Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma
NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA
Anno IV - N째29 - NOVEMBRE
PRIMO PIANO
ROBERTO MONCALVO NUOVO PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI
Roberto Moncalvo - PRIMO PIANO
SOMMARIO Coordinatori regionali Valle d'Aosta Erik Verraz Piemonte Maria Chiara Bellino Lombardia Francesco Goffredo Veneto Luca Motta Trentino A.A. Barbara Battistello Friuli V. G. Vanessa Orlando Liguria Ester Perri E.Romagna Elisabetta Montesissa Toscana Simon Querci Umbria Silvia Zoppitelli
Marche Giordano Avenali Lazio Maurizio Ortolani Abruzzo Mauro Pasquale Del Ponte Molise Antonio Verratti Campania Alessandra Nobilione Basilicata Lino Sivolella Puglia Teresa Depetro Calabria Pietro Sirianni Sicilia Calogero Fasulo Sardegna Andrea Delogu
Contatti Via Nazionale 89/a 00184 Roma (Italy) Tel +39.06489931 redazione@campagnamica.it www.campagnamica.it IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma Editore e proprietario Fondazione Campagna Amica Direttore Responsabile Paolo Falcioni Coordinamento editoriale Massimiliano Paoloni Raffaella Cantagalli Redazione Silvia Bosco, Domenico Buono, Fabio Cagnetti, Ermanno Coppola, Pamela De Pasquale, Michele Errico, Marina Faraone, Alessandra Gioggi, Carlo Hausmann, Pietro Hausmann, Paola Mandrici, Rolando Manfredini, Stefano Masini,Claudia Migliardi, Sara Paraluppi, Daniele Taffon, Carmelo Troccoli Indagini a cura dell’istituto ricerche SWG S.r.l. sede legale via S.Francesco 24 34133 Trieste Tel +39.040362525 www.swg.it Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 130 – Roma Impaginazione: Studio Polpo Questo notiziario viene inviato gratuitamente a tutti gli aderenti alla rete dei Punti di Campagna Amica È consentita la riproduzione totale o parziale degli articoli, purchè venga citata la fonte Prima di gettare questo notiziario nella raccolta della carta, dallo a un amico interessato a conoscerci
Fondazione Campagna Amica e Digitalia Lab adottano
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PRIMO PIANO - Roberto Moncalvo Roberto Moncalvo nuovo presidente della Coldiretti
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LA BOTTEGA DEL MESE - Claudia Migliardi
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LA BOTTEGA DEL MESE - Maria Chiara Bellino
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IL MERCATO DEL MESE - Alessandra Gioggi
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LA FATTORIA DEL MESE - Marina Faraone
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ORTI URBANI - Daniele Taffon
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FONDAZIONE - Fabio Bonaccorso
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L’assemblea lo ha eletto all’unanimità con scrutinio segreto, è il più giovane leader di associazioni.
Campagna Amica parla inglese Aperta a Londra la prima Bottega
Il nuovo leader della Coldiretti è Roberto Moncalvo che con i suoi 33 anni è il più giovane presidente tra tutte le associazioni di impresa e dei lavoratori presenti in Italia e rappresentate nel Cnel i cui vertici hanno in media una età quasi doppia di 62 anni. Lo ha eletto l’Assemblea nazionale della Coldiretti con 1,6 milioni di iscritti diffusi su tutto il territorio nazionale. La scelta della principale organizzazione agricola europea è coerente con il processo di rinnovamento della classe dirigente sul territorio dove l’età media dei presidenti regionali è di 46 anni, ben al di sotto dell’età media della classe dirigente italiana impegnata nelle politica, nell’economia e nella pubblica amministrazione che è di 58 anni, con un punta di 69 anni per i banchieri. Tra gli impegni annunciati dal neopresidente, quelli di “proseguire l’impegno portato avanti in questi anni con i progetti Campagna Amica e Filiera agricola italiana, per portare più reddito alle nostre imprese e cooperative; cancellare i furti d'identità e di valore che non permettono ai consumatori di acquistare con consapevolezza e che danneggiano il lavoro degli agricoltori; portare il nostro modello in Europa per essere più determinanti nelle scelte comunitarie; realizzare una grande rete di welfare cogliendo tutti quei potenziali mutualistici oggi “scoperti” nella nostra società”.
L’agricoltura sociale in Bottega con il cibo “civile” e solidale
Al mercato si impara a riciclare Il ri-olio fa bene all’ambiente Il campo si trasforma n blog per produrre e parlare di cibo Con gli “Orti dipinti” Firenze diventa una community garden Campagna Amica porta solidarietà e gusto a centomila milanesi
AGRITURISMI - Redazione Agrietour, agriturismo da record Le strutture salgono a 20.474
INSERTO SPECIALE
L'elezione del nuovo presidente
Direttore Generale Toni De Amicis
ROBERTO MONCALVO NUOVO PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI
UNA STORIA RAPPRESENTATIVA
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SICUREZZA ALIMENTARE - Corrado FInardi
La sua storia è rappresentativa del crescente numero di giovani provenienti da settori diversi che hanno deciso di investire in agricoltura portando innovazione e creatività. Laureato in Ingegneria dell’Autoveicolo al Politecnico di Torino, è titolare dell’azienda agricola “SettimoMiglio”, accreditata a Campagna Amica, che gestisce con la sorella Daniela a Settimo Torinese (To) in Piemonte. Con una superficie di 15 ettari, storicamente ad indirizzo cerealicolo (grano, mais e orzo), l’azienda nel 2005 ottiene il riconoscimento di “fattoria didattica” e dal 2007 inizia a produrre ortaggi e fragole per la vendita diretta con l’apertura di un nuovo punto vendita aziendale. Sono inoltre di prossima apertura un laboratorio per la trasformazione dei prodotti ortofrutticoli e cerealicoli aziendali e una piccola attività agrituristica, a supporto delle attività di fattoria didattica. Nel 2011 promuove la nascita di una piccola cooperativa agricola, “Agricoltori Consapevoli”, con la quale mette in rete alcune aziende agricole del territorio per aumentare la gamma di prodotti offerti ai clienti, sia nel punto vendita aziendale sia con consegne a domicilio presso luoghi di lavoro o gruppi di famiglie.
Quello che l’etichetta non dice Domande e risposte per l’impresa
ORGANIZZAZIONE IN CRESCITA
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LETTO PER VOI - Stefano Masini
Seguiamo il ritmo delle stagioni
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OSCAR GREEN - Carmelo Troccoli
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LA NOVITÀ - Redazione
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CONSIGLI PER LA VENDITA - Claudia Migliardi
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FONDAZIONE - Redazione
Gran finale per l’Oscar Green 2013 I giovani che fanno innovazione
Una polpetta d’autore ci salverà dalle tavole globalizzate
Settimo Miglio è la sua azienda accreditata a Campagna Amica
“In viaggio” con il cliente, dall’accoglienza al pagamento Campagna Amica e Lega del Filo d’Oro, Il sapore delle buone azioni
campagna amicA E LEGA DEL FILO D'ORO
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Il sesto presidente della storia della Coldiretti avrà il compito di guidare una organizzazione in crescita che ha esteso la propria rappresentanza dalle imprese singole alle cooperative, dal settore agricolo a quello della pesca, dall’agricoltura tradizionale alla filiera agroalimentare con le fattorie, i mercati, e le botteghe di Campagna Amica ed il progetto per una Filiera Agricola tutta Italiana.
