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N° III _ MARZO 2011

IL PRESIDENTE

“IL VINO VALORIZZA LA LEVA DISTINTIVA DEL TERRITORIO” L’INTERVISTA

GABANNINI, UN MIELE SECOLARE

Iscrittoal n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma

NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA


PRIMO PIANO

IL VINO VALORIZZA LA LEVA DISTINTIVA DEL TERRITORIO L’analisi del presidente Sergio Marini al Vinitaly 2011 Le vendite dirette in cantina hanno raggiunto quota 1,2 mld

NOI STIAMO CAMBIANDO L’ITALIA Con √ 700 farmer’s market di Campagna Amica in tutto il territorio nazionale. √ Una rete di migliaia di punti vendita di produttori agricoli, vicino a te, √ migliaia di aziende agrituristiche e di fattorie didattiche per il tuo tempo libero. √ centinaia di prodotti e di specialità alimentari di fattoria, sicuramente italiani

è nato un nuovo modo di fare la spesa

“Il 15% del vino italiano viene venduto direttamente e rappresenta il 40% di tutta la vendita diretta in Italia (ovvero il 30% del vino italiano venduto nel nostro paese). Ora, vista la portata economica di questo dato e il fatto che siano anche grandi aziende a commercializzare direttamente, tutti quelli che ritenevano la vendita diretta marginale si devono ricredere. E’ l’unico sistema distributivo che unisce al valore economico un grande valore comunicazionale. E, ancora una volta, il vino anticipa e conferma il progetto di filiera agricola italiana, in particolare i mercati degli agricoltori e la vendita diretta organizzata”. E’ l’analisi che il presidente Sergio Marini ha fatto in occasione della giornata inaugurale del Vinitaly 2011, il Salone Internazionale del vino, a Verona, dove Coldiretti ha promosso un incontro sul tema “Dal lavoro in vigna riparte l’economia”.

“Se c’è un settore che rappresenta al meglio la filiera agricola tutta italiana, quello è senza dubbio il vino – ha ricordato Marini -. In effetti, a pensarci bene, non c’è settore in cui la filiera sia più “agricola”, vale a dire in cui la parte agricola abbia conquistato spazi e protagonismo fino al mercato. E non c’è settore in cui la filiera sia più “italiana”, in quanto il vino è riuscito a valorizzare al meglio l’uva italiana – solo italiana! – e la leva distintiva del territorio, inteso nella molteplice accezione di cultura, relazioni, imprese, persone”. Una conferma viene dal crescente successo delle vendite dirette in cantina che hanno raggiunto 1,2 miliardi di euro. Fenomeno in rapida espansione che nasce dalla volontà del consumatore di verificare personalmente qualità, genuinità, origine e tecnologie utilizzate per il vino che si porta in tavola, ma che rappresenta anche un’opportunità di mercato importante per i produttori.

FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA Presidente: Sergio Marini

Direttore Generale: Toni De Amicis

Contatti: Via Nazionale 89/a 00184 Roma (Italy) Tel +39.06489931 redazione@campagnamica.it www.campagnamica.it IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma

Direttore Responsabile: Paolo Falcioni

Redazione:

Sostieni le attività della Fondazione Campagna Amica con il tuo 5 x mille. Firma nello spazio apposito della tua dichiarazione dei redditi e compilalo con il codice fiscale della Fondazione. Il 5 x mille non costa nulla e può essere devoluto contemporaneamente all 8 x mille redditi 2011

genzia

FIRMA DEL CONTR IBUENT E MILLE DELL’IRPEF

sottostanti) (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi Finanziamento della ricerca scientifica e della università

non lucrative di utilità sociale, Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni e fondazioni riconosciute delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni a ), del D.Lgs. n. 460 del 1997 che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett FIRMA

Mario Rossi

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Sostegno delle attività sociali svolte dal comune di residenza

Finanziamento della ricerca sanitaria

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Silvia Bosco, Domenico Buono, Carlo Hausmann, Daniele Taffon Rolando Manfredini, Stefano Masini, Carmelo Troccoli

lembi di chiusura.

ntrate

SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER

Hanno collaborato:

I Farmers Market, le Aziende agricole, gli Agriturismi e le Cooperative in vendita diretta che al Mese di Aprile hanno aderito alla rete nazionale delle imprese a marchio“PUNTO CAMPAGNA AMICA” sono:

Da consegnare unitamente alla dichiarazione Mod. 730/2011 al sostituto d ʼimposta, al C.A.F. o al professionista abilitato, utilizzando sui lʼapposita busta chiusa contrassegnata

Scheda per la scelta della destinazione dell'8 per mille dell'IRPEF e del 5 per mille dell'IRPEF

IL CONTA PUNTI

Fabio Cagnetti, Raffaella Cantagalli, Angela Galasso, Alessandra Gioggi, Massimiliano Paoloni, Sara Paraluppi

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CODICE FISCAL E FONDAZ IONE CAMPA GNA AMICA

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IL PUNTO DI CAMPAGNA 2 Vogliamo una campagna viva , pulita, vicina alla gente, piena di cose buone, ovvero una Campagna AmicaAMICA

4 1 7 2 N° III _ MARZO 2011

Indagini a cura dell’istituto ricerche SWG S.r.l. - sede legale via S.Francesco 24 - 34133 Trieste Tel +39.040362525 www.swg.it

