Caccia Passione luglio agosto 2013

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ANNO II nr. 7-8 LUG/AGO 2013

caccia passione Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

Selezione:

• caccia agli ungulati dall’altana

Caccia all’estero:

• a caccia di colombacci in Argentina

Cani da caccia:

• l’origine del cane da caccia ed il rapporto con il cacciatore

Fucili:

• Benelli Raffaello Power Bore: al di là dell’ostacolo.

consigli utili per insidiare le

anatre di passo


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in copertina caccia passione ANNO II nr. 7 - luglio 2013

Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

Consigli utili per insidiare

le anatre di passo Selezione:

• caccia agli ungulati dall’altana

Caccia all’estero:

• a caccia di colombacci in Argentina

Cani da caccia:

• l’origine del cane da caccia ed il rapporto con il cacciatore

Fucili:

• Benelli Raffaello Power Bore: al di là dell’ostacolo.

consigli utili per insidiare le

anatre di passo

Abbiamo più volte parlato della caccia alle Anatre come una dei tipi di caccia più diffusi nel mondo e forse uno dei preferiti dai cacciatori; le motivazioni sono fondamentalmente legate ai luoghi, piacevoli, solitari e silenziosi in cui si pratica questo tipo di caccia.

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sommario

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Falconeria: caccia alla gazza con i falconi d’alto volo

Anno II Nr. 7/8

www.cacciapassione.com

Pg 6 News venatorie

26 Caccia di selezione: caccia

agli ungulati dall’altana.

Pg 10 F alconeria: caccia alla gazza con i falconi d’alto volo

32 Caccia e cacciatori: caccia

in Italia, criticata, scoraggiata ma sempre ricca di fascino e tradizione

Caccia Passione 2

a cura della radazione

Matteo D’Errico

Pg 18 M igratoria: consigli utili per insidiare le anatre di passo

Giovanni Di Maio

Pg 26 Caccia di selezione: caccia agli ungulati dall’altana.

Kalaris


Pg 62 M unizioni: cartucce classe 34 gr. 34 DON SAGA elevata velocità ed efficacia

Migratoria: consigli utili per insidiare le anatre di passo.

Diego Mastroberardino

Pg 66 Ottiche: i nuovi binocoli compatti CL Pocket di SWAROVSKI OPTIK: piccoli all’esterno, grandi all’interno

a cura di SWAROVSKI OPTIK

Pg 72 Veterinaria: siamo ancora in estate, attenzione ai colpi di calore

Diego Mastroberardino

Pg 32 Caccia e cacciatori: caccia in Italia, criticata, scoraggiata ma sempre ricca di fascino e tradizione

Claudia Zedda

Pg 39 Caccia all’estero: a caccia di colombacci in Argentina

39 Caccia all’estero: a caccia di

colombacci in Argentina

Kalaris

Pg 44 Cani da caccia: l’origine del cane da caccia ed il rapporto con il cacciatore

Claudia Zedda

Pg 53 Fucili da caccia: calcio del fucile da caccia: in legno o in plastica? Vantaggi e svantaggi

caccia ed il rapporto con il cacciatore

Rosalba Mancuso

Pg 56 Fucili da caccia: Benelli Raffaello Power Bore: al di là dell’ostacolo .

44 Cani da caccia: l’origine del cane da

Emanuele Tabasso

53 Fucili da caccia:

calcio del fucile da caccia, in leg no o in plastica? Vantaggi e svan taggi



Editoriale CALENDARI VENATORI, L’ENNESIMA INCERTEZZA Eccoci.. passa luglio, arriva agosto, ci si prepara alla fantastica alla stagione di caccia che verrà e ci si auspica un calendario migliore del precedente, convinti che dagli errori passati, le Amministrazioni ne hanno fatto tesoro, riuscendo a rimediare allo scontento passato. Invece come per magia.. I calendari escono a rilento, i cacciatori son scontenti e le tasse annuali aumentano.. Siamo alle solite.. I vecchi cacciatori lasciano perdere una passione capace di aggregare e riempire il loro cuore con momenti unici e dai sapori antichi, i giovani dicono che costa troppo, risultato le licenze continuano a diminuire.. Tutto ciò non e’ bello, ma ancor meno che una stagione venatoria debba essere strumentalizzata dai politici, che tutto sanno fuorche’ di caccia.. E si, i signori da noi eletti che limitano la caccia ai cinghiali o altri nocivi, senza neppur sapere quanti piccoli porta a maturità una scrofa o quanti danni arreca un singolo cinghiale.. E si, loro però si limitano a promettere, sia a cacciatori che animalisti le stesse cose da anni.. Bhè se deve continuare cosi, allora anche io, giovane.. Sarei tentato a non rinnovare la licenza.. Invece no! Voglio crederci ancora, nella Caccia, nei prelievi selettivi, nelle giuste giornate per le specie autorizzate e nelle Amministrazioni locali e non, che alla fine in un modo o nell’altro stando tra l’incudine e il martello riescono a garantire le giornate di caccia a tutti.. Anche questa è Caccia..

Pierfilippo Meloni


Caccia e Armi: arrivano gli aumenti dei bolli per le Licenze Con un recente decreto il Governo ha disposto un aumento generalizzato dei valori bollati pertanto anche le marche da bollo necessarie per le Licenze di porto d’armi subiranno degli aumenti.

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l 26 giugno scorso è scattato l’aumento generalizzato del prezzo di alcuni dei valori bollati più comunemente usati dai cittadini per i più disparati utilizzi; ovviamente tra le categorie interessate da questi aumenti ci sono i cacciatori, gli appassionati di tiro sportivo e di armi in generale. L’aumento infatti interessa infatti anche le marche da bollo richieste per il rilascio delle Licenze di Porto d’Armi, collezione, nullaosta, Carta Europea, ecc.; le marche da bollo da 14.62 € passeranno a 16.00 € e quelle da 1.81 passeranno a 2.00 €. Tutto ciò è contenuto nel nella legge n.71 del 24 giugno 2013, entrata in vigore a seguito della conversione del Decreto Legge n.43 del 24 giugno

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2013, recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015. Trasferimento di funzioni in materia di turismo e disposizioni sulla composizione del CIPE.”; la normativa è stato pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.147 (Serie Generale) del 25 giugno 2013. In particolare il provvedimento dispone, “A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le misure dell’imposta fissa di bollo attualmente stabilite in euro 1,81 e in euro 14,62, ovunque ricorrano, sono rideterminate, rispettivamente, in euro 2,00 e in euro 16,00”. Per quanto riguarda le marche da bollo da 52 centesimi, utilizzate nella pratiche edilizie e le marche amministrative da 40.29 € necessarie per i passaporti, non sono previsti aumenti.


News venatorie comunicato ANPAM sul decreto legislativo possesso armi Controllo e acquisto armi, l’ANPAM: “Corrette alcune criticità del decreto legislativo ma ci aspettiamo la revisione di alcune norme ingiustamente penalizzanti nell’iter parlamentare di conversione”

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l Consiglio dei Ministri in data 26 giugno ha approvato lo schema di Decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 204/2010 concernente l’attuazione della Direttiva 2008/51/CE che modifica le direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi. L’ANPAM, congiuntamente ad Assoarmieri e Conarmi, è stata chiamata a confrontarsi in una sola seduta con il Ministero dell’Interno in occasione dei lavori preparatori, avendo la possibilità di evidenziare le criticità contenute nella prima

bozza del decreto che sono state solo parzialmente riviste. Si ritiene pertanto che il decreto legislativo approvato dal CdM continui a presentare gravi lacune che necessitano di una doverosa rivisitazione nel corso del’iter parlamentare. L’ANPAM auspica che un confronto sereno sulla tematica faccia prevalere il buon senso per la razionalizzazione di alcune disposizioni che risultano di fatto poco praticabili per l’amministrazione e soprattutto per non penalizzare ingiustificatamente centinaia di migliaia di onesti cittadini. Caccia Passione 7


Sardegna, approvato il Calendario Venatorio 2013-2014 Il Comitato Regionale Faunistico Venatorio ha approvato il Calendario Venatorio regionale valido per la stagione di caccia 2013-2014.

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l Comitato Regionale Faunistico, presieduto dall’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Andrea Biancareddu ha deliberato sulla proposta di adozione del Calendario Venatorio regionale valido per la Stagione Venatoria 2013/2014. Di seguito, una sintesi delle specie cacciabili e dei relativi periodi di caccia: - Tortora, nei giorni 1 e 5 settembre alla posta e senza l’uso del cane per l’intera giornata.

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- Pernice sarda e lepre sarda, nei giorni 22, 29 settembre e 6 ottobre 2013 anche in forma vagante e con l’uso del cane per l’intera giornata. Fermo restando le giornate di caccia del 22, 29 settembre e 6 ottobre, per le seguenti specie l’attività venatoria è così disciplinata: - Coniglio selvatico, dal 10 ottobre al 29 dicembre 2013. - Volpe, dal 10 ottobre 2013 al 30 gennaio 2014. - Merlo, allodola, tortora e quaglia, dal 10 ottobre al 29 dicembre 2013. - Beccaccia, dal 10 ottobre al 19 gennaio 2014. - Germano reale, alzavola, codone, fischione, mestolone, moriglione, beccaccino, gallinella d’acqua, pavoncella, frullino, porciglione e folaga, dal 10 al 30 gennaio 2014. Per le specie cesena, tordo bottaccio, tordo sassello, nelle more delle risultanze del Tavolo tecnico aperto tra la regione Sardegna i Ministeri competenti (Ambiente e Agricoltura) e Ispra, dal 10 ottobre al 29 dicembre 2013, fatte salve le prime tre giornate del 22, 29 set-


News venatorie tembre e 6 ottobre. Per le seguenti specie: cornacchia grigia, ghiandaia e colombaccio, nei giorni 29 settembre e 6 ottobre e dal 10 ottobre 2013 al 30 di gennaio 2014. Si precisa inoltre che a far data dal 10 ottobre 2013 l’attività venatoria è consentita nei giorni di domenica, giovedì e festivi infrasettimanali (escluso i giorni di: 1 novembre, 25 dicembre 2013 e 1 gennaio

2014). Per il cinghiale, i giorni 3, 10,17 e 24 novembre 2013 e 1, 8, 15, 22, 26, 29 dicembre 2013; 5, 6, 12, 19, 26 e 30 gennaio 2014. Il decreto relativo al Calendario Venatorio completo è in corso di pubblicazione sul BURAS ed il testo integrale del documento sarà visionabile nell’apposita sezione del portale Caccia Passione.

