Caccia Passione - Febbraio 2013

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ANNO II nr. 2 - febbraio 2013

caccia passione Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

Stanziale:

• La lepre, allevarla in recinto

Migratoria:

• Caccia alle marzaiole in Montenegro

Cani da caccia:

• La scelta della muta da seguita al cinghiale

Caccia al cervo armi e calibri per il Re delle foreste


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ANNO II nr. 2 - febbraio 2013

caccia passione Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

in copertina Caccia al cervo

armi e calibri per il Re delle foreste

Stanziale:

• La lepre, allevarla in recinto

Migratoria:

• Caccia alle marzaiole in Montenegro

Cani da caccia:

• La scelta della muta da seguita al cinghiale

Caccia al cervo armi e calibri per il Re delle foreste

Alcuni tipi di caccia ci riportano a tempi molto remoti in cui l’uomo cacciava grandi animali per procacciare sufficiente nutrimento a se stesso e a tutta la sua famiglia. Tra queste, un affascinante esempio è quello della caccia agli ungulati ed in particolare al cervo.

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sommario Pg 6 News venatorie

16 Stanziale:

La lepre, allevarla in recinto

pierfilippo meloni

Pg 10 Eventi: Hunting Show e Pescare Show 2013:

Giovanni Di Maio

Pg 16 S tanziale: La lepre, allevarla in recinto

26 Migratoria:

Caccia alle marzaiole in Montenegro

Claudia Zedda

Pg 22 C accia e cacciatori: Si chiude la stagione venatoria CNCN E FACE ITALIA Pg 24 M igratoria: Caccia marzaiole in Montenegro

30 Armi:

La sicurezza del fucile da caccia

Caccia Passione 2

alle

kalaris

Pg 30 A rmi: La sicurezza del fucile da caccia

Rosalba Mancuso


Pg 66 Ottiche: Il nuovissimo EL 32 swarovision, meccanica e design

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Pg 68 Accessori per la caccia

Ungulati: Caccia al cervo, armi e calibri per il re delle foreste

Domenico Mansueto

Pg 70 Veterinaria: Leishmaniosi canina, il vaccino

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Anno II Nr. 2

www.cacciapassione.com Pg 36 Ungulatii: Caccia al cervo, armi e calibri per il Re delle foreste

44 Cani da caccia:

la scelta della muta da seguita al cinghiale

Giovanni Di Maio

Pg 44 Cani da caccia: la scelta della muta da seguita al cinghiale

kalaris

Pg 50 Fucili da caccia: Beretta Giubileo, il sovrapposto più amato dai cacciatori italiani Rosalba Mancuso

50 Fucili da caccia: Beretta Giubileo, il

sovrapposto più amato dagli italiani

Pg 56 Munizioni: cartucce da olimpiadi, RC4 Champion excellence Diego Mastroberardino Pg 60 Racconti venatori: ricordi d’altri tempi di caccia ai tordi in calabria Riccardo Turi

36 Munizioni:

Cartucce da olimpiadi, RC4 Champion excellence Caccia Passione 3


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Torretta Balistica con meccanismo di blocco: acquisizione precisa del bersaglio a lungo raggio


Editoriale un’altra stagione venatoria è giunta al termine Cari amici, Un’altra stagione venatoria, salvo alcune eccezioni, è ormai giunta al termine, e come sempre è stata oggetto di polemiche da parte delle variopinte sigle anticaccia, che pur di attirare l’attenzione, non hanno esitato a strumentalizzare, ignobilmente, i tristi eventi che purtroppo sono accaduti. È ovviamente inutile ribattere alle loro accuse ricordando che ci sono altre attività, sportive ma anche di compimento quotidiano che hanno, dati alla mano, un tasso d’incidentalità molto più elevato dell’esercizio venatorio, ma da quell’orecchio…

non ci sentono mai! Non vogliamo scendere al loro livello di polemica propagandistica e soprattutto, come Cacciatori, non è nostra intenzione nasconderci. Siamo consapevoli che ci sono individui che, pur avendo una licenza di caccia, non si comportano responsabilmente, e con il loro atteggiamento deprecabile, non solo discreditano la categoria, ma soprattutto possono mettere a rischio l’incolumità delle persone causando incidenti. Non possiamo tollerare insegnamenti e morali da nessuno, dobbiamo essere noi stessi a intervenire affinché queste persone vengano educate e ricondotte all’interno di una logica comportamentale rispettosa delle regole e di quell’educazione venatoria che, tramandata di padre in figlio, è diventata parte integrante del nostro bagaglio culturale. FACE Italia e CNCN, tra gli altri, stanno già operando congiuntamente in questa direzione, promuovendo, con esito positivo, iniziative legate alla sicurezza e alla formazione continua dei cacciatori. Il successo di questa iniziativa, come di altre, è nella collaborazione, nel lavorare insieme. Dobbiamo essere uniti, avere una sola voce, grande e appassionata, per la difesa del diritto di vivere con serenità, gioia e rispetto la nostra passione. Troppo spesso apparenti divisioni ci hanno fatto sembrare deboli e poco determinati, e hanno lasciato spazio ai nostri detrattori che hanno fornito alle nuove generazioni una visione distorta e faziosa della figura del cacciatore. Anche noi, dalle pagine della nostra rivista, vogliamo contribuire a dare una visione di unicità, compattezza e serietà del settore. È per questo motivo che abbiamo deciso di promuovere un’iniziativa diversa, in controtendenza rispetto alla consuetudine giornalistica. Ogni mese l’articolo di fondo della rivista sarà affidato a un rappresentante di uno dei diversi settori della caccia: associazionismo, fabbriche d’armi, tour operator, produttori di accessori, allevatori ecc.. Un modo per cercare di dare un segnale concreto, per far capire che il mondo venatorio è composto da tanti attori protagonisti, seri e rispettabili, certamente concorrenti, ma che sanno lavorare tutti insieme per il raggiungimento di un traguardo comune: la difesa della Caccia e dei suoi valori sani e autentici che abbiamo come obbligo morale di far comprendere alle generazioni future! Pierfilippo Meloni


FACE Italia e CNCN: Calendari Venatori e ricorsi al Tar Sui Calendari Venatori e ricorsi al Tar dagli ambientalisti, Wwf in primis, disinformazione e propaganda.

M

Lazio ha rigettato il ricorso sul calendario venatorio di questa stagione e che la sentenza riguardante quello della precedente stagione ha motivatamente e definitivamente rigettato il ricorso dimostrandone l’infondatezza. Oppure che in qualche caso, vedi l’Umbria, sono state reintrodotte specie come la moretta, il cui prelievo era stato in un primo tempo sospeso per un ricorso dimostratosi anche questa volta infondato. Ma si evita anche di dire che alcune ordinanze a loro favorevoli, come nel caso della Liguria, sono dovute solo a vizi formali di motivazioni e non per avere disatteso norme europee o leggi italiane. È bene ricordare infatti che nessuna Regione italiana ha violato nella stesura dei calendari venatori alcuna norma europea. Per questo, il WWF farebbe bene ad evitare di diramare comunicati che affrontano genericamente e senza i necessari approfondimenti argomenti complessi col solo risultato di ingenerare in chi legge confusione. A meno che – e purtroppo temiamo anche questo sia il caso – l’unica cosa che si cerca non sia una vetrina da cui fare disinformazione.

olta confusione e le consuete esagerazioni nel comunicato diffuso oggi dal WWF secondo il quale sarebbero 11 le regioni bocciate dal Tar in materia di caccia a seguito dei ricorsi ai Tribunali Amministrativi Regionali da parte della stessa associazione ambientalista durante la stagione venatoria appena conclusa. Le cose non stanno proprio come si vorrebbe far credere e di fronte a numerosi ricorsi ambientalisti, spesso strumentali e volti solo a cercare di ottenere sospensive per “guadagnare tempo” facendo perdere giorni di caccia legittimi ai praticanti, la risposta dei Tar o del Consiglio di Stato è andata proprio in direzione opposta a quella da loro auspicata. Il WWF ad esempio cita il Veneto, ma si guarda bene dal dire che tutti i ricorsi presentati contro preaperture, date di chiusura e specie cacciabili sono stati rigettati. Oppure che l’ordinanza del Tar Ufficio stampa CNCN

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News venatorie Assoarmieri: accordo con Beretta e Fiocchi Assoarmieri ha stipulato un accordo con la Beretta e la Fiocchi che permetterà agli armieri di usufruire di convenzioni particolari.

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o p o l’accordo con la Fabbrica d’armi Pietro Beretta, attraverso la produzione limitata di 600 pistole F98 con logo Assoarmieri, il cui acquisto vantaggioso permette agli armieri di vedersi pagata interamente la quota associativa per l’anno 2013, Antonio Bana, Presidente di Assoarmieri, ha sottoscritto una nuova convenzione con la Fiocchi munizioni e attivato una copertura assicurativa con la società DAS, compagnia leader in Europa, a favore degli armieri. Infatti, nell’ambito del programma di collaborazione con l’industria, volta a migliorare l’efficacia e l’efficienza del canale distributivo, Fiocchi munizioni e Assoarmieri hanno siglato un accordo che prevede un’esclusiva proposta commerciale a condizioni particolarmente vantaggiose riservate agli associati e agli associandi. Aderendo alla promozione commerciale promossa dalla Fiocchi, ai soci Assoarmieri, per l’anno 2013 e con decorrenza dal 1 gennaio, sarà offerta gratuitamente la copertura assicurativa legale. La convenzione garantisce la copertura del-

la quota associativa destinata al pagamento della polizza assicurativa contro i rischi delle spese di difesa legale per eventuali procedimenti a carico dell’armiere e della propria armeria di natura penale, amministrativa e civile. L’associato potrà usufruire gratuitamente di alcuni vantaggi: il servizio di consulenza tecnica specializzata in materia di armi ed esplosivi, una card di accesso gratuito per EXA 2013, l’iscrizione gratuita al sito di Assoarmieri, condizioni esclusive per l’acquisto del software di gestione per le armerie, l’abbonamento a riviste specializzate di settore come Armi e Tiro. Per accedere alla proposta Fiocchi-Assoarmieri-Das e Beretta-Assoarmieri, l’armiere dovrà mettersi in contatto sia con l’agente vendita Fiocchi e/o Beretta e, nel caso volesse anticipare i tempi, l’associato può comunicare direttamente alla Segreteria Assoarmieri (tel.02/7750266) oppure direttamente a Fiocchi, Beretta o Das. Per ogni ulteriore informazione e approfondimento potete visitare il sito: assoarmieri.it o telefonare direttamente alla Segreteria organizzativa. Assicuratevi, proteggete le vostre armerie, proteggete il vostro lavoro e il vostro futuro insieme ad Assoarmieri. Il Presidente Antonio Bana Caccia Passione 7


ANUU: Progetto Svernanti, concluso il 17^ anno di rilevamenti Si è concluso il Progetto Svernanti giunto ormai al diciassettesimo anno di rilevamenti all’Osservatorio Ornitologico FEIN di Arosio.

