NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA ANNO VI - N°46 - 2015 PRIMO PIANO
SPECIALE PAGINA 8
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TUTTI I NUMERI DELL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE
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Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma
"EXPO, UN SUCCESSO “TARGATO” COLDIRETTI"
Roberto Moncalvo - PRIMO PIANO
SOMMARIO
Direttore Generale Toni De Amicis Coordinatori regionali Valle d'Aosta Erik Verraz Piemonte Maria Chiara Bellino Lombardia Francesca Toscani Veneto Luca Motta Trentino A.A. Barbara Battistello Friuli V. G. Vanessa Orlando Liguria Ester Perri E.Romagna Maria Adelia Zana Toscana Simon Querci Umbria Silvia Zoppitelli
Marche Michela Fabiano Lazio Maurizio Ortolani Abruzzo Mauro Pasquale Del Ponte Molise Antonio Verratti Campania Alessandra Nobilione Basilicata Lino Sivolella Puglia Teresa Depetro Calabria Pietro Sirianni Sicilia Ignazio Manzone Sardegna Andrea Delogu
Contatti Via Nazionale 89/a 00184 Roma (Italy) Tel +39.06489931 redazione@campagnamica.it www.campagnamica.it IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma Editore e proprietario Fondazione Campagna Amica Direttore Responsabile Paolo Falcioni Coordinamento editoriale Massimiliano Paoloni Raffaella Cantagalli Pamela De Pasquale
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PRIMO PIANO - Roberto Moncalvo Expo, un successo “targato” Coldiretti
FONDAZIONE - Redazione
Cari Amici,
Guerra del latte, in migliaia per salvare le stalle italiane
FONDAZIONE - Raffaella Cantagalli
quello che si va a chiudere è stato un anno intenso, ma indubbiamente ricco di soddisfazioni. È stato soprattutto l’anno di Expo, l’esposizione universale che per sei mesi ha proiettato l’Italia e la nostra Coldiretti al centro dell’attenzione globale.
Mercati, dove cibo è cultura nascono nuove forme di vendita
FONDAZIONE - Elisabetta Montesissa Trasparenza, regole e qualità sono l'orgoglio della nostra rete
FONDAZIONE - Redazione Oscar Green 2015, ecco i giovani che costruiscono il futuro
Un impegno organizzativo importante, che vi ha coinvolto in prima persona assieme alla Confederazione, alla Fondazione Campagna Amica e alle Federazioni sul territorio e che è stato ampiamente ripagato non solo da numeri record delle presenze al nostro Padiglione ma dall’ulteriore crescita di quello che è il più grande patrimonio di questa organizzazione: la nostra reputazione.
FONDAZIONE - Redazione Nuovi accreditati
INSERTO SPECIALE LA VETRINA DELLE REGIONI ITALIANE AD EXPO FONDAZIONE - Daniele Taffon Quando l’orto suona il...“Rock” il paesaggio si trasforma in note
FONDAZIONE - Giovanni Manfroni La bottega emiliana che insegna tradizione, cibo e cultura
FONDAZIONE - Raffaella Cantagalli Arriva il panino di Campagna Amica nel segno della qualità e del km 0
BIODIVERSITÀ, PATRIMONIO COMUNE
Il presidente Moncalvo
Presidente Roberto Moncalvo
La visita del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, le sue parole e, soprattutto, i provvedimenti che ne sono scaturiti, come la cancellazione dell’Imu e dell’Irap agricole con un taglio importante alle imposte del settore che non si vedeva da anni, ne sono state l’esempio forse più importante, ma non certo il solo.
LETTO PER VOI - Stefano Masini
E assieme alla reputazione di Coldiretti è cresciuta naturalmente quella di Campagna Amica, con i nostri produttori accreditati che nella virtualità predominante dell’esposizione hanno rappresentato l’unica vetrina reale del Made in Italy a tavola, quello vero, e dei suoi primati.
Pesce che passione, ecco la guida a un consumo consapevole
FILIERA COLTA - Toni De Amicis Perché dobbiamo essere diversi
Redazione Silvia Bosco, Domenico Buono, Ermanno Coppola, Marina Faraone, Corrado Finardi, Alessandra Gioggi, Pietro Hausmann, Rolando Manfredini, Giovanni Manfroni, Stefano Masini, Elisabetta Montesissa, Daniele Taffon, Carmelo Troccoli
In copertina Alessandra Morandi, Stefania Grandinetti, Diego Scaramuzza, Pietro Tarasi, Simone Ferri Graziani Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 130 – Roma Impaginazione: Studio Polpo Questo notiziario viene inviato gratuitamente a tutti gli aderenti alla rete dei Punti di Campagna Amica È consentita la riproduzione totale o parziale degli articoli, purchè venga citata la fonte
Oltre un milione di visitatori tra i quali autorità nazionali ed internazionali, personaggi della cultura, dello spettacolo e dello sport sono venuti direttamente in contatto con la nostra rete di mercati e fattorie ed hanno potuto apprezzare il valore dei nostri prodotti direttamente dalle mani di chi li produce. Un protagonismo degli agricoltori che, lo abbiamo ricordato più volte, è stata la vera chiave di volta del successo di Expo. Una sfida vinta dall'agricoltura italiana che ci rende piu' forti e consapevoli anche nell'affrontare le difficoltà quotidiane.
SONO DIVENTATI OLTRE 10.000 I PUNTI DI CAMPAGNA AMICA TRA FARMERS MARKET, AZIENDE AGRICOLE, AGRITURISMI, BOTTEGHE, RISTORANTI E COOPERATIVE IN VENDITA DIRETTA CHE CON NOI CONDIVIDONO LE RAGIONI, GLI OBIETTIVI, I VALORI E UN UNICO SISTEMA DI CONTROLLO. CONTROLLO.
auguri
Prima di gettare questo notiziario nella raccolta della carta, dallo a un amico interessato a conoscerci
È con questa consapevolezza piena di speranze per il prossimo anno che Vi rivolgo i migliori auguri per un sereno Natale. Roberto Moncalvo
Fondazione Campagna Amica e Digitalia Lab adottano
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FONDAZIONE - Redazione
Redazione - FONDAZIONE
GUERRA DEL LATTE, IN MIGLIAIA PER SALVARE LE STALLE ITALIANE
Il presidio ad Ospedaletto Lodigiano
La mobilitazione della Coldiretti ha portato gli allevatori in piazza contro il taglio dei prezzi deciso dalla multinazionale Lactalis. Dopo la protesta è stato raggiunto un accordo
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n primo risultato concreto della nostra mobilitazione che ha coinvolto decine di migliaia di allevatori con presidi nelle industrie e nei supermercati dove abbiamo trovato il sostegno convinto dei cittadini nella difesa del latte, delle stalle e delle nostre campagne”. È il commento del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo all’intesa raggiunta con la multinazionale Lactalis sul prezzo del latte alla stalla che prevede in tutto il Nord per il prossimo trimestre un aumento di 2,1 centesimi al quale vanno aggiunti il centesimo garantito dal Ministero delle Politiche Agricole con aiuti straordinari dell’Unione Europea ma anche le risorse che le regioni direttamente interessate possono mettere a disposizione. Secondo l’ufficio studi della Coldiretti tra effetti diretti ed indiretti sul mercato nazionale del latte l’accordo porterà almeno 340 milioni di euro su base annua in piu’ nelle stalle italiane, se ci sarà responsabilmente un allineamento di tutti i soggetti industriali presenti sul territorio nazionale. “È una boc-
cata di ossigeno alle imprese che si trovano in un grave momento di difficoltà ma - conclude Moncalvo - la battaglia della Coldiretti continua nelle sedi istituzionali per arrivare al piu’ presto alla corretta identificazione dei prodotti che usano latte italiano con l’indicazione in etichetta, che impedisca di spacciare come Made in Italy il prodotto importato”.
Industrie cinte d’assedio Tutto era iniziato con la decisione unilaterale da parte della multinazionale francese Lactalis, proprietaria dei grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani,
Invernizzi e Locatelli, di ridurre del 20 per cento i compensi riconosciuti agli allevatori che sono scesi a 34 centesimi al litro, al di sotto dei costi di produzione. Un evidente squilibrio contrattuale tra le parti che ha determinato un abuso, ad opera dei trasformatori, della loro posizione economica sul mercato, dalla quale gli allevatori dipendono. Il tutto mentre dalle frontiere italiane passano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, ma anche concentrati, cagliate, semilavorati e polveri per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all'insaputa dei consumatori. Considerato che a fronte di una produzione nazionale di circa 110 milioni di quintali di latte sono circa 86 milioni di quintali le importazioni di latte equivalente dall’estero, c’è il rischio concreto che il latte straniero possa per la prima volta superare quello tricolore. E per ogni milione di quintali di latte importato in più scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati in agricoltura. In migliaia per salvare le stalle italiane
Davanti ai supermercati Il 7 novembre migliaia di allevatori della Coldiretti provenienti da tutte le regioni sono così scesi in piazza per cingere d’assedio il centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale a Ospedaletto Lodigiano (Lodi). Un presidio proseguito per tre giorni, mentre la guerra del latte si estendeva anche ai supermercati in tutte le regioni per fare conoscere ai cittadini i motivi della mobilitazione per impedire la chiusura delle stalle e gli effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti. Gli allevatori italiani hanno così portato le proprie mucche a rischio di estinzione davanti ai centri commerciali per fare conoscere, anche ai piu’ piccoli, da dove viene il latte e come si ottengono i formaggi senza polveri o semilavorati industriali. L’ incontro con i consumatori al momento di fare la spesa ha avuto anche l’obiettivo di dare di utili consigli nell’acquisto di prodotti lattierocaseari per non cadere nell’inganno del falso Made in Italy.
la mobilitazione è proseguita davanti alla sede dell’Antitrust a Roma gli allevatori della Coldiretti hanno rovesciato polvere di latte che è il simbolo del ricatto degli industriali che sottopagano il latte italiano al di sotto dei costi di produzione dopo aver tentato il colpo di mano per chiedere il via libera all’uso della polvere di latte nei formaggi e yogurt Made in Italy. Ai vertici dell’Autorità garante il presidente Roberto Moncalvo ha consegnato un dossier sulla situazione di squilibrio contrattuale dei produttori lattiero-caseari in Italia, con un’ampia sintesi dei costi di produzione e dei prezzi di consumo. Il documento è sta-
to acquisito e registrato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato (Agcm) i cui Vertici hanno assicurato il pronto e rapido interessamento degli Uffici per l’esame della pratica, con l’impegno a concluderlo a breve. I tragici fatti di Parigi, con l’attacco dei terroristi dell’Isis, e il conseguente clima di tensione scaturito, hanno portato Coldiretti a interrompere temporaneamente la mobilitazione, per senso di responsabilità. Ciò non ha impedito di continuare a lavorare senza sosta per arrivare ad una soluzione sostenibile per il prezzo del latte alla stalla, con il primo passo alfine giunto dall’accordo di Roma.
La polvere di latte gettata davanti all’Antitrust
L’intervento dell’Antitrust Dopo la provocatoria proposta dell’industria di concedere appena un centesimo di aumento,
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FONDAZIONE - Raffaella Cantagalli
Elisabetta Montesissa - FONDAZIONE
MERCATI, DOVE CIBO È CULTURA NASCONO NUOVE FORME DI VENDITA
TRASPARENZA, REGOLE E QUALITÀ SONO L'ORGOGLIO DELLA NOSTRA RETE
All’interno della Rete stanno crescendo modalità di commercializzazione differenti e innovative Dall’agri-catering agli show cooking musicali, fino al panino, tante idee per conquistare i consumatori
Solo mantenendo ben saldi i pilastri del nostro percorso possiamo continuare a crescere e costruire Una reputazione che abbiamo costruito giorno dopo giorno grazie al lavoro di tutti i nostri soci
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ampagna Amica oggi rappresenta la più grande rete europea di vendita diretta con oltre 10.000 luoghi dove è possibile acquistare prodotti italiani delle aziende agricole iscritte al nostro Albo nazionale e per questo sani, genuini, tracciati e controllati. Oltre 15 milioni di cittadini all’anno visitano i mercati e i negozi degli agricoltori e fanno acquisti per quasi un milione di euro di fatturato. Secondo recenti indagini svolte su larga scala, emerge che il cittadino cerca (e trova) nella nostra Rete, prodotti unici e tipici e i sapori autentici “di una volta”. Il ruolo degli agricoltori è imprescindibile: sono gli unici tutori della terra e del territorio, custodiscono varietà e razze in via di estinzione (biodiversità), curano i paesaggi e le tradizioni culturali ed enogastronomiche delle campagne e incentivano lo sviluppo del turismo rurale sostenibile. L’autenticità è in estrema sintesi il segreto del crescente successo del “fenomeno Campagna Amica”. Questo sistema è molto elastico proprio perché è radicato tra la gente ed ogni giorno si modella in linea alle esigenze di una comunità dinamica, libera e sempre più consapevole.
restituiscono finalmente il tempo che si merita per godere di questa “bellezza”. Abbiamo creato una sorta di marchio ombrello “Cibo è Cultura”, semplicemente dando un nome alla continua e positiva contaminazione culturale che nasce in questi luoghi: è proprio vero che quando si sta bene si liberano tante energie e creatività! Non è raro assistere, nel mezzo del mercato, a show cooking agricoli musicali, piuttosto che veder affiancati nelle nostre piazze apette o banchetti marchiati “cibo di strada campagna amica” che trasformano e cucinano i prodotti acquistati nel mercato oppure il pullulare estivo di agri gelaterie mobili, che preparano ottimi gelati e yogurt con il latte delle loro stalle.
