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Fotogrammi d’alta quota

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Foraging

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Broad Peak 78 – Tre bivacchi per un Ottomila*

Regia: Yannick Seigneur (Francia 1978) 29 minuti Premio Mario Bello del Club alpino italiano al Film Festival di Trento del 1979

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* La prenotazione dei titoli è riservata alle Sezioni Cai. Per informazioni sul prestito del film: www.cai/itcineteca - cineteca@cai.it

Il film racconta la preparazione e la marcia di quattro alpinisti francesi – Jean Fauchart, Gilles Sourice, George Bettembourg e lo stesso Yannick Seigneur – durante l’ascensione del Broad Peak (8048 m) in stile alpino. A distanza di vent’anni si muovono sulle tracce di Hermann Buhl, primo a mettere piede sulla cima del Broad Peak assieme a Kurt Diemberger. Buhl e Diemberger impiegarono ventiquattro giorni dal campo base alla vetta della montagna. La scommessa di Yannick e George è arrivare in vetta al Broad Peak in tre giorni con tre soli campi intermedi. Per far ciò è necessario un allenamento durissimo, una resistenza fisica eccezionale ma, soprattutto, una capacità mentale straordinaria capace di sopportare la sofferenza provocata dallo sforzo estremo. Un allenamento costante ma gioioso sulle Calanques a picco sul mare, su pendii ripidi con lo zaino sulle spalle e poi giù di corsa a sfidare precari equilibri. Un modo di affrontare la montagna un po’ free, molto hippy come lo era quel periodo, ma sempre con la coscienza dei propri limiti rispetto a ciò che si voleva affrontare. «L’etica dell’alpinismo è una questione complessa: dove si ferma la montagna e dove comincia la competizione?». Discutere su questa affermazione significherebbe sicuramente scivolare su una visione stereotipata dell’alpinismo, secondo Yannick Seigneur. La tecnica di ripresa è veloce, immediata e lucida così come vuole esserlo la spedizione. Immagini e sequenze a tratti già viste: il mercato di Islamabad, il lungo trekking che da Askole, attraversando il ghiacciaio del Baltoro, conduce al campo base, i portatori, ma restituite allo spettatore in tutta la loro complessa realtà. I portatori che venivano utilizzati mediamente per una spedizione sul Broad Peak, a quei tempi e in alcuni casi ancor oggi, sono circa centocinquanta, loro ne utilizzano ventitré. E le immagini dei portatori a tratti ricordano quelle riprese da Fosco Maraini durante la Spedizione di Riccardo Cassin con Walter Bonatti e Carlo Mauri al Gasherbrum IV, nel 1958: sguardi, espressioni, andatura e movimenti sembrano quelli degli stessi uomini di vent’anni prima. E in tre giorni Yannick e George raggiungono la vetta, ciascuno con i propri pensieri, le proprie ansie e paure, eppure insieme per “una vittoria semplice”. Un film a tratti scanzonato, divertente, lieve ma rigoroso. Il montaggio deciso e le musiche di Jean-Michel Jarre donano un ritmo cadenzato al film, che sostiene così una narrazione che avrebbe potuto ripetere, ma non lo fa, strade già percorse.

verso C1 Broad Peak (foto Antonio Massena)

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