Congiuntura Industria | II Trimestre

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CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO a cura del Servizio Studi e Statistica

CONGIUNTURA Industria N_02

II TRIMESTRE 2016


CONGIUNTURA DELL’INDUSTRIA

Nel secondo trimestre 2016 l’industria manifatturiera evidenzia una crescita della produzione industriale sia rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+2,1%) che nei confronti del trimestre precedente (+0,3% destagionalizzato). Gli indicatori afferenti al fatturato e al portafoglio ordini del secondo trimestre rilevano per entrambe le dimensioni un consolidamento ulteriore del canale estero. Nei confronti del precedente trimestre si registra pertanto sia una crescita delle vendite che delle commesse acquisite dai mercati extra domestici (+1,1% e +1,2% rispettivamente). La performance positiva messa a segno nel trimestre trova riscontro anche su base annua: il fatturato evidenzia infatti un aumento ulteriore rispetto allo scorso anno (+4,1%); inoltre, l’incremento evidenziato è stato accompagnato da una nuova progressione degli ordini (+2,9%). Nei confronti del mercato interno, la flessione trimestrale (-3,7%) è indicativa di un inizio di rallentamento del ciclo della produzione industriale. Il drastico calo delle commesse costituisce infatti un elemento negativo alla crescita della produzione nel trimestre successivo. La rilevante contrazione che si è registrata su base trimestrale si è riflessa anche nella dinamica tendenziale: l’aumento riscontrato su base annua è infatti largamente inferiore a quanto rilevato nel corso del primo trimestre (+2,1% contro +6,9%); la dinamica appare, pertanto, in rallentamento. Relativamente al fatturato, su base trimestrale si rileva ancora un aumento(+0,2% destagionalizzato), anche se di entità contenuta, mentre su base annua la performance è ancora ampiamente positiva (+2,8%). Le aspettative evidenziano per il terzo trimestre 2016 un quadro generale in peggioramento. Le previsioni espresse dalle imprese, pur stimando un lieve aumento della produzione industriale per il prossimo trimestre, evidenziano tuttavia una flessione della domanda interna e un cospicuo rallentamento della domanda estera e dell’occupazione.

IL QUADRO GENERALE Il voto nel Regno Unito a favore dell’uscita dall’Unione Europea ha aggiunto ulteriore incertezza a un quadro di ripresa globale fragile. L’avvento della Brexit ha rappresentato quindi per l’economia mondiale un ulteriore shock negativo che si è aggiunto a uno scenario già gravato da un elevato grado di incertezza. Il permanere dei fattori di debolezza del quadro economico internazionale costituisce l’humus sul quale ha impattato l’evento della Brexit. Le previsioni di giugno della Banca Mondiale, contenute nel Global Economic Prospect e riguardanti le grandi aree geoeconomiche del mondo, indicavano già una revisione delle stime di crescita in un periodo anteriore all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea; da ciò ne consegue che il rallentamento ulteriore dell’economia mondiale era già in atto prima della Brexit. Le stime della Banca Mondiale trovano un puntuale riscontro negli aggiornamenti delle previsioni del Fondo Monetario Internazionale