Se l’economia diventa cleptocrazia razziando la società e l’ambiente
FILIERA COLTA - Toni De Amicis Campagna Amica, una rete senza eguali
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
ANNO IV - N°29 - NOVEMBRE
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Maria Chiara Bellino - LA BOTTEGA DEL MESE
LA BOTTEGA DEL MESE - Claudia Migliardi
CAMPAGNA AMICA PARLA INGLESE APERTA A LONDRA LA PRIMA BOTTEGA
L’AGRICOLTURA SOCIALE IN BOTTEGA CON IL CIBO “CIVILE” E SOLIDALE
Nel cuore della capitale inglese è nato il primo locale accreditato per promuovere il buon cibo italiano Un punto di riferimento per i consumatori, ma potrà rifornire anche ristoranti ed alberghi
Inaugurata a Torino la prima esperienza di vendita diretta dei prodotti realizzati da soggetti svantaggiati La struttura, frutto di un progetto della Coldiretti locale, sarà gestita dalla cooperativa Centottanta
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iamo a Londra, a poche centinaia di metri dalla stazione della metropolitana di Finsbury Park e a due passi dall’Emirates Stadium, la casa della squadra di calcio dell’arsenal: la posizione della prima Bottega Italiana d’Oltremanica non è stata scelta a caso. In questo quartiere vivono infatti numerosi nostri connazionali che gradiranno moltissimo la presenza di prodotti genuini cento per cento italiani e a filiera corta, nel punto vendita inaugurato lo scorso sabato 26 ottobre. La Bottega Italiana “Italian Farmers” gode di una posizione strategica, in un quartiere tipicamente British ma dove l’italianità è chiaramente percepita come un valore aggiunto. Si chiama Italian Farmers ed esordisce con un format che nel nostro Paese sta già riscuotendo un enorme successo: nello stesso locale da un lato angolo-assaggi, degustazione e somministrazione non assistita di prelibatezze tutte italiane e dall’altro vendita di prodotti nostrani a filiera corta e garantita dagli agricoltori.
Lo staff della Bottega londinese
La vetrina degli Italian Farmers
IL BRAND GUARDA ALL’ESTERO
UNA QUESTIONE DI ORGOGLIO Ma la Bottega Italiana vuole incontrare soprattutto l’interesse dei consumatori inglesi per il buon cibo made in Italy che ogni giorno arriva fresco dal nostro paese lasciandone intatti i sapori e le qualità organolettiche. Anche per questo motivo, la bottega ha intenzione di proporsi come punto di riferimento per le dispense di ristoranti ed alberghi o come meta preferita di
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to percento italiani vuole regalare uno spaccato dell’eccellenza dei prodotti agroalimentari del Belpaese proponendosi quindi ad un target di clientela medio alta.
chef famosi o cuochi emergenti. Per Massimo Santoro, il giovane gestore, si tratta di un’esperienza entusiasmante. “Per me non è solamente questione di business – ha dichiarato – ma di condividere un progetto, una filosofia di impresa: quello di portare con orgoglio il meglio del made Italy sulle tavole di tutto il mondo”. Non a caso, la accurata selezione dell’assortimento di prodotti cen-
L’avventura di Campagna Amica fuori dai confini nazionali è appena iniziata. Finalmente il cibo italiano, quello vero ed autentico, potrà farsi conoscere e apprezzare nella sua unicità e genuinità anche fuori dai confini nazionali e potrà essere raccontato da chi sa valorizzarlo nelle sue mille storie di eccellenza. La Gran Bretagna vanta il triste primato di presenze del falso made in Italy, dagli spaghetti alla bolognese al parmesan fino ai kit per il vino italiano fai da te; “Italian Farmers” sarà perciò un’oasi del mangiar sano nel cuore della stupenda città britannica, con la possibilità di acquistare le prelibatezze delle nostre terre e contemporaneamente di gustarle in diretta in uno spazio appositamente dedicato.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
Sociale”: questo il nome della prima Bottega italiana di Campagna Amica, con indirizzo sociale, aperta nel maggio scorso a Torino, in corso Moncalieri 212/F. La Bottega italiana “aSociale” è gestita dalla cooperativa di tipo “B” Centottanta, aderente a Ue Coop ed è il frutto di un progetto fortemente sostenuto da Coldiretti Torino fin dalla nascita. Nella logica di avviare processi di cambiamento utili a contrastare la crisi economica e occupazionale che i sistemi locali stanno affrontando, Coldiretti Torino da alcuni anni ha promosso un progetto strategico sull’agricoltura sociale. L’obiettivo è coinvolgere gli attori delle comunità locali e di facilitare e accompagnare la formazione di reti collaborative, capaci di proporre e sperimentare soluzioni innovative.
L'obiettivo è creare esperienze capaci di sviluppare soluzioni innovative gna Amica “aSociale” i consumatori possono trovare eccellenze agroalimentari che provengono da pratiche di agricoltura sociale. Sono prodotti agricoli freschi e trasformati provenienti da aziende agricole sociali del circuito di Coldiretti Campagna Amica a Torino e provincia. Aziende che promuovono inclusione lavorativa di: persone svantaggiate, con disagio mentale; rifugiati politici; donne che arrivano da esperienze di tratta. Sono imprese che, da anni, sono impegnate in percorsi virtuosi
di produzione di valori di giustizia sociale, oltre che di cibo locale, stagionale e pulito. La bottega italiana “aSociale” offre ai consumatori: ortaggi e frutta di stagione; minestre in busta; trasformati di frutta e verdura; farine; biscotti; preconfezionati con carne, formaggi e salumi; vini, olio biologico. Tutti prodotti Campagna Amica, naturalmente made in Italy.
INFO Bottega italiana di Campagna Amica aSociale – eccellenze agroalimentari da pratiche di agricoltura sociale corso Moncalieri 212/F – Torino Tel. 333-6750972 www.asociale.org
Lo staff della Bottega aSociale
UN’ESPERIENZA PIONIERISTICA Si tratta di attività volte a promuovere azioni co-terapeutiche, di inclusione sociale e lavorative, di educazione e formazione per soggetti a più bassa contrattualità. L’agricoltura sociale è capace di realizzare, allo stesso tempo, valore economico e valore sociale. In questo quadro di riferimento alcune aziende agricole di Campagna Amica realizzano, insieme alle normali attività agricole, anche attività di agricoltura sociale producendo “cibo civile” che i consumatori possono trovare nella Bottega italiana di Campagna Amica “aSociale”. È la prima esperienza del genere in tutta Italia.
UNA SOLUZIONE AL DISAGIO
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Nella bottega italiana di Campa-
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logo
Mercato
Marina Faraone - LA FATTORIA DEL MESE
IL MERCATO DEL MESE - Alessandra Gioggi
Punto
di Campagna Amica
AL MERCATO SI IMPARA A RICICLARE IL RI-OLIO FA BENE ALL’AMBIENTE
IL CAMPO SI TRASFORMA IN BLOG PER PRODURRE E PARLARE DI CIBO
Il farmers market di Benevento ha promosso un’originale iniziativa che coniuga gusto e “differenziata” Bottiglie di extravergine in cambio di olio esausto per educare i cittadini a stili di consumo sostenibili
La storia di Rosa, giovane imprenditrice del Sud che racconta l’agricoltura tra sapori e social network Il fagiolo di Casalbuono è il fiore all’occhiello di un lavoro di recupero di specie a rischio di estinzione
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i è conclusa a Benevento, durante il mercato mensile di Via Porta Rufina, la campagna di sensibilizzazione denominata Ri-Olio per il recupero degli oli esausti vegetali, promossa da Asia Benevento Spa e Coldiretti Benevento. Questa iniziativa, che ha incontrato il favore dei cittadini beneventani è riuscita a coniugare due obiettivi importanti: favorire la raccolta differenziata e promuovere il consumo di prodotti sani a chilometro zero. Lo strumento che ha permesso tutto ciò è stato l’olio, alimento importante nella dieta mediterranea, che seppur molto noto e amato, merita sempre di essere fatto conoscere ai cittadini affinché ne possano apprezzare a fondo le qualità. Dal mese di aprile, i cittadini che hanno depositato almeno cinque litri di olio esausto di cucina presso il Mercato di Campagna Amica hanno ricevuto un buono con cui ritirare una bottiglia di olio extravergine di oliva a km zero da 750 ml.
