CONGIUNTURA COMMERCIO II trimestre 2017
A cura del Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano ufficiostudi@mi.camcom.it
Il commercio al dettaglio registra nel secondo trimestre 2017 una nuova contrazione del fatturato, di dimensioni contenute (-0,4% su base annua) ma in peggioramento rispetto a quanto conseguito nella precedente finestra temporale. L’arretramento del fatturato ha interessato tutte le classi dimensionali del commercio milanese, con maggiore sofferenza per gli esercizi con meno di dieci addetti. Sul fronte dell’attività economica, arretrano alimentari (-2,1%) e prodotti non specializzati (-1,2%), mentre il segmento non alimentare fa segnare un debole aumento (+0,4%).
CC/N 02 Dal 1786 l’istituzione al servizio del sistema produttivo di Milano.
IN SINTESI Il commercio al dettaglio registra nel secondo trimestre 2017 una nuova contrazione del fatturato, di dimensioni contenute (-0,4% su base annua) ma in peggioramento rispetto a quanto conseguito nella precedente frazione temporale. Su base trimestrale, l’andamento rilevato trova un riscontro ulteriore se consideriamo l’evoluzione dell’indice del fatturato, che evidenzia un decremento rispetto al precedente trimestre (-0,2% destagionalizzato). L’arretramento del fatturato ha interessato in maniera generalizzata tutte le classi dimensionali del commercio milanese, anche se ha riguardato con maggiore intensità gli esercizi con un organico inferiore ai dieci addetti e le medie imprese piuttosto che le attività di grandi dimensioni, che si sono rivelate stabili rispetto allo scorso anno. La suddivisione per ramo di attività economica mostra invece come il calo sia stato maggiormente avvertito dalle aziende del commercio alimentare (-2,1%) e di prodotti non specializzati (-1,2%), mentre il segmento non alimentare fa segnare una debole escursione in territorio positivo (+0,4%). Per quanto attiene alle vendite della grande distribuzione, le imprese milanesi registrano un ulteriore scatto in avanti nei ricavi del trimestre, cresciuti del 4% su base annua, mentre dal lato della movimentazione fisica delle merci a magazzino l’aumento dei volumi è stato più contenuto (+1,3%), così come per il numero dei pezzi venduti, che registrano comunque un sensibile innalzamento delle unità smerciate rispetto allo stesso trimestre del 2016 (+2,1%). Le aspettative delle imprese rivelano infine una propensione all’orientamento positivo rispetto agli indicatori del fatturato e dell’occupazione, mentre per gli ordini (cronicamente avvertiti in arretramento) si registra la continuazione del recupero di posizioni inclini alla stabilità.
IL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN ITALIA Il commercio al dettaglio in Italia registra nel secondo trimestre 2017 un aumento complessivo delle vendite in valore (+0,9% su base annua), ascrivibile per lo più all’apporto positivo del settore alimentare, che registra una progressione del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2016; resta invece essenzialmente invariata la quota di fatturato proveniente dal comparto non alimentare (+0,2% in un anno). Guardando al dettaglio dei settori e delle tipologie distributive si può osservare come l’aumento del comparto alimentare sia stato trascinato dalla performance ampiamente positiva della grande distribuzione, che guadagna il 3,2% in più rispetto al 2016, mentre gli alimentari di piccole superfici cedono quasi un punto percentuale in un anno. La performance lievemente positiva del ramo non alimentare risente invece in negativo della performance degli esercizi di piccole dimensioni, che con il loro arretramento dello 0,4% su base annua ridimensionano la crescita delle merceologie intermediate dalle grandi superfici distributive, in salita dell’1,3% a confronto con il secondo trimestre dello scorso anno. Da ciò consegue il trend opposto che contraddistingue le due tipologie di vendita, considerevolmente positivo per la GDO (+2,5%) e leggermente in arretramento per i negozi di ridotte dimensioni (-0,3%) [tabella 1].
