Album del tempo

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Album del Tempo Raccolta di Canzoncine e Filastrocche arricchite da proposte per stimolare lo sviluppo musicale dei bambini in età prescolare e scolare (I Ciclo) sul tema del “Tempo” A cura di Donata Righini Disegni di Carla Di Marco

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© 2009 Editrice CambiaMenti I edizione

ISBN 88-96029-03-9 - EAN 978-88-96029-03-9

editrice CAMBIAMENTI sas via A. Quadri 9, 40125 Bologna Tel. 051.52.24.40 - Fax 051.55.38.57 www.cambiamenti.com

Progetto grafico di collana (copertina e interni) Eurocopy_Format www.format.bo.it

Tutti i diritti di riproduzione, di traduzione o di adattamento sono riservati per tutti i Paesi. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa la stampa, copia fotostatica, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata per iscritto dall’editore, salvo piccole citazioni in recensioni o articoli.

Immagine di copertina: regalo di una piccolissima allieva alla sua cara maestra Donata


Quattro chiacchiere… musicali In questo album troverete canti e filastrocche che sono stati scelti per la loro attinenza con il tema del “Tempo”: il succedersi del giorno alla notte, quello delle stagioni, dei mesi, delle settimane, delle ore ecc…, ma inteso anche come elementi meteorologici (neve, pioggia e così via). Personalmente credo che l’esperienza dello scorrere del tempo, come qui viene intesa, sia fondamentale per un sano sviluppo del bambino: il quale ha assoluto bisogno di ritmicità per crescere armoniosamente. Questa ritmicità può essere intesa sia come cadenza temporale (dal ritmo dei pasti a quello sonno/veglia ecc…), sia come lo scorrere del tempo nel senso più ampio descritto prima. Queste proposte musicali, se accompagnate da coerenti spiegazioni fornite dagli adulti ai tanti perché dei bambini, faranno sorgere in loro il senso di un ordinato scorrere del tempo ed hanno anche lo scopo di portarli a comprendere alcuni dei principali parametri musicali (Ritmo, Altezze, Intensità, Timbro). Attraverso ogni proposta, infatti, si possono stimolare determinate facoltà musicali (ma non solo) del bambino, così che egli possa, attraverso queste esperienze, acquisire in modo non astratto né meccanico, ma creativo e dinamico, gli elementi musicali descritti sotto il termine “scopo”. I canti e le filastrocche presenti in questo Album sono ordinati in modo gradualmente crescente: sia per difficoltà e complessità che per età. Questa suddivisione per fasce d’età, tuttavia, non va intesa rigidamente: già il termine “rivolto prevalentemente a...” serve a sottolineare l’elasticità riguardo all’età dei fruitori di queste proposte. Sarà infatti possibile presentare anche ai bambini più piccoli proposte destinate ai più grandi: magari semplificandole e accostandoli ad esse in maniera più elementare (vedi i “Consigli”, ma anche come vengono presentate le canzoncine ai bimbi più piccoli). Inoltre si potranno proporre canzoncine destinate ai più piccoli anche a bambini più grandi, ma lo si dovrà fare rendendo un po’ più complessa l’elaborazione della canzoncina. Troverete poi alcuni canti “liberi”: lasciati cioè alla vostra fantasia, perché possiate, dopo aver sperimentato le molte idee contenute nelle varie proposte, cimentarvi in prima persona nel creare un obiettivo (scopo) per una canzoncina da presentare ai bambini, elaborando la modalità che più vi sembra opportuna a questo fine. Allora, buon lavoro, ma non dimenticate mai di divertirvi!

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Consigli La cosa fondamentale da non dimenticare, è il “modo” in cui si presenta un canto o una filastrocca ai bambini: per i più piccoli (Scuola dell’Infanzia: 2 anni e mezzo - 5 anni ca.) non dovrà mai mancare la gioia e l’entusiasmo nel presentare qualsiasi cosa, dalla più banale alla più elaborata. Per i più grandi (Scuola Primaria I Ciclo: 5 anni e mezzo - 7 anni ca.) si dovrà dimostrare di credere molto in ciò che si vuole proporre: che si insegni una qualsiasi filastrocca o un coro polifonico, l’importante è esserne convinti. I bambini non ci cascano mai alle finzioni e sanno smascherarci subito se abbiamo un momento di cedimento. È proprio per questo che il mestiere dell’insegnante è così delicato ed importante! Per avvicinare i bambini alla musica, che siate insegnanti, genitori o educatori, l’importante sarà che voi stessi siate convinti degli effetti positivi che la musica può svolgere sull’individuo: tale convinzione si può acquisire soltanto se sarete proprio voi a mettervi in gioco per primi: a sperimentare prima su voi stessi determinati “spunti musicali” che troverete in questo Album. Si può infatti trasmettere qualcosa ad un bambino (ma anche ad un adulto) soltanto se ciò che si vuole portare incontro piace anche a noi: se ci siamo divertiti nell’ascoltare una canzoncina, allora faremo divertire anche loro; se ci è sembrata noiosa, si annoieranno anche loro. Di questa corrispondenza fra il “come” si presenta un argomento (musicale e non) ai bambini e come essi lo recepiscono, va tenuto assoluto conto perché le qualità insite in ogni giovane individuo possano svilupparsi al meglio delle loro possibilità. Avrete certamente notato come l’elemento “Movimento” e/o “Mimica” sia spesso presente nello Scopo di molte canzoncine: questo perché sono convinta che attraverso il movimento del corpo e la mimica nei bambini si imprimano più profondamente (e in modo più duraturo) le esperienze musicali che vivono quando si presenta loro una di queste proposte. Ciò avviene perché i bambini vivono tutte le loro esperienze molto più globalmente di noi adulti e con tutti i sensi. Proprio perché apprendono in modo veramente globale, cerchiamo di evitare di por loro troppi argomenti astratti che inaridiscono la fertilità di questo periodo, soprattutto per l’apprendimento. Cerchiamo di non forzare il loro naturale ritmo di crescita. Naturalmente ci sono bambini molto precoci e altri più lenti, ma l’importante, soprattutto in un gruppoclasse, è imparare a seguire il loro ritmo, sia individualmente che nel complesso. 7


