Congiuntura dell'industria

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CONGIUNTURA INDUSTRIA I trimestre 2018

Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio Milano Monza Brianza Lodi ufficiostudi@mi.camcom.it

Nel primo trimestre 2018, emergono per l’industria manifatturiera dell’area di Milano, Monza-Brianza e Lodi dei segnali discordanti dai tre territori. Complessivamente l’attività produttiva è ancora in fase positiva, ma si registrano delle indicazioni relative ad una decelerazione del sentiero di crescita. Milano e Lodi sono ancora in crescita nei confronti del trimestre precedente (+0,6% e +2%), mentre nella provincia di Monza-Brianza la produzione subisce una lieve battuta d’arresto (-0,1%).

CI/N 01


IN SINTESI Nel primo trimestre 2018 emergono per l’industria manifatturiera dell’area di Milano, Monza-Brianza e Lodi dei segnali discordanti dai tre territori. Complessivamente l’attività produttiva è ancora in fase positiva, ma si registrano delle indicazioni relative a una decelerazione del sentiero di crescita. Se osserviamo la dinamica congiunturale espressa dall’indice della produzione industriale con riferimento alle singole province, Milano e Lodi sono ancora in crescita nei confronti del trimestre precedente (rispettivamente +0,6% e +2%), mentre nella provincia di Monza-Brianza la produzione subisce una battuta d’arresto (-0,1% destagionalizzato). Tuttavia, se confrontiamo le dinamiche trimestrali rispetto alle variazioni intervenute su scala tendenziale, si rileva che nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno sia a Lodi che a Monza la crescita annua del primo trimestre 2018 è inferiore rispetto a quanto registrato nel quarto trimestre 2017. I trend evidenziano infatti in entrambe le aree un rallentamento (rispettivamente +4,8% contro +6,3% per Lodi, +3% contro +6,3% per Monza-Brianza), mentre per Milano si osserva un rafforzamento (+2,9% contro +2,6%). Relativamente agli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini, il focus sui territori indica che nell’area metropolitana di Milano la crescita della produzione industriale si è accompagnata a una debole dinamica del fatturato rispetto al precedente trimestre (+0,3% destagionalizzato), mentre su base annua la progressione, seppur in rallentamento rispetto al trimestre precedente, conserva ancora un profilo ampiamente positivo (+3,8%), ascrivibile sia alla una buona affermazione realizzata nel perimetro extradomestico (+4,8%) sia all’incremento ottenuto nel mercato interno (+3,2%). Riguardo invece alle commesse acquisite, su base trimestrale si osserva nell’area metropolitana di Milano una dinamica espansiva, ancorché inferiore al ritmo palesato nel trimestre precedente: gli ordini ricevuti dall’estero e dal mercato interno registrano infatti un aumento di dimensioni contenute (rispettivamente +2,4% e +1% destagionalizzato) se raffrontato alle variazioni sperimentate nel precedente trimestre. La progressione assume invece una dimensione più ampia se consideriamo l’andamento su base annua, dove il miglioramento ottenuto dalla componente estera (+4,9%) si aggiunge alla crescita dei mercati interni (+3,3%), esercitando un effetto finale di traino sul portafoglio ordini totale della manifattura (+3,9%). Relativamente alla manifattura brianzola, la dinamica trimestrale degli ordini conserva un profilo complessivamente positivo ascrivibile alla maggiore vivacità dei mercati esteri rispetto alla componente interna (+1,7% e +0,9% destagionalizzato); tale trend si ripropone con una scala più ampia su base annua, dove l’incremento conseguito (+4,2%) è ascrivibile sia ai mercati esteri che interni (+4,2% per entrambi). Per quanto concerne l’area lodigiana, su scala trimestrale il fatturato evidenzia una robusta flessione (-1,4% destagionalizzato) che si è riflessa su base annua (-0,1%). Su un piano diverso si collocano invece gli ordini acquisiti: la domanda interna ha infatti determinato una crescita significativa nel trimestre degli ordini (+2,4% destagionalizzato), mentre la componente estera ha evidenziato un andamento di entità più contenuta (+0,3% destagionalizzato). La dinamica trimestrale si è riverberata anche su scala tendenziale, su base annua gli ordini complessivi della manifattura lodigiana registrano una sostenuta espansione (+7,4%) trainata da una crescita robusta della domanda interna (+9%).

