N. 25 - Maggio

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NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA

Anno IV - N°25 - MAGGIO

IL PRESIDENTE MARINI

ECCO I RISCHI DEL CIBO LOW COST “SERVE ETICHETTA TRASPARENTE

Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma

ANNO IV - N°21 - GENNAIO

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Sergio Marini - PRIMO PIANO

SOMMARIO Direttore Generale Toni De Amicis Coordinatori regionali Valle d'Aosta Erik Verraz Piemonte Maria Chiara Bellino Lombardia Francesco Goffredo Veneto Luca Motta Trentino A.A. Barbara Battistello Friuli V. G. Vanessa Orlando Liguria Ester Perri E.Romagna Elisabetta Montesissa Toscana Simon Querci Umbria Silvia Zoppitelli

Marche Michela Fabiano Lazio Maurizio Ortolani Abruzzo Mauro Pasquale Del Ponte Molise Antonio Verratti Campania Coldiretti Campania Basilicata Lino Sivolella Puglia Teresa Depetro Calabria Pietro Sirianni Sicilia Calogero Fasulo Sardegna Andrea Delogu

Contatti Via Nazionale 89/a 00184 Roma (Italy) Tel +39.06489931 redazione@campagnamica.it www.campagnamica.it

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma Editore e proprietario Fondazione Campagna Amica Direttore Responsabile Paolo Falcioni Coordinamento editoriale Massimiliano Paoloni Raffaella Cantagalli Redazione Silvia Bosco, Domenico Buono, Fabio Cagnetti, Ermanno Coppola, Pamela De Pasquale, Michele Errico, Marina Faraone, Alessandra Gioggi, Carlo Hausmann, Pietro Hausmann, Paola Mandrici, Rolando Manfredini, Stefano Masini,Claudia Migliardi, Sara Paraluppi, Daniele Taffon, Carmelo Troccoli

Indagini a cura dell’istituto ricerche SWG S.r.l. sede legale via S.Francesco 24 34133 Trieste Tel +39.040362525 www.swg.it Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 131 – Roma Impaginazione: Matteo Brogi (Studio Polpo) Questo notiziario viene inviato gratuitamente a tutti gli aderenti alla rete dei Punti di Campagna Amica. È consentita la riproduzione totale o parziale degli articoli, purchè venga citata la fonte Prima di gettare questo notiziario nella raccolta della carta, dallo a un amico interessato a conoscerci

Fondazione Campagna Amica e Digitalia Lab adottano

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PRIMO PIANO - Sergio Marini Ecco i rischi del cibo low cost Marini: “Serve etichetta trasparente”

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FONDAZIONE - Massimiliano Paoloni

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IL MERCATO DEL MESE - Alessandra Gioggi

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LA BOTTEGA DEL MESE - Sara Paraluppi

In trecentomila per i Cibi d’Italia Campagna Amica fa le prove d’Expo

Da nord a sud crescono i mercati più servizi per cittadini e turisti

Nel 2013 sono aumentati del 26 per cento gli allarmi alimentari in Italia, dove quello del cibo low cost è l’unico settore a registrare un aumento delle vendite per effetto della crisi. A denunciarlo è il presidente Sergio Marini che a Bruxelles ha illustrato il dossier sui “Rischi dei cibi low cost”. Secondo l’ultimo Rapporto annuale sui residui dei pesticidi negli alimenti elaborato dall’ Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, nei prodotti alimentari provenienti da Paesi extracomunitari sono stati individuati residui chimici sopra il limite nel 7,9 per cento dei campioni, una percentuale di oltre cinque volte superiore a quella dei prodotti dell’Unione Europea, dove gli “irregolari” sono l’1,5 per cento, e ben 26 volte superiore a quelli italiani dove appena lo 0,3 per cento dei campioni è risultato contaminato oltre i limiti di legge.

Corte Roeli, con la Bottega la campagna diventa a 360 gradi

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BOTTEGHE - Redazione

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TERRANOSTRA - Raffaella Cantagalli

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CONSIGLI PER LA VENDITA - Claudia Migliardi

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FONDAZIONE - Daniele Taffon

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FONDAZIONE - Pietro Hausmann

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ALIMENTAZIONE - Giorgio Calabrese

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WWW.RIVISTADGA.IT

Al via la formazione per i gestori delle botteghe!

CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO - Redazione Il menu diventa fai da te con il pick your own a tavola Ripartire dalle tradizioni per un agriturismo di successo

ORTI URBANI - Daniele Taffon A Rende arriva l’orto “social” Si riscopre il legame con la terra L’esposizione e la valorizzazione dei prodotti Salviamo il paesaggio e i territori, Campagna Amica in difesa del suolo FA.RE.NA.IT, al via gli incontri per le imprese di Natura 2000 I consigli dell'esperto Ecco la dieta per abbronzarsi Pistacchi siciliani, prodotti in Turchia: quando l’etichetta non è chiara

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GIOVANI IMPRESA - Redazione

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LETTO PER VOI - Stefano Masini

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Con la crisi aumentano gli allarmi alimentari legati ai prodotti a basso costo, spesso importati dall’estero Il presidente: "Se l’Europa vuole difendere la salute e tutelare il territorio deve investire sulla propria agricoltura"

DIFFIDARE DEI PREZZI STRACCIATI

Il presidente Sergio Marini

Presidente Sergio Marini

ECCO I RISCHI DEL CIBO LOW COST MARINI: “SERVE ETICHETTA TRASPARENTE”

"Diffidare dei prodotti che costano troppo poco come certi extravergini che non coprono neanche il costo della raccolta"

IL PERICOLO DELLE IMITAZIONI Ma i rischi del low cost riguardano anche le imitazioni dei nostri prodotti più tipici come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano che soffrono la concorrenza sleale dei similgrana le cui importazioni in Italia sono raddoppiate negli ultimi dieci anni. “Per questo – ha affermato il Presidente – occorre recuperare al più presto i ritardi accumulati nel rendere applicativo un sistema di etichettatura trasparente che consenta di far riconoscere la reale origine degli alimenti - ha affermato il presidente -. Purtroppo dobbiamo constatare che spesso in Europa i gruppi di pressione vincono nei confronti degli interessi dei cittadini”.

Con la staffetta generazionale duecentomila giovani in campagna Il mostro buono di Bruxelles il bello e il brutto dell’Europa

FILIERA COLTA - Toni De Amicis Campagna Amica, quando il cibo è quello giusto

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

“Dietro questi prodotti – ha sottolineato – spesso si nascondono ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi. Verificare sempre gli ingredienti e la provenienza in etichetta, preferire l’acquisto di prodotti freschi o comunque poco elaborati e che non devono aver subito lunghi trasporti, diffidare dei prodotti che costano troppo poco come certi extravergini che non coprono neanche il costo della raccolta, sono alcuni dei consigli da seguire”. Va sottolineato che l’80 per cento dei pericoli a tavola è stato provocato da prodotti a basso costo provenienti da Paesi fuori dall’Unione Europea. “Se l’Europa vuole difendere la salute dei propri cittadini, e tutelare l’ambiente e il territorio comunitario – ha sottolineato – deve investire sulla propria agricoltura ha sottolineato Marini – La politica agricola è l’unica politica veramente integrata dell’Unione Europea e occorre far sì che con la riforma si premi chi lavora e vive di agricoltura, chi produce in modo sostenibile, chi produce cibo. Una esigenza per l’Italia dove occorre un piano strategico nazionale per aumentare del 10%, entro 5 anni, la copertura del fabbisogno alimentare nazionale, anche con politiche di salvaguardia del suolo agricolo e delle risorse naturali”.

