Rivista Caccia Passione - Novembre 2012

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ANNO I nr. 11 - Novembre 2012

caccia passione Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

Ungulati:

• Caccia al cinghiale: la battuta e la girata

Cani da caccia:

Chien d’Artois: razza da seguita francese, specializzata per il cervo ed il cinghiale

Racconti venatori:

• Il beccaccino: magico re di stoppie e zone umide

Migratoria:

• Il passo migratorio della beccaccia in Europa ed in Italia

Il Tordo:

biologia della Specie

e flussi migratori italiani ed esteri


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in copertina caccia passione ANNO I nr. 11 - Ottobrebre 2012

Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

Veterinaria:

• Il tuo cane è davvero in forma? Check up dell’atleta

Il tordo:

biologia della specie e flussi migratori italiani ed esteri

Calendari Venatori:

• Un percorso ad ostacoli per pianificare la stagione 2012/2013

Stanziale:

• Balistica venatoria per la caccia al fagiano

Caccia all’estero:

• Alla scoperta della Corsica

Il Tordo:

biologia della Specie

e flussi migratori italiani ed esteri

E’ una preda ambita, ambitissima verrebbe da dire e i motivi sono almeno due: è difficile da catturare e la sua carne è una vera e propria delizia per gli amanti del genere.

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sommario Anno I Nr. 11

www.cacciapassione.com

20 Migratoria: Il passo

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migratorio della beccaccia in Pg 12 In copertina: Il tordo, Europa ed in Italia biologia della specie e flussi migratori italiani ed esteri

26 Ungulati: Caccia al cinghiale,

News venatorie ed eventi

la battuta e la girata

Diego Mastroberardino

Pg 20 Migratoria: Il passo migratorio della beccaccia in Europa ed in Italia Kalaris

Pg 26 Ungulati: Caccia al cinghiale, la battuta e la girata

34 Caccia all’estero: tra cervi rossi, beccacce e cinghiali. L’Estonia, il paradiso del cacciatore Caccia Passione 2

Diego Mastroberardino

Pg 34 Caccia all’estero: tra cervi rossi, beccacce e cinghiali. L’Estonia, il paradiso del cacciatore.

Diego Mastroberardino


Pg 58 Racconti venatori: Il Beccaccino, magico Re di stoppie e zone umide Claudia Zedda Pg 64 Ottiche: Fusion 1600 ARC della Bushnell: il binocolo dalle eccellenti prestazioni Pierfilippo Meloni

In copertina: Il tordo, biologia della specie e flussi migratori italiani ed esteri

Pg 70 Veterinaria: La malattia di Lyme nei cani da caccia

Pg 40 Caccia e cacciatori: Cacciatore selecontrollore, verso una caccia responsabile e sostenibile

Claudia Zedda

Pg 42 C ani da caccia: Chien d’Artois: razza da seguita francese, specializzata per il cervo ed il cinghiale

Diego Mastroberardino

Diego Mastroberardino

42 Cani da caccia:

Chien d’Artois: razza da se guita francese, specializzata per il cervo ed il cinghiale

48 Fucili da caccia: Carabina

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Pg 48 Fucili da caccia: Carabina Benelli ARGO E. Comfortech Amazonia Green:tecnologia allo stato puro

Diego Mastroberardino

Pg 56 Munizioni: Cartucce linea premium Rottweil, Ultimate Magnum HP, resa balistica eccezionale Diego Mastroberardino

58 Racconti venatori:

Il Beccaccino, magico Re di stoppie e zone umide Caccia Passione 3


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Editoriale

LA CACCIA: Si può o non si può andare, questo è il dilemma.

Ci siamo la stagione venatoria è entrata nel periodo cruciale, ottobre ha riportato, se pur un po’ in ritardo, tordi e colombi a solcare i cieli della nostra penisola, con i primi di novembre arriveranno le beccacce, anche se in montagna si son già fatte vedere le avanguardie della migrazione e, il primo novembre, è il giorno canonico dell’apertura del cinghiale, anche se in molte regioni la caccia è aperta già da tempo, questa data rappresenta l’apertura in Maremma, pertanto possiamo considerarla la data storica per antonomasia. In tutto questo la domanda che mi sento porre da cacciatori, anche di diverse regioni, “… ma quest’anno ci mandano a caccia?”, domanda che sembrerebbe priva di logica, visto che tutte le regioni hanno emanato i calendari venatori, invece da un paio di stagioni, l’inizio della caccia coincide con una sequela di ricorsi al TAR che lasciano tutti con il fiato sospeso. Ne sanno qualcosa gli amici dell’Abruzzo, del Veneto, della Liguria e di altre regioni. Le associazioni ambientaliste e animaliste si sono unite e stanno sferrando un forte attacco ai calendari, che essendo emessi per DGR sono soggetti al rischio di ricorso, ottenendo sospensive e limitazioni anche importanti, cui poi le Amministrazioni Regionali devono porre rimedio, con nuovi calendari o adeguandosi a quanto deciso dal TAR. Fin’ora hanno avuto vita facile ottenendo risultati e spezzettamenti dei calendari e più che altro lasciando i cacciatori nell’incertezza più totale. Anche il TAR Lazio in agosto aveva bloccato la preapertura, sospendendola adducendo ragioni dovute alla situazione climatica ed alla siccità. Già in quell’occasione alcuni ambientalisti ipotizzarono la necessità di sospendere del tutto l’attività venatoria poiché l’estate aveva fatto caldo! Tra l’altro si trattò di una sospensiva che sarebbe stata discussa sul merito a fine settembre, ma visti i tempi la preapertura è saltata.WWF LAC e LAV non contente del risultato ottenuto hanno presentato un secondo ricorso, ben più corposo, sull’intero calendario venatorio del Lazio e sui siti Natura 2000 (SIC e ZPS), adducendo un serie di ragioni, fra cui la mancate valutazione d’incidenza sul calendario stesso e sulle ZPS. Mi dicono ben 82 pagine, in cui richiedono la sospensione del calendario e di conseguenza della caccia. Questa volta però, anche su sollecitazione delle Associazioni Venatorie, non hanno trovato la Regione impreparata, anzi gli avvocati hanno preparato una corposa memoria difensiva, motivandone le scelte punto per punto. Il ricorso, udite udite, è stato respinto con la seguente motivazione “Considerato, in sede di sommaria delibazione del gravame, propria della presente fase cautelare del giudizio, che il provvedimento impugnato appare, rispetto a quello oggetto delle pronunce sopra indicate, decisamente arricchito nella sua componente motiva e che le censure dedotte – raffrontate con la produzione difensiva della resistente amministrazione – non appaiono manifestamente fondate al punto da giustificare la sospensione interinale dell’atto avversato. Per Questi Motivi, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Ter), respinge l’istanza cautelare in epigrafe”. Finalmente una sentenza, che almeno nel Lazio, e provvisoriamente, induce ad ottimismo, per fare ciò speriamo che il famoso coordinamento delle nostre Associazioni diventi realtà, già in parte realizzato con l’adesione di alcune di Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia e ANUU a FACE Italia, ricalcando in qualche modo l’esperienza UNAVI. Saverio Patrizi


Indumenti protettivi per la caccia, allo studio un progetto per ridurre gli incidenti allo studio un progetto per la messa a punto di indumenti per l’attività venatoria che possano proteggere i cacciatori qualora si verifichino incidenti di caccia.

L

’Ente Nazionale di Unificazione (UNI), l’istituzione che certifica la qualità dei prodotti in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario, e che rappresenta l’Italia nelle organizzazioni di normazione europea (Cen) e mondiale (Iso), sta lavorando a un progetto di abbigliamento-corazza destinato a dare risposta al problema della caccia e alle polemiche riguardanti gli incidenti di caccia. Tra i leader mondiali nei tessuti tecnici, il Gruppo Lenzi ha appunto brevettato una fibra che in numerosi test balistici ha dato prova di

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straordinaria impenetrabilità. Lanciato con il marchio Dynafelt, il tessuto ha impressionato il mondo della caccia. Proprio il titolare del marchio, Egisto Lenzi, ha spiegato, “I circa 2000 incidenti annuali della stagione venatoria non comprendono infatti solo cacciatori, ma chiunque abbia la sventura di trovarsi sulla traiettoria di uno sparo al momento sbagliato: volontari di associazioni venatorie, guardaboschi, guardacaccia, addetti della protezione civile e perfino cercatori di funghi”. “Oggi, - aggiunge Fenzi - la tecnologia tessile è in grado di produrre materiali che, oltre ad aumentare la visibilità di chi li indossa, abbinano resistenza all’impatto e totale vestibilità, caratteristiche tali da poter offrire a cacciatori e frequentatori di boschi un vero e proprio abbigliamento corazzato: giacche, giubbotti, pantaloni, cappelli, che benche’ leg-


News venatorie geri come abiti tradizionali, sono impenetrabili dalle armi con munizioni spezzate, anche da colpi sparati da relativamente breve distanza”. Da qui, la nascita del progetto al quale partecipano anche primarie aziende tessili, aziende leader mondiali nel settore dell’abbigliamento da caccia e del tempo libe-

ro, i principali enti di controllo accreditati e di certificazione ed il dichiarato interesse di Federcaccia e del Centro tessile Cotoniero. Un progetto che, mirando a interrompere una scia di sangue e di lutti, ripropone implicitamente sui mercati mondiali la validità e vitalità della tecnologia tessile italiana.

UITS: la Toscana vince il Trofeo delle Regioni la Toscana si aggiudica l’ambito Trofeo delle Regioni, competizione a squadre di tiro a segno, seguito da Veneto e Friuli Venezia Giulia.