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l 22 gennaio del 2013 si è concluso il 17° anno del Progetto Svernanti inerente il monitoraggio dell’avifauna attraverso la tecnica dell’inanellamento scientifico effettuato presso l’Osservatorio Ornitologico di Arosio della FEIN. Il Progetto è coordinato dall’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) che ha sede ad Ozzano Emilia, in provincia di Bologna. Durante lo svolgimento del monitoraggio sono stati utilizzati 4 transetti di reti mist-nets per un totale di 140 m. posizionati in ambienti diversi. Presso la stazione arosiana il personale tecnico ha svolto 6 giornate di studio suddivise in 3 nel mese di dicembre 2012 (8-19-27) e tre nel mese di gennaio 2013 (2-12-22) analizzando 99 soggetti di 16 specie diverse (nel 2010/11 sono stati ana-

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lizzati 73 soggetti di 10 specie diverse, nel 2011/12 sono stati analizzati 53 soggetti di 11 specie diverse) quali: Peppola, Fringuello, Cardellino, Verdone, Merlo, Pettirosso, Tordo bottaccio, Tordo sassello, Capinera, Regolo, Passera scopaiola, Cinciarella, Cinciallegra, Codibugnolo, Cincia mora e Picchio verde appartenenti a 6 famiglie ornitiche quali Turdidi, Paridi, Silvidi, Fringillidi, Picidi e Prunellidi. La specie più numerosa è stata la Peppola con 25 soggetti analizzati (assente nell’ultima edizione del 2011/12), seguita dalla Cinciallegra e dal Fringuello con 15 esemplari analizzati ciascuno e dal Cardellino con 10 individui. La famiglia numericamente più rappresentativa è stata quella dei Fringillidi con 56 uccelli analizzati. Comunicato ANUU Migratoristi


News venatorie piemonte: Legge regionale sulla caccia La regione Piemonte è ancora priva di una legge regionale sulla caccia, il deputato galli sollecita il Presidente della regione.

L

a regione Piemonte è ancora priva di una legge regionale sulla caccia, dopo che la legge 70 è stata abrogata in seguito al ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste, una presa di posizione contro i cacciatori che ha provocato lo scorso settembre il ritardo dell’apertura della stagione. Di fronte ai continui e costanti aumenti delle tasse regionali - voci informate riferiscono un aumento della quota regionale da 77 a 100 Euro - e delle quote ATC, ai cacciatori non è dato di sapere se la prossima stagione si aprirà con le norme

della 157 o se ci sarà la tanto attesa legge regionale, anche perchè l’aria di burrasca che soffia sulla Giunta regionale potrebbe portare a nuove elezioni con tutte le ricadute conseguenti. In una nota, il deputato Daniele Galli sollecita il presidente della Regione Piemonte sul tema, chiedendo una veloce approvazione, naturalmente tenendo conto del parere di chi meglio conosce la materia, ovvero i cacciatori e le Associazioni che li rappresentano, e una certezza dei diritti che ad essi spettano, a fronte dei tanti doveri, anche pecuniari, che vengono richiesti. Caccia Passione 9


Dopo il grande successo della scorsa edizione torna in scena “Hunting Show e Pescare Show”, il mondo della Caccia, della Pesca e del Tiro Sportivo alla Fiera di Vicenza dal 23 al 25 febbraio 2013.

Giunto ormai alla sua settima edizione, torna in scena “Hunting Show e Pescare Show”, il Salone Internazionale della Caccia, della Pesca, della Natura e del Tiro Sportivo, ma già dalla scorsa edizione anche del Caccia Passione 10

Soft Air e dell’Outdoor in generale; l’appuntamento per tutti gli appassionati è alla Fiera di Vicenza dal 23 al 25 febbraio 2013. Si arricchisce di nuove proposte una manifestazione che in pochi anni ha


Eventi

moltiplicato espositori e visitatori, affermandosi tra i più qualificati appuntamenti internazionali del settore. Hunting Show 2013 vanta la presenza dei maggiori marchi nella produzione di armi, di munizioni e di ottiche nonché di una ricca vetrina di prodotti dell’area accessori e articoli per la caccia, dall’abbigliamento alle calzature, dagli accessori di sicurezza agli articoli per cani e uccelli da richiamo, dal turismo venatorio all’editoria di settore. Nel medesimo contesto si svolge Pescare Show, il salone dedicato al mondo della pesca tradizionale, della pesca a mosca e dello spinning in acqua dolce e in mare, una tappa obbligata per gli appassionati del settore; anche Pescare Show può contare sulla presenza dei maggiori marchi specializzati e su una vasta esposizione di attrezzature e articoli per la pesca sportiva. Punto di forza di Pescare Show è la suddivisione della superficie espositiva in due aree distinte, rispettiva-

mente dedicate allo spinning e alla pesca a mosca, all’interno delle quali sono presenti negozi specializzati, aziende produttrici e i maggiori distributori del settore. Numerosi sono gli eventi, le attività, le mostre d’arte dedicate alla pesca o ad attrezzature storiche e gli incontri organizzati in collaborazione con i più importanti club di pesca e le riviste specializzate. Ampio assortimento di prodotti e tecnologie d’avanguardia, workshop e presentazioni con i grandi nomi del mondo piscatorio, laboratori di costruzione e dimostrazioni di lanci su casting pool da 15 m con la supervisione delle Associazioni e delle Scuole di pesca sono gli ingredienti di Pescare Show, il più importante crocevia italiano per il mondo della pesca a mosca e dello spinning in acqua salata e dolce. Non mancheranno infine le aree dedicate alla costruzione di mosche artificiali, dove i migliori costruttori italiani organizzeranno dimostrazioni e corsi per i più giovani. Caccia Passione 11


Nel 2011 Hunting Show, con la Delibera della Giunta Regionale veneta n.2903 del 2 Novembre 2010, ha ottenuto il riconoscimento di manifestazione internazionale grazie soprattutto al 20% di espositori provenienti dall’estero, infatti all’Edizione 2012 hanno partecipato delegazioni di operatori provenienti dall’Europa Centro Orientale organizzate in collaborazione con gli espositori. Punti di forza della manifestazione sono la vivacità, la dinamicità, l’interattività con il visitatore e la possibilità da parte delle aziende di vendere direttamente al pubblico coinvolgendo ogni anno un’utenza sempre più ampia. La scorsa edizione di Hunting Show e Pescare Show si è concluse all’insegna del “tutto esaurito” registrando una partecipazione di circa 30mila visitatori con un afflusso di pubblico intenso e continuo, il 13,2% in più rispetto all’edizione precedente e maggiore del 212% rispetto alla prima edizione. L’Hunting Show si è confermato così il più importante evento in Italia e tra i primi in Europa, per l’elevato numero di appassionati di caccia e pesca per i quali costituisce un imperdibile occasione per visionare ogni novità e quanto di meglio può offrire il mercato di settore sia naCaccia Passione 12

zionale che internazionale. Merito del successo di Hunting Show, è la formula che abbina un vasto e qualificato assortimento di espositori, con nomi di primario prestigio tra cui diversi brand esteri, con molteplici occasioni di approfondimento culturale e di svago per quanti desiderano condividere e riscoprire la passione per la natu-

ra e l’ambiente; nella scorsa edizione presenti alla manifestazione ben 276 aziende espositrici italiane ed internazionali per offrire il meglio in fatto di armi, munizioni, strumenti ottici e accessori per la caccia, la pesca ed il tiro sportivo.


Eventi La vocazione sempre più interna- e Pescare Show intende premere zionale della rassegna è confermata sul fronte della spettacolarizzazione per stupire i visitatori, assicurandosi la presenza dei maggiori dealer di attrezzature tecniche, di circoli e associazioni attivi su tutto il territorio nazionale e dei più grandi campioni del settore a cominciare dall’inaugurazione ufficiale che si svolgerà alla presenza di Jessica Rossi Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra 2012 a cura di Fiera di Vicenza e FITAV. Spettacolo assicurato all’Hunting Show con le esibizioni di Raniero Testa, recordman di tiro al piattello, (primo nella storia a colpire e a rompere dodici piattelli d’argilla lanciati in aria uno dopo l’altro, ancor prima che cadano al suolo), che sarà inoltre presente allo stand Winchester per incontrare i visitatori e presentare il fucile col quale ha vinto il record. Di importante rilievo la collaboradalla presenza di alcune prestigiose zione degli Assessorati alla Caccia case d’armi estere e dalla rinnovata della Regione del Veneto e della Propartecipazione di una cospicua de- vincia di Vicenza con Fiera di Vicenlegazione di operatori specializzati za con la realizzazione di eventi sul da Paesi dell’Europa Centro Orien- tema della salvaguardia ambientale tale. e della promozione delle attività veAnche quest’anno Hunting Show natorie nel territorio. Caccia Passione 13


Già nelle passate edizioni la partecipazione della Regione Veneto all’Hunting Show aveva permesso di illustrare ai visitatori le proprie iniziative legate alla tutela e alla gestione del patrimonio faunistico-venatorio nonché al recupero delle tradizioni ad esso legate. Numerose infine sono le mostre, le attività sportive e i laboratori didattici per invitare anche i più piccoli alla scoperta dell'ambiente e della fauna della nostra penisola. Tra le iniziative culturali riguardanti la caccia all’interno di Hunting Show, il convegno sul tema “Presentazione della Carta delle Vocazioni Faunistiche del Veneto” a cura della Regione Veneto ed il convegno sul tema “Civiltà della Caccia – Stimoli letterari e riflessioni sulle esperienze tra Alpi e Appennino” organizzato con il contributo di FIdC Vicenza, UNCZA e URCA, alle ore 15.00 di sabato 23 febbraio; l’incontro vuole evidenziare, ispirandosi a brani della letteratura, come il tema viene affrontato dalle istituzioni, dagli appassionati di caccia di selezione e dagli operatori della natura. La riflessione sarà ispirata dallo scrittore Mauro Ferri, che presenterà brani della storia della letteratura dedicati all'ars venandi; il dibattito sarà moderato dal giornalista venatorio Danilo Liboi mentre al Presidente nazionale di Federcaccia, Caccia Passione 14

Gianluca Dall'Olio, saranno affidate le conclusioni. I numerosi consensi delle passate edizioni hanno fatto divenire parte integrante della manifestazione il “Soft Air Line Up”, un intero padiglione dedicato interamente a questa disciplina ricreativa, basata sulla simulazione di tattiche militari, con armi ad aria compressa; all’interno dello spazio dedicato saranno allestite linee di tiro, banchi test e un’area dimostrativa dove numerosi visitatori potranno cimentarsi in questa disciplina ludico-sportiva che va sempre più diffondendosi tra giovani e meno giovani. Nell’ambito dell’ Hunting Show, per la sezione dedicata al Tiro Sportivo, domenica 24 febbraio, nello stand F.I.T.A.V., alle ore 17:00 si svolgerà la premiazione per il Trofeo Hunting Show relativo alla la prova unica del Campionato Regionale di Double Trap svoltasi lo scorso 20 gennaio 2013 su un campo dell'impianto di Tiro a Volo di Zevio dove 31 tiratori si sono dati battaglia nella nuova formula con schema di lancio piattelli random. Tutto questo e tanto altro ancora vi aspetta all’“Hunting Show e Pescare Show 2013”; il programma dettagliato ed altre informazioni utili potrete trovarle sul sito ufficiale dell’evento www.huntingshow.it.


