Caccia Passione - Rivista di Caccia - Ottobre 2012

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ANNO I nr. 10 - Ottobre 2012

caccia passione Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

Caccia all’estero:

• Caccia all’orso in Canada

Caccia e cacciatori:

• Inizia la stagione, è tutto in regola?

Migratoria:

• Progetto colombaccio. Gestire correttamente i colombacci di passo

Ungulati:

• La posta da cinghiale, una scelta difficile per capocaccia ambiziosi

Lepre Mania: monitorare le catture in Italia e

gestire correttamente il ripopolamento della lepre


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in copertina caccia passione ANNO I nr. 10 - Ottobre 2012

Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

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Lepre Mania

monitorare le catture in Italia e gestire correttamente il ripopolamento della lepre Caccia all’estero:

• Caccia all’orso in Canada

Caccia e cacciatori:

• Inizia la stagione, è tutto in regola?

Migratoria:

• Progetto colombaccio. Gestire correttamente i colombacci di passo

Ungulati:

• La posta da cinghiale, una scelta difficile per capocaccia ambiziosi

Lepre Mania: monitorare le catture in Italia e

gestire correttamente il ripopolamento della lepre

La cattura per il ripopolamento di selvatici nobili in Italia negli ultimi decenni ha assunto importanza notevole: quando indirizzata alla lepre la cattura avviene grazie alla collaborazione di cacciatori esperti, non di rado seguiti dai propri cani: seguire un piano di ripopolamento è indispensabile

sommario Anno I Nr. 10

www.cacciapassione.com

26 Migratoria:

Pg 6 News venatorie ed eventi

Progetto colombaccio, gestire Pg 18 Stanziale: LepreMania, correttamente i colombacci di passo monitorare le catture in Italia e gestire correttamente il ripopolamento della lepre Claudia Zedda

32 Ungulati:

La posta al cinghiale, una scelta difficile per capocaccia ambiziosi

Pg 26 Migratoria: Progetto colombaccio, gestire correttamente i colombacci di passo Kalaris

La posta al cinghiale, Pg 32 Ungulati: una scelta difficile per capocaccia ambiziosi Diego Mastroberardino

39 Caccia e cacciatori:

E’ iniziata la stagione venatoria, hai tutto in regola?

Caccia Passione 2

Pg 39 Caccia e cacciatori: E’ iniziata la stagione venatoria, hai tutto in regola? GiovAnni Di Maio


LepreMania: monitorare le catture in Italia e gestire correttamente il ripopolamento della Lapre

Pg 72 Racconti venatori: Caccia alle anatre ...sulle rive del Pò Claudia Zedda Pg 76 Ottiche: Binocoli serie El Range della Swarovski Optik: quando occorre conoscere la distanza dal bersaglio

Diego Mastroberardino

Pg 76 Veterinaria: Vantaggi e svantaggi della Sterilizzazione del cane

Giovanni Di Maio

Pg 46 Studi e ricerche: Stagione venatoria 2012/2013

Paolo Bocchini - Anatidi.it

Pg 48 C accia all’estero: A caccia di orsi in Canada

Diego Mastroberardino

Pg 54 Cani da caccia: Bracco d’Auvergne, il più veloce tra i cani da ferma francesi

Diego Mastroberardino

Pg 62 Fucili da caccia: Benelli Nova calibro 12/89: la stella fra i bolt action

Diego Mastroberardino

54 Cani da caccia: Bracco

d’Auvergne, il più veloce tra i cani da ferma francesi

62 Fucili da caccia: Benelli

Nova calibro 12/89: la stella fra i bolt action

72 Racconti venatori: Caccia alle

anatre ...sulle rive del Pò

Pg 68 Munizioni: Cacciare con le munizioni Geco Plus, Express e Target Diego Mastroberardino Caccia Passione 3


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Editoriale Adesso si fa sul serio.

Questa volta voglio abbandonare le polemiche e le considerazioni sui soprusi subiti dai cacciatori, anche se la situazione non è delle migliori, specialmente per alcune regioni che vedono l’attività venatoria ridotta al lumicino. È arrivato il momento di pensare alla caccia cacciata, dopo l’apertura, dove abbiamo scaricato la nostra voglia di caccia principalmente, con tutte le dovute eccezioni, sugli animali lanciati ad hoc dalle amministrazioni provinciali, è arrivato il mese del passo e della migratoria. Ottobre è sinonimo di colombi e di tordi, aspettiamo con trepidazione che la temperatura rinfreschi, i piccionari stanno aggiustando gli ultimi dettagli dei loro capanni e addestrando i volantini, come sempre ci sono le modifiche dell’ultimo momento. Si pensava di avere tempo ed invece ottobre è arrivato quasi sorprendendoci. Spostare una frasca che da fastidio al tiro o al rientro dei volantini, allenare e fare l’ala ai piccioni vecchi e selezionare quelli giovani dell’anno, tutta una serie di tradizioni che si ripetono stagione dopo stagione. Arrivano anche le prime allodole, ed ecco che si preparano civette di plastica, macachi, gabbiette e capanni, cercando quei campi che sembrano più congeniali, ma che solo quando il passo è cominciato sapremo se saranno graditi dalle lodole o se dovremo spostare in tutta fretta la postazione. Anche i tordi cominciano ad arrivare nella penisola in questo periodo, un po’ più avanti delle allodole, ma neanche tanto, ed ecco che gli appassionati di questa caccia cercano di accaparrarsi i posti migliori. Mentre chi ha la passione per gli acquatici già dall’apertura passa le mattine chiuso nei capanni, aspettando con trepidazione i cambi di clima. Ma quello che caratterizza maggiormente questo mese è la cosiddetta “Radio Macchia” o “Radio Capanno” un fenomeno esploso con la diffusione dei telefoni cellulari. Da tutte le postazioni sparse per il nostro Paese, dalle Alpi alla Sicilia, ma specialmente nelle regioni centrali, indipendentemente dal tipo di caccia e selvaggina, squillano i telefoni, per chiedere informazioni sul passo agli amici appostati anche a centinaia di chilometri, così da alimentare speranze e invidie. Capire se quest’anno la migrazione predilige la linea del Tirreno o quella dell’Adriatico, oggi i colombi sono arrivati a Livorno, forse domani saranno nel Lazio, congetture e previsioni che riempiono la mente dei capannisti. La grande passione che unisce fa sentire vicini i Cacciatori Italiani, che lega più di qualsiasi associazione venatoria o circolo di cacciatori, e che supera tutte le limitazioni territoriali imposte da ATC e Regioni. In questo momento veramente i Cacciatori sono uniti e vicini, intenti nella grande passione che fa dimenticar loro delusioni e sacrifici. In bocca al lupo a tutti quanti

Saverio Patrizi


Campionato Mondiale Maribor, Jessica Rossi seconda Dopo le Olimpiadi di Londa a Maribor, in Slovenia, si è rinnovato l’appuntamento con la fossa olimpica con i campioni Massimo Fabbrizi e Jessica Rossi. sempre a Conselice, si è fermato al 31° posto con il punteggio “miserello” di 112/125. Ma in Slovenia la fossa olimpica, a dimostrazione della propria salute, si è presentata in massa: c’era anche Rodolfo Viganò, riserva olimpica e neo campione italiano, c’era Erminio Frasca, che ad intermittenza dà segnali di ripresa, c’era Giulia Iannotti, che resta sempre una signora tiratrice. Alla finale di Coppa però Jessica Rossi si è aggiudicata l’argento posizionandosi al secondo posto dietro la finlandese Satu Makela Nummela. “Felicissimi tutti noi. Ha fatto una bellissima gara. campioni italiani Massimo Fab- Jessica ha dimostrato tutto il talenbrizi e Jessica Rossi si sono ritro- to che ha”- Esordisce così Albano vati in pedana a Maribor in Slove- Pera, ct della Fossa Olimpica. Jesnia, per disputare la Finale di Coppa sica è seconda dietro la finlandedel Mondo di Tiro a Volo; proprio se Satu Makela Nummela, 43 anni, Jessica, venti giorni fa, stringendo che dopo l’oro di Pechino vince la i denti, ha vinto il titolo italiano al sua prima Coppa del Mondo di FosTav Conselice. A casa sua non po- sa Olimpica, la disciplina che le è teva deludere, ha tirato fuori le ul- piu’ cara anche se qualche discreto time forze e si è imposta, Massimo, trascorso lo ha anche nel double.

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Scomparso Pierluigi Vigna,

uomo di legge e cacciatore gentiluomo. La Federcaccia esprime il proprio cordoglio per la scomparso dell’ex procuratore nazionale Pierluigi Vigna, uomo di legge e cacciatore. timafia, occupandosi delle inchieste più importanti sul crimine organizzato. Nel 2005, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo ha insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Negli Anni ‘80 si era occupato dei delitti del cosiddetto mostro di Firenze e i è spento a Firenze a 79 anni l’ex aveva indagato a lungo sul terrorismo, procuratore nazionale e procu- dalla strage di Natale del treno 904 agli ratore generale onorario della Corte attentati ai treni dei neofascisti in Todi Cassazione Pierluigi Vigna. Co- scana fino alle stragi del 1993, quando nosciuto per il suo lungo impegno la mafia colpì anche Firenze con l’aual servizio dello Stato e delle Istitu- tobomba posta in via dei Georgofili. zioni, Vigna non aveva mai trascu- Schietto e diretto, Vigna è spesso anrato, nemmeno nei momenti più dato controcorrente, dichiarandodifficili e faticosi della sua carriera si contrario all’impegno politico dei di magistrato, la passione per la cac- magistrati e a favore della separaziocia. Per il suo impegno civile e per ne delle carriere tra giudici e pm, bataver sempre affermato e vissuto i tendosi per l’istituzione dei tribunale valori più alti della caccia era stato distrettuali antimafia e per il raggrupinsignito nel 1993 dalla Federazio- pamento delle strutture investigative ne Italiana della Caccia del ricono- antimafia in un unico organismo. scimento di Cacciatore Gentiluomo. Il Presidente Nazionale Gian Luca Nato a Borgo San Lorenzo (Firenze) Dall’Olio e tutta la Federazione Itaera entrato in magistratura nel 1959 liana della Caccia rivolgono le più e aveva ricoperto dal 1997 al 2005 il sentite condoglianze ai familiaruolo di procuratore nazionale an- ri e a quanti lo hanno conosciuto.

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News venatorie Lombardia, sfumate le deroghe tra malcontento e compiacimento

Caccia in Lombardia: la Regione ha bocciato sul nascere il progetto di legge sulla caccia in deroga suscitando il malcontento dei cacciatori con il compiacimento degli animalisti.

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l Consiglio Regionale lombardo nei giorni scorsi ha deciso, con la maggioranza dei voti, di non procedere all’esame del progetto di legge contenente la disciplina per il prelievo venatorio della migratoria. Proprio con quei politici, la maggioranza, che hanno votato contro il provvedimento, se la prendono i cacciatori lombardi per aver tradito il mondo venatorio dopo le tante promesse fatte. Ciò che fa infuriare maggiormente il presidente provinciale di Federcaccia è la mancanza di correttezza da parte della Regione di escludere senza motivazioni dalle specie cacciabili previste dal Calendario Venatorio, due specie appena cinque giorni l’invio dei tesserini ai 100 mila cacciatori lombardi. Bruni si dice amareggiato per le false “enormi aspettative” create dai politici. Avrei preferito che riconoscesse le difficoltà, vista la let-

tera del Commissario europeo del 25 maggio, che minacciava sanzioni in caso di replica dell’anno scorso”. Il presidente regionale di ANUU Migatoristi, Domenico Grandini, ha affermato “Siamo martellati da tutte le parti, quel voto ha tagliato fuori ogni possibilità di parlare di deroghe prima di sei mesi” ma non perde le speranze e annuncia, “stiamo preparando un documento per coinvolgere altre associazioni venatorie e chiedere a tutte le forze politiche che siedono in Regione di adoperarsi per chiedere una delibera di Giunta che autorizzi il prelievo di alcune specie”. Di tutt’altra opinione ovviamente sono gli animalisti che invece festeggiano per la decisione della Regione, dopo che nei giorni scorsi avevano inviato una diffida ai consiglieri Regionali, con contestuale segnalazione alla Corte dei Conti, ove facevano notare che la questione non verteva solo sulla tutela delle specie volatili ma anche sul rischio di incorrere in pesanti sanzioni da parte della Comunità Europea.

