N. 37 - Settembre

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NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA

Anno V - N°37 - SETTEMBRE 2014

PRIMO PIANO

Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma

“CAMPAGNA AMICA ‘ENTRA’ NEL PIL CON I SUOI MERCATI” 4 PAGINA 8

CAMPAGNA AMICA SHOW IN TV ALTO GRADIMENTO, ZERO GLUTINE

Inserto speciale

PROGRAMMA NAZIONALE TRIENNALE DELLA PESCA E DELL'ACQUACOLTURA


Roberto Moncalvo - PRIMO PIANO

SOMMARIO

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Direttore Generale Toni De Amicis Coordinatori regionali Valle d'Aosta Erik Verraz Piemonte Maria Chiara Bellino Lombardia Francesco Goffredo Veneto Luca Motta Trentino A.A. Barbara Battistello Friuli V. G. Vanessa Orlando Liguria Ester Perri E.Romagna Maria Adelia Zana Toscana Simon Querci Umbria Silvia Zoppitelli

Marche Giordano Avenali Lazio Maurizio Ortolani Abruzzo Mauro Pasquale Del Ponte Molise Antonio Verratti Campania Alessandra Nobilione Basilicata Lino Sivolella Puglia Teresa Depetro Calabria Pietro Sirianni Sicilia Calogero Fasulo Sardegna Andrea Delogu

Contatti Via Nazionale 89/a 00184 Roma (Italy) Tel +39.06489931 redazione@campagnamica.it www.campagnamica.it IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma Editore e proprietario Fondazione Campagna Amica Direttore Responsabile Paolo Falcioni Coordinamento editoriale Massimiliano Paoloni Raffaella Cantagalli Pamela De Pasquale Redazione Silvia Bosco, Domenico Buono, Ermanno Coppola, Michele Errico, Marina Faraone, Corrado Finardi, Alessandra Gioggi, Pietro Hausmann, Paola Mandrici, Rolando Manfredini, Giovanni Manfroni, Stefano Masini, Elisabetta Montesissa, Daniele Taffon, Carmelo Troccoli

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Programma Nazionale Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura 2013 – 2015

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PRIMO PIANO - Roberto Moncalvo “Campagna Amica ‘entra’ nel Pil con i suoi mercati”

Il presidente Moncalvo commenta l’ingresso delle attività agricole multifunzionali nel ricalcolo del Prodotto interno lordo effettuato dall’Istat

FONDAZIONE - Giovanni Manfroni

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Campagna Amica show in tv. Alto gradimento, zero glutine

FORMAZIONE - Raffaella Cantagalli

el ricalcolo del Pil entra finalmente anche l’economia “buona” e sostenibile, con il valore aggiunto prodotto dalle nuove attività emergenti nelle aziende agricole come le vendite dirette anche nei mercati degli agricoltori, la produzione di energie rinnovabili (fotovoltaico e biomasse), le fattorie didattiche, gli agriasili, le attività ricreative come la cura dell’orto ed i corsi di cucina in campagna, l’agricoltura sociale per l’ inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade e la cura del paesaggio”. Ad annunciarlo è il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, dopo i nuovi elementi introdotti dall’Istat per il ricalcolo del prodotto interno lordo.

Con 4 corsi al via la formazione specialistica di Campagna Amica

FONDAZIONE - Alessandra Gioggi A Pescia arriva il primo mercato tutto da leggere

FONDAZIONE - Redazione Nuovi accreditati

NO FOOD - Elisabetta Montesissa Dom dotto, per fare reddito ci vuole un… seme

INSERTO SPECIALE Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura

FONDAZIONE - Daniele Taffon Cerealia, festa con Campagna Amica per preparare l’Expo 2015

DONNE IMPRESA - Carola Marino Ecco come far reddito con le fattorie didattiche

PERSONAGGI - Giovanni Manfroni Jonathan Nossiter, un rinascimento agricolo fatto di fatica e sfide quotidiane

SICUREZZA ALIMENTARE - Corrado Finardi Quello che l’etichetta non dice: domande e risposte per l’impresa

“Anche le nuove stime relative al settore agricolo hanno quindi contribuito all’aumento generale – sottolinea Moncalvo – grazie alla determinazione con maggiore precisione del valore delle differenti attività connesse alla multifunzionalità agricola”. Si è così notevolmente migliorata la stima delle produzioni secondarie e connesse del settore agricolo, che ha portato a una rivalutazione del valore aggiunto del settore pari al 7,5 per cento, con un impatto positivo sul Pil di 0,1 punti percentuali.

Il presidente Moncalvo

Presidente Roberto Moncalvo

“ CAMPAGNA AMICA ‘ENTRA’ NEL PIL CON I SUOI MERCATI”

LETTO PER VOI - Stefano Masini L’uomo che piantava gli alberi per salvare il bene comune

“Un riconoscimento importante del ruolo della nostra rete per il rilancio economico e sociale del Paese”

FILIERA COLTA - Toni De Amicis Campagna Amica come punto d’incontro

“Un risultato reso possibile grazie alla legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali – ricorda Moncalvo -. Gli imprenditori agricoli oggi si possono occupare di attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla loro vendita in azienda o nei mercati degli agricoltori, ma anche della fornitura di servizi alla pubblica amministrazione come i contratti realizzati da molti comuni per la cura del verde pubblico che spesso viene affidata agli agricoltori”.

In copertina: Lo chef Marcello Ferrarini Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 130 – Roma Impaginazione: Studio Polpo Questo notiziario viene inviato gratuitamente a tutti gli aderenti alla rete dei Punti di Campagna Amica È consentita la riproduzione totale o parziale degli articoli, purchè venga citata la fonte Prima di gettare questo notiziario nella raccolta della carta, dallo a un amico interessato a conoscerci

SONO DIVENTATI OLTRE 10.000 I PUNTI DI CAMPAGNA AMICA

CHE CON NOI CONDIVIDONO LE RAGIONI, GLI OBIETTIVI, I VALORI E UN UNICO SISTEMA DI CONTROLLO.

