Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma
NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA
Anno IV - N째28 - OTTOBRE
INSERTO SPECIALE
VIA LIBERA ALLA SOMMINISTRAZIONE NON ASSISTITA IN AZIENDE, BOTTEGHE E MERCATI ANNO IV - N째21 - GENNAIO
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Toni De Amicis - FILIERA COLTA
SOMMARIO
MANGIO QUELLO CHE COMPRO CON LA NORMA SULLA SOMMINISTRAZIONE NON ASSISTITA ORA È POSSIBILE
Direttore Generale Toni De Amicis
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Coordinatori regionali Valle d'Aosta Erik Verraz Piemonte Maria Chiara Bellino Lombardia Francesco Goffredo Veneto Luca Motta Trentino A.A. Barbara Battistello Friuli V. G. Vanessa Orlando Liguria Ester Perri E.Romagna Elisabetta Montesissa Toscana Simon Querci Umbria Silvia Zoppitelli
Marche Giordano Avenali Lazio Maurizio Ortolani Abruzzo Mauro Pasquale Del Ponte Molise Antonio Verratti Campania Alessandra Nobilione Basilicata Lino Sivolella Puglia Teresa Depetro Calabria Pietro Sirianni Sicilia Calogero Fasulo Sardegna Andrea Delogu
Contatti Via Nazionale 89/a 00184 Roma (Italy) Tel +39.06489931 redazione@campagnamica.it www.campagnamica.it
Editore e proprietario Fondazione Campagna Amica
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LA FATTORIA DEL MESE - Marina Faraone
ORTI URBANI - Daniele Taffon
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Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 130 – Roma Impaginazione: Studio Polpo Questo notiziario viene inviato gratuitamente a tutti gli aderenti alla rete dei Punti di Campagna Amica È consentita la riproduzione totale o parziale degli articoli, purchè venga citata la fonte Prima di gettare questo notiziario nella raccolta della carta, dallo a un amico interessato a conoscerci
Fondazione Campagna Amica e Digitalia Lab adottano
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Campagna Amica nel piatto nelle case con il take away Orto Amico in campagna un’opportunità per tutti
FONDAZIONE - Redazione L’agricoltura va dietro le sbarre per ridare speranza ai detenuti
INSERTO SPECIALE Una grande opportunità nella vendita diretta al via anche la somministrazione non assistita
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SICUREZZA ALIMENTARE - Corrado FInardi
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CONSIGLI PER LA VENDITA - Claudia Migliardi
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Indagini a cura dell’istituto ricerche SWG S.r.l. sede legale via S.Francesco 24 34133 Trieste Tel +39.040362525 www.swg.it
Il giardino diventa commestibile Da Giusi si mangiano i fiori
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Arriva la prima ristobottega Milano scopre "il cibo giusto"
CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO - Andrea Berti
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Redazione Silvia Bosco, Domenico Buono, Fabio Cagnetti, Ermanno Coppola, Pamela De Pasquale, Michele Errico, Marina Faraone, Alessandra Gioggi, Carlo Hausmann, Pietro Hausmann, Paola Mandrici, Rolando Manfredini, Stefano Masini,Claudia Migliardi, Sara Paraluppi, Daniele Taffon, Carmelo Troccoli
Terra e mare si incontrano a Cesenatico con Campagna Amica
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Coordinamento editoriale Massimiliano Paoloni Raffaella Cantagalli
UNA GRANDE OPPORTUNITÀ DI REDDITO
LA BOTTEGA DEL MESE - Claudia Migliardi
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Direttore Responsabile Paolo Falcioni
Dieta mediterranea, in Campania una legge per valorizzarla
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SOMMINISTRAZIONE NON ASSISTITA
WWW.RIVISTADGA.IT
IL MERCATO DEL MESE - Alessandra Gioggi
NELLA VENDITA DIRETTA AL VIA ANCHE LA
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annoso processo di sburocratizzazione e di liberalizzazione, di cui il nostro settore agricolo ha assolutamente bisogno, con l’approvazione definitiva del cosiddetto decreto “del fare”, ha fatto, dal nostro personalissimo punto di vista, un bel salto di qualità. Tante sono le norme utili contenute in questo provvedimento governativo, ma una su tutte, “quella che consente alle aziende agricole di svolgere congiuntamente alla vendita diretta anche l’attività di somministrazione non assistita dei prodotti venduti”, senza ulteriori autorizzazioni, ci sembra addirittura rivoluzionaria. Poter vendere prodotti agricoli, mantenendo il profilo civilistico e culturale di agricoltore ed avere la possibilità di poterli “far mangiare”, seppure con tutte le accortezze del caso (che devono essere rigorosamente rispettate), all’interno di locali opportunamente arredati, in campagna come in città, di sicuro apre tragitti imprenditoriali formidabili per tutto il popolo, giovane, femminile e innovativo che dell’agricoltura multifunzionale ha fatto una missione esistenziale. Una Rete originale come quella di Campagna Amica, composta da migliaia di agricoltori che si impegnano a vendere direttamente non solo prodotti buoni e genuini, ma anche a produrre nel pieno rispetto dell’ambiente, hanno assolutamente bisogno di avere un rapporto diretto con i consumatori dei loro cibi.
"Mangio quello che compro"
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UNA GRANDE OPPORTUNITÀ
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma
FILIERA COLTA - Toni De Amicis
Quello che l’etichetta... dice Domande e risposte per l’impresa Sai calcolare l'andamento della tua gestione?
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SICUREZZA ALIMENTARE - Elisa De Arcangelis
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VISTO PER VOI - Pamela De Pasquale
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LETTO PER VOI - Stefano Masini
Avere l’opportunità – in piena legittimità normativa – non solo di vendere prodotti, ma anche di farli assaggiare e consumare nei propri punti vendita, per il consumatore rappresenta un’esperienza di acquisto assolutamente nuova, più coinvolgente e consapevole. Per l’imprenditore rappresenta, invece, una formi-
dabile occasione per ampliare la gamma dell’offerta commerciale che gli consente poi di aggiungere nuovo valore al suo lavoro di agricoltore. Sul “piano politico” significa, inoltre, aprirsi la strada ai nuovi modelli di “business” che la società globalizzata oggi ci richiede. Tra i tanti dati sui “trend” di consumo che ci vengono puntualmente forniti dal nostro “sondaggista” Roberto Weber ce n’è uno che in questi 4 anni è rimasto sempre stabile e che è diventato per noi una sorta di stella polare: è il dato che ci dice che il 54% degli italiani preferisce acquistare e consumare prodotti alimentari locali, piuttosto che quelli dei grandi marchi, che invece si fermano al 12%. E poi c’è sempre il 65% che ci dice che si sente più soddisfatto se compra e mangia cibo a marchio agricolo rispetto a quello commerciale o industriale. Sono dati, ci sembra, che ci spingono chiaramente ad esplorare e sperimentare nuovi orizzonti commerciali, più diretti e trasparenti verso il consumatore.
A CACCIA DI NUOVI FORMAT Ed allora, per tutti coloro che a vario titolo sono parte integrante della grande Rete di Campagna Amica, sta il compito di elaborare, orientare e sperimentare nuovi format commerciali capaci di corrispondere con un’offerta di prodotti e cibi di assoluta provenienza agricola e italiana, questa fortissima attesa che i cittadini hanno nei nostri confronti. Noi di Campagna Amica lo verifichiamo giornalmente: se c’è il rapporto diretto con chi produce, se lo spazio di vendita è coerente con il prodotto messo in vendita, se ci sono i segni distintivi che aiutano a orientare le scelte del consumatore, i nostri punti vendita diventano “luoghi dove si sta bene” ed il successo commerciale arriva.
La dieta mediterranea è un valore: raccontiamolo!