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Lazio, il Tar dice SI alla caudotomia Federcaccia avvisa i cacciatori proprietari di cani che il Tar si è pronunciato favorevolmente alla taglio della coda per particolari esigenze, quindi NO al divieto assoluto.

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’ufficio sportivo FIDC informa i cacciatori cinofili che pochi giorni fa il TAR Lazio ha accolto il ricorso di alcuni club di razza, allevatori e medici veterinari per l’annullamento del divieto di caudotomia come disciplinato dall’Ordinanza 23 marzo 2011 del Ministero della Salute e che era già stata sospesa dal TAR un anno fa. Il Tribunale Amministrativo del Lazio si è pronunciato sul ricorso per l’annullamento dell’ordinanza “nella parte in cui vieta, all’art. 2 lett. d), gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi, nonché alla lettera e) la vendita, l’esposizione e la commercializzazione di cani sottoposti agli interventi chirurgici di cui alla lettera d)”. L’ordinanza colpiva in particolare razze come Spinoni, Bracchi Ita-

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liani, Kurzhaar, Drahthaar, Spinger Spaniel ed altri destinati a svolgere attività sportiva e/o venatoria e conseguentemente allevatori, addestratori, cinofili e proprietari di esemplari appartenti a queste razze, ma anche gli stessi medici veterinari. Il Tar ha ritenuto condivisibili i rilievi mossi dai ricorrenti riferiti ad un contrasto (“sintomatico d’illegittimità”) delle disposizioni dell’ordinanza con la circolare interpretativa del Ministro della Salute in data 16.3.2011, emanata ad illustrazione della Convenzione Europea di Strasburgo del 13.11.1987 (ratificata con legge n. 201/2010 e poi entrata in vigore in Italia il 1°.11.2011). Nella circolare del Ministro vengono “ritenuti legittimi e consentiti gli interventi preventivi di caudotomia, effettuati da un medico veterinario su giudizio motivato e certificato dello stesso, “sui cani impegnati in talune attività di lavoro, nonché in quelle di natura sportivo-venatoria spesso espletate in condizioni ambientali particolari, quali zone di fitta vegetazione che, comportando un elevato impegno motorio, espongono notoriamente l’animale al rischio di frat-


News venatorie ture, ferite, e lacerazioni della coda, con ripercussioni sulla salute e sul benessere psico-fisico dell’animale”. La circolare del Ministro è pienamente coerente, d’altra parte, con l’art.10 della ridetta convenzione europea, la quale, pur vietando in generale gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia per scopi non curativi, li consente tuttavia “se un veterinario considera un intervento non curativo necessa-

rio sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell’interesse dell’animale”. L’Ordinanza impugnata era già stata sospesa dal TAR per mancanza dei presupposti di urgenza. In materia di caudotomia valgono quindi le disposizioni della Convenzione Europea, ratificata come legge dello Stato italiano. 28 settembre 2012 Federcaccia

Sicilia, il Tar dice che si può cacciare la Regione fa sapere che secondo quanto deciso dal Tar l’attività venatoria nell’isola può proseguire secondo il Calendario Venatorio 2011-2012.

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dell’isola può proseguire secondo le regole adottate nella precedente Stagione Venatoria 2011/2012 con relativo Calendario. I giudici del Tar Sicilia motivando la loro decisione in merito alla sospensione hanno precisato che “L’esigenza di evitare il prodursi di un vuoto di disciplina di un’attività soggetta a regime amministrativo comporta che l’operatività del precedente Calendario Venatorio non necessita di ulteriori adempimenti sotto il profilo della emanazione o pubblicazione di atti”.

’assessorato regionale alle Risorse Agricole e Alimentari della Sicilia informa tutti i cacciatori che la decisione collegiale del Tribunale Amministrativo Regionale siciliano ha ribadito la sospensione del Calendario Venatorio 2012-2013 precisando che caccia sul territorio 26 settembre 2012

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Swarovski Optik: “Il mondo appartiene a chi sa percepire il bello.”

Swarovski Optik vuole rendere visibile anche l’essenziale ed è con questo spirito che Franco Cernigliaro presenta alla stampa specializzata e agli Armieri il Plan 2013.

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reno di Vimercate, 01.10.2012: Nella splendida cornice della Villa Gallarati Scotti, con i suoi 35 ettari di parco privato si tenuto il primo incontro di Swarovski Optik con Stampa e Armieri ove il D. G. Franco Cernigliaro ha illustrato "l’invisibile" ai convenuti con il “SEE THE UNSEEN” che solo un Gruppo come Swarovski Optik può trasmettere al cliente finale. Grandissima è l’attenzione da parte di Swarovski Optik verso l’utilizzatore di questi prodotti di altissima ingegneria della tecnica e scienza

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Eventi visiva, fattore che spinge gli ingegneri dell’Azienda a sfidare i limiti della fisica. L’atmosfera conviviale e confortevole ha reso l’incontro molto gradito agli ospiti e agli organizzatori, ove i massimi esperti italiani e stranieri hanno potuto illustrare e far toccare con mano questi capolavori, le ottiche Swarovski Optik.

Daniel Swarovski fondò in Tirolo la prima azienda a conduzione familiare che concepì la prima levigatrice ad azionamento elettrico per la lavorazione delle pietre preziose, il cui nome oggi nel mondo è divenuto sinonimo di cristalli di vetro trasparenti, tagliati con la massima precisione e spirito d’inventiva bril-

Da sempre la Swarovski punta sull’estasiare l’utilizzatore dei loro prodotti fin dalla nascita dell’Azienda. Ma prima un pezzo di storia che ha inizio nel 1895 con un’invenzione austriaca.

lante Nel corso di oltre un secolo si sono sviluppati più rami aziendali, la cui gamma di prodotti va dalle levigatrici per la lavorazione delle pietre preziose al cristallo fino agli strumenti optoelettronici. Caccia Passione 13


A prima vista questi prodotti appaiono molto diversi tra loro, anche se tuttavia hanno in comune il know how tecnologico e sono supportati dall’intento costante di raggiungere la massima precisione. Con questo spirito d’innovazione la fondazione Swarovski Optik Nel 1935, grazie a Wilhelm Swarovski, nipote del fondatore aziendale, all’età di 47 anni, il quale nutriva l’hobby dell’astronomia e con la sua passione di "sentirsi vicino alle stelle", risvegliò in lui l’ambizione di realizzare un proprio binocolo che fosse ottimizzato. Con le tecniche di produzione e di rifinitura delle lenti, adottate già in pre-

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cedenza nell’azienda del padre per la produzione di pietre preziose, riuscì a sviluppare un processo di levigatura e di produzione di prismi, allora innovativa, che applicò nella costruzione del suo primo binocolo 6 x 30. Non sorprende dunque che Wilhelm fondò Swarovski Optik KG ad Absam in Tirolo nel 1949, ciò che poi diventerà un’azienda di fama mondiale. Il suo primo prodotto di serie “Habicht 7 x 42“, è ancora uno standard industriale usato nel campo dell’ottica da caccia, che viene realizzato in maniera ottimale dalla Swarovski Optik attenendosi ai criteri del proprio fondatore.


Eventi

Progresso e innovazione con zioni sfavorevoli, che l’occhio venisse ferito al momento del tiro. Nel 1994 retrospettiva storica Il progresso all’insegna della precisione e della tecnologia è una filosofia comprovata, che rientra nel codice genetico del Gruppo Swarovski, rimasta fedele al principio condiviso dei propri fondatori. Dopo il leggen-

Swarovski Optik introdusse il primo telescopio. „ EL“ fu il primo binocolo al mondo con finestra centrale che nel 1999 venne insignito del premio « Best of the Best Award » a rappresentare il progresso del decennio. Dal 2007 la linea di cannocchiali da

dario "Habicht" seguirono nel 1959 il primo cannocchiale da puntamento, nel 1967 il suo primo cannocchiale allungabile e nel 1971 il primo binocolo rivestito in gomma. Nel 1976 fu invece la volta del primo cannocchiale da puntamento dotato di una propria tecnologia con oculare telescopico per impedire, in posi-

puntamento Z6 con il primo zoom 6x riscontra grande favore presso tutti gli esercizi venatori internazionali. Oltre 30 onorificenze sia a livello nazionale che internazionale sono state assegnate come tributo alla forza innovativa dell’azienda, nonché per la precisione e la qualità e non in ultimo per il design del marchio Swarovski. Caccia Passione 15


Ieri come Oggi la Swarovski Optik detiene il primato di Leader nel mondo nella produzione di Binocoli, Telescopi e Cannochiali da Puntamento. La Swarovski Optik si presenta con la percentuale di investimenti in R&D del settore tra i più alti in Europa, il tutto basato su una robusta solidità finanziaria, con una costante crescita continua interamente autofinanziata nei suoi progetti di produzione, ricerca e sviluppo.

guanti, mentre la rendita in termini di acquisizione dell’immagine osservata anche in condizioni di scarsa luminosità, fanno recepire in pieno le differenze tra un prodotto Swarovski Optik e la sua concorrenza. Grazie a “SWAROVISION” si è potuto donare a queste Ottiche ad ALTA PERFOMANCE il Beneficio immediato di un’immagine con un contrasto ancora più ricco e fedele al reale con un 100% del campo visivo, godimento immediato che anche i portatori di occhiali possono recepire, infatti l’ampio campo visivo unitamente all’inimitabile nitidezza ai bordi rende possibile un’esperienza di osservazione ancora più emozionante e spettacolare in un chiaro concept di PERFEZIONE OTTICA.

Nonostante la crisi è una delle poche aziende in costante e solida crescita, il tutto dimostrato anche dal suo continuo tasso positivo di +15% di incremento del fatturato che ha portato in questi ultimi tre anni, rispettivamente da 94M€ del 2010 a ben 115M€ del 2012 dato che l'af- Daniel Swarovski: “Migliorare coferma leader nel settore dimostran- stantemente ciò che è già buono.” do di saper reagire bene alla crisi globale che attanaglia i mercati. SWAROVSKI OPTIK KG Tutti i prodotti Swarovski Optik al tatto donano da subito la consapevolezza che si tratta di capolavori dell’ingegneria umana concepiti per durare nel tempo. L’affidabilità, il peso e la maneggevolezza esaltano l’utilizzatore anche in situazioni di caccia di alta montagna o utilizzo di Caccia Passione 16

Tirol/Österreich Daniel Swarovski Straße 70 6067 Absam E-Mail: info@swarovskioptik.info Telefono: +43 (0) 5223 / 511-0 Fax: +43 (0) 5223 / 411860 http://www.swarovskioptik.it/


Eventi


Lepre Mania:

monitorare le catture in Italia e gestire correttamente il ripopolamento della lepre

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Caccia Fauna e cacciatori stanziale La cattura per il ripopolamento di selvatici nobili in Italia negli ultimi decenni ha assunto importanza notevole: quando indirizzata alla lepre la cattura avviene grazie alla collaborazione di cacciatori esperti, non di rado seguiti dai propri cani: seguire un piano di ripopolamento è indispensabile.

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Lepre Mania:

monitorare le catture in Italia e gestire correttamente il ripopolamento della lepre

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ono passati i tempi nei quali di lepri ce n’erano e in abbondanza. Ad oggi cacciatori e ricercatori notano una riduzione non solo quantitativa ma anche qualitativa

tutto con una gestione del selvatico efficiente. Presente in buona parte del territorio italiano, la lepre italica ha conosciuto negli ultimi anni una distribuzione frammentaria e

della presenza di lepri sul territorio italiano. Il pericolo più grave è relativo a fenomeni di estinzione locale che può essere combattuta solo con rimedi mirati ed efficaci, ma soprat-

l’introduzione della lepre europea in un certo senso ha creato una sorta di competizione ecologica, vista anche la diffusione di patologie gravi che accomunano l’una e l’altra.