Dall’incertezza alla Brexit e ritorno


II TRIMESTRE 2016

diffusi a luglio 2016, che indicavano come il graduale processo di ripresa Tabella 1| Scenari di previsione del PIL per area geoeconomica. Anni stesse lasciando il posto a una crescita più contenuta nell’orizzonte di 2016-2017 (variazioni percentuali) previsione 2016-2017 (+3,1% e +3,4%, lo 0,1% 2016 2017 in meno rispetto alle previsioni di aprile). Scenario di base L’FMI ha formulato tre scenari sull’evoluzione Mondo 3,1 3,4 della crescita del PIL a seguito della Brexit con Paesi Avanzati 1,8 1,8 un grado di probabilità decrescente. Le stime Emergenti 4,1 4,6 contenute nelle tre ipotesi (base, negativo e Scenario negativo molto negativo) evidenziano che l’impatto 2,9 3,2 Mondo maggiore si produrrà nei confronti dei Pae1,5 1,6 Paesi Avanzati si avanzati (-0,4% la differenza tra lo scena4,0 4,4 Emergenti rio base e quello negativo nel 2016 e -0,7% Scenario molto negativo nel 2017) rispetto a quelli emergenti (-0,2% 2,8 2,8 Mondo e -0,4% rispettivamente nel 2016 e nel 2017). 1,4 1,1 Paesi Avanzati Un’ulteriore osservazione riguarda la scansio3,9 4,2 ne temporale degli effetti della Brexit, che do- Emergenti Fonte: FMI, World Economic Outlook Update - luglio 2016 vrebbe assumere delle connotazioni più negative nel 2017. Secondo il Fondo Monetario Internazionale l’impatto maggiore dovrebbe essere subito dalla Gran Bretagna sia in termini di consumi che di investimenti. Focalizzando l’attenzione sull’evoluzione della dinamica macroeconomi- Le aree geoeconomiche ca delle aree geoeconomiche possiamo osservare che, anche in un ambito prospettico di incertezza, è ancora presente una differenza nei tassi di crescita fra i Paesi avanzati e quelli emergenti. Nel biennio 2016-2017 la progressione stimata per i primi è molto limitata (+1,8%), con gradi di crescita differenziati tra gli Stati Uniti (+2,2% e +2,5%) e l’Eurozona (+1,6% e +1,4%). Per quanto concerne la Cina, dopo il rallentamento di circa mezzo punto nel 2015, le previsioni per il 2016-2017 sono pressoché identiche a quelle di aprile (+6,6% e +6,2% rispettivamente). In tal senso risulterebbe quindi centrato l’obiettivo del piano quinquennale di sviluppo che punta a mantenere un tasso medio di incremento del PIL al 6,5% e a ricomporre da Tabella 2| Previsioni del PIL per geoeconomica. Anni 2016un lato le voci di formazione settoriali a vantaggio dei servizi rispetto alla area 2017 (variazioni percentuali) componente industriale, e dall’altro 2016 2017 AREE ad aumentare l’incidenza della componente dei consumi interni rispetto Mondo 3,1 3,4 agli investimenti. 2,2 2,5 USA Per l’Italia, gli organismi di previ1,6 1,4 sione internazionali e nazionali han- Eurozona no rivisto sia le stime di crescita del Giappone 0,3 0,1 nostro Paese per il 2016, valutate Cina 6,6 6,2 dalla maggior parte dei previsori tra 7,4 7,4 India +0,8% e +1%, sia le previsioni per il -3,3 0,5 Brasile 2017 (tra +0,8% e +1,4%). Il rallentamento del ritmo di cresci- Russia -1,2 1,0 ta rifletterebbe soprattutto un anFonte: FMI, World Economic Outlook Update - luglio 2016 damento più debole dell’economia


CONGIUNTURA DELL’INDUSTRIA

mondiale e in particolare delle economie avanzate. In questo scenario, la crescita del PIL verrebbe trainata dai consumi interni delle famiglie (+1,5% e +1,4% nel 2016-2017 secondo le stime della Banca d’Italia). Le difficoltà di far ripartire gli investimenti hanno richiesto la messa a regime di misure fiscali nella legge di stabilità 2016. Gli effetti finali si tradurrebbero quindi in un aumento progressivo degli investimenti nel biennio 20162017 (+2,9% e +2,7%). Relativamente agli scambi esteri, il rallentamento della domanda globale – soprattutto Consensus (agosto 2016) nei mercati di sbocco emergenti – Banca d’Italia (luglio 2016) si rifletteranno in una crescita del- FMI (luglio 2016) le esportazioni di beni e servizi più Prometeia (luglio 2016) contenuta nel 2016 (+1%), mentre assumerà un’intonazione più espan- Banca d’Italia (luglio 2016) OCSE (giugno 2016) siva nel 2017 (+3,4%).