LA DINAMICA DEL COMMERCIO MILANESE Il trend negativo imboccato dal commercio milanese esattamente un anno fa non accenna a esaurirsi, proponendo per il secondo trimestre 2017 un nuovo arretramento nei confronti dello stesso periodo dell’anno precedente. Nella seconda frazione dell’anno il commercio metropolitano cede lo 0,4% su scala tendenziale:
un arretramento che riporta l’indice sintetico indietro di due trimestri, allo stesso valore cioè dell’ultimo quarto del 2016, di poco al di sotto dei valori di inizio 2015 (87,5 punti) quando si era verificata la prima inversione di rotta nell’evoluzione della dinamica tendenziale dall’inizio della crisi nel 2008 [grafico 1]. SETTORE
ALIMENTARE
Aliment.
Non Aliment.
Totale
GDO
I trimestre
1,2
-0,2
0,3
2,0
II trimestre
0,6
0,6
0,5
0,9
III trimestre
2,4
0,9
1,4
3,4
IV trimestre
0,9
0,8
0,8
1,1
NON ALIMENTARE
Piccole superfici
TOTALE GDO
Piccole superfici
-0,7
1,8
-0,8
0,3
0,9
0,2
2,2
0,3
2,9
0,2
0,5
1,0
0,8
1,0
GDO
Piccole superfici
-1,2
1,3
-0,5
1,0
-0,1 -0,1
2015
2016 I trimestre
2,2
0,8
1,3
2,6
0,7
1,9
0,4
2,3
0,4
II trimestre
-1,1
-0,7
-0,9
-0,7
-1,7
-0,1
-0,1
-0,5
-0,4
III trimestre
-0,9
-1,2
-1,2
0,1
-1,9
-0,3
-1,1
-0,1
-1,2
IV trimestre
-0,3
-0,1
-0,1
0,4
-0,8
0,6
-0,2
0,5
-0,4
I trimestre
-0.5
-0.2
-0.5
-3,4
-5,0
0,5
-3,8
0.0
-0.7
II trimestre
2,2
0,2
0,9
3,2
-0,8
1,3
-0,4
2,5
-0,3
TABELLA 1 Commercio al dettaglio a prezzi correnti per settore merceologico e forma distributiva in Italia (anni 2014-2017, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati istat
2017
Indice 120
Var. % 6 4
110
2 100
0 -2
90
-4
80
-6
GRAFICO 1 Fatturato totale del commercio al dettaglio* in provincia di Milano (anni 2007-2017, indice base anno 2010=100 e variazioni percentuali tendenziali grezze) Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio
70
-8
*comprese imprese plurilocalizzate
-10
60 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2007
2008
2009
2010
2011
Var. % tendenziali
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Indice destagionalizzato
Guardando al dettaglio delle dimensioni d’impresa si può osservare come la situazione di difficoltà abbia interessato indistintamente la quasi totalità delle classi dimensionali, con l’eccezione delle imprese oltre i 200 addetti che se non altro mantengono la posizione rispetto al fatturato di un anno fa. Le altre categorie registrano oscillazioni comunque moderate, comprese tra i due e i sei decimi di punto percentuale, con le micro e le medie attività che faticano più delle piccole unità (quelle cioè caratterizzate da un organico compreso tra i dieci e i 49 addetti). Un quadro diametralmente opposto si registra invece in Lombardia, dove il settore è in crescita su base annua dello 0,4%, con piccole (+0,7%), medie (+2,3%) e grandi imprese (+2,2%) a trascinare l’indice, a discapito delle aziende con meno di nove addetti che accusano una flessione dell’1,3% su scala tendenziale [grafico 2]. La segmentazione per comparto di attività economica certifica che il calo del commercio al dettaglio risente principalmente del corposo arretramento patito dal settore alimentare (-2,1%), piuttosto che dalla perdita accusata dagli esercizi despecializzati, che cedono l’1,2% in un anno. Controcorrente la performance del commercio non alimentare, che rispetto al secondo trimestre del 2016 guadagna lo 0,4%. A livello regionale, l’analisi della suddivisione settoriale rivela la funzione di traino esercitata sull’aumento del fatturato del commercio lombardo dal comparto non specializzato, che riscatta le défaillance degli altri settori, con l’alimentare in decremento dell’1,6% e il non alimentare che lascia sul campo lo 0,6% in un anno [grafico 3].