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Fondazione Campagna Amica e Digitalia Lab adottano

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FONDAZIONE - Giovanni Manfroni

Raffaella Cantagalli - FORMAZIONE

CAMPAGNA AMICA SHOW IN TV ALTO GRADIMENTO, ZERO GLUTINE

CON 4 CORSI AL VIA LA FORMAZIONE SPECIALISTICA DI CAMPAGNA AMICA

Fondazione e Gambero Rosso Channel promuovono la prima trasmissione dedicata ai celiaci Ricette con prodotti a km zero delle aziende accreditate e consigli per tutelare salute e... gusto

Marketing, tecniche di vendita e comunicazione per gestori di negozi e aziende multifunzionali Ma anche molti utili aggiornamenti sulle regole di produzione e sui controlli sanitari e fiscali

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ampagna Amica sul piccolo schermo. La Fondazione insieme a Gambero Rosso Channel per “Senza glutine, con gusto”, la prima trasmissione interamente dedicata ai celiaci dove Campagna Amica ha dato il suo contributo fornendo i prodotti a km 0. Il programma, ancora in onda sul canale satellitare, ha riscosso un ottimo successo di pubblico grazie anche alla popolarità che in poco tempo si è conquistato lo chef Marcello Ferrarini. È stato lui ad utilizzare la materia prima messa a disposizione dall’azienda agricola biologica Fabio Di Silvio, aderente alla

Lo chef Marcello Ferrarini cucina usando materia prima delle aziende locali rete di Campagna Amica, e miscelarla alla perfezione creando ricette sempre nuove rigorosamente senza glutine. In Italia sono circa seicentomila le persone che hanno dovuto rinunciare al glutine e quindi eliminare un numero notevole di ingredienti e prodotti dalla loro dieta. Per questo Campa-

gna Amica ha deciso collaborare con il primo programma tv a proporre ricette “gluten free” che non mortifichino il gusto. Lo chef, appassionato, preparatissimo e con una notevole esperienza, propone con sapienza e simpatia la giusta combinazione di ingredienti e tecniche per rendere ricchi e saporiti i menu senza glutine. È prodigo di consigli utili, sia ai celiaci che ai ristoratori, e divulga informazioni sulle novità del mondo “gluten free” ma, soprattutto, cucina piatti che entreranno a far parte di un ricettario ideale a zero glutine.

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l successo e la credibilità della nostra grande Rete dipendono da molti fattori. Primo fra tutti la passione e il coraggio che certo non ci mancano. Avete dimostrato di saper cambiare e di saper cogliere le opportunità anche quando le strade non erano sicure. Ma oggi siete riusciti a costruirle. Questo è già tantissimo, eppure non è ancora sufficiente: siamo dentro un sistema grande ma delicato che trae la propria forza dirompente dalla sua semplicità, trasparenza, coerenza e capillarità. Le stesse qualità che dobbiamo rispettare e rinnovare continuamente per potere

consolidare il patto fatto anni fa con il consumatore a cui abbiamo promesso un modello di vita migliore. Per questo abbiamo creato solo per voi dei corsi che posso-

no migliorare sempre di più la qualità dell’offerta e la professionalità della squadra di Campagna Amica. Scegliete quello più adatto alle vostre esigenze e iscrivitevi subito!

1. Il punto vendita come piattaforma relazionale - 1° livello Corso di marketing e tecniche di vendita per i gestori dei negozi e delle Botteghe Italiane. Una due giorni in cui il Prof. Roberto Della Casa accompagnerà i gestori e agli addetti delle Botteghe in un percorso per apprendere l’utilizzo di strumenti base utili sia allo sviluppo delle attività strategiche sul punto vendita, sia nella gestione giornaliera dell’attività. Roma, 17-18 novembre 2014

2. Saper vendere

Le puntate

Campagna Amica tra i fornelli del Gambero Rosso

Corso di tecniche di vendita e comunicazione rivolto alle imprese agricole multifunzionali che fanno vendita diretta nella rete di Campagna Amica Una intensa giornata in cui docenti qualificati accompagneranno gli imprenditori agricoli in un percorso per apprendere i principali strumenti organizzativi e gestionali per una vendita diretta di successo. Sedi territoriali di Campagna Amica

GLI ANTIPASTI BOCCONCINI E CROCCHETTE

3. Controllare meglio

LA PASTA FRESCA

Corso di aggiornamento sulle regole del Sistema Campagna Amica e della vendita diretta, rivolto alle imprese aderenti alla Rete. Una intera giornata in cui gli esperti delle strutture di Campagna Amica e Coldiretti, approfondiranno le regole del Sistema Campagna Amica, le regole fiscali legate alla vendita diretta e le regole igienico sanitarie Sedi territoriali di Campagna Amica

LA PASTA SECCA I RISOTTI ZUPPE E VELLUTATE IL PESCE

4. Produrre meglio

LE VERDURE

Corso pratico e teorico sulle più efficiaci e sicure tecniche di trasformazione e conservazione degli alimenti per le imprese agricole multifunzionali di Campagna Amica Una intera giornata in cui la teoria si sposa con la pratica. Con il supporto delle attrezzature e delle macchine messe a disposizione dai nostri partner No Food come Angelo Po, Nilma e Bormioli e insieme ai nostri esperti di sicurezza alimentare ed etichettatura, sarà possibile perfezionare le tecniche di lavorazione, trasformazione e conservazione dei prodotti alimentari. Sedi territoriali di Campagna Amica

I DOLCI A TUTTA BIRRA LA FARINA DI MAIS LE FARINE ALTERNATIVE

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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

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FONDAZIONE - Alessandra Gioggi

Redazione - FONDAZIONE

A PESCIA ARRIVA IL PRIMO MERCATO TUTTO DA LEGGERE Nel farmers market pistoiese inaugurato uno spazio dedicato ai libri sulla cultura contadina L’iniziativa rafforza il legame cibo-cultura che è alla base di un corretto modello di consumo

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rmai da cinque anni i mercati Campagna Amica riportano i contadini in città e avvicinano la città alla campagna. Questo incontro porta a riscoprire e valorizzare i prodotti del territorio e con loro anche la cultura e le tradizioni di cui sono portatori. Ciò avviene naturalmente al momento dell’acquisto, quando un cittadino si sofferma a chiedere informazioni su un certo prodotto e il produttore ne racconta le caratteristiche. Ma il Mercato di Campagna Amica di Pescia ha voluto offrire ai suoi consumatori qualcosa di più, realizzando un vero e proprio angolo del libro in cui dare la possibilità di consultare testi dedicati alla cultura contadina mentre si fa la spesa.

