NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA
ANNO VI - N°41 - 2015
“L'ITALIA "L'ITALIA È LIBERA DI NON NON COLTIVARE COLTIVARE OGM” OGM"
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"NASCE LA RETE DEL CIBO DI STRADA A MARCHIO CAMPAGNA AMICA"
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Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma
PRIMO PIANO
Roberto Moncalvo - PRIMO PIANO
SOMMARIO Direttore Generale Toni De Amicis Coordinatori regionali Valle d'Aosta Erik Verraz Piemonte Maria Chiara Bellino Lombardia Francesco Goffredo Veneto Luca Motta Trentino A.A. Barbara Battistello Friuli V. G. Vanessa Orlando Liguria Ester Perri E.Romagna Maria Adelia Zana Toscana Simon Querci Umbria Silvia Zoppitelli
Marche Michela Fabiano Lazio Maurizio Ortolani Abruzzo Mauro Pasquale Del Ponte Molise Antonio Verratti Campania Alessandra Nobilione Basilicata Lino Sivolella Puglia Teresa Depetro Calabria Pietro Sirianni Sicilia Ignazio Manzone Sardegna Andrea Delogu
Contatti Via Nazionale 89/a 00184 Roma (Italy) Tel +39.06489931 redazione@campagnamica.it www.campagnamica.it
PER MAGGIORI INFORMAZIONI E PER RICEVERE I MODULI PER DIVENTARE SOCIO O CLIENTE DEL CONSORZIO PRODUTTORI CAMPAGNA AMICA, OCCORRE RIVOLGERSI AI REFERENTI REGIONALI/PROVINCIALI DI FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA O DIRETTAMENTE AL CPCA.
INSERTO SPECIALE A CURA DI FABIANA RIZZUTI, CONSORZIO PRODUTTORI DI CAMPAGNA AMICA (CPCA)
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma Editore e proprietario Fondazione Campagna Amica Direttore Responsabile Paolo Falcioni Coordinamento editoriale Massimiliano Paoloni Raffaella Cantagalli Pamela De Pasquale
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PRIMO PIANO - Roberto Moncalvo
Il presidente Moncalvo soddisfatto dopo il via libera finale del Consiglio Ue alla norma che permette agli Stati di vietare gli Organismi geneticamente modificati
“L'Italia è libera di non coltivare Ogm”
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FONDAZIONE - Raffaella Cantagalli Nasce la rete del cibo di strada a marchio Campagna Amica
Italia è libera di non coltivare Ogm come ha fatto fino ad ora e come chiedono quasi 8 cittadini su 10 (76 per cento) che si oppongono al biotech nei campi”. E’ il commento del presidente Roberto Moncalvo dopo il via libera finale del Consiglio Ue alle nuove regole che consentono agli Stati membri di poter scegliere se limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati sul proprio territorio nazionale. “Ora tocca al parlamento italiano mettere a punto una normativa nazionale che - sottolinea Moncalvo - possa dare continuità alla lungimirante scelta fatta dall’Italia di vietare gli Ogm dato che la nuova normativa che dovrebbe entrare in vigore già a marzo, dopo 20 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea.
FONDAZIONE - Redazione Tutti a mungere in piazza per salvare latte e formaggio
FONDAZIONE - Redazione Nuovi accreditati
FONDAZIONE - Elisabetta Montesissa Nei mercati degli agricoltori arriva il defibrillatore "amico"
ORTI URBANI - Daniele Taffon Un orto da re: abbiamo fatto 100 con un giardino da perdere il fiato
INSERTO SPECIALE B2B La rete Campagna Amica e il B2B
NO FOOD - Redazione Il Made in Italy di qualità viaggia tranquillo con Melform
FONDAZIONE - Redazione Torna l'Oscar Green, il premio all'innovazione guarda a Expo
PERSONAGGI - Giovanni Manfroni Nei campi toscani i funghi spuntano dai fondi di caffè
Il presidente Moncalvo
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Presidente Roberto Moncalvo
“ L'ITALIA È LIBERA DI NON COLTIVARE OGM"
SOVRANITÀ RICONOSCIUTA “Siamo di fronte – afferma Moncalvo - ad un importante e atteso riconoscimento della sovranità degli Stati nonostante il pressing e alle ripetute provocazioni delle multinazionali del botech. L’Europa da un lato, le Alpi e il mare dall’altro, renderanno l’Italia - precisa Moncalvo - finalmente sicura da ogni contaminazione da Ogm a tutela della straordinaria biodiversità e del patrimonio di distintività del Made in Italy. Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati in agricoltura - continua Moncalvo - non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico del Made in Italy”.
SICUREZZA ALIMENTARE- Ermanno Coppola Etichettatura carni bovine, ok alle indicazioni facoltative
LETTO PER VOI - Stefano Masini L'economia è una menzogna: decrescita vs sviluppismo
FILIERA COLTA - Toni De Amicis
Perché la società "post-consumista" ci riguarda? Con che tipo di economia abbiamo a che fare?
"Ora tocca al parlamento italiano mettere a punto una normativa nazionale che chiuda la faccenda"
Redazione Silvia Bosco, Domenico Buono, Ermanno Coppola, Marina Faraone, Corrado Finardi, Alessandra Gioggi, Pietro Hausmann, Rolando Manfredini, Giovanni Manfroni, Stefano Masini, Elisabetta Montesissa, Daniele Taffon, Carmelo Troccoli
IL TRANSGENICO ARRETRA
In copertina: Tiziana Calabrese - Finalista Oscar Green 2014 Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 130 – Roma Impaginazione: Studio Polpo Questo notiziario viene inviato gratuitamente a tutti gli aderenti alla rete dei Punti di Campagna Amica
Secondo l’analisi della Coldiretti del 3 per cento i terreni seminati con organismi geneticamente modificati (ogm) in Europa nel 2014 a conferma della crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia che non rispetta le promesse, secondo l’analisi del rapporto annuale 2014 dell’ “International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications” (ISAAA). La superficie ogm in Europa nel 2014 si è ridotta ad appena 143.016 ettari di mais Bt coltivati in soli 5 Paesi sui 28 che fanno parte dell’Unione. Peraltro ben il 92 per cento di mais biotech europeo è coltivato in Spagna dove sono stati seminati 131.538 ettari mentre le superfici coltivate sono residuali in Portogallo, Romania, Slovacchia e Repubblica Ceca.
SONO DIVENTATI OLTRE 10.000 I PUNTI DI CAMPAGNA AMICA
TRA FARMERS MARKET, AZIENDE AGRICOLE, AGRITURISMI, BOTTEGHE, RISTORANTI E COOPERATIVE IN VENDITA DIRETTA CHE CON NOI CONDIVIDONO LE RAGIONI, GLI OBIETTIVI, I VALORI VALORI EE UN UN UNICO UNICO SISTEMA SISTEMA DI DI CONTROLLO. CONTROLLO.