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Fauna stanziale La buona gestione della specie, sempre compito del buon caccome accennato, si concretizza ciatore, che concluso il periocon la creazione di aree protette, do venatorio e appesa al chiodo ma anche e soprattutto con in- la doppietta si deve occupare di terventi di reintroduzione, con quei territori che l’anno seguente un divieto di ingli regaleranno ospiimpor- talità. La qualità deltroduzione del- fondamentale la lepre europea tanza riveste il ruolo di la caccia dipenderà nelle zone abita- chi monitora le catture anche e soprattutto te dalla lepre ita- della lepre in Italia per dalla costanza nella lica, ma anche una corretta gestio- cura dell’ambiente. con il migliora- ne del ripopolamento. Una delle prime mento della geazioni a cui sono stione venatoria e con la creazio- chiamati i cacciatori in gruppo ne di efficienti aree di studio e di è quella della cattura della selreintroduzione della lepre, della vaggina per un efficiente ripopoquale, dobbiamo ammetterlo, lamento: non si catturano solo ancora sappiamo davvero poco. lepri, ma anche fagiani, pernici La gestione dell’ambiente è da rosse e starne, ma anche molte

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altre specie nobili stanziali: località che vai, selvaggina che trovi. Quel che conta è che la selvaggina sia selvatica per davvero: solo in questo modo si aggireranno tanti problemi di adattabilità che in alcuni casi si verificano dopo la liberazione nel nuovo territorio. Le specie alle-

che per ciascun selvatico si debbano percorrere strade diverse, eppure in linea di massima esistono delle regole condivise. Tanto per cominciare il gruppo di lavoro che si occupa del ripopolamento e dunque della cattura, deve essere composto da cacciatori che conoscono

vate invece hanno un lungo periodo di adattamento durante il quale debbono essere protette dalle non poche insidie naturali che qualsiasi territorio offre. Quel che più interessa quando si parla di ripopolamento sono le tecniche di cattura. E’ ovvio

alla perfezione il territorio, ma soprattutto i luoghi frequentati dalla selvaggina, gli orari del giorno durante i quali è possibile incontrarli e le abitudini. Inoltre il gruppo deve necessariamente avere un piano di prelievo, che a sua volta si basa su censi-

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Fauna stanziale menti e ricerche scientifiche. Quando si preleva la selvaggina per condurla in un altro territorio, non si deve intaccare la zona di prelievo, altrimenti il ripopolamento non avrebbe alcun senso. E’ pericoloso sia prelevare troppi esemplari, sia prelevarne troppo pochi, per cui il piano di prelievo deve essere necessariamente ben dettagliato. Infine è bene sottolineare che i cacciatori che partecipano alla cattura debbono essere preparati, consapevoli di svolgere un gioco di squadra e capaci nell’utilizzo delle attrezzature indispensabili per la cattura del selvatico, fra le quali è impossibile dimenticare le reti. Saperle maneggiare è fondamentale. Anche nel caso delle lepri valgono le medesime regole: conclusasi la stagione di caccia si effettuano censimenti notturni con sorgenti di luce o censimenti in battuta per ave-

re una chiara idea della presenza della specie nella zona. La prima tecnica ben si adatta a luoghi di scarsa boscosità, che facilmente possono attraversati in macchina, mentre la seconda modalità è ideale per i territori accidentati e ricchi di vegetazione nei quali gli spostamenti in autovettura sa-

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rebbero pressoché impossibili. Conclusa la fase di censimento si provvederà a stabilire i tempi e i luoghi del prelievo, si reperiranno le attrezzature necessarie e si cercheranno volontari fra i cacciatori della zona. La cattura può avvenire già al termine della caccia alla lepre, e in linea generale fin dalle prime giornate di dicembre. L’unica difficoltà è reperire cacciatori in numero consistente: ecco perché di norma i progetti di ripopolamento partono fra gennaio e febbraio. Anche le attrezzature sono un elemento fondamentale per la cattura. Nel caso della lepre di norma si utilizzano reti a tramaglio. Le reti vengono saldate a paletti fissati a terra e sono alte fino a 70 cm. Chi per primo pensò alle reti ebbe l’idea di sfruttare la scarsissima capacità visiva del selvatico, che tutto preso a seminare i battitori ed esperto del proprio habitat, guarda più spesso alle sue spalle che davanti. Altra attrezzatura immancabile sono le cassette con porta a ghigliottina: una volta che la lepre ha fatto il suo ingresso questa si chiude automaticamente imprigionando temporaneamente la lepre. La cattura avviene con la collaCaccia Passione 24


Fauna stanziale borazione fra battitori, personale addetto alle reti e non di rado cani da ferma o da cerca. Chi si occuperà della rete dovrà liberare la lepre intrappolata e inserirla nelle cassette messe a disposizione, attendendo la successiva cattura. Manco a dirlo disciplina e collaborazione fra i battitori è indispensabile. Qualora si muovessero senza la guida di un buon capo battuta, le lepri difficilmente finirebbero “in rete”. Ultima attenzione da non sottovalutare è la manipolazione della lepre dopo la cattura. Per quanto paiano animaletti tanto carini, le lepri selvatiche in buona salute sono giustamente violente. Non dimentichiamo che qualcuno cerca di catturarle e per divincolarsi calciano con una certa forza. Ecco perché anche questo ruolo deve essere ricoperto da professionisti del settore: il che eviterà di ferirsi e di ferire il selvatico. Il segreto? Liberare presto la lepre tenendola per le zampe posteriori. Fase ultima del processo è la liberazione: gli animali vengono trasferiti nel nuovo habitat dopo un rapido controllo. Quel che conta è che il passaggio avvenga nel minor tempo possibile. Caccia Passione 25


Progetto Colombaccio: gestire correttamente i colombacci di passo

Non sempre è possibile riportare a nuova vita le forme di caccia tradizionali, eppure se rispolverate queste aiutano a vivere in maniera autentica, rispettosa e passionale la natura: una sorta di obbligo morale per i cacciatori d’oggi che potrebbero cosĂŹ trasferire alle future generazioni quel rispetto per la flora e la fauna che alcuni stanno dimenticando.

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Progetto Colombaccio: gestire correttamente i colombacci di passo

La buona gestione del colombaccio di passo non è certo cosa semplice, per quanto un aiuto alle nuove generazioni potrebbe arrivare direttamente dalla caccia tradizionale, non solamente patrimonio culturale, ma anche grande esempio di rispetto per l’ambiente

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are quasi che in un passato nemmeno troppo lontano i cacciatori si accontentassero di riempire il carniere di quel che necessitava sul momento, sen-

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za che la pratica della caccia mettesse a repentaglio il patrimonio faunistico del dintorno cosa che ad oggi accade troppo di frequente. E specie nel caso del colombaccio


Migratoria i cacciatori veri sono stati sostituiti in parte dagli sparatori che mettono a repentaglio la presenza del volatile migratore sul territorio italiano:

doveva rispettare non solo il volatile, ma anche l’ambiente agricolo e forestale nel quale il migratore viveva. Caccie come la nocetta, il roccolo, la

proprio per questo i cacciatori, quelli veri, più di una volta hanno richiesto una più seria regolamentazione ma soprattutto che attraverso norme più ferree l’antica cultura venatoria, pregna del rispetto per la natura e per l’ambiente, venga tutelata. Le vecchie forme di caccia tradizionale al colombaccio, praticamente estintesi, creavano un rapporto e un contatto diretto fra animale, natura e cacciatore, che pure era predatore, ma rispettoso. Il cacciatore lo sapeva bene: per dar la caccia ogni anno al colombaccio

paiella, la caccia alla botte o il palco dei piccioni sono ad oggi solo un ricordo che non di rado riprende vita per motivazioni scientifiche o per rappresentazioni venatorie di vario genere e non è probabile che queste tecniche tornino in auge: quel che realmente conta è conoscerle, per assaporare quella passione per la natura, quel contatto con il selvatico, quel rispetto per le specie cui si da la caccia da alcuni dimenticato. Si trattava in generale di caccie al colombaccio sedentarie che si svolgevano in forma comunitaria: lo sparo Caccia Passione 29


avveniva essenzialmente da fermo. Il cacciatore in posizione attendeva il passo del colombaccio pronto a mettere a confronto la propria abilità con quella del volatile migratore. L’abilità del cacciatore nello specifico si dimostrava nella sua capacità di preparare un sito ben mimetizzato, nel far funzionare i volantini nei tempi e modi giusti, ma anche nel buon posizionamento dei richiami a seconda del vento. Il buon cacciatore doveva inoltre saper potare a dovere le piante per avere una migliore visuale dei volatili che vi si posavano e per essere professionista a cinque stelle doveva saper sparare alla conta, essere dunque in grado di non doppiare l’animale. Per la gestione di un buon appostamento di caccia serviva dunque preparazione, abilità, capacità e il buon cacciatore non si doveva dimostrare né impaziente, né frettoloso e improvvisato. Conoscendo approfonditamente l’animale cui si dava la caccia si sapeva che nel caso del mal funzionamento dei volantini, nel caso di appostamenti mal preparati e di elementi lasciati a vista, era meglio abbandonare la postazione: la caccia non sarebbe stata fruttuosa vista la grande sensibilità ed intelligenza del colombaccio. Inoltre l’ambiente di caccia era fonCaccia Passione 30

damentale venisse vissuto rispettando alcune regole fondamentali: si arrivava sul posto la mattina molto presto e la postazione di caccia veniva abbandonata all’imbrunire, di norma si dava la caccia esclusivamente al colombaccio e si sparava essenzialmente a fermo, mentre il tiro a volo era un’eccezione perché


Migratoria avrebbe causato troppo rumore. Il fucile usato era normalmente la doppietta per coprire diverse distanze e non di rado i cacciatori erano accompagnati dalla famiglia con la quale, a fine caccia, si trascorreva una piacevole giornata in campagna. Insomma una giornata campale a contatto con la natura durante la qua-

le la caccia tradizionale poteva dare il meglio di sĂŠ e per quanto ad oggi questo genere di caccia sia sempre piĂš difficoltoso da mettere in pratica, i cacciatori potrebbero rivisitarla adattandola ai tempi, per salvaguardare non solo specie ed habitat naturali, ma anche per riassaporare il gusto della caccia per passione.

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La posta al cinghiale: una scelta difficile per Capocaccia ambiziosi

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Scopriamo il compito che viene assegnato alle poste e la loro posizione, durante una battuta di caccia al cinghiale. La sicurezza è uno degli aspetti principali da curare, quindi ogni posta deve sapere con esattezza la posizione delle altre, al fine di evitare spiacevoli incidenti di caccia. Caccia Passione 33 27


La posta al cinghiale: una scelta difficile per Capocaccia ambiziosi

Ruolo intrigante e ambito, quello del capo caccia presenta responsabilità spesso sottovalutate. Ecco perché si tratta di norma di un cacciatore d’esperienza, paziente e dai nervi saldi rispettato da tutta la squadra di caccia.

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olti sono i cacciatori che, almeno una volta nella vita, hanno partecipato alla tradizionale “Cacciarella”. Se si dovessero ascoltare i pareri dei cacciatori dopo questo tipo di caccia al cinghiale, assisteremmo ad una serie di pareri contrastanti: a chi è piaciuta molto, chi invece si annoiato. Coloro che esprimono quest’ul-

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timo parere, sostengono che quasi sicuramente non ripeteranno un’esperienza di quel tipo, non avendo sparato nemmeno un colpo e non avendo visto nulla di ciò che stava accadendo durante la battuta. La tradizionale battuta al cinghiale, nata nella Maremma laziale sui monti della Tolfa, nei paesi di Bracciano, Castel Giuliano, Canale


Ungulati Monterano, Manziana, Civitavec- tutti sono d’accordo nel dire che chia e Allumiere, viene compiuta occorre mantenere alta la soglia attraverso la partecipazione di un di attenzione fino al momento in gran numero di cacciatori ed una cui non si sente il suono del corconsistente muta di cani, in un’area no che decreta la fine della battuta. molto estesa, in alcuni casi anche Le poste, generalmente, vengono centinaia di ettari. E’ fondamentale che assegnate per meriti o per sorteggio. La battuta al cinogni uomo assegnato La prima tipologia ghiale coinvolge i ad una posta conosca viene adoperata cacciatori ed i cani per tutta la gior- esattamente la posi- nelle piccole squanata, dall’alba al zione dei suoi compagni dre, a coloro che tramonto, e può capitare che men- hanno dimostrato in precedenza tre in una zona l’aria si fa elettri- la loro abilità, termini di abbattica poiché si odono le canizze e gli menti, guadagnandosi la fiducia e abbattimenti, in un’altra zona del la stima di tutti gli altri componenti territorio delimitato per la battuta della squadra, i quali sono concornon si accade nulla di interessan- di nel permettere a questi cacciatote, neanche gli spari. In ogni caso, ri di appostarsi nei punti migliori.

