Congiuntura del commercio

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CONGIUNTURA COMMERCIO I trimestre 2018

Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio Milano Monza Brianza Lodi ufficiostudi@mi.camcom.it

Il commercio al dettaglio dell’area milanese archivia il primo trimestre 2018 con una significativa contrazione del fatturato, evidenziata da una regressione dell’indice trimestrale che si colloca a 86,5 punti (86,9 nel trimestre precedente) e da una contrazione di mezzo punto del fatturato rispetto al trimestre precedente. Su base annua, la flessione complessiva (-1,3%) si è diffusa ampiamente tra le classi dimensionali di impresa e ha interessato in particolare il segmento delle imprese oltre i duecento addetti (-3,5%).

CC/N 01


IN SINTESI Il commercio al dettaglio dell’area milanese archivia il primo trimestre 2018 con una significativa contrazione del fatturato, evidenziata da una regressione dell’indice trimestrale che si colloca a 86,5 punti (86,9 nel trimestre precedente) e da una contrazione del fatturato di mezzo punto rispetto al trimestre precedente. Su base annua, la flessione complessiva (-1,3%) si è diffusa ampiamente tra le classi dimensionali di impresa e ha interessato in particolare il segmento delle imprese oltre i duecento addetti (-3,5%). Il quadro di dettaglio mostra, inoltre, un’accentuazione del trend di decrescita sia per le medie che per le micro imprese (rispettivamente -1,5% e -1,9%), mentre l’unica eccezione al sentiero calante è appannaggio delle imprese tra dieci e 49 addetti (+1,1%). La suddivisione del settore per attività economica esprime una netta divaricazione tra i comparti del commercio alimentare e non alimentare, mentre è sostanzialmente stagnante il volume d’affari del dettaglio despecializzato. Gli andamenti osservati registrano pertanto una continuazione del trend di crescita del fatturato per il primo settore (+2,3% su base annua) e una consistente flessione per il commercio non alimentare (-2,7%). Relativamente alle aspettative delle imprese per il secondo trimestre 2018, si riscontrano dei segnali non lineari che emergono dalle valutazioni qualitative inerenti il fatturato da un lato (stimato ancora in aumento nei prossimi tre mesi) e gli ordini rivolti ai fornitori e l’occupazione dall’altro, per i quali i saldi delle risposte delle imprese indicano un peggioramento delle stime rispetto alla precedente rilevazione trimestrale.

IL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN ITALIA Il valore delle vendite del commercio al dettaglio del primo trimestre 2018 [tabella 1] registra a livello nazionale una ripresa complessiva (+0,9% su base annua) ascrivibile al solo comparto alimentare (+2,9%), mentre per la componente non alimentare il primo trimestre si chiude con una rilevante flessione (-0,9%). La suddivisione per tipologia distributiva registra un’ulteriore crescita delle vendite effettuate attraverso il canale della grande distribuzione organizzata (GDO): l’incremento rilevato (+2,6%) si contrappone in misura significativa alla flessione accusata nel segmento distributivo dagli esercizi operanti su piccole superfici (-1,3%). La significativa divaricazione delle performance tra le tipologie distributive è stata trainata dalla crescita delle vendite della GDO nel comparto alimentare (+4%); tale progressione è ascrivibile in misura rilevante agli acquisti legati alle festività pasquali, concentrate quest’anno nel mese di marzo, ed effettuati in larghissima misura nelle catene della grande distribuzione. In tale ambito merceologico, l’apporto SETTORE Aliment.

Non Aliment.

ALIMENTARE Totale

GDO

Piccole superfici

NON ALIMENTARE GDO

Piccole superfici

TOTALE GDO

Piccole superfici

2016 I trimestre

2,2

0,8

1,3

2,6

0,7

1,9

0,4

2,3

0,4

II trimestre

-1,1

-0,7

-0,9

-0,7

-1,7

-0,1

-0,1

-0,5

-0,4

III trimestre

-0,9

-1,2

-1,2

0,1

-1,9

-0,3

-1,1

-0,1

-1,2

IV trimestre

-0,3

-0,1

-0,1

0,4

-0,8

0,6

-0,2

0,5

-0,4

I trimestre

-0,5

-0,2

-0,5

-0,3

-1,6

0,3

-0,7

0,0

-0,7

II trimestre

2,1

0,0

0,8

3,1

-0,9

1,2

-0,6

2,4

-0,6

2017

III trimestre

1,6

0,3

0,9

2,3

-0,7

1,9

-0,2

2,2

-0,3

IV trimestre

0,8

-0,8

-0,3

1,4

-1,2

0,3

-1,3

0,9

-1,4

2,9

-0,9

0,9

4,0

0,4

0,2

-2,0

2,6

-1,3

2018 I trimestre

TABELLA 1 Commercio al dettaglio a prezzi correnti per settore merceologico e forma distributiva in Italia (anni 2016-2018, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati istat