È consentita la riproduzione totale o parziale degli articoli, purchè venga citata la fonte Prima di gettare questo notiziario nella raccolta della carta, dallo a un amico interessato a conoscerci
Fondazione Campagna Amica e Digitalia Lab adottano
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ANNO VI - N°41 - FEBBRAIO 2015
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FONDAZIONE - Raffaella Cantagalli
NASCE LA RETE DEL CIBO DI STRADA A MARCHIO CAMPAGNA AMICA La Fondazione ha lanciato il nuovo progetto, uno “street food” a base di prodotti agricoli italiani Possono aderire tutti i soggetti che somministrano cibo e bevande con materia prima dai campi
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radizione, territorio, qualità, garanzia. Nasce la rete “Cibo di strada” di Campagna Amica, quello “street food” che in breve tempo ha conquistato una grande fetta del mercato gastronomico, con una cucina di livello a prezzi accessibili e un occhio sempre attento alla qualità. Pasto veloce, dunque, ma garantito, con Campagna Amica che vuole raggiungere il maggior numero di soggetti che preparano cibo da strada, per fargli utilizzare i prodotti delle proprie aziende con materie fortemente identitarie delle diverse aree geografiche che contraddistinguono la sua rete.
LA NOSTRA MATERIA PRIMA Chef, contadini, agricoltori o semplici artigiani del cibo, che si impegnano a promuovere nuovi stili alimentari sostenibili, responsabili e attenti all’ambiente. Una nuova filosofia per interpretare il cibo che diventa così simbolo inequivocabile di legame con il territorio, perché con il cibo da strada di Campagna Amica fondamentale è il rispetto per la tradizione gastronomica attraverso prodotti che devono necessariamente essere acquistati presso le nostre aziende. La materia prima diventa per il consumatore la certezza della provenienza di quello che sta per mangiare, presentato secondo ricette tradizionali o reinterpretato con originalità ma senza mai tagliare quel cordone ombelicale che lega all’origine Campagna Amica al territorio. Ma non solo. Cibo da strada è semplicità, nella complessità di
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elaborare un piatto o un prodotto in chiave “street”. E’ velocità, nel servizio ma non nell’assaporare proposte sempre nuove e sapori da scoprire. E’ fruibilità, per la facilità con cui si servono le monoporzioni comode anche da portare via., E’ socialità, per il gusto di condividere un piatto insieme mangiato magari durante una pausa pranzo o in un momento di relax.
CHI PUÒ AVERE IL NOSTRO MARCHIO E PERCHÉ Sono compresi tra le imprese che possono richiedere il marchio di Cibo di Strada di Campagna Amica, tutti i soggetti che somministrano cibi e bevande in strada come aziende agricole, agriturismi, botteghe, artigiani, ristoranti, osterie, trattorie, gastronomie, enoteche, per citarne alcuni. Gli ingredienti da utilizzare sono diversi: si va dalle farine al pane passando riso, legumi, cereali (farro, orzo, ecc., frutta, verdura e funghi, carne fresca e trasformata, insaccati, uova, pesce, latte, formaggi e
latticini, vino e birra. Obbligatorio per tutti, indicare quale sia la materia prima di Campagna Amica e quale l’origine. Quindi bisognerà indicare l’azienda agricola della Fondazione da cui sono state acquistate le materie prime, gli ingredienti, la ricetta e il legame con la tradizione territoriale di quel piatto/prodotto somministrato per far conoscere al consumatore tutti i dettagli di un prodotto unico.
GLI ESEMPI VIRTUOSI
Si chiama “Straberry”, vincitore dell’ultimo “Oscar Green” categoria Campagna Amica, e le sue fragole cresciute in serra stanno conquistando Milano. Ora, oltre alla vendita diretta, con le sue “apette” va in giro promuovendo il cibo da strada con successo e professionalità. La stessa messa in campo da “bisQait” che, con le strepitose polpette di Alta Gastronomia preparate con le carni chianine biologiche dell’azienda Le Pile, è pronto a conquistare il mercato del cibo da strada della Capitale.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
Redazione - FONDAZIONE
TUTTI A MUNGERE IN PIAZZA PER SALVARE LATTE E FORMAGGIO Mobilitazione in tutto il Paese a sostegno degli allevatori con Ministri, politici, artisti e cittadini comuni Nel mirino la concorrenza sleale dei prodotti stranieri e la scarsa trasparenza in etichetta
V La fame si vince in famiglia il 16 e 17 maggio 2015, aiutaci a combattere lo scandalo della fame e della povertà. Grazie al tuo aiuto, FOCSIV potrà sostenere 30.000 famiglie contadine in Africa, America Latina ed Asia. Ti aspettiamo ai banchetti della solidarietà nei Mercati di Campagna Amica con il RISO 100% dei coltivatori italiani: un’alleanza tra produttori italiani e stranieri, entrambi penalizzati da logiche di mercato che mettono il profitto davanti all’uomo. Insieme per l’agricoltura familiare, per dire all’apertura di Expo, che la terra è vita e va coltivata e custodita.
Il presidente della FOCSIV Gianfranco Cattai e il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, alla presenza del viceministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero, consegnano a Papa Francesco il primo pacco di riso della campagna “Abbiamo RISO per una cosa seria” 2015.
www.abbiamorisoperunacosaseria.it
alorizzare il vero latte e i veri formaggi Made in Italy, che sono il prodotto più acquistato nei mercati della rete di Campagna Amica, rispetto a una situazione in cui tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta. È uno degli obiettivi della mobilitazione promossa dalla Coldiretti con la più grande operazione di mungitura pubblica mai realizzata, cui hanno preso parte Ministri del Governo, Governatori delle Regioni, Sindaci, politici, esponenti della cultura, dello spettacolo e del mondo economico e sociale, che nelle stalle allestite nelle principali città italiane hanno munto, dato da mangiare e custodito gli animali. Dalle frontiere italiane passano ogni giorno 24 milioni di litri di latte equivalente tra cisterne, semilavorati, formaggi, cagliate polveri di caseina per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori. Complessivamente in Italia sono arrivati 8,6 miliardi di chili in equivalente latte (fra latte liquido, panna, cagliate, polveri, formaggi, yogurt e altro) che vengono utilizzati in latticini e formaggi all’insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori perché non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta.