2,2
oltre 200
GRAFICO 2 Fatturato del commercio al dettaglio* per classe dimensionale in provincia di Milano e in Lombardia (II trimestre 2017, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio
0,0 2,3
50-199
-0,5 0,7
10-49
-0,2 -1,3
3-9
-0,6
*comprese imprese plurilocalizzate 0,4
Totale
-0,4 -2
0
2
Lombardia
4
Milano
GRAFICO 3 Fatturato del commercio al dettaglio* per settore di attività economica in provincia di Milano e in Lombardia (II trimestre 2017, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio
2,0
Non specializzato -1,2
-0,6
Non alimentare
0,4
-1,6
Alimentare
*comprese imprese plurilocalizzate
-2,1
-5
-4
-3
-2
-1
Lombardia
0
1
2
3
Milano
IL LARGO CONSUMO CONFEZIONATO Il fatturato della GDO milanese generato dalle vendite dei prodotti del largo consumo confezionato ha evidenziato nel secondo trimestre 2017 un ulteriore incremento rispetto al trend positivo imboccato nei trimestri precedenti (+4%). Un dato soddisfacente che risulta tuttavia inferiore alle performance messe a segno dal settore a livello lombardo (+4,2%) e sul piano nazionale, dove il valore delle vendite è cresciuto di oltre cinque punti percentuali a confronto con il medesimo segmento temporale dello scorso anno. L’incremento dei ricavi degli esercizi della GDO metropolitana è stato sostenuto in misura particolare dagli apporti dei reparti delle bevande (+8,9%) e del freddo (+5,8%), mentre perdono quota rispetto al 2016 la cura della casa e della persona (-1,1% e -0,6% rispettivamente). Un’esatta corrispondenza può essere rilevata anche nell’andamento dei reparti lombardi e italiani, con la doverosa eccezione della drogheria alimentare, in crescita del 7,6% tra i prodotti più venduti nelle rete nazionale delle grandi superfici [tabella 2]. Per quanto riguarda la movimentazione degli stock, nel secondo semestre si osserva un apprezzabile avanzamento dei volumi complessivi (+1,3%), spinto in maniera evidente ancora una volta dal boom del reparto delle bevande (+12,6%) molto più che dai lievi incrementi del freddo (+2,2%) e dei prodotti per la cura della casa (+1,5%). Lo stesso trend si registra anche rispetto agli altri raggruppamenti territoriali: solo in Italia, il fresco sopravanza la cura della casa come seconda merceologia in crescita nel trimestre (+3,7% contro +3,2%). Calano sensibilmente, a Milano e in Lombardia, i prodotti per la cura della persona (che cedono oltre tre punti percentuali di volumi in un anno), mentre in Italia denotano una capacità di tenuta che non incide negativamente sulla performance complessiva dei volumi a livello nazionale (+3,1%).