dei piccoli esercizi del commercio è stato infatti di modesta entità (+0,4%). Per quanto concerne le tipologie di prodotto non alimentari, la performance negativa è attribuibile in misura determinante alla robusta flessione registrata negli esercizi operanti su piccole superfici (-2%), non sufficentemente compensata dalla grande distribuzione (+0,2%)

LA DINAMICA DEL COMMERCIO MILANESE Il trend di stagnazione del commercio milanese accentua il sentiero decrescente nel primo trimestre 2018 [grafico 1]. Il dato puntuale oggetto di osservazione nel trimestre palesa un’ulteriore regressione per l’indice del fatturato rispetto al precedente trimestre: su base trimestrale si osserva pertanto una nuova contrazione (-0,5% destagionalizzato) che si riflette anche su base annua, dove si registra una flessione di rilevante entità (-1,3%). GRAFICO 1 Fatturato totale del commercio al dettaglio* in provincia di Milano (anni 2007-2017, indice base anno 2010=100 e variazioni percentuali tendenziali grezze) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio *comprese imprese plurilocalizzate

Focalizzando l’analisi sulle classi dimensionali di impresa che compongono il commercio milanese, si riscontra un tendenza negativa diffusa tra le diverse tipologie d’impresa, tale trend è coerente con gli andamenti rilevati nel territorio regionale dove si registra una contrazione del fatturato (-1%) di poco inferiore al dato milanese [grafico 2]. Il quadro di dettaglio evidenzia su scala metropolitana una pesante flessione per le imprese oltre i 200 addetti (-3,5% su base annua), che si pone in netta controtendenza rispetto al trend positivo evidenziato dalle grandi imprese a livello regionale (+1,3%). Riguardo alle altre tipologie dimensionali, il confronto tra Milano e la Lombardia evidenzia degli andamenti differenziati tra i diversi segmenti di impresa. In particolare, per le imprese tra cinquanta e 199 addetti si osserva su scala metropolitana una flessione del fatturato (-1,5%) di minore portata rispetto alla performance rilevata in Lombardia (-2,3%). Per quanto concerne invece le tipologie dimensionali delle piccole e delle micro imprese, si registra una crescita significativa per le imprese tra dieci e 49 addetti dell’area metropolitana milanese (+1,1%); tale trend si pone in controtendenza con la flessione rilevata dalla medesima tipologia in ambito regionale (-1,1%). Relativamente alle micro imprese, il segmento dimensionale analizzato è in netta sofferenza sia nell’area milanese (-1,9%) sia in Lombardia (-1,1%). La suddivisione del commercio per settore di attività economica indica un’ampia divaricazione tra i trend del dettaglio alimentare e non alimentare [grafico 3]. In particolare, quest’ultimo comparto registra nel primo trimestre 2018 un’intensificazione del sentiero decrescente del fatturato: la flessione rilevata nel trimestre (-2,7% su base annua), oltre a essere di entità più ampia rispetto a quanto registrato in Lombardia (-2%), rafforza ulteriormente la tendenza negativa in atto per il settore. Su un piano differente si colloca invece la dinamica del fatturato del commercio alimentare milanese, che prosegue nel proprio trend di crescita (+2,3%) e a un ritmo più intenso rispetto alla performance registrata in Lombardia (+1,9%).


GRAFICO 2 Fatturato del commercio al dettaglio* per classe dimensionale in provincia di Milano e in Lombardia (IV trimestre 2017, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio *comprese imprese plurilocalizzate

GRAFICO 3 Fatturato del commercio al dettaglio* per settore di attività economica in provincia di Milano e in Lombardia (IV trimestre 2017, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio *comprese imprese plurilocalizzate

IL LARGO CONSUMO CONFEZIONATO Nel primo trimestre 2018, le vendite dei prodotti del largo consumo confezionato operate attraverso i supermercati e gli ipermercati dell’area milanese e monzese hanno registrato una consistente flessione su base annua sia del fatturato (-2,1%) sia dei volumi misurati attraverso le unità vendute (-4,2%) [grafico 4]. GRAFICO 4 Vendite del largo consumo confezionato nei supermercati e ipermercati della provincia di Milano* (anni 2007-2017, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati iri – Information Resources *il dato comprende anche gli esercizi commerciali della provincia di Monza Brianza

