GENNAIO 2011

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N.1 GENNAIO 2011

il

Punto di

CAMPAGNA AMICA

Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 ­ Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma

NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA

PUNTI CAMPAGNA AMICA: SONO SEMPRE DI PIÙ


Consigli per gli acquisti


il Punto di CAMPAGNA AMICA

Primo Piano

“L’ok all’etichetta è una vittoria di tutti” L’obbligo dell’origine è ora legge, la soddisfazione del presidente Marini

Presidente: Sergio Marini Direttore Generale: Toni De Amicis Sede operativa: Via Nazionale 89/a 00184 Roma (Italy) Tel +39.06489931 redazione@campagnamica.it www.campagnamica.it

Il Punto di Campagna Amica Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma Direttore responsabile: Paolo Falcioni Redazione: Fabio Cagnetti Raffaella Cantagalli Pietro Hausmann Angela Galasso Alessandra Gioggi Massimiliano Paoloni Sara Paraluppi Hanno collaborato: Silvia Bosco Domenico Buono Luca D’Apote Carlo Hausmann Rolando Manfredini Stefano Masini Carmelo Troccoli Indagini a cura dell’istituto ricerche SWG S.r.l. sede legale via S.Francesco 24 34133 Trieste Tel +39.040362525 www.swg.it

Impaginazione e grafica: Massimiliano Paoloni Stampa Digitalia Lab, via G. Peroni, 131 – Roma

Questa legge è una vittoria del­ l’Italia intera perchè il nostro Paese ha dimostrato di essere leader in Europa in tema di sicu­ rezza alimentare avendo avuto il rio coraggio di legiferare laddove in­ vanti Montecito a d i n ri a M te vece l’Europa, ancora troppo di­ Il presiden o lan e l’on. Russ stante dai cittadini, ha trovato col ministro Ga sempre il modo di impantanarsi esternando con coraggio la nostra indi­ perpetuando di fatto gli interessi delle lobby degli affari. E’ quanto ha affer­ gnazione di fronte al susseguirsi delle troppe mato il presidente della Coldiretti Sergio Ma­ emergenze alimentari; lo abbiamo fatto con­ rini nel commentare l’approvazione trastando con forza la sfacciata supponenza definitiva della legge sull’obbligo di indicare degli affaristi del finto made in Italy; lo ab­ la provenienza degli alimenti in etichetta. Per biamo fatto resistendo al boicottaggio di chi tutti noi ­ ha sottolineato Marini ­ si tratta di ha ripetutamente agitato la tagliola della un passo avanti nella democrazia economica competenza europea per fermare tutto. Que­ e nei diritti dei consumatori, ed è, quindi, sen­ sta legge è una vittoria per i cittadini e per i tito e doveroso il nostro ringraziamento a consumatori che potranno finalmente sa­ tutti coloro ­ soci, associazioni, cittadini, espo­ pere da dove viene ciò che mangiano e sce­ nenti politici ­ che hanno permesso di vin­ gliere italiano, perche l’agricoltura italiana e cere questa battaglia. Sappiamo che un il cibo vero italiano sono i più controllatati, i ulteriore e decisivo impegno servirà a far sì più sicuri e i più apprezzati al mondo. E’ una che la legge venga applicata bene e veloce­ vittoria per le nostre imprese agricole che mente; aspro, infatti, potrebbe essere il con­ potranno far riconoscere il valore del proprio fronto con una UE che rema ancora contro, e lavoro e della propria qualità e contrastare la poi ­ ha precisato Marini ­ i soliti portatori in­ concorrenza sleale di chi vende per italiano sani di interessi proveranno di certo a rimet­ ciò che di italiano non ha neppure l’incarto. tersi di traverso. Ma noi ­ ha continuato E’ una vittoria per la filiera agricola italiana, Marini ­ saremo lì a monitorare, a sollecitare, ma anche per le industrie e la distribuzione a denunciare, ci saremo con quel senso di re­ italiana che vorranno valorizzare il vero sponsabilità proprio di una forza sociale made in Italy quale leva competitiva esclu­ come Coldiretti che ogni giorno, e sempre di siva per fronteggiare i mercati interni ed in­ più, si sente impegnata ad arricchire di futuro ternazionali. E’ una vittoria ­ conclude Marini il nostro Paese. E’ una nostra vittoria che pre­ ­ per la politica italiana tutta, perche la legge mia la costanza e la determinazione con la è stata votata all’unanimità da tutti i partiti e quale, in questi anni, abbiamo sostenuto una da tutti i parlamentari, e questo fa onore a un denuncia forte e una proposta coerente am­ Paese che generalmente è diviso su ogni cosa piamente condivisa dalla gente. Lo abbiamo e che ha, invece, ritrovato l’unità proprio su fatto presidiando le nostre frontiere e met­ una norma dove è in gioco la corretta infor­ tendo a nudo le inquietanti anomalie che vi mazione ai consumatori e la difesa della tra­ abbiamo riscontrato; lo abbiamo fatto sparenza.

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Speciale vendita diretta

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Vendita diretta, un fenomeno da 3 miliardi Un viaggio tra tipologie e organizzazione della forma commerciale che ha visto il boom nel 2010 E’ la forma di commercio che nel 2010 ha realizzato la miglior perfor­ mance; ha visto un aumento del 41 per cento; ha superato i tre miliardi di euro di fatturato. Nel giro di pochi anni la vendita di­

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retta è diventata un fenomeno sia economico che di costume, con sem­ pre più cittadini che fanno la spesa nei mercati di Campagna Amica o nelle aziende agricole. Vale dunque approfondire il di­

scorso con un piccolo viaggio tra le diverse tipologie, i vantaggi per i produttori, l’organizzazione, la pro­ mozione e tutti gli aspetti utili per saperne di più sull tema.

La forma semplice

La forma più semplice è la vendita diretta in azienda, senza un punto ven­ dita organizzato: Si svolge nelle strutture aziendali (abitazione, magazzini, cantina, frantoio) e riguarda uno o più prodotti nei quali l’azienda è spe­ cializzata e che, generalmente, vengono venduti anche attraverso altri ca­ nali. In questo caso, la vendita diretta si configura come una risorsa aggiuntiva per aziende il cui assetto produttivo e organizzativo è definito su altri parametri.