Feeling calibro 28 e 410 della Franchi, eccoli in anteprima.. Conclusa, a Urbino, la due giorni di presentazione alla stampa dei due nuovi fucili calibro 410 e calibro 28 prodotti dalla prestigiosa azienda FRANCHI.

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due sovrapposti vengono prodotti in due diverse versioni, in acciaio e in ergal. Due calibri che portano la Franchi a confrontarsi, a pieno titolo, in una fascia di mercato nuova rispetto alla consueta produzione, affermando

con determinazione la volontà stupire il proprio pubblico di affezionati estimatori con una progettazione innovativa. Sul prossimo numero della rivista Caccia Passione la prova dei due fucili effettuata su un bellissimo terreno di caccia, scelto dall’azienda Montefeltro, dove abbiamo potuto apprezzare sul campo le caratteristiche di questi due nuovi bei fucili! Caccia Passione 9


Caccia e Sicurezza: Safety Days, le giornate della sicurezza Safety Days, le giornate della sicurezza; continua l’impegno delle Associazioni Venatorie, del settore armiero e delle Federazioni sportive per innalzare ulteriormente il livello di sicurezza a caccia e in ambito domestico.

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rganizzata da Federazione Italiana della Caccia, da Enalcaccia, da Libera Caccia, da ANUUMigratoristi (riunite in FACE Italia), Arcicaccia, CNCN, ANPAM e ASSOARMIERI con la collaborazione tecnica di FITAV, FIDASC e ANPP (Associazione nazionale poligoni privati) e quella di SWAROVSKI OPTIK ITALIA, arriva l’edizione

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2013 dei Safety Days. Sabato 7 e domenica 8 settembre sui campi di tiro e poligoni di tutta Italia si svolgeranno due giornate interamente dedicate alla responsabilità e alla sicurezza nell’impiego del fucile da caccia ad anima liscia a pallini e a palla e delle carabine, a seconda degli impianti. Seguiti da tecnici e direttori di tiro di provata esperienza messi a dispo-


News venatorie sizione dalle Federazioni sportive e alla presenza di personale qualificato, a pochi giorni dall’apertura della nuova stagione venatoria sarà possibile verificare la perfetta efficienza del proprio fucile, ma anche la propria impostazione al momento dello sparo, per evidenziare quei piccoli “errori” che magari passano inosservati anche dopo anni di pratica ma che non è mai troppo tardi correggere per una maggiore sicurezza propria, degli altri frequentatori di boschi e campagne e anche, perché no, per migliori risultati venatori. Un importante momento di verifica per essere certi che tutto sia a posto in tema di sicurezza prima di tornare

a caccia. Ancora uno sforzo consapevole di tutto il mondo che ruota attorno agli utilizzatori di armi sportive per sensibilizzare e promuovere la sicurezza a caccia, un impegno in cui dare il massimo non è ancora abbastanza. Di seguito l’elenco delle strutture che al momento hanno aderito alla manifestazione. Mentre scriviamo l’organizzazione è ancora nel vivo, quindi raccomandiamo caldamente di seguire i prossimi comunicati e i siti degli organizzatori, dove l’evolversi della situazione verrà costantemente aggiornata, per essere a conoscenza di eventuali variazioni o di altri campi che si potranno essere aggiunti nel frattempo.

Piemonte: Tav Cerone, Strambino (To); “Il Poligono”, Perosa Argentina, Pinasca (TO) Liguria: Tav Favale, Malvaro (Ge) Basilicata: Tav Bernalda, Bernalda (Mt); Abruzzo: Tav S.Uberto, Manopello Scalo (Pe) Molise: Tav Campomarino (Cb) Puglia: Tav Spinella, Torre S.Susanna (Br); Tav Principe di Sangro, S.Severo (Fg) Lombardia: Tav Cieli Aperti, Col. al Serio (Bg); Tav S Fruttuoso, Castelgoffredo (Mn) Friuli Venezia Giulia: Tav Campoformido (Ud); A.S.D. Vecchio Confine (Ud) Trentino Alto Adige: Tav Dro. Brozza di Dro (Tn); Veneto: Tav Le Tre Piume, Agna (Pd); Tav Cava Zuccherina Jesolo (Ve) Sardegna: A.S.D. Sporting Raole, Orroli (Nu); Tav Sardara, Sardara (Ca); Tav Sassari, Sassari (Ss) Toscana: Tav S.Carlo, Montopoli (Pi); Tav Follonica, Grosseto; Dante Alighieri, Capolona (Ar) Campania: Asd Tav Silaris, Campagna (Sa); Tav Le Dune, Villa Literno (Ce) Emilia Romagna: Tav Samoggia, Brisighella (Ra); Asd Re Del Bosco, Riolo Terme (Ra); Tav Vergato, Vergato (Bo) Sicilia: Tav Torretta, Caltanissetta (Cl); Asd Tav Marsala, Mazara Del Vallo (Tp); Asd Pappalardo, Misterbianco (Ct) Calabria: Asd Tav Torretta, Ardore Marina. (Rc); Asd Tav del Sud, S.Vincenzo La Costa (Cs); Asd Nucleo Agon, Pianopoli (Cz) Umbria: Tav Cavallerizza, Amelia (Tr); Tav Valverde, Compignano (Pg) Lazio: Torre Baccelli, Fara Sabina (Ri); Tav Stella, Cerveteri (Rm); Tav Monte Merola, Pontecorvo (Fr); APDT Futura Club, Castel Sant’Elia (Vt) Marche: Tav Trivio, Ripatrasone (Ap); Tav Lauretana FIdC, Loreto (An) Caccia Passione 11


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Falconeria

Caccia alla gazza

con i falconi d’alto volo

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Caccia alla gazza

con i falconi d’alto volo

Annoverata nei più illustri testi di caccia col falco, non farà mai parte della selvaggina nobile, ma ha di buon grado meritato un posto tra le cacciate più emozionanti e suggestive che la Falconeria possa donare

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e gazze… All’apparenza tutte rate con grande perizia e maestria, uguali, stessi atteggiamenti, per poi trovarne una capace di instesse vocalizzazioni, stessi gannare l’ardito predatore come un colori, ma provate a cacciarle e vi fosse un pullo appena impiumato. renderete conto che non ne esiste A volte è una caccia di tale difficoltà una che sia come un’altra; quando da spossare entrambi i contendenti, pensi di aver capito tutto di loro, ne vederli ambedue ansimanti prima di una nuova sfida trovi una che tira fuori una magia dal Intelligente, irrispet- è un indescrivibile cilindro e rimette tosa, timida, furba, te- momento coinvoltutto in discussione; nace, a volte impavida gente, due avversacambia comporta- e chi la conosce bene ri che meritano la mento con le sta- direbbe prodigiosa: è vittoria non importa più la cattura o la gioni e con l’età ma la Gazza (pica pica). disfatta, l’esser stato soprattutto, impara dai suoi successi e dai fatali errori onorato d’assistere a un tale evento è delle sue compagne. Ho visto falchi tanto appagante quanto prodigioso. cacciare diversi selvatici ma, per la La caccia alla gazza con i falcosua grande volubilità, è “sulla gazza” ni “d’alto volo” è una caccia a sé , che si misura il cuore di un falco; unica nel suo genere, diversa anHo ammirato falchi “maestri” stoc- che dalla caccia agli altri corvicarne in volo a decine, tutte cattu- di per considerevoli sfumature. Caccia Passione 14


Falconeria

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In Falconeria ne esistono diverse discipline: col “basso volo” per esempio, utilizzando falchi come astori e sparvieri. E’ questa una caccia molto veloce, forse poco spettacolare, una caccia cosiddetta “a vista”; si pratica tirando questo genere di rapaci direttamente dietro al corvide che, dopo un relativamente breve inse-

ghi e inseguimenti più spettacolari. Ma il trionfo di questa caccia è “l’alto volo” con i nobili falconi e l’apoteosi si raggiunge col falco pellegrino. E’ tra tutte la tecnica più difficile, ma decisamente la più spettacolare. E’ la metafora della sfida tra forza e intelligenza. Tra i racconti dei falconieri salentini si annoverano tante belle

guimento, cattura in aria o al suolo. Generalmente se la gazza raggiunge un riparo, può definirsi salva.. Per sommi capi è un po’ lo stesso procedimento del “cul levè”, dove al posto dei falchi da basso volo, vengono utilizzati i falconi nobili; questo dà la possibilità di lanci molto più lun-

cacciate di falchi, quanti straordinari voli di gazze scampate al rostro. E’ una caccia che si pratica in spazi ampi, vaste pianure o colline dolci, questo è sicuramente un aspetto che la rende ancor più entusiasmante. Priva del riparo dei boschi e di aspre colline, tutta la vicenda si compie di

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Falconeria fronte ai nostri occhi come una maestosa e drammatica opera teatrale: c’è il protagonista: il falco, che imbriglia il vento con le ali e si spinge alto nel cielo da dove domina la terra e le prede che gli offre. Fiero nello sguardo, trovata la preda si lancia in frenetiche e folgoranti picchiate nel tentativo di colpirla con una terri-

ze in fuga che, nell’assolo dell’ultima rimasta, si concentra tutta l’opera. E’ la sfida finale che vedrà il falco compiere l’impresa e mostrarsi tronfio sulla preda, o la gazza, che ingannato il nobile falco, lo schernisce ormai sicura tra le fronde dei protettivi rami d’un bosco; ed in fine c’è il regista: il falconie-

ficante sorda “stoccata” o un sottile fendente dato con tale precisione che a stenti se ne intuisce il contatto; poi c’è l’orchestra: gracidante e fornita, ricca di virtuosismi aerei e ogni genere d’astuzia. Ed è solo dopo la pomposa e melodrammatica esibizione orchestrale delle gaz-

re che detta il tempo e il ritmo, decide il quando e il come, è artefice di scatenare l’evento e in preda al momento, da fiato al suo fischietto lodando l’azione del falco; La caccia alla gazza coi falconi d’alto volo: un armonico e tragico copione dall’imprevedibile finale. Caccia Passion 17


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Migratoria

Consigli utili per insidiare le

Anatre di passo Caccia Passione 19


Consigli utili per insidiare le

Anatre di passo

Abbiamo più volte parlato della caccia alle Anatre come una dei tipi di caccia più diffusi nel mondo e forse uno dei preferiti dai cacciatori; le motivazioni sono fondamentalmente legate ai luoghi, piacevoli, solitari e silenziosi in cui si pratica questo tipo di caccia.