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on le ultime gare di carabina ragazzi e allievi si è concluso il Trofeo delle Regioni. La Toscana si aggiudica l’ambitissimo trofeo di questa competizione a squadre particolarmente sentita. La Toscana con 7716 punti ha avuto la meglio sul Lazio (vincitore lo scorso anno) con 7682 punti e sulla Campania con 7623 punti. A seguire il Veneto (7611), la Puglia (7597), il Friuli Venezia Giulia (7575), l’Emilia Roma-

gna (7529) e il Piemonte (7091). A premiare le rappresentative delle squadre il Presidente Obrist, che ha seguito tutte le fasi di gara, il vicepresidente Suss, i consiglieri Caputo, Loccioni e Masut. Il Presidente del Comitato Regionale della Toscana, Franco Granai, non nasconde la propria soddifazione: “Torniamo sul gradino più alto del podio e questo è merito di un eccellente lavoro svolto da uno splendido staff tecnico regionale, 4 allenatori e 1 responsabile tecnico regionale. Abbiamo riunito un gruppo di giovani messi a disposizione dell’ottimo lavoro delle Sezioni toscane che ha dimostrato voglia, determinazione e spirito di gruppo difficile da trovare in uno sport prettamente individuale. Il ringraziamento per tutti è doveroso.” Caccia Passione 7


Munizioni atossiche per gli ungulati, “Il Consiglio di Stato fa chiarezza sul parere ISPRA” . Munizioni atossiche per la caccia agli ungulati, un comunicato congiunto di CNCN, FACE Italia e ASSOARMIERI, “Il Consiglio di Stato fa chiarezza sul parere ISPRA”. di munizioni prive di piombo nella caccia agli ungulati. Tale suggerimento, cui non corrisponde alcun divieto normativo specifico, come riconosciuto dalla stessa Ispra, è stato invece considerato da numerose associazioni animaliste e anticaccia un obbligo cui le Regioni si sarebbero dovute adeguare immediatamente. lla luce di studi scientifici e di La cosa ha provocato una serie di rirecenti considerazioni giuridi- corsi con conseguenti pesanti riperche, CNCN, Face Italia e Assoarmieri cussioni sul normale andamento delsi sono rivolti alle Istituzioni nazio- la stagione di caccia e sulla pratica nali e regionali in merito al divieto di venatoria, costringendo cacciatori e impiego di munizioni in piombo per armieri di quelle Regioni che hanno la caccia agli ungulati, invitando ad frettolosamente modificato in tal senuna più attenta riflessione su un tema so i propri calendari ad una affannoche necessita ulteriori approfondi- sa quanto inutilmente urgente ricerca menti e non riveste alcun motivo di di munizionamento privo di piombo. urgenza In questa stagione venatoria Il CNCN (Comitato Nazionale Caccia uno dei motivi addotti dai ricorrenti e Natura), le Associazioni Venatorie avverso i calendari venatori di molte riunite in FACE Italia (Federcaccia, LiRegioni italiane riguarda la suppo- beracaccia, Enalcaccia, AnuuMigratosta mancata osservanza di un parere risti) e l’Assoarmieri, preoccupate delIspra (Istituto Superiore per la Prote- la situazione creatasi e con lo scopo di zione e la Ricerca Ambientale) che, tutelare i propri iscritti, si sono rivoltra le altre cose, suggerisce l’utilizzo ti alle Istituzioni regionali per fornire

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loro una serie di documenti tecnici atti a fugare ogni dubbio nell’utilizzo delle munizioni a base di piombo nella caccia agli ungulati e non solo, tenendo anche presente la recente decisione del Consiglio di Stato che, nell’udienza del 23 ottobre, ha confermato il rigetto, già deciso alla fine di luglio dal TAR dell’Emilia-Romagna, della richiesta di sospensione cautelare da parte delle associazioni ambientaliste sui calendari venatori della Provincia di Forlì-Cesena, in particolare con riferimento all’utilizzo di munizioni atossiche per la caccia agli ungulati, av-

valorando quindi la possibilità di utilizzare il munizionamento di piombo. CNCN, FACE Italia e Assoarmieri confidano che quanto sottoposto all’attenzione degli assessorati e degli uffici tecnici regionali susciti una più attenta riflessione sull’opportunità di adeguarsi senza gli opportuni approfondimenti a quello che per il momento rimane un suggerimento non supportato da alcun divieto legislativo, e aiuti a scongiurare, in assenza di specifici divieti, ogni ulteriore provvedimento lesivo nei confronti dell’utilizzo del munizionamento a base di piombo.

Il mondo della caccia sostiene la lotta contro il cancro TERNI – Le squadre di cinghialisti dell’Atc n.3 Ternano-Orvietano hanno deciso di dedicare una giornata di caccia a favore della ricerca contro il cancro. le somme raccolte saranno devolute all’”Associazione italiana ricerca cancro”. L’iniziativa verrà presentata il 14 novembre alle 11,00 in sala del Consiglio provinciale alla presenza dei vertici dell’Atc n. 3, dei responsabili delle squadre di cinghialisti, del presidente L’iniziativa, già concordata con i della Provincia di Terni Feliciano capi distretto e i capisquadra delle Polli e dei membri della giunta 84 squadre nel territorio dell’Atc n. provinciale. Con l’occasione sarà 3, prevede che tutti i capi abbattuti reso noto l’ammontare dei fondi nella giornata del 1° novembre ver- ricavati ed offerti all’”Associazione ranno ceduti a chi ne farà richiesta e italiana ricerca cancro”. Caccia Passione 9


le prime adesioni per l'8 e 9 dicembre 2012 alla Fiera di Forlì A Caccia & Country EXPO in programma per l’8 e il 9 dicembre 2012 alla Fiera di Forlì, presente anche il Consorzio Armaioli Italiani tra le prime adesioni di questa seconda edizione della manifestazione dedicata al mondo venatorio.

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lla Fiera di Forlì in programma due giorni tra espositori, convegni, laboratori e momenti di coinvolgimento per il pubblico, con simulazioni e prove di tiro sportivo aperte a tutti. Torna, ancor più strutturaCaccia Passione 10

to, il poligono interno al salone. Iniziano a delinearsi i contenuti della seconda edizione di Caccia & Country Expo, la manifestazione in programma sabato 8 e domenica 9 dicembre prossimi alla Fiera di Forlì, e che nono-


Eventi

stante la giovane età si configura già come un appuntamento professionalmente qualificato e di riferimento per il mondo venatorio, del tiro e della pesca. Questo grazie anche alle partnership che si stanno definendo con operatori ed aziende leader nel settore, così come con le associazioni di categoria: è questo il caso del Consorzio Armaioli Italiani, che ha deciso di rafforzare la propria collaborazione con Fiera di Forlì. ConArmI sarà infatti presente con un proprio stand istituzionale, oltre che ovviamente con una rappresentanza dei propri associati: anche in questo modo a Caccia & Country Expo sarà possibile scoprire le eccellenze imprenditoriali italiane della filiera delle armi. Il mondo della Caccia e del Tiro sarà uno dei grandi protagonisti del salone non solo grazie agli espositori, ma anche con una serie di proposte ed iniziative mirate a

coinvolgere il pubblico ed i visitatori. Da una parte torna, ancora più strutturato, il poligono interno al salone, per provare le armi e le ultime novità presentate dalle aziende espositrici; dall’altra sono previste una serie di attività pratiche e dinamiche legate al tiro sportivo (tiro a segno, field target, piattello laser, arco sportivo e da caccia, soft air) con prove dimostrative e simulazioni aperte a tutti. Inoltre, saranno in programma convegni, presentazioni, laboratori didattici e momenti di incontro e confronto, oltre al concorso a premi che metterà in palio tra tutti i visitatori pregiati fucili da caccia ed attrezzature da pesca. I padiglioni della Fiera di Forlì saranno aperti sia il sabato che la domenica dalle ore 9 alle 19. Caccia & Country Expo ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, della Provincia di Forlì-Cesena e del Comune di Forlì. Per ulteriori informazioni è possibile anche consultare il sito www. cacciaecountry.it, costantemente aggiornato con le ultime novità. Caccia Passione 11


Caccia Passione 12


Migratoria

Il Tordo: biologia della Specie

e flussi migratori italiani ed esteri

In questo articolo descriveremo il tordo in tutti i suoi aspetti: la biologia, l’alimentazione, l’habitat e la fenologia delle migrazioni.

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Il Tordo: biologia della Specie

e flussi migratori italiani ed esteri

E’ una preda ambita, ambitissima verrebbe da dire e i motivi sono almeno due: è difficile da catturare e la sua carne è una vera e propria delizia per gli amanti del genere.

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l tordo è presente in gran parte del nord Europa, soprattutto in Francia, Regno Unito, Scandinavia, Germania, Russia e Alpi italiane, nel periodo estivo dove nidifica, mentre trascorre il periodo invernale nelle regioni del mediterraneo, in particolare in Italia, Caccia Passione 14

Spagna, Croazia, Grecia e nord Africa. nel nostro paese si registra la sua presenza all’inizio dei primi di ottobre fino tutto marzo. Una grande quantità di esemplari è stata individuata nelle aree collinari del centrosud, nelle quali si ciba principalmente di olive e bacche.