Il negozio aziendale

Maggiore impegno necessita la realizzazione di un negozio aziendale, anche per l’esigenza di dover disporre di una più ampia varietà di pro­ dotti, di confezionarli e di presentarli in modo adeguato. Aspetti rilevanti diventano la localizzazione e la promozione del punto vendita. Maggiori vantaggi può offrire la realizzazione di un punto vendita all’esterno del­ l’azienda. Per la gestione vanno considerate le spese fisse sia a livello di affitto del locale, sia in termini di aumentato fabbisogno di lavoro.

Il mercato contadino

Una valida alternativa è la costituzione di un punto vendita comune a più oppure la partecipazione ai mercati rionali, secondo una modalità che consente di raggiungere gli stessi vantaggi del negozio esterno all’azienda, con un impegno di mezzi molto più ridotto. Negli ultimi anni sta riscuo­ tendo molto successo la formula dei mercati contadini, dedicati solo agli agricoltori.

L’agriturismo

Una tipologia di vendita diretta può essere l’agriturismo, in cui il produttore offre al consumatore sia l’ospitalità che i prodotti azien­ dali. Nell’attività di ristorazione si utilizzano i prodotti dell’azienda, sia freschi che trasformati, ed è piuttosto frequente che i clienti ri­ chiedano i prodotti che hanno avuto modo di degustare durante il pasto.


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I vantaggi per produttori e cittadini Lo sviluppo e la diffusione della vendita diretta, in tutte le sue forme è un attività van­ taggiosa sia per il consuma­ tore che per il produttore. I produttori attraverso questa forma di commercializza­ zione realizzano opportunità per ricavare un spazio econo­ mico; aumentano il proprio reddito e riacquistano il con­ trollo delle

proprie attività e riassumono un ruolo attivo nelle econo­ mie locali. La vendita diretta consente al produttore di au­ mentare il proprio profitto sulla vendita del prodotto fi­ nale; il rapporto diretto con il consumatore permette di co­ noscere le esigenze del pro­ p r i o

cliente e di orientare la pro­ duzione in modo da garan­ tirne la soddisfazione. Sono notevoli i vantaggi per l’acquirente: dal punto di vista economico: riducendo i passaggi di filiera, diminuisce il prezzo finale del prodotto; i prodotti che arrivano velo­ cemente “dalla terra alla tavola”, sono senza dubbio freschi. Im­

portante è l’aspetto culturale e sociale. Questa pratica infine può de­ finirsi “sostenibile”, poiché in termini ambientali, il packa­ ging è ridottissimo, viene an­ nullato il trasporto delle merci a lunga distanza, si li­ mitano le emissioni di CO2, diminuisce l’inquinamento del traffico e acustico.

I riscontri economici Innanzitutto è necessario prendere in considerazioni vari fattori: migliore è la localizzazione dell’azienda (la vicinanza con un metropoli o con una zona turi­ stica), maggiore è la richiesta di prodotti agricoli e la vo­ glia dei consumatori di fidelizzarsi al mondo agricolo.

La varietà dei prodotti in vendita I prodotti di un’azienda agricola che si prestano più di tutti alla vendita diretta, per il valore aggiunto riconosciuto della trasfor­ mazione, o per la conservabilità, sono i prodotti trasformati e confezionati in contenitori (quali vino, olio, succhi di frutta, con­ serve di frutta e ortaggi, miele), i prodotti freschi come l’orto­ frutta e la carne, i prodotti secchi (legumi, pasta, erbe officinali) ed infine salumi e formaggi. Agli occhi dell’acquirente un vino buono, magari degustato con l’aiuto del produttore, supplisce alla sua assenza di “fama”, con un esplicito riferimento al terri­ torio di provenienza. Altri prodotti che vengono venduti diret­ tamente sono gli ortofrutticoli freschi. Per i salumi, i trasformati del latte, quali formaggi freschi, stagionati, ricotte e yogurt, ed il miele, il canale diretto di vendita viene sempre più richiesto dai consumatori che tendono a quella industriali. Qualunque sia il prodotto in vendita, non vanno dimenticate le tre regole fondamentali: la qualità, la presentazione e il prezzo. La qualità è da intendere come qualità organolettica, ossia un prodotto che appaghi gusto, olfatto e vista. infine qualità intesa anche come tipicità.

La presentazione del prodotto e la capacità di saperlo “raccon­ tare” aumentano la sua attenzione agli occhi dell’acquirente. Infine bisogna fare attenzione al prezzo, trovando nuove solu­ zioni (offerte, pacchetti speciali, ecc.). E’ conveniente non pre­ sentare prezzi troppo alti, né troppo bassi, ed effettuare piccoli sconti specie ai clienti affezionati. Soprattutto c’è il rispetto delle norme igienico­sanitarie.

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Speciale vendita diretta

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Organizzare i locali della vendita diretta Il punto vendita è il bi­ glietto da visita del­ l’azienda e quindi per attirare nuova clientela e fidelizzare la vecchia si de­ vono rispettare due requi­ siti importanti: igiene ed ordine. Tuttavia è bene che il locale, piuttosto che somigliare ad un moderno negozio, mantenga le ca­ ratteristiche della strut­ tura rurale: sono preferibili scaffali in legno, elementi di arredo dell’ar­ tigianato locale. Infine, nel caso di prodotti differenti, è consigliabile evitare la confusione, meglio riser­ vare uno scaffale diverso per ogni categoria di pro­ dotto. Nel caso di prodotti freschi, come l’ortofrutta,

devono essere puliti, posti in luogo fresco e riparato dal sole e con un apposito cartellino, con indicazioni chiare. Il pac­ kaging degli altri prodotti deve es­ sere sem­ plice e la dicitura sull’eti­ c h e t t a deve essere corretta e curata. Per stimolare la conoscenza del prodotto e indurre all’acquisto si possono fornire indica­ zioni su ricette, sulle deno­

minazioni di origini dei prodotti (qualora fossero presenti) o abbinamenti cibo/vino.

Tra le disposizioni utili per l’aspetto del negozio, infine, si consiglia di posizionare il punto vendita all’uscita del­ l’azienda, in modo che sia l’ultimo punto di contatto prima di con­ cludere la vi­ sita.