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li scenari per la caccia alle anatre sono infatti legati agli splendidi luoghi che le anatre sono solite scegliere per riposarsi e trovare nutrimento durante gli spostamenti migratori. Dobbiamo convenire però che la caccia alle anatre diviene con gli anni più difficoltosa a causa del numero Caccia Passione 20

sempre minore degli esemplari tra le popolazioni di anatidi, nonché dei sempre maggiori vincoli ambientali che precludono alla caccia molte zone umide, soprattutto in Italia, preferite dalle popolazioni di anatidi. Ma non facciamoci prendere dallo sconforto e vediamo di dare qualche indicazione per coloro che vo-


Migratoria gliono cimentarsi in questo affascinante tipo di caccia tralasciando in questa sede di parlare dell’importanza degli stampi e dei richiami, vasto argomento la cui trattazione lasciamo ad altro articolo. Il primo consiglio da dare è a dir poco scontato, quasi da sembrare una battuta ma in effetti non lo è: si va a caccia di anatre dove effet-

ca della location per la caccia è utile tenere presente dei quattro principali fattori che possono garantire, con buone probabilità, la presenza delle anatre in un determinato ambiente: stiamo parlando del vento, la pioggia, la presenza o meno di sufficiente nutrimento ed ovviamente la maggiore o minore concentrazione di cacciatori in quella zona.

tivamente le anatre ci sono!.E’ utile informarsi bene sulla presenza degli anatidi nella zona che abbiamo scelto, appoggiandoci magari a persone fidate che possono fornirci le informazioni necessarie, questo potrà sicuramente avvantaggiarci. Nel caso in cui vogliamo cimentarci autonomamente anche nella ricer-

Il primo di questi fattori, il vento, è tra i più importanti in quanto un vento molto forte nella zona che abbiamo scelto potrebbe costringere le anatre a rifugiarsi a pochi metri dalla riva facilitandoci la battuta di caccia. Uno degli errori più comuni commessi dai cacciatori che si cimentano nella caccia alle anatidi è quello Caccia Passione 21


di affezionarsi ad un determinato luogo, ove magari si dispone già di un capanno di caccia, senza magari tenere presente dei variabili fattori ambientali e climatici che influenzano in modo molto importante gli spostamentidelle anatre. In questo si vede il cacciatore esperto, cioè colui che conosce le abitudini della fauna selvatica al punto da riuscire ad immedesimarsi nelle scelte che questi prenderanno secondo il loro istinto ed adattarsi quindi adeguatamente. In questa ottica è quindi inutile scegliere posti comodi, vicini alla strada e facili da raggiungere, location che qualunque cacciatore improvvisato sceglierebbe e quindi spesso affollate. Molto meglio scegliere luoghi Caccia Passione 22

isolati, ove siano presenti laghetti, stagni o comunque specchi d’acqua facilmente appetibili per le anatre e difficili da raggiungere per l’uomo; la fatica sarà certamente ricompensata dai risultati conquistati a fine giornata e dal piacere della totale immersione nella natura solitaria. Spesso per raggiungere i migliori posti per la caccia alle anatre potrebbe essere necessario utilizzare piccole imbarcazioni che oltre a facilitarci la scarpinata ci daranno un notevole vantaggio sui colleghi cacciatori che invece procederanno a piedi. Altra cosa da tenere bene in considerazione è che le Anatre, e gli anatidi in generale, sono spesso animali molto intelligenti dotati di


Migratoria sensi, quali vista e udito, ben sviluppati e grazie ai quali riescono facilmente ad individuare capanni o altri tipi di appostamento mal costruiti e quindi mal mimetizzati. Assolutamente da evitare sono i capanni prefabbricati costruiti con pannelli in plastica che oltre a risultare molto rumorosi sotto l’azione del vento spesso risultano più che visibili, quasi luccicanti, quando bagnati anche solo dalla normale umidità della zona. Nella costruzione del capanno da caccia per le anatre bisogna dare massima ispirazione alla fantasia e all’ingegno, come farebbe un esperto cacciatore. La soluzione ideale quindi è quella di utilizzare teli

mimetici militari, se non si vuole spendere troppo denaro, o se si vuole esistono teli più moderni, dal camouflage (colorazione mimetica) studiato appositamente per passare inosservato alla vista degli uccelli; ai teli ovviamente bisogna abbinare l’inserimento di foglie, ciuffi d’erba e frasche raccolte sul posto al fine di mimetizzare al meglio il nostro capanno con l’ambiente circostante. Quasi superfluo ricordare che anche il cacciatore dovrà mimetizzarsi con un abbigliamento adeguato che riesca a confondersi con la mimetizzazione del capanno e dell’ambiente che lo circonda. Parlando di caccia alle anatre però è doveroso un accenno alle armi e

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le munizioni utilizzate per questa pratica venatoria, argomento spesso sottovalutato o dato per scontato. Quindi quali fucili e munizioni usare per insidiare gli anatidi? Chiaramente la risposta non è unica e si potrebbe aprire una lunga quanto articolata discussione su questo argomento diversificata sia per la specie cacciata che per il cacciatore. Innanzitutto è necessario sapere che le anatre sono uccelli coriacei dotati di muscoli poderosi, ossa dure, buona presenza di grasso, una pelle spessa e molto resistente,il tutto protetto da un fitto mantello di piume e penne. Tutto ciò comporta il rischio di ferire soltanto l’anatra a cui abbiamo sparato con armi e munizionamento inadeguato, vedendola quindi fuggire facendo perdere le proprie tracce immergendosi in acqua o nascondendosi lontano tra la fitta vegetazione. Per evitare di fallire nell’abbattimento della preda, non solo rendendo vana la caccia ma causando una inutile sofferenza a questi meravigliosi uccelli degni del massimo rispetto, è necessario utilizzare un fucile dal calibro adeguato ed un altrettanto adeguato munizionamento; quello che meglio risulta idoneo allo scopo è il calibro 12 possibilmente con cartucce magnum caricate con alCaccia Passione 24

meno 36 grammi di pallini. In genere il fucile più utilizzato è il semiautomatico con strozzatura piena anche se a distanze troppo ravvicinate potrebbe risultate eccessiva; per gli amanti del sovrapposto o della doppietta si consigliano canne con strozzature a 3 stelle per la pima canna e di 1 stella per la seconda. Diciamo quindi che abbiamo azzeccato il posto giusto, il fucile giusto del calibro giusto e le cartucce giuste, la nostra anatra va giù lontano da noi ma chi va a riprenderla? Qui entra in gioco il nostro amico a quattro zampe che ci accompagna ovunque e che non vede l’ora di udire lo sparo e correre a prendere la preda abbattuta per riportarcela. Per questo tipo di caccia tutte le razze di cane possono andare bene a patto che siano buoni nuotatori, anche se alcune razze sono più idonee di altre-


Migratoria per il proprio istinto e capacità naturali: tra queste ci sono il Labrador, nuotatore d’eccellenza, il Drathaar, il Golden Retriever, lo Spinone, lo Springer, il Chesapeake, l’American Water Spaniel e, giusto per restare in Italia anche se ormai poco utilizzato, ilLagotto Romagnolo. Caratteristiche richieste per il cane da riporto dall’acqua, spesso comuni

in queste razze, non solo l’eccellenza nel nuoto ma anche la resistenza al freddo, la velocità ed un finissimo olfatto. Inutile dire che oltre alla importante funzione di riportista, nell’attesa del passo delle anatre nei luoghi isolati che abbiamo scelto, completamente immersi nella natura, fa sempre piacere avere la compagnia del nostro fido cane da caccia.

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Caccia di selezione

Caccia agli ungulati dall’altana

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Caccia agli ungulati dall’altana

Quasi esclusivamente riservata ai selecontrollori la caccia a dall’altana richiede precisione, pazienza e conoscenza del selvatico al quale si da la caccia

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uando si parla di caccia agli ungulati di norma ci si riferisce alla caccia in battuta della quale abbiamo più volte parlato. Si tratta di una forma di caccia raffinata, che vede la collaborazione di diversi individui

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che insieme raggiungono uno scopo comune: insomma una tecnica di caccia antica e collaborativa. Diverso il caso della caccia dall’altana che si allontana dalla tecnica in battuta per i tempi ma soprattutto per i modi.


Caccia di selezione Tanto per cominciare la caccia dall’altana si svolge in solitudine, meglio ancora se in totale silenzio ed è rivolta a moltissimi ungulati, primi fra tutti il daino ed il capriolo, ma non di rado anche il cinghiale. Se si sceglie di cacciare dall’altana il mimetismo è cosa di fondamentale importanza: gli ungulati di norma non sembrano dotati di una vista eccellente, eppure hanno a disposizione non solo un udito, ma anche e soprattutto un olfatto eccezionale e riescono a scovare la presenza umana anche per dettagli non da tutti valutati importanti. A rovinare una giornata di caccia ci potrebbe pensare il fumo di una di un dopo barba, o un pavimensigaretta, o l’odore troppo inteso to male isolato e scricchiolante.