Migratoria Il suo habitat ideale sono i boschi di conifere, le campagne coltivate a frutteti, i giardini, le piazze alberate, gli oliveti, le macchie vigneti e la macchia mediterranea L’alimentazione del tordo è costituita essenzialmente da insetti di vario tipo, ghiande, piccoli semi e frutta di cui è molto goloso, e per tal mo-

chiaro, tendenti quasi bianco, con i classici puntini neri dei tordi, che in genere non toccano il ventre a differenza della tordela. Questo uccello si può facilmente confondere con il Tordo sassello della medesima taglia, dal quale si contraddistingue oltre per le diverse abitudini anche dai colori più chiari nel sotto ala e

tivo tende ad arrivare in pianura fino in città per procacciarsi il cibo. Dal punto di vista estetico è simile alla tordela, dalla quale si differenzia per il fatto che è di taglia molto più piccola. Infatti, il tordo raggiunge i 22 cm di lunghezza, i 75 grammi di peso e presenta il sottoala di colore camoscio (bianco nella tordela), con la coda ed il dorso di colore marrone chiaro, fianchi e petto di colore

dai puntini neri distribuiti in maniera più omogenea e per la presenza, nel sassello, di un pronunciato sopracciglio chiaro, oltre che dal suono emesso: il tordo bottaccio emette un verso secco e metallico, chiamato zizzo, unico nel suo genere, dalle tonalità molto armoniose. La consistenza della popolazione nidificante in Europa è stimata in oltre 20.000.000 di coppie. Caccia Passion 15


Tale popolazione si è conservata numericamente stabile tra il 1970 ed il 1990, ma nel decennio successivo si è registrata una riduzione della consistenza della popolazione presente in Germania, quest’ultima controbilanciata da un incremento registrato per i due nuclei chiave presenti in Francia e Norvegia. La consistenza complessiva è quindi rimasta stabile e, pertanto, la specie è, allo stato attuale, considerata in buono stato di conservazione. Nel nostro paese il tordo bottaccio è una specie nidificante nel periodo estivo sulle Alpi, più scarsa e localizzata sugli Appennini, parzialmente sedentaria, con una po- cato in l’Italia nel documento ORpolazione complessiva stimata in NIS della Commissione Europea 100.000-300.000 coppie con tenden- va dalla Fenologia riproduttiva al za alla stabilità o ad incrementi locali. periodo di riproduzione, quest’ulI tordi raggiungono l’Italia rego- timo definito per l’Italia nel docularmente presentandosi con po- mento ORNIS della Commissione polazioni migraEuropea, il quale in Italia , il tordo più comutrici e svernanti è compreso dalnemente diffuso è quello botprovenienti da alla prima decade di taccio, seguito immediatamentri Paesi europei. marzo alla seconda te dal sassello e dalla cesena. Un dato negativo decade di agosto. riguarda la mancanza di stime nu- La migrazione post-riproduttimeriche dei contingenti in transito va viene compiuta dal tordo tra e in svernamento in Italia, a causa la metà di settembre e novemdelle difficoltà oggettive di rileva- bre, con picchi tra fine settembre mento dei piccoli passeriformi mi- ed inizio novembre e nelle prime gratori su ampia scala geografica. due decadi di ottobre. La migraIl periodo di riproduzione identifi- zione pre-riproduttiva inizia già a Caccia Passione 16


dopo di che le ricatture iniziano a diminuire, per poi tornare a crescere già dalla terza decade di dicembre e quindi in gennaio, in concomitanza con l’inizio dei movimenti di ritorno attraverso il nostro Paese. A tal proposito, si registra un massimo stagionale nell’ultima decade del mese e nella prima di febbraio. Successivamente segue un progressivo calo, fino alle fasi più avanzate e conclusive della migrazione primaverile. La fenologia della migrazione risulta essere particolarmente diversificata su base regionale, con date di arrivo dei migratori autunnali molto posticipate nelle regioni megennaio e si prolunga fino ad apri- ridionali e date di partenza verle, con picco tra febbraio e marzo. so il nord nettamente anticipate. La distribuzione stagionale del cam- Il periodo di migrazione pre-nuziale pione complessivo delle ricatture di definito per l’Italia secondo il docuesemplari inanellati all’estero, consi- mento ORNIS della Commissione dera le prime segnalazioni post-ri- Europea, è compreso tra la seconproduttive nel mese da decade di genBen apprezzato fin da epoca di agosto. Tuttavia, è naio e la seconda classica per le sue deliziose dalla fine di settemdecade di aprile. carni, la caccia al tordo è da bre che i contingenIn Italia sono stati sempre una delle più praticate. ti di migratori inisegnalati soggetti ziano a raggiungere il nostro paese provenienti da un vastissimo bacino e l’intensità dei movimenti aumenta geografico, ma le due principali aree in ottobre, con un picco di segnala- di origine sono localizzate in Eurozioni raggiunto nella terza decade di pa orientale, nella fattispecie in Unquest’ultimo mese. Anche nella pri- gheria, Repubblica Ceca, Polonia e ma decade di novembre si registra- Russia, e direttamente a nord dell’Ino frequenze ancora molto elevate, talia, ossia in Germania e Svizzera. Caccia Passion 17


Sono stati segnalati anche soggetti provenienti dall’area balcanica e, ancor più ad est, da siti localizzati in Asia centrale. Alcuni studi, hanno confermato che è venuto meno importante il ruolo dei Paesi scandinavi, dai quali molti Tordi bottacci migrano verso Sud-Ovest, transitando a latitudini settentrionali rispetto all’Italia. Esistono, tuttavia, alcuni problemi di conservazione connessi all’attività venatoria. I dati di carniere ottenuti tramite questionari inviati dall’INFS (oggi ISPRA) a tutti gli uffici caccia regionali, mettono in evidenza chiaramente come il Tordo bottaccio sia di gran lunga la specie maggiormente cacciata in Italia, in termini sia di numero che di capi abbattuti. Nonostante i dati acquisiti siano parziali, poiché non in tutti gli ambiti di caccia vengono raccolti e analizzati i dati dei tesserini venatori, si evince un prelievo stimabile in alcune decine di milioni di individui all’anno. Nella sola provincia di Brescia, ad esempio, ogni anno vengono abbattuti legalmente dai 400.000 ai 600.000 tordi bottaccio. Il periodo di caccia attualmente previsto dalla normativa nazionale, il quale è compreso tra la terza domenica di settembre ed il 31 Caccia Passione 18

gennaio, non è coincidente con le indicazioni contenute nel documento ORNIS della Commissione Europea, le quali prevedono una chiusura anticipata al 10 gennaio. Le modalità con cui la caccia ai tordi viene praticata aumenta il rischio di


Migratoria abbattimenti involontari di specie protette. Nel caso del Tordo bottaccio la specie protetta che può essere più facilmente abbattuta per errore è la Tordela Turdus viscivorus. Al fine di garantire la compatibilità del prelievo, inoltre, dovreb-

bero essere promosse attività di monitoraggio delle popolazioni nidificanti, migratrici e svernanti e dovrebbe essere sviluppata, in maniera adeguata sotto tutti i punti di vista, la raccolta e l’analisi delle informazioni sui capi abbattuti.

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Il passo migratorio in Europa ed in Italia Conoscere la regina dei boschi significa scoprire i segreti del suo passo e ripasso migratorio che ogni anno la vede protagonista da ottobre a marzo. Fra i luoghi di svernamento prediletti l’Italia, l’appennino e l’aspromonte

Caccia Passione 20


Migratoria

della

beccaccia

Caccia Passione 21


Il passo migratorio

della

beccaccia

in Europa ed in Italia

Meglio nota con l’affascinante nome di Regina dei Boschi, la beccaccia è ben conosciuta in tutta Europa, in Asia e nelle isole che bagnate dall’Atlantico sulle quali è solita nidificare. Anche l’Italia è omaggiata della sua presenza specialmente durante l’autunno e la primavera.

Il passo migratorio europeo della beccaccia

L

a beccaccia annualmente si cimenta in lunghe migrazioni alla ricerca di climi più vantaggiosi per la sopravvivenza e la riproduzione. Sistematicamente in autunno ed in primavera, precisa come un orologio, si rende protaCaccia Passione 22

gonista di importanti voli migratori per lo svernamento che la portano ad abitare regioni temperate, ideali per trascorrere i mesi più freddi. E’ fatto risaputo che migri normalmente di notte, anche se in particolarissime condizioni atmosferiche,


Migratoria quali ad esempio gelate improvvise, o bufere, la beccaccia sia disposta anche a spostamenti diurni. Prassi che abbandona di rado invece è lo spostamento in solitaria. I gruppi di beccacce impegnate nella migrazione stagionale, molto raramente superano il numero di 6 o 4 elementi. E’ invece molto più comune che ogni individuo si sposti singolarmente. Saranno ancora le condizioni meteo a determinare la velocità del volo e soprattutto l’altezza. In generale possiamo affermare che a notte la beccaccia vola per circa 6/8 ore percorrendo lunghi tratti del proprio percorso migratorio che l’allontanano dalle zone più settentrionali dell’Europa, dall’Asia e dalle isole dell’Atlantico nelle quali è abitudine che nidifichi. In base al suo luogo di provenienza il passo migratorio si dirigerà verso Sud, Sud Ovest od Ovest.Sono due i flussi migratori principali che caratterizzano gli spostamenti della beccaccia. I volatili che provengono dalle aree scandinave e dalla Norvegia normalmente si

spostano verso Ovest raggiungendo le Isole Britanniche o il Nord della Francia, mentre quelli che provengono dall’Europa Occidentale, preferiscono seguire rotte che puntano verso Sud, Sud Ovest raggiungendo l’Europa meridionale , l’Africa e l’Italia. Ad avvisare la beccaccia che il momento per la migrazione è giunto sono principalmente gli sbalzi bruschi di temperatura. Quando queste improvvisamente scendono sotto lo zero, le condizioni per la migrazione si verificano tutte e la beccaccia parte per il proprio viaggio stagionale. L’innalzamento delle temperature ed il surriscaldamento globale che negli ultimi anni si sta verificando ha messo in alcuni casi la beccaccia nella condizione di non migrare affatto e di svernare nei propri paesi d’origine. Si tratta comunque di situazioni anomale e rare per ora; più comunemente la beccaccia migra, e quelle che raggiungono l’Italia per lo svernamento prediligono notevolmente le zone del centro e del sud della penisola.

Secondo una ricerca finanziata dall’Università di Oxford, dedicata all’approfondimento delle “Migration and winter ecology of Eurasian Woodcock”, il 90% della popolazione europea di beccacce nidifica principalmente in Russia, Bielorussia e Scandinavia, non disdegnando la Finlandia, la Svezia, la Norvegia, la Polonia e i Paesi Baltici e in misura quasi irrisoria (rispetto alle altre regioni) in Italia. Caccia Passione 23


Il passo migratorio italiano della beccaccia Affascinate volatile notturno, a causa delle limitate ricerche sul campo, ancora oggi la beccaccia fa mistero delle proprie dinamiche migratorie, complesse e suggestive che muovono durante le stagioni intermedie milioni di cacciatori.