LETTURE TRA GLI STAND Nella giornata di inaugurazione un’imprenditrice agricola ha let-

A Pescia cultura protagonista

Torino – Mercato biologico a Cascina Quadrilatero Il progetto avviato a Cascina Quadrilatero, lo spazio in pieno centro storico a Torino restituito ai cittadini e adibito ad orto urbano sociale e condiviso, si arricchisce di un mercato settimanale tutto biologico. L’appuntamento è ogni mercoledì pomeriggio e i prodotti a disposi-

to il brano “La mancata consegna”, tratto dal libro “La chiave e il suo anello. Alle radici dell’anima popolare” di Giuseppe Lisi (autore televisivo e saggista), una riflessione sul mondo contadino e popolare e sulle analogie che ne intessono la cultura, iniziata oltre quarant’anni fa e oggi quasi incomprensibile allo sguardo contemporaneo. Inoltre, le dieci

Aosta, nasce il Gas del Forum delle famiglie IL GRUPPO D’ACQUISTO SOLIDALE PER AIUTARE A MANGIAR BENE È operativo il nuovo Gruppo di acquisto solidale promosso da Campagna Amica in Val d’Aosta. Le famiglie che attualmente hanno aderito non sono più di 5, ma aumenteranno con l’apertura delle scuole e con la campagna informativa che verrà lanciata. Dal punto di vista operativo l’iniziativa funziona in questo modo: l’Associazione Forum delle Famiglie, di cui Coldiretti

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fa parte, raccoglie gli ordini da parte delle famiglie socie e li inoltra ai nostri produttori. Il lunedì sera dalle 17,30 alle 19 i produttori si trovano con la merce ordinata nel piazzale della sede del Forum e consegnano i prodotti alle famiglie che hanno fatto l’ordine. Una sorta di mercato su ordinazione. Le aziende coinvolte gravitano tutte attorno ad Aosta, quindi il km zero è più che garantito.

aziende agricole che partecipano al mercato, hanno potuto presentarsi ai cittadini pesciantini dal piccolo palco montato nella piazza del vecchio mercato dei fiori. Un modo per conoscere ancora meglio le peculiarità delle aziende da cui si fa la spesa e per rinsaldare il rapporto di fiducia tra consumatori e produttori.

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

Quadrilatero, con il suo orto ed il mercato, rappresenta un progetto concreto per promuovere l’agricoltura civica e sostenibile, legata alle aree urbane. Chi sognava un po’ di campagna in città da oggi potrà godere di una vera e propria invasione verde nel cuore di Torino.

Lesignano De’ Bagni (Pr) – L’Agriturismo di Campagna Amica “Podere Cristina” In una graziosa casa di campagna immersa in un paesaggio incontaminato sulle colline di Parma all’interno del Parco “Barboj”, ha inizio l’avventura di una giovane famiglia under 40. Nel 2012 Alessandro, Valentina e Pietro si trasferiscono dalla pianura alla prima collina con l'obiettivo di migliorare il proprio stile vita rinsaldando il rapporto con la natura. Decidono di dedicarsi all’agricoltura biologica con produzione e vendita

NUTRIRE LA MENTE L’accostamento libro-mercato può sembrare ardito, ma non lo è se pensiamo a quanto è stretto il legame tra cibo e cultura: il cibo parla della storia di un territorio e influenza non solo il fisico ma anche il modo di pensare. Diceva infatti il filosofo Feuerbach che “noi siamo quello che mangiamo”. Il mercato di Campagna Amica può diventare così non solo il luogo in cui acquistare prodotti genuini e porre le basi per una corretta alimentazione, ma anche un momento per nutrire la mente. Un modo per mettere in pratica la massima latina “mens sana in corpore sano” e per parlare ai consumatori rivolgendosi sia al loro gusto che al loro intelletto.

zione sono davvero vari e di qualità: ortofrutta, formaggi, miele, carne e piccoli frutti. Inoltre, sempre il mercoledì i consumatori torinesi potranno recarsi nei ristoranti della zona che, insieme ai loro menù tradizionali, proporranno alcuni piatti preparati con i prodotti del mercato. Cascina

di uova, lamponi, fragole e ortaggi a cui aggiungono una scuderia per la loro passione per i cavalli. Oltre a praticare agricoltura biologica, aderiscono al progetto degli "agricoltori custodi" e parte delle coltivazioni e dell’allevamento è dedicata a piante e frutti antichi e razze tipiche del loro territorio. È possibile infine soggiornare all’interno del Podere e visitare, anche a cavallo, il Parco.

Montenero d’Orcia (Gr) – La Fattoria di Campagna Amica “Poggio Stenti” La Famiglia Pieri viene da lontano. Dalla durezza della vita contadina nasce il nome del podere, Poggio Stenti, in quel di Montenero d’Orcia, dove colline delicate e ricche digradano dal Monte Amiata verso la Maremma. L'azienda agricola è sorta dalla passione della famiglia Pieri per la terra, intesa

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come bene da tutelare e valorizzare. Nel tempo sono stati ricomposte le antiche proprietà senza disperdere i piccoli appezzamenti e oggi Carlo ed Eleonora possono dedicarsi alla produzione di vino, dell’olio extravergine, dei seminativi e di carni di qualità. Le colture della tradizione, vite e

olivo, sono passate da una produzione familiare ad una dimensione produttiva più ampia in cui si è mantenuto però il controllo diretto. Gli animali, maiali e vitelli, allevati in azienda sono nutriti con mangimi prodotti al podere e la filiera è curata dallo stesso Carlo e da suo padre.

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Elisabetta Montesissa - NO FOOD

DOM DOTTO, PER FARE REDDITO CI VUOLE UN… SEME Nata come azienda a conduzione familiare, l’impresa friulana è oggi una delle principali realtà del settore Avviata una collaborazione con Campagna Amica per la vendita di sementi “Orto biologico”

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ementi Dom Dotto Spa è un’importante realtà nata nel 1963 come azienda a conduzione familiare dedita alla selezione, produzione e commercializzazione di sementi orticole. Nel 1982 la sementi Dotto è stata acquisita da Genagricola Spa, società del Gruppo Generali Assicurazioni. Ad oggi, è una delle principali realtà operanti nel settore hobbystico con una presenza significativa sia in Italia che all’estero. Oltre alla produzione di un’ampia gamma di semi sia da agricoltura convenzionale che biologica (orticole, legumi, fiori e aromatiche), l’azienda propone anche una completa linea per la nutrizione e la difesa naturale delle piante. L’obiettivo è quello di fornire al consumatore un elevato standard qualitativo dei prodotti, a partire dai campi base di produzione seme fino alle severe e attente analisi di laboratorio per certificare la purezza e la germinabilità del seme.