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Altra differenza sostanziale fra Ovviamente gli abbattimenti docaccia in battuta e da altana è vranno essere regolati in base al che quest’ultima è svolta natu- piano di controllo della specie ralmente da una posizione rial- in questione, tenendo conto non zata di almeno un metro da ter- solo dell’età ma anche del sesso. ra: è proprio questo dettaglio a Una tipologia di caccia dunque dare il nome allo stile di caccia. che necessita di grande prepaIl cacciatore professionista in razione, pazienza e conoscenza questo caso avrà la possibilità di del selvatico. Normalmente chi tenere d’occhio tutto il dintorno si cimenta nella caccia dall’altae la vegetazione che lo circon- na utilizza una carabina bolt acda dalla sua posizione rialzata, tion con otturatore basculante o con una gettata di almeno alcune manuale a colpo signolo ma con cannocchiale con centinaia di metri. Oggi si sente sempre di tanto di reticolo Potrà così notapiù l’esigenza di considi collimazione. re l’arrivo di un daino o di un ca- derare e riconoscere Una delle diffipriolo che all’al- la caccia di selezione coltà maggiori di ba o al tramonto come uno strumento questa caccia è fuoriescono dal per mantenre in equi- non solamente il bosco per cibarsi. librio l’ecosistema. riconoscimento della specie che ci La caccia da altana è particolarmente praticata si avvicina, ma anche e soprattutin Toscana, nella quale regione, to la costruzione dell’altana che come accennato la tecnica è co- somiglia molto da vicino ad un munemente riservata alla caccia ponteggio ma che dovrà essere del cinghiale, ma anche e soprat- interamente rivestita, per la situtto del capriolo e del daino. Di curezza del cacciatore ma anche norma è una tecnica utilizzata mimetizzata con l’utilizzo di teli per un prelievo selettivo della sel- ad hoc. Le pareti in ogni versante vaggina: per cimentarsi in questa dovranno essere dotati di feritoie, tecnica dunque si dovrà disporre meglio se queste consentiranno di un tesserino di selecontrollore, di sparare da seduti, e il pavimeno accompagnarsi ad un cacciato- to dovrà essere reso silenzioso re che dispone di questa qualifica. con l’uso di un qualsiasi isolante. Caccia Passione 30


Caccia di selezione

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Caccia e cacciatori

Caccia in Italia , Criticata, scoraggiata ma sempre ricca di fascino e tradizione

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Caccia in Italia , Criticata, scoraggiata ma sempre ricca di fascino e tradizione

Oltre le sterili critiche, un quadro sulla caccia in Italia, arte antica praticata da sempre meno cacciatori professionisti Regolata in Italia dalla legge dell’11 febbraio 1992, n. 157, la caccia è arte antica, ricca di fascino e tradizione, capace di legare l’uomo all’ambiente in maniera indissolubile.

L

a fauna selvatica è definita patrimonio indisponibile dello Stato e ogni cacciatore ha l’obbligo di seguire le norme e i calendari venatori che sperano di regolamentarne il prelievo, non sempre, c’è da dirlo, cogliendo nel segno.

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La legge nel suo secondo articolo stabilisce quale sia la fauna selvatica che abbia necessità di tutela e quali siano le specie protette facendo differenza tra mammiferi, fra i quali gli esemplari protetti sono lupo, sciacallo dorato, orso, martora, puzzo-


Caccia e cacciatori la, lontra, gatto selvatico, lince, foca monaca, tutte le specie di cetacei, il cervo sardo ed il camoscio d’Abruzzo e tra uccelli. Quelli protetti sono davvero tanti partendo dal marangone minore fino al cigno selvatico, al fenicottero e alla cicogna. Detto questo per dedicarsi alla caccia in Italia è indispensabile essere in possesso della licenza di porto di fucile ad uso caccia. I documenti per ottenere tale licenza sono diversi: • certificato di idoneità al

• infine superamento dell’esame che abilità all’esercizio venatorio. Si svolge in forma scritta e orale e verte su cinque materie: zoologia, normativa, armi, balistica, agricoltura e naturalmente primo soccorso. Il cacciatore che ha ottenuto la licenza di porto di fucile per uso venatorio potrà svolgere diversi tipologie di caccia: quella vagante in zona Alpi (con relativa autorizzazione), caccia da appostamento fisso, e tutte le forme consentite dalla

maneggio di armi che deve essere rilasciato da una sezione del Tiro a Segno Nazionale; • certificato anamnestico che comprovi l’idoneità psico fisica che dovrà essere rilasciato o dal medico di famiglia o dalla Asl competente;

legge 157/92 fra cui la caccia vagante all’avifauna migratoria e stanziale, la caccia da appostamento temporaneo, la caccia alla lepre e alla volpe. Se invece si desidera praticare la caccia al cinghiale o la caccia di selezione è necessario aver Caccia Passione 35


sostenuto un esame specifico. Esercitata su territori agro silvo pastorali, modalità e criteri di caccia vengono sempre pianificati dalle Regioni che devono destinare il 20 – 30% del territorio in questione alla protezione faunistica. Ogni regione inoltre determina il calendario stagionale, nel quale sono indicate

caccia il motivo che sta spingendo sempre più praticanti ad abbandonarla, quanto piuttosto costi e regolamenti. Tanto per cominciare l’avanzamento dell’antropizzazione del territorio, con la relativa cementificazione riduce, anno dopo anno, il territorio agro silvo pastorale dedicato alla caccia, ma sono

tutte le date nelle quali è prevista l’apertura e la chiusura della caccia. Se a livello teorico tutto funziona alla perfezione a livello pratico le normative in vigore, obsolete e da rivedere, stanno minando nel fondo l’essenza stessa dell’arte venatoria in Italia. Diversamente da come si legge non è la progressiva diminuzione dei giovani interessati alla

soprattutto i costi annuali relativi alla licenza di caccia che fanno diminuire ogni anno il numero di cacciatori: si stima che ogni cacciatore (con variazioni da regione a regione), debba sborsare da un minimo di 300 ad un massimo di 500 euro all’anno per la sua licenza. Questa condizione di cose ha causato una diminuzione dei pra-

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Caccia e cacciatori ticanti davvero spaventosa: si è passati dal 1.701.853 praticanti del 1980 ai 751.876 del 2007, e i dati degli ultimi 4 anni non fanno che convalidare il fenomeno. Un vero peccato, specie se si conta che la caccia è un’attività pressoché necessaria per la tenuta sotto controllo di numerose specie erbivo-

Tutti gli aspetti negativi della caccia, che nessun cacciatore degno di questo nome dimentica, potrebbero invece essere facilmente limitati con un rinnovo della legge 157/92, che necessiterebbe oramai di una rivisitazione. Con le giuste normative si potrebbe risolvere il problema relativo alla caccia degli uccelli migratori, la cui

re che, vista la propria consistenza numerica, mettono a repentaglio la sopravvivenza dell’attività agricola in diverse località italiane. Le specie incriminate sono sicuramente il cinghiale, daino, muflone, capriolo, cervo, camoscio, e stambecco, per le quali l’abbattimento selettivo, previsto e pianificato da zoologi, è fondamentale.

protezione risulta difficoltosa, ma anche l’impatto negativo che si stima abbia la dispersione di piombo sul terreno e l’introduzione di specie aliene dannose per quelle autoctone in fase di ripopolamento. Insomma è arrivato il momento che per la regolamentazione della caccia le Regioni e lo Stato ci mettano non solo il cuore, ma anche la testa. Caccia Passione 37


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A caccia di...

Caccia all’estero

Colombacci in Argentina

La bella esperienza di tre amici alla scoperta dell’Argentina, accompagnati nel proprio viaggio dall’agenzia venatoria del Signor Lombardi.

Q

uando io e i miei due com- sorprendente, dotata di una varietà pagni di caccia abbiamo de- di selvaggina che lascia letteralmenciso di organizzare un viag- te a bocca aperta. Ci si può dedicare gio venatorio, ancora non sapevamo alla caccia alle pernici, alle oche, ai con precisione dove ci avrebbe por- colombacci, alle tortore e non solo. tato il vento. Luigi propendeva per la Per questo abbiamo contattato l’aMongolia, mentre Davide era tutto genzia di viaggio del Signor Lomproiettato verso la Scozia per non so bardi, che organizza viaggi venatoquale ricordo di viaggio adolescen- ri in Argentina e il progetto in men ziale. Io in verità pur di lasciare per che non si dica è diventato realtà. Il periodo durante qualche tempo il mio lavoro e il mio Gli ambienti naturali e la il quale ci era postran tran quoti- fauna dipingono un qua- sibile organizzare il diano sarei andato dro magico e spettaco- viaggio era piuttoovunque! Siamo tre lare, che fanno dell’Ar- sto ampio: tra il 1 cacciatori lombardi, gentina una delle mete di maggio e il 15 di agosto, ma alla fine ci siamo conosciuti più ambite dai cacciatori siamo giunti ad un sui banchi di scuola e questo viaggio, dopo 30 anni di ami- compromesso: tutti e tre ci siamo licizia, non ha fatto altro che saldare il berati per la fine di maggio, e fucile rapporto: lo consiglio davvero a tutti. in spalla e cane al fianco abbiamo visE’ stato sfogliando un giornale onli- suto un’avventura indimenticabile. ne di settore che ci è saltata in te- Normalmente, come nel nostro sta l’Argentina, raccontata come la caso, l’arrivo è previsto a Buenos terra promessa di ogni cacciatore: Aires dove ad attenderci c’era già ricca di vegetazione, praticamen- qualcuno: meglio così. Durante disabitata vista la sua estensione te questo viaggio abbiamo deciso Caccia Passione 39


di non pensare davvero a niente! L’argentina è piaciuta sia a me che ai miei compagni: e chi l’avrebbe mai detto che avremo vissuto insieme questa avventura? La nostra meta di destinazione era Cordoba, ideale per la caccia alle tortore e ai colombacci. Il dintorno e la provincia tutta sono caratterizzati da belle pianure agricole nelle quali ci è stato detto si coltiva

se possibile ancora più piacevole. Le belle pianure di cui ho appena raccontato sono il luogo ideale di pastura per i colombacci della zona, anche perché il più delle volte i campi sono a pochi battiti d’ali da piccoli e grandi laghetti naturali e artificiali. Io, fortunato come al solito, durante le mie giornate di caccia ho subito stretto un certo legame con alcuni ulivi seco-

mais, frumento, sorgo, girasole e soia. Qui la caccia è consentita da aprile a luglio e da agosto a febbraio e devo ammetterlo, regala parecchie soddisfazioni, specie se si ha l’accortezza di farsi accompagnare da un favoloso pointer o da un miracoloso setter inglese, cani che rendono la caccia

lari all’interno dei quali erano soliti raggrupparsi moltissimi colombacci: d’altronde so bene che l’oliva è uno dei cibi preferiti da questi deliziosi volatili e quando ho individuato gli ulivi, sono andato a colpo sicuro; la massima pare valere sia per i colombacci italiani, sia per quelli argentini.