G

li studi e l’osservazione del passo migratorio delle beccacce in Italia rivela che la regina dei boschi ami particolarmente la costa tirrenica e che durante l’autunno discenda ancora più verso sud attraversando l’Adriatico e l’Appennino. Caccia Passione 24

Solo agli esordi della primavera risaliranno verso nord, seguendo il versante Appenninico occidentale, dirigendosi ancora una volta verso la propria terra, la Slovenia, l’Ungheria o la Bielorussia. Fra le regioni particolarmente frequentate e soggette a notevo-


Migratoria li flussi migratori delle beccacce, impossibile non nominare la Calabria. Nello specifico le beccacce amano svernare nelle catene montuose dell’Aspromonte, caratterizzate da temperature che non si presentano mai troppo basse. L’ ospitalità è garantita sia alle beccac-

scinante volatile. Questo ha inizio verso la metà di ottobre, e con una certa regolarità il flusso migratorio prosegue fina alla fine di novembre. Quando le temperature scendono e cominciano le pesanti nevicate, la beccaccia scende di quota dirigendosi verso vallate della Maremma e

ce che sostano da ottobre fino a marzo, sia a quelle che si fermano per un breve periodo e ripartono presto verso i Balcani, verso la Sicilia o l’Africa. Particolarmente frequentato dalle beccacce anche l’Appennino Aretino, nel cui territorio di recente si sono inaugurati degli studi atti a determinare le caratteristiche salienti del passo migratorio di questo affa-

zone limitrofe. Il ripasso avviene nel mese di marzo, dura non più di un paio di settimane durante le quali le beccacce ripercorreranno a ritroso la medesima rotta per far rientro verso i luoghi di nidificazione. Ovviamente una sosta (seppure breve) sulle vette dell’Appennino sarà d’obbligo prima del lungo volo di ritorno. Caccia Passione 25


Caccia al cinghiale:

la battuta e la girata

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Ungulati

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Caccia al cinghiale:

la battuta e la girata

La battuta non è l’unica tecnica di caccia al cinghiale. Tutta da riscoprire, la girata è un metodo più intimo e di minor impatto sul territorio.

Q

uando si parla di caccia al cinghiale di norma ci si riferisce alla battuta o cacciarella. Si tratta infatti della tecnica di caccia al cinghiale in squadra più diffusa. Ogni membro del gruppo possiede la sua importanza fondamentale e ciascuno è responsabile della buona o cattiva riuscita della giornata venatoria proprio come in Caccia Passione 28

un vero e proprio gioco di squadra. Tecnica meno nota, per lo meno in Italia, eppure particolarmente antica è quella della girata. Il gruppo è decisamente meno folto, la zona di caccia è relativamente piccola e di norma circondata da campi o prati. Scopriamo i segreti di ciascuna tecnica.


Ungulati La Battuta (o Cacciarella) Si tratta realmente di un lavoro di equipe composta da cacciatori, canai, battitori e capocaccia. Non a caso tutti parteciperanno, alla fine della bella giornata, alla spartizione del carniere. La squadra è di norma composta da canai, battitori e poste.

Compito principale di questa figura è quello di scovare il selvatico e di metterlo in corsa, indirizzandolo naturalmente verso e poste. Di norma evita di sparargli a fermo o di disturbarne la corsa per evitarne la deviazione di itinerario e l’uscita dal territorio di caccia. Ruolo fondamentale hanno anche le poste, posizionate dal capo caccia,

Come il termine stesso suggerisce, i canai sono i cacciatori proprietari dei cani a cui dedicano grande attenzione non solamente durante il periodo di caccia, ma anche durante la ferma che verrà sfruttata per l’allenamento e l’addestramento. Ai canai è richiesta una grande conoscenza della macchia e del territorio nel quale si svolgerà la battuta.

che in questo compito viene aiutato dai cacciatori che meglio conoscono la zona di caccia. E’ infatti essenziale che le poste occupino i punti nei quali il passaggio del selvatico è più probabile; solo in questa maniera si avrà la possibilità di portare a casa un grasso carniere. Sbagliare una posta d’altronde potrebbe essere un errore fatale capace di comprometCaccia Passione 29


tere l’intera caccia. fiutare presenza umana a metri di Impossibile dare a priori una di- distanza. Per la stessa maniera si stanza tipo fra posta e posta dato sconsiglia di usare profumi o dopoche dipende soprattutto dal gradi di barba ma soprattutto di fumare, per visibilità e dalla tipologia di terreno quanto il più delle volte il selvatico, nel quale ci si trova. L’importante in tutto preso dalla fuga, difficilmente definitiva è che la La braccata è una tecnica di avrà un’idea chiara posta sappia con caccia al cinghiale, che con- delle poste. precisione dove si Posizionare i cacsiste in un’azione combinata trova la posta viciciatori è forse uno di uomini e cani che portano na, cosa che rendedegli compiti più allo scovo del cinghiale ed al rà la caccia decisacomplicati dato mente più sicura. suo successivo abbattimento che le poste doCerto è però il fatto che il capo cac- vranno essere distribuite con intelcia in fase di posizionamento dovrà ligenza ed in maniera imparziale. tener conto del vento. Fondamenta- Un cacciatore giovane ed inesperto le che tiri in faccia alla posta dato ad esempio, sarà bene venga posto che il cinghiale è munito di un ol- nei pressi di un veterano dal quale fatto finissimo che gli consente di potrà sicuramente imparare. Inoltre

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Ungulati il capocaccia dovrà conoscere numero e posizionamento delle poste. Nel caso di necessità potrà infatti richiamarle in aiuto. Altra figura importante è quella del battitore, che non sempre viene utilizzata. Di norma questi sono indispensabili in caso di squadre parti-

ciatori in posta. Come? Urlando il più delle volte, o sparando tiri a salve. Non di rado si spostano la dove la battuta necessita e possono essere considerati il jolly indispensabile di molte battute al cinghiale. Detto questo, vediamo come di norma si svolge la cacciarella.

colarmente numerose, che superano i 40 membri. In caso contrario il ruolo del battitore sarà rivestito da canai che per l’occasione vengono invitati a occupare i punti dove non saranno presenti poste. Il loro compito sarà quello di indirizzare il cinghiale verso i cac-

Prima di tutto, scelto il territorio, questo dovrà essere ormato. Niente di troppo complicato: si dovrà far il giro del perimetro della zona di caccia, nel tentativo di individuare tracce del passaggio del cinghiale, fresche e ben definite. Ovviamente si tratta di un compito Caccia Passione 31


per esperti. La seguita delle orme, soprattutto in periodo di scarse piogge è davvero complicato e solo un professionista sa distinguere fra orme fresche e vecchie. A questo punto il capocaccia definisce le poste e si attende l’inizio della battuta che avverrà con un segnale convenzionale. Ai canai il compito di liberare le mute sulle tracce fresche qualora presenti. Diversamente i cani non dovranno far altro che rastrellare la zona, scovando il cinghiale e tentando di tenergli testa. Trovato il selvatico i cani, aiutati dai battitori lo spingeranno verso le poste a cui spetterà l’incarico di abbatterlo. I cani infine lo dovranno recuperare.

La girata

Non meno intrigante è la girata al cinghiale che si svolge in territori non troppo grandi, che di rado superano i 15 ettari, circondati da campi e prati. A comporre la squadra sono poche poste e un canaio che dovrà gestire un solo cane. Insomma una caccia più intima ma non per questo meno soddisfacente. Il cane in questo caso è detto limiere in quanto resta perennemente in contatto con il canaio. Dotato di otCaccia Passione 32

timo fiuto, si deve dimostrare capace di seguire tracce anche parecchio fredde. La prima fase della girata è la tracciatura: il canaio con il cane al guinzaglio aggira il perimetro della zona di caccia alla ricerca di qualche traccia fresca. In base al posizionamen-


Ungulati to di queste verranno distribuite le poste. La caccia si apre con il canaio che libera il segugio, il cui ritrovamento verrà segnalato dal cane tramite un costante abbaiare a fermo. Il segnale è principalmente per il canaio, che proverà a raggiungere il cinghiale

e sparargli. Se il tentativo non dovesse avere successo, il cinghiale in fuga verrà intercettato dalle poste. Come è facile notare la girata è una tecnica di caccia sicuramente meno invasiva e d’impatto sul territorio, capace comunque di regalare grosse soddisfazioni.

Caccia Passione 33


Tra cervi rossi, beccacce e cinghiali.

l'Estonia

Il Paradiso del Cacciatore L’Estonia, una delle tre repubbliche baltiche, sta attirando sempre piĂš cacciatori nelle proprie aree riservate alla caccia, nelle quali è possibile insediare molte specie animali.

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Caccia all’estero

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Tra cervi rossi, beccacce e cinghiali.

l'Estonia

Il Paradiso del Cacciatore

Grazie ai programmi di conservazione della fauna, in questo paese è possibile cacciare specie che altrove risultano protette a causa dello scarso numero. L’ambiente naturale ed il paesaggio, offrono la possibilità al cacciatore di compiere un viaggio straordinario ed unico nel freddo del nord Europa.

