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Cosa sono i 17 Goal dell’Agenda 2030 e a che punto siamo con la loro realizzazione
di Chiara Bastianelli
L’Agenda 2030 è un programma globale adottato dall’Assemblea Generale dell’ONU nel settembre 2015, che definisce 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, in breve SDGs, che i 193 paesi firmatari si sono impegnati a raggiungere entro il 2030. I traguardi si articolano su numerosi temi riconducibili a quattro grandi macro-cate- gorie: ambientale, economica, istituzionale e sociale.
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L’emergenza pandemica mondiale, il conflitto russo-ucraino e la crisi energetica hanno messo in difficoltà il percorso portato avanti dai singoli Paesi, con particolari criticità riscontrate nell’area europea. Sebbene rallentato, l’impegno verso il progetto è tuttora prioritario per i Governi che stanno mettendo in atto politiche strategiche per andare incontro agli obiettivi di varia natura. L’Agenda 2030 rappresenta la volontà globale di un futuro sostenibile per l’intera umanità, a cui i paesi non intendono venir meno.
L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
In Italia, in seguito alla sottoscrizione dell’Agenda 2030, è stata creata l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), un’iniziativa che mira a rafforzare la collaborazione tra attori pubblici e privati del Bel Paese al fine di promuovere la realizzazione degli SDGs. L’ASviS riunisce organizzazioni non governative, imprese, rappresentanti del mondo accademico e istituzioni pubbliche con lo scopo di lavorare sinergicamente insieme e promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
L’Alleanza ha un duplice obiettivo principale: la sensibilizzare dell’opinione pubblica, anche attraverso report annuali sullo stato di avanzamento dei lavori e l’influenza verso le politiche pubbliche, al fine di coadiuvare l’azione governativa nel conseguimento degli SDGs in Italia.
L’Agenda 2030 in Europa e in Italia
Gli obiettivi coprono una vasta gamma di temi, tra cui povertà, fame, salute, istruzione, gender equality, acqua pulita, energia rinnovabile, lavoro dignitoso, crescita economica, riduzione delle disuguaglianze, pace, giustizia e partnership mondiali. Osservando i dati sul lungo periodo, in particolare nel decennio tra il 2010 e il 2020, l’Unione Europea mostra un miglioramento per 11 dei 17 obiettivi posti dall’Agenda 2030. Questo trend positivo, però, cambia osservando gli ultimi anni: nel breve periodo solo tre obiettivi subiscono cambiamenti positivi. Rispetto all’andamento europeo, l’Italia si pone leggermente al di sotto della media: nel lungo periodo la Penisola migliora solo su otto indicatori e su due per quanto riguarda il breve.
Non mancano tuttavia degli risultati che lasciano intravedere segnali di ripartenza e determinazione nel rispettare l’impegno internazionale. Ad esempio, nel 2022 la Costituzione italiana ha accolto con la modifica dell’articolo 9 e dell’articolo 41, i principi di tutela dell’ambiente, di so- stenibilità e di biodiversità nel rispetto dei diritti delle generazioni future e nello svolgimento delle attività economiche, sia pubbliche che private. La modifica costituzionale ha goduto di un appoggio trasversale a tutto il Parlamento italiano, rendendo tangibile l’impegno del Bel Paese e dimostrando uno spirito coeso e costruttivo da parte della politica, schierata all’unanimità a favore dell’Agenda 2030.
Oltre a questo, analizzando il trend degli ultimi cinque anni, si evidenziano alcuni obiettivi quantitativi nazionali che riportano un progresso significativo. È il caso della destinazione del 25% della superficie agricola alle coltivazioni biologiche per quanto riguarda il tema ambientale. Riguardo alla dimensione economica si registra un trend positivo sulla garanzia dell’accesso a internet tramite rete Gigabit a tutte le famiglie italiane e sul raggiungimento del 60% nel tasso di riciclaggio dei rifiuti. Lato istituzioni: nessun obiettivo ha registrato miglioramenti importanti, se non parzialmente quello dell’eliminazione del sovraffollamento degli istituti di pena. Infine, sul fronte sociale, sono ben tre i target potenziati: la diminuzione al 16% delle persone a rischio povertà, la riduzione al 9% dell’abbandono scolastico e il raggiungimento di almeno un bambino su tre con i servizi rivolti alla prima infanzia.
L’impegno per i prossimi sette anni
La pandemia e la crisi economica hanno rallentato la progres- sione dei Paesi verso lo sviluppo sostenibile ma hanno anche portato un aiuto proveniente dalle politiche comunitarie comuni, come il PNRR. L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile si è adoperata per redigere un testo da sottoporre alle forze politiche, che accompagni il Paese al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Le proposte sono sintetizzabili in tre linee guida principali da seguire nei prossimi cinque anni: il rispetto degli accordi del PNRR e dei relativi investimenti a favore della sostenibilità sociale, economica e ambientale del Paese; l’attuazione di una corretta transizione ecologica sul tema centrale della gestione delle emissioni, dei rifiuti e dell’economia circolare e l’impegno progressivo per il conseguimento dei target dell’Agenda 2030. Tra questi, particolare riguardo andrebbe riservato al Green Deal europeo, alla lotta alla povertà e alle diseguaglianze, al lavoro dignitoso e alla solidità delle istituzioni.