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FONDAZIONE - Massimiliano Paoloni

IN TRECENTOMILA PER I CIBI D’ITALIA CAMPAGNA AMICA FA LE PROVE D’EXPO Successo per la manifestazione promossa al Castello Sforzesco di Milano con 150 aziende accreditate Il presidente Marini: “Dentro questa iniziativa c’è un’idea di modello di sviluppo diverso per il Paese”

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recentomila visitatori, centocinquanta aziende accreditate, tre giorni di iniziative, incontri, degustazioni e approfondimenti sul made in Italy a tavola. Sono i numeri di Cibi d’Italia, la grande manifestazione promossa da Fondazione Campagna Amica e Coldiretti al Castello Sforzesco di Milano, prova generale in vista dell’Expo 2015. Un momento importante di promozione per le imprese agricole della rete di vendita diretta, che hanno portato nel capoluogo lombardo il meglio delle produzioni made in Italy. Ma, oltre alle tipicità provenienti da tutti i territori, Cibi d’Italia ha rappresentato una vetrina per le iniziative presenti e future di Campagna Amica, dal tutor della spesa agli orti, con l’obiettivo di rinsaldare sempre più il legame tra aziende e cittadini, sulla scia di un trend che nel 2012 ha visto ben ventuno milioni di italiani acquistare direttamente dagli agricoltori, di cui un terzo in maniera abituale.

QUELLA STRAORDINARIA ITALIA CHE C’È “Dentro questa iniziativa c’è un’idea di modello di sviluppo diverso per il Paese che possiamo percorrere tutti, ed è ciò che dobbiamo raccontare a Expo 2015, questa straordinaria Italia che c’è – ha sottolineato, il presidente della Coldiretti, Sergio Marini –. Dopo il percorso che abbiamo fatto fare all'agricoltura italiana pensiamo di dovere e potere avere un ruolo da protagonisti. “Se anche gli altri settori dell’economia iniziassero a recuperare da quello che abbiamo di unico ed esclusivo e, pertanto, inimitabile, e su quello costruissero una traiettoria di futuro – ha aggiunto Marini –, questa sarebbe l’Italia che si proietta nel mondo, un’Italia che fa leva e perno sul territorio e lì trova la risorse”.

L’AGROALIMENTARE TORNA PROTAGONISTA “L’iniziativa di Coldiretti ci permette sempre di più di parlare di contenuti

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Cittadini a caccia di tipicità

Bimbi negli orti didattici

Ecco i “giganti del latte”

Il taglio del nastro

In trecentomila per Cibi d'Italia

che riguardano Expo 2015 – ha confermato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia – , poiché la tutela dei beni primari e della loro qualità è una garanzia per le persone, per l’ambiente e il territorio. È questa la strada da seguire per fare di Expo 2015 un’occasione non solo di sviluppo economico, ma anche e soprattutto sociale e culturale”. “Expo 2015 dovrà essere l'occasione per sensibilizzare i Paesi

del mondo a porre fine all'agropirateria – ha annunciato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni –. Il cibo è uno dei vanti del Made in Italy e, sotto questo aspetto, l'Expo di Milano rappresenta un'occasione speciale, per sensibilizzare i Governi sulla contraffazione, una piaga straordinariamente forte, che penalizza il nostro Paese dal punto di vista economico”.

Un tutor per insegnare a spendere meglio LA NUOVA FIGURA AIUTERÀ I CITTADINI A MANGIARE SENZA RINUNCIARE ALLA QUALITÀ Un “tutor della spesa” per aiutare i cittadini a mangiare senza rinunciare alla qualità. L’iniziativa è stata presentata a “Cibi d’Italia”, l’iniziativa promossa da Campagna Amica e Coldiretti al Castello Sforzesco di Milano. Si tratta di una figura che la Fondazione sta progettando di estendere ai vari mercati accreditati presenti sul territorio nazionale, con l’obiettivo di dare informazioni utili ai cittadini e promuovere nuovi modelli di consumo. Un’operazione che è, dunque, di carattere culturale, oltre che economico, sulla scia dell’impegno portato avanti in questi anni dalla Fondazione Campagna Amica. Dinanzi a una tendenza che ha visto un vero e proprio crollo dei consumi,

i “tutor della spesa” vogliono diffondere comportamenti e conoscenze utili a fare scelte di acquisto consapevoli nel momento di riempire il carrello. Saranno presenti dalle scuole ai mercati fino alle fattorie didattiche con dimostrazioni, esercitazioni e consigli per riconoscere i cibi di qualità, ma low cost, allevare on line un maiale o una mucca, preparare maquillage fai da te a costo zero, coltivare orti nei piu’ piccoli spazi di case, terrazzi, aiuole o addirittura sui tetti, pulire la casa con i prodotti della natura, riciclare intelligentemente i rifiuti, fare la pasta, il pane o le conserve in casa, ma anche adottare a distanza una pianta PUNTO CAMPAGNA AMICA daILfrutto o unDIulivo per avere pere o extravergine personalizzati.

Il presidente Sergio Marini

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Il Castello Sforzesco

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Sara Paraluppi - LA BOTTEGA DEL MESE

IL MERCATO DEL MESE - Alessandra Gioggi

DA NORD A SUD CRESCONO I MERCATI PIÙ SERVIZI PER CITTADINI E TURISTI

CORTE ROELI, CON LA BOTTEGA LA CAMPAGNA DIVENTA A 360 GRADI

In costante aumento il numero dei farmers market accreditati a Campagna Amica sul territorio nazionale Tante le iniziative per coinvolgere i cittadini, avviate in collaborazione con comuni e scuole

L’azienda agricola e agriturismo di Malalbero ha completato l’offerta aprendo il nuovo locale accreditato Dai menu a km zero ai corsi di cucina, fino ad "Adotta un albero", mille idee per conquistare i cittadini

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on la stagione estiva alle porte, seppur ancora molto incerta, aumentano le proposte dei Mercati di Campagna Amica: nuovi appuntamenti un po’ in tutta Italia, realizzati anche in collaborazione con le amministrazioni locali. È il caso, ad esempio, del mercato avviato in forma sperimentale a Mezzocorona, in provincia di Trento. Il mercato contadino, il primo ad essere istituito sul territorio della Piana Rotaliana, si svolgerà in Piazza San Gottardo ogni sabato mattina fino a fine anno, con l’obiettivo di offrire un servizio ai cittadini e allo stesso tempo un’opportunità di reddito per i produttori locali.

L’ORTO DEI BAMBINI In Toscana i nuovi mercati si presentano già con iniziative interessanti volti a coinvolgere i cittadini e a promuovere la cultura della campagna. Il nuovo mercato di Serravalle Pistoiese, realizzato nell’area adiacente le piscine a Cantagrillo, approda sul territorio grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale e durante l’inaugurazione ha dato particolare visibilità agli scolari protagonisti del progetto “Orto e Sapori”. Dopo mesi passati a far talee, seminare e trapiantare bulbi, i bambini delle elementari e delle medie hanno portato al mercato i frutti del loro orto didattico: fiori e piante aromatiche, in attesa della crescita degli ortaggi. Mentre nel nuovo mercato settimanale della frazione di Nave a Lucca, tutti i partecipanti all’inaugurazione hanno potuto far tesoro del decalogo della buona spesa illustrato dagli stessi agricoltori investiti del delicato ruolo di “tutor della spesa”.

TIPICITÀ ANCHE PER TURISTI Per completare questo viaggio ideale lungo tutta la penisola, anche in Sardegna il progetto di Campagna

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Amica mette una nuova “bandierina gialla”. Prende infatti avvio a Sorso, nel cuore della Romangia, un nuovo mercato di prodotti a Km zero basato sulla filosofia della vendita diretta dal produttore al consumatore.

