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Sicurezza | Questione di cuore
In Europa ogni anno 400mila persone vengono colpite da arresto cardiaco, 60mila solo in Italia. Per questo è importante essere in grado di intervenire tempestivamente e aumentare la probabilità di sopravvivenza del paziente. La Sezione Cai di Vicenza si è attivata in questo senso
di Danilo Franchini, Sezione Cai Vicenza – foto Francesca Dragotta, Benedetta Franchini
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L’ arresto cardiaco, noto anche come morte cardiaca improvvisa, è una grave situazione d’emergenza, caratterizzata dall’improvvisa e repentina cessazione dell’attività di pompa del cuore e dalla conseguente perdita di conoscenza. A provocarne la comparsa spesso è un’alterazione del ritmo cardiaco, in altre parole un’aritmia ventricolare. 400.000 sono le persone che ogni anno ne vengono colpite in Europa, 60.000 in Italia. Si calcola che quasi 1000 persone al giorno muoiano per arresto cardiaco in Europa. Il 70% degli arresti cardiaci avviene in presenza di qualcuno che potrebbe iniziare subito una rianimazione cardio-polmonare in attesa dell’arrivo dei soccorsi raddoppiando, se non triplicando, la possibilità di sopravvivenza del paziente: purtroppo solo in circa il 15% dei casi viene praticato il massaggio cardiaco. Se dal 15% si passasse al 50 - 60%, in Europa 100.000 persone all’anno si potrebbero salvare. Alla luce di questi numeri, la Sezione Cai di Vicenza, sempre attenta al rispetto della montagna, alla sua frequentazione in sicurezza e alla prevenzione degli infortuni, nel 2019 ha installato, all’esterno della sede, a disposizione della cittadinanza, una postazione salvavita con defibrillatore automatico esterno collegato con il Suem 118. Inoltre sono stati introdotti, tra gli altri, anche corsi certificati di Bls-D (Basic Life Support-Defibrillation) dell’American Heart Association (Aha).
MATERIALI E METODI
I corsi Bls-D sono organizzati e gestiti dalla Commissione Medica della Sezione vicentina, che si occupa anche dell’informazione e sensibilizzazione dei soci su temi di prevenzione sanitaria. Nel 2019 sono stati realizzati 4 corsi mentre nel 2020 solo 1 corso a causa della sospensione delle attività sezionali per la pandemia di Covid-19. Tuttavia, durante il 2020, sono stati formati 5 Soci come istruttori Bls-D American Heart Association e questo ha permesso di realizzare, nella seconda parte del 2021, cinque corsi e un ricco programma sarà previsto per quest’anno. Già lo scorso gennaio, infatti, sono stati realizzati due corsi e un minimo di altri tre giornate sono previste per il 2022. A tutt’oggi, nella nostra Sezione del Cai, sono stati organizzati 12 corsi e sono stati formati 72 soci sulle manovre di Basic Life Support and Defibrillation.
I CORSI
I corsi Aha del Cai di Vicenza, a numero chiuso per sei soci, sono caratterizzati da una preponderante parte pratica che, con un rapporto corsista-manichino e corsista-istruttore di 3 a 1, hanno come obiettivo una formazione chiara e di alta qualità . Il corso comprende due parti: una prevede la formazione sull’adulto e una, quella pediatrica, su bambino e lattante per una durata globale di 5 ore. Alla fine, un breve esame scritto e una prova pratica permettono agli istruttori di valutare la preparazione dei corsisti nell’affrontare situazioni di emergenza cardio-respiratoria con particolare attenzione alla corretta esecuzione delle compressioni cardiache, l’uso del defibrillatore e le manovre per la disostruzione delle vie aeree superiori negli adulti, nei bambini e nei lattanti. Al superamento della prova finale viene consegnato un certificato regionale per l’uso del defibrillatore automatico esterno, valido su tutto il territorio nazionale e l’attestato Aha, valido per 2 anni, riconosciuto a livello internazionale.
LA FORMAZIONE SALVA LA VITA
Come si è visto, l’arresto cardiaco può colpire giovani e anziani senza preavviso. Anche sportivi allenati e frequentemente controllati dal punto di vista sanitario possono incorrere in questo problema. La tempestività dell’intervento delle persone presenti, in attesa dei soccorsi, diventa fondamentale per aumentare le probabilità di sopravvivenza a un arresto cardiaco. Ne consegue che a un aumento delle persone formate nelle tecniche di rianimazione cardio-polmonare e nell’uso del defibrillatore corrisponderà un aumento di vite salvate.