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Infortuni sul lavoro in calo ma c’è ancora molto da fare

di Giacomo Capodivento

Quello delle morti e degli infortuni sul lavoro non è un problema solo italiano: nel 2020, in Europa si stima una media di decessi sul lavoro di 1,7 per ogni centomila lavoratori, in Italia di 2,2 contro i 3,5 della Francia. Bisogna precisare che i dati Eurostat, l’istituto statistico europeo, non tengono conto degli infortuni in itinere, o di quelli che determinano lesioni intenzionalmente auto-procurate o dovuti esclusivamente a cause mediche, come infarto cardiaco o ictus. Al contrario, l’Istituto nazionale assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) considera anche quegli eventi che si manifestano lungo il tragitto per tornare o recarsi sul posto di lavoro, an- che quanto imputabili al lavoratore stesso.

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L’impatto della pandemia

Il biennio segnato dall’emergenza del Coronavirus ha avuto un impatto decisivo sul mondo del lavoro: il confronto tra il 2020 e il 2019 risente principalmente di alcuni fattori che hanno fortemente condizionato l’andamento infortunistico dell’anno scorso. La sospensione delle attività produttive, la chiusura delle scuole, la faticosa ripresa dell’ordinaria attività di produzione post-lockdown «si sono tuttavia rivelati determinanti solo per il calo delle denunce di infortunio in complesso e l’inclusione - si legge sempre nel report - a partire dalla ri-

Rielaborazione dei dati forniti dalle relazioni annuali INAIL dal 2008 al 2021 levazione del marzo 2020», e ciò nonostante il contagio da COVID-19, avvenuto sul posto di lavoro e in occasione dello svolgimento di attività lavorativa, fosse stato equiparato agli infortuni sul lavoro dall’art. 42 del Decreto Legislativo n. 18 del 2020.

Se il confronto tra gli anni 2020 e 2021 venisse fatto al netto dei casi di contagio da Covid-19, si evidenzierebbe nel 2021 un in- cremento delle denunce in complesso ancora più forte, mentre per i casi mortali sarebbe possibile notare una crescita. I casi di contagio da Covid-19 rappresentano quasi una denuncia ogni quattro infortuni nel 2020, mentre sono una ogni tredici nel 2021. Per i decessi, le quote dei casi Covid-19 sono state, rispettivamente, una su tre nel 2020 e una su sette nel 2021. Dunque, circa un terzo dei morti sul lavoro è da attribuire a infezioni da Covid.

Il 2021, anno della ripresa dopo il biennio 2019-2020, ricorda quanto già accaduto una decina di anni fa, nel 2010, quando l’incremento degli infortuni mortali corrispondeva alla risalita dell’economia dopo la grave crisi globale del 2007-2008.

Cosa ha cambiato l’introduzione del Testo Unico

Mentre sono calati gli incidenti sul lavoro, sulle morti ancora non ci siamo. Se analizziamo la tendenza relativa alle denunce

Mentre sono calati gli incidenti sul lavoro, sulle morti ancora non ci siamo.

L’andamento della curva presenta un calo per il numero di denunce relativo agli infortuni sul lavoro: si passa da quasi 965mila nel 2018 a 564mila nel 2021 di infortuni sul lavoro anche fatali, si può verificare che dal 2010 al 2021 c’è stata un’iniziale decrescita che si è assestata nel corso del tempo. A seguito dell’introduzione del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (D.lgs. 9 Aprile 2008, n.81, recentemente revisionato), infortuni, letali e non, decrescono nella fase iniziale del decennio, ma con un andamento diverso per ciascuna delle situazioni analizzate. Per quanto riguarda la denuncia di infortuni la tendenza è più marcata, rispetto alle morti per cui si assiste a una decrescita meno decisa e meno costante.

L’andamento della curva presenta un calo per il numero di denunce relativo agli infortuni sul lavoro: si passa da quasi

965mila nel 2018 a 564mila nel 2021. Diversa è la situazione relativa agli incidenti fatali: rispetto ai 1624 morti del 2008, nel periodo compreso tra il 2010 e il 2011 le morti sul lavoro oscillano tra i 1200 e i 1300 casi. Un dato che, fatta eccezione per il biennio della pandemia, presenta dei margini di miglioramento. La prima causa di morte sul lavoro sono gli incidenti stradali, sia che siano avvenuti durante il lavoro, sia che siano avvenuti in itinere.

Ad ogni modo, i numeri sono ancora troppo alti per sottovalutarli. Gli aiuti possono derivare sia dalle istituzioni, ma anche dall’ impiego di tecnologie migliorative della sicurezza per dipendenti e ambienti di lavoro.

Il Covid ha portato alla ribalta il tema della sicurezza per il funzionamento della nostra società

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