Impaginazione e grafica: Matteo Brogi Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 131 – Roma

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SPECIALE VENDITA DIRETTA

SPECIALE VENDITA DIRETTA

IL MERCATO CHE PIACE ALLE DONNE

ECCO L’IDENTIKIT DEL CLIENTE DEI FARMERS’ MARKET Secondo un sondaggio Coldiretti-Swg sono 510 i cittadini che ogni settimana visitano i produttori di Campagna Amica, per una spesa media di 26 €

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a una parte un cittadino istruito e alla ricerca di cibi sani, che non bada a spese pur di portare bontà e sicurezza a tavola; dall’altra un imprenditore agricolo, spesso giovane, che punta sul contatto diretto e sulla qualità per far crescere la propria azienda. Sono i profili del cliente e del produttore che si incontrano ogni giorno in uno dei 705 mercati degli agricoltori di Campagna Amica, secondo i risultati di un sondaggio condotto da Swg per la Fondazione Campagna Amica. L’iniziativa è stata condotta nel gennaio di quest’anno su un campione di farmers market grandi, medi e piccoli distribuiti su tutto il territori nazionale. Il numero medio di visitatori a settimana è di 510, per una spesa media di 26 euro. Numeri che, secondo le interviste condotte presso i produttori, portano a un aumento del fatturato medio per azienda del 20 per cento. Secondo i numeri, il 62 per cento dei visitatori dei mercati degli agricoltori è rappresentato da donne, il 48 per cento ha una età compresa tra i 35 ed i 54 anni e ben il 68 per cento ha una scolar-

ità medio alta, mentre la scelta è fortemente condizionata dalla disfazione che è alto per il 75 per cento degli ricerca di cibi sani, di informazioni sui prodotti e dal bisogno acquirenti, medio per il 20 per cento mentre di essere rassicurati su quello che si mette nel piatto. Al punto solo per il 2 per cento è basso ed un 3 per cento che sei su dieci si dicono disposti a non badare a spese, mentre non risponde. uno su due è pronto a spendere anche molto pur di acquistare Il giudizio positivo è confermato dal fatto che prodotti particolari. L’attenzione e la voglia di conoscenza sono ben il 91 per cento dei clienti è propenso a conconfermate dal tempo di permanenza che è in media di 32 minu- sigliare questa forma di acquisto ad altri, con ti, molto elevato se si tiene conto dell’ampiezza delle LA SPESA SI FA il passaparola che è stato fino ad ora strutture. Tra le richieste avanzate dai consumatori che l’unica forma di “pubblicità” adotfrequentano i mercati ci sono la possibilità di avere una IN 31 MINUTI tata per far conoscere i mercati. E il gamma più vasta di prodotti, una maggiore frequenza nelle aper- 92 per cento di quelli che si recano la prima ture, l’organizzazione di gruppi di acquisto con i produttori dei volta al mercato di Campagna Amica dichiara mercati e la possibilità di visitare l’azienda o di “adottare” una che tornerà. produzione. I prodotti più acquistati nei mercati degli agricol- Ovviamente positivo il ritorno per gli agricoltori tori di Campagna Amica sono nell’ordine la verdura, la frutta, i che vendono nei farmers market che, oltre a veformaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, der aumentare il fatturato, segnalano una magla frutta secca, i biscotti ed i legumi, con una spesa media di gior sicurezza nello smercio, mentre 4 su 10 sono circa 26 euro per visita. Estremamente elevato il grado di sod- addirittura costretti ad assumere manodopera.

LA TOP TEN DEI PRODOTTI PIÙ ACQUISTATI STIMA DEL GIRO D’AFFARI N° MEDIO VISITATORI SPESA MEDIA ACQUIRENTE

510 € 26

PROFILO DEI VISITATORI

Donne 62% Uomini 38%

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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

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I NUOVI MERCATI

IL MERCATO DEL MESE

REGGIO E’ TRICOLORE

I NUOVI MERCATI SCELTI FRA I TANTI APERTI NELL’ULTIMO PERIODO

In piazza Martiri presente il meglio delle produzioni enogastronomiche da tutto il Paese

CATANZARO - falerna A Falerna il nuovo anno si è aperto con una iniziativa all’insegna del “mangia sano, spendi meno”: ogni prima domenica del mese la tensostruttura fieristica del lungomare ospita la degustazione e la vendita di prodotti agroalimentari della zona: gli agrumi di Pianopoli, i salumi caserecci di Serrastretta, il miele di Feroleto Antico. Nel periodo estivo sarà un utile servizio in più per i molti turisti che visitano la costa.

BERGAMO - Via Borgo Palazzo Con il nuovo mercato in Via Borgo Palazzo, inaugurato a Marzo, salgono a cinque i farmers market stabili nella provincia di Bergamo. L’appuntamento settimanale proseguirà fino a Maggio e rappresenta una ris-

NAPOLI - Piazza IV Giornate Per i cittadini del Vomero raddoppia la possibilità di un incontro diretto con la campagna locale e i suoi prodotti. Diventano ora due le domeniche in cui si potranno fare acquisti nel segno della freschezza, della genuinità e della convenienza: non solo a Piazza Immacolata ma anche a Piazza 4 Giornate. Sarà un’occasione per una piacevole passeggiata accompagnata da acquisti di gusto autenticamente made in Italy.

