ANNO I nr. 8 - Agosto 2012
caccia passione Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue
Stanziale:
• la quaglia, caratteristiche,
habitat e conservazione
Migratoria:
• il laghetto perfetto, caccia agli acquatici
Estero:
• Caccia al gallo forcello in Bielorussia
Cani da caccia:
• Deutscher Kurzhaar, olfatto potente e metodi eleganti
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ANNO I nr. 8 - Agosto 2012
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A Tortore Africane nei Girasoli d’Agosto
in copertina Speciale preapertura:
12
a tortore africane nei girasoli d’agosto In vista dell’apertura della caccia, da circa dieci giorni tenevamo d’occhio la campagna ed il territorio circostante, immaginando e sperando che questa stagione fosse migliore della precedente.
sommario Anno I Nr. 08
www.cacciapassione.com
20 Stanziale:
la quaglia, caratteristiche, habitat e conservazione
28 Migratoria:
il laghetto perfetto. caccia agli acquatici
Pg 6 News venatorie
A CURA DELLA REDAZIONE
Pg 10 Eventi venatori: Speciale Giochi olimpici - Londra 2012
A CURA DELLA REDAZIONE
Pg 12 Speciale preapertura: a tortore africane nei girasoli d’agosto FILIPPO MELONI Pg 20 Stanziale: la quaglia, caratteristiche, habitat e conservazione
38 Caccia all’estero:
caccia al gallo forcello in Bielorussia
Caccia Passione 2
DIEGO MASTROBERARDINO
Pg 28 M igratoria: il laghetto perfetto, caccia agli acquatici CLAUDIA ZEDDA
Speciale preapertura a tortore africane nei girasoli d’agosto
Pg 66 Munizioni:Fiocchi Shoot off, la regina della fossa olimpica DIEGO MASTROBERARDINO
Pg 70 Ottiche: binocolo Ranger Pro, a caccia di scarsa luminosità
DOMENICO MANSUETO
Pg 76 Veterinaria: cani e colpi di calore
A CURA DELLA REDAZIONE
Pg 34 A zienda agrituristicovenatoria: la casa e il corniolo KALARIS
Pg 38 Caccia all’estero: caccia al gallo forcello in Bielorussia
GIOVANNI DI MAIO
44 Cani da caccia:
Il Deutscher Kurzhaar, olfatto potente e metodi eleganti
Pg 44 Cani da caccia: Il Deutscher Kurzhaar, olfatto potente e metodi eleganti
DIEGO MASTROBERARDINO
Pg 48 Cani da caccia: alimentazione, prepariamo il nostro cane all’apertura CLAUDIA ZEDDA
Pg 54 Caccia e cacciatori: Il tiro a palla
48 Cani da caccia:
Alimentazione, prepariamo il nostro cane all’apertura
54 Caccia e cacciatori:
il tiro a palla
KALARIS
Pg 60 Fucili da caccia: la punta di diamante della Benelli DIEGO MASTROBERARDINO
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Editoriale IL GRANDE PASTICCIO Tutti i Cacciatori di selezione toscani o che comunque svolgono la loro attività in quella regione, stavano con trepidazione aspettando la data fatidica, il 1° agosto, non per andare in ferie ma per l’apertura al capriolo. Qualcuno ha programmato le ferie proprio in funzione di quest’evento, con i soliti mugugni di figli e consorti, anche se ormai rassegnati da molti anni. Ed ecco che arriva il cosiddetto fulmine a ciel sereno! Parere ISPRA n. 0026906 Data 17/01/2012 che recita: I tempi di prelievo per la caccia selettiva degli Ungulati sono stati di recente oggetto di analisi critica da parte di questo Istituto, sulla base di principi di carattere biologico ma considerano anche i diversi elementi climatico ambientali che caratterizzano il territorio italiano e, non da ultimo, gli aspetti tecnici connessi alla pratica venatoria. Sulla base di tale revisione e tenendo conto anche dell’esperienza maturata in diversi contesti della penisola, per l’area appenninica e mediterranea sono stati individuati i periodi di seguito riportati, che escludono il prelievo durante le fasi critiche della stagione riproduttiva e di cura della prole delle diverse specie. In parole povere l’apertura al capriolo maschio è stata posticipata al 15 agosto, con relativo stravolgimento di tutti i calendari della selezione alle varie specie di ungulati. A dire il vero l’ISPRA indica come periodo 1 giugno – 15 luglio e 15 agosto – 30 settembre, ma il primo periodo, al momento delle indicazioni ISPRA è già concluso. A questo proposito la Regione Toscana aveva fatto richiesta motivata di applicare, solo per quest’anno, il calendario degli anni passati, anche al fine di limitare i danni alle culture, ma l’ISPRA ha ribadito il concetto già espresso senza accettare compromessi. Addio caprioli al fischio e cervi al bramito, in Europa tutti i Paesi praticano la caccia in questi periodi, ma l’Italia, da ultima arrivata, deve distinguersi per virtuosismo, Austria, Germania, Ungheria ecc. non hanno mai capito niente di caccia di selezione… Ora di chi sia la colpa è da verificare, Regione Toscana che ha inviato la richiesta troppo tardi? ISPRA intransigente? L’unica cosa che emerge è che, come al solito, a rimetterci sono i cacciatori che in molti casi dovranno rinunciare o alle ferie o alla caccia. Purtroppo questa è la situazione, e seppur qualche provincia comunque aprirà a femmine e piccoli, non possiamo nascondere che i cacciatori sono stati presi in giro. Con buona pace anche degli agricoltori che dovranno subire per ulteriori 15 giorni le razzie nelle vigne e nelle colture in atto. A dimenticavo, il parere ISPRA non è vincolante, ma sembra che ultimamente per qualcuno lo sia!
Saverio Patrizi
Calendario Venatorio 2012-2013 - Regione Sicilia Sicilia, bozza nuovo calendario prossima alla discussione del CFV. selvaggina migratoria in un massimo di quattro AA.TT.CC. della Regione, a sua scelta, con esclusione degli A.T.C. ME3 (Isole Eolie), PA3 (Ustica), TP3 (Isole Egadi), TP4 (Pantelleria) e AG3 (Isole Pelagie). I cacciatori siciliani disporranno di Per la giornata del 6 Agosto 2012 cinque giornate settimanali distriin prima convocazione, e del 7 buite nei giorni di lunedì, mercoleagosto 2012 in seconda convoca- dì, giovedì, sabato e domenica, ad zione si riunirà il Comitato Fauni- esclusione del martedì e del venerstico Venatorio Regionale sicilia- dì nei quali l’esercizio dell’attività no, per discutere della proposta di venatoria è in ogni caso vietato e, Calendario Venatorio 2012-2013, comunque, per non più di 3 gioravanzata dall’Assessorato alle Po- nate settimanali a libera scelta del cacciatore, per i periodi e le specie litiche Agricole. La bozza del nuovo calendario, consultare la sezione “calendari prevede il cacciatore regionale venatori” del sito: potrà esercitare la caccia alla sola www.cacciapassione.com
Caccia e Fauna: Sora (FR), 30 lepri del Comune ai "Monti Erici" Il Comune di Sora (FR) ha effettuato un operazione di ripopolamento di lepri all’interno dell’Azienda Faunistico Venatoria “Monti Ernici”. Lo scorso 29 luglio il Comune di Sora, in provincia di Frosinone, ha effettuato un operazione di ripopolamento di lepri, lanciandone 30 esemplari in dieci diverse zone individuate dai cacciatori Caccia Passione 6
nell’ambito dell’Azienda Faunistico Venatoria “Monti Erici”; al rilascio in natura delle 30 lepri hanno provveduto gli uomini della Polizia Locale di Sora.
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Caccia Passione 7
Spending Review: il Banco Nazionale di Prova accerterà la qualità di “arma comune da sparo” e di “arma sportiva” “L’Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili (ANPAM - Confindustria) esprime soddisfazione per l’attribuzione al Banco di tale funzione di controllo. la norma che attribuisce al Banco Nazionale di Prova di Gardone Valtrompia la competenza a verificare la qualità di arma comune da sparo e di arma sportiva degli esemplari prodotti, importati o commercializzati in Italia. Il provvedimento dovrebbe essere approvato dalla Camera nei prosl Senato della Repubblica ha ap- simi giorni, divenendo così legge provato oggi con un maxiemen- dello Stato e regolando la materia damento il decreto-legge n. 95 del che con l’abolizione del Catalo6 luglio 2012 (cosiddetto Spen- go Nazionale delle Armi Comuni ding Review), all’articolo 23 com- da Sparo necessitava di un nuoma 12-sexiesdecies è stata inserita vo coordinamento legislativo.
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Bergamo, il Tar respinge il ricorso sui richiami vivi Il TAR di Brescia respinge il ricorso degli ambientalisti riguardante i roccoli per la cattura di richiami vivi per i cacciatori. on propria sentenza n.1931/2012 gratuitamente ai cacciatori. Iin merito il Tribunale Amministrativo ha spiegato l’assessore Alessandro Regionale di Brescia ha respinto il ricorso Cottini, “Con questo verdetto il presentato da alcune sigle ambientaliste Tar da ragione nel merito agli atti (LAC, Lega per l’Abolizione della Caccia amministrativi che il servizio Caccia e WWF Italia) avverso la delibera della e Pesca della Provincia di Bergamo Giunta Provinciale n.433 del 3 ottobre ha approntato sia sulla questione 2011, con la quale veniva autorizzata della cattura dei richiami vivi per fini l’apertura degli impianti per la cattura di richiamo, nonché sull’attivazione di richiami vivi da distribuire poi degli impianti, ovvero “roccoli””.
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Caccia Passione 8
News venatorie Campania: il controllo degli ungulati disciplinato dalla nuova legge venatoria
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l consigliere della Regione Campania, Donato Pica, fa sapere che la nuova legge regionale sull’attività venatoria votata nella seduta del Consiglio regionale campano dello scorso 25 luglio 2012 contiene un dispositivo volto a disciplinare la presenza massiva degli ungulati nelle aree del Parco nazionale del Cilento,
la nuova legge prevede un sistema di gestione dei cinghiali per la prevenzione dei danni da essi causati del Vallo di Diano e degli Alburni. Il consigliere Pica spiega sulla questione, “La legge prevede che la Giunta regionale con propria regolamentazione ed in base ai dati delle popolazioni di cinghiali rilevate dagli organi territoriali competenti, fissi le modalità ed i periodi, anche diversi da quelli individuati per l’attività venatoria, per l’adozione di sistemi di controllo e riduzione della specie animale”.
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Giochi Olimpici Londra 2012: gli atleti di tutto il mondo scelgono le armi italiane Le Olimpiadi 2012 e il Tiro a Volo: gli atleti di tutto il mondo scelgono i fucili made in italy con i quali sono state già vinte la maggioranza delle medaglie nelle passate edizioni.
