1
2
DUPLOO
chiede uno spazio
3
4
Il Carattere Distruttivo L’incontro col Carattere Distruttivo può generare in noi uno choc e rappresenta una chances. Il carattere distruttivo crea spazio, fa pulizia, è giovane e sereno, fresco e riposato, non ha alcun modello e non si cura assolutamente di ciò che prenderà il posto di quel che è stato distrutto, ci sarà poi almeno per un attimo qualcosa che userà il posto lasciato vuoto, lo occuperà senza prenderne possesso. Il carattere distruttivo fa il suo lavoro evitando di essere creativo, cerca testimoni, è un segnale. Non gli importa di essere frainteso, anzi provoca che ciò avvenga. Il carattere distruttivo non lascia tracce nel mondo, sta fra le file dei tradizionalisti che tramandano la storia rendendola maneggevole, disponibile all’uso. E’ diffidente nel corso delle cose e ha fiducia di poter agire sul determinarsi degli eventi ed interrompere la visione lineare del tempo. Distrugge ciò che lo circonda con la forza del suo passaggio. Mi chiedo se possano esistere persone dal carattere distruttivo, poiché non riesco a ricordare nessun incontro della mia vita che possa totalmente rispecchiare queste caratteristiche. Penso invece di aver incontrato molte persone che ha tratti mostrano il suddetto carattere ma che in finale si dimostrano almeno in parte di essere costruttori. Forse si potrebbe dire che chiunque in certe situazioni può usare e mostrare il suo carattere distruttivo. W. Benjamin
5
6
“ Alle sette del mattino il mondo è ancora in ordine. ”
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
6 58
58
60 2
60
60 8
59 8
0
4
59 6
59
2 0
59
59
8 58
60 2
58
4
36" WATER LINE
60 0
6
6
60
8
0 59 9 2 4 5 59 9 6 5 8 59
4 60
60
60 4
2 60
60 8
58
5
60 6
DENSE TREES
60
6
60
4
61 0
0
60 8
60
4
61 0
58
61 2
59 8
4 61 61 68 61 62 0 62 2 62 4
2
61 6 4 611 6 62 8 62 0 2 62 4
61
59 6 62
59 4
62
62 4
8
6
62
62 62
62 0
6
62 4
62
59 0
4
8
58
58
OP
59 2
2
ST
4
2
62 0
61
6
6 61
61
8
62
6
0
62
2
62 8
62 4
62 6
21
8
61
62 6
61
61 8
22
23
24
25
26
“Lo spazio contemporaneo può essere descritto e interpretato attraverso la contrapposizione di due figure: l’arcipelago (lo spazio liscio dei flussi) e l’enclave (lo spazio dell’eccezione). Queste due figure convivono, ma la loro è una convivenza asimmetrica. Se da un lato vi è un’élite che gestisce lo spazio dei flussi, vivendo in un mondo arcipelago che percepisce come unico e privo di esterno, dall’altro la sospensione delle regole dell’arcipelago produce vuoti giuridici ed economici che fanno del sistema di enclave un buco nero, una zona d’ombra. L’arcipelago è un sistema di isole connesse, le enclave sono semplici isole. L’arcipelago può accogliere al proprio interno flussi legali e illegali, le enclave non hanno alcun tipo di collegamento, sono isolate da un potere che può essere esterno o interno a esse, subito o agito. Tra l’essere rinchiusi e rinchiudersi vi è una differenza sostanziale: è ciò che distingue un campo da una residenza di lusso.” Alessandro Petti, Arcipelaghi e enclave 27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
“Siamo tutti parte di una grande rivoluzione�
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
111
112
113
Ogni domanda, anche la peggiore, merita risposta.
114
Una cattiva domanda non merita risposta. Una buona domanda contiene giĂ in se stessa una traccia della risposta.