PREVENIRE L’INQUINAMENTO Per questo sono state messe a disposizione 1.000 bottiglie di olio extravergine di oliva, prodotto esclusivamente da aziende agricole sannite. Una scelta sostenibile da più punti di vista: perché imparare a fare la raccolta differenziata aiuta l’ambiente così come acquistare prodotti del territorio, sani e di qualità. Ogni piccolo gesto quotidiano, infatti, può avere grandi conseguenze per l’ambiente che ci circonda. È noto infatti che l’olio esausto da cucina non è biodegradabile ed organico e risulta altamente tossico per gli ecosiste-
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mi naturali. Se disperso in acqua forma un “velo” dello spessore dai 3 ai 5 centimetri che impedisce ai raggi solari di penetrare, causando ingenti danni all’ambiente. Inoltre basta un solo chilogrammo di olio esausto per rendere non potabile l’acqua delle falde e danneggiare gravemente il funzionamento dei depuratori, là dove ci sono.
UN MODELLO PER TUTTI Ma l’olio esausto si può riciclare, ricavandone lubrificanti e sottoprodotti che altrimenti verrebbero realizzati dal petrolio. Recuperare l’olio esausto è importante quindi per non inquinare e, di
riflesso, per migliorare la raccolta differenziata: meno sporchi sono i materiali, più facile sarà il riciclo e quindi minore lo scarto. Attraverso iniziative come queste, i Mercati di Campagna Amica si fanno promotori di stili di vita capaci di garantire una buona alimentazione e un ambiente sano. La riduzione dell’impatto della chimica sull’ambiente, il risparmio energetico, la diminuzione della produzione dei rifiuti sono obiettivi sempre più condivisi tanto dai produttori quanto dai consumatori che insieme scelgono di sostenere un nuovo stile di produzione e di acquisto.
I sapori bresciani arrivano anche a Sarezzo TAGLIO DEL NASTRO PER LA NUOVA STRUTTURA CON 12 PRODUTTORI A Sarezzo è stato inaugurato alla fine di ottobre il nuovo mercato di Campagna Amica che è anche il primo della Val Trompia. La Val Trompia, una delle tre principali valli bresciane, è quella più legata al capoluogo ed è caratterizzata, oltre che per la tradizione artigianale e industriale legata alla lavorazione del ferro, per l’anima contadina che vive in stretto rapporto con la natura e mantiene vive le consuetudini agricole e pastorali. L’appuntamento con il Mercato di Campagna Amica è in Piazzale Europa, ogni seconda e quarta domenica del mese, fino alla fine dell’anno. Dodici i produttori che animano il mercato con tutti i prodotti del territorio bresciano: verdura e frutta di stagione,
salumi e carne suina, formaggi vaccini e caprini, miele, casoncelli e pasta fresca, vino e spumante della Franciacorta, formaggio Nostrano della Val Trompia Dop e molto altro. La presenza del mercato degli agricoltori dà la possibilità ai cittadini consumatori di degustare e/o acquistare i prodotti del territorio e di conoscere le tradizioni dell’agricoltura bresciana. Inoltre il consumatore ha la certezza di fare la spesa direttamente dal produttore che garantisce la genuinità e la filiera dei prodotti in vendita. Qualità, fiducia e giusto prezzo sono gli ingredienti che caratterizzano la spesa nei Mercati di Campagna Amica e danno soddisfazione sia a chi acquista che a chi vende.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
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are un salto nel passato, “ritornare alla terra” valorizzandone i frutti e soprattutto tutelarli è stato l’obiettivo che ha inseguito il Comune di Casalbuono, riuscendo a promuovere uno dei prodotti caratteristici del luogo: il fagiolo, “Prodotto Tradizionale di Alta Qualità”. In questo contesto di condivisione e di propensione verso la genuinità, la tradizione e il rispetto per l’ambiente, si è creato terreno fertile per la nascita di una piccola azienda agricola: Lunacalante. Rosa Barbato, la giovane titolare che ama definirsi “l’imprenditrice al Sud”, racconta di quando voleva studiare scienze della comunicazione per diventare una giornalista di guerra. Ma un segno del destino, una coccinella posata sulla sua mano mentre lavorava la terra, le ha fatto capire che il suo posto era lì. Così ha iniziato a recuperare eco-tipi locali di fagioli di Casalbuono.
UN’AZIENDA PARTITA DA ZERO È partita da zero, con le sole sue forze. E nonostante lo scetticismo
Il fagiolo di Lunacalante
Lunacalante è una realtà che si muove tra passato e futuro favorendo la riscoperta e la conservazione di specie colturali autoctone a rischio di estinzione o di erosione genetica.
FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
che la circondava, ha realizzato il suo sogno. Oggi ha anche un laboratorio di trasformazione, dove prepara i fagioli nei vasetti per tutte quelle donne lavoratrici che così non dovranno più privarsi dei cibi sani. L’azienda, inoltre, non si limita alla sola produzione legumi, ma anche alla coltivazione di ogni prodotto che la terra è in grado di generare, favorendo i cicli biologici naturali e sostenendo l’ambiente, non impiegando prodotti chimici ed utilizzando sistemi irrigui che favoriscono il risparmio idrico.
Ma Rosa sa anche di vivere nel 2013 e soprattutto sa che con internet ci si può lavorare ed è così che, con il suo ipad, segue da vicino ogni nuova fogliolina che spunta e dopo un minuto le immagini sono in rete. Sa che bisogna lavorare con i disciplinari di produzione, con la certificazione di qualità, con il recupero di tecniche di cultura tradizionali ma che bisogna utilizzare strumenti innovativi. Perché la tradizione e la trasmissione dei saperi sono alla base del suo lavoro ma è l’innovazione che rende migliori le cose e che permette a chi ha fatto un investimento e si preoccupa di fare un buon prodotto, di trovare il consumatore che sa apprezzare e dare giusto riscontro al proprio lavoro.
I FARMERS MARKET, LE AZIENDE AGRICOLE, GLI AGRITURISMI, LE BOTTEGHE, I RISTORANTI E LE COOPERATIVE IN VENDITA DIRETTA CHE AL MESE DI NOVEMBRE HANNO ADERITO ALLA RETE NAZIONALE DELLE IMPRESE A MARCHIO “PUNTO CAMPAGNA AMICA” SONO
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Fabio Bonaccorso - FONDAZIONE
ORTI URBANI - Daniele Taffon
Mercato
di Campagna Amica
The Ad Store Italia
CON GLI “ORTI DIPINTI” FIRENZE DIVENTA UNA COMMUNITY GARDEN Inaugurato a Borgo Pinti il nuovo spazio sociale aderente alla rete di Campagna Amica Un’area attrezzata e coltivata all’insegna del recupero, della sostenibilità e della solidarietà
È
stato inaugurato a Borgo Pinti, a Firenze, un community garden, ossia un orto sociale aderente alla rete degli orti urbani di Campagna Amica. Il progetto di questi “Orti Dipinti” è stato ideato dall’architetto Giacomo Salizzoni ed ha la caratteristica di utilizzare materiali da riciclo e tecniche innovative di coltivazione. Ad esempio le vasche in legno, riempite con la terra, ospitano anche delle ampolle in terracotta che riforniscono continuamente di acqua le radici delle piante. Un sistema, questo, inventato dai
Gli abitanti del quartiere al fianco dei ragazzi svantaggiati
babilonesi e riscoperto dai nostri intraprendenti amici. Prima di ospitare questo giardino, lo spazio era caratterizzato da muri giallastri, una cancellata, un po’ di verde ed un pavimento rosso che richiama la sua vecchia funzione: una pista di atletica. Ecco l’Orto Dipinto
ALL’INAUGURAZIONE ANCHE RENZI Chiaramente era un luogo chiuso. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi, presente all’inaugurazione ha espresso la filosofia alla base di questo progetto: recuperare quegli spazi già presenti, restituirli alla comunità che ci lavorerà portando avanti temi come quello del riciclo e del recupero ambientale. Come? Facendo stare insieme persone del quartiere con ragazze e ragazzi più svantaggiati del vicino istituto gestito dalla cooperativa Barberi. Il vero bene comune è quando i cittadini si mettono in gioco. La Coldiretti Toscana ha contribuito all’iniziativa fornendo gli strumenti da giardinaggio e orticoltura e si è resa disponibile per sviluppare in futuro tante manifestazioni legate al territorio, al cibo e all’agricoltura.
