CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO a cura del Servizio Studi e Statistica
CONGIUNTURA Industria N_03
III TRIMESTRE 2016
CONGIUNTURA DELL’INDUSTRIA
Nel terzo trimestre 2016 l’industria manifatturiera milanese registra un arretramento dell’attività produttiva nei confronti del trimestre precedente (-0,2% destagionalizzato), mentre la progressione su base annua ha assunto un’intensità dalle caratteristiche molto contenute (+0,3%). Gli indicatori congiunturali relativi al fatturato e agli ordini confermano la rilevanza dei mercati esteri per entrambe le dimensioni. Il quadro di dettaglio trimestrale evidenzia infatti una tenuta, anche se di entità modesta, per il fatturato estero (+0,2% destagionalizzato), mentre è molto più sostenuta la crescita degli ordinativi ottenuti nei mercati extra domestici (+3,1% destagionalizzato). Le performance trimestrali trovano un valido riscontro anche a livello di indicatori tendenziali: su base annua sia il fatturato che gli ordini esteri continuano a registrare una continuazione della dinamica positiva anche se con intensità differenti. In particolare, per i ricavi realizzati nei mercati esteri l’aumento messo a segno nei confronti del terzo trimestre dell’anno precedente evidenzia un rallentamento della dinamica rispetto ai primi sei mesi dell’anno (+1,7%). Relativamente agli ordini, la rilevante crescita (+7%) induce a un cauto ottimismo sulla performance annuale. Per quanto concerne il mercato interno, la fase di debolezza attuale è riscontrabile in misura prevalente attraverso gli indicatori congiunturali. Nei confronti del trimestre precedente si osserva infatti un arretramento sia sotto il profilo delle vendite realizzate nel trimestre sia con riferimento al portafoglio ordini (-0,3% destagionalizzato per entrambi). La dinamica tendenziale mostra invece ancora un profilo positivo sia per il fatturato (+0,5%) che per gli ordini (+2,4%), determinati più da effetti di tipo statistico che di tipo economico. Le aspettative delle imprese industriali per il quarto trimestre 2016 evidenziano un generale quadro di attesa da parte degli operatori del settore sia in relazione alla produzione che nei confronti della domanda e dell’occupazione. IL QUADRO GENERALE Il percorso della crescita globale è stimato in rallentamento nel 2016. Secondo le previsioni di ottobre del Fondo Monetario Internazionale il PIL mondiale si assesterà al 3,1% nel corso dell’anno e risalirà al 3,4% nel 2017. Dopo il voto di giugno in Gran Bretagna, le stime riflettono una visione più contenuta della crescita per l’insieme delle economie avanzate e soprattutto una revisione della dinamica per gli Stati Uniti (+1,6% nel 2016 e +2,2% nel 2017). Nonostante una reazione ordinata dei mercati a livello globale gli effetti della Brexit non si sono ancora delineati con precisione essendo legati agli sviluppi politico-istituzionali degli accordi commerciali tra Unione Europea e Gran Bretagna. In prospettiva, il rallentamento per le economie avanzate era già stato stimato nel World Economic Outlook di luglio: lo scenario di base è stato infatti confermato nelle stime di ottobre 2016, pertanto per le economie avanzate si prevede una crescita
La ripresa frenata
Le aree geoeconomiche
III TRIMESTRE 2016
a +1,6% nell’anno corrente e un auAREE mento a +1,8% nel 2017. I motori Mondo della crescita sono quindi ancora le economie emergenti e in via di USA sviluppo (+4,2% nel 2016 e + 4,6% Eurozona nel 2017). In particolare, la Cina si Giappone stabilizzerà a un livello inferiore ai Cina sette punti percentuali, ma con un trend decrescente nel biennio di India previsione (rispettivamente +6,6% e Brasile +6,2%). Relativamente all’Eurozona, Russia il PIL complessivo è stimato dal FMI in decelerazione (+1,7% e +1,5% Fonte: FMI, World Economic Outlook Update - ottobre 2016 nel 2017); su tale andamento incide sia il rallentamento stimato della Germania (da +1,7% a +1,4%) sia la crescita inferiore alle attese dell’Italia (da +0,8% a +0,9%) che la stabilizzazione del PIL francese a