T

ra le mete europee più gettonate tra la comunità dei cacciatori italiani, negli ultimi anni, figura l’Estonia, la più nordica delle tre repubbliche balCaccia Passione 36

tiche. Le agenzie turistiche stanno ricevendo sempre più richieste per organizzare viaggi venatori in questo paese, il quale offre la possibilità di cacciare molte specie animali in


Caccia all’estero aree specificatamente dedicate alla caccia. L’Estonia ha una superficie di circa 45.000 km2, dei quali la maggior parte sono coperti da foreste. I confini geografici sono in prevalenza disegnati dal Mar Baltico, nel quale si trovano ben 1200 isole appartenenti al territorio estone. L’Estonia, poiché possiede una bassissima densità di popolazione, è ri-

colari difficoltà per i cacciatori, che desiderano effettuare lunghe camminate tra i boschi alla ricerca di selvaggina da abbattere. In particolare, quest’ultima viene considerata tra le più variegate d’Europa: tra gli ungulati si cacciano alci europee, caprioli, cinghiali, cervi rossi, lupi ed anche linci, che negli ultimi anni hanno conosciuto un consisten-

uscita a preservare nel corso dei secoli il paesaggio naturale al di fuori dei principali centri abitati, conservando il suo carattere selvaggio e risultando un paese particolarmente attraente per la caccia. Il territorio è pianeggiante e non presenta parti-

te aumento in termini numerici. Per quanto riguarda le specie migratorie, in Estonia è possibile cacciare beccacce, beccaccini, anatre, oche, cesene e colombacci. Come selvaggina stanziale da unire alla migratoria si possono cacciare, anche se ocCaccia Passione 37


casionalmente, anche starne e lepri. la caccia a questo selvatico. Il pePer capire bene quali sono le zone riodo consigliato è il mese di ottodove è possibile cacciare, consiglia- bre fino ai primi di novembre. La mo al lettore di munirsi di cartina beccaccia si caccia esclusivamengeografica al fine di poter meglio te con i propri cani da ferma ed è visualizzare nomi e località. Le aree possibile abbinare al programma destinate alla caccia si trovano prin- anche beccaccini, oche e anatre. cipalmente sull'isola di Hiiumaa e L’Alce Europea è disponibile da setnelle regioni di Pärnu, Rakvere e tembre a dicembre. L'alce si cacValga, dove vengono costantemente cia alla cerca, da appostamento, in monitorate tutte le specie cacciabili, battuta e con richiamo. Particolaral fine di ottenere dati sempre ag- mente interessante risulta la caccia giornati sul numero degli esemplari con richiamo, la quale si svolge nel presenti. In particolare le isole e le periodo dell'accoppiamento nella zone costiere sono In Estonia resterai sbalordi- seconda quindiun vero paradiso to non solamente per i bei pae- cina di settembre, per gli appassiona- saggi che ti vengono proposti, imitando il verti della caccia alle ma soprattutto per la varietà so del maschio. Beccacce (in parte di tecniche e tipologie di cac- Il capriolo può esanche nidificanti) cia che potrai sperimentare sere cacciata dal di cui l'Estonia è mese di giugno ricchissima grazie alla strategica po- al mese di dicembre. Il capriolo si sizione geografica, ideale per la so- caccia da appostamento, alla cerca sta dei movimenti migratori prove- e con richiamo. Il periodo miglionienti dalla Finlandia e dalla Russia. re per la caccia al capriolo è all'aSolo attraverso un comples- pertura a giugno, un periodo in so sistema di monitoraggio del- cui l'erba non è ancora troppo alta. la fauna, l’Estonia è riuscita a Il cinghiale, invece, è una specie caccreare un ecosistema bilanciato. ciabile tutto l'anno, anche se viene Vediamo ora nel dettaglio le spe- consigliato, come periodo migliocie cacciabili ed i periodi di caccia. re, di effettuare il viaggio venatorio Le Beccacce possono essere inse- durante l’inverno quando il terrediate da agosto a novembre. L'E- no è coperto di neve ed è più facile stonia, non a caso, è diventata una identificarne le impronte e la posidelle mete europee preferite per zione. I cinghiali in Estonia sono di Caccia Passione 38


Caccia all’estero dimensione medio-grande e i trofei possono arrivare anche a 26cm.. Altra specie cacciabile è quella del cervo rosso, il quale è disponibile da settembre a gennaio. In Estonia si trovano i cervi rossi tra i più grandi del mondo. I migliori trofei di cervo rosso si cacciano durante il bramito, all'apertura della caccia (15 settembre). A differen-

turismo, anche quello a scopo venatorio. Come già anticipato qualche riga sopra, esistono seri e specifici programmi di conservazione e gestione della fauna cacciabile e non, con i quali si sta ottenendo un certo equilibrio dell’ecosistema. Tutto ciò ha determinato un incremento del numero degli esemplari appartenenti alle specie cacciabili, attraen-

za degli altri ungulati i cervi rossi sono concentrati solo in alcune zone del territorio estone, prevalentemente nella parte occidentale del paese e sulle isole maggiori. L’Estonia è un paese emergente tra i più performanti in Europa, sotto il punto di vista economico. Negli ultimi anni questo paese si sta sempre di più attrezzando per favorire il

do molti cacciatori europei, che in questo paese scoprono nuove sensazioni durante le battute di caccia. Come sempre, invitiamo i cacciatori ad informarsi bene sulla legislazione del paese nel quale si vuole compiere un viaggio venatorio, al fine di non incontrare spiacevoli imprevisti poco prima e durante il viaggio stesso. Caccia Passione 39


Cacciatore Selecontrollore verso una caccia responsabile e sostenibile

,

Figura di recente istituzione, quella del selecontrollore opera principalmente nelle regioni centrosettentrionali e si lega a doppio filo con l’attività della caccia vissuta in maniera responsabile e sostenibile.

O

gni provincia italiana, in base alle proprie necessità affida a questi profili l’importante compito di controllo della fauna selvatica, anche e soprattutto mediante abbattimenti regolamentati. E’ proprio per la delicatezza dell’incarico che il selecontrollore si trova a svolgere, che la professione deve essere abilitata mediante la frequenza di un corso di formazione, che preparerà il cacciatore provetto alla nuova

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mansione. Le lezioni gli regaleranno una buona conoscenza del carattere faunistico ed ambientale della propria provincia, indispensabile per poter garantire una profilassi a cinque stelle del territorio. Inutile dirlo, il ruolo di selecontrollore deve essere ricoperto esclusivamente da personale qualitativamente preparato ma soprattutto idoneo per lo svolgimento dell’incarico, ecco perché non è da tutti potersi fregiare di questo titolo.


Caccia e cacciatori Dopotutto il selecontrollore nasce per considerare la struttura sociale del un unico motivo: quello di salvaguar- branco e l’età dei capi che andranno dare, regione per regione, l’immenso abbattuti in una determinata area. patrimonio faunistico messo a dispo- L’istituzione di questa figura guarsizione da madre natura. Questo è da lontano e si inserisce in una nuoovviamente possibile esclusivamente va visione della caccia responsabile se si possiede una La figura del selecon- e sostenibile, che perfetta conoscen- trollore è quella di un tutela il proprio za del territorio, “super-esperto” nel pre- territorio grazie delle specie presen- lievo mirato della sel- al controllo pretti e degli eventua- vaggina sul territorio. tamente numerico li problemi interni di quelle specie coall’ambiente territoriale. Per dirla più munemente dette invadenti. semplicemente, il selecontrollore è Ecco perché al selecontrollore, già cacchiamato a mantenere equilibrio fra ciatore d’esperienza in possesso di un le specie presenti in un territorio, tu- tesserino di riconoscimento, è consentelandone alcune (spesso caprioli e tito il prelievo mirato di queste specie camosci), e organizzando l’abbattimento controllato di altre che in alcuni casi si sono riprodotte a dismisura, come spesso è accaduto nel caso dei cinghiali. Non a caso l’attività di questo cacciatore super partes è rivolta principalmente anche nei periodi durante i quali ne alla gestione degli ungulati presen- è vietata la caccia, o in ambienti proti in un determinato territorio. Tut- tetti. L’eccessiva densità di una deterto questo avviene ovviamente dopo minata specie può infatti causare seuno studio attento delle popolazio- rie problematiche in tutte quelle aree ni animali selvatiche, e dopo la ste- che sono soggette ad uso atropico, si sura di un corretto piano di abbat- tratti di turismo o si tratti più semtimento che non si può esimere dal plicemente di coltivazione dei campi. Caccia Passione 41


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Cani da caccia

Chien d'Artois:

razza da seguita francese, specializzata per il cervo ed il cinghiale Il Chien d'Artois è un cane da seguita francese che, nel corso dei secoli, ha conosciuto le più svariate utilizzazioni in ambito venatorio: cervi, cinghiali, caprioli, lepri, conigli selvatici ed anche lupi.

I

l Chien d’Artois è una razza nata Fino a pochi anni fa la razza conobbe attraverso l’incrocio tra un “Brac- un pericoloso declino, ma attraverso co” ed un “Segugio di St. Uberto”, il lavoro e la perizia di alcuni allevatoquest’ultimo presente nella maggior ri francesi, il Chien d’Artois è stato riparte delle razze da seguito francesi. scoperto conquistando nuovi spazi e All’inizio della selezione, il Chien d’Ar- fiducia tra i cacciatori europei e frantois risultava un cane di taglia mag- cesi in particolare. secondo la classigiore , rispetto allo standard attuale. ficazione F.C.I., il Chien d’Artois appartiene al gruppo Ciò era dovuto al Il cane di Artois, è una razza 6 dei segugi e cani fatto che questa razdi cane da caccia che classe per pista di sangue. za veniva anche utinomenclatura FCI Gruppo Le caratteristiche lizzata per la caccia 6, comma 1, sub-sezione 1.2 morfologiche dala lupo, per la quale segugi di media grandezza. ranno al lettore serviva un cane che potesse competere con questo affasci- maggiori informazioni riguardo quenante animale. Il Chien d’Artois an- sta razza; infine descriveremo sia l’utidava a comporre le grandi mute reali lizzo che il carattere del Chien d’Artois. adibite alla caccia ai grandi selvatici, La sua altezza è compresa tra i 52 ed i 58 come quelle di Re Enrico IV e Luigi cm, con peso che varia tra i 18 ed i 24 Kg. XVIII, i quali consideravano questa Il torace è abbastanza largo e normalrazza come la migliore e la più ele- mente disceso, con costole alquanto gante in ambito venatorio. Era infat- rotondeggianti. Il dorso ha una lunti molto ammirato per la sua bravu- ghezza media ed è ben sostenuto, ra nel braccare la selvaggina da pelo. poiché è dotato di una buona muCaccia Passione 43


scolatura, in particolare in prossimità delle spalle. Le reni sono anch’esse larghe e muscolose, ma leggermente bombate, con fianchi discesi e molto pieni. La groppa è ben attaccata alle reni, larga e leggermente scoscesa. La testa del Chien d’Artois è piuttosto grossa, larga, ma corta e leggermente quadrata nella parte terminale.