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posta ad un’abitudine sempre più diffusa tra i consumatori: acquistare prodotti locali, venduti direttamente dall’agricoltore, nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale.

CARRARA - Piazza Duomo Da diversi mesi il Mercato di Campagna Amica è arrivato in Piazza Duomo con una vasta gamma di prodotti locali: dalla verdura ai salumi, passando per frutta, fiori, vino. Il mercato ha una doppia valenza: valorizza la zona più antica della città e sostiene la filiera corta, con prodotti di qualità a prezzi convenienti. I produttori aumenteranno con la stagionalità dei prodotti e il mercato si allargherà anche nelle piazze vicine.

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

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MERCATO SPECIALE PER FESTEGGIARE L’UNITA’ D’ITALIA

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uale miglior luogo per festeg- lia vendono i propri prodotti direttagiare l’Unità d’Italia della città mente ai consumatori nei 700 Mercati che ha visto nascere il simbolo di Campagna Amica distribuiti in tutta la penisola. della nostra nazione: il tricolore. E’ proprio a Reggio Emilia, infatti, che Una giornata dedicata alla conoscenza nel gennaio del 1797, il Parlamento delle istintività alimentari provenienti della Repubblica Cispadana rende uni- dalle diverse regioni che sono diventate versale lo Stendardo di tre colori: bian- simbolo e traino del vero Made in Italy co rosso e verde. Vessillo che fu ripreso nel mondo. con la proclamazione del Regno Prodotti e produttori sono una tesd’Italia nel 1861 e che divenne bandi- timonianza che l’unità d’Italia è stata era nazionale, così come la conosciamo costruita anche a tavola ed è ben rapoggi, nel 1947.I colori della bandiera presentata dai prodotti tipici. italiana raccontano la storia ma anche Girare tra i vari stand nella piazza regla tradizione alimentare del UNA GIORNATA giana è stata un’occasione preziosa per guardare in nostro paese: in 150 anni PER IL MADE faccia il produttore, farsi l’agroalimentare italiano ha IN ITALY raccontare la storia del prosaputo conquistare primati mondiali, passando da sinonimo di ar- dotto, riscoprire le tradizioni culturali retratezza e fame a simbolo del nostro e colturali oltre che fare acquisti al territorio nel mondo. Prodotti di qual- giusto prezzo, potendo spaziare dai ità, di origine certa e garantita, molto salumi toscani e calabresi ai formaggi invidiati e troppo spesso male imitati al veneti e campani, dal pesto genovese alle mostarde lombarde passando per di fuori dei confini nazionali. Proprio in onore della città del tri- i vini piemontesi, in un ideale viaggio colore e per festeggiare l’Unità d’Italia enogastronomico lungo tutto lo stivale. si è radunata a Reggio Emilia, in Piazza I Mercati di Campagna Amica sono Martiri del 7 Luglio, una selezione un’opportunità unica per rinsaldare delle 16 mila aziende che in tutta Ita- il rapporto tra cittadini ed imprenditori agricoli, riducendo sempre di più quella distanza che si è venuta a creare tra città e campagna. I Mercati, insieme ai Punti Campagna Amica, costituiscono la Rete che sostiene il progetto nazionale “Per una filiera Agricola tutta italiana”: un modo ambizioso ma reale per avvicinare sempre di più il territorio alla gente, valorizzare la filiera corta, sostenere il reddito degli agricoltori e garantire ai consumatori prodotti di origine italiana, garantiti, sicuri e al giusto prezzo.

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I LIBRI DI CAMPAGNA AMICA

LA CAMPAGNA FA CULTURA Le pubblicazioni realizzate dalla Fondazione Campagna Amica puntano ad accompagnare l’impresa agricola nel percorso verso la creazione di una filiera agricola tutta italiana. La Fondazione è lieta di presentare le pubblicazioni dell’anno 2010/11 nate all’interno delle articolazioni organizzative che fanno capo al “progetto Campagna Amica”. Il pensiero alla base di queste iniziative è legato alla grande mole di input culturali che proviene dalla campagna e che diventa un vera e propria sorgente d’ispirazione per coloro i quali vogliono comunicare valori, modi di essere e di fare, tradizioni e curiosità

SPECIALE TERRANOSTRA

del mondo contadino. Evidentemente ciò non si riduce ad una visione romantica della campagna dato che l’agricoltura è oggetto di innovazioni e cambiamenti culturali notevolissimi. Questo binomio di tradizione e modernità diviene humus su cui impiantare nuove idee di consumo, di produzione e di “fare”azienda. Per tale motivo le pubblicazioni di Campagna Amica sono disponibili e adatte a tutti, produttori agricoli e cittadini consumatori. Un ulteriore strumento per unire questi due mondi che, colpevolmente divisi dal consumismo sposato alla grande distribuzione, rischiavano di interrompere il flusso comunicativo. Oggi la sfida della Fondazione Campagna Amica e fare sintesi e “coltivare gli stessi interessi, tra consumatori e produttori agricoli” anche attraverso queste pubblicazioni.