LA NUOVA FRONTIERA DELL’AGRICOLTURA L’Orto Dipinto rappresenta un ottimo esempio di agricoltura sociale, la nuova pratica che, attraverso iniziative promosse in ambito agricolo e alimentare da aziende agricole ma anche cooperative sociali, intende favorire il reinserimento terapeutico di soggetti svantaggiati nella comunità e al contempo produrre sana agricoltura, sfruttando le opportunità della multifunzionalità. Un vero e proprio strumento operativo attraverso il quale i governi regionali e locali – in maniera diretta o attraverso associazioni preposte – possono applicare le politiche del welfare in ambito territoriale, coinvolgendo una pluralità di soggetti giuridici, enti, aziende agricole e cittadini.
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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
CAMPAGNA AMICA PORTA SOLIDARIETÀ E GUSTO A CENTOMILA MILANESI
Nel capoluogo lombardo grande successo di presenze per il mercato allestito in Corso Buenos Aires Un’occasione per acquistare i prodotti del territorio ma anche per raccogliere cibo per la Caritas
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a bambina si è fermata incantata a vedere l’arnia, mentre il mago delle api le prendeva un po’ di miele dalle celle e glielo faceva assaggiare. “Anche io” ha detto il fratellino più piccolo, sotto lo sguardo di mamma e papà, mentre un fiume di persone scorreva a fianco degli stand di Campagna Amica. A fine giornata, il 10 novembre scorso, sono state oltre centomila le persone che hanno deciso di partecipare al farmers’ market organizzato in corso Buenos Aires a Milano, il primo all’aperto sulle strade dello shopping, in una via che di solito è “proprietà” delle macchine e che per una giornata è stata restituita al passeggio e alla slow life grazie a un’isola pedonale tinta di giallo Coldiretti. Le oltre cento aziende agricole presenti hanno portato di tutto: dai formaggi al miele, dal riso alla frutta, dalla menta alla polenta, dall’olio al vino.
“QUANDO LO RIFACCIAMO?” È stata una mostra all’aperto sulle potenzialità del Made in Italy e la conferma in diretta del successo dei prodotti del territorio presso i consumatori. “Ma quando lo rifacciamo?” hanno chiesto molti agricoltori, sotto lo sguardo stremato di uomini e donne della Coldiretti che per settimane hanno combattuto contro la burocrazia, trattato con la politica, parlato con i commercianti, accettato le iscrizioni e alla fine gestito anche traffico e transenne. Un lampo di sano terrore è passato negli occhi di chi ha affrontato tutto questo per garantire alle aziende agricole l’occasione di farsi conoscere nel cuore della capitale economica d’Italia.
ANNO IV - N°29 - NOVEMBRE
Una giovane produttrice
IL BARATTO “SOCIAL” Un secondo dopo, la paura ha lasciato il posto alla soddisfazione e la stanchezza è stata annegata in un sorso di agri birra alla spina. Intanto a metà stand, presso gli spazi dedicati alla Caritas e al Banco Farmaceutico la gente ha portato vestiti e medicinali per gli
indigenti, ricevendo in omaggio un kit con latte della Virgilio di Mantova e passata di pomodoro Pomì del Consorzio Casalasco di Rivarolo del Re (Cremona), in un virtuoso baratto della solidarietà. “Mi sono rimaste solo queste. Mi sono rimaste solo queste, non ho più nulla. Chi le vuole? Bastano 5 euro e ve le portate a casa per stasera” urlava felice una produttrice di formaggi sventolando due caciottine come fossero bandiere di vittoria. Tempo qualche minuto e sono sparite anche quelle nella borsa di una signora. Intorno alle 20 gli stand sono stati smontati lasciando libera la strada. “Adesso è proprio finita” ha detto Francesco Goffredo, responsabile lombardo di Campagna Amica, prima di accasciarsi stravolto su una panca con la testa fasciata in un cappuccio giallo. Il mago del miele gli si è avvicinato prima di andare via, gli ha battuto sulla spalla e ha chiesto: “Che bello. Quando lo rifacciamo?”. Gazebo in Corso Buenos Aires
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AGRITURISMI - Redazione
AGRIETOUR, AGRITURISMO DA RECORD LE STRUTTURE SALGONO A 20.474 Il bilancio del settore effettuato da Terranostra in occasione dell’incontro promosso alla fiera di Arezzo Le storie delle molte imprese di successo presentata dall’associazione alla kermesse toscana
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rescono gli agriturismi che hanno raggiunto la cifra record di 20.474, la più alta di sempre. A fare un bilancio sul settore è stata l’associazione della Coldiretti, Terranostra, in occasione dell’incontro promosso ad Arezzo nell’ambito di Agrietour, il salone dell’agriturismo. Il maggior numero di aziende si trova in Toscana (4185) ed in Trentino (2996) ma nel tempo la diffusione è diventata capillare su tutto il territorio nazionale anche se il 47 per cento si trovano al nord, il 34 per cento nel centro e il 19 per cento nel mezzogiorno. Anche l’offerta di servizi è sempre più diversificata con 16906 strutture che offrono l’alloggio in 217946 posti letto e 8363 piazzole di sosta per l’agricampeggio. La vera rivoluzione spinta dall’arrivo di tanti giovani è però legata al fatto che - sottolinea la Coldiretti - l’agriturismo non è più solo mangiare con le aziende autorizzate alla ristorazione (10.144) che sono state sorpassate in numero da quelle che offrono anche altri servizi salite a ben 11982 con attività come l’escursionismo (3324), la mountain bike (2785), i corsi di cucina, orto, cucito o altro (2009), l’equitazione (1489), il trekking (1821), le fattorie didattiche per i più piccoli (1251) e le osservazioni naturalistiche (932) che sono in rapida espansione.
Continua il successo dell’agriturismo
Puoi richiedere le ruote della stagionalità al tuo referente regionale Campagna Amica (www.campagnamica.it) oppure scrivi a posta@campagnamica.it
UNO SU TRE A CONDUZIONE “ROSA” Più di una azienda agrituristica su tre è a conduzione femminile ma molto elevata è la presenza di giovani che garantiscono un forte innovazione e creatività. Lo dimostrano le storie presentate al
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Perché fa bene alla tua salute
salone nazionale dell’agriturismo Agrietour come quella dell’azienda la Nevera che in provincia di Como ha puntato sul cavallo, dall’ippoterapia all’equoterapia o l’azienda Bevignano della provincia di Arezzo che offre vere e proprie vacanze filosofiche, l’agriturismo Le Campestre della provincia di Caserta con l’attività del recupero del Conciato Romano, un formaggio quasi in via d’estinzione con una storia millenaria tanto da essere definito il più antico di sempre, anche citato dal poeta latino Marziale.
DALLE FATTORIA ALLA PESCATURISMO E ancora l’agriturismo Arcera della provincia di Ascoli Piceno con il suo mulino Pompili risalente al ‘700 ristrutturato e funzionante e sede di varie attività didattiche dell’azienda, la Masseria Torrevecchia della provincia di Brindisi con la sua serra su 7500 metri quadrati per coltura idroponica di
rose oltre 42.000 varietà , l’agriturismo al pescaturismo della provincia di Trieste, il primo ittiturimo d’Italia, l’azienda la Fontana dell’Olmo della provincia di Imperia, un abbraccio a 1100 metri slm tra il clima mite del mediterraneo con quello freddo continentale che ha permesso lo svilupparsi di un ecosistema particolare nel quale specie diverse convivono insieme. Ma ad Agrietour ha partecipato anche l’agriturismo L’agrifoglio della provincia di Cuneo dotato di un totem multimediale touch screen che consente di collegarsi ad internet per consultare notizie del luogo, e le escursioni offerte, l’agriturismo Arcadia in provincia di Bologna dalla birra tutta agricola a Km zero all’agrisorbetto o l’agriturismo Tre Rondini della provincia di Verona l’azienda è caratterizzata da una forte connotazione economico sociale sia direttamente che indirettamente contribuisce allo sviluppo della comunità locale.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
I prodotti di stagione, quelli coltivati e raccolti in Italia, impiegano molto poco ad arrivare sulle nostre tavole e mantengono, quindi, un contenuto più elevato di vitamine rispetto ai prodotti- che, provenienti dall’estero, devono fare molta strada prima di raggiungerci. Il contenuto di vitamine, infatti, non rimane sempre invariato e si riduce con il tempo durante il trasporto; quindi più lontani siamo dalla raccolta, meno vitamine conterranno i prodotti che mangiamo. L'Italia è l’unico tra i Paesi Europei che garantisce prodotti con residui chimici da fitofarmaci di gran lunga sotto i limiti fissati dalla Comunità Europea (Relazione annuale sui pesticidi dell'Efsa 12 marzo 2013). Per questo motivo che è importante scegliere cibi locali, vicini, conosciuti, ITALIANI.