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INGANNI IN TAVOLA E NEL BICCHIERE
LO SCANDALO DEI BASSI PREZZI
Ad essere spacciato come italiano è il latte proveniente in cisterne soprattutto da Germania, Francia, Austria, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia e Olanda. In particolare si assiste ad un sostanziale aumento dell’import dei Paesi dell’Est (+18% Ungheria, + 14% Slovacchia, + 60% Polonia) e una diminuzione di quello importato dai Paesi dell’Ovest (-7% dalla Germania e -13% dalla Francia), secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi dieci mesi del 2014. Ci sono però anche le cagliate da impiegare nella produzione di mozzarelle che arrivano principalmente dai Paesi dell’Est per un quantitativo che ha raggiunto il milione di quintale all’anno ed è diretto per un terzo in Campania. E tra i Paesi esportatori la Lituania negli ultimi 3 anni ha triplicato le spedizioni in Italia. Un chilogrammo di cagliata usata per fare formaggio sostituisce circa dieci chili di latte e la presenza non viene indicata in etichetta perché non è ancora obbligatoria l'indicazione di origine Oltre ad ingannare i consumatori ciò fa concorrenza sleale nei confronti dei produttori che utilizzano esclusivamente latte fresco.
In Italia le poco più di 36.000 stalle sopravvissute hanno prodotto nel 2014 circa 110 milioni di quintali di latte mentre sono circa 86 milioni di quintali le importazioni di latte equivalente: per ogni milione di quintale di latte importato in più - denuncia la Coldiretti - scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati in agricoltura. E la situazione rischia di precipitare nel 2015 con il prezzo riconosciuto agli allevatori che non copre neanche i costi di produzione e spinge verso la chiusura migliaia di allevamenti che, a breve, dovranno confrontarsi anche con la fine del regime delle quote.
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IL VALORE DELLA TRASPARENZA Ma sul mercato europeo ed anche in Italia sono arrivati anche i similgrana di bassa qualità spesso venduti con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine che è prevalentemente di Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia e Lettonia. “In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza e lo stop al segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero è un primo passo che va completato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Una mobilitazione che ha già incassato il sostegno del Ministero sull’indicazione dell’origine dei prodotti lattiero caseari.
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FONDAZIONE - Redazione
Elisabetta Montesissa - FONDAZIONE
NEI MERCATI DEGLI AGRICOLTORI ARRIVA IL DEFIBRILLATORE “AMICO" Un progetto di cardioprotezione rivolto ai consumatori che fanno la spesa nella rete dei farmers market Partendo dall’esperienza realizzata a Piacenza si punta a estendere l’iniziativa in tutto il Paese
È
Mercato di Caltabellotta (Ag) Il Mercato di Campagna sbarca a Caltabellotta, una delle città siciliane più antiche. Il paese, in passato chiamato “triocala” per le sue tre cose belle (la rocca, l’abbondanza delle acque e la fertilità del terreno), è ricco anche di mandorli, ulivi, vigneti e agrumeti. Con il nuovo mercato domenicale che si svolge nella centrale piazza Canale, il connubio tra territorio, identità, cibo, architettura e storia viene rinsal-
un matrimonio di prevenzione e salute a vantaggio dei consumatori, quello tra associazione Il Cuore di Piacenza Onlus e Fondazione Campagna Amica. L’associazione emiliana è promotrice di Progetto Vita, che ha reso possibile l’implementazione di una vera e propria rete di defibrillatori rendendo la città la più cardioprotetta d’Italia.
dato dai produttori, che offrono e vendono ortofrutta, formaggi, ricotta e vino. Inoltre per la provincia di Agrigento questo nuovo mercato chiude la settimana di Campagna Amica: un mercato al giorno in tutta la provincia e per i consumatori la possibilità di avere sette giorni all’insegna della bontà, della tracciabilità e della qualità dei nostri prodotti.
CITTADINI PIÙ SICURI E TUTELATI
Partendo dunque dall’esperienza positiva di Piacenza, che ha dato vita già da diversi anni ad una vera e propria sinergia con questa associazione nella promozione di sani stili di vita tramite i percorsi di Educazione alla Campagna Amica nelle scuole, anche Fondazione a livello nazionale ha voluto abbracciare il progetto promuovendone la presenza nella propria
La corretta alimentazione da sempre è un alleato vincente per un corretto e salutare stile di vita. Vogliamo pertanto fare un ulteriore passo per far sentire i nostri consumatori ancora più sicuri e tutelati. L’obiettivo è portare i defibrillatori in tutti i maggiori Mercati di Campagna Amica d’Italia. Le nostre aziende e i nostri responsabili dei mercati verranno adeguatamente formati all’utilizzo del de-
"Uno strumento semplice che può salvare una vita umana"
Monteverde (Av) – La Fattoria di Campagna Amica “SerroCroce” Accade a Monteverde, profondo sud, l’Irpinia che confina con Basilicata e Puglia. Nel 1975 Vito Pagnotta, prima generazione di questa famiglia di cerealicoltori, decide di aprire un panificio, tuttora in attività, in cui utilizzare i grani delle dorate distese aziendali. A distanza di trentacinque anni, suo nipote, anch’egli di nome Vito, realizza il birrificio artigianale in cui, impiega i malti d’orzo prodot-
UN OCCHIO ALLA SALUTE
ti dalla propria azienda cerealicolo. L’azienda ha puntato sulla ricerca e sulla qualità, trasformando i propri cereali nella materia prima per la produzione artigianale della birra. Vito ha messo insieme le sue competenze, quelle dell’Istituto sperimentale cerealicolo di Foggia e quelle del Centro per la ricerca sulla birra di Perugia per creare un’inimitabile birra artigianale.
Campofiorito (Pa) - L’Agriturismo di Campagna Amica “Il Bevaio di Corleone” Nel 2009 Alfredo Graziano, ex bancario oggi in pensione, decide di dare una svolta alla sua azienda agricola situata tra Corleone e Campofiorito, destinando una parte dei suoi 20 ettari ad accogliere una nuova formula di ricettività che lui stesso definisce “Agribenessere”. Con l’obiettivo di rispettare la natura il più possibile, utilizzando nuovi materiali e sostenibilità ambientale,
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fa progettare e realizza una struttura innovativa, creata in base ai moderni criteri della bioedilizia e ispirata, al tempo stesso, all’antichissima dimora dell’uomo, la palafitta. I bungalow in legno sono così sospesi da terra per non alterarne assolutamente la morfologia e posti in un’ansa del torrente ricca di una folta vegetazione di pioppi. Gli ospiti possono partecipare e seguire le
attività agricole che si svolgono in azienda stagionalmente e possono curare il proprio orto personale. Il tutto accompagnato da una cura particolare all’alimentazione.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
Proprio questa “tutela della salute” dei consumatori sarà ora promossa e condivisa da Fondazione Campagna Amica a livello nazionale e non solo locale, con l’obiettivo di portare i defibrillatori in tutti i Mercati di Campagna Amica coperti d’Italia.