LA VARIANTE BIO La grande qualità dei semi, abbinata ad un packaging evoluto e alla cura del cliente, fanno della Sementi Dom Dotto una storica ma moderna realtà nel vasto panorama del giardinaggio italiano. La linea “L’Orto biologico” offre un’ampia gamma di sementi da orto e aromatiche ottenuti esclusivamente da coltivazioni biologiche, senza input tecnici (concimi e antiparassitari) di sintesi chimica. Questi semi sono contenuti in buste termosaldate, ciascuna

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Sementi, un settore in ascesa

delle quali presenta sul retro la descrizione della varietà, istruzioni di semina-raccolto e codice Ean (barcode). Le varietà di sementi “L’Orto Biologico sono certificate Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale).

UN’IDEA PER LA RETE La collaborazione tra Sementi Dom Dotto Spa e Campagna Amica permette sia di soddisfare le crescenti esigenze del consumatore appassionato del

verde e desideroso di alimentarsi con cibi naturali, sia di sostenere o migliorare il reddito dei punti vendita della Rete. L’assortimento dei semi in busta “L’Orto Biologico” è composto da 40 varietà biologiche tra orticole/aromatiche e le buste sono disposte in un pratico espositore – 55 cm x 37 cm – da posizionare nel Punto vendita. Ogni espositore contiene 400 buste (10 buste per ogni singola varietà) e viene consegnato già montato e completamente assortito.


Programma Nazionale Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura 2013 – 2015


Oggi nel comparto della pesca non si fa più reddito ponendo il prodotto in vendita così come lo si tira fuori dalle reti o dalle vasche degli allevamenti. Lo stile di vita è cambiato e gli Italiani negli acquisti cercano sempre più alimenti, salubri sì, a “miglio 0”, ma anche spesso pronti da cuocere. Chi di noi legge con attenzione le etichette si accorge che compriamo e mangiamo pesci, crostacei e molluschi che arrivano in Italia da molto lontano, da oceani, mari e fiumi di altri Continenti, difficilmente troviamo un prodotto italiano confezionato. In questo atteggiamento del consumatore di preferire il prodotto a servizio non c’è esterofilia, ma solo una scelta tra prodotto tal quale e prodotto già preparato, perché il pesce italiano lo troviamo in vendita soltanto intero, senza lavorazioni che ne facilitino l’utilizzo. Con questo progetto Coldiretti ImpresaPesca ha inteso fornire ai pescatori e acquacoltori italiani un supporto tecnologico alla loro portata, per offrire un prodotto “a servizio” e migliorarne la conservabilità e la tracciabilità. In un mondo sempre più popolato ed anche alla luce di EXPO 2015, non può essere più tollerato lo spreco di alimenti ed allungare la filiera commerciale di un prodotto ad alto valore proteico come il pesce è un modo per combatterlo. A bordo di un nostro peschereccio abbiamo lavorato pesci che, se venduti interi in cassette anonime, non avrebbero avuto valore..., con la tecnologia utilizzata li abbiamo trasformati in filetti ed hamburgers, li abbiamo confezionati in modo igienico ed invitante e li abbiamo sbarcati, pronti a raggiungere i banchi frigo dei nostri market, anche quelli più lontani, dove il pesce nazionale fa fatica ad arrivare.

Il progetto ha avuto come obiettivo quello di aumentare la competitività delle imprese ittiche italiane, attraverso un percorso che prevede non più soltanto la cattura del pesce ma anche l’ottenimento di un prodotto lavorato e trasformato, capace di andare incontro alle esigenze dei consumatori. Fino ad oggi lo sviluppo del settore ittico è stato condizionato dalle dimensioni delle apparecchiature utilizzate per la lavorazione del pesce, non adatte agli spazi disponibili sui nostri motopescherecci. Il pescatore non ha infatti potuto giocare un ruolo innovativo nel fornire al mercato un prodotto ittico dotato di servizi per il consumatore, proprio a causa della mancanza di adeguate tecnologie che rendano possibile talune operazioni di manipolazione e trasformazione direttamente in barca. Coldiretti ImpresaPesca con questo progetto ha sperimentato una intera linea di lavorazione e preparazione del pesce appena catturato, effettuata direttamente a bordo di imbarcazioni medio piccole. I macchinari utilizzati, appositamente realizzati in versione pocket e il cui utilizzo fino ad oggi è stato effettuato singolarmente e non in maniera congiunta, eseguono procedimenti meccanici di squamatura, evisceratura, filettatura e tritatura, con l’obiettivo di aumentare la shelf-life del prodotto mediante: • l’utilizzo di ghiaccio liquido capace di portare a zero la temperatura del pesce in pochi minuti; • l’utilizzo di sistemi di confezionamento in atmosfera protetta praticati già a bordo barca al fine offrire un prodotto pronto per la cottura. Una shelf-life più lunga aumenta il reddito del pescatore perché consente al prodotto ittico di essere disponibile per più giorni nel punto vendita e riduce gli scarti, generalmente abbondanti, determinati dal prodotto non venduto ed ormai deteriorato. Il risultato del progetto pertanto non è stato quello di portare il pesce all’industria ma di trasferire l’innovazione e la tecnologia industriale direttamente sulle barche o sugli impianti a terra vicini ai luoghi di sbarco.


Daniele Taffon - FONDAZIONE

CEREALIA, FESTA CON CAMPAGNA AMICA PER PREPARARE L’EXPO 2015 Si è concluso a Roma il festival dedicato alle produzioni cerealicole con la partecipazione della Fondazione Un momento di educazione dei visitatori al cibo buono, sostenibile e a km zero delle nostre aziende

Coldiretti ImpresaPesca è l’organizzazione sindacale che raggruppa 1.600 imprese del settore per pesce e acquacoltura, singole o associate, anche in forma di consorzi e cooperative di produttori della pesca e di produttori dell’acquacoltura, operanti nelle aree marine, in quelle salmastre e nelle acque dolci. Le imprese della pesca e dell’acquacoltura hanno visto in Coldiretti un’opportunità per lo sviluppo di azioni più mirate al mercato, scegliendo una produzione ittica eco-sostenibile secondo i principi guida della FAO. Essenziale è la centralità della sicurezza alimentare, della tutela, della qualità e dell’origine del prodotto. Per valorizzare il pesce pescato e allevato nel nostro Paese, mediante la creazione di una filiera ittica tutta italiana che tuteli la qualità e l'identità nazionale del prodotto, Coldiretti Impresa Pesca ha avviato iniziative pilota per la vendita diretta del pesce presso la rete di Campagna Amica.