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ei 133 atleti del Tiro a Volo presenti a Londra il 90 per cento ha scelto di utilizzare armi italiane, l’80 per cento ha fatto la stessa scelta per le munizioni. Le armi e le munizione italiane sono quelle preferite dagli atleti e dai campioni del tiro a volo di tutto il mondo presenti a Londra 2012, ed è con quelle che sono state vinte quasi tutte le medaglie del tiro a volo nella storia delle Olim-
piadi. “Nel Tiro a Volo chi vuole vincere usa fucili e munizioni italiane, - ha sottolineato Nicola Perrotti, presidente dell’ANPAM (Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili, associazione di settore aderente a Confindustria). In questo senso si potrebbe dire che nel tiro a volo l’Italia ha già vinto prima di iniziare. Siamo ovviamente orgogliosi - continua Perrotti - di quanto già fatto nelle precedenti olimpiadi, ma speriamo soprattutto di ripetere il pieno di medaglie, come a Pechino e Atene, con un occhio di riguardo agli atleti azzurri che sosteniamo tramite la Federazione”.
Luca Tesconi, medaglia d’argento per pistola a 10 metri
Giochi Olimpici Londra 2012: Medaglia d’argento all’italiano Luca Tesconi per il tiro con la pistola a 10 metri Olimpici di Londra; argento per il carabiniere di Pietrasanta che ha stupito tutti regalandoci un’emozione che non dimenticheremo. L’atleta era giunto a disputare la finale dopo aver concluso la gara di qualificazione con 60 colpi ed un punteggio di uca Tesconi ha vinto la prima 584 che gli aveva garantito la quinta medaglia azzurra di questi Giochi posizione: le serie 98.96.98.96.98.98.
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Giochi olimpici Londra 2012 Gagliazzo, Nespoli, Frangilli, medaglia d’oro tiro con l’arco a squadre Giochi Olimpici Londra 2012: Prima Medaglia d’Oro nel tiro con l’arco a squadre, Galiazzo, Nespoli e Frangilli, grazie ragazzi!
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mpresa degli azzurri nel torneo a squadre, battuti in finale gli Usa 219-218. L’Italia è sul tetto del mondo grazie a Marco Galiazzo, Michele Frangilli e Mauro Nespoli. La freccia d’oro è quella di Michele Frangilli. Ed è l’ultima, la più importante, quella che decide tutto. La finale contro gli Stati Uniti è un’emozione continua, con l’Italia
davanti per tutta la gara ma sotto quando l’arciere azzurro arriva sulla linea di tiro. Serve un dieci per mettersi al collo l’oro olimpico e puntualmente il ragazzone di Gallarate centra il bersaglio grosso. La festa esplode in quel momento con gli abbracci tra gli azzurri e il tecnico “Pietro” Suk che sciolgono una tensione durata tutta la giornata. E’ il primo oro italiano nell’Olimpiade di Londra.
Niccolò Campriani medaglia d’argento nel tiro con la carabina a 10m Giochi Olimpici Londra 2012: Niccolò Campriani conquista la medaglia d’argento nel tiro con la carabina a 10 metri. nel tiro con la carabina a 10 metri. Niccolò Campriani aveva eguagliato il record olimpico con 599 e piazzandosi primo a pari punti con il rumeno Alin Georg Moldoveanu al termine della qualificazione nella carabina a 10 metri. L'azzurro delle Fiamme Gialle ha poi disputato la finale da 10 opo essere rimasto in testa fino colpi conducendo una impeccabile agli ultimi tiri Niccolò Campria- gara fino agli ultimi colpi ma al setni cede il primo posto sul podio al ru- timo e ottavo tiro due incertezze gli meno Alin Georg Moldoveanu accon- sono state fatali costandogli il primo tentandosi della medaglia d’argento posto sul podio.
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A Tortore Africane nei Girasoli d’Agosto
Caccia Caccia Passione Passione 12 12
Speciale Preapertura
In vista dell’apertura della caccia, da circa dieci giorni tenevamo d’occhio la campagna ed il territorio circostante, immaginando e sperando che questa stagione fosse migliore della precedente.
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Inizia la stagione venatoria, arrivano le tortore
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urante tutto l’anno, io ed il mio compagno di caccia, Giovanni, ci incontravamo spesso per mettere a punto la nostra attrezzatura, per pulire i nostri fucili e compiendo numerose passeggiate nella campagna per scovare posti nuovi dove appostarci per le battute di caccia. Soprattutto in estate, intensificavamo i nostri incontri per fare in modo che tutto fosse pronto per la pre apertura della caccia alla tortora selvatica. Non ci saremmo mai perdonati di essere arrivati impreparati per quella data. Più si avvicina il giorno fatidico, più la nostra mente viag-
Caccia Passione 14
giava lontano ed immaginava battute di caccia intense di emozioni e con un carniere colmo di selvaggina. Sono sensazioni che solo un cacciatore può capire, quell’ansia venatoria che colpisce chi è stato a riposo per molto tempo e che scalpita per entrare in azione. Un poeta disse una volta: questa attesa è insopportabile, speriamo che duri! La campagna era di fronte a noi, la guardavamo, ma non potevamo ancora fare nulla. A pochi giorni dall’apertura alla tortora aumentammo le perlustrazioni in cerca di un luogo che ci avrebbe accolto per la pre-apertura. Fu una
Speciale Preapertura saggia decisione, poiché riuscimmo sun altro cacciatore girovagare in ad individuare diversi posti interes- prossimità di quel campo: la spesanti anche per la successiva apertu- ranza si riaccese in un istante! ra generale della caccia, ognuno dei Ogni mattina ci recavamo sul posto quali con una specifica caratteristi- per monitorare la situazione ed amca: quello con una ricca colonia di mirare i voli delle tortore che enmerli da attirare col chioccolo, quel- travano in pastura. Non potevamo lo invece con una notevole pastura permettere che altri cacciatori “cod’erbai per le nostre amate lepri. lonizzassero” quel campo, non poIl nostro obiettivo principa- tevamo farcelo portare via. Il giorle era però concertrarsi al mo- no prima dell’apertura compimmo mento per la pre apertura e l’ultimo giro perlustrativo e notamquindi: le tortore selvatiche! mo con soddisfazione che ancora Un animale sfuggevole, caparbio, nessun cacciatore aveva occhiato tenace e difficiquel posto, ma le da cacciare, al ... Più si avvicina il giorno fati- soprattutto le punto che non si dico, più la nostra mente viag- tortore erano riesce ad apprez- giava lontano ed immaginava presenti in dizarlo veramente. battute di caccia intense di screta quantità. Come per ma- emozioni e con un carniere col- Avevamo stugia, le tortore mo di selvaggina... diato il tragitapparvero a ferto che compiragosto inondando le nostre cam- vano: partivano da un boschetto pagne, ma fu un emozione passeg- poco distante una riserva per digera, poiché dopo pochi giorni si rigersi dritte in mezzo ai girasoli, eclissarono, essendo ripartite nel anch’essi in riserva, per rifocillarsi. loro lungo viaggio verso calde ter- Attraverso queste osservazioni, io re lontane. Convinti ormai che per e Giovanni decidemmo di posil’apertura della caccia non avrem- zionare il nostro capanno nel punmo incontrato nemmeno una tor- to più vicino al boschetto. Eravatora, durante una perlustrazione mo consapevoli che quel campo davanti i nostri occhi scorgemmo di girasoli potesse essere scoperto una cosa: un campo di girasoli! in qualsiasi momento da altri cacMancavano 3 giorni alla pre aper- ciatori, ma cercavamo di rimanetura e non avevamo notato nes- re concentrati sui nostri obiettivi. Caccia Passion 15
Decidemmo addirittura di dormire li la sera precedente: caricammo l’attrezzatura sulle spalle e ci incamminammo verso il campo. Giunti sul posto montammo la tenda e preparammo la cena. Fu una serata piuttosto silenziosa, io e Giovanni facevamo discorsi brevi, come se non volessimo farci sentire da nessuno: non volevamo in alcun modo perdere l’occasione che aspettavamo da quasi un anno, ossia cacciare la tortora selvatica! Dopo cena ci sdraiammo sull’erba a guardare il cielo stellato, immaginando la cacciata della mattina seguente. Caccia Passione 16
Non volevamo crearci facili aspettative, poiché sapevamo quanto fosse dura la caccia a questo selvatico, anche se nel profondo del nostro animo speravamo in una buona riuscita. Dormimmo poco, solo qualche ora, perché tenevamo l’orecchio vigile per salvaguardare il nostro posticino da altri amanti della caccia. Si erano fatte le tre del mattino e non stavamo già più nella pelle; ci guardammo ed iniziammo la costruzione del nostro appostamento. Lo costruimmo alla perfezione e per essere più sicuri della riuscita del nostro inganno, mettemmo anche un
Speciale Preapertura paio di stampi di tortore sopra ad un palo, in modo tale di tentare di avvicinarle un po’ a noi nel loro tragitto. Si fece l’alba, il momento più bello per qualsiasi cacciatore, ed entrammo nel nostro fortino. Rimanemmo in religioso silenzio. La luce aumentava e sapevamo, grazie alle nostre perlustrazioni, che era giunta l’ora in cui le tortore sarebbero partite per andare in pastura. Il cuore pulsava forte, l’emozione cresceva. Eravamo consapevoli che quella era la prima mattinata di una nuova stagione di caccia e volevamo fortemente che iniziasse bene. Solo una fucilata mi riportò
alla realtà. Era iniziata la stagione! All’orizzonte non si vedeva nemmeno una tortora e ci sforzavamo di tenere lontano il pessimismo. L’orario in cui dovevano passare era già arrivato: non dovevano essere lontane ed infatti i colpi in lontananza aumentavano sempre di più. Ad un tratto, Giovanni mi avvertì che una tortora stava arrivando dalla mia parte quasi strisciando il terreno a pochi metri dal capanno. Mirai e feci fuoco: il colpo risuonò nell’aria e la prima tortora era caduta a poca distanza da noi! Giovanni si complimentò ed anche a lui tremavano le gambe per l’emozione.
Caccia Passione 17
Controllammo le nostre emozioni e ci risistemammo in attesa che ne passassero altre. Il tempo passava ed il pessimismo ricomparve di nuovo. Poi, ad un tratto, vedemmo il cielo invaso da tantissime tortore africane. Un piccolo stormo in lontananza stava arrivando verso di noi. Giovanni non disse nulla, rimase a guardare ed io gli dovetti dare una pacca sulla spalla per farlo rinsavire. Stringemmo entrambi i nostri fucili, mirammo in direzione dello stormo e due scariche ruppero il silenzio di fine estate. Sparavamo e caricavamo, poiché speravamo che quei momenti non finissero mai e che i selvatici continuassero a transitare sopra le nostre teste. Davanti a noi arrivavano dritti altri gruppetti di tortore ed il flusso non cessò, ed anzi, aumentò! Per incessanti 10 minuti, sopra le nostre teste volavano le amate e attese tortore africane, al punto che non riuscivamo a ricaricare il fucile: miravamo, sparavamo, rimiravamo, risparavamo e via così. A carrello aperto riuscivamo ad inserire solo una cartuccia in canna ed a mirare di nuovo, tante erano le tortore che ci passavano davanti, dietro, a destra, a sinistra, insomma, ovunque! Le canne dei nostri fucili sputavano colpi e fumo! Il tempo, seppur in realta’ erano pochi minuti, si era fermato. Le tortore diminuirono la loro intenCaccia Passione 18
sità, ma noi continuammo ad incalzarne qualche altra per tutta la mattinata, anche se con risultati diversi rispetto all’inizio: forse avevano capito ed iniziarono a sfruttare la loro stratosferica velocità per sfuggirci. Le guardammo allontanarsi dai luoghi di
Speciale Preapertura pastura, osservandole e ringraziandole per gli attimi che ci avevano concesso. Diventavano sempre più piccole fino a scomparire. La stagione della caccia non poteva iniziare meglio di così.
