Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma
NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA
Anno V - N°35 - MAGGIO/GIUGNO 2014
PRIMO PIANO
OGM, L’ITALIA È LIBERA DI NON COLTIVARLI PAGINA 8
A UDINE IL GUSTO DELLA CAMPAGNA AMICA FA GRANDE IL GELATO
Inserto speciale
PICCOLO MANUALE DELLE RENDITE INSOSTENIBILI E DELLE RICETTE PER DEBELLARLE
Roberto Moncalvo - PRIMO PIANO
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Presidente Roberto Moncalvo
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Direttore Generale Toni De Amicis Coordinatori regionali
PRIMO PIANO - Roberto Moncalvo
Il presidente Moncalvo commenta l’accordo politico raggiunto dai Ministri Ue dell’Ambiente che lascia agli Stati membri la possibilità di vietare le coltivazioni transgeniche
Ogm, l’Italia è libera di non coltivarli
Contatti Via Nazionale 89/a 00184 Roma (Italy) Tel +39.06489931 redazione@campagnamica.it www.campagnamica.it IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma
Dare più valore ai prodotti della rete più grande d’Europa
Direttore Responsabile Paolo Falcioni
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CAMPAGNA AMICA NEL GELATO - Giovanni Manfroni A Udine Il gusto della Campagna Amica fa grande il gelato
NO FOOD - Elisabetta Montesissa “Imprese italiane No Food” un’esperienza in crescita
INSERTO SPECIALE Piccolo manuale delle rendite insostenibili e delle ricette per debellarle
CONSIGLI PER LA VENDITA - Redazione Vendita assistita o libero servizio?
TERRANOSTRA - Redazione Sentenza Tar, per gli agriturismi scatta l’obbligo del Pos
PERSONAGGI - Giovanni Manfroni Sergio Valzania, sulla Via Francigena con Campagna Amica
Piccolo manuale delle rendite insostenibili e delle ricette per debellarle
SICUREZZA scritto e firmato da COLDIRETTI
ALIMENTARE - Ermanno Coppola
L’Ue vara il nuovo regolamento per i prodotti di montagna
L’AGRICOLTURA DI CHI AMA L’ITALIA
Redazione Silvia Bosco, Domenico Buono, Ermanno Coppola, Pamela De Pasquale, Michele Errico, Marina Faraone, Corrado Finardi, Alessandra Gioggi, Pietro Hausmann, Paola Mandrici, Rolando Manfredini, Giovanni Manfroni, Stefano Masini, Elisabetta Montesissa, Daniele Taffon, Carmelo Troccoli
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LETTO PER VOI - Stefano Masini Ecco le verità e le bugie sulla nostra alimentazione
FILIERA COLTA - Toni De Amicis La passione che diventa lavoro
In copertina: I titolari di Oggi-Officina gelato gusto italiano - Udine Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 130 – Roma Impaginazione: Studio Polpo
È consentita la riproduzione totale o parziale degli articoli, purchè venga citata la fonte Prima di gettare questo notiziario nella raccolta della carta, dallo a un amico interessato a conoscerci
Fondazione Campagna Amica e Digitalia Lab adottano
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Italia è libera di non coltivare Ogm come ha fatto fino ad ora e come chiedono quasi 8 cittadini su 10 (76 per cento) che si oppongono al biotech nei campi”. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare l’accordo politico dei ministri dell'ambiente dell'Ue che dopo quattro anni di dibattiti lascia liberi gli Stati membri di coltivare o di vietare gli Ogm sul loro territorio. “La procedura che potrà essere perfezionata nel semestre di presidenza italiana con l’impegno del Ministro dell’Ambiente Luca Galletti al quale va il nostro ringraziamento, realizza da subito – sottolinea Moncalvo – una svolta profonda nel quadro normativo europeo. Il divieto di coltivazione da misura provvisoria e legata al principio di precauzione per motivi ambientali e sanitari diventa giustamente – precisa Moncalvo – una decisione permanente assunta sulla base del modello di sviluppo che ogni singolo Paese intende sostenere”.
Nuovi accreditati
#CAMPOLIBERODARENDITE!!
Editore e proprietario Fondazione Campagna Amica
Questo notiziario viene inviato gratuitamente a tutti gli aderenti alla rete dei Punti di Campagna Amica
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FONDAZIONE - Raffaella Cantagalli FONDAZIONE - Redazione
Marche Giordano Avenali Lazio Maurizio Ortolani Abruzzo Mauro Pasquale Del Ponte Molise Antonio Verratti Campania Alessandra Nobilione Basilicata Lino Sivolella Puglia Teresa Depetro Calabria Pietro Sirianni Sicilia Calogero Fasulo Sardegna Andrea Delogu
Coordinamento editoriale Massimiliano Paoloni Raffaella Cantagalli
OGM, L’ITALIA È LIBERA DI NON COLTIVARLI
I FARMERS MARKET, LE AZIENDE AGRICOLE, GLI AGRITURISMI, LE BOTTEGHE, I RISTORANTI E LE COOPERATIVE IN VENDITA DIRETTA CHE AL MESE DI GIUGNO HANNO ADERITO ALLA RETE NAZIONALE DELLE IMPRESE A MARCHIO “PUNTO CAMPAGNA AMICA” SONO:
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Il presidente Moncalvo
Valle d'Aosta Erik Verraz Piemonte Maria Chiara Bellino Lombardia Francesco Goffredo Veneto Luca Motta Trentino A.A. Barbara Battistello Friuli V. G. Vanessa Orlando Liguria Ester Perri E.Romagna Maria Adelia Zana Toscana Simon Querci Umbria Silvia Zoppitelli
SOMMARIO
“La procedura potrà essere rafforzata nel semestre di presidenza italiana” UN PROBLEMA DI SICUREZZA “Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura – conclude Moncalvo – non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico del Made in Italy”. Intanto, il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tar del Lazio di bloccare le semine biotech in corso nei campi del Friuli, rinviando la definitiva decisione nel merito Al 4 dicembre quando di fatto sarà già in vigore la citata normativa europea che lascia la libertà di non coltivare Ogm ai singoli Stati Membri. A questo punto le Amministrazioni coinvolte non hanno piu’ nessun alibi per intervenire nella repressione delle coltivazioni illegali per evitare l’aggravarsi delle contaminazioni ambientali in atto.
BIOTECH FALLIMENTARE Secondo una analisi della Coldiretti nell’Unione Europea nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico Mon810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais Mon810).