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Per quanto riguarda le poste per sorteggio, quest’ultime vengono assegnate generalmente nelle grosse squadre o nel corso di grandi battute mondane attraverso biglietti, palline numerate o per semplice conta, con il proposito di non penalizzare o favorire nessuno, evitando seccanti equivoci e insoddisfazioni. La posizione delle poste, di qualunque natura esse siano, vengono scelta dal Capo Caccia a suo indiscutibile parere. La posizione che viene assegnata ad un cacciatore per fargli sorvegliare un tratto di bosco, è simile a quella che viene data ad un militare con lo stesso scopo, poiché si tratta di un compito molto seria per due ragioni: la prima riguarda il fattore sicurezza. Occorre sottolineare quest’aspetto, poiché durante la battuta di caccia al cinghiale partecipano persone e cani e si usano armi molto potenti. Ricordiamo che un calibro medio da carabina ha una gittata di qualche chilometro, mentre le normali palle asciutte in piombo calibro dodici se impattano su un tronco, un sasso o uno specchio d’acqua con una decisa angolazione, subiscono dei rimbalzi spesso imprevedibili. Quindi occorre essere più che sicuri su dove ed a cosa si sta per sparare, perché nel bosco non ci Caccia Passione 36

sono soltanto i cinghiali. Inoltre, è opportuno ricordare che la “Posta” ha l’onere ed il dovere di abbattere i cinghiali che cani, canai e braccaioli, con audacia e molta fatica cercano di spingergli contro.


Ungulati

Il compito principale del cacciatore appostato durante una battuta è abbattere il cinghiale. Dopo che è stata assegnata la posta, per prima cosa occorre farsi vedere dalla quella precedente e da quella se-

guente, mettendosi d’accordo sui rispettivi angoli di tiro e fin dove dovrà tirare un cacciatore oppure l’altro. Questo aspetto, oltre che a curare principalmente l’aspetto sicurezza, farà in modo che non venCaccia Passione 37


gano sparati una serie di colpi che non daranno a nessuno la certezza su chi abbia abbattuto realmente il cinghiale. Altro compito che può assolvere la posta, è quello di “pulire” le linee di tiro per eliminare i rami e gli arbusti dai trottoi, dai quali potrebbe arrivare il cinghiale. Avere una visuale chiara e “pulit” può aiutare parecchio la posta. Non stiamo parlando di potare tutte le piante intorno, ma è sufficiente eliminare qualche ramo che impedisce di scorgere bene quelle zone considerate “strategiche”. Altri aspetti da tenere in considerazione sono il vento, curare le nostre limitate attrezzature, concentrarci sui punti dove potrebbe arrivare il cinghiale e tenere d’occhio le poste vicine. Bisogna ricordare che il cinghiale si abbatte con l’udito: un cinghiale che mentre si avvicina furtivamente alla nostra posta produce dei rumori, è un cinghiale morto. Esistono varie tipologie di poste, le quali cambiano a seconda del tipo di battuta che si vuole compiere per insediare il cinghiale: la cacciarella e la girata. Nella cacciarella, argomento che abbiamo già trattato in un precedente articolo, le poste vengono posizionate all’inizio della battuta dal capocaccia aiutato dai cacciatori Caccia Passione 38

più esperti della zona del perimetro scelto per la battuta nei punti più plausibili di fuga del cinghiale. La distanza tra le poste varia in relazione della visibilità dal terreno, quindi non è misurabile con precisione. E’ molto importante tenere conto del vento il quale deve spirare in faccia alla posta, poiché l’olfatto del cinghiale è acutissimo e può sentire la presenza di un uomo a diverse decine di metri, con il vento a favore: per questo motivo è sconsigliato usare profumi, dopobarba e fumare. Anche in questo caso, la cosa principale è che ogni posta sappia esattamente dove sta la posta vicina. La girata, invece, si differenzia dalla cacciarella per il fatto che si effettua su una zona non molto grande (al massimo una 15 di ettari e preferibilmente circondata da campi o prati). La squadra di Girata è composta da alcune poste, un canaio e un solo cane che dovrà trovare e forzare glia animali. La differenza sostanziale tra le due modalità di caccia al cinghiale, non è tanto sulla posizione delle poste, ma per il minore impatto ambientale e sulla fauna che produce la girata, poiché vi partecipano un numero minore di persone e cani in confronto alla cacciarella. In bocca al lupo!


Ungulati

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E’ iniziata la stagione venatoria

Hai le carte in regola?

Da sempre la caccia ha fatto parte dell’istinto umano quindi non è poi così strano che ad un certo punto della propria vita si abbia voglia di cimentarsi nella pratica venatoria che nel tempo si è evoluta nel rispetto delle regole imposte dalla società moderna e dalle attuali situazioni ambientali.

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ediamo di cosa ha bisogno un giovane che abbia voglia di diventare un cacciatore, dal punto di vista normativo e degli obblighi burocratici da Caccia Passione 39

assolvere prima di poter esercitare una passione atavica come la caccia. Innanzitutto bisogna sapere che attualmente l’esercizio della caccia è legalmente consentito ai possesso-


Caccia e cacciatori ri della Licenza in porto di fucile Una volta superato l’esame e conseper uso caccia in corso di validità; guito il Certificato di abilitazione vequesto documento viene rilascia- natoria si potrà presentare domanda to dalla Questura a tutti i cittadi- per il rilascio della licenza di Porto ni, in possesso dei requisiti neces- di fucile per uso caccia presso la losari, che ne facciano richiesta, che cale Questura o al proprio Commisabbiano compiuto il diciottesimo sariato di P.S. di zona oppure, quaanno di età e che abbiano superato lora questi non fossero presenti nel l’esame di abilitazione all’esercizio Comune di residenza, presso il Codell’attività venatoria. Tale esame mando dell’Arma dei Carabinieri. viene sostenuto per il primo rila- Alla domanda, in carta da bollo scio e in caso di revoca della licenza. di Euro 14,62, dovrà essere allePrima ancora di chiedere la licenza gata la seguente documentazione: Stato di Famiglia con annotaziodi porto di fucile l’aspirante caccia- - tore dovrà quindi ne dell’art.12 comAssicuriamoci quindi, prima sostenere l’esame ma 1 del T.U.L.P.S. ancora di organizzare la per il conseguio dichiarazione nostra uscita venatoria, di mento del certisostitutiva in cui avere tutte le carte in regoficato di abilital’interessato attela affinché possiamo goderzione venatoria: sti: di non trovarci la nostra passione con la il primo passo si nelle condizioni più completa spensieratezza consiste nel preostative previste sentare apposita domanda alla dalla legge; le generalità delle perProvincia di residenza, volta a so- sone conviventi; di non essere stato stenere gli esami per il consegui- riconosciuto “obiettore di coscienmento del certificato; occorre esse- za” ai sensi della legge n. 230 dell’8 re maggiorenni alla data dell’esame. luglio 1998, oppure di aver presenL’esame per l’abilitazione venato- tato istanza di revoca dello status di ria consiste in una prova scritta, un obiettore presso l’Ufficio Nazionale questionario, ed una prova orale per il Servizio Civile, ai sensi delvolte ad accertare le cognizioni del la legge n. 130 del 2 agosto 2007; candidato su varie materie quali le- - Certificato di Abilitaziogislazione venatoria, zoologia e ri- ne Venatoria rilasciato dall’Ufconoscimento delle specie caccia- ficio Provinciale della caccia; bili, uso delle armi, ecologia, ecc.. - Certificato di Idoneità psico-fiCaccia Passione 40


sica rilasciato ai sensi del Decreto del Ministro della Sanità n.28.04.2008, dall’A.S.L. di residenza ovvero dagli Uffici medico-legali e dalle strutture sanitarie militari e della Polizia di Stato, in bollo da Euro 14,62; - Due foto formato tessera a capo scoperto e colori, di cui una legalizzata (la fotografia può essere legalizzata, alla presenza dell’interessato, direttamente dall’operatore dell’Ufficio che riceve la documentazione); - Copia conforme del congedo militare oppure certificato di idoneità al maneggio delle armi, sia

- Attestazione di versamento del costo del libretto; - Attestazione di versamento della Tassa di Regionale (questo pagamento non si deve effettuare nel caso si eserciti la caccia esclusivamente all’estero o non si abbia intenzione di esercitare la caccia nel corso dell’anno); - N.1 Marca da bollo da Euro 14,62. Una volta rilasciata, la licenza di porto di fucile per uso caccia ha la durata di sei anni, è valida su tutto il territorio nazionale ed autorizza il possessore all’esercizio

lunghe che corte, rilasciato da una sezione del Tiro a Segno Nazionale; - Attestazione di versamento della Tassa di Concessione Governativa;

venatorio annualmente previo pagamento della tassa di concessione governativa; alla scadenza dei sei anni il libretto NON si rinnova

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Caccia e cacciatori

automaticamente ma il titolare dovrà presentare esplicita richiesta di rinnovo associata a specifica documentazione medica di idoneità. E’ bene quindi, anche per i cacciatori più esperti, dare un’occhiata alla propria documentazione controllando

tale aspetto proponendo pacchetti assicurativi specifici ed ampliati rispetto a quelli minimi previsti per legge con massimali che vanno da 550.000 a 3.500.000,00 Euro per sinistri e per danni a cose e animali. Altre incombenze burocratiche im-

che sia ancora valida o altrimenti provvedere per l’eventuale rinnovo. Ogni cacciatore praticante deve munirsi di un’apposita Polizza assicurativa che copra ogni responsabilità civile verso terzi per eventuali danni provocati dal maneggio delle armi durante l’esercizio della caccia o dal proprio cane. In genere le associazioni venatorie e la maggior parte delle compagnie assicurative, si occupano di

portanti sono l’iscrizione all’Ambito Territoriale di Caccia in cui si intende svolgere l’attività venatoria, ed il rilascio del Tesserino venatorio regionale sul quale bisognerà poi annotare i capi abbattuti durante l’uscita di caccia in modo da permettere un preciso monitoraggio dell’attività venatoria durante tutto l’arco della Stagione venatoria. Una volta in possesso di tutti i documenti necessari finalmente il gioCaccia Passione 42


vane cacciatore può andare a caccia ricordando però che per tutto il primo anno dal conseguimento della licenza deve essere accompagnato da un altro cacciatore che sia in possesso della licenza da almeno tre anni; in tal modo il giovane cacciatore potrà perfezionarsi nella pratica del maneggio in sicurezza delle armi sotto la supervisione del cacciatore più esperto. E’ buona norma, prima di uscire a caccia, controllare la pulizia, le condizioni ed il perfetto funzionamento del fucile senza trascurare, nel caso di possesso di altre armi, di assicurarsi che tutte, compresa quella che useremo, siano state denunciate regolarmente all’Autorità di Pubblica Sicurezza; stessa regola vale per le cartucce a palla delle quali va denunciata la quantità. Infine, ma non meno rilevante, il rispetto delle regole riguardanti il nostro cane qualora decidessimo di portarlo con noi a caccia; la Legge prevede che il nostro ausiliario sia regolarmente iscritto nel registro dell’Anagrafe Canina e la stessa iscrizione viene richiesta dalle compagnie assicuratrici ai fini della copertura. La legge e le regole del buon senso prevedono inoltre che durante l’uscita di caccia ogni cacciatore tenga Caccia Passione 44

sotto stretto controllo il proprio cane assicurandosi che non arrechi danni a cose o persone e non sia causa di incidenti, le pene per chi trasgredisce, benché depenalizzate pertanto divenute di tipo amministrativo, sono comunque molto pesanti. Allo stesso modo la legge ci obbliga a tenere gli opportuni accorgimenti durante il trasporto in auto del nostro ausiliario; infatti, l’art. 169 del Codice della Strada enuncia al comma 6, “Sui veicoli diversi da quelli


Caccia e cacciatori autorizzati (…), è vietato il trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida. E’ consentito il trasporto di soli animali domestici, anche in numero superiore, purché custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati

dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri”. Assicuriamoci quindi, prima ancora di organizzare la nostra uscita venatoria, di avere tutte le carte in regola affinché possiamo goderci la nostra passione con la più completa spensieratezza, nel rispetto della legge e senza pertanto temere controlli che potrebbero, trovandoci in difetto, rovinarci quella che invece dovrebbe essere una splendida giornata di caccia.