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Stanziale

Lepre allevarla in recinto

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Lepre allevarla in recinto Dici lepre e pensi fuga, ma anche caccia, sfida e giornate all’aria aperta. Oggi parliamo della cara vecchia amica dei cacciatori e di come allevarla in recinto: una sfida non da poco che tanti hanno deciso di vincere.

Lo sappiamo bene, questa favolosa creatura originaria delle steppe apprezza particolarmente la vita nelle zone coltivate, meglio se pianeggianti e collinari, per quanto in più di un caso si è riscontrata la possibilità di creare un bell’allevamento anche in montagna fino ai 2 mila metri Caccia Passione 18

sul livello del mare. L’importante è che i terreni non siano umidi e freddi a causa si situazioni di penombra. Se stai pensando di creare il tuo allevamento personale, devi tener d’occhio questi consigli, indispensabili per la scelta del terreno sul quale posizionare le tue lepri: terreni asciut-


Stanziale ti, sabbiosi e ben drenati sono l’ide- sporgenze antigatto: i pali dovranale per questi sagaci figli di natura. no infatti essere piegati verso l’esterno per rendere particolarmente difficoltoso l’ingresso del felino. Inoltre, dato che alcuni animali preferiscono l’ingresso dai piani bassi, vedi cani e volpi, sistema intorno alla recinzione una fascia di rete di circa 50 cm da poggiare sul terreno. Questo eviterà l’ingresso di predatori e la fuga dei leprotE ora passiamo alle dimensio- ti: a tal fine opta per la maglia fine. ni: si stima che in un recinto di Poco distante dal recinto è bene piancirca 600 metri quadrati sia possibile collocare 1 maschio in compagnia di 2 o 4 femmine. Ovviamente più grande sarà la zona che riservi alle tue lepri meglio sarà. La recinzione è un elemento di fondamentale importanza: il suo scopo in fondo è quello di evitare non solo la fuga delle lepri, quanto piuttosto di impedire ai non pochi predatori di fare il proprio ingresso. L’impresa non sarà facile data la sagacia della volpe, nemico numero uno della lepre e dei gatti selvatici e domestici. Per la realizzazione della tua recinzione punta tutto su paletti in ferro e distanziali di circa 2 metri gli uni dagli altri. Evita inve- tare degli alberi: attenzione però alle ce il legno ed il cemento dato che distanze. Potrebbero diventare un questi materiali facilitano la salita comodo trampolino per i predatori. di gatti e faine. Altra attenzione da Detto questo pensiamo all’interno non dimenticare è la creazione di del recinto che potrai arricchire con Caccia Passione 19


alberi da frutto o da legno, senza dimenticare la vegetazione bassa, indispensabile per la vita della lepre. Questa ama le siepi dato che le strisce cespugliose favoriscono la sua fuga nel caso di pericolo improvviso. Inoltre potresti diversificare l’ambiente, cosa molto gradita ai leprotti, inserendo all’interno del giardino rovi, sterpaglie, frode, ma anche balle di paglia. Una piccola fascia di terra dovrà inoltre essere mantenuta nuda: la lepre non di rado ama riposare in questa tipologia di terreni. Infine non dimenticare una piccola pozza di acqua, sia essa naturale o artificiale, e una volta bruciate fronde e sterpaglie all’interno del recinto lascia la cenere: le lepri la usano per la propria pulizia e Caccia Passione 20

per liberarsi da eventuali parassiti. A questo punto non ti resta che metterti a lavoro e creare il tuo favoloso allevamento di lepri.


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Si chiude la Stagione Venatoria, il bilancio di CNCN e FACE Italia

FACE Italia (Federcaccia, Anuu Migratoristi, Enalcaccia, Libera Caccia) e il Comitato Nazionale Caccia e Natura (CNCN) tracciano un bilancio tra luci e ombre per la stagione venatoria giunta al termine, puntando decisamente alla formazione continua dei cacciatori italiani per ridurre al minimo gli incidenti e le loro conseguenze. Gli elementi positivi sono legati alla crescita del mondo venatorio quanto a consapevolezza delle proprie responsabilità, possibilità ed esigenza di operare in comunione di intenti, manifestate in più occasioni prima dell’inizio e durante lo svolgimento della stagione mentre, dall’altro lato, non intendono sottrarsi dall’affrontare con ulteriore impegno il tema di una annata caratterizzata da incidenti che a volte hanno Caccia Passione 22

riguardato il fronte della sicurezza. Negli ultimi anni infatti l’associazionismo venatorio si è impegnato ancor più di quanto già non facesse per promuovere tutti gli aspetti legati alla sicurezza, ma pur con un trend in discesa nel medio periodo, il numero degli incidenti in questa stagione di caccia è da considerare meritevole di ulteriore attenzione e operatività. Una casistica comunque sempre meno ampia di quella che alcune associazioni anticaccia diffondono in ogni occasione facendone un uso cinico e pretestuoso, vaneggiando di emergenza sociale, sicurezza pubblica e quant’altro, finalizzato all’abolizione della caccia in nome dell’ideologia animalista. Dimenticando sempre o facendo finta di non sapere che molte attivi-


Caccia e cacciatori tà all’aria aperta, teoricamente meno pericolose – pensiamo allo sci, all’escursionismo, al ciclismo, alla ricerca di funghi - ogni anno fanno più vittime della caccia, impiegano più risorse pubbliche per i soccorsi e coinvolgono anche persone estranee a quella pratica. Consapevoli di questo, invece di concentrarsi in inutili e strumentali polemiche volte ad ottenere un po’ di visibilità, il mondo della caccia continua il lavoro per ridurre al minimo i rischi legati alla pratica venatoria. Prima dell’apertura della caccia le Associazioni Venatorie di Face Italia, col supporto di CNCN e mondo sportivo, hanno provveduto alla diffusione di un vademecum sulla sicurezza distribuito in centinaia di migliaia di copie e organizzato in tutta Italia i Safety Days, giornate dedicate a promuovere e consolidare l’applicazione delle regole di sicurezza e al controllo delle armi da caccia. Operazioni non di facciata ma di sostanza, che sono sicuramente la strada giusta e che intendiamo percorrere ancora e con sempre maggior impegno, cominciando da subito a ripetere, moltiplicandoli, questi appuntamenti e organizzando sempre più incontri dedicati alla sicurezza. Incontri che già si svolgono numerosi e periodici sul territorio organiz-

zati a livello regionale e provinciale coinvolgendo istruttori e direttori di tiro provenienti dalle due Federazioni del Coni Fitav e Fidasc in grado di evidenziare e trasmettere ai partecipanti in modo concreto le caratteristiche di sicurezza dell’arma e il suo impiego corretto in ogni condizione, sia di tiro che di maneggio, sia sul terreno di caccia che fuori da questo, perché il suo uso da parte del cacciatore avvenga sempre nell’ambito della massima conoscenza, padronanza e consapevolezza, tali da eliminare il più possibile ogni rischio. Il modello adottato, per arrivare ad una caccia sempre più responsabile e sicura, deve basarsi su una formazione continua degli appassionati, che mira al più puntuale e integrale rispetto delle norme di sicurezza, oltre a quello di tutte le norme di legge, in modo da tendere in maniera concreta e costruttiva a evitare ogni incidente che purtroppo, per tragiche fatalità, possa avvenire nell’esercizio dell’attività venatoria, così come accade in qualsiasi altra attività dell’uomo – sport, lavoro, attività domestiche - e che merita sicuramente massima attenzione coniugata con quel rispetto umano che nel nostro Paese troppo spesso manca. CNCN - FACE Italia Caccia Passione 23


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Migratoria

Caccia alle marzaiole ...in Montenegro

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Caccia alle marzaiole ...in Montenegro

Selvatico migratore furbo e diffidente, la marzaiola proprio per questo è la passione di molti cacciatori che amano la sfida e le battute impegnative. Piccolo paradiso per questo genere di caccia è il Montenegro, ricco di spiagge, saline e suggestivi boschi che immergeranno a capofitto in una natura selvaggia e da scoprire.