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Caccia all’estero Naturalmente le tecniche di caccia non variano un granché: se scegli di volare in Argentina per dare la caccia ai colombacci devi comunque avere con te un abbigliamento che ti consenta di mimetizzarti con il dintorno, meglio ancora se sono messe a disposizione buone poste di caccia costruite ad hoc. Nel nostro caso non solo erano presenti,

larmente praticata nella provincia di Cordoba visto che si stima vi risiedano circa 50 milioni di esemplari. In questo caso la caccia è aperta tutto l’anno visto che l’abbondanza del volatile lo rende particolarmente indesiderato dai cittadini e dai contadini. Ci è stato raccontato che questo esercito di tortore è in grado di consumare circa il 20% dei cere-

ma ogni postazione metteva a disposizione del fortunato cacciatore bevande analcoliche fresche, una sedia e su richiesta delle cartucce. Ovviamente la caccia ai colombacci non è l’unica possibile. Sul luogo mi hanno parlato molto bene della caccia alle tortore anch’essa partico-

ali coltivati nella zona. Il momento migliore per la caccia alla tortora rimane comunque quello tra agosto e febbraio quando i volatili si spostano con frequenza verso i pastatoi rendendosi particolarmente visibili. Santa Fè è invece provincia specializzata per la caccia alle anatre e alle Caccia Caccia Passione Passione 41 43


pernici e visitando le zone attraversate dal fiume Paranà si comprende velocemente perché: risaie, foci, e bellissime lagune danno vita ad un vero e proprio paradiso per cacciatori e pescatori. Per lo meno così mi è stato descritto visto che io non ho avuto ancora la fortuna di visitare la provincia e di cimentarmi nella caccia alle anatre e alle pernici che

dividuare le piccole pernici locali. Il consiglio che do a tutti quelli che hanno deciso di vivere questa avventura è quello di affidarsi ad un tour operator serio: noi da questo punto di vista non abbiamo avuto alcun problema. L’agenzia del Signor Lombardi, operante su tutto il territorio Argentino ci ha consentito di personalizzare e vivere a pieno la no-

pare abbondino nella zona. Il prossimo viaggio venatorio sarà comunque diretto verso la zona, tanto più che per dare la caccia alle pernici, che normalmente si nascondono in immensi prati di erba medica o campi di cereali è consigliato l’uso di Breton o Pointer capaci di in-

stra vacanza, mettendo a nostra disposizione non solo professionalità, ma anche una squisita accoglienza e un’eccellente conoscenza dei luoghi. Detto questo a me, a Luigi e a Davide non ci resta che augurarvi un felicissimo viaggio alla scoperta dell’Argentina.

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Caccia all’estero

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Cani da caccia

L’origine del cane da caccia

ed il rapporto con il cacciatore

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L’origine del cane da caccia

ed il rapporto con il cacciatore La storia della simbiosi tra cane e uomo-cacciatore lunga milioni di anni. Sull’origine dei cani possiamo solamente offrire delle ipotesi, alcune più convincenti di altre. Sappiamo per certo che il cane domestico fa parte della famiglia dei canidi, di cui sono membri attivi anche gli sciacalli, i lupi e le volpi insieme ad altre 33 specie viventi. Ovviamente con i lupi e anche con gli sciacalli e il coyote alme-

le specie intrecciarsi in secoli di evoluzione. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che tutte le razze di cane domestico discendessero dai lupi e dagli sciacalli, vuoi per l’aspetto esteriore dell’amico a quattro zampe, vuoi per tratti caratteriali che legavano cani, lupi e sciacalli in uno stretto legame. I cani che secondo questa teoria

no all’apparenza il cane domestico ha parecchi tratti in comune, vuoi per questioni genetiche, vuoi per i costanti incroci che hanno visto

erano più legati al padrone da uno stato di dipendenza discendevano probabilmente dalla famiglia aureus (e dunque dalla famiglia degli

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Cani da caccia

sciacalli), mentre un attaccamento al padrone decisamente più forte era riscontrato in quei cani che si supponeva fossero di tipo lupi-

no. Ancora meglio si era convinti che i cani di tipo aureus avrebbero potuto identificare nel padrone il membro genitore guida del gruppo per tutta la vita, mentre i cugini lupini avrebbero messo in discussione la gerarchia del gruppo non appena diventati adulti, tentando di acquisire il ruolo di padrone. Agli inizi degli anni ottanta il lupo venne considerato l’unico e più probabile progenitore del cane domestico e alla fine degli anni novanta del secolo scorso, a Los Angeles, presso l’università della California, grazie ad uno studio comparato sul dna di lupi, sciacalli, coyote e cani domestici, si stabilì che le differenze fra lupi e cani erano in percentuale scarsissime (1%) mentre le differenze fra lupi

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e coyote ben più notevoli (6%). Studi più approfonditi condotti dal gruppo di studio di Wayne hanno permesso di scoprire che il dna canino può essere suddiviso in 4 gruppi distinti: la sequenza più abbondante metteva in linea di discendenza diretta lupi e cani, mentre i restanti tre

era stata cosa troppo comune. Le prime tracce fossili di cane addomesticato risalgono circa a 12.000 – 14.000 anni fa, nel periodo durante il quale dunque sorse l’agricoltura e l’uomo da nomade divenne stabile. Eppure la divergenza genetica fra dna canino e lupino suggerisce che le due specie si

gruppi minori erano nati probabilmente da accoppiamenti successivi fra lupi e cani domestici. A quel punto apparve chiara la discendenza diretta del cane domestico dal lupo (e non dallo sciacallo o dal coyote) e risultò che l’addomesticamento del lupo da parte dell’uomo non

siano divise molto prima. In linea di massima si può affermare che con grossa probabilità i nostri antenati raccoglitori ma anche cacciatori iniziarono a domesticare il cane circa 50.000 di anni fa. A confermarlo anche numerose pitture rupestri che durante tutto il Neolitico figurano il rapporto d’amici-

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Cani da caccia zia fra cane e uomo. Il cane è in queste circostanze rappresentato come ottimo compagno di caccia. Da allora di tempo ne è passato e l’umo secolo dopo secolo ha riportato indiscutibili successi nella domesticazione canina tanto che ad oggi il cane è distribuito in tutto il mondo e in ogni pae-

cie canine in tutto il mondo, che variano per colorazione del manto, pelo, caratteri e morfologia. Grazie a lunghe selezioni ciascuna specie si è specializzata in un settore: c’è chi protegge il bestiame, chi traina le slitte, chi segue le tracce, chi trova persone disperse, chi riconosce sostanze stupefacenti o

se aiuta l’uomo a vivere meglio. Il suo antenato invece, il lupo, è a grosso rischio d’estinzione, soprattutto per quel rapporto conflittuale che nei millenni ha coltivato nei confronti dell’uomo. Il successo del cane domestico ha portato odiernamente alla presenza di circa 300-400 spe-

magari esplosive, esistono anche razze destinate alla compagnia e al sostegno di portatori di handicap. E’ probabile che le selezioni iniziali si effettuarono in base non tanto alle attitudini particolari dell’animale, quanto piuttosto al suo grado di docilità verso l’uomo. Favorire l’accoppiamenCaccia Passione 49


to solo di esemplari amichevoli nei confronti dell’uomo ha probabilmente consentito di creare una sorta di elite di cani in perfetta simbiosi con l’essere umano. Questo può essere avvenuto dopo circa 30 – 40 generazioni di cani. Altre teorie sono dell’opinione che la selezione dei cani più docili sia avvenuta in maniera del tutto naturale e non per addomesticamento da parte dell’uomo (che per altro avrebbe richiesto tempo, mezzi e fatica). Quando l’uomo si fece stabile iniziò una più duratura convivenza fra lupi ed esseri umani: solo gli animali più docili si avvicinarono agli accampamenti umani garantendosi la sopravvivenza grazie anche ai rifiuti lasciati dagli uomini; questa categoria di lupi diede probabilmente vita al proto cane seguendo una selezione del tutto naturale. La civiltà greca e romana ci dicono molto sulle fasi di domesticazione successive dei cani: si racconta che fossero non solo utili, ma anche e soprattutto creature di compagnia e Aristotele decise di classificare il cane domestico in base al suo luogo d’origine. In epoca romana le specie canine vennero suddivise invece in base alle proprie funzioni e caratteristiche: esistevano i Caccia Passione 50

cani da pastore, i cani da guardia e naturalmente i cani da caccia. Questi ultimi nello specifico erano classificati in altre due categorie: cani che seguono le tracce (sagaces), che inseguono la preda (celeres), e che attaccano la preda (pugnaces), qualcosa di molto simile a quel che accade ancora oggi dato che ancora si parla di cani da ferma, da seguita, da cerca, da traccia o sangue e da riporto. Le classificazioni avvenute nelle diverse epoche storiche non sono certo mancate, ma per la stesura degli standard di razza si è dovuto aspettare fino alla metà dell’800. Questi standard prendevano in considerazione le caratteristiche (comportamentali e morfologiche) necessarie all’amico dell’uomo per svolgere il proprio lavoro nonché i tratti fisici che ne decretavano la bellezza: insomma tutti quei caratteri che ne avevano garantito originariamente la selezione da parte dell’uomo. Il kennel Club inglese iniziò per primo nel 1873 a registrare tutti i tratti che decretavano la purezza della razza e nel 1882 anche Italia e Francia seguirono l’esempio dei cugini d’oltre mare buttando le basi per la stesura di quegli standard ancora oggi seguiti


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Armi

Calcio del fucile da caccia:

in legno o in plastica? Vantaggi e svantaggi

Il calcio rappresenta il vero e proprio “vestito” di un fucile da caccia. Posto nella parte posteriore dell’arma, ne completa il design e l’estetica e ne favorisce l’imbracciatura. A completare questo “vestito” interviene anche l’asta, componente posto sotto la canna e adatto a favorire la presa della mano. Il calcio e l’asta possono essere fatti di legno o di materiale sintetico comunemente definito come plastica ma in realtà detto “tecnopolimero”.

