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Escursionismo | Il Palanuda non tradisce

Dal Rifugio Conte Orlando al Monte Palanuda, attraverso la storia e suggestivi paesaggi. È qua che ci si può affacciare su pace e bellezza grazie a un "balcone" offerto dalla natura

testo e foto di Eugenio Iannelli*

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Il Rifugio Conte Orlando (1193 m) è un’antica struttura del 1904, costruita con elargizioni provenienti da più parti. Basti pensare che Vittorio Emanuele III, all’epoca, donò 300 lire proprio per favorire l’avvio dei lavori. Il merito della sua apertura va però attribuito all’avvocato Vincenzo Minervini, presidente dell’associazione cacciatori di Mormanno. Il percorso che dal Rifugio permette di raggiungere la cima del Monte Palanuda, in provincia di Cosenza, ricalca in parte le vecchie rotte di collegamento del gruppo montuoso tra l’interno e la costa tirrenica. Riguardo all’ambiente circostante possiamo ricordare l’ampio pianoro di Cambìo in cui vegeta incontrastata l’Achillea, il cui fiore, dal colore bianco-ecrù, fu apprezzato proprio dal condottiero Achille per le virtù terapeutiche. La cima del Palanuda è invece un balcone naturale, offre un panorama mozzafiato costituito dai paesi marinari e dai borghi montani che si affacciano sul Tirreno componendo un variopinto mosaico. I piccoli terreni lavorati, inseriti in verdeggianti vallate, sembrano fazzoletti collegati da stradine che appaiono e scompaiono nei boschi. La splendida e infinita cornice montuosa, spaziando a 360 gradi, raccoglie a Nord le più importanti cime della catena montuosa del Pollino (Cerviero, Coppola di Paola, Serra del Prete, Serra Crispo, Pollino, Serra Dolcedorme, Manfriana, Caramolo, Pellegrino, Mula e Montea). A Ovest spiccano la Serra Limpida, Ciagola, Sirino, Spina, Zaccana, Alpi e Raparo. All’orizzonte i monti lucani, con il Volturino e la foresta di Potenza. Sullo sfondo, a Nord-Ovest, la catena degli Alburni con la cima Gelbison. Infine, a Sud-Est, emerge il monolito di Pietra Campanara, incastonata nella rigogliosa faggeta della Valle dell’Argentino, punto in cui si raccolgono le acque gelide della Fiumarella di Rossale e di Tavolara per dare vita all’omonimo fiume, le cui acque confluiscono nel Lao.

* Consigliere Centrale CMI

Itinerari

RIFUGIO CONTE ORLANDO (1193 m) MONTE PALANUDA (1635 m)

Numero sentiero: 636

Gruppo montuoso: Orsomarso, M. Caramolo, Conte Orlando

Comuni: Mormanno (CS), Orsomarso (CS)

1. Rifugio Biagio Longo

2. Area pic-nic Rifugio

3. Rifugio Conte Orlando

4. Piano Cambìo M. Palanuda

5. Vallone Deo Gratias

Inizio percorso: Rifugio Conte Orlando (1193 m)

Fine percorso: Monte Palanuda (1635 m)

Difficoltà: E

Tempo di percorrenza: 2h 25’ (andata), 2h (ritorno)

Dislivello: 442 m (salita), 442 m (discesa)

Lunghezza: 3.690 m

Rifornimento idrico: Fonte Acqua la Pietra

Come arrivarci: il Rifugio Conte Orlando allo svincola autostradale di Campotenese della A2 del Mediterraneo. Campotenese autostrada A2 del Mediterraneo; si imbocca la SS19 fino al bivio per la S.P. per Orsomarso; da qui, dopo circa 10 km, si giunge al Rifugio CAI “Biagio Longo”. Prima del ri fugio si svolta a sinistra; dove termina l’asfalto si parcheggia l’auto, e passando per la Fonte Acqua la Pietra si raggiunge il Rifugio Conte Orlando. Info e punti di appoggio: Rifugio Cai “Biagio Longo” (info Sezione Cai di Castrovillari, tel. 334 1005054); Associazione cacciatori di Mormanno (tel 0981 81421).

Nota: il sentiero è stato realizzato nel 2005; l’ultima manutenzione, effettuata dalla Sezione Cai di Castrovillari, risale al settembre 2014.

Rifugio Biagio Longo

Area pic-nic Rifugio

Rifugio Conte Orlando

Partendo dal Rifugio Conte Orlando si percorre la sterrata che porta a una struttura di nuova costruzione; poco prima di giungervi si piega a sinistra nel vallone proseguendo in salita sulla stradina fino a una radura in quota. Lasciata la sterrata ci si incammina a sinistra, dentro un vallone stretto che conduce al valico di Acina Spina, poi si prosegue girando sulla destra e confluendo sulla strada forestale che porta al piano di Cambìo. Arrivati al piano ci si avvia verso il suo centro, da qui si sale verso sinistra nel vallone fino a uscire sul crinale. Si piega a sinistra, dopo pochi metri si scende, e aggirando una splendida dolina si giunge sull’antica mulattiera che porta al Vallone Fornelli. Seguendola si giunge agevolmente sulla sella. Dopo la salita “Deo Gratias” è necessario piegare a sinistra e, senza perdere quota, si percorre a mezzacosta la dorsale Ovest del Palanuda fino a uscire fuori dal bosco. Da qui, in diagonale verso destra, si affronta l’ultimo tratto di pietraia prima di raggiungere la cima da dove si possono ammirare tutte le maggiori vette del Parco: 360 gradi di emozioni (il Palanuda non tradisce mai). Ritorno per la stessa strada. In inverno, eccezionale itinerario con le racchette da neve o per praticare lo sci di fondo escursionistico.

Piano Cambìo M. Palanuda

Vallone Deo Gratias

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