E’ una creatura affascinante la marzaiola, il cui nome scientifico, anas querquedula, risulta ben meno familiare di quanto ci si aspetterebbe. Appartiene all’ordine degli anseriformi e fa parte della categoria degli uccelli migratori. In Italia la si può incontrare di passo fra il mese Caccia Passione 26

di agosto e quello di ottobre, e dalla prima metà di febbraio sino alla metà inoltrata di aprile. Durante i restanti periodi nidifica nel cuore dell’Europa centrale e orientale, nell’Asia Centrale e nel sud della Penisola Scandinava. E’ per passione di caccia che in mol-


Migratoria ti chiudono il fucile in valigia e corrono alla sua ricerca. Riconoscerla è davvero semplice, dato che la marzaiola è un’anatra di superfice le cui dimensioni superano di poco i 40 cm ed i 400 grammi di peso. Il maschio è caratterizzato dal sopracciglio bianco e da una colorazione bruno screziato sul petto, mentre la femmina è facilmente riconoscibile per via del suo piumaggio bruno e bianco.

del Montenegro sono tanto gettonati. Il Montenegro oltre ad offrire paesaggi da sogno, lunghe distese campestri poco battute e ricche di selvaggina, consentirà al cacciatore di vivere un’esperienza lontana da quelle che comunemente vive, dando la caccia, in compagnia di un gruppo o in solitaria a questo meraviglioso volatile. La caccia viene organizzata normal-

Le tecniche di caccia sono normalmente quella in appostamento o la caccia in forma vagante, in compagnia o meno del cane. Il fucile che si consiglia è a canna liscia con cartucce a pallini numero 5 – 6 – 7. In Italia è cacciabile fino al 31 gennaio, e per questo i viaggi alla volta

mente lungo il litorale o in prossimità di famose saline, predisposta da uno staff di persone che ben conoscono i luoghi, le abitudini della selvaggina, ed il territorio in genere. Si dovrà tener conto infatti del fatto che la marzaiola possiede abitudini crepuscolari e per questo trascorre Caccia Passione 27


le ore diurne a vivacchiare, riposandosi, mentre la sera va alla ricerca di che sfamarsi: foglie, germogli, radici, insetti, larve, rane, molluschi, girini etc. Ama particolarmente gli habitat ricchi di vegetazione, aspetto che rende difficoltosa la sua caccia. Naturalmente ci si dovrà rivolgere ad un’associazione venatoria operante sul territorio, se non per il viaggio, almeno per le giornate di caccia. Sono molti comunque i cacciatori che preferiscono affidarsi totalemente a queste associazioni che penseranno al volo, agli spostamenCaccia Passione 28

ti, ai documenti ed agli alloggi che non a caso verranno scelti a poca strada dai punti di caccia. Questa di norma viene svolta grazie all’uso di specifici stampi, e si potrà scegliere di svolgerla dall’alba al tramonto. Naturalmente per non sprecare nemmeno un attimo della giornata che si ha a disposizione si opterà per un pranzo al sacco eppure, nonostante le lunghe ore di caccia a disposizione, sono pochissime le associazioni che garantiscono un minimo di abbattimento. La spiegazione è davvero semplice: la marzaiola è un volatile migratorio parti-


Migratoria

colarmente furbo che ha messo in difficoltà più di un cacciatore. Ecco perché la sfida è tanto eccitante. Prima di prenotare il vostro viaggio abbiate cura di verificare che nel pacchetto sia compresa l’assistenza in porto o in aeroporto con tanto di trasporti, sistemazione in appartamenti o residence possibilmente con pensione completa (saranno gli organizzatori così a dover pensare ai pranzi al sacco), permesso di caccia montenegrino che non potrà mancare, accesso alle zone di caccia riservate e possibilmente un accompagnatore che conosca la lingua ita-

liana. Da verificare anche la possibilità di tener per se tutta la selvaggina abbattuta (che non potrà comunque essere importata) e la possibilità di usare stampi o barche durante le battute. Il consiglio è quello di portare con se alcuni strumenti indispensabili come ad esempio il binocolo, e nel caso in cui non vengano fornite sedie da pic nic, e pale. Utili anche chiodi, tenaglie, martello, fil di ferro e celophan per migliorare eventualmente la postazione. Caccia Passione 29


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Armi

La sicurezza

del fucile da caccia... Caccia Passione 31


La sicurezza

del fucile da caccia...

La cronaca degli incidenti di caccia restituisce, ogni anno, un vero e proprio bollettino di guerra: troppe, infatti, le vittime di colpi casuali sparati da fucili difettosi, durante le stesse battute di caccia o mentre si effettua la pulizia dell’arma. Ma di chi è la colpa di questi incidenti?

Quando si verifica un incidente di caccia, la colpa non è mai dell’arma, ma di chi la utilizza senza considerarne le caratteristiche di funzionamento e senza adottare le più comuni regole dettate dalla prudenza. Tutti i fucili da caccia sono dotati di sicure

che bloccano il grilletto quando l’arma non è in uso. La sicura è un meccanismo presente in tutti i fucili da caccia, nei sovrapposti, nelle doppiette, nell’automatico e nel monocanna. Nei fucili sovrapposti e nelle doppiette, la sicura si trova dietro la

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Armi chiave di apertura, mentre negli automatici è posizionata dietro il grilletto. Le sicure dei fucili, però, non sono “sicure” al 100%, perché non permettono di bloccare la batteria dell’arma, ovvero quel meccanismo che dà luogo allo sparo e che è composto dal cane e dal percussore. Bastano un urto e una caduta accidentale a far partire lo sparo anche con la sicura inserita. Attualmente, infatti, non esistono congegni di sicura in grado di impedire il verificarsi di gravi incidenti di caccia quando l’arma è carica. Nella sicurezza del fucile da caccia giocano, dunque, un ruolo importante, l’abilità, le conoscenze del cacciatore, l’utilizzo di alcuni indispensabili accorgimenti nel maneggio dell’arma e il modello del fucile usato per le battute. Il congegno che blocca il grilletto va attivato in tutte le situazioni in cui l’arma non è in uso, anche durante la stessa battuta di caccia, specie se si è ancora in cerca della preda e del giusto appostamento. Lo sblocco della sicura va fatto solo quando si è davanti al selvatico e si è pronti a colpirlo. Meglio evitare lo sblocco della sicura con troppo anticipo rispetto all’individuazione della preda. I congegni di sicurezza dei grilletti sono fatti per essere disinnescati facilmente e in pochi secon-

di, proprio per consentire lo sparo solo in direzione del selvatico. Prima di dedicarsi alla battuta di caccia è utile esercitarsi ad innescare e disinnescare la sicura a fucile scarico. Altro importante accorgimento, a cui prestare attenzione per cacciare senza rischi, l’utilizzo di proiettili dello stesso calibro del fucile. Caccia Passione 33


Oltre agli accorgimenti indicati, ne fettuate con arma scarica. Dal fucile esistono molti altri e tutti utilissi- vanno eliminati gli eccessi di lubrifimi per praticare un’attività venato- cante ed eventuali corpi estranei che ria senza rischi. Il fucile deve essere possono ostruire la canna facendo scarico anche quando si devono at- rischiare lo scoppio del fucile tra le traversare corsi d’acqua e zone im- mani al momento dell’uso. Anche pervie, perché una caduta acciden- i cani dei fucili giocano un ruolo tale del cacciatore può facilmente determinante nella sicurezza dell’atfar partire uno sparo involontario. tività venatoria. Il cane ( in questo Bisogna, inoltre, evitare di sparare caso non da caccia) è una parte del su superfici dure e su specchi d’ac- fucile posta verso la parte posterioqua, dove l’effetto di rimbalzo della re, da cui viene caricata l’arma. Gli superficie colpita può portare a de- ultimi modelli di fucile sono a cani viare il proiettile contro persone o interni, cioè si caricano aprendo persino contro se stessi. La battuta completamente l’arma attraverso la di caccia va evita- Bastano un urto o una ca- chiave di apertura. ta in caso di forte duta accidentale a far I fucili a cani estervento, che provoca ni si caricano alpartire lo sparo anche la deviazione della zandoli dopo aver con la sicura inserita. traiettoria dei proinserito i proiettili iettili e in caso di pioggia o nebbia, nella camera di scoppio. La sicuche compromettono sia la visibilità ra dei fucili a cani esterni si attiva che la funzionalità del fucile. Per abbassando i cani. In tal modo si una maggiore sicurezza è meglio bloccano i grilletti, ma il percussore scegliere fucili di ultima generazio- rimane libero e può provocare uno ne: i vecchi modelli richiedono una sparo in seguito a urti e cadute. Almaggiore lubrificazione dell’anima, cuni modelli di fucili a cani interni cioè della parte interna della canna, azionano la sicura automaticamente particolare che può provocare anche non appena si procede alla chiusura una considerevole variazione del- dell’arma, come accade nelle dopla traiettoria del proiettile dopo lo piette con sistema Anson & Deeley. sparo. Tutti i fucili da caccia vanno Ma la tecnologia, per essere davvero sottoposti ad un’accurata manuten- efficace, avrà sempre bisogno della zione e pulizia sia prima che dopo saggezza e della bravura del buon l’uso. Tutte le operazioni vanno ef- cacciatore… Caccia Passione 34


Ungulati


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Ungulati

Caccia al CERVO armi e calibri per il Re delle foreste

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Caccia al CERVO armi e calibri per il Re delle foreste

Alcuni tipi di caccia ci riportano a tempi molto remoti in cui l’uomo cacciava grandi animali per procacciare sufficiente nutrimento a se stesso e a tutta la sua famiglia. Tra queste, un affascinante esempio è quello della caccia agli ungulati ed in particolare al cervo in ogni sua forma; questo misterioso animale che da sempre aleggia nei sogni di tutti coloro che hanno la caccia nel sangue

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l Cervo (Cervus Elaphus) è un mammifero erbivoro ungulato, dell’ordine degli artiodattili, ruminante, appartenente alla famiglia dei cervidi e munito di corna ossee caduche. Ne esistono nel monCaccia Passione 38

do nove sottospecie due delle quali sono presenti in Italia: il Cervo Nobile europeo e il Cervo Sardo (Cervus elaphus corsicanus). Si tratta di un animale selvatico particolarmente forte e robusto, dotato di possenti