Perché fa bene agli agricoltori italiani
Perché significa scegliere il vero made in Italy, quello che il mondo ci invidia, insieme alle produzioni locali. E quindi valorizzare il lavoro degli agricoltori italiani, l’agricoltura, il territorio, la cultura e le tradizioni del nostro Paese.
Perché è più buono
I prodotti di stagione sono più buoni, profumati, aromatici e gustosi perché sono colti al giusto grado di maturazione (soprattutto se sono venduti direttamente dal produttore) dal momento che non devono affrontare lunghi viaggi e non devono essere conservati a lungo. I prodotti di stagione sono più buoni perché maturano nel rispetto delle condizioni climatiche ottimali della pianta e non sono sottoposti a tecniche produttive che stressano la pianta e la maturazione.
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Perché fa bene all’ambiente
I prodotti di stagione sono locali e non devono percorrere migliaia di chilometri nel tragitto da altri Paesi, consumando energia. I prodotti di stagione non utilizzano tecniche e tecnologie di conservazione o di coltivazione che consumano energia. Perché valorizza le produzioni del territorio e quindi tutela e aiuta la biodiversità. I prodotti di stagione sono locali e, quando sono venduti direttamente dal produttore, utilizzano meno imballaggi, riducendo in tal modo la produzione di plastica e dei relativi rifiuti.
StagionalitĂ per coltivazioni a pieno campo che non considera le produzioni in serra e la frigoconservazione dei prodotti.
StagionalitĂ per coltivazioni a pieno campo che non considera le produzioni in serra e la frigoconservazione dei prodotti.
Carmelo Troccoli - OSCAR GREEN
GRAN FINALE PER L’OSCAR GREEN 2013 I GIOVANI CHE FANNO INNOVAZIONE Il 10 e 11 dicembre a Roma si svolgerà l’atto conclusivo del concorso riservato alle imprese under 40 A sfidarsi per le sette categorie in lizza saranno ventuno realtà d’eccellenza del Paese
Puoi richiedere le ruote della stagionalità al tuo referente regionale Campagna Amica (www.campagnamica.it) oppure scrivi a posta@campagnamica.it
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i terrà martedì 10 e mercoledì 11 dicembre, a Palazzo Rospigliosi, sede Coldiretti, la proclamazione dei vincitori della quinta edizione nazionale di Oscar Green (http://www. oscargreen.it/). Il concorso, ideato da Coldiretti Giovani Impresa, premierà le eccellenze della giovane imprenditoria agricola italiana: ventuno i finalisti, tre per ognuna delle sette categorie in gara, una selezione dei migliori giovani imprenditori agricoli fra i 18 e i 40 anni provenienti da tutta Italia. A sfidarsi nella categoria “Stile e cultura d’impresa”, ci saranno l’azienda agricola di Marcello Rossetti, produttrice di una fibra per il rivestimento di mobili ricavata dal fico d’india, la società di Giovanni D’Alesio, ideatrice dei - cioccolatini all’olio d’oliva, e l’Agriturismo “Le Ceregne”, di Giada Poggini. Si contenderanno, invece, il premio “Non solo agricoltura”, l’azienda agricola “Agrilife” di Moira Donati, l’agriturismo con allevamento di struzzi, di Marco Girodo, e la società agricola “Adriamar”
coltivatrice di cozze e mitili, di Gabriele Bozzato. Nella categoria “Ideando” si sfideranno l’azienda agricola “Luna di Coros”, coltivatrice di spugne di luffa e specializzata nella cosmesi biologica, di Angelina Muzzu, la “Lumaca Madonita”, il più grande allevamento di lumache d’Italia, gestito da Michelangelo Sansone e Davide Merlino, e “Recofunghi”, azienda produttrice di funghi dai fondi del caffè, di Daniele Gioia. Il premio “Campagna Amica” potrà invece essere assegnato all’azienda agricola “Apicoltura Ambrosino”, di Ilaria Ambrosino, all’ “Agribeach Eden Salento”, di Ambra Mongiò, o ancora alla società agricola “San Biagio”, specializzata nell’allevamento di pesce d’acqua dolce. A contendersi il premio “Esportare il territorio” ci saranno la società agricola di Philipp Breitenberger, produttrice di kiwi bio italiano, l’azienda agricola di Martina Buccolini, ideatrice di confetture senza glutine, e “Cactus Allavena”, azienda di Federico Allavena, coltivatrice di 700 tipi
di cactus, piante succulenti e palmacee. Nella categoria “In filiera” si sfideranno invece il consorzio agrario “Green Calabria”, di Massimo Falbo, la Centrale del Latte di Brescia, di Pietro Pierani, e l’azienda agricola “Pab'é is téllasa”, di Maria Atzeni, caseificio produttore della mozzarella di latte ovino. Infine la menzione speciale “Paese Amico” potrebbe essere assegnata al Comune di Udine, per l’iniziativa degli orti urbani, al Comune di Fano, promotore e sostenitore del mercato di Campagna Amica, o ancora all’ “Ipsasr” di Reggio Calabria, istituto professionale servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. L’evento si svolgerà con il patrocinio del Presidente della Repubblica e Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Partner della quinta edizione navere zionalea di Oscar Green saranno invece il Forum Nazionale Giovani, Rena, Universitas Mercatorum, Ismea e RuralHub. Per partecipare alla diretta twitter dell’evento basterà seguire gli hashtag #ilbellodellitalia e #oscargreen.
LA NOVITÀ - Redazione
Claudia Migliardi - CONSIGLI PER LA VENDITA
UNA POLPETTA D’AUTORE CI SALVERÀ DALLE TAVOLE GLOBALIZZATE Il libro di Anna Scafuri e Giancarlo Roversi celebra una delle preparazioni più antiche nelle sue mille varianti Un viaggio nella gastronomia italiana attraverso le parole di attori, scrittori, chef, artisti e scienziati
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nna Scafuri e Giancarlo Roversi sono gli autori di «Una polpetta ci salverà», goloso volume con 120 ricette degli chef di tutta Italia (Giunti Editore 192 pp. 12 €) , con la presentazione di Massimo Bottura e gli interventi di Giovanni Ballarini, Francesco Barilli, Stefano Bencistà Falorni, Beatrice Buscaroli, Riccardo Cotarella, Mauro Defendente Febbrari, Gualtiero Marchesi, Marino Niola, Gavino Sanna, Ricky Tognazzi, Antonio Tubelli, Ciro Vestita. La polpetta è la preparazione più antica del mondo ma anche la Cenerentola di ogni cucina. Mescolare ingredienti tagliati in finissimi pezzi è invece un’arte sublime, che non concede improvvisazione. Per questo, contro le esigue varianti globali ammesse nei fast food, le polpette ci rieducano in tavola a una gloriosa storia: quella di ogni famiglia nostrana. Anna Scafuri e Giancarlo Roversi compiono un viaggio intorno alla polpetta in compagnia di illustri italiani che la osservano da ogni punto di vista - culinario, sociologico, storico… - e ci portano alla scoperta delle polpette d’autore servite ai quattro angoli della penisola. Ne emerge un elogio della polpetta che si rivela filosofia del nuovo millennio, coniugazione del nostro sguardo rivolto al passato artusiano, al presente del risparmio e del riuso, al futuro della tradizione rivisitata; e chi vuol proseguire la meditazione mettendosi ai fornelli trova 120 ricette selezionate con riguardo a leggerezza, facilità e stagionalità, salvando così il portafogli e la linea.