La vita dell’ultimo pastore diventa una storia da film Dalla spesa agli avanzi, i segreti per risparmiare in cucina
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
ANNO IV - N°28 - OTTOBRE
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Mercato
Claudia Migliardi - LA BOTTEGA DEL MESE
IL MERCATO DEL MESE - Alessandra Gioggi
di Campagna Amica
TERRA E MARE SI INCONTRANO A CESENATICO CON CAMPAGNA AMICA
ARRIVA LA PRIMA RISTOBOTTEGA MILANO SCOPRE “IL CIBO GIUSTO”
Prodotti agricoli e pesce dell’Adriatico protagonisti sulla riviera romagnola con mercato e degustazioni Tipicità a km zero anche al Camping Village per promuovere il made in Italy presso i turisti
Grande successo per l’iniziativa ideata e realizzata da due ex impiegati in Corso San Gottardo Nel locale vengono serviti esclusivamente prodotti agricoli, cucinati sul momento
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a terra ha incontrato il mare a Cesenatico, teatro di una due giorni dedicata ai prodotti degli agricoltori del territorio romagnolo e al pesce dell'Adriatico. In piazza Costa, tra il grattacielo e il Grand Hotel, Campagna Amica Coldiretti ha curato “La pesca... pescata”, mercato a km zero degli agricoltori e dei pescatori con degustazioni guidate e vendita diretta delle eccellenze di questo angolo d’Italia che può vantare una produzione agricola preziosa ed estremamente diversificata per tipologia e stagionalità, abbinata ai prodotti della pesca che ha in zona uno dei suoi distretti di eccellenza. Protagonisti del mercato i produttori agricoli di Campagna Amica e i pescatori della marineria locale che hanno fatto scoprire a residenti e turisti primizie di stagione e produzioni tipiche della Romagna, dalle pesche e nettarine IGP, vere regine dell'estate, al Sangiovese e all’Albana, dallo Squacquerone al Formaggio di Fossa, fino all’olio extravergine, passando per le erbe aromatiche, il miele, la pasta realizzata con grano romagnolo e tanto altro. Insieme agli agricoltori associati, erano presenti i pescatori di Cesenatico con il tesoro del nostro mare, ossia il pesce azzurro dell'Adriatico ricco di proprietà nutritive, vero e proprio toccasana per il nostro organismo e delizia per il palato.
LE BONTÀ AGRICOLE IN SPIAGGIA Il 2013 ha visto anche una conferma con la terza edizione del Mercato settimanale di Campagna Amica al Camping Village di Cesenatico, una delle dodici strutture ricettive che fanno capo al Club del Sole.
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Il mercato di Piazza Costa
Anche qui protagonisti i produttori agricoli della provincia di Forlì-Cesena aderenti a Campagna Amica che ogni venerdì sera, da metà giugno a fine agosto, hanno fatto scoprire a campeggiatori e residenti i loro prodotti genuini, sempre a km
zero, realizzati con l’impegno e la coerenza di chi si vuole confrontare direttamente con il consumatore finale. Un’iniziativa senz’altro innovativa che rende onore anche alla gestione del Camping Village che con il mercato di Campagna Amica lancia una proposta alla propria clientela per smarcarsi dal consumo omologato di prodotti alimentari generici per fare spazio al meglio che propone l’agricoltura locale. Un impegno e una sfida anche per i produttori di Campagna Amica ripagati da riscontri positivi in termini di fiducia e di fidelizzazione da parte degli ospiti del campeggio per i quali il Mercato di Campagna Amica, per tutta l’estate, è stato un appuntamento fisso.
Beinasco “risorge” con il famers market I PRODUTTORI ASSICURANO UN SERVIZIO AI CITTADINI Con il nuovo mercato inaugurato a Beinasco diventano oltre venti i mercati di Campagna Amica attivi nella provincia di Torino. Il paese è un grosso agglomerato urbano situato nella parte meridionale dell’area metropolitana della città di Torino, lungo il corso del torrente Sangone. Pur essendo per territorio il meno esteso della cintura di Torino, la densità abitativa è molto elevata e forse anche per questo l’amministrazione comunale ha sostenuto il progetto, volto ad offrire un servizio utile ai cittadini e, contemporaneamente, a recuperare, dal punto di vista architettonico, un’area cittadina. Il mercato si svolge infatti sotto la tettoia, ora ristrutturata secondo le indi-
cazioni della soprintendenza, che si trova tra Via Principe Amedeo e Via Fornasio, un’area restituita ai cittadini con un valore aggiunto: quello dei prodotti di qualità, legati al territorio, ad un prezzo giusto. Il mercato si svolge ogni giovedì pomeriggio e vuole essere un’opportunità tanto per i consumatori quanto per i produttori, che vedono così remunerate nel modo giusto le produzioni agricole aziendali. Attualmente sono coinvolte una decina di aziende che riescono ad offrire una gamma di prodotti ampia e di qualità: salumi e formaggi, fragole rifiorenti, vino, trasformati di frutta e paste di meliga, miele, frutta e verdura di stagione, piante da vivaio ed ornamentali. IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
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a velocità è ormai diventato uno stile di vita per molti di noi e il tempo pare non essere mai sufficiente. Questo accade anche a tavola, dove spesso siamo costretti a “nutrirci” così in fretta da non accorgerci dei sapori e trascurando il piacere. Per chi invece non vuole rinunciare al gusto e alla salubrità, pur ottimizzando i tempi, c’è un posticino a Milano, in Corso San Gottardo i cui titolari propongono una soluzione all’insegna della migliore tradizione agricola e culinaria. Un luogo dove mangiare anche velocemente ma comunque cibi salubri e di qualità. Qui si trova La Bottega di Campagna Amica “Mangio con Gusto il Cibo Giusto”. L’idea nasce da due ex impiegati che ad un certo punto della loro vita hanno deciso di investire su se stessi e sul territorio dando alla luce "Gaia", una società il cui nome parla da solo: entusiasmo e passione per una scommessa da vincere.
LE BONTÀ SONO SELF SERVICE Una storia fatta di ristoranti, di riti contadini riscoperti, di vino e di viaggi, di avventure vissute sempre con lo stesso inaffondabile entusiasmo culminato in un incontro tra i due. Giuseppe proviene dal mondo della distribuzione alimentare, Giulia si occupa di amministrazione sanitaria e insieme decidono di buttarsi nell’avventura “Campagna Amica”. In bottega si trovano soprattutto i prodotti degli agricoltori locali ma anche tante specialità
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La bottega di Corso San Gottardo
Centinaia di clienti hanno riscoperto il piacere di una spesa sana e consapevole provenienti dalle altre regioni. Spinti dalla forte attenzione per l’ambiente i due gestori hanno installato alcuni distributori self service di riso, pasta biologica, zuppa di cereali e legumi, legumi e fagioli borlotti. Ma la vera novità è che qui si possono degustare piatti, comodamente seduti a pranzo, cena o per l’aperitivo, esclusivamente preparati con prodotti venduti in bottega. L'ortofrutta fresca della giornata, o del giorno prima, all’alba del giorno dopo viene utilizzata per preparare l’aperitivo, per i primi e i secondi da gustare in bottega o da portare a casa.
COME È BUONO IL FRESCO DI IERI In questo modo, oltre a garantire la freschezza dei prodotti e dei piatti, si eliminano gli scarti salvaguardando l'ambiente; il cartello all'entrata parla chiaro "Il fresco di ieri: una cosa intelligente"! Per l'aperitivo non è previsto né il servizio né un prezzo fisso, ma si può scegliere liberamente cosa assaggiare tra le tante specialità della tradizione italiana, come la particolarissima mortadella artigianale insaccata nella cotenna e cucita a mano. Un’idea strategica ed intelligente quella della somministrazione non assistita in Bottega, da prendere ad esempio poichè sta appassionando centinaia di clienti che hanno ritrovato il piacere di una spesa sana e consapevole unita al piacere di mangiare direttamente in Bottega. La bottega di Corso San Gottardo è aperta il lunedì dalle 12:30 alle 20:00 e dal martedì al sabato dalle 09:30 alle 20:00.