ANNO V - N°35 - MAGGIO/GIUGNO 2014
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Raffaella Cantagalli - FONDAZIONE
DARE PIÙ VALORE AI PRODOTTI DELLA RETE PIÙ GRANDE D’EUROPA Nelle strategie di crescita è determinante la capacità degli imprenditori di promuovere il proprio lavoro Campagna Amica è un progetto comune che nasce da una complicità tra agricoltore e consumatore
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uanto costa mantenere una famiglia a tavola?”. In un periodo storico di grave crisi come questo, in cui la contrazione dei consumi alimentari ci riporta indietro di circa 30 anni, la domanda che ricorre è proprio quella legata alla spesa quotidiana per il cibo. Nonostante questo, dati alla mano, ci sono alcuni segmenti distributivi che resistono e che, al contrario, si stanno affermando con determinazione. Cedono i discount, per la prima volta in controtendenza, che registrano un calo di circa 2 punti percentuali (primo trimestre del 2014 vs dicembre 2013), e ad andare sono i nuovi canali a filiera corta, rappresentanti in Italia quasi esclusivamente dalla nostra Rete di Campagna Amica che, con oltre 10.000 Punti di vendita diretta, a oggi è la più grande in Europa.
A COSA SI DEVE QUESTO FENOMENO? Nella società attuale (quella industriale), il rapporto con il cibo viene delegato ad altri: all’industria, alla ristorazione, ai commercianti. In questo modo il consumatore tende a cadere nell’ignoranza, nella “non conoscenza”. In realtà esiste una domanda di conoscenza molto forte, un desiderio di riappropriarsi di questo contatto diretto con il cibo e di riconquistare la fiducia e la sicurezza persa negli ultimi decenni. Stupisce positivamente sapere che questo fenomeno e questa attenzione ai processi produttivi, alla semplificazione della filiera commerciale e alla preparazione del cibo a livello domestico, attrae in maniera forte soprattutto le nuove generazioni.
Aumenta il reddito e il riconoscimento sociale PRENDIAMO ATTO DEL NOSTRO NUOVO RUOLO Il maestro Ermanno Olmi definisce l’agricoltore come il “dottore della terra”. Quando noi stiamo male, andiamo dal dottore e gli affidiamo la nostra vita. Nel nostro caso oltre alla salute delle persone, siamo diventati custodi della terra, del territorio, delle specie e della varietà animali e vegetali che la abitano. Non solo, il nostro compito è anche quello di proteggere le tradizioni, le ricette, le culture. Siamo i custodi della storia di questo Paese, del presente e del suo futuro.
QUANTO VALE IL NOSTRO CIBO? Per queste e altre ragioni, non è più possibile ragionare esclusivamente in termini di costo. Il momento dell’acquisto per il consumatore si sta trasformando, e si deve tradurre ogni giorno di più, in una presa di coscienza, un atto di consapevolez-
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za. Lo sviluppo dei mercati di Campagna Amica ci dice che la strada è quella giusta e che la gente sta venendo nella nostra direzione riconoscendoci un ruolo importante, un valore di guida che ci dà volere e forze senza farci dimenticare le nostre grandi responsabilità.
LA NOSTRA CAPACITÀ DI RACCONTARCI FA LA DIFFERENZA La nostra capacità di far comprendere l’importanza, l’autenticità e l’impegno del nostro lavoro, trasforma un semplice prodotto in qualcosa di più: una speranza e un progetto comune che nasce da una complicità tra produttore e consumatore e che non può non tradursi anche in una maggiore valorizzazione del prodotto stesso. Questa è solo una tappa del nostro percorso: abbiamo siglato un patto, un tacito accordo che dobbiamo essere in grado di onorare con coerenza, con rispetto e con responsabilità. Solo in questo modo potremmo continuare a crescere con soddisfazione sia in termini di reddito, che di riconoscimento sociale.
Scheda -7% il calo del commercio delle vendite al dettaglio secondo dati Istat nel primo trimestre 2014 rispetto al 2013 63 % sono i cittadini che dichiarano di sentirsi maggiormente garantiti da un marchio degli agricoltori per qualità e sicurezza alimentare 8,3 / 10 è il livello di soddisfazione
dei consumatori dopo un acquisto nel Punto Campagna Amica 15 milioni sono i consumatori che hanno fatto almeno un acquisto nei mercati di Campagna Amica nel 2013 1,5 miliardi fatturato stimato nel 2013 per mercati di Campagna Amica
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Coltiviamo gli stessi interessi
Redazione - FONDAZIONE
Consumatori, cittadini, produttori agricoli
Campagna Amica è la Fondazione che sostiene l’agricoltura e l’alimentazione “made in Italy”, l’ambiente e il turismo in campagna. Promuove e organizza nuove forme di vendita e di consumo che accorciano la filiera agroalimentare e che sono sostenibili, responsabili e vantaggiose per produttori e consumatori.
Mercato – Asti È stato avviato ad Asti un nuovo agrimercato che si svolge ogni martedì pomeriggio in Piazza dello Statuto. Con i gazebo gialli di Campagna Amica la piazza, un tempo piazza delle erbe, riafferma la sua “vocazione” arricchendosi di un’ampia offerta di frutta, verdura,
Promuove la Rete Nazionale di vendita diretta di Campagna Amica
Ovvero il più grande circuito in Europa, per dimensioni economiche ed estensione territoriale, di produttori in vendita diretta ma anche il più grande canale di consumo consapevole e sostenibile del nostro Paese. Il nostro obiettivo è quello di realizzare una “filera agricola tutta italiana”, capace di creare più concorrenza e più trasparenza, più potere contrattuale per gli agricoltori e più vantaggi per i cittadini. La Rete a marchio Campagna Amica, ad oggi, è già partecipata da migliaia di aziende agricole, agriturismi, cooperative, consorzi agrari e da centinaia di farmer’s market diffusi capillarmente su tutto il territorio italiano.
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salumi, formaggi, mieli, conserve e confetture, più alcune sorprese che varieranno di settimana in settimana. Sarà infatti un mercato dinamico che, oltre a seguire la stagionalità, vedrà di volta in volta aggiungere o ruotare i produttori per avere tipicità anche di altri territori.
Mercato – Viterbo Il nuovo mercato di Viterbo a Largo Benedetto Croce, avviato in forma sperimentale, ha riscosso fin dalle prime aperture un bel successo di presenze e vendite. Il nuovo appuntamento del mercoledì mattina va ad affiancare quello ormai consueto
del sabato mattina in Viale Francesco Baracca. Una doppia opportunità per i consumatori della città che potranno fare la spesa in maniera sicura, sia dentro che fuori le mura cittadine, scegliendo il giorno e il luogo più comodo dove recarsi.
Isola Bottega Italiana – Pezzan di Carbonera (TV) La nuova Isola della Bottega Italiana che ha aperto a Pezzan di Carbonera, nella Marca trevigiana, rappresenta una bella opportunità per chi desidera acquistare prodotti agricoli e italiani, ma non ha modo di recarsi al Mercato di Campagna Amica o direttamente in azienda.