ed attaccate all’altezza dell’occhio. Gli occhi esprimono tutta l’intelligenza di questa razza, in quanto sono grandi e ben aperti. Sembrano trasparire un po’ di malinconia, ma a guardarli bene esprimono grande dolcezza. Gli arti anteriori sono grossi, con appiombi corretti e metacarpo abbastanza lungo, mentre le cosce

Anche il muso è largo, dritto e poco allungato, con labbra abbastanza spesse. Il tartufo è nero, grosso e ben aperto. La dentatura è completa nel numero e nello sviluppo. La particolarità morfologica del Chien d’Artois sono le orecchie, poiché quest’ultime si presentano un po’ spesse, larghe, quasi piatte, ma abbastanza lunghe

sono discese e piene con garretti angolati. La robustezza degli arti consente al Chien d’Artois di sostenere lunghe camminate, grande caratteristica di questa razza. La sua andatura consiste infatti in movimenti flessuosi, marcati e calmi. C’è da dire che il Chien d’Artois non è un cane particolarmente veloce, ma

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Cani da caccia compensa questa sua mancanza con la resistenza. La coda abbastanza lunga, a spiga e portata a falce, la pelle piuttosto spessa ed il pelo raso , spesso e piuttosto grossolano con un manto tricolore a grandi macchie color lepre, tasso e fulvo scuro, vanno a completare la struttura fisica del Chien d’Artois. E’ giunto ora il momento di descrivere l’utilizzazione di questa razza e le sue caratteristiche comportamentali e caratteriali. Il Chien d’Artois è un cane molto energico, vispo, allegro, giocherellone e molto intelligente, e per questo motivo risulta estremamente facile da addestrare. La sua intraprendenza e coraggio lo rendono un ottimo cacciatore. Sebbene sia considerato un ottimo cane da caccia, il Chien d’Ar-

tois si è dimostrato anche un buon cane da compagnia, adattandosi alla vita domestica e dimostrandosi molto amichevole con le persone che lo circondano. Come per tutte le razze

da caccia, anche questa necessita di un costante e quotidiano esercizio fisico in ampi spazi. In casa non ha bisogno di particolari cure perché rimane sempre molto calmo e rispettoso del padrone. Con le persone che non conosce si dimostra molto indifferente. Fin dalla sua nascita come razza, il Chien d’Artois veniva impiegato come cacciatore di caprioli, cervi, cinghiali e ottimo stanatore di lepri e conigli selvatici. E’ un cane da ferma, da seguito e da piste di sangue, quindi la sua polivalenza gli consente di adattarsi molto bene alle diverse esigenze Caccia Passione 45


del suo padrone in ambito venatorio. Molti esperti allevatori lo considerano tanto intelligente, che riesce ad apprendere dai propri errori durante l’addestramento accorciando i tempi dello stesso. Dotato di un olfatto eccellente ed in grado di scovare la selvaggina anche nei posti più insensati e nascosti, dimostra un comportamento intelligente e scrupoloso anche nelle foreste, riuscendo a far spostare il cervo nel luogo più idoneo al suo abbattimento. In origine, il Chien d’Artois veniva impiegato anche come cacciatore di lupi, ma nel tempo si

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sono privilegiate altre sue caratteristiche e capacità in ambito venatorio. Olfatto ed intelligenza consentono a questa razza di coordinare insieme al proprio padrone la battuta di caccia, in modo efficiente. La selvaggina viene infatti scovata anche nei posti apparentemente più insensati. La ripresa della razza in termini di allevamenti e diffusione, ha reso questo cane di nuovo celebre in Francia. Non ci meraviglierà che il Chien d’Artois si diffonderà ancora di più nel continente europeo


Cani da caccia


Carabina Benelli ARGO E

Comfortech Amazonia Green: tecnologia allo stato puro

Caccia Caccia Passione Passione 48 48


Fucili da caccia

Caccia Passione Passione 49 49 Caccia


Carabina Benelli ARGO E

Comfortech Amazonia Green: tecnologia allo stato puro

La concentrazione di tante soluzioni tecnologiche in una sola arma si può riscontrare solo nella carabina ARGO E Comfortech Amazonia Green della Benelli. Quest’arma è in grado di soddisfare tutte le esigenze del cacciatore più esigente

I

n un’arma le prestazioni migliori si ottengono grazie alla combinazione tra tecnologia ed design. La Benelli riesce a trovare tale connubio attraverso l’attenzione rivolta al suo settore ricerca e sviluppo, che stupisce sempre tutti gli appassioCaccia Passione 50

nati cacciatori con nuovi prodotti all’avanguardia. La nuova carabina ARGO E Comfortech Amazonia Green è la sintesi del lavoro svolto dalla Benelli. Si tratta di una carabina molto veloce nel brandeggio e nella messa in mira, grazie all’e-


Fucili da caccia sclusiva bindellina in fibra di carbonio a fibre ottiche. In Casa Benelli si sono ispirati all’ambiente naturale di caccia per la realizzazione della nuova cromia Amazonia green, conferendo all’arma un apspettoi ancora più elegante. A parte l’estetica, caratteristica mol-

verso la scelta di materiali ancora più resistenti alla corrosione come l’acciaio del gruppo presa gas e del pistone entrambi in acciaio inossidabile. Il sistema Argo System ha lo scopo di ottimizzare la precisione del tiro, ottendo in tal modo il massimo livello nel contenimento dei pesi ed

to a cuore alla Benelli, discorsi più approfonditi merita la meccanica. Iniziamo dal sistema a recupero di gas ARGO E SYSTEM. Quest’ultimo, già analizzato in precedenti articoli che riguardano armi Benelli, è stato rinnovato sia nelle geometrie costruttive, sia nei movimenti, attra-

una grande robustezza strutturale dell’arma in tutta la sua totalità. La Benelli è anche famosa per essere stata la prima Casa produttrice ad applicare su scala industriale il Trattamento Criogenico alla canna ed allo strozzatore, con lo scopo di potenziarne le prestazioni balistiche. Caccia Passione 51


Utilizzato in passato solo nel settore aerospaziale, a causa degli elevati costi, il trattamento criogenico è stato sicuramente uno dei punti di forza delle armi Benelli, rispetto ai molti concorrenti. Il primo elemento del Crio System è la canna CRIOBARREL: nell’acciaio trattato criogenicamente le dilatazioni derivanti al calore da attrito e dalla pressione sono particolarmente contenute, consentendo alla canna di vibrare e dilatarsi in maniera uniforme all’atto dello sparo. In termini balistici, la rosata che si ottiene con la canna Criobarrel risulta più ampia, più regolare e maggiormente uniforme; inoltre i centri di rosata non si spostano all’aumentare del numero dei colpi sparati, con un notevole vantaggio nel tiro. Il trattamento Criogenico conferisce anche una maggiore longevità della canna stessa, la quale risulta più resistente al tempo ed agli agenti atmosferici. Il Crio System viene destinato anche agli strozzatori CRIOCHOKES, la cui forma è più allungata e con un raccordo particolarmente dolce e graduale col diametro della canna: il disegno è stato studiato espressamente per eludere la formazione di accumuli di pallini e riCaccia Passione 52

durre in questo modo la deformazione del piombo. Il Crio System consente la formazione di sciami di pallini i quali risultano più folti e con rosate più efficaci sia nella parte centrale che in quella periferica.

Altro elemento di distinzione della carabina ARGO E Comfortech Amazonia Green è il Comfortech System, il primo e unico brevetto al mondo in grado di sconvolgere le regole del tiro, trasformando il rapporto tra cacciatore ed arma e fissando nuovi equilibri tra pesi e ingombri. Utilizzando strumen-

ti tecnologici avanzati, materiali all’avanguardia e sofisticati programmi di calcolo, la Benelli ha progettato e realizzato un sistema integrato costituito da calcio, calciolo e nasello, tutti provvisti di


Fucili da caccia un’elevata capacità deformante ed in grado di assorbire parte dell’energia di rinculo durante lo sparo. La calciatura, realizzata in polimero tecnologico, presenta su entrambi i lati 12 asole a forma di bo-

il nasello entrambi presentano una particolare forma anatomica, con la quale si concretizza un migliore appoggio con la spalla e la guancia del tiratore, grazie all’ampliamento della superficie di con-

omerang, le quali hanno il compito di rendere più flessibile il calcio che assolve la funzione di barriera per il rinculo. Il suo disegno contiene ed assorbe l’urto dello sparo prima che arrivi alla spalla del tiratore. Si può dire con sicurezza che il Comfortech System è il cuore del fucile, poiché da quest’ultimo

tatto ed alla diminuzione dell’impatto al momento dello sparo. Il materiale utilizzato per questi due elementi è il Technogel, uno speciale gel sviluppato in esclusiva per Benelli. Il calciolo è il risultato di uno studio accurato sull’anatomia umana diretto ad ingrandire la superficie di contat-

si ottengono performance superiori di tiro, riduzione del rinculo, rilevamento della canna, allineamento e migliore acquisizione del bersaglio sul colpo successivo. Per quanto riguarda il calciolo ed

to sulla spalla per una più ampia ed omogenea distribuzione della pressione. Il nasello, da parte sua, altamente deformante riesce ad ammortizzare le vibrazioni trasmesse all’apparato uditivo. Caccia Passione 53


Il risultato così ottenuto è un’arma leggera ed equilibrata, maneggevole e svelta alla spalla, in grado di ridurre il rinculo del 47%. Il calcio e l’asta presentano anch’essi un sistema unico, il “Comfort Touch” con il quale vengono esaltati sia l’estetica del fucile, sia il contatto con la pelle. Lo zigrino di nuova concezione presenta una presa superiore e consente un veloce imbracciamento dell’arma per una presa salda, efficace e confortevole. La nuova zigrinatura AirTouch offre una superficie che garantisce una naturale aerazione della mano e permette una presa superiore. Infine, l’EasyAim è un nuovo sistema di mira con bindellino in carbonio provisto di fi-

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bra ottica ad elevata visibilità, con il quale si ottiene una rapida e facile acquisizione del bersaglio in ogni situazione di luce. In definitiva, la carabina ARGO E Comfortech Amazonia Green può essere considerata una delle più performanti della sua categoria


Fucili da caccia


Cartucce linea premium Rottweil

Ultimate Magnum HP resa balistica eccezionale

Le Ultimate Magnum HP, caricate con pallini al tungsteno, offrono prestazioni balistiche all’avanguardia. Il disegno ed ogni singolo componente della cartuccia, consente tiri efficaci a lunga distanza con 1050 bar di pressione sprigionata allo sparo.