La vendita in azienda agrituristica Una situazione "ideale" per la gestione di un’azienda agricola è la formula agri­ turistica con vendita di­ retta. Gli esempi di successo in tal senso sono davvero nu­ merosi e sempre più spesso capita di trovare aziende agrituristiche che sfruttano al meglio il ca­ nale promozionale offerto dagli ospiti. Un ordinato archivio dei turisti che hanno soggiornato in azienda può infatti costi­ tuire un'ottima base di par­ tenza per instaurare un

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rapporto stabile con i clienti più affezionati, da raggiungere periodica­ mente mediante la spedi­ zione dei prodotti, l'invio di offerte di acquisto, l'in­ vito a giornate promozio­ nali, ecc. Far assaggiare i propri pro­ dotti agli ospiti è la strada ideale per l'attivazione del "passaparola"; cioè dalle efficace azione promozio­ nale svolta verso parenti e amici di chi ha provato il prodotto, lo ha trovato sod­ disfacente e ne ha fatto partecipe altre persone.


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Speciale vendita diretta

La promozione della vendita diretta

Uno dei rischi maggiori nell’apertura di un punto vendita è che la clientela sia sempre la stessa, fidelizzata ma limitata alla zona. Per assicurarsi la riuscita dell’impresa e far cre­ scere la propria atti­ vità è necessario dunque fare pro­ mozione, sia all’in­ terno del punto vendita (tramite corsi di cucina, de­ gustazioni, ecc. ) che nei nelle aree oltre le pro­ prie zone. Qualunque sia il metodo di pro­ mozione scelto, è necessario do­ tarsi di una se­ gnaletica stradale semplice ma ben visi­ bile, nel rispetto delle regole comu­ nali. Un’idea utile e permanente nel caso si faccia parte di un consorzio/associazione di produttori di un prodotto a denominazione è la realizzazione di una segnaletica coor­ dinata per tutte le aziende socie. Una tecnica in voga già da tempo è la realizzazione di brochure aziendali,

mini cataloghi dei prodotti, ma anche segnalibri o buste personalizzate me­ glio se in fibre natu­ rali. Le brochure aziendali e gli opuscoli pos­

sono e s ­ sere distri­ buiti presso gli altri negozi, nel caso in cui si instaurasse un rap­ porto con le altre aziende arti­ giane del luogo, le agenzie turistiche e territoriali o le fiere enogastronomiche. La partecipazione a queste ultime non è molto vantaggiosa, specie per le piccole e medio imprese.

A meno che non avvenga in associa­ zione ad altre aziende, o attraverso gli enti pubblici, le spese da affron­ tare sono molte. Per varcare i confini del mercato locale è sicuramente più utile essere rintracciabili sulla rete, attraverso la creazione di un sito internet. Il sito aziendale deve co­ munque avere una forma semplice, che consenta al proprietario di aggior­ narlo senza ricorrere troppo spesso ad un tec­ nico specializzato, e al con­ sumatore di navigarlo facilmente per conoscere l’azienda ed i prodotti ed eventual­ mente spingerlo nella visita o ad ac­ quistarli, nel caso in cui si sia scelta la formula dell’e­commerce. Quest’ultima è una opportunità da non sottovalutare perché offre al­ l’azienda la possibilità di implemen­ tare la clientela varcando i confini locali. Tuttavia è necessario tenere ben presenti la tipologia di prodotto vendibile oltre i limiti territoriali, i costi di spedizione e la difficoltà nel creare un rapporto personale con l’acquirente che è proprio uno dei cardini della cultura della filiera corta.

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Il mercato del mese

Campagna Amica, Cosenza raddoppia A Rende aperto il secondo mercato cittadino Spesa possibile anche per telefono e sul web

La vendita diretta si arricchisce di un nuovo Punto Vendita a Rende, di fronte ai locali del nuovo Municipio, nella zona della Chiesa di San Carlo Borromeo, il salotto buono della città di Cosenza. I consumatori dell’hinterland cosen­ tino possono avvantaggiarsi di un

altro punto “Campagna Amica”, dopo quello in via Oberdan a Co­ senza, dove poter acquistare frutta, verdura, vino, olio, prodotti da forno, formaggi, carne, salumi, miele e sottoli di qualità, ma anche frutta candita, dolci ricoperti di cioccolata, liquerizia, provenienti, esclusiva­ mente, da imprenditori agricoli del territorio. Il nuovo farmer market è stato inau­ gurato il 15 dicembre 2010, sotto una fitta nevicata. I consumatori possono scoprire il consolidato modo di fare gli acquisti, perché a chilometri zero e con un ri­ sparmio che rispetto ai prezzi del supermercato. Si tratta di una filiera marcata e firmata dall'agricoltura. La spesa si può fare di persona op­ pure via internet o telefono con la possibilità di farsela consegnare a domicilio.

Sono trenta le aziende agricole coin­ volte nei diversi settori. Quella dei farmer market sta diven­ tata una realtà consolidata nella città capoluogo di Cosenza e a Rende le aziende coinvolte stanno por­ tando tutte le eccellenze del territo­ rio. E’ importante un continuo confronto fra produttori e consuma­ tori, al fine di soddisfare al meglio le esigenze in termini di prodotti e ser­ vizi, ai consumatori consapevole. Il Farmer market a Rende vuole es­

IL CONTA PUNTI I FARMERS MARKET, LE AZIENDE AGRICOLE, GLI AGRITURISMI E LE COOPERATIVE IN VENDITA DIRETTA CHE NEL MESE DI OTTOBRE HANNO ADERITO ALLA RETE NAZIONALE DELLE IMPRESE A MARCHIO “PUNTO CAMPAGNA AMICA” SONO:

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sere un modo nuovo di fare distribu­ zione recuperando le linee di quelli che una volta erano i mercati di prossimità. C'è la necessità di avere un rapporto diretto con il distribu­ tore che diventa portatore di un messaggio di rivalutazione del terri­ torio. Nel farmer market di Rende, è organizzato in modo da accogliere su due differenti livelli, i prodotti ali­ mentari e un emporio dove i citta­ dini possono acquistare il necessario per la cura di giardini, animali domestici e piccolo orti.


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I nuovi

mercati

scelti fra i tanti aperti

nell’ultimo periodo

UN MOSAICO DI PRODOTTI

ENNA

Nel centro storico della città dei mosaici, il mercato di Campagna Amica è attivo ogni domenica, con ortaggi, frutta, miele, olio, con­ serve agroalimentari e verdure, portati direttamente dai produttori dell’ennese, molti dei quali piazzesi. Il luogo offre anche la possibi­ lità di visite culturali come la splendida Villa del Casale, uno dei siti d’arte romana patrimonio dell'Unesco, e il ricco sito archeologico di Morgantina, nella vicina città di Aidone.