Ogni mercoledì il farmers market servirà un’area molto vasta che comprende sia gli abitanti di Sorso e Sennori che i numerosi visitatori che arriveranno durante la stagione estiva nelle spiagge del litorale di Platamona.

Il dolce sapore della campagna con gli ingredienti Made in Italy LA FATTORIA REGINA HA LANCIATO I PRIMI GELATI “DALLA STALLA AL CONO” FATTI CON IL LATTE APPENA MUNTO IN AZIENDA DAL GUSTO RICOTTA E FICHI AL PISTACCHIO E NOCCIOLA IGP, UN’ESPERIENZA CHE HA CONQUISTATO TUTTI I PALATI Immersa nel verde e nella tranquillità delle colline Moreniche, l’Agrigelateria Fattoria la Regina offre il meglio dei prodotti genuini e naturali del territorio. La filosofia che guida i suoi proprietari, Ercole Tosoni e Lidia Bregoli, è avere al centro di tutto il rispetto per la natura; le loro vacche vengono, infatti, allevate con alimenti del tutto naturali a cui aggiungono gli omega 3 ai semi di lino, i cui effetti benefici si trasmettono attraverso il latte prodotto direttamente al consumatore finale. L’agrigelato nasce dall’unione di ingredienti sani e naturali. Il latte, munto dalle loro vacche perennemente controllate per garantire il massimo della qualità, incontra la panna in una morbida fusione di gusto e genuinità. Il loro fiore all’occhiello è il gusto ricotta e fichi, a cui si affiancano altre particolarità quali il gelato al Pistacchio di Sicilia e quello alla Nocciola Igt Piemontese.

AREE PENSATE PER I PIÙ PICCOLI L'Agrigelateria è costituita da un ampio negozio situato in una suggestiva costruzione in legno (cottage) e da un accogliente gazebo situato nel parco adiacente (si tratta di una struttura arieggiata nelle stagioni calde e riscaldata nelle stagioni più fresche). Un grande parco sul davanti della struttura accoglie chi vuole consumare la propria merenda o la propria cena nel verde prato. Infine, il parco è dotato di un'area giochi per intrattenere i più piccoli. UNA PRODUZIONE A 360 GRADI La Fattoria La Regina produce anche cremosi yogurt, al naturale e alla frutta, formaggi a pasta molle e stagionati, panna e latte fresco, utilizzando metodi artigianali e senza additivi chimici. Nello spaccio aziendale è possibile acquistare questi prodotti e degustare taglieri di salumi e formaggi, accompagnati da vini locali.

orte Roeli è nata come agriturismo alcuni anni fa, proponendo piatti della tradizione e alloggio. Passo dopo passo i titolari hanno quindi aggiunto idee, curiose e interessanti con lo scopo di portare sempre più persone in campagna. Il tutto grazie a un menu a km zero spiegato in ogni dettaglio, dal gusto dei vari prodotti alle caratteristiche di versatilità in cucina: asparagi verdi di Altedo Igp, parmigiano delle vacche rosse con aceto balsamico tradizionale, Sangiovese di Romagna Docg, e poi salame locale, piadina fatta in casa, tortelloni di ricotta e ortiche.

TUTTI A SCUOLA DI SFOGLIA In agriturismo, oltre alla preparazione di pasti e all’alloggio, si organizzano corsi di cucina, a partire da quelli per fare la sfoglia. Ogni occasione è buona per parlare di buon cibo locale. Molti clienti sono stranieri, che usano l’agriturismo come punto di riferimento rispetto alla fiera di Bologna, piuttosto vicina. E oltre a farsi coccolare

La famiglia Lodi, i proprietari della bottega

a tavola, si portano a casa importanti souvenir agroalimentari. Da qui l’idea della Bottega che può consentire l’ampliamento di gamma del punto vendita, in cui prima erano presenti prodotti ortofrutticoli aziendali.

FRUTTA DAVVERO PER TUTTI Ma Corte Roeli è nota anche per un’altra idea curiosa, “Adotta un al-

bero”. Chi desidera, può pagare una quota annuale per adottare una pianta da frutto. Gli ritorna una quantità di frutta fresca o trasformata, che viene spedita in scatole griffate. Ma in molti casi i clienti vengono a prendersi la frutta in azienda, per poter godere del piacere di una fetta di campagna viva e ordinata.

I FARMERS MARKET, LE AZIENDE AGRICOLE, GLI AGRITURISMI, LE BOTTEGHE, I RISTORANTI E LE COOPERATIVE IN VENDITA DIRETTA CHE AL MESE DI MAGGIO HANNO ADERITO ALLA RETE NAZIONALE DELLE IMPRESE A MARCHIO “PUNTO CAMPAGNA AMICA” SONO

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BOTTEGHE - Redazione

Redazione - BOTTEGHE

AL VIA LA FORMAZIONE PER I GESTORI DELLE BOTTEGHE! IL 3 E 4 GIUGNO SI È TENUTO IL PRIMO CORSO PER IL GESTORI DELLE BOTTEGHE DI CAMPAGNA AMICA E BOTTEGHE ITALIANE CON CUI LA FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA HA AVVIATO IL PERCORSO DI QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEI SOGGETTI ADERENTI ALLA GRANDE RETE DI CAMPAGNA AMICA

IL PROGRAMMA DEL CORSO • Il progetto della Filiera Agricola Italiana

• Il valore del marchio Campagna Amica • Il comportamento d’acquisto e il

L’intervento di Toni De Amicis

profilo dei consumatori delle Botteghe di Campagna Amica • Le decisioni strategiche: la segmentazione della domanda, localizzazione e formati dei negozi, comunicazione e gestione delle relazioni nel negozio • La gestione delle aree funzionali: dai prodotti, alle categorie, ai reparti; il visual merchandising; il processo d’acquisto e il flusso logistico • La gestione delle risorse umane nella prospettiva della vendita relazionale; la misurazione delle prestazioni dei punti vendita • Analisi di un caso di studio delle Botteghe di Campagna Amica

I DOCENTI ROBERTO DELLA CASA, professore di marketing agro - alimentare presso il polo di economia di Forlì - Università degli Studi di Bologna ROBERTO WEBER, presidente di SWG Italia, società di indagini e analisi di mercato Sono intervenuti: Antonio De Amicis (D.G. Fondazione CA), Elsa Bigai (area organizzazione Coldiretti) , Alfredo Gaetani (responsabile Fai S.p.A), Michela Dell’Orto e Andrea Celletti (Consorzio Produttori CA) Sara Paraluppi e Raffaella Cantagalli (Fondazione CA)

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L'intervento di Roberto Weber

HANNO PARTECIPATO AL CORSO

Fabiola Di Silvio, Bottega di Roma

La Bottega di Potenza La Bottega di Reggio Calabria La Bottega Reggina (Rc) La Bottega di Carpi (Mo) La Bottega di Modena La Bottega di Diano Marina (Sv) La Bottega “Asociale” di Torino La Bottega di Fossano (Cn) La Bottega di Cervasca (Cn) La Bottega di Ostuni (Br) La Bottega di Comacchio (Fe) La Bottega di Verucchio (Rn) La Bottega di Mestre (Ve) La Bottega di Palermo La Bottega di Anghiari (Ar) La Bottega di Roma.