Ungulati fasce muscolari e di una consisten- stiche che gli hanno fatto guadagnare te ossatura; è il più grande cervide l’aggettivo di “nobile” e permettono in Italia, con lunghezza compresa di definirlo il vero “Re delle Foreste”. tra i 160 ed i 220 cm ed un’altezza A tutte le caratteristiche già elenal garrese di circa 105-130 cm. Un cate per il cervo si aggiunge una capo adulto può pesare dai 90 ai spiccata intelligenza, che ne fa 120 kg per le femmine mentre per un animale molto furbo con seni maschi il peso può variare dai 150 si molto sviluppati come l’olfatto ai 250 Kg, a seconda degli ambien- e l’udito che ne fanno una preda ti frequentati e del cibo disponibile. estremamente difficile da cacciare I maschi portano poderosi palchi Fino al secolo scorso il cervo venimuniti di un numero variabile di va cacciato in battuta con l’ausilio di cime; le dimensioni del palco dipen- cani e battitori e ciò ha fatto notedono da molti fattori, tra cui anche volmente diminuire la popolazione di questo animale l’alimentazione. I cervi sono pasco- Negli adulti di cervo nel nostro Paese. latori dotati di una il mantello è di colo- Grazie alle policerta flessibilità re rosso fulvo in esta- tiche di gestione alimentare che gli te e grigio-bruno in faunistico venapermette di adat- inverno, mentre nei toria attuate negli tarsi molto bene giovani è rosso scuro anni passati allo ai vari ambienti. con macchie bianche. scopo di conservare la fauna selvatiLa conformazione fisica del cervo è quella classica degli ca anche con la collaborazione dei animali corridori, tipica di quei sel- cacciatori, poco alla volta il cervo vatici che prediligono gli spazi aperti; nobile è stato reintrodotto con nonel tempo però per le sue abitudini, tevole successo in tutta Italia ed in generalmente crepuscolari o addirit- particolare sulla fascia appenninica. tura notturne, nonché per il carattere Nel corso degli anni le popolazioni schivo che lo caratterizza, il cervo si di cervo nobile sono divenute staè abituato sempre più a vivere quasi bili e composte da un gran numeesclusivamente nel folto dei boschi. ro di esemplari, pur se non al pari L’evoluzione dei cervi si è svolta in mi- di cinghiali e caprioli, ma abbagliaia di anni facendo acquisire a que- stanza da giustificarne il prelievo sti meravigliosi animali le caratteri- selettivo in molte regioni italiane Caccia Passione 39


anche al di fuori dell’arco alpino. Tenendo conto delle caratteristiche Proprio al fine di proteggerne le popo- fisiche e strutturali del cervo, un lazioni, la caccia al cervo nobile non buon calibro che sia efficace, quinviene affidata a cacciatori improvvi- di in grado di abbatterlo in modo sati ma a persone specializzate che pulito dovrebbe avere un’energia ciabbiano frequentato corsi teorici e netica compresa tra i 2600 e i 3000 pratici per divenire “selecontrollore”. joule sulla distanza di cento meLa moderna caccia di selezione può tri; questo tipo di potenza è quelessere praticata con tre diverse mo- la che si può riscontrare nelle modalità tra cui la “cerca”, “l’apposta- derne carabine di medio calibro. mento” da postazioni fisse e la “cac- Per quanto riguarda la misura del cia al bramito”, effettuata durante il calibro per la caccia al cervo, c’è da periodo degli amori che va da set- dire che in molte zone il minimo catembre a ottobre che resta una del- libro consentito è il 6,5 mm ( .264 le forme di caccia millesimi di pollial cervo più af- I cervi sono animali for- ce). Secondo una territoriali, statistica di abbatfascinanti e cari- temente che di tradizione. che marcano le loro aree timenti, i calibri In base a quello che tramite tracce odoro- con cui sono stati sappiamo del cer- se, con l’uso di sostanze abbattuti più cervi vo, le sue caratteri- prodotte da ghiandole in assoluto sono il stiche sistematiche poste intorno agli occhi 7 x 57, il 7 x 64 e l’8 e morfologiche, se x 57 (in versione vogliamo cimentarci nella caccia a Rimmles o Rimmed con collarino). questo selvatico dobbiamo capire Vi sono poi altri calibri ugualmenquali possono essere le migliori armi te efficaci contro l’imponenza di ed i calibri più idonei allo scopo. un cervo come il 6,5 x 54 MannliIn genere, gli esperti cacciatori e cher Shoenauer, il 6,5 x 57 ed il selecontrollori affermano che nel- 6,5 x 68S, oppure calibri più grosla caccia al cervo il tiro non supera si come l’8 x 68 Shuler, il 9,3 x 62, quasi mai i duecento metri e spesso il 9,3 x 64 Brenneke e il 9,3 x 74 R. addirittura non supera i cinquanta La tendenza odierna è quella di utimetri; i tiri molto lunghi sono tipi- lizzare calibri maggiori, a volte pure ci delle zone di montagna ove spes- troppo, per evitare che l’animale so non esistono appostamenti fissi. venga soltanto ferito perdendolo. Caccia Passione 40


Ungulati Spesso però a farla da padrona è la mira del cacciatore associata ad una buona palla e non certo la potenza delle munizioni utilizzate; inoltre c’è da dire che per abbattere un cervo di grossa stazza, considerato che avrebbe un’area vitale da colpire grande come uno schermo TV da 14”, basterebbe un calibro dal 6,5 in su. E’

il .30 Blaser e tutti i tipi di 300. Bisogna inoltre considerare che, nonostante l’imponenza che lo caratterizza, il cervo non è un buon incassatore anche se alcuni pensano che durante il bramito la resistenza aumenti a causa dell’eccesso di adrenalina causata dall’eccitazione sessuale, ecc.; altri cacciatori inve-

preferibile una buona palla di un 6,5 x 57 piazzata al punto giusto dell’area vitale piuttosto che un 300 Magnum, o di un 338 WM che colpisce male. Infine possiamo dire che altri calibri utili nella caccia al cervo sono il 270 (W, WSM e Weath. M.), tutti i 7 mm ad alta intensità (R.M. WSM, STW), il 308 Winchester, il 30.06 Springfield,

ce sostengono che proprio in questo periodo i cervi, in particolare i maschi, sono spesso deperiti poiché si nutrono poco, sono sfiniti da corse, combattimenti e dalle monte. Nella caccia al cervo, subito dopo la scelta del calibro, è di grande importanza la scelta della palla del munizionamento con attenzione al Caccia Passione 41


peso e alla foggia. Come abbiamo già detto è molto importante abbattere il cervo in modo netto e pulito pertanto a tale scopo, considerando le grandi dimensioni di questo animale nonché della forza e robustezza che lo caratterizzano, si rende necessaria una palla capace di raggiungere in profondità gli organi vitali generalmente protetti da grandi ossa e una spessa muscolatura. Una buona palla deve essere particolarmente robusta e deve mantenere una certa massa anche dopo la “penetrazione in cassa”; a tal fine il peso della palla non dovrà essere inferiore ai 120 grani per i 6,5, ai 160 grani per i 7 mm e ai 180 grani per i calibri .30 e per gli otto millimetri. Per la caccia al cervo possiamo quindi utilizzare un qualsiasi fucile camerato in uno dei calibri che abbiamo visto fino ad ora sia esso una carabina, un combinato o anche un express, sia giustapposto che sovrapposto; la cosa importante è di certo che l’arma ci sia congeniale e comoda da imbracciare velocemente. Se un giorno a caccia vi troverete al cospetto del Re delle Foreste, innanzitutto abbiatene rispetto, dominate la vostra emozione e focalizzate la vostra concentrazione sull’arma e sul tiro, il Re non merita di soffrire a causa di colpi tirati a caso. Caccia Passione 42


Ungulati

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Cani da caccia

La scelta della muta da...

seguita al cinghiale Caccia Passione 45


La scelta della muta da...

seguita al cinghiale

Caccia al Cinghiale con i Cani da Seguita: Formare una muta di cani da caccia equilibrata e compatta per la braccata al cinghiale è missione che richiede esperienza, capacità di osservazione e ottima conoscenza dei propri cani, fuori e dentro le dinamiche di caccia.

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arli di braccata e un cacciatore pensa subito alla caccia al cinghiale, nella sua modalità più caratteristica e affascinante, non solo per tutti gli aspetti tecnici che la denotano, ma anche e soprattutto per l’aspetto cinofilo. Scegliere la muta giusta quando si va a caccia di cinghiali è il primo passo che avvicina il cacciatore ad una buona giornata venatoria: nel gruppo non possono mancare esemplari che eccellano in diversi ruoli che ora vedremo insieme. Il reperitore è comunemente dotato di un raggio di controllo sul territorio molto più ampio rispetto a quello dei compagni e deve mostrarsi estremamente sensibile al richiamo del conduttore e in sintonia con questo. Nei casi più fortunati il reperitore è in grado di emettere differenti toni di voce in base alla tipologia di traccia scovata:

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un bell’aiuto per il conduttore. Il tracciatore non si lascia certo ingannare da tracce complicate e in qualsiasi situazione riesce a scovare quella giusta, qualsiasi sia il tempo durante il quale è chiamato all’azione. Non a caso un cane da caccia buon tracciatore deve essere


Cani da caccia dotato di ottimo fiuto, ma questo non è sufficiente: l’esemplare deve essere sagace, intelligente e maturo; il suo ruolo in fondo è quello

fondamentale di portare la muta sempre a segno, non lasciandosi distrarre dalle ben note frenesie che durante la caccia possono prendere cani poco esperti. Non si tratta del capo muta, eppure il tracciatore è un membro fondamentale del gruppo, senza il quale la braccata avrebbe poche possibilità di riuscita. Non sempre il buon tracciatore è troppo veloce: un cane da caccia caratterizzato da questa tendenza presto o tardi preferirà le emanazioni forti, trascurando invece tracce che potrebbero rivelarsi importanti. Sbaglia inoltre chi reputa l’ausiliare che ha subito molti incidenti da incontro con il cinghiale, valoroso e coraggioso: un buon cane da caccia si fa toccare di rado; questo accade solo ai cani aggressivi e poco riflessivi che possono compromettere l’intera braccata. Meglio un cane che si mostri determinato nella fase di abbaio da fermo: in questo caso sarà in grado di calmare Caccia Passione 47


i bollenti spiriti anche dei propri compagni più giovani che, seguendo un cane troppo aggressivo le prenderebbero di santa ragione. Cani da Cinghiale: Altro ruolo che proprio non può mancare nella muta durante una braccata è l’inseguitore. Le caratteristiche proprie di questo ausiliare devono essere diverse: tanto per cominciare non può mancare la coesione con l’intera

muta; impensabile che questa si mostri frammentaria durante la seguita in braccata. Importante che l’inseguitore si muova a testa alta: qualora fosse eccessivamente bassa potrebbe cadere troppo facilmente negli agguati letali del cinghiale. Un buon cane da caccia inseguitore inoltre deve mostrarsi rapido durante la soluzione dei problemi, e intelligente quando si trova a fronCaccia Passione 48

teggiare il pericoloso cinghiale. Inoltre deve essere dotato di un tono squillante che semplifichi il ruolo del cacciatore. La velocità invece non è sempre un requisito positivo, ma questo tratto varia da caso a caso. Naturalmente creare un buon bilanciamento nella muta da braccata non è qualcosa di semplice e immediato. L’esperienza lunga di anni e l’ottima conoscenza che si ha dei propri cani sono tratti indispensabili per un buon cacciatore che desidera dar vita ad una muta equilibrata: solo in quel modo si potrà sapere quali caratteri è bene convivano e quali proprio non possono


Cani da caccia produrre alcun risultato buono se posti insieme. In ogni caso se stai creando la tua muta, è bene che tu vi inserisca esclusivamente quei soggetti dotati delle competenze succitate, che per carattere siano soliti non entrare in contrasto con i compagni del gruppo: gli elementi della muta funzionano

quando sono complementari e fra loro vige armonia assoluta. Il risultato sarà una muta bene equilibrata e compatta: un vero motivo di pregio per il conduttore. Un buon modo per conoscere a fondo i propri cani da caccia è quello di osservarli quando stanno nei loro box: è da ricordare che un esemplare dominante e turbolento potrà creare situazioni di tensione anche durante la caccia: questo anche nel caso di cane dotato e capace nel proprio ruolo ma che in collaborazione con gli altri non riesce a dare il meglio di sé. In quel caso il cane andrà immediatamente sostituito.