LA CULTURA DEL KM ZERO Una panoramica significativa sui temi del consumo territoriale con spunti di riflessione sull’origine, la situazione attuale e le prospettive di un tema sulla bocca di molti ma mai regolamentato. Oggi Campagna Amica ha il suo regolamento e i suoi codici di comportamento sul Km zero

FAR CRESCERE IL FUTURO AGRIASILO LA NUOVA FRONTIERA DELLA MULTIFUNZIONALITÀ I temi dell’ educazione in campagna visti sotto una nuova forma di attività aziendale: gli agriasilo. Come farli, quali regole seguire, quali attività svolgervi: un concentrato di informazioni utili a chi vuole intraprendere questa affascinante strada, un nuovo modo di “fare azienda”.

COMPOSTIAMOCI MEGLIO ANCHE A CASA OVVERO L’ARTE DEL COMPOSTAGGIO DOMESTICO Un tempo era naturale utilizzare i processi di decomposizione per produrre concime per i campi. Oggi la chimica ha soppiantato queste antiche conoscenze. Ecco dunque un breve trattato su come svolgere questa attività anche nel balcone di casa.

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GUIDA ALLE REGOLE DI PARTECIPAZIONE ALLA RETE DEI PUNTI VENDITA CAMPAGNA AMICA Una utilissima guida per muoversi con scioltezza nelle severe regole che la Fondazione Campagna Amica ha messo a punto per la partecipazione alla rete dei punti vendita Campagna Amica. Una garanzia di serietà, trasparenza per tutti gli attori di questo progetto. Queste pubblicazioni possono essere richieste a: Fondazione Campagna Amica Via Nazionale 89/A oo184 Roma Oppure alla mail segreteria@campagnamica.it o telefonando allo 06489931

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

UN’ASSOCIAZIONE CHE CI RAPPRESENTA I TANTI MOTIVI PER ISCRIVERSI A TERRANOSTRA

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a rinnovata immagine della nostra associazione ci ha dato lo spunto per domandarci: perché iscriversi a Terranostra? La risposta è racchiusa nella definizione stessa di “associazione”: ci si iscrive per riconoscersi all’interno di un gruppo che ci rappresenta, ci tutela, porta avanti i nostri obiettivi e condivide le nostre necessità professionali. Ci si iscrive per condividere la passione per la “nostra terra” , in un contesto paesaggistico e ambientale di elevato pregio, base di una migliore qualità della vita e di un servizio reso a favore della collettività. Terranostra partecipa a fiere, organizza convegni, incentiva le proposte dei soci e promuove iniziative innovative per una nuova forma di sviluppo territoriale. Rappresentatività, tutela, ma anche promozione attraverso le numerose fiere di settore, canale preferenziale per avvicinare potenziali consumatori ed incontrare i soci.Essere un agriturismo Terranostra significa soprattutto prendersi degli impegni, a tal riguardo ci siamo dotati della carta dell’accoglienza, che garantisce rispetto della normativa vigente, un impegno a sostenere la sicurezza alimentare, ospitalità ed accoglienza da parte dell’imprenditore e in ultimo, ma non in ordine di importanza, l’impegno all’uso di prodotti aziendali rigorosamente locali (KM 0) o comunque territoriali, 100% italiani, che aderiscono alla rete dei Mercati di Campagna Amica. N° III _ MARZO 2011

Terranostra offre, inoltre, vari canali promozionali: • il portale www.terranostra.it; • la guida “Agriturismo” edita da De Agostini, in vendita nelle principali librerie ed edicole della penisola ; • appositi accordi con enti, istituzioni, gruppi di acquisto; Associarsi a Terranostra, infine, significa condividerne i valori positivi e soprattutto essere protagonisti del progetti di Coldiretti, la più importante associazione agricola nazionale, nella costruzione della filiera agricola tutta italiana. E allora Terranostra sì, ma soprattutto terra Vostra!

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SPECIALE TERRANOSTRA

SPECIALE TERRANOSTRA

A cura di Silvia Bosco

LA GUIDA DI TERRANOSTRA

“AGRITURISMO 2011” PER SCEGLIERE IL LUOGO IDEALE PER LE VACANZE La guida di Terranostra “Agriturismo 2011” presenta selezion- l’altro in guida per ogni azienda sono fornite ate aziende agrituristiche associate a Terranostra, l’associazione indicazioni sulle attività sportive, culturali, didella Coldiretti per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio, che dattiche e ricreative presenti in azienda o nei propongono una molteplicità di offerte per rispondere alle sem- pressi e sulle bellezze storiche e artistiche della pre più esigenti richieste di turisti dal palato fine che in campagna zona. Alla guida, inoltre, ed è una vera novità, è allegato il cd interrativo Atlante cercano qualcosa di più di un semplice periodo di LA NOVITÀ È stradale con le aziende agriturisriposo. Nella guida tutte le informazioni utili di L’ATLANTE STRADALE tiche geolocalizzate. ciascuna azienda agrituristica sono riconoscibili INTERATTIVO Non di secondaria importanza le secondo la simbologia turistica internazionale ed offerte dunque al turista nel modo più leggibile e immediato. indicazioni relative ai prezzi per tutte le tasche Dalle informazioni più generali per contattare l’azienda per tel- della camera singola e prima colazione a perefono e posta elettronica, a quelle per raggiungerla, con foto sona al giorno, indicati per fasce di prezzo. e descrizione generale delle caratteristiche della fattoria. Fra Altra novità è la presenza in guida dei Punti Campagna Amica, punti vendita aziendali all’interno degli agriturismi indice completo diviso per tipologie di prodotti. Nella guida le varie aziende sono classificate anche a seconda dell’offerta di alloggio, di ristorazione, di attività ricreative, di attività culturali, di attività di fattoria didattica e delle lingue straniere parlate. Viene inoltre indicata la disponibilità ad ospitare animali, la presenza di prodotti di agricoltura biologica e la adesione al Sistema Qualità. Il tutto con una impostazione di facile consultazione che consente di presentare, per ogni regione, l’ordine alfabetico dei comuni nei quali sono presenti le aziende.