Fucile e cartucce La tortora è un volatile molto tenace, di medie dimensioni, che si muove velocemente alternando lunghi voli dritti a movimenti a scatti. Ciò considerato per la caccia alla tortora si predilige un fucile leggero che possa sparare, con una rosata efficace sulla media e lunga distanza, cartucce di buona efficacia contro questo tipo di selvatico; considerata anche la velocità delle tortore serve un fucile che permetta un rapido puntamento ed all’occorrenza un’ancor più rapida cadenza di fuoco. Nella mia ultima battuta di caccia alla tortora in apertura di stagione ho voluto provare, devo dire con ottimi risultati, il mio nuovo fucile Benelli Comfort calibro 12; il fucile pesa solo tre chili ed è dotato di un innovativo sistema, brevettato Benelli, che ne riduce notevolmente il rinculo. Lo stesso sistema riduce anche l’impennata della canna al momento dello sparo accorciando così il tempo che intercorre tra un colpo e l’altro ed aumentando di conseguenza la cadenza di fuoco. Per quanto riguarda le cartucce, le Fiocchi JK6 da 34 grammi con pallini da 8 si sono dimostrate molto efficaci contro la tortora garantendo risultati soddisfacenti anche con prede distanti Caccia Passione 19
La quaglia: caratteristiche, habitat e Caccia Passione 20
Stanziale
conservazione Caccia Passione 21
Tutto ciò che si deve sapere sulla quaglia comune, con particolare attenzione allo stato di conservazione di questo uccello in Italia.
L
a Quaglia, il più piccolo della famiglia dei Fasianidi, presenta un corpo arrotondato non filiforme, con becco corto leggermente ricurvo all'apice ed una coda poco estesa. Il piumaggio presenta una predominanza di colore fulvo-giallastro segnato di bianco, mentre sui fianchi è fulvo e nero con linee chiare e scure. Entrambi i sessi presentano il becco bruno scuro e zampe brunoCaccia Passione 22
giallo chiare, anche se sono stati riscontrati alcuni esemplari melanici. LA quaglia è riconoscibile durante il volo grazie alle sue piccole dimensioni, le ali lunghe e moderatamente appuntite, la colorazione mimetica. Ciò consente a questo uccello un volo basso e rettilineo. Le sue dimensioni sono 16-20 cm di lunghezza totale del corpo per un peso di 60-150 gr. La Quaglia non ha un marcato di-
Stanziale morfismo sessuale, poiché i maschi pigolii bisillabici, discreti e di tono giovani presentano gola bianca con dolce, e si fanno corteggiare dai mamacchia nera longitudinale la quale, schi che girano loro attorno con il nel tempo, diviene rossastra o nerastra piumaggio tutto arruffato e con del con petto fulvo ruggine tendente al cibo nel becco. Il nido rudimentale chiaro; la femmina, invece, ha la gola viene posto in una fossetta del terrebianco fulva e petto fulvo giallastro o no, ben celato tra la folta copertura gialliccio con macchie allungate scure. erbacea, in ambiente né troppo arido Gli esemplari maschi giovani asso- e pietroso né troppo umido.La scelta migliano alle femmine, anche se il del nido e la deposizione delle uova loro piumaggio è particolarmente avvengono dopo pochi giorni dell'armacchiato tendente al grigiastro. La rivo della femmina, dopo la metà di muta completa si svolge tra giugno maggio. Ogni femmina depone dalle 7 alle 14 uova e le e settembre, con La Quaglia il più piccocova per circa 17 ricorrenti ritardi lo galliforme europeo, - 20 giorni. Dopo fino a dicembre. L'habitat del- ha una lunghezza di 16-18 quattro settimala quaglia con- cm e presenta una sagoma ne dalla schiusiste in ambien- tozza, sia a terra sia in sa i piccoli sono ti aperti, prati e volo, tanto da assomiglia- complet amente indipendenti ed campi coltivati, re a una piccola Starna in grado di volasia in zone pianeggianti, sia in aree a 2000 me- re, dando così la possibilità alla matri di altitudine. Non disdegna di dre di effettuare una seconda cova. uno strato erboso alquanto denso e La quaglia si ciba essenzialmenalto e praterie leggermente umide. te di sostanze vegetali, semi e graNel nostro paese è nidificante e di ni, ed in primavera ed estate intedoppio passo primaverile ed au- gra la dieta cibandosi di insetti ed tunnale, anche se preferisce sver- altri invertebrati. E’ stato notato che nare spesso in molte località a sud questo uccello ingewrisce numerodell'Appennino tosco emiliano. se pietruzze che trova sul terreno, La riproduzione ha luogo al suolo un’usanza comune agli appartenenti ed i maschi delimitano il loro terri- allo stesso gruppo sistematico, poitorio con il canto per tenere lontani ché favoriscono la frantumazione e i rivali. Le femmine rispondono con la digestione del cibo più coriaceo. Caccia Passione 23
La quaglia ha dimostrato un no- parti costiere settentrionali e nelle tevole adattamento nelle zone in- savane comprese tra il bordo metensamente coltivate, nonostante ridionale del Sahara e l'Equatore. negli ultimi anni non trova più la Le partenze si susseguono per tutto prosperità di un tempo. La qua- l’autunno con ritardi fino ad ottobreglia se ne sta sempre ben celata nel novembre, che, per una parte delle folto della bassa vegetazione, dove popolazioni dell'Europa centrale, trascorre gran parte della giorna- si snodano per vie diverse da quelle ta svolgendo ogni sua attività. Se dell'andata: ciò non avviene più atdisturbata corre velocemente sul traverso il ponte naturale tunisinoterreno, destreggiandosi a meravi- siciliano, ma lungo la penisola ibeglia tra l'intrico delle erbe. Molto rica, fino allo Stretto di Gibilterra; timida e diffidente, prende il volo si tratta in questo caso di una vera solo se costretta, per poi posarsi a e propria migrazione "circolare". breve distanza; in questi casi il volo In base all’analisi dei dati di ricatè radente, lineatura di quaglie re e poco veloce, La quaglia ama pascola- inanellate all’estecon battiti d'a- re a terra tra la vege- ro, è stato osservala poco profondi. tazione alla ricerca di to come il transito Solo durante la mi- insetti. Se qualcosa l'al- post-riproduttivo grazioneil suo volo larma preferisce fuggi- diminuisca proè più sostenuto e re con una rapida corsa, gressivamente a può raggiungere anziché prendere il volo. partire dalla seperfino punte masconda decade di sime di 90 chilometri all'ora: la ve- agosto e fino in ottobre, con singolocità media nella lunga traversata le interessanti ricatture in periodi del Mediterraneo è stata calcolata più tardivi e prettamente inverin circa 70 chilometri orari, e alcuni nali. La massima parte delle sebiologi l'hanno vista perfino posar- gnalazioni si concentrano in consi in mare e riprendere direttamen- temporaneità con la migrazione te il volo dalla superficie dell'acqua. di ritorno, a partire dalla seconda Essendo spiccatamente migratrice, decade di aprile, con un picco tra la quaglia, a partire dal mese di ago- l’ultima decade del mese, la quale sto, sverna in Africa con voli not- diventa ancora più evidente nelturni, andando a concentrarsi nelle le prime due decadi di maggio. Caccia Passione 24
Stanziale
Successivamente le segnalazioni diminuiscono nettamente e dati riscontrati a giugno sono occasionali. I numerosi casi di inanellamento mostrano valori massimi negli indici di abbondanza tra la seconda e la terza decade di maggio, i quali suggeriscono un transito ancor più prolungato di quanto indicato dalle sole ricatture di soggetti inanellati all’estero. In Europa la consistenza della popolazione nidificante è stimata in oltre 2.800.000 coppie. Tale popolazione prova fluttuazioni numeriche, ma tra il 1970
ed il 1990 quest’ultime hanno fatto registrare un ampio declino, in particolare nell’Europa centro-orientale. Nell’arco del decennio successivo, la consistenza ha continuato a diminuire nell’Europa sud-orientale, mentre ha mostrato un incremento nell’Europa centro-settentrionale. Questi numeri domostrano una consistenza complessiva inferiore al valore stimato precedentemente alla fase di declino e, di conseguenza, la specie è attualmente considerata impoverita ed in uno stato di conservazione sfavorevole.
L’area di origine delle quaglie segnalate nel nostro paese è molto vasta, poiché si estende dalla Spagna all’Ucraina, con una prevalenza di individui provenienti dall’Europa orientale. La Quaglia comune mostra uno stato di conservazione precario a livello sia europeo sia italiano e, per questo motivo, le possibili ripercussioni dell’attività venatoria a carico di questa specie dovrebbero essere attentamente valutate. Allo stato attuale non sono disponibili dati dei carnieri realizzati nel complesso del territorio cacciabile, ma solo abbiamo a disposizione solo informazioni a
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livello locale rappresentate da un grado di qualità molto variabile. I metodi di stima ed analisi delle popolazioni di quaglie sono ben conosciuti e standardizzabili, ma quest’ultimi vengono applicati solo in poche realtà locali ed i dati raccolti non risultano utilizzati per modulare il prelievo. Il periodo di caccia attualmente previsto dalla normativa nazionale risulta accettabile sotto il profilo biologico e tecnico, anche se occorrono dati più certi per poter efettuare stime e previsioni di lungo periodo, con le quali è possibile migliorare lo stato di conservazione della qualgia in Italia.