Il quadro territoriale di confronto registra una performance del fatturato e della movimentazione fisica delle vendite ampiamente deficitaria rispetto alla regione e all’Italia [tabella 2]. Tale differenziale di performance assume dei tratti più intensi al crescere della scala territoriale e delle grandezze oggetto di analisi. Pertanto,


se consideriamo il fatturato del largo consumo confezionato, in Lombardia si registra ancora una flessione (-0,8%), mentre si rileva un aumento in ambito nazionale (+1,8%). Sul piano dei volumi, misurato attraverso le unità vendute, si verifica invece una flessione consistente per il sistema distributivo regionale (-3,1%) e una diminuzione meno intensa per la grande distribuzione organizzata italiana (-1%). La suddivisione per categoria di prodotto indica che il segno negativo del fatturato ha assunto una diffusione ampia tra i reparti merceologici che compongono gli scaffali di vendita dei magazzini [tabella 2]. In tal senso sono alquanto rilevanti le flessioni per i prodotti afferenti ai reparti della cura della casa e della persona (rispettivamente -9,1% e -8,6%) e per i prodotti afferenti alle linee del freddo (-4,6%) e delle bevande (-1,3%). Tale andamento negativo non si è riproposto invece per i prodotti della drogheria alimentare (+0,8%), il più incidente sulla struttura del fatturato. Il trend registrato per il fatturato si è replicato, in misura più intensa, anche nella movimentazione dei volumi di vendita, dove il segno negativo delle unità vendute si è esteso a tutti i reparti di vendita. In particolare, i prodotti per la cura della persona e della casa, i più incidenti sulla struttura dei volumi, con le loro performance negative (rispettivamente -7,8% e -7,6%) hanno contribuito a trainare verso il basso il volume trimestrale complessivo. In tale solco si sono inserite le flessioni afferenti alle merceologie del freddo (-5,9%), del fresco confezionato (-4,5%), delle bevande (-3,9%) e della drogheria alimentare (-3,1%). REPARTI

MILANO Valori

Unità

LOMBARDIA

ITALIA

Valori

Unità

Valori

Unità

Drogheria alimentare

0,8

-3,1

1,9

-2,2

5,4

-0,3

Bevande

-1,3

-3,9

-0,9

-3,1

1,2

-0,5

Freddo

-4,6

-5,9

-2,8

-4,2

-2,4

-4,0

Fresco

-0,1

-4,5

1,2

-3,3

3,2

-1,3

Cura della persona

-8,6

-7,8

-7,4

-6,7

-5,5

-4,8

Cura della casa

-9,1

-7,6

-8,5

-7,2

-6,4

-4,9

TOTALE

-2,1

-4,2

-0,8

-3,1

1,8

-1,0

TABELLA 2 Vendite totali e per reparto del largo consumo confezionato nei supermercati e ipermercati della provincia di Milano, Lombardia e Italia (IV trimestre 2017, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati iri – Information Resources

LA PREVISIONE PER IL SECONDO TRIMESTRE 2018 Le aspettative delle imprese milanesi del commercio per il secondo trimestre 2018 registrano dei segnali divergenti rispetto al fatturato da un lato e gli ordini rivolti ai fornitori e l’occupazione dall’altro [grafico 5]. In relazione al fatturato, i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), elaborati attraverso delle medie mobili per depurarli dagli effetti stagionali, evidenziano un lieve miglioramento nei confronti delle previsioni formulate nel corso del precedente trimestre con un saldo che si mantiene quindi positivo (4,4%). Relativamente agli ordini ai fornitori e per l’occupazione le stime tendono verso un ulteriore peggioramento rispetto ai tre mesi precedenti, da che i valori puntuali dei saldi hanno per entrambi segno negativo (rispettivamente -6,4% e -0,4%). GRAFICO 5 Aspettative su fatturato, ordini ai fornitori e occupazione in provincia di Milano (anni 2007-2017, medie mobili su saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio


NOTA METODOLOGICA La rilevazione congiunturale del commercio al dettaglio condotta a livello regionale e provinciale da Unioncamere Lombardia per le 12 province della Lombardia è disaggregata per dimensione d’impresa in 4 classi: - da 3 a 9 addetti; - da 10 a 49 addetti; - da 50 a 199 addetti; - oltre 200 addetti. e in 3 rami merceologici: - alimentare; - non alimentare; - non specializzato. Dal terzo trimestre 2013 la rilevazione comprende anche le imprese del commercio al dettaglio con oltre 200 addetti. ESERCIZIO DESPECIALIZZATO L’esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa che attua la vendita di una varietà prevalente di prodotti alimentari o non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati. GRANDE DISTRIBUZIONE La definizione di tale aggregato è stata rivista con l’adozione della classificazione ATECO 2007, soprattutto in relazione alla seguente articolazione: I. A PREVALENZA ALIMENTARE - SUPERMERCATO Esercizio di vendita al dettaglio operante nel campo alimentare (autonomo o reparto di grande magazzino), organizzato prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita, che dispone di una superficie di vendita normalmente superiore a 400 metri quadrati e di un vasto assortimento di prodotti alimentari, in prevalenza preconfezionati, nonché articoli del settore non alimentare per l’igiene e la pulizia della casa, della persona e degli animali. - IPERMERCATO Esercizio di vendita al dettaglio con superficie di vendita superiore a 2.500 metri quadrati, articolato in reparti (alimentari e non alimentari), ciascuno dei quali avente, rispettivamente, le caratteristiche di supermercato e di grande magazzino. - Discount alimentari Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, di superficie medio grande che, attuando una politica di abbattimento dei costi di impianto, di gestione e di servizio, offre in self-service una gamma limitata di prodotti, generalmente non di “marca”, a prezzi contenuti rispetto alla media di mercato. II. A PREVALENZA NON ALIMENTARE Grande magazzino ed esercizio non specializzato di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici. In tutti questi casi si tratta di un esercizio di vendita al dettaglio di prodotti quasi esclusivamente non alimentari, che dispone generalmente di una superficie di vendita superiore a 400 metri quadrati e offre un assortimento di prodotti appartenenti a diversi settori merceologici (per esempio, elettronica di consumo, elettrodomestici, abbigliamento, mobili, articoli per la casa). - Grandi superfici specializzate Imprese commerciali che attuano la vendita, attraverso esercizi in sede fissa, di una tipologia unica o prevalente di prodotti non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati, con caratteristiche organizzative proprie della grande distribuzione. III. NON GRANDE DISTRIBUZIONE - Punto di vendita operante su piccola superficie Punto vendita specializzato, non rientrante nella grande distribuzione, la cui superficie è inferiore ai 400 metri quadrati. - Minimercato Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, che attua in prevalenza la vendita di prodotti alimentari, la cui superficie non supera i 400 metri quadrati. LARGO CONSUMO CONFEZIONATO (LCC) Prodotti alimentari e non alimentari confezionati venduti attraverso la grande distribuzione organizzata (GDO), a esclusione dei beni non confezionati (come frutta e verdura) e i beni non alimentari, che si trovano solo negli ipermercati (come abbigliamento ed elettronica). Le informazioni sulle vendite della grande distribuzione sono acquisite da IRI Information Resources attraverso il servizio “tracking di mercato”, che rileva via scanner tramite la lettura dei codici a barre, i dati dei prodotti di Largo consumo confezionato (LCC) venduti attraverso i supermercati e gli ipermercati; sono invece escluse le vendite effettuate attraverso i discount. Relativamente alla provincia di Milano i dati includono ancora quelli Monza-Brianza. I dati rilevati coprono l’80% delle vendite dei beni di largo consumo confezionato, mentre il restante 20% è oggetto di stima. I dati sono elaborati a “rete corrente”, includendo quindi gli effetti di eventuali aperture o chiusure di punti vendita (un aumento potrebbe essere effetto sia di maggiori vendite nei supermercati e ipermercati esistenti sia dell’apertura di nuovi punti vendita) e si riferiscono alle vendite in volume, valore e unità (pezzi) per le seguenti categorie merceologiche: - Drogheria alimentare (pane, pasta, olio, riso, biscotti, farina, zucchero ecc); - Bevande; - Fresco (carni, affettati, formaggi, latte fresco, yogurt, uova, preparati alimentari); - Freddo (surgelati, gelati); - Cura della persona; - Cura della casa.

GLOSSARIO Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente Variazione congiunturale variazione rispetto al periodo precedente



CC/N_01 CAMERA DI COMMERCIO MILANO MONZA BRIANZA LODI Studi, Statistica e Programmazione via Meravigli, 9/b | 20123 Milano www.milomb.camcom.it


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