115
116
Caro Dani, come stai? Io sono a Venezia, in salotto, sul divano, con Cleo che sonnecchia qui a fianco… C’è ancora un po’ di sole che entra dalle finestre e me lo godo tutto! Ti scrivo perché è arrivato il momento di lavorare al nuovo progetto e questa mail farà parte del processo, nella speranza che tu abbia voglia di esserne coinvolto. Purtroppo credo che la distanza non ci aiuterà…o forse sì… Forse ti avevo già accennato in cosa consisterà questo lavoro, ma penso che insistere sulla forma scritta possa aiutare anche me, devo districare i pensieri perciò scrivere è essenziale. L’idea è di fare una serie di ritratti a delle persone scelte, miei coetanei, amici con cui condivido un percorso di vita e che come me non sanno dove questa strada ci porterà. Possiamo immaginarlo, possiamo avere degli obiettivi possiamo fidarci di una nostra proiezione fondata principalmente sul desiderio. È proprio la tensione del desiderio, dell’aspettativa che mi interessa. Vorrei creare un dialogo partendo da un carteggio scritto, orale, aperto a tutti i mezzi necessari al raggiungimento dell’ obiettivo finale: un ritratto “futuro” della persona scelta. Vorrei seguire ognuno tracciando delle linee per una visione che alla fine sarà un incontro tra la propria proiezione personale e la mia previsione futura su questa persona. È un percorso di scoperta dell’altro che sento la necessità di fare. O forse anche un dono agli altri e a me stessa. I regali sono sempre un’attenzione in più e un collante materiale di cui ormai non possiamo fare a meno. Insieme bisognerà scegliere un setting, abiti, luogo, oggetti, costruire quest’immagine come una scommessa che necessiterà prima o poi di una verifica. La richiesta che ti faccio per ora è di immaginare una professione, di interrogarti su come impiegare le tue capacità. Mi interessa sapere cosa pensi di tutto questo e forse può essere il primo passo per costruire il lavoro. In attesa di una risposta di mando un abbraccio forte. Fra
117
118
119
120
121
122
hated because of great qualities secret so sorry that i forgot secret secret we’re all bound to forget. i was worried i might be rude to you. so worried that i was. it’s a lie to serve the truth and i’m still guilty. i missed. s o be it. everywhere everything you ever touched. cutting in won’t do it. there’s nothing to it. you were sorry that i was alone so sorry that you run away. putting it on me but you already knew it.it never meant a thing. so be it. i can’t understand this at all.i can’t pronounce this at all. these are different matters these are uncertain feelings they should never be discussed hereso keep it to yourself.
123
124
125
126
127
128
129
130
131
132
133
134
disorder I’ve been waiting for a guide to come and take me by the hand, Could these sensations make me feel the pleasures of a normal man? These sensations barely interest me for another day, I’ve got the spirit, lose the feeling, take the shock away. It’s getting faster, moving faster now, it’s getting out of hand, On the tenth floor, down the back stairs, it’s a no man’s land, Lights are flashing, cars are crashing, getting frequent now, I’ve got the spirit, lose the feeling, let it out somehow. What means to you, what means to me, and we will meet again, I’m watching you, I’m watching her, I’lll take no pity from you friends, Who is right, who can tell, and who gives a damn right now, Until the spirit new sensation takes hold, then you know, Until the spirit new sensation takes hold, then you know, Until the spirit new sensation takes hold, then you know, I’ve got the spirit, but lose the feeling, I’ve got the spirit, but lose the feeling, Feeling, feeling, feeling, feeling, feeling, feeling, feeling.
135
136
137
138
139
140
141
142
143
144
145
146
147
148
149
150
151
152
153
154
Entre le désordre incontrôlé et l’ordre excessif d’Euclide, il y a désormais une nouvelle zone d’ordre fractal
155
156
157
158
159
160
161
162
163
164
165
166
167
168
169
170
171
172
Ho tutto in testa, ma non riesco a dirlo
173
174
175
176
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
91.ma Collettiva giovani
FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA
Fondazione Bevilacqua La Masa Comune di Venezia
aperto tutti i giorni dalle 12 alle 18 chiuso il martedĂŹ
palazzetto Tito Dorsoduro 2826, Venezia info@bevilacqualamasa.it www.bevilacqualamasa.it
61
Galleria di palazzetto Tito