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rete di farmers market ed eventi di carattere e rilevanza nazionale. Nei Mercati di Campagna Amica, la sicurezza alimentare, la qualità, la distintività, la stagionalità e il legame con il territorio rappresentano una vera e propria “cura” per la nostra salute.
fibrillatore, un semplice strumento che può salvare una vita umana, perché in caso di arresto cardiaco ogni minuto che si perde diminuisce del 10% la possibilità di vita. Coldiretti Forza Sociale, Coldiretti Forza Amica del Paese e lo dimostra anche con questi gesti concreti.
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ORTI URBANI - Daniele Taffon
The Ad Store Italia
UN ORTO DA RE: ABBIAMO FATTO 100 CON UN GIARDINO DA PERDERE IL FIATO Campagna Amica raggiunge l’importante traguardo di adesioni con un giardino “regale” a Reggio Emilia. In questi anni tante le realtà che si sono legate alla Fondazione per realizzare il proprio orto urbano
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ono tantissime le realtà PERche MAGGIORI INFORMAZIONI E PER RICETutti al lavoro nell’orto “regale” in questi anni hanno conVERE I MODULI PER DIVENTARE SOCIO O tattato Campagna Amica CLIENTE DEL CONSORZIO PRODUTTORI per cercare sostegno e inCAMPAGNA AMICA, OCCORRE RIVOLGERSI dicazioni per fare il proprio orto AI REFERENTI REGIONALI/PROVINCIALI DI urbano. Tra i progetti decollati alcuni sono sicuramente di FONDAZIONE grande CAMPAGNA AMICA O DIRETspessore e così siamo arrivati al TAMENTE AL CPCA. 100° orto con un’iniziativa davvero bella e interessante. Ci troviamo nella Reggia di Rivalta a Reggio Emilia storica residenza di Francesco Maria d’Este e della sua sposa francese Carlotta Aglae d'Orléans, costruita tra il 1724 ed il 1727. Dopo peripezie legate all’occupazione napoleonica e dal successivo degrado avanzante e dalla distruzione di parti dell’edificio, dal 2005 questo luogo meraviglioso è di proprietà del Comune di Reg- di orticole e alberi da frutta. belli o di Rivalta più alcuni frutti gio che ha avviato un percorso L’obiettivo è naturalmente trasfor- dimenticati. La giornata di lavoro di recupero. L’associazione spor- mare un luogo storico e abban- ha visto la presenza di molti votiva dilettantistica “Insieme per donato al degrado in un luogo di lontari tra cui anche gli scout del Rivalta” con l’ausilio di Coldiretti socialità e di bellezza. I novanta vicino gruppo. Reggio Emilia e Campagna Amica partecipanti all’iniziativa agiran- Ci piace sottolineare che in Italia hanno iniziato in tal senso i lavori no su uno spazio notevole: più sono molte le realtà che si prendi ripristino del giardino, con l’o- di 2000 mq da curare e gestire. dono cura del proprio territoriginale disegno dell’orto. “Il di- Le specie coltivate sono quelle rio. Campagna Amica le sosterrà segno ritrovato: l’orto di Carlotta” presenti nel 1700 e i nostri amici sempre anche favorendo la naè il nome di questo spazio dove hanno recuperato anche dei viti- scita di un orto urbano o di un sono state piantate diverse specie gni autoctoni del Lambrusco Cor- giardino condiviso. Che belli i “frutti” del giardini recuperato!
INSERTO SPECIALE A CURA DI FABIANA RIZZUTI, CONSORZIO PRODUTTORI DI CAMPAGNA AMICA (CPCA)
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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
IMPRESE AGRICOLE Sono tutte le aziende agricole (singole o associate) iscritte alla rete di Campagna Amica. Possono fare la vendita diretta (fattorie o agriturismi) oppure essere semplici fornitori (se non fanno la vendita diretta).
AVERE UN UNICO CLIENTE CON CUI RAPPORTARSI CHE DA VISIBILITÀ AI PROPRI PRODOTTI IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
AGRITURISMI Sono le imprese agrituristiche, promosse da Terranostra, che vendono direttamente i propri prodotti e/o propongono nel loro ristorante il menu di Campagna Amica preparato con prodotti della nostra rete.
AVERE IL SUPPORTO E LA GESTIONE LOGISTICA PER TUTTE LE TIPOLOGIE DI PRODOTTI, SIA SECCHI CHE DEPERIBILI, A TEMPERATURA AMBIENTE O CONTROLLATA, INCLUSA L’ORTOFRUTTA
SI DEVE ESSERE SOCI COLDIRETTI E ACCREDITATI A FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA.
AVERE LA CERTEZZA E LA PUNTUALITÀ DEI PAGAMENTI
BISOGNA COMPILARE I MODULI DI ACCREDITAMENTO E FIRMARE L’ACCORDO QUADRO TRA CPCA E PRODUTTORE
SI DEVONO ACQUISTARE 4 QUOTE DEL CONSORZIO
INSERIRE E GESTIRE IL PROPRIO LISTINO DI VENDITA NELL’AREA RISERVATA DEL PORTALE
MERCATI Sono i mercati degli agricoltori Coldiretti che aderiscono a Campagna Amica impegnandosi a vendere solo i loro prodotti, agricoli, italiani e a km zero.
FATTORIE CAMPAGNA AMICA Sono le aziende agricole dove l’imprenditore vende direttamente i propri prodotti, rigorosamente agricoli e italiani, la cui origine è controllata e garantita da Campagna Amica.
È UNA SOCIETÀ COOPERATIVA AGRICOLA PER AZIONI CHE ANNOVERA PIÙ DI 1.000 AZIENDE, SOCIETÀ E COOPERATIVE AGRICOLE ADERENTI A FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA. IL CPCA SI PROPONE COME FORNITORE DEI PRODOTTI DEI PROPRI SOCI SIA AI CLIENTI APPARTENENTI ALLA RETE DI CAMPAGNA AMICA, SIA A SOGGETTI ESTERNI ATTENTI ALLA QUALITÀ DEI PRODOTTI DELLA PROPRIA OFFERTA.
BOTTEGHE ITALIANE Soggetti agricoli o non agricoli che hanno negozi in città e vendono i prodotti della rete Campagna Amica e del Fai.
SI DEVE COMPILARE E INVIARE ALL’INDIRIZZO E-MAIL SUPPORTO.CONSORZIOPR@CPCA.IT IL MODULO DI ANAGRAFICA CLIENTE E LA LIBERATORIA PER LA PRIVACY.