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Studi e ricerche durante la Stagione venatoria 2012/2013 Come ogni anno i cacciatori che seguono il sito Anatidi.it, e collaborano come rilevatori con l’Angra Onlus, saranno impegnati nella raccolta di dati, avvistamenti e informazioni su alcune specie di uccelli acquatici oggetto di prelievo venatorio.

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e rilevazioni avverranno proprio durante l’attività venatoria, quindi nel corso delle giornate di caccia da appostamento in palude o in vagante con il proprio ausiliare. Caccia Passione 46

Di seguito vi presentiamo alcuni progetti (ed invitiamo tutti i lettori a parteciparvi) che inizieranno proprio dal 16 settembre 2012, giorno dell’apertura generale della caccia.


Studi e ricerche Analisi sullo svernamento delle alzavole Si tratta di una raccolta dei dati biometrici delle alzavole per lo studio dello svernamento di questo anatide nelle zone umide italiane. A seguito di ogni abbattimento si richiede di effettuare alcune misurazioni degli uccelli e di trascriverle su di un modulo che si potrà scaricare, con tutte le informazioni in merito, dalla pagina: http://www.anatidi.it/angra/index. Questo sarà il terzo anno di rileasp?id_pagina=alzavole vazione da cui poi si produrrà uno studio sullo svernamento degli ucRilevazione dei Rallidi celli acquatici all’interno dell’area a Questo studio e' particolarmente particolare gestione di caccia. indicato per chi caccia gli "uccelli Notizie e modulistica sulla pagina: neri" con il cane. Bisognerà anno- http://www.anatidi.it/angra/ricerca. tare il numero di incontri effettuati asp?id_pagina=orbetello durante le uscite in palude, in particolare per le specie di rallidi mino- Chiunque volesse informazioni suri come la schiribilla, il voltolino, il gli studi o vorrà inviare i dati dei porciglione ed il re di quaglie. suoi avvistamenti potrà far riferiNotizie e modulistica sulla pagina: mento agli indirizzi e-mail: http://www.anatidi.it/angra/index. redazione@anatidi.it asp?id_pagina=rallidi grupporicerca@anatidi.it Rilevazione avifauna acquatica nella Laguna di Orbetello Questo studio impegna i cacciatori iscritti alla Laguna di Orbetello nella raccolta degli avvistamenti effettuati durante le giornate di caccia in "botte".

Oppure potete visitare il sito http:// www.anatidi.it In bocca al lupo a tutti voi Paolo Bocchini – Anatidi.it

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A caccia di orsi in Il Canada è un vero e proprio paradiso incontaminato per i cacciatori. Le sue immense distese consentono la caccia ad un cospicuo numero di specie cacciabili. In particolare, si può cacciare l’orso nero e l’orso polare, quest’ultima la caccia più difficile al mondo.

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l Canada è da considerare un vero e proprio paradiso per i cacciatori. Con la sue enorme estensione territoriale e la bassa densità di popolazione, questo paese offre milioni di chilometri quadrati di possibilità di caccia. I cacciatori da tutto il mondo stanno gradualmente conoscenCaccia Passione 48

do le possibilità offerte in Canada, per compiere viaggi venatori nelle numerose riserve naturali sapientemente gestite dal Governo Canadese e dai privati. Proprio governo canadese consente ai cacciatori stranieri la possibilità di portare con sé le loro armi da fuoco, compilando semplicemente


Canada

Caccia all’estero montagna, il bisonte, la mountain goat e la stone sheep. Queste sono le prede che aspettano i cacciatori.

un modulo standard del governo. La caccia in Canada è un servizio ormai collaudato da anni, che riesce a soddisfare molte esigenze e desideri in ambito venatorio. Questo paese non è un luogo molto battuto dai cacciatori, poiché anche i costi per compiere un viaggio risultano molto alti, ma coloro che hanno avuto la fortuna di farlo assicurano che si tratta della più grande riserva faunistica del mondo, con regioni dove l’equilibrio naturale è rimasto intatto nel tempo. Le immense distese di foreste dove si cacciano con i propri cani, beccacce, pernici, grouse e tetraoni, di tundra ricca di pernici bianche, di In particolare desideriaoche delle nevi, delle famose oche mo soffermarci su due precanadesi e di anatre, di montagne de: l’orso nero e l’orso polare. dove è presente la grossa selvaggina come gli orsi (grizzly, orso polare e orso nero), i cervi (wapiti, cervo della Virginia e coda bianca) il moose, il caribù, il bue muschiato, il leone di Caccia Passione 49


L’orso nero è la specie di orso più diffusa in America. Dopo il letargo, verso la fine di maggio, il loro principale interesse è il nutrimento. Visitano regolarmente le esche durante tutto il giorno, ma maggiormente nel pomeriggio e fino al tramonto: all’esca si possono vedere da uno a tre orsi quotidianamen-

gnative al mondo, poiché il cacciatore deve letteralmente combattere con le condizioni atmosferiche e temperature estreme, con improvvise bufere di neve. Di certo si tratta di uno dei più ambiti trofei dei cacciatori di tutto il mondo. Nel periodo primaverile, l’orso polare viene cacciato sul ghiac-

te. Gli orsi più grandi lasciano le tane all’inizio di giugno a causa del inverno lungo nel Newfoundland. Sono piuttosto magri dopo il letargo, ma il loro peso varia comunque fra i 100 e 200 kg in media. La caccia all’orso bianco, invece, è considerata una delle più impe-

cio nel mare tra l’isola di Baffin e la Groenlandia, da dove arrivano orsi maschi per accoppiarsi con le femmine che trascorrono l’inverno sull’isola di Baffin. Si caccia seguendo le tracce di orsi sulla neve con le slitte trainate dai cani e con le moto slitte. Una volta localizza-

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Caccia all’estero

to l’orso si sciolgono i cani che lo fermano per potergli tirare. In autunno si caccia dalla barca girando da un’isola all’altra dove normalmente si trovano gli orsi. Si dorme nelle tende riscaldate, si mangiano le conserve e si beve molto tè. Le guide professionali sono eschimesi che hanno un loro ritmo di caccia e di vita al quale il cacciatore si deve sottoporre senza lamentarsi. Questo vuol dire cacciare 5-6 ore al giorno, il resto del tem- nada significa vivere emoziopo si passa nella tenda riscaldata. ni ed esperienze uniche, che Un viaggio venatorio in Ca- solo quel paese può regalare.

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CANADA - il territorio Il Canada è uno Stato Federale composto da dieci Province e tre Territori nella parte nord dell'America settentrionale, ed è delimitato dall'Oceano Atlantico ad est, dal Pacifico ad ovest e dall'Oceano Artico a nord. Dopo la Russia, è il paese più esteso del mondo. Confina con gli Stati Uniti d'America a sud e a nord-ovest (Alaska). Nei secoli XVII e XVIII il nome Canada venne impiegato per specificare i territori della Nuova Francia. L’estensione territoriale del Canada è molto importante, essendo di 9.984.140 km². Considerata tale estensione, in Canada esiste una differenza di fuso orario di 5 ore fra le coste orientale ed occidentale. Oltre all'Arcipelago artico canadese, il territorio è suddiviso in cinque grandi aree: lo scudo canadese, il sistema montuoso degli Appalachi, i Grandi Laghi ed il bacino del San Lorenzo, le pianure centrali e la catena costiera. Il Canada è, infatti, un territorio per gran parte pianeggiante, con imponenti catene montuose ad occidente e nel senso dei meridiani, caratteristica che condiziona gli insediamenti umani in funzione del clima, poiché a temperature polari corrisponde scarsità di popolamento. Ciò si riscontra in particolare nel Nord del paese. Le catene montuose sono le Montagne Rocciose Canadesi, situate ad occidente, e la Cordigliera Artica nelle terre estreme del Nord. La montagna più alta del Canada è il Monte Logan nello Yukon con i suoi 5959 metri. Dal punto di vista idrografico, il Canada possiede più laghi ed acque interne di qualsiasi altro paese al mondo. Oltre ai Grandi Laghi, i più estesi del paese sono il Grande Lago degli Orsi e il Grande Lago degli Schiavi nei Territori del Nord-Ovest; il lago Athabasca nelle province di Alberta e Saskatchewan; il lago Winnipeg e il lago Manitoba nella provincia di Manitoba e il lago Mistassini nella provincia di Quebec. I principali fiumi canadesi sono il San Lorenzo, emissario dei Grandi Laghi, che sfocia nel golfo omonimo; l'Ottawa e il Saguenay, principali affluenti del San Lorenzo; il Saint John, che confluisce nella Baia di Fundy, tra la Nuova Scozia e il New Brunswick; il Saskatchewan, che forma il lago Winnipeg, e il Nelson, che da questo lago raggiunge la baia di Hudson; il sistema formato dai fiumi Athabasca, Peace, Slave e Mackenzie, che sfociano nel Mar Glaciale Artico; l'alto corso dello Yukon, che attraversa l'Alaska e raggiunge il mare di Bering; infine il Fraser e il corso alto del Columbia, che sfociano nell'Oceano Pacifico. Le temperature medie estive e invernali del Canada variano a seconda della porzione di territorio cui si fa riferimento. In media gli inverni sono molto rigidi nella maggior parte delle regioni del Paese, in particolare nell'entroterra dove le temperature medie durante tale periodo oscillano intorno ai −15 °C, con picchi sotto i −40 °C. La neve domina l’interno per 3/5 mesi l'anno per le regioni meridionali, 6 Caccia Passione 52


Caccia all’estero

mesi nelle zone centrali e 7 o 8 mesi al nord. Nei punti più settentrionali la neve è perenne. La costa occidentale del Canada presenta inverni meno rigidi dell'interno e molto piovosi, con temperature medie in gennaio anche superiori a 0 °C. Nessun mese ha medie superiori a 10°, ma d'estate nelle regioni costiere le temperature più alte si aggirano intorno ai 20 °C, mentre all'interno le temperature medie estive variano tra i 25 e i 30 °C con punte di 40 °. Il Canada ha una vegetazione molto ricca, composta dalla tundra che ricopre quasi completamente tutte le regioni Artiche, mentre i rilievi degli Appalachi e della Catena Costiera sono ricoperti da foreste di conifere. Nelle Pianure si estendono immense praterie, dove crescono quasi esclusivamente graminacee. La vegetazione dei versanti orientali delle Montagne Rocciose è molto rada, mentre i versanti occidentali sono coperti da fitte foreste e da lunghe distese di conifere. La fauna canadese è simile a quella europea e dell'Asia settentrionale. Tra i carnivori ci sono numerose specie di mustelidi (la donnola, l'ermellino, lo zibellino canadese, la martora e il visone), mentre nelle regioni artiche sono presenti l'orso bruno, l'orso polare, la volpe, il coyote, la lince, il lupo, il puma e la capra delle nevi. Il castoro, il riccio, il topo muschiato e la lepre compongono la schiera dei roditori. A sud vivono diverse specie di cervidi: l'antilocapra, il caribù/Renna, l'alce ed il bisonte. Le specie di volatili sono composte dal gheppio, dalla gru e dalla poiana. Caccia Passione 53


Bracco d’Auvergne, il più veloce tra i cani da ferma francesi

Tra le razze canine più famose per la loro innata predisposizione alla caccia ed alla fedeltà verso l’uomo, troviamo sicuramente il BRACCO D'AUVERGNE.

