Caccia Passione - Febbraio 2012

Page 1

ANNO I nr. 2 - Febbraio 2012

CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

Migratoria:

• La migrazione del colombaccio ed i

migratori europei

Cani da caccia:

• Bracco italiano, è lui il cane da caccia più bello del mondo

Fucili da caccia:

• Il rinculo nelle armi lunghe, che cos’è e come si forma

Munizioni:

• L’attrezzatura di base per la ricarica delle cartucce

Speciale selezione:

Caprioli, daini e cervi di San Rossore


Affinity Legno Cal. 12-20

Affinity Black Synt Cal. 12-20

Affinity Camo MAX-4 Cal. 12-20


www.franchi.com Via della Stazione, 50 61029 Urbino (PU), Italy Tel: +39 0722 307 1 Fax: +39 0722 307 370 Facebook: Franchi Sintonia Naturale


ANNO I nr 1

26

Gennaio 2012

CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

Caprioli, daini e cervi di San Rossore Migratoria:

• La migrazione del colombaccio ed i flussi migratori europei

Cani da caccia:

• Bracco italiano, è lui il cane da caccia più bello del mondo

Fucili da caccia:

• Il rinculo nelle armi lunghe, che cos’è e come si forma

Munizioni:

• L’attrezzatura di base per la ricarica delle cartucce

Speciale selezione:

Caprioli, daini e cervi di San Rossore

La caccia di selezione in Toscana: la lore sono alcuni degli aspetti salienti di questa particolare modalità di caccia, che ha come scopo la conservazione dell’equilibrio dell’ecosistema.

SOMMARIO Anno I Nr. 02

8

la migrazione del co-

Pg 14

www.cacciapassione.com : Caccia al fagiano DIEGO MASTROBERARDINO

: La migrazione del

Pg 20 europei

CLAUDIA ZEDDA

Pg 26

32

: è lui il cane da caccia più bello del mondo

Caprioli, daini e cervi di San Rossore DIEGO MASTROBERARDINO

Pg 32

Bracco italiano, è lui il cane da caccia più bello del mondo

DIEGO MASTROBERARDINO

38

: Com prensori alpini, conoscere e saper gestire le proprie montagne

Caccia Passione 2

Pg 38

Comprensori alpini, conoscere e saper gestire le proprie montagne

KALARIS


: caprioli, daini e cervi di San Rossore

Pg 70

Cannocchiale DIAMOND-30 SPORTS della Nikko Stirling : tiro rapido in condizioni di luminosità ridotta DIEGO MASTROBERARDINO

Pg 72

Crispi presenta Hunter HTG - ABSS, i vostri piedi non sono stati mai così protetti A CURA DELLA REDAZIONE

Pg 72

ca

48 Pg 44

addestramento dei cani da seguita alla lepre

Vaccinazione del

: Papere e beccaccini di Evita Peròn

A CURA DELLA REDAZIONE

Pg 48

: Papere e beccaccini di Evita Peròn DIEGO MASTROBERARDINO

Pg 56

Il rinculo nelle armi lunghe, che cos’è e come si forma

DIEGO MASTROBERARDINO

Pg 60

Benelli Comfort, rinculo ridotto per un secondo tiro dal controllo assoluto A CURA DELLA REDAZIONE

Pg 66

60 66

: Benelli Confort: rinculo ridotto per un secondo tiro dal controllo assoluto : l’attrezzatura base per la ricarica delle cartucce

l’attrezzatura di base per la ricarica delle cartucce FILIPPO MELONI Caccia Passione 3


1, 2, 3... semplicemente geniale

IL SISTEMA PERFETTO IN 3 MODULI MODULO 1) La Canna contiene il Vinci Inertia System, il sistema inerziale, unico al mondo, che lavora perfettamente in asse per un equilibrio senza eguali. MODULO 2) La Carcassa sostiene l’esclusivo sistema Free Floating Barrell, in cui la canna è libera, non vincolata, per una precisione balistica straordinaria. MODULO 3) Il Calcio è dotato del Comfortech plus System, il sistema più efficiente di full comfort che riduce al minimo il rinculo, le vibrazioni e l’impennamento dello sparo.

Vinci: Smontabile e rimontabile in un attimo

www.benelli.it

www.benellivinci.it

Vinci: Shotgun of the Year Award 2010


Editoriale GUARDIAMO AVANTI

Da poco si è conclusa la stagione venatoria su tutto il territorio nazionale, e appesi al chiodo fucili e cartucciere, siamo pronti a rituffarci nella querelle politico-legale che ormai accompagna ogni iniziativa presa a favore o più spesso contro la caccia. Come al solito la nostra passione viene avversata da chi si è autoeletto paladino dell’ambiente, adesso nel mirino ci sono finiti i cacciatori della Regione Piemonte, Il TAR del Piemonte ha intimato la Regione ad indire un referendum, la cui richiesta risale a ben 25 anni fa. Le uniche specie che rimarrebbero cacciabili, secondo le richieste dei promotori, sarebbero il cinghiale, la lepre e il fagiano, tutto il resto proibito. Naturalmente il cinghiale resterebbe fra le specie cacciabili, è troppo comodo lasciare ai cacciatori i problemi relativi ai danni derivanti dalla pessima gestione del suide. Questa volta, mi risulta, ci sia stata finalmente una certa coesione fra le associazioni venatorie, generalmente sempre pronte a litigare fra loro, sono state messe a disposizione dell’amministrazione piemontese personalità competenti in materia, purtroppo divergenze politiche interne al governo regionale, non hanno consentito d’arginare questa minaccia. Ormai sembra non sia rimasto altro che aspettare la data del referendum, ma forse, in 25 anni, si potevano trovare soluzioni politiche che superavano i quesiti referendari. Adesso necessita una forte campagna sensibilizzatrice che esponga le ragioni della caccia, con numeri, dati, quantificazione economica sull’indotto dato dalla caccia, posti di lavoro, e quant’altro possa indurre i cittadini piemontesi a comprendere le nostre ragioni e comportarsi di conseguenza. La sconfitta rappresenterebbe un boomerang terribile anche a livello nazionale, con iniziative analoghe in tutte le altre regioni. Mi auguro che le Associazioni Venatorie e anche quelle Agricole, si rendano conto del rischio che corriamo e che finalmente si adoperino per fare “lobby” come spesso vengono ingiustamente accusate, ma mai necessario come in questo, e che si muovano in maniera forte e decisa, sensibilizzando politicamente chi di dovere. Questa vicenda sconcertante, dimostra ancora di più, come l’Italia appartenga all’Europa solo per i vincoli e non per i diritti, la caccia è consentita in tutta la Comunità e noi permettiamo ad una singola regione di mettere in discussione un diritto di una minoranza, che come minoranza, secondo alcuni , non avrebbe diritto di esistere. Purtroppo il cacciatore è finito nel ghetto e chi dovrebbe difenderlo è ora che tiri fuori le unghie. Da una possibile disfatta il referendum piemontese deve diventare un’importante vittoria, che sia d’esempio per frenare gli slanci animalisti, ultimamente sempre più forti e agguerriti, annoverandolo come l’ennesima vittoria del mondo venatorio. Non dimentichiamoci che non è mai passato un referendum locale o nazionale contro la caccia, perciò amici Piemontesi cercate di non essere i primi!

Saverio Patrizi


News venatorie Caccia e legislazione: porto d’armi, chiarita la questione sulle modifiche normative Finalmente giunge il chiarimento definitivo dal Ministero dell’Interno sulla questione della durata del porto d’armi per uso caccia e tiro a volo. all’art. 42 del T.U.L.P.S., previo inserimento, al relativo terzo comma (di fatto primo comma a seguito delle abrogazioni intervenute), del periodo: “La licenza ha validità annuale”.

Dopo le numerose richieste e sollecitazioni per maggiori chiarimenti circa le modifiche alla durata del porto d’armi per uso caccia e tiro a volo il Ministero dell’Interno finalmente risponde con una propria circolare. Con la circolare n.557PAS12982. AP3 del 22 febbraio 2012 il Ministero dell’Interno chiarisce definitivamente che la modifica dell’art.42 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza contenuta nel recente decreto di semplificazione non riguarda il porto d’armi per uso caccia e tiro a volo pertanto è da ritenersi che la durata degli stessi resta di sei anni. Infatti si legge nella circolare in questione: alla lett. b) del medesimo comma 1, è stata introdotta una modifica Caccia Passione 6

Al riguardo, si precisa che tale novella deve intendersi riferita alla sola validità della licenza di porto d’arma (sia corta che lunga) per difesa personale e, dunque, nulla innova con riguardo alle previsioni - di cui alla vigente normativa di carattere speciale - che prevedono la validità sessennale della licenza di porto d’arma lunga uso caccia (art. 22, comma 9, della l. 11 febbraio 1992, n. 157) e della licenza di porto di fucile per il tiro a volo (articolo unico, legge 18 giugno 1969, n. 323). Si rasserena quindi il clima di polemiche e malcontento scatenati dalla vaga interpretazione data al decreto di semplificazione che tanto ha impegnato le Associazioni Venatorie, le Federazioni Sportive e del Settore armiero nel chiedere al Ministero dell’Interno, a deputati e senatori, di dare chiarezza alla norma.



Caccia: chiusa la stagione, incidenti dimezzati

In questa stagione 13 gli incidenti mortali contro i 22 dello scorso anno. CNCN e FACE Italia plaudono all’accresciuta sicurezza dei cacciatori e s’impegnano a ridurre ancora il bilancio Grazie a formazione e prevenzione e a un grande impegno del mondo venatorio, innalzato il livello di sicurezza e ridotti al minimo gli incidenti Roma, 1 febbraio 2012 – Arrivano armi continueranno infatti a lavonotizie confortanti dalla chiusura rare perché gli incidenti siano semdella stagione venatoria 2011-2012. pre meno e, con essi, diminuiscano Si è infatti quasi dimezzato il con- fin dove possibile feriti e vittime. teggio relativo alle vittime: in questi Certo è che l’imponderabile non può cinque mesi sono state 13 le per- essere evitato, ma si può e si deve sone che hanno perso la vita per operare su tutti gli aspetti che possocause strettamente e direttamente no portare a ridurre al minimo l’imlegate alla caccia, rispetto alle 22 patto della casualità, per promuovedello scorso anno. Un risultato im- re comportamenti sicuri, formare al portante, ottenuto grazie agli sforzi massimo i responsabili delle battute comuni di tutto il settore che conti- di caccia in squadra (su cui occornuerà a impegnarsi affinché il livello re porre ancora maggior impegno), di sicurezza aumenti ancora. Le as- sensibilizzare tutti i cacciatori all’usociazioni venatorie riunite in Face tilizzo dei sistemi di prevenzione Italia (Federcaccia, ANUUMigrato- e aumentare il livello di attenzioristi, Enalcaccia, Libera Caccia), il ne con cui si maneggiano le armi. quindi da più CNCN (Comitato Nazionale Caccia Nonostante e Natura) e le aziende produttrici di parti si tenda a identificaCaccia Passione 8


Associazioni venatorie re la caccia come una passione “pericolosa”, inserendo nel conto delle vittime decessi causati da cadute o infarti per creare allarmismo sociale, si può oggettivamente ribadire, cifre alla mano, che non è così. Il numero di incidenti occorsi ai cacciatori italiani è molto inferiore, per quantità e pericolosità, ad altre attività all’aria aperta come la raccolta funghi, l’escursionismo o la balneazione. La caccia sta dimostrando di impegnarsi concre-

tamente per migliorare, rendendo più sicura la pratica e sempre più consapevoli e attenti i cacciatori sul corretto impiego dei propri mezzi. I risultati sono lì a dimostrarlo. Anche per questo - è l’opinione di Face Italia e Cncn - sono oltremodo ingiuste e non corrispondono al vero le campagne denigratorie e allarmistiche che ogni anno colpiscono l’attività venatoria, messe in atto con argomenti strumentali e in ogni caso palesemente discutibili. Ufficio stampa CNCN Segreteria Face Italia

www.ziemer-tuors.de Impotante agenzia di viaggi Tedesca, organizza in Ungheria caccia di gruppo o individuale. Sarete accompagnati da professionisti della caccia del luogo. Tante prede diverse, alloggi di lusso ed ospitalità ungherese che non conosce l’impossibile. Non perdete tempo, visitate il nostro sito, vi risponderà la mia collega in italiano, perchè noi pensiamo a tutto.

