SENTIERI ACCESSIBILI
Imparare a stare insieme In montagna non si può improvvisare, a maggior ragione quando si tratta di escursioni “per tutti”. E così il Cai organizza corsi per l'utilizzo di ausili fuoristrada di Flavio Violatto*
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entare di superare i propri limiti è insito nella natura umana. All’essere umano il non poter andare oltre se stesso è sempre andato stretto. Se così non fosse, nella storia del nostro genere non ci sarebbe stato posto per un Cristoforo Colombo né per un Neil Armstrong. E questo vale anche e soprattutto se si è diversamente capaci rispetto alla maggioranza dei nostri simili. Perché porsi dei limiti? Perché non si potrebbe fare quello che fanno gli altri? Forse, semplicemente, si potrebbe farlo in maniera diversa da loro e arrivare comunque al risultato finale. Da queste considerazioni, da cui si evince che sempre di più le barriere non sono ostacoli ma stimoli a superarle, nasce il desiderio di prestare attenzione a chi vorrebbe “scoprire l’America” o “posare i piedi sulla luna”, ma non può farlo da solo. Seguendo questo filone di pensiero e in li26 / Montagne360 / settembre 2021
nea con le indicazioni operative in montagnaterapia emesse dalla Commissione centrale escursionismo Cai nel dicembre 2020 la Sie Emr - Scuola di escursionismo del Raggruppamento intersezionale Est Monte Rosa (che raggruppa le 17 Sezioni Cai presenti sul territorio delle province del Verbano Cusio Ossola e di Novara, Piemonte Nord Orientale) ha organizzato il primo corso propedeutico all’utilizzo di ausili fuoristrada in montagnaterapia (joëlette) avvalendosi di competenze maturate negli anni all’interno del Cai. La joëlette è una portantina su ruote che consente il trasporto di escursionisti diversamente capaci di percorrere i sentieri in autonomia (ipovedenti o disabili motori). Deve il suo nome all’inventore, un francese di nome Joël Claudel, che la concepì e realizzò per poter portare in montagna il nipote affetto da una malattia neuromuscolare.