L’aumento dei volumi trova corrispondenza anche sul versante delle unità di prodotto smerciate, che crescono attorno al 2% a Milano e in Lombardia. Ma se in questi casi la discrasia tra lo spessore dell’aumento delle vendite in volume e quello riscontrato nelle unità di prodotto lascia intendere che i consumatori continuino a preferire le confezioni di formato più ridotto, a livello nazionale l’incremento delle unità vendute è commisurato a quello dei volumi, assestandosi di poco sopra al 3%. Con la differenza sostanziale che in Italia l’aumento del numero di pezzi venduti interessa pressoché tutte le merceologie, mentre a Milano e in Lombardia si riscontra un calo diffuso delle unità di prodotto di numerosi reparti, fatta eccezione per le bevande e il freddo. Nello specifico, cala vistosamente il numero di prodotti venduti destinati alla cura della casa e della persona, che arretrano nell’ordine del 2% sia a Milano che in Lombardia. MILANO
REPARTI
LOMBARDIA
Volumi
Valori
Unità
Volumi
Drogheria alimentare
-0,1
4,9
-0,1
Bevande
12,6
8,9
11,4
Freddo
2,2
5,8
2,2
3,0
Fresco
1,3
3,2
-1,5
1,8
-3,8
-0,6
-2,1
-3,1
Cura della persona
ITALIA
Valori
Unità
Volumi
Valori
Unità
-0,2
5,0
-0,1
1,5
7,6
1,5
11,3
9,0
10,2
10,2
8,9
10,1
6,1
2,6
3,0
4,6
2,3
3,6
-0,8
3,7
3,6
0,5
-0,9
-1,9
-0,3
-0,8
-0,5
Cura della casa
1,5
-1,1
-2,0
0,8
-1,7
-2,1
3,2
-1,1
0,2
TOTALE
1,3
4,0
2,1
1,1
4,2
2,2
3,1
5,1
3,2
TABELLA 2 Vendite totali e per reparto del largo consumo confezionato nei supermercati e ipermercati della provincia di Milano, Lombardia e Italia (II trimestre 2017, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati iri – Information Resources
8
GRAFICO 4 Vendite del largo consumo confezionato nei supermercati e ipermercati della provincia di Milano (anni 2007-2017, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati iri – Information Resources
6
4
2
0
-2
-4 I
II
III IV
2010
I
II
III IV
2011
I
II
III IV
2012
Valori
I
II
III IV
2013
I
II
III IV
2014
Volumi
I
II
III IV
2015
I
II
III IV
2016
I
II
2017
Unità
LA PREVISIONE PER IL TERZO TRIMESTRE Le aspettative degli operatori del commercio al dettaglio per il terzo trimestre 2017 evidenziano in termini di trend un sensibile miglioramento rispetto a quanto emerso nella precedente rilevazione, soprattutto per quanto attiene alle dimensioni del fatturato e dell’occupazione. I saldi elaborati attraverso le medie mobili delle risposte evidenziano, attraverso i giudizi delle imprese, l’intensificarsi della fase di recupero inaugurata nello scorso semestre rispetto alle ipotesi di crescita del fatturato e dei livelli occupazionali, mentre per quanto concerne l’andamento degli ordini prevalgono ancora (come ormai da dieci anni a questa parte) le ipotesi di diminuzione, anche se è evidente l’avvenuto superamento della fase più critica della recessione, tanto che l’indice delle aspettative delle imprese, seppur ancora in territorio negativo, sembra avviato verso un progressivo miglioramento, con il passaggio di una quota significativa di imprese verso l’area di stabilità [grafico 5].