un tasso non particolarmente elevato (+1,3% in entrambi gli anni). Per l’Italia, gli organismi di previsione internazionali e nazionali hanno fissato le stime di crescita per il 2016 in un intervallo compreso tra +0,7% e +0,8%. Su questo scenario, per il 2016 si rileva una convergenza anche da parte governativa che nell’aggiornamento di settembre del Def (Documento di economia e finanza) stima un aumento del PIL a +0,7%. Relativamente al 2017, le previsioni si mantengono in un’area prudenziale: la crescita è valutata tra +0,7% e +0,9%, mentre per il Governo si collocherebbe a +1%. Le revisioni sul ritmo di crescita dell’Italia rifletterebbero soprattutto un andamento più debole del previsto dell’economia mondiale, e in particolare delle economie avanzate, e di un andamento meno incisivo della componenti legate ai consumi e agli investimenti. In questo scenario, la ripresa per il 2017 sarà legata alla messa a regime delle misure fiscali volte a rilanciare i consumi e gli investimenti. Secondo le indagini sullo stato della congiuntura condotta in autunno dalla Banca d’Italia e diffuse nel bollettino economico di ottobre, i giudizi delle imprese sulla propria attività nei primi nove mesi dell’anno sono favorevoli: il 40% delle imprese dell’industria in senso stretto e dei servizi ha indicato un’espansione del fatturato tra gennaio e settembre, contro il 26% che segnalava una riduzione. Relativamente alla domanda attesa sono prevalenti i giudizi di stabilità, ma il saldo tra le ipotesi di miglioramento e quelle di peggioramento è positivo (24 punti percenORGANISMO tuali). Per quanto concerne gli inCommissione Europea vestimenti, aumenterebbero per un (novembre 2016) quarto delle imprese intervistate, mentre la riduzione sarebbe attesa Consensus (ottobre 2016) dal 14% del campione. Per il 2017 FMI (ottobre 2016) si osserverebbe invece un aumento Prometeia (settembre 2016) dei piani di spesa determinati anche OCSE (settembre 2016) dalla messa a regime degli incentivi Governo (settembre 2016) fiscali e al miglioramento delle con-
2016
2017
3,1
3,4
1,6
2,2
1,7
1,5
0,5
0,6
6,6
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7,6
-3,3
0,5
-0,8
1,1
Tabella 1| Previsioni del PIL per area geoeconomica. Anni 20162017 (variazioni percentuali)
L’economia italiana
Tabella 2| Previsioni del PIL a confronto per l’Italia. Anni 2016-2017 (variazioni percentuali)
2016
2017
0,7
0,9
0,8
0,7
0,8
0,9
0,7
0,8
0,8
0,8
0,8
1,0
CONGIUNTURA DELL’INDUSTRIA
dizioni di finanziamento, oltre che dal rafforzamento della domanda. Gli effetti della Brexit sul commercio estero sono stati valutati contenuti e circoscritti e alla sole imprese operanti con il Regno Unito; il 40% delle imprese esportatrici manifatturiere ha valutato in crescita l’export e anche le attese sullo scenario di breve termine sono favorevoli, con il 39% che stima un rialzo nel 2017, mentre la metà ritiene che vi sarà una stabilità delle esportazioni rispetto al 2016. LA DINAMICA DELL’INDUSTRIA MILANESE Nel terzo trimestre 2016 la manifattura milanese registra un segnale di Rallenta la produzione arretramento complessivo, accentuando i segnali discordanti emersi nei trimestri precedenti sull’evoluzione dell’attività produttiva. Nello specifico, il terzo trimestre 2016 mostra un arretramento dell’indice trimestrale della produzione industriale (-0,2% destagionalizzato). La battuta d’arresto subita dall’industria milanese si è riflessa in un cospicuo rallentamento della dinamica annua: nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno l’aumento rilevato è circoscritto infatti a pochi di decimi di punto (+0,3%). Il rallentamento evidenziato non ha tuttavia compromesso definitivamente la crescita dei volumi produttivi del 2016: se consideriamo i primi nove mesi dell’anno la produzione industriale mostra infatti una crescita superiore alla media regionale (+1,8% contro +1,6%). In termini di trend, nonostante la fase di rallentamento, la stima della produzione per il 2016 è compresa in un intervallo tra +1,1% e + 1,4%. Il confronto territoriale