Tabella 3| Previsioni del PIL a confronto per l’Italia. Anni 2016-2017 (variazioni percentuali)

2016

2017

0,8

0,8

1,1

1,2

0,9

1,0

0,8

0,9

1,1

1,2

1,0

1,4

LA DINAMICA DELL’INDUSTRIA MILANESE Nel secondo trimestre 2016 la manifattura milanese evidenzia dei se- Aumenta la produzione, gnali discordanti sul consolidamento delle tendenze emerse nei trimestri ma calano gli ordini interni precedenti. La produzione industriale registra una nuova progressione trainata dalle commesse acquisite nei mercati esteri che si riflettono a cascata sulla crescita del fatturato. Nello specifico, l’attività del secondo trimestre 2016 mostra un aumento dell’indice trimestrale della produzione industriale (+0,3% destagionalizzato) che si riverbera sui volumi produttivi calcolati su base annua (+2,1%). Tuttavia, dal confronto tra la dinamica metropolitana e quella regionale emerge per quest’ultima partizione territoriale una crescita superiore dell’indice trimestrale della produzione (+0,8% destagionalizzato) rispetto all’area milanese. Il contesto manifatturiero lombardo appare pertanto più proiettato verso il raggiungimento nel prossimo trimestre del livello Grafico 1| Produzione industriale della provincia di Milano. Anni produttivo pre-crisi, mentre l’industria milanese è ancora in ritardo su tale 2007-2016 (base 2005=100 e variazioni tendenziali trimestrali corobiettivo. rette per i giorni lavorativi) Il confronto tra gli andamenti registrati nell’Eurozona e in Italia rispetto alla tendenza della produzione nell’area milanese evidenzia che nel secondo trimestre 2016, l’indice milanese della produzione è ancora inferiore di circa otto punti percentuali rispetto all’Eurozona, mentre nei confronti dell’industria nazionale la produzione industriale registra un differenziale positivo di performance di oltre tredici punti rispetto al livello produttivo raggiunto dalla manifattura italiana. Il quadro degli indicatori congiunturali rileva che la crescita della produzione indu- Fonte: Elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia striale è stata trainata nel secondo trimestre – Indagine Congiunturale Industria Indice 110

Var. 15 % 10

105

5

100

0

95

-5

90

-10

85

-15 -20

80

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2007

2008

2009

2010

Var. % tendenziali

2011

2012

2013

2014

Indice produzione industriale

2015

2016


II TRIMESTRE 2016

2016 dal canale estero, mentre il mercato interno ha evidenziato dei segnali negativi derivanti soprattutto dal ciclo degli ordini. Nei confronti del precedente trimestre, la dinamica complessiva eviden- Grafico 2| Indice della produzione industriale manifatturiera in prozia che la progressione dell’attività industriale si è riverberata in una pro- vincia di Milano, Lombardia, Italia, gressione del fatturato totale (+0,5% destagionalizzato) che ha benefi- Eurozona. Anni 2007-2016 (base 2005=100) ciato in misura prevalente dell’apporto della componente estera (+1,1% destagionalizza- 120 to) e in misura molto più limitata dei risultati 110 conseguiti nel mercato domestico (+0,2% 100 destagionalizzato). Relativamente al ciclo degli ordini, si è re90 gistrato una contrazione delle commesse totali (-1,2% destagionalizzato) determinata 80 dalla flessione degli ordinativi acquisiti nel mercato interno (-3,7% destagionalizzato), 70 II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 attenuata solo parzialmente dall’aumento Eurozona Italia Lombardia Milano registrato dalla componente estera (+1,2% destagionalizzato). Fonte: Elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia Relativamente alla dinamica tendenziale, gli – Indagine Congiunturale Industria andamenti del fatturato e degli ordini registrano ancora una progressione positiva. In particolare, il dettaglio degli indicatori mostra una crescita significativa del fatturato totale (+3,3% su base annua), stimolata in larga misura dall’aumento delle vendite ottenuto nei mercati esteri (+4,1%), mentre in ambito domestico l’incremento registrato è stato di entità più contenuta (+2,8%). Per quanto concerne gli ordini, la flessione congiunturale della componente interna ha inciso sulla performance tendenziale degli ordini totali riflettendosi su base annua in un rallentamento della dinamica complessiva del portafoglio ordini (+2,4% contro +5,8% del primo trimestre). La suddivisione tra componente estera e interna mostra pertanto un incremento più sostenuto per gli ordini acquisiti in ambito extra domestico (+2,9% su base annua) rispetto a quelli interni (+2,1% su base annua). Grafico 3| Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Milano e in Lombardia. 2° trimestre 2016 (variazioni percentuali destagionalizzate)