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“IN VIAGGIO” CON IL CLIENTE, DALL’ACCOGLIENZA AL PAGAMENTO
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ettiamoci nei panni di chi acquista e analizziamo il cosiddetto “viaggio del cliente”, ossia tutte le fasi del composto che il cliente vive dal momento in cui entra in Bottega a quello in cui esce, dopo avere effettuato la sua spesa. Ognuna di queste fasi dovrà essere affrontata dal gestore in modo efficace e solo così si instaurerà una relazione di fiducia con la conseguente soddisfazione, anche economica, economica per il gestore. Il processo di vendita si struttura in tre momenti fondamentali: accoglienza del cliente, proposta di vendita, pagamento.
L’ACCOGLIENZA
ANNA SCAFURI è giornalista Rai, dal 2004 ha curato e condotto la rubrica settimanale enogastronomica Tg1 Terra e Sapori. Dal 2009 cura la pagina di agricoltura ed enogastronomia di UNOMATTINA, la trasmissione del Tg1, in collaborazione con RAI 1. Ha vinto fra gli altri il Premio internazionale come miglior giornalista del vino dell’Associazione italiana Sommelier, il Premio Vinitaly come miglior comunicatore del vino e il Premio Villa Massa come migliore divulgatrice del 2012. GIANCARLO ROVERSI, giornalista e scrittore, è autore di numerosi libri e saggi. Dirige varie riviste, fra cui “Menù Magazine” (www.menumagazine.it) dedicato alla ristorazione e alla buona cucina.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
È uno dei momenti più delicati perché è il primo impatto che può condizionare in modo determinante il giudizio che il cliente esprimerà su di voi. Infatti, già dai primi istanti all’interno del negozio il cliente giudica e attribuisce delle opinioni che non sarà facile fargli dimenticare. Una prima impressione negativa può essere un vero “dramma” perché richiede al gestore grandi sforzi per recuperare la sua immagine. Dedicate perciò massima cura ed attenzione a questo momento così importante. Quando entra nel vostro negozio, il cliente ama essere accolto con un sorriso naturale, spontaneo e con una particolare attenzione che però non deve trasformarsi in invadenza. Differenziate i vostri atteggiamenti in funzione della tipologia di cliente che avete dinanzi: il comportamento con un cliente consolidato deve essere ben diverso da quello che riservate a chi entra per la prima volta in negozio.
ANNO IV - N°29 - NOVEMBRE
DIAGNOSI E PROPOSTA
Dopo averlo accolto, arriva il momento della cosiddetta “ diagnosi “, quando si devono raccogliere le informazioni utili per soddisfare i bisogni del cliente. La forma più semplice è quella di ascoltare le sue esigenze, dandogli ciò che richiede nelle quantità esatte. È vero però che l’arte del buon gestore sta nell’informare il cliente su tutte le altre possibilità collegate al prodotto, cercando di cogliere anche i suoi bisogni non espressi. Se, per esempio, il cliente ha appena comprato due tipologie di formaggio perché non proporgli un vino di accompagnamento? Oppure se il cliente vi ha detto che deve preparare una cena per gli amici e ha preso soltanto salumi, potreste proporgli di acquistare anche dei formaggi da abbinare ad un miele particolare per esaltarne i sapori. In questo modo non avete soltanto incartato e venduto al cliente un prodotto, ma una vera e propria soluzione. È sempre opportuno, poi, elencare brevemente gli ingredienti e le proprietà organolettiche e nutrizionali del prodotto, consigliarne le modalità di utilizzo suggerendo ricette, modalità e tempi di cottura, abbinamenti con altre pietanze cibi
e bevande e dare indicazioni sulle modalità di conservazione. IL PAGAMENTO E IL CONGEDO Il pagamento è un’altra fase molto delicata. Di questi tempi, è forse la più delicata. Il pagamento quindi va effettuato nelle mani di un cassiere dedicato o, in mancanza di questo, il denaro va manipolato dall’operatore solo dopo che questo si è sfilato i guanti di lattice e solo dopo aver lavato le mani. È importantissimo, inoltre, procedere ad una rapidissima conta dei prodotti acquistati in modo che il cliente abbia la garanzia assoluta del fatto che sta pagando solo ciò che ha effettivamente acquistato e che il resto gli viene restituito in modo corretto. Il pagamento deve essere seguito da un congedo caloroso e cortese. Il ricordo di un professionista che ha stabilito una buona relazione dal punto di vista umano e comunicativo, che ha individuato efficacemente i suoi bisogni e proposto con competenza i suoi prodotti, potrà essere il motore che spingerà il cliente a tornare a far spesa nel vostro punto vendita nella assoluta certezza che il cliente più importante per il bilancio dell’attività del negozio è sicuramente il cliente “consolidato” e fidelizzato. FEDELTÀ
LIVELLO DI ACCUMULO RISORSE INVESTITE SUL CLIENTE
FIDUCIA
SODDISFAZIONE FASE DEL CICLO DI VITA
AVVIO
SVILUPPO
MATURITÀ
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Stefano Masini - LETTO- PER VOI Redazione FONDAZIONE
CAMPAGNA AMICA E LEGA DEL FILO D’ORO, IL SAPORE DELLE BUONE AZIONI TORNA A NOVEMBRE E DICEMBRE IN 100 PUNTI ACCREDITATI LA RACCOLTA DI FONDI CON LA PASTA DELLA BONTÀ. NUOVE RICETTE DI SOLIDARIETÀ CON ARBORE, LAURITO E MANNINO, ADERISCONO ANCHE GLI AGRITURISMI TERRANOSTRA
È
cile momento di crisi. Conciliare l’interesse delle imprese agricole nazionali con quello dei cittadini è un profilo distintivo della Coldiretti che vuol essere un punto di riferimento per la società italiana e testimoniare concretamente che esistono strade diverse per generare benessere e coesione a beneficio di tutta la collettività.
PRONTI I GAZEBO
L’operazione Pasta della Bontà sarà presente nei mesi di novembre e dicembre in 100 Punti Campagna Amica di Coldiretti. I mercati aderenti ospiteranno un gazebo della Lega del Filo d’Oro in cui verrà distribuita una confezione di Pasta della Bontà composta da tre pacchi da 500 grammi di pasta, di grano duro 100% italiano,
in un pratico shopper, a fronte di una donazione minima. Insieme al kit sarà distribuito un mini-ricettario con le nuove ricette di Renzo Arbore, Marisa Laurito e Teresa Mannino. Novità di quest’anno l’adesione all’iniziativa degli Agriturismi Terra Nostra. “Con l’iniziativa Pasta della Bontà – spiega Rossano Bartoli Segretario Generale della Lega del Filo d’Oro – e grazie alla collaborazione di Coldiretti, saremo presenti per il secondo anno consecutivo con una campagna di raccolta fondi su tutto il territorio nazionale; un modo concreto per sensibilizzare il grande pubblico e far conoscere loro le nostre attività di assistenza, cura e riabilitazione di bambini, giovani e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali”.
ERREPI
COMUNICAZIONE
scattata la seconda edizione dell’operazione Pasta della Bontà, un’iniziativa di raccolta fondi a sostegno delle attività della Lega del Filo d’Oro, l’Associazione che da quasi 50 anni assiste in tutta Italia i sordo ciechi e i pluriminorati psicosensoriali. “Questa iniziativa di solidarietà – spiega il direttore di Fondazione Campagna Amica Toni De Amicis – è realmente rappresentativa dell’elevato contenuto etico che ha l’acquisto di prodotti dell’agricoltura italiana nei mercati, nelle botteghe e nei punti vendita di Campagna Amica dove sono offerti senza intermediazioni solo prodotti al 100 per 100 italiani ad elevato valore economico, ambientale e sociale in un diffi-
campagna amicA E LEGA DEL FILO D'ORO
in collaborazione con:
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SICUREZZA ALIMENTARE - Corrado Finardi
Corrado Finardi - SICUREZZA ALIMENTARE
QUELLO CHE L’ETICHETTA NON DICE DOMANDE E RISPOSTE PER L’IMPRESA
che tale vendita-etichettatura “semplificata” non vale al di fuori del caseificio (es, vendita in mercati o strutture esterne).