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i è concluso il programma centrale della quarta edizione di “Cerealia. La Festa dei Cereali. Cerere e il Mediterraneo”, festival culturale dedicato al mondo dei cereali promosso da M.Th.I., ArcheoClub d’Italia sede di Roma, in collaborazione con vari ministeri della Repubblica di Cipro e con il patrocinio istituzionale del Ministero degli Affari Esteri, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Lazio, Roma Capitale ed Expo Milano 2015. L’edizione 2014 di Cerealia, che ha un focus specifico sul Mediterraneo, è stata dedicata alla Repubblica di Cipro.

TRA BELLEZZA E GUSTO

Progetto Pesce + con decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali n. 38 e 39 dell’8 agosto 2013

Via XXIV Maggio, 43 00187 Roma Tel 06 4682242 - 243 Fax 06 4742993

La Fondazione Campagna Amica è stata partner organizzativo, ospitando all’interno del Mercato coperto del Circo Massimo una mostra sulla Puglia contadina e tre interessanti laboratori dedicati alla cosmesi nell’antica Roma, a dolci tradizionali italiani e ai dolci di Cipro. Buona la partecipazione dei visitatori del mercato che hanno imparato i segreti della bellezza delle “antiche matrone”, protagoniste anche di una pubblicazione a cura della dottoressa Annalisa Venditti promossa da Campagna Amica. Dopo la “bellezza”, il gusto ha avuto la sua parte. I visitatori del mercato hanno appreso le ricette e assaggiato alcuni dolci dell’isola mediterranea e della cucina tipica italiana. Campagna Amica infatti promuove la tipicità, il km zero ma non disdegna lo scambio culturale e

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Grande entusiasmo per le ricette di una volta

la conoscenza di usanze provenienti da altri paesi e comunque legati alla tradizione contadina.

FOCUS SUL MEDITERRANEO In particolare Cipro ha sviluppato la sua civiltà come parte integrante del mondo mediterraneo, grazie alla sua capacità di usare le diverse risorse naturali per il proprio arricchimento e

delle popolazioni limitrofe. Definita “Isola di Afrodite”, dea a cui Cerealia ha fatto una dedica speciale, Cipro ha accolto già da prima dell’arrivo dei Greci, il culto di una grande divinità mediterranea, la “Madre Terra”, con caratteristiche analoghe alla dea dell’amore ellenica. Per approfondimenti si rimanda al sito: www.cerealialudi.org

Scout a lezione di coraggio dagli agricoltori AL GRANDE RADUNO DELL’AGESCI UN LABORATORIO SUL DIRITTO AL CIBO Sono oltre trentamila gli scout dell’Agesci, appartenenti alla branca rover e scolte (16-20 anni circa), che hanno preso parte alla grande raduno organizzato a Pisa – San Rossore. Per l’occasione è stata redatta la Carta del coraggio, un documento che certifica l’impegno di questi giovani nella società. Molti i temi sviscerati e molta evidenza è stata data ad argomenti quali consumo critico, cibo territoriale, orti urbani e gestione dei rifiuti. Non

è un caso che all’evento fosse presente anche Campagna Amica con un laboratorio sul diritto al cibo elaborato in collaborazione con Focsiv. Molto l’interesse suscitato nel centinaio di ragazzi che in tre gruppi hanno potuto aver accesso alle nostre pubblicazioni e al racconto di alcune storie dei nostri imprenditori agricoli. Dopotutto anche per i nostri agricoltori la parola “coraggio” è una costante per un lavoro duro come è “il lavoro dei campi”.

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Carola Marino - DONNE IMPRESA

ECCO COME FAR REDDITO CON LE FATTORIE DIDATTICHE La multifunzionalità offre alle imprese un’occasione per diversificare l’attività coinvolgendo le scuole La mission è educare ai valori della campagna contribuendo a formare i consumatori di domani

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PRIMO PIANO

“CAMPAGNA AMICA ‘ENTRA’ NEL PIL CON I SUOI MERCATI”

Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma

4 PAGINA 8

CAMPAGNA AMICA SHOW IN TV ALTO GRADIMENTO, ZERO GLUTINE

Scarica dall’App Stor e e e da Play Stor la Fr ee APP na g a p m a C o t n Pu Amica

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e fattorie didattiche sono vere e proprie aziende agricole rappresentative del territorio che, nell’ottica della multifunzionalità, integrano il proprio reddito con attività di tipo divulgativo e pedagogico volte a far conoscere a bambini e ragazzi il mondo rurale, le filiere agro-alimentari ma anche a educare a un consumo consapevole e al rispetto dell’ambiente. Nelle fattorie didattiche, le proposte pedagogiche sono correlate all’ambiente e alle attività agricole svolte dall’azienda e prevedono un forte coinvolgimento attivo da parte degli ospiti che, secondo i principi della pedagogia attiva, sono invitati ad “apprendere facendo”, osservando e sperimentando sul campo. Una fattoria didattica può effettivamente essere definita un vero e proprio laboratorio di educazione ambientale e alimentare che permette ai ragazzi di conoscere e apprendere in modo semplice – ma non scontato – nozioni di agronomia, zootecnia, biologia etologia. Dunque, le fattorie didattiche rappresentano un’opportunità di estrema importanza per il mondo agricolo, per la scuola e per i ragazzi stessi.