Stanziale Alcune recenti ricerche sulla biologia del Genere Coturnix hanno dimostrato che la Quaglia comune e la Quaglia giapponese sono distinte da evidenti differenze nel canto e nel comportamento migratorio. In particolare, le quaglie giapponesi allevate appartengono a ceppi selezionati dall'uomo già da alcune centinaia di anni, al punto che queste quaglie vengono considerate in via di domesticazione ed hanno in larga misura perso il comportamento migratorio. Diversi studi recenti hanno dimostrato come le quaglie provenienti da allevamento (classificabili come Quaglia giapponese o ibridi tra questa e la Quaglia comune), una volta immesse in natura, si ibridino con successo con la Quaglia comune stabilendo in tal modo seri problemi sotto il profilo conservazionistico. Le immissioni molto consistenti di quaglie giapponesi o ibridi sono da tempo effettuate nelle Aziende Agri-Turistico-Venatorie, nelle Zone di Addestramento Cani e, a volte, anche negli
Ambiti Territoriali di Caccia. Tali immissioni artificiali determinano forme d’inquinamento genetico a danno delle popolazioni di Quaglia comune, con serie ripercussioni sulla capacità di sopravvivenza dei soggetti selvatici, nonché l’alterazione dei loro comportamenti riproduttivi e di migrazione. Come per molti altri aspetti che riguardano la flora e la fauna del nostro apese, anche per le qualie è necessario un aggiornamento della raccolta dei dati, sia dal punto di vista qualitativo, sia metologico, sia quantitativo. Caccia Passione 27
Il laghetto perfetto:
caccia agli acquatici Caccia Passione 28
Migratoria
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Si tratta di una caccia che non tutti hanno provato quella agli acquatici, ma che regala soddisfazioni ed emozioni forti, specie se svolta con cura per il dettaglio, precisione e pazienza
Q
uando si parla di questo genere di caccia tre sono gli elementi fondamentali: gli acquatici, il cacciatore e l’acqua. Se per la presenza dei primi si può far davvero poco, per la preparazione del cacciatore e del laghetto l’uomo ha ampio margine di movimento: d’altronde se le sue capacità sono scarse e l’ambiente nel quale lavora approssimativo, ci saranno davvero poche possibilità che la caccia sia fortunata. E proprio di ambiente di cac-
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cia parliamo oggi e della possibilità di costruire artificialmente un laghetto a cinque stelle a scopo venatorio sì, ma anche per il ripopolamento di alcune zone. Tanto per cominciare è bene ricordare che per realizzare un appostamento di successo è fondamentale avere una chiara idea della avifauna presente nella zona, e che si intende richiamare: questo è un elemento importante dato che in base al volatile cambiano le tecniche. D’altronde le possibilità sono dav-
Migratoria vero numerose: fra anatre tuffatrici, anatre di superficie e trampolieri, la scelta è davvero ampia. Prima ancora di pensare alla possibilità di realizzare un piccolo o grande laghetto artificiale è bene indagare sulle rotte migratorie. Se nella zona non ne passano, cambia progetto: realizzare un laghetto senza
reale, al codone, alla marzaiola, al mestolone, alla canapiglia o all’alzavola la profondità deve essere decisamente inferiore. Stessa regola è valida anche per la caccia al beccaccino, alla gallinella o al porciglione. Un altro elemento da non sottovalutare è quello delle dimensioni: 7 mila, 8 mila metri quadri è una superficie
volatili sarebbe totalmente inutile. Risolto il primo punto ricorda: uno degli elementi che dovrai tenere sotto controllo è la profondità del laghetto intorno al quale intendi appostarti: per la caccia alla moretta o al moriglione, anatre tuffatrici, è bene che la profondità si aggiri intorno ai 2-3 metri, mentre se hai idea di dare la caccia al germano
accettabile, per quanto, in questo caso vale la logica del più grande è meglio è. Pensa a quanti e quali spazi hai a disposizione prima di agire. Altro dettaglio da valutare è quello relativo alle sponde: tutte le specie acquatiche preferiscono che la pendenza sia graduale e ridotta, di modo che l’habitat simuli alla perfezione un ambiente palustre. Caccia Passione 31
Sarà proprio nelle sponde che la selvaggina svolgerà ogni attività alimentare, esplorando con il proprio becco la terra umida alla ricerca di qualche ghiotto pasto, almeno nel caso dei trampolieri, delle anatre e dei beccaccini. A questo punto il laghetto è pronto e non devi far altro che attendere che si popoli di vegetazione acquatica: di norma è una fase piuttosto rapida, ma nel caso le cose non vadano come ci si aspetta, potresti occuparti del trapianto delle classiche specie acquatiche presenti nella zona. Il popolamento da parte della fauna sarà graduale e probabilmente naturale: da tener presente che durante questa fase sarà probabile compaiano specie cacciabili, ma anche molte specie protette, che sceglieranno la zona per nidificare. Ovviamente in fase di realizzazione del progetto è bene tener presente quali saranno i vostri punti di appostamento: meglio scegliere posizioni con il sole alle spalle ed in linea di entrata con i volatili no? Il capanno per l’appostamento, ben inserito nell’habitat, dovrà rendervi il tiro agevole, sarà meglio sia riparato dai venti, coibentato e manco a dirlo impermeabile. La caccia invernale diversamente potrebbe rivelarsi alquanto difficile. Caccia Passione 32
Migratoria
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Ungulati
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I viaggi venatori sono spesso un’ottima occasione di scoperta di territori nuovi e specie sconosciute, ma anche un modo per ritrovare un antico contatto con la natura.
C
hi ha avuto la fortuna di dell’Ensa. E’ proprio la presenza di trascorrerci almeno una vegetazione incontaminata e di acvacanza sa bene quanto qua corrente a garantire la presenza, sappia essere fascinosa la Toscana, durante tutto l’anno, di selvaggina. così ricca di natura e di anfratti me- Il fascino dell’azienda venatoria è ravigliosi. Per questo, ma anche e appunto regalato dalla varietà di amsoprattutto per la Si potrà cacciare il caprio- tipologie bientali: ci sono varietà faunistica lo dal 15 agosto al 15 ottozone coltivate di cui gode il terbre per poi essere ripresa che si estendono ritorio la Toscana è meta di mirati per tutto il mese di febbraio per un massimo viaggi venatori. Oggi parliamo di di 200 ettari, pianeggianti e meuna bella azienda faunistica inca- ravigliose, zone collinari utilizzate stonata nel cuore del Mugello e pro- ancora una volta per la coltivaziotetta dalle pendici dell’Appennino ne che si estendono per ben 100 etad un’altezza di 300 metri sul livel- tari, e 160 ettari di territorio abitalo del mare, la Casa e il Corniolo. ti da boschi di querceti e castagni. L’azienda si estende per ben 460 Naturalmente si coltiva in loco ettari che assumono una caratteri- quel che è destinato alla selvaggistica forma ovale, la cui estensio- na locale, soprattutto miglio, sorne è solcata dall’attraversamento go e girasole dolce: il tutto vie-
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Ungulati ne distribuito per migliorarne l’adattamento e la riproduzione. Gli ospiti di un’azienda venatoria tanto organizzata potranno dedicarsi a diversi tipi di caccia a seconda del desiderio, e soprattutto a seconda del periodo. Tanto per cominciare la caccia fra le più gettonate è quella al fagiano, riservata ai cacciatori veri che fanno differenza fra il cacciare e il semplice sparare. La selvaggina, di difficile cattura, è ben legata al territorio, lo conosce e lo vive tutti i giorni: proprio per questo la sfida è tanto eccitante. Naturalmente si potrà dar la caccia anche ad altre specie stanziali: la lepre, ma anche la pernice. La gestione di queste specie è attenta e ben ponderata; si cerca di tutelare le covate, di allontanare le specie nocive e di selezionare gli animali eventualmente immessi. Stesso genere di tutela è garantita agli ungulati, ai quali, in determinati periodi potrà essere data la caccia. Fra le più suggestive e gettonate quella al capriolo che potrà essere inaugurata fra il 15 di agosto ed il 15 di ottobre per poi essere ripresa per tutto il mese di febbraio. Gli si potrà dare la caccia da altana o alla cerca. Ovviamente troveranno soddisfa-
zione all’interno dell’azienda venatoria la Casa e il Corniolo anche gli amanti della caccia al colombaccio e alla migratoria. La si potrà svolgere ospiti di un capanno da caccia sulla pendici dell’Appennino, ben inserito in un favoloso bosco di querce, aiutati da volantini. In ogni caso il consiglio per chi intende cacciare ospite della Casa e il Corniolo è quello di portar con se ausiliari esperti e di qualità. Ai cacciatori e alle proprie famiglie potrà essere offerta ottima ospitalità nella Casa Country Resort in un ricercato stile rustico per vacanze davvero suggestive. Caccia Passione 37
Caccia al Gallo forcello in Bielorussia
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Caccia all’estero
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Uno dei trofei di caccia di “piccole” dimensioni più ambiti dai cacciatori amanti dell’avifauna stanziale è il Gallo Forcello, chiamato anche Fagiano di monte.
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uesto uccello di montagna, della famiglia Tetraonidae, predilige i climi freddi ed il maschio della specie può essere lungo anche più di 55 cm. La livrea maschile tende al blu-nero con aree brunastre e caratteristici riflessi bluastri, mentre la banda alare e sottocoda sono bianchi; caratteristiche del Gallo Forcello sono le escrescenze carnose rosse sopra l’occhio (“caruncole”), molto appariscenti nel periodo riproduttivo, e le caratteristiche timoniere esterne incur-
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vate verso l’esterno (forma a lira). Uno dei luoghi più noti per la caccia al Gallo Forcello è la Repubblica di Bielorussia o Russia Bianca, uno stato dell’Europa orientale incastonata tra la Polonia, la Lituania, la Russia, l’Ucraina e la Lettonia dalle quali riprende gran parte della tipologia del territorio che infatti è caratterizzato per il 35% da immense e sconfinate foreste ma non mancano distese di prati, laghi e paludi; tutto il territorio bielorusso è ricco di selvaggina e fauna selvatica di ogni tipo,
Caccia all’estero pertanto ambita meta di caccia per mugo od ontano verde e, a volte, lo tanti cacciatori, anche i più esigenti. si può incontrare anche nelle faggeInfatti, nel territorio selvaggio della te. È importante per questa specie Bielorussa l’attività venatoria con- la presenza di un sottobosco ricco, i cede sempre risultati più che sod- cui frutti costituiscono una frazione disfacenti sia per quanto riguar- consistente della propria dieta, insieda la caccia alla piccola selvaggina me a cime e gemme di varie piante; il come il Gallo forcello, il Gallo ce- forcello raccoglie il cibo sia dal terdrone, starne, oche, anatre e bec- reno, quando è sgombro dalla neve, cacce, sia per la caccia alla grossa sia dagli alberi e dagli arbusti, in fauna selvatica come cinghiali, cer- pieno inverno con i terreni innevati. vi, daini, alci e perfino lupi e orsi. Proprio i territori selvaggi delTra l’avifauna cacciabile in que- la Bielorussia sembrano fornire al sto meraviglioso territorio spicca Gallo forcello un habitat congeproprio il Galniale all’interno Durante la primavera i maschi lo forcello, una del quale quedel Gallo forcello si radunano specie considesta specie non in arene, in cui cercano di conrata vulnerabile sembra risentire quistare, per mezzo di spettaa livello eurodel prelievo vecolari parate e scontri, le zone peo, a causa delnatorio, in ogni centrali dove giungeranno poi la perdita o delcaso oculato le femmine per accoppiarsi. la degradazione e basato sulla degli habitat proprio per via della qualità del trofeo invece che suldeforestazione ed intensificazio- la quantità, né sembra risentire ne dell’attività agricola, nonché del disturbo antropico che considell’incremento dell’attività turi- derata la tipologia del territorio stica in area alpina che sembrereb- risulta a dir poco insignificante. be interferire con la riproduzione. La caccia al Gallo forcello in BieloIl Gallo forcello infatti ama nidifica- russia può essere praticata in primare soprattutto negli arbusteti alpini, vera, nel mese di aprile, e nei mesi con presenza di alberi e con parzia- di agosto e settembre quando gli le copertura erbacea; questa spe- esemplari maschi si cimentano nelcie abita spesso le formazioni rade le arene del canto per fronteggiarsi e di larice, talvolta miste a latifoglie, stabilire la gerarchia per il corteggiai boschi misti e le boscaglie a pino mento delle femmine della specie; Caccia Passione 41
in genere gli orari di caccia sono dall’alba alle 9.00 del mattino e dalle 17.00 fino al tramonto. Nel mese di aprile in Bielorussia fa abbastanza freddo e le temperature passano da pochi gradi sopra lo zero a circa 15 gradi durante il giorno, quindi è consigliabile un abbigliamento adatto che permetta di passare una giornata di caccia tra le foreste senza soffrire il freddo pungente durante l’avvicinamento al selvatico. Per quanto concerne il fucile è bene tenere presente che in Bielorussia non è ammessa la carabina per la caccia ai tetraonidi, pertanto è consigliabile un fucile calibro 12 con cartucce caricate con piombo zero o di poco inferiore. Negli anni si sono moltiplicate le agenzie che organizzano viaggi di caccia in Bielorussia, un luogo ove i costi sono ancora abbordabili, per venire incontro alle esigenze degli appassionati di caccia e soprattutto per coloro che vogliono cimentarsi nella caccia al Gallo Cedrone ed al Gallo Forcello nelle arene di canto e portare a casa uno di questi ambiti trofei. Generalmente gli organizzatori dei viaggi di caccia in Bielorussia prevedono un viaggio in aereo con arrivo a Minsk, la capitale della Bielorussia, all’occorrenza comprensivo del trasporto del cane da caccia. All’aeroporto la maggior parte delCaccia Passione 42
le agenzie fanno accogliere i cacciatori/viaggiatori con una loro guida italiana, che possa fare da interprete, che li seguirà dall’arrivo alla partenza e li aiuterà nel disbrigo delle formalità aeroportuali e doganali per quanto riguarda l’importazione di cani e armi nel territorio bielorusso. Come per tutti i viaggi venatori all’estero, infatti, è necessario un visto, in questo caso bielorusso, il permesso per l’importazione dei fucili e la licenza di caccia per la Bielorussia. Nel pacchetto del viaggio venatorio viene di solito compreso, oltre al viaggio di andata e ritorno, la sistemazione in casa di caccia o in albergo in came-
Caccia all’estero ra doppia, pensione completa bevande locali incluse; un numero variabile di giornate di caccia a seconda delle preferenze del cacciatore/viaggiatore, con assistenza di un guardiacaccia; tutti gli spostamenti con mezzi messi a disposizione dell’agenzia; una polizza assicurativa per tutta la durata del soggiorno; la preparazione dei trofei, la conservazione o il congelamento della selvaggina cacciata; il certificato veterinario internazionale per il trasporto dei capi abbattuti. All’occorrenza è possibile, con un pagamento aggiuntivo, avere un secondo fucile ed acquistare cartucce sul posto nonché importare il proprio cane da caccia.
