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Sentieri accessibili | Imparare a stare insieme

In montagna non si può improvvisare, a maggior ragione quando si tratta di escursioni “per tutti”. E così il Cai organizza corsi per l'utilizzo di ausili fuoristrada

di Flavio Violatto*

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Tentare di superare i propri limiti è insito nella natura umana. All’essere umano il non poter andare oltre se stesso è sempre andato stretto. Se così non fosse, nella storia del nostro genere non ci sarebbe stato posto per un Cristoforo Colombo né per un Neil Armstrong. E questo vale anche e soprattutto se si è diversamente capaci rispetto alla maggioranza dei nostri simili. Perché porsi dei limiti? Perché non si potrebbe fare quello che fanno gli altri? Forse, semplicemente, si potrebbe farlo in maniera diversa da loro e arrivare comunque al risultato finale. Da queste considerazioni, da cui si evince che sempre di più le barriere non sono ostacoli ma stimoli a superarle, nasce il desiderio di prestare attenzione a chi vorrebbe “scoprire l’America” o “posare i piedi sulla luna”, ma non può farlo da solo. Seguendo questo filone di pensiero e in linea con le indicazioni operative in montagnaterapia emesse dalla Commissione centrale escursionismo Cai nel dicembre 2020 la Sie Emr - Scuola di escursionismo del Raggruppamento intersezionale Est Monte Rosa (che raggruppa le 17 Sezioni Cai presenti sul territorio delle province del Verbano Cusio Ossola e di Novara, Piemonte Nord Orientale) ha organizzato il primo corso propedeutico all’utilizzo di ausili fuoristrada in montagnaterapia (joëlette) avvalendosi di competenze maturate negli anni all’interno del Cai. La joëlette è una portantina su ruote che consente il trasporto di escursionisti diversamente capaci di percorrere i sentieri in autonomia (ipovedenti o disabili motori). Deve il suo nome all’inventore, un francese di nome Joël Claudel, che la concepì e realizzò per poter portare in montagna il nipote affetto da una malattia neuromuscolare.

immagini del corso in ambiente, scattate lungo il sentiero che collega Lido di Buccione a Lagna (Lago d'Orta)

immagini del corso in ambiente, scattate lungo il sentiero che collega Lido di Buccione a Lagna (Lago d'Orta)

ON-LINE E IN AMBIENTE

I fantastici docenti del corso (spina dorsale di entusiasmo e competenza) – tutti Soci Cai con consolidata esperienza in materia di accompagnamento in montagnaterapia e professionalmente qualificati in quanto medici, terapisti occupazionali, giuristi, sociologi, educatori e assistenti sociali – sono confluiti dal Canavese, da Torino, dall’Ossola, dal Varesotto e anche dalla Spezia. Gli allievi, una ventina in tutto, fra i quali anche medici e infermieri, erano tutti Soci Cai di Sezioni del Raggruppamento Est Monte Rosa, tranne uno proveniente dal Raggruppamento 7 Laghi (Varese). A causa della pandemia, la parte teorica del corso, tenutasi fra ottobre e novembre dello scorso anno, si è svolta in modalità video da remoto. Successivamente il corso ha subito una sospensione dettata dall’esigenza di poter svolgere in sicurezza la didattica in ambiente, la quale ha potuto aver luogo solo nel maggio di quest’anno grazie al miglioramento della situazione pandemica e ai progressi della campagna vaccinale. Gli allievi, diversi dei quali si sono associati al Cai proprio per poter partecipare al corso, hanno dimostrato che la didattica a distanza può essere fruttuosa quasi quanto quella in presenza. Hanno interagito frequentemente coi docenti e fra loro, contribuendo con le loro richieste di approfondimenti a tenere alto il livello qualitativo delle lezioni.

EMPATIA E CONOSCENZA

Particolarmente partecipata è stata la didattica in ambiente, durante la quale gli allievi e i docenti hanno agito sia come fruitori della joëlette (trasportati), sia come operatori della stessa (conduttori). Lo scopo di questa fase pratica era duplice. In primo luogo quello di formare dei conduttori in grado di approntare la joëlette coi suoi vari accessori (cinghie di fissaggio, spallacci, poggiatesta), di collocare su di essa il trasportato nel modo più appropriato, e infine di condurre il mezzo con la debita perizia attraverso le asperità del tracciato. In secondo luogo lo scopo era quello di far provare tutta la gamma di sensazioni che sorgono quando si dipende da altri nella progressione su un sentiero che può a tratti rivelarsi difficoltoso. Il corso era riservato a Soci, accompagnatori di escursionismo e capi escursione, per una formazione che comunque è e rimane escursionistica. Pur essendoci fra gli allievi degli operatori sanitari, il programma didattico del corso non aveva alcuna ambizione formativa sanitaria, bensì escursionistica.

LA MAPPATURA

Il Socio Cai che ha ricevuto la formazione per condurre joëlette sarà in grado di organizzare un’escursione tenendo presenti tutte le specificità di una conduzione avente per oggetto dei soggetti deboli, e quindi avendo l’accortezza di scegliere la località più opportuna per l’arrivo coi mezzi (parcheggi spaziosi e pianeggianti), di optare per tracciati caratterizzati da punti acqua e magari da strutture ricettive accessibili, di prestare particolare attenzione alle condizioni atmosferiche e alle esposizioni solari. A fine corso gli allievi sono stati invitati a iniziare un lavoro di ricerca e catalogazione di sentieri adeguati alla joëlette e presenti sul territorio, compilando schede descrittive appositamente elaborate da inserire nel database dei percorsi del Verbano-Cusio-Ossola e di Novara presente nel sito estmonterosa.it/percorsi-vco-no. Così, a fianco delle descrizioni delle vie storiche, delle grandi traversate, degli itinerari transfrontalieri e di quelli didattici, chiunque vorrà potrà trovare ora anche le descrizioni degli itinerari per ausili fuoristrada. A corso concluso sono giunte diverse richieste di partecipazione. Quindi speriamo in un favorevole andamento pandemico, tale da consentire al Cai di organizzare la seconda edizione appena possibile.

* Direttore corso Cai per conduzione di escursioni con ausili fuoristrada

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