Sommario
Si ringrazia la Presidenza del Consiglio dei Ministri
il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
per il patrocinio concesso
Orti Urbani Andrea Catarci
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Food Culture & Slow | Art L’arte che rappresenta il gusto NWart
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Il Feng shui del cibo e della cucina Luigi Straffi e Pasquale Fonte
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La Cucina contemporanea si fa Arte Giovanni Argan
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Poesia Tu che sei l’autunno Antonella Catini Lucente Les fruits de la passion Bart Verlinde
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Performances
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Special Guest
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Opere
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Associazione Neworld
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Orti Urbani
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nsieme agli orti urbani che si sono diffusi nei nostri quartieri e nelle nostre scuole, dal Tintoretto a Roma 70, a San Paolo a Garbatella e all’Appia Antica, cresce la cultura del cibo genuino e del mangiar bene. Nei programmi a scopo didattico in particolare, si punta sulla conoscenza della stagionalità e del ciclo di vita dei prodotti, oltre che sulla riscoperta dell’agricoltura nel contesto metropolitano. Nelle altre esperienze c’è una preziosa attività di recupero di porzioni di territorio.
Ci parlano di una città che cerca di mettere un freno al vertice dei ritmi metropolitani e che le fa: riscoprendo una delle sue caratteristiche meno note, quella di essere tra le tante cose anche il comune agricolo più esteso d’Europa. D’altronde le origine sono legate a Romolo e Remo ed al loro aratro...
Ma non solo. Gli orti si sono affermati anche come luoghi in cui si consolida una nuova cultura dell’alimentazione e dello scambio sia dei prodotti che dei sapori. Ci parlano di aspetti generali come gli stili di vita, i consumi da moderare, le risorse ambientali da utilizzare nel più assoluto rispetto.
Il Presidente del Municipio VIII Andrea Catarci
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Food Culture & Slow Art L’arte che rappresenta il gusto
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ramite questo evento d’arte, si intende raccontare quella cultura del cibo associata ai cibi genuini e al mangiare bene. Lento mangiare, lento camminare, lento vivere, che recuperano una rinnovata attenzione verso gesti e valori travolti dai tempi iperattivi della società dei consumi. E volendo propagare questi valori, dove poteva mai essere rappresentata una simile filosofia di vita, se non in un territorio come il Lazio, dove notoriamente questa vocazione non ha mai cessato di esistere? Dunque grazie anche alla location individuata nell’ Ottavo Municipio di Roma , Food Culture & Slow Art | L’arte che rappresenta il gusto, sarà nella sua essenza, un viaggio attraverso le sensazioni create dai “segni visivi” e dal “gusto”, riconosciuti quali patrimonio culturale e creativo.
Le urgenze in tema di alimentazione e nutrizione devono avere un posto di primo piano nelle scelte dei governi, delle istituzioni internazionali, e non ultimo a livello di comunità locali. In questi ultimi anni il dibattito intorno al cibo ha raggiunto un notevole grado di coinvolgimento del pubblico. E anche il mondo dell’arte, che sempre registra e spesso anticipa le tendenze estetiche e culturali, ha dedicato grande attenzione al mondo dell’alimentazione, mostrando creatività, curiosità e grande capacità propositiva.
Con la collaborazione degli artisti invitati a partecipare, sarà affrontato il tema dell’alimentazione; si parlerà del “nutrimento” non solo dal punto di vista organico, ma anche dal punto di vista etico, sociale ed intellettuale: l’educazione al cibo ed alle risorse alimentari, mutuata dalla rappresentazione artistica.
Muovendo dalla riflessione artistica si arriva ad indagare una dimensione concreta che si illumina di aspetti antropologici, come realtà dell’uomo in quanto tale, come fatto che ci riguarda tutti, ma proprio tutti.
L’atto del mangiare in una comunità umana evoluta non soddisfa solo il bisogno biologico di sfamarsi e nutrirsi, acquista piuttosto anche un significato culturale: mangiare, selezionare e moderare i consumi, nel rispetto del pianeta e delle sue risorse.
Collettivo Neworld La scelta di intervenire nel dibattito di sensibilizzazione sui temi dell’alimentazione viene dall’analisi dell’ampio spettro di contenuti che abbiamo affrontato e che affronteremo in futuro, siamo convinti che un’azione artistica possa contribuire ad accrescere la conoscenza e la consapevolezza di questa emergenza, da affrontare a livello di una presa di coscienza globale.
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Il Feng shui del cibo e della cucina
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l Feng shui, è un’antica e sofisticata scienza cinese che studia le energie presenti nell’ambiente attraverso tutte le forme inorganiche ed organiche.