Insomma, è possibile avere tutti comfort per passare magnifiche giornate di caccia nella spettacolare cornice del selvaggio territorio bielorusso provando l’emozione di immergersi nella grandiosità delle magiche foreste del nord tra abeti e betulle, o nelle sconfinate pianure aperte verso sud passando per la brughiera; ovunque vi troviate, foresta o brughiera, comunque in ogni situazione, è d’obbligo muoversi come uno scaltro predatore poiché la preda da noi prescelta non resterà di certo ferma ad attenderci, sia essa un imponente orso, una sfuggente beccaccia o un Gallo forcello in amore.
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Il Deutscher Kurz
olfatto potente e metodi ele
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Cani da caccia Il cane da ferma tedesco a pelo corto, conosciuto soprattutto come Deutscher Kurzhaar, viene il migliore nella cerca e nella ferma, in tutti i tipi di caccia, compresa la facilità al dressaggio. Nel confronto con le altre razze da ferma il Kurzhaar ne esce avvantaggiato e ciò lo dimostrano esplicitamente le statistiche.
I
haar: ganti
l Deutscher Kurzhaar, secondo la classificazione F.C.I., appartiene al Gruppo 7 dei cani da ferma. La sua selezione iniziò in Prussia nel XVII secolo, attraverso gli incroci con esemplari di “Bracco Spagnolo”, del tipo Navarra, e di “Bracchi franco-italiani” di tipo più elegante. Molte ipotesi vengono fatte sulle origini di questa razza. Alcuni ritengono che il Deutscher Kurzhaar discenda dal vecchio “Bracco Belga”, altri che sostengono che la razza discenda dal “Bloodhound”. Gli esperti, recentemente, hanno affermato che c’è la possibilità che sia stato utilizzato anche il “Pointer” nella selezione di questa razza. Considerate le grandi attitudini venatorie del Deutscher Kurzhaar, nel 1895 si organizzarono le prime prove di lavoro sul terreno destinate solo ai Kurzhaar, che negli anni, hanno contribuito nel determinare l’evoluzione morfofunzionale della razza. Caccia Passione 45
I Kurzhaar odierni sono molto presenti in Germania, anche se in ambito europeo si riscontra una discreta diffusione della razza. Il Deutscher Kurzhaar è un cane di media taglia, mesomorfo dolicocefalo, classificato morfologicamente come tipo Braccoide. Esteticamente denota un aspetto distinto ed armonico. Cane molto resistente, forte e veloce, il Deutscher Kurzhaar esprime una grande nobiltà. La sua testa è asciutta, la coda è ben portata, la sua pelle è tesa ed il suo pelo è brillante. Durante la battuta di caccia dimostra una cerca abbastanza ampia, ma esige di essere conservato in buona forma al fine di dare il meglio di sé in ambito venatorio. La razza è considerata una delle migliori per quanto riguarda le proprietà olfattive, l’adattabilità ad ogni tipo di terreno e ad ogni tipo di condizione climatica. Il Deutscher Kurzhaar lavora tranquillamente anche con i climi rigidi, conservando tutte le sue caratteristiche e capacità. La razza è ben disposta verso l’educazione e l’addestramento, essendo molto intelligente. L’altezza per i maschi è compresa tra i 62 ed i 66 cm, mentre per le femmine tra i 58 ed i 63 cm. Possiede un torace più profondo che largo, pur restando proporzionato alle altre parti del corpo. Il dorso è Caccia Passione 46
sostenuto e non troppo lungo, al fine di ottenere un’andatura rapida e resistente. La groppa è larga ed elastica. L’addome è leggermente rilevato. La testa e il muso sono asciutti, ben cesellati, proporzionati al tronco per potenza e lunghezza. Il tartufo è leggermente prominente, di colore bruno, con narici ben aperte. La dentatura è forte con chiusura a forbice. Le orecchie sono di media lunghezza, attaccate in alto e larghe alla radice. I colori ammessi sono i seguenti: bruno senza macchie; bruno con un po’ di bianco o macchiettature sul petto e sugli arti; roano bruno scuro; roano; bruno chiaro; bian-
Cani da caccia co con testa bruna; nero con sfumature. E' un mirabile cane che nel suo lavoro coniuga ed armonizza i pregi delle razze inglesi con quelli delle razze continentali, pur preservando una fisionomia propria ed una spiccata personalità. L’andatura e la cerca denotano una partenza decisa ed un’azione esuberante, galoppo continuo, energico ma non impetuoso. La falcata è piuttosto raccolta, il collo proteso, testa alta e mobile che prova una padronanza olfattiva redditizia. La coda
è portata leggermente in basso con movimento orizzontale continuo e vivace. La cerca è diligente e molto ampia, con diagnosi rettilinee e ravvicinate. Rallenta gradatamente l'andatura portandosi al trotto, nel momento in cui ha l'errata impressione del selvatico; ricerca la sorgente di emanazione con leggera inflessione degli arti. Quando trova un lieve indizio della presenza del selvatico, va in ferma, con testa alta, canna nasale orizzontale, orecchio retratto, occhio ardente e collo tutto fuori. Vederlo alla ferma è molto bello, poiché è poco teatrale e denota sicurezza. Il Deutscher Kurzhaar è considerato un cane ottimo per la caccia alle starne, quaglie e beccacce. E’ una razza che ama lavorare, molto tranquilla ed equilibrata, adatta anche alla compagnia. Considerata la sua robustezza e forza, il Deutscher Kurzhaar è utilizzato, in alcuni casi, anche come cane da guardia. Caccia Passione 47
Alimentazione: il nostro cane Caccia Passione 48
Cani da caccia
prepariamo all’apertura Caccia Passione 49
Come preparare il proprio cane all’apertura della caccia? Con una buona dieta ipocalorica, con un controllo veterinario e naturalmente con del sano movimento quotidiano.
E
’ bene ricordarlo quando si parla di alimentazione dei nostri amici a quattro zampe, ognuno è diverso, e le cose cambiano soprattutto quando si tratta di età, razza, attività e abitudini. Esistono comunque delle buone regole che non dovrebbero essere mai sottovalutate. La prima da tenere sempre in considerazione è legata al fatto che meglio un cane è alimentato, maggiori saranno le sue prestazioni. Il discorso si fa ancora più sensibile e complicato quando il cane non
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è semplicemente il nostro compagno di giochi, ma piuttosto il fedele compagno di caccia. Viene da chiederselo: dove trova tutte le energie per starci dietro, correre più scattante di noi, giocare, e farsi coccolare? Ovviamente nelle calorie che ingerisce giornalmente e quindi la proporzione calorie – energia è una di quelle che il proprietario attento non dovrebbe mai perdere di vista. Alimentare correttamente il cane è dunque uno dei modi migliori per prepararlo all’apertura della caccia attesa tanto da voi quanto da lui.