Voi pensate solo a divertirvi R. Helen Szabo - Cell. 3315604037

Caccia Passione 9


Hunting Show 2012: Grande successo, “Tutto Esaurito”

L’Hunting Show e Pescare Show di Vicenza si è conclusa ieri all’insegna del “tutto esaurito” registrando una partecipazione di circa 30mila visitatori. aziende espositrici italiane ed internazionali per offrire il meglio in fatto di armi, munizioni, strumenti ottici e accessori per la caccia, la pesca ed il tiro sportivo. L’evento è stato inoltre un occasione per tutti i visitatori di divertirsi con le numerose proposte di atAlla Fiera di Vicenza l’afflusso di pubblico per il Salone internazionale della Caccia e della Pesca è stato intenso e continuo registrando alla chiusura un numero complessivo di circa 30mila visitatori, il 13,2% in più rispetto all’edizione precedente e del 212% dalla prima edizione. L’Hunting Show si è confermata quindi il più importante evento in Italia e tra i primi in Europa per l’elevato numero di appassionati di caccia e pesca per i quali si tratta di un imperdibile occasione per visionare ogni novità e quanto di meglio può offrire il mercato di settore sia nazionale che internazionale; 276 Caccia Passione 10

tività agonistiche, con le prove di nuovi prodotti ed infine partecipare ad incontri per l’approfondimento delle varie tematiche collegate. Non sono mancati infatti convegni, incontri tecnici, momenti di approfondimento ed eventi che hanno coinvolto i visitatori ed allo stesso tempo sono divenuti occasione per riflettere sul valore culturale di caccia e pesca; tra questi il convegno nazionale “La caccia di selezione oggi” organizzato dall’Unione Nazionale Cacciatori Zona Alpina, il convegno “Introduzioni, re-introduzioni e riqualificazioni; storie di pesci e ambiente” a cura di Esox Italia e Spinning Club Italia ed


Eventi chi con le munizioni. Presenti in campo al Poligono di Montebello anche Felice Buglione, presidente FIDASC - Federazione Italiana Discipline Sportive Armi da Caccia e Sergio LiLa Regione del Veneto e la Provincia siero, ufficiale di gara internazionale. di Vicenza hanno organizzato incontri in cui si è fatto il punto sulle ulti- Una delle novità dell’edizione 2012 me novità e iniziative in tema fauni- dell’Hunting Show è stato sicuramenstico-venatorio, sono state presentate te il padiglione “Soft Air Line Up”, dericerche realizzate in ambito univer- dicato interamente a questa disciplina sitario sul tema della gestione fauni- ricreativa, basata sulla simulazione stica del territorio, si è parlato di di- di tattiche militari, con armi ad aria gitalizzazione del tesserino venatorio. compressa; all’interno dello spazio dedicato sono state allestite linee di Sono state inoltre allestite mostre tiro, banchi test e un’area dimostrativa ed esposizioni tra cui quella dei tro- dove numerosi visitatori hanno avuto fei di ungulati che ha messo in vetri- la possibilità di cimentarsi in questa na tutti i trofei degli abbattimenti e disciplina ludico-sportiva che va semdei ritrovamenti effettuati nel corso pre più diffondendosi soprattutto tra i del 2011 nella provincia di Vicen- giovani. A piano terra del padiglione za. Per gli appassionati della pesca Soft Air Line Up, un area di circa 100 invece c’è stata la possibilità di effet- mq è stata dedicata al mondo del tiro tuare prove in vasca, nella spettaco- dinamico, mentre al primo piano un’alare “casting pool” lunga 30 metri, rea di gioco di 3.000 mq è diventata nonché di assistere dal vivo a dimo- un percorso riservato agli spettatori. strazioni di grandi maestri di lancio. Spazio all’Hunting Show anche per Nel corso della manifestazione hanno la cinofilia con il Dog Event, un’area si sono svolte le gare di tiro in outdoor allestita in uno dei padiglioni del“Ladies Cup” e “Junior Cup” alla Cop- la Fiera dedicata alle attività di agipa Beretta presso il poligono di Mon- lity dog e clicker training realizzata tebello a cui hanno partecipato donne in collaborazione con ENCI e con e giovani under 18. Le gare sono state “I Cani del Castello” di Marostica. organizzate da Fiera di Vicenza con la collaborazione della Storica Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, che ha munito i giocatori delle armi da fuoco e Fiocil convegno sul tema “Il punto su programmi e iniziative. Dagli acquatici alle caccie in deroga” curato dall’Ufficio Avifauna Migratoria di Federcaccia.

Caccia Passione 11


2a Fiera della Caccia e della Pesca a Rovigo, il 16, 17 e 18 Marzo 2012

Si svolgerà a Rovigo la seconda edizione della “Fiera della Caccia e della Pesca” nei giorni 16, 17, 18 marzo 2012. Dal 16 al 18 marzo 2012 a Rovigo una fiera di grande qualità su Caccia e Pesca. Vasta area espositiva e ricco calendario di appuntamenti ed eventi: per gli appassionati un vero e proprio paradiso da non perdere. Rovigo Fiere promuove la seconda edizione della “Fiera della Caccia e della Pesca” in collaborazione con l’Assessorato provinciale alla caccia, pesca e risorse faunistiche, il Distretto ittico nonché la partecipazione delle associazioni di categoria del territorio. Una opportunità preziosa per il grande pubblico degli appassionati di caccia e pesca, per le Associazioni di riferimento, per le aziende del settore venatorio e ittico: è Pesca e Caccia in Caccia Passione 12

Fiera, un grande evento promosso dalla Provincia di Rovigo che si svolge presso Rovigo Fiere il 16, 17 e 18 marzo. Un paradiso innanzitutto per gli appassionati: la parte espositiva sarà ricca di novità e prodotti di punta in materia di attrezzature, armi, accessori, strumentazioni e articoli per la caccia e la pesca. Associazioni e aziende avranno modo di presentare il meglio delle loro produzioni e tutti coloro che praticano la caccia e la pesca potranno, oltre che visitare stand e spazi informativi, partecipare agli eventi organizzati. Sono infatti previste esibizioni, dimostrazioni, gare, convegni, mostre, con il coinvolgimento delle Associazioni


Eventi della provincia di Rovigo; da segnalare il Convegno sull’avifauna acquatica nel Delta del Po e la presentazione del libro edito da Veneto Agricoltura Le anatre selvatiche del Delta del Po. Una iniziativa che trova proprio in questa provincia, il suo contesto ideale, se pensiamo che il Polesine è una delle aree italiane a maggior diversità faunistica, grazie alla presenza dei due principali fiumi italiani – l’Adige e il Po – e delle loro foci. Ricordiamo che il Delta del Po è zona umida di rilevanza internazionale e uno dei parchi naturalistici più importanti d’Italia, un vero paradiso faunistico fatto di sacche, lagune, valli da pesca, riserve naturali, aree protette, distese di natura selvaggia e incontaminata dove una fauna ricchissima trova il suo habitat naturale. Le due principali forme di caccia locale sono quella della selvaggina stanziale e quella della selvaggina migratoria. La caccia alla stanziale è rivolta soprattutto alla Lepre, con il Segugio, e ai Galliformi, con i cani da ferma; prede ambite dai cacciatori locali sono il Fagiano e la Starna, pregiata pernice di pianura.

uccelli acquatici, grazie alla presenza nel Delta del di una magnifica fauna acquatica, costituita soprattutto da anatre selvatiche, trampolieri e folaghe. La specie di gran lunga più numerosa è il Fischione, ma sono molto diffusi anche il Germano reale e l’Alzavola (Sarsègna). Ma Pesca e Caccia in Fiera non è un evento riservato unicamente a chi pratica la caccia e la pesca, ma un evento dedicato al Polesine, così ricco di bellezze naturali, di tradizioni, di cultura. Attraverso le attività venatorie e ittiche è infatti inevitabile parlare di questa terra, delle sue acque, del suo Delta, dei suoi ambienti naturali, delle sue tradizioni, anche grazie alla presenza delle aziende locali, delle associazioni agricole, agrituristiche e del commercio.

Un modo per conoscere da vicino questo straordinario patrimonio è quello di partecipare a Caccia e Pesca in Fiera dal 16 al 18 marzo: segnaliamo Sabato 17 e domenica 18 marzo, l’esibizione di chioccolatori (imitatori del canto degli uccelli), l’esibizione di razze canine ad uso venatorio, le prove gratuite di tiro Fiore all’occhiello della tradizione ve- alla sagoma con carabine ad aria comnatoria polesana è, però, la caccia agli pressa, di tiro al bersaglio e tiro al volo.

La Fiera si svolge presso Cen.ser - Rovigo Fiere, Viale Porta Adige, 45 a Rovigo. Per informazioni: Provincia di Rovigo - Assessorato Caccia e pesca - Viale della Pace, 5 - 45100 – Rovigo Tel. +39 0425 386.657 / 386.664 - Fax +39 0425 386.650 area.attivprod@provincia.rovigo.it ; www.provincia.rovigo.it Caccia Passione 13


Caccia al fagiano -

Caccia Passione 14


Fauna stanziale

Caccia Passione 15


Caccia al fagiano

La caccia al fagiano, antica ed elegante, richiede molta attenzione ed esperienza da parte del cacciatore, fonmdamentali saranno le sue conoscienze del territorio e delle tecniche di caccia. Particolarmente amata e praticata grosso modo in tutto il territorio italiano, la caccia al fagiano parte, secondo quanto previsto dal calendario venatorio, la terza domenica di settembre e prosegue indisturbata fino al 31 di gennaio. Ovviamente ogni regione potrà apportare modifiche temporali anticipando o ritardando l’apertura e la chiusura della caccia a seconda delle particolari situazioni ambientali o in base alle differenti realtà territoCaccia Passione 16

riali. Il fagiano, selvatico affascinante e raffinato è forse uno dei volatili stanziali più cacciati in assoluto, amato per le sue carni e soprattutto per l’astuzia e la perizia che il cacciatore deve dimostrare durante la caccia, che si presenta per questo particolarmente stimolante. Caccia antica ed elegante è normalmente praticata in compagnia di cani da ferma, nelle prime ore del mattino, non prima però che la rugiada sia stata ridotta dai raggi del sole.


Fauna stanziale Trattandosi di una caccia ai selvatici ovviamente potrà essere praticata anche in maniera vagante. Quando il cacciatore sceglie questa tipologia di caccia diventa di fondamentale importanza per lui la precisa conoscenza del terreno che lo ospita e soprattutto delle abitudini del fagiano. Insomma una caccia che richiede attenzione ed esperienza. All’interno delle riserve, in passato il fagiano era oggetto di caccia in battuta all’inglese, detta anche alla vecchia maniera, tecnica per la maggiore abbandonata per il selvatico in questione in quanto particolarmente complessa. Pur avendo scelto con

una certa cura le poste infatti il tiro risulta sempre complicato e il selvatico disturbato dai battitori vola davvero alto e veloce; al cacciatore non resta che calcolare l’anticipo, che naturalmente varia da fagiano a fagiano, rendendo l’impresa pressoché impossibile. Basti pensare che l’anticipo richiesto per il fagiano è normalmente di un metro ma di caso in caso può anche triplicarsi. La caccia al fagiano secondo la vecchia maniera è dunque una tecnica caduta completamente in disuso, e solo in alcune riserve di caccia, su richiesta dei cacciato-

Caccia Passione 17


ri, viene ancora organizzata. L’arma utilizzata in questo caso è ovviamente la classica doppietta. Quello che non tutti sanno della caccia al fagiano è che a seconda della tecnica scelta e soprattutto a seconda del territorio per cui si è optato, si dovrà preferire l’uno o l’altro fucile, calibro e cartuccia. Le cose infatti cambiano notevolmente a seconda che si scelga di cacciare all’interno di un bosco o in luoghi aperti, quali ad esempio brughiere o prati. A cambiare saranno le distanze di tiro, l’affaticamento del cacciatore, le modalità evolutive del selvatico, tutte variabili da tenere sotto controllo utilizzando l’arma giusta. Il calibro consigliato per la cattura del selvatico è 12, con una certa attenzione per le canne e la loro strozzatura. La canna infatti deve cambiare a seconda che si cacci in bosco o all’aperto. Nel primo caso si consiglia una canna corta (60-65 cm) con una strozzatura ridotta o addirittura assente. Da non dimenticare infatti che l’efficacia balistica del tiro nel bosco è spesso contrastata dal fogliamene, e un arma corta che produca una rosa sufficientemente aperta potrà compensare la mancata possibilità di una mira impostata. I fucili che si consigliano in queste condizioni sono la doppietCaccia Passione 18

ta, per la sua immediatezza nel tiro e il sovrapposto, per la sua stabilità. Nel caso in cui la caccia al fagiano sia svolta in ambienti aperti probabilmente si dovranno effettuare tiri a lunga distanza che richiedono car-


Fauna stanziale tucce particolarmente potenti. Per questo si consiglia una canna lunga che superi i 70 cm dotata di una strozzatura a 2 stelle negli automatici e 1/3 nei basculanti. L’arma da preferirsi in questo caso è la doppietta,

il sovrapposto o il semiautomatico. E’ buona norma infine tenere sotto controllo anche la quantità di piombo, che determinarsi ancora una volta in base al terreno di caccia che si è scelto. Se vi trovate in un bosco potrete optare per una quantità di piombo fino ai 30 gr con piombo 6 o 7, mentre in aperto andranno benissimo fino ai 35 gr.