9 dicembre 2007 13 gennaio 2008
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
“Tutto ció che era realmente vissuto si é allontanato in una rappresentazione”
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
l’arte non rappresenta l’arte é
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
“Da quella parte della mia teoria del piacere dove si mostra come degli oggetti veduti per metà, o con certi impedimenti ec. ci destino idee indefinite, si spiega perchè piaccia la luce del sole o della luna, veduta in luogo dov’essi non si vedano e non si scopra la sorgente della luce; un luogo solamente in parte illuminato da essa luce; il riflesso di detta luce, e i vari effetti materiali che ne derivano; il penetrare di detta luce in luoghi dov’ella divenga incerta e impedita, e non bene si distingua, come attraverso un canneto, in una selva, per li balconi socchiusi ec. ec.; la detta luce veduta in luogo oggetto ec. dov’ella non entri e non percota dirittamente, ma vi sia ribattuta e diffusa da qualche altro luogo od oggetto ec. dov’ella venga a battere; in un andito veduto al di dentro o al di fuori, e in una loggia parimente ec. quei luoghi dove la luce si confonde ec. ec. colle ombre, come sotto un portico, in una loggia elevata e pensile, fra le rupi e i burroni, in una valle, sui colli veduti dalla parte dell’ombra, in modo che ne sieno indorate le cime; il riflesso che produce p.e. un vetro colorato su quegli oggetti su cui si riflettono i raggi che passano per detto vetro; tutti quegli oggetti in somma che per diverse [1745]materiali e menome circostanze giungono alla nostra vista, udito ec. in modo incerto, mal distinto, imperfetto, incompleto, o fuor dell’ordinario ec. Per lo contrario la vista del sole o della luna in una campagna vasta ed aprica, e in un cielo aperto ec. è piacevole per la vastità della sensazione. Ed è pur piacevole per la ragione assegnata di sopra, la vista di un cielo diversamente sparso di nuvoletti, dove la luce del sole o della luna produca effetti variati, e indistinti, e non ordinari. ec. È piacevolissima e sentimentalissima la stessa luce veduta nelle città, dov’ella è frastagliata dalle ombre, dove lo scuro contrasta in molti luoghi col chiaro, dove la luce in molte parti degrada appoco appoco, come sui tetti, dove alcuni luoghi riposti nascondono la vista dell’astro luminoso ec. ec. A questo piacere contribuisce la varietà, l’incertezza, il non veder tutto, e il potersi perciò spaziare coll’immaginazione, riguardo a ciò che non si vede. Similmente dico dei simili effetti, che producono gli alberi, i filari, i colli, i pergolati, i casolari, [1746]i pagliai, le ineguaglianze del suolo ec. nelle campagne. Per lo contrario una vasta e tutta uguale pianura, dove la luce si spazi e diffonda senza diversità, nè ostacolo; dove l’occhio si perda ec. è pure piacevolissima, per l’idea indefinita in estensione, che deriva da tal veduta. Così un cielo senza nuvolo. Nel qual proposito osservo che il piacere della varietà e dell’incertezza prevale a quello dell’apparente infinità, e dell’immensa uniformità. E quindi un cielo variamente sparso di nuvoletti, è forse più piacevole di un cielo affatto puro; e la vista del cielo è forse meno piacevole di quella della terra, e delle campagne ec. perchè meno varia (ed anche meno simile a noi, meno propria di noi, meno appartenente alle cose nostre ec.) Infatti, ponetevi supino in modo che voi non vediate se non il cielo, separato dalla terra, voi proverete una sensazione molto meno piacevole che considerando una campagna, o considerando il cielo nella sua corrispondenza e relazione colla terra, ed unitamente ad essa in un medesimo punto di vista. È piacevolissima ancora, per le sopraddette [1747] cagioni la vista di una moltitudine innumerabile, come delle stelle, o di persone ec. un moto moltiplice, incerto, confuso, irregolare, disordinato, un ondeggiamento vago ec. che l’animo non possa determinare, nè concepire definitamente e distintamente ec. come quello di una folla, o di un gran numero di formiche, o del mare agitato ec. Similmente una moltitudine di suoni irregolarmente mescolati, e non distinguibili l’uno dall’altro ec. ec. ec.” 97
98
99
100
101
102
103
104
201
202
203
204
205
206
207
208
209
210
211
212
213
214
215
216
217
218
219
220
221
222
223
224
225
226
227
228
229
230
231
232
233
234
235
236
237
238
239
240
241
242
243
244
245
246
247
248
249
250