LE DATE DEI PROSSIMI CORSI PER I GESTORI

Roma 19-20 giugno Roma 25-26 giugno Il marketing spiegato dal professor Della Casa

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

Per informazioni: segreteria@campagnamica.it

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CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO - Redazione

Raffaella Cantagalli - TERRANOSTRA

IL MENU DIVENTA FAI DA TE CON IL PICK YOUR OWN A TAVOLA L'iniziativa del ristorante di Campagna Amica “Le Botti di Aspasia” che lascia ai clienti la scelta delle verdure Basta indicare l'ortaggio che si vuole da una serie di cesti all’interno del locale, e farselo preparare “in diretta”

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trano a dirsi, ma l’idea per l’ultima frontiera della filiera corta agricola è venuta guardando un acquario. Perché non dare – hanno pensato i creatori de “Le Botti di Aspasia” a Montespertoli, nel fiorentino – la possibilità ai nostri clienti di scegliere le verdure che metteranno nel piatto come farebbero con un astice ancora vivo in un lussuoso ristorante di pesce? Detto, fatto. Nel locale sono spuntati degli invitanti basket di insalate e non solo; i prodotti che contengono vengono tolti dalla terra, lavati e serviti freschi, ma freschi davvero. Ci sono pure pomodori, finocchi, zucchine e melanzane, il tutto arricchito dalle erbe aromatiche che circondano i tavoli nello spazio esterno del locale. Si estende così alla ristorazione la filosofia del pick-your-own (scegli tu stesso), già da tempo tra le opzioni scelte dai consumatori che, sempre più numerosi, prediligono questa speciale modalità – tanto moderna quanto antica – di fare la spesa dando la massima attenzione al cibo che scelgono di mangiare e istaurando allo stesso tempo un rapporto diretto di fiducia con chi lavora la terra ogni giorno. Il taglio del nastro

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RIPARTIRE DALLE TRADIZIONI PER UN AGRITURISMO DI SUCCESSO

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lessandro Chiarelli è il nuovo Presidente di Terranostra: gestisce un’azienda agrituristica a Partinico, vicino Palermo, dove produce formaggio, vino, olio extravergine d’oliva, ortaggi, frutta e miele oltre a svolgere un’attività di fattoria didattica. In questo periodo di crisi, il settore agricolo è l'unico capace di creare ancora reddito, di incrementare l’occupazione e attirare giovani. Vale anche per il comparto agrituristico?

La verdura la scelgo io

PIATTI ALL’INSEGNA DELLA STAGIONALITÀ L’insolito ristorante toscano, che aderisce al progetto “Campagna Amica nel piatto”, unisce una proprietaria – Erika Cianti – con precedenti esperienze nel campo della ristorazione a una locale azienda agricola: la “Fallisca II” di Stefano Pizzolato. La missione comune è quella di servire piatti buoni e genuini, promuovere stili alimentari più sostenibili, responsabili e convenienti per l’ambiente, i consumatori e i produttori agricoli. Nel menu trovano infatti posto molti piatti preparati con prodotti di stagione, ma anche salumi,

formaggi e perfino succhi di frutta provenienti dalle aziende agricole della rete di Campagna Amica.

LA GARANZIA È IL “BOLLINO GIALLO” L’utilizzo di prodotti a km zero è reso evidente dalla presenza dell’ormai famoso “bollino giallo” che il ristorante espone nel locale. “Il marchio ‘Campagna Amica nel piatto’ – ha spiegato il presidente di Coldiretti Toscana Tullio Marceli in occasione della inaugurazione – identifica esercizi commerciali di somministrazione che nel loro menu del giorno hanno almeno un piatto di Campagna Amica, ossia una portata il cui ingrediente primario proviene esclusivamente da aziende agricole accreditate Campagna Amica. I ristoratori della Rete, nel rispetto del disciplinare, devono infatti impegnarsi a garantire sempre la presenza di frutta e verdura di stagione e preferire l’utilizzo di prodotti locali e freschi”. E non è un caso che questa “vision” stia suscitando particolare interesse proprio in Toscana, dove forte e antica è la cultura del buon cibo e dove ogni angolo, sia un borgo o un paesaggio collinare, porta con sé le proprie peculiari tradizioni, e chi coltiva la terra con sapienza e passione ha ancora mille e mille storie da raccontare.

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

L’agriturismo rappresenta un ramo d’azienda e vive un buon momento poiché a fronte di un prezzo vantaggioso riesce a dare degli ottimi servizi a patto che ci sia fedeltà e coerenza assoluta con la sua vera natura e con la sua forte identità fatta di quei valori in cui i cittadini ritrovano un rapporto sincero con il territorio, con le tradizioni agricole e culturali del luogo, dove possono riscoprire i sapori genuini e veri del cibo che

viene prodotto proprio all’interno dell’azienda. Un’assonanza di valori quindi, con il progetto della Filiera agricola Italiana e di Campagna Amica? Assolutamente sì. Anche in agriturismo si deve instaurare un rapporto di piena fiducia con il “cliente” che diviene quasi un amico. Questo rapporto sincero è un ottimo strumento divulgativo per l’azienda stessa in un ottica in cui finalmente l’imprenditore agricolo e il cittadino riconquistano un ruolo centrale. Con Campagna Amica vi è una grande sinergia e il progetto sta creando grandi opportunità anche agli agriturismi. Pensa che potranno nascere ulteriori sinergie e collaborazioni con Campagna Amica? All'interno del contenitore di Campagna Amica, gli agriturismi associati a Terranostra sono un “braccio operativo”, poiché coltivano e tra-

sformano direttamente il prodotto in cibo offrendolo agli ospiti. Per questo dobbiamo adoperarci affinché, all’interno di ogni mercato di Campagna Amica, sia sempre presente un punto espositivo di Terranostra. Esistono ambiti di ulteriore miglioramento del comparto agrituristico? Terranostra cercherà con coerenza di riproporre le antiche tradizioni in azienda come ad esempio la bassa corte per i bambini, l’aratura con gli animali, la lavorazione dei formaggi e tanto altro. Non dobbiamo snaturarci inseguendo servizi che non ci appartengono e che non ci danno valore aggiunto. Ora la domanda la pongo io: qual è il valore di un’insalata nata in un campo arato con un TPR (ndr cavallo tiro pesante rapido) colta sul campo e mangiata freschissima? Forse è proprio quel valore che fa la differenza.

Il nuovo presidente di Terranostra Alessandro Chiarelli

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ORTI URBANI - Daniele Taffon

Claudia Migliardi - CONSIGLI PER LA VENDITA

A RENDE ARRIVA L’ORTO “SOCIAL” SI RISCOPRE IL LEGAME CON LA TERRA

L’ESPOSIZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI

Inaugurata nella città cosentina la prima area verde della Calabria con 800 mq di campi a disposizione Piccoli lotti da affidare alla cittadinanza per coltivare ortaggi e recuperare il concetto di stagionalità

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stato inaugurato nel cortile del Centro Incontro Anziani di Rende il primo Orto Urbano della Calabria realizzato da Coldiretti Cosenza in collaborazione con la Fondazione Campagna Amica ed il Comune di Rende. Quindici partecipanti per uno spazio di un 800 mq aperto comunque a tutta la cittadinanza. Afferma Francesco Cosentini, direttore di Coldiretti Calabria: “La realizzazione del primo Orto Urbano della Calabria rappresenta per Coldiretti Cosenza un ulteriore passo avanti nell’opera di sensibilizzazione sui temi agricoli e sociali, visto che questa esperienza tanto affascina l’immaginario di un larga fascia degli abitanti. Gli orti urbani sono in genere dei piccoli lotti di terreno (tra i 40 e i 65 metri quadrati) di proprietà comunale da adibire ad orti e giardinaggio ricreativo ed assegnati in comodato ai cittadini richiedenti, che li coltivano per consumi fami-

D L’inaugurazione dell’orto

liari ma che possono essere anche luoghi adatti allo svolgimento di attività didattiche per i più giovani. L’inaugurazione dell’Orto Urbano di Rende si è svolto all’interno della manifestazione sportiva organizzata dal Gruppo di Cammino di

Rende in collaborazione con la Rosanna Labonia, del Servizio Igiene, Alimenti e Nutrizione del Distretto Sanitario di Rende, e di Antonio Gradilone dell’Unità Operativa di Medicina Sportiva dell’ASP di Cosenza, sede di Castrovillari.