• In tutti gli altri casi infatti (com-
IN QUESTA RUBRICA È POSSIBILE FARE SEGNALAZIONI O PORRE QUESITI SPECIFICI SULL’ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI IN UN FORMAT “DOMANDE E RISPOSTE” Buongiorno, stiamo vendendo mozzarella presso la nostra Bottega di Campagna Amica. Saremmo interessati a capire come confezionarla e venderla, come indicare correttamente il peso, e se possa essere venduta sfusa nel liquido di governo. Se io sulla etichetta scrivo "mozzarella fiordilatte" è corretto? Come indicare poi il peso del prodotto?
Il quesito posto è interessante, per diversi aspetti che hanno riguardato la evoluzione normativa circa la vendita di mozzarella e in genere “formaggi a pasta filata” (questa la denominazione di vendita). Da qui partiamo. I cosiddetti “formaggi freschi a pasta filata” sono una categoria a sé stante entro il panorama normativo nazionale, in quanto per essi è previsto l’obbligo del preconfezionamento all’origine. I formaggi di questo tipo sono ottenuti a partire da cagliata in acqua calda (a circa 85 °C), che viene “filata” (cioè, stesa e posta in trazione) con le mani o altri mezzi meccanici. L’obbligo del preconfezionamento si spiega essenzialmente in ragione della mancanza di trattamenti tecnologici o di conservazione, o di stagionatura (anche breve), e della percentuale elevata di acqua (oltre il 60%) nel prodotto finale, che rendono deperibile il prodotto in tempi brevi. Ma oltre a ragioni sanitarie, vi sono
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ragioni commerciali: un prodotto sfuso di questo tipo, infatti, dovrebbe essere comunque in grado di fornire al consumatore informazioni vitali per una corretta conservazione domestica (come data di produzione e scadenza, difficilmente stampabili su carta se pensiamo che i prodotti sono immersi nel liquido di governo delle vaschette da banco). E qui veniamo all’aspetto della confezione: come va preconfezionata la mozzarella? Il dibattito che si è avuto nel corso degli anni riguardava infatti la possibilità o meno di affiancare alle classiche buste di plastica termosaldate (e con liquido di governo insieme alla mozzarella) anche buste di carta traforata, per la somministrazione su richiesta a banco. La normativa in verità non aiuta a fare chiarezza, in quanto per preconfezionato si intende “l'unita' di vendita destinata ad essere
presentata come tale al consumatore ed alle collettività, costituita da un prodotto alimentare e dall'imballaggio in cui è stato immesso prima di essere posto in vendita, avvolta interamente o in parte da tale imballaggio ma comunque in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata”. Definizione ampia, che comprende sia l’incarto traforato che la busta di plastica. Per arrivare brevemente alla risposta, bisogna distinguere due possibilità di vendita diretta dei formaggi freschi a pasta filata, come oggi previste (art. 23 del D. Lgs 109/92) e sulle quali si è arrivati ad un consenso in giurisprudenza:
• Presso il caseificio. Solo in que-
sto caso è legittima la vendita di prodotto pre-incartato (e nel liquido di governo). In tal caso quindi vale la possibilità di usare confezioni di carta traforata immerse nel liquido di governo. Qui vale una etichettatura semplificata che comprenda: denominazione di vendita; elenco degli ingredienti; modalità di conservazione. Tali indicazioni possono figurare o direttamente su ogni singolo pezzo, o sui contenitori del banco a vista, come per lo sfuso. Inoltre il peso (e quindi il prezzo) può essere fornito sia sul singolo pezzo, in anticipo, come pure può essere indicato tramite pesatura dinanzi al consumatore al momento della vendita. Si noti
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
presa vendita ambulante o in negozi, o comunque, in caso di vendita diretta al di fuori del caseificio), va indicata l’etichetta nelle sue indicazioni costitutive (art. 3 d. lgs 109/92):
marchio depositato e la sede (località di ubicazione) del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito nella Unione Europea. È un’occasione per mettere in rilievo l’origine agricola del prodotto (“Azienda Agricola XXX”) e la diversità rispetto matrici industriali.
• Denominazione di vendita (sempre “formaggio fresco a pasta filata”)
• Sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento (può essere sostituita da marchio sanitario v. sotto, Circolare 167/2001 Ministero Attività produttive).
• Denominazione commerciale
• Lotto di appartenenza (che può
(fior di latte o mozzarella, burrata, mozzarella tradizionale, treccia…). Ricordarsi che alcune denominazioni commerciali sono denominazioni protette e che richiedono l’adesione ad un disciplinare produttivo, e non possono perciò essere usate alla leggera (“fior di latte” e “mozzarella tradizionale” sono però Specialità Tradizionali Garantite, ma senza “riserva di nome”, quindi al momento utilizzabili in modo libero). In particolare, “Fior di latte” indica la mozzarella ottenuta da latte vaccino e non bufalino, ed è in qualche modo una denominazione sostitutiva di “mozzarella”. L’aggiunta di “fior di latte” a “mozzarella”, come suggerito dalla domanda, non pone problemi particolari configurandosi semmai come un rafforzativo.
essere anche la stessa data di scadenza).
• Modalità di conservazione e
temperatura di conservazione in frigorifero (0-4 °C).
• Marchio di identificazione” di cui all’art. 5 e all’allegato II, sezione I, del Regolamento n. 853/2004. È il classico marchio ovale con sigla dello Stato Membro, il numero di riconoscimento dello stabilimento e la sigla “CE”, che appare su tutte le confezioni. ORIGINE?
La mozzarella rappresenta uno dei rari casi in cui l’origine va sempre e comunque indicata (a meno che non si tratti di una denominazio-
ne di origine, come la Mozzarella di Bufala Campana Dop). Questo perché il prodotto in quanto tale può generare la convinzione che sia italiano. In questo modo il legislatore, su un prodotto tipico della tradizione italiana, ha riconosciuto che la sua omissione possa indurre in errore circa l’effettiva provenienza. Tale indicazione, prevista dalla Direttiva 2000/13, è stata poi ripresa dal Reg. 1169/2011, che oltretutto prevede atti delegati per verificare la necessità di una origine obbligatoria per latte e derivati (entro il 13 dicembre 2014).
ADDITIVI?
Sebbene sia possibile farne a meno, e piuttosto comune, nei formaggi freschi a pasta filata sono ammessi additivi (decreto Ministeriale 209/96, Allegato XI, e poi Reg. 1129/2011) come acido acetico, lattico e citrico o gluconodeltalattone, che se presenti, vanno indicati in etichetta nella lista degli ingredienti. Non sono invece considerati ingredienti da indicare in etichetta i cosiddetti “carry over”, o i supporti tecnologici (additivi o sostanze usate nella preparazione del prodotto con tracce di presenza nel prodotto finito tecnicamente inevitabili).
• Ingredienti (è un’eccezione, per-
chè per i formaggi non freschi non è richiesto).
• Quantità netta o nominale (in caso di prodotto preconfezionato a gamme unitarie costanti -art. 9 del DLgs n. 109/1992-). Inoltre bisogna evidenziare la quantità sgocciolata insieme a quella complessiva. • Data di scadenza, con giorno, mese e anno.