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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

TERRANOSTRA DA NON PERDERE

GLI APPUNTAMENTI DEL 2011 PER L’AGRITURISMO

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d ecco a voi un po’ di date. Certi di farvi cosa gradita noi di Terranostra di seguito vi elenchiamo gli impegni che vedono protagonista la nostra associazione. Dopo il primo evento di Bari, in occasione dell’Expo Levante 2011, dove Terranostra ha accolto soci e curiosi in uno stand istituzionale, il secondo appuntamento sarà al Salone del Camper a Parma dal 10 al 18 settembre 2011, il primo convegno interamente dedicati agli amanti del Camper. Verona ci ospiterà dal 3 all’11 novembre 2011 alla Fieracavalli. Fieracavalli è una vetrina internazionale di opportunità e sinergie in cui realtà istituzionali nazionali, associazioni di categoria e soggetti privati hanno la possibilità di promuovere iniziative e

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progetti a sostegno dello sviluppo del proprio sistema-paese, in una cornice di folklore e tradizioni locali. Il cavallo, da sempre espressione del territorio, si fa portavoce della cultura e diventa veicolo di valorizzazione delle economie di un paese. Ed infine il consueto appuntamento ad Agri@tour dal 11 al 13 novembre 2011 ad Arezzo. AGRI@TOUR è diventato l’appuntamento annuale di riferimento per l’agriturismo italiano. La manifestazione si è imposta come l’unico evento di rilevanza nazionale per l’incontro con il mercato professionale, per valorizzare il settore e la cultura dell’ospitalità rurale, per promuovere l’aggiornamento tecnico e formativo, le tecnologie e le forniture. Ci sembra un calendario denso di impegni!

CONTINUA L’IMPEGNO DELL’ASSOCIAZIONE PER LA PROMOZIONE DELL’OSPITALITÀ RURALE

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SPECIALE VENDITA DIRETTA

Si potrà investire in impianti di trasformazione e nella commercializzazione del prodotto

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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

15 MLN PER IL VINO VIA LIBERA AL DECRETO CHE PREMIA LA VENDITA DIRETTA

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ia libera al decreto applicativo Nella definizione degli investimendella misura che prevede un ti molte regioni hanno condiviso sostegno per investimenti materi- l’indicazione di Coldiretti di prevedere ali e/o immateriali in impianti di tras- il finanziamento di punti vendita diretformazione, in infrastrutture vinicole e ta aziendali ed extra-aziendali (segnalnella commercializzazione del vino di- ismo la finanziabilità delle barriques e retti a migliorare il rendimento globale dell’e-commerce). dell’impresa, soprattutto in termini di La tabella non è definitiva e potrà esadeguamento alla domanda del merca- sere oggetto di adeguamento a seguito to e di raggiungimento di una maggiore di istanze regionali e previa demarcazione con le misure del seccompetitività. In occasione DAL PROSSIMO ondo pilastro. della modifica del Programma nazionale di sostegno ANNO IN ARRIVO Le domande di aiuto vanno per il settore vitivinicolo la ULTERIORI FONDI presentate all’Organismo misura è stata inserita con una assegna- Pagatore competente nelle date che nei zione di 15 milioni di euro per la prima prossimi giorni saranno fissate dalla cirannualità (2010/2011) che diventeran- colare di Agea Coordinamento. L’entità del sostegno non può superare no 40 milioni dalla prossima. Come altre misure, avrà applicazione il 40% della spesa effettivamente sose ripartizione delle risorse su base re- tenuta. Per le regioni “convergenza” gionale. Alcune regioni hanno già ap- tale limite è innalzato al 50%. Visto prontato le deliberazioni opportune che l’erogazione può avvenire solo per consentire nel più breve tempo pos- dopo che l’investimento sia stato effetsibile la predisposizione delle domande tivamente realizzato, la misura presenta non poche difficoltà di applicazione di finanziamento. La predisposizione del decreto è stata legate al ridotto tempo a disposizione. rallentata dal problema della demarca- Anche in questo caso le risorse devono zione delle azioni ammissibili rispetto essere versate ai beneficiari entro il 15 a eventuali misure simili presenti nei ottobre di ogni anno e questo comporta Piani di Sviluppo Rurale regionali. Gli che gli investimenti siano stati effettuati investimenti finanziabili sono quindi con congruo anticipo per consentire le verifiche in loco. prestabiliti regione per regione.