IL QUADRO GENERALE Le ultime proiezioni di aprile 2018 del Fondo Monetario Internazionale confermano il tasso di crescita delle previsioni precedenti: nell’orizzonte di previsione 2018-2019, il PIL globale si incrementerà in entrambi gli anni al 3,9%. Il quadro delle previsioni per area geoeconomica registra per le economie avanzate un proseguimento del


saggio di crescita sia nel 2018 che nel 2019 (rispettivamente +2,5% e +2,2%). Il motore della crescita si collocherebbe tuttavia nel novero dei Paesi emergenti e in via di sviluppo: le stime del Fondo Monetario convergono infatti verso un incremento progressivo della ricchezza prodotta nel corso del corrente anno (+4,9%) e nei successivi dodici mesi (+5,1%). Focalizzando l’attenzione sulla dinamica macroeconomica nelle singole aree geoeconomiche [tabella 1], si rileva che negli Stati Uniti il miglioramento delle condizioni macroeconomiche e la stabilizzazione della disoccupazione – stimata in diminuzione al 3,6% a fine 2019 - hanno spinto la Fed ad aumentare i tassi di interesse in un intervallo compreso tra 1,5%-1,75%(in precedenza 1,25%-1,50%), mentre gli effetti attesi della riforma fiscale produrranno degli impatti limitati sul PIL nel corrente anno e più espansivi nel 2019. Sia il Fondo Monetario che la Fed puntano a un aumento della crescita economica nel biennio di previsione, più intenso nel 2018 (+2,9%) rispetto al 2019 (+2,7%). Relativamente all’Eurozona, dopo un’espansione oltre le attese nel 2017 (+2,3%), la previsione per il biennio 2018-2019 evidenzia una dinamica di crescita in lieve indebolimento alla fine dell’orizzonte temporale di proiezione (+2,4% e +2% rispettivamente), dettato dall’esaurirsi delle misure di politica monetaria attuate attraverso il quantitative easing. La crescita stimata dei consumi privati rimarrà comunque elevata (+1,7% in entrambi gli anni), potendo beneficiare dei miglioramenti delle condizioni nel mercato del lavoro traducibili in una riduzione progressiva del tasso di disoccupazione (dall’8,3% del 2018 al 7,7% nel 2019) e in un aumento dei salari reali per occupato (rispettivamente +2,2% e +2%). Dal lato degli investimenti invece, il trend espansivo proseguirà a ritmo sostenuto anche nel 2018 (+4,4%) per poi decelerare nel corso del 2019 (+3,4%).

AREA GEOECONOMICA Mondo Stati Uniti Eurozona Giappone Cina India Brasile Russia

2018

2019

3,9 2,9 2,4 1,2 6,6 7,4 2,3 1,7

3,9 2,7 2 0,9 6,4 7,8 2,5 1,5

Nell’ambito delle economie avanzate, il Giappone – dopo una dinamica di incremento del PIL oltre le attese nel 2017 (+1,8%) – registrerà un trend discendente per il biennio 2018-2019 (rispettivamente +1,2% e +0,9%). Su tale scenario insistono una tendenza calante dei consumi (+0,6% nel 2018 e +0,7% nell’anno successivo) e una dinamica salariale debole nonostante un tasso di disoccupazione inferiore alla soglia del 3%; i problemi strutturali si manterranno pertanto inalterati (debito statale al 220% del PIL e aumento della spesa per welfare per far fronte al progressivo invecchiamento della popolazione). Riguardo al gruppo dei mercati emergenti e alle economie in via di sviluppo, si osserva per la Cina un rallentamento graduale della crescita nel biennio 2018-2019 (rispettivamente +6,6% e +6,4%), trainato da una decelerazione delle esportazioni nell’orizzonte di previsione (rispettivamente +5,4% e +4%) mentre la domanda interna si manterrà robusta sia nel 2018 (+6,3%) sia nel 2019 (+6,4%). Relativamente invece agli altri Paesi BRIC, l’India manterrà un saggio di espansione del PIL progressivo (+7,4% nel 2018 e +7,8% nel 2019), mentre per la Russia il Fondo Monetario conferma lo scenario di consolidamento dell’attività economica (rispettivamente +1,7% e +1,5% nel biennio di previsione), mentre in America Latina si registra un consistente aumento delle stime per il Brasile (+2,3% e +2,5%) che proiettano il Paese definitivamente fuori dalla recessione.