Luoghi di relazione
C’è anche l’agricatering
Abbiamo creato dei veri e propri luoghi di scambio e relazione che vanno oltre il cibo, portando con sé cultura, socialità e scoperta tutto all’insegna del benessere psicologico e fisico. Il cibo, quando è sano, buono e garantito, porta con sé storie di lavoro, di famiglie e territori, che mettono al centro la persona e gli
Recentemente è stato presentato in Veneto il Panino di Campagna Amica, fatto interamente con gli ingredienti dei nostri agricoltori che permette di mangiare di qualità anche se si ha fretta. Dopo la recente legge sulla somministrazione non assistita, si stanno poi diffondendo i negozi di agricoltori che oltre
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alla vendita del loro prodotto, propongono anche ricchi pranzi o aperitivi a metro zero. E poi l’agri-catering, che muove i suoi primi passi verso eventi, teatri ed ambasciate a suon di prodotti freschissimi e locali che fanno tanto parlare di se e che promuovono i produttori dei mercati settimanali. Si crea un circolo virtuoso dove i prodotti e i produttori di Campagna Amica sono sempre più oggetto di una forte domanda di cibi di qualità. Si tratta solo di alcune delle tantissime nuove idee per portare la tradizione rurale nelle tavole della gente. Anche “comunicare ” con questo spaccato di società deve tenere conto della dinamicità e del bisogno di servizi che essa richiede: pertanto abbiamo creato una App “Farmers For You” che rende virtuale e facilmente accessibile, il racconto e le storie dei produttori oltre ad un sistema QRcode che sarà presto attivato in tutti i mercati che lo richiederanno e che, collegandosi al nuovo portale web, racconterà in ogni momento, la storia dell’azienda agricola, la lavorazione e la provenienza del cibo acquistato.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
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osì Coldiretti ha cambiato il volto all’agricoltura”. Questo non è il titolo di uno dei nostri comunicati stampa e nemmeno l’oggetto di una lettera per i nostri associati. È “semplicemente” l’occhiello di un articolo del Corriere della Sera che il 31 ottobre 2015 riportava la notizia del successo del nostro padiglione “No farmers no party” all’Esposizione Universale. Abbiamo mostrato al mondo intero la nostra faccia, quella dell’agricoltura, delle montagne, dei laghi, delle pianure, dei prodotti biodiversi, le facce dei giovani e quelle segnate dall’esperienza con un unico obiettivo: presentare al mondo ciò che rappresentiamo, la passione e l’amore per l’agricoltura e per il nostro Paese. In una parola la nostra reputazione, fatta di coerenza e credibilità. Orgogliosamente abbiamo superato ogni controllo da parte degli enti preposti che con ordine e puntualità garantivano la sicurezza per i consumatori e il rispetto delle regole. Possiamo dire di essere stati trasparenti: non abbiamo nulla da nascondere…
Un patrimonio che non possiamo permetterci di sprecare Un brand riconoscibile Ma come siamo riusciti a fare tutto questo? Non certo solo per l’immenso lavoro fatto a Expo in 6 mesi. Questi non sono progetti a tempo: la reputazione non si costruisce in sei mesi. Ci siamo riusciti giorno dopo giorno, parlando con i consumatori, con la società, nei mercati, nelle piazze, attraverso i media e nelle mobilitazioni; ci siamo riusciti forti di un’Organizzazione che non lascia nulla al caso; ci siamo riusciti grazie al lavoro di ogni nostro socio. Un milione e cinquecentomila soci che sul territorio producono e raccontano, facendo grande l’agricoltura. Ci siamo riusciti grazie al brand di Campagna Amica, alla nostra riconoscibilità, alla fiducia dei consumatori. È per questo motivo che non possiamo permetter-
ci di sbagliare, dobbiamo rispettare TUTTE le regole che la rete di Campagna Amica si è data. È per questo motivo che l’iter dei controlli non ammette scorciatoie, anzi dobbiamo alzare continuamente l’asticella, facendo in modo che ogni bandiera di Coldiretti e Campagna Amica rappresenti il meglio dell’agricoltura italiana.
Il mercato non perdona Solo mantenendo ben saldi i pilastri del nostro percorso, credendo e lavorando per lo sviluppo di Campagna Amica, possiamo continuare a crescere, costruire e dialogare con il mondo esterno, forti della nostra identità. Abbiamo avuto esempi e abbiamo dimostrato che sotto le nostre bandiere non c’è spazio per i furbi. Noi, per il bene della nostra Rete, dell’agricoltura italiana e dei nostri associati proseguiremo con ancora maggiore rigore e trasparenza perché il mercato non perdona e soprattutto non ci perdonerebbero i consumatori con i quali 15 anni fa abbiamo stipulato un Patto. Campagna Amica fa rima con innovazione
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FONDAZIONE - Redazione
Redazione - FONDAZIONE
OSCAR GREEN 2015, ECCO I GIOVANI CHE COSTRUISCONO IL FUTURO
I vincitori dell’Oscar Green 2015
Assegnati i riconoscimenti del concorso promosso da Coldiretti Giovani Impresa per le aziende innovative Dal muscolo di grano alla app antitruffe, tante le idee destinate a cambiare i modelli di consumo
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è chi ha inventato la carne senza carne facendo gustare in tranquillità porchetta, fiorentina e salumi rigorosamente ottenuti dal grano e quindi privi di trigliceridi e colesterolo, chi ha ideato la App salva truffe nell’olio, chi ha aperto il primo Agricinema, ma anche chi coltivando la terra è rimasto l’ultimo custode di un’antica isola e chi ha puntato sulle coccole contadine. Sono i vincitori del concorso “Oscar Green” 2015, premiati dai Ministri delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e dell’Ambiente, Gian Luca Galletti che hanno preso parte alla prima Giornata dell’innovazione dedicata alla creatività Made in Italy ad Expo, assieme al presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, alla Delegata dei giovani Maria Letizia Gardoni, al presidente dei giovani Confindustria Marco Gay, al segrtario nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Carmelo Troccoli e a un migliaio di giovani agricoltori provenienti dalle campagne di tutte le regioni italiane e anche dall’estero. All’Esposizione universale gli imprenditori under 30 della Coldiretti hanno presentato idee innovative destinate a cambiare la vita quotidiana della gente, per raggiungere nei prossimi decenni l’obiettivo “Nutrire il Pianeta Energia per la vita” fissato dall’Expo. “I nostri giovani incarnano le potenzialità e la forza del nostro territorio un tessuto produttivo ricco, capillare, che coinvolge milioni di uomini e che per le sue caratteristiche rende l’Italia competitiva anche all’interno dei processi di mondializzazione dell’economia e delle idee” ha spiegato la delegata nazionale Maria Letizia Gardoni.
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La porchetta anticolesterolo
Vola all’… Agricinema
L’invenzione di una porchetta anticolesterolo fatta con il muscolo di grano, una fibra identica alla carne, è valsa il premio nella categoria We Green a Lucia Marascio giovane imprenditore agricolo della Calabria. Dalla porchetta alla fiorentina, dal filetto agli straccetti, dagli hamburger ai salumi, tutto rigorosamente fatto di frumento e legumi, tutto è fatto con il “muscolo di grano”, la carne senza colesterolo. Non ci si crederebbe, ma il sapore è davvero simile alla carne, differente da seitan, soia o tofu. E se lo si cucina con le stesse spezie o con gli stessi sughi è molto difficile distinguerlo. E non è pensato soltanto per vegetariani o vegani. Ma per chiunque ha voglia di mangiare qualcosa di buono e di salutare.
Il premio per la categoria Campagna Amica è andato a Federica Pascali che nella sua azienda in Puglia ha recuperato un antico locale della nonna dove si proiettavano film per inaugurare l'Agricinema Iris, un luogo di ritrovo per gli amanti del grande schermo che durante lo spettacolo possono anche sgranocchiare cibo a km 0. Ingrediente principale degli snack l'olio extravergine aziendale. L’antico proiettore, le vecchie sedie, e poi l’avvolgi bobine e i contratti che la nonna siglava con le grandi case cinematografiche come la Warner Bros e la Dino De Laurentis, sono oggi rispolverati per una esperienza multimediale e multisensoriale, tra olio, uliveti e indimenticabili tramonti.
Se il benessere è agricolo
La app per risconoscere l’olio buono Pietro Barachini ha ideato in Toscana la App salva truffe nell’olio che ha vinto il premio Oscar Green Coldiretti nella categoria Impresa 2.Terra. Tutta la storia delle piante, dal ramoscello staccato dall'olivo madre fino all'ultimo olio del ramoscello, si tradurrà in un certificato disponibile a tutti gli appartenenti al circuito dell'extravergine toscano e nelle etichette dei suoi clienti, attraverso codici 'Qr'. Questi due futuristi dell'agricoltura hanno realizzato anche il metodo Coi, che ruota attorno al mondo di 'I OlivÈ. Una giuria di assaggiatori certificati, che agiscono da diverse parti del mondo, riceveranno il campioncino dell'olio, senza sapere neppure da chi sia stato prodotto, e lo valuteranno attraverso i sistemi scientifici del sistema 'Coi'.
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Cristina Moretti, umbra, è, invece, la vincitrice nella categoria Fare Rete. All’interno della Spa Resort a Torgiano ha aperto una vera e propria isola del gusto della Bottega Italiana di Campagna Amica. Grazie a questa iniziativa i visitatori della Spa, un piccolo borgo che ruota attorno al benessere, possono gustare, fin dalla colazione, i sapori autentici dell’agricoltura locale e italiana delle imprese di Coldiretti. Ma si trasformano le olive, le viti e altre meraviglie della terra francescana in prodotti cosmetici utilizzati per i massaggi e i trattamenti di benessere e, infine, si conducono gli ospiti nelle aziende agricole, attraverso percorsi turistici.
L’agricustode dell’isola Per la categoria Paese Amico del premio Oscar Green Coldiretti ha vinto la storia di Paolo Andrich, ultimo agricustode dell’antica isola di Torcella che ha dato i natali a Venezia. È lui a coltivare i carciofi e a preservare la casa museo, dove resistono le pitture e le opere di suo zio, l'artista Lucio Andrich. Poi un gruppo di giovani, quelli del ‘Flamingo art media’ che, insieme agli abitanti del posto, ai pescatori e a Coldiretti si dicono "malintenzionati" a combattere questa battaglia per difendere la storia e il presente di quest'isola. È in questo posto che Hemingway scrisse "Al di là del fiume", mentre Egidia Sartori, clavicembalista ha composto opere meravigliose e i fenicotteri trovano il loro rifugio.
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Mercato di Sant’Elpidio – Fermo Olio extravergine appena molito, vino, formaggi, salumi e carne fresca, conserve, persino piante e fiori. È quanto propongono ogni martedì mattina gli agricoltori di Campagna Amica nel nuovo mercato che si svolge a Sant’Elpidio a Mare, in Piazza Gramsci. Questa iniziativa, realizzata anche grazie alla sensibilità del sindaco, vuole essere uno strumento per pro-
muovere le eccellenze agricole del territorio, ma anche per sviluppare nei consumatori un consumo più consapevole, basato sulla conoscenza della stagionalità dei prodotti e dei vantaggi economici ed ambientali del km zero. Già dalle prime giornate, il mercato ha raccolto molti pareri favorevoli e l’apprezzamento di tutti coloro che si sono recati a fare la spe-
sa, facendo incetta di prodotti di qualità, garantiti direttamente dai produttori.