Caccia Passione 19


La migrazione del colombacc -

-

La columba plumbus, meglio nota come colombaccio, fa parte della famiglia dei Columbidi, all’interno della quale dobbiamo ricordare la colombella, il piccione selvatico, il colombo di città, la tortora orientale e la tortora africana. All’interno della famiglia è senza dubbio l’esemplare più grosso ma anche più ambito dai cacciatori di ogni parte del mondo.

Caccia Passione 20

grammi, e non supera la lunghezza di 45 cm. Il tratto che sonoramente lo contraddistingue di più è certamente il suo battito d’ali quando si prepara al volo: è particolarmente potente, profondo, rapido e non manca d’essere davvero emozionante, per lo meno per chi gli da la caccia.


Migratoria

Caccia Passione 21


Agli amanti della razza non è certo passata inosservata la differenza fra capo, davvero piccolo e corpo di notevole dimensione, e quel bellissimo piumaggio grigio bluastro che lo rende davvero inconfondibile. Mentre il petto è grigio chiaro, il collo vive di meravigliosi riflessi verdeggianti e non mancano nemmeno caratteristici segni neri. Sempre il collo è impreziosito da due belle macchie bianche circondate di blu. La coda è puntata di nero, mentre le zampe sono rosate. Chi ha visto molto da vicino il colombaccio non può dimenticare il suo occhio che varia da bianco verdastro a giallo. I cacciatori sanno bene che il colomCaccia Passione 22

baccio è dotato di un’ottima vista, ma in fatto di udito lascia molto a desiderare, per cui sfruttano questa informazione a proprio vantaggio. Abitante praticamente di tutta l’Europa fino a 65 gradi di latitudine nord, il colombaccio non disdegna nemmeno l’Asia occidentale e meridionale e l’Africa del nord e occidentale. Visita l’Italia normalmente durante i primi 15 giorni di ottobre e dalla metà di febbraio fino a tutto marzo. Ama svernare nelle pinete a pochi passi dalla costa, e nelle zone adatte non di rado diventa stanziale. Spesso lo si può trovare fra boschi di leccio, faggio, quercia o foreste con radure, nei pressi della


Migratoria macchia mediterranea litoranea o a pochi passi dalle zone coltivate. E’ stato addirittura capace di adattarsi alla vita di grandi metropoli come Londra e Parigi, nelle quali è il piccione selvatico più comune. Per quanto in alcune zone dell’Italia il colombaccio sia divenuto stanziale, con comunità in costante aumento numerico, in linea di massima è un volatile che periodicamente segue il proprio istinto migratorio. Le regioni settentrionali vengono di norma abbandonate in autunno, poco prima che le temperature si facciano troppo rigide, per rivisitarle agli inizi della primavera. Lo svernamento avviene nell’Europa occidentale o meglio ancora nel bacino del mediterraneo nel caso di popolazioni dell’Europa nord orientale, mentre nel caso di comunità di colombacci che abitano l’Europa meridionale, l’Asia Minore e alcune zone della Gran Bretagna settentrionale, la migra-

zione, viste le ottime condizioni climatiche, è pressoché assente. Come precedentemente accennato, nel caso di comunità di colombacci migratori, gli spostamenti iniziano a settembre, ma si fanno intensi durante le prime due settia dicembre. Ogni anno comunque l’evento migratorio può subire qualche cambiamento in base alle condizioni climatiche variate. Il rientro avviene invece tra marzo e aprile, quando il colombaccio decide di far ritorno in zone più fresche. E’ solo negli ultimi periodi che si è per lo studio delle rotte migratorie. Di norma non è l’aspetto venatorio a dettare la nascita delle ricer-

Caccia Passione 23


che, quanto piuttosto motivi di più vario genere. Spesso infatti le rotte migratorie vengono studiate per motivi scientifici o per conoscere lo spostamento di alcune malattie: basti pensare all’interesse rivolto ai percorsi migratori seguiti dagli uccelli durante il pericolo “aviaria”. Questi studi vengono condotti tramite metodi di campionamento, o con l’osservazione dei punti di confluenza delle rotte aeree. Molto più spesso si utilizza la tecnica dell’inanellamento o strumenti tecnici come radar o telescopi. Per quel che concerne il colombaccio, ad oggi gli studi sulle sue rotte migratorie, per lo meno in Italia, sono davvero scarsi. L’inanellamento della specie è raro e ci si occupa piuttosto delle comunità stanziali: un gruppo particolarmente numeroso, oggetto di studio, è presente ad esempio nella città di Firenze nella quale i colombacci stanno diventando i veri e propri proprietari dei parchi cittadini. Come spesso accade, anche nel caso del colombaccio, informazioni particolarmente utili giungono alla scienza grazie all’ausilio dei cacciatori specializzati. Questi, una volta valutata l’idoneità alla mansione, seguono percorsi stabiliti e in alcuni particolari punti d’ascolto si fermaCaccia Passione 24

no per non più di 15 minuti. Annotato il numero dei canti del maschio proseguono, inviando poi i dati raccolti ai centri di ricerca. Confrontando i dati di anno in anno, si potrà avere un’idea del flusso migratorio del colombaccio in Italia. Si tratta di un sistema di rilevazione


Migratoria del trend relativo alle popolazioni di colombaccio, che già è stato usato in Francia con un certo successo. I costi per altro sono sicuramente inferiori rispetto a campagne di inanellamento del colombaccio, in assoluto la specie meno inanella-

ta di tutta Italia. Questo probabilla quale il volatile si fa catturare. Pare comunque che sia in progetto da parte del Centro Italiano d’Inanellamento un progetto sperimentale per lo studio di questo volatile tanto amato e tanto ignorato dalla scienza.

Caccia Passione 25


Speciale Selezione:

Caprioli, Daini e Cervi di San Rossore La caccia di selezione in Toscana: la raccolta dati e la figura del selecontrollore sono alcuni degli aspetti salienti di questa particolare modalità di caccia, che ha come scopo la conservazione dell’equilibrio dell’ecosistema.

Caccia Passione 26


Caccia di selezione

Caccia Passione 27


Speciale Selezione:

La caccia di selezione in Toscana ed il selecontrollore Terminata la stagione di caccia, fervono i preparativi per la caccia di selezione. Per “caccia di selezione” si intende un tipo di caccia impostata sul rispetto di un piano prestabilito di abbattimento, suddiviso per classi di età e sesso, e redatto sulla base di censimenti e stime secondo un criterio scientifico. Per la caccia di selezione si attivano una serie di procedure e studi dal carattere scientifico che hanno il compito di “fotografare” l’andamento demografico degli ungulati. Lo scopo di questa modalità di caccia è la conservazione della densità e della struttura prefissata in una popolazione selvatica, attraCaccia Passione 28

verso il prelievo che interessa solo ed esclusivamente l’incremento annuo, la “rendita”, senza incidere sulle potenzialità di sviluppo, il “capitale”, ripartendo gli abbattimenti nelle diverse classi di sesso e di età. Attraverso la caccia di selezione il tasso di fertilità delle femmine e le probabilità di sopravvivenza dei cuccioli riescono ad aumentare e la popolazione produce molti più individui. La caccia di selezione è esercitata dal selecontrollore, ossia un cacciatore esperto nel prelievo dell’ungulato nominato dopo la partecipazione ed il superamento del corso per diventare selecontrollore. Quest’ultimo vede assegnarsi un distretto di gestione dall’ATC (Ambiti territoriali


Caccia di selezione di caccia; sono 19 in tutta la Toscana), la quale organizza il prelievo sulla base dei censimenti sulla popolazione degli ungulati che iniziano ad aprile. Il selecontrollore, dopo aver preso visione delle analisi demografiche dell’ATC, ha il compito di operare una scelta del capo da abbattere. I periodi della caccia di selezione vanno dal 1 agosto al 15 marzo dell’anno successivo, anche se normalmente nel periodo in cui si praticano le altre forme di caccia la selezione è ferma. In sostanza si caccia dal 1 agosto alla terza domenica di settembre e dal 1 febbraio al 15 marzo. Dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio è invece aperta la caccia alle altre specie di selvati-

ci; solo alcune province consentono la selezione in questo periodo, ma esclusivamente in alcuni distretti e per alcune specie (es. daino o cervo) e per specifiche classi di sesso o età. Nella regione Toscana la caccia di selezione ha un valore molto importante, poiché la popolazione degli ungulati negli ultimi anni sta causando danni e problemi di varia natura all’agricoltura. In particolare, il capriolo ha dimostrato un’ottima capacità di adattamento in Toscana (soprattutto in Val di Chiana e Val d’Orcia) ed il fenomeno dell’antropizzazione del territorio sembra aver incentivato, anziché influenzarlo negativamente, l’aumento del numero di esemplari.

Caccia Passione 29


E’ stato dimostrato che gli ungulati tendono a cibarsi dei raspi d’uva delle terre coltivate a vite, causando ingenti danni alla produzione di vino. La Regione Toscana si è dimostrata virtuosa nella caccia di selezione, avendo approntato un serio Piano Regionale Agricolo Forestale quinquennale, con il quale è stato possibile monitorare la densità della popolazione degli ungulati sul territorio ed il conseguente prelievo. Le associazioni ambientaliste toscane si sono dimostrate sensibili al problema dell’incremento della fauna selvatica, evitando ricorsi al TAR che avrebbero rallentato il prelievo controllato. Inoltre, la preziosa collaborazione con la Coldiretti della Toscana ha ulteriormente facilitato la raccolta dati sui danni all’a-

Caccia Passione 30

gricoltura causati dagli ungulati. Guardando ai dati ufficiali è stato attestato che il numero di ungulati presenti nella regione è in continua crescita. L’incremento delle popolazioni di cervo e capriolo risulta costante nel tempo, mentre l’andamento delle consistenze stimate relativo alle altre specie appare più discontinuo. Nel 2010 le stime ufficiali contavano 153.134 caprioli, 8.841 daini, 3.621 cervi e 2.562 mufloni. Il numero di abbattimenti effettuati complessivamente in Toscana è in costante aumento per quanto riguarda il capriolo, il daino e il cervo, mentre gli abbattimenti di muflone e cinghiale risultano più discontinui nel tempo. Nello specifico nel 2010 sono stati abbattuti 22.106 caprioli, 2.055 daini, 584 cer-


Caccia di selezione In generale, le Province che contano un maggior numero di cinghiali e caprioli abbattuti sono Siena, Grosseto e Arezzo, seguite da Firenze e Pisa. Gli abbattimenti più numerosi di daino si ritrovano nelle Province di Firenze, Siena ed Arezzo. Tra le Province in cui il cervo è presente, Arezzo è quella che conta il maggior numero di abbattimenti, seguita da Pistoia e Prato. Gli absporadici, ma concentrati soprattutto nella Provincia di Livorno. certa autonomia poiché quest’ultiIn questo contesto e sulla base di mo può scegliere autonomamente il capo da abbattere, utilizzando armi a canna rigata come le caraha il compito di abbattere il selva- bine, con ottica di precisione montico in “eccesso”. Il selecontrollore tata per tiri anche a 200 metri di nella Regione Toscana gode di una distanza. La scelta delle munizioni, della marca della carabina e dell’ottica di puntamento è a discrezione del selecontrollore, nel pieno rispetto delle restrizioni in materia. Alcune province della regione contemplano anche l’uso dell’arco per gli abbattimenti controllati, ma questa modalità di caccia risulto che il selecontrollore dovrebbe essere ad una distanza molto ravvicinata dal selvatico (circa 20 . Caccia Passione 31


L’ausilio dei cani non è contemplato per scovare il selvatico, ma il loro utilizzo avviene solo quando il selvatico è stato ferito non mortalmente e per il quale occorre trovare le tracce ed il suo effluvio. In questo caso, il selecontrollore deve comunicare al suo responsabile la necessità di avvalersi di unità cinofile per la ricerca del selvatico ferito. Le tecniche utilizzate nella caccia di selezione sono all’aspetto sull’altana, quest’ultima maggiormente praticata, ed alla cerca. Una volta scelto il capo da abbattere sulla base di un’attenta osservazione visiva dell’animale, basata sulla struttura corporea, del palco delle corna per gli esemplari maschi, del sesso e di altre caratteristiche morfologiche riconoscibili grazie agli studi intrapresi durante il corso per di-

Caccia Passione 32

ventare selecontrollore, può…partire il colpo. Al capo abbattuto viene in seguito applicata una fascetta con la quale si registra l’esemplare. In definitiva la caccia di selezione in Toscana sta dando ottimi risultati, grazie all’efficiente raccolta dei dati sulla popolazione degli animali selvatici, dei danni all’agricoltura e del numero di esemplari da abbattere. I risultati potrebbero essere ancora migliori di quelli attuali, se verranno ulteriormente incrementate e finanziate tutte le attività connesse alla caccia di selezione, anche se in Toscana si può dire di essere già a buon punto. Un ringraziamento particolare va al Dott. Leonardo Bertocci dell’Arci Caccia Toscana, per aver fornito i dati ufficiali sulla caccia di selezione nella sua regione.