251
252
Analisi aree campione
Schemi residenze
Costruzione tipologia base
01: costruito 4% privato 16%
02: costruito 30% privato 15%
tipologia base Treviso
Planimet
area campione
nuove proporzioni: pubblico 50% costruito 25%
accessi
03: costruito 34% privato 36% schema iniziale distribuzione residenze
04: costruito 21% privato 38%
residenze unifamiliari
05: costruito 68% privato 4%
soleggiamento
utilizzo terrapieno quota +4 pubblica 06: costruito 41% privato 24%
spazio pubblico ridotto mq pubblico = 50% mq privato
07: costruito 26% privato 36%
spazio pubblico grande mq pubblico = mq privato
VILLAZZA
08: costruito 12% privato 36%
valori medi: costruito 30% privato 38%
schema distribuzione spazi pubblici
raccolta acque meteoriche
tipologia base progetto
siepi
TrasformabilitĂ
Analisi s
8:00
tipologia base
spazio privato condiviso
arbusti
spazio pubblico
uso residenziale
uso misto
uso altro
253
vegetazione privata
254
255
Schemi residenze
Planimetria residenze
Schema struttura standard
scala 1:200
Schema struttura
livello +4
area campione
accessi A
B
A
terra geotessuto drenaggio (10 cm) guaina impermeabilizzanre isolante termico (16 cm) barriera al vapore soleggiamento
massetto (6 cm) livello 0
solaio in lastre predalles base in calcestruzzo
pavimentazione interna(5 cm) massetto (6 cm) barriera al vapore
B isolante termico (4cm) intonaco (2 cm)
isolante termico (4cm) guaina impermeabile cemento (20 cm) massetto (6 cm)
strato impermeabile
raccolta acque meteoriche
vespaio
magrone (15 cm)
siepi
Analisi soleggiamento residenze
8:00
10:00
12:00
periodo estivo, periodo invernale
14:00
16:00
18:00 21 giugno
21 luglio
arbusti 21 agosto
256
21 dicembre
raccolta acque meteoriche
siepi
Analisi soleggiamento residenze
8:00
10:00
12:00
periodo estivo, periodo invernale
14:00
16:00
18:00 21 giugno
21 luglio
arbusti 21 agosto
21 dicembre
21 gennaio
vegetazione privata
21 febbraio
257
258
259
260
261
262
263
264
265
266
267
268
269
270
271
272
273
274
275
276
277
278
279
280
281
282
283
284
285
286
287
288
289
290
291
292
91.ma Collettiva giovani
FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA
Fondazione Bevilacqua La Masa Comune di Venezia
aperto tutti i giorni dalle 12 alle 18 chiuso il martedĂŹ
palazzetto Tito Dorsoduro 2826, Venezia info@bevilacqualamasa.it www.bevilacqualamasa.it
293
Galleria di palazzetto Tito
9 dicembre 2007 13 gennaio 2008
294
295
296
297
298
299
300
301
302
BODYSPACES WORKSHOP:
numero chiuso - iscrizione gratuita sino ad esaurimento posti 22-25 maggio
Adam Somlai-Fischer (aether architect)
CONFERENZE:
h. 17:30 Aula C Palazzo Badoer - ingresso libero 22 maggio
Daniele Puppi
23 maggio
24 maggio
Adam Somlai-Fischer
Ivano Gamelli
(aether architect)
INFO:
mail: bodyspaces@duploo.net - web: http://bodyspaces.duploo.net
iniziativa realizzata con il contributo del Senato degli studenti - IUAV
303
304
305
306
307
308
309
310
311
312
313
314
315
316
317
318
319
320
321
322
323
324
325
326
327
328
329
330
331
332
333
334
335
336
337
338
339
340
341
342
343
344
345
346
347
348
349
350
351
Opera 2008
Opera 2008
11 Novembre - 20 Dicembre 2008 15:00 - 20:00 (chiuso il martedĂŹ) Palazzetto Tito
11 Novembre - 20 Dicembre 2008 15:00 - 20:00 (chiuso il martedĂŹ) Palazzetto Tito
Altre informazioni???
Altre informazioni???
Artisti degli atelier della Fondazione Bevilacqua La Masa
Artisti degli atelier della Fondazione Bevilacqua La Masa
352
Opera 2008
Artisti degli atelier della Fondazione Bevilacqua La Masa 11 Novembre - 20 Dicembre 2008 15:00 - 20:00 (chiuso il martedĂŹ) Palazzetto Tito Altre informazioni???
353
354
355
356
357
358
359
360
361
362
363
364
365
366
367
368
369
370
371
372
373
374
375
376
377
378
379
380
381
382
383
384
385
386
387
388
389
390
391
392
393
394
395
396
397
398
399
400
401
402
403
404
405
406
407
408
409
410
411
412
“La venerazione del passato conduce a un pessimismo ingiustificato sul presente e impedisce di capire che l’avvenire non è già più quello che era...” Paul Valéry
413
414
415
416
417
418
419
420
421
422
423
424
425
426
427
428
429
430
431
432
433
434
435
436
“Il coraggio delle cinque di mattina”
437
438
439
440
“Bisogna giudicare come massimo risultato non ciò che si è già realizzato, bensì ciò che si potrà realizzare in futuro. Diversamente è proprio inutile lavorare.”
441
442
443
444
DUPLOO
chiede uno spazio Francesca Colussi Daniele Franzi Edmondo Larghi Brando Posocco info@duploo.net
445
446