AULLA

LE BONTÀ NELL’EX STAZIONE

Anche in Lunigiana arriva la Campagna Amica: dopo la positiva espe­ rienza di Avenza, la filiera corta porta ad Aulla, all’interno dell’ex sta­ zione ferroviaria di Piazza Roma, il top dell’agroalimentare locale. Ogni mercoledì mattina una decina di aziende a rotazione portano in piazza i loro prodotti, di stagione e a chilometro zero. Grazie alla sua localiz­ zazione, il mercato favorisce anche il recupero di un’area storica per la comunità aullese e lunigianese.

TIPICITÀ AL CASTELLO

R.CALABRIA

Nei mesi di novembre e dicembre sono stati avviati due nuovi mercati a Reggio Calabria e provincia. Nella cornice del Ca­ stello Aragonese, nel capoluogo, gli stand di Campagna Amica animano la piazza per due domeniche al mese, mentre a Locri l’appuntamento è in Piazza dei Martiri ogni mercoledì mattina. Nuove occasioni dunque per riscoprire territori ed identità e favorire una ripresa dei consumi.

MORBEGNO

IL MERCATO IN ALTA QUOTA

Dal mese di dicembre anche i residenti della città del Bitto potranno ac­ quistare prodotti direttamente dai coltivatori locali e avere finalmente l’opportunità di un approvvigionamento costante, che varierà con il va­ riare delle stagioni. Ogni giovedì mattina, all’interno del parcheggio in via V° Alpini una quindicina di aziende propongono una vasta gamma di prodotti. Il mercato si tiene nella parte nuova della città, nei pressi della Chiesa di San Giuseppe e del Polo Fieristico provinciale.

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L’intervista

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di Raffaella Cantagalli

Georgiche, un classico dell’innovazione La cooperativa presieduta da Paolo Sessa e una forma tutta nuova di vendita diretta Paolo Sessa è presidente della cooperativa “Le Georgiche” e ha come principale atti­ vità quella di fare l’imprenditore “di squa­ dra”. Paolo ha 28 anni e da 3 anni è imprenditore agricolo. La produzione di miele non può bastare al risultato d’im­ presa e inizia a pensare, assieme ad un gruppo di amici e fortemente sostenuto dalla direzione di Coldiretti Cosenza, a co­ struire la filiera agricola tutta italiana nel territorio cosentino, con l’apertura del primo farmer market a febbraio 2010. Cosa sono e cosa rappresentano Le Georgiche? Siamo un gruppo di amici coi quali ab­ biamo condiviso un percorso sociale, as­ sociativo e di lavoro da diversi anni. Abbiamo investito in agricoltura perché abbiamo trovato sia nelle nostre famiglie che in Coldiretti forza e strumenti per poter procedere con le nostre idee. Che formazione hai? Sono laureato in informazione scientifica sul farmaco, nulla a che vedere con le pro­ duzioni agricole, magari con il loro tratta­ mento. I miei i genitori forse volevano uscissi dal loro percorso, per timore di una vita difficile, ma ho deciso di non abban­ donare la campagna, nella speranza di­ ventasse, appunto, “amica”. L’idea della vendita diretta organizzata... La sola produzione non può più dare la giusta soddisfazione in termini di redditi­ vità. Serviva pensare a qualcosa di assolu­ tamente innovativo, non solo per i nostri territori. Il progetto della filiera agricola italiana è sicuramente un’idea vincente. Si è trattato nel nostro caso di trovare stru­ menti e finanziamenti utili a farci intra­

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prendere il percorso. Per il se­ condo Punto Campagna Amica, inaugurato il 15 dicem­ bre scorso, abbiamo collaborato anche col Consorzio Agrario di Cosenza trovando i locali idonei Paolo Sessa nto vendita e u p l I ad accogliere il Punto Campagna Amica, in co­gestione con l’Em­ porio del consorzio stesso. La Paolo Sessa con i soci de lla cooperativa superficie totale comprende dunque su due livelli la vendita di prodotti per la manuten­ zione e la gestione di giardini e orti familiari, oltre a prodotti per animali da compagnia. Il li­ vello dedicato all’agroalimen­ tare comprende una zona dedicata all’ortofrutta fresca, banchi frigo per carni, for­ maggi e salumi. Le scaffalature sono dedi­ cate a prodotti conservati: oli, vini, riso, Di quante impresa agricole stiamo par­ confetture e conserve, miele, frutta secca lando per ora? Sono circa trenta, ma possono sicura­ e molto altro. mente aumentare. Come gestite il prodotto? Abbiamo costituito una società di servizi Quali sono i punti forti del punto vendita? che ha lo scopo di gestire quanto viene L’organizzazione e l’equilibrio: occorre portato dagli agricoltori, in accordo con tanta operatività, associata ad un coordi­ noi. Un un software gestisce il prodotto in namento delle azioni. Non ci possiamo entrata e in uscita per ogni azienda, in au­ permettere di sbagliare, gli investimenti tonomia. Il risultato finale è una vera e pro­ sono importanti per cui diventa basilare pria vendita diretta, perché il consumatore far si che i produttori siano soddisfatti, e avrà un numero di ricevute fiscali uguale continuino a fornirci costantemente qua­ alle aziende agricole di cui sono stati ac­ lità e quantità adeguata. Sta a noi raccon­ quistati i prodotti. Su ogni ricevuta fiscale tare ogni giorno ai nostri clienti il valore sono indicati prodotto e impresa. La tra­ aggiunto del prodotto agricolo italiano. Col sparenza è assoluta nei confronti degli percorso fatto in questo anno, ci stiamo ac­ agricoltori e dei consumatori, poiché si corgendo di aver compreso abbastanza il percepisce che il prodotto è di proprietà progetto di Coldiretti, e non vediamo l’ora dell’agricoltore fin quando non viene ac­ di iniziare la sperimentazione del VDO per quistato dal consumatore; noi glielo solo far comprendere ancora di più che esiste già un nuovo modo di fare la spesa. (si fa per dire) serviamo.