Orti urbani, perché sono un’opportunità La questione può essere posta in questo modo: se gli orti urbani, ossia spazi coltivati da hobbisti nelle nostre città, divenissero pratiche molto diffuse potrebbero entrare in contrasto con la vendita dei prodotti delle nostre aziende nei mercati, botteghe o punti vendita aziendali? Ossia, l’autoproduzione di cibo avrebbe risvolti negativi sulla spesa effettuata nei nostri punti Campagna Amica? Crediamo fortemente di no, anzi. Una delle missioni della Fondazione Campagna Amica è quella di divulgare alla cittadinanza il valore della terra, del lavoro nei campi e il rispetto

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NULLA DEVE ESSERE LASCIATO AL CASO NELLA VOSTRA BOTTEGA

per il paesaggio. Stiamo osservando in questi anni una crescente sensibilizzazione verso il tema del cibo sano e del territorio che fa in realtà da volano all’espansione delle nostre reti e permette la creazione di relazioni con associazioni, enti pubblici, amministrazioni etc.. Stiamo diventando “quelli del cibo italiano, fresco e genuino”. E allora? Non abbiamo nulla da temere, anzi. Dobbiamo fare in modo che la campagna entri sempre di più in città anche tramite lo strumento degli orti urbani che è culturalmente e mediaticamente (nel senso più nobile) un

mezzo educativo e culturale straordinario, capace indirettamente di creare interesse e sbocchi economici per le nostre aziende. Inoltre i nostri vivaisti potrebbero diventare dei punti di riferimento per gli “ortisti” portando anche a dei ritorni economici interessanti. Per non parlare dell’affitto di terreni delle nostre aziende prossime alle città: dividendo una porzione di terreno in lotti da 50 mq e affittandoli a prezzi non elevati (tra i 300 ed i 500 euro annui), anche terreni non utilizzati possono diventare produttivi. Ma su questo torneremo. In sintesi, benvenuti orti urbani!

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

alla vetrina allo spazio espositivo interno, dal banco assistito a quello a libero servizio. Tutto deve essere curato nei minimi dettagli. Ogni persona che entra in Bottega ha la necessità di soddisfare un suo particolare bisogno. Voi dovete essere in grado di trovare, per ogni cliente, una risposta che lo appaghi. Non dovete mai dimenticare che tutto quello che c’è in bottega è vendibile e quindi deve essere visibile e comprensibile. Per questo è fondamentale allestirla cercando di orientare il flusso della clientela in un percorso prestabilito (in genere in senso antiorario), anche all’interno di una piccola superficie di vendita. Per guidare il consumatore è fondamentale mettere in atto azioni delle quali siano protagonisti i sensi: l’olfatto, la vista, il gusto, l’udito. La vista. Il cliente deve avere sensazioni visive positive come, ad esempio, un ambiente pulito, prodotti valorizzati

dalla loro esposizione, il personale addetto curato nell’abbigliamento e deve avere cura ad ogni minimo dettaglio. L’olfatto. Il cliente deve essere avvolto da un odore piacevole e delicato, non troppo intenso. Guai se accadesse il contrario! L’udito. La differenza fondamentale tra una Bottega Campagna Amica e un punto vendita della grande distribuzione è nel rapporto tra cliente e gestore. Nelle botteghe il rapporto con la clientela è tutto e si costruisce con il dialogo quotidiano che, nella giusta misura, si soffermerà sui prodotti ma anche su fatti di vita quotidiana. La bottega deve essere un luogo sempre accogliente, senza troppi rumori di sottofondo, che invita il nostro consumatore a fare la propria spesa con calma e serenità. Il gusto. Vendete tante cose buone, fatele assaggiare accompagnando la degustazione con una breve presentazione del prodotto e con qualche consiglio

utile. Come ad esempio ricette facili e veloci, proposte di abbinamenti tra salumi e vini, miele e formaggi. Per valutare l’effetto che il cliente percepisce entrando in bottega dovete pensare e guardare il vostro punto vendita con gli occhi del consumatore : entrate in negozio, osservate i prodotti, la qualità che percepite, le opportunità diverse di scelta offerte, guardate il punto vendita nella sua totalità e... osservate sempre il comportamento delle persone che vi fanno visita. Scegliete i prodotti sui quali puntare e conosceteli alla perfezione, informatevi sulle novità del settore, visitate fiere, ma soprattutto conoscete l’offerta dei negozi vicini, anche dei supermercati. Non per copiare, bensì per proporre qualcosa di diverso, qualcosa che gli altri non hanno o non fanno. Con azioni di questo tipo diventerete unici, diversi e un riferimento per i vostri clienti che saprà di trovare novità ogni volta che vi farà visita!

PICCOLI SUGGERIMENTI PER LA DISPOSIZIONE DEI PRODOTTI : FRUTTA Mele: in un’unica area accorpate per colore (rosse, gialle) Arance: in due aree, suddivise per funzione d’uso (da spremere/da pasto) Pere: in un’unica area accorpate per varietà Pesche e nettarine: in un’unica area, accorpate prima per colore e poi per tipologia (bianche/gialle,con pelo/senza pelo)

VINO Potete scegliere di disporlo: Per luogo di provenienza Per sapore (dolce, secco) Per occasione d’uso (cena, pranzo, festività) Per colore (bianco, rosso, rosato) Per contenitore (bottiglia di vetro, bag in box)

VERDURA Pomodori: in un’unica area accorpati per tipologia (piccoli/grandi) e per confezione (sfuso/confezionato) Patate: in un’unica area, accorpate per uso domestico (forno, fritte, vapore) Insalate: in un’unica area, accorpate per tipologia/colore foglia Cipolle: in un’unica area accorpate per colore

CARNE Potete scegliere di disporlo: Per colore (rossa, bianca) Per servizio (lavorata, precotta) Per tipologia di animale (bovino, pollo, suino, coniglio)

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FONDAZIONE - Daniele Taffon

Pietro Hausmann – FONDAZIONE

SALVIAMO IL PAESAGGIO E I TERRITORI, CAMPAGNA AMICA IN DIFESA DEL SUOLO

FA.RE.NA.IT, AL VIA GLI INCONTRI PER LE IMPRESE DI NATURA 2000

La Fondazione ha partecipato alla terza assemblea nazionale del Forum nato per fermare la cementificazione Un impegno costante per restituire la terra alla sua vera vocazione, quella produttiva

Primi appuntamenti per divulgare il progetto alle aziende che operano nelle aree tutelate Dalla difesa della biodiversità possono venire opportunità interessanti per gli agricoltori

L

a Fondazione Campagna Amica aderisce al forum di “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori”. Il Forum Nazionale è un aggregato di associazioni e cittadini di tutta Italia, che, mantenendo le peculiarità di ciascun soggetto, intende perseguire un unico obiettivo: salvare il paesaggio e il territorio italiano dalla deregulation e dal cemento selvaggio. Argomenti al centro della terza assemblea nazionale, tenutasi a Bologna. Ad un anno e mezzo dalla sua costituzione si è riscontrata una grande partecipazione da ogni regione e moltissime proposte, idee ed analisi.

vera vocazione produttiva: l’agricoltura di qualità e multifunzionale. Per questo i mercati di Campagna Amica, i punti vendita aziendali, le botteghe, gli orti urbani diventano i luoghi per divulgare il problema del consumo del suolo e per appassionare gli italiani al tema del paesaggio.