COME POSSONO ACQUISTARE I CLIENTI BUSINESS? Direttamente presso le Imprese Agricole: sul sito di Campagna Amica (www.campagnamica.it) si possono trovare facilmente tutte le aziende del circuito iscritte all’Albo Nazionale di Campagna Amica. Attraverso il Consorzio Produttori di Campagna Amica: il canale e-commerce grazie al quale si possono acquistare i prodotti dei soci di tutto il territorio nazionale.
AVERE A DISPOSIZIONE IN UN UNICO LISTINO 6.000 REFERENZE CON LA CERTEZZA DELLA LORO QUALITÀ E PROVENIENZA GESTISCE IL PORTALE DA CUI SI POSSONO ACQUISTARE TUTTE LE REFERENZE AD OGGI OFFERTE ASSICURA L’ATTIVITÀ LOGISTICO-DISTRIBUTIVA DETERMINA E COORDINA LE ATTIVITÀ DI PROMOZIONE COMMERCIALE DEI SOCI E DEL CONSORZIO STESSO
AVERE UN INTERLOCUTORE UNICO PER TUTTE LE FORNITURE, ANZICHÉ TENERE I RAPPORTI CON OGNI SINGOLO PRODUTTORE L’ACQUISTO DAL CONSORZIO È COMPLETAMENTE GRATUITO E NON COMPORTA NESSUN ONERE AGGIUNTIVO OLTRE AL PAGAMENTO DELLA MERCE ORDINATA
COMPLETATO L’ITER DI ASSICURAZIONE E INSERIMENTO ANAGRAFICA, IL CPCA INVIA LE CREDENZIALI D’ACCESSO AL PORTALE E I MANUALI DI UTILIZZO. SE L'ASSICURAZIONE SI RIFIUTA DI ASSICURARE IL CLIENTE, OCCORRE ACCORDARSI CON IL CONSORZIO PER LA PRESTAZIONE DI UNA DIVERSA GARANZIA SUL CREDITO. NEL PORTALE IL CLIENTE PUÒ VISUALIZZARE TUTTI I PRODOTTI DISPONIBILI E PUÒ EMETTERE GLI ORDINI. I COSTI DI TRASPORTO E DI CONSEGNA SON SEMPRE INCLUSI NEL PREZZO DELLA MERCE VISIBILE A PORTALE E NON VIENE MAI RICHIESTO UN COSTO AGGIUNTIVO PER LA SPEDIZIONE
Redazione - NO FOOD
IL MADE IN ITALY DI QUALITÀ VIAGGIA TRANQUILLO CON MELFORM L’azienda leader nel campo dei contenitori isotermici nella rete No Food di Campagna Amica Entrata nel Gruppo Bonetto, da sessant’anni è protagonista della tecnologia agroalimentare PER MAGGIORI INFORMAZIONI E PER RICEVERE I MODULI PER DIVENTARE SOCIO O CLIENTE DEL CONSORZIO PRODUTTORI CAMPAGNA AMICA, OCCORRE RIVOLGERSI AI REFERENTI REGIONALI/PROVINCIALI DI FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA O DIRETTAMENTE AL CPCA.
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arantire la qualità dei prodotti agroalimentari Made in Italy in tutte le fasi del trasporto e non solo. E’ la missione della Melform, azienda leader del settore, che non a caso ha fatto il suo ingresso nella rete delle aziende No Food di Campagna Amica. La storia del marchio, di proprietà del Gruppo Bonetto, con stabilimenti produttivi in Piemonte, inizia nel lontano 1957. Dalle macchine della Melform escono vassoi laminati melaminici, prodotto di punta di quegli anni, utilizzati nella ristorazione collettiva militare, industriale, commerciale e, dagli anni ’60, in quella “autostradale”, in quelli che diventeranno gli attuali autogrill. Con il passare degli anni, la “famiglia” dei prodotti si allarga agli accessori alla ristorazione, quali contenitori, bicchieri e vasche in policarbonato per i quali Melform, ad oggi, rimane produttore leader nel mondo.
nel trasporto di merci deperibili del settore alimentare, quali formaggi, salumi, carni, pesce, prodotti della filiera agricola, nonché in campo medicale. I contenitori isotermici, permettendo il mantenimento della catena del freddo, consentono di trasportare in maniera ottimale i beni deperibili usando veicoli tradizionali, suddivisi per tipologia di prodotto, di temperatura e di destinazione, in maniera molto più flessibile rispetto al trasporto in un veicolo refrigerato integrale.
Soluzioni ideali per il mantenimento della catena del freddo
TRASPORTO PIÙ SICURO Dalla metà degli anni ’80 iniziano quindi la progettazione e la produzione di contenitori isotermici in polietilene alimentare vergine, costruiti mediante lo stampaggio rotazionale. Questi nuovi prodotti entrano velocemente sia nella filiera della ristorazione, per il trasporto di cibi cucinati e semilavorati, sia
SOLUZIONI PER LE FILIERE Nel 2011 il marchio Melform viene acquisito da Bonetto S.r.L., società attiva nel campo dell’automazione industriale. L’esperienza e la tecnologia avanzata del gruppo Bonetto hanno permesso di aumentare l’attività di engineering, consolidando il know how nella tecnologia dello stampaggio rotazionale e dello stampaggio a compressione. I contenitori Melform sono una produzione Made in Italy, al top mondiale per qualità, design e durata nel tempo, tanto da essere commercializzata su tutti i mercati globali. La filosofia del marchio in questione è quella di mettere a disposizione soluzioni idonee ed efficienti a salvaguardare la qualità dei migliori prodotti tricolori, per tutti coloro i quali debbano trasportare, stoccare e manipolare tali beni deperibili. Una realtà presente sui mercati di tutto il mondo
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Redazione - OSCAR GREEN
TORNA L’OSCAR GREEN, IL PREMIO ALL’INNOVAZIONE GUARDA A EXPO Il concorso punta a valorizzare le esperienze imprenditoriali nel settore agricole e agroalimentare La novità di quest’anno è l’ingresso delle aziende non agricole che valorizzano il cibo made in Italy
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ono scattate le iscrizioni all’Oscar Green 2015, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa che quest’anno è arrivato alla IX edizione. L’obiettivo dell’iniziativa è di valorizzare le giovani realtà imprenditoriali italiane del settore agricolo e alimentare, che sono state capaci di emergere tra le altre grazie a un modello di impresa innovativo e sostenibile. Il 2015, l’anno dell’Expo di Milano che vedrà l’Italia sotto i riflettori internazionali, è rivolto al rinnovamento e alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare Made in Italy e del lavoro dei giovani agricoltori italiani. Nel segno del cambiamento, si rinnovano anche le categorie degli Oscar Green. Vogliamo puntare i riflettori sull’Italia, che produce eccellenze innovative, ma con un occhio di riguardo per le tradizioni. Le categorie dell’edizione 2015 sono: Impresa, Terra, Campagna Amica, Paese Amico, We Green, Fare Rete.