L

a fabbrica tedesca di cartucce Rottweil, nel mercato mondiale ormai da molti decenni, aggiorna costantemente i suoi prodotti per offrire le migliori prestazioni balisitiche in ambito venatorio. Con il proposito di conservare la propria competitività a livello internazionale, la Rottweil ha destinato molte risorse economiche al reparto ricerca e sviluppo, il quale ha “sfornato” molti tipi di cartucce

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che hanno due comuni denominatori: la qualità di tutti i componenti tra loro assemblati ed alte rese balistiche. Le cartucce da caccia della Rottweil sono suddivise in 5 linee, ognuna delle quali si presta in maniera specifica per un tipo di caccia: Premium, Professional, Basic, Extra y Steel Line. Quelle di cui ci occuperemo oggi sono le Ultimate Magnum HP della linea Premium. Queste cartucce


Munizioni sono caricate con pallini al tungsteno, una caratteristica tecnica che assicura maggiore energia spirgionata, con risultati migliori rispetto alle normali cartucce caricate con pallini in acciaio o in piombo. Inoltre, i pallini al tungsteno HP (High Power) consentono tiri a lunga distanza con impatti molto efficaci sulla preda. Con il loro eccellente rendimento balistico, le cartucce Rottweil Ultimate offrono anche la possibilità di essere utilizzate in tutta tranquillità nelle zone protette, nel- ne del fucile viene assicurata dal le quali non è consentito l’uso di blocco cup-wad di alto rendimenpallini al piombo. to e dal fulminante SINOXID antiLa speciale guaina in plastica che erosione. Infine, la testa di ottone avvolge le HP, consente a queste nichelato di alta qualità da 22 mm di altezza, complecartucce un’alta Le cartucce ad alte ta il “corpo” delle protezione contro prestazioni Rottweil Ultimate Magnum l’umidità, fattore Ultimate con pallini in HP della linea Prequest’ultimo che tungsteno (Wolframio) mium. può pregiudicaoffrono un’energia su- Ogni pallino ha re la resa balistiperiore sul bersaglio. una grandezza di ca della cartuccia stessa. Al suo interno, la gramma- 2.75 mm, per un numero complestura da 36 grammi consente tiri a sivo all’interno della cartuccia di 6 lunga distanza, con impatti precisi pallini, i quali raggiungono la veloe letali per la preda. L’energia spri- cità di 375 metri al secondo. gionata dalle HP si aggira intorno Le Ultimate Magnum HP della linea ai 1050 bar di pressione con 120 Premium sono destinate al calibro grammi per centimetro quadrato, 12/76 per la caccia in battuta con dati che denotano alte performance selvatici che attraversano la linea di balistiche. La protezione delle can- tiro, come le lepri ed anatre. Caccia Passione 57


Il Beccaccino,

magico Re di stoppie e zone umide

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Munizioni Racconti venatori

L’emozione indimenticabile della difficile e imprevedibile caccia al beccaccino, ricordata da due amici in visita nelle risaie pavesi.

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Il Beccaccino,

magico Re di stoppie e zone umide

Avventura, divertimento e sorpresa per una natura tanto suggestiva sono tutte emozioni che si legano alla caccia al beccaccino. Il beccaccino è un grande, un gran- le nostre risaie sono ancora oggi un dissimo uccello migratore. Nelle no- ideale rifugio per questo meravigliostre zone si ha un grande rispetto per so volatile viaggiatore. questo meraviglioso selvatico, e non Nei terreni umidi di piogge o nelle credo di conoscere nessun uomo risaie i beccaccini con il proprio becdella mia zona che quando consen- co tattile ricercano vermi di cui si tito, non si rechi nelle belle risaie nutrono e più di una notte, in comdel pavese per dar la caccia al bec- pagnia di Davide mio cugino, mi è caccino. Ad insegnarmi tutto è sta- capitato di ammirarli, sotto i riflessi to mio padre, e gli della luna. insegnamenti che si ...ma è proprio per la Da ragazzo mi africevono da ragazzi difficoltà della caccia fascinava anche il sono quelli che non e per l’imprevedibilità modo in cui il becsi dimenticano mai. dell’uccello che non ri- caccino nidifica, a E’ stato lui ad inse- nuncerei mai alle gior- terra, in avvallagnarmi che il bec- nate venatorie in com- menti, in maniera caccino è un grande pagnia di mio cugino... rozza e nascosta viaggiatore: sverna alla vista degli uoin Africa settentrionale, percorre il mini. Quante volte siamo andati alla Nilo, male che vada si ferma nell’Eu- ricerca di qualche nido di beccacciropa Merdidionale, mentre in Italia no e ricordo che una volta ne trosolo periodicamente nidifica e l’attra- vammo uno oramai abbandonato. versava in doppio passo tra febbraio Ovviamente erano giochi da ragazzi, ed aprile, agosto e novembre, insom- che mio padre, da buon cacciatore, ma con l’arrivo delle temperature non approvava: li si doveva lasciar in basse. E dato che ama habitat umidi pace i poveri beccaccini, altrimenCaccia Passione 60


Racconti venatori

ti non sarebbero più tornati.Papà di norma cacciava il beccaccino con il suo meraviglioso cane da ferma, ma io preferisco la caccia vagante, con Willy il mio coker, ottimo esemplare di cane da cerca e da riporto. Non so chi impazzisca di più tra me, mio cugino ed i nostri cani quando il beccaccino, in levata fa percepire il suo caratteristico bacio. Basta davvero poco perché spicchi il volo e inizi la sua meravigliosa volata a zig zag, con la quale sfida audacemente qualsivoglia cacciatore. Per fortuna ama la compagnia, e non mi è mai capitato di vedere beccaccini che si muovano in solitaria: ovviamente questo è forse l’unico fatto che abbia mai realmente avvantag-

giato il cacciatore di questo sorprendente volatile, per quanto abbia il suo risvolto della medaglia. Quando compaiono, i beccaccini compaiono tutti assieme ed è una vera gioia, ma quando spariscono, puoi vagare anche per ore, senza venderne nemmeno uno. Ricordo intere giornate trascorse alla ricerca disperata di un gruppo di beccaccini che rimangono pur sempre memorabili. Quel che ci avvantaggia è l’eccezionale conoscenza del terreno sul quale ci muoviamo e sul quale siamo cresciuti, che ci aiuta a procedere silenziosamente e seguendo i sentieri giusti. Quando un beccaccino è veramente spaventato, statene certi non si mostrerà più troppo facilmente. Caccia Passione 61


Decolla e di norma lo fa contro vento, ecco perché di norma quando gli diamo la caccia, lo facciamo con il vento alle spalle: in questo modo l’uccello dovrà spiccare il volo in condizioni per lui non consuete e vantaggiose! Naturalmente non si deve mai dimenticare che quel sorprendente volatile è dotato di un udito a cin-

il suo volo a zig zag significa senza mezzi termini perdere la possibilità di catturarlo perché in brevissimo tempo l’uccello va fuori tiro. Non è un segreto, eppure non tutti i cacciatori si rassegnano! Altra tecnica che spesso io e Davide usiamo è quella di accovacciarci a terra dopo lo sparo. Non rado

que stelle: quindi se siete dei cacciatori rumorosi, statevene pure a casa, il beccaccino non perdona e il vento alle vostre spalle, pur avvantaggiandovi nel tiro, avvertirà con anticipo l’uccello della presenza vostra e del vostro cane. Molto presto ho compreso che il modo migliore per tirare è d’imbracciata. Aspettare che finisca

dopo qualche volo di “ricognizione” il beccaccino che vede il campo libero ritorna in picchiata, e quello è il momento buono per la cattura! Ciò non toglie che il comportamento dell’uccello è totalmente imprevedibile, e non di rado siamo rimasti inutilmente accovacciati al terreno, attendendo il ritorno di un uccello

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Racconti venatori scomparso nel nulla! Quel che è davvero importante è non perdere mai di vista il punto nel quale è atterrato la prima volta, perché se dovesse far ritorno, atterrerà esattamente lì. Quindi di norma io tento l’avvicinamento al luogo silenzioso e lento: più tempo trascorre, più l’uccello si tranquillizza.

Ma è proprio per la difficoltà della caccia e per l’imprevedibilità del beccaccino che non rinuncerei mai alle giornate venatorie in compagnia di mio cugino, e credo sia la stessa sensazione che pure mio padre condivideva quando dava la caccia alla cavretta, che in romagnolo (papà era ferrarese di nascita) sta ad indicare

In diverse occasioni ho comunque creduto che il beccaccino sia l’uccello più intelligente del mondo! Ricordo di quella volta che mi avvicinai lentamente al luogo in questione attendendo l’arrivo del volatile che mi sorprese alle spalle con il suo bacio che piuttosto sembrava una pernacchia, per poi zigzagare lontano.

la capretta, che per movimenti e rapidità non si distanzia poi tanto dal beccaccino. Poi c’è tutta la meraviglia che ogni volta le infinite distese di riso offrono a me e al mio compagno di caccia, scenario ideale per meravigliose giornate da trascorrere all’aria aperta, in compagnia di un amico, quasi fratello. Caccia Passione 63


Fusion 1600 ARC della Bushnell: il binocolo dalle eccellenti prestazioni

La Bushnell continua a stupire, inserendo il Fusion 1600 ARC nel mercato delle ottiche destinate all’ambito venatorio.