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Cani da caccia

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Bracco d’Auvergne, il più veloce tra i cani da ferma francesi

Il Bracco d’Auvergne è una razza poco conosciuta e poco diffusa nel continente europeo, ma in Nord America viene considerata una delle migliori razze da ferma.

Le sue origini si perdono nel tempo, al punto che oggi esistono varie ipotesi sulla sua effettiva genesi. Alcuni esperti della razza affermano che il Bracco d’Auvergne sia stato importato in Alvernia nell’anno 1798, per opera dei Cavalieri di Malta i quali fecero ritorno nella propria patria, portanCaccia Passione 56

do con sé il capostipite della razza. Un’altra ipotesi, invece, asserisce che questo Bracco sia del tutto autoctono e non introdotto artificialmente. Quale che sia la sua effettiva origine, alcuni studi sul Bracco d’Auvergne vedono scorrere nel suo sangue quello del “Pointer” e del vecchio “Bracco francese”: tale teoria spie-


Cani da caccia gherebbe il singolare e caratteristico di cacciatore, portare alla diffusiocolore del mantello. Nonostante sia ne della razza anche nel Africano stato da sempre considerato un ot- ed in America, dove la natura seltimo ausiliare in ambito venatorio, vaggia di quei paesi richiedeva un nel tempo si stava perdendo l’abitu- ausiliare forte, resistente e comdine di portarlo a caccia e solo grazie pleto sotto molti punti di vista. ad accurate selezioNonostante nesni svolte in Francia La sua velocità, resi- suno abbia mai da parte di grandi stenza e caparbietà nel messo in discusallevatori, come Mr. lavoro, fanno di questa sione le abilità veDe Tournay, con- razza una delle miglio- natorie del Bracsiderato da molti il ri in ambito venatorio. co d’Auvergne, padre della razza, la sua diffusione la razza venne rivalutata. Il lavoro nel continente europeo non è mai di De Tournay consentì al Bracco stata molto significativa, poiché ha d’Auvergne di tornare a svolgere il subito la concorrenza delle razze lavoro per cui è nato: insediare le più conosciute. Se in Europa non prede. Le sue stupefacenti abilità ha avuto molta fortuna, il contrario

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può dirsi negli Stati Uniti, in Canada ed in Libano, dove fino a qualche decennio fa era molto diffuso. Il Bracco d’Auvergne viene anche comunemente chiamato “le Bleu d’Auvergne” a causa del suo tipico colore. Dal punto di vista estetico, si tratta di un cane di media taglia, mesomorfo dolicocefalo, morfologicamente classificato come tipo Braccoide. È un cane molto robu-

La robustezza di questa razza viene messa in risalto e coadiuvata da un’eccellente massa muscolare e dalla densità dei tessuti, i quali ne indicano una grande attività ed energia. Il suo tronco e la sua struttura corporea complessiva sono molto ben proporzionati e di giusti rapporti. Il d’Auvergne possiede un carattere eccezionale, appropriato ad una razza da ferma. Se ben abituato fin

sto con arti potenti. Il suo aspetto è ossuto, ma senza grossolanità malgrado il caratteristico tipo Bracco conservi una certa leggerezza ed una certa eleganza, alla quale dà un apporto il colore del mantello.

da piccolo risulta molto ubbidiente e fedele al proprio padrone: non si allontana mai troppo lontano da quest’ultimo e cerca sempre di compiere al meglio il proprio dovere. Nonostante la sua energia, questa raz-

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Cani da caccia za è mansueta e calma al di fuori dell’ambito venatorio, ma quando viene portata a caccia essa assume un aspetto serio e deciso, quasi a dire: “Ora non si scherza più!”. Quando l’uomo lo invita a svolgere un’attività si esalta e non si tira mai indietro. Essendo un cane da ferma, il Bracco d’Auvergne possiede tutte le qualità essenziali utili a caccia: adattamento a qualsiasi terreno, condizione climatica, distanze da coprire, fiuto, velocità e resistenza. Come accennato qualche riga fa, il Bracco d’Auvergne in un particolare momento storico venne relegato a razza da compagnia: oggi chi volesse prendere un Bracco d’Auvergne, se ben abituato, può convivere senza alcun problema in casa con la famiglia. Con quest’ultima svilupperà un ottimo rapporto di amicizia e fedeltà, poiché ama stare a contatto con il proprio padrone e con la sua famiglia. Se non si vuole destinare questa razza in ambito venatorio, dove da il

meglio di sé, è importante sapere che quest’ultima necessita di fare molto movimento a scoprire nuove zone. Standard della Razza Bracco d’Auvergne: Paese d’origine: Francia Classificazione F.C.I.: Gruppo 7cani da ferma Altezza: maschi da 57 a 63 cm al garrese femmine da 55 a 60 cm al garrese. Caccia Passione 59


Tronco: il torace è ben disceso, almeno fino al livello del gomito. Il petto è mediamente largo e proporzionato alla profondità. Le coste sono arrotondate; il garrese è ben rilevato, il dorso dritto, il rene corto, leggermente arcuato, largo e ben muscoloso. La groppa è larga, ossuta e non troppo avvallata, possente e ben muscolosa. Il fianco è piatto e leggermente rilevato. Le labbra sono abbastanza forti, tali da conferire al muso un aspetto quadrato. Caccia Passione 60

Le labbra sono anche ben discese. La canna nasale è abbastanza lunga e dritta. Il cranio è ovale nella sua parte posteriore, fronte sviluppata senza esagerazione, senza eccesso di larghezza, si ricollega al muso con un salto naso-frontale marcato, ma non troppo accentuato. Le arcate sopraccigliari sono ben rilevate. I denti sono forti, bianchi, ben sviluppati e completi nel numero. Il collo è piuttosto lungo, abbastanza forte soprattutto alla sua inserzione con le spalle, leggermente arcuato, leggera giogaia a ricercarsi, ma senza esagerazione. Le orecchie sono attaccate basse in modo da evidenziare la rotondità del cranio. Gli occhi sono di media grandezza, di color nocciola scuro con espressione franca. Gli arti sono dritti, con avambracci forti e muscolosi. Il pelo è corto e morbido di bianco con macchie nere e macchiettature più o meno numerose oppure carbonato. Il colore più ricercato è il mantello a fondo bianco con macchie d’un nero blu, le macchiettature nere abbastanza numerose


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Fucili da caccia

Benelli Nova calibro 12/89: la stella fra i bolt action

Il Nova della Benelli è un fucile che può essere impiegato sia dai cacciatori, che dalle forze dell‘ordine. L’utilizzo e l’installazione di parti in plastica garantisce a questo fucile una maggiore longevità e resistenza agli agenti atmosferici.

I

l Benelli Nova è un fucile alta resistenza injection moulded pump action o slide action. (ossia per iniezione), composto Forse non tutti sanno che da fibra di vetro, un materiale reNova, in astronomia, è una stel- sistente agli agenti atmosferici, la che è in grado di aumentare agli attacchi da solventi e agenti la propria luminosità di 100.000 chimici e all’uso più duro. Molvolte in poche ore. Questo super ti sanno che la plastica ha tardamagnum di casa La sua caratteristica più in- to ad entrare nel Benelli è intriso di novativa e distintiva è il cor- mondo dei fucinuove soluzioni po unico (carcassa+calcio) li, ma da qualche anno è diventata tecnologiche, con in Tecnopolimero altamensempre più prelo scopo di offrite resistente sia alle basse sente. Il metallo, re sul mercato un che alle alte temperature in ogni caso, non prodotto molto competitivo in grado di fare con- ci abbandona, anzi. L’armatura correnza soprattutto ai produttori d’acciaio è stata ottenuta attrastatunitensi, i quali hanno sem- verso stampaggio e saldatura ed è pre dominato il mercato dei fucili incorporata nella carcassa in tecpump action. Vediamo com’è fatto nopolimero. Quest’ultima è conil Belli Nova. La carcassa e il calcio traddistinta da alcuni fori che assisono stati disegnati utilizzando un curano la completa e indissolubile programma Cad tridimensionale: adesione del materiale plastico e entrambi derivano da un blocco da altri filettati e predisposti per monolitico di tecnopolimero ad il montaggio di basi per ottiche. Caccia Passione 63


Sulla carcassa sono presenti le guide per lo scorrimento dell’otturatore e, nel cielo, l’elemento che giostra il movimento e la rotazione della testina. L’unione fra carcassa e tubo serbatoio è stata ottenuta tramite un canale filettato che fortifica una zona altamente soggetta allo stress dello sparo. Il serbatoio ha una capacità di 3 colpi super magnum o 5 standard, ma con una prolunga si possono

sopportabile l’effetto dell’energia erogata dalla più potente munizione calibro 12 disponibile sul mercato. Inoltre, il Nova presenta uno spesso calciolo morbido fissato semplicemente con un sottosquadro e facilmente sostituibile con altri di diverse misure. I fianchi della carcassa sono separati da una linea longitudinale e le due sezioni hanno superficie lievemente arrotondata e convessa.

raggiungere addirittura i 6 colpi +1 (bossolo da 76). Ovviamente per il Nova è previsto il riduttore a due colpi per qualunque lunghezza di munizione. Carcassa e calcio non presentano elementi di continuità. Il calcio è cavo e può ospitare un riduttore di rinculo di tipo oleodinamico oppure con mercurio o granulati pesanti. Questo accorgimento rende più

L’impugnatura è a pistola ed ha un grip a orientamento variabile con profondi intagli di presa, al fine di consentire di essere saldamente afferrata: il disegno ricorda le placche della corazza dell’armadillo. Anche il disegno dell’astina ricorda volutamente la criniera del cavallo. Quest’ultima è stata progettata per la massima fluidità di movimento ed è molto allungata, consentendo una buona presa per qualsiasi lunghezza di brac-

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Fucili da caccia cio. L’astina è stata decorata da profondi avvallamenti orizzontali, offrendo una presa sicura e senza incertezze. Al fine di evitare schiacciamenti e fastidiose “pin-

zature” della mano, la lunga astina in apertura sormonta la carcassa, mentre, nella parte frontale, un risalto evita lo schiacciamento del dito durante l’azione di chiusura. L’intero gruppo del portaotturatore è stato macchinato in acciaio da cementa-

zione, ed è brunito con finitura anticorrosiva opaca. Tutte le altre parti in metallo del fucile subiscono questo stesso trattamento

protettivo opaco. La canna non è molto differente da quella degli automatici Benelli. C’é la possibilità di montare la

slug da 470, 500 o 610 mm oppure la Varichoke (con strozzatori intercambiabili interni o interni/esterni) da 610, 660 o 710. Sul calcio e sul cappellotto sono stati posizionati gli attacchi integrali, idonei per magliette amo-

vibili. Per le canne di maggiore lunghezza, la bindella con rampa ventilata a ponticelli da 8 mm è provvista in volata di un mirino a perla in metallo e di uno intermedio in aggiunta a quello frontale, Caccia Passione 65


che permette una rapida e istintiva collimazione. L’otturatore a

testina rotante scorre all’interno di un’armatura d’acciaio riducendo a zero l’usura della canna. Lo scorrimento del gruppo otturatore è gestito dalle relative bretelle, a loro volta direttamente connesse all’astina sulla quale l’utilizzatore decide manualmente il ciclo di funzionamento dell’arma, come

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l’alimentazione della cartuccia, armamento, chiusura della camera di scoppio, e, dopo lo sparo, apertura, estrazione, espulsione del bossolo. Il movimento molto fluido e l’azionamento è perfetto, senza pericoli di torsioni o inceppamenti. La chiusura è garantita dalle due alette dell’otturatore che si impegnano in corrispondenti mortase della culatta della canna.


