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Introduzione Luca Calzolari

Raccontami una storia

“Dai, raccontami una storia”. E così inizia la narrazione, a cominciare dal canonico “c’era una volta”. Quante volte abbiamo scoperto mondi nuovi, veri o immaginari, ascoltando una storia davanti a un camino, dentro a una tenda o seduti sul bordo del letto? Molte. Moltissime. Perché le storie ci sono sempre piaciute. Ci piaceva ascoltarle quando eravamo bambini e poi c’è piaciuto raccontarle da grandi. Le storie accompagnano da sempre la vita, anche se ora assumono forme più edulcorate e moderne. Magari le definiamo “stories”, attingendo a una lingua che non ci appartiene, e le identifichiamo con certi racconti estemporanei che condividiamo sui social network. Pur differenti nel linguaggio e nella grammatica, sempre di storie si tratta. Nonostante questo restiamo convinti che ogni storia abbia bisogno di spazio per essere raccontata, compresa e condivisa. Dietro ogni racconto c’è un segreto che neppure le parole riescono a svelare. È un significato da cogliere oltre l’esplicito, come fosse la morale che accompagna la conclusione di ogni favola. È partendo da questi presupposti che abbiamo deciso di raccogliere in queste pagine, come in un abbraccio immaginario, una selezione di racconti. Non iniziano con “c’era una volta” e non sono neppure racconti di fantasia. Sono semplicemente “storie di montagna”. Ovvero storie di vita, di passioni, di sogni realizzati e di speranze. Storie di artisti, di giovani avventurosi, di ragazzi desiderosi di crescere in un mondo migliore, di persone che nutrono la legittima ambizione di non veder scomparire la vita in montagna. Storie vere, reali, tangibili, ognuna delle quali racchiude un insegnamento. È per questo che, tra tante storie, abbiamo scelto di raccontarvi proprio queste. Per imparare a ricucire oltre ogni confine, qualunque sia lo strumento utilizzato. A volte, come nel caso di Angelo Bellobono, è sufficiente una superficie bianca da dipingere coi colori o con la terra degli Appennini. Per imparare a progettare la costruzione di sogni possibili, come i due amici che proprio durante il lockdown hanno dettagliato un’impresa intraprendente che diventerà anche una narrazione cinematografica. Per imparare dalle azioni concrete di giovanissimi Soci Cai che l’ambiente è un bene prezioso. Per credere che sia davvero possibile arginare lo spopolamento delle montagne rendendo stabili i migranti stagionali e investendo sul turismo lento e responsabile. I sogni, si sa, non sono solo fantasticherie. E quel che c’era una volta potrebbe essere di nuovo. Impariamo dalle storie, diventiamone i protagonisti. Luca Calzolari

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