TABELLA 1 Previsioni del pil per area geoeconomica (anni 2018-2019, variazioni percentuali) Fonte: fmi, World Economic Outlook, aprile 2018


Per l’Italia, le proiezioni evidenziano una continuazione del trend di crescita [tabella 2]: gli istituti internazionali e nazionali stimano per il 2018 un mantenimento del tasso di incremento del PIL in un intervallo compreso tra +1,4% e +1,5%, mentre per il 2019 le previsioni convergono verso una decelerazione (da +1,1% a +1,3%). Secondo le proiezioni Istat di aprile 2018, il ritmo di crescita dell’economia italiana nel primo trimestre 2018 si mantiene stabile (+0,3% rispetto ai tre mesi precedenti e +1,4% nei confronti del primo trimestre dello scorso anno), essendo sostenuto dalla domanda interna, mentre è negativo il contributo netto della componente estera. In particolare, il valore aggiunto dell’industria ha registrato una variazione nulla, interrompendo il percorso di crescita degli ultimi trimestri, mentre sono positivi gli apporti dell’agricoltura e dei servizi. Relativamente al mercato del lavoro, a marzo sia il tasso di occupazione sia la disoccupazione migliorano, ma si collocano ancora a un livello inferiore rispetto ai rispettivi dati medi europei. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile all’11% (8,5% la media dell’Eurozona), mentre è ripresa la crescita dell’occupazione, trainata dal miglioramento della componente maschile (+0,6% rispetto al mese precedente), dagli indipendenti (+1,1%) e dalla classe di età 25-34 anni (+1,5%), mentre si è arrestato il contributo positivo alla crescita dell’occupazione fornito dalla componente femminile.

2017

2018

Commissione Europea (maggio 2018)

1,5

1,2

FMI (aprile 2018)

1,5

1,1

OCSE (marzo 2017)

1,5

1,3

Prometeia (marzo 2018)

1,4

1,3

Consesus Forecasts (marzo 2018)

1,5

1,2

Banca d’Italia (gennaio 2018)

1,4

1,2

ORGANISMO

TABELLA 2 Previsioni del pil italiano a confronto (2018-2019, variazioni percentuali)

LA DINAMICA DELL’INDUSTRIA MILANESE Il primo trimestre 2018 registra un quadro complessivo positivo per l’industria manifatturiera dell’area metropolitana milanese sia sotto il profilo della produzione industriale che in relazione al fatturato e agli ordini. Sul piano produttivo si palesa una continuazione del sentiero di crescita che colloca il valore dell’indice a fine trimestre a quota 104,6 [grafico 1] collocandosi stabilmente a un livello superiore rispetto ai punti di massimo raggiunto nel biennio 20102011, il periodo di lieve ripresa dopo la crisi. GRAFICO 1 Produzione industriale della provincia di Milano (anni 2010-2018, indice base 2010=100 e variazioni tendenziali trimestrali corrette per i giorni lavorativi) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera


Il confronto territoriale tra l’area metropolitana milanese e la Lombardia indica il persistere di un disallineamento tra le performance congiunturali e tendenziali del territorio metropolitano rispetto alla regione. Il ritmo di crescita della produzione milanese ha assunto infatti un andamento più contenuto rispetto alle dinamiche rilevate in Lombardia sia su scala trimestrale che su base annua, mentre si rileva un allineamento tra area metropolitana e regione per quanto concerne la dinamica trimestrale del fatturato. Significative differenze emergono invece per gli ordini: sul piano congiunturale si rileva infatti un andamento migliore per la manifattura milanese, sia in relazione ai mercati domestici che nei confronti di quelli esteri. Sul piano della produzione industriale, il quadro di dettaglio evidenzia che la manifattura metropolitana consegue nel primo trimestre 2018 un aumento di portata più contenuta se raffrontato alla crescita ottenuta dall’industria manifatturiera a livello regionale (rispettivamente +0,6% e +1,1% destagionalizzato). Tale differenziale di performance si annulla se osserviamo invece il fatturato, dove emerge una sintonia tra l’andamento rilevato in ambito metropolitano e nel contesto regionale (rispettivamente +0,3% e +0,2% destagionalizzato). Il quadro degli indicatori congiunturali [grafico 2] certifica inoltre un significativo differenziale di espansione tra mercato estero e interno. La domanda proveniente dal perimetro extradomestico registra infatti una fase di crescita, che si palesa attraverso una progressione più intensa (+2,4% destagionalizzato) se raffrontata al mercato interno (+1,1% destagionalizzato). Tuttavia, entrambe le componenti del portafoglio ordini si incrementano in misura sensibilmente più ampia se paragonata alle analoghe grandezze regionali, dove solo la componente estera rileva un aumento (+1% destagionalizzato) mentre la domanda interna è pressoché nulla. GRAFICO 2 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Milano e in Lombardia (I trimestre 2018, variazioni percentuali congiunturali destagionalizzate) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