Affidati a chi ti è fedele

WYOMING GTX®

HUNTER GTX®

HUNTER GTX® Costruito con il miglior Nabuck ingrassato idrorepellente presente sul mercato, Hunter è uno scarpone dalle performance altamente tecniche che trasmette al suo utilizzatore piacere e comfort nel medesimo istante.

WYOMING GTX® Un perfetto mix tra stabilità, leggerezza, tradizione e tecnologia. La

speciale sovra iniezione strutturale WFW sviluppata da CRISPI®, rende Wyoming lo scarpone ideale per camminate confortevoli e senza paragoni.

WWW.CRISPI.IT CRISPI Sport s.r.l. | 31010 Maser (Tv) Italy | Ph. +39 0423 524211 | crispi@crispi.it

follow us on:


Bracco italiano: è lui il cane da caccia più bello del mondo

Il Bracco italiano : cane storico delle razze italiane da caccia. Utilissimo nelle prove venatorie e nella caccia a qualunque tipo di selvaggina, il Bracco italiano ha uno spiccato istinto di ferma e riporto naturale molto sviluppato. Cane da caccia dotato di ottimo carattere, molto docile, dimostra una facilità di apprendimento molto spontaneo. La sua addestrabilità è buona, soprattutto se sollecitata con dolcezza. Il bracco italiano è una razza conosciuta sin dall’AnCaccia Passione 34

tica Grecia, al punto da essere stato citato anche da Senofonte in una delle sue opere. Anche Dante Alighieri lo immortala in un bellissimo sonetto Sonar bracchetti e cacciatori aizzare.... Il Bracco italiano è stato selezionato e apprezzato per le sue qua-


Cani da caccia lità venatorie già a partire dal XV secolo e venne esportato dall’Italia alla corte dei Re di Francia. Dopo un periodo in cui sembrava che la razza potesse scompa-

co Italiano, ad iniziare il lavoro di recupero della razza. Molti libri sono stati scritti da Ciceri ed i cani del suo allevamento, dei Ronchi, sono stati considerati i migliori per lo standard di razdel XX secolo, negli ultimi cin- za. Infatti, alcuni di questi esemquanta anni il Bracco Italiano plari sono stati introdotti anche ha conosciuto una nuova diffusione e si è ripresentato oggi Il manto è di due tipi di colorapienamente rigenerato, dopo zioni, Bianco-Arancio e Roanomolte selezioni accurate che Marrone, ma è possibile trovare ne hanno salvato le caratte- anche manti Bianco-Marrone o ristiche originali della razza. Melato. Questi ultimi due sono Negli anni ’30 del 1900 è sta- piuttosto rari ed i soggetti di queste to Paolo Ciceri, Presidente e categorie sono molto delicati dal fondatore della S.A.B.I. (Socie- punto di vista della costituzione. tà amatori del Bracco italiano), Il Bracco italiano si dimostra un considerato il “padre” del Brac- cane molto versatile, adattandosi

Caccia Passione 35


straordinariamente ad ogni tipo di caccia, avendo un altissimo senso della ferma. Assieme allo Spinone Italiano sono le uniche due razze da ferma dei cani da caccia italiani oggi esistenti. Dotato di ottimo carattere, viene considerata una razza particolarmente facile da addestrare, soprattutto se con dolcezza. Ottimo cane da lavoro, può essere anche un compagno ideale anche per chi lo vuole utilizzare solo come cane da guardia o da compagnia. L’ottimo comportamento e la tipicità morfologica, hanno permesso a questa razza italiana di raggiungere la più alta partecipazione alle prove rispetto al parco cani esistenti. A tal proposito, il Bracco italiano si è anche distinto anche nelle esposizioni per la sua bellezza ed eleganza. Il Bracco italiano è un canne che non presenta particolari problemi di salute o tare ereditarie. Oltre che per l’aspetto seducente e per l’accattivante dolcezza della sua espressione, la razza si differenzia per la predisposizione all’andatura di trotto con la quale sviluppa sorprendente velocità, frutto di una spettacolare spinta del posteriore. A differenza di alcune razze inCaccia Passione 36


Cani da caccia glesi da ferma, i quali hanno maggiori possibilità di grande cerca e notano con velocità la presenza della preda, il Bracco Italiano è si più lento, ma in compenso può essere utilizzato in ogni tipo di terreno e zona. E’ una razza e con una sorprendente capacità di apprendimento. Una delle co, è insita proprio nel comportamento e perciò dovrebbe essere valorizzata e pubblicizzata sempre di più in tutto il mondo. La morfologia della razza è la seguente. Il tronco: la sua lunghezza è pari all’altezza al garrese e in alcuni casi leggermente superiore. L’altezza è compresa fra i 55 ed i 67 cm al garrese, con un torace ampio e profondo. La testa è stretta nelle arcate zigomatiche e misura i 4/10 dell’altezza al garrese. Gli assi cranio facciali sono divergenti, mentre il muso misura la metà della lunghezza totale della testa e la sua altezza è pari ai 4/5 della sua lunghezza. Le sue facce laterali, viste frontalmente, sono leggermente convergenti. La caratteristica principale del cranio e’ quella di avere gli assi cranio facciali divergenti mentre il cesello e’ importanCaccia Passione 37


te perchè sinonimo di distinzione. Il tartufo è voluminoso e visibilmente proteso sulla linea anteriore delle labbra. La dentatura ha una chiusura a forbice, con le arcate dentarie che vanno a combaciare combaciare. Il collo, necessariamente, deve essere almeno i 2/3 della lunghezza totale della testa, con il distacco della nuca il quale deve essere ben marcato. La pelle deve elastica ma consistente e non devono esserci macchie nere. Gli arti hanno appiombi corretti ed i tendini appaiono forti e staccati, mentre i metacarpi devono essere di giuste proporzioni, di discreta lunghezza ed asciutti. La spalla, la quale deve presentarsi lunga e sufficientemente inclinata, testimonia la muscolatura massiccia ed evidente. La linea superiore è composta da due linee. La prima inclinata quasi in linea retta, dal garrese arriva all’undicesima vertebra dorsale. La seconda, invece, è lievemente convessa e va a raccordarsi con la groppa. La coda dritta e robusta alla radice, secondo le norme vigenti, può essere amputata fino ad un massimo di quattro/cinque vertebre, al fine di consentire all’aCaccia Passione 38

nimale di non ferirsi durante le battute di caccia, nel caso in cui dovesse inseguire una preda nei rovi ad esempio. Il pelo è corto, ispido, fitto e lucente. In conclusione, il Bracco italiano, poiché razza di casa di nostra, ma anche per le sue caratteristiche


Cani da caccia oggettive, non può non essere dabile e robusta, adatta a risolvere tutti i quesiti in ambito venatorio. Come in ogni articolo che riguarda i cani, questo articolo mira anche e soprattutto a mettere in risalto l’importan-

to indispensabili per la corretta crescita del cane. Non esistono cani cattivi (in tutti i sensi), ma solo e sempre cattivi padroni.

Caccia Passione 39


Comprensori alpini:

conoscere e saper gestire le proprie montagne Enti privati con finalità pubbliche, i Comprensori Alpini consentono una corretta fruizione della natura da parte dei cacciatori, dei naturalisti e degli amanti della natura e garantiscono la tutela faunistica di un territorio tanto speciale e ricco quale è quello delle Alpi

Caccia Passione 40


Gestione faunistica

Caccia Passione 41


Comprensori alpini:

conoscere e saper gestire le proprie montagne Un Comprensorio Alpino è giuridicamente un Ente privato con finalità pubbliche per la gestione faunistica, venatoria e ambientale di una parte del territorio regionale. Un Comprensorio Alpino altro non è che un Ente privato che possiede delle finalità pubbliche e che si occupa sostanzialmente della gestione faunistica, venatoria, nonché ambientale di una porzione di territorio regionale. Ciascun comprensorio alpino, a seconda della provincia di riferimento, possiede il proprio statuto e Legge Regionale, per quanto tutti assecondino i dettami della Legge 11 febbraio 1992 n° 157. A livello organizzativo un Com-

Caccia Passione 42

prensorio Alpino è retto da un comitato di gestione che in grossa sostanza è costituito da un totale di 20 componenti. Questi vengono nominati in precedenza dalla Provincia e dovranno rappresentare le associazioni territoriali agricole, le associazioni venatorie, quelle ambientalistiche e naturalmente gli enti locali. Insomma un’organizzazione per la gestione del territorio a tutto tondo, che in sé accorpa e fa convivere pacificamente le più variegate necessità.


Gestione faunistica Le Funzioni: Sono davvero numerose, perché territori tanto ricchi e ampi, frequentati dagli amanti della natura, cacciatori, appassionati di trekking e di vita all’aria aperta, devono essere necessariamente gestiti, tutelati e protetti. Di certo una delle funzioni principali dei Comprensorio Alpino è quella di ricognizione delle risorse faunistiche. Per dirla più semplice un Comprensorio si dovrà occupare di censire gli ungulati e la fauna tipica della zona, anche nel caso di fauna minore. Dovrà inoltre monitorare, in base alle necessità contingenti, alcune specie oggetto di studio. Si tratta di una funzionalità davvero importante nel caso di ripopolamenti mirati o di particolari progetti.

comprensori è certamente l’organizzazione di interventi mirati al miglioramento ambientale del territorio, al ripristino o mantenimento degli habitat che gestiscono, fondamentali per la vita della tipica fauna alpina. I Comprensori si debbono inoltre occupare dell’accertamento e dell’erogazione di eventuali indennizzi per Compito del comprensorio alpino danni provocati dalla fauna selvatica è inoltre quello di formulare perio- alle produzioni agricole, e dell’erogadicamente piani di abbattimento zione di contributi per la creazione di degli ungulati, quali cervi, camoSi occupano del ripopolamento, delanche della più piccola fauna tipica la distribuzione dei tesserini venatodelle Alpi, come ad esempio il fagia- ri per la caccia agli ungulati, formuno di monte, la pernice bianca o la lano, se necessario, proteste al piano lepre variabile e la volpe. Dovrà in faunistico venatorio e possono a seseguito sottoporre il progetto alla conda delle circostanze, formulare giunta regionale per l’approvazione. richiami in merito ad eventuali soNaturalmente, manco a dirlo, una spensioni della caccia temporanee delle funzioni più importanti dei o in deroga al calendario venatorio. Caccia Passione 43


appunto dai Comprensorio Alpino. Con la loro attività, riescono a difendere le parti dei naturalisti, dei ricercatori, dei cacciatori o dei semplici appassionati, tentando di rendere compatibili le attività umane e le popolazioni di selvatici.