• Nome o la ragione sociale o il ANNO IV - N°29 - NOVEMBRE
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Toni De Amicis - FILIERA COLTA
LETTO PER VOI - Stefano Masini
SE L’ECONOMIA DIVENTA CLEPTOCRAZIA RAZZIANDO LA SOCIETÀ E L’AMBIENTE Il nuovo libro di Elio Lannutti indaga i pericoli di un modello non più centrato sul lavoro e sull’impresa L’errore di pensare di poter fare a meno della terra alimentando una cultura fondata sul debito
I
temi affrontati da Elio Lannutti nel libro (Cleptocrazia, Alberti ed., pag. 208, € 14,00) sono decisamente complessi in quanto riguardano la struttura della moderna economia legata più che al lavoro, al risparmio ed all’impresa, all’impiego di capitali di rischio e ad alte devianze economiche che lasciano pensare a nuove forme di democrazia in grado di riaprire le porte alla difesa dei diritti dei cittadini. In questi ultimi anni, piuttosto che perseguire i valori basati sullo sviluppo sostenibile e dei beni comuni, di valorizzare le risorse naturali, governanti miopi hanno inseguito obiettivi di facile arricchimento a vantaggio di pochi, intossicando l’intero pianeta con la finanza di carta edificata sugli algoritmi di ingegneri che in banca hanno preso il posto dei vecchi ragionieri. L’autore racconta, attraverso citazioni a dettagli, a fatti e personaggi, il tentativo messo a punto da banche e borse di modificare assetti sociali fondati sulla cultura del risparmio, fondando la teoria di società che possono fare a meno del lavoro della terra, edificate sull’accumulazione infinita del debito. L’invito è ad educare a consumare ciò che non si possiede, a comprare oggi a credito beni non necessari, da pagare con comode rate e salati interessi per alimentare la cultura erronea del consumismo fondata sul debito.
L’IDEOLOGIA DELL’ACQUISTO SFRENATO Sono le società esercenti le carte di credito e le banche ad aver modificato quella solida cultura contadina che ha resistito per secoli,
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alto: “rubano il futuro ai giovani” (p.60) – scrive l’A. - e bisogna cambiare paradigmi e stili di vita. Il ruolo delle istituzioni finanziarie è, del resto, esteso anche al business delle derrate alimentari e all’accaparramento delle terre a scapito delle comunità più povere del Sud del Pianeta. La speculazione finanziaria è la principale causa dell’innalzamento dei prezzi degli alimenti negli ultimi anni.
SI SPECULA ANCHE SUL CIBO
Cleptocrazia Ladri di futuro
Elio Lannutti Imprimatur editore - € 1,99
invitando con i propri consigli all’ideologia dell’acquisto sfrenato di beni superflui con piccoli prestiti, istigando intere masse di lavoratori e pensionati ad ipotecare ciò che si guadagnerà per alimentare vite a debito. I clienti che restituiscono puntualmente il denaro preso in prestito sono l'incubo dei banchieri. Le persone che si rifiutano di spendere denaro che non abbiano già guadagnato e si astengono dal prenderlo in prestito, non sono di alcuna utilità. Il problema ampiamente indagato dallo scrittore attraverso il richiamo ai tanti scandali dei nostri giorni non è, però, solo quello della imposizione di regole ad una finanza spregiudicata quanto la consapevolezza dell’incapacità delle leggi ad intervenire a causa della subalternità della politica. Occorre, così, rimettersi in gioco perché il rischio che corriamo è
Il sistema di scommesse sull’andamento dei listini delle derrate agricole di base, non corrisponde alla realtà degli scambi il cui incremento è per lo più lineare essendo collegato all’andamento demografico e dei consumi: si mangia più o meno la stessa razione di cibo tutti i giorni e, quando i prezzi vanno improvvisamente su o giù, se c’è qualcosa che non funziona sul mercato è la speculazione. La nuova economia non può, però, più essere edificata sulle scommesse clandestine e sulle speculazioni finanziarie. Si tratta di recuperare regole di onestà e di trasparenza: l’esatto opposto di ciò che è stato imposto ai giovani da modelli culturali erronei, riscoprendo i valori genuini della campagna, del lavoro e dell’intraprendere. Per fare questo non bisogna fare come l’ubriaco che, invece, di cercare la chiave di casa in un giardino al buio dove è stata persa, la cerca sotto il lampione, solo perché c’è più luce, ma riuscire ad illuminare la realtà, vedendo più chiaramente i problemi e scegliendo gli strumenti adeguati in funzione dei cambiamenti imposti dalla ricerca di benessere ed equità.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
CAMPAGNA AMICA, UNA RETE SENZA EGUALI IN 5 ANNI È STATA REALIZZATA LA PIÙ GRANDE FILIERA EUROPEA DI VENDITA DIRETTA
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n tutti i Paesi ad “economia matura” (Italia compresa), si sta affermando con tutta evidenza un nuovo modo di vivere e quindi di consumare, “più umano”, più legato a comportamenti etici, “a misura d’uomo”. Molte imprese, anche del mondo agricolo, hanno saputo interpretare questa evoluzione di comportamenti, predisponendosi alla filiera corta, con un’offerta di prodotti e servizi mirati direttamente al consumatore finale. L’obiettivo principale è quello di intercettare la forte domanda di cibo che la nuova figura del “consumattore” (per dirla con le parole del sociologo Fabris) esprime. Campagna Amica – proponendo un nuovo canale distributivo complementare ma distinto da quelli tradizionali, – nasce proprio per competere con la Gdo e con il commercio di vicinato, nel grande mercato agroalimentare legato al “Made in Italy”. È dentro questa nuova “vision di cultura alimentare” che la nostra Rete di produttori in vendita diretta sta facendo “esplodere” tutte le sue potenzialità. Ecco, in sintesi, i principali format distributivi che nei primi 5 anni di vita di Campagna Amica, siamo stati in grado di realizzare.
MERCATI DI CAMPAGNA AMICA Sono i mercati degli agricoltori in cui i produttori agricoli sono tutti iscritti a Coldiretti e aderiscono a Campagna Amica e si impegnano per questo a vendere solo i loro prodotti, agricoli, italiani e a km zero. Nel mercato di Campagna Amica si può fare la spesa in modo sostenibile e responsabile, acquistando prodotti agricoli di stagione, selezionati con cura, sempre freschi e di origine italiana controllata e garantita.
FATTORIE DI CAMPAGNA AMICA Sono le aziende agricole dove l’imprenditore vende direttamente i propri prodotti, rigorosamente agricoli e italiani la cui origine è controllata e garantita da Campagna Amica.
BOTTEGHE DI CAMPAGNA AMICA Sono veri e propri negozi agricoli in città in cui è possibile acquistare i prodotti a marchio Campagna Amica, rigorosamente agricoli e italiani controllati e garantiti da Campagna Amica. Sono
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gestite da imprese agricole – singole o associate – che vendono i propri prodotti e quelli degli altri agricoltori della Rete. Per questo, pur essendoci la presenza fisica costante di tutti i produttori (come nei mercati), si possono comunque ritrovare tutti i vantaggi della vendita diretta in città: prodotti freschi, sani, sicuri, di origine italiana certificata, a prezzi sostenibili.
LA BOTTEGA ITALIANA È un negozio in città in cui è possibile acquistare i prodotti della Filiera Agricola Italiana, fatti solo con materie prime agricole italiane, tracciate e controllate da un Ente terzo di certificazione. Qui si trovano sempre i valori di Campagna Amica: italianità, freschezza, sostenibilità e protagonismo agricolo.
RISTORANTI “CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO” Sono esercizi commerciali che somministrano pasti, alimenti e bevande, che utilizzano nel loro menù quotidiano i prodotti agricoli e italiani di Campagna Amica.
LA RISTOBOTTEGA Ovvero i negozi di Campagna Amica dove al piacere di fare la spesa si può unire la comodità di fare uno spuntino o un vero e proprio pasto con i medesimi prodotti in vendita diretta.
GLI AGRITURISMO DI CAMPAGNA AMICA Sono gli agriturismi promossi da Terranostra che vendono presso la propria azienda e/o che somministrano nei propri ristoranti solo prodotti – agricoli e italiani – di origine garantita e controllata. Ad oggi queste sono le modalità con cui la grande Rete di Campagna Amica si sta presentando ai consumatori italiani. Siamo diventati un’articolazione distributiva sicuramente significativa e importante per tutta la filiera agroalimentare, ma non ancora esaustiva delle potenzialità di mercato. A tutti noi sta quindi il compito di elaborare, orientare e sperimentare nuovi format commerciali capaci di corrispondere, con un’offerta di cibo autenticamente locale e italiano, questa fortissima attesa che i cittadini hanno nei nostri confronti e che tutti gli indicatori di mercato ci confermano.
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DA CAMPAGNA AMICA