Photochrom, the Art of Colours - Nederland I - Olanda I

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Pseudocatalogo # 11

Photochrom, l’arte del colore - Olanda I Antiche fotografie originali a colori da processo fotolitografico, 1880 ca nella collezione Schiavo - Febbrari A cura di Gabriele Chiesa. 15 gennaio - 6 febbraio 2022

Museo Nazionale della Fotografia Cinefotoclub Brescia

Orari di apertura: martedì, mercoledì, giovedì dalle 9 alle 12 sabato e domenica dalle 16 alle 19 Ingresso visitatori da Contrada del Carmine 2F, accanto alla chiesa del Carmine Segreteria: Via San Faustino, 11/d - 25122 Brescia (Italia) Tel. Email: Web site:

03049137 museobrescia@museobrescia.net https://www.museobrescia.net/it/

Impaginazione, grafica e testi di Gabriele Chiesa. Museo Nazionale della Fotografia di Brescia, 13 novembre 2021.

Opera in Licenza Crreative Commons Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo Stesso Modo 4.0 Internazionale https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0/deed.it


Presentazione

Presentazione Il museo Il Museo Nazionale della Fotografia – Brescia è espressione del Cinefotoclub di Brescia, nato nel 1953. I materiali raccolti nelle sale espositive raccontano la storia della fotografia e del cinema, dagli albori dell’invenzione ad oggi, attraverso apparecchiature fotografiche e cinematografiche, materiali storici, originali fotografici ed accessori, iniziando dai primi esperimenti fino ai giorni nostri. Nelle due sale mostre del Museo si susseguono ogni mese esposizioni dedicate alla produzione di autori nazionali e internazionali. Dal 2013 inoltre è stata creata la sezione espositiva “La mostra nel cassetto”, uno spazio espositivo che accoglie e rende fruibili al pubblico alcune fotografie conservate nell’immenso archivio del Museo. Nel corso degli anni si è aggiunta la sezione “Spazio Soci”, dedicata a piccole mostre personali. Dal 2020 una sezione espositiva è dedicata alla storia dei processi fotografici ed agli artisti visuali che si esprimono attraverso la reintepretazione dei processi analogioci storici. La Biblioteca foto-cinematografica permette la consultazione di circa 8.000 volumi di argomento fotografico e cinematografico. Il Museo custodisce importanti fondi fotografici storici che si arricchiscono progressivamente di stampe, lastre e pellicole, grazie ad acquisizioni e donazioni di archivi privati e di prestigiosi studi fotografici. L’ingresso al Museo è libero e gratuito. Sito web del museo, con tutte le informazioni, contatto, n. di telefono e gli orari di apertura: https://www.museobrescia.net/it/ facebook: https://www.facebook.com/MuseoFotografiaBrescia youtube: https://www.youtube.com/c/MuseobresciaNet

La mostra La mostra “Photochrom, l’arte del colore - Olanda I”, antiche fotografie originali a colori da processo fotolitografico, 1880 ca nella collezione Schiavo - Febbrari, a cura di Gabriele Chiesa, si è svolta dal 15 gennaio 2022 al 6 febbraio 2022 presso il Museo Nazionale della Fotografia Cinefotoclub Brescia. L’esposizione ha presentato una prima selezione di stampe Photochrom relative all’Olanda, per questo motivo la mostra è stata denominata “Olanda I”. L’idea è quella di proporre negli anni successivi altre esposizioni. Sono pertanto previste “Olanda I” e “La Russia degli Zar”.

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Il processo Photochrom

Il processo Photochrom La fotografia colorizzata, prima della fotografia a colori La fotocromia, conosciuta anche come processo Aäc, Fotochrom, Photochrome e più comunemente con la denominazione Photochrom, è una tecnica di fotoincisione che consente di ottenere stampe a colori da matrice fotolitografica. La ripresa originaria è effettuata con una lastra o pellicola in bianco e nero. La successiva lavorazione consente di ottenere, con varie lastre che imprimono ciascuna un singolo colore, un’immagine a colori. Il procedimento è sostanzialmente fotolitografico e comporta l’impiego di pigmenti di colori diversi e di varie lastre di selezione colore, fino a sedici. Dal momento che le tinte non si ricavano da un’impressione in tricromia, che impiega solo i colori fondamentali ciano, magenta, giallo o in quadricromia con l’aggiunta del nero (CMYK), è possibile utilizzare singoli pigmenti puri che permetto di imprimere colori molto particolari come l’oro. L’impressione a registro con matrici applicate in sequenza è simile alla tecnica della cromolitografia. Il fotografo doveva prendere accuratamente nota delle tinte presenti nella scena reale che riprendeva, in modo da rendere possibile la corretta resa del colore che veniva poi realizzato a mano con gel colorati sulle differenti matrici. In buona sostanza si trattava di stampare immagini fotografiche colorizzate. Il processo fu inventato negli anni 1880 da Hans Jakob Schmid (1856-1924), un impiegato della compagnia svizzera Orell Gessner Füssli, un’impresa di stampe la cui storia risale al XVI secolo. La Füssli fondò la società per azioni Photochrom Zürich, la cui sezione commerciale assunse in seguito il nome di Photoglob Zürich. Queste due aziende sono tutt’oggi attive. Il processo fu concesso in licenza ad altre società attive in tutto il mondo, tra queste la statunitense Detroit Photographic Company e la londinese Photochrom Company. Il processo ebbe ampio successo e diffusione dagli anni 1890 fino all’affermarsi della stampa offset a colori, verso la metà del Novecento. Il procedimento offre un singolare riferimento storico con le origini della fotografia perché sfrutta la fotosensibilità del bitume raffinato. Joseph Nicéphore Niépce impiegò infatti il bitume di Giudea per ottenere quella che generalmente viene considerata la prima fotografia della storia. Sulla lastra viene steso con un sottile strato di bitume purificato in soluzione di benzene. Il negativo fotografico viene pressato dal lato emulsione contro lo strato bitumato fotosensibile. L’esposizione va fatta alla luce ultravioletta. Alla luce del giorno, in estate, possono bastare dieci minuti, mentre in inverno le radiazioni sono molto più deboli ed è richiesta una posa anche di diverse ore. Il lavaggio in trementina rimuove il bitume che ha subito un minore indurimento perché più o meno schermato dalla luce ultravioletta. In seguito si procede al ritocco della scala tonale, a seconda dei colori che verranno impiegati. Il bitume è lipofilo, riesce cioè a trattenere gli inchiostri a base grassa, esattamente come accade nel processo di stampa litografico. Ogni tinta richiede una diversa lastra di selezione che verrà inchiostrata ed impressa separatamente ed a registro. I pigmenti impiegati dal procedimento sono particolarmente stabili nel tempo, come si può osservare dalla qualità che ancora oggi le stampe Photochrom conservano.


