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Sentieri all'ombra | In compagnia dell'ombra
Camminare non è solo un gesto, una banale azione fisica o un intrattenimento. Camminare non significa occupare lo spazio e il tempo, darsi un’alternativa, trovare una risposta al bisogno o al desiderio di sentirsi in forma. Insomma, camminare non è una risposta semplice a un problema complesso. Si tratta piuttosto di una scelta che per certi versi assomiglia molto a una filosofia di vita. Perché si può camminare ovunque, ma con approcci differenti. Per questo, quando si parla della filosofia dell’escursionista o del viandante, attingere alle parole dei poeti è l’unica soluzione possibile. “Camminare all’aperto non è seguire il consiglio del medico, è vedere le cose che stanno fuori, ogni cosa ha bisogno di essere vista [...] Camminare, guardare gli alberi, non dire e non fare nient’altro che un giro nei dintorni, uscire perché fra poco esce il sole, perché una giornata qualsiasi è il tuo splendore. [...] Fatti girare la testa velocemente e poi fermala, apri gli occhi a caso: davanti a te c’è una scena del mondo, una qualunque, vedi quanto è preziosa, vedila bene, con calma, tieni la testa ferma, rallenta il giro del sangue. Che meraviglia che sia mattina, che abbia smesso di piovere”. Lo scrive Franco Arminio, che pur essendo poeta, scrittore e saggista, ama ancora definirsi con un neologismo: paesologo. Ed è proprio qua, nei boschi tra alberi secolari, che si sviluppa e si declina la nostra proposta estiva: camminare all’ombra. L’ombra è la compagna di giochi della luce. E allora l’idea è di proporvi un’immersione costante nell’ombra. E nel suo immaginario fatto di ombre. Le ombre si proiettano, si gettano, si spandono, si diffondono, per poi dileguarsi. Danzano con il movimento della luce. Possono offrire ristoro ed essere simboli di calma e di quiete, ma anche risultare fantasmagoriche. Quante volte ci siamo soffermati a osservare il disegno tracciato dall’ombra di un albero imponente dal tronco contorto e nodoso, a cercare di cogliere la trama di ombre e luce che illumina e dà profondità a un bosco. Già, tutto questo ha in sé qualcosa di straordinariamente poetico, ma anche una dimensione pratica per nulla trascurabile. Nelle calde, a volta roventi, giornate d’estate nulla è più piacevole del fresco del bosco. È anche per questa ragione che abbiamo pensato di suggerire e proporre percorsi e sentieri ombreggiati, spesso rivolti con lo sguardo verso il mare, come a sancire quel rapporto eterno e difficilmente replicabile altrove che la costa è riuscita a costruire con le Terre alte. Dalle isole maggiori alla Calabria e alla Campania, proponiamo esperienze e percorsi da vivere a piedi o in bicicletta. E ora non ci rimane che goderci i sentieri, al fresco dei giochi d’ombra.
Luca Calzolari
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