Albugnano (At) – La Fattoria di Campagna Amica “Ca’ Mariuccia” Riccardo insieme ai suoi figli ha dato vita a un’azienda a carattere familiare che si propone di combinare tradizioni e modernità per riportare al centro la natura con le sue piante e le sue erbe officinali. Tutti i prodotti sono realizzati artigianalmente con estrema cura nella scelta dei materiali. Tra questi, i cuscini prodotti con il legno di cirmolo proveniente dalle
foreste incontaminate della Val di Fiemme. Le federe dei cuscini sono di puro cotone, mentre, per l’imbottitura, oltre ai trucioli di cirmolo, viene utilizzata lana merinos, piuma d’oca o pula di miglio. Consigliati per chi ha problemi di insonnia, dolori cervicali, sinusiti e raffreddori. Altro fiore all’occhiello dell’azienda sono gli oli essenziali.
Lucignano (Ar) – Il Ristorante Campagna Amica “Il Goccino” Non si realizza in poco tempo una filosofia di cucina. Susanna e Fabrizio sono partiti dalla tradizione di famiglia, fino a raggiungere un nuovo equilibrio tra tradizione e innovazione. Primarie sono la ricerca continua della qualità ed il legame al territorio senza però tralasciare la creatività. Il sogno era “aprire un ristorante dove
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andare volentieri a mangiare”, così da dirigente aziendale, Fabrizio, e conduttrice dell'azienda agricola di famiglia, Susanna, entrambi con la passione per la buona cucina, si sono trasformati in “Oste e cuoca”. L' attività nasce da prima come enoteca wine-bar, trasformandosi nel corso dei primi anni in un incantevole risto-
rante. I prodotti rigorosamente freschi sono dei fornitori di zona, il menù cambia per essere più stagionale possibile. Tra le particolarità, si organizzano corsi di cucina sotto forma di vere e proprie esperienze culinarie e vengono proposte esposizioni di dipinti che danno modo agli artisti di utilizzare il ristorante.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
SPECIALE
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EXPO, AGRICOLTORI ITALIANI PROTAGONISTI DEL SUCCESSO Presentato il bilancio dell’Esposizione Universale con le imprese agricole che hanno conquistato il centro della scena, oltre mezzo milione di persone al Padiglione “No farmers no party”
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ltre mezzo milione di persone ha avuto l’occasione di gustare dalle mani degli agricoltori un frutto, un dolce, una merenda o veri e propri pasti tutti rigorosamente tricolori. È uno degli highlights del bilancio dell’Expo tracciato dalla Coldiretti a chiusura dell’esposizione universale che per sei mesi ha proiettato l’Italia al centro della scena mondiale. Un successo reso possibile dal protagonismo degli agricoltori italiani, che ha permesso di far toccare con mano ai visitatori la realtà delle campagne italiane dove nasce il successo dei prodotti agroalimentari Made in Italy nel mondo. Nell’area del padiglione Coldiretti “No farmers no party” sono stati, infatti, distribuiti 500 pasti al giorno serviti tra pranzi e cene con 100 bottiglie di vino, 1000 porzioni di cibi di strada al giorno ma anche 1500 colazioni al giorno e 2000 degustazioni o merende in media al giorno del tutto gratuitamente. “Abbiamo organizzato - ha spiegato il presidente Roberto Moncalvo - oltre duemila eventi, accolto 480 classi con circa 11 mila studenti visitatori e distribuito gratuitamente 36 mila kit dell’orto per sensibilizzare sui temi dell’ambiente e della biodivesità”.
UNA VETRINA PER I NOSTRI PRIMATI La presenza degli agricoltori italiani è stata tangibile fin dall’inaugurazione con il padiglione Coldiretti tappezzato completamente dai loro volti con l’enorme scritta “No farmers no party” per ricordare che non c'è Expo, non c'è cibo e non c'è vita senza il duro lavoro nelle campagne. L’unico spazio dove è stata data la possibilità agli agricoltori di tutte le regioni di far conoscere al mondo le proprie storie ed i propri prodotti. Una esperienza di successo sancita dal record
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I PRIMI A CREDERCI “Siamo stati tra i primi a credere e ad investire in Expo con la tempestiva scelta di sponsorizzarne il simbolo, l’Albero della Vita, e animare quotidianamente il nostro padiglione “No farmers no party” con la partecipazione degli agricoltori provenienti da tutte le regioni d’Italia. Una scelta che è stata premiata dai riconoscimenti dei tanti entusiasti visitatori ma anche dalla convinzione che l’esposizione ha aiutato a restituire dignità e valore al lavoro nei campi dove sono impegnati nel mondo 570 milioni di aziende ed oggi sono più vicini gli ambiziosi obiettivi che sono stati fissati all’inaugurazione “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”. di presenze anche alle mostre sui primati del Made in Italy e sostenuta dalla promozione di eventi che hanno segnato il corso dell’esposizione, dall’incontro dei trentamila con il presidente del Consiglio Matteo Renzi al concerto con Edoardo Bennato and Farmers, dall’Oscar Green per l’innovazione a Terra Madre Giovani. Ma Expo è stata una grande occasione per difendere i primati italiani nell’agroalimentare con molteplici appuntamenti dedicati ai singoli prodotti, dal gelato alla birra, dall’ortofutta al pane, dal latte al coniglio, dalle uova al riso che hanno visto la partecipazione attiva degli agricoltori. Grazie all’iniziativanizzata nel padiglione Coldiretti dell’Esposizione in soli tre mesi sono state raccolte quasi 90mila firme a sostegno della petizione per impedire l’utilizzo della polvere di latte nella produzione dei formaggi italiani ma nel periodo di Expo sono anche aumentate di ulteriori centomila le firme dei cittadini a sostegno della candidatura dell’arte della pizza a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco.
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ENTUSIASTI 8 ITALIANI SU 10 Secondo l’indagine Coldiretti/Ixé, l’88 per cento degli italiani che hanno visitato l’esposizione la considera un’esperienza positiva, tanto da aver speso complessivamente 2,3 miliardi tra viaggio, alloggio, spese varie fuori ed ingresso e consumazioni all’interno. Mangiare all’interno di Expo è costato in media 27 euro con la maggioranza del 32 per cento che ha scelto un cucina esclusivamente italiana, il 25 per cento solo quella straniera, il 34 per cento ha provato sia la straniera che quella italiana mentre il 9 per cento non ricorda. Per tre italiani su quattro (il 74 per cento) l’esperienza di Expo può essere considerato un successo del nostro Paese mentre per il 16 per cento è indifferente e solo il 7 per cento la ritiene un insuccesso e il 3 per cento non sa. Alle tendenze positive determinate dalla ripresa economica e dal tasso di cambio favorevole si è aggiunta la spinta propulsiva determinata dalla vetrina mondiale dell’Esposizione che ha fatto volare i prodotti agroalimentari nazionali all’estero che faranno registrare nel 2015 il record storico con un valore annuale superiore ai 36 miliardi di euro, con un incremento del 7 per cento. Sul podio dei padiglioni stranieri preferiti sale il Giappone con il 21 per cento dei consensi seguito dalla Cina con il 9 per cento e dal Kazakistan con l’8 per cento. Per quanto riguarda i padiglioni italiani che sono piaciuti di più al primo posto c’è Palazzo Italia con il 26 per cento seguito da Perugina con il 15 per cento, da Coldiretti con il 12 per cento e da Coop e Eataly con l’11 per cento.
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SPECIALE
SPECIALE
AL “NO FARMERS NO PARTY” SEI MESI RICCHI DI RECORD
IL TRENTINO ALTO ADIGE HA MOSTRATO AD EXPO IL SUO “TALENTO NATURALE”
Dalla pizza alla baguette più lunga del mondo, dal panino Dop più grande alla maxicollana di peperoncini, l’esposizione universale sarà ricordata per i primati realizzati dagli agricoltori
Filo conduttore della settimana al padiglione Coldiretti la commistione tra passato, presente e futuro Tra i tanti ospiti che hanno visitato gli stand, anche il pluricampione olimpico di slittino, Armin Zoeggeler
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alla pizza alla baguette più lunghe del mondo fino alla collana di peperoncini piu’ grande, ma anche il cooking show di frittata più piccolo con le uova quaglia o il primo porceddu sardo originale consumato fuori i confini dell’isola dopo 4 anni, fino al panino Dop più lungo del mondo per combattere gli allarmismi sulla carne italiana. Non solo numeri da primato per le presenze, l’Esposizione Universale sarà ricordata anche per i molteplici record fatti segnare nel corso dei sei mesi che hanno animato la partecipazione dei visitatori secondo l’indagine sul bilancio di Expo elaborata da Coldiretti. Il 20 giugno è stato realizzato il record mondiale ufficiale di lunghezza della pizza di 1595,45 metri mentre il 26 giugno è arrivato il primo porceddu dalla Sardegna e il 31 luglio ad Expo sono stati intrecciati dalla Coldiretti circa 25 mila peperoncini calabresi, per un peso complessivo di oltre duecento chili, che hanno formato una collana lungo 308 metri. Il cooking show con la frittata più piccola ha invece avuto luogo nel Farmers Inn degli agricoltori di Campagna Amica il 9 ottobre mentre il 18 ot-
tobre lungo il decumano Italia e Francia si sono idealmente unite con la baguette più lunga del mondo di 122,4 metri secondo la giuria del Guinness World Record.
ANCHE LA SOLIDARIETÀ È DA GUINNESS La chiusura il 29 ottobre con il panino doc da record che è stato preparato con la più grande pagnotta di pane di Altamura a denominazione di Origine (Dop) mai sfornata prima, dal peso di 1,5 quintali e lunga 3 metri, che è stata farcita con i migliori salumi Dop della tradizione italiana, dal prosciutto di Parma a quello di San Daniele, dal culatello di Zibello alla salsiccia di Calabria fino al salame di Cinta senese Dop. Il super panino è stato donato al Banco Alimentare, l’organizzazione di volontariato che destina i prodotti alimentari alle persone indigenti. Nel Padiglione “No farmers no party” c’è stata tanta solidarietà come in occasione della distribuzione della frutta agli immigrati o con l’accordo con il Banco Alimentare per l’offerta settimanale da parte degli agricoltori della Coldiretti da tutte le regioni di olio extravergine di oliva, formaggi e vini a denominazione di origine, ma anche frutta, ortaggi e dolci.
FILIERA RISICOLA, ACCORDO TRA COLDIRETTI E RISO GALLO È stato presentato a Expo Milano 2015 l’accordo di filiera tra FIR, società cooperativa agricola facente capo a Coldiretti, e Riso Gallo, una delle più antiche aziende risiere d’Europa e leader nel mercato del riso in Italia, per la fornitura delle varietà italiane Arborio e Carnaroli. Riso Gallo e Coldiretti, concordi sul fatto che oscillazioni di prezzo della materia prima troppo accentuate, nel lungo periodo, siano un danno
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sia per l’Industria che per gli agricoltori, hanno siglato un accordo che ha l’obiettivo di stabilizzarne i prezzi. Prezzi più stabili permettono una migliore pianificazione per entrambe le parti oltre che un vantaggio per il consumatore. Si tratta di un accordo triennale che prevede la regolarità negli approvvigionamenti e l’applicazione di ammortizzatori volti a dare maggiore stabilità ai prezzi del risone (riso grezzo), attenuando le oscillazioni di prezzo che si re-
gistrano periodicamente nelle quotazioni della materia prima. Gli agricoltori coinvolti nell’accordo conferiranno la loro quota di risone a FIR, la quale ha distribuito su quote mensili le quantità che Riso Gallo ritirerà da ottobre a luglio di ogni anno. Gli agricoltori percepiranno da FIR un acconto e a fine stagione un prezzo riferito alla media dell’intera annata trascorsa, calcolato con una formula che ne attenua le variazioni.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
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rentino Alto Adige un talento naturale" è stato lo slogan che con orgoglio ha caratterizzato la settimana dal 28 settembre al 4 ottobre, protagonista ad Expo Milano 2015 la Coldiretti del Trentino – Alto Adige impegnata a presidiare il padiglione di Confederazione Nazionale Coldiretti. Expo 2015 ha rappresentato le molteplici idee e visioni presenti e future che ruotano attorno al cibo, protagonista indiscusso dell'esposizione universale, sottolineando l'importanza della triangolazione, che mai deve perdere forza, Terra-Cultura-Agricoltura. La Coldiretti locale ha cercato di rappresentare al meglio ogni sfaccettatura del territorio in tutte le sue accezioni creando ponti con altre categorie economiche per evidenziare l'importanza fondamentale del lavorare tutti verso lo stesso obbiettivo. Filo conduttore della settimana è stato "La lettura del passato, per vivere il presente e progettare il futuro". L'atmosfera respirata, sin dalla soglia del Padiglione, è stata quella della valorizzazione dell'ambiente tra natura e naturalità, cuore pulsante del Trentino Alto Adige. La perfetta e la piacevole ricostruzione ambientale vegetazionale trasmetteva la bellezza paesaggistica della regione.