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Novità da Fondazione

E ora compostiamoci bene! Fondazione Campagna Amica lancia un’iniziativa per ridurre i rifiuti Con il 2011 Fondazione Campagna Amica propone una nuova iniziativa per la riduzione dei rifiuti. Dopo Porta la Sporta idea che propone la diffusione nei mercati e punti ven­ dita di materiali usa e getta biode­ gradabili al 100%, si è prodotta una pubblicazione che mostra l’arte del compostaggio domestico. Sono de­ scritti i segreti per concimare le piante di casa partendo dagli scarti organici casalinghi, ai sacchetti e agli articoli monouso biodegradabili e compostabili. Se si ha un balcone o un giardino basta qualche accorgi­ mento per fare un bel favore all’am­ biente, alle proprie piante e anche al portafoglio. La sapienza della natura viene così utilizzata per produrre un ottimo compost. Il tema dei rifiuti è sempre alla ri­ balta, tra buone notizie e foschi pre­ sagi. Come al solito ci sono esempi di comuni straordinari e altri disar­ manti. Un fatto però è certo: si inten­ sifica

la lotta alla produ­ zione del rifiuto. Con il nuovo anno, per esempio, è stato dato l’avvio al bando delle buste in plastica, tanto comode quanto inquinanti. La direttiva euro­ pea En 13432 è stata recepita e il decreto legge 78/2009 è entrato pienamente in vi­ gore con l’inizio dell’anno senza le temute proroghe. Dal 1 Gennaio, per­ ciò, potranno es­ sere commercializzate buste in plastica fino ad esaurimento scorte, dopodiché via libera al mater B, al­ l’ecm e come soluzione auspicata, il cotone con le borse riutilizzabili. Anche i nostri mercati e punti ven­ dita, se ancora non hanno provve­ duto a farlo, devono adeguarsi velocemente! Un sacchetto in plastica “vive” nell’ambiente dai 100 ai 1000 anni e in questa sua perma­ nenza può portare alla morte organi­ smi acquatici, de­ turpare il paesaggio e, nel caso dovesse es­ sere bruciato, li­ berare la sua

dose di sostanze tossiche come le diossine. Uno shopper in materiale biodegradabile invece in qualche settimana scompare completamente nel terreno senza liberare alcuna so­ stanza nociva. Certamente per pro­ durlo si libera Co2 e si consuma energia e soprattutto è un oggetto monouso. Per questo motivo il top della sostenibilità è la vecchia borsa di cotone riutilizzabile che, a fronte di un consumo di risorse un po’ più dispendioso, sicuramente recupera con la lunga vita e il molteplice uti­ lizzo. A questo riguardo la Fonda­ zione Campagna Amica promuove la diffusione della sporta e con nume­ rose iniziative e distribuzioni di shoppers riutilizzabili. Fondazione Campagna Amica vuole dare il suo contributo per un futuro più pulito.

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Novità da Fondazione

Ecco la città che mangia Incontro a Roma (21-23 marzo) su “Lavoro e filiere agroalimentari nel bacino del Mediterraneo” I WORKSHOP

Sono le città che mangiano, sono le città che chiedono pesca e agricoltura, sono le città che danno il lavoro nei campi e in mare. Ormai infatti più della metà della popo­ lazione mondiale vive nelle aree urbane e questa è una tendenza che va accele­ rando sempre più: nel 2030 la popola­ zione urbana sarà oltre il 70%. Oggi, di fronte ad una situazione globale che vede molti paesi del vecchio conti­ nente essere sempre meno competitivi a livello industriale, anche l'industria ali­ mentare subisce gli effetti della globaliz­ zazione e delocalizza le sue produzioni verso quei paesi con manodopera ed energia a basso costo, con due risultati certamente negativi: la disoccupazione crescente nei nostri paesi e l'aumento delle emissioni climalteranti dovute al maggior numero di chilometri percorsi dai nostri alimenti. La città mangia. Mangia il cibo, ma anche

Torna il Premio Impresa Ambiente, scattato il via alle candidature

il territorio ne­ • FILIERE AGROALIMENTARI, cessario per LAVORO E FLUSSI MIGRATORI produrlo. I flussi NEL MEDITERRANEO creati da un in­ •CITTADINI E CONTADINI: sediamento ur­ FILIERE CORTE E FARMERS' MARKET bano per la sua •PESCA SOSTENIBILE E NUTRIZIONE alimentazione sono molto in­ IL 23 MARZO PER ECOPOLIS, tensi, importanti DALLE ORE 09:30 ALLE 13:30, e ovviamente CONFERENZA SU: CIBO E LAVORO ineludibili. La so­ stenibilità ri­ NEL MEDITERRANEO guarda tutti gli aspetti di questa funzione: la produzione, la cale, trasformazione, la distribuzione, la logi­ ma anche ridurre la disponibilità varie­ stica. E non c'è solo un aspetto quantita­ tale e, per certi versi, anche culturale di tivo: pensiamo alle emissioni di CO2; cibo. E' una contraddizione insanabile? abbiamo cibi che provengono da migliaia Su questi temi, una delegazione di oltre di chilometri. Però valorizzare la località 50 persone provenienti dai paesi del me­ delle produzioni (il concetto di chilome­ diterraneo si è data appuntamento a Ea­ tro zero) significa sicuramente ridurre le ting City 2011 a Roma, in occasione di emissioni e promuovere l'economia lo­ Ecopolis.

Sono aperte le candidature per la quinta edizione del Premio Impresa Ambiente, il più alto riconoscimento italiano per le imprese private e pubbliche che si siano distinte in un’ottica di Sviluppo Sostenibile, Rispetto Ambientale e Responsabilità Sociale. Il Premio, ‘porta d’accesso’ all’European Business Awards for the Environment - promosso dalla Commissione Europea (DG Ambiente) - si rivolge alle aziende che hanno fatto della politica verde una delle leve essenziali per essere competitive a livello nazionale ed europeo. Anche l'edizione 2011 si svolge in partnership con “Ecopolis” (www.ecopolis.fieraroma.it - 23-25 marzo 2011 alla Fiera di Roma), la manifestazione internazionale dedicata ai temi dell'ambiente urbano e della sostenibilità, promossa da Camera di Commercio di Roma e Fiera Roma. Il Premio si divide in quattro categorie: 1) Migliore Gestione, 2) Miglior Prodotto, 3) Miglior Processo/Tecnologia, 4) Migliore Cooperazione Internazionale. E' inoltre previsto un “Premio Speciale Giovane Imprenditore”, riservato a titolari o dirigenti d'impresa under 40 (già in gara per una delle quattro categorie). Possono partecipare al Premio Impresa Ambiente le imprese regolarmente iscritte alla Camera di Commercio di appartenenza. Le imprese possono presentare la propria candidatura entro il 28 febbraio 2011. Il bando, le scadenze, le modalità di candidatura e ulteriori dettagli sul Premio sono disponibili sul sito www.premioimpresambiente.it.