L’energia primordiale polarizzata nelle due forze yin e yang si manifesta nel mondo fenomenico in cinque fasi o movimenti meglio noti come “i 5 elementi del Feng shui: legno, fuoco, terra, metallo ed acqua”. Da essi si producono “tutte le cose materiali e sottili esistenti”. Conoscere le energie, le loro qualità, le loro interazioni favorevoli o negative, consente agli esperti di introdurre correttivi per rimettere in armonia ambienti e persone. Il principio dei cinque elementi e delle loro interazioni, sono alla base della MTC (Medicina tradizionale cinese), dell’agopuntura e della più recente Macrobiotica.
Nella conferenza si esamineranno le valenze dei cibi e dell’ambiente cucina, deputato alla loro preparazione; la corrispondenza dei cibi con gli elementi; gli effetti riequilibranti o sbilancianti secondo i cicli dei 5 elementi; come incidono i cibi sull’equilibrio energetico della persona; in che modo deve essere configurato un ambiente cucina per essere efficace e contribuire alla prosperità dei suoi abitanti. La conferenza sarà illustrata da una proiezione di slides esemplificative. Conferenza a cura di Luigi Straffi e Pasquale Fonte Teachers della Fengshuiroma Architecture&Design School.
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La Cucina contemporanea si fa Arte
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ur riconoscendo che uomini nutriti male o grossolanamente hanno realizzato cose grandi nel passato, noi affermiamo questa verità: si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia”. Questa frase, che sembra esprimere le linee guida della cucina contemporanea, attenta alla qualità della materia prima ed, allo stesso tempo, decisa a mantenere nell’innovazione sapori e gusti delle tradizioni locali, appartiene in realtà al passato. Frutto dell’inchiostro di Filippo Tommaso Marinetti, la troviamo nel “Manifesto della Cucina Futurista” pubblicato nel 1930. Questo curioso scritto, che all’epoca, doveva apparire come una delle tante stravaganti trovate dell’ideologo del futurismo, anticipa tuttavia l’idea della cucina come arte, tanto in voga ai giorni nostri. Che la cucina di qualità sia ormai considerata una vera e propria arte lo dimostrano non soltanto il nuovo status raggiunto dai grandi chefs, che da anonimi artigiani del cibo sono diventati vere e proprie stars; ma anche le loro ricerche, che vanno dalla sperimentazione di nuove tecniche, con la cucina molecolare, alla cura compositiva e decorativa nella presentazione dei piatti. Così come l’arte si è emancipata nei secoli dal concetto di utile e quindi dall’artigianato, per assurgere ad attività fine a sé stessa, e dunque più preziosa, allo stesso modo la cucina si è sempre più affrancata dalla sua originaria funzione nutritiva, relativa alle necessità biologiche dell’uomo, per assurgere ad una nuova dimensione orientata sulla capacità del cibo di evocare emozioni e sensazioni. Arte e cucina, che ai giorni d’oggi s’influenzano
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reciprocamente, hanno sempre avuto, importanti aspetti in comune, a partire dai processi di creazione e dalle loro specifiche finalità: tanto l’artista, quanto il cuoco, grazie ai loro utensili, trasformano la materia, per ottenere rispettivamente un risultato visivo ed un risultato gustativo; entrambi trasmettono emozioni per assimilazione: con immagini, il primo, e con odori e sapori, il secondo. Infine sia l’opera d’arte che l’opera gastronomica vengono allestite e presentate per offrirne la migliore fruibilità: ora in cornici ed in spazi specifici, ora in una tavola ed in un piatto scenograficamente imbanditi. E’ in virtù della somiglianza di questi due processi creativi che l’accostamento di sapori nei piatti della Nouvelle Cuisine fa pensare a Cézanne, il quale abolita sostanzialmente la linea, lascia, ai colori ed alle loro reciproche reazioni, l’espressione della profondità pittorica, che può essere paragonata alla sintesi dei sapori nel palato. E la stessa Nouvelle Cuisine, nei suoi principi riduttivi e innovativi, espressi da Gault e Milau nel 1973, del “Non cuocerai troppo” e del “Ricercherai tuttavia il contributo di nuove tecniche”, sembra rifarsi all’ispirazione dell’arte minimalista degli anni sessanta. D’altronde la cucina dei nostri giorni sembra essere sempre più attenta agli sviluppi dell’arte contemporanea, non solo dal punto di vista della presentazione del piatto, ma anche sotto il profilo della creazione. Basta pensare allo chef Davide Scabin, la cui cucina può definirsi “concettuale”, che, nel 1998, propose gli Cybereggs. Si tratta di bocconcini molto particolari: all’interno di una pellicola alimentare trasparente, sono uniti uova di caviale e tuorlo;
