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Quando le Montagne ti parlano Francesca Massai
to a nessuno – è stato con il grande Cesare Maestri. Cesare aveva preso l’abitudine di chiamarmi al telefono e di fare, come diceva lui, qualche chiacchiera. Raccontava della sua vita, del suo quotidiano a Madonna di Campiglio e dava consigli e suggerimenti per la rivista. Poi, poco prima che ci lasciasse, una grande emozione: una mattina mi sono vista recapitare il suo ultimo libro, Dare un senso alla vita, con una bellissima dedica e quello è stato, per quanto mi riguarda, il suo ultimo testamento spirituale, colmo di grande umanità.
IL TELEFONO, LA MIA VOCE
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Dieci anni e più di risposte al telefono sono tanti: ho risposto a Soci che chiedevano consigli, giornalisti alle prese con il numero di battute da scrivere, fotografi professionisti e fotografi della domenica, Soci che volevano testimoniare con la scrittura le loro avventure. La questione più gettonata è stata spiegare cos’era “lorem ipsum”: molti chiedevano se gli articoli andassero scritti in latino, e con grande pazienza ho dovuto spiegare loro che era solo un testo riempitivo. C’è stato anche un Socio ospite in una casa di cura il cui sogno era progettare uno zaino salvavita. Aveva attraversato a piedi tutto l’arco alpino e ora per via dell’età e degli acciacchi era costretto a letto. E c’è stato anche chi si è “innamorato” della mia voce. Per mesi un ammiratore segreto ha chiamato tutte le mattine solo per augurarmi una buona giornata. Nell’esperienza di questi anni ho capito che bisogna avere empatia, capire al volo lo stato d’animo, soprattutto nel caso di Soci e Socie avanti con gli anni che vogliono raccontare le loro avventure montane, i loro malanni, l’età che avanza. Tutti però con un solo comune denominatore, l’amore e la passione per la montagna, il rispetto per la natura, assaporare il silenzio e il ritrovarsi con se stessi.
DIVENTARE UN TUTT’UNO
A un certo punto Stefano Aurighi ha intrapreso un nuovo viaggio professionale, ed è stato sostituito per un breve periodo da Mario Vianelli e dalla sua “ossessione” per le belle foto, un compagno di viaggio bravo e di poche parole. Poi è arrivata Lorenza Giuliani e la rivista ne ha beneficiato; in più, l’intesa fra noi è stata perfetta. A noi si è aggiunta anche Lisa Cavallini, una grafica con grande esperienza di impaginazione di riviste, rapida e precisa. Un team tutto femminile. Non voglio fare l’elenco delle tante persone che ho conosciuto in questi anni, non basterebbe l’intera rivista, ma vi lascio con una citazione di Cesare Maestri, del 2 dicembre 1970. «Ci abbracciamo, per un attimo diventiamo un tutt’uno, non ci sono sentimenti singoli, ma solo la gioia comune di essere amici, di aver lottato insieme, di avere vinto insieme». Buon cammino a tutti e tutte.
Quando le Montagne ti parlano
di Francesca Massai
Quando ho visto questa foto in una busta arrivata in redazione, qualcosa dentro di me è scattato. Abituata a lavorare con le figure dei libri questa immagine sfuocata mi ha “parlato”. La capacità di vedere nelle immagini altre cose si chiama pareidolia e il mio lavoro, nelle retrovie della redazione, è stato proprio questo, “vedere articoli” nelle parole e nelle immagini. Il tempo poi è come un setaccio e quello che rimane sono solo le sensazioni forti: se penso agli anni di lavoro a Montagne360, li rivedo come scalata, a volte selvaggia, piena di colpi di scena, di cambi e di scoperte. Un’avventura possibile grazie a grandi compagne e compagni di viaggio. Montagne360… sgnam!