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Andrea Berti - CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO
LA FATTORIA DEL MESE - Marina Faraone
IL GIARDINO DIVENTA COMMESTIBILE DA GIUSI SI MANGIANO I FIORI
CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO NELLE CASE CON IL TAKE AWAY
Nelle campagne di Udine un tesoro botanico di oltre 200 piante pronte per essere scelte e cucinate Dalla salvia all’ananas al pepe d’acqua, essenze particolari per creare ricette e conquistare i consumatori
A Massa Carrara l'Iniziativa di un ristoratore che ha sposato la qualità dei prodotti a km zero Una “santa alleanza” con le aziende agricole del territorio per promuovere nuovi stili di consumo
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hi di noi da piccolo non ha provato a “mangiare i fiori”? Ebbene, Giusi Foschia, trentottenne di Udine, ha fatto di questa curiosità una passione e un lavoro. La ragazza friulana ha dato vita al Giardino Commestibile a Zomeais, una frazione di Tarcento. Un tesoro botanico, composto da oltre 200 piante aromatiche e fiori rari, tutti commestibili. Quella che all’occhio inesperto di tutti noi potrebbe sembrare un’erbaccia senza valore, per Giusi è un patrimonio da coltivare con cura e amore, per poterlo proporre a chi desidera aggiungere gusti e colori nuovi alla propria tavola, nel segno del sapore e rigorosamente in accordo con i ritmi naturali. Infatti, si può consumare esclusivamente ciò che le piante possono offrire al momento. Nulla viene congelato o conservato per preparazioni future, se non in forma essiccata per specifici utilizzi. Non è un caso se
Il giardino commestibile
l’eccellenza del Giardino Commestibile è stata colta dai migliori chef della regione, che scelgono dal suo orto le erbe più rare per comporre insalate, creare zuppe o dessert decisamente nuovi per i palati di oggi, ma che racchiudono invece una tradizione che si perde nel passato.
L’OROLOGIO VA A… FIORI Vi si possono trovare insolite erbe aromatiche, alcune anche rare; fiori eduli (cioè fiori aromatici commestibili, sia per la cucina che per la preparazione di cocktail), erbe spontanee e coltivate (sempre commestibili). Degne di nota le foglie di Pepe d’Acqua, dal gusto sorprendentemente pepato, e le foglie di Salvia Ananas, in cui si assaporare l’aroma del frutto tropicale. Il Giardino Commestibile non è solo una fonte ricchissima di erbe e fiori, ma è anche un laboratorio eccezionale in cui sia si compongono nuovi sapori per tisane, infusi, composte e marmellate. Una curiosità, nel Giardino Commestibile, Giusi e i suoi collaboratori hanno ricreato un “orologio di Linneo“ dove il passare delle ore è scandito dalla fioritura di diverse piante nell’arco della giornata.
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l km zero direttamente nel piatto. Ora anche al ristorante. Ha aperto a Massa, in via Carducci, il primo ristorante di “Campagna Amica nel piatto”. Tra le prime esperienze in Toscana, novità assoluta in Provincia di Massa Carrara, “Le Tentazioni” sposa la stagionalità, la tracciabilità e la qualità dei prodotti a “km zero” delle aziende agricole ed ittiche abbinati ad una cucina semplice, salutare e originale. Dopo i mercati esclusivi dei produttori – già tre quelli attivati a livello provinciale (Massa, Avenza ed Aulla) – e la “Bottega”, la filiera corta si arricchisce di un nuovo tassello con l’apertura dalla ristorante-insalateria, anche take away, che punta a “differenziarsi” nel panorama del Food&Beverage apuano offrendo pasta selezionata biologica, insalata e verdure dell’ortolano della “porta accanto” così come formaggi, salumi e vini, pesce dei nostro mari, quello povero. Ma punta soprattutto a promuovere uno stile alimentare più sostenibile, più responsabile e più conveniente per l’ambiente, per i consumatori e per i produttori.
cluso – ed anche per questo sono convinto che valga la pena di giocare questa carta”.
DAI FORMAGGI ALLA BIRRA
dare alla gente l'alternativa. Non so come andrà, non so cosa aspettarmi dal territorio, non so che numeri aspettarmi – ha con-
Il ristorante per il momento sarà aperto solo a pranzo, dalle 12 alle 16, ma a partire da gennaio sarà possibile anche cenare... a km zero! Tra i partner di questa nuova e curiosa esperienza gourmet ci sono l’azienda agricola l’Aurora di Francesco per i vini del Candia dei Colli Apuani, le aziende orticole di Marco Bonotti, i formaggi della famiglia Paolini, storici allevatori massesi e il prezioso olio “Nostrato”, la piccolissima varietà che si produce sulle colline di Montignoso, a due passi dal ristorante e la birra artigianale “La Montignosina”.
TAKE
LA SFIDA DI FRANCESCO
I FARMERS MARKET, LE AZIENDE AGRICOLE, GLI AGRITURISMI, LE BOTTEGHE, I RISTORANTI E LE COOPERATIVE IN VENDITA DIRETTA CHE AL MESE DI OTTOBRE HANNO ADERITO ALLA RETE NAZIONALE DELLE IMPRESE A MARCHIO “PUNTO CAMPAGNA AMICA” SONO
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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
Per Francesco Mallegni, massese, il titolare, è anche una bella sfida imprenditoriale alla soglia dei 60 anni. “La mia – racconta – è una sfida imprenditoriale non da poco sia perché io non sono un giovanotto, sia perché il momento non è dei migliori per chi vuole investire. Ho però deciso di tentare questo salto di qualità: viviamo in un mondo che è sempre più spesso pieno di porcherie, a livello alimentare, ma credo che valga la pena e sia possibile tentare di
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ORTI URBANI - Daniele Taffon
Daniele Taffon - ORTI URBANI
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abato 5 Ottobre si è svolta nella cornice del Mercato di Campagna Amica del Circo Massimo a Roma, Orto Amico – La passione degli orti in città, una tavola rotonda sul tema dell’orticoltura urbana. Hanno partecipato ortisti, hobby farmers, associazioni, politici ed istituzioni. All’interno dell’incontro è stata presentata la pubblicazione “Orto Amico in campagna – kit per orticoltori e hobby farmers” che dà degli spunti interessanti sulla pratica dell’affitto di lotti di terreno da parte di agricoltori a cittadini
Per l'utilizzo di un lotto da 50 mq si verrebbe a ricevere circa 350 euro all'anno desiderosi di “fare” l’orto. All’interno si trovano tutte le indicazioni di carattere progettuale, legale e comunicativo per avviare un piccolo business su terreni altrimenti improduttivi. A fronte di un piccolo investimento si può avere un buon guadagno senza peraltro gravare trop-
po sulle tasche dei partecipanti. Infatti l’affitto di un lotto da 50 mq si valuta all’incirca su 350 euro/anno. Per avere la pubblicazione scrivere ad ambiente@ campagnamica.it o scaricarla dal sito www.campagnamica.it. In tutti gli interventi del convegno è emersa l’importanza della gestione del territorio finalizzata al recupero di spazi verdi. Tali spazi diventano luoghi di socialità, di conservazione della biodiversità, di cultura della civiltà contadina, di educazione e didattica. Anche le aree verdi protette, tramite gli Enti gestori, possono essere interessate
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SABATO 5 OTTOBRE ORE 11:00 MERCATO DEL CIRCO MASSIMO VIA DI SAN TEODORO 74
LA PASSIONE DEGLI ORTI IN CITTÀ NE DISCUTONO ORTISTI, HOBBY FARMERS, ASSOCIAZIONI, POLITICI ED ISTITUZIONI. DARANNO IL LORO CONTRIBUTO ASSESSORE ALL’AMBIENTE, AGROALIMENTARE E RIFIUTI ESTELLA MARINO DIRETTORE GENERALE FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA TONI DE AMICIS COMMISSARIO DEL PARCO DELL’APPIA ANTICA MARIO TOZZI PRESIDENTE I MUNICIPIO DI ROMA SABRINA ALFONSI DIRETTORE AZIENDA ROMANA MERCATI CARLO HAUSMANN ZAPPATA ROMANA LUCA D’EUSEBIO AICARE ANGELA GALASSO STUDIO SARTOGO ARCHITETTI NATHALIE GRENON CENTRO STUDI CODACONS FRANCESCO TAMBURELLA
GABRIEL BATTISTELLI, DIRETTORE DI COLDIRETTI ROMA CHIUDERÀ IL DIBATTITO. ALLA FINE DEI LAVORI, DANIELE TAFFON DI FCA, PRESENTERÀ IL KIT PER GLI IMPRENDITORI AGRICOLI SULL'AFFITTO DEI TERRENI www.mercatocircomassimo.it www.campagnamica.it Seguici su twitter e facebook Contattaci: tel. 06489931 ambiente@campagnamica.it
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
30-09-2013
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La nuova pubblicazione di Campagna Amica sugli orti
Orto amico
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con forza all’amministrazione di farsi promotrice di politiche che permettano in tempi rapidi, senza eccessiva burocrazia, la concretizzazione delle aspettative di tanti abitanti di Roma. Questo messaggio lo facciamo nostro e lo esportiamo in tutte quelle realtà italiane che aspet-
ANNO IV - N°28 - OTTOBRE
Kit per orticoltori e hobby farmers
Presentata al mercato del Circo Massimo di Roma la nuova pubblicazione per gli orticoltori Indicazioni utili per utilizzare i terreni improduttivi della propria azienda e affittarli
da queste iniziative. In questo modo divengono luoghi vissuti, aperti, in cui il connubio ambiente e agricoltura vince sul cemento. La cittadinanza è pronta per accogliere questo nuovo modo di vivere gli spazi urbani. Per questo le associazioni chiedono
Orto Amico in campagna
ORTO AMICO IN CAMPAGNA UN’OPPORTUNITÀ PER TUTTI
tano solo di poter partire con progetti che faranno delle nostre città dei luoghi più belli.