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Fucili da caccia

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BERETTA GIUBILEO

il sovrapposto più amato dai cacciatori italiani Il Sovrapposto Beretta Giubileo viene costruito in calibro 12, 20, 28 e .410 e si conferma il fucile da caccia più amato e sognato dai cacciatori italiani.

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l sovrapposto Beretta Giubileo oltre a essere molto amato e desiderato è anche il più utilizzato da chi può permettersi di acquistarlo. Si tratta di un’arma di lusso, un vero e proprio gioiello dell’era moderna, dove tecnologia e precisione artigianale si fondono in un connubio senza precedenti. Non è necessario usare altri aggettivi o presentazioni per introdurre il nuovo sovrapposto Beretta Giubileo costruito nei calibri 12, 20, 28 e . 410. Stavolta, il genio della Fabbrica d’Armi Pietro Beretta Spa ha davvero superato se stesso, portando alla creazione di un’arma certamente di lusso, ma da utilizzare in qualsiasi prestazione venatoria caratterizzata da estrema abilità e precisione. Il nuovo sovrapposto ripropone le stesse caratteristiche tecniche dei precedenti modelli S687, ma con una notevole attenzione alla struttura della bascula, del guardamano, Caccia Passione 52

della sicura e della chiave d’apertura, parti metalliche finemente incise da un abile maestro incisore. Le scene riportate sulla bascula sono rappresentazioni di caccia accompagnate da trame sinuose ( fiori e spirali) in perfetto stile barocco. L’assenza di viti sulle piastre metalliche ha permesso all’incisore di ottenere imma-


gini di una nitidezza incredibile, il cui splendore viene esaltato da una fine ed attenta levigatura a specchio. In effetti, ammirare le parti metalliche del sovrapposto Beretta Giubileo è un po’ come guardarsi allo specchio, perché l’assenza di imperfezioni consente al cacciatore anche di vedervi riflessa la propria immagine. Naturalmente l’arma che stiamo descrivendo non è uno specchio e nemmeno un monile, ma un indispensabile dispositivo di caccia che proprio per la sua delicata funzione è stato progettato e studiato nei minimi particolari. La precisione del tiro e la maneggevolezza dell’arma sono favorite delle sue perfette proporzioni, ben

Fucili da caccia

visibili non solo dalle parti metalliche, ma anche da quelle in legno, ovvero il calcio e l’ asta. Nel progetto di “allungamento” delle forme del fucile rientra anche il guardamano, la parte metallica che contiene il grilletto. Questo particolare, all’apparenza piccolo e insignificante, permette di potenziare la maneggevolezza dell’arma, che verrà brandita con maggiore facilità. Le parti in legno, del calcio e dell’asta, sono costruite in noce di altissima qualità, con fine zigrinatura che ne permette una facile presa. Sull’asta, inoltre, è incassato anche uno stemma in oro 24 carati con incise le iniziali dell’azienda produttrice, ovvero P.B. Il legno è stato

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lucidato con una particolare tecnica ad olio, per esaltare le venature naturalmente presenti nel noce. Il nuovo sovrapposto Beretta Giubileo rappresenta, quindi, anche il trionfo dell’estetica, che nulla toglie all’efficacia e all’usabilità dell’arma. Le caratteristiche tecniche del fucile sono pressoché identiche ai precedenti sovrapposti S687, ma è utile rispolverarle per ricordare che Giubileo non è solo un’arma di lusso, m, anche e, soprattutto, un fucile da caccia. Il Giubileo calibro 12, 20, e .410 ha una camera di 76mm e canne lunghe da 66 a 71 centimetri; mentre nel calibro 28 la camera è lunga 70 mm. Diverse, invece, le misure Caccia Passione 54

della bindella( parte metallica sopra la canna che serve a facilitare la mira) nei vari calibri del fucile. Nel calibro 12 la bindella è 10x8 mm, mentre negli altri calibri è 6x6 mm. La riduzione delle bindelle dipende esattamente dal calibro del fucile, più diminuisce, più piccole devono essere queste ultime.


Fucili da caccia Le bindelle sono ventilate ( con fori) dal rapporto dei vari componenti e rastremate ( che si assottigliano dell’arma, sono, in ogni caso, stuverso l’alto). Gli strozzatori del so- diate anche per limitare l’azione del vrapposto Giubileo Beretta sono rinculo ( spostamento all’indietro) mobili, ma possono anche essere e del successivo rilevamento( spofissi su richiesta del cliente. Il peso stamento verso l’alto della canna) dell’arma non è facile da stabilire anche nei calibri più leggeri. Il soperché varia in base al calibro e alle vrapposto che abbiamo appena dedimensioni del fuscritto è venduto cile e delle parti Il nuovo sovrapposto Be- in una elegante in legno. Il Giubi- retta Giubileo rappre- valigetta ABS in leo Beretta calibro senta, anche il trionfo pelle corredata 12 pesa tre chili e dell’estetica, che nul- da accessori, tra duecento gram- la toglie all’efficacia e cui cinque strozmi, il 20 pesa due all’usabilità dell’arma. zatori e la chiave. Il pregio delle fichili e ottocento grammi, il 28 e il .410 pesano due niture e le caratteristiche tecniche chili e mezzo. Per una maggiore del sovrapposto Beretta Giubileo agilità durante le attività venato- sono alla base del suo prezzo, tipico rie è preferibile usare un’arma leg- dei fucili di lusso. Chi volesse acgera, anche se il minor peso è più quistare un’arma simile dovrebbe, sottoposto alle variazioni di traiet- infatti, sborsare più di tredicimila toria causate dal rinculo del fucile. euro. Se può consolare, il prezzo di Le proporzioni del Beretta Giu- vendita è già scontato e, fortunatabileo, come si sarà potuto notare mente, anche comprensivo di Iva.

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Cartucce da olimpiadi:

RC 4 CHAMPION excellence

Le RC 4 CHAMPION Excellence sono cartucce che appartengono alla famiglia della linea tiro. Sono state utilizzate nelle ultime olimpiadi, conquistando molte medaglie nella disciplina di Fossa.

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a RC è un’azienda messa in piedi nel 1970 da Vittorio Socci, alla quale venne dato ilnome di Romagna Caccia (da qui il marchio RC). Appassionato di caccia e tiro, Socci dà inizio ad un

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caricamento artigianale di alcuni tipi di munizioni presso la propria sede. Sono questi gli anni in cui nascono le prime cartucce storiche da tiro al piccione (RC 4 Piccione) ed al piattello (RC 1 Skeet), le


Munizioni

La Cartidges è un’azienda italiana riconosciuta in tutto il mondo per la qualità ed efficacia dei suoi prodotti. Caccia Passione 57


quali riscossero un buon successo e che permisero a Luciano Brunetti di conquistare l’Oro nel Campionato del Mondo di Skeet del 1978 a Seul. Sulla scia dei successi olimpici e delle grandi richieste provenienti dal mercato italiano, la RC inizia ad esportare i suoi prodotti nel mondo. Nel 1988 la RC decide di dedicarsi completamente al settore cartucce: fu l’anno della consacrazione a livello internazionale dell’azienda, per la quale venne cambiato il nome con l’attuale RC EXIMPORT. Il livello di meccanizzazione raggiunto dal reparto produttivo ed i continui e mirati investimenti in questo settore, consentono alla RC di utilizzare macchinari moderni, che consentono all’azienda di l’eccellenza nella produzione di cartucce. La Rc dispone di un proprio banco di prova interno, con il quale vengono testate a cadenza regolare tutti i prodotti, controllando l’efficacia delle cartucce che vengono messe sul mercato. Il nuovo banco di prova RC è omologato e controllato direttamente dal Banco Nazionale di Prova italiano e rispetta la normativa internazionale C.I.P. (Commission Internationale Permanente pour l’Epreuve des Armes à Feu Portatives - Commissione Internazionale Permanente Caccia Passione 58


Munizioni per la Prova delle Armi da Fuoco). Dall’anno 2000 la RC ottiene la massima soddisfazione del riconoscimento olimpico, grazie alla medaglia d’Oro vinta dal Grande Michael Diamond nella disciplina di Fossa Olimpica ai Giochi Olimpici di Sydney 2000 con la famosa RC 4 CHAMPION Excellence. In occasione delle successive Olimpiadi di Atene 2004 e Pechino 2008, la stessa cartuccia ottine ben 9 medaglie, fra cui l’Oro dell’infallibile principe arabo Ahmed Al Maktoum (UAE) nella disciplina di Double Trap. Questi risultati testimoniano la grande passione in casa RC. In particolare, le cartucce RC 4 CHAMPION Excellence presentano tali caratteristiche tecniche : Calibro 12, bossolo da 70 mm ed un fondello da 20 mm. La grammatura è compresa tra i 24 ed 28 gr, con un piombo di tipo super temp. ed un numero di 7,5-8- 8,5. La gamma Tiro RC si propone all’avanguardia in tutte the discipline di Tiro a Volo dove la regolarità delle prestazioni è fondamentale, rendono il marchio RC il più richiesto e utilizzato in tutto il mondo. I risultati ottenuti dalle cartucce RC 4 CHAMPION Excellence dicono tutto sulla qualità di questo prodotto made in Italy. Caccia Passione 59


“Foto di repertorio non corrispondenti al Racconto dell’Autore” (Archivio Caccia Passione) Caccia Passione 64


Racconti venatori

Ricordi d’altri tempi ...di caccia ai tordi in Calabria

Caccia ai Tordi - “Un Carniere Eccezionale”. Ho preso la licenza di caccia a 16 anni nel marzo 1963 e da quando ho terminato il liceo nel 1965, le mie giornate sono regolate sulla caccia anche perchè nel mio paese sono tutti cacciatori (di tordi!).