tra area milanese e regione Lombardia indica un allineamento delle dinamiche solo sul piano della produzione, mentre si rilevano delle diversità consistenti riguardo gli andamenti del fatturato e degli ordini. Per entrambe le partizioni territoriali il terzo trimestre si pone come uno spartiacque rispetto agli andamenti rilevati nei primi sei mesi dell’anno. Grafico 1| Produzione industriaIn particolare per Milano e la sua area metropolitana, il raggiungimento le della provincia di Milano. Anni (base 2005=100 e vadel punto pre-crisi viene posticipato ulteriormente se consideriamo la 2007-2016 riazioni tendenziali trimestrali corrette per i giorni lavorativi) dinamica nel suo divenire. Il quadro degli indicatori congiunturali certifica una condizione per la manifattura milanese in cui solo il canale estero è ancora in una fase positiva, anche se in rallentamento. Nello specifico la dinamica trimestrale del fatturato conseguito nei mercati extra domestici mostra un debole aumento (+0,2% destagionalizzato), mentre è più sostenuta la crescita degli ordinativi ottenuti dai partner esteri (+3,1% destagionalizzato). Il mercato interno appare invece in arretramento sia sotto il profilo delle vendite realizzate Elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia nel trimestre sia con riferimento al portafo- Fonte: – Indagine Congiunturale Industria glio ordini (-0,3% destagionalizzato per enIndice 110
Var. 15 % 10
105
5
100
0
95
-5
90
-10
85
-15 -20
80
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III 2007
2008
2009
2010
Var. % tendenziali
2011
2012
2013
2014
Indice destag. produzione industriale
2015
2016
III TRIMESTRE 2016
trambi). Le dinamiche trimestrali divergenti -0,2 Produzione industriale delle due componenti si sono riflesse sugli -0,2 0,0 andamenti complessivi del fatturato e degli Fatturato totale 0,8 ordini evidenziando da un lato un’invarian0,2 Fatturato estero 1,3 za sostanziale delle vendite e dall’altro un -0,3 Fatturato interno 0,5 aumento delle commesse acquisite nel tri1,1 mestre (+3,1% destagionalizzato), veicolato Ordini totali 0,6 esclusivamente dal mercato estero. 3,1 Ordini esteri 1,6 Relativamente alla dinamica tendenziale, -0,3 Ordini interni 0,0 gli andamenti del fatturato e degli ordini -1 0 1 2 3 4 registrano ancora una progressione. In parMilano Lombardia ticolare, il dettaglio degli indicatori mostra un aumento del fatturato totale (+0,9% su Fonte: Elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Industria base annua) stimolata in misura prevalente 2| Produzione industriale, dall’incremento conseguito nei mercati esteri (+1,7%), e in misura più Grafico fatturato e ordini in provincia di contenuta nel mercato interno (+0,5%). Milano e in Lombardia. 3° trime2016 (variazioni percentuali Per quanto concerne gli ordini, la suddivisione tra componente estera e stre destagionalizzate) interna mostra una dinamica più sostenuta per gli ordini acquisiti in ambito extra domestico (+7% su base annua) rispetto a quelli interni (+2,4% su base annua). Il confronto tra le tendenze produttive rilevate in ambito milanese rispetto alle dinamiche degli indici della produzione industriale registrate nell’Eurozona e in Italia indica che il profilo congiunturale milanese (ossia rapportato alla dinamica trimestrale) si sta avviando verso una stabilizzazione dell’indice a un livello inferiore di cinque punti rispetto al valore 100 preso come riferimento nell’anno base 2005. Ciò è sintomatico di una presenza di un gap produttivo ancora di difficile recupero per l’industria manifatturiera milanese. Se consideriamo invece il posizionamento della Lombardia, rileviamo un approssimarsi della regione al livello pre-crisi nonostante la battuta d’arresto del terzo trimestre. Assai diversa è invece la situazione dell’Eurozona dove gli apporti di sistemi industriali già fuori dagli effetti della crisi passata collocano il valore molto al di sopra del livello base, mentre per l’Italia il recupero trimestrale registrato dall’indice trimestrale deve ulteriormente proseguire per consolidare il risultato annuale del 2016. Grafico 3| Produzione industriale, fatturato, ordini in provincia di Milano e in Lombardia. 3° trimestre 2016 (variazioni percentuali tendenziali) Produzione industriale