Inizia così una collaborazione con le associazioni ed i singoli cittadini che riteniamo possa essere davvero portatrice di un nuovo modo di considerare il nostro meraviglioso territorio. Per ulteriori informazioni www.salviamoilpaesaggio.it.

IN 3 ANNI NUMERI DA RECORD Si pensi che dalla sua nascita, nell’ottobre 2011 a Cassinetta di Lugagnano, la crescita del Forum non si è arrestata: sono oggi 151 i comitati Salviamo il Paesaggio costituiti e 911 le associazioni – nazionali e locali – aderenti. Convegni, seminari ed assemblee hanno fatto crescere nel tempo l’importanza del Forum, che è arrivato a dialogare con parecchi ministeri ed a moltiplicare l’attenzione generale sul nevralgico tema del consumo di suolo. A tal proposito risultano fondamentali due iniziative: la campagna di “censimento del cemento” per la quale i comitati locali continueranno a sollecitare tutte le amministrazioni comunali che ancora non hanno compilato e restituito la scheda censuari e la definizione del testo della possibile Proposta di legge d’iniziativa Popolare, attraverso una apposita Commissione.

FONDI PER LE ZONE RURALI Gli eventi, dedicati agli imprenditori agricoli che vivono e operano nei Siti Natura 2000, si propongono i seguenti obiettivi: rafforzare le conoscenze sulle opportunità di sviluppo rurale legate a RN2000; rimuovere gli ostacoli culturali e di percezione negativa degli agricoltori nei confronti di RN 2000; implementare la capacità di accesso agli strumenti finanziari per il mondo rurale in aree RN2000; diffondere l’opportunità di utilizzare l’assistenza fornita dallo sportello informativo farenait e dal portale web www.lamiaterravale.it.

UN PROGRAMMA RICCO DI IDEE Il programma delle giornate prevede: presentazione del progetto farenait e delle sue finalità, con particolare riferimento ai servizi attivati; focus sulle nuove opportunità legate a RN 2000, con particolare riferimento ai

UN FILO CHE UNISCE IL PAESE La Fondazione Campagna Amica a Bologna ha ribadito il suo no alla cementificazione del territorio che invece va indirizzato verso la sua

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er frenare la perdita di biodiversità nelle aree Natura 2000, un ruolo essenziale viene svolto dalle pratiche agricole tradizionali, che concorrono alla salvaguardia di molte specie rare e minacciate. Per questo è importante coinvolgere gli agricoltori, quali esperti di conservazione della natura, nei progetti a difesa della biodiversità presente in queste aree. A partire da aprile 2013 ha preso l’avvio il ciclo di incontri con gli agricoltori presenti nei Siti Natura 2000 in ogni territorio regionale nell’ambito del progetto fa.re.na.it. Fare Rete per Natura 2000 in Italia, co-finanziato dal programma LIFE+ dell’Unione Europea, per rilanciare Rete Natura 2000 in Italia, e realizzato da CTS, in collaborazione con ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), Regione Lombardia, Coldiretti e Comunità Ambiente.

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

ANNO IV - N°25 - MAGGIO

Si punta ad ampliare le possibilità di accesso ai finanziamenti comunitari per il mondo rurale

PROSSIMI APPUNTAMENTI FRIULI VENEZIA GIULIA 20/21 GIUGNO 2013 CALABRIA GIUGNO 2013 BASILICATA GIUGNO 2013 MARCHE SETTEMBRE/OTTOBRE 2013

vantaggi collegati al progetto farenait e alla nuova programmazione: sportello informativo e staff farenait per ricevere informazioni e assistenza nell’accesso alle nuove opportunità; sezione web “promuovi la tua azienda” per dare visibilità alla propria azienda; benefici legati alla nuova programmazione europea Dibattito e recepimento di suggerimenti e proposte da parte degli agricoltori da raccogliere in un Libro Bianco come out put di progetto.

VENETO OTTOBRE 2013 VALLE D’AOSTA NOVEMBRE 2013 PIEMONTE NOVEMBRE 2013 LIGURIA OTTOBRE/NOVEMBRE 2013 Per maggiori informazioni farenait@cts.it www.lamiaterravale.it

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WWW.RIVISTADGA.IT

PISTACCHI SICILIANI, PRODOTTI IN TURCHIA: QUANDO L’ETICHETTA NON È CHIARA Storica sentenza della Corte di Cassazione, ingannare sull’origine è frode in commercio Nei guai una ditta che commercializzava confezioni di snack finti made in Italy

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endere prodotti alimentari utilizzando una etichetta equivoca sia per il contenuto che per la scarsa leggibilità, in quanto idonea ad ingannare il consumatore sull’origine dell’alimento, integra gli estremi della frode in commercio. È quanto sostiene la Corte di cassazione penale con una recente sentenza (del 3 maggio 2013) in cui si ribadisce l’importanza della etichettatura come strumento per garantire la trasparenza negli scambi commerciali tra acquirente e venditore. Esistono, infatti, norme specifiche, tanto a livello nazionale quanto a livello comunitario, che sottolineano la necessità di riportare in etichetta informazioni chiare e leggibili sulle caratteristiche dei prodotti alimentari, con il fine di evitare che omissioni o false indicazioni possano indurre in errore il consumatore.

UNA DIZIONE NON VERITIERA Nel caso di specie, si trattava di confezioni di pistacchi sgusciati che sull’etichetta, a caratteri grandi, riportavano la dicitura «sfiziosità siciliane - pistacchi sgusciati», mentre in basso e con caratteri scarsamente leggibili a occhio nudo «ingredienti: pistacchi sgusc. Mediterraneo»; tale etichetta è stata ritenuta idonea a generare la ragionevole convinzione che i pistacchi così commercializzati fossero di provenienza siciliana, mentre la dizione «Mediterraneo» non consentiva di identificare lo specifico paese di provenienza.

IN ATTESA DELL’ETICHETTA D’ORIGINE La Corte, nel ribadire la necessità che sia garantita la libertà di ognuno di individuare, tra i molteplici prodotti in commercio, quello che, previa attenta e consapevole valutazione, soddisfi maggiormente i propri gusti o le proprie aspetta-

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tive, richiama non solo il d.lgs. n. 109/1992 che disciplina l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari, ma anche la più recente legge n. 4/2011, in materia di etichettatura e qualità degli alimenti, la quale, pur non avendo ancora ricevuto piena attuazione, perché in attesa della emanazione degli opportuni decreti interministe-

riali, espressamente prevede l’obbligo di indicare in etichetta, tra le altre informazioni, il luogo di origine o di provenienza degli alimenti, proprio al fine di rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari e per porre il consumatore nelle condizioni di orientare la propria scelta finale sulla base di indicazioni chiare, trasparenti e non ingannevoli.

La tares al debutto ufficiale La TARES debutterà ufficialmente nel 2013. Le prime due rate saranno corrisposte, a titolo di acconto, sulla base della TARSU, della TIA1 o della TIA2. La terza rata (a ottobre o dopo in base a quanto deliberato dal Comune), a saldo, sarà calcolata in base alla TARES mediante l’ap-

plicazione della maggiorazione di 0,30 euro a metro quadro (elevabile a 0,40 euro a metro quadro) a copertura dei servizi indivisibili dei Comuni. Questo è quello che, in sintesi, prevede l’art. 10, commi 2 e 3, del d.l. 8 aprile 2013, n. 35.