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L’INTERVISTA

L’INTERVISTA

UN MIELE SECOLARE

GUALTIERO GABANNINI PREMIATO DAL PRESIDENTE MARINI Il capostipite dell’azienda urbinate è l’imprenditore più anziano ad essersi accreditato Punto vendita di Campagna Amica ed è stato festeggiato a Fermo in occasione di “Tipicità”

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l miele? Un affare di famiglia. Da nonno Gualtiero al nipote Fabrizio, passando per zio Giorgio, l’azienda agricola Apicoltura Gabannini di Urbino si appresta a festeggiare un secolo attività. Era il 1913 quando le prime arnie vennero collocate e in questi 98 anni l’impresa ducale ne ha oggi in produzione circa 550, un punto vendita aziendale, un negozio in città e una fama che ha superato i confini provinciali e oltre. E ora, dopo l’ingresso tra i punti vendita accreditati di Campagna Amica, guarda con interesse alle opportunità offerte dalla vendita diretta organizzata, col nuovo progetto delle Botteghe di Campagna Amica. Il tutto sotto lo sguardo attento di Gualtiero, 84 anni, che a Fermo, in occasione del festival Tipicità, ha ricevuto dalle mani del presidente di Coldiretti, Sergio Marini, e di quello della Fondazione Campagna Amica, Toni De Amicis, una targa celebrativa per il più “maturo” titolare di un punto vendita accreditato di Campagna Amica.

Con quali aspettative avete aderito al progetto per una filiera agricola tutta italiana? “Mercati e fiere locali li facciamo da sempre, saranno più di 50 anni – spiega Gualtiero -, e questa ne è la naturale evoluzione, con Coldiretti che rappresenta una garanzia dal punto di vista organizzativo”. “Ci siamo resi conto che se si vuol crescere occorre iniziare a fare rete – sottolinea Fabrizio Pesare, il nipote che assieme al nonno e allo zio, Giorgio Gabannini, porta avanti l’azienda - e ora abbiamo la possibilità di aderire a un progetto di respiro nazionale”. Quattro generazioni di apicoltori possono sembrare un fardello pesante da portare, soprattutto per gli ultimi arrivati. “Ma la verità è che in nessun modo sono stato obbligato, ma neppure spinto, a seguire le orme di mio nonno. Anzi, mi sono laureato in economia aziendale

manageriale – ricorda Fabrizio -. Però, quando sin da piccolo hai respirato il profumo del miele e delle api, quando vedi che tuo nonno è ancora capace di commuoversi se un alveare ha dei problemi o di cantare se ha prodotto molto miele, beh, mi è sembrata la cosa più naturale del mondo mettermi a lavorare anch’io in azienda”. “Quello che ho cercato di insegnare ai miei figli, e ora ai miei nipoti, è che prima di tutto vengono le api – tiene a precisare Gualtiero -. hanno bisogno di te quando è bello, quando è brutto, quando fa freddo, quando fa caldo, e tu devi essere pronto a partire. La vendita è importante, ma senza le api non si fa nulla”. Qual è lo stato attuale del settore dell’apicoltura, anche alla luce dei problemi di moria e di varroa?

“Cerchiamo anche di promuovere prodotti di altre aziende che, pur essendo ottimi, non hanno possibilità di raggiungere il consumatore, ma abbiamo anche preso contatti per la vendita diretta organizzata contando sul fatto che la rete che Coldiretti e Campagna Amica stanno realizzando possono darci la garanzia di proporre prodotto italiano e agricolo al cento per cento – spiega Fabrizio -. Siamo poi molto attività anche sul fronte delle vendite on line, anche se ogni tanto il nonno ci richiama all’ordine”. “A volte dico loro di smetterla di stare davanti al computer e di venire di sotto a lavorare – conferma Gualtiero -, ma alla fine mi rendo conto che oggi anche questi aspetti fanno parte della vita di un’azienda”.

DOPO IL NEGOZIO AZIENDALE L’APICOLTURA DUCALE PUNTA A DIVENTARE BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA

“Sicuramente dalla metà degli anni Ottanta la situazione è cambiata, e in peggio – denuncia Gualtiero –. Si tratta di due gravi problemi coi quali ci troviamo purtroppo a dover avere a che fare e la cosa peggiore è che al momento non si vede ancora una soluzione”. “Il fatto è che bisogna iniziare a capire l’ape è una sentinella ambientale eccezionale – dichiara Fabrizio – ma soprattutto è un animale che crea ritorno economico non solo all’apicoltore, ma all’agricoltura in generale e all’intero ambiente”. Per un’azienda sulla breccia da quasi un secolo il rapporto con il consumatore è importante, come lo portate avanti?

La premiazione al mercato di Campagna Amica di Fermo

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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

“Per me è rimasto quello di un tempo, basato sulla fiducia e sul fatto che sui nostri prodotti ci mettiamo la faccia – racconta Gualtiero -, anche se le modalità sono più complesse. Attualmente vendiamo il miele direttamente in azienda e in città, oltre a rifornire diversi negozi”. N° III _ MARZO 2011