l’aspetto è quello di un cervello umano e vengono serviti in tavola accompagnati da un bisturi. Presentato in questo modo il piatto ci risulta estraneo, per la forma e per lo strumento con cui deve essere tagliato, e il nostro cervello non riesce così ad intravedere quale possa esserne il gusto. Alla base dell’operazione culinaria di Scabin, vi è quindi l’idea che il sapore del cibo sia in realtà anticipato dal processo cerebrale di associazione tra forma e sapore; recidendolo, il sapore si presenta per il degustatore del tutto inaspettato. Ai giorni d’oggi, risulta quindi che il rapporto tra arte e cucina sta diventando sempre più stretto, e aspettiamo con impazienza di scoprire in che modo le nuove poetiche della cucina verranno recepite dagli artisti e viceversa. Nell’attesa, vi propongo il Carneplastico, una ricetta del pittore futurista Fillìa: “è composto di una grande polpetta cilindrica di carne di vitello arrostita ripiena di undici qualità diverse di verdure cotte. Questo cilindro disposto verticalmente nel centro del piatto, è coronato da uno spessore di miele e sostenuto alla base da un anello di salsiccia che poggia su tre sfere dorate di carne di pollo. Equatore + Polo Nord”. Giovanni Argan
Bibliografia: N. Bourriaud, catalogo della mostra “Cook Book”, tenutasi a Parigi nel Palais des Beaux-Arts dal 18 ottobre 2013 al 9 gennaio 2014, Parigi, Beaux-Arts de Paris éditions, 2013; “Manifesti Futuristi” a cura di G. Davico Bonino, Bur, 2009.
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Poesia Antonella Catini Lucente Bart Verlinde
“To all the lovers in this world and distance loose all meaning Tu, che sei l’autunno Sei il mosto Il calpestio nelle botti, le foglie lente I ricci delle castagne, le tane delle volpi, la nebbia bassa Le venature della pelle, i piedi freddi, la luce timida Sei l ’Autunno Sei l’amaranto nei tini Le mani nei barili, l’uva matura Il bruno della terra, le nenie dei vecchi, la voce del ricordo Le storie nei camini, le lacrime di fumo, la legna madida L’Autunno E sei Nei funghi timidi, nelle muffe grigie, muschi felpati Nella quiete del sottobosco, nei pori degli otri, nelle rigature delle lontre Nel cupo delle cantine, nel tepore dell’alba, nei primi gemiti Nel tono della sera, nella malinconia che cura, nell’eco del rimpianto Tu, sei l’Autunno Sei i filari segreti La vigna antica, l’olio verde, le mele acerbe I canti nel grano, le tracce dei viandanti,
le ombre basse Le feste di paese, le filastrocche, le radici semprevive Il velo dei segreti, l’ardore degli amori, il rintocco delle ore Sei l’Autunno Sei la vite e i suoi tralci Il grano, il sale, il pane L’ aratro nelle zolle, la pioggia del mattino, il guscio della noce Le formiche rosse, il pianto del vitello, il sonno delle volpi La coltre delle foglie, il risveglio del mattino, il riposo della notte L’ Autunno E sei Nella terra, nella luce, negli odori, tra i solchi, nella pioggia, tra le fronde E sei Dentro il tronco, giù nei fossi, nella bruma Come uno sguardo, come una pelle, come una brezza Come un soffio, come un respiro, una carezza Tu, Ghianda, tu brace, tu cielo,tu terra, tu aria, tu pioggia Tu, Tu che sei l’Autunno Antonella Catini Lucente
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who know that time when you find your soulmate” Les fruits de la passion Putain, les fruits de la passion celles qui changent mon horizon Et qui enfoncent ma détresse Dans le bonheur de ma maitresse
Je ne parle plus aux poires Je m’en fout des cérises Et je ne déshabille plus de bananes Il n’y a que les fruits de la passion celles qui ont sauvez pas mal de con
Tout ce que je veux moi, pour on Pour ils, pour elles, pour vous pour nous Ce sont les fruits de la passion