La mostra delle mele antiche Dalla collaborazione tra Coldiretti e Fondazione Edmund Mach è stata allestita la mostra delle Mele Antiche per non dimenticare il Trentino Alto Adige come grembo di biodiversità. Per tutta la settimana A rappresentare la forza amica del territorio è stato il Mercato Contadino di Campagna Amica con 12 aziende agricole, valorizzando e promuovendo i prodotti primari e trasformati, trasferendo sulle migliaia di visitatori il valore intrinseco del degustare, dell'ascoltare e del condividere il racconto dell'agricoltore. Nell'ambientazione suddetta si sono susseguiti gli innumerevoli eventi che hanno animato il Padiglione portando la cultura tradizionale e innovativa del nostro territorio. I prodotti della terra sono stati i protagonisti assoluti delle Agrimerende, distribuite in maniera continuativa nel Cardo ma soprattutto nel Decumano. Sono stati distribuiti 124 quintali di mele, il che significa più di 65.000 persone che, insieme alla mela, hanno ricevuto nelle loro mani, anche un assaggio del valore dei nostri frutti.
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Agrichef protagonisti nel piatto Gli stessi prodotti sono stati elaborati dagli chef e dagli agrichef all'Agribridge (progetto ponte tra agricoltura-ristorazione-scuola) preparando i piatti tipici del Trentino Alto Adige accompagnati sempre dal racconto della tradizione. Sono stati distribuiti oltre 4000 pasti completi anche in chiave celiaca. Molte sono state le attività culturali con la presenza di scultori, di pittori,di scrittori. Un appuntamento emozionante è stato quello dedicato ad un atleta campione olimpico pluri medagliato di slittino Armin Zoggeler. La Coldiretti non ha voluto dimenticare chi rappresenterà il nostro futuro, i più piccoli, con il progetto sperimentale intitolato "Un buon posto per vivere felici" e dedicando loro, per tutta la settimana, lo spazio alle fattorie didattiche. Eventi da ricordare "Il burro da record". I mastri burrai hanno realizzato, come in una malga delle montagne trentine, una grande "zangolata" con la produzione di un panetto di burro da record 80 kg. Il padiglione è stato per una settimana il nostro Trentino Alto Adige, terra di talento e di passione, particolare per naturale tendenza, ma, soprattutto, abitata da persone che amano le proprie radici e mai dimenticano il rispetto dovuto alla Terra. Ed è con orgoglio che condividiamo con tutti i nostri associati l'impegno, la forza e la passione che vengono spesi da loro tutti i giorni dell'anno coprendo il nostro globale ruolo di "guardiani del territorio".
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SPECIALE
SPECIALE
LE TIPICITÀ MOLISANE AD EXPO FANNO SUONARE LE CAMPANE A FESTA
BASILICATA, IL GUSTO A COLORI CONQUISTA IL PUBBLICO DI EXPO
Grande successo per lo spazio dedicato all’esposizione universale, tra eccellenze gastronomiche e folklore Tra i numerosi eventi, anche un’iniziativa dedicata ai tratturi e spazio all’artigianato artistico
Nell’anno di Matera capitale europea della cultura le specialità regionali in vetrina alla kermesse milanese Dalla podolica al miele, dal peperone crusco al suino nero, un patrimonio valorizzato dagli agrichef
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na piccola regione con grandi potenzialità. Questo quanto emerso nel corso della permanenza di Coldiretti Molise ad Expo. Grazie al progetto posto in essere dalla più grande Organizzazione Professionale Agricola d’Italia, che ha fortemente voluto in Expo un padiglione grande quanto quelli di una nazione partecipante, Coldiretti Molise, ha potuto presentare alla ribalta mondiale i colori, i profumi, i prodotti, la storia, le tradizioni e la cultura della nostra Regione; in sostanza, il Molise è balzato agli onori della cronaca internazionale per le sue eccellenze, ampiamente apprezzate dai numerosissimi turisti che hanno visitato il Padiglione Coldiretti fra il 4 e l’8 ottobre scorsi. “Siamo partiti dal Molise con l’obiettivo di farci conoscere – ha spiegato il presidente regionale Tommaso Giagnacovo – e possiamo dire, senza ombra di dubbio, di aver raggiunto l’obiettivo. Possiamo dirci soddisfatti – ha aggiunto Giagnacovo – perché abbiamo portato a casa un bilancio estremamente positivo, scaturito da un’esperienza professionale e umana di grande spessore”.
Fra Tintilia e yogurt a km 0 Nel Padiglione Coldiretti “No Farmers No Party”, il Molise ha presentato le sue eccellenze enogastronomiche oltre che la sua cultura e il suo folklore: un connubio vincente che ha catalizzato l’attenzione dei visitatori, conquistati dal calore e colore di una terra tanto piccola quanto ricca di sapori e saperi. Tante sono state le eccellenze enogastronomiche presentate: vini, come la Tintilia, ottenuta dall’omonimo vitigno autoctono molisano, i formaggi a pasta dura o filata, ma anche variegate specialità di salumi oltre che alimenti che si potrebbero definire più “moderni” come lo yogurt, tutto rigorosamente a ‘chilometro zero’. “Il Molise, che si trova fra l’Abruzzo e la Puglia – come ha scherzosamente ricordato il presidente Giagnacovo, ironizzando su come molti conoscano più i nostri prodotti che la loro provenienza geografica – ha offerto anche importanti momenti di riflessione”. “Non solo prodotti ma anche idee”, ha inoltre rimarcato il direttore regionale Saverio Viola. Tavole rotonde e convegni sulle problematiche agricole
della regione, come il Piano di Sviluppo Rurale Regionale, le opportunità per la zootecnia e la pesca, le problematiche della gestione idrica, la tutela del territorio sono solo alcuni degli argomenti affrontati nel corso della kermesse molisana ad Expo.
Le autostrade del passato Fra gli appuntamenti più seguiti va di certo ricordato il convegno dedicato ai tratturi, dal tema ‘Non solo vie d’erba… Tratturi e transumanza come risorsa agroalimentare, paesaggistica e turistica per il Molise; un incontro al termine del quale Coldiretti Molise, Università del Molise e Regione Molise si sono riproposti di adoperarsi – di concerto con i Beni Ambientali e Culturali – per promuovere la valorizzazione delle “autostrade del passato”, come ha simpaticamente definito i tratturi il direttore Viola, “antiche vie che oggi – ha osservato – costituiscono una straordinaria occasione di rilancio dell’economia turistica ed enogastronomica regionale”. Di notevole importanza è stata infine la sottoscrizione di una convenzione per reciproca assistenza, firmata da Coldiretti Regionale e Università del Molise. “Con tale strumento – ha affermato il direttore regionale Saverio Viola – vogliamo creare le premesse per poter affrontare sinergicamente problematiche quali la tutela dell’ambiente, la salvaguardia del territorio, la tutela delle acque, alla luce del nuovo PSR che vedrà la pubblicazione dei primi Bandi nelle prossime settimane.” Nell’arco dell’intera presenza del Molise nel Padiglione Coldiretti ad Expo, mentre al roof garden i visitatori potevano gustare ed apprezzare le prelibatezze regionali a pranzo ed a cena, nel Mercato di Campagna Amica i visitatori facevano lunghe file per acquistare i taglieri molisani o per poter gustare le colazioni e le merende che venivano loro offerte. Nel frattempo, sul Cardo, le scolaresche partecipavano numerose alle fattorie didattiche preparate da Coldiretti Molise sulle terracotta e sull’arte della pasta fresca, e migliaia di visitatori partecipavano alle esibizioni dei gruppi folcloristici “Cenacolo Culturale di Agnone” e i “bufù Kalena di Casacalenda”. Per finire, la ciliegina sulla torta è stata offerta dalla ditta Marinelli, proprietaria della “Antica Fonderia Pontificia”, la più antica fabbrica di campane d’Europa, che ha voluto mettere in mostra davanti al nostro Padiglione quattro campane appositamente fuse per Expo.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
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a Basilicata ha dato il suo contributo al grande successo di Expo, essendo stata protagonista al padiglione Coldiretti dal 9 al 13 ottobre, per far conoscere al mondo le sue eccellenze enogastronomiche. Una cinquantina le aziende agricole coinvolte a rappresentare la nostra Regione, in una kermesse appassionante che ha fatto conoscere i nostri prodotti, spiegati e trasformati dalle sapienti mani dello chef Luigi Diotaiuti e degli agrichef dell’Agriturismo La Bontà di Muro Lucano coinvolti nell’avventura, Anna Maria Piccirillo e la figlia Maria Remollino. I nostri agricoltori hanno costruito un contatto diretto, vivo e concreto con i visitatori, non virtuale come spesso accade, in un ambiente segnato dagli odori, i colori, le luci, le asprezze e le armonie della campagna lucana. Filo conduttore gli splendidi colori dei nostri prodotti: Basilicata, il gusto a colori! Le scolaresche ed i più piccoli sono stati accolti dalla baby agricolazione e laboratori a tema, i più grandi con la colazione contadina, u muzz’c, degustazioni di vini e tanto altro, attività coordinate dai presidenti delle Associazioni Agrimercato di Potenza e Matera Pio De Filpo e Nicola Bruno. Tanti eventi e tanta animazione, con il gruppo folk La Pacchianella di Pisticci, l’Associazione Al Parco di Satriano di Lucania che ha portato in scena la maschera del Rumit, ossia l’albero che cammina, la mascotte della spedizione lucana, la rassegna.
A tavola con il km 0 Tante le preparazioni e gli abbinamenti proposti. L’arrosto di podolica (dell’azienda agricola Giuseppe Viviano di Tursi) abbinato ai rossi delle cantine Crocco di Montalbano Jonico, l’agnello delle Dolomiti Lucane (della Cooperativa Edere Lucanum), abbinato all’Aglianico del Vulture della Cantina di Venosa. E ancora, il Grottino di Roccanova (delle aziende agricole Torre Rosano e Chiaradia di Roccanova) in abbinamento con i piatti a base di peperone crusco, il suino nero lucano al forno in abbinamento con importanti vini materani (dell’azienda agricola Masseria del Mezzano di Montescaglioso). Molto apprezzati anche gli agriaperitivi, con lo chef Luigi Diotaiuti che ha curato l’abbinamento dell’Aglianico del Vulture con il caciocavallo podolico, Giuseppe e il figlio Mirko Ditaranto dell’azienda Masseria del Mezzano che hanno coinvolto la variegata platea di Expo con raffinati cocktail, Sara Maria Collarino dell’azienda Torre Rosano di Roccanova, e Antonia Pennella dell’a-
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zienda Peperoni Pennella di Senise, che hanno curato l’accostamento del peperone crusco di Senise, “l’oro rosso lucano”, con il Grottino di Roccanova.