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LE NUOVE SFIDE PER LA TOSCANA DEL VINO Chianti, Nobile, Brunello: il punto della situazione sulle tre denominazioni simbolo della regione Come ogni anno, a metà febbraio si sono svolte le anteprime del Chianti Classico, del Vino Nobile di Montepulciano e del Brunello di Montalcino: tre declinazioni del Sangiovese che costituiscono la spina dorsale del vino toscano e una porzione consistente del patrimonio vinicolo nazionale. L’occasione è stata buona per valutare le nuove annate presentate alla stampa, ma anche per tastare il polso alle tipologie di vino in esame. Il Chianti Classico è in buona salute: la crisi degli anni Ottanta, trascinatasi in parte nei Novanta, è solo un brutto ricordo da cui si è imparato, e da vino mercantile il Chianti è diventato finalmente autentico vino di territorio. Molti sono i vini che esaltano le tipicità del Sangiovese, e il plurale è d’obbligo vista la grande sensibilità del vitigno alle variazioni geologiche e microclimatiche; anche chi produce vini di stile moderno cerca di non snaturarne la chiantigianità, e spesso vi riesce. La salute del Chianti Classico è testimoniata anche dal grande numero di piccoli (nonché, spesso, giovani) produttori virtuosi che forniscono validi esempi di questo vino, e che ricordano anche ai grandi di non perdere mai il filo della territorialità e della tipicità. Il Chianti Classico non deve mai perdere quella freschezza e quella facilità di beva che lo hanno reso così apprezzato, e si trova in una fascia di prezzo che permette di acquistarlo e berlo senza grossi sacrifici; sa essere vino eccellente, ma preferisce indossare jeans e maglietta piuttosto che essere impinguinato in uno smoking; è stimato e ricercato per quello che è, mai dovrebbe scimmiottare altri vini. La speranza è che queste linee guida siano condivise, permettendoci di godere di vini come i Chianti Classico 2009 e 2008, annate completamente diverse –calda la prima, fresca la seconda- ma che hanno entrambe prodotti vini di qualità. A Montepulciano non va così bene, non tanto perché l’annata 2008, che le cantine del Consorzio hanno ufficialmente pubblicizzato come “eccellente”, è in realtà mediocre. Il fatto è che la denominazione è in crisi d’identità, e i produttori non sanno come comportarsi con il Vino Nobile, la più antica DOCG italiana. Spesso soffocano il Prugnolo Gentile –clone di Sangiovese che ne costituisce l’ossatura- con il legno piccolo, altrettanto spesso fanno ricorso all’uso di uve internazionali che dovrebbero ammorbidirlo con la speranza di arruffianare il pubblico, ma che –se usate senza tatto- finiscono per snaturare l’identità del vino. Il recente cambio di disciplinare che permette l’uso di altri vitigni fino al 30% va nella direzione sbagliata, permettendo di produrre vini sempre più anonimi e privi di pretese di territorialità, che potranno risultare appetibili solo grazie al marketing o a drastiche riduzioni di prezzo. Purtroppo, i produtN° III _ MARZO 2011

tori che stoicamente difendono –con i loro vini, non con le parole- l’identità del Vino Nobile di Montepulciano, sono in netta minoranza, ma ci piace pensare che il loro remare controcorrente continuerà ad essere apprezzato. Giungendo infine al Brunello di Montalcino, diciamo subito che fa piacere rilevare, in generale, la presenza di vini dal profilo più schiettamente territoriale rispetto al recente passato: merito degli scandali? Chissà. L’annata 2006, comunque, ha dato dei Brunello importanti, austeri, oggi piuttosto duri e che richiederanno alcuni anni per mostrare le loro qualità. A Montalcino, tuttavia, le criticità restano numerose, e forse la prima da mettere in agenda riguarda il Rosso di Montalcino, che alcuni vorrebbero trasformare da Sangiovese in purezza, come il Brunello, a uvaggio che consenta il taglio del 15% con altri vitigni. A parte la constatazione del fallimento della DOC Sant’Antimo e della presenza a Montalcino di esuberi di Merlot e Cabernet di cui non si sa che fare, trovo che questa strada sia pericolosa, in quanto si allontana dalla tipicità per ammiccare a un mercato internazionale in cui vini spersonalizzati cercano di accaparrarsi le attenzioni della stampa nella speranza di vendere. Il Rosso di Montalcino, nelle sue migliori interpretazioni, è un piccolo Brunello, schietto esempio di Sangiovese Grosso più pronto da bere e che si fa apprezzare per la freschezza e la facilità di beva; non abbiamo bisogno di altri simil-bordolesi che magari, un domani, saranno vittime della competizione asiatica (la Cina è già il settimo maggior produttore di vino, e sarà presto il primo: una concorrenza incombente che si può combattere solo con la qualità, non certo con il prezzo).

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LETTO PER VOI

FILIERA COLTA

di Stefano Masini

di Toni de Amicis

ARTUSI: IL FEDERALISMO A TAVOLA

Arriva un libro per ricordare il papà della cucina italiana a cento anni dalla sua scomparsa