Per quanto concerne la dinamica tendenziale [grafico 3], il quadro complessivo per la manifattura milanese registra un andamento positivo sia sul piano della produzione sia riguardo agli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini; tuttavia, se confrontiamo Milano e la Lombardia si rileva un differenziale significativo di performance a vantaggio della regione. GRAFICO 3 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Milano e in Lombardia (I trimestre 2018, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera


Il quadro di dettaglio registra pertanto una crescita tendenziale della produzione (+2,9% su base annua) che colloca la performance a un livello superiore rispetto a quanto conseguito nel quarto trimestre 2017, mentre in Lombardia la manifattura registra un incremento superiore al dato milanese (+3,6% su base annua). Relativamente al fatturato, la dinamica milanese – pur essendo rilevante (+3,8%) – è inferiore di oltre un punto percentuale rispetto alla performance registrata in Lombardia. I contributi dei mercati evidenziano la continuazione del trend espansivo delle vendite realizzate nei mercati esteri, che crescono a un ritmo di poco inferiore rispetto al dato regionale (rispettivamente +4,8% e +5,3%), mentre il differenziale è più ampio se consideriamo gli apporti del mercato interno, dove il fatturato conseguito dall’industria milanese (+3,2%) è largamente inferiore all’analoga grandezza regionale (+4,5%). Performance positive si riscontrano, inoltre, sul piano delle commesse acquisite dai mercati. Il portafoglio ordini complessivamente ottenuto replica il trend del fatturato, sia sotto il profilo complessivo (+3,9%) sia con riferimento alla scomposizione nelle componenti estera e interna; pertanto è ancora la domanda espressa dai mercati esteri a fungere da traino (+4,9%), mentre gli ordini di matrice domestica sono largamente inferiori in termini di crescita (+3,3%). Se confrontiamo le dinamiche territoriali emerge anche per gli ordini una performance migliore da parte della manifattura regionale (+5,2%), che beneficia oltremisura del canale estero (+6,2%). Il confronto tra le dinamiche degli indici della produzione industriale registrate in Lombardia, in Italia e a Milano rispetto all’Eurozona certifica che il settore manifatturiero della Lombardia, oltre a ridurre il gap con il trend produttivo europeo, sta registrando un trend migliore rispetto all’Eurozona, inserendosi quindi a pieno titolo nel solco di crescita europeo su cui incide il rallentamento tedesco. Relativamente all’area milanese, l’indice della produzione industriale – pur palesando un miglioramento della performance – registra un andamento meno pronunciato del sentiero di crescita rispetto alla Lombardia e all’Eurozona, mentre l’andamento della manifattura nazionale, nonostante un anno di recupero dei volumi produttivi, nel primo trimestre 2018 registra un rallentamento [grafico 4]. GRAFICO 4 Indice della produzione industriale manifatturiera in provincia di Milano, Lombardia, Italia ed Eurozona (anni 2007-2018, indice base 2010=100) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

Gli indicatori afferenti al mercato del lavoro della manifattura milanese registrano nel primo trimestre 2018 una ripresa della dinamica occupazionale: il saldo tra nuove assunzioni e dimissioni di personale è infatti positivo (0,9%), ed è ascrivibile a un tasso di ingresso in espansione (2,4%); in chiave storica è il miglior risultato dal 2008, mentre il tasso di uscita (1,5%) si è mantenuto a un livello di poco inferiore rispetto alla media dell’anno 2017. Relativamente all’utilizzo della Cassa integrazione guadagni (CIG), le indicazioni per il settore manifatturiero tendono a evidenziare un minor ricorso allo strumento da parte delle imprese manifatturiere: per i casi di crisi aziendali si conferma il trend discendente, e la quota di imprese che ne ha effettivamente usufruito si è ulteriormente ridotta rispetto al trimestre precedente (4,9% contro il 5,2% del quarto trimestre 2017). Tale andamento trova un riscontro puntuale con le ore di utilizzo


effettivo della Cassa integrazione, palesando una riduzione dell’incidenza della CIG sul monte ore trimestrale di lavoro effettivo (0,9% contro 1,1%). GRAFICO 5 cig utilizzata (asse destro) e saldi tra ingressi e uscite (asse sinistro) in provincia di Milano (anni 2010-2018, valori assoluti in ore) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