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L’astina è connessa al portaotturatore tramite due bretelle di armamento gemelle e l’otturatore ruota per interazione fra un perno trasversale e una pista a camme macchinata sul codolo dell’otturatore stesso. Il gruppo di otturazione non è scomponibile ad eccezione del percussore e la molla. La testina rotante non può essere separata dal corpo, ma, dopo la rimozione di un perno trasversale di ritegno del percussore, si possono estrarre il percussore e la relativa molla antagonista. La sicurezza è assicurata da ben tre dispositi-

vi: un blocco che agisce se l’arma non va perfettamente in chiusura, un disconnettore che obbliga il rilascio del grilletto per sparare il colpo successivo e un traversino che si interpone alla leva di scatto. Il grilletto ha una corsa breve e garantisce una resistenza positiva e costante allo sparo. Il Nova può sparare ogni tipo di cartucce, con le quali assicura rosate sempre regolari. Il Benelli Nova è fucile pensato sia per la caccia, sia per il law enforcement, a seconda delle canne che si scelgono. Caccia Passione 67


Cacciare con le munizioni

Geco Plus, Express e Target Le serie di munizioni Geco Plus, Geco Express, Geco Softpoint e Geco Target rispondono alle diverse esigenze in ambito venatorio per tutte le prede presenti nel continente europeo La Geco si propone così come la soluzione unica alle domande dei cacciatori moderni.

L

a Geco, azienda tedesca fondata da Gustaf Genschow & Co. produttrice di munizioni a partire dalla prima metà del XX secolo, da molti anni è stata acqui-

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sita dal gruppo tedesco Dynamit Nobel, che dal 2002 è una controllata del colosso RUAG Ammotec. Questi passaggi di testimone tra un’azienda e l’altra non hanno com-


Munizioni portato una diminuzione degli standard qualitativi, ma al contrario il marchio Geco conserva il suo status privilegiato per la produzione di munizioni da “caccia di precisione”. Una scelta quasi obbligata da parte della Dynamit Nobel, la quale ha preferito continuare a proporre munizioni altamente precise per i tiri più puliti e con un potere d’arresto molto elevato, al fine di rispondere alle esigenze dei cacciatori di prede ostiche. L’attività del reparto di ricerca e sviluppo della Geco non si è quindi Winchester, mentre altri calibri fermata, anzi ha visto ampliare le verranno commercializzati in futuproprie risorse per l’elaborazione ro, in attesa di essere perfezionati e di nuovi prodotti, che beneficiano testati, prima di arrivare tra gli scafdelle recenti innovazioni tecnolo- fali delle armerie di tutta Europa e giche atte alla cre- Le Geco Express, ideali per non solo. Tutti e azione di munizio- le situazioni di caccia che tre i calibri presenni all’avanguardia, richiedono precisione ed ef- tano caricamenti realizzati utilizfirmate da un ficacia sulle lunghe distanzando tecnologie marchio così preze, offrono una traiettoria produttive di ulstigioso e popolaestremamente rettilinea tima generazione, re come la Geco. Quelle di cui ci occuperemo oggi anche se la Geco ha scelto di ascolsono la gamma “Plus”, la linea tare anche le esperienze sul campo Geco Express 30-60 e la linea Geco da parte di cacciatori esperti, dai Softpoint. La serie Geco Plus è stata quali sono arrivati preziosi consigli. progettata per la caccia alle prede di Le munizioni della serie Geco Plus taglia grande presente nel continen- presentano una solidissima salte europeo; la Geco Plus è suddivisa datura tra il nucleo e la camiciain tre calibri: il .300 Winchester Ma- tura, con la quale è stata ridotta la gnum, il .30-06 Springfield ed il .308 frammentazione al fine di agevoCaccia Passione 69


lare una perfetta espansione a fungo e la creazione di ampi canali di ferita, quest’ultimi indispensabili per abbattimenti istantanei per le prede più grandi. Inoltre è stata aumentata la capacità di penetrazione delle munizioni stesse, che riescono a perforare le parti dell’animale protette dalle ossa più spesse. Osservando da vicino la camiciatura della palla Geco Plus, si riescono ad intravedere i punti di frattura che ne controllano il processo deformativo, mentre la massiccia mantellatura saldata al nucleo ne ostacola la frammentazione incontrollata, ottenendo così tiri estremamente puliti all’impatto. In particolare la cartuccia .300 Winchester Magnum è stata impiegata con successo dagli sniper professionisti di tutto il mondo e dai più esigenti cacciatori. Per rispondere, invece, alle esigenze che sorgono nella caccia di montagna, sulle grandi pianure o comunque sulle lunghe distanze, la Geco propone la nuova gamma Geco Express, disponibile nei consueti tre calibri .300-Winchester Magnum, .30-06 Springfield e .308-Winchester. Quest’ultimi sono stati progettati sfruttando l’applicazione degli ultimi ritrovati del reparto ricerca e sviluppo della Dynamit Nobel: nascono così le palle BC-Shape di Caccia Passione 70

foggia elongata, le quali assicurano una bassissima resistenza all’attrito dell’aria, poiché presentano elevati standars di aerodinamicità. Le BC-Shape sono inoltre provviste di punta Express Tip, che ha il compito di mantenere la traiettoria in linea retta consentendo al cacciatore di effettuare tiri sulle lunghe distanze senza essere costretto a correggere il punto di mira. La gamma “Express” della Geco consta di palle rivestite con una

camiciatura Special Jacket, con la quale si evita la dispersione dell’energia cinetica fino al momento dell’impatto, ottenendo così trasferimenti massicci e abbattimenti sicuri, con la garanzia di assaporare le migliori prestazioni anche alle distanze di tiro più lunghe. Ulima serie, ma non per importanza, è la “Teilmantel” (Softpoint) della Geco, la più ampia per offerta di calibri disponibili e per l’eccellente versati-


Munizioni lità d’impiego, essendo così idonea praticamente a tutti i tipi di caccia. La linea Geco Softpoint è stata pensata per soddisfare tutte le esigenze in ambito venatorio. Le munizioni hanno una camiciatura sottile ed una punta in piombo nudo, con le quali si ottiene una frammentazione controllata con conseguenti danni minimi alla preda. I calibri disponibili per questo tipo di caricamento sono diciassette, per essere utilizzati dai semiautomatici, dai

guarda invece la destinazione dei caricamenti Geco Target: si tratta di munizioni ad alta precisione realizzate specificamente per il tiro a segno competitivo, per l’addestramento ad alti livelli e per chi deve cimentarsi in stagioni di caccia particolarmente impegnative. Il peso e parte delle prestazioni delle Target sono di derivazione delle versioni Softpoint e Plus, per ottenere un livello realistico durante la pratica. I calibri della serie Target

Bolt-Action fino ai Drilling e agli Express, con la promessa di grande precisione, qualità ed alte prestazioni per tutti i tipi di selvaggina. Attraverso l’alto potere d’arresto e all’espansione controllata che garantisce un abbattimento pulito anche su animali di grossa taglia, la linea Softpoint della Geco può essere impiegata praticamente su tutti i tipi di selvaggina presente in Europa. Discorso diverso per quanto ri-

sono nove, venduti in confezioni da cinquanta colpi. In fase di proggettazione ci ulteriori camerature, che saranno disponibili in futuro. Sono passati 100 anni dalla fondazione del marchio Geco, il quale continua ad essere un punto di riferimento per gli elevati livelli di precisione e affidabilità per tutti i tipi di tiro. Il modello delle aziende tedesche risulta vincente anche per quanto riguarda l’ambito venatorio. Caccia Passione 71


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Racconti venatori

Caccia alle anatre ...sulle rive del Pò

Ricordi di caccia alle anatre sulle rive del Po’, in compagnia di amici cacciatori, tutti legati da uno spirito di condivisione e cameratismo che non abbandona mai la caccia.

S

ono nato in una famiglia di I miei primi ricordi venatori risalamanti della natura, che non gono alla mia più acerba giovinezza, solo si sono attenuti a viver- quando mio nonno e mio padre si la, ma anche a studiarla. Fattore in incontravano con gli amici e dopo maremma mio nonno e mio padre, lunghe giornate di caccia si scamio ho ereditato la passione, laurean- biavano racconti e opinioni sulla domi in scienze biologiche e con- mattinata trascorsa, imbevuti d’uno dividendo con gli uomini della mia spirito gioviale che non potrò mai famiglia la passione dimenticare. ...Durante quelle giornate per la caccia, che ai La caccia che più tempi di mio nonno indimenticabili ho imparato piaceva a mio paera qualcosa di se- molto sugli animali, sulla dre, che iniziò rio. Ho imparato da vita, sulla morte, sul rispet- a praticare con loro che agricoltu- to per l’ambiente, ma so- maggiore costanra, ambientalismo prattutto sugli uomini, che za dopo la morte e naturalmente cac- durante la caccia tirano di mio nonno, era cia possono andare fuori la parte più vera di sé. quella alle anatre a braccetto, e meno di sessant’anni che ci costringeva a spostarci fino fa, le cose andavano per davvero sul Po’. Era una vera e propria faticosì, e chi ha frequentato la vecchia caccia svegliarsi alle 4,00 del mattiscuola, lo sa bene. Era praticamen- no e uscire alle 4,30, ma io ricordo te impossibile incontrare nella zona solo l’eccitazione della partenza e del un fattore che non fosse anche co- viaggio in compagnia di mio padre. noscitore dei boschi, raccoglitore di Non portavamo mai con noi il cane funghi e naturalmente cacciatore. anche perché sul Po’ ad aspettarci Caccia Passione 73


c’era un agricoltore che organizzava le battute e metteva a disposizione il suo meticcio, favoloso nel lavoro di riporto in acqua. Immediatamente dopo lo sparo Ben si tuffava e ripescava le anatre colpite, riportandole delicatamente accanto a noi: era un meraviglioso esemplare di pastore tedesco. Ripensare al viaggio d’andata mi emoziona ancora: non avrei più provato quelle intense emozioni. Beata gioventù! Al nostro arrivo c’era freddo, umido e il sole che sorgeva rischiarava a mala pena la pianura, ma io sentivo solo l’eccitazione del momento. Raggiunto il luogo di caccia e l’agricoltore che ci attendeva ci si preparava alla giornata: l’odore di caffè caldo e il silenzio della natura che si risvegliava sono ricordi impagabili, che non credo mi abbandoneranno mai. Ci sistemavamo in una vera e propria casupola riscaldata, immersa nella nebbia e attendevamo l’inizio della bella giornata venatoria che ci attendeva. Fu proprio durante una di quelle giornate che scoprii la caccia con il bombardino, già allora vietata, tipica della zona. Quando arrivava l’ora giusta per l’appostamento vero e proprio si percepiva nell’aria una bella tensione precaccia. Mio padre Caccia Passione 74

utilizzava un monocanna calibro 36 e di norma sceglieva di nascondersi nei pressi di un bel pioppo, nascosti da canne e falaschi: un meraviglioso riparo naturale. Con i primi fili di sole il dintorno era letteralmente invaso da passeri cinguettanti pronti a saccheggiare le


Racconti venatori piante palustri che piĂš di una volta sono stati la mia caccia preferita, mentre mio padre inseguiva con lo sguardo anatre enormi che caso volesse non fossero mai a tiro. Ne parlava per settimane intere, mentre io, con il mio bel carniere di caccia povera pensavo alla bella polenta che

la mamma mi avrebbe cucinato. Durante quelle giornate indimenticabili ho imparato molto sugli animali, sulla vita, sulla morte, sul rispetto per l’ambiente, ma soprattutto sugli uomini, che durante la caccia tirano fuori la parte piÚ vera di sÊ.