I

moderni fucili da caccia, specie automatici o semiautomatici, vengono ormai realizzati con calciatura in plastica, mentre quella in legno viene riservata ai fucili più classici e tradizionali, come la carabina e la doppietta. Ormai, però, non esistono limitazioni all’uso della plastica in qualsiasi tipo di fucile, sia a canna liscia che a canna rigata. La scelta tra un tipo di calcio e l’altro dipende essenzialmente dai gusti personali, dalle proprie esigenze venatorie, dalla tipologia di caccia praticata e dalle caratteristiche fisiche del cacciatore. Tutti questi elementi concorrono nel determinare l’utilizzo o la scelta di un fucile con calcio in legno o in plastica. Dalle esperienze ed opinioni dei cacciatori emergono pareri discordanti: c’è chi in assoluto preferi-

sce e sceglie solo il calcio in legno e chi non disdegna e apprezza anche quello in plastica. Ma quali differenze, vantaggi e svantaggi presentano i diversi materiali che compongono il calcio? Per rispondere a questa domanda bisogna anzitutto dire che il calcio è un componente fondamentale del fucile e che determina la praticità e l’usabilità dell’arma ancor prima dell’estetica. Con ciò non si vuole dire che l’estetica non sia importante, ma questa può magari valere durante esperienze di caccia dimostrative in compagnia di amici o parenti. Quando si tratta, invece ,di vagare per monti e per valli a caccia di cinghiali o selvaggina migratoria, dove magari si attraversano anche paesaggi nebbiosi o innevati o foreste piene di rovi e pozzanghere, allora il diCaccia Passione 53 51


scorso cambia e diventa più pressante la questione della praticità dell’arma. Il calcio in legno arricchisce notevolmente l’estetica del fucile e su questo non vi è alcun dubbio, mentre quello sintetico non ha la stessa resa visiva del mitico calcio in radica di noce. La resa estetica del fucile, però, dipende anche dalla qualità del legno o della plastica del calcio. Alcuni cacciatori raccontano di aver acquistato fucili con calcio in legno e di essere rimasti profondamente delusi dal materiale, rivelatosi troppo scadente e usurato dopo pochissime battute di caccia. Il legno

del calcio (e dell’astina), per durare nel tempo, deve essere naturalmente di ottima qualità. Ciò, purtroppo, non gli impedisce di usurarsi o graffiarsi per traumi o per effetto degli agenti atmosferici. Alcuni cacciatori amano molto l’effetto del “legno vissuto”, ovvero del calcio in legno usurato da tante battute e da tante graffiature generatesi nell’atto di scovare il selvatico. Da queste considerazioni si nota come la scelta di un materiale rispetto all’altro sia essenzialmente dettata dall’estetica Caccia Passione 54

e da un profondo rispetto per la tradizione della caccia, tradizione da sempre animata da fucili e carabine con calciatura in legno. I fucili in tecnopolimero, invece, sembrano far presa sulle nuove generazioni di cacciatori, che li trovano più leggeri e più pratici da brandire. Dal confronto tra due generazioni di cacciatori ( quelli di ieri e quelli di oggi) emerge sempre più la netta differenza tra gli amanti del calcio in legno ed i sostenitori di quello in plastica. I primi vengono definiti “collezionisti” più che cacciatori, mentre i

secondi, cacciatori puri e duri. Questi giudizi un po’ estremi nascondono in realtà i principali vantaggi e svantaggi tra il legno e la plastica del calcio. Il legno è un materiale più delicato rispetto alla plastica, e anche se rivestito e lucidato, con il tempo finisce per scolorire e graffiarsi sotto l’azione delle intemperie o degli ambienti di caccia troppo impervi ed ostili. Il calcio in legno richiede anche una maggiore cura e manutenzione e l’utilizzo di appositi prodotti pulenti e lucidanti. Il legno rende più pesante il fucile, e la sua durezza può, a volte, dar fastidio al cacciatore che si trova a doverlo poggiare


Armi sulla guancia all’atto della mira. Molti disagi dei calci in legno sono stati ampiamente superati dalle ditte costruttrici, che aggiungono calcioli in polimeri gommati ed ergonomici per attutire al sensazione di durezza. Il calcio in legno, rendendo il fucile lievemente più pesante, ha il vantaggio di bilanciare lo spostamento dell’arma attutendo l’azione di rinculo. I fucili con calcio in tecnopolimero hanno un peso minore e sono quindi più pratici da brandire. Il materiale, rivestito di tessuti morbidi ed ergonomici, non trasmette quella sensazione di superficie dura e fredda

tipica del legno. I fucili con calcio e asta in tecnopolimero, per la loro praticità e leggerezza, si rivelano adatti alla caccia vagante alla piccola selvaggina, dove il cacciatore deve muoversi per ore ed ore anche in condizioni atmosferiche difficili. I fucili con calcio in tecnopolimero sono anche facili da pulire, perché bastano solo uno straccio e un comune detergente. Il calcio in polimero sintetico di buona qualità resiste anche meglio ai traumi ed ai graffi, permettendo di cacciare senza pensieri

e senza l’ansia di rovinare l’estetica del calcio in legno. I fucili con calcio in plastica presentano lo svantaggio di un rinculo maggiore rispetto al legno. Le case produttrici, in questo caso, hanno cercato di risolvere il problema rivestendo il tecnopolimero di materiali metallici in grado di bilanciare l’impennamento e lo scalciamento dell’arma. Nell’acquisto di un fucile con calcio in plastica bisogna fare molta attenzione alla qualità di questo materiale: se troppo scadente, si rischiano fastidi alla guancia o alla mandibola causati

proprio dal rinculo. Il fucile con calcio in legno può essere, invece, adatto a cacciatori dal fisico possente e robusto e quindi con necessità di un calcio che sia proporzionato al loro peso. Il calcio, infatti, deve garantire l’equilibro e la presa del cacciatore, come se fosse la taglia di un vestito. Senza questa adattabilità si rischiano risultati balistici scadenti e prestazioni venatorie destinate all’insuccesso. L’ultima differenza tra il legno e la plastica è che quest’ultima abbassa notevolmente il prezzo del fucile. Ma, anche in questo caso, la scelta della spesa in più o in meno dipenderà sempre dai gusti e dalle esigenze del cacciatore. Caccia Passione 55


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Fucili da caccia

Benelli Raffaello Power Bore: al di là dell’ostacolo

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Benelli Raffaello Power Bore: al di là dell’ostacolo

Gettare il cuore al di là dell’ostacolo e andare a riprenderlo era un motto della Cavalleria: può attagliarsi assai favorevolmente al lavoro della Casa di Urbino che, mai contenta dei risultati acquisiti, si lancia in imprese sempre più ardite.

S

correre il documento di presentazione che la Benelli ha stilato per il suo ultimo progetto acclara alcuni concetti: si è ben consci dei risultati raggiunti, si valutano appieno le strutture messe a disposizione per arrivarci, si ipotizza la difficoltà inusitata per compiere un passo ulteriore. Ecco: quest’ultimo punto consiglierebbe a molti un saggio ripensamento su quel voler per forza primeggiare con qualcosa di diverso considerando che l’esistente, per dirla chiara, primeggia già di suo e senza fatica. Muovere assetti consolidati, conquistati faticosamente e con notevoli impegni può condurre a scendere qualche scalino: mica è detto che il movimento, di per sé, porti sempre ad avanzare. Mai provato in montagna, in un punto critico, tentare di salire trovandosi, per contro, qualche metro più sotto? Alla Benelli sanno tutto questo e l’idea di tentare l’avventura è stata lanciata insieme Caccia Passione 58

all’ipotesi, mossa dall’apprensione, di mancare l’obiettivo. Abbiamo avuto il privilegio in anni passati di descrivere nascita e sviluppo di questa azienda compenetrandoci nel filone mentale che la guida da sempre: ci pare di poter comprendere il travaglio mentale dei vari resp ons abi l i, quindi i “sì” pronunciati per avallare il progetto, per dargli forma e corpo, per ricavare dalle macchine quell’insieme di componenti, sterili presi uno ad uno, estremamente vivi e vitali quando riu-


Fucili da caccia niti a formare l’insieme. Nel dibattito aziendale aleggiava di certo la situazione attuale dei mercati, valutata con acume soppesando il molto che viene devoluto all’estero, senza mancare di attenzione per quel che è destinato usualmente al settore nazionale: stati d’animo, stili di vita, possibilità economiche, gusti in continuo divenire sono fenomeni da analizzare con cura così come è determinante l’immaginazione per proiettarsi nel futuro prossimo con il giusto stile e il prodotto adeguato. Proviamo a immaginare quali siano i punti forza su costruire la novità: noi ne abbiamo in mente uno che si è sempre rivelato l’asse

portante nelle realizzazioni aziendali e si chiama movimento inerziale. Dal suo concepimento tale meccanismo ha richiesto un fattore determinante: l’estrema precisione delle lavorazioni a cui Benelli si è dedicata con fermezza ottenendo un fucile di assoluta funzionalità e, di converso, una differenza da molti concorrenti non così pressati dal problema e quindi opportunamente situati a un differente livello. Di poi c’è il fattore di un abbinamento storico fra l’ufficio progettuale interno e uno studio di disegno tecnico industriale responsabili di successi consolidati: una garanzia confortante. Il tremore mentale a questo pun-

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to può passare in seconda linea: non che sia completamente azzerato, sarebbe un atto di superbia che non fa parte dello stile Benelli, ma che viene rintuzzato da una sostanziale consapevolezza delle proprie capacità. Power Bore: la nuova era del Raffaello Non occorrono molte parole per descrivere il nuovo Raffaello: è il compendio delle tante soluzioni tecniche di vertice della Casa racchiuse in una veste asciutta, di sintesi, aggraziata e grintosa allo stesso tempo, adeguata ai tempi dove lo sfarzo non è richiesto e al suo posto si pone la bellezza dell’intima sostanza, l’essenza dell’idea. Lasciamo a chi osserva le immagini di trarre le proprie considerazioni che riteniamo improntate allo spirito che abbiamo suggerito. Le caratteristiche possono venire così riassunte. Caccia Passione 60