LA PREVISIONE PER IL SECONDO TRIMESTRE 2018 Il quadro complessivo delle previsioni effettuate dalle imprese manifatturiere per il secondo trimestre 2018 registra una sostanziale stabilizzazione della tendenza positiva fin qui espressa dalle imprese. L’indicatore sintetico trimestrale delle aspettative (che riepiloga le previsioni qualitative espresse dalla imprese sulla produzione industriale, l’occupazione e la domanda interna ed estera) mostra una lievissima diminuzione rispetto al precedente trimestre, ascrivibile a un’involuzione delle stime riguardo l’occupazione. Il dettaglio delle aspettative delle imprese manifatturiere sulla produzione indica che oltre il 56% degli operatori del campione si attende una stabilità dei volumi produttivi nel trimestre successivo, mentre la progressione del saldo trimestrale (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione per il successivo trimestre) registra una netta prevalenza di operatori ottimisti (il 33,6%) rispetto ai pessimisti (10,1%) [grafico 6]. Relativamente alle stime sull’occupazione, la quota di imprese che non prevedono alcuna variazione dei livelli occupazionali rispetto al precedente trimestre è ancora consistente (80,1%), mentre per la restante quota di imprese sono prevalenti le ipotesi di diminuzione nel trimestre successivo. GRAFICO 6 Aspettative su produzione industriale e occupazione in provincia di Milano (anni 2007-2018, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

Relativamente alla domanda espressa dai mercati, le aspettative sono in netto miglioramento dal lato dei mercati esteri, mentre sono stabili riguardo la dimensione interna [grafico 7].


GRAFICO 7 Aspettative su domanda interna ed estera in provincia di Milano (anni 2007-2018, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

Con riferimento ai saldi tra previsioni di aumento e di diminuzione, il quadro di dettaglio registra pertanto una progressione del trend per la domanda espressa dal canale estero (24,5%), mentre per la domanda di matrice interna il saldo previsivo delle imprese manifatturiere si mantiene al medesimo livello della precedente rilevazione (13,8%). Il sentiment qualitativo espresso dalle imprese attraverso il suo indicatore sintetico si confronta con un ciclo della produzione industriale (attività produttiva filtrata dal trend di lungo termine) stimato in crescita nel secondo trimestre 2018 [grafico 8], rafforzando l’eredità statistica dell’anno 2017 sul 2018. GRAFICO 8 Indice sintetico delle aspettative (scala sinistra) e ciclo della produzione (scala destra) in provincia di Milano (anni 2007-2018) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

LA DINAMICA DELL’INDUSTRIA BRIANZOLA Nel primo trimestre 2018 la manifatturiera brianzola registra un frenata della produzione industriale: leggermente negativa la dinamica congiunturale, pur in presenza di un quadro positivo della dinamica tendenziale e di aspettative complessivamente fiduciose. L’incremento tendenziale della produzione nel trimestre segna infatti una crescita del 3%, piuttosto importante seppure in decelerazione rispetto alla dinamica di fine 2017; il dato congiunturale registra invece un lieve decremento della produzione dello 0,1%, mantenendo comunque il numero indice della produzione su livelli elevati in una prospettiva di medio periodo [grafico 9]. Se osserviamo la performance dell’industria brianzola a confronto con il dato regionale, la dinamica della produzione industriale risulta più simile al trend lombardo per quanto attiena alla variazione tendenziale (+3% contro +3,6% in regione), mentre il dato congiunturale (che come abbiamo visto ha segno lievemente negativo) non trova riscontro a livello regionale (+1,1%).