Je ne souffre plus les fruits de la pression Ni meme leurs acide fraicheur Je ne veux que les fruits de la passion Qui meme gelées m’offrent leur chaleur
Mes petites clementines, je suis en abandon J’enleve le melon de mon jambon Je m’en fiche des figues et que Les dattes m’enmerdent
Je ne danse plus l’ananas Je ne grimpe plus pour les kiwis Le noble jus de grapes est vinaigré
Le seul message des cieux est dans les fruits de la passion
Je ne veux que les fruits de la passion Qui me laissent mourir a ma façon
Oubliez Eve et le serpent Ce n’est pas avec la pauvre pomme Que le peché est né
Plus de prunes, ni vieilles, ni seches Plus d’abricotts, meme pas une pèche Le yaourt multi-fruits est un délit
C’était avec, et ça tous les amants le savent Les fruits de la passion
Ce qui est bon ce sont les fruits de la passion
Et merde que je les veux SI NON... SI NON... SI NON... IL N’Y A PLUS RIEN DE BON
Ni oranges, ni Bourbon au citron Le mango has to go Et le papaya s’en va
Bart Verlinde
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Performances Artisti Innocenti Giorgio Fiume
Perfomance Take Away Words & Voices Intervento Corale Performativo di Giorgio Fiume Voci recitanti: Giorgio Fiume, Claudia Bellocchi, Voci Armoniche: Mauro Tiberi & Kairòs Ensemble Testo: G. Fiume Dir. Coro e contrabasso (c.basso): Mauro Tiberi Scenica: Art Life Size Project Kairos Ensamble: Debora Longini, Francesca Pedullà, Laura Desideri, Giorgio Mortini. Mauro Tiberi: voce e direzione, strumenti a corde e percussioni. Mauro Tiberi musicista, polistrumentista e ricercatore vocale, esperto di canto difonico, vocalita sacra orientale “canto bizantino” e diverse tecniche e stili di Canto Tradizionale, organizzatore di concerti e formatore di gruppi di studio su argomenti che vanno dalla musica alla filosofia della musica e di tecniche vocali per lo sviluppo psicofisico della persona. Svolge attivita concertistiche che vanno dalla musica sacra alla musica antica fino alle piu moderne sperimentazioni musicali. Oltre all’attivita concertistica, ha un’intensa attivita di insegnamento attraverso seminari sulla voce, canto degli armonici e archetipi del canto e del suono. Come maestro cantore ha tenuto concerti sul canto sacro d’Oriente nella basilica di San Francesco ad Arezzo, in abbazie e pievi nell’Appennino umbro, toscano e marchigiano. Come musicista, performer e compositore estemporaneo ha partecipato a diversi festival in Italia e all’Estero, come Musica 2000 a Roma, Fadjr Festival di Teherhan, Operakantika Festival di Monselice, Roma incontra il mondo, Teatri di Pietra. Da 10 anni ha ideato e conduce la rassegna I Canti Misterici nella basilica di San Giorgio al Velabro a Roma. Claudia Bellocchi si divide tra Roma, dove è nata, e Buenos Aires svolgendo da anni un’intensa attività di studio e di sperimentazione che confluisce nelle sue opere di pittrice e scrittrice. Collabora con la redazione argentina de “L’Italiano” quotidiano per gli italiani nel mondo - e con magazine online www.motodellamente.it, www.romacultura.it, è inoltre autrice di poesie e di un corto teatrale “Notte Nera”. Come pittrice le attività più recenti l’hanno vista partecipe: in Italia (Roma) nelle personali “TANALIBERATUTTI” e “GESTAZIONE”; nelle collettive della Primaverile A.R.G.A.M. (2010, 2011e 2013) di “S-Oggetti Migranti”(Museo Pigorini - 2012). In Argentina (Buenos Aires) ha esposto nelle personali “Paisajes interiores”, “Buenos Aires... sei tu per me!”, “En la búsqueda del nuevo mundo”, “Entre Dos Continentes” e nelle collettive “M.A.N.I” e “Ayer y Hoy de la Mujer” (Museo de la Mujer). Hanno scritto di lei: Nicola Zingaretti, Paolo Cazzella, Gianleonardo Latini, Luigi M. Bruno, Danilo Maestosi, Romano Martinelli, Osvaldo Mastromauro, Francisco Salerno, Héctor Leni, Nancy Sosa, Graciela Tejero Coni, Irene Jaievsky, Zulma Garcia Cuerva. Giorgio Fiume artista e poeta dalla metà anni ’60, Da sempre, l’alternarsi della pratica creativa tra arte visiva, poesia e musica, ha stimolato la sua attenzione ad una espressività artistica più ampia attraverso l’esperienza di processi creativi e conoscitivi di tecniche e materiali diversi, artista di possibilità espressive costantemente riferite ad una visione storica del presente tra ricerca introspettiva e denuncia sociale