Il castello in lega racchiude il meccanismo inerziale con testina rotante a due alette dotato di un nuovo sistema che ne consente la chiusura anche accompagnando l’otturatore: ugualmente si può fare se, per un caso fortuito, lo stesso si fosse discostato dalla culatta della canna. La destinazione principale è la caccia di movimento quindi il peso è contenuto in 2.950 g con canna da 66 cm: ne discendono alcune considerazioni. Si è adottata la camera magnum da 76 mm e l’arma funziona regolarmente con cariche


Fucili da caccia da 24 a 56 g, ma si sono privilegiate, dati di fatto alla mano, quelle dei 3036 g con borraggio vario e anche con pallini di acciaio; la canna Power Bore Crio, a trattamento criogenico, assolve i suoi impegni con una foratura in asta pari a 18,3-18,4 mm, garantita da specifici controlli, con velocità e rosate al massimo delle possibilità. La sensazione di rinculo viene rintuzzata brillantemente con il nuovo calciolo Progressive Comfort nato per venir montato su calcio in legno, scelta preferenziale per chi ama l’arma esteticamente bella: il meccanismo costituito da un’asta libera con braccia insistenti su mensole flessibili dissipa una cospicua percentuale dell’energia in una maniera semplice e sofisticata allo stesso tempo, con una progressione determinata dalla carica impiegata; inoltre permette, con appositi particolari, di variare la lunghezza to-

tale del calcio stesso. Ancora nel calcio il nasello in poliuretano assorbe le perniciose vibrazioni responsabili della sordità: diverse misure sono disponibili per adattare la parte al fisico del tiratore. Il sistema Easy Loading ha affinato struttura e modo di introduzione delle cartucce nel caricatore rendendo l’operazione facile e spedita così come quella di scaricamento, notoriamente un po’ macchinosa, qui semplice e rapida anche con i guanti. A chiusura possiamo porre il noto concetto per cui la funzione crea la forma: il Raffaello Pro Bore concentra in sé la somma delle funzioni precipue di un semiautomatico assolvendole in maniera egregia con una veste estetica che muoverà certamente il cacciatore a dedicare, in momenti di minore tensione venatoria, uno sguardo al proprio fucile complimentandosi con se stesso per la felicissima scelta.

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Cartucce classe 34 gr. 34 DON SAGA elevata velocità ed efficacia

Le cartucce dell’azienda spagnola Saga hanno conquistato molti trofei in ambito sportivo. Anche in ambito venatorio si riscontra un ottimo comportamento ed efficacia delle stesse.

A

fondare la Saga furono, nel 1951, Francisco García Chantres e sua moglie, Consuelo Fuentes Bollullo. Per diversi anni l’azienda svolgeva la sua attività in maniera completamente artigianale e solamente nel 1970 i proprietari, visto i successi di vendite dei loro prodotti, furono in grado di automatizzare la produzione, attraverso l’uso di macchinari. Il salto di qualità avvenne nel 1975, quando la Saga ottenne numerosi riconoscimenti a livello euro-

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peo per la qualità dei suoi prodotti. Negli anni 80 vennero conseguiti numerosi successi, tra cui il campionato del mondo vinto da Eladio Vallduvi, il quale utilizzava le cartucce Saga, uno dei pochi marchi europei presente in cinque consecutivi Giochi Olimpici. La Saga ha una gamma di modelli che soddisfano pienamente sia i tiratori, sia i cacciatori. Per quanto riguarda l’ambito sportivo, degne di essere menzionate sono le cartucce a grammatura 24 e 28 e la cartuccia Eurotrap.


Munizioni Questi risultati sono stati conseguiti si ambienti climatici : temperatugrazie all’utilizzazione dei miglio- ra fredda o calda, umida o secca. ri componenti per il caricamento La stessa azienda consiglia di condi cartucce. La Saga è considerata servare le cartucce in luogo freuno degli impianti di produzione sco e asciutto, ad una temperatura più moderni d’Europa, dotato non ottimale di 21 ° C con il 60 % di solo i macchinari elettronici più umidità, lontano da fonti di calore. avanzati, ma anche di un sistema di Le cartucce che vi presentiamo oggi controllo balistico molto sofisticato. sono le DON SAGA 34 grammi, la Tutte le cartucce sono prodotte e te- massima classe di munizioni da cacstate in base alle norme della Com- cia di qualità. Studiate e realizzate missione internazionale permanen- appositamente per la caccia alla perte per la prova delle armi da fuoco nice, al colombaccio ed al fagiano, le e munizioni portatili (CIP). I labo- Hunter Special sono molto veloci ed ratori balistici della Saga, inoltre, efficaci : un grande successo viene sono stati accre- Le cartucce classe 34 gr riscontrato per ditati dalla Ban- DON SAGA sono adatte per la caccia a starna, una modalica di Spagna per la caccia alla pernice, al tà nella quale gli le prove ufficiali atte a garanti- fagiano ed al colombaccio. uccelli tendono a re la qualità e la sicurezza d’uso. mettere in seria difficoltà il cacciatore. La Saga ha comunque scelto di ag- Le caratteristiche di queste cartucce giornare ed innovare i propri pro- sono le seguenti. Adatte per il calidotti, consapevole che i successi ot- bro 12, hanno una longitudine di 70 tenuti negli anni passati, soprattutto mm e sono realizzate con polietileno in ambito sportivo, sono anche un ad alta densità; attraverso un procesonere al quale l’azienda ha voluto so termomeccanico, viene garantita rispondere realizzando nel 2001 la un’eccellente elasticità e resistenza. gamma di cartucce Elite da 24 e 28 La culatta I pantaloncini è in acciaio, grammi, appositamente create per successivamente trattata elettrochiaffrontare le prove più impegnati- micamente per dotarla di una perve. Questo tipo di cartucce, infat- fetta finitura ed un’elevata resistenza ti, raggiungono un’elevata velocità. alla corrosione, partendo da un foLe cartucce della Saga sono state glio in acciaio ottonato o in ottone progettate per l’utilizzo in diver- cromato. I pallini sono in piombo e Caccia Passione 63


variano da un minimo di cinque, ad un massimo di 10. Sono anche disponibili in acciao, per affrontare le zone di caccia dove il tasso di umidità è molto alto. Le Don Saga da 34 grammi sviluppano una pressione di 665 Kg per cm2, raggiungono

la pernice varia da 20 a 40 metri. In definitiva, l’azienda spagnola Saga offre una vasta gamma di cartucce, le quali comprendo il tiro al piattello, lo skeet, il tiro al volo e la caccia, quest’ultima in tutti i suoi segmenti. A differenza di al-

una velocità di 438 m/s sulla distanza di 1 metro e 354 m/s a 20 metri. Per la caccia al colombaccio ed al fagiano la distanza ed il tiro effettivo è di 30 metri, mentre per

tre aziende che preferiscono specializzarsi in pochi tipo di cartucce, la Saga ha preferito sia il settore sportivo che quello venatorio, ottenendo in entrambi ottimi risultati.

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Munizioni

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Anche se l’attrezzatura da caccia diventa sempre più precisa, ciò che conta alla fine è la vostra abilità di cacciatori. La Torretta Balistica (BT) di SWAROVSKI OPTIK consente di «fissare il punto» e di dare più sicurezza nei tiri a lungo raggio. Il nuovo meccanismo di blocco impedisce la rotazione involontaria della Torretta Balistica. La Torretta Balistica è facile da configurare e si adatta in modo preciso alla vostra arma, alle vostre munizioni e alle vostre esigenze personali. A proposito: Provate il nostro programma balistico.

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I nuovi binocoli compatti

CL Pocket di SWAROVSKI OPTIK:

piccoli all’esterno, grandi all’interno

I nuovi binocoli CL Pocket di SWAROVSKI OPTIK offrono eccellenti prestazioni ottiche e una visione estremamente confortevole e sono inoltre sufficientemente compatti da poter essere portati sempre con sé. Sono binocoli al 100%, che non ammettono compromessi e che garantiscono una qualità ottica che non ha eguali tra i binocoli compatti

I

ntrodotti per la prima volta nel 1989, i binocoli compatti “Pocket” sono tra i prodotti di maggiore successo di SWAROVSKI OPTIK. Si sono gradualmente evoluti fino a diventare compagni affidabili Caccia Passione 66

e perfetti per attività di tempo libero come escursioni a piedi, viaggi e caccia. Sono inoltre ideali anche come binocoli di riserva da tenere in auto o nel rifugio di caccia. A partire da questo prodotto di successo,


Ottiche

SWAROVSKI OPTIK ha ora ricre- insuperata tra i binocoli compatti. ato partendo da zero il nuovo bi- Ripiegati, i binocoli CL Pocket sono nocolo CL Pocket, per renderlo più estremamente compatti ma quanadatto alle esigenze e agli usi degli do sono aperti diventano binocoli utenti moderni. Il risultato è un bi- al 100% senza alcun compromesnocolo che combina sapientemente so. L’elevato contrasto e le immagini nitide e dai un design compatto alla migliore qualità Le applicazioni aggiun- colori altamente ottica SWAROVSKI tive, che fanno della realistici offrono OPTIK e che è dun- Bushnell Trophy Camp HD un’esperienza di que anche un com- un modello inimitabile osservazione indimenticabile, menpagno perfetto per tre l’ampio campo visivo e il design varie situazioni di caccia. Binocoli al 100% senza alcun adatto anche ai portatori di occhiacompromesso li assicurano una visione estremaSWAROVSKI OPTIK è sinonimo mente confortevole. I binocoli CL di qualità ottica insuperata in ogni Pocket sono ideali per cacciatori che suo prodotto. I binocoli CL Pocket apprezzano un design compatto e offrono una qualità ottica unica e leggero e una visione estremamente Caccia Passione 67


confortevole, ma che non accettano compromessi per quanto riguarda la qualità dell’immagine quando si tratta di osservare una preda o di puntare meglio il fucile.

tività ricreative di tutta la famiglia come trekking, escursioni a piedi e viaggi. Sono anche un’idea regalo perfetta per ogni appassionato di caccia.