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L’isola si trova all’interno di un negozio tradizionale che ha accettato di modificare parte del proprio assortimento valorizzando i prodotti delle aziende agricole del territorio trevigiano, veneto e nazionale che aderiscono a Campagna Amica.
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CAMPAGNA AMICA NEL GELATO - Giovanni Manfroni
Elisabetta Montesissa - NO FOOD
A UDINE IL GUSTO DELLA CAMPAGNA AMICA FA GRANDE IL GELATO
“IMPRESE ITALIANE NO FOOD” UN’ESPERIENZA IN CRESCITA
Successo oltre le previsioni per l’attività sorta in Friuli che usa i prodotti agricoli per fare coni e sorbetti, Carmelo Chiaramida conquista i palati assicurando la provenienza degli ingredienti
Sono sempre di più le aziende che entrano a far parte dell’Albo promosso da Campagna Amica Un progetto che incrocia innovazione, rispetto dell’ambiente e attenzione al consumatore
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ulcinella”, “Il Fu Mattia Pascal” o “Dino alle Hawaii”. Indovinare cosa hanno in comune questi tre titoli è impresa per pochi. Sicuramente per Carmelo Chiaramida, perché così ci ha chiamato i suoi gelati: “Il motivo – spiega sorridente – dipende dall’ispirazione che ho in quel momento. Associo i sapori a qualcosa che mi sta accadendo ed ecco che nasce un nuovo gusto tutto da scoprire”. Carmelo, insieme agli amici Andrea Marchettini e Fabio Pirioni (entrambi con una laurea in Economia e tutti e tre ventottenni), hanno aperto la prima gelateria di Campagna Amica a Udine,“Oggi-Officina gelato gusto italiano” (www. oggigelato.it), e già dopo pochi mesi la scommessa si è rivelata vincente: “Siamo molto contenti di come stia andando – dice Carmelo – la gente apprezza davvero i nostri gelati. Basti pensare che la sera dovremmo chiudere alle 22.30 ma non riusciamo mai a farlo prima di mezzanotte”. Il segreto del successo? Semplice a sentire le sue parole: “Conta tanto che la gente sappia che gran parte dei nostri prodotti sono di Campagna Amica. Le persone così conoscono la provenienza degli ingredienti che utilizziamo per le nostre miscele”.
LA TRASPARENZA… REGNA E poi un’astuta “mossa” di marketing, immagine e soprattutto trasparenza: “Abbiamo messo tutto a vista – spiega – il laboratorio è dietro una vetrata e spesso i clienti si mettono ‘in finestra’ a vedere come facciamo
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L'inaugurazione della gelateria
il gelato. Questo è importante perché è un modo per avvicinarci alla gente e fidelizzarla”. Così, ormai i tre soci hanno già un bel gruppo di adepti, con i nuovi che aumentano giorno dopo giorno: “Per i nostri gusti – racconta Carmelo, per 10 anni in giro per l’Italia come mastro gelatiere – solo frutta fresca presa e trasformata, mai dal congelatore. Inoltre, non esistono conservanti e coloranti”. Questo ha fatto sì che il “gelato a km 0” sia diventato in breve tempo un punto di riferimento in città: “Per fare questo – spiega il socio fondatore – è stato importante anche improntare una campagna di comunicazione, per la quale ci siamo affidati ll’agenzia ‘Capi. to’ che ci ha dato un grosso aiuto, mirata soprattutto su facebook e twitter”.
LA SCELTA “GREEN” Un gelato che guarda al futuro, dunque, che punta in alto:
“Vogliamo ingrandirci – dice Carmelo pensando ai prossimi obiettivi – e magari diventare una catena da esportare anche in altre città. Partire non è stato difficile anche grazie alla grossa mano che ci ha dato Vanessa Orlando di Coldiretti, ormai siamo lanciati”. Nel frattempo, i gusti spopolano: si va dal biscotto di mais, al pistacchio verde di Bronte passando per la mandorla il classico cioccolato e tanti altri gusti creati “ad hoc” da leccare solo per qualche giorno. Gelato a “km zero”, social ma anche green: “Tutto il materiale che utilizziamo – tiene a precisare Carmelo – è rigorosamente biodegradabile e con certificazione Fsc (la materia prima usata per realizzare un prodotto in legno o carta proviene da foreste dove sono rispettati dei rigorosi standard ambientali, sociali ed economici)”.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
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empre più numerosi sono i soggetti di altri settori che, con noi, si impegnano a rispettare i principi costitutivi del “brand” Campagna Amica, entrando a far parte delle aziende No-Food della nostra Rete. Possono aderire alla Fondazione Campagna Amica le Imprese Italiane No-Food, che intendano contribuire alla sua attività, sostenerla e parteciparvi. Per farlo devono caratterizzarsi per: forte tradizione nella produzione manifatturiera italiana; filiera italiana, in relazione a progettazione e realizzazione del prodotto/servizio; innovazione produttiva con metodi garanti dell’ambiente; funzionalità del prodotto/servizio nel rispetto dei principi di Fondazione Campagna Amica; attenzione al consumatore, nelle spiegazioni relative alla produzione, alle possibilità di riutilizzo o riciclo e al rispetto dell’ambiente che l’impresa ha messo in campo; presenza sui mercati stranieri, come portatore di interessi del vero made in Italy.
Spazio a energie rinnovabili, riciclo dei materiali, gestione dell’acqua non abbiano impatto negativo sull’ambiente; tutelare la tipicità
AL CENTRO IL MADE IN ITALY Inoltre, le Imprese Italiane NoFood che scelgono di aderire a Fondazione Campagna Amica devono: realizzare sviluppo e innovazione d’impresa; costruire rapporti di mercato su principi di trasparenza; utilizzare metodi produttivi rispettosi dell’ambiente, attraverso l’uso di energie rinnovabili, l’uso di materiali di riciclo, una gestione corretta dell’acqua, un corretto smaltimento dei rifiuti; utilizzare materiali e confezioni che
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delle produzioni e delle tradizioni di origine italiana; sviluppare la conoscenza della produzione italiana e mantenere maestranze e manodopera italiane; divulgare ai consumatori le caratteristiche dei prodotti rispetto al made in Italy; promuovere gli stili di vita compatibili con le esigenze della società.
Tutti più belli con “Le Fate della Terra” L’AZIENDA BENEVENTANA PROMUOVE PRODOTTI CERTIFICATI A BASE DI OLIO Dagli oliveti dell’azienda sulle colline del Sannio Beneventano nasce un ottimo Olio Extra Vergine di Oliva, certificato biologico. E proprio quest’olio costituisce la base essenziale dei Biocosmetici “Le Fate della Terra”. Infatti – proprio per la sua composizione lipidica simile al sebo della pelle, e per la presenza di preziosi antiossidanti come la vitamina E – l’Olio Vergine di oliva aiuta a prevenire e combattere l’invecchiamento cellulare. I Biocosmetici “Le Fate della Terra” offrono una risposta efficace alle necessità di idratazione, tonicità e rigenerazione cellulare di pelli giovani e mature, garantendo il giusto grado di nutrimento e protezione. I prodotti “Le Fate della Terra”: • Sono certificati Bio-Organic Cosmetico Biologico - dalla Bioagricert di Bologna.