La dinamica congiunturale dell’industria manifatturiera brianzola risulta invece migliore della media regionale se si guarda agli indicatori relativi al fatturato e agli ordinativi [grafico 10]. GRAFICO 9 Produzione industriale della provincia di Monza-Brianza (anni 2007-2018, indice base 2010=100 e variazioni tendenziali trimestrali grezze) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

GRAFICO 10 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Monza-Brianza e in Lombardia (I trimestre 2018, variazioni percentuali congiunturali destagionalizzate) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

Nonostante il rallentamento congiunturale della produzione, il fatturato evidenzia una crescita sostenuta, anche in relazione all’indicatore tendenziale [grafico 11], con un contributo maggiore che proviene della componente estera ma di segno ampiamente positivo anche per quanto riguarda le vendite in Italia. La dinamica degli ordini acquisiti migliora rispetto allo scorso trimestre, che aveva registrato un lieve calo degli ordinativi esteri. Il 2018 si apre infatti con un dato significativamente positivo (+1,7% destagionalizzato), merito proprio degli ordini esteri, a cui si accompagna una crescita più moderata della componente interna (+0,9%). A livello regionale si registra la stessa prevalenza della domanda estera su quella interna; tuttavia la velocità di crescita è inferiore per entrambe: gli ordini esteri crescono infatti dell’1% su base trimestrale, quelli interni sono in realtà praticamente invariati (-0,02%). Piuttosto buona anche la dinamica del fatturato, seppure in rallentamento rispetto allo scorso trimestre: la crescita è pari allo 0,9%, di fronte a un incremento medio in regione molto più modesto (+0,2%). L’apporto più rilevante alla dinamica di crescita proviene ancora una volta dalle vendite realizzate all’estero: nel trimestre in esame i mercati esteri rappresentano il 36,4% del fatturato dell’industria manifatturiera brianzola, dato positivo benché inferiore al 40% lombardo. Per quanto riguarda la dinamica tendenziale, gli ordini e soprattutto il fatturato registrano una performance estremamente positiva. La variazione rispetto al primo trimestre del 2017 è in terreno positivo per gli ordini totali (+4,2%), sebbene si tratti di una crescita inferiore a quella registrata in regione (+5,2%); la dinamica peraltro è perfettamente equilibrata tra quella di provenienza nazionale e estera, al contrario di quanto avviene in regione dove i mercati esteri sono estremamente più dinamici.


Relativamente al fatturato, la crescita tendenziale si conferma più robusta di quella della produzione (+5,9% contro +3%), superando peraltro di un punto percentuale il dato lombardo (+4,9%). Separando la componente interna da quella estera, osserviamo che il fatturato estero (+7,7%) contribuisce alla crescita più di quello interno (+4,9%), analogamente a quello che si osserva a livello di medio regionale. GRAFICO 11 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Monza-Brianza e in Lombardia (I trimestre 2018, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione u.o. Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano, Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

Passando all’analisi degli indicatori afferenti al mercato del lavoro, l’industria manifatturiera brianzola denuncia nel primo trimestre del 2018 un utilizzo della CIG in crescita, specie se misurato in termini di ore utilizzate; cresce in compenso anche il saldo occupazionale tra entrate e uscite dal mercato del lavoro, in linea con la tendenza che emerge anche a livello regionale. Il saldo è pari allo 0,7%, prodotto da un tasso di ingresso del 2,1% e un tasso di uscita dell’1,4%; l’aspetto positivo è dato dall’incremento delle entrate, rispetto al tasso dell’1,3% registrato nello stesso trimestre del 2017 a parità di uscite. Riguardo alle situazioni di crisi aziendale, si osserva un incremento in termini di ore utilizzate nel trimestre in esame, pari al 2,8%; un dato che appare particolarmente elevato se raffrontato ai valori vicini allo zero riscontrati nei trimestri appena passati [grafico 12]. Tuttavia, se ci soffermiamo a osservare la quota percentuale di imprese, quest’ultima pur essendo cresciuta dal 4,5% dello scorso trimestre al 5,7% dell’attuale, rimane relativamente bassa in una prospettiva di medio periodo. GRAFICO 12 CIG utilizzata (scala destra) e saldi tra ingressi e uscite di addetti (scala sinistra) in provincia di Monza-Brianza (anni 2008-2018, valori percentuali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