Hanno inoltre la possibilità di ripartire internamente il territorio che gestiscono, individuando delle aree di caccia specifica, le ACS e organizzano i Centri di Controllo che si occuperanno appunto del controllo sugli abbattimenti rispetto ai piani di controllo faunistico redatti in precedenza. Pulizia dei sentieri, erogazione di borse di studio e divulgazione in materia faunistica sono ancora una volta tutte incombenze degli impegnatissimi e utilissimi Comprensorio Alpino. In una parola i comprensori alpini si occupano della gestione faunistica del territorio, che solo negli ultimi decenni è divenuta una reale necessità. La fauna selvatica è diventata lentamente da bene di nessuno, bene di tutti, dell’intera società, da tutelare dunque con cautela e regole ben precise, fatte rispettare Caccia Passione 44

La legge 11 febbraio 1992, n° 157 Per quanto ogni comprensorio alpino faccia capo al proprio statuto previsto a seconda delle Leggi Regionali, è immancabile che tutti facciano riferimento ad una legge comune, la 11 febbraio 1992 n° 157 che si occupa di norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e del prelievo venatorio. La legge lunga 37 articoli gestisce in maniera organica l’intera argomentazione sulla gestione e protezione faunistica definendo fin dal primo articolo cosa sia la fauna selvatica, un patrimonio indisponibile dello Stato da tutelare nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale. Nel secondo articolo si elencano le specie selvatiche oggetto di tutela. Che siano essi mammiferi o uccelli, viventi stabilmente o temporaneamente in un determinato territorio, tutti i selvatici in stato naturale di libertà, sono oggetto di tutela da parte della legge. L’articolo non manca di scendere nel concreto, elencando


Gestione faunistica i mammiferi e gli uccelli protetti in mo il lupo, l’orso, la martora, la puzzola, lo sciacallo dorato, la lontra, il gatto selvatico, la lince, la foca monaca, il cervo sardo ed il camoscio d’Abruzzo, il marangone minore, i pellicani, le cicogne, la spatola, il cigno reale e quello selvatico etc. Negli articoli 3 e 4 si discute sul divieto di uccellagione e sulla cattura temporanea per inanellamento e nell’articolo 5 sull’esercizio venatoargomenti quali la tassidermia, e la gestione dei piani faunistico venatorio, dedicando nell’articolo 11 una particolare attenzione alla zona faunistica delle Alpi, che data la ti-

con particolare interesse sull’organizzazione dei Comprensori Alpini all’articolo 14, che tratta della gestione programmata della caccia, e segue trattando di tantissimi altri argomenti di primaria importanza A conclusione non possiamo che sottolineare l’importanza dei comprensori alpini, e la rilevanza dei ruoli svolti. Forse proprio per questo i cacciatori per primi, e gli amanti della natura in generale combattono ogni giorno insistendo per il buon funzionamento di questi enti che consentono una fruizione della natura sicura, pulita, piacevole, esattamente come dovrebbe essere.

Caccia Passione 45


Addestramento dei cani da seguita alla lepre

Come condurre al meglio i cani da seguita sulla lepre, l’addestramento, il selvatico e le razze piĂš utilizzate in Italia dai segugisti e dei lepraioli italiani. Addestrare il proprio cane può risultare utile e divertente allo stesso tempo, se si impiegano passione e pazienza. Caccia Passione 46


Le razze da seguita postulano un addestramento mirato e laborioso, ma non irrealizzabile. Insieme ai classici comandi di chiamata, terra, dietro, va’, seduto, serve anche la correttezza della vista, il pronto rientro o, nel caso di una battuta, il superamento delle poste. Inoltre, da parte del padrone, è necessaria la giusta scelta ed utilizzo del guinzaglio. Nello specifico i comandi che in maggior misura sono utili sono la “chiamata”, con la quale viene richiamato immediatamente il cane ai nostri piedi; il “terra” per fermare l’azione in qualunque momento e distanza, comandando al cane di accucciarsi a terra con il muso rivolto verso la direzione intrapresa, per arrivare al comando “va’”, con il quale viene indicata la ripresa dell’azione nella direzione indicata dalla nostra mano. Impartendo il comando “dietro”, si ordina al cane di abbandonare ogni azione per tornare verso il padrone e mettersi alle sue calcagna. Quest’ultimo comando, in particolare, viene considerato da molti addestratori di grande importanza, in tutte quelle situazioni in cui si prova ad avvicinare un selvatico allo scoperto. La seguita vera e propria necessita comunque di un particola-

Cani da caccia

re addestramento, che può essere eseguito in modi diversi, utilizzando anche specifiche attrezzature come i recinti di varie dimensioni. La modalità di addestramento più semplice consiste nell’iniziare ad insegnare al nostro cane già dai 3 mesi, collocandolo in un apposito recinto in cui liberare un coniglio. In tal modo il selvatico impaurito inizierà a scappare ed il cucciolo dovrà imparare a seguirlo senza perderlo mai di vista, ripetendo l’esercizio un po’ di volte senza però annoiarlo. Col passare del tempo e man mano che il cane cresce, si può sia ampliare il recinto, sia cambiare il tipo di selvatico fino ad allora utilizzato, impiegando magari qualche giovane cinghiale, prestando attenzione che sia di piccole dimensioni e che non possa nuocere al nostro amico. Questa seconda fase dell’addestramento farà in modo che il cane sia pronto per la seguita al coniglio o alla lepre ed al cinghiale; oppure si può scegliere solo la prima modalità, facendo specializzare il cane nella caccia alla piccola selvaggina da pelo come le lepri. La fase successiva dell’addestramento riguarda il terreno di caccia vero e proprio, di conseguenza la muta in compagnia di altri cani. In quest’ultimo caso è consigliato utilizzare la Caccia Passione 47


stessa razza per tutti gli esemplari, tendogli gli ordini sopradescritti. con lo scopo di uniformarne il più La lepre è un selvatico ostico da possibile il lavoro e l’indole del cane. cacciare, considerata la sua astuzia e velocità. La lepre comune od Altro fattore da tenere a mente è il europea è un lagomorfo di medie superamento della paura dello spadimensioni, di 48-70cm di lunro, poiché occorre un cane che non ghezza per un peso che oscilla tra si spaventi altrimenti esso sarà inui 4-5kg fino ad un massimo di 6kg. tilizzabile per caccia. Per raggiungere questo scopo si può impiegare La struttura del corpo è molto slanuna pistola a salve con la quale spa- ciata, gli arti posteriori sono lunghi rare prima in lontananza, quindi e robusti, la testa piccola con grandi sempre più vicino in modo tale che occhi sporgenti e padiglioni auricosi abitui gradualmente, rassicuran- lari molto sviluppati, i quali mettodolo con disinteresse. Pochi colpi no in risalto il suo ottimo udito, cui sparati, a lunghi intervalli di tem- si aggiunge anche l’ottimo olfatto. po e con molta pazienza, si riuscirà Il mantello è fulvo-grigiastro per a far abituare il cane senza traumi. ambo i sessi, con alcune tonalità legUna volta che il cane dimostra di es- germente più scure sul dorso e più sere pronto, si può portarlo in gran- chiare, quasi bianche, in prossimidi spazi aperti per fargli prende- tà delle parti interiori e sulla coda. re confidenza con l’ambiente dove Animale molto comune nel nostro verrà portato a caccia, incorag- territorio, sia nelle zone di pianura giandolo continuamente ed impar- che appenniniche e di media monCaccia Passione 48


Cani da caccia tagna con boschi di latifogli, la lepre ha una predilezione per le aree quattro cucciolate in un anno. dedicate a cereali o ricche di gerLe razze di cani particolarmenmogli: per questo motivo, spesso, te adatte alla caccia da lepre, sono quelle da seguita, tra le quali segnaLa lepre ha abitudini crepuscolari e liamo il Bleu de gascogne, considemattutine ed è molto legata alla zona rato dai cacciatori francesi come “Il in cui vive; si ciba essenzialmente di più imponente e nobile segugio del vegetali come germogli, erbe, frutmondo”; il Beagle, l’Anglo franceta, semi, bacche, ghiande e cortecce. se tricolore, il Chien d’Artois (BriSe disturbata o si accorge di moquet), il Dachsbracke o Korthals, vimenti sospetti, inizia a correil Grand Gascogne Saintongeois, re molto velocemente compienl’Harrier, il Porcelaine, il segugio do salti, scatti e balzi improvvisi. dei Balcani, il segugio maremmano. Il periodo della riproduzioNell’elencare le razze più utilizzate ne è compreso da gennaio a per la caccia alla lepre, ci teniamo a rimarcare il carattere soggettivo di ogni cacciatore nello scegliere la razza del proprio compagno di caccia. La cosa più importante è l’addestramento del cane e la personalità del cacciatore, che deve sempre assumere un atteggiamento comprensivo e paziente nei confronti del cane, il quale inizialmente considera il training come un gioco.

Caccia Passione 49


Papere e beccaccini di Evita Peròn

Caccia Passione 50


Caccia all’estero Adios pampa mia, dice il testo di una canzone. Ascoltandola si capisce che il cantante ha un tono malinconico, consapevole che nessun altro luogo al mondo potrà trasmettere le stesse emozioni delle pampas argentine.

Caccia Passione 51


Las pampas sono un luogo magico, quasi surreale. Sono un’immensa distesa di pianure fertili dell’Argentina, che comprendono le province di Buenos Aires, La Pampa, Santa Fe e Córdoba, dell’Uruguay, e della parte meridionale del Brasile. L’estensione complessiva di queste pianure supera i 750.000 km². Un territorio vasto, a dir poco. Solo vedendolo si capisce la sua immensità. Quando ero bambino mio nonno mi raccontava spesso si battute di caccia nelle pampas, dove si possono incontrare tantissimi animali selvatici, dagli uccelli acquatici al cervo rosso, dal puma al Caccia Passione 52

cinghiale, dai pecari ai capibara. Non so dire se il senso di magia che provavo mentre ascoltavo le storie di mio nonno fosse dovuto alla sua capacità di raccontare o alle pampas stesse. Non l’ho mai saputo fino a quando non sono andato a caccia al largo del fiume Paraná, nella provincia di Santa Fe, nel cuore dell’Argentina. Santa Fe è costituita da terre nere particolarmente fertili ed inframmezzata da appezzamenti di terreno coltivati più o meno intensivamente. In questa area è possibile incontrare una grande varietà di uccelli acquatici, più di venti specie di anatre


Caccia all’estero

selvatiche, di cui quattordici sono cacciabili. Solo citando quelle più numerose, si possono incontrare il codone delle Bahamas e Cile (e garganrilla maicero), il Cicero o Cuchara, la peposaca Netta o Creston ed, ovviamente, il beccaccino. I cacciatori di tutto il mondo considerano questi luoghi come un vero paradiso. Decisi di andare a caccia una domenica di giugno. Da noi in Argentina, la stagione di caccia va dal primo maggio, al 10 agosto, in

pieno inverno. Per chi non lo sapesse, l’Argentina è nell’emisfero australe e quindi le stagioni sono l’esatto opposto di quelle europee. Quella domenica io ed il mio amico Miguel decidemmo di andare a caccia di anatre e beccaccini. Per questa caccia il fucile magnum è il migliore con canna 1 stella, caricato con cartucce Winchester. La caccia alle anatre si effettua sfruttando le poste di caccia costruite dalle guide di queste zone.

Evita Peron Maria Eva Duarte de Perón, conosciuta con il nome di Evita Perón (Los Toldos, 7 maggio 1919 – Buenos Aires, 26 luglio 1952), è stata una politica argentina e moglie di Juan Domingo Perón, militare e presidente dell’Argentina dal 1946 al 1955 e dal 1973 al 1974. La figura di Evita Peron è stata sempre legata al movimento dei descamisados (scamiciati), che rappresentava i lavoratori e sostenitori del loro leader, Peròn, i quali per il troppo caldo si erano tolti giacca e camicia, contravvenendo alla norma di indossare sempre la giacca in strada.

Evita, sostenitrice dei descamisados anche per le sue umili origini, aiutò e difese sempre il marito facendogli ottenere l’appoggio dei lavoratori e delle donne nelle elezioni del 1946 ed assicurandogli la rielezione nel 1951. Ella organizzò poi il ramo femminile del Partito Giustizialista per ottenere il suffragio universale conquistato nel 1951. Questa vittoria politica fece si che Evita Peron venisse considerata la fondatrice dell’Argentina moderna. La figura di Evita Peron e la sua vicenda umana ha ispirato sia numerosi scrittori, sia musicisti che registi di tutto il mondo. La sua immagine leggendaria divenne un culto nel suo paese, al punto che le furono dedicate città, una provincia e la sua biografia intitolata La razón de mi vida (La ragione della mia vita). Questo libro divenne un testo obbligatorio nel sistema scolastico argentino. Evita divenne presto una figura di riferimento delle classi più povere del Sud America, che lei ha sempre difeso e sostenuto. Una delle opere cinematografiche più famose dedicata ad Evita Peron è il musical Evita, interpretato da Madonna e con Antonio Banderas, che vestiva i panni di un giovane Ernesto Che Guevara. Caccia Passione 53


Gli appostamenti vengono creati con arbusti e rami presi nei dintorni. Sono molto semplici e rustici, ma danno un maggiore senso di selvaggio ad una giornata di caccia. Ma la tecnologia non poteva non arrivare anche nelle pampas, al punto che utilizziamo non solo uccelli da richia-

mo, ma anche anatre robot, che si dimostrano molto efficaci per attirare il selvatico. Questo tipo di caccia è sempre stata la mia preferita: l’attesa, affidarsi ai propri sensi per individuare il selvatico, lo sparo, vedere il cane che scatta, sono momenti che la rendono unica rispetto alle altre.