10
GRAFICO 5 Aspettative su fatturato, ordini ai fornitori e occupazione in provincia di Milano (anni 2007-2017, medie mobili su saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio
5 0 -5 -10 -15 -20 -25 -30 -35 -40 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2007
2008
2009
2010 Fatturato
2011
2012
2013
Occupazione
2014 Ordini
2015
2016
2017
NOTA METODOLOGICA La rilevazione congiunturale del commercio al dettaglio condotta a livello regionale e provinciale da Unioncamere Lombardia per le 12 province della Lombardia è disaggregata per dimensione d’impresa in 4 classi: - da 3 a 9 addetti; - da 10 a 49 addetti; - da 50 a 199 addetti; - oltre 200 addetti. e in 3 rami merceologici: - alimentare; - non alimentare; - non specializzato. Dal terzo trimestre 2013 la rilevazione comprende anche le imprese del commercio al dettaglio con oltre 200 addetti. ESERCIZIO DESPECIALIZZATO L’esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa che attua la vendita di una varietà prevalente di prodotti alimentari o non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati. GRANDE DISTRIBUZIONE La definizione di tale aggregato è stata rivista con l’adozione della classificazione ATECO 2007, soprattutto in relazione alla seguente articolazione: I. A PREVALENZA ALIMENTARE - SUPERMERCATO Esercizio di vendita al dettaglio operante nel campo alimentare (autonomo o reparto di grande magazzino), organizzato prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita, che dispone di una superficie di vendita normalmente superiore a 400 metri quadrati e di un vasto assortimento di prodotti alimentari, in prevalenza preconfezionati, nonché articoli del settore non alimentare per l’igiene e la pulizia della casa, della persona e degli animali. - IPERMERCATO Esercizio di vendita al dettaglio con superficie di vendita superiore a 2.500 metri quadrati, articolato in reparti (alimentari e non alimentari), ciascuno dei quali avente, rispettivamente, le caratteristiche di supermercato e di grande magazzino. - Discount alimentari Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, di superficie medio grande che, attuando una politica di abbattimento dei costi di impianto, di gestione e di servizio, offre in self-service una gamma limitata di prodotti, generalmente non di “marca”, a prezzi contenuti rispetto alla media di mercato. II. A PREVALENZA NON ALIMENTARE Grande magazzino ed esercizio non specializzato di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici. In tutti questi casi si tratta di un esercizio di vendita al dettaglio di prodotti quasi esclusivamente non alimentari, che dispone generalmente di una superficie di vendita superiore a 400 metri quadrati e offre un assortimento di prodotti appartenenti a diversi settori merceologici (per esempio, elettronica di consumo, elettrodomestici, abbigliamento, mobili, articoli per la casa). - Grandi superfici specializzate Imprese commerciali che attuano la vendita, attraverso esercizi in sede fissa, di una tipologia unica o prevalente di prodotti non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati, con caratteristiche organizzative proprie della grande distribuzione. III. NON GRANDE DISTRIBUZIONE - Punto di vendita operante su piccola superficie Punto vendita specializzato, non rientrante nella grande distribuzione, la cui superficie è inferiore ai 400 metri quadrati. - Minimercato Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, che attua in prevalenza la vendita di prodotti alimentari, la cui superficie non supera i 400 metri quadrati. LARGO CONSUMO CONFEZIONATO (LCC) Prodotti alimentari e non alimentari confezionati venduti attraverso la grande distribuzione organizzata (GDO), a esclusione dei beni non confezionati (come frutta e verdura) e i beni non alimentari, che si trovano solo negli ipermercati (come abbigliamento ed elettronica). Le informazioni sulle vendite della grande distribuzione sono acquisite da IRI Information Resources attraverso il servizio “tracking di mercato”, che rileva via scanner tramite la lettura dei codici a barre, i dati dei prodotti di Largo consumo confezionato (LCC) venduti attraverso i supermercati e gli ipermercati; sono invece escluse le vendite effettuate attraverso i discount. Relativamente alla provincia di Milano i dati includono ancora quelli Monza-Brianza. I dati rilevati coprono l’80% delle vendite dei beni di largo consumo confezionato, mentre il restante 20% è oggetto di stima. I dati sono elaborati a “rete corrente”, includendo quindi gli effetti di eventuali aperture o chiusure di punti vendita (un aumento potrebbe essere effetto sia di maggiori vendite nei supermercati e ipermercati esistenti sia dell’apertura di nuovi punti vendita) e si riferiscono alle vendite in volume, valore e unità (pezzi) per le seguenti categorie merceologiche: - Drogheria alimentare (pane, pasta, olio, riso, biscotti, farina, zucchero ecc); - Bevande; - Fresco (carni, affettati, formaggi, latte fresco, yogurt, uova, preparati alimentari); - Freddo (surgelati, gelati); - Cura della persona; - Cura della casa.
GLOSSARIO Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente Variazione congiunturale variazione rispetto al periodo precedente
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