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La vendita sicura

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di Rolando Manfredini

Uova, ecco come si etichettano Dal tipo di allevamento al Comune, tutte le informazioni da inserire Dal punto di vista commerciale col nome di “Uova” si intendono le uova di gallina. Sulle uova deve essere riportato un co­ dice stampato sul guscio che riporta let­ tere e numeri. Il primo numero identifica il tipo di al­ levamento (0 per biologico, 1 all'aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie). La seconda sigla indica lo Stato in cui l’uovo è stato deposto (es. IT, che sta per Italia). Il terzo è il codice Istat del Comune di pertinenza dell’allevamento a cui segue la sigla della provincia. L’ultimo è il codice distintivo dell’alleva­ mento. Le categorie di peso dell’uovo sono: XL grandissime: 73 g o più L grandi: tra 63 e 73 g M medie: tra 53 e 63 g S piccole: meno di 53g A e B distinguono le categorie destinate al consumo umano o industriale. A queste indicazioni si aggiunge il ter­ mine minimo di conservazione. L’indi­ cazione della data di deposizione è facoltativa per tutte le categorie ma di­ venta obbligatoria per quelle di catego­ ria extra, che possono però essere vendute come tali soltanto entro nove giorni dalla deposizione. •Categoria A extra: uova freschissime, non trattate o refrigerate, con camera d’aria non superiore a 4 mm, commer­ cializzabili fino al nono giorno dalla de­ posizione (settimo giorno dall'imballaggio). Passati questi giorni le uova perdono la qualificazione di "extra" e possono es­ sere commercializzate con il solo riferi­ mento alla categoria A;

• Categoria A: uova fresche, non trattate o refrigerate, con camera d’aria non su­ periore a 6 mm; il termine minimo di conservazione riportato in etichetta è calcolato in 28 giorni dalla data di depo­ sizione;

TIPO DI ALLEVAMENTO

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Consigli per i consumatori Dopo l’acquisto, è bene conservare le uova in frigorifero, senza rimuoverle dalla loro confezione originale e, soprat­ COMUNE

DELL’ALLEVAMENTO

PRODUZIONE BIOLOGICA ALL’APERTO

ALLEVAMENTO DI DEPOSIZIONE

A TERRA IN GABBIA

PAESE DI PRODUZIONE

PROVINCIA DI APPARTENENZA

• Categoria B: uova di seconda qua­ lità, o “declassate”, non cedibili diret­ tamente al consumatore ma soltanto alle imprese industriali del settore alimentare. L’etichettatura degli imballaggi deve riportare chiaramente la destina­ zione.

tutto, evitando di lavarle per non rimuo­ vere la cuticola esterna che impedisce il passaggio di microbi attraverso i pori del guscio. Quando le uova sono ven­ dute sfuse devono essere accompagnate da un cartellino che riporti gli stessi dati obbligatori previsti per l’etichettatura di quelle confezionate.

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Donne Impresa

il Punto di CAMPAGNA AMICA

Fattorie didattiche: un fiume di bambini Il boom delle iniziative è il coronamento di trent’anni di esperienze e progetti Storicamente l’esordio della nostra pre­ senza nelle scuole risale all’inizio degli anni ’80 per l’impegno di alcune federa­ zioni, particolarmente in Veneto e in Pie­ monte. Col passare degli anni, si è pian piano diffusa la sensibilità per una tale presenza in molte altre province. Una vera crescita quantitativa si ha nel 1994/95, anno in cui molte realtà pro­ vinciali di Coldiretti si attivano per ope­ rare nelle scuole. Sono gli anni in cui Coldiretti si avvia alla ricerca di un nuovo modello di presenza nella so­ cietà, più rispondente alle nuove sen­ sibilità sociali. Nell’anno scolastico 1999­2000, in circa 70 province ita­ liane Coldiretti è presente con una pro­ pria proposta nelle scuole; solamente in 32, però, la presenza non è episodica, ed è qualificata da un’offerta didattica orga­ nica e di valore. Il progetto pilota di edu­ cazione alla Campagna Amica viene lanciato ufficialmente all’inizio del­ l’anno scolastico 2000­2001: le federa­ zioni provinciali che costruiscono una proposta di qualità sale a 46. Questo numero cresce fino ad attestarsi alle circa 65 di oggi. Il numero delle fattorie didattiche cresce a dismisura, molte re­ altà si sono strutturate in reti ricono­ sciute a livello regionale e abbiamo raggiunto ben 1.100 fattorie didattiche riconosciute! L’elenco aggiornato è scaricabile dal sito http://www.coldiretti.it/index.asp Il progetto “educazione alla campagna amica” mette al centro il bambino ed il ragazzo come portatori di diritti ai quali restituire un pezzo di esperienza vitale per la crescita e la maturità: il rapporto con la natura, con gli animali, con il la­ voro dell’uomo, con la campagna. Tutto

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in diretta, tutto che si tocca con mano senza la perenne mediazione di una multimedialità che spesso rende “vir­ tuale” ciò che è reale. La filosofia del pro­ getto è un “fare esperienza” da parte dei ragazzi, insieme agli insegnanti ed agli agricoltori, dei processi produttivi agri­ coli, dell’origine territo­ riale dei prodotti,

della storia e della cultura di un territo­ rio, del percepire i suoni e i gusti della campagna, del conoscere gli alimenti e pretendere informazioni chiare su di essi. Sono in crescita, tuttavia, anche gli altri segmenti scolastici per i quali si stanno progressivamente attivando gli operatori regionali e provinciali di Edu­ cazione alla Campagna Amica per co­ struire proposte destinate a ragazzi più grandi. La sfida è aperta e stimolante…