Dai nuovi agrumi al pane Igp E ancora, “Le dolcezze del giallo”, una dolce giornata con il miele lucano, e tanti laboratori curati dall’azienda agricola l’Oro dei Fiori di Franco Rondinella: l’affascinante mondo delle api (presentazione della carta dei mieli lucana a cura del Prof. Renato Spicciarelli) le api e la biodiversità, benessere e bellezza col miele, agricolazione con i prodotti dell’alveare, agriaperitivo i sapori dell’alveare con i bianchi del Vulture. Un’altra giornata è stata dedicata al Metapontino: un’onda di colori, tanti quante sono le meraviglie enogastronomiche dell’area, giornata organizzata in collaborazione con il Gal Cosvel, con l’esordio all’Expo del Miyagawa satsuma un agrume di recente introduzione nel panorama italiano che ha origine in Oriente ed è un incrocio tra il clementino e il pompelmo. Nella giornata del Metapontino il laboratorio sulla zucca spaghetto e sui fagiolini a metro, proposti e spiegati dall’azienda agricola Cammisa di Pisticci. Non poteva mancare Matera, la capitale europea della cultura, che ha mostrato i suoi tesori, dal pane alla pasta, dai ceci materani cottoi ai vini, con il laboratorio sulla preparazione e formatura del pane di Matera, curato da Antonio Nobile, del Panificio Pane e pace di Matera. Giacinto Mingione, Vicepresidente del Consorzio di Tutela del Pane di Matera Igp ha spiegato le caratteristiche di questa specialità lucana che, tra l’altro, ha accompagnato l’intero percorso lucano ad Expo nelle preparazioni della cucina. La Coldiretti di Basilicata ha, inoltre, nelle cinque giornate, distribuito migliaia di pasti e di porzioni di cibo da strada e, gratuitamente, 25 quintali di Mele dell’Alta Val d’Agri, 5 quintali di agrumi, 400 litri di succhi di frutta, 60 kg di yogurt, 60 kg di confetture, 150 kg di Pane di Matera, e tanto altro.
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SPECIALE
SPECIALE
CAMPANIA-EXPO, THAT’S AMORE CON MOZZARELLA E MELA ANNURCA
AD EXPO LA SICILIA METTE TUTTI IN FILA SBANCANO CANNOLI E ARANCINI
Tonnellate di prodotti tipici consumate nello stand campano durante la presenza all’esposizione universale dalla pasta di grano duro aureo al caciocavallo podolico, dalla salsiccia rossa di Castelpoto al limone di Sorrento
Lunghe code per accaparrarsi le specialità della Trinacria con quintali e quintali di prodotti venduti Ma accanto alle tipicità non sono mancati gli eventi culturali, dall’opera dei Pupi ai canti di Favignana
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ue momenti diversi, due esperienze diverse. Coldiretti Campania ha avuto l'opportunità di essere ad Expo presso il padiglione No Farmers No Party sia a metà maggio che nella seconda metà di ottobre. Inizio e conclusione di un evento mondiale che ha rappresentato un'occasione straordinaria per l'Italia, per il Sud e per la Campania. Nel mese di maggio Expo era in fase di rodaggio, ma questo ha consentito maggiore possibilità di sperimentazione. Coldiretti Campania ha provato in quella fase a costruire subito un rapporto diretto con i visitatori, coinvolgendoli già dall'esterno del padiglione. L'incontro con i sapori campani è stato subito esplosivo. Regina assoluta è stata Sua Maestà la Mozzarella di Bufala. Per chi veniva da fuori Europa, soprattutto dall'Asia, è stato amore a prima vista. Anche se a malincuore siamo stati costretti a tradurre con “cheese”, ma al primo assaggio la pronuncia già si posava morbida su “mozarela”. Così è stato poi per la mela annurca, che ha stupito per la sua consistenza compatta e per il sapore persistente donato dal sole. Lo slogan scelto per la settimana di maggio è stato “Campania, that's amore”, prendendo spunto dalla canzone immortale di Dean Martin. Una dichiarazione di affetto profondo che testimonia quanto la nostra sia da sempre terra di bellezze.
Le eccellenze di cinque province I visitatori hanno potuto conoscere i prodotti che rappresentano le cinque province della Campania: dalla pasta di grano duro aureo al caciocavallo podolico, dalla salsiccia rossa di Castelpoto al limone di Sorrento e Amalfi, dalla cipolla ramata di Montoro al pesce del golfo di Salerno, dai vini rossi intensi delle aree interne ai bianchi delicati dei vigneti sul mare. “Agricoltura, ambiente e turismo – spiega Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania – si sono presentate all'esposizione universale come la vera traiettoria di futuro della regione. Non siamo andati a Milano per promuovere la singola azienda, ma un territorio”. L'esperienza di ottobre è stata molto più complessa per i grandi numeri da gestire. In giornate dove c'era il tutto esaurito, oltre 30 mila visitatori sono passati nelle tre aree allestite dentro il padiglione, sul cardo e nel giardino. Lo slogan prescelto è stato “Jamm jà!”, una espressione napoletana conosciutissima che voleva essere una incitazione a fare e a fare bene.
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Spazio alle filiere Nelle due settimane ad Expo i visitatori hanno potuto degustare una vasta gamma di eccellenze campane (dop, doc, docg, igt, stg e pat), tra cui vanno ricordati: una tonnellata e mezza di mozzarella di bufala; 25 mila castagne; 500 kg di formaggi; due tonnellate di mele annurca; 100 litri di limoncello; 300 kg di pasta; 500 kg di salumi; 250 kg di sfogliatelle; 150 kg di taralli “sugna e pepe”; 4 mila torroncini; 1.500 bottiglie di vini bianchi e rossi. Nell'area “street food” sono stati distribuiti solo nei cinque giorni di ottobre circa 4 mila pasti. Mentre al roof garden sono stati somministrati in media 350 pasti al giorno. Nelle giornate Expo ci sono stati anche momenti di confronto importanti, tra cui quelli con il presidente della Regione Campania e con i rappresentanti delle filiere realizzate sul territorio: la pasta da grano duro aureo con Voiello/Barilla, l'olio con gli Oleifici Mataluni, il tabacco con Philip Morris. Modelli vincenti di filiera da replicare anche su altre produzioni. “L'agricoltura che abbiamo rappresentato – racconta Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Campania – è un settore che vuole coniugare sostenibilità e tutela della salute. Una sfida raccolta dalle nostre imprese e dalle nostre federazioni, con un impegno intenso e faticoso ma assolutamente esaltante. Tra le tante esperienze positive che abbiamo portato ad Expo c'è senza dubbio uno straordinario lavoro di squadra".
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annoli, arancini, mandorle, uva e fichidindia. Questa la top five dei prodotti andati a ruba durante la settimana di Coldiretti Sicilia all’Expo. Centinaia in fila fin dall’apertura degli stand gialli per gustare la ricotta del cannolo e la fragranza delle cialde ma anche per gli arancini caldi. Inglesi, tedeschi, americani, cinesi e giapponesi hanno contribuito a rendere speciali e unici sette giorni in cui la Coldiretti ha offerto quintali di frutta, dolci, pane. Un successo anche per i fichidindia apprezzati da chi non li aveva mai assaggiati. Una novità che, grazie al passaparola tra le centinaia di migliaia di visitatori, ha determinato il successo della colazione sicula a base oltre che dei fichidindia e dell’uva di Canicattì, di cui è stato offerto oltre un milione di chicchi, anche del miele e delle confetture. L’altro boom ha riguardato i formaggi: dal ragusano dop, al piacentinu, al pecorino, anche in questo caso tutti in fila per assaporarne la freschezza e la bontà. Ma il sovrano della settimana siciliana è stato lui: il cannolo di ricotta. Un re incontrastato che ha estasiato il palato di migliaia di persone che hanno scelto la Sicilia per imprimere il ricordo della visita ad Expo grazie alla freschezza della cialda e alla qualità della ricotta.
Tra cucina e cultura È stata una settimana di sole in cui si sono alternati anche una serie di proposte culturali che hanno letteralmente sbalordito le centinaia di migliaia di persone che hanno assistito agli spettacoli. Dai canti del rais e dei pescatori di Favignana, ai gruppi dei Tataratà. Dall’opera dei pupi di due storiche scuole siciliane, orientali ed occidentali, al ballo dei diavoli di Prizzi alla musica dei Cialoma e della scuola tradizionale di Valledolmo. Insomma, davanti al
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padiglione Coldiretti un’alternanza di sapori e note per arricchire di dettagli la storia di una settimana dove i piatti cucinati da Maria Pia Parisi in collaborazione con tanti ragazzi e professori dell’Istituto Alberghiero di Ispica e Enna, sono stati graditi dai commensali del roof garden, pieno sia a pranzo sia a cena. Mangiare la pasta con le sarde o il cous cous di pesce o ancora la pasta alla norma ha significato davvero offrire uno dei lati migliori dell’Isola così come hanno sottolineato tutti.
“Mandorla day” per migliaia E poi tanti momenti particolari. Uno su tutti il “mandorla day” con la preparazione della granita artigianale che ha immediatamente provocato una lunga fila per assaporare il gusto unico della mandorla pizzuta di Avola che con lo zucchero crea un’armonia che il palato raramente riesce a dimenticare. Insomma, è stato l’expo dell’organizzazione puntigliosa e determinante perché tutta la squadra funzionasse. Soddisfatti il presidente e il direttore della Coldiretti, Alessandro Chiarelli e Prisco Lucio Sorbo. "Abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione di quanto la produzione siciliana sia davvero il punto di forza dell'economia regionale".
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SPECIALE
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CHIUSURA PUGLIESE PER EXPO CON IL PANE DOP DA RECORD
TIPICITÀ FRIULANE PER VENTIMILA TRA SAN DANIELE, TROTA E CJARSONS
Il maxipanino a Denominazione di origine ha concluso la settimana della Puglia, l’ultima dell’esposizione universale Tanti i temi trattati, dalla legalità all’importanza delle aree rurali, e agrichef grandi protagonisti
Tantissime presenze allo stand del Friuli Venezia Giulia ad Expo grazie alle iniziative di #tasteFvg Oltre 2.500 pasti in 7 giorni preparati dalle agricuoche assieme a 5.500 colazioni, merende ed agriaperitivi
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i è chiusa con l’esposizione dell’esemplare più grande mai sfornato prima di pane di Altamura Dop l’ultima settimana di Coldiretti ad Expo Milano, presso Palazzo Coldiretti ‘No Farmers No Party’. Un pezzo di pane Dop del peso di 1,5 quintali e lunga 3 metri, che è stato farcito con i migliori salumi Dop della tradizione italiana, dal prosciutto di Parma a quello di San Daniele, dal culatello di Zibello alla salsiccia di Calabria fino al salame di Cinta senese Dop. Il super panino è stato donato al Banco Alimentare, l’organizzazione di volontariato che destina i prodotti alimentari alle persone indigenti. Il pane di Altamura Dop è considerato di qualità «unica», perché derivato da ottimi grani duri, ottenuti in un ambiente con specifici fattori geografico-ambientali, da cui è caratterizzato il territorio della Murgia nord-occidentale e dall'impiego di acqua potabile normalmente utilizzata sul territorio. La settimana dal 26 al 31 ottobre 2015 è stata caratterizzata da degustazioni e approfondimenti, come l’incontro organizzato dal Corpo Forestale dello Stato di Puglia su 'La tracciabilità dei prodotti e tutela dei consumatori’. La Commissione Parlamentare di inchiesta sulla contraffazione e sui fenomeni di pirateria commerciale, nell’ultima edizione disponibile, afferma che ogni anno arrivano in Italia 500.000 container dalla Cina, principalmente nei porti di Napoli (70%), di Gioia Tauro (15%) e di Taranto (10%). L’elenco dei prodotti dell’agricoltura e dell’industria agroalimentare per i quali non è obbligatoria l’indicazione d’origine, rendendone di fatto impossibile la tracciabilità, è consistente.
I COLORI DELLA REGIONE In collaborazione con il GAL Terre di Murgia spazio all’Ars creandi, con le quattro comari che hanno preparato le orecchiette in diretta, il falegname ha in-
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tagliato ed il ceramista ha forgiato dal vivo i benauguranti ‘pomi’ pugliesi. Nell’area ‘Hortus’ di Palazzo Coldiretti spazio agli di show cooking di ristoratori e pasticceri che hanno allietato il palato dei visitatori, mentre le imprese agricole pugliesi di Campagna Amica hanno animato la simpatica e colorata mostramercato dei Cibi di Puglia. Sulla suggestiva terrazza di Palazzo Coldiretti per tutta la settimana la squadra degli agrichef di Terranostra, l’associazione degli agriturismi di Coldiretti, Diego Scaramuzza, Alessandra Morandi, Stefania Grandinetti, Simone Ferri Graziani e Pietro Tarasi, aiutati in un paio di giornate da Stefano Augugliaro e dal Presidente di Terranostra, Alessandro Chiarelli, hanno stupito i gastronauti con un’esibizione professionale culinaria, un ammiccante invito a festeggiare le eccellenze regionali e i Cibi d’Italia, i veri protagonisti di EXPO Milano. L’equipe formata da cuochi contadini, veri talenti ai fornelli, ha servito ai visitatori i piatti tipici delle aree rurali, per comunicare il grande valore dell’alimentazione, la cui qualità, straordinarietà e identità deve essere conservata secondo le tradizioni di ogni regione per le generazioni future.