• Sono conformi allo standard NATRUE di livello più elevato Organic Cosmetics. • Sono prodotti aderendo al disciplinare Vegan OK. • Gli ingredienti usati per le preparazioni provengono per oltre il 97% da crescita spontanea o coltivazioni biologiche certificate e a basso impatto ambientale, la parte residuale è comunque di origine naturale. • Non contengono acqua, né coloranti, né conservanti chimici. • Sono testati anallergici, non sugli animali. • I contenitori sono di vetro e il cartone delle confezioni proviene da carta riciclata. • Non sono utilizzati nanomateriali ingegnerizzati.
Web: www.lefatedellaterra.it • e-mail: lefatedellaterra@libero.it
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ORTI URBANI - Daniele Taffon
The Ad Store Italia
CASCINA QUADRILATERO, IL CENTRO DI TORINO DIVENTA UN ORTO Nel capoluogo piemontese l’originale progetto di recupero dei giardini in piazza Emanuele Filiberto Coinvolti i produttori Campagna Amica e i ristoratori che propongono piatti a km zero
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l via a Torino l’originale progetto di recupero dei giardini in piazza Emanuele Filiberto, nel quartiere del quadrilatero romano. Questo spazio, considerato come il primo orto self-made del Piemonte, è stato realizzato dalla Coldiretti di Torino con l’aiuto dei ragazzi di Garden Chef, sostituendo il verde urbano tradizionale con ortaggi e frutta, per l’intero perimetro della piazza e sarà completamente regalato alla città in ogni suo aspetto di uso e consumo. Attraverso un’apposita cartellonistica, verrà spiegato come comportarsi per permettere a tutti di poter usufruire dei prodotti dell’orto stesso. Lo spazio sarà aperto al pubblico per tutta la giornata e per tutta la settimana; sarà cura dei locali commerciali del quadrilatero provvedere alla chiusura serale con i cancelli già presenti nell’area.
Lo spazio dell’orto “recuperato”
#CAMPOLIBERODARENDITE!! LA RICONQUISTA DEGLI SPAZI URBANI L’agricoltura riconquista così spazi urbani, riqualificando zone ancora inevitabilmente occupate da situazioni di degrado, sostituendole con spazi verdi per i cittadini, studenti, regalando momenti di animazione sociale con anzia-
A Piacenza crescono i mini-agricoltori A Piacenza orto fa rima con scuola. In molti istituti primari della città emiliana gli alunni mettono le mani nella terra e imparano i segreti di ortaggi e frutta, grazie alla collaborazione tra istituzione scolastica, Campagna Amica e Coldiretti che ha dato vita a numerose iniziative di orticoltura ed educazione alla buona alimentazione. Iniziative che sicuramente potranno regalare in futuro alla società cittadini informati e sensibili ai temi della terra e del rispetto dell’ambiente.
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ni e cooperative già operanti sul territorio, il tutto all’insegna della costruzione di un nuovo modello di sviluppo. A completamento del progetto, dalle 16 alle 21 sarà allestito un piccolo mercato agroalimentare (9 banchi) di produttori agricoli di Campagna Amica con prodotti bio mentre i ristoranti del quartiere cucineranno, oltre ai consueti menù, un piatto direttamente acquistato al mercato stesso.
DAL CAMPO ALLA TAVOLA
Il fiore all’occhiello di questi percorsi è rappresentato dall’ultimo orto ad Agazzano recentemente inaugurato durante una bellissima festa di primavera. Piacenza rappresenta un esempio per tutti i territori a far entrare gli orti nelle scuole. Non c’è che dire: un investimento per il nostro futuro!
Su lavagne distribuite negli esercizi commerciali aderenti, i consumatori troveranno segnalato il piatto cucinato usando prodotti della filiera agricola italiana che gli chef sceglieranno direttamente il pomeriggio sul mercato produttori. Un viaggio ideale attraverso il quartiere più antico di Torino tra cultura, tradizioni, gusti e suggestioni.Da qui il nome di Cascina Quadrilatero: un intero giorno dedicato alla agricoltura torinese che porterà il cittadino a sentirsi parte del proprio territorio, con gusti, profumi e colori delle campagne, ma nel pieno centro città.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
Piccolo manuale delle rendite insostenibili e delle ricette per debellarle scritto e firmato da COLDIRETTI
L’AGRICOLTURA DI CHI AMA L’ITALIA
RENDITA DA FILIERA - Non tutta agricola e non tutta italiana Produttore
Produttore
Per 1 euro di spesa in prodotti trasformati, restano al produttore solo 5 centesimi
Per 1 euro di spesa in prodotti freschi restano al produttore solo 22 centesimi (Fonte: Ismea)
UN FURTO DI VALORE NON PIÙ ACCETTABILE!
Potenziando il marchio FAI degli agricoltori italiani per un prodotto 100% italiano
Scardinando con questi strumenti le vecchie logiche che ancora penalizzano le imprese agricole nel confronto di mercato con l’industria agroalimentare e la GDO
Tutta roba che magicamente diventa ‘Made in Italy’, tutta roba che danneggia la vera produzione agricola italiana
Maggiori risorse a chi lavora in montagna e collina per il presidio del territorio, la qualità del paesaggio a tutela del dissesto idrogeologico Cultura della legalità al centro della politica e della società
RENDITA DA BUROCRAZIA INUTILE Oltre 10.000 pagine di leggi che disciplinano il settore agricolo
Troppe regole confuse equivalenti a nessuna regola
Migliaia di norme spesso contraddittorie
Una “giungla” di procedimenti: “anticamera” dell’illegalità
LA BUROCRAZIA INUTILE SOTTRAE TEMPO, REDDITO E LAVORO. LASCIA PROSPERARE I “FURBI” E OPPRIME GLI ONESTI
LA BUROCRAZIA DIVENTA UTILE QUANDO È ‘SEMPLICE’
RENDITA DA FALSA IDENTITÀ 2 prosciutti su 3, 1 bottiglia di olio su 3, 3 confezioni di latte su 4, 1 mozzarella su 2… oltre il 30% del cibo che troviamo sulle nostre tavole… tutto di provenienza estera
Valorizzare la multifunzionalità delle attività agricole Impedire il consumo del suolo agricolo con apposite leggi Stop al cemento diffus
IMPRESA E TERRITORIO: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE!