Un premio per l’innovazione al femminile Un premio all’innovazione ri­ volto alle imprese rosa. E’ l’ini­ ziativa della Commissione femminile del Copa, secondo quanto annunciato da Coldiretti Donne Impresa. Il riconoscimento, giunto alla sua seconda edizione, punta a conferire maggiore visibilità al ruolo centrale svolto dalle agri­ coltrici in ambito rurale e di far conoscere meglio i loro nume­ rosi approcci innovativi tanto nell’agricoltura stessa quanto nella diversifi­ cazione. Le domande an­ dranno presentate entro il 31 marzo 2011. Il premio è stato consegnato per la prima volta il 15 otto­ bre 2009, in occasione della Giornata mondiale della donna rurale e i progetti scelti sono stati pubblicati in una brochure. Il ruolo chiave dell’innovazione per un settore agricolo competitivo e in grado di rispondere alle grandi sfide delle nostre società, quali il cambiamento climatico e la di­ sponibilità di derrate alimentari di grande qualità è evocato nell’Unione dell’innovazione, un’iniziativa faro della strategia Europa 2020.


il Punto di CAMPAGNA AMICA

Itinerari del gusto di Fabio Cagnetti

Lentini e Ribera, cru delle arance Due capitali per l’oro di Sicilia tra storia e prospettive di mercato La produzione delle arance in Sicilia, oggi simbolo della produzione orto­ frutticola dell’isola, ha una storia più recente di quanto comunemente si creda; se è vero che le prime piante di arancio furono portate dagli Arabi prima dell’anno Mille, va ricordato che si trattava di piante di arancio amaro, utilizzate per scopi orna­ mentali. L’arancio dolce fu invece in­ trodotto in Sicilia intorno al 1500, proveniente dal Portogallo, e la sua diffusione iniziò ad aumentare in modo considerevole solo a partire dalla metà del XIX secolo. La piana di Catania è fra le zone storiche di coltivazione dell’arancio, e proprio nella sua parte meridionale si trova Lentini, il più famoso centro di pro­ duzione delle Arance Rosse di Sicilia IGP: gli ettari coltivati sono circa tre­ mila, anche se quello della desertifi­ cazione è un problema serio e attuale. Qui le condizioni sono ideali per una produzione di eccellenza, non solo per la fertilità del suolo di origine vulcanica: il colore rosso di queste arance è dovuto alle antocianine, so­ stanze antiossidanti prodotte dalla pianta come meccanismo di difesa e stimolate dal clima secco e soprat­ tutto dalle forti escursioni termiche, che caratterizzano questa zona soprattutto nel periodo in­ vernale. Tre sono le va­ rietà di arance rosse

qui coltivate: Tarocco, Moro e Sanguinello. Il Tarocco, particolarmente dolce, è una varietà autoctona pre­ sente dall’inizio del Nove­ cento; è attualmente la cultivar di arancia più dif­ fusa in Italia, ha un ampio periodo di maturazione (da dicembre ad aprile) ed è apprezzato per la sua polpa particolarmente zuc­ cherina. Il Moro, a matura­ zione precoce, è originario proprio di Lentini ed è stato an­ ch’esso ottenuto da una muta­ zione avvenuta a inizio XX secolo, è in assoluto l’arancia dalla pig­ mentazione più forte e dal sapore più intenso, essendo la più ricca di antocianine. Il Sanguinello proviene invece dalla Spagna, è l’arancia rossa meno pigmentata ed è molto ricca di succo; matura tardivamente, con il picco produttivo nel mese di marzo. In provincia di Agrigento, invece, si produce ­dalle bionde cultivar Bra­ siliano, Washington Navel e Nave­ lina­ l’Arancia di Ribera DOP. Qui la coltivazione degli agrumi si diffuse rapidamente da inizio Ottocento, a partire dalla vallata del fiume Ver­ dura, che offriva la possibilità di ir­ rigare gli aranceti con facilità; la seconda direttrice si è sviluppata lungo il corso del Magazzolo, l’altro fiume che bagna Ribera. La prima varietà coltivata fu il Brasiliano, ma oggi la Washington Navel, priva di semi e di grandi dimensioni, è am­ piamente la più diffusa. Così come la

mag­ gioranza delle arance, quelle di Ribera vengono consumate principalmente fresche, tuttavia questi agrumi sono partico­ larmente versatili per via della polpa molto dolce perché particolar­ mente povera di acido citrico. Una sola di queste arance –rosse o bionde che siano­ è sufficiente ad as­ sicurare la dose giornaliera racco­ mandata di vitamina C, la quale è comunque presente in proporzione maggiore nelle arance rosse. Da non trascurare anche il contenuto di vi­ tamine del gruppo B, PP e sali mine­ rali, in particolare calcio, potassio e selenio, oltre alle già ricordate anto­ cianine delle arance rosse che svol­ gono un’importante funzione antiossidante.

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Il libro del mese

il Punto di CAMPAGNA AMICA

di Stefano Masini

Sull’Europa il “pericolo giallo” Indagine sul modello economico cinese e le sue evoluzioni Il saggio di Loretta Napoleoni presenta il modello cinese con connotati di effi­ cienza e modernità che, di norma, sfug­ gono all’opinione corrente, che risente dei condizionamenti del passato piutto­ sto che orientare lo sguardo verso le aspettative del futuro. Il punto di par­ tenza è la dichiarata consapevolezza dello sfruttamento del lavoro come con­ dizione di modernizzazione del Paese, at­ tirando capitali stranieri e trasformando l’economia cinese in una grande catena di montaggio capace di produrre ogni ti­ pologia di prodotto a prezzi bassi se non irrisori. Né sono soltanto le condizioni di lavoro nelle fabbriche a contrassegnare la prima fase di uno sviluppo in cui sono state azzerate tutte le conquiste sindacali, in quanto si registra un diffuso degrado am­ bientale e le città che più hanno conosciuto la localizzazione di in­ sediamenti industriali appaiono quasi invivi­ bili a causa dell’elevato livello di inquina­ mento. Tutto ciò, peraltro, pro­ duce progressivo be­ nessere che si estende a tutti i ceti della popo­ lazione e a mano a mano migliorano le condizioni di vita dei poveri, si ché il pro­ blema del prossimo futuro sarà quello di garantire una crescita sostenuta con la stabilità e la conquista di diritti civili in modo da legittimare il Governo. Messa a confronto con altri paesi occi­ dentali attraversati da crisi finanziarie di banche e da bolle speculative e dove si

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sono adottate ri­ cette di sviluppo neo­liberiste, la Cina appare, oggi, la vera locomotiva di una crescita di­ versa basata sul­ l’economia reale, facendo ricorso al risparmio ed alla produzione piutto­ sto che al credito e al consumo: se noi spendiamo quello che non abbiamo, i cinesi risparmiano anche ciò che potrebbero spendere. Inoltre, è in atto in Cina un robusto processo di inve­ stimento, da parte delle autorità, in inno­ vazioni energetiche e tecnologiche, soprattutto nelle aree in­ terne e marginali, inaugu­ rando una seconda fase dello sviluppo di un paese che appare come il più nero e inquinato e al te m p o stesso più sosteni­ bile e verde.