LA CARICA DEI VIP
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ono stati ventimila i visitatori di Expo che sono passati al padiglione Coldiretti nella settimana del Friuli Venezia Giulia, dal 24 al 30 agosto. All’insegna di cibo, bellezza, arte e cultura questa esperienza ha permesso di far conoscere i prodotti, i sapori e i profumi del territorio, il tutto accompagnato da momenti di valorizzazione della storia, delle tradizioni e dell’identità regionale lungo un percorso conclusosi con il botto: molto apprezzata l’esibizione degli sbandieratori di Spilimbergo che hanno saputo catturare nell’ultima giornata di #tasteFvg, l’attenzione di centinaia di visitatori. Apprezzate anche le degustazioni di trota (il Fvg è il primo produttore in Italia) e le donne di Carnia con i cjarsons (tipico piatto della cucina friulana). Insomma un fine settimana all’altezza di una sette giorni che ha lasciato una traccia della nostra regione in una manifestazione nella quale era presente il mondo.
I numeri del successo Alcuni dati per rendere l’idea dello sforzo di Coldiretti Fvg. Oltre 2.500 pasti in 7 giorni preparati dalle agricuoche degli agriturismo Mulino del Tolle, Luigina Betto e Daur de Lune, Giorgia De Luca, 2.500 prime colazioni e 1.500 merende a base di frutta, confetture e mieli, 1000 litri di succo di mele, più di 1.500 agriaperitivi e altrettante bottiglie di vino Doc del Fvg, 170 quintali fra pesche di Fiumicello e mele, 2 quintali di formaggio fra Montasio e Montasio di Solo di latte crudo di Pezzata Rossa, 100 kg di prosciutto crudo di San Daniele e 300 kg di coniglio, 1.500 vasi di ciclamino friulano, e poi il coordinamento di 10 imprese agricole che ogni giorno sono ruotate per proporre i loro prodotti ed
ancora l’esibizione di gruppi folcloristici e di Pro Loco, conferenze stampa e dibattiti (Associazione Coniglio Italiano e fattorie sociali), showcooking di ricette con coniglio con lo chef Germano Pontoni, incontri con i giovani e le scuole, degustazioni guidate. Sono questi i principali dati di “#tasteFvg”, la settimana del Fvg all’Expo, frutto di un gran lavoro assicurato da un piccolo grande esercito di 35 dipendenti e funzionari della Coldiretti delle federazioni di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste e della federazione regionale guidati dal direttore Danilo Merz e coordinati da Vanessa Orlando che si è guadagnato il plauso della presidente della Regione Debora Serracchiani e dell’assessore regionale all’agricoltura Cristiano Shaurli e il ringraziamento del presidente regionale della Coldiretti Dario Ermacora e del consulente ecclesiastico nazionale di Coldiretti don Paolo Bonetti. Un concentrato di simpatia e fantasia ed ovviamente di prodotti di qualità che ha fatto dello stand di Coldiretti del Fvg quello fra i più visitati del Cardo sud.
Il prosciutto fa il bis Anche la degustazione guidata del prosciutto di San Daniele in collaborazione con il Consorzio del San Daniele, prevista originariamente solo per la mattinata, è stata riproposta, a grande richieste, anche nel pomeriggio quando s’è esibito il gruppo folcloristico Artugna di Roveredo in Piano. L’agriaperitivo con grissini al San Daniele e con il disc jockey friulano Daniele Del Mestre di venerdì sera è stato letteralmente preso d’assalto. “È stata una grande fatica – ha commentato il direttore Danilo Merz – ma la soddisfazione è stata ancora più grande. Un grazie a tutto lo staff di Coldiretti”.
Il 30 ottobre mai tanti VIP assieme a Palazzo Coldiretti, il roof garden ‘No Farmers No Party’, ritenuto uno dei momenti di animazione più autentici e vivaci di EXPO Milano. ‘Un evento della gente’ secondo il commissario unico di EXPO, Giuseppe Sala, su cui inizialmente ‘è stato difficile investire per i nostri Ambasciatori, viste le critiche che hanno contraddistinto le prime settimane di attività’.Da Demetrio Albertini a Enrico Bertolino, da Joe Bastianich a Gualtiero Marchesi, da Javier Zanetti a Antonio Cabrin, l’architetto Massimiliano Fuksas e l’ex Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, hanno degustato l’agriapetivo preparato dagli agrichef di Terranostra.
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CON PIEMONTIAMO CIBO E TRADIZIONE FANNO IL TUTTO ESAURITO AD EXPO
L’ISOLA DEL MEDITERRANO SI FA IN 7 E TUTTO L’EXPO PARLA SARDO
Numeri da record per le specialità piemontesi con oltre 8000 mila pasti distribuiti ai visitatori Solidarietà in scena con Bag for love, un sacchetto contenente riso dei produttori di Campagna Amica
La settimana della Sardegna ha messo in scena in molteplici aspetti del territorio, dai pastori ai cavalli fino alla biodiversità, all’innovazione, alle bontà dell’agroalimentare regionale
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Esposizione Universale ha chiuso i battenti con 21,5 milioni di persone che l’hanno visitata. Il padiglione No farmers no party è stato preso d’assalto da due visitatori su tre che hanno potuto dialogare e conoscere gli agricoltori italiani, artefici dello straordinario patrimonio enogastronomico Made in Italy. E il Piemonte ha contribuito a questo successo essendo stato protagonista a palazzo Coldiretti dal 25 maggio al 2 giugno e dall’1 al 6 settembre, periodi durante i quali, con l’alternarsi delle varie province, ha fatto conoscere al pubblico internazionale le sue produzioni più tradizionali: dai ravioli del plin al Castelmagno, dal miele alle mele rosse, dalle pesche alle nocciole Igp, dal riso al salame d’oca, senza dimenticare i pregiati vini piemontesi a denominazione d’origine. Coldiretti Piemonte ha distribuito gratuitamente 85 quintali di mele rosse Igp Cuneo, oltre 2000 litri di succo limpido di mela, 15 quintali di fragole ed ha offerto la colazione gratuita ad oltre 7 mila visitatori.
Duecento aziende protagoniste “Sono state 200 le aziende piemontesi che hanno partecipato a PiemonTiAmo ed hanno animato il nostro padiglione durante anche gli eventi organizzati dalla Confederazione. Per loro è stata una grande opportunità poter presentare i prodotti Campagna Amica del nostro territorio piemontese in una vetrina internazionale che, altrimenti, sarebbe stata inaccessibile”, ha commentato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte alla chiusura di Expo. Molto gradita anche la cucina piemontese: tra pranzi, cene ed agriaperitivi, preparati sotto la regia dello chef Luca Marin e di Stefania Grandinetti presidente di Terranostra Piemonte con il suo staff, A Tavola con il Piemonte ha infatti registrato sempre
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il tutto esaurito con un totale di oltre 8000 pasti. La presenza di Coldiretti, infine, è stata anche all’insegna della solidarietà: con l’accordo con il Banco Alimentare, infatti, nulla di quanto non utilizzato in cucina è andato sprecato. Ogni settimana sono state devolute grandi quantità di olio extravergine di oliva, formaggi, vini, frutta, ortaggi e dolci da parte di tutti gli agricoltori d’Italia che si sono susseguiti al padiglione No farmers no party.
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n progetto ambizioso che ha portato risultati oltre ogni più rosea aspettativa”. È il giudizio del presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu per la settimana sarda in Expo che si è tenuta dal 7 al 13 settembre. “Abbiamo riscosso l’apprezzamento dei numerosissimi ospiti locali e internazionali, compresi diversi assessori regionali che hanno voluto vedere e conoscere di persona i protagonisti della comunità sarda in Expo”. La settimana è stata strutturata a tema: in ogni giornata è stato presentato un settore ed un aspetto dell’ampio e ricco patrimonio agricolo sardo. Ad unirli lo slogan “ombrello” Sardegna l’isola del Mediterraneo, una tematica trasversale con cui è stata esaltata la centralità della Sardegna nel Mediterraneo: isola della longevità e della qualità agroalimentari, delle eccellenze naturali e delle innovazione sostenibili. Nel concreto la Sardegna, l’Isola del Mediterraneo è stata declinata
Il progetto per CasaOz Onlus “Coldiretti Piemonte – ha affermato Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte – ha accolto l’invito del Pontefice che, nel giorno dell’inaugurazione di Expo ha esortato a non dimenticare i milioni di persone che non hanno cibo, badando agli sprechi e non solo. Oltre a donare i prodotti al Banco Alimentare, infatti, abbiamo ideato, durante la prima nove giorni di PiemonTiAmo, Bag for love, un sacchetto contenente riso dei produttori di Campagna Amica. Quanti l’hanno acquistato hanno contribuito all’iniziativa benefica a favore dell’Associazione CasaOz Onlus, con cui Coldiretti Piemonte collabora da tempo, e che da anni offre a Torino accoglienza, assistenza e conforto ai bambini che incontrano la malattia ed alle loro famiglie”.
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come Isola dei cavalli (lunedì); Isola del Pastoralismo (martedì); Isola antica dei vini (mercoledì); Isola della biodiversità (giovedì); Isola dell’innovazione (venerdì); Isola del benessere animale (sabato); Isola dei pani (domenica). In ogni giornata l’argomento focus è stato narrato dal punto di vista enogastronomico dallo chef dell’agriturismo S’Ena Frisca di Tissi Riccardo Piras, in quattro momenti: colazione, pranzo, merenda e cena. Ma anche con animazione (balli, canti e musica tradizionale), con laboratori e momenti di dibattito. Oltre che dal punto di vista visivo con pannelli, manifesti, roll up e brochure.
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Un successo di tutti “Per realizzare il progetto all’interno della più importante vetrina internazionale del cibo – spiega il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – ci siamo avvalsi della collaborazione e del prezioso contributo di tante persone ed enti, gli stessi che consentono all’agricoltura sarda di stare a questi livelli di eccellenza e lavorano quotidianamente per migliorarla ancora: oltre ai veri protagonisti, le aziende agricole, sono stati attori principali del programma l’Aras, le Agenzie agricole regionali (Agris, Laore e Argea), i Consorzi di tutela delle eccellenze agroalimentari Dop e Igp, giornalisti, antropologi, docenti universitari e tutto il mondo associazionistico e culturale del settore: ballo, canto, musica e sport”. “ È stato un lavoro collettivo ed il fatto che tutti identificassero il nostro padiglione con la Sardegna – dice ancora il direttore – è sintomatico di come siamo riusciti a fare sistema e di come l’agricoltura rappresenta al meglio la nostro identità e la nostra cultura”.
Ambasciatori nel mondo “Abbiamo valorizzato tutti i settori della nostra agricoltura – conclude il presidente Battista Cualbu – che in molti casi è precursore nella ricerca e nell'innovazione; abbiamo messo in luce le nostre eccellenze agroalimentari e alcuni nostri protagonisti dell'agricoltura sarda che con i loro successi fungono da ambasciatori della Sardegna nel mondo. Insomma, grazie a tantissime collaborazioni abbiamo mostrato il meglio della nostra isola raccogliendo l'applauso incondizionato di chi ci ha visitato e non solo”.