NUOVE ESPERIENZE DI FILIERA Proprio quest’ultima categoria è la grande novità di questa edizione, con la possibilità di partecipazione anche per aziende non agroalimentari, che hanno però dato vita a una forte collaborazione con imprese del settore e che si candidano insieme a queste ultime. Più in generale, sarà prestata particolare attenzione alla capacità di utilizzare l’innovazione per dare lustro alle tradizioni e ai prodotti locali, così come il ruolo dell’imprenditore per la
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"La finale nazionale si terrà a fine settembre a Milano" tutela e l’arricchimento del territorio, e degli enti che sostengono il loro lavoro. Cibo, agricoltura e innovazione, ma non solo. Il mondo agroalimentare ha molte sfaccettature e diramazioni, che vanno a toccare e legarsi a molti altri settori, dal design al turismo.
DALLE CAMPAGNE PARTE LA RIPRESA Agricoltura italiana, dunque, come punto di forza nazionale, su cui puntare per la ripresa del Paese, facendo rete e sostenendo l’economia locale, per affrontare e superare insieme le difficoltà economiche. Sul sito ufficiale (http://www.oscargreen.it/dotnetnuke/it-it/home. aspx) potete trovare ulteriori informazioni sugli Oscar Green promossi da Coldiretti Giovani Impresa. Per la finalissima dell’edizione 2015 è previsto un palcoscenico d’eccezione, con i vincitori che saranno “incoronati” all’Expo di Milano”.
ALLARME INVASIONE DI OLIO DI PALMA Il prodotto sempre più presente nei cibi in vendita Aumentano del 19 per cento le importazioni di olio di palma in Italia per un quantitativo record che ha superato addirittura 1,7 miliardi di chili nel 2014, un primato negativo mai raggiunto prima. E’ quanto emerge da una analisi della Coldirett i che lancia l’allarm e sull’invasione di un p r o dotto sotto accusa d a l punto di vista nutrizionale e ambientale, proprio nella patria dell’olio extravergine di oliva e della dieta mediterranea. L’olio di palma per il basso costo e la scarsa informazione tende a sostituire grassi più pregiati praticamene ovunque ed anche in alimenti per bambini come
biscotti, merendine, torte e addirittura nel latte per neonati, con quantitativi importati in Italia che sono aumentati di dieci volte negli ultimi 15 anni, ma che ora si possono riconoscere dall'etichetta. Alle preoccupazioni per l’impatto sulla salute a causa dell'elevato contenuto di acidi grassi saturi si aggiungono peraltro quelle dal punto di vista ambientale perché l’enorme sviluppo del mercato dell’olio di palma sta portando al disboscamento selvaggio di vaste foreste senza dimenticare l’inquinamento provocato dal trasporto a migliaia di chilometri di distanza dal luogo di produzione.
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agriturismo
Giovanni Manfroni - PERSONAGGI
DUEMILAQUINDICI
NEI CAMPI TOSCANI I FUNGHI SPUNTANO DAI FONDI DI CAFFÈ SPOPOLA L’ORIGINALE START UP CREATA DA DUE GIOVANI IMPRENDITORI CON I PRODOTTI COLTIVATI E VENDUTI NEI MERCATI DI CAMPAGNA AMICA
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ospitalità ambiente genuinità "Un modello di business replicabile"
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uò nascere un fungo dal caffè? La risposta è assolutamente si ma per il come bisogna chiedere ad Antonio Di Giovanni o Vincenzo Sangiovanni. Sono loro che hanno fondato una start up innovativa a Capannori, “Funghi Espresso”, che fonda le sue basi su un nuovo modello di agricoltura sostenibile nata sul riutilizzo degli scarti. E allora ecco che i fondi di caffè, quelli che spesso impropriamente gettiamo in maniera indifferenziata nell’immondizia, diventano il substrato ideale per far crescere funghi freschissimi. “Sembra assurdo ed è sicuramente curioso – ammette Di Giovanni – ma quando la gente viene per la prima volta a comprare i nostri funghi nei mercati di Campagna Amica, magari spinta dalla curiosità, è sicuro che la volta dopo ritorna per quello che di speciale ha assaggiato”. Un modello di business, che già chiedono di replicare da diverse regioni, che valorizza uno scarto organico destinato a diventare rifiuto producendo cibo sano e nutriente. Premiata dalla Regione Toscana come migliore buona pratica all'interno del bando "Call for ideas", relativo ad Expo2015, “Funghi Espresso” sta entrando giorno dopo giorno nelle case della gente: “Chiunque – spiega Di Giovanni – può acquistare uno dei nostri kit per l’autoproduzione domestica, pensati proprio per tutti coloro che vogliono coltivarsi i propri funghi a casa in modo facile e sostenibile. E’ facile da utilizzare e con tre semplici gesti, apri, bagna e cogli, si possono avere funghi freschi in solo 7 giorni”. Un kit che sta già riscuotendo un grande successo, l’azienda è nata a novembre dell’anno scorso, e che vuole avere anche una forte valenza educativa: “Noi puntiamo molto sulla formazione dei più piccoli – aggiunge uno dei due fondatori del progetto - diamo la possibilità ai giovanissimi di vedere e sperimentare da vicino la coltivazione dei funghi, come sta avvenendo con il progetto che vede protagonista la scuola Beato Angelico di Firenze. Un modo per fargli conoscere il prodotto, insegnargli l’importanza del riciclo e riconoscere il gusto di mangiare un cibo sano, a Km0, tracciabile e di qualità come avviene nei nostri mercati”. Ma come si arriva a concepire un’idea di questo tipo e a farla poi diventare quello che è oggi “Funghi Espresso? “Io sono un agronomo laureato presso la Facoltà di Agraria di Firenze – racconta Di Giovanni - Nel 2008 organizzai un’iniziativa per parlare di alternative sostenibili per la riduzione dei rifiuti, e da lì è iniziato il mio percorso. Nel 2013 sono diventato collaboratore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero de comune di Capannori, occupandomi della valorizzazione dei rifiuti organici in agricoltura e proprio dal caso studio sulle capsule del caffè nato dal Centro di Ricerca Rifiuti Zero, nasce nel marzo 2013 lo studio sul riutilizzo del fondo di caffè 'Il gusto di un caffè sostenibile'. A settembre 2014 si sviluppa il progetto 'Dal caffè alle proteine', nella scuola elementare e media di Lammari (Capannori), cui seguono l’esperienza con Vincenzo Sangiovanni e la nascita di Funghi Espresso grazie ad un investitore giapponese”. Un modello che ora guarda già al futuro, “stiamo sperimentando la coltivazione di nuove specie di funghi”, con l’obiettivo dichiarato di vedere per la prima volta economia ed ecologia facce della stessa medaglia e non mondi distanti.