Altri profili affrontati dall’Autrice per quanto riguarda, in particolare, l’usura delle democrazie occidentali e l’erosione dei valori culturali paiono forse eccessive soprattutto a confronto con l’inelimina­ bile risposta che le autorità cinesi deb­ bono fornire rispetto al riconoscimento di diritti inviolabili e al pieno sviluppo

Autore: Loretta Napoleoni Titolo: “MAONOMICS L'AMARA MEDICINA CINESE CONTRO GLI SCANDALI DELLA NOSTRA ECONOMIA”

Editore: Rizzoli Pagine: 373 Prezzo: 19,50 euro

della persona umana. Ma si tratta di rac­ cogliere anche la diversa prospettiva con cui vengono rimossi alcuni luoghi co­ muni, ad esempio per quanto riguarda l’intervento della Cina in Africa, descritto non già in termini coloniali bensì di so­ stegno a progetti di sviluppo e di investi­ mento oppure rispetto alla contraffazione e alla diffusione di falsi in ragione della contestazione, soprattutto da parte dei giovani, dei diritti del mono­ polio dei brevetti e del copyright, nei set­ tori della musica, dell’abbigliamento etc. Alcune riforme sono evidenziate anche nel settore dell’agricoltura, come l’aboli­ zione delle comuni e la concessione di terre in affitto. Più in particolare, l’avvio della rivoluzione nelle campagne è dato dalla possibilità, che solo di recente ai col­ tivatori cinesi è stata concessa, di vendere direttamente parte dei propri prodotti in­ vece di conferirli direttamente nei ma­ gazzini di Stato e chissà se, nel futuro, potremo immaginare una filiera agricola tutta cinese organizzata su base territo­ riale. In fondo, non si può non condivi­ dere la chiave di lettura di un Paese, sicuramente ancora enigmatico, richia­ mandosi all’umiltà di chi, come l’Autrice, vuole ancora capire prima di giudicare.


il Punto di CAMPAGNA AMICA

Filiera Colta

L’acquisto eco-sostenibile Un nuovo stile nel fare la spesa

di Toni De Amicis

Stop al sacchetto di plastica, dopo tanti annunci ora si fa sul serio Che inquina troppo ne siamo tutti consa­ pevoli ormai da decenni. Che è stato tol­ lerato troppo a lungo, anche. La sua morte è stata annunciata e rin­ viata più volte. Ma adesso ci siamo. Il conto alla rovescia per l’addio definitivo al famoso sacchetto di plastica è davvero cominciato. Con il divieto legge del mini­ stro Prestigiacomo, tempo qualche mese per lo smaltimento delle scorte, e non sarà più consentito utilizzare i famigerati shopper, che come ben sappiamo fini­ vano a inquinare terre e fiumi del nostro Paese e consumavano ben 3 milioni di barili di petrolio per la loro produzione per 260.000 tonnellate di sacchetti al­ l’anno. Al loro posto sa­ ranno ammesse solo le più rispettose buste ecologiche, cosiddette biodegradabili, che essendo realizzate con materie prime organiche, non in­ quinano.

Si spende di più per confezioni che prodotto Nella spesa alimentare degli italiani il costo delle confezioni è la componente piu' rilevante e supera spesso quello del prodotto agricolo contenuto. Oltre la metà dello spazio della pattu­ miera nelle nostre case è occupato da scatole, bottiglie e pacchi con i quali sono confezionati i prodotti della spesa. Un vo­ lume di incartamenti che genera com­ plessivamente 12 milioni di tonnellate di rifiuti, ovvero il 40 per cento della spaz­ zatura che si produce ogni anno in Italia. Oggi l'agroalimentare è il maggior re­ sponsabile della produzione di ri­ fiuti da imballaggio. Ma oltre all'impatto ambientale ha anche una incidenza notevole sui prezzi, sia in quanto com­ ponente sempre piu' rilevante del costo del prodotto, e sia per il fatto che aumenta il peso da trasportare. Il risultato è che i ba­ rattoli etichettati costano piu' dei fagioli contenuti, le bottiglie piu' della passata, i brick piu' del succo di frutta e le scatole piu' del grano di cui sono fatti i biscotti. Nei fagioli in barat­ tolo per esempio la confezione incide per il 26 per cento sul prezzo industriale di vendita, mentre per la passata in bottiglia da 700 grammi si arriva al 25 per cento, per il succo di frutta in brick

al 20 per cento e per il latte in bottiglia di plastica sopra il 10 per cento. Gli imballaggi quindi pesano molto sulle tasche e sull'ambiente.

E nei mercati di Campagna Amica? Nel nostro Paese è possibile fare la spesa con più attenzione all’ambiente e alle ta­ sche dei consumatori? Noi diciamo che da qualche anno, ovvero dalla nascita della rete dei punti vendita di Campagna Amica, c’è un circuito com­ merciale che può definirsi davvero “so­ stenibile”, dove questo è possibile. Perché nei nostri mercati, già prima del divieto, erano stati banditi i sacchetti di plastica, e le confezioni con cui vengono venduti i prodotti sono sempre state ri­ dotte al minimo. Nei nostri farmer’s mar­ ket spesso è possibile acquistare il latte fresco appena munto dai nostri “banco­ lat” e non è inusuale trovare appositi “di­ spenser” dove acquistare pasta, riso, legumi e frutta secca, sfusi, senza lo spreco di inutili contenitori. Ed è per questo mo­ tivo che i clienti dei nostri mercati ven­ gono sensibilizzati a munirsi di sporte e sacchetti biodegradabili. La riduzione dell’impatto della chimica sull’ambiente, il risparmio energetico, la diminuzione della produzione di rifiuti, sono obiettivi ormai condivisi dalla generalità degli agri­ coltori italiani e fortemente praticati dai nostri produttori, che sulla base di un ri­ goroso codice etico­comportamentale, hanno scelto di partecipare alla rete dei punti vendita di Campagna Amica.

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