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SPECIALE
SPECIALE
L’EXPO VA IN SETTIMANA… VERDE CON LA TINTARELLA VEGETALE VENETA
EMILIA ROMAGNA, LA CARICA DEGLI 80MILA PER GUSTARE FRUTTA E STREET FOOD
Nello spazio dedicato al Veneto 500 kg di meloni, sedano, mele e carote inghiottite dall’estrattore bio e distribuiti come succo dissetante, assieme all’agribag e al fast food del contadino
Le degustazioni di specialità emiliane e romagnole hanno calamitato l’interesse dei visitatori di Expo Spazio anche alle filiere con la costituzione del maggiore polo italiano del pomodoro e l’innovazione targata Cai
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na vacanza verde all’Expo con tutto l’occorrente per viverla nel segno della campagna veneta. Con questa filosofia Coldiretti Veneto è tornata all’Esposizione Universale per animare la settimana dal 17 al 23 agosto. Sette giorni in tutto, ciascuno interpretato in maniera originale da ogni provincia, con uno schema di base uguale per tutti ma con l’aggiunta di fantasia a carico delle varie terre di provenienza. Ogni mattina la giornata era aperta dalla colazione contadina, a cui seguiva un lunch servito dallo chef mobile, con in più la possibilità di organizzare un take away grazie alla novità assoluta dell’agribag. Il pomeriggio lo show era fisso con i cuochi intagliatori e con un ampio spazio dedicato alla tintarella estiva grazie alle speciali centrifughe green. Non da meno l’appuntamento serale con l’happy hour e una ricca cicchetteria al primo piano del padiglione, sull’ampia terrazza panoramica, dove la “cucina amica” su prenotazione ha organizzato pranzi e cene vips.
IV Gamma e salute
de sdraio. Qui i visitatori hanno potuto pure votare il mix più fantasioso. Martedi 18 il turno di Venezia con le torte casarecce fatte da Donne Impresa che hanno illustrato anche le ricette svelando i segreti di molte generazioni. L’intrattenimento sul cardo era garantito dal quartetto musicale on the road “Baradan”.
Un risotto da Guinness Mercoledì 19 successo per il risotto da guiness a cura di Verona con il folklore scaligero e le danze popolari contagiose. Rovigo ha personalizzato la giornata di giovedì 20 con laboratori didattici delle fattorie: la pasta di mais “didò rurale” e l’argilla del Po per fare fischietti, mentre l’orchestra delle ocarine di Grillara ha allietato il pubblico. Il venerdi 21 protagonista Vicenza con i figuranti della partita a scacchi di Marostica, il guru dell’intaglio con la sua scultura di pane permanente e le creature di formaggio. Sabato 22 il giorno di “marca trevigiana” con i gioielli della pedemontana accompagnati dal canto lirico e dalle note al pianoforte. Per lo spazio "saper fare" lezioni di intreccio coi cartocci di pannocchia. Ha chiuso Belluno, domenica 23 con le maschere chiassose di Sappada: i rollate, in contemporanea i sapori freddi dei mastri gelatai d'alta quota e gli sbandieratori di Feltre.
La provincia di Padova ha dato il via al concept dell’abbronzatura vegetale, grazie all’accordo di Coldiretti con l’azienda OrtoRomi, terzo leader di mercato nel settore della IV gamma, il cui headquarter si trova proprio a Borgoricco. L’azienda ha fornito frutta e verdura già pronte per diventare centrifugati, smoothies e frullati. I gustosi cocktail analcolici sono stati gustati nel giardino allestito sul lato b del padiglione, concedendosi una fresca sosta sotto l’ombrellone e seduti su como-
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li 80 mila visitatori passati al padiglione Coldiretti nelle due settimane (8-14 giugno e 21-27 settembre) dell’Emilia Romagna sono solo un indicatore di come è andata per la Food Valley ad Expo. A segnare gli ottimi risultati delle due settimane sono soprattutto i duecento produttori agricoli che hanno portato nel padiglione Coldiretti i prodotti di eccellenza dell’agricoltura emiliano romagnola. Insieme con pane burro e marmellata per la “colazione all’italiana”, con la frutta fresca per il “frutta party”, con le patate di Bologna, il pesce delle valli ferraresi e dell’Adriatico per lo street food consumato da 20 mila persone, ai visitatori è stato offerto uno spaccato del territorio, dell’enogastronomia e della cultura dell’Emilia Romagna, con laboratori di sfoglia, gruppi del folclore rurale, attività artigianali legate al mondo contadino e, soprattutto, i racconti degli stessi produttori nel mercato di Campagna Amica.Alla frutta estiva (pesche e nettarine Igp in primis) immancabile protagonista nel caldo delle giornate milanesi, si sono affiancati gli altri grandi prodotti regionali, dal Parmigiano Reggiano all’aceto Balsamico, dal Grana Padano al Brisighello, primo olio extravergine Dop d’Italia e d’Europa, fino al Prosciutto di Parma, al Culatello di Zibello, ai salumi di Mora Romagnola e la carne di Vacca Romagnola.
Ecco l’agricoltura del futuro Coerenti con lo slogan del padiglione Coldiretti, “no farmers, no party” dall’Emilia Romagna ogni giorno si sono alternati i produttori delle varie province che, oltre a far degustare i loro prodotti, hanno illustrato in una serie di convegni e di tavole rotonde gli aspetti dell’agricoltura regionale, delineando progetti e strategie per l’agricoltura del futuro, dalla costituzione del maggiore polo italiano del pomodoro, con la presenza del ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, al dibattito sulle agromafie con Gian Carlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura e sul Sistema Agroalimentare; dalla tavola rotonda sull’innovazione tecnologica per scoprire il territorio di produzione delle patate, al dibattito sul “Precision Farming”, promosso in collaborazione con il Consorzio Agrario Terrepadane sulla guida satellitare dei trattori. A chi vorrebbe nel futuro dell’agricoltura la massiccia introduzione di organismi geneticamente modificati, al
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padiglione Coldiretti è arrivata la risposta con i mangimi non Ogm di Consorzi Agrari d’Italia e il sistema per battere le aflatossine del mais in modo completamente naturale, messo a punto da una collaborazione Consorzi Agrari, Coldiretti, Du Pont Pioneer e Università Cattolica di Piacenza.
Il primo formaggio d’asina Innovazione anche sul fronte zootecnico: è stato presentato il primo formaggio d’asina messo a punto dall’azienda “Montebaducco” di Campagna Amica in un convegno in cui Coldiretti e Associazione Regionale Allevatori dell’Emilia Romagna hanno dibattuto del ruolo multifunzionale degli allevamenti, sia per le terapie con gli animali, sia soprattutto per il ruolo sociale e di tutela del territorio che gli allevatori svolgono nel mantenere la presenza dell’uomo nelle aree marginali e disagiate. La pera Igp dell’Emilia Romagna è stata la protagonista di un convegno in cui sono state presentate le caratteristiche nutrizionali, ma anche le qualità sul fronte della nutraceutica, scienza che rappresenta sempre più il futuro del cibo, cioè di quegli alimenti in grado di coadiuvare la prevenzione della malattie. Importante novità anche sul fronte della collaborazione con altri settori: agricoltori, albergatori e ristoratori della Riviera romagnola hanno sottoscritto un patto per valorizzare i prodotti enogastronomici del territorio verso i turisti e invitarli a scoprire le bellezze e la cultura dell’entroterra.
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Daniele Taffon - FONDAZIONE
QUANDO L’ORTO SUONA IL...“ROCK” IL PAESAGGIO SI TRASFORMA IN NOTE Nei giardini di Siracusa è stata realizzata una curiosa installazione fatta di natura, musica e tecnologia Un progetto che è subito entrato a far parte della rete degli orti urbani di Campagna Amica
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er tutta l’estate a Siracusa, presso i giardini dell’Artemision di Palazzo Vermexio, ha fatto bella mostra di sé un “orto musicale” il “Sainthorto” legato al progetto “Il Gusto della Luce – Expo e Territori”, organizzato dall’Area Marina Protetta del Plemmirio in sinergia con il Comune di Siracusa e promosso del Ministero dell’Ambiente. Il progetto ha avuto la Coldiretti in qualità di partner tecnico del progetto. Naturalmente questo orto speciale non poteva non far parte della nostra rete degli orti di Campagna Amica. Il progetto innovativo coniuga la parte tecnologica all’arte e alla natura.
L’installazione floreale sonora
Dalla Sicilia al Moma
GLI AGRICOLTORI ITALIANI SONO STATI PROTAGONISTI AL PADIGLIONE DELLA COLDIRETTI DAL 1 MAGGIO AL 31 OTTOBRE
Sainthorto è il progetto di un orto-giardino interattivo esposto anche al Moma di New York che, grazie ad una buona dose di creatività, dialoga con l’ambiente producendo un paesaggio
sonoro dove la melodia cambia al mutare dei parametri ambientali e metereologici. Sainthorto il cui schema originario è stato concepito e presentato per la prima volta alla Maker Faire Rome Si allarga la rete degli orti di Campagna Amica
2013 è uno spazio energico caratterizzato da una successione di triangolazioni piene e vuote che si susseguono secondo un percorso con funzioni didattiche e socio-ricreative.
Benessere per i sensi Alle vasche triangolari si alternano spazi per la coltivazione, arpe sonore, sedute per il ristoro e un’illuminazione interattiva. Un’isola esperienziale che attiva i sensi per il benessere di persone e piante. Questo è Sainthorto, progetto di un team interdisciplinare che vuole inaugurare un nuovo modo di concepire il verde e gli orti urbani nei quali incontrare architettura, tecnologia, cultura, musica e natura. L’orto interattivo è un progetto che ben rappresenta la proiezione verso il futuro della città di Siracusa impegnata in molti progetti di orticoltura urbana.
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Giovanni Manfroni - FONDAZIONE
LA BOTTEGA EMILIANA CHE INSEGNA TRADIZIONE, CIBO E CULTURA A San Lazzaro di Savena inaugurato il nuovo punto vendita gestito dagli agricoltori di Campagna Amica La titolare Sonia Bandini: “Da noi solo prodotti di qualità garantiti e rigorosamente a km 0”
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Una storia di passione, tradizione e amore per la terra lunga tre generazioni. Nelle vene della famiglia Bandini scorre il vino, quello che la famiglia produce da sempre nell’azienda di Castel Bolognese, portata avanti con successo da uno dei fratelli, Marco, insieme alla sorella più grande Mariangela. Un Dna, quello dei Bandini, che non ha tradito nemmeno l’altra sorella, Sonia, che dopo una lunga esperienza in campo medico come tecnico di cardiochirurgia, ha deciso di aprire un Punto di Campagna Amica a San Lazzaro di Savena (via Piave 26). “Avevo voglia di cambiamento – spiega Sonia – e ho deciso di fare qualcosa che si legasse alla mia famiglia e al nostro territorio”. Così, addio a macchinari e ospedali e spazio a confetture, sottoli, formaggi salumi, riso e altri prodotti di qualità del territorio come il tipico “friggione” bolognese, la saba, l’olio extravergine di Brisighella. “Ovviamente – ci tiene a sottolineare Sonia - tutto garantito dalle aziende agricole associate a Campagna Amica”.
magnole che si intrecciano per la gioia dei clienti: “Poter comprare direttamente dai produttori è un vantaggio unico – aggiunge la titolare – e questo che viene da noi lo sa”. Aperto dal lunedì al sabato (913; 16.15-19.30 e chiuso il giovedì pomeriggio), il Punto di San Lazzaro presto potrebbe diventare anche un luogo per gustare un gustoso agriaperitivo: “Il sabato
abbiamo cominciato a fare delle degustazioni – racconta Sonia – e non è escluso che in futuro, visto il successo dell’iniziativa, non diventi una piacevole abitudine”. Nel frattempo, con quella della famiglia Bandini, salgono a 1.034 – tra fattorie, mercati, agriturismi e botteghe – i punti di vendita diretta che compongono la rete Campagna Amica dell’Emilia-Romagna. Un vero e proprio “esercito” a filiera corta. Prodotti del territorio protagonisti in Bottega
Nel negozio non manca mai il vino di famiglia e già dopo poco tempo dall’apertura la gente ha cominciato ad apprezzare la piacevole novità: “Le persone hanno bisogno di conoscere quello che mettono in tavola – assicura la seconda dei tre fratelli – Campagna Amica garantisce la qualità del prodotto, la stagionalità, la provenienza e le genuinità e questa cosa ce la stanno riconoscendo”. Un km 0 che funziona, con le eccellenze emiliane e ro-
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Raffaella Cantagalli - FONDAZIONE
ARRIVA IL PANINO DI CAMPAGNA AMICA NEL SEGNO DELLA QUALITÀ E DEL KM 0 Si allarga la rete della Fondazione e nasce il nuovo logo che contraddistingue le specialità 100% agricole In Veneto e Abruzzo i primi “esperimenti” sono già un successo, coinvolte associazioni e scuole
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CAMPAGNA AMICA: LA PIÙ GRANDE RETE EUROPEA DI VENDITA DIRETTA DEGLI AGRICOLTORI ITALIANI SEMPRE A PORTATA DI MANO
www.campagnamica.it
Il primo Panino a km zero
i allarga la “famiglia” di Campagna Amica. Nasce il panino a km 0 firmato dagli agricoltori della nostra rete. Dalle farina alla carne, passando per il pane, i salumi o i formaggi, tutti gli ingredienti utilizzati devono provenire rigorosamente dai produttori di Campagna Amicaall’insegna della genuità e della tipicità, garantiti e genuini. Il nuovo logo rappresenta una cesta contenente del pane e alcuni prodotti per farcirlo. In tal modo si è enfatizzata l’importanza delle materie prime, della loro origine e della loro ruralità, come se si volesse dire a tutti che “il panino è buono solo se si usano gli ingredienti giusti”. In breve tempo il Panino farà il giro d’Italia con tutti quei produttori aderenti alla Fondazione che decideranno di “creare” un panino veloce da mangiare e difficile da dimenticare.
di Sant’Ambrogio di Valpolicella (Vr), salame e, in alternativa soppressa, delle aziende agricole Filippo Merlin di Cerea (Vr) e di La Colombara di Rivoli Veronese (Vr).