LA PREVISIONE PER IL SECONDO TRIMESTRE 2018 Lo scenario che emerge osservando i principali indicatori dell’analisi congiunturale porta con sé aspettative di segno positivo per il prossimo trimestre da parte degli imprenditori dell’industria brianzola, che sostanzialmente confermano il clima di relativa fiducia emerso già nelle scorse rilevazioni. Riguardo in primo luogo alle aspettative sulla produzione industriale, si mantiene a poco meno di un terzo la quota imprenditori che si dichiarano ottimisti (29,9%)


contro un 11,7% che si aspetta una diminuzione, per un saldo positivo di 18,2 punti percentuali [grafico 13]. La maggioranza degli operatori (58,4%) prevede comunque per il secondo trimestre del 2018 una produzione industriale stabile. Riguardo all’occupazione, prevale come di consueto la previsione di stabilità (77,7% dei rispondenti): tra coloro che esprimono un giudizio di incremento o di diminuzione sono comunque in netta maggioranza gli ottimisti (15,1% contro 7,2%). GRAFICO 13 Aspettative su produzione industriale e occupazione in provincia di Monza-Brianza (anni 2007-2018, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

Concludendo l’analisi con l’osservazione delle aspettative sulla domanda, le attese migliorano di pari passo con la crescita degli ordinativi vista in precedenza. Poco meno dei due terzi (65,7%) si pronuncia per una previsione di stabilità della domanda interna, a fronte di un 20,4% che si aspetta un miglioramento e un 13,9% che si aspetta un peggioramento. Le aspettative sulla domanda estera si confermano migliori di quelle sulla domanda nazionale: le previsioni di stabilità scendono infatti al 58,4% degli intervistati, a fronte di un 32% di ottimisti e solamente un 9,6% di pessimisti, per un saldo positivo di 22,4 punti percentuali [grafico 14]. GRAFICO 14 Aspettative su domanda interna ed estera dell’industria manifatturiera di Monza-Brianza (anni 2007-2018, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

LA DINAMICA DELL’INDUSTRIA LODIGIANA Nel primo trimestre del 2018 la produzione industriale della provincia di Lodi si allinea al trend regionale di decelerazione della crescita, che tuttavia si mantiene su ritmi di crescita piuttosto importanti [grafico 15]. In cifre la crescita trimestrale destagionalizzata è pari al 2%, mentre se osserviamo la dinamica tendenziale la performace produttiva si dimostra ancora più robusta, pari a un +4,8% [grafico 16]: a confronto con il dato lombardo, l’industria manifatturiera lodigiana mette in evidenza una crescita più sostenuta, circa un punto percentuale in più sia a livello di dinamica tendenziale che congiunturale. Per quando riguarda gli altri indicatori emergono invece segnali più contrastanti. Se da un lato infatti la dinamica degli ordinativi è positiva (migliore anche della media lombarda), lo stesso non succede per quanto riguarda il fatturato, per cui


registriamo una variazione congiunturale piuttosto negativa, che si ripercuote in un dato tendenziale a sua volta leggermente negativo, interrompendo la crescita degli ultimi trimestri.

GRAFICO 15 Produzione industriale della provincia di Lodi (anni 2007-2018, indice base 2010=100 e variazioni tendenziali trimestrali grezze) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

GRAFICO 16 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Lodi e in Lombardia (I trimestre 2018, variazioni percentuali congiunturali destagionalizzate) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

Osservando per primo il dato degli ordini, la dinamica trimestrale mette in luce una performance complessivamente positiva. In particolare si registra una crescita degli ordini interni (+2,4% destagionalizzato), praticamente fermi a livello regionale; più contenuto l’apporto fornito dalla domanda estera, pure di segno positivo (+0,4%). Il fatturato al contrario fa segnare un calo, in contrasto sia con la tendenza degli ultimi trimestri che con il trend regionale leggermente positivo. Si registra infatti un -1,4% congiunturale per il fatturato del manifatturiero lodigiano nel primo trimestre 2018 (+0,2% in regione). Diminuisce contestualmente anche la quota del fatturato estero sul fatturato totale del trimestre, sceso al 24,4%, a fronte del 40% circa della media lombarda. La dinamica tendenziale degli ordini è allineata a quella congiunturale e si mantiene su ritmi di crescita molto importanti. La crescita complessivamente si assesta a un significativo +7,4%, superiore al +5,2% regionale. Altra differenza rispetto alla performance regionale è la suddivisione tra ordinativi interni ed esteri, per cui nel lodigiano si osserva una crescita maggiore di quelli interni (+9%) mentre in regione il maggiore apporto arriva dall’estero. La dinamica tendenziale del fatturato dell’industria lodigiana, come detto, è in controtendenza con gli altri indicatori [grafico 17], con la variazione complessiva che risulta leggermente negativa (-0,1%); il calo è ascrivibile alle vendite realizzate sul territorio nazionale (-0,7%), mentre il contributo della componente estera è positivo (+1,5%). Per contro, come già osservato, in Lombardia la dinamica del fatturato è molto positiva, con una crescita più accentuata della componente estera.