RIPRENDIAMOCI LA FILIERA, RIPRENDIAMOCI IL VALORE PER LE NOSTRE IMPRESE E PER I CONSUMATORI Accorciando la filiera: 10.000 punti vendita di Campagna Amica, 28.000 produttori coinvolti, oltre 1.000 mercati
IL VOLTO DELL’ ITALIA NASCE DAL NOSTRO LAVORO, DA QUELLO DEI NOSTRI PADRI E DELLE GENERAZIONI PRECEDENTI.
Una forma di concorrenza sleale che impoverisce il territorio, minaccia la salute dei consumatori, riduce la sicurezza alimentare e compromette i diritti del lavoro
Vanno snellite le procedure ed eliminati gli adempimenti inutili
Il Caa deve diventare la casa della certificazione e della semplificazione per le imprese agricole
Il fascicolo aziendale deve diventare il perno del rapporto con la pubblica amministrazione
L’autocertificazione va valorizzata
BASTA CON LE MANIPOLAZIONI INGANNEVOLI PORTATE AVANTI DA ITALIANI
RIPRENDIAMOCI IL VALORE DELLA NOSTRA IDENTITÀ
ALLA RICERCA DELLA LEGALITÀ PERDUTA 14 miliardi di fatturato delle agromafie minano il futuro del Paese e del nostro Made in Italy: è la rendita delle rendite!
Estendere a tutti i prodotti l’indicazione obbligatoria dell’origine nell’etichetta
Neanche un euro pubblico a industrie che danneggiano la competitività nazionale
Pene severe per chi inganna i consumatori italiani
Aumentare al 20% il contenuto di arancia nelle bibite
No al segreto di Stato su tutti i prodotti che entrano nel nostro Paese
Per questo motivo abbiamo dato vita alla
La Fondazione ha come obiettivi: • contrastare la contraffazione e l’adulterazione • diffondere la cultura della legalità fra consumatori, operatori e decisori • affiancare l’attività dello Stato ove esso è minacciato
Applicare concretamente la legge “Salva olio”
LA LEGALITÀ PRODUCE FIDUCIA E SENSO DI RESPONSABILITÀ, INDISPENSABILI ALLA VITA ECONOMICA E SOCIALE DELLA COMUNITÀSOSTENIBILE! IMPRESA E TERRITORIO: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA PER UNO SVILUPPO
RENDITA DA BENI COMUNI: SUOLO, ACQUA, TERRITORIO 3 milioni di ettari perduti in 30 anni a causa della cementificazione Meno presidio agricolo in montagna e nelle aree interne, con aumento del dissesto idro-geologico per un costo di 22 miliardi di euro in 20 anni
82% dei comuni italiani a rischio 500 mila ettari da bonificare ereditati da uno sviluppo industriale selvaggio Incentivi incontrollati per la finta green economy che generano speculazioni e danni all’ambiente
LE MANI SUL ‘BEL PAESE’ E L’ILLEGALITÀ CHE SI FA LEGGE VANNO FERMATI
RENDITA DA MANCATA TRASPARENZA DELLA RAPPRESENTANZA Quando ci si confronta con i diversi livelli di governo siamo tutti uguali e tutti indistinti: chi ha vertici compromessi da vicende giudiziarie e chi è specchiato
L’opacità favorisce chi specula e penalizza chi rispetta la legge e adotta un comportamento etico È TEMPO DI CAMBIARE
LA TRASPARENZA PRODUCE FIDUCIA E GARANTISCE EQUITÀ Chiediamo che le organizzazioni di rappresentanza, le centrali cooperative e le organizzazioni economiche • addottino un codice etico • si impegnino ad escludere dai consigli di
Redazione - CONSIGLI PER LA VENDITA
Per l’agricoltura italiana e per tutto il Paese, poniamo l’etica al primo posto
SI PUÒ FARE! COLDIRETTI LO HA FATTO
LA RENDITA DA PAC 300 soggetti (lo 0,2‰ dei beneficiari) percepiscono 150 milioni di euro pari al 3,7% delle risorse complessive
una quota importante di questi è rappresentata da banche, assicurazioni, enti privati che nulla hanno a che fare con l’agricoltura
A CIÒ COLDIRETTI SI RIBELLA!
VOGLIAMO CHE I CONTRIBUTI VADANO A CHI
COME PROGETTARE UN LUOGO CHE INCARNA UN VERO SISTEMA DI VALORI
C
ome immaginate il negozio che aprirete? Chiudete gli occhi ed eccolo: quello è il vostro personale “store concept”. Ovvero non un semplice punto vendita, ma uno luogo dove viene espresso un vero e proprio sistema di valori (come convivialità, divertimento, velocità, eccellenza, specializzazione, convenienza) declinato poi in un concreto spazio distributivo.
I FORMATI DEI NEGOZI: TEORIA ED EVOLUZIONE
• di agricoltura “vive” • rappresenta il cuore del Made in Italy agroalimentare • quotidianamente costruisce e tutela la base produttiva del Paese per cittadini, consumatori e per la fondamentale voce del nostro export • genera benessere diffuso, qualità ambientale e sicurezza
È VENUTO IL TEMPO DI GESTIRE LE RISORSE PUBBLICHE CON RAZIONALITÀ ED EQUITÀ
RENDITA DA MALA COOPERAZIONE Scompare il senso della mutualità • tanta cooperazione tradisce il territorio e il rapporto con i soci, per il profitto fine a se stesso
VENDITA ASSISTITA O LIBERO SERVIZIO?
• amministrazione chi ha condanne in sospeso o condanne passate in giudicato • certifichino i loro bilanci
• ci si arrende ad appalti pubblici inaccettabili che generano lo sfruttamento dei soci lavoratori
Il format è la definizione delle possibili varianti di una tipologia di punto vendita, individuato da una precisa metratura o assortimento. Ogni rete deve sviluppare dei modelli di punto vendita che incorporino a un livello di eccellenza tutte le possibili soluzioni in termini di efficienza, di spettacolarità espositiva, di servizio al cliente e di efficienza logistica. Il principio è quello del benchmark ragionato, ovvero della comparazione tra lo stato dell’arte più avanzato e le realizzazioni possibili. Questo consente di valutare i possibili guadagni di produttività ad ogni ulteriore inve-
stimento materiale e immateriale. Abitualmente la storia evolutiva dei formati di vendita si fa in base alla loro dimensione o al loro posizionamento di prezzo. Un’altra visione si può focalizzare invece sugli aspetti di servizio del punto vendita e sulla frequenza delle visite (one-stop shopping, negozi vicini, eccetera). Implicita nel ragionamento è la valutazione delle tre componenti del fatturato commerciale: il parco clienti, frequenza d’acquisto, entità dello scontrino. Tutti i formati distributivi e le innovazioni possono essere ricondotti a queste tre variabili che moltiplicate assieme determinano il giro d’affari del punto di vendita. Questo ci è utile per ragionare del nostro formato. Ad esempio, una panetteria ha un parco clienti mediamente ampio, una frequenza d’acquisto molto alta, un’entità dello scontrino piuttosto bassa. Per massimizzare questi tre 3 fattori, si cerca di bilanciare la presenza dei reparti del punto di vendita alimentare, attraverso vendita assistita e vendita a libero servizio. La vendita a libero servizio aumenta il parco clienti e in parte la frequenza (velocità d’acquisto) mentre la ven-
dita assistita aumenta la battuta di cassa e nel caso della specializzazione alimentare e l’alta qualità, il parco clienti potenziale.