GRANDE SUCCESSO NELLE SCUOLE L’iniziativa promossa dalla Fondazione ha costituto anche l’occasione per fare il punto della situazione sulle politiche di educazione a una sana alimentazione, specialmente presso le giovani generazioni. Una società sempre più urbana, rischia di perdere i saperi che la campagna italiana ha appreso nel tempo e difeso, per questo è così importante dedicare attenzione alle pratiche contadine anche tra banchi e lavagne. Ed è bellissimo vedere i giardini delle scuole strappati all’incuria diventare luogo elettivo per la formazione di bambini e ragazzi. Il 10% delle scuole italiane utilizza oggi l’orticoltura, come strumento educativo l’orticoltura. Secondo una indagine di Coldiretti, in Italia, almeno 1 scuola su 10 ha il proprio orto didattico o porta avanti progetti educativi in cui sono presenti spunti legati all’agricoltura. L’iniziativa dell’orto didattico è quella che riscuote attualmente il più grande successo tra maestri e maestre e alunni. La cultura della campagna insegna, educa, condivide, forma. E i bambini imparano tanto dai suoi valori storici, economici e sociali, dalle sue tradizioni, dal suo legame con natura, dal rispetto per l’ambiente. In questo momento di difficoltà l'obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell' agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.
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FONDAZIONE - Redazione
L’AGRICOLTURA VA DIETRO LE SBARRE PER RIDARE SPERANZA AI DETENUTI A Massa Carrara un progetto pilota per preparare gli ospiti del carcere a un futuro in campagna Allestita una serra per coltivare ortaggi sotto la guida di Caruso, giovane imprenditore della Coldiretti
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agricoltura va dietro le sbarre per ridare speranza e un futuro a chi ha sbagliato. Progetto pilota promosso da Coldiretti (info su www.massacarrara.coldiretti.it) in collaborazione con il Carcere di Massa che ha permesso a sette detenuti della casa circondariale cittadina di avvicinarsi ed appassionarsi all’agricoltura ed immaginare, domani, una volta che saranno “fuori”, di lavorare in un’azienda agricola o di aprirne una ex novo. Forse, presto, pomodori, zucchine, melanzane, cipolline e peperoni arriveranno nei mercati di Campagna Amica di Coldiretti per incontrare il consumatore magari con un marchiodedicato, intanto i primi a godere dei prodotti della vecchia serra “recuperata” nel cortile del Carcere di Massa sono stati gli stessi detenuti che da alcuni mesi ormai stanno consumando gli ortaggi prodotti dai sette ortolanireclusi. “Dopo questa esperienza, bellissima, vera, inaspettata – confida Paolo Caruso, imprenditore agricolo e tutor del progetto – non avrei nessun problema a lavorare con un ex detenuto. Ho trovato tanta passione, entusiasmo e umiltà insieme a storie di vita sfortunate. È giusto dare una possibilità a chi dimostra con l’impegno di meritarsela”.
PRODOTTI IDEALI PER LA RETE Paolo, 37 anni, imprenditore agricolo massese è uno dei motori del progetto di Campagna Amica nella Provincia apuana; ha vissuto per quattro mesi fianco a fianco dei detenuti scelti per partecipare al progetto di Coldiretti. E’ stato lui a guidarli, ad insegnargli un mestiere, a raccontargli come la vita può
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L'orto in prigione
Speciale
UNA GRANDE OPPORTUNITÀ
NELLA VENDITA DIRETTA AL VIA ANCHE LA
SOMMINISTRAZIONE NON ASSISTITA
essere bella e diversa raccogliendo i frutti della terra. “All’inizio ammetto che ero titubante e timoroso; – ammette Caruso – il tempo passato lavorando nella serra con loro ha stravolto quell’iniziale sentimento. Mi ero sbagliato. Ora sarebbe bello vedere questi prodotti nella nostra rete dei mercati di Campagna Amica”. Per i sette agricoltori-detenuti il lavoro nella serra (25 x 8 metri) ha significato dalle 6 alle 8 ore di “aria” la settimana in più, ma una volta scontata la pena potranno sfruttare le conoscenze acquisite per lavorare nel settore primario. “L’agricoltura ha tutte le caratteristiche per favorire il reinserimento sociale di soggetti tra i più diversi come in questo caso i detenuti, penso però anche a soggetti con disabilità o difficoltà psichiche. – spiega Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti che ringrazia la struttura del Carcere per la disponibilità – lavorare aiuta a sentirsi utili e parte integrante di una collettività e allo stesso tempo a garantire una forza lavoro all’azienda. L’agricoltura è una seconda chance”.
L’OPPORTUNITÀ DELL’AGRICOLTURA SOCIALE In questa direzione è andato il bando per l’agricoltura sociale, il primo a livello nazionale, attivato dalla Regione Toscana che ha messo a disposizione 1 milione di euro per favorire l’esperienza rurale di persone con disabilità. Il futuro delle aziende agricole ruota attorno al principio della multifunzionalità che sul territorio, per ragioni collegatealla personale sensibilità degli imprenditori e agli ottimi progetti attivati dalla Regione Toscana, ha trovato una grande vocazione sociale; oggi – spiega Francesco Ciarrocchi, Direttore Provinciale Coldiretti – un’azienda agricola non produce solo ortaggi e cibo, quel modello di azienda appartiene al passato; ma anche servizi come lo sono le fattorie didattiche per esempio, e come lo è l’inserimento di soggetti con disabilità e trascorsi difficili nel ciclo aziendale. Le campagne possono essere la migliore medicina per questi soggetti che finalmente tornano ad avere prospettive, a sentirsi di nuovo utili ed accettati dalla comunità”.
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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
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COSA È CONSENTITO?