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unque da giorni in paese domani andremo a caccia con loro, si vocifera di favolosi car- che andremo in Calabria e che ci nieri realizzati in Calabria sono molti tordi. Infine mi fanno da Peppino, figlio dell’armiere Vito, pesanti minacce se mai dovessi riRaffaele che lavora nell’armeria e velare a qualcuno il posto dove anpochi altri. Mio zio Franco, colui dremo!! Sono allibito e nello stesso che mi ha trasmesso il “sacro fuo- tempo mi assale il panico: avrò si co” sin da bambino e che insieme e no una trentina di cartucce. Ma ad altri 4/5 amici zio Franco, sem...Sono distrutto ma felicostituisce la mia pre generoso, mi comitiva di cac- ce per essere stato atto- invita a comprare cia è molto amico re di una giornata indi- tutto quello che mi sia di Vito che di menticabile che rimarrà serve che lui poi Raffaele e cerca di per sempre indelebile pagherà il conto. sapere dove si tro- nell’archivio dei ricordi... Acquisto 1 Kg di va questo misterioso posto. polvere CORDITE, raffinata a CeE’ un sabato pomeriggio e sono a glie Messapica e venduta in paccasa quando verso le 19 mi arriva chi da 1 chilo avvolti in carta di una telefonata di zio Franco: “Vie- giornale e legati con lo spago; 500 ni subito all’armeria!”. Rimango al- capsule 6,45 tre fori, 1,5 Kg. di quanto stupito della telefonata e in borraggio chimico (di colore ros5 minuti sono sul posto. Mi fanno so e appiccicoso!), 5 scatole di carpassare nel retrobottega dove tro- toncini bianchi e 15 Kg. di piomvo Peppino, Raffaele e zio Franco. bo temperato Montevecchio n.9. In gran segreto mi dicono che l’in- Con tutto questo armamentario me Caccia Passione 61


ne torno a casa quando sono circa le 8 e mi ritiro nella mia mansarda con un panino non prima di aver detto a mia madre di rispondere agli amici che certamente telefoneranno per la cacciata dell’indomani che sono a letto ammalato. Quindi mi metto all’opera sulla mia scrivania dove ho sistemato tutta l’attrezzatura. In un enorme tiretto ho un’infinità di bossoli usati di cartone di tutte le marche; i migliori sono i Martignoni ed i Summonte che si possono ricaricare anche 3/4 volte; i peggiori i Fiocchi rosso cane. Quindi passo alla cernita dei bossoli e con l’apposito apparecchio tolgo le capsule sparate ed inserisco le nuove. Con un bossolo cal.20 tagliato Caccia Passione 62

che contiene circa 2 gr. di polvere la introduco nei bossoli con un cartoncino ben pressato. Con la Cordite che ha la consistenza della crusca non si può usare il dosatore. Quindi il borraggio in quantità tale da lasciare lo spazio per 30 gr. di piombo e per l’orlatura che dovrò fare a mano con una vecchia macchinetta. Quando circa alle 3 ho finito questa fatica di Sisifo, ho appena il tempo di mettermi gli abiti da caccia che arriva zio Franco con la sua Lancia Fulvia 2C grigia insieme a Raffaele: sono le 3,30! Perchè questa partenza così antelucana? Risposta di Raffaele: “Qualcuno potrebbe seguirci. “Sic! C’è un’altra macchina (Fiat 1100 R) con Peppino ed i due fratelli Pierino e Pasquale. Partenza. Andare in Calabria a caccia di tordi dal mese di febbraio in poi è un’abitudine dei fasanesì e di solito si fa una sosta a Trebisacce per prendere il caffè. Ma superiamo Trebisacce senza fermarci per il solito timore di essere seguiti. Non avendo chiuso occhio, cerco di dormire in macchina, ma non ci riesco. Arrivati a Sibari perndiamo la via per Corigliano, quando a un certo punto svoltiamo a destra. Non ho visto il cartello segnaletico ed allora chiedo a Raffaele di svelarmi finalmente il nome di questo misterioso posto. Mi dice


Racconti venatori che siamo diretti a Spezzano Albanese e che ci sono tanti tordi ed anzi mi ivita a non sprecare cartucce di prima mattina perchè potrei finirle. Quante volte ho sentito questi discorsi; sono sempre scettico. Arrivati a Spezzano, si trova su una collina, scendiamo dal versante nord e dopo un paio di chilometri ci fermiamo. La zona è formata da avvallamenti con piccoli uliveti e macchie; sono le 5,30!! Verso le 6 comincia a piovere: la solita sfortuna! Alle 7 si vede già bene, ma la pioggia continua sostenuta. Alle 7,30 mentre continua a piovere vedo un tordo attraversare la stradina, poi un altro, poi un altro ancora: pioggia

o non pioggia io esco. Esco io escono tutti. Il tempo di prendere fucili e cartucce e spiove. Ho sistemato le mie 500 cartucce in una scatola di cartone e decido di caricarmela sulle spalle. Appena messo piede nel terreno lo stivale sprofonda fino al polpaccio: la terra è zuppa d’acqua! Dopo aver percorso circa 200 metri, aver guadato un piccolo ruscello e scalato una collinetta, sono esausto e decido di fermarmi anche se Raffaele mi invita a proseguire perchè, dice, più avanti è meglio. Sono in una piccola radura tra gli uliveti e mi sistemo dietro un cespuglio dopo aver sistemato la cassetta delle cartucce più o meno all’asciut-

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to ed aver caricato la mia doppietta Saint Etienne. Sono pronto! Dall’uliveto davanti a me escono ininterrottamente tordi, merli, cesene, storni: è un Eden! Alterno splendidi tiri a clamorose padelle che vengono presto dimenticate dato il numero dei selvatici. L’unico problema è il recupero perchè nel terreno si sfonda e fare anche pochi metri è una sofferenza. Purtroppo, anche se eticamente scorretto, i tordi che allungano feriti non vado a prenderli. Ad un certo punto me ne cade uno un pò lontano ma, dato che ho fatto un bel tiro, decido di andarlo a prendere. Tra l’andata ed il ritorno ne faccio altri 9! Verso le 10,30 sento zio Franco che mi chiama perchè ha finito le cartucce. Vado da lui, che spara con un automatico Breda, ma lo avverto che le mie cartucce sono ricaricate e non sono ben calibrate, per cui il fucile potrebbe incepparsi. Non sente ragioni, prende le mie cartucce e comincia a sparare. Dopo sette otto colpi il fucile s’inceppa: un bossolo è rimasto nella canna. Nel tentativo di estrarlo perde la molla del serbatoio, volata chissà dove, per cui il fucile può sparare solo ad 1 colpo. Allora mi chiede di andare alla macchina a prendere il fucile di riserva, una doppietta Gitti sopranCaccia Passione 64

nominata “il tizzone” perchè ha le chiusure traballanti, mentre a lui lascio la Saint Etienne. Quando finalmente torno al mio posto sono circa le 11,30 ed il movimento è scemato. Ancora una mezz’ora e ritorniamo alle macchine. Per parte mia ho abbattuto 75 tordi (recuperati) sparando oltre 300 cartucce. In 6 abbiamo preso oltre 500 tordi. Facciamo colazione con focaccia, vuota e ripiena con la cipolla, panini, vino e birra. Verso l’una, dopo un timido tentativo di Pierino che vorrebbe trattenersi anche il pomeriggio, si decide di rientrare. Purtroppo mi aspetta l’ultimo supplizio: zio Franco mi affida la guida della macchina. Mentre dopo qualche chilometro lui e Raffaele russano come tromboni, io cerco di tenermi sveglio fumando una sigaretta dietro l’altra (allora da incosciente fumavo!) e ciò nonostante, percorro gli ultimi Km da Martina Franca a Fasano quasi dormendo. Arrivato a casa rovescio sul tavolo della cucina questo enorme numero di tordi tra le urla di raccapriccio di mia madre che non sa dove mettere tutta quella selvaggina. Sono distrutto ma felice per essere stato attore di una giornata indimenticabile che rimarrà per sempre indelebile nell’archivio dei ricordi.


Racconti venatori

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Il nuovissimo EL 32 swarovision Meccanica e design

Swarovski Optik: Si vivono momenti in cui la razionalità pare debba dominare ogni cosa e la tecnologia è certo una sua figlia prediletta, tuttavia proprio all’apice del razionale si insinua un fattore parallelo chiamato emozione per completare e allietare quello che la scienza allestisce.

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sservare nitidamente a lunga distanza sottende abitualmente un certo fattore d’ingrandimento, un diametro consistente delle lenti obiettive, un discreto volume e un peso non proprio lieve. Trasferire la tecnologia Swarovision sul nuovissimo EL 32 Caccia Passione 66

ha richiesto di porre mano a tutti gli elementi riducendoli in maniera sensibile e oltremodo apprezzabile. Il nuovo apparecchio, disponibile da qualche mese nei negozi autorizzati, merita di essere messo alla prova: ci sono due versioni da 8x e 10x, ma già di primo acchito si


Ottiche potrebbe ipotizzare come il minor fattore di ingrandimento sia maggiormente consono all’insieme del progetto. Se si volesse semplificare in poche parole la sua funzione si potrebbe condensarla così: minor diametro di lenti, minor peso, ma luminosità e potere di definizione che suppliscono ampiamente consentendo, soprattutto nell’impiego diurno, di non percepire le differenze. La diminuzione del peso si fa apprezzare, specie quando si passi tutta la giornata scarpinando degli oculari possono assumere quattro diverse posizioni, ben diin montagna. Osservando la costruzione di que- stinguibili a click, per accomodare sto recentissimo binocolo colpisce la vista in base agli occhiali e alla a prima vista il doppio ponticello conformazione fisica di bulbo e cadi giunzione delle due singole unità vità oculare: tutti possono così ottiottiche: oltre a vantaggi ergonomici mizzare la resa del binocolo in base assicura nel tempo la costanza nel alle proprie soggettività. Il controlparallelismo dei loro assi. La rotel- lo finale della qualità è la chiosa di la di messa a fuoco il nuovo EL 32 SWAROVI- tutta una serie di è dimensionata per SION è il partner idea- analoghe proceun uso anche con le per tutti coloro che dure adottate nel i guanti, per una non vogliono rinuncia- corso della lavorapronta risposta, per re ad una tecnologia zione dove persouna giusta frizione straordinaria anche in nale specializzato e macchinari sofiche impedisce spoun binocolo più piccolo. sticati garantiscostamenti non voluti. Lo scafo in magnesio gioca sulla no l’avanzamento di pezzi in regoleggerezza intrinseca del materiale la con il rigido standard imposto; e sulla sua robustezza: rispetto a un al termine avviene il riempimento pari oggetto in alluminio si nota un con azoto per assicurare impermepeso ridotto del 35%. Le conchiglie abilità fino a 4 m sott’acqua. Caccia Passione 67


Accessori per la caccia GPS BackTrack D-Tour della Bushnell: individua, registra ed archivia la propria posizione. Il BackTrack D-Tour della Bushnell è un GPS multifunzione, con il quale sarà possibile non solo conoscere la propria posizione esatta, ma anche registrare ed archiviare i dati immagazzinati durante la marcia.