Cani da caccia Prima di tutto è importante ricor- a ritrovare una linea invidiabile. dare che un cane sportivo anche du- Altra ottima regola che tutti dovrebrante i mesi di sosta non dovrebbe bero seguire è quella di un check up mai ingrassare. La regola d’oro è fa- completo del cane qualche settimacilmente rispettata dai proprietari na prima che la caccia venga aperta. che durante i periodi di ferma im- Dall’esame delle feci sarà possibile pongono al proprio amico a quattro riscontrare la presenza di pericolose zampe diete ipocaloriche e un mini- malattie quali la tenia, l’anchilostomo di movimento quotidiano. Tutto ma, il trichuris, che debilitano l’aniquesto lo aiuterà a restare in forma. male limitandone l’eccellenza delle E’ particolarmente sbagliato e pe- prestazioni. Probabilmente sarà lo ricoloso pensare che il cane sporti- stesso veterinario a consigliarvi un vo, appesantito, ritroverà il proprio esame del sangue completo. In quepeso forma dopo qualche giornata sto modo potrà tenere sotto condi caccia. In quel L’alimentazione del trollo la buona funcaso le prestazio- cane, come per gli esse- zionalità cardiaca, ni dell’animale per ri umani, è fondamen- renale ed epatica e diverse giornapotrà trovare eventale per conservare te saranno basse, tualmente tracce di una buona forma fisica. esattamente come filaria o leishmaniobasse sarà la resa e la gratificazione. si da combattere immediatamente. Oltre alle prestazioni ridotte di al- A quel punto, attraverso una vacmeno il 50%, il metabolismo del vo- cinazione quadrivalente il cane stro animale sarà messo a dura pro- sarà messo al sicuro da cimurro, va, esattamente come il cuore, fegato epatite, leptospirosi e parvovirosi. e reni. Il rischio? Che la vita sportiva In linea di massima si può affermare del cane si accorci drasticamente e che un cane pesante circa 20 kg, duche troppo presto il segugio si tra- rante il periodo di ferma dovrà consformi in un animale da compagnia. sumare al giorno 1500 calorie distriE’ sempre meglio rimettere in for- buite fra proteine (20%), carboidrati ma il proprio cane qualche set- (70%), grassi (5%) e sali minerali (5%). timana prima dell’apertura. Die- Una dieta di questo genere, assota e passeggiate aiuteranno non ciata a del movimento quotidiano, solo il fedele compagno, ma mol- sarà ottima preparazione per il voto spesso anche il proprietario, stro cane, all’apertura della caccia. Caccia Passione 51
A caccia iniziata ovviamente il regime dietetico ipocalorico dovrà essere abbandonato. Le giornate di caccia, intense e faticose dovranno essere ripagate con un’alimentazione più sostanziosa. Qualche ora prima dell’attività ad esempio il cane potrebbe consumare un piccolo pasto che potrebbe aiutarlo ad affrontare la giornata con maggiore grinta. Di norma la dose consigliata è pari ad 1/3 del pasto serale. Ulteriori modifiche dovranno essere apportate gradualmente alla dieta nel vivo del periodo di caccia. Nel caso in cui abbiate accanto un cane da ferma aumentate del 50% l’apporto calorico della dieta succitata, nel caso di un cane da seguito, l’apporto calorico dovrà essere raddoppiato. E’ sconsigliato modificare l’apporto dei carboidrati; molto meglio
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sarebbe andare a ritoccare i grassi ben digeriti dal cane e che velocemente vengono “bruciati”. Si dovrà tener in considerazione anche l’elemento temperatura. Nelle giornate più calde il cane avrà ovviamente più sete e meno fame, quindi il recupero delle sue energie sarà certamente più lento. Non c’è altro da fare che pazientare. Per combattere il freddo invece il cane si troverà a bruciare un maggior numero di calorie, di cui ovviamente si approvvigionerà consumando pasti più abbondanti e caldi. Ultimo consiglio è quello di portare a mezza stagione di caccia il cane dal veterinario per un secondo controllo, specie se è stato sottoposto a lavoro intenso e quotidiano. Per il resto basta la cara vecchia regola del buon senso.
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Il tiro a palla Il tiro a palla richiede grande allenamento, esperienza e rispetto del selvatico. L’errore piÚ comune è quello di sopravalutare le distanze e di affrontare la caccia senza la giusta preparazione.
Fra le tecniche di tiro che davvero un buon cacciatore non può esimersi dal conoscere c’è il tiro a palla. Si tratta di un tiro particolarmente complesso che può mettere in difficoltà non solamente i neofiti, ma anche i cacciatori con maggiore esperienza.
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l motivo è davvero semplice: il cacciatore, anche quello più smaliziato sarà impegnato in calcoli che dovranno determinare la caduta del proiettile, da effettuarsi in maniera istintiva ed immediata; questi già complicati di per se, lo diventeranno ancora di più maggiore sarà la distanza che separa cacciatore e animale. Diversamente da come si può supporre, già una distanza di 300 metri dal bersaglio è deciCaccia Passione 56
samente impegnativa e per ottenere un buon tiro si dovrà impiegare tutta l’esperienza di cui si dispone. Per fortuna spesso il cacciatore è portato ad idealizzare le distanze, sopravalutandole ad occhio nudo e in linea di massima la casistica dimostra che la distanza che di norma separa cacciatore e selvaggina è nettamente inferiore rispetto a quanto ci si aspetterebbe. Principalmente per questo motivo, il
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consiglio che si può dare ad il neofita che intenda specializzarsi nel tiro a palla è quello di esercitare l’occhio nel calcolo delle distanze. Riuscirci è semplice, e richiede esclusivamente pratica e pazienza. Il modo più rapito per esercitarsi è quello di procurare sagome di animali, che ne ripropongano le proporzioni naturali in maniera armonica. Il cacciatore dovrà distanziarle da se il tanto che ritenga ne-
fermare che il cacciatore con una certa esperienza ha spesso modo, con una certa semplicità, di avvicinare il selvatico senza allarmarlo a causa di rumori o odori per una distanza di tiro che si aggira fra i 100 e 200 metri per quanto, è bene ricordarlo, un cacciatore provetto e ben allenato potrà senza difficoltà abbattere un selvatico anche a distanze ben superiori che oscillino tra i 400 e 500 metri, ovviamen-
cessario, valutando a quel punto i metri che lo separano dalla propria preda. Effettuata la propria stima, la distanza dovrà essere misurata con un telemetro che regalerà la misurazione esatta. Quasi certamente la valutazione si dimostrerà esagerata e questo esercizio aiuterà ad allenare l’occhio nudo alle distanze. Questo tornerà davvero utile e non solo durante l’attività venatoria. In linea del tutto generale si può af-
te qualora il calibro lo consenta. E’ appunto l’allenamento l’elemento del quale è importante discutere. Impossibile pensare di effettuare un tiro preciso e felice senza la giusta esperienza, freddezza e capacità acquisita di mirare con accortezza. Per quanto il tiro immediato ed istintivo in alcuni casi dia buoni risultati, specialmente quando si caccia di selezione occorre che il tiro sia preciso e sicuro, meditato, calcolato e paziente. Caccia Passione 57
Ma dunque come è possibile allenarsi? Come già consigliato l’ideale è attrezzarsi di bersagli a dimensione reale (qualcosa di molto simile a quelli usati per il tiro con l’arco), che dovranno essere posizionati in un territorio idoneo, meglio se simile a quello nel quale si effettuerà la caccia. Si potrà trattare di una zona collinare, di una radura o di una zona boscosa, l’importante è che sia un luogo tranquillo nel quale potrete allenarvi in tutta pace. Ovviamente non ci si deve accontentare di posizionarli in luoghi troppo semplici, ma si dovrà riproporre una condizione reale, magari di scarsa visibilità o che renda difficile il tiro. Per far ciò potrete scegliere come luogo di posta e di tiro un punto più alto o più basso rispetto a quello nel quale è stato collocato il bersaglio, senza mai perdere di vista la sicurezza. Esaminate eventuali ostacoli che si pongano fra voi ed il vostro bersaglio ed infine puntate ogni vostro obbiettivo (sarà bene siano circa 5 o 6) e sparate per ciascuno un colpo. Se avrete ben posizionato i bersagli vi sarà particolarmente difficile non solo il tiro, ma anche l’individuazione dei punti vitali dell’animale, esattamente come accadrebbe in condizioni reali di caccia. Solo dopo aver tirato controllate il piazzamenCaccia Passione 58
to dei colpi ed effettuate una nuova serie di tiri ovviamente tenendo conto delle correzioni da apportare. Solo quando avrete raggiunto la perfezione mutate posizione, optando per quella da distesi, con appoggio sullo zaino, in equilibrio precario o magari in ginocchio. Solo in questo modo potrete alle-
Caccia e cacciatori nare sia l’occhio, sia la mente che il fisico, e testerete con tutta calma molte delle situazioni che vi si potranno proporre durante la caccia. Inutile invece utilizzare degli strumenti per telemetrare gli animali. Di norma infatti durante l’attività venatoria è impossibile trovare il tempo per farlo, sempre che non si scelga
di appostarsi preventivamente in un luogo, che esso sia uno spiazzo o una radura, in attesa che l’animale si mostri. In quel caso il consiglio è quello di tenere in considerazione non solo la distanza che vi separa, ma anche la giusta angolatura e le differenze di altezza fra il luogo del tiro e quello nel quale vi augurate compaia il bersaglio.
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Raffaello calibro 12: di diamante della Funzionalità meccanica ed estetica convivono nel Raffaello calibro 12. Questo semiautomatico inerziale con gruppo scatto a geometria variabile della Benelli, è considerato il migliore sul terreno di caccia. Le numerose personalizzazioni rendono questo fucile uno dei più flessibili al mondo Da quando è stata fondata nel 1967, la Benelli ha lanciato nuove sfide nel mercato delle armi destinate all’ambito venatorio e non solo. Quest’azienda si è sempre contraddistinta dalle altre per la volontà e scelta di proporre di fucili eleganti e funzionali, con i quali Rafha raggiunto l’equilibrio fra belf a lezza e precisione meccanica. ello EleIl Raffaello è una famiglia gant, Raffaello di fucili, alla quale De Luxe e Raffaappartengono ello Crio, i quali si diil Raffastinguono tra loro per ello, gli allestimenti differenti di legni, incisioni e finitura. Il Raffaello ha subito continuamente aggiornamenti e restyling, pur mantenendo intatta la propria anima. Guardando da vicino il Raffaello calibro 12, semiautomatico inerziale con gruppo scatto a
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la punta Benelli geometria variabile, salta agli occhi la prima caratteristica inconfondibile dei due corpi separati di fodero e carcassa. I Raffaello sono progettati e destinati per il cacciatore che desidera possedere un’arma che sappia coniugare tecnologia con design raffinato. La Benelli ha avviato la produzione del Raffaello nel 1987, scegliendo questo nome per esaltarne lo stile e la bellezza. La progettazione del Raffaello segna il punto di arrivo di un’evoluzione iniziata con il modello 121 ed il primo Montefeltro. Partendo dalla raffinata meccanica o il “cuore” del primo 121, si è giunti allo sviluppo della chiusura stabile con otturatore a testa rotante e
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svinc o l o inerziale del primoMontefeltro. Non a caso questo meccanismo è installato su tutti i semiautomatici inerziali Benelli. In sostanza, il primo Raffaello è figlio della combinazione tra l’estetica del modello classico 121 con l’eccezionale meccanica del Montefeltro. Questo semiautomatico rappresenta la punta di diamante della produzione della Benelli, la quale lo ha arricchito scegliendo sia splendide finiture, sia materiali di pregio. Durante la fase che precede la progettazione, ossia il disegno, è stata prestata particolare attenzione all’ergonomia delle parti ed al raccordo fra carcassa, calcio e guardia paragrilletto, caratteristica quest’ultima che consente una posizione più comoda e naturale della mano del tiratore, di raggiungere più velocemente il grilletto e di evitare inutili urti o sfregamenti in fase di rinculo. Caccia Passione 61
Il Raffaello sfrutta il sistema inerziale, brevetto della Benelli considerato standard mondiale di riferimento per affidabilità e rapidità del ciclo di riarmo: l’energia cinetica causata dallo sparo fa retrocedere l’arma che andrà a comprimere la molla dell’otturatore sbloccando la testina di chiusura. La grazia di questi movimenti permettono di sparare cinque colpi in un secondo. Rigore ed essenzialità costruttiva assicurano un ciclo di funzionamento senza alterazioni e inceppamenti, rendendo la manutenzione del fucile semplice e veloce. Il sistema inerziale è stato il primo Caccia Passione 62
a permettere l’impiego di qualsiasi caricamento standard o magnum con carica di piombo compresa fra 28 e 55 grammi, senza necessità di regolazioni. I Raffaello presentano un ampio ventaglio di canne con strozzature fisse Varichoke interno, Varichoke esterno e slug. Inoltre, per rispondere alle diverse esigenze in ambito venatorio, il Raffaello può montare sia canne camerate 12/70, per caricamenti tradizionali, sia canne camerate 12/76. Intercambiare le canne significa di soddisfare diverse esigenze con un fucile a canna liscia, di utilizzare palle slug per le quali sono previste tre canne da 50, 55 e 61 cm.