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li imprenditori agricoli che effettuano la vendita diretta dei prodotti agricoli ed agroalimentari, nei termini e con le modalità di cui all’articolo 4 del d.lgs. n. 228
del 2001, in regola con le disposizioni di cui al Reg. CE 852/04 e con le disposizioni nazionali in materia di igiene e sanità applicabili alla vendita dei prodotti in parola, possono avvalersi della
facoltà di consentire il consumo sul posto dei prodotti oggetto di vendita, attenendosi alle seguenti prescrizioni secondo le indicazioni dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI)
A) Il consumo deve avvenire esclusivamente all’interno dei locali e delle aree destinati all’attività di vendita sia su area privata che su area pubblica, della quale area pubblica l’imprenditore abbia la disponibilità;
C) Il ritiro da parte del consumatore, direttamente al banco di vendita, dei prodotti pronti per il consumo immediato deve avvenire al più utilizzando contenitori a perdere idonei alla vendita da asporto;
G) Le eventuali pareti retrostanti
D) Possono essere fornite posate,
H) La zona destinata al consumo deve essere mantenuta sgombra, in idonee condizioni di pulizia e dotata di contenitori di rifiuti costruiti in modo adeguato
tovaglioli e bicchieri a perdere, ossia di tipo monouso;
PUNTO VENDITA
B) Al fine di permettere al cliente
la migliore fruizione dei prodotti da consumare sul posto è consentito l’utilizzo di piani d’appoggio, costituiti da mensole predisposte lungo le pareti del locale e/o da tavoli, oltre che da sedie e sgabelli, panchine, ecc., di dimensioni ed in numero congrui rispetto all’ampiezza ed alla capacità ricettiva del locale o dell’area su cui si esercita l’attività di vendita;
NON ASSISTITA
COSA NON È CONSENTITO? A) Non è ammessa alcuna forma di servizio assistito in quanto si configurerebbe altrimenti un’attività di “somministrazione assistita”;
B) Non è consentita la richiesta di un corrispettivo economico, sotto qualsiasi forma, per il servizio di consumo immediato degli alimenti in loco;
consegnare all’utenza un “menù” delle consumazioni in quanto indicatore del servizio assistito tipico degli esercizi di somministrazione;
C) Non è possibile predisporre ambienti appositamente destinati al consumo immediato dei prodotti oggetto di vendita, arredati e attrezzati esclusivamente a tale scopo;
F) Non possono essere raccolte le “ordinazioni” degli acquirenti presso i dispositivi di supporto e/o i piani di appoggio.
D) È esclusa la fornitura di piatti, bicchieri e posate non a perdere; tivi di supporto al consumo devono essere costruiti in materiale tale da rendere minimi i rischi di contaminazione, mantenendoli in buono stato e sottoposti a regolare manutenzione;
E) Non è ammesso esporre e/o
ai dispositivi di supporto al consumo devono essere mantenute in buone condizioni ed essere facili da pulire e, se necessario, da disinfettare;
E) È consentita la vendita di bevande anche alcoliche per il consumo sul posto purché non congiuntamente al servizio di mescita;
F) Le mensole o gli altri disposi-
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SOMMINISTRAZIONE
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Con la legge 9 agosto 2013, n. 98, di conversione del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia”, è stata modificata la disciplina in materia di vendita diretta dei prodotti agricoli come risultante dall’articolo 4 del d.lgs. 18 maggio 2001, n. 228. In particolare, l’articolo 30-bis del citato decreto-legge, rubricato “Semplificazioni in materia agricola”, così dispone: “All’articolo 4 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modifiche:
IN ALCUNI CASI NON È PIÙ NECESSARIA LA COMUNICAZIONE DI INIZIO ATTIVITÀ
OK AL CONSUMO IN LOCO DEI PRODOTTI AGRICOLI PURCHÈ SENZA SERVIZIO
A) al comma 2, il secondo periodo è sostituito dal seguente: «Per la vendita al dettaglio esercitata su superfici all’aperto nell'ambito dell’azienda agricola, nonché per la vendita esercitata in occasione di sagre, fiere, manifestazioni a carattere religioso, benefico o politico o di promozione dei prodotti tipici o locali, non è richiesta la comunicazione di inizio attività»;
C) dopo il comma 8 sono aggiunti i seguenti: «8-bis. In conformità a quanto previsto dall’articolo 34 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, nell’ambito dell’esercizio della vendita diretta è consentito il consumo immediato dei prodotti oggetto di vendita, utilizzando i locali e gli arredi nella disponibilità dell’imprenditore agricolo, con l’esclusione del servizio assistito di somministrazione e con l’osservanza delle prescrizioni generali di carattere igienico-sanitario. 8-ter. L’attività di vendita diretta dei prodotti agricoli ai sensi del presente articolo non comporta cambio di destinazione d'uso dei locali ove si svolge la vendita e può esercitarsi su tutto il territorio comunale a prescindere dalla destinazione urbanistica della zona in cui sono ubicati i locali a ciò destinati».”
B) dopo il comma 4 è inserito il seguente: «4-bis. La vendita diretta mediante il commercio elettronico può essere iniziata contestualmente all’invio della comunicazione al comune del luogo ove ha sede l'azienda di produzione»;
Speciale a cura di Raffaella Cantagalli realizzato con il contributo dell’Area Azione Sindacale di Coldiretti
DIETA MEDITERRANEA, IN CAMPANIA UNA GRANDE OPPORTUNITÀ UNA LEGGE PER VALORIZZARLA
NELLA VENDITA DIRETTA AL VIA ANCHE LA La tutela di
La Regione ha approvato una norma per la tutela del modello alimentare made in Italy, è l’unica in Italia L’iniziativa segna un importante passo per la promozione della qualità dei prodotti e di uno stile di vita sano
I SOMMINISTRAZIONE l 16 novembre 2010 la dieta mediterranea è stata riconosciuta patrimonio dell’Umanità. L’Unesco ha premiato lo stile alimentare, tipico delle Regioni italiane e specialmente di quelle meridionali, basato su cereali, olio extravergine d’oliva, pesce, frutta, vino e verdure di stagione. Si tratta, prima di tutto, di un riconoscimento del valore storico che questo modello alimentare ha assunto negli stili di vita, valore legato anche ai benefici per la salute (ridotta incidenza delle malattie cardiovascolari e del cancro), evidenziati da una lunga serie di indagini scientifiche, a partire da quelle svolte in Cilento nel secondo dopoguerra. Dopo che l’Unesco ha inserito la dieta mediterranea tra i beni culturali immateriali, la Regione Campania ha approvato la legge n. 6/2012,
ambiente e salute costituisce l’altra anima della norma
della dieta mediterranea all’interno del sistema dei siti Unesco e delle aree geografiche caratterizzate da produzioni tipiche con marchi riconosciuti e la tutela dell’ambiente e della salute che indirettamente costituisce un’altra anima della legge. L’approvazione della legge regionale della Campania costituisce un modello unico nel suo genere in Italia e segna un importante passo per la promozione della qualità dei prodotti e di uno stile di vita sano, un volano economico, da un lato per le esportazioni delle nostre tipicità, dall’altro per la crescita di un turismo culturale ed enogastronomico.
NON ASSISTITA che ha previsto il «riconoscimento della dieta mediterranea» quale obiettivo comune delle politiche regionali per il territorio rurale, orientate al sostegno e alla valorizzazione della multifunzionalità in agricoltura, del paesaggio, del patrimonio naturalistico e storicoculturale, del turismo sostenibile e della salute.
UN VOLANO DI CRESCITA PER IL TURISMO Attraverso questa legge si intende perseguire diversi obiettivi strategici, tra cui la promozione
Prodotti a km zero, la Corte prende un abbaglio DICHIARATA ILLEGITTIMA LA LEGGE DELLA BASILICATA Con sentenza n. 209/2013 del 18 luglio scorso la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale degli artt. 2, comma 1, 3, comma 1, e 4, commi 2 e 4, della l.r. Basilicata 13 luglio 2012, n. 12 (Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli di origine regionale a chilometri zero) perché - favorendo la commercializzazione dei prodotti regionali ed avvantaggiando le aziende agricole locali - violerebbero tanto il primo comma dell’art. 117 della Costituzione, per contrasto con i vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario in
tema di libera circolazione delle merci; quanto il secondo comma, lett. e), del medesimo articolo, ledendo la potestà legislativa esclusiva dello Stato in materia di «tutela della concorrenza». Un’altra occasione persa per cercare di valorizzare le produzioni agricole regionali, favorendo il consumo e la commercializzazione dei prodotti provenienti dalle aziende agricole ubicate nel territorio garantendo ai consumatori una maggiore trasparenza dei prezzi e assicurando un'adeguata informazione sull'origine e le specificità di tali prodotti.