RECUPERARE LA STAGIONALITÀ

PROGRAMMA NAZIONALE TRIENNALE DELLA PESCA E DELL'ACQUACOLTURA

La società contemporanea è fortemente caratterizzata dall’ “Uso senza conoscenza”: compriamo zucchine e pomodori al supermercato senza sapere come si fa a coltivarli, quanto tempo serve perché un pomodoro diventi maturo, quali cure bisogna praticare a questo prodotto perché risulti sano e di buona qualità. Abbiamo inoltre smarrito il concetto di “stagionalità”, grazie ai potenti mezzi della produzione industriale che fa arrivare sulle nostre

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I bambini alla scoperta della campagna

tavole ogni tipo di verdura in qualsiasi periodo dell’anno. Anche i veri sapori sono ormai un ricordo lontano. L’industria alimentare di massa ha ormai standardizzato e plasmato i gusti, annullando le differenze di sapore. Corriamo perciò il rischio di perdere un patrimonio culturale straordinario: la genuinità e la tipicità dei prodotti agricoli delle fattorie, la conoscenza dei metodi della produzione contadina, la capacità di discriminare e riconoscere i prodotti di fattoria da quelli industriali. La scuola ha perciò l’arduo e interessante compito di non far cadere nell’oblio la cultura contadina e di utilizzare la fattoria come strumento per conoscere la realtà agricola del territorio, per educare al gusto, per sviluppare una maggiore consapevolezza alimentare, per avvicinare bambini e ragazzi ad un mondo che non può essere dimenticato o messo in disparte.

IL NUOVO PROGETTO La Fattoria che incontra la scuola ha una importante “mission” educativa e sociale che richiede da parte di

tutti gli operatori passione e coinvolgimento personali insieme, a una grande responsabilità e competenza nella gestione di questo ruolo educativo. Il progetto Educazione alla Campagna Amica che ormai è arrivato alla sua 15° edizione per la programmazione 2014-2015, richiama uno schema formato da quattro settori che immaginiamo come colonne portanti, ovvero le quattro ‘C’ da cui prende il nome il programma: Cibo, Cultura, Creatività, Cambiamento. La struttura quadrangolare non è scelta a caso, ma intende alludere alla simbologia del numero quattro che, tradizionalmente riferito alla Terra, agli elementi della natura e ai cicli stagionali, richiama concetti bene espressi dalla fattoria: stabilità, concretezza, ordine, produttività. Una figura, il quadrato, generatrice di conoscenza e cultura, crescita, creatività e cambiamento. Ed eccoci al collegamento con le ‘C’ delle nostre quattro colonne che, come nel gioco dei quattro cantoni, immaginiamo delimitanti il perimetro del nostro lavoro con i ragazzi, dove creare, crescere, cambiare.

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Giovanni Manfroni - PERSONAGGI

JONATHAN NOSSITER UN RINASCIMENTO AGRICOLO FATTO DI FATICA E SFIDE QUOTIDIANE

imitare – aggiunge – ma per innovare nel ricordo di quello che hanno fatto i loro nonni grazie a un’attività di ricerca.” In questo rinascimento agricolo fatto di fatica e sfide quotidiane, Nossiter riconosce l’importanza del contatto diretto tra produttore e consumatore per portare avanti un processo di rinascita che non può che partire dal-

La storia di quattro vignaioli naturali diventa un film sulla tutela della biodiversità

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orrado, Giovanna, Elena, Stefano. Quattro storie, un trait d’union: l’amore per la terra. Un amore raccontato attraverso la più antica delle bevande alcoliche, il vino. Quattro vignaioli naturali che hanno deciso di ribellarsi alle regole di un ordine economico e politico che non salvaguarda la biodiversità e la tipicità. Una ribellione non rabbiosa, partita dalla volontà di garantire un prodotto nel rispetto dei luoghi e con l’obiettivo di costruire un futuro per le generazioni che verranno: “Il film – spiega il regista Jonathan Nossiter nasce proprio da qui. La ‘resistenza è una rivoluzione pacifica che viene dalla terra, dalla volontà dei produttori di mettere in tavola dei propri figli un prodotto sano e garantito”. Il

ERREPI

COMUNICAZIONE

UN RINASCIMENTO AGRICOLO FATTO DI FATICA E SFIDE QUOTIDIANE

in collaborazione con:

vino “è l’ambasciatore del gesto contadino – dice Nossiter – e questo film, umile e semplice come la realtà contadina, è un omaggio a questo movimento di gioia etica. Girando per l’Italia – prosegue – ho avuto la possibilità di parlare con i contadini, c’è un riconoscimento profondo di vita e forza della terra in loro. Nel crollo generale del nostro sistema, è incredibile vedere come questi uomini, che considero eroi, difendano la proprio cultura”. Per Nossiter, sono proprio i contadini a portare avanti un lavoro di recupero della tradizione, “non per

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la terra: “Quando porto i miei figli nel mercato di Campagna Amica, do loro una grande lezione di politica e di civiltà perché è da questi luoghi che dobbiamo ripartire. Quando il consumatore guarda negli occhi la persona da cui sta comprando, questo vuol dire poter instaurare un rapporto di fiducia”. Filiera corta prima di tutto, quindi, e tracciabilità: “È fondamentale: la gente – aggiunge – deve sapere cosa mangia, deve potersi fidare e affidare a chi quotidianamente produce cibo con la stessa attenzione che ha per i propri figli”. Attraverso i 4 viticoltori di Resistenza Naturale, Nossiter vuol far emergere proprio questo aspetto, come “la loro strenua lotta per la sopravvivenza del gesto artigianale indipendente e autentico in un mondo post-globalizzato possa oggi riuscire a ribaltare equilibri talmente precari da mettere a rischio le attuali e le future generazioni”. Il dvd di Resistenza Naturale, editato dalla Cineteca di Bologna, sarà disponibile fine novembre sul sito http://cinestore.cinetecadibologna.it

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SICUREZZA ALIMENTARE - Corrado Finardi

Corrado Finardi - SICUREZZA ALIMENTARE

QUELLO CHE L’ETICHETTA NON DICE DOMANDE E RISPOSTE PER L’IMPRESA IN QUESTA RUBRICA È POSSIBILE FARE SEGNALAZIONI O PORRE QUESITI SPECIFICI SULL’ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI IN UN FORMAT “DOMANDE E RISPOSTE”

La lettrice sottolinea quello che fino a poco tempo fa rappresentava un vero e proprio nervo scoperto della evoluzione normativa. Andando infatti in vigore il prossimo 13 dicembre 2014 il Regolamento (UE) 1169/2011, che non prevede all’articolo 9 (indicazioni obbligatorie) la menzione del lotto, sembrava decadere anche la normativa precedente di attuazione a livello nazionale che invece lo prevedeva e regolava. Infatti sebbene non espressamente previsto nella direttiva 2000/13, in base al d. lgso 109/92, art. 3, comma 1 lettera h) e 13 – atto di ricezione della direttiva stessa – il lotto deve sempre figurare in etichetta. Altresì, in via alternativa, è consentita una indicazione puntuale come data di conservabilità (data di scadenza o TMC) con almeno il giorno, il mese, ed in modo da permettere di individuare prodotti fabbricati o confezionati o in pressoché identiche condizioni, ai sensi della Direttiva 89/396. In alternativa, ancora, è possibile indicare il giorno/mese di confezionamento.