0,8

4,1 3,5 2,8

Fatturato interno

0,2

0,9

-0,1

2,4

Ordini totali

-1,2

Ordini totali

2,6

-0,1

2,9

Ordini esteri

1,2

Ordini esteri

Ordini interni

3,3 1,9

Fatturato estero

1,1 1,3

Fatturato estero

Fatturato interno

2,2

Fatturato totale

0,5 0,5

Fatturato totale

2,1

Produzione industriale

0,3

Produzione industriale

Grafico 4| Produzione industriale, fatturato, ordini in provincia di Milano e in Lombardia. 2° trimestre 2016 (variazioni percentuali tendenziali)

4,1

1,7

2,1

Ordini interni

-3,7

1,6

-1,2 -4

-3

-2 Milano

-1

0

1

2

3

Lombardia

Fonte: Elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Industria

0

2 Milano

4

6

Lombardia

Fonte: Elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Industria


CONGIUNTURA DELL’INDUSTRIA

Riguardo al mercato del lavoro, gli indicatori registrano un andamento ancora positivo dei flussi occupazionali e un assestamento nell’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni (CIG) da parte delle imprese, pur in presenza di un aumento delle ore di utilizzo. L’occupazione nell’industria manifatturiera milanese registra pertanto nel secondo trimestre 2016 un nuovo saldo positivo netto (differenza tra assunzioni e dimissioni di personale) pari allo 0,4%, mentre l’utilizzo della Cassa Integrazione evidenzia che la quota di imprese che ne ha effettivamente usufruito è identica a quella del primo trimestre (10,2%). Tuttavia, a parità di imprese utilizzatrici, le ore di utilizzo effettivo della Cassa Integrazione rispetto al monte ore di lavoro trimestrale ha registrato un aumento: la percentuale è infatti salita al 2,3% rispetto all’1,8% del trimestre precedente. Indicazioni aggiuntive sull’andamento della Cassa Integrazione per l’industria provengono dalle autorizzazioni rilasciate dall’INPS. Complessivamente, le ore autorizzate alle imprese industriali sono aumentate rispetto al primo trimestre (da 5,8 milioni a 8,6 milioni). L’incremento osservato è ascrivibile principalmente alla rilevante crescita della Cassa Integrazione straordinaria passata da 4,8 a 7,2 milioni di ore: un segnale indicativo della ripresa di situazioni di crisi espressive di difficoltà strutturali delle imprese. Relativamente allo strumento ordinario, richiesto tipicamente dalle imprese per far fronte a situazioni congiunturali (1,3 milioni circa contro le 800mila chieste all’Istituto nel trimestre precedente), la riprese dell’utilizzo dopo la flessione del trimestre precedente potrebbe costituire un’indicazione di avvio di un percorso che ha come punto di approdo finale a situazioni di crisi. Grafico 5| CIG utilizzata e saldi tra ingressi e uscite di addetti in provincia di Milano. Anni 2008-2016 (valori percentuali)

Il mercato del lavoro

Grafico 6| CIG autorizzata in provincia di Milano. Anni 2010-2016 (valori assoluti in ore) 20.000.000

40

6

16.000.000

4

30

2

12.000.000

20 0

8.000.000

10

-2

4.000.000

0

-4 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

0 I

II

III

2010

% CIG su monte ore trimestrale

Saldo % tra ingressi e uscite di addetti

% casi ricorso a CIG

Fonte: Elaborazioni Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Industria

IV

I

II

III

IV

2011 Ordinaria

I

II

III

2012

IV

I

II

III

IV

2013 Straordinaria

I

II

III

IV

I

2014

II

III

2015

IV

I

II

2016

Totale

Fonte: Elaborazioni Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Industria