GRAFICO 17 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Lodi e in Lombardia (I trimestre 2018, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

I dati che riguardano il mercato del lavoro ci restituiscono un quadro che non si discosta da quello delle ultime rilevazioni, sia sotto il profilo dei saldi occupazionali che del ricorso alla cassa integrazione [grafico 18]. Il saldo tra entrate e uscite del mercato del lavoro è leggermente positivo (+0,5%) e in linea con quello dello scorso trimestre, ma inferiore a quello registrato nel primo trimestre del 2017. Il tasso di entrata sul mercato del lavoro è risultato pari al 2% e quello di uscita dell’1,4%. Per quanto riguarda la Cassa integrazione guadagni, ancora una volta nessuna delle imprese del campione dell’industria manifatturiera lodigiana ha dichiarato di averne fatto ricorso. GRAFICO 18 CIG utilizzata e saldi tra ingressi e uscite di addetti in provincia di Lodi (anni 2008-2018, valori percentuali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

LA PREVISIONE PER IL SECONDOO TRIMESTRE 2018 Le aspettative degli imprenditori lodigiani per il prossimo trimestre sono in terreno positivo per tutti i quattro indicatori considerati, con una tendenza peraltro al miglioramento rispetto al clima di fiducia degli scorsi trimestri. Riguardo alle aspettative sulla produzione industriale, resta stabile la quota di coloro che si aspettano stabilità (55,8%) mentre allo stesso tempo raddoppiano coloro che prevendono un incremento (34,9%), con un netto miglioramento del saldo tra ottimisti e pessimisti [grafico 19]. Le aspettative sull’occupazione vedono come di consueto una larga prevalenza di previsioni di stabilità (88,4% degli operatori); la quota di ottimisti, seppure esigua (9,3%) rimane superiore a quella di pessimisti (2,3%), confermando il sentiment osservato negli scorsi trimestri. Con riferimento invece alle aspettative riguardo la domanda per il prossimo trimestre, i mercati esteri offrono le migliori prospettive per l’industria del lodigiano rispetto al mercato interno, tuttavia si registra un miglioramento del clima di fiducia su entrambi i fronti. Per la domanda estera, diminuiscono gli operatori che si aspettano una stabilità della domanda (56,8%) a favore di coloro che prevedono un incremento, saliti al 37,8%; solamente il 5,4% infine si aspetta una diminuzione. Per


il mercato interno si osserva un’analoga ridotta quota di pessimisti (4,9%), a fronte di un 22% di operatori che stima una crescita degli ordinativi, per un saldo che è dunque in terreno positivo [grafico 20].

GRAFICO 19 Aspettative su produzione industriale e occupazione in provincia di Monza-Brianza (anni 2007-2018, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

GRAFICO 20 Aspettative su domanda interna ed estera dell’industria manifatturiera di Lodi (anni 2007-2018, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza-Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera


NOTA METODOLOGICA Con il primo trimestre 2011, in occasione del passaggio alla nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007, sono state introdotte delle innovazioni metodologiche che hanno richiesto la revisione retrospettiva delle serie storiche già prodotte. Tale revisione dei dati si aggiunge alla consueta rettifica trimestrale dipendente dal processo di destagionalizzazione che, utilizzando l’aggiunta della nuova osservazione trimestrale, consente di migliorare la stima del modello di destagionalizzazione e di correzione delle serie storiche, determinando una possibile variazione dei dati già pubblicati. Per tale motivazione, i dati storici riportati nella nota trimestrale possono presentare uno scostamento maggiore del solito rispetto a quanto pubblicato nelle analisi trimestrali precedenti anche in considerazione del cambio dell’anno base dell’indice della produzione industriale passato dall’anno 2005 all’anno 2010.

GLOSSARIO Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente Variazione congiunturale variazione rispetto al periodo precedente


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