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L. XXXXXX

Salve, ho sentito dire che dal prossimo dicembre non vi sarà più l’obbligo di indicare il lotto in etichetta. È così? Come mi devo comportare? Vendo conserve e marmellate di produzione aziendale. Grazie

Il lotto prevede – con la attuale legislazione ancora in vigore – poi alcune esenzioni (dai prodotti preincartati, a quelli con superficie massima minore di 10 cm, a prodotti agricoli non destinati alla vendita a consumatori finali, ai gelati monodose).

LOTTO, SCELTA ITALIANA

L’opzione per cui avevano optato le autorità italiane nel recepire la normativa 2000/13, consisteva nell’obbligatorietà dell’indicazione del lotto. L’Italia aveva infatti accluso al D. lgso 109, oltre alla ricezione della Direttiva 89/395 circa etichettatura, presentazione e pubblicità degli alimenti

anche la Direttiva 89/396 relativa “alle diciture o marche che consentono di identificare la partita alla quale appartiene una derrata alimentare” (quindi, il lotto). Lo scopo più evidente del legislatore nazionale era quello di garantire sia una corretta informazione al consumatore, sia il ritiro immediato di partite inadatte al consumo umano o pericolose, come definite entro il reg. 1781. Una scelta quindi di particolare tutela del panorama agroalimentari italiano, degno di essere pienamente protetto da crisi alimentari varie cui i consumatori italiani avevano dimostrato di essere particolarmente reattivi. Tale direttive 395 e 396, sono state poi abrogate dalla Direttiva 2000/13 e, per quel che riguarda il lotto, nello specifico, dalla Direttiva 2011/91. Se il contenuto della 2011/91 e l’obbligo di indicazione del lotto sulle derrate alimentari è chiarissimo, stando ad alcuni osservatori però, per un vizio di forma (art.7) risulterebbe non applicabile. Gli Stati membri avrebbero infatti un obbligo relativi ai termini temporali di recepimento nel diritto nazionale delle direttiva, tempo peraltro non stabilito a livello UE.” La direttiva insomma dovrebbe essere tradotta a livello nazionale e, in assenza di ricezione (stando ad una interpretazione diffusa), non risulta pienamente

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

applicativa. Secondo questa interpretazione, con una direttiva 396 non abrogata, non vi sarebbe obbligo allora di indicare in etichetta il lotto, ma solo di rendere disponibile per i controllori più precisi aspetti di tracciabilità. Ora, al fine di dare nuova vita alla Direttiva 2011/91 sul suolo nazionale, con possibilità di rinnovare (tacitamente) l’obbligatorietà del lotto da apporre in etichetta, a partire dal dicembre 2014, sarebbe quindi necessario – stando ad alcuni osservatori – un decreto di ricezione della Direttiva 2011/91. Di fronte a questa poca chiarezza, per fortuna, sono arrivati i chiarimenti del Ministero dello Sviluppo Economico.

SPAZI EX 1169 E CIRCOLARE DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Intanto, è bene chiarire che lo stesso reg. 1169 premette che gli Stati membri potranno usare norme di dettaglio, qualora non in

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L’indicazione del lotto va mantenuta in attesa di nuovi chiarimenti conflitto con quelle UE, per normare aspetti specifici o mantenere specificità nazionali di informazione ai consumatori. All’articolo 38 del suddetto regolamento, si precisa che: “Gli Stati membri possono adottare disposizioni nazionali concernenti materie non specificamente armonizzate dal presente regolamento purché non vietino, ostacolino o limitino la libera circolazione delle merci conformi al presente regolamento.” Mentre all’articolo 39 si precisa che si possano imporre indicazioni obbligatorie per motivi di salute pubblica o protezione dei consumatori, nonché prevenzione delle frodi, tra le altre cose.

Il lotto potrebbe di conseguenza essere una di queste. A fare ulteriore chiarezza, la circolare del Ministero dello Sviluppo Economico (settembre 2014). Entro la circolare del Mise, si ritiene che l’obbligatorietà del lotto, ai sensi della direttiva 2011/91, debba continuare a sussistere, in quanto la direttiva stessa è stata pubblicata dopo il regolamento 1169 e lo integra. Insomma, non ci si attende nemmeno un decreto di ricezione della Direttiva 2011/91 ma, semplicemente, una continuazione delle disposizioni attuali.

COSA FARE

Gli operatori sono tenuti, in attesa di ulteriori chiarimenti, a mantenere il quadro attuale di applicazione dell’indicazione del lotto, che oltretutto è una informazione ormai attesa dai consumatori e in grado di servire a molteplici scopi entro l’azienda, anche in sede di controlli e rintracciabilità.

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Toni De Amicis - FILIERA COLTA

LETTO PER VOI - Stefano Masini

L’UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI PER SALVARE IL BENE COMUNE La vicenda narrata dal nuovo libro di Jean Giono mette al centro al dimensione comunitaria Il paesaggio come luogo di serenità che si contrappone alla ricerca di rendite e speculazioni

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arla di luoghi, ma non in generale. È, piuttosto, uno specifico angolo di mondo: un lembo della Provenza racchiuso tra le alpi francesi che rappresenta il centro attraverso cui si dipana la narrazione. Non è però una storia locale, sebbene sia vincolata dai condizionamenti delle risorse naturali e dalle abitudini umane che ne contrassegnano la conformazione geografica e sociale. La trama prende corpo nella dissociazione di fasi temporali successive che sono le tappe dell’esistenza di un uomo solitario in coincidenza con i grandi avvenimenti della storia. Per quell’uomo un radicamento nel territorio e le vicende della sua trasformazione sono, infatti, due facce della stessa medaglia: il presente e il futuro. In realtà, la storia è abbastanza semplice ed è frutto dell’incontro di un giovane, poi richiamato in guerra con un pastore dedito a piantare alberi con meticolosa perseveranza e competente determinazione: querce, faggi, robinie disseminate in luoghi all’inizio desolati e devastati dal vento, in cui le difficoltà materiale dell’esistenza provocano un altrettanto diffusa conflittualità tra i pochi abitanti.