La compagnia di un buon amico, inoltre, rende tutto ancora più bello. Ad accompagnarci nelle pampas c’è Mosé, il mio American Water Spaniel che ci aiuterà a recuperare il selvatico abbattuto. Scusate non mi sono presentano. Mi chiamo Lionel. Io e Miguelito arriviamo al punto di incontro “all’entrata” della zona di caccia, dove ci aspetta Manuel, la nostra guida che ci condurrà alla

posta e dove sistemerà i richiami. Per arrivare alle poste occorrono circa 45 minuti di barca, perché quest’ultime sono situate in mezzo ad una laguna. Non è ancora l’alba e fa molto freddo. Ogni tanto mi arriva qualche goccia d’acqua sul viso e penso alle anatre che si posano su di essa senza provare alcun fastidio. Durante la navigazione Manuel ci indica i punti dove ci sono altri appostamenti fissi, ma ci dice che quello

Caccia Passione 54


Caccia all’estero al quale ci sta conducendo è uno dei migliori che riserva solo agli amici. Secondo lui quell’appostamento è molto distante dagli altri e li le anatre si sentono abbastanza sicure, poiché gli spari degli altri cacciatori si sentono molto in lontananza. Giungiamo finalmente al centro della laguna dove ci sono le poste. Manuel attracca la barca legandola ad un paletto conficcato nella terra ed inizia a sistemare i richiami vivi e le anatre robot, mentre noi controlliamo la nostra attrezzatura. Terminato il suo lavoro, Manuel ci saluta molto velocemente ricordandoci che tornerà a prenderci tra qualche ora. Per sicurezza ci ha lasciato una radio trasmittente con la quale è possibile mettersi in comunicazione con il campo base, se mai dovessimo averne bisogno. Io e Miguel entriamo nei nostri nascondigli, in attesa che le luci dell’alba inizino ad illuminare lo specchio d’acqua davanti a noi. Carichiamo i nostri fucili ed inizia l’attesa. I richiami vivi e quelli robot fanno il loro dovere fin da subito. Alcune anatre arrivano in volo posandosi sull’acqua, attirate dai versi dei nostri richiami. Mosé punta fisso le anatre, pronto per scattare vedendo il selvatico cadere in acqua dopo lo sparo. Anche lui rimane in silenzio.

Le anatre nuotano verso dei cespugli in mezzo all’acqua che impediscono il tiro. Aspettiamo che escano allo scoperto e li levino in volo. La squadriglia di anatre, composta da quattro esemplari, prende il volo e partono in sequenza i colpi dei nostri fucili che vanno a segno. Mosé compie il suo dovere riportandoci le anatre. Manuel sospira ed io gli chiedo: “Cosa c’è?Non sei soddisfatto? Abbiamo appena iniziato”. “Spero passino anche dei beccaccini. Mi piace tornare a casa con il carniere variegato”. “Anche a me”, risposi. “Vedrai che passeranno”. Inizia di nuovo l’attesa, nella speCaccia Passione 55


ranza che qualche beccaccino compaia davanti a noi. Nemmeno il tempo di finire il pensiero ed eccone uno che arriva da lontano. Il nostro occhio esperto lo riconosce anche a distanza. Lascio il colpo a Miguel, che non fallisce. Il sole ormai splende sulla laguna e le anatre si fanno sempre più numerose, ma a parte quell’esemplare, di beccaccini neanche l’ombra. Inizio a cantare nella mia mente la canzone Adios pampa mia, per smorzare la tensione. Essere troppo concentrati, in alcuni casi, può essere controproducente. Si rischia di sparare male e troppo in fretta. Mentre scorrevano le parole della canzone dentro di me, iniziano ad arrivare dei beccaccini, come se li avessi attirati con una specie di formula magica. Sicuramente erano stati i richiami ad attirarli, ma a me piace pensare che la magia delle pampas sia una cosa vera. Miguel mi guarda e sorride. Gli faccio un cenno con la testa, come a dire: “Tocca a noi”. In quel momento, tra il puntamento e lo sparo mi è sembrato che il tempo scorresse molto piano. Una sensazione strana, che mi ha fatto assaporare ogni istante di quell’azione. Passano le ore ed il nostro carniere è pieno. Decidiamo di torCaccia Passione 56

nare e chiamiamo via radio Manuel. Io e Miguel diamo soddisfatti della giornata di caccia. Durante il viaggio di ritorno, sulla barca tutti e tre iniziamo a cantare ad alta voce quella canzone, consapevoli però che il nostro non è un addio alle pampas, ma un arrivederci.


Caccia all’estero Nelle pampas argentine è possibile cacciare una grande varietà di animali selvatici. Di seguito riportiamo le specie cacciabili suddivide in caccia maggiore e minore. La caccia maggiore comprende il cervo rosso, che è l’equivalente al nostro cervo élaphe

europeo, l’Antilope cervicapra e cervo axis, il Puma, il cinghiale, Pecari labiato, Pecari dal collare, Capibara ed il Bufalo indiano. La caccia minore comprende Anatre, Pernici, Lepri, Tortore e Colombi. In particolare esistono più di venti specie di anatre, di cui 14 sono cacciabili.

Caccia Passione 57


Il rinculo nelle armi lunghe:

cos’è e come si forma

Conoscere come si genera il rinculo può aiutare il cacciatore ad attenuare questa sensazione. Rimedi, a parte quelli meccanici presenti nell’arma, non ce ne sono. Rimane comunque una sensazione affascinante, che si può in un certa misura controllare. All’atto dello sparo, chi imbraccia il fucile riceve l’urto di quest’ultimo sulla spalla (se si tratta di un’arma lunga) o sulla mano (arma corta). L’urto è diretta una conseguenza della legge fisica della conservazione dell’impulCaccia Passione 58

so. Prima di sparare, nel momento in cui arma e proiettile sono in stato di quiete, l’impulso del sistema è eguale a zero ovviamente. Sparando, il proiettile e la colonna di gas di sparo che si creano, ottengono un certo impulso in direzione dello sparo, il quale viene compensato da un eguale impulso diretto nell’opposta direzione e, di conseguenza, verso il tiratore, che è sottoposto agli effetti.


Armi e scienza Dal punto di vista matematico esistono delle precise formule che calcolano l’energia cinetica del rinculo, ovviamente l’aspetto matematico non può descrivere la sensazione soggettiva del rinculo. L’assorbimento di una data energia coinvolge la dissipazione di questa energia sotto forma di lavoro e non è possibile stabilire in quale modo l’arma verrà “frenata” dal corpo del tiratore. Tanto maggiore è la frenata, tanto minore sarà la sensazione di rinculo, in rapporto inversamente proporzionale.

Ad esempio con il calciolo di gomma e l’imbottitura della giacca si avrà un maggiore spazio di frenata ed una netta diminuzione della forza del rinculo. Nel momento in cui l’arma viene saldamente impugnata o appoggiata alla spalla, si crea un tutt’uno con la mano o con la spalla e il valore di ma non sarà dato solo dal peso dell’arma, ma anche da quello della parte del corpo interessata. Altro elemento da segnalare è l’impennamento dell’arma. In quasi tutte le armi la canna è posta sopra il baricentro

Caccia Passione 59


dell’arma, quindi al momento dello sparo e con l’inizio del movimento del proiettile, l’arma acquista un movimento rotatorio attorno al baricentro stesso, il quale tende a spostare la bocca della canna verso l’alto. Nelle armi a canne giustapposte si può assistere anche ad un movimento laterale, in direzione della canna con cui si è sparato. Per questo motivo l’energia del rinculo si scompone in due parti riferibili al movimento retrogrado ed al movimento rotatorio, e la prevalenza dell’una o dell’al-

Caccia Passione 60

tra dipende, in qualche misura, anche dal comportamento del tiratore. Se quest’ultimo controlla bene l’impennamento, tanto più maggiore sarà la sensazione di urto dell’arma; tanto più lascia libera l’arma di impennarsi, tanto minore sarà l’urto. Questo spiega come la struttura meccanica dell’arma influisce sul rinculo: una giusta distribuzione delle masse, un corretto angolo tra canna e impugnatura, definiscono la diversa ripartizione delle energie, secondo le necessità ed i gusti del tiratore. La pre-


Armi e scienza

senza nell’arma di molle e masse in movimento che partecipino a dissolvere l’energia del rinculo, fungono anch’esse da “freno”, accorciando la frenata comples-

o diminuire la massa del proiettile. Inoltre, si possono adoperare come freno gli stessi gas di sparo tramite l’impiego di freni di bocca o di compensatori: se diretti all’indietro per mezzo di opportuni intagli nella canna, per compensare il loro impulso retrogrado, se diretti verso l’alto per compensare il movimento di impennamento.

corpulenta che stringe l’arma saldamente aggiungerà al sistema una maggior massa muscolare ed i maggiori spessori di tessuto molle opereranno da cuscinetto ammortizzante supplementare. poligono di tiro il rinculo viene avvertito molto più forte Da quanto descritto si giunge che non sul campo di caccia, alla conclusione che si può in- perché al poligono il tiratore si concentra sul tiro e si aspetSe non si vuole diminuire l’e- ta il rinculo, mentre in caccia il nergia della cartuccia si dovrà tiratore pensa solo ed esclusio aumentare la massa dell’arma vamente a centrare il selvatico. Caccia Passione 61


Benelli Comfort:

rinculo ridotto per un secondo tiro dal controllo assoluto

La Benelli stupisce ancora con il semiautomatico Comfort 12/76. Provato sui colombacci, il Comfort da meglio di sé, con impennaggi praticamente nulli e rinculi impercettibili, con i quali si conserva un perfetto assetto alla spalla, anche e soprattutto durante le fuciliate esplose di fretta. La meccanica dei fucili della Benelli è ampiamente conosciuta ed è stata abbondantemente descritta in precedenti articoli. Riteniamo quindi, nel descrivere il Benelli Comfort 12/76, andare subito al sodo, ossia il sistema comfort. Sia ambito sportivo che venatorio, le richieste più frequenti per i fucili sono leggerezza e contenimento del rinculo. A questo proposito sappiamo che solo un fucile dal peso compreso tra i 3.600 ed i 3.800 grammi può assicurare la soddisfazione di tali esigenze. Nei fucili semiautomatici, nonostante una porzione di energia dello sparo venga assiCaccia Passione 62

milata in modo lineare durante il riarmo e l’espulsione del bossolo, non si ottiene il risultato desiderato. Molto case produttrici di fucili hanno tentato di risolvere tale problema lavorando sul peso dell’arma e, contemporaneamente, cercando di rendere l’impatto del rinculo sulla spalla il meno dannoso possibile. Una delle prime soluzioni fu in-


Fucili da caccia

dividuata nel calciolo ventilato in gomma; successivamente si è passati ad installare il più recente calciolo con interno in gel siliconico, il quale è in grado di ammortizzare ed assorbire il rinculo in modo progressivo ed armonioso. Tuttavia, le ricerche effettuate su questo argomento sono state sempre indirizzate a rendere il rinculo più accettabile, ma non di ridurlo. La Benelli ha voluto, invece, convogliare i suoi studi e ricerche verso una sensibile diminuzione del rinculo, prima che quest’ultimo giunga alla spalla.

Il sistema comfort ha determinato il raggiungimento di take scopo. Tale innovazione ottimizza le prestazioni in termini di rilevamento della canna, allineamento, velocità e migliore acquisizione del bersaglio sul colpo successivo. Partendo dal sistema inerziale Benelli, considerato l’ideale e più conveniente in fatto di invariabilità di prestazioni, minima manutenzione, affidabilità e durata, i progettisti dell’azienda di Urbino si prodigati per individuare il tipo di soluzione migliore per una riduzione tangibile del rinculo. Si è così giunti ad un disegno del calcio a deformabilità controllata, con il quale si realizza una notevole dispersione della forza d’arretramento allo sparo, prima che quest’ultima giunga sulla spalla. Per la creazione e la realizzazione di tale disegno è stato utilizzata una fibra sintetica, ossia un polimero con particolari caratteristiche plastiche, come deformabilità ed elasticità, specificatamente idonee a sollecitazioni improvvise e potenti.