Fucili da caccia Tutto ciò rappresenta una serie di vantaggi che offre un solo fucile con un peso di circa 3.150 grammi. Sia il rinculo, che non risulta mai eccessivo, che il fluido movimento dell’otturatore arginano urti e sollecitazioni sulla spalla del tiratore, al fine di garantire la possibilità di sparare una serie di colpi in successione conservando il punto di mira. Il gruppo di scatto assicura uno scatto pulito, di peso ridotto per il tipo di arma, quasi scontato e con un grilletto rapido nel tornare in posizione di quiete. Il dente di aggancio è un pezzo unico con il grilletto e la sicura a traversino blocca l'intera catena di scatto.
Il meccanismo cut-off del Raffaello permette una rapida sostituzione della cartuccia camerata, assolvendo anche la funzione di avvisatore di cane armato. Il kit di piastrine consente la personalizzazione della piega con variazioni al tallone da 50, 55 e 60 millimetri. Con un kit opzionale la piega può essere portata anche a 64 mm. La distribuzione dei pesi e la calciatura favoriscono la maneggevolezza e limitano il rilevamento, senza penalizzare la prontezza alla spalla e la rapidità di acquisizione del bersaglio. I legni sono una componente basilare dei Raffaello.
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Il legname scelto, una volta giunto in azienda, viene sottoposto a vari trattamenti, tra i quali una lenta stagionatura naturale per mantenere nel tempo la stabilità e la naturale sensibilità alle variazioni climatiche. Dopo questa fase la radica di noce viene lavorata a macchina per dare ai legni le forme finali, per poi essere sottoposti all’intaglio dello zigrino a passo fine. La calciatura viene completata con la finitura ad olio per conferire massima resistenza all’uso del legno. Il Raffaello calibro 12 con sistema inerziale con gruppo scatto a geometria variabile è un fucile che può essere personalizzato a seconda delle esigenze, poiché molto flessibile in termini di meccanica, di calciatura e di intercambiabilità
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delle canne disponibili, sia camerate magnum che standard, con o senza bindella, con strozzature fisse ed intercambiabili Varichoke. Solo un’attenta progettazione del Raffaello ha consentito la nascita di un fucile così versatile, con una meccanica superlativa, in grado di soddisfare le esigenze del cacciatore e del tiratore più esigente. Se è il massimo che si sta cercando in termini di prestazioni, molti sono concordi nel dire che il Raffaello calibro 12 è la risposta.
Fucili da caccia Scheda tecnica Costruttore: Modelli:
Benelli Armi s.p.a., tel. 0722 3071, www.benelli.it Raffaello, Raffaello Elegant, Raffaello De Luxe, Raffaello Crio Tipo: pistola a rotazione con tamburo estraibile oppure monocolpo Calibro: 12 Meccanica: semiautomatico inerziale Benelli con gruppo scatto a geometria variabile L. canna: 65-70-75 cm per Raffaello, Raffaello Elegant, Raffaello De Luxe; 65-70 cm per il Raffaello Crio Tipo e calcio e asta zigrinati a passo fine in legni di noce finitura legni: scelto con finitura opaca su Raffaello; calcio e asta zigrinati a passo fine in legni di noce Lusso con finitura opaca su Raffaello Elegant; calcio e asta zigrinati a passo fine in legni di noce Super con finitura opaca su Raffaello De Luxe; calcio e asta zigrinati a passo fine in legni di noce Lusso con finitura opaca su Raffaello Crio Lunghezza calcio: 360 mm Piega al nasello: 36,5 mm Piega al tallone: 55 mm regolabile a 50, 60 e, a richiesta, 64 mm con kit di spessori Calciolo: rigido in Urtal su Raffaello, Raffaello Elegant e Raffaello De Luxe, in gomma sul Raffaello Crio Finitura carcassa: satinata e anodizzata nera su Raffaello; satinata e anodizzata nera, finemente fotoincisa su Raffaello Elegant; satinata e nichelata bianca, finemente fotoincisa su Raffaello De Luxe; satinata e nichelata bianca su Raffaello Crio CapacitĂ serbato- i fucili vengono forniti con apposito riduttore a 3 colpi io: (2 nel serbatoio + 1 in canna), a richiesta a 2 colpi Sicura: trasversale con avviso in rosso di arma pronta per lo sparo Peso: 3,150 kg circa per Raffaello, Raffaello Elegant e Raffaello, De Luxe, 3 kg circa per Raffaello Crio Caccia Passione 65
Fiocchi Shoot Off: La regina della fossa olimpica
La neonata cartuccia Shoot Off della Fiocchi sarà la degna ausiliaria dei nostri campioni ai giochi olimpici di Londra 2012. La Shoot Off è una vera e propria innovazione nel mondo del munizionamento: le rosate non rivali
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a Fiocchi la conosciamo già, per cui ci limitiamo ad andare subito al sodo. Quelle che prersentiamo oggi sono le nuove cartucce fiocchi Shoot Off per la fossa olimpica, che accompagneranno i nostri campioni ai giochi di Londra 2012. Da oltre un secolo la Fiocchi è una delle poche aziende al monCaccia Passione 66
do a produrre al proprio interno i componenti delle proprie minuzioni, per avere il controllo diretto del ciclo produttivo ed una maggiore garanzia di qualità. Vediamo come nasce la Shoot Off. I tiratori oggi discutono di piattelli e flash. I piattelli duri sono difficili da abbattere con cartucce da 24 grammi di piombo. Alcuni
Munizioni parlano di piombo 7.1/4 per avere maggiore potenza all’impatto, il quale però non ha convinto gli esperti e la Fiocchi in particolare. Questa storica azienda ha deciso di produrre munizioni in grado di generare risate piu omogene e pallini che conservano energia fino all’impatto, rivoluzionando il concetto stesso di cartuccia. La Shoot Off si può considerare, infatti, una vera e propria rivoluzione poiché viene caricata con polvere N318 da 28 grammi in una cartuccia da 24. Ciò consente di ottenere una spinta più fluida e progressiva all’atto dello sparo. Un ulteriore innnovazione della Shoot Off è la borra brevettata twin. Quest’ultima è composta da borra tubo con diametro inferiore nella parte che contiene i pallini, per una moaggiore protezione degli stessi durante il transito nella strozzatura della canna, ed un ammortizzatore che li protegge dal colpo di ariete dovuto all’istantanea accellarezione della borra stessa. I pallini, l’anima di ogni cartuccia, osservabdoli da vicino sembrano
dei veri e propri gioielli. Vengono infatti rigorosamente selezionati per sfericità e dimensioni, sono composti al 5% di antoimonio con una copertura galvanica in rame, la quale aumenta la durezza della superficie, il tutto in un bossolo tipo 4 con innesco 616 silver. Questa soluzione consente di mantenere i pallini perfettamente sferici, i quali generano un minor attrito nell’aria ottenendo un dulpice vantaggio: stringere la rosata e mantenere più a lungo la propria energia durante la corsa. I test balisitici ai quali sono sottoposte tutte le cartucce della Fiocchi, hanno dimostrato che le Shoot Off a 20 metri dalla canna viaggino ad una velocità superiore a tutte le loro concorrenti, ma all’uscita della bocca tale velocità risulta inferiore. Anche in questo caso abbiamo un doppio vantaggio: maggiore forza all’impatto sul piattello ed un minor rinculo. Al reparto assemblaggio bossoli della Fiocchi, ogni giorno vengono prodotti 2.5 milioni di bossoli destinati alle più importanti marche mondiale produttrici di cartucce. Caccia Passione 67
Ciò testimonia gli alti standard qualitativi che la Fiocchi è riuscita a conseguire, grazie ad investimenti specifici che hanno aumentato la competitività del made in Italy. Nel Fiocchi lab, inoltre, vengono prodotte tutte le cartucce da tiro : la particolairtà che rende efficiente e strardinario
sazioni e risultati strardinari all’impatto con il piattello. Sulla spalla il rinsulo quasi non si avverte, anche se la Shoot Off arriva con determinazione sul bersaglio : l’ottimo contentimento del piombo e dei pallini determina la polverizzazione dei piattelli colpiti.
questo reparto è avere all’interno della fabbrica la pedana da tiro per provare le cartcce prima di essere immesse sul mercato. Giovanni Peliello, militare delle Fiamme Gialle della squadra olimpica per Londra 2012, ha provato le shott Off della Fiocchi, risnontrando ottime sen-
Altra caratteristica delle Shoot Off è la pulizia delle canne: dopo lo sparo non si osservano residui, anche se le condizioni di umidità e temperatura non siano sempre favorevoli. Oggi la Fiocchi è un'Azienda leader a livello mondiale nel settore del munizionamento di pic-
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Munizioni
colo calibro, in grado di offrire una gamma di prodotti capaci di soddisfare qualsiasi esigenza di un tiratore o di un cacciatore. Il livello di qualità raggiunto è costantemente confermato dai numerosi e prestigiosi attestati ricevuti e dai successi sportivi come titoli nazionali, mondiali ed olimpici degli atleti che usano le cartucce e palle Fiocchi, in tut-
te le discipline di tiro: dalla fossa olimpica al double trap, dallo skeet al biathlon, al tiro di precisione. La Shoot Off della Fiocchi è un ulteriore conferma degli standard qualitativi che sono stati raggiunti da questa azienda, sempre al passo con i tempi e, come in questo caso, anticipando ed offrendo nuove evoluzioni nel mondo delle cartucce.
Binocolo Ranger
Il Ranger Pro 8x56 è stato concepito per essere impiegato in situazioni di caccia, in cui le condizioni atmosferiche e di luminosità sono proibitive. La tecnologia ed i materiali che compongono questo binocolo, consentono l’acquisizione di immagini sempre nitide e pefette, congiunte ad un elevato grado di robustezza.