SALVATI DA UNA GHIANDA L’azione individuale proiettata nel tempo è, tuttavia, idonea a dar conto della strutturazione di uno spazio completamente modificato, perché le ghiande, ad una ad una, conficcate nel terreno secondo un premeditato disegno, vengono formando un fitto e vasto bosco: un nuovo ecosistema, capace di trattenere le

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L'UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI Jean Giono Salani collana Istrici d'oro pagg. 64 € 8,50

acque, facendo risorgere la vita, tanto che ad abitarlo vengono ragazzi e ragazze che sanno ridere e hanno ripreso il gusto per le feste. Solo in seguito le istituzioni prendono atto della prodigiosa trasformazione della destinazione di quella landa desolata in un bosco lussureggiante e mettono a punto, in proposito, un progetto di difesa con vincoli e divieti sebbene, fortunatamente, come osserva l’Autore, non si fa nulla tranne che impedire lo sfruttamento minerario a carbone. “Se si teneva a mente che era tutto scaturito dalle mani e dall’anima di quell’uomo, senza mezzi tecnici, si comprendeva come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre alla distruzione” (pag. 31).

LA DIMENSIONE COMUNITARIA DELLA VITA La microdinamica di uno sperduto frammento di mondo ripropo-

ne così, in termini originali, la questione della salvaguardie dei beni comuni, chiamando in causa il lavoro tipicamente proprio degli agricoltori. Quando il nostro protagonista decide di seminare le ghiande non ha interesse a conoscere a chi appartenga la terra, una sua generosa dedizione diventa la cellula generativa del futuro benessere a vantaggio dell’intera comunità. Così, se ci troviamo a sostare presso campi e boschi ben curati non ammiriamo, forse, lo stesso impegno messo in comune per comporre paesaggi animati di forme e colori appropriati: luoghi di serenità dove si vive bene? L’attenzione alla dimensione comunitaria si pone, evidentemente in antitesi con la ricerca dei profitti e delle rendite esito dell’accaparramento e delle speculazioni; mentre è nelle mani dell’uomo – di ciascuno di noi apprestare le condizioni per una vita migliore ricercando la felicità. E la campagna con i suoi cicli biologici ci offre l’esempio per la cui realizzazione, raccolto dopo raccolto, è sempre necessaria la speranza.

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

CAMPAGNA AMICA COME PUNTO D’INCONTRO

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TRA ASPETTATIVE, BISOGNI E INTERESSI DELLA SOCIETA’

ome ben si sa, noi cittadini dei paesi occidentali, ad economie mature, pur tra mille contraddizioni, viviamo in contesti sociali a forte e continua evoluzione. Una trasformazione che investe status, consumi, abitudini e stili di vita di gran parte delle fasce che compongono la nostra società. Un’evoluzione veloce che, per quel che ci riguarda – come rete di produttori in vendita diretta – sta facendo emergere con sempre più nettezza una tipologia di consumatore ben precisa, a cui obbligatoriamente dobbiamo fare riferimento. Ed il profilo che emerge dalle nostre analisi e dalle nostre rilevazioni, (la società Ixé di Roberto Weber è sempre la nostra fonte principale) è quello di un “consumatore consapevole” che ci sceglie principalmente per la nostra offerta di prodotti freschi, di stagione, con origine certa, locali e tipici del territorio che li esprimono.

Il grande valore della rete

UN NUOVO SENSO CIVILE Quindi un consumatore che apprezza nei nostri cibi, la diversità di gusti e di sapori (che quindi premia la biodiversità alimentare del nostro Paese), ma che è un cittadino che apprezza anche, per esempio, il risparmio di carta di confezionamento e imballaggio, che si informa sull’origine dei prodotti, sulle tecniche produttive, e che ha piacere di ascoltare la storia dell’azienda condividendo, quindi, il percorso imprenditoriale di colui che riconosce un suo alleato nella difficile impresa quotidiana “del mangiar bene”.

CHI MANGIA VS CHI CONSUMA Con una forzatura, neanche tanto forte, li potremmo definire “cittadini che mangiano” (a differenza di quelli “che consumano”), ovvero cittadini che vogliono ritrovare nel cibo il territorio che lo esprime, la cultura, il gusto, il suo senso. Ed è ovviamente a loro, consumatori attenti e sensibili, va tutta la nostra attenzione. È pensando a questa tipologia di consumatori – in forte crescita numerica – che noi di Fonda-

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zione abbiamo creato una capillare rete di punti di incontro.

UNA RETE RESPONSABILE Abbiamo cercato, cioè, di connettere a questa nuova domanda di cibo una figura di imprenditore responsabile nei suoi comportamenti, che si pone il tema della sostenibilità ambientale, che è partecipe dei processi di tutela del proprio territorio e che con noi sceglie un percorso di filiera corta. Un imprenditore che aderisce alla nostra rete non solo per recuperare parte di valore aggiunto sul piano economico per la sua azienda, ma che con noi accetta di far parte anche di un grande progetto di comunicazione, teso a dare nuovo protagonismo a tutta l’agricoltura che scommette sul futuro: quella multifunzionale, giovane, femminile e innovativa, che si riconosce con i nuovi bisogni emergenti della società.

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un peperone vale l'altro?

la biodiversita vale Gli agriturismo di Campagna Amica sono promossi da

Peperone! è bello da dire, è allegro, gira in bocca e già a pronunciarlo lascia un buon sapore. Se è un buon peperone però. Altrimenti resta quel qualcosa che non sai, ma toglie il gusto. Già, c’è peperone e peperone. Negli agriturismo Campagna Amica ci sono quelli nostri o quelli del nostro vicino, sono buoni, coltivati rispettando la terra e l’ambiente. Perchè biodiversità non è solo un valore con cui riempirsi la bocca, per quello ci sono i peperoni!

Per scoprire dove siamo vai su www.terranostra.it oppure www.campagnamica.it

i nostri valori valgono tantissimo


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