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ISTITUITO ANCHE UN OSSERVATORIO Uno dei punti più interessanti della legge (art. 3) è sicuramente l’istituzione di un Osservatorio per la dieta mediterranea (insediato a Pollica, nel Cilento nel maggio 2013), avente il compito di favorire l’integrazione tra le attività istituzionali e promuovere la cooperazione tra Regioni, Paesi e Popoli del Mediterraneo. A livello nazionale si sono registrate nuove e recenti iniziative legislative (tra cui disegno di legge d’iniziativa di alcuni Senatori - atto n. 313 - per la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea - Comunicato alla Presidenza il 26 marzo 2013 Disposizioni per la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea) volte alla valorizzazione e alla promozione della dieta mediterranea, ma, purtroppo, attualmente l’unico intervento normativo in materia è la legge regionale della Campania.
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SICUREZZA ALIMENTARE - Corrado Finardi
Corrado Finardi - SICUREZZA ALIMENTARE
QUELLO CHE L’ETICHETTA... DICE DOMANDE E RISPOSTE PER L’IMPRESA IN QUESTA RUBRICA È POSSIBILE FARE SEGNALAZIONI O PORRE QUESITI SPECIFICI SULL’ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI IN UN FORMAT “DOMANDE E RISPOSTE”. Buongiorno, a fronte di tante promozioni e trucchi della grande distribuzione, nonché di una lotta continua per il prezzo più basso, mi chiedevo come meglio valorizzare anche in etichetta le nostre produzioni agricole, che certamente sono migliori, ma non sempre il consumatore se ne accorge. Come fare?
La domanda della lettrice rivela un’ importante contraddizione. Se è vero che i prodotti di piccola scala spesso riescono ad avere caratteristiche organolettiche di pregio ineguagliate da marchi anche blasonati ma necessariamente “mass marketed”, non sempre il consumatore se ne accorge o viene adeguatamente informato. Quali leve utlizzare allora per svelare la “natura” profonda dei prodotti agricoli nazionali? Domanda non banale, se è vero che da una parte la distribuzione ha leve di prezzo e distribuzione in grado di impartire un forte vantaggio competitivo; dall’altra, l’industria spesso imita e mima l’origine agricola dei prodotti, cercando di impartire a prodotti “industriali” una immagine bucolica e rasserenante. Il produttore agricolo ha per la verità tutta una serie di possibilità per fare risaltare al meglio la propria produzione. Bisognerà certo capire intanto quale prodotto nello specifico interessa e quale è la normativa “verticale” di riferimento. Di se-
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la prima in quanto non risponde ai requisiti di giustificazione giuridica sui vanti salutistici; il secondo in quanto tale indicazione è vaga e non garantisce di fatto nulla in più rispetto a prodotti analoghi. “Casereccio”, “rustico” o“nostrano”, possono essere magari suggestivi, ma in definitiva poco informativi, e sono ugualmente problematici: a meno che non siano contenuti in denominazioni registrate e protette (v- “Pane casereccio di Genzano” IGP).
guito, ci limitiamo a segnalare una serie di possibilità offerte e che marcano il “plus” delle produzioni agro-artigianali di casa nostra.
• Si può esaltare la lavorazione con “lavorato a mano” (qualora le fasi principali della lavorazione siano così svolte) e “produzione artigianale”, dimostrando la presenza di una struttura organizzativa tipicamente artigianale e/o familiare caratterizzata dal basso numero di addetti e soprattutto dall'incidenza dell'apporto umano e personale nella produzione (pronuncia n. 8884 del 9 novembre 2000 dell'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato). In ogni caso sono menzioni da non usare “alla leggera”. Per contro, “Sano” e “Genuino” sono menzioni che spesso ricorrono in buona fede, ma che non possono intendersi come autorizzate:
• Attenzione a menzioni peraltro mol-
to diffuse come “naturale”,”naturale 100%” o simili che sono fuorvianti e atte a ingannare il consumatore (per vino, olio, o altri prodotti). “Naturale” può invece essere utilizzato in caso di “aromi naturali”, migliori dei semplici “aromi” in quanto sono effettivamente estratti da sostanze che in natura hanno l’aroma corrispettivo (es, aroma naturale di vaniglia). La revisione della normativa comunitaria in materia permette di usare appunto tale menzione a titolo di pregio commerciale.
• “(Vino, olio, passata…) del con-
tadino”. Tali menzioni possono lasciare intendere che altri prodotti non siano fatti a partire da mate-
ria prima agricola, e potrebbero essere giudicati fuorvianti. Tuttavia, al netto di liceità o meno, non sembrano in grado di conferire un valore aggiunto reale. Diversamente, se vogliamo mettere in rilievo la produzione agricola, si può agevolmente indicare sotto il Nome produttore/ ragione sociale e/o sede dello stabilimento, “Prodotto dall’Azienda Agricola…-Comune di…”, che dice più di molte altre parole.
• “Sublime”, “di alta qualità”,
sono ingannevoli (a meno di precise disposizioni verticali, come per il latte di alta qualità), così come “igienico”, “sicuro” o simili (si lascia intendere che prodotti analoghi commercializzati non siano né igienici né sicuri…). Sincerarsi che caratteristiche che si ritengono di pregio (“senza zuccheri aggiunti” per succhi di frutta, “da solo succo d’uva” per il vino, o simili) non siano il risultato di requisiti normativi obbligatori per tutti i prodotti analoghi. In tal caso, aggiungerle non è consentito. Per i succhi di frutta tale menzione è ancora possibile, ma andrà a scomparire nel giro dei prossimi due anni.
• Circa il vino, una norma recente
consente di indicare “ integralmente prodotto e imbottigliato da …” in modo da sottolineare il peculiare legame con il territorio e l’attività congiunta di produzione e imbottigliamento (parte agricola e trasformativa). Tale indicazione è autorizzata per produttori primari che utilizzano esclusivamente proprio uvaggio.
• L’indicazione dell’origine, sem-
pre bene accetta anche quando fornita su base volontaria ed in assenza di cogenti requisiti di legge, può essere enfatizzata su prodotti Bio. Se il prodotto è infatti 100% italiano, come quelli del circuito Campagna Amica, si può utilizzare la menzione “Agricoltura Italiana” accanto al logo (“Eurofoglia”) del biologico (in sostituzione dell’indicazione ordinariamente prevista, “Agricoltura UE”).
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
Le opportunità per l’impresa agricola di caratterizzare le proprie produzioni di qualità
• Nel caso di marmellate e con-
fetture, la dicitura “senza zuccheri (aggiunti)” in caso di prodotti che naturalmente ne contengono è stata ritenuta ingannevole dall’Antitrust, in quanto suggerisce il prodotto adatto a consumatori con possibili problemi dietetici.
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“Senza zuccheri” è ammessa solo se “il prodotto contiene non più di 0,5 g di zuccheri per 100 g o 100 ml. Diversamente, se l'alimento contiene naturalmente zuccheri, l'indicazione che figura sull'etichetta è: «Contiene in natura zuccheri».
• “A basso contenuto di zuccheri” è dicitura ammessa solo se il prodotto contiene non più di 5 g di zuccheri per 100 g per i solidi o 2,5 g di zuccheri per 100 ml per i liquidi. • Indicazioni come “Tipo”, “Gu-
sto”, sono vietate (es, Salame tipo Felino), in ragione di una denominazione di origine protetta o Indicazione Geografica Tipica tutelata (si userà “Salame” o “Salame di Felino” per l’IGP).