L’arte del colore - Olanda I

Sebbene l’esposizione sia dedicata a stampe Photochrom che hanno per soggetto l’Olanda, la mostra si apre con un omaggio all’Italia. La stampa Photocrome qui riprodotta raffigura il Castello del Valentino, antica residenza sabauda situata nell’omonimo parco sulle rive del fiume Po, a Torino.

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Il processo Photochrom

Lattaia fiamminga. Photochrom 6434, Olanda.


L’arte del colore - Olanda I

Dordrecht, segherie a Noordendijk, Olanda Meridionale. Photochrom 8462. Dordrecht, Houtzaagmolen aan den Noordendijk.

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Il processo Photochrom

Veduta presa da Rijnsburgerburg, Leida. Photochrom 6137. Vue prise du Rijnsburgerburg, Leyden.


L’arte del colore - Olanda I

Rotterdam. Delft’sche Vaart. Photochrom 8487. Olanda.

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Il processo Photochrom

Utrecht. Canale Oude Gracht. Photochrom 6073. Oude Gracht Viebrug.


L’arte del colore - Olanda I

Nijmegen. Nimega. Mercato Grande. Photochrom 6105. Nijmegen Groote Mark.

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Il processo Photochrom

Scheveningen, L’Aia: il Kursaal. Photochrom 6147. Scheveningen, vue sur la plage.


L’arte del colore - Olanda I

Scheveningen. La spiaggia della città dell’Aia. Photochrom 8738. Scheveningen. Strangzedicht III.

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Il processo Photochrom

Utrecht. Chiusa. Photochrom 6075. Utrecht. Weerd - Barriere.


L’arte del colore - Olanda I

Amsterdam. Mercato Nuovo. Photochrom 8466. Nieuwmarkt en Waag.

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Il processo Photochrom

L’Aia. Cortile interno del Parlamento. Photochrom 6139. La Haye. Binnenhof.


L’arte del colore - Olanda I

Amsterdam. La barriera di Groenenburg. Photochrom 6071. Amsterdam. De Groenenburg Wal.

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Il processo Photochrom

Amsterdam . Voor Burgwal e chiesa di San Nicola. Photochrom 8464. Amsterdam. Voorburgwal & St. Nicolaaskeerk.


L’arte del colore - Olanda I

Amsterdam. Chiesa di San Nicola. Photochrom 6103. Amsterdam. St. Nicolaaskeerk.

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Il processo Photochrom

Amsterdam. Torre della Zecca. Photochrom 6067. Munttoren.


L’arte del colore - Olanda I

Amsterdam. La piazza con il Palazzo e la chiesa. Photochrom 6104. Amsterdam. Dam Paleis & Kerk.

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Il processo Photochrom

Dordrecht. Dam e Maashaven. Olanda. Photochrom 8656. Dordrecht. Dam & Maashaven.


L’arte del colore - Olanda I

Leida. Borsa dei Grani. Photochrom 6136. Leiden. Bourse des Grains.

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Il processo Photochrom

Rotterdam. Banchina spagnola. Photochrom 8485. Rotterdam. Spaansche Kade.


L’arte del colore - Olanda I

L’Aia. Canale Wyver. Photochrom 6142. La Haye. Wyver.

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Il processo Photochrom

Amsterdam., Museo Statale Rijsk. Photochrom 6100. La Haye. Rijksmuseum.


L’arte del colore - Olanda I

Rotterdam. Mercato del pesce. Photochrom 8484. Rotterdam. Vischmarkt.

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Il processo Photochrom

Rotterdam. Il Porto. Photochrom 6149. Rotterdam. Le Port.


L’arte del colore - Olanda I

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Dordrecht, Porto di Voorstraat. Photochrom 8461. Dordrecht, Voorstraatshaven. Olanda.



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