Caccia Passione 63


semiautomatico Benelli Comfort 12/76.: tecnologia e confort al servizio del cacciatore più esigente Ovviamente la ricerca di tali solu- Su questo prototipo del calcio zioni doveva viaggiare in parallelo Comfort è stato installato, distancon il mantenimento di un disegno ziato dal calciolo, un rilevatore dinache potesse garantire una costan- mometrico, avente un supporto meza di comportamento senza com- tallico con molla e collegato ad un promettere la stabilità dell’arma. computer: al momento dello sparo, Il reparto ricerca e sviluppo nuo- il computer registrava il movimento vi prodotti e industrializzazione di arretramento del calcio in rappordella Benelli, gestito da Marco Vi- to al tempo, disegnando una curva gnaroli, ha concentrato tutte le sue sullo schermo, la quale rappresenenergie nel progetto Comfort: attraverso sofisticati computer e programmi in 3D, il team di tecnici Calcio Comfort specializzati ha creato delle simulazioni video che rappresentavano sforzi di carico, pressioni, deformazioni, abbinando nuove soluzioni cinetiche alle armi Benelli. Il progetto del calcio del modello Comfort, infatti, selezionate e realizzate le fibre sintetiche da adottare, le tava il picco di massimo di rincucui caratteristiche di durezza, elasti- lo e la sua durata in millisecondi. cità, deformabilità e punto di rottura Il calcio, in seguito, ha conosciuto hanno fornito ottimi risultati, è sta- continue modifiche, come la forma a to successivamente indirizzato nella boomerang delle piccole scanalature costruzione di modelli matematici laterali ed il nasello anch’esso deforatti alla realizzazione del calcio. In mabile, con le quali è stata raggiunta seguito è stato creato un prototipo la diminuzione del rinculo del 49%. più avanzato da sottoporre a test di Per assicurare il controllo dell’arma sforzo, sviluppato attraverso il con- e le prestazioni balistiche, il nuovo fronto fra le indicazioni teoriche for- calcio è stato comunque oggetto di nite da sofisticati programmi di cal- uno studio sull’ergonomia della spalcolo e l’analisi degli elementi finiti. la. I test effettuati dai tecnici Benelli, Caccia Passione 64


Fucili da caccia tramite prove dirette, rivelavano che la maggior parte dei calci presentano un calciolo, rigido o morbido, con pochi punti di contatto (1-2) con il corpo del tiratore. Per ottenerenza sono stati utilizzati calcioli in gel, appositamente progettati, i quali venivano sottoposti a prove con tappeto di contatto, ossia un test di aderenza derivato dall’industria automobilistica tramite il quale si è ar-

interponendo tra calcio e calciolo un sottile inserto in poliuretano, il quale assolve la funzione di ulte-

Impugnatura Air Touch

Calcioli in Technogel

nale è quello di un fucile particolarmente piacevole e controllabile. Il nasello Comfort, inoltre, sia rende più dolce l’impatto dell’arma sulla guancia, sia limita la trasmissione delle vibrazioni al cranio del cacciatore, le quali determinano anche danni all’apparato uditivo.

rivati al modello ottimale che aderi- riore di assorbimento dello shock. Tali soluzioni non solo determinaIl calciolo presenta un guscio ester- no un calo del rinculo del 49%, ma no particolarmente duttile ed uno concorrono anche alla distribuzione interno in gel siliconico, con uno sull’intero incavo della spalla, senza spessore di quasi 20 mm, di gran bisogno di serrare l’arma. Rinculo lunga superiore a quello dei mo- e rilevamento sono tra loro rigorodelli attualmente in commercio. samente connessi, poiché il fucile Anche il nasello è stato realizzato si può considerare come una leva a parte ed inserito nel calcio. Cal- fulcrata sulla spalla, per la quale ad un aumento del rinculo corrispondi conseguenza, sotto urto smor- de un aumento del rilevamento. - Nei laboratori della Benelli sono Caccia Passione 65


to, sia il tempo necessario per riallineare e sparare il secondo colpo. Durante il test, condotto impiegando le potenti Fiocchi Semi Magnum di 42 grammi, il Comfort ha fatto registrato un impennamento norispetto ai semiauto concorrenti. La riduzione del rinculo e scuotimento, congiunta al contenimento dell’impennamento, hanno permesso inoltre di rilevare una notevole riduzione del 34% del tempo necessario al tiro del secondo colpo. Dal punto di vista estetico, il fucile presenta una linea molto sottile, dovuta all’asta di volume ridotto lavorata per un’ergonomia ottimale e, ovviamente, per il disegno del calcio. Quest’ultimo presenta una sequenza diagonale di piccoli incavi a forma di “V” che si snoda sul gonomica, è a pistola con una curva piuttosto accentuata, la quale presenta una zigrinatura Air Touch realizzata con microscopiche microsfere che permettono la circolazione dell’aria con mano nuda, ed un’ottima presa con mano guantata. Il tecnopolimero dell’asta e del calcio sono stati sottoposti al tratCaccia Passione 66

tallizzati alla vista. Da sottolineare anche la forma anatomica del ponticello in tecnopolimero, adatta per qualsiasi dimensione delle dita e l’impiego con i guanti. La meccanica del Comfort è quella di tutti i fucili della Benelli, fondata sulla chiusura geometrica a svincolo inerziale, tipico standard dabilità di funzionamento e rapidità del ciclo di riarmo. Questa meccanica permette l’impiego senza regolazioni e senza penalizzazioni di qualsiasi caricamento standard o magnum con carica di piombo compresa fra 28 e 56 grammi.

MECCANICA CALIBRO FINITURA CARCASSA CALCIO ED ASTA LUNGHEZZA CALCIO DAL GRILLETTO/DEVIAZIONE PIEGA AL TALLONE PIEGA AL NASELLO CALCIOLO CAPACITÀ SERBATOIO SICURA PESO


Fucili da caccia Questa precisione meccanica viene ancor più esaltata dalla notevole riduzione del rinculo e, soprattutto, dalla stabilità della canna: la sequenza di sparo è velocizzata, ma anche l’azione del brandeggio del tiratore recupera subito l’eventuale ritardo. Le canne del Comfort sono sottoposte al ciclo costruttivo criogenico, già collaudato sul modello Crio: si tratta di un trattamento dell’acciaio a bassissime temperature (-130 gradi centigradi) per 24 ore, che genera tensioni tazioni termiche dovute allo sparo. La manutenzione del Benelli

Semiautomatico Inerziale Benelli con gruppo scatto a geometria variabile 12 in Ergal anodizzata nera lucida Tecnopolimero zigrinato Air Touch 355 mm (con calciolo da mm 25) /regolabile dx e sx 55 mm regolabile a 45, 50, 60 36,5 mm Anatomico in Technogel 3 colpi Magnum, 4 colpi standard, su richiesta riduttore a 2 colpi Trasversale maggiorata con avviso in rosso di arma pronta per lo sparo 3000 gr. circa

Comfort è stata notevolmente ridotta, con la molla cinetica inossidabile ed il tubo portamolla chiuso postequale è saldato il tirante di ancoraggio del calcio con cui viene facilitato l’accesso all’interno del tubo portamolla, per la pulizia e l’eventuale sostituzione della molla cinetica. Il Comfort prevede la massima versatilità e possibilità di personalizzazione, con un kit di variazione piega e la disponibilità di canne di ri intercambiabili, che permettono di variare la distribuzione dei pesi. na da 65 cm, tre stelle di strozzatura e cartucce da 28 grammi di piombo, l’arma è risultata molto maneggevole. Provato sui colombacci, il Comfort da meglio di sé, con impennaggi praticamente nulli e rinculi impercettibili, con i quali è possibile un perfetto assetto alla spalla anche durante le fuciliate esplose di fretta. Anche con la prolunga, con la quale si raggiungono i 76 cm della canna e con strozzatore da una stella, si ottiene la tipologia d’arma più congeniale per sparare ai colombacci «lunghi». Ulteriore commenti ci appaiono ca ed il sistema confort ideato per Caccia Passione 67


L’attrezzatura di base per la ricarica delle cartucce

Cimentarsi nel caricamento delle cartucce da caccia è sicuramente un piacere ed una soddisfazione, ma occorre farlo con prudenza consapevoli del fatto che stiamo maneggiando materiali esplodenti e che ci sono regole ben precise da rispettare Per poter ricaricare le cartucce a due cose: i bambini devono essere casa dovete avere uno spazio ade- tenuti lontani da questi materiaguato per farlo. Ăˆ molto importan- li; voi dovete lavorare con assoluta te, infatti, tenere sempre presente concentrazione senza avere alcun che i materiali che si andranno a tipo di distrazione. Il tavolo dove maneggiare sono materiali peri- lavorerete deve essere di dimensiocolosi in quanto materiali esplosi- ni abbastanza grandi e deve essere vi. Questo significa essenzialmente rivestito di un materiale antiscivolo. Caccia Passione 68


Munizioni gno per ricaricare le cartucce sono: •una bilancia •un paio di misurini •un calcaborre •un imbuto •un ricalibratore •un leva metti inneschi •un dosatore manuale •un calibro •una macchina orlatrice elettrica •una bobina orlatrice •una bobina incisore o stellatrice •contenitori vari •un paio di pianetti porta bossoli •due coltelli •una pinzetta Gli strumenti di cui avrete biso- •un cavatappi È molto comodo utilizzare una tovaglia di panno tipo quelle che si utilizzano per giocare a carte. Prima di passare agli strumenti di cui avete bisogno è importante sottolineare che la ricarica delle cartucce non può essere fatta in modo casuale. Dovete innanzitutto avere a portata di mano un manuale dal quale prendere le informazioni relative ai dati che vi servono. In libreria vi sono molti manuali utili a questo proposito. In alternativa potete utilizzare anche internet per cercare questo tipo di dati.

Caccia Passione 69


Cerchiamo di vedere nel dettaglio questi strumenti. La bilancia deve essere una bilancia di precisione che può pesare al centigrammo. Potete scegliere sia una bilancia di quelle tradizionali con piattini asportabili sia una bilancia moderna con display digitale. I misurini devono essere di quelli che possiedono il manico in legno e il corpo in ottone e devono essere regolabile tramite una vite. Cercate di prenderne due di dimensioni differenti uno più grande per le polveri voluminose ed uno più piccole per le polveri dense. Potete scegliere il calcaborre che desiderate e del calibro che volete. Non ha importanza se lo scegliete in legno o in plastica. Anche per l’imbuto potete scegliere quello che preferito in plastica o in metallo. L’importante è scegliere un imbuto di piccole dimensioni.

vere di cui avete bisogno. Scegliete un dosatore con leva meccanica e con il regolatore del volume della camera di contenimento così questa operazione risulterà più semplice.

Il calibro vi servirà per misurare l’altezza delle cartucAvrete bisogno del ricalibratoce e quella dei bossoli. Scegliere per riportare al loro diametene uno con display digitale. tro le cartucce già sparate e di un leva metti inneschi sempre per La macchina oraltrice elettrica serve operare sulle cartucce sparate. per orlare le cartucce. In alternativa

è possibile utilizzare anche un traIl dosatore manuale vi servirà appano a giri variabili per questa opepunto a dosare la quantità di polCaccia Passione 70


Munizioni mi vi serviranno per posizionare i bossoli in fila l’uno accantro all’altro facilitandovi così l’operazione. Scegliete un coltello a lama liscia e un coltello a lama seghettata o in alternativa un coltello a doppia lama (cutter). La lama liscia vi servirà per tagliare il sughero o per piccoli tagli di precisione. La lama seghettata, invece, vi servirà per tagliare la plastica delle cartucce se necessario. Scegliete una pinzetta in metallo che vi aiuterà a raccogliere i pallini in caso di bisogno e un cavatappi o un attrezzo simile che vi servirà per estrarre dalle cartucce gli eventuali pezzi in plastica o feltro presenti. razione. Scegliete possibilmente una bobina orlatrice in acciaio perchè è molto più precisa anche se è molto più costosa. La bobina orlatrice vi servirà per fare le chiusure tonde. Lo stesso discorso vale anche per la bobina incisore o stellatrice che serve solo se dovete fare le chiusure a stella. I contenitori vi serviranno per contenere le polveri e il piombo. Scegliete tranquillamente quelli che preferite di qualsiasi materiale essi siano. Lo stesso discorso vale per i pianetti porta bossoli. Quest’ultiCaccia Passione 71


Cannocchiale DIAMOND-30 SPORTS della Nikko Stirling : tiro rapido in condizioni di luminosità ridotta

In condizioni difficili, con scarsa luminosità, il cacciatore ha la necessità di puntamento ed un tiro rapido. Per questo motivo la Nikko Stirling ha ideato il modello DIAMOND-30 SPORTS. Nel 2006 la Nikko Stirling ha festeggiato i 50 anni di attività. Il suo fondatore, Malcolm John Fuller (1924-1994), iniziò la sua attività aprendo una fabbrica in Giappone nel 1950, la Stirling Caccia Passione 72

Scope Company Ltd di Tokyo, per la produzione e l’esportazione cannocchiali Nikko Stirling in Europa, Africa e Australia. In quel paese, Fuller venne in contatto con i miglior tecni-


Ottiche

ci e la migliore tecnologia per la fabbricazione dei suoi prodotti. Per questo motivo, il cannocchiale DIAMOND-30 SPORTS viene considerato il migliore in condizioni avverse con scarsa luminosità. La voglia di vincere una gara o

quindi il tiro e lo rende ideale per le battute di caccia. I trattamenti ottici ETE Microlux vengono applicati alle lenti per far in modo che la luce venga riflessa dalle superfici delle lenti, assicurando una visione più chiara nelle condizioni

di catturare la preda porta i cacciatori odierni verso luoghi sempre più estremi, dove le condizioni climatiche e del terreno mettono alla prova i cacciatori e il loro equipaggiamento. Il tiro più rapido in condizioni di luminosità ridotta è una delle necessità del cacciatore di oggi.

di scarsa luminosità, quando l’acquisizione del bersaglio è fondamentale. Disponibile nelle versioni standard da un pollice o da 30 mm illuminato, il DIAMOND-30 SPORTS ha dimostrato affidabilità e resistenza alle prove più ardue, durante le battute di caccia.