La “ricetta” veneta
L’impegno tra gli studenti
A Verona è già una piacevole realtà. Un take away adatto all’ora di pranzo o per uno spuntino, presentato dalla Coldiretti regionale in occasione del Salone del Turismo Rurale che si è svolto qualche giorno fa a Fieracavalli a Verona.Il Panino di Campagna Amica firmato 100% veronese è stato fatto con farine a km 0 e olio extravergine di oliva veronese Dop di Aipo, Associazione italiana produttori olivicoli e realizzato dal panificio Massimo Corsato di Dossobuono (Vr) aderente all’Associazione Panificatori di Verona. Farcito con Monte veronese d’allevo Dop biologico della Cooperativa Otto Marzo
Panino a km 0 anche in Abruzzo, dove Campagna Amica entra nelle scuole per una merenda sana e genuina con i prodotti
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locali. Si chiama “Mangiar bene: alimentazione, scuola e salute” il progetto che il liceo artistico, musicale e coreutico “MisticoniBellisario” di Pescara ha realizzato insieme a Coldiretti e a Campagna Amica con l’obiettivo di introdurre nuovi ed efficaci criteri di educazione alimentare a scuola, partendo dall'approvvigionamento delle colazioni. L’obiettivo è quello di far capire ai giovani l’importanza di una corretta alimentazione a partire dalla genuinità e tracciabilità dei prodotti alimentari. Un progetto che ha già riscosso grande successo tra gli studenti che hanno letteralmente addentato le due fette di pane a lievitazione naturale con farina macinata a pietra, prosciutto di Campotosto e una fetta di primosale vestino, il tutto accompagnato da uno yogurt e un agrume biologico proveniente da un’azienda agricola calabrese accreditata a Campagna Amica.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
FONDAZIONE - Redazione
BIODIVERSITÀ, PATRIMONIO COMUNE Una guida all’agricoltura sostenibile spiegata attraverso le politiche dell’Unione europea
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Sempre più spesso si sente parlare attraverso mass e nuovi media dell’importanza che la biodiversità riveste per l’uomo e le sue attività sul Pianeta. Vengono subito in mente animali esotici e lontani su cui concentrare un grande sforzo di protezione – dalla tigre all’orso polare, dalla balenottera azzurra al panda – ma spesso non conosciamo nulla della sorte di migliaia di esseri viventi “poco affascinanti”, che rischiano irrimediabilmente di scomparire. Così come c’è una scarsa sensibilità nei confronti di specie, varietà e razze di interesse agronomico che per secoli hanno sostenuto la vita umana e che oggi non possono tenere il passo delle coltivazioni industriali molto più redditizie, anche se di scarso valore ecologico e nutrizionale. Proprio quelle sono depositarie di una cultura spesso secolare e di tradizioni antiche, in quanto posseggono caratteristiche organolettiche e nutritive assolutamente preziose. L’opuscolo “Biodiversità e paesaggio rurale. Guida all’agricoltura sostenibile” nasce proprio con l’intento di rafforzare la consapevolezza dell’importanza di una corretta gestione del territorio, che garantisca una produzione alimentare sicura insieme a una maggior tutela dell’ambiente e del paesaggio. Tutti temi su cui si è concentrata la Politica agricola comune (Pac) che, accanto a questi, ha inserito la gestione sostenibile delle risorse naturali, la tutela della biodiversità, il mantenimento delle comunità rurali, il benessere degli animali e il cambiamento climatico. Una politica, quella dell’Unione Europea, che vuole sempre più essere vicina non solo agli agricoltori ma anche ai cittadini, fruitori finali di una filiera in continua espansione. Quegli stessi cittadini che, da consumatori avveduti, stanno sempre più prediligendo l’offerta dei cibi di qualità, locali e a basso impatto ambientale tipici dell’offerta a km 0 della rete di Campagna Amica. Per leggere la nostra pubblicazione, scarica il pdf dal sito www.campagnamica.it/notizie
Il presente articolo rientra nel progetto “La Campagna ti informa” cofinanziato dall’Unione Europea – DG AGRI. I pareri in esso espressi impegnano soltanto l’autore e non possono essere considerati come costituenti una presa di posizione ufficiale della Commissione Europea.
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Toni De Amicis - FILIERA COLTA
LETTO PER VOI - Stefano Masini
PESCE CHE PASSIONE, ECCO LA GUIDA A UN CONSUMO CONSAPEVOLE Il nuovo libro di Silvio Greco, con le illustrazioni di Sergio Staino, insegna come conoscerlo, amarlo, pescarlo e cucinarlo senza guasti per le specie ittiche, per noi e per l'ambiente
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a penna di Silvio Greco e i colori di Sergio Staino descrivono e illustrano racconti e immagini di pesci e pescatori, rendendoci nel contempo consapevoli delle attuali difficoltà nella gestione degli stock ittici e del deprecabile stato di salute degli ecosistemi marini. L’obiettivo del lavoro, nel mescolare insieme informazioni scientifiche e curiosità narrative, va nella direzione di spiegare come sia possibile portare a tavola pesci purché catturabili con metodi sostenibili e avendo riguardo all’abbondanza relativa di alcune specie. Il paradigma da smontare è nella stessa logica fino ad oggi seguita nello sfruttamento delle risorse naturali: “le leggi le fa il mercato e ogni volta che si esce in mare bisogna prelevare quanto più possibile per ammortizzare le spese fisse” (pag. 22). Se non che, la pesca non esprime soltanto il valore di un’attività economica perché, prima di tutto, è espressione delle tradizioni di un’ambiente sociale e culturale fortemente radicato alla diversità dei luoghi e, nello stesso tempo, diventa complice di una rinnovata attenzione per la qualità organolettica e gli aspetti nutrizionali di ogni singola specie oggetto di prelievo. D’altra parte, il libro è ricco di ricordi maturati nel corso di molteplici avventure e di aneddoti legati al buonsenso (come fanno i pesci a nuotare? i pesci bevono?) oltre a citare proverbi e aforismi (con un occhio si frigge il pesce e con l’altro si guarda il gatto). L’autore non è soltanto uno dei più importanti biologi ma, come rivelano alcuni episodi, sa riannodare con abilità narrativa le storie di Pietrino, Nino o Peppe straordinari pescatori incontrati nell’occasione di studi e ricerche.
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tutto il significato e la trama che cuce insieme le diverse parti del volume, che vuole essere il (non) “modesto contributo alla soluzione del problema: scegliere giusto, mangiare bene, con pochi danni per l’ambiente, per la nostra salute e le nostre… tasche” (pag. 9).
Come scegliere bene
Silvio Greco con i disegni di Stefano Staino, Il pesce. Come conoscerlo, amarlo, pescarlo e cucinarlo senza guasti per le specie ittiche, per noi e per l'ambiente Slow Food Editore pp. 144 - 19,90 euro
Alla scoperte delle specie minori Non si può, infatti, dire che le ricette che completano la presentazione delle schede tecnico scientifiche dei pesci minori presi in esame siano un capitolo meno interessante nella lettura perché, anzi, tramite esse è possibile recuperare oltre a notizie sulle caratteristiche e sugli habitat, più precise informazioni sulle taglie minime per acquistarli e sulle qualità gastronomiche. Sono, per lo più ricette semplici, ma richiedono sempre la selezione di ingredienti tradizionali in grado di esaltare le caratteristiche del pescato: dodici specie che possiamo acquistare ad un buon prezzo e degustare con maggiore soddisfazione del palato (dal pesce sciabola alla palamita; dalla gallinella al serra). Nella presentazione è condensato, invero,
Non c’è dubbio che il nostro comportamento di cittadini consumatori di fronte al banco del pesce esposto al mercato sia condizionato dallo strumentario di notizie e informazioni che siamo in grado di raccogliere, così che diventa utile mettere in fila suggerimenti e richiami in vista di scelte fondamentali per il successo dell’organizzazione della nostra tavola, rispondendo alla domanda se il pesce che compriamo sia pescato nei mari italiani, se effettivamente sia fresco o quali siano le differenze con un pesce congelato. È evidente, infine, come il comportamento di consumo di ciascuno di noi non sia irrilevante per gli equilibri del mare, sì che diventa necessario anche spiegare quanto incidano le nostre abitudini alimentari sulla gestione dei beni comuni: risultato della consapevolezza di comparare le conoscenze disponibili con la particolare fragilità degli ecosistemi e della biodiversità. Probabilmente a convincere dell’esigenza di tener conto di una responsabilità condivisa nella gestione di problemi di interesse comune sono sufficienti le suggestioni espresse via via nella formulazione dei testi scritti, ma alla valenza emotiva dei disegni di Staino non si potrà corrispondere se non con la proiezione di un convinto impegno alla salvaguardia del mare.
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PERCHÈ DOBBIAMO ESSERE DIVERSI La distintività della nostra offerta è un forte valore commerciale
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a nostra Rete di Punti Vendita Diretta, dal produttore al consumatore, è quella che nel corso degli ultimi anni ha saputo reggere meglio di fronte ai forti venti di crisi che ha colpito la società. Finita l’epoca dell’iper-consumismo e del conseguente elogio allo spreco, oggi con i consumi in continuo calo si è entrati in una logica nuova, quella del “less but better”, ossia “compro lo stesso, ma meno” o soprattutto “compro meno ma di qualità”. È nato così un nuovo modo di fare la spesa in cui la nostra Rete ha saputo ben sintonizzarsi trasmettendo fiducia al consumatore ed ottenendo una fidelizzazione che gli altri concorrenti hanno sempre meno.
le commercio di vicinato. Omologarsi a questi modelli concorrenti e abbandonare la distintività del nostro format e della nostra offerta produttiva, significa decretare in poco tempo la fine della nostra esperienza.
Noi siamo un’altra cosa, siamo diversi perché migliori Questa è l’unica leva competitiva possibile per il Made in Italy Campagna Amica: siamo migliori e più competitivi se proponiamo al consumatore un’offerta alimentare non standardizzata, legata invece alla meravigliosa cultura produttiva che ogni territorio italiano è capace di esprimere.
Siamo entrati nella fase “compro meno ma di qualità”
Perché dobbiamo essere diversi Però per mantenere questo rapporto di fiducia e poter crescere, i nostri punti vendita devono riuscire a preservare la loro autenticità ed originalità. Devono cioè seguire il modello organizzativo che ci ha contraddistinto fino ad oggi, senza cedere alla tentazione di imitare i modelli commerciali della GDO o del tradiziona-
Siamo un “mercato senza mercanti” La nostra distintività nasce dal condividere un progetto e dei valori che si basano sulla trasparenza, l’onestà produttiva e la correttezza. Questa è la filosofia professionale che contraddistingue la nostra “comunità” e ci permette di preservare il nostro vero capitale sociale, ossia il rapporto fiduciario che abbiamo con i consumatori. Ci scelgono perché si fidano e perché non vendiamo solo prodotti agricoli, ma anche la storia dei nostri prodotti e del loro territorio.
Rete di Campagna Amica, un patrimonio delle imprese
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