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Redazione - GIOVANI IMPRESA

GIOVANI IMPRESA - Redazione

CON LA STAFFETTA GENERAZIONALE DUECENTOMILA GIOVANI IN CAMPAGNA A Roma l’assemblea“L’Italia è il futuro” degli imprenditori under 30 della Coldiretti, in 2000 all’Auditorium Il delegato nazionale Sangiorgio: “Pionieri di un nuovo modo di pensare e rappresentare l’agricoltura”

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alla staffetta generazionale è possibile l’inserimento di 200mila giovani nelle campagne dove il 37,3 per cento delle imprese ha un conduttore di età superiore ai 65 anni. È uno degli spunti emerso dall’Assemblea nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, svoltasi all’Auditorium Parco della Musica di Roma con la presenza di oltre duemila aziende under 30 guidate dal delegato nazionale Vittorio Sangiorgio. All’appuntamento hanno partecipato anche il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, gli ex ministri Passera e Catania e il sindaco capitolino, Gianni Alemanno. “Se proprio vogliamo dare un segnale forte ai figli e ai padri delle nostre campagne, che punti sull’intraprendenza dei giovani, sulla loro voglia di fare e sulla loro capacità di innovare, allora – ha chiesto nel suo intervento Sangiorgio – sospendiamo il pagamento di imposte e contributi per cinque anni alle imprese familiari in cui si

Marini e Sangiorgio

concretizza quella che viene definita la staffetta generazionale. L’agricoltura sta vivendo una straordinaria fase di attenzione da parte dei giovani, ma alle imprese è preclusa la possibilità di ospitare giovani tirocinanti e offrire quindi l’opportunità anche a studenti di effettuare brevi esperienze full immersion in una realtà di impresa. È necessario superare l’interpretazione restrittiva della normativa vigente per assecondare e favorire un fenomeno tanto recente quanto positivo come quello del ritorno alla campagna di tantissimi giovani”. Foto di gruppo dal palco

Una sala gremita

LA BELLEZZA CI PUÒ SALVARE “L’Italia è al primo posto per numero di siti iscritti come patrimonio dell’umanità nella lista dell’Unesco, quasi metà del territorio nazionale è coperto da aree di particolare pregio e sottoposte a vincolo di tutela, ci sono 33 beni culturali e archeologici ogni 100 kmq e 131 paesaggi rurali storici – ha ricordato Sangiorgio –. Prestando più attenzione a ciò che rende unico e arricchisce realmente il Paese potremmo recuperare miliardi di Pil e milioni di posti di lavoro”.

QUEI TALENTI MESSI IN PANCHINA “L’Italia degli anni 60 aveva i giovani nel motore di sviluppo del Paese, oggi li ha messi in panchina – ha denunciato il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa –. Noi siamo pronti a svolgere il nostro ruolo per il bene del Paese, nel suo motore possiamo mettere il miglior carburante (le energie giovani) proveniente da fonte rinnovabile (il meglio del territorio italiano). Abbiamo certamente il merito di aver in questi anni argomentato il perché la classe dirigente più vecchia d'Europa non sarebbe stata in grado di portare il Paese verso la rotta giusta. In politica abbiamo iniziato un ricambio di qualità, ma terremo alta l’attenzione contro tentativi di retromarcia”.

IMPRESA UGUALE PASSIONE “Scegliamo soprattutto di fare impresa per passione (56 per cento) anche se, se vuole, qualcuno può continuare a

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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

pensare che l’agricoltura sia solo un “riparo” in tempo di crisi – ha aggiunto Sangiorgio –. Resta il fatto che qui dentro nessuno pensa di abbandonarla. Continuiamo ad espanderci e progettiamo di continuare ad innovare nel futuro prossimo. È quello che ci sta insegnando la nostra Coldiretti, pioniera di un modo nuovo di pensare l’agricoltura, un modo che sta diventando vitale non soltanto nel nostro Paese, ma pioniera anche di un nuovo modo di rappresentare, fatto di progetti ideati e realizzati, in cui l’interesse generale si concili perfettamente con quello settoriale, non solo in agricoltura, per una rappresentanza globale dei territori, fatto da una classe dirigente sempre più giovane e coraggiosa”.

Il delegato nazionale Vittorio Sangiorgio

IL NODO DEL CREDITO

Il pubblico dell'Auditorium

“Servono politiche che incoraggino le banche a rischiare sui progetti e sui talenti e meno sul consolidato – ha poi ricordato il delegato dei giovani Coldiretti –. Sarà pure arrivato il tempo di smetterla di prendere i soldi dall’economia reale, quella delle persone che lavorano e faticano, per darli a quella virtuale, quella dei capitali e delle speculazioni. Noi lo stiamo facendo con il nostro progetto giovani Coldiretti Giovani Impresa – CreditAgrItalia, con cui quest’anno abbiamo finanziato 57 milioni di investimenti per 760 giovani imprese, 20 milioni in più rispetto all’anno precedente. Un risultato straordinario nell’anno del credit crunch. Per quest’anno con CreditAgri – ha precisato il leader di Giovani Impresa

Inovazione, ecco gli agrivestiti

Coldiretti – avevamo pensato di dedicare un nuovo plafond di 80 milioni di euro, ma per dare un messaggio ancora più forte siamo arrivati ad un plafond di 100 milioni… 100 milioni di investimenti per giovani,

Il ministro Nunzia De Girolamo

che si alzeranno presto la mattina, che troveranno soluzione a tutti gli ostacoli che verranno loro posti, che contribuiranno al benessere del Paese, perché hanno il diritto a sognare un loro futuro migliore”.

In campagna il futuro è meno nero GIOVANI AGRICOLTORI PIÙ FIDUCIOSI DELLA MEDIA DEI COETANEI Nel Paese più bello del mondo la maggioranza dei giovani (51 per cento) sotto i 40 anni è pronta ad espatriare per motivi di lavoro perché non vede a breve nel futuro prospettive occupazionali. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Swg dalla quale si evidenzia disponibilità a lasciare l’Italia riguarda sia gli studenti (59 per cento) che i disoccupati (53 per cento), ma anche coloro che hanno già un lavoro (47 per

ANNO IV - N°25 - MAGGIO

cento). Questo perché il 73 per cento dei giovani ritiene che l’Italia non possa offrire un futuro contro solo il 20 per cento che ha invece una visione positiva perché pensa in maggioranza che l’Italia abbia le competenze e creatività per uscire dalla crisi. I risultati si invertono tra i giovani agricoltori che per la maggioranza relativa (45 per cento) pensa invece che l’Italia possa offrire un futuro a conferma del fatto che, se

inseriti in un contesto che offre spazio alla realizzazione personale, i giovani dimostrano di credere di più all’Italia. La visione negativa del futuro è confermata dal fatto che in generale il 61 per cento dei giovani italiani che pensa che in futuro la sua situazione economica sarà peggiore di quella dei propri genitori, il 17 per cento uguale e solo il 14 per cento migliore, mentre il 9 per cento non risponde.