Gocce d’ acqua Piove, piove, gocce gocce d’acqua scendon giù. nuvoloni neri, carichi di pioggia,

piove ancora acqua, piove piove, gocce gocce d’acqua scendon giù.

Canto pentatonico. È sempre utile presentare i canti qui proposti in situazioni adatte: in questo caso quando piove. Se ci sono bambini che hanno paura dei lampi e dei tuoni, si potrà suggerir loro di cantare questa canzoncina ogni volta che hanno paura (come dire: “canta che ti passa...”). Dopo l’insegnamento ritmico del testo, seguito dall’intonazione dei suoni che compongono il canto, ed infine dalla realizzazione vocale del canto stesso, si porrà l’attenzione dei bambini sui respiri: perché anche la musica “respira”. A questo scopo si potrà far notare la differenza fra suono e silenzio (ma anche fra suono e rumore) attraverso un semplice gioco: i bambini sono invitati a emettere un suono (es. tutti la vocale “O”), che verrà intonata dall’insegnante e ripetuta dai bambini. La vocale dovrà però essere intonata soltanto quando l’insegnante mostra la mano aperta: quando la chiude i bambini dovranno fermarsi. Il gioco si può ripetere anche contando: dapprima fino a 5: cinque tempi di suono e cinque di silenzio; poi 4, 3 e così via, fino a contare 1 tempo per la O e 1 di silenzio. Si possono anche. alternare momenti di suono forte e momenti di suono debole (= forte e piano). Idem: ma invece di emettere un suono, i bambini potranno gridare, battere le mani e i piedi: insomma, fare “rumore”, sempre alternandolo al silenzio. Poi si potrà chiedere loro cosa gli è piaciuto di più e perché: se il suono/silenzio o il rumore/silenzio. La differenza fra suono e rumore, che va acquisita gradualmente dai bambini, li porterà a diventare ascoltatori più attenti dei suoni e dei rumori che percepiscono durante il giorno e svilupperà in loro il senso dell’ascolto, anche musicalmente parlando, che li renderà più consapevoli degli eventi sonori che li circondano, sviluppando anche la capacità di intonazione. Scopo: ascolto, attenzione, vocalità, differenza fra suono e rumore, consapevolezza uditiva, intonazione. * Testo e Musica: Donata Righini * Materiale: voce

Rivolto prevalentemente ai bambini della Scuola dell’Infanzia. 8


Gocce d’acqua

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La sera C’è nell’aria un che di strano, vola basso un bel gabbiano e le nubi rosse a schiera?

E la luna scura scura? Non è nulla, è solo sera.

Canto pentatonico. Si comincerà a battere la pulsazione della canzoncina (♩): che potrà essere sottolineata con un tamburello o altri strumenti. Si farà poi notare come ci sia, all’interno del canto, un momento di “sospensione” (= corona: U), che potrà essere sonorizzato con strumenti di vario tipo. Una volta che i bambini avranno imparato bene la canzoncina, si potrà farla dirigere ad un bambino che indicherà ai compagni quanto far durare la corona; ma potrà anche dare indicazioni “espressive”: cioè indicare con quale espressione cantare la canzoncina (allegra, triste, stanca ecc...), ma anche sull’intensità con cui cantarla: forte (= con molta energia) o piano (= poca energia). Tutto ciò, naturalmente, influirà sugli altri parametri del canto: varieranno infatti anche la velocità e il timbro. Variante: in due gruppi. Il primo camminerà seguendo la pulsazione del canto, mentre il secondo la batterà con le mani (o strumentini vari) facendo durare la corona quanto vuole: i bambini del primo gruppo che camminano dovranno allora fermarsi e ripartire soltanto quando il secondo gruppo riprende a battere la pulsazione. Tutti e due i gruppi cantano la canzoncina. Poi si invertono i ruoli.

A livello melodico, per aiutare i bambini ad entrare meglio nella melodia di questo canto, si potranno insegnare prima le singole note che lo compongono, in successione: Re - Mi - Sol - La - Si (a salire) e Si - La - Sol - Mi - Re (a scendere). Può inoltre essere utile confrontare questo canto con altri di carattere opposto es.: Il Risveglio. Scopo: pulsazione, corona, espressioni, intensità, attenzione, movimento. * Testo: Anonimo – Musica: Donata Righini * Materiale: uno strumento a percussione (tamburello, legnetti...) ed un eventuale strumento melodico per accompagnare il canto

Rivolto prevalentemente ai bambini della Scuola dell’Infanzia.

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La sera

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