• “A tasso ridotto di colesterolo”, “senza colesterolo” e simili: sempre vietate (es. uova), in base a parere AGCM. • “Leggero” o light” o “a ridotto contenuto di…” ad accresciuto tenore di…”, “fonte di” (vitamina, minerale….) sono tutte indicazioni da misurare adeguatamente nella promessa rispetto al contenuto del prodotto (dettaglio nell’Allegato del Reg. (CE) 1924/2006). Lo stesso dicasi per specifici vanti sulla salute, autorizzati circa alcuni alimenti-principi nutritivi ad apposita regolamentazione (Reg.(UE) 432/2012), e che vanno meticolosamente giustificati. Ovviamente sono solo alcuni aspetti, e che rendono l’idea della complessità dell’etichettatura. Per esigenze specifiche o confronto su termini precisi, si può scrivere a sicurezza.alimentare@coldiretti.it
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Claudia Migliardi - CONSIGLI PER LA VENDITA
SAI CALCOLARE L'ANDAMENTO DEL TUO NEGOZIO? GLI INDICI PER MISURARE LA GESTIONE AZIENDALE
Prima di analizzare tali valori e capire come interpretarli è bene seguire alcune raccomandazioni: gli indici vanno considerati tutti insieme per creare una visione complessiva delle proprie attività. Ogni negozio è unico e questo è un fattore determinante. Rilevate costantemente o periodicamente i propri indici ogni per vedere se ci sono stati miglioramenti, peggioramenti o se la situazione è rimasta stabile. Gli indici devono sempre essere riferiti ad un periodo preciso. Può essere un trimestre, un semestre o un anno.
1 – SCONTRINO MEDIO
Questo indicatore indica quanto spende mediamente ogni cliente che entra in negozio. È evidente che se questo indice è alto la bottega è in grado di ricavare il massimo vantaggio dalla presenza del cliente. Se è basso, significa che il cliente spende poco nel mio negozio, quindi con buona probabilità farà la maggior parte dei suoi acquisti in un altro luogo e bisogna perciò capire il perché. È possibile che l’assortimento non sia interessante, che i prezzi siano troppo alti oppure che il cliente non capisce prodotti.
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3 – VISITE PER CLIENTE
Come monitorare costantemente i risultati della propria attività 2 – PRODOTTI PER SCONTRINO
Questo indicatore indica in media quanti prodotti acquista ogni cliente e da la misura della capacità di vendere tutte le referenze. Questo indice va valutato con lo scontrino medio perché si potrebbe avere uno scontrino medio di alto importo ma un basso numero di referenze: ciò significherebbe che i clienti spendono molto ma comprano poche cose.
Con questo indicatore si può capire quante volte, in media, ogni cliente fa la spesa nel negozio in un determinato periodo. Per numero di clienti si intende non il numero di scontrini ma la quantità di individui che potete considerare clienti della Vostra Bottega. È necessario però decidere a priori il criterio per considerare un cliente come tale. Può essere, ad esempio, quello che fa la spesa almeno due volte al mese, una volta a settimana o con altra frequenza. Se questo indicatore è alto, significa che i clienti tornano spesso da voi e che sono quindi soddisfatti della vostra proposta e della qualità del servizio. Se tornano raramente, viceversa, dovrete chiedervi il perché e mettere in piedi tutte le iniziative per farlo “ritornare “ in negozio.
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SICUREZZA ALIMENTARE - Elisa De Arcangelis
Elisa De Arcangelis - SICUREZZA ALIMENTARE
LA DIETA MEDITERRANEA È UN VALORE: RACCONTIAMOLO!
PRODOTTI CARNEI, HANNO UN ALTO CONTENUTO DI FERRO E DI PROTEINE DI ELEVATA QUALITÀ.
SALUMI. OTTIMA FONTE DI PROTEINE MA OCCHIO AL SALE E AI GRASSI!
V
endere prodotti italiani e genuini significa anche vendere al consumatore uno stile di vita sano ed equilibrato che tutto il mondo ci invidia: la dieta mediterranea.
UN PO’ DI STORIA
La culla della dieta mediterranea è il Cilento, dove si dice che nel 1945 il biologo statunitense Ancel Keys cominciò a studiarne gli effetti benefici. Ad oggi è il modello alimentare più ambito per il mantenimento di un buono stato di salute. Ma oltre ad essere sana, la dieta mediterranea privilegia la socialità, ha definito la nostra cultura e si fonda sul rispetto e la valorizzazione del territorio e della biodiversità. Tutte queste motivazioni hanno spinto l’UNESCO nel 2010 a proclamarla Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
PERCHÉ FA BENE?
Soddisfa tutti fabbisogni nutrizionali del nostro organismo, che servono a mantenere un buono stato di salute, prevenire carenze e soprattutto ridurre il rischio di insorgenza di diverse malattie come il cancro o le malattie cardiovascolari. Rassicurate il consumatore perché per cominciare, o ricominciare a seguire una dieta mediterranea ci viene in aiuto la famosa piramide alimentare che a colpo d’occhio fa capire cosa e quanto mangiare. Ma un prodotto non è sempre uguale all’altro e se non si punta sulla qualità si rischia di annullare l’effetto benefico della dieta mediterranea. Alimenti freschi, non altamente trasformati, conservano tutto il loro patrimonio di sostanze naturali che ci aiutano a stare in salute. Ricordate sempre al
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consumatore di seguire l’andamento stagionale delle produzioni ortofrutticole. Da privilegiare la filiera corta, che tutela tutte le proprietà nutrizionali e sensoriali dell’alimento. Oltretutto, è bene spiegare al consumatore che quando la qualità del prodotto è elevata e garantita e le distanze percorse sono minime non servono ad esempio gli additivi, sostanze chimiche che a volte vengono utilizzate per “mascherare” eventuali difetti o allungare la vita dell’alimento. Parlare di dieta mediterranea fornirà tante motivazioni in più per acquistare i prodotti della Filiera Agricola Italiana che hanno tutte le caratteristiche per portare sulle tavole uno stile di vita sano e il patrimonio culturale e di tradizioni made in Italy.
CONSUMO SETTIMANALE
I PRODOTTI ITTICI ACIDI GRASSI POLINSATURI OMEGA 3, PER IL BENESSERE DEL SISTEMA CARDIOVASCOLARE.
LE UOVA HANNO LA PIÙ ELEVATA QUALITÀ PROTEICA E SONO RICCHE IN MINERALI. I LEGUMI OTTIMA FONTE DI PROTEINE, MINERALI E DI FIBRA UTILI PER AIUTARE IL TRANSITO INTESTINALE
≤ 2 PORZIONI DI DOLCI ≤ 1 PORZIONI DI SALUMI ≤ 2 PORZIONI DI CARNE ROSSA 1-2 PORZIONI DI CARNE BIANCA ≥2 PORZIONI DI PESCI, CROSTACEI, MOLLUSCHI 2-4 PORZIONI DI UOVA ≥ 2 PORZIONI DI LEGUMI
CONSUMO GIORNALIERO
DOLCI CON MODERAZIONE PERCHÉ HANNO TANTI ZUCCHERI SEMPLICI CHE IN GRANDI QUANTITÀ DANNEGGIANO LA SALUTE DEL SISTEMA CARDIOVASCOLARE E FACILITANO L’ACCUMULO DI PESO.
Mantenere porzioni moderate
FRUTTA SECCA IN GUSCIO. RICCA DI ACIDI GRASSI MONOINSATURI, POLINSATURI E MINERALI UTILI PER IL SISTEMA CARDIOVASCOLARE
Erbe, spezie, aglio, cipolle per ridurre il sale aggiunto
1-2 PORZIONI DI FRUTTA A GUSCIO,SEMI, OLIVE 2-3 PORZIONI DI LATTE E DERIVATI 3-4 PORZIONI DI OLIO D'OLIVA LATTE E DERIVATI. CONTENGONO PROTEINE DI ALTA QUALITÀ, VITAMINE MA SOPRATTUTTO CALCIO,
Bere vino con moderazione
PASTI PRINCIPALI
1-2 PORZIONI DI FRUTTA ≥ 2 PORZIONI DI VERDURA 1-2 PORZIONI DI PANE, PASTA, RISO, COUSCOUS E ALTRI CEREALI PREFERIBILMENTE INTEGRALI
FRUTTA E VERDURA. CONTENGONO TANTA ACQUA, VITAMINA C E DEL GRUPPO B, FIBRA E MINERALI. VARIARE I COLORI
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
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OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA. ACIDI GRASSI MONOINSATURI, VITAMINA E E POLIFENOLI AD AZIONE ANTIOSSIDANTE
VINO. DURANTE I PASTI, PER APPORTARE TANTE SOSTANZE ANTIOSSIDANTI .