VENDITA ASSISTITA E LIBERO SERVIZIO
I vincoli ai due tipi di vendita sono importanti e molto diversi tra loro.
La vendita a libero servizio implica: • Standardizzazione e costanza della qualità • Informazione sintetica e chiara • Esposizione efficiente ed efficace • Efficienza logistica interna • Strategia di prezzo (in quanto comparabile)
La vendita assistita implica: • Risorse umane qualificate e scarse • Gestione delle code (e dunque flessibilità degli addetti al banco) • Tecnologie più costose Assortimenti curati • Gestione delle rimanenze. Ne consegue che la scelta fatta a monte tra queste due opzioni va fatta con estrema attenzione perché è cruciale per la buona riuscita dell’intera attività commerciale.
IMPRESA E TERRITORIO: DUE DELLA STESSA MEDAGLIA SVILUPPO SOSTENIBILE! BASTA ALFACCE LAVORO ‘POVERO’ SULLE SPALLEPER DEIUNO ‘POVERI’
ABBIAMO DATO VITA A UECOOP CON L’OBIETTIVO DI ACCENDERE UNA RINNOVATA MUTUALITÀ • mettendo al centro la base associativa • dotandoci di un codice etico • rivolgendoci alla comunità e al territorio
• restituendo protagonismo al socio • affermando una moderna e rinnovata mutualità
PER UN NUOVO WELFARE, PER UNA NUOVA SUSSIDIARIETÀ, PER POLITICHE FISCALI CHE PREMINO LA BUONA COOPERAZIONE E CI LIBERINO DALLA CATTIVA
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LE NOSTRE CAMPAGNE DI OPINIONE NELLA SOCIETÀ PER NUOVI STILI DI VITA PIÙ EQUI E SOSTENIBILI
Redazione - TERRANOSTRA
SENTENZA TAR, PER GLI AGRITURISMI SCATTA L’OBBLIGO DEL POS Dal 30 giugno le attività dovranno consentire ai clienti il pagamento elettronico per importi oltre i 30€ Per le strutture associate a Terranostra la possibilità di usufruire della convenzione con Creditagri
COMPOSTIAMOCI MEGLIO
Per la diffusione dei materiali usa e getta biodegradabili e compostabili e della pratica del compostaggio domestico www.campagnamica.it
EARTH DAY
Eventi internazionali per la salute del pianeta
www.earthdayitalia.org
ECOFRIENDS
L’incontro tra la sostenibilità dei processi produttivi e di consumo. www.ecofriends.it
FA.RE.NA.IT.
Per la salvaguardia della biodiversità e la conservazione della natura www.lamiaterravale.it
FOOD FOR THE CITIES
La rete che sostiene l’agricoltura, l’ambiente nelle metropoli del mondo www.fao.org/fcit/fcit-home/en/
PER UN’ITALIA LIBERA DA OGM
Contro la manipolazione genetica dei prodotti alimentari, per un cibo più sicuro e naturale
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al 30 giugno 2014 per importi superiori a 30 euro tutte le imprese, a prescindere dal fatturato dichiarato nell’anno precedente, dovranno garantire ai loro clienti la possibilità di effettuare pagamenti tramite Pos. Lo ha stabilito una sentenza del Tar del Lazio che viene ovviamente ad interessare anche chi fa agriturismo e vendita diretta. L’obbligo nasce dall’articolo 15, comma 4 e 5 del Dl 179 del 18 ottobre 2012. La scadenza, inizialmente fissata al 1° gennaio 2014, è stata poi rinviata al prossimo 30 giugno. I soggetti obbligati sono tutti gli esercenti di attività economiche e cioè le imprese o i professionisti beneficiari di un pagamento da parte di consumatori o utenti da intendersi come i privati, persone fisiche, che acquistano beni e servizi al di fuori all’attivi-
Via al pagamento elettronico
tà imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta. Per i soggetti obbligati è quindi venuta meno la fase transitoria di prima applicazione, prevista dal regolamento, che limitava l’operatività della disposizione sino al 30 giugno 2014, unicamente alle imprese ed ai professionisti con fatturato superiore a 200mila
euro nell’anno precedente a quello del pagamento. Gli agriturismi dovranno attivarsi per valutare con gli istituti bancari i costi effettivi del servizio Pos (canone, commissioni, ecc.). A tale proposito c’è la possibilità per quelli associati a Terranostra di usufruire della convenzione attivata a suo tempo attraverso Creditagri.
agriturismo 2014
PORTA LA SPORTA
Per l’eliminazione delle buste di plastica e il riuso delle sporte in tessuto. www.portalasporta.it
ospitalità ambiente genuinità valori territorio vacanza
SALVIAMO IL PAESAGGIO
Per combattere contro la cementificazione del nostro territorio
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UNA SOLA FAMIGLIA UMANA. CIBO PER TUTTI Per il diritto al cibo, alla pace ed alla giustizia www.cibopertutti.it
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Le nostre campagne danno buoni frutti
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Giovanni Manfroni - PERSONAGGI
SERGIO
VALZANIA SULLA VIA FRANCIGENA CON CAMPAGNA AMICA Mille chilometri, 41 giorni e una bisaccia con i prodotti degli agricoltori“Un Paese si racconta anche con il cibo”
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uarantuno giorni, mille chilometri, una bisaccia in spalla. “Francigena 2014, l’Europa a piedi verso Roma: la bisaccia del pellegrino”, progetto promosso dall’Associazione Civita e Radio Rai, ha fatto rivivere la storia, i profumi e i sapori di un tratto del nostro Paese tra i più belli e conosciuti nel mondo. Un lungo cammino partito da Aosta e concluso a Roma, con l’obiettivo di valorizzare la Via Francigena del Nord e le produzioni agroalimentari tradizionali locali riferibili al cibo “pellegrino”. Questo, anche attraverso i prodotti di Campagna Amica che, regione dopo regione, hanno raccontato il viaggio dei giornalisti camminatori con i prodotti tipici a fare da trait-d’union. A capitanare il gruppo, Sergio Valzania, vicedirettore di Radio Radio, veterano del progetto con migliaia di chilometri sulle gambe: “La prima impressione al rientro? – spiega Valzania – il senso di appagamento, l’entusiasmo nel constatare che la Via Francigena c’è, ed è percorsa da centinaia di pellegrini. Sono stati risolti tanti problemi che c’erano in passato e molti tratti che un tempo erano chiusi oggi sono percorribili. Questo vuol dire aver recuperato un patrimonio”.