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Swarovski Optik: Binocoli serie El Range

quando occorre conoscere la distanza dal bersaglio

La serie El Range della Swarovski Optik è una vera novità nel settore delle ottiche da caccia. La straordinaria semplicità di utilizzo, connessa a tante innovazioni tecnologiche, consentono di conoscere la distanza dal bersaglio per un tiro sicuro. Inoltre, la limpida trasmissione della luce consente di ottenere immagini sempre nitide e luminose, anche in condizioni atmosferiche proibitive. Caccia Passione 76


A

vendo già descritto le peculiarità della Swarovski Optik, in questo articolo ci accingiamo, fin da subito, ad analizzare e presentare la novità messa sul mercato dalla Casa austriaca, ossia la nuova serie di binocoli El Range con telemetro. Lo slogan "migliorare costantemente ciò che vale”, non è solo una trovata pubblicitaria della Swarovski Optik per attrarre nuovi clienti, ma una vera e propria linea guida da seguire poiché attraverso

quest’ultima si riesce a stare sempre al passo con tempi ed ai cambiamenti tecnologici per una continua ricerca della perfezione. Le tecnologie all‘avanguardia, lo spirito innovativo e la maestria artigianale sono i capisaldi del successo della Swarovski Optik. I binocoli El Range mettono insieme la massima funzionalità, l’innovazione ed il design, un aspetto quest’ultimo da non sottovalutare. Attraverso il foro centrale ergonomico è possibile usare una sola mano

Ottiche per manovrare il binocolo; inoltre, la leggerezza ed il totale bilanciamento attribuiscono un comfort di utilizzo anche e soprattutto per

lunghi momenti di osservazione. La serie El Range consiste in ottiche studiate per immagini ricche di contrasto ed estremamente fedeli. Per la gamma El Range, la Swarovski Optik si è avvalsa di tecnologie di elevata caratura, come per esempio il rivestimento Swarobright con il quale si ottengono dei colo-

ri estremamente fedeli in tutto lo spettro della luce, ed i rivestimenti Swarotop e Swarodur con i quali si ottengono immagini ricche di contrasto e particolrmanete luminose. Per questa serie di binocolo è stato Caccia Passione 77


destinato anche l'effetto antiaderente con il trattamento per superfici esterne Swarclean, per rendere estremamente facile la pulizia dall‘obiettivo e dell’oculare rimuovendo impurità, come residui minerali essiccati, macchie d'acqua da appannamento, insetticidi o resina. In tal modo, questo sistema consente una minore pulizia delle lenti, aumentando di conseguenza la loro durata.

Swaroaim, unica nel suo genere. Molti esperti di ottiche considerano la serie El Range come un accessorio che ridefinisce l'attrezzatura da caccia: poiché riunisce la capacità di un'ottica eccezionalmente nitida con una funzione di misurazione precisa. Andiamo ad analizzare nello specifico tutte le caratteristiche della serie El Range. Prima di tutto, la misurazione preci-

La serie EL Range styabilisce nuovi standard per l’osservazione, poiché quest’ultima risulta ad alta risoluzione con trasmissione di luce del 91% in entrambi i tubi e la misurazione precisa di distanza e angolo di sito grazie alla tecnologia

sa di obiettivi molto lontani richiede una mano ferma, ma il foro centrale nel binocolo EL, il peso ridotto ed il perfetto bilanciamento permettono di maneggiare EL Range in modo semplice ed efficace e di ottenere quindi l'esatta indicazione del-

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Ottiche la distanza dal bersaglio desiderato. sinistra; in seguito ruotare il comVi sono essenzialmente a disposizio- pensatore di diottrie in senso antione quattro differenti posizioni di re- rario fino all’arresto; tener premuto golazione, caratterizzate da una di- il tasto Modalità per 4 secondi: da versa distanza dell’occhio dalla lente. qui è possibile impostare la compenLa prima consiste nella posizione sazione diottrie (il display visualiziniziale senza occhiali,per la quale za la scritta 30 secondi); con l’occhio basta estrarre completamente le con- sinistro si deve guardare attraverso chiglie oculari ruotandole in sen- l’oculare sinistro sul display e ruoso antiorario. La seconda consiste tare lentamente il compensatore di nella posizione iniziale con occhia- diottrie in senso orario finché il dili, per la quale occorre ritrarre en- splay non è a fuoco. Successivamente trambe le conchiglie oculari girevoli occorre spingere di nuovo in dentro in senso orario fino all’arresto. Inol- il compensatore di diottrie. Infine, si deve ripetere i tre, vi sono posizioni alternative Uno strumento che riuni- passi da 1 a 5 con e gradi interme- sce la capacità di un'ot- il compensatodi per portatori e tica straordinariamente re di diottrie destro, per regolare non portatori di nitida con una funzione la nitidezza ottiocchiali. Vi sono male per l’occhio e s s e n z i a l m e n - di misurazione precisa. destro (reticolo). te a disposizione quattro differenti posizioni di Una delle agevolazione che offrono regolazione, caratterizzate da una i binocoli della serie El Range, condiversa distanza dell’occhio dal- siste nella possibilità di effettuare la lente. Per ottenere un’unica im- comodamente l’impostazione del magine circolare, si devono piega- reticolo o dell’indicazione della dire i due corpi del binocolo finché stanza senza avere un bersaglio: banon appaiano più fastidiose ombre. sta mettere il binocolo su di un tavolo Per raggiungere una qualità d’im- oppure osservare un oggetto vicino magine ideale, però occorre com- scuro. Con l’impostazione separata pensare l’eventuale diversa capacità della rispettiva diottria, si ottiene la visiva fra l’occhio sinistro e quello migliore nitidezza possibile, mentre destro: in primo luogo bisogna tirar il vostro occhio non è distratto da fuori il compensatore di diottrie di un bersaglio preso di mira. Infatti, Caccia Passione 79


ruotando la rotella di focalizzazio- dell’angolo di tiro. Infatti, un tiro ne sarà possibile ottenere un’im- d'alta precisione richiede una cermagine nitida di qualsiasi oggetto ta esperienza balistica, oppure uno posto ad una distanza ridotta fino strumento con la massima precisioall’infinito. Nella posizione d’infi- ne di misura. EL Range con il sistenito, il largo bordo della rotella di ma Swaroaim consente una valutafocalizzazione è rivolto verso l’alto. zione dell'influsso dell'angolo di sito L’oculare di tipo grandangolare da sviluppato da SWAROVSKI OPTIK, 61° per uno straordinario campo vi- con il quale si riesce a determinare sivo di 137m (8x42) e 110m (10x42). l'esatta distanza di tiro e quindi una Al cacciatore interessa anche e so- mira precisa, anche nelle situazioni prattutto il campo di misurazione più difficili. Con un tiro angolare, della distanza: EL Range misura la la forza di gravità agisce non così a lungo come distanza dall'obiettivo sull'in- Massima trasmissione, peso con un tiro oriztero campo di ridotto ed il campo visivo zontale. In quemisurazione (30- più ampio della sua classe sto modo si ha 1375m) con una ridefiniscono nuovi cri- una traiettoria precisione di mi- teri in termini di ottica e del proiettile più sura ineguaglia- precisione di misurazione. bassa con uno spostamento del bile di +/- 1m. La testina di misurazione installata sul punto d’impatto. Occorre tenere a ponte in modo ottimale dal punto mente che a causa della particolare di vista ergonomico, consente un angolazione, la visura tridimensioimpiego rapido e intuitivo anche al nale del corpo della selvaggina vacrepuscolo, mentre il reticolo a pic- ria e che un perfetto tiro basso non cola mira consente una misurazio- causa necessariamente l'immediata ne precisa su grandi distanze, con uccisione della selvaggina. EL Ranla luminosità del display la quale ge è in grado di visualizzare, a scelè impostabile individualmente se- ta, l'angolazione o la distanza di tiro condo le proprie esigenze personali. corretta. Ciò consente di "fissare il La vera novità ed originalità di que- punto" anche se si tratta di piazzare sti binocoli è il programma Swa- un tiro ad angolo su grandi distanroaim. Quest’ultimo è un sistema ze. Stiamo parlando di come avvieche permette il calcolo dell’influsso ne solitamente misurata la distanza Caccia Passione 80


Ottiche dall'obiettivo, rilevata la distanza corretta per l'angolazione e l’impostazione dellala torretta balistica o il punto di arresto sui reticoli balistici. Lo scostamento relativo delle traiettorie di volo tra tiro orizzontale e tiro ad angolo è pressoché identico nonostante i calibri diversi. Grazie ad un fattore di correzione, calcola-

sente di regolare l’ottica in modo semplice e di avere a disposizione tante informazioni sulla distanza e sulla luminosità. Infatti, il binocolo può visualizzare la distanza misurata in yard oppure in metri e quest’ultima si può scegliere premendo brevemente sul tasto misurazioni nel menu P3. L’unità qui scelta vale anche per

to dalla distanza e l'angolazione del terreno, è quindi possibile ottenere la visualizzazione della distanza di tiro corretta. Una volta determinata la traiettoria scelta del proiettile nella torretta balistica o sui reticoli balistici, è possibile impostare facilmente la distanza di tiro corretta. Inoltre, la presenza del display con-

la distanza di tiro balistica corretta. I binocoli della serie El Range sono disponibili nella versione 10x42 ed 8x42, per un peso complessivo di 900 grammi. In conclusione, l’uso intuitivo e le caratteristiche tecniche rendono la serie EL Range il partner di caccia ideale del futuro. Caccia Passione 81


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vantaggi e svantaggi della

Sterilizzazione del cane

L

Si chiama ovarioisterectomia per le femmine. Per i maschi castrazione.

a sterilizzazione di un cane consiste in un’operazione chirurgica permanente. Nelle femmine la procedura è chiamata ovarioisterectomia e comporta la rimozione di entrambe le ovaie e dell’utero. Per i maschi si parla di castrazione o orchiectomia e comporta Caccia Passione 84

la rimozione completa dei testicoli. Spesso la sterilizzazione del cane è la decisione più saggia che può prendere chi possiede un cane e non sa assumersi la responsabilità della riproduzione del cane stesso. Infatti ogni anni migliaia di cani finiscono nei canili perché nessu-


Veterinaria no più li vuole e trovando difficol- come si pensa, infatti hanno solo tà nelle adozioni dopo lunghi pe- bisogno di meno calorie e quinriodi di tempo trascorsi nei canili di con un’alimentazione adeguapossono ammalarsi e rischiano di ta manterranno la forma perfetta. essere soppressi. Tutto questo può Non è mai troppo tardi per sterilizessere evitato con la sterilizzazione. zare il cane. Per quanto sia meglio Convinzione co- Spesso la sterilizzazio- farlo prima della mune è che la ste- ne del cane è la decisione pubertà, gli studi rilizzazione ren- più saggia che può pren- mostrano che la de il cane triste e dere chi possiede un cane sterilizzazione ha depresso, in realtà lo stesso effetto a la maggior parte degli animali ste- qualsiasi età. Non vi è in realtà nesrilizzati sono più affettuosi, festosi suna ragione per non sterilizzare il e sereni perché non sono più pre- cane a meno chè non si ha la volonsi dal pensiero dell’accoppiamento. tà piena di assumersi la responsaInoltre non diventano grassi e pigri bilità di accudire i futuri cuccioli.

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Sterilizzazione della femmina La sterilizzazione rimuove la fonte primaria degli ormoni del sesso femminile, estrogeno e progesterone. Sterilizzando la femmina prima del primo calore non ha alcuna possibilità che si sviluppi un tumore alla mammella. La sterilizzazione inoltre elimina la possibilità di tumore o infezione all’utero. Diversamente dalla castrazione, la sterilizzazione della femmina ha poche conseguenze sul comportamento dell’animale. Tuttavia la sterilizzazione previene l’aggressività occasionale di cui le femmine soffrono durante il calore e il periodo di finta gravidanza che può seguire. Con la sterilizzazione inoltre la femmina non avrà perdite di sangue.

Sterilizzazione del maschio. La castrazione porta considerevoli benefici per la salute di un cane maschio. Previene i problemi di prostata per i cani anziani ed elimina del tutto la possibilità di tumori o infezioni ai testicoli. La sterilizzazione modifica anche molti problemi comportamentali. Elimina il testosterone, responsabile di comportamenti “maschili”, quali la monta, il marchio urinario, la lotta per la supremazia territoriale ed il vagabondaggio in cerca di femmine. Inoltre, la castrazione rende il maschio più calmo , quindi meno nervoso e aggressivo.

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