CEREALI E DERIVATI. FORNISCONO ALL’ORGANISMO ENERGIA DI PRONTO UTILIZZO.
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VISTO PER VOI - Pamela De Pasquale
Stefano Masini - LETTO PER VOI
LA VITA DELL’ULTIMO PASTORE DIVENTA UNA STORIA DA FILM
DALLA SPESA AGLI AVANZI, I SEGRETI PER RISPARMIARE IN CUCINA
La pellicola diretta da Marco Bonfanti racconta la vicenda dell’allevatore bergamasco Renato Zucchelli Un intero gregge portato nel centro Milano per far vedere ai bambini come sono fatte le pecore
Il libro di Tessa Gelisio fornisce consigli per non rinunciare alla qualità a tavola anche in tempo di crisi Dai mercati degli agricoltori tante opportunità per calibrare meglio gli acquisti e mangiare bene
“M
eglio cento giorni de’ pecore, che uno da leone”… È più ironico che candido Renato Zucchelli, L’ultimo pastore magistralmente diretto da Marco Bonfanti. Non è un personaggio che si presta ad elegie scontate e melense, anzi. Guarda in camera con il compiacimento di un attore consumato, con fierezza. Non la teme, è chiaro. Non teme neppure le pause, i silenzi. E il regista sfrutta questo suo talento, valorizzandolo con un artificio: sullo sfondo, spesso, paesaggi di una bellezza incontaminata; in primo piano lui, con la sua stessa voce in sottofondo, mentre guarda negli occhi lo spettatore, e apparentemente tace. Il risultato è che si ha la sensazione di riuscire a leggere nei suoi pensieri, origliando quasi quelli più nascosti.
ECHI DI UN PASSATO LONTANO Renato è un omone, così imponente che pare disegnato. È davvero “l’ultimo pastore” perché, nel bergamasco, pascola il suo gregge come si faceva in un passato ormai lontano, seguendo il ritmo delle stagioni e della transumanza. Insieme a lui, durante mesi e mesi di isolamento nella natura, un collega bisbetico e visionario insieme a un cane vero, infaticabile, e uno solo immaginato contro il quale il suo bizzarro compagno di lavoro ha sempre qualcosa da brontolare. Nessun rimpianto per le comodità di una vita “normale”. Lo racconta, Zucchelli, di non aver resistito che un solo giorno dentro un ufficio. Ama la montagna, ama gli animali, ama la sua libertà. E la sua famiglia lo ama per quello che è, aspettandolo per lunghi mesi,
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scrutando per giorni dietro le tendine delle finestre di casa, fino a scorgerlo, finalmente, al suo trionfale ritorno.
L’INVASIONE DEL DUOMO La storia raccontata da Bonfanti è straordinariamente semplice, ma nell’era delle fattorie conosciute solo come giochi per gli smartphone diventa quasi rivoluzionaria. L’ultimo pastore vuol portare il suo gregge in piazza del Duomo a Milano, a quei bambini che non ne hanno mai visto uno. A quei bambini che non sanno nemmeno bene che cosa sia un pastore. Nel proposito di realizzare questo
suo sogno, Renato sarà granitico e caparbio (come dubitarne?). Una delle scene di maggiore impatto è proprio quella delle sue mille pecore che avanzano inarrestabili, inghiottendo quasi l’asfalto grigio della strada insieme all’architettura rigida e squadrata di un moderno viadotto. L’immagine che torna alla mente è in qualche modo quella del “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo. Alla testa di questa moltitudine in cerca di riscatto c’è lui, ci sono i suoi animali, c’è tutta la sua famiglia. E, in definitiva, c’è soprattutto il suo modo antico di intendere la vita, fatto di genuinità, ideali, passione e concretezza La locandina del film
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ella convinzione che l’uscita dalla fase della crisi e un nuovo periodo di sviluppo non possano trovare traiettorie senza fratture rispetto al passato, ma operare in una prospettiva che apra anche dal lato del consumo a modelli di comportamento e di vita capace di tenere insieme consapevolezza di se e del mondo in cui viviamo, Tessa Gelisio, nella forma di un piacevole manuale di consigli e conti per la spesa, ci offre una vera e propria proposta educativa che chiama in causa mode e modelli di comportamento di acquisto alternativi. Il merito dell’Autrice, non è infatti, quello di intrattenerci in una semplice lettura di una lista di suggerimenti anche sensati volti a ridurre gli sprechi e i costi crescenti per l’acquisto di alimenti, ma di ripensare le strategie di consumo al di là della necessità, in quanto comprare diversamente finisce per produrre inevitabili conseguenze sull’ecosistema e sulla sostenibilità dei modelli di produzione e di distribuzione.
PIÙ ATTENZIONE AL BUDGET Ecco perché occorre ripartire, anzitutto,dalla filiera corta e “prima di ridurre il budget della spesa alimentare, cioè prima di spendere meno, devi assolutamente imparare a spendere meglio” (pag. 10). Frequentare un mercato di vendita diretta o aderire a un gruppo di acquisto o, comunque, preferire la formula del km 0, accorciando i passaggi dal cam-
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DIVENTARE CONTADINI IN CITTÀ
Risparmiare in Cucina (Su spesa, cottura, conservazione e avanzi) Tessa Gelisio Fivestore - € 1,99
po alla tavola, per l’acquisto di vino, olio, latte, miele oltre a tutto l’assortimento di prodotti freschi e di stagione, ci consente non solo un notevole risparmio, quanto un vero e proprio arricchimento di contenuti culturali e valoriali (solidarietà, fiducia, rispetto di diritti del lavoro, ambiente, eccetera). Certo, anche di fronte allo scaffale si può risparmiare, impiegando carte fedeltà, aspettando le occasioni last minute, puntando all’essenziale e, tuttavia, non bisogna mangiare schifezze o stare a dieta, perché al supermercato spesso i prodotti arrivano dall’altro capo del mondo dove i controlli non sono equivalenti e, comunque, capaci di garantire i più elevati standard di sicurezza oltre che di gusto e qualità.
Ad avviso dell’Autrice i trucchi da mettere in campo sono altri e vanno dall’acquisto del pesce povero sul molo, alla scelta dei tagli di carne da valorizzare con le ricette giuste: soprattutto, si può diventare contadini in città e praticare la coltura di orti perfino in terrazza. E su questi argomenti l’Autrice non può, altrimenti, citare, tra le sue fonti, se non i numerosi contributi di Coldiretti che hanno fornito una spinta decisiva alla promozione di queste forme di coltivazione personalizzate e comprensive, oggi, anche della formula dei raccolti a distanza o delle adozioni alimentari. Pentole e fornelli, insieme alla descrizione minuziosa delle modalità di conservazione e preparazione casalinga di alimenti nonché di riciclaggio degli avanzi, concorrono, ancora, a mostrare come, senza rinunciare alle tentazioni della tavola, con entusiasmo e passione, si possano adottare comportamenti critici e responsabili, che tengono conto della nostra salute e di quella del pianeta e, allo stesso tempo, come del nostro portafoglio, così delle sensazioni piacevoli del palato, recuperando tradizioni culturali. E siccome “converrebbe cominciare a dedicare alla cucina un po’ di tempo in più” (pag.89), alla caccia di esperienze della buona tavola, ci consegna vecchie ricette, rivalutando gli avanzi della tavola e, soprattutto, la qualità degli ingredienti del territorio e delle stagioni.
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