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FAI PROVVISTA DI CULTURA con Campagna Amica
Il catalogo delle pubblicazioni 2015 sugli orti urbani
ORTO AMICO La rete degli Orti Urbani di Campagna Amica
ORTO IN CAMPAGNA Kit per orticoltori e hobby farmes
COSTRUIRE UN BUG HOTEL Biodiversità: nell’orto, sul balcone e sul terrazzo
Come riscoprire la cultura del cibo e il benessere dell’ambiente attraverso la cura di un orto urbano. Pagg. 84
Un comodo kit per gli imprenditori agricoli per l’affitto di orti familiari ai cittadini. Pagg. 26
Tutto quello che bisogna sapere per costruire un rifugio per gli insetti utili. Pagg. 74
ORTO AMICO IN CITTÀ kit per amministratori sul tema dell’orticoltura
ORTO AMICO A SCUOLA coltiviamo il futuro dei cittadini del domani
Un comodo kit per gli amministratori pubblici che vogliano intraprendere politiche territoriali per lo sviluppo degli orti urbani. Pagg. 40
un breve kit per insegnanti e operatori didattici sul tema dell’educazione utilizzando come strumento l’orto a scuola. Pagg. 58
PICCOLI AMICI DELL’ORTO NATURALE Alla scoperta degli insetti utili al nostro orto con un simpatico fumetto che parla a grandi e piccini. Pagg. 38
La filiera colta del sapere
Ermanno Coppola - SICUREZZA ALIMENTARE
ETICHETTATURA CARNI BOVINE, OK ALLE INDICAZIONI FACOLTATIVE Il nuovo decreto del Ministero introduce importanti novità in materia di informazioni da apporre sui prodotti Si potranno scrivere la razza, il tipo di allevamento, l’alimentazione degli animali, il periodo di frollatura
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ovità in materia di etichettatura volontaria delle carni bovine. Sulla Gazzetta ufficiale n.56 del 9 marzo scorso è stato pubblicato il Decreto del Ministero delle Politiche agricole (l‘876 del 16/1/2015), che sostituisce il precedente dispositivo sulle indicazioni e modalità applicative relative all'etichettatura obbligatoria e facoltativa delle carni bovine. La normativa in materia, lo ricordiamo, è stata modificata di recente a livello comunitario dal Reg. (UE) n. 653/2014, che ha soppresso gli articoli 16, 17 e 18 del Reg. 1760 relativi proprio al sistema di etichettatura facoltativa delle carni bovine. Tuttavia, con il nuovo decreto ora pubblicato, il Mipaaf mantiene la possibilità di etichettare alcune informazioni facoltative, consentendo agli allevatori e alle loro associazioni di fornire informazioni suppletive in etichetta, a condizione che vi sia un adeguato sistema di controllo e certificazione. Le informazioni facoltative sull'animale e sulle relative carni, apposte sulle etichette delle confezioni di carne bovina (preconfezionati e preincartati), possono riguardare: a) l'animale: razza o tipo genetico, indicazioni relative al benessere animale; b) l'allevamento: azienda di allevamento, sistema di allevamento, la razione alimentare, i trattamenti terapeutici, l'epoca di sospensione dei trattamenti terapeutici, indicazioni relative all'alimentazione; c) la macellazione: periodo di frollatura delle carni.
per nuovi stili di vita più responsabili e più sani ANNO VI - N°41 - FEBBRAIO 2015
RISPETTARE LA VERIDICITÀ L'operatore che intende etichettare la carne bovina con informazioni facoltative deve garantire il riscontro della veridicità delle informazioni medesime, mettendo a disposizione una banca dati dalla quale è possibile risalire ai codici di rintracciabilità riportati sulla documentazione ufficiale medesima e inserita nella Banca Dati Nazionale (BDN) dell'anagrafe bovina; in caso di lotti di carne bovina con codici o numeri di rintracciabilità della carne bovina diversi, da quelli contenuti nella BDN, gli operatori o le organizzazioni che commercializzano carni bovine devono mettere a disposizione tutti i codici di rintracciabilità delle carni che costituiscono il lotto. Rispetto al vecchio Dm 30/8/2000, il nuovo decreto chiarisce che l’etichettatura facoltativa non si applica alle carni bovine Dop/Igp (Reg. UE 1151/2012), biologiche (Reg. Ce 834/2007) e ai Sistemi di Qualità Nazionali (Reg. Ce 1974/2006), anche se di fatto il Mipaaf non ha mai autorizzato informazioni facoltative per queste tipoCarne più trasparente
logie. Inoltre, vengono per così dire “liberalizzate” alcune informazioni facoltative desumibili direttamente o indirettamente dalla documentazione ufficiale (es. passaporto), purché verificabili nella Banca Dati Nazionale dell’anagrafe bovina, come ad esempio età, sesso, categoria, ecc.
OBIETTIVO TRASPARENZA Infine, il tempo minimo di conservazione della documentazione cartacea e informatica necessaria allo svolgimento di quanto previsto dal disciplinare viene ridotto da due anni ad almeno un anno. Nel periodo 2000 – 2014 sono stati individuati ben 163 disciplinari di etichettatura volontaria (di cui 91 operanti): lo scopo del nuovo Dm è quindi quello garantire una comunicazione ottimale e la massima trasparenza nella commercializzazione di alcune informazioni facoltative, non riscontrabili dalla documentazione ufficiale, riguardanti il bovino, le metodiche di allevamento e di alimentazione. L’etichettatura facoltativa rappresenta un valido strumento di comunicazione verso il consumatore, integrando sistemi esistenti indispensabili a garantire un prodotto controllato, sicuro e con caratteristiche definite. Inoltre, un sistema certificato di informazioni può consentire una attività di formazione e promozione nei confronti dei consumatori, volte ad apprezzare le carni nazionali e ad accrescerne la consapevolezza nell’acquisto.
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Toni De Amicis - FILIERA COLTA
LETTO PER VOI - Stefano Masini
L’ECONOMIA È UNA MENZOGNA, DECRESCITA VS SVILUPPISMO Nel suo nuovo libro Serge Latouche torna a contestare la società di mercato e la dittatura dei consumi La soluzione è la costruzione di una società alternativa fondata sul senso di responsabilità e misura
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a crisi economica continua ad evocare, da parte degli esperti, la richiesta di sostenere le esportazioni e di rilanciare i consumi con politiche espansive in grado di creare occupazione e investimenti. Di tutt'altro avviso è Serge Latouche che, in un libro intervista non esita a rifiutare l'illusione sviluppista, procedendo nel tentativo di diseconomizzare le nostre menti per cambiare il corso delle cose. In sostanza, l'invito dell'autore è quello di uscire dalla riflessione soltanto economica, che ci porta ad essere semplici spettatori di una società di mercato, recuperando la complessità delle relazioni sociali attribuendo importanza alla dimensione ecologica e alla qualità dello stare insieme: "non è lo sviluppo che va reso sostenibile, è il sostenibile che bisognerebbe sviluppare" (p. 39).