120
0,3 0,4 0,9
Fatturato totale
Grafico 4| Indice della produzione industriale manifatturiera in provincia di Milano, in Lombardia, in Italia e nell’Eurozona. Anni 20072016 (base 2005=100)
110
2,5 1,7
Fatturato estero
100
4,4 0,5
Fatturato interno
1,2
90
4,0
Ordini totali
2,9
80
7,0
Ordini esteri
5,7
Ordini interni 0
70
2,4
1,0
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III
2
4 Milano
6
8
Lombardia
Fonte: Elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Industria
2007
2008
2009
Euro Zona
2010
2011 Italia
2012
2013 Lombardia
2014
2015
2016
Milano
Fonte: Elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Eurostat, Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Industria
CONGIUNTURA DELL’INDUSTRIA
Gli indicatori del mercato del lavoro registrano una stabilità sostanziale dei flussi occupazionali, con una simmetria paritetica tra assunzioni e dimissioni di personale. I casi di crisi aziendali registrano un calo complessivo relativamente all’impiego della cassa integrazione guadagni (CIG). Nello specifico, l’utilizzo della cassa integrazione evidenzia che la quota di imprese che ne ha effettivamente usufruito è diminuita rispetto a quella del precedente trimestre (9,8% contro 10,2%). Tale riduzione è stata accompagnata da una lieve diminuzione in percentuale delle ore di utilizzo effettivo della cassa integrazione rispetto al monte ore di lavoro trimestrale (2,2% contro 2,3% rispetto del trimestre precedente). Indicazioni aggiuntive sull’andamento della cassa integrazione per l’industria provengono dalle autorizzazioni rilasciate dall’INPS. Le ore autorizzate alle imprese industriali da parte dell’istituto sono diminuite rispetto al secondo trimestre (da 8,6 a 4,8 milioni): la flessione osservata è ascrivibile alla rilevante contrazione della cassa integrazione straordinaria, passata da 7,2 a 3,2 milioni di ore. Relativamente allo strumento ordinario, richiesto principalmente per far fronte a situazioni di tipo congiunturale, si è invece osservato una continuazione del trend di crescita avviato nel precedente trimestre (1,5 milioni di ore circa contro 1,3 milioni). Grafico 5| CIG utilizzata e saldi tra ingressi e uscite di addetti in provincia di Milano. Anni 2008-2016 (valori percentuali) 40
6
4
30
2
Il mercato del lavoro
Grafico 6| CIG autorizzata in provincia di Milano. Anni 2010-2016 (valori assoluti in ore) 20.000.000
16.000.000
12.000.000 20
0
8.000.000 10
-2
4.000.000 -4
0 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III 2008
2009
2010
2011
2012
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2015
0 I
2016
II III IV 2010
% CIG su monte ore trimestrale
Saldo % tra ingressi e uscite di addetti
II III IV
I
2011
II III IV 2012
Ordinaria
% casi ricorso a CIG
Fonte: Elaborazioni Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Industria
I
I
II III IV 2013 Straordinaria
I
II III IV 2014
I
II III IV 2015
I
II III 2016
Totale
Fonte: Elaborazioni Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Industria
LA PREVISIONE PER IL QUARTO TRIMESTRE 2016 Per il quarto trimestre 2016 l’indicatore sintetico trimestrale delle aspettative delle imprese (produzione, occupazione, domanda interna ed estera) mostra una nuova decelerazione determinata da un consolidamento delle previsioni delle imprese in senso peggiorativo per l’occupazione e per la domanda proveniente dai mercati. La dinamica è ascrivibile sia al recepimento da parte delle imprese dei fattori di incertezza del quadro economico internazionale sia alla situazione interna nazionale relativa al contesto economico e politico degli ultimi mesi. Il dettaglio delle aspettative delle imprese declinate nelle diverse componenti legate alla produzione, all’occupazione e alla domanda, sia interna che estera, converge verso un quadro generale di attesa. Le attese degli imprenditori industriali sulla produzione si mantengono infatti stabili, con una quota del 53% circa che non