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ell’anno di celebrazione non può dini alimentari che si precisano in base tornare indifferente la ri-lettura all’ambiente, al clima ed alle tradizioni del libro di cucina dell’Italia uni- produttive delle nostre campagne. ta pubblicato nel 1891 da Pellegrino L’impegno nella preparazione dei diArtusi La scienza in cucina e l’arte di versi piatti è sempre quello di evidenmangiar bene, disponibile in una pre- ziarne le radici culturali e di realizzare gevole edizione della Biblioteca Uni- un vero e proprio federalismo a tavola; versale Rizzoli (radiciBUR, novembre così è per l’uso dei vari condimenti. 2010). In effetti, già Prezzolini aveva “Ogni popolo usa per friggere accostato il ricettario al romanzo stori- quell’unto che si produce migliore nel co manzoniano e al più celebre racco- proprio paese. In Toscana si dà la prefnto italiano per l’infanzia – il Pinocchio erenza all’olio, in Lombardia al burro di Collodi – quale contributo efficace e nell’Emilia al lardo che vi si prepara nel campo della diffusione della lingua eccellente” (ricetta 209). Il successo de La scienitaliana. La scienza in “LA SCIENZA IN CUCINA za in cucina viene, percucina, che si sviluppa E L’ARTE ciò, testimoniato nella attraverso una fitta traDI MANGIAR BENE” diffusione dell’opera – ma di corrispondenze tra l’autore e i lettori è, dunque, il testo quando è ancora in vita l’Autore - in fondativo della cucina italiana, pre- quanto capace di registrare le identità sentando alla fine della quindicesima dei campanili che si erano venute conedizione (1911) ben settecentonovanta figurando a partire dal medioevo, atricette ben narrate e messe a dispo- traverso un fattore chiave nella trasmissizione di cuochi e cuoche per l’utilità sione culturale: la rete delle città, che di una cucina di casa: uno strumento ha unito insieme realtà politiche differper soddisfare l’appetito tanto dei enti, rendendole omogenee sul piano golosi quanto dei deboli di stomaco e, culturale tramite una fitta circolazione comunque, per interpretare il deside- di uomini, idee e, soprattutto, alimenti. rio di allestire una tavola in famiglia, Certo, il modo di sfogliare il ricettario ordinata e genuina, fatta con ingredi- potrà, oggi, richiedere una maggiore attenzione salutistica o la necessità di enti del territorio. Scrive, in proposito, l’Artusi nella ricombinare taluni ingredienti o di premessa alla prima edizione: “Se non reinventare le tecniche di preparazisi ha la pretesa di diventare un cuoco one, ma senza dimenticare che solo se di baldacchino non credo sia neces- faremo la scelta di acquistare prodotti sario, per riuscire, di nascere con una dell’industria alimentare, dagli snacks cazzeruola in capo; basta la passione, ai sandwiches, potremo ritenere inutile molta attenzione e l’avvezzarsi precisi; quell’approccio educativo al saper fare poi scegliete sempre per materia prima che la gamma delle ricette di Artusi ha roba della più fine, ché questa vi farà ispirato di generazione in generazione. E, infine, ricordiamo la satira di Artusi figurare”. Artusi fa emergere, del resto, la voca- che solo “il mondo ipocrita non vuol zione localistica della nostra cucina, dare importanza al mangiare; ma poi sebbene ne ricavi un modello unitario, non si fa festa, civile o religiosa, che contemplando la diversità delle abitu- non si distenda la tovaglia....”.

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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

IL SAPORE DELL’EQUITÀ

Il codice etico di Campagna Amica per una produzione sostenibile ed un consumo consapevole

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eniamo da un recente passato in cui la convinzione generale era che la sola economia di mercato potesse governare l’intera economia del nostro Paese. E quindi anche la produzione, la distribuzione ed il consumo di cibo dovessero anch’essi sottostare unicamente ad una logica mercantile. Quello che ne è conseguito è ormai sotto gli occhi di tutti. Coldiretti, in tempi non sospetti, consapevole dei rischi e dei pericoli che si correvano, ha avuto la forza e la lungimiranza di sottrarsi a questa sorta di “pensiero unico”. Lo ha fatto non solo denunciando le negatività dei fenomeni che via via si manifestavano nel Paese, (basti pensare in particolar modo alle macroscopiche speculazioni degli ultimi tempi sul cibo, sull’energia o sulla finanza), ma assumendosi anche le responsabilità di proporre un vero e proprio progetto politico ed economico - condiviso dalla società - capace di riaprire nuove prospettive imprenditoriali per il tessuto agricolo del nostro Paese.Un progetto che poggiava sicuramente sull’amara constatazione dei 2 principali furti a cui l’agricoltura italiana è sottoposta da anni (quello economico e quello di identità), ma anche sulla necessità di elaborare una nuova visione, di costruire un nuovo modello di sviluppo per l’intera

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Filiera Agricola Italiana. Fondazione Campagna Amica, come luogo ideale d’incontro tra gli interessi dei produttori con quelli dei consumatori, si è candidata sin da subito a costruire nel Paese una grande rete di scambio - la rete dei punti vendita a marchio Campagna Amica - dove quotidianamente produttori locali in vendita diretta e consumatori consapevoli potessero realizzare una nuova modalità di acquisto e di vendita per i prodotti agro-alimentari. Una rete composta da agricoltori che si impegnano a vendere direttamente non solo prodotti sani, genuini, di qualità a prezzi convenienti, ma anche a produrre nel pieno rispetto dell’ambiente, sviluppando forme di agricoltura, di benessere animale e di utilizzazione delle risorse naturali concretamente compatibili ed utili per l’ecosistema.In un’epoca dove la globalizzazione dell’economia porta a delocalizzare le produzioni dove il profitto è più alto, dove il “dumping” ambientale, sanitario e sociale spesso è la regola per tenere bassi i costi, i produttori di “Campagna Amica”, che continuano a scommettere sul loro territorio, sono un grande esempio virtuoso.Sono produttori che continuano ad investire ed innovare nella loro impresa, che continuano ad utilizzare antiche pratiche agronomiche compatibili con la tutela dell’ambiente e della biodiversità, che si ostinano a rifiutare di seminare semi OGM, che si impegnano a fare qualità a prezzi che hanno il “sapore dell’equità” e quindi, sono produttori che rappresentano un importante patrimonio materiale ed immateriale che, grazie a noi tutti, oggi esiste nel Paese.

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