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Storie di montagna | Ri-generare la montagna

Realizzato dal Cai Pordenone in collaborazione con il Teatro Verdi, “Progetto montagna” nasce con l’obiettivo di raccontare le Terre alte e contenere lo spopolamento

di Marco Tonelli

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«R i-generare” la montagna significa far tornare le nuove generazioni, i più giovani, nelle Terre alte. Come buona parte delle aree montane, le valli del territorio di Pordenone sono caratterizzate dal fenomeno dello spopolamento. Una desertificazione che è economica, ma anche sociale e culturale. Realizzato dal Cai Pordenone in collaborazione con il Teatro Verdi Pordenone, “Progetto montagna” nasce con l’obiettivo di raccontare le Terre alte, con le loro potenzialità e le loro problematiche legate al cambiamento climatico e allo stesso tempo di trasmettere e diffondere la cultura del teatro in montagna.

CUSTODI DELLA MEMORIA

Un cartellone di eventi che si sviluppa da fine luglio 2022 fino all’estate 2023. Il teatro in primo piano, ma anche la musica, gli effetti del cambiamento climatico e l’importanza della biodiversità e dei servizi ecosistemici. «Abbiamo scelto di collaborare con il Teatro Verdi di Pordenone, perché rappresenta un polo culturale importante per il territorio» spiega Grazia Pizzoli, coordinatrice delle attività culturali e comitato scientifico-culturale del Cai Pordenone. «Il nostro obiettivo è quello di ripopolare la montagna per portare le persone sulle Terre alte. Da un lato è importante custodire la memoria, per poi però guardare avanti, il tutto attraverso la narrazione teatrale» continua Giovanni Lessio, presidente del Teatro Verdi.

IL FUTURO POSSIBILE

Al centro del progetto c’è il convegno “Rigenerazioni: il futuro possibile della montagna”, organizzato dal Cai Pordenone, in collaborazione con il gruppo regionale Cai Friuli-Venezia Giulia. Previsto per il 15 ottobre, l’obiettivo degli interventi è quello di soffermarsi sulla vulnerabilità ambientale e sulle trasformazioni causate dal cambiamento climatico. Senza dimenticare la tutela dell’ambiente montano, il rispetto delle biodiversità, lo spopolamento e le relative conseguenze sociali ed economiche. Temi generali, accompagnati da case history ed esempi che trasferiscono sul campo e attualizzano le tematiche e le argomentazioni espresse e sintetizzate dai diversi relatori. La conclusione finale è affidata al Presidente generale del Cai Antonio Montani, che sarà presente al convegno. Si comincia con “Il riscaldamento globale e la montagna”, lectio magistralis a cura del docente dell’università di Trieste Maurizio Fermeglia, e con “La vita in montagna è ancora possibile”, analisi a cura dell’antropologa Marta Villa. Senza dimenticare il ruolo multifunzionale di boschi e foreste, a cura di Giorgio Maresi, dottore forestale e operatore tutela ambiente montano. Il patrimonio naturale Unesco è il tema di un convegno a cura di Mara Nemela, direttrice Fondazione Dolomiti Unesco. Infine l’intervento sull’esperienza di sviluppo locale nelle Alpi Orientali, a cura di Ivana Bassi, ricercatrice dell’università di Udine e operatrice nazionale tutela ambiente montano del Cai. Per quanto riguarda gli esempi, sono diversi e vanno dall’imprenditoria giovanile e la resilienza nelle montagne del pordenonese, fino alla sfida delle aziende, alle prese con la sostenibilità, passando per la salvaguardia del patrimonio naturale Unesco e l’esempio del parco delle Dolomiti friulane.

TEATRO IN MONTAGNA

“Il verdi in montagna” è un cartellone diffuso in cui le valli pordenonesi sono al centro di tre appuntamenti tra musica e prosa, che si sono tenuti dal 31 luglio al 3 agosto. Dal tea-trekking con le avventure di Sepulveda, Chatwin e Calvino, alla musica di Vivaldi e Piazzolla, fino alle grandi sfide tra uomo e montagna. Infine, dall’estate ci si sposta in avanti fino alla Giornata internazionale della montagna, prevista l’11 dicembre 2022: il giorno del concerto per la montagna eseguito dalla Beethoven Philarmonie, diretta da Thomas Rosner.

UN VUOTO DA RIEMPIRE

La prospettiva di “Progetto montagna” è di ampio respiro e si propone di utilizzare il teatro e il linguaggio teatrale per raccontare la montagna e le Terre alte, anche al di fuori dai confini delle montagne di Pordenone. Il Teatro Verdi, con la collaborazione del Cai nazionale e del Cai Sezione di Pordenone, avvierà un concorso nazionale per la creazione di testi drammaturgici riferiti al contesto storico e socio-culturale montano e ispirati ai temi della sostenibilità, dell’ecologia, dello spopolamento, nonché ai progetti di rigenerazione legati alla valorizzazione dell’ecosistema. Il concorso prenderà il via a settembre 2022 e si concluderà nell’estate 2023. La scrittura teatrale vincitrice, giudicata da una commissione composta da figure appartenenti al Cai ed esponenti della critica teatrale nazionale, riceverà un premio in denaro e la produzione da parte del Teatro per quanto riguarda il testo. «Il Cai ha un’ampia produzione letteraria e cinematografica, ma il teatro era il grande assente. Abbiamo deciso di riempire questo vuoto», spiega Lessio.

alba a Pra Maggiore, località protagonista degli eventi messi in campo dal Cai Pordenone e dal Teatro Verdi

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