Le aspettative delle imprese
III TRIMESTRE 2016
prevede alcuna variazione, mentre la progressio40 ne del saldo (differenza tra ipotesi di aumento e 30 di diminuzione) indica una prevalenza contenuta 20 degli operatori ottimisti rispetto ai pessimisti. 10 0 Per quanto concerne le ipotesi sull’evoluzione dell’occupazione, la quota delle imprese che -10 non stimano alcuna variazione si mantiene an- -20 cora consistente con una percentuale superiore -30 all’80% con un segnale peggiorativo aggiuntivo -40 -50 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV se consideriamo il saldo finale negativo del re2007 2008 2009 2010 2011 stante quinto. Produzione In relazione alla domanda sia di matrice domestica che estera, il 60% delle imprese industriali Fonte: FMI, World Economic Outlook Update - aprile 2016 stima che essa si mantenga stabile nel quarto trimestre. In particolare, il mercato domestico evidenzia il perdurare di una situazione di stagnazione; invece la consistente decelerazione delle attese per i mercati esteri, con il passaggio di una sensibile quota di imprese verso ipotesi più pessimiste, è indicativa del progressivo venir meno della fiducia verso il sostenimento dei livelli di domanda provenienti dai mercati esterni al perimetro nazionale di riferimento. Il confronto tra il ciclo della produzione industriale (che filtra l’evoluzione dell’attività produttiva dal trend di lungo termine) e l’indicatore sintetico delle aspettative delle imprese, indica una convergenza tra le previsioni qualitative, espresse attraverso l’indicatore sintetico, e i risultati quantitativi derivanti dall’andamento dell’indice della produzione. Entrambi convergono infatti verso una situazione di rallentamento dell’attività industriale e produttiva, pur collocandosi ancora in un ambito positivo per entrambe le dimensioni. Grafico 8| Aspettative su domanda interna ed estera in provincia di Milano. Anni 2007-2016 (saldi trimestrali destagionalizzati)
I
II III IV I
II III IV I
II III IV I
II III IV I
2012
2013
2014
2015
II
2016
Occupazione
Grafico 7| Aspettative su produzione industriale e occupazione in provincia di Milano. Anni 20072016 (saldi trimestrali destagionalizzati)
Grafico 9| Ciclo della produzione e indice sintetico delle aspettative in provincia di Milano. Anni 2007-2016 13
4
40
3
30
8
20
2
10
3
0
1
-10
0
-2
-20 -30
-1
-40
-7 -2
-50 -60 I
II III IV I
II III IV I
II III IV I
II III IV I
II III IV I
II III IV I
II III IV I
II III IV I
II III IV I
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Domanda interna
II III 2016
-12
-3 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III 2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
Domanda estera
Indicatore sintetico aspettative industria
Fonte: Elaborazioni Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Industria
Ciclo
Fonte: Elaborazioni Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Industria
CONGIUNTURA DELL’INDUSTRIA
NOTA METODOLOGICA Con il primo trimestre 2011, in occasione del passaggio alla nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2007, sono state introdotte delle innovazioni metodologiche che hanno richiesto la revisione retrospettiva delle serie storiche già prodotte. Questa revisione dei dati si aggiunge alla consueta rettifica trimestrale dipendente dal processo di destagionalizzazione e di correzione per i giorni lavorativi che, utilizzando l’aggiunta della nuova osservazione trimestrale, consente di migliorare la stima del modello di destagionalizzazione e correzione delle serie storiche, determinando una possibile variazione dei dati già pubblicati. Per tale motivazione, i dati storici riportati nella nota trimestrale possono presentare uno scostamento maggiore del solito rispetto a quanto pubblicato nelle analisi trimestrali precedenti.
GLOSSARIO Variazione tendenziale Variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente Variazione congiunturale Variazione rispetto al periodo precedente