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Portfolio | Lastre di memoria
Botanico, professore liceale, fotografo e speleologo: Antonio Iviani Ivancich ci ha lasciato alcune tra le prime catalogazioni di speleobotanica. Le sue lastre in vetro fanno parte della mostra visitabile a Lavis, nell'ambito del 17° Convegno Regionale di Speleologia del Trentino - Alto Adige
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Antonio Iviani Ivancich nasce a Lussin piccolo il 28 maggio 1880 da una famiglia di armatori navali: ha la possibilità di studiare e consegue la laurea in Scienze Naturali all’Università di Vienna. Nel 1905 inizia la carriera di docente liceale, professione che lo occuperà per tutta la vita. Appassionato di botanica, si iscrive giovanissimo alla Società Adriatica di Scienze Naturali e, interessato ad approfondire i suoi studi sulla vegetazione che alligna agli imbocchi delle grotte, nel marzo del 1923 entra a far parte della Commissione Grotte della Società Alpina delle Giulie rimanendovi, anche con incarichi direttivi, fino al giorno della morte (Trieste, 18 marzo 1951). Malgrado il difetto fisico alla gamba che lo rende claudicante fin dall’infanzia, partecipa assiduamente all’attività speleologica esplorativa della Società Alpina, scendendo pozzi anche di una certa profondità, tra quali il Bus de la Lum in Cansiglio e l’Abisso dei Serpenti nell’attuale Slovenia, al fine di raccogliere e catalogare esemplari della vegetazione presente su di essi. Collabora alla stesura di 2000 Grotte, il libro di Bertarelli & Boegan illustrante le grotte della Venezia Giulia, testo di fondamentale importanza per la speleologia italiana, in particolare con la scrittura del capitolo dedicato alla flora, lavoro che si può considerare la prima illustrazione di speleobotanica in Italia. Altra grande passione di Iviani è la fotografia, partecipa a mostre e concorsi dell’epoca, sue fotografie compaiono sul già citato 2000 Grotte e regolarmente sul periodico di Alpi Giulie. Il Gruppo Speleologico Sat Lavis, in occasione del 17° Convegno Regionale di Speleologia del Trentino - Alto Adige, ha allestito una mostra fotografica riproducente foto originali impresse su lastra di vetro, facenti parte della collezione-archivio di Emil Bosco, il quale le ha gentilmente messe a disposizione. Fondamentali sono inoltre state le informazioni fornite da parte di Pino Guidi, della Commissione Grotte Eugenio Boegan di Trieste. Infine, l’elaborazione grafica delle lastre originali è stata curata da Emil Bosco e Alicia Vrech. La mostra è visitabile dal 6 novembre al 5 dicembre prossimi a Lavis.
Alessandro Caldini
*Tutte le foto di quest’articolo sono databili, dove non specificato, negli anni Venti/Trenta