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l Ranger Pro 8x56 della Steiner è un binocolo speciale destinato alla caccia notturna vagante, con un rapporto qualità/prezzo davvero invitante. Caccia Passione 70
Le sue eccezionali ottiche unite all’alta luminosità assicurano, in modo particolare durante la caccia in condizioni di scarsa luminosità, tutte le caratteristiche
Ottiche
Pro: a caccia di scarsa luminosità proprie di un binocolo professionale. L’elevata nitidezza e il perfezionato contrasto di colori consentono la localizzazione e l’identificazione della selvaggina anche in condizioni di scarsa luminosità. Attraverso l’utilizzo di speciali lenti ecologiche ed alla loro alta rifrazione, il riflesso nel prisma risulta di gran lunga migliorato, determinando così una visione molto limpida del campo di osservazione. L’intera serie di modelli Ranger Pro è
pongono il Ranger Pro 8x56 consentono un riconoscimento rapido e sicuro della selvaggina nel suo ambiente naturale. La serie Ranger Pro presenta una straordinaria nitidezza ed un eccellente contrasto cromatico, ottenuto tramite l’utilizzo di una lente ecologica priva di metalli pesanti. L’elevata rifrazione assicura un miglior riflesso nel prisma e, di conseguenza, una qualità dell’immagine superiore alla media. Il già collaudato trattamento superfi-
stata progettata e realizzata attraverso l’utilizzo di un nuovo materiale plastico ad elevata prestazione rinforzato con fibre ottiche, il quale conferisce una notevole resistenza alle sollecitazioni meccaniche superiore a quella di prodotti analoghi disponibili sul mercato. Ciò rende le ottiche dei binocoli Ranger Pro particolarmente ben protette e robusti, in grado di sopportare pesanti sollecitazioni e cadute accidentali. Le ottiche High-Contrast che com-
ciale all’argento destinato ai prismi a tetto a correzione di fase, consente l’acquisizione di immagini ad elevato contrasto e ad alta fedeltà cromatica. Con tali accorgimenti, le ottiche risultano specificatamente concepite per garantire notevoli valori di contrasto nella visione notturna e per facilitare l’individuazione della selvaggina al buio. Inoltre, la precisione nella regolazione delle ottiche raggiunge un livello senza precedenti. L’innovativo maCaccia Passione 71
teriale high-tech utilizzato per l’involucro è dotato di una eccezionale rigidità che garantisce una notevole resistenza ad urti e prodotti chimici. Congiuntamente al riempimento con azoto sotto pressione ed alla tenuta stagna fino a 3 metri, rende il modello Ranger Pro particolarmente durevole e resistente nel tempo. Una presa sicura e una superficie antiscivolo sono caratteristiche fondamentali per l’utilizzo di un binocolo da caccia e ciò viene garantito con l’innovativo rivestimento in gomma NBR-Longlife con una profilatura zigrinata della superficie, la quale presenta caratteristiche di resistenza ad oli, acidi e agenti atmosferici, garantendo inoltre un utilizzo maneggevole del binocolo. Il rivestimento in gomma rende inoltre l’uso del binocolo estremamente silenzioso, cosa non da poco in ambito venatorio. Gli incavi per i pollici permettono costantemente un’osservazione comoda e per nulla stancante, anche in caso di lunghe escursioni venatorie. Con il caldo, il freddo, il bagnato o la pioggia, il Ranger Pro rimane sempre ben saldo nella vostra mano. Le conchiglie oculari regolabili della serie Ranger Pro consentono ad ogni cacciatore, con o senza occhiali, tre comodi livelli di impostazione, poiché sono regolabili e realizzate in morbido silicone anallergico. Inoltre, gli ergonomici paCaccia Passione 72
raluce laterali pieghevoli delle conchiglie oculari proteggono efficacemente dalle fastidiose infiltrazioni di luce. Una messa fuoco rapida e sicura, possibile anche indossando guanti spessi grazie alla ghiera della messa a fuoco extra grande. Questa ghiera si adatta esteticamente al design dei modelli Ranger Pro, proponendo un interessante connubio tra funzionalità e avanguardia. Basti pensare a situazioni in cui è necessario indossare guanti per proteggere le mani dal freddo, senza doverli togliere ogni volta che si vuole osservare l’ambiente circostante. I perfetti calcoli ottici della serie Ranger Pro garantiscono un campo visivo
Ottiche di eccellente qualità. Paragonati a prodotti concorrenti, i modelli Ranger Pro costituiscono nella loro categoria risultati di tutto rispetto, in modo tale che durante la caccia tutto sarà sott’occhio. L’appannamento o la formazione di condensa all’interno del binocolo sono eliminati grazie a questa soluzione high-tech. Neppure le più estreme oscillazioni di temperatura alterano il binocolo. L’esclusiva tecnologia della valvola consente di effettuare interventi di manutenzione anche dopo diversi anni. Il Ranger Pro è sempre efficiente, anche nelle condizioni atmosferiche più estreme. Gli attacchi ClicLoc STEINER, ben con-
gegnati, consentono di fissare saldamente il binocolo alla cintura e di staccarlo e riapplicarlo rapidamente con un solo gesto. Fra gli accessori di serie dei modelli Ranger Pro sono disponibili una custodia, dei copriobiettivi applicabili sotto l’obiettivo per evitarne lo smarrimento, una copertura antipioggia in neoprene nonché un raccordo per stativi. La gamma accessori viene completata da una tracolla antiscivolo imbottita anallergica. La Steiner ha deciso di applicare una garanzia di 10 anni al Ranger Pro 8x56, anche se, considerate le caratteristiche tecniche appena descritte, siamo sicuri che non ci sarà bisogno di fare affidamento su quest’ultima.
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Accessori per la caccia Caccia: Torcia E15 della Fenixlight Limited, Qualità e Versatilità in soli 6 cm.. Torcia E15 della Fenixlight Limited: La Fenixlight Limited si è imposta di produrre torce di qualità con una alto grado di resistenza all’acqua ed alle cadute accidentali. Considerate le sue caratteristiche tecniche, la E15 è una torcia che non può mancare nel taschino della giacca di un cacciatore.
Sistema multifunzione Barigo 9000: la rilevazione dell’altitudine, della pressione e della temperatura in un solo apparecchio La Trimtec Sistemi offre sul mercato Barigo 9000, un apparecchio che assolve, contemporaneamente, la funzione di altimetro, barometro, termometro e bussola. Il cacciatore che si avventura in zone ed ambienti a lui sconosciuti, può avvalersi dell’aiuto di questo versatile strumento di rilevazione.
Culter Venatorius: coltello affidabile e tecnico dalla Extrema Ratio. Il Culter Venatorius è un coltello prodotto dalla Extrema Ratio ed è destinato per la macellazione e la spellatura delle prede cacciate. Rappresenta un vero e proprio ritorno alle origini per questa azienda, poiché essa ha scelto di accontentare i cacciatori più tradizionalisti, i quali desiderano avere durante la battuta di caccia un coltello affidabile e tecnico. Caccia Passione 74
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Cani e colpi di calore
Chi non ha temuto almeno una volta che il proprio cane venisse colpito dal caldo eccessivo? Il rischio d’altronde è reale e pericoloso, specie quando si avvicina la bella stagione. Una serie di attenzioni semplici da seguire, aiuteranno il cacciatore nella prevenzione del colpo di calore.
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ramai l’abbiamo compreso: molti dei problemi che infastidiscono l’uomo, colpiscono anche gli animali, il cane in special modo, dato che con l’uomo, da che mondo è mondo, si accomCaccia Passione 76
pagna fedelmente. Di particolare interesse per questo periodo sono tutte quelle malattie e fastidi che si riconnettono al clima e alla stagione, per dirla più semplicemente tutte quelle malattie che potremmo
Veterinaria definire estive. A preoccupare i cacciatori, amanti dei propri animali, di questi tempi, con la primavera che a momenti lascerà spazio ad una afosa estate, dovrebbe essere specialmente il colpo di calore. A causarlo sono principalmente le temperature alte, il forte tasso di umidità o l’aria torrida che in più di una giornata di caccia o di addestramento potrebbero mettere a repentaglio la salute del fedelissimo segugio. La temperatura corporea ideale per l’amico a quattro zampe si aggira normalmente intorno ai 38,5 gradi, e quando i 39 sono superati si potrà parlare, senza timore di sbagliare, di stati febbrili. Il colpo di calore indurrà un pericoloso incremento della frequenza cardiaca che metterà a rischio anche l’animale più resistente. In linea generale possiamo dire dunque che a causare quello che in gergo è chiamato colpo di calore è un forte e improvviso innalzamento della temperatura corporea dell’amico a quattro zampe, esattamente come può accadere all’uomo. A differenza dell’uomo però il cane non si lamenterà con la parola, ma mostrando una serie di sintomi che dovranno mettere in guardia il pro-
prietario. I principali sintomi, che dovrebbero mettere immediatamente in allarme sono: un forte ansimo; l’iperventilazione; vomito; diarrea; convulsioni; nei casi più avanzati e gravi il coma e la successiva morte. Come spesso ci accade d’affermare, la miglior cura è la prevenzione. Sarà ad esempio sconsigliato lasciare il proprio cane in ambienti chiusi sotto un sole cocente, anche se per pochissimi minuti o portarlo in addestramento sotto il sole della tarda mattinata. Le regole d’oro per evitare che il cane venga colpito da un eccessivo calore sono diverse: principalmente deve avere sempre a disposizione acqua fresca da bere, possibilmente all’ombra; il cane non deve essere mai lasciato chiuso in macchina sotto il sole; l’attività fisica più stressante dovrebbe essere evitata tra le 12,00 e le 16,00; è fondamentale che l’animale mantenga il proprio peso forma, e che durante la stagione estiva non consumi pasti troppo impegnativi e calorici. Caccia Passione 77
Ma pur avendo preso tutte le precauzioni dettate dal buon senso, se il cane presenta i sintomi sopra descritti esistono delle azioni da compiere immediatamente: in primo luogo sarà fondamentale raffreddarlo. Si potrà decidere di coprirlo con un telo umido, o si potrà utilizzare direttamente dell’acqua per diminuire la sua temperatura corporea. L’importante è che non si sfreddi troppo rapidamente, il rischio che si corre in quel caso è infatti di shock cardiocircolatorio. E’ dunque bandito il ghiaccio in ogni sua forma; immediatamente dopo ci si dovrà rivolgere al proprio veterinario di fiducia, portando l’animale nell’ambulatorio e lasciando che lo specialista gli presti le cure
necessarie. I cani più a rischio “colpo di calore” sono, manco a dirlo, i cani da caccia. I motivi sono molteplici: prima di tutto sono chiamati a un quotidiano e stancante esercizio fisico che spesso si svolge nelle ore più roventi della giornata, e difficilmente si approvvigionano di acqua a sufficienza. I cani da caccia sono immediatamente seguiti da quelli che vengono lasciati in giardino senza la possibilità di ripararsi sotto una qualsivoglia zona d’ombra, dai cani anziani, dai cani con disturbi respiratori e soprattutto da quelli obesi. Prevenzione e attenzione per i sintomi metteranno al riparo da spiacevoli esperienze voi ed il vostro fedelissimo amico a quattro zampe.
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Sul prossimo numero Weimaraner, cane da caccia nobile per cacciatori borghesi
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Anno I – N° 8 – agosto 2012 www.cacciapassione.com Direttore Responsabile Pierfilippo Meloni Vicedirettore Domenico Mansueto Direttore Marketing Valerio Troili Consulente del Direttore Saverio Patrizi
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Cervi al Bramito: gli scatti raccontati
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1, 2, 3... semplicemente geniale
IL SISTEMA PERFETTO IN 3 MODULI MODULO 1) La Canna contiene il Vinci Inertia System, il sistema inerziale, unico al mondo, che lavora perfettamente in asse per un equilibrio senza eguali. MODULO 2) La Carcassa sostiene l’esclusivo sistema Free Floating Barrell, in cui la canna è libera, non vincolata, per una precisione balistica straordinaria. MODULO 3) Il Calcio è dotato del Comfortech plus System, il sistema più efficiente di full comfort che riduce al minimo il rinculo, le vibrazioni e l’impennamento dello sparo.
Vinci: Smontabile e rimontabile in un attimo
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Vinci: Shotgun of the Year Award 2010