È un consiglio dei produttori agricoli dei mercati di Campagna amica www.campagnamica.it • www.portalasporta.it
IL TRATTO PIÙ BELLO? Ce ne sono tanti, ma nel cuore mi è rimasto il Passo della Cisa, davvero emozionante e anche l’arrivo a Sutri è stata un’istantanea che resterà nella mia mente con un percorso nel bosco che 9 anni fa, quando percorsi lo stesso tratto, non potei fare e fummo costretti a prendere la macchina”.
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COM’È UNA GIORNATA TIPO SULLA FRANCIGENA? Dipendeva da due fattori: da quanta strada dovevamo percorrere (in media 20 km circa al giorno) e dalla colazione. Diciamo che se il tragitto era lungo la sveglia era fissata intorno alle 6.15, altrimenti 8.30 dopo un’abbondante colazione. A PROPOSITO DI CIBO, QUEST’ANNO LA GRANDE NOVITÀ DELLA BISACCIA CON I PRODOTTI DI CAMPAGNA AMICA. È stato un modo bellissimo per far conoscere agli stranieri il nostro Paese attraverso i prodotti enogastronomici. Un Paese si racconta anche con il cibo. Ad esempio, per ricordare un momento particolare, in Emilia ci siamo mangiati il culatello, rigorosamente tagliato a mano, davanti al Duomo di Fidenza, che tra l’altro ha sulla facciata un basso rilievo con il pellegrino. Un momento da ricordare.
A CHI CONSIGLIEREBBE DI RIPERCORRERE LA FRANCIGENA? A chiunque. Non serve un particolare allenamento perché sono percorsi facili. Ritengo che sia il più bel cammino che ci sia. È una bellezza che ti accoglie, con un paesaggio che cambia architettura in continuazione. Si scoprono posti di cui noi italiani non conosciamo nemmeno i tesori nascosti, come ad esempio Vetralla, amatissima dagli stranieri. COSA LE LASCIA QUESTO SUO ULTIMO VIAGGIO E COSE FARETE IN FUTURO? Mi lascia tante emozioni. I luoghi diventano tuoi, ti entrano dentro. Sono tornato con l’impressione di averla conquistata e di avere un rapporto con ogni sasso calpestato lungo il cammino. Il futuro? Probabilmente la prossima primavera faremo il tratto di Santiago del Nord, da molti considerato uno dei percorsi più belli del mondo.
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Ermanno Coppola - SICUREZZA ALIMENTARE
L’UE VARA IL NUOVO REGOLAMENTO PER I PRODOTTI DI MONTAGNA La Commissione Europea ha annunciato la pubblicazione delle nuove regole sugli alimenti di qualità Bisogna evitare che i consumatori possano essere ingannati dall’uso improprio delle denominazioni
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li agricoltori e i trasformatori europei che operano nelle zone di montagna potranno – se lo desiderano – valorizzare il loro prodotto riportando sull'etichetta l'indicazione “prodotto di montagna”. In occasione del Gruppo Consultivo Qualità la Commissione Ue ha annunciato l’imminente pubblicazione del regolamento delegato per i prodotti di montagna. L’obiettivo è evitare che i consumatori siano indotti in errore e quindi chiarire le condizioni d’uso del termine «prodotto di montagna» per i prodotti di origine animale. In tal senso, il regolamento delegato rimarca che questa indicazione facoltativa di qualità può essere applicato ai prodotti forniti da animali purché allevati nelle zone di montagna (come definite all’articolo 31, paragrafo 2, del regolamento (UE)
La normativa disciplina le attività di trasformazione negli allevamenti montani n. 1151/2012) e trasformati in tali zone. In deroga a tale principio, gli animali devono essere stati allevati per almeno due terzi del loro ciclo di vita nelle zone di montagna, se i prodotti sono trasformati in tali zone, o almeno un quarto della loro vita in pascoli di transumanza nelle zone di montagna.
NORME ANCHE PER I MANGIMI Anche per i mangimi degli animali sono previsti requisiti specifici: quelli che non possono essere prodotti nelle zone di montagna non devono superare il 50% della dieta annuale per Più regole per le bontà di montagna
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gli animali, espressa in percentuale di materia secca, il 40% nel caso di ruminanti e il 75% per i suini. Tali limitazioni non si applicano ai transumanti, quando sono allevati fuori dalle zone di montagna. Per il miele il regolamento prevede che per usufruire dell’indicazione facoltativa di qualità il nettare e il polline deve essere raccolto nelle zone di montagna, mentre lo zucchero di alimentazione delle api non deve provenire necessariamente dalle stesse zone.
TRASFORMAZIONE ENTRO 30 KM Lo stesso principio vale per i prodotti di origine vegetale, per cui le piante devono essere coltivate nelle zone di montagna, mentre i prodotti non compresi nell’allegato I del Trattato, usati come ingredienti, così come le erbe, le spezie e lo zucchero, possono provenire fuori dalle zone di produzione a condizione che non rappresentino più del 50% del peso totale degli ingredienti. In deroga al Reg. (UE) 1151/2012 alcune operazioni di trasformazione possono avvenire al di fuori delle suddette zone, ma ad una distanza non superiore ai trenta chilometri dalle zone di montagna e gli Stati membri possono ridurre o annullare tale distanza. La deroga riguarda le operazioni di trasformazione per la produzione di latte e dei prodotti lattiero caseari in impianti in funzione il 3/1/2013, la macellazione di animali e il sezionamento e disossamento delle carcasse e la spremitura dell’olio di oliva.
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Toni De Amicis - FILIERA COLTA
LETTO PER VOI - Stefano Masini
ECCO LE VERITÀ E LE BUGIE SULLA NOSTRA ALIMENTAZIONE Il libro focalizza l’attenzione su alcuni luoghi comuni del legame tra cibo e salute, qualsiasi operazione di tecnologia alimentare non può sostituire la qualità di prodotti originali coltivati e allevati
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uando sono i medici ad occuparsi di alimenti per costruire linee guida per il benessere e la salute, il recupero e la valorizzazione della radice agricola della produzione e della provenienza territoriale rappresentano non solo un utile approfondimento informativo, quanto una significativa rivelazione che ci consegna una verità: solo i prodotti coltivati e presentati sul mercato con trasparenza sono buoni e fanno bene. I contributi raccolti a cura di Stefano Zurrida e Carlo Cipolla (Alimentazione: verità e bugie, Sics, 2014, p. 188, € 20) sono, dunque, episodi di una ampia narrazione intorno alle nuove funzioni nutrizionali e culturali degli alimenti tramite la rappresentazione e la messa in discussione delle idee e dei valori che i consumatori esprimono attraverso le scelte di mercato. Una nuova carica etica fonte di una cittadinanza alimentare che pretende, anzi tutto, controlli e sanzioni adeguate contro tutte le frodi e le sofisticazioni. Sono, pertanto, utili i consigli per una spesa più consapevole redatti dai carabinieri dei Nas, così come la spiegazione sulle caratteristiche dietetiche e le proprietà nutrizionali degli alimenti che compongono la nostra dieta: dalla pasta all’olio extra vergine di oliva secondo studi ormai accreditati; ma anche vino e birra che esercitano un rilevante ruolo di prevenzione dei rischi per la salute sulla base di più recenti ricerche destinate a rimuovere abitudini superate.