GLI “OBIETTORI” DELLA CRESCITA L'idea è quella di fissare dei limiti, perché non si può più sostenere un modello di crescita se non denunciando la dipendenza dai consumi con i suoi enormi sprechi anche alimentari. Ciò non significa, peraltro, far decrescere ogni cosa, ma porre nuovi interrogativi intorno a ciò che si desidera e di cui si ha effettivamente bisogno. Come obiettori di crescita - sottolinea Latouche - dobbiamo, in realtà, promuovere la qualità della vita, delle condizioni ambientali, delle caratteristiche alimentari almeno nel senso "che non ci propinino carne di cavallo nei cannelloni” (p. 59), nella consapevolezza che, proprio perché non si cresce più, aumenta la disoccupazione e mancano i mezzi per garantire tut-
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L'economia è una menzogna Serge Latouche Bollati Boringhieri, 2014 p. 142 - €13,50 to ciò che è in grado di renderci tutti un po' più felici: la salute, la cultura, l'istruzione.
L'AGRICOLTURA PRODUTTIVISTA Anche l'agricoltura produttivista si inserisce in questa ricostruzione critica, in quanto destinata a provocare l'esaurimento delle risorse naturali e ad offrire cibi che inquinano e sono insalubri; mentre la conversione ecologica attuata a partire dall'organizzazione di filiere corte e a Km0 pretende una diversa attenzione alla terra e i ritmi naturali della produzione, facendosi carico della capacità di rendere disponibili alimenti sani, di qualità, senza ogm o residui chimici. Sicuramente cambiare le cose è difficile ma bisogna riconoscere come non sia sbagliata la riflessione intorno all'idea che muove tutta la nostra produzione: abbassare i costi per promuovere i consumi. E, infatti, le imprese delocalizzano le produzioni in luoghi dove è più conveniente produrre, dato che è inferiore il li-
vello di protezione riconosciuto al lavoro, all'ambiente, alla sicurezza, mentre resta più facile mettere a punto frodi e contraffazioni per continuare a immettere sul mercato prodotti concorrenziali, facendo correre dei rischi ai consumatori: è il caso, appunto, della carne di cavallo nei tortellini. E, poi, ci sono le mode e la pubblicità a renderci sempre insoddisfatti e a farci desiderare ciò che non abbiamo: nonostante il nostro stomaco abbia dei limiti fisiologici, bisogna trovare il modo di far riempire il carrello della spesa di ciascun consumatore perché possa sprecare cibo. È, così, che il cibo perde valore e diventa rifiuto.
STOP ALLA DELOCALIZZAZIONE Occorre, dunque, prendere l'iniziativa e anche da questo punto di vista l'autore non si sottrae dal formulare significative proposte, segnalando la rilocalizzazione delle attività produttive nei territori come prioritario obiettivo, soprattutto per un Paese come il nostro, dove esistono "tutte le competenze, i saperi e le tradizioni" (p. 87). Messo all'indice del pensiero economico, il progetto immaginato da Latouche di una società alternativa anche di fronte alle grandi sfide planetarie che richiedono di tener conto, ad esempio, dei cambiamenti climatici, recupera, pertanto, una necessaria e condivisa dimensione etica della responsabilità e della misura, in quanto - ed è un messaggio che raggiunge ciascuno di noi sollecitando un cambio di comportamenti concreti -"può raggiungere la felicità soltanto chi è capace di padroneggiare i propri desideri, di limitare i propri bisogni e di praticare una certa sobrietà".
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
LA SOCIETÀ “POST-CONSUMISTA” CI RIGUARDA? CON CHE TIPO DI ECONOMIA ABBIAMO A CHE FARE?
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el descrivere i grandi mutamenti del nostro tempo il Professor Giampaolo Fabris, nei suoi libri, parla da diverso tempo dell’esistenza di una società “post-consumista”; ovvero di una società dove, per esempio, non è più necessario avere la proprietà dei beni per poter fruire dei servizi che ci occorrono. Ed infatti tracce di questo cambiamento, di queste nuove forme di consumo, sono oggi già molto evidenti per moltissimi nostri concittadini. Il successo dei fenomeni del “car sharing” per il noleggio di auto, del “bike sharing” per il noleggio di bici, di “Uber” per la ricerca di un passaggio auto, ma anche di “airbnb” per la ricerca di alloggi, del “crowd funding” o del “car pooling” per la ricerca di un’auto per esigenze comuni, “dell’office sharing” per la condivisione di uno spazio ufficio o quello dei molteplici cittadini che sul proprio posto di lavoro o nel proprio condominio si stanno organizzando in “gruppi di acquisto” per avere cibo agricolo a kilometro zero direttamente dai produttori, ci fa capire che forse quel modello di società è ormai diventato il nostro presente.
Sono segnali inequivocabili che ci indicano che la tendenza a “condividere” piuttosto che ad acquistare, sarà la costante che guiderà la spesa dei nostri concittadini nei prossimi anni. Quindi una sorta di “sharing economy”, in cui i vecchi schemi di consumo non più in sintonia con i nuovi stili di vita, vengono sostituiti da una nuova modalità di fruizione di beni e servizi. Noi, che come rete di Campagna Amica produciamo cibo e servizi c’entriamo qualcosa con questo mutamento di scenario?
IL RUOLO DI CAMPAGNA AMICA Si, noi c’entriamo perché per far sviluppare le attività delle nostre imprese è indispensabile capire e interpretare l’evoluzione degli stili di vita dei nostri utenti e quindi conoscere bene il contesto sociale in cui la nostra offerta andrà finalizzata . Per quel che ci riguarda è questo un assunto che già stiamo pienamente toccando con mano: nei nostri mercati di Campagna Amica, i consumatori da sempre ci chiedono cibi locali, identitari, con caratteristiche di salubrità e genuinità garantite; prodotti che devono essere rispondenti ai loro valori e alle loro scelte alimentari. Ecco quindi una direzione di sviluppo da seguire ed ecco quindi il motivo per cui noi c’entriamo eccome con i nuovi mutamenti che velocemente stanno avvenendo in questa nuova società, che sta davvero diventando “post-consumista”.
La tendenza a “condividere” guiderà la spesa dei cittadini
IL BOOM DELLA CONDIVISIONE Sono fenomeni dove la “modalità sharing” può essere indice di un mutamento di comportamenti a cui dobbiamo fare riferimento.
I mercati di Campagna Amica hanno un ruolo sociale
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