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Escursionismo | Un paesaggio lunare da scoprire
Il paesaggio dei calanchi è aspro e mutevole, e offre itinerari interessanti da percorrere a piedi, con le ciaspole o con gli sci ai piedi. A nord di Ascoli Piceno, questa zona è delimitata dal Monte dell’Ascensione e fa parte della Rete Natura 2000
di Giorgio Marini - foto di Lorenzo Sgalippa e Giorgio Marini
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A nord-est di Ascoli Piceno si estende un vasto territorio scarsamente abitato, in gran parte impervio e poco conosciuto. Si estende dal borgo di Offida fino al Monte dell’Ascensione, comprendendo deliziosi paesi arroccati sulle colline, quali Castignano, Ripaberarda e Appignano del Tronto. Si tratta essenzialmente di un paesaggio arcaico e crudo, dove da secoli l’uomo convive con la natura; una natura spesso selvaggia e ostile come quella dei calanchi. Calanchi che si presentano come lame affilate, talvolta con muri di argilla quasi verticali, altre volte con dolci pendii argillosi, che i pochi agricoltori rimasti coltivano a fatica. Il territorio dei calanchi è estremamente mutevole tanto che, dopo ogni inverno, interi appezzamenti svaniscono e il paesaggio cambia continuamente. Ma anche luoghi capaci di regalare albe e tramonti mozzafiato e paesaggi lunari, al viaggiatore che vi si inerpica. Il Monte dell’Ascensione (1100 m), un affioramento pliocenico tra i più importanti d’Italia, è un suggestivo rilievo che delimita a ovest l’area dei calanchi: da qualsiasi parte lo si guarda appare diverso. Visto di profilo ricorda il volto di Dante Alighieri o del più familiare Cecco D’Ascoli, grazie alle sue aspre pareti, alte fino a 80 metri, che scolpiscono il versante meridionale.
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veduta aerea dei calanchi
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Paesaggio invernale. Sullo sfondo si intravede l’aspro profilo del Monte dell’Ascensione
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Il borgo medioevale di Castignano, con la sua inconfondibile muraglia, al disopra della quale si erge il suo bel centro storico. La ʻCapitale dei calanchi’ è nota anche per il vino e per le sue feste tradizionali
Visto da nord invece appare nereggiante di boschi, tanto da essere stato chiamato in passato Monte Nigro. È avvolto da leggende sacre e profane, testimoniate dai resti di antichi eremi. Il paesaggio aspro e selvaggio ha favorito la conservazione di specie di flora e fauna piuttosto rare e localizzate come il tasso, l’agrifoglio, il frassino meridionale, il biancone, il rondone maggiore, l’averla piccola e il cervone. Il rilievo e parte dei calanchi circostanti sono stati infatti dichiarati aree facenti parte della Rete Natura 2000, ovvero la rete europea per la tutela della biodiversità. Insomma un luogo ideale per trascorrere qualche giorno immersi nella natura, a due passi dagli splendidi borghi circostanti; navi in un mare di colline dove i calanchi appaiono come onde gigantesche.
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Le cavità poste sopra le testate dei calanchi offrono siti di rifugio e nidificazione a diverse specie di rapaci, tra cui il falco pellegrino e l’aquila reale
ITINERARI
ITINERARIO ROSSO ROTELLA-MONTE DELL’ASCENSIONE
Questo percorso si snoda negli ambienti più elevati della zona, attraversando diverse tipologie di ambienti. Partenza e arrivo: Rotella Difficoltà: E Dislivello complessivo: 1450 m Durata: 5 ore circa Salita: da Rotella (395 m) si percorre la provinciale verso Venagrande, si svolta a sinistra verso Capradosso e dopo circa 500 metri si imbocca una carrozzabile sulla destra che sale sul crinale. Superato Colle il Cerro (760 m) si passa per la “Fossa del Lupo”, una cavità profonda oltre 150 metri (1000 m). Da qui in circa 15 minuti si arriva in vetta, dove c'è la chiesa dedicata alla Madonna dell'Ascensione, edificata sui resti di uno degli eremi di Meco del Sacco. A est, invece, si staglia la Rupe di Santa Polisia (1100 m), da dove si può ammirare un panorama mozzafiato; dalla Maiella, al Monte Conero, al Monte San Vicino. Discesa: si scende alla base del grande prato sommitale, si entra nel bosco imboccando un sentiero che scende ripidamente, quindi si svolta a sinistra (900 m). Si esce in una radura con un affaccio sui calanchi in località La Lama (850 m), quindi ancora a sinistra attraversando boschi e radure, poi di nuovo nel bosco fino a Contrada Il Monte (780 m), dove si imbocca una sterrata fino a Capradosso (640 m). Si prosegue sull'asfalto per qualche centinaio di metri, quindi si riprende a salire in Contrada Icone (670 m), si rientra nel bosco scendendo fino al Fosso Chiusa; quindi si risale gradualmente fino a Colle il Cerro, dove si riprende il sentiero dell'andata e lo si segue a ritroso.
ITINERARIO BLU ANELLO FOSSA DEL LUPO - VIALE DEI TASSI
Percorso con dislivello minimo che attraversa castagneti secolari e la "Fossa del Lupo". Ideale da fare con le ciaspole o con gli sci da escursionismo. Sviluppo di circa 1,5 chilometri.
ANELLO DEI CALANCHI ALFREDO MOZZONI (a lui dedicato dalla sezione Cai di San Benedetto del Tronto, che si ringrazia)
Questo percorso attraversa il centro abitato di Ripaberarda, ambienti agricoli e calanchi suggestivi, con uno sviluppo di circa 8 km. Partenza e arrivo: Ripaberarda Difficoltà: E Dislivello complessivo: 414 m Durata: 3 ore circa Si parte dal sacrario di Ripaberarda, proseguendo per una strada sterrata che attraversa case sparse. Si procede in graduale discesa per campi e calanchi, fino ad attraversare il Torrente Bretta, quindi si risale la brecciata che lo costeggia, per poco più di un km. Dopo averlo attraversato di nuovo ci si immerge in una folta vegetazione, per poi risalire la cresta di un calanco per circa 650 metri, attorniati da un suggestivo e spettacolare scenario. Si esce al cimitero del paese, da cui si prosegue in discesa fino alle macchine.
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Particolari dei calanchi