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Un corretto comportamento a tavola aiuta a prevenire le malattie Non è, dunque, vero che chi beve birra deve fare i conti con la pancia ma che gli estratti di luppolo sono in grado di ridurre il rischio di obesità.
I PRODOTTI ANTITUMORALI Anche le merendine industriali possono contribuire all’equilibrio nutrizionale dell’organismo in base agli ingredienti utilizzati per prepararli (farina, latte, uova, etc.) soprattutto a seguito dell’impegno di alleggerirne la composizione in termini di grassi. Un aspetto resta, però, chiaro: qualsiasi operazione di tecnologia alimentare non può sostituire la qualità di prodotti originali coltivati e allevati secondo le stagioni e con metodi sostenibili. Insomma, una cosa è mangiar pesce altra cosa ingerire capsule di omega 3. Poiché i benefici dell’assunzione di alimenti richiamano immediatamente episodi di storia e descrivono un legame significativo con le zone di produzione, al di là dei dubbi e delle paure che suscitano sul piano della salute, gli Ogm risultano, invece, estranei agli interessi di un’agricoltura – come la nostra – distintiva e identitaria e, soprattutto, non graditi a consumatori attenti alla sicurezza e alla qualità alimentare.
Se il tema delle nuove tecnologie fa discutere, resta altrettanto complessa la spiegazione delle proprietà antitumorali di altri alimenti normalmente integrati nella dieta quotidiana, tanto se siano coltivati nel nostro Paese come l’aglio e la cipolla o il pomodoro, quanto se abbiano una provenienza esotica come il te verde.
TAVOLA E PSICOLOGIA Di particolare interesse è anche la trattazione degli aspetti psicologici dell’alimentazione che induce ad approfondire le più recenti patologie legate al consumo e, in particolare, l’anoressia diffusa durante lo sviluppo adolescenziale quando pressioni sociali e mode hanno una particolare influenza per cui diventa di fondamentale importanza la valutazione dei criteri diagnostici dei disturbi. Val la pena, infine, rendersi conto dei molti pregiudizi e tabù che spesso ci portano a scelte errate verso grassi, colesterolo, carne, inducendo l’esaltazione di diete dissociate, della macrobiotica, della dieta vegetariana o di altre pratiche. Le esemplificazioni fornite suscitano una vera sorpresa, sfatando, con autorevole cognizione medica, che la cioccolata fa venire i brufoli; mangiare in bianco facilita la digestione; la carne fa venire gli acidi urici, le uova fanno male al fegato. I consigli impartiti recuperano in realtà forme antiche di saggezza: variare sempre i cibi e, qualche volta, lasciarsi andare a possibilità di trasgressioni per mantenere un buono stato di salute.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
QUANDO LA PASSIONE DIVENTA LAVORO
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LA “GREEN ECONOMY” DEI NUOVI IMPRENDITORI AGRICOLI DI CAMPAGNA AMICA
a crisi economica che dal 2008 ha investito il nostro Paese con effetti particolarmente pesanti sulla nostra economia ha prodotto una disoccupazione con percentuali allarmanti soprattutto tra i giovani. Anche per il 2014 le più ottimistiche previsioni evidenziano uno scenario di tendenziale debolezza sia per la crescita che per l’occupazione. In un contesto socio economico come questo – dove tutti i settori produttivi sono fortemente penalizzati – l’agricoltura (soprattutto quella multifunzionale) mostra invece segni di vitalità che fanno ben sperare per il futuro.
Il boom dei nuovi mestieri
IL NOSTRO CONTRIBUTO ALLA CRESCITA D’altra parte, noi di Campagna Amica, possiamo dire che ce ne eravamo accorti e che forse un piccolo, ma significativo, contributo a sostenere la crescita del settore e quindi a incoraggiare le nuove occupazioni, l’abbiamo dato anche noi. In un’epoca dove la globalizzazione dell’economia porta a delocalizzare le produzioni dove il profitto è più alto e dove il “dumping” ambientale, sanitario e sociale è spesso la regola per tenere bassi i costi, i produttori di Campagna Amica – che continuano a scommettere sul loro territorio – sono un grande esempio virtuoso. Sono produttori che continuano ad investire ed innovare nella loro impresa e che continuano ad utilizzare antiche pratiche agronomiche compatibili con la tutela dell’ambiente e della biodiversità. Sono produttori che si ostinano a rifiutare di seminare semi Ogm, che si impegnano a fare qualità a prezzi che hanno il “sapore dell’equità” e che hanno saputo realizzare nel nostro Paese una nuova grande Rete imprenditoriale capace di generare, in controtendenza, nuovo lavoro e quindi nuovi mestieri.
I NUOVI MESTIERI E così a fianco dei tradizionali allevatori, coltivatori, vivaisti, vignaioli, olivicoltori, orticoltori, floricoltori, agriturismi e apicoltori, sono spuntate nuove figure professionali, frutto dei nuovi mestieri che la multifunzionalità agricola ha saputo generare nel corso di questi ultimi anni. E quindi migliaia di giovani – a partire dalle loro passioni – sono con
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noi diventati agribirrai, agrigelatai, agripanificatori, agrierboristi, ma anche casari, norcini, cantinieri, agricamerieri, agriinsegnanti, agritata, agritour, agriassistenti sociali, fino alle nuove figure come i narratori del gusto, i food blogger e i personal trainer della spesa o dell’orto.
UN SEGNALE PER TUTTI Sono giovani che hanno messo a disposizione della nuova domanda di consumo, il loro talento, la loro creatività e la loro voglia di futuro per produrre nuovi formaggi, nuovi vini, nuovi olii, ma anche nuove tipologie di birre, di pane, di biscotti, di marmellate, di salumi, di gelati, di cosmetici e nuovi servizi in sintonia con i nuovi stili di vita che emergono dalla società. E quindi, grazie anche a questa nostra comunità di giovani (e meno giovani) imprenditori – che è allo stesso tempo diventata anche un gran bel contenitore di storie e di esperienze professionali preziosissime – che è arrivato un forte segnale di speranza e di coraggio per tutta la nostra agricoltura.
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