II TRIMESTRE 2016

LA PREVISIONE PER IL TERZO TRIMESTRE 2016 Per il terzo trimestre 2016, l’indicatore sintetico trimestrale delle aspettative delle imprese (produzione, occupazione, domanda interna ed estera) mostra una decelerazione determinata da un peggioramento delle previsioni riguardanti l’occupazione e la domanda proveniente dal mercato interno ed estero. La dinamica è ascrivibile sia al recepimento da parte delle imprese dei fattori di debolezza e di incertezza del quadro economico internazionale sia dai dati macroeconomici nazionali degli ultimi mesi, che sottendono a una fase di rallentamento dell’economia nazionale. Il quadro di dettaglio sulle aspettative delle imprese nelle diverse componenti legate alla produzione, all’occupazione e alla domanda, sia interna che estera, concorda verso un inizio di 30 rallentamento dell’attività industriale nell’a20 rea milanese. Se si eccettua il lieve recupe10 ro delle aspettative sulla produzione, sia le 0 attese sull’occupazione che sulla domanda -10 evidenziano un peggioramento dei saldi -20 trimestrali (intesi come differenza tra ipote-30 si di aumento e diminuzione) che nel caso -40 dell’occupazione e della domanda di matri-50 ce interna registrano un perfetto equilibrio I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV 2007 2008 2009 2010 2011 tra ipotesi di crescita e di diminuzione per Produzione le imprese intervistate. Relativamente invece ai mercati esteri si osserva un’erosione del Fonte: FMI, World Economic Outlook Update - aprile 2016 clima di fiducia rispetto a un’ulteriore espansione nei prossimi tre mesi. Dal confronto tra il ciclo della produzione industriale (che filtra l’evoluzione dell’attività produttiva dal trend di lungo termine) e l’indicatore sintetico delle aspettative delle imprese emerge una differenza tra le previsioni qualitative espresse dalle imprese (e riportate attraverso l’indicatore sintetico) che sottende a un rallentamento rispetto ai risultati quantitativi indicati dal ciclo della produzione, che mostra invece una continuazione della tendenza positiva per la produzione industriale: tale indicatore ha infatti ormai superato il valore zero, punto di recupero del ciclo produttivo. Grafico 8| Aspettative su domanda interna ed estera in provincia di Milano. Anni 2007-2016 (saldi trimestrali destagionalizzati)

Le aspettative delle imprese

Grafico 7| Aspettative su produzione industriale e occupazione in provincia di Milano. Anni 20072016 (saldi trimestrali destagionalizzati)

I

II III IV I

II III IV I

II III IV I

II III IV I

2012

2013

2014

2015

II

2016

Occupazione

Grafico 9| Ciclo della produzione e indice sintetico delle aspettative in provincia di Milano. Anni 2007-2016 8

40

6

30

4

20

2

10

0

0 -10

-2

-20

-4

-30

-6

-40

-8

-50

-10

-60 I

II III IV I

II III IV I

II III IV I

II III IV I

II III IV I

II III IV I

II III IV I

II III IV I

II III IV I

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

Domanda interna

II

2016

-12 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

Domanda estera

Ciclo

Fonte: Elaborazioni Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Industria

Indicatore sintetico aspettative industria

Fonte: Elaborazioni Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Industria


CONGIUNTURA DELL’INDUSTRIA

NOTA METODOLOGICA Con il primo trimestre 2011, in occasione del passaggio alla nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2007, sono state introdotte delle innovazioni metodologiche che hanno richiesto la revisione retrospettiva delle serie storiche già prodotte. Questa revisione dei dati si aggiunge alla consueta rettifica trimestrale dipendente dal processo di destagionalizzazione e di correzione per i giorni lavorativi che, utilizzando l’aggiunta della nuova osservazione trimestrale, consente di migliorare la stima del modello di destagionalizzazione e correzione delle serie storiche, determinando una possibile variazione dei dati già pubblicati. Per tale motivazione, i dati storici riportati nella nota trimestrale possono presentare uno scostamento maggiore del solito rispetto a quanto pubblicato nelle analisi trimestrali precedenti.

GLOSSARIO Variazione tendenziale Variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente Variazione congiunturale Variazione rispetto al periodo precedente


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