Dimensioni compatte grazie Ergonomici e pratici Il design ergonomico e robusto con al design ripiegabile carcassa di alluminio assicura una Grazie allo speciale design dei bibuona stabilità e una visione estremamente confortevole. I binocoli CL Pocket sono altamente intuitivi da usare e ciò, insieme alle loro straordinarie caratteristiche ottiche ed elevate prestazioni meccaniche, ha costituito uno dei prerequisiti più importanti per il loro sviluppo. Sono anche perfetti come binocoli di riserva da tenere nel rifugio di caccia o da portarsi dietro quando si va a caccia. I binocoli CL Pocket possono addirittura essere utili per forme di caccia in cui normalmente non vengono utilizzati, come ad esempio caccia in movimento o safari. Fuori della stagione di caccia, sono inoltre compagni ideali per atCaccia Passione 68


Ottiche nocoli CL Pocket che consente di ripiegarli, potete portarli sempre con voi e saranno pronti ad essere utilizzati in tante occasioni. I modelli 8x25 e 10x25, disponibili in nero, verde e color sabbia, saranno messi in vendita a partire da settembre 2013 in una selezione di negozi specializzati. La famiglia di binocoli SWAROVSKI OPTIK CL: compagni perfetti e molto versatili I binocoli CL Pocket sono un complemento eccezionale alla famiglia di binocoli CL di SWAROVSKI OPTIK, lanciata nel 2011 con i binocoli CL Companion. La famiglia

CL mette a disposizione dei cacciatori una gamma di binocoli in grado di offrire una combinazione perfetta di qualità ottica e dimensioni compatte, senza alcun compromesso. Grazie alle loro dimensioni compatte, questi straordinari binocoli saranno sempre a vostra portata di mano e in grado di soddisfare ogni vostra esigenza a livello di qualità ottica e prestazioni meccaniche. Vi permetteranno di vedere di più e di avere un’esperienza di osservazione ancora più piacevole, intensa e indimenticabile sia a caccia, sia quando osservate la natura.

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Accessori per la caccia Caccia: Torcia E15 della Fenixlight Limited, Qualità e Versatilità in soli 6 cm.: Torcia E15 della Fenixlight Limited: La Fenixlight Limited si è imposta di produrre torce di qualità con una alto grado di resistenza all’acqua ed alle cadute accidentali. Considerate le sue caratteristiche tecniche, la E15 è una torcia che non può mancare nel taschino della giacca di un cacciatore. Per ulteriori info segui il link: Torcia E15 della Fenixlight Limited

Stivali da caccia Labrador LTR della AKU

protezione e comfort seguono il vostro passo

Durante una battuta di caccia acqua, fango, erba alta sono “ostacoli” naturali che si possono incontrare. Solo con una calzatura che assicura prestazioni e protezione ottimali su ogni terreno può agevolare lunghe camminate. Gli stivali Labrador LTR della AKU accompagnano il cacciatore in qualunque condizione e su ogni terreno. AKU è una nota realtà industriale del settore calzaturiero italiano, fondata dal Galliano Bordin, il quale fu in grado di trasformare un piccolo laboratorio artigianale in una moderna industria Montebelluna, in provincia di Treviso. Per ulteriori info segui il link: Stivali da caccia Labrador LTR della AKU

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Affidati a chi ti è fedele

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Veterinaria

Siamo ancora in estate attenzione ai

colpi di calore Ombra e acqua fresca evitano che il nostro amico a quattro zampe possa subire il colpo di calore. Se dovesse verificarsi, bastano pochi accorgimenti, semplici ma efficaci, che fanno riprendere l’animale in poco tempo. Sono più le azioni da evitare che quelle atte a soccorrerlo.

L

a temperatura corporea può cizio fisico in orari non adeguati. aumentare sia causa di un’in- Altri fattori possono essere l’obesifezione con conseguente feb- tà e/o malattie delle vie aeree o del bre, sia per il caldo e/o per con- cuore. Alcune razze sembrano siadizioni di umidità troppo elevate no particolarmente predisposte al dell’ambiente. Un aumento della colpo di calore, come il Pechinese, il temperatura corporea determinato Carlino, il Lhasa Apso, il Boston Terrier ed il Boxer. dalle condizioni molti ambientali viene Si chiama ipertermia ed è co- Come di chiamatoipertermia munemente conosciuto come proprietari o colpo di calore. colpo di calore, colpisce il cani sapranno, Il colpo di ca- cane se soggetto a tempe- i nostri amici a lore si verifica rature elevate, caldo e afa. quattro zampe in periodi calnon sudano, ma di, quando il cane viene lasciato in aumentano la salivazione per favoun’automobile chiusa per troppo rire lo scambio di calore e per ditempo, ad esempio. esistono, però, fendersi dal caldo eccessivo. Se non anche altre condizioni che determi- trovano un luogo fresco in cui stare nano il colpo di calore: quando un per abbassare la propria temperaanimale è all’aperto in condizioni tura, quest’ultima inizia a salire. La di calore e umidità eccessivi, sen- temperatura corporea normale del za ombra; oppure quando fa eser- cane è di 38,5-39°C; nel momento Caccia Passione 73


in cui si superano i 40,5°C, inizia l’emergenza. Inizialmente l’animale mostra un certo disagio, ansima eccessivamente ed è irrequieto. Quando l’ipertermia va a peggiorare l’animale inizia a perdere grandi quantità di bava dal naso e / o dalla bocca. Successivamente non riesce a tenersi in piedi e le gengive diventano bluastre o di colore rosso acceso, a causa dell’ossigenazione insufficiente. Infine si verifica la perdita di coscienza, il coma e la morte. Nel momento in cui ci accorgiamo che il cane inizia a sentirsi male occorre spostarlo immediatamente in un luogo fresco ed ombreggiato. Da questo memento in poi è consigliabile fargli aria e, se possibile, valutare la temperatura rettale e annotarla. Successivamente è fondamentale raffreddare il corpo mettendo stracci o asciugamani bagnati con acqua di rubinetto sopra il collo, sotto le ascelle e nella regione inguinale. Si possono anche bagnare le orecchie e le zampe con acqua fresca. Se si ha a disposizione un ventilatore fare aria sulle zone bagnate, al fine di incentivare il raffreddamento tramite evaporazione. Per essere sicuri, bisogna portare l’animale dal più vicino veterinario, per scongiurare eventuali complicazioni. Dopo queste operazioni, se notiamo Caccia Passione 74

che il cane si è ripreso, invitarlo a bere acqua fresca. Complessivamente, la mortalità nei cani che hanno subìto un colpo di calore è del 25-50%. Qualsiasi animale che si trovi in un ambiente caldo, sia al chiuso che all’aperto, e non può rinfrescarsi è a rischio di colpi di calore. Le regole da seguire sono semplice, ma efficaci: non portare a passeggio il cane nelle ore più calde, non lasciarlo in macchina nemmeno per poco tempo e all’ambra, assicurate sempre molta ombra, evitare la spiaggia e strade di asfalto, non utilizzare le museruole che impe-


Veterinaria discono al cane di ansimare e tirare fuori la lingua, bagnare il cane con acqua fredda o consentirgli di nuotare può aiutare a mantenere una temperatura corporea normale ed, infine, tenere il cane nel luogo più fresco della casa durante le giornate calde. L’aria condizionata è uno dei modi migliori per ottenere aria fresca ed ottenere la temperatura ideale: se non si ha l’aria condizionata in casa, si possono utilizzare bottiglie di plastica con acqua gelata, avvolte con un telo e messe in terra accanto all’animale. Nota importante: quando abbas-

siamo la temperatura dell’animale colpito da ipertermia, non utilizzare mai acqua gelata o ghiaccio, poiché questi causano una costrizione troppo intensa dei vasi sanguigni superficiali, la quale a sua volta comporta una serie di conseguenze ancora più gravi. Con l’estate in arrivo è facile che possa verificarsi un evento del genere. Se si creiamo le condizioni ambientali ideali per il nostro cane, si eviterà l’ipertermia. Ombra ed acqua non devono mancare mai. Se dovesse verificarsi il colpo di calore, bastano poche mosse e si riesce a salvarlo.

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Sul prossimo numero Falconeria: a caccia di quaglie, un’avventura per cacciatori e cani

caccia passione

Anno II – nr. 7-8 Lug/Ago 2013 www.cacciapassione.com Direttore Responsabile Pierfilippo Meloni Vicedirettore Domenico Mansueto Direttore Marketing Valerio Troili marketing@cacciapassione.com

Collaborazioni Claudia Zedda, Diego Mastroberardino, Giovanni Di Maio, Rosalba Mancuso, Pierfilippo Meloni, Domenico Mansueto, Kalaris, Valerio Troili, Federico Cusimano, Emanuele Tabasso. Traduzioni, Grafica e Impaginazione A cura della Redazione Pubblicità Ilaria Troili - Cell. 335.6408561 commerciale@cacciapassione.com Fotografi Archivio Caccia Passione, Shutterstock

Ungulati: caccia al cinghiale, le prime uscite della muta

Redazione Via Camillo Golgi, 1 - 20090 - Opera (MI) redazione@cacciapassione.com Cell. 3383243383 Service Provider Made Network srl Via Macanno, 59 - Rimini (RN) Editore Caccia Passione s.r.l. Via Camillo Golgi, 1 - 20090 – Opera (MI) Cell. 3383243383 redazione@cacciapassione.com

Cani da caccia: Setter Irlandese: eleganza nel portamento, resistenza e caparbietà nel lavoro

Registrazione in Tribunale n. 17 del 21/01/2012 Direttore Responsabile: Pierfilippo Meloni ®CACCIA PASSIONE E’ UN MARCHIO REGISTRATO. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE SE NON AUTORIZZATA. MANOSCRITTI E ILLUSTRAZIONI , ANCHE SE NON PUBBLICATI, NON SI RESTITUISCONO.


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