Armadi blindati della Metalk: una sicurezza per le custodia delle armi La custodia delle armi da fuoco in casa propria è un tema fondamentale per ogni cacciatore. Non importa se si possiedono una o più armi in casa, la cosa importante è custodirle in un luogo apposito e sicuro. La Metalk risponde a questa esigenza. La Metalk realizza armadi corazzati, unici nel loro genere per quanto riguarda la sicurezza ed il design. Queste due caratteristiche consentono all’azienda di consolidare il proprio mercato, continuando il perfezionamento del prodotto sia per l’estetica, sia per la robustezza dello stesso.

Il collare beeper “CANIBEEP RADIO PRO” mette in comunicazione cane e cacciatore Il CANIBEEP RADIO PRO della Canicom è un collare beeper ideato per stabilire un contatto tra il cane ed il padrone. E’ stato progettato per consentire al cacciatore di localizzare il cane quando è in ferma, in cerca o quando si ritiene necessario. Durante le battute di caccia, spesso, è necessario stabilire un contatto con il cane ai fini di una buona riuscita della stessa. Caccia Passione 68


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Leishmaniosi canina il vaccino

Disponibile in Italia dall’aprile 2012 il primo vaccino contro la leishmaniosi canina prodotto da Virbac, conferma la propria validità come strumento di prevenzione nel controllo della malattia sia in base alle evidenze scientifiche sia rispetto all’esperienza d’utilizzo dei veterinari.

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opo 20 anni di ricerca in col- no, specificamente sviluppato per laborazione con i più impor- contrastare la leishmaniosi, è stata tanti esperti a livello mon- confermata nel corso di studi condiale per la leishmaniosi canina, il vaccino è stato autorizzato dall’organismo internazionale europeo EMA (European Medicine Agency) che ne ha permesso la commercializzazione in tutta Europa. Ad oggi sono infatti 11 i Paesi che utilizzano con successo il vaccino: Portogallo, Grecia, Spagna, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Austria, Svizzera, Belgio e Italia. Efficacia, sicurezza e innovazione del vaccino confermati dagli studi clinici I trial clinici alla base della validazione all’utilizzo sono stati effettuati secondo protocolli sperimentali rigidissimi stabiliti dalle autorità sanitarie competenti. In particolare, l’efficacia del vacci-

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dotti in laboratorio e sul campo. Nel corso della ricerca durata due anni, che ha coinvolto sia cani vaccinati sia cani di controllo sottoposti a un’esposizione naturale all’infezione in zone altamente endemiche, è stata


Veterinaria rilevata una significativa diminuzione del rischio di contrarre la leishmaniosi nel sottogruppo vaccinato. Sempre sul campo è stata testata anche la sicurezza del vaccino. I riscontri hanno evidenziato infatti la buona tollerabilità del farmaco caratterizzata da un’incidenza di reazioni nell’ambito della norma per un prodotto di questa tipologia. Efficacia e sicurezza si coniugano al suo alto grado di innovazione. Il vaccino stimola nel cane una risposta immunitaria specifica in grado di proteggerlo dalla malattia.

sta di tipo cellulo-mediata. Questo permette all’organismo, una volta venuto a contatto con l’agente infettante, di reagire prontamente, neutralizzando il parassita ed impedendo lo sviluppo della malattia. Questa caratteristica è rivoluzionaria se si pensa che le uniche strategie di contrasto fino ad oggi possibili sono state individuate nell’applicazione di antiparassitari (sotto forma di spray, collari o spot-on) con effetto repellente sul flebotomo e nell’adozione di norme comportamentali che evitino l’esposizione degli animali nelle ore di massima attività del pappatacio Il parassita viene diffuso tra (alba e tramonto). Nonostante l’ui cani tramite la puntura del so di repellenti, tuttavia, i flebotomi flebotomo. Alcuni cani che purtroppo riescono a pungere l’anisono stati infettati possono male. Basta che solo lo 0.5-1% di queincubare la malattia senza sti flebotomi siano infetti perché la avere alcun tipo di sintomo malattia venga trasmessa. È evidente che una soluzione come il vaccino per mesi e talvolta per anni. prodotto da Virbac, che agisce “inseTali cani infetti rappresen- gnando” al sistema immunitario a retano il serbatoio della ma- agire, è in grado di predisporre al melattia e possono essere fon- glio il sistema stesso, anche in futuro, te di contagio per altri cani. nel rispondere più rapidamente nella sua difesa se l’organismo sarà esposto Non previene il contatto del vetto- al parassita Leishmania infantum. re infetto con l’animale ma agisce inducendo l’organismo del singolo Il feedback positivo dei veteanimale a reagire direttamente nei rinari confronti dell’antigene naturale at- La risposta positiva al vaccino è una traverso l’elaborazione di una rispo- tra le caratteristiche più significaCaccia Passione 71


tive evidenziate anche dalle prime indagini sull’esperienza d’utilizzo da parte dei medici veterinari italiani. In due diverse rilevazioni condotte da Virbac su campioni di veterinari emerge un’ottima predisposizione da parte degli utilizzatori a considerare il vaccino come il metodo più efficace per contrastare la leishmaniosi, superiore ad altri presidi quali i repellenti. Nello specifico, in base all’analisi effettuata nel mese di novembre 2012 su un target-group costituito da veterinari che hanno già utilizzato il prodotto, si evidenzia come il 90% circa dei medici intervistati ritenga che le vaccinazioni siano un metodo efficace per la prevenzione. La maggioranza (53,6%) degli intervistati ritiene poi che la vaccinazione sia “il” metodo più efficace di contrasto alla leishmaniosi, seguito dall’utilizzo dei repellenti (42,9%). Il vaccino, nonostante sia stato reso disponibile solo recentemente, risulta il prodotto più noto spontaneamente menzionato (78,6%) tra le soluzioni per la prevenzione e la cura della leishmaniosi, registrando un giudizio complessivo nettamente positivo (85,7% dei casi). I punti forti riconosciuti al vaccino sono soprattutto, “innovazione”, “meccanismo di azione” e “facilità di somministrazione”. Riguardo all’ulCaccia Passione 72

timo punto, si ricorda che il vaccino può essere somministrato a partire dai 6 mesi di età del cane. Il protocollo di prima vaccinazione prevede un ciclo di tre iniezioni da somministrare con un intervallo di tre

settimane l’una dall’altra, mentre in seguito sarà sufficiente un richiamo annuale per mantenere il cane immune dalla leishmaniosi. Naturalmente si conferma essenziale continuare ad applicare antiparassitari con effetto repellente sul flebotomo in modo da ridurre i rischi di contatto tra l’animale e l’agente infettante. Il riscontro favorevole sul vacci-


Veterinaria no viene confermato anche dalla seconda indagine condotta su 305 veterinari distribuiti su tutto il territorio nazionale. La survey, resa disponibile a dicembre 2012, registra un alto grado di soddi-

sfazione nell’utilizzo del vaccino. Dall’esperienza raccolta nelle indagini effettuate si desume che il prodotto risponda ampiamente ai requisiti richiesti a un vaccino dedicato a contrastare la leishmaniosi come la capacità di conciliare un’azione di prevenzione specifica e una buona tollerabilità di base. Questa evidenza si traduce in una signifi-

cativa motivazione da parte dei veterinari nel suggerire l’opportunità della vaccinazione che, infatti, avviene per il 79,4% dei casi su indicazione diretta degli stessi al cliente. L’esperienza positiva legata all’utilizzo del vaccino trova inoltre conferma nella spiccata attitudine della maggioranza dei veterinari intervistati a “raccomandare l’uso del vaccino” ad un collega. Virbac: una lunga storia fatta di ricerca e innovazione Con il vaccino contro la leishmaniosi, Virbac conferma la propria propensione ad una costante e intensa attività di ricerca scientifica per lo sviluppo di farmaci innovativi a tutela della salute animale. Questa strategia ha consentito alla Società di affermarsi come punto di riferimento nel campo mondiale della veterinaria anche grazie a milestone come il lancio sul mercato del primo interferone ricombinante omega di origine felina, la creazione del primo vaccino mediante ingegneria genetica contro la leucemia felina, lo sviluppo dell’innovativo trattamento per la leishmaniosi a base di miltefosina, il contrasto alla rabbia silvestre attraverso esche vaccinali orali e, oggi, il primo vaccino contro la leishmaniosi canina. Caccia Passione 73


Cos’è la leishmaniosi È una malattia mortale nei cani causata dall’infezione del parassita Leishmania infantum È una zoonosi ossia è una patologia trasmissibile all’uomo § Il parassita viene diffuso tra i cani tramite la puntura del flebotomo. Alcuni cani che sono stati infettati possono incubare la malattia senza avere alcun tipo di sintomo per mesi e talvolta per anni. Tali cani infetti rappresentano il serbatoio della malattia e possono essere fonte di contagio per altri cani.

§ I sintomi includono: inappetenza; febbre; perdita di pelo (in particolare intorno agli occhi); mantello opaco, secco e forforoso; dimagrimento anomalo nonostante la conservazione dell’appetito; lesioni cutanee spontanee; episodi di epistassi (sangue dal naso); dolori delle articolazioni; arrossamento degli occhi; problemi alle unghie. Anche gli organi interni possono essere colpiti e questo può provocare anemia, artrite e insufficienza renale grave. § La leishmaniosi canina è spesso mortale. Virbac Italia

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Veterinaria


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Anno II – N° 2 – febbraio 2013 www.cacciapassione.com Direttore Responsabile Pierfilippo Meloni Vicedirettore Domenico Mansueto

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Cani da caccia: Alimentazione del Cane da Caccia a Lavoro in zone umide

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