essere un ottimo venditore o negoziatore o un capo di una setta, ma la tua capacità di indirizzare gli adulti al tuo modo di pensare non funzionerà con un bambino. I bambini sono, quasi per definizione, irrazionali e per nulla interessati ai tuoi orari. In un batter d’occhio tua figlia capirà su cosa sei più rigido e impaziente e inizierà a premere i tuoi pulsanti. Quella passeggiata piacevole nel parco che hai programmato potrebbe essere interrotta quando lei andrà in panico e non smetterà di piangere per un cane che le ha leccato la mano. Oppure potresti finire a stare qualche ora in più a casa di amici per non svegliarla se si è addormentata o, se è sveglia, per non scombussolare il suo programma di sonnellino facendola addormentare in macchina sulla strada di casa. E proprio quando pensi di aver capito le sue abitudini e i trucchetti infallibili per convincerla o farla addormentare, lei cambia tutto. SECONDO MESE

95


INDICE Introduzione

5

Prima settimana Complimenti, sei un papĂ !

13

Primo mese Cominciare a conoscerti

55

Secondo mese Primi sorrisi

85

Terzo mese Che il gioco cominci

117

Quarto mese Nata per essere...

145

Quinto mese Lavoro e famiglia

173

Sesto mese Prendere confidenza

197

Settimo mese Un nuovo tipo di amore

217

Ottavo mese In moto perpetuo

237

Nono mese Le fondamenta dello sviluppo

253

Decimo mese Formare un’identitĂ

275

Undicesimo mese Aerei, treni e automobili

291


Dodicesimo mese Ecco, non era cosĂŹ male, vero?

309

Appendice Risorse Libri per bambini Curve di crescita

339 344 345

Bibliografia

349

Ringraziamenti

359

Indice analitico

361

378

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DIVENTATO PAPĂ€


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