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LETTO PER VOI - Stefano Masini

Toni De Amicis - FILIERA COLTA

IL MOSTRO BUONO DI BRUXELLES IL BELLO E IL BRUTTO DELL’EUROPA

CAMPAGNA AMICA, QUANDO IL CIBO È QUELLO GIUSTO

Il nuovo libro di Hans Magnus Enzensberger esamina i vari aspetti del processo di integrazione comunitaria Il testo mette in luce le inadeguatezze della legislazione e le interferenze nella vita quotidiana dei cittadini

Qualità, Convenienza, Genuinità, Affidabilità, Sicurezza, Italianità sono i caratteri distintivi di un nuovo modo di pensare e vivere il consumo di prodotti agroalimentari nel nostro Paese

S

crivendo di Europa Hans Magnus Enzensberger (“Il mostro buono di Bruxelles”, Edizioni Einaudi, 112 pagine, 10 euro) non può non rallegrarsi subito dello straordinario esito che la sua costituzione ci ha consegnato, quasi considerando banale la piacevole continuità: la pace ha, infatti, accompagnato il processo di uniformazione promuovendo la qualità della nostra vita quotidiana. Non è, però, difficile imbattersi in altre e più numerose inadeguatezze dell’integrazione che porta, almeno la metà dei cittadini europei a considerare in termini negativi l’appartenenza del proprio Paese all’Unione così da aver scarsa fiducia nelle sue istituzioni. Del resto, neppure amiamo i nostri rappresentanti a Bruxelles sia a causa delle ingenti spese di amministrazione (6% del bilancio) sia per la perdita di senso di realtà che contrassegna la fisionomia professionale degli eurocrati che, naturalmente, cresce con la aumentata distanza geografica dal resto degli abitanti.

L’INTRUSIONE NELLE VICENDE QUOTIDIANE Ciò che diventa insopportabile – annota, ancora, l’Autore – è però la tendenza delle istituzioni europee ad immischiarsi nelle vicende quotidiane, mettendo in evidenza una insensata mania di regolamentare un’infinita casistica: dalle protesi dentarie alla forma degli alimenti. L’unico ambito non ancora assediato da norme e specifiche tecniche resta la cultura per cui l’Unione europea investe una cifra ridicola, poco meno di undici centesimi per ogni cittadino ma forse è meglio così: “ci mancherebbero davvero anche le direttive su come in Europa sia consentito dipingere, danzare e scrivere” (pag. 26). Quali siano le ragioni che spingono questo processo di sistematica sopraffazione è difficile da definire. Forse sadismo o forse spiccata volontà di

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LA QUESTIONE DEL DEFICIT DEMOCRATRICO

Hans Magnus Enzensberger

comando: nessuno lo sa con esattezza, neppure coloro che ne sono responsabili. L’Europa è, da questo punto di vista, un eterno cantiere: il suo quartier generale si estende su una superficie di 241.515 m², una vera cittadella fortificata e sbarrata da meccanismi di sicurezza in cui la vita quotidiana si svolge in modo autoreferenziale. Si può parlare, in proposito di un biotopo istituzionale ed è, anzi, deplorevole che staff di etologi continuino a recarsi piuttosto in Papua Nuova Guinea per avviare i propri filoni di ricerca, piuttosto che a Bruxelles dove – secondo l’Autore – l’esame delle élites, cresciute in condizioni di assoluto isolamento e con la sola consapevolezza della propria missione, potrebbe fornire risultati del tutto originali. L’idea di Europa si lega, del resto, ad uno “strano mix di sognatori e di strateghi senza scrupoli” (pag. 48) ma, nel disegno di integrazione, hanno prevalso alla fine tratti tecnocratici necessari al governo dell’economia a cui risultano piegate differenze e tradizioni da intendere quali ostacoli al corretto funzionamento degli scambi.

Non deve, quindi, preoccupare neppure la constatazione del deficit democratico riconducibile alla circostanza che sia la Commissione ad avere il monopolio dell’iniziativa legislativa, “come se le battaglie costituzionali del XIX e del XX secolo non ci fossero mai state” (pag. 69). Se non che l’apatia dei cittadini, che non hanno nessuna voce in capitolo, non sembra preoccupare più di tanto le istituzioni “che guardano impassibili all’indebolimento della loro base di legittimazione” (pag. 71), posto che sono proprio gli Stati a giustificare, con l’alibi di Bruxelles, la propria ridotta capacità di opporsi alle decisioni, sì che nessuno possa ritenersi veramente responsabile di quel che accade.

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ino agli anni 1980/2000 il consumatore medio, quando andava a fare la spesa richiedeva prodotti che avessero essenzialmente 3 caratteristiche: dovevano essere “buoni da mangiare”, “belli da vedere” e “sicuri per la salute”. Dopo gli anni 2000 si è gradualmente aggiunta una quarta componente, un’altra richiesta aggiuntiva: si chiede che il prodotto in vendita sia possibilmente anche “etico”, nel senso della “eco-sostenibilità”, della “eco-responsabilità”, della “equo-solidarietà”. In sintesi, a parità di valore si preferisce un prodotto che faccia bene non solo a noi stessi, ma anche al pianeta. È questa una modalità di acquisto che è diventata anche un trend di consumo che sta contagiando positivamente una fascia sempre più larga di consumatori. Sono consumatori che ai 2 bisogni primari (fisiologici e di relazione) aggiungono un’altra valenza alla loro scelta di cibo: la “virtuosità” nell’uso delle risorse ambientali e naturali.

L’UE LA SA PIÙ LUNGA DI NOI

UNA SCELTA DI PARTE

L’unica e vera preoccupazione riguarda l’eventuale indizione di referendum popolari: è del tutto fastidioso affidare delle decisioni a cittadini ignoranti e ribelli che non sanno quale sia la scelta più adeguata. Certo è che chiunque si opponga alla strategia di omologazione viene immediatamente presentato come anti europeo e, in questi termini, calunniato. Perché su ogni cosa l’Unione europea la sa più lunga di noi e provvede con le sue burocrazie e procedure a standardizzare utilmente le condizioni del nostro vivere quotidiano a partire dalla educazione ad una sana dieta, confortandoci – lo sappiamo bene – attraverso previsione delle dimensioni dei caratteri in etichetta o della capienza degli imballaggi. Così, in tutte queste circostanze, essa ci appare come una chimera in duplice senso: “un progetto utopico e insieme un ibrido che con autorità assoluta e coercizione educativa vorrebbe imporre i suoi intenti umanitari, perseguiti con astuzia e perseveranza” (pag. 81).

Non è un caso che siano in forte crescita i cittadini che vivono l’acquisto di un prodotto alimentare come una “scelta di parte”, direi quasi “politica”: scegliendo un tipo di cibo, che ha una sua origine, una sua modalità produttiva, un suo luogo di vendita, un suo messaggio correlato, premiano o penalizzano un certo modello di sviluppo.

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

Da nostre indagini, ripetute nel corso di questi 4 anni dalla società SWG, emerge con nettezza che il consumatore tipo che frequenta i nostri punti in vendita diretta, (mercati, fattorie, botteghe), è molto consapevole delle sue scelte di consumo sul piano ambientale (distanza, consumo di energia, inquinamento, biodiversità) e sociale (sviluppo locale, legalità, occupazione, coesione, cultura territoriale). Di conseguenza, la nostra offerta commerciale non può che essere basata principalmente sui concetti di “unicità” ed “autenticità” se vogliamo davvero far distinguere il vero prodotto agricolo italiano dalle innumerevoli mistificazioni e quindi intercettare questo nuovo mercato del cibo.

SE IL BRAND È EVOCATIVO Ed il nostro “Brand” Campagna Amica – che è diventato il principale marchio che nel evoca quel concetto della “distintività Italiana” – può essere una leva preziosissima. Sono ormai milioni i consumatori che associano al giallo di Campagna Amica i messaggi del “kmzero”, del “prodotto locale”, del “prodotto sicuro e garantito”, in sostanza del “prodotto giusto” e che scelgono quindi consapevolmente di fare la spesa nei nostri punti vendita anche per un sostegno e una condivisione ai valori che quel segno distintivo rappresenta. È anche per queste ragioni che siamo diventati, in pochi anni, il più grande canale di acquisto – sostenibile e consapevole – di prodotti alimentari del nostro Paese.

I cittadini amano i Farmers Market

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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA


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