I modelli Diamond 30mm con reticolo illuminato sono progettati per il tiro rapido, al fine di rispondere all’esigenza sopra descritta. In tali situazioni, infatti, il cacciatore ha bisogno di sparare velocemente ad un bersaglio in condizioni di scarsa luminosità, come all’alba, al crepuscolo o in un ambiente boschivo. l reticolo illuminato rosso o verde, chiaramente definito, facilita

Le caratteristiche tecniche di questo cannocchiale sono : un tubo dal diametro di 30 mm, una lunghezza di 270 mm, un peso di circa 530 gr ed un campo visivo a 100 mt di 91.44-30.18.

Caccia Passione 73


Crispi presenta Hunter HTG - ABSS, i vostri piedi non sono stati mai così protetti.

La struttura ed i materiali utilizzati, fanno di questa calzatura made in Italy un modello confortevole ed in grado di proteggere chi le indossa, sotto tutti i punti di vista ottimizzare l’assorbimento dei microtraumi al tallone dovuti alla camminata, collarini imbottiti e possiedono forme studiate con attenzione. In un mercato sempre più globalizzato e concorrenziale, dopo 35 anni, la CRISPI è ancora in grado di offrire prodotti sempre di elevata qualità.

Il cacciatore, considerati i luoghi dove pratica l’attività venatoria come boschi e terreni impervi, deve necessariamente indossare calzature confortevoli e sicure. L’azienda Crispi risponde perfettamente a questa esigenza. La Crispi Sport è considerata una delle aziende più qualificate nel settore outdoor. Le calzature prodotte dalla Crispi vengono realizzate con pellami di qualità ed allo stesso tempo resistenti ma morbidi, con zone ammortizzanti nell’intersuola, al fine di Caccia Passione 74

La Crispi si rivolge ad un mercato riservato agli “specialisti”: il TELEMARK, in cui Crispi è campione del mondo, il PARAPENDIO, dove un sistema brevettato assicura la massima protezione alla caviglia durante l’atterraggio, la CACCIA, con prodotti che adottano materiali specifici per l’utilizzo quali A.B.S.S.(Ankle Bone Support System), D.T.L.(Dual Tech Lining), C.S.F.( Crispi Skeleton Frame), il segmento MILITARIA, rivolto ai corpi speciali di diverse nazioni del mondo, l’ALTA MONTAGNA e il TREKKING, destinato agli amanti della montagna. Le HUNTER HTG – ABSS sono


Accessori per la caccia calzature destinate ai cacciatori che fondamentale per scongiurare stordesiderano avvolgere i loro piedi te al piede durante le camminate. in una scarpa sicura e confortevole. Le battute di caccia praticate su Il secondo aspetto, invece, riguarda un’innovazione tecnologica che condi pioggia, rendono necessario in- sente al piede ed alla schiena, di non dossare calzature che possano of- subire forti contraccolpi se si accelefrire il maggior comfort possibile. ra il passo su terreni sconnessi.

Le HUNTER HTG – ABSS rispondo perfettamente a queste esigenze. Le caratteristiche tecniche di massima sicurezza a chi le indossa, queste calzature sono le seguenti: molto resistenti, durevoli e, soprattutto, sono un prodotto Made in •Tomaia: Pelle nubuk idrorepellente Italy. •Fodera:GORE-TEX Insulated Footwear Lining •Protezione:Bordo in gomma vulcanizzata •A.B.S.S.: Sistema di contenimento della caviglia •Suola: Vibram con mescola Supergrip ed intersuola ammortizzante In particolare, vogliamo sottolineare quest’ultimi due aspetti. Il sistema di contenimento della caviglia è Caccia Passione 75


-

Questo articolo vuole dare una panoramica sull’argomento delle vaccinazioni. Farsi una cultura sull’argomento consentirà al padrone ed al cane di vivere in tutta sicurezza. Sentiamo comunque la necessità di avvisare il lettore che questo articolo conterrà solo generiche informazioni sulle malattie e sulla pro-

va a casa, il cucciolo dovrebbe avere già ricevuto la prima vaccinazione. A sette o otto settimane d’età il cane non è completamente protetto verso molte malattie e occorre fare attenzione nel non avvicinarlo con gli nato il suo programma vaccinale.

poiché di quelli se ne occupa il ve- to, è fondamentale continuaterinario. Nel momento in cui arri- re a vaccinarlo per tutta la vita. Caccia Passione 76


Il veterinario adopererà il programma di vaccinazioni più adatto allo stile e all’ambiente di vita di ciascun animale. Alcuni vaccini possono essere iniettati contemporaneamente con la stessa siringa, altri devono essere iniettati uno alla volta, in sedi diverse ma nella stessa seduta. Come avviene per i bambini, molte delle vaccinazioni primarie sono effettuate attraverso una serie di iniezioni successive.

Veterinaria

protezione sia attiva per un ulteriore periodo. Nel momento in cui si interrompo questi richiami, il sistema immunitario del cane può fallire poiché non è in grado di proteggerlo da malattie gravi, spesso fatali. Le principali malattie infettive contro cui si vaccina oggi il cane sono parvovirosi, cimurro, epatite, leptospirosi e bronchite infettiva. Queste sono tutte altamente contagiose e risultano difficili da curare. La vaccinazione antirabbica è obbligatoria solo in alcune condizioni particolari e per portare l’animale all’estero, ma può essere ugualmente consigliata dal veterinario. La parvovirosi canina è considerata la più grave e comune malattia infettiva del cane. Essa rappresenta un problema serio, con epidemie che possono verificarsi ciclicamente. Inizia improvvisamente con la comparsa di vomito e di diarrea maleodorante ed emorragica che portano alla disidratazione e collasso. La parvovirosi attacca anche il cuore. La morte del cucciolo può avvenire entro 24 ore. L’unica protezione contro questa malattia è la vaccinazione.

Il principio su cui si basa la vaccinazione è la stimolazione delle difese dell’organismo verso alcune malattie specifiche. La difesa immunitaria è supportata da numerose cellule e molecole, come gli anticorpi. I cuccioli ottengono protezione contro molte malattie infettive grazie agli anticorpi contenuti nel latte materno che ricevono nelle prime ore di vita, ossia il colostro. La protezione di origine materna dura però meno di tre mesi. A questo punto, intervengono i programmi vaccinali intorno ai due mesi d’età, periodo in cui avviene la prima vaccinazione, per poi completarsi nel terzo mese, quando gli anticorpi materni diminuiscono. Al fine di conservare la protezione, sono indispensabili i Il cimurro canino è una malattia alrichiami vaccinali, i quali stimola- tamente contagiosa e spesso fatale. I no le difese immunitarie affinché la cani che riescono a superare la maCaccia Passione 77


lattia, sono costretti a convivere con alcuni problemi come deformazione dei denti, tic nervosi e predisposizione ad episodi epilettici. La terapia risulta spesso inutile perché il periodo di incubazione è lungo (in genere di tre settimane ) e quando fa la sua comparsa l’infezione è generalmente troppo tardi per vaccinare. L’epatite infettiva canina è una malattia che va a colpire il fegato. Le forme acute possono causare la morte del cane entro 24-36 ore dalla sua comparsa. I soggetti che sopravvivono alla malattia possono divenire portatori e diffondere il virus ad altri cani. La leptospirosi è una malattia infettiva sostenuta da differenti sierotipi. Trasmissibile direttamente da animale malato a sano o indirettamente attraverso l’ingestione di materiale Caccia Passione 78

contaminato, i vettori di diffusione sono soprattutto i roditori, che eliminano le leptospire con le urine. Nel cane la leptospirosi si manifesta con diversi sintomi: gastroenterite emorragica, ittero, nefrite. Oltre ad essere pericolosa per il cane, tale patologia può essere trasmessa all’uomo. Nel cane la prevenzione con la vaccinazione copre i due sierotipi di Leptospirosi più frequentemente riscontrati ed è’ consigliabile vaccinare i cani particolarmente esposti prima del periodo a rischio. Il virus della bronchite infettiva o parainfluenza canina è uno dei patogeni responsabili della malattia conosciuta come “tosse dei canili”. Come dice il nome, è una malattia che colpisce l’apparato respiratorio ed è molto contagiosa, specifica di canili, pensioni, allevamenti e rifugi. All’origine di questa malattia si riscontrano numerosi virus e batteri, tra i quali i principali e fondamentali sono considerati il batterio Bordetella bronchiseptica e il virus della Parainfluenza. I cani colpiti da questa malattia mostrano una tosse secca che può durare molte settimane. Esiste un programma specifico di vaccinazione, il quale è consigliato per i cani che vivono in collettività. La Rabbia è una malattia virale che può essere trasmessa all’uomo


(zoonosi) attraverso il morso e per contatto di una ferita con la saliva o l’urina di animali infetti. E’ quindi importante non lasciare liberi i cani nelle regioni in cui questa malattia è to presente soprattutto in Germania, Francia, Austria, Paesi dell’Est ed ex Jugoslavia, questa malattia si manifesta con sintomi a danno soprattutto del sistema nervoso. La vaccinazione antirabbica è obbligatoria per coloro che desiderano portare il cane all’estero, ma può tuttavia essere consigliata dal Veterinario anche in altre circostanze. Le vaccinazioni del cane vengono registrate su un apposito libretto,

Veterinaria

nel quale sono scritti i dettagli di ciascun vaccino e la data di somministrazione. Mostra in sostanza la storia vaccinale del cane, dando la possibilità al padrone di regolarsi per i successivi richiami. gere lui e le persone che gli stanno accanto. Così come avviene per gli esseri umani, il vaccino è l’unica arma di difesa contro al cune malattie. Deve essere il padrone responsabile del programma di vaccinazione. Il veterinario è l’unico/a che può dare maggiori informazioni sull’argomento e, sotuare le iniezioni e le vaccinazioni.

Caccia Passione 79


SUL PROSSIMO NUMERO

CACCIA PASSIONE

Anno I – N° 2 – febbraio 2012 www.cacciapassione.com Direttore Responsabile Vicedirettore Domenico Mansueto Consulente del Direttore Saverio Patrizi

Collaborazioni Claudia Zedda, Diego Mastroberardino, Giovanni Di Maio A cura della Redazione Direttore Marketing Valerio Troili Pubblicità Cell. 339.3817322 commerciale@cacciapassione.com Archivio Caccia Passione Shutterstock Redazione Via Camillo Golgi, 1 - 20090 - Opera (MI) redazione@cacciapassione.com Cell. 3383243383 Service Provider Made Network srl Via Macanno, 59 - Rimini (RN) Editore Associazione Venatoria Caccia Passione Via Camillo Golgi, 1 - 20090 – Opera (MI) Cell. 3383243383 redazione@cacciapassione.com Registrazione in Tribunale n. 17 del 21/01/2012 ®CACCIA PASSIONE E’ UN MARCHIO REGISTRATO. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE SE NON AUTORIZZATA. MANOSCRITTI E ILLUSTRAZIONI , ANCHE SE NON PUBBLICATI, NON SI RESTITUISCONO.


Per Informazioni o Prenotazione degli Spazi Pubblicitari Contattare: commerciale@cacciapassione.com oppure chiamaci al 339.3817322

www.cacciapassione.com Associazione Venatoria Caccia Passione - Via Camillo Golgi n.1 - 20090 Opera (MI) - Tel 3383243383



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.