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l binocolo Fusion 1600 ARC garantisce alte performance anche in condizioni meteorologiche estreme, con condizioni di luce molto scarse o temperature proibitive. La tecnologia insita in questo binocolo consentirà una visione estremamente limpida dell’ambiente circostante. Gli appassionati ed esperti di questo segmento dell’arte venatoria, considerano questo binocolo il non plus ultra in termini di efficacia e Caccia Passione 64

prestazioni. Molti si sbilanciano nel dire che nel Fusion 1600 ARC sono insite straordinarie capacità telemetriche laser di livello mondiale. Iniziamo la nostra descrizione partendo dall’esterno. Nel maneggiarlo si intuisce, fin da subito, che non è più grande o più pesante di un binocolo 10 x 42 mm. La leggerezza ed il peso sono fattori molto importanti quando si parla di ottiche destinate all’ambito


Ottiche venatorio, poiché l0osservazione Questo binocolo presenta una guardell’ambiente deve essere la più con- nizione circolare ed uno spurgo con fortevole possibile. Per questo mo- azoto, al fine di garantire una totale tivo, la Bushnell ha portato il peso protezione impermeabile ed antiapdi questo binocolo a 927 grammi. pannamento. Infatti, questo modello Passiamo ora alla descrizione del- può sopportare un’immersione comle capacità del Fusion 1600 ARC. pleta nell’acqua, rimanendo compleOgni dettaglio viene ingrandito con tamente asciutto al proprio interno. eccellenti livelli di contrasto e stra- Le superfici ottiche interne, di conordinaria chiarezza, da un’estremità seguenza, non si appannano neanall’altra, poiché in questo binocolo che ad un repentino cambiamento sono state installate ottiche con il di temperatura o tasso di umidità. trattamento multistrato completo Per quanto riguarda il Rainguard e di prismi BaK-4. HD, quest’ultimo Ciò consente una Il settore delle ottiche consta di un escluvisione molto lim- ed accessori da caccia sivo trattamenpida dell’ambien- è arricchito dal nuovo to idrorepellente, te che si sta osser- binocolo Fusion 1600 brevettato dalla vando. Premendo ARC della Bushnell. Bushnell, sul quale un pulsante il dila condensa dovuspositivo visualizza la distanza ta a pioggia, nebbia o neve prende esatta dal proprio bersaglio, da la forma di goccioline più piccole, 10 a 1600 iarde, ossia 1450 metri. rispetto ai rivestimenti standard. Le Modalità ARC Bow e Rifle in- Le goccioline, in questo modo, ditegrate fornisce la distanza oriz- sperdono meno la luce e consenzontale “shoots-like”, nonché in- tono una più efficace trasmissione formazioni sull’abbassamento del della luce ed un’immagine più limproiettile e sull’avanzamento dello pida. Il Fusion 1600 ARC mantiene stesso. Attraverso la nuova tecno- la sua completa funzionalità anche logia Vivid Display, il rivestimento quando si effettua un’osservazione RainGuard HD antiappannamen- ambientale sotto una forte pioggia. to ed il design completamente im- La Bushnell ha riservato a questo permeabile, il Fusion 1600 ARC binocolo il sistema con prismi a assicura affidabilità e chiarezza tetto, ossia i prismi si accavallano in tutte le condizioni climatiche. da vicino, consentendo agli obietCaccia Passione 65


tivi di allinearsi direttamente con gli oculari. Il binocolo ha una forma così slanciata e profilata, al punto che lenti e prismi sono in linea diritta. I binocoli che beneficiano di questo sistema sono meno ingombranti e più robusti rispetto al loro modello equivalente Porro.

di trattamento su ciascun prisma, conserva, coordina ed ottimizza la luce disponibile. Il trattamento XTR garantisce una notevole trasmissione della luce del 99,73% per lente, per una trasmissione combinata. Ultima caratteristica, ma non per importanza, è il trattamen-

Penultimo accorgimento presente sul Fusion 1600 è la Tecnologia XTR. Nel momento in cui la luce passa attraverso i numerosi prismi e lenti di un binocolo con prisma a tetto, una porzione di questa luce si disperde lungo la traiettoria. La nuova tecnologia XTR, la quale utilizza 60 strati

to di fase PC-3. Quest’ultimo viene applicato sui migliori binocoli con prismi a tetto, migliorando la risoluzione ed il contrasto. A conclusione dell’articolo riportiamo, come di consueto, le caratteristiche e le specifiche tecniche del Fusione 1600 ARC.

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La malattia di Lyme nei cani da caccia

I nostri ausiliari, se condotti nei boschi , alla base dei cespugli e nelle zone vicino ai corsi d’acqua possono contrarre la malattia di Lyme, un’infezione batterica causata dalle zecche che colpisce le articolazioni ed il sistema nervoso, se non curata prontamente

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cani da caccia che vengono portati soprattutto nei boschi possono contrarre la malattia di Lyme. Quest’ultima è un’infezione batterica che interessa in prevalenza la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni dell’uomo e degli animali. Questa patologia prende il nome dall’omonima cittadina americana di Caccia Passione 70

Lyme (Connecticut, Stati Uniti), nella quale si diffuse l’epidemia di questo male nel 1975, con la manifestazione di un misterioso aumento dei casi di artrite, soprattutto nei bambini. L’artrite faceva la sua comparsa con eritemi cutanei sul torace, addome, dorso e natiche, che si estendevano fino a raggiungere una dimensio-


Veterinaria ne variabile tra i 10 e i 50 cm, seguito poi da mal di testa e dolori articolari. La causa della malattia di Lyme è un batterio spiraliforme, la Borrelia burgdorferi, chiamata in onore del suo scopritore Burgdorfer, che colpisce le zecche, le quali svolgono la funzione di “portatore sano” di questa patologia. Le zecche contraggono l’infezione dai topi del bosco, ma anche altri animali selvatici, come lepri, volpi, ungulati e uccelli, possono saltuariamente ospitare il batterio e partecipare alla sua diffusione in ambito forestale.

Le zecche, in particolare del genere Ixodes, il più diffuso in ambiente alpino, succhiano il sangue degli animali infetti, raccolgono la spirocheta e con i morsi successivi possono trasmetterla ai nuovi ospiti. Il loro morso non è doloroso e in alcuni casi passa inosservato. Una volta attaccate alla pelle “lavorano” come una pompa succhiando e rigettando di continuo il sangue, contaminandone una quantità smisurata in poco tempo. Terminata questa fase, le zecche muoiono e si lasciano cadere sul terreno.

Proprio per questo motivo, i luoghi più a rischio di contagio della malattia di Lyme sono le zone boscose e ricche di cervi, dal momento che quest’ultime rappresentano l’habitat ideale per le zecche portatrici della malattia. Nel nostro paese la malattia è endemica del Carso, del Trentino e della Liguria.

Boschi, radure, la base dei cespugli e le zone vicino ai corsi d’acqua sono i luoghi dove è possibile trovare le zecche portatrici della malattia di Lyme, le quali preferiscono il clima temperato con un alto tasso di umidità. Il periodo nel quale le zecche pungono con maggiore frequenza è compreCaccia Passione 71


so tra la primavera e l’autunno inoltrato, anche se sono stati riscontrati casi di contagio durante l’inverno. Se il nostro amico a quattro zampe viene morso dalle zecche, queste devono essere subito asportate per scongiurare il rischio di contrarre l’infezione. Lo strumento migliore per asportarle è una pinzetta con la quale si afferra la zecca, operando una torsione vicino alla pelle e staccandola con una leggera trazione, senza strappi. Il segno più abituale e distintivo della presenza della zecca è un arrossamento della pelle causato dal morso, che tende lentamente ad espandersi. Questa ferita, con la caratteristica forma a “bersaglio” e con il nome di eritema migrante, fa la sua comparsa dopo un periodo di 4-60 giorni dal morso. In alcuni casi, anche se raramente, l’infezione si manifesta con dolori articolari o disturbi del sistema nervoso, difficili da decifrare quando si tratta di un cane. Se il batterio viene completamente trasmesso, quest’ultimo può diffondersi in qualsiasi parte del corpo interessando le articolazioni (artriti), il sistema nervoso (meningiti, neuriti dei nervi cranici, difficoltà motorie e perdita della sensibiltà, agli arti) ed altri organi interni (cuore, occhio, fegato, reni con disturbi di varia entità). Se non si interviene prontamente, l’infezione si cronicizza causando danCaccia Passione 72

ni permanenti, dopo un periodo di anni dall’inoculazione del batterio. Al momento non esiste un vaccino contro la malattia, quindi la migliore prevenzione è quella di assumere alcune precauzioni per evitare il morso delle zecche, come controllare accuratamente tutto il corpo del cane al rientro di una battuta di caccia nel bosco. L’unica terapia efficace prevede la somministrazione di comuni antibiotici, i quali devono essere prescritti dal veterinario ed assunti nelle dosi, con le modalità ed i tempi richiesti dall’infezione. Iniziare la terapia tempestivamente, dopo la comparsa dei primi sintomi, è la garanzia di completa e definitiva guarigione


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Sul prossimo numero Migratoria: Caccia al colombaccio: morfologia e tecniche

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Anno I – N° 11 – Novembre 2012 www.cacciapassione.com Direttore Responsabile Pierfilippo Meloni Vicedirettore Domenico Mansueto Direttore Marketing Valerio Troili Consulente del Direttore Saverio Patrizi

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Caccia all’estero: caccia alla beccaccia in Crimea

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Cani da caccia: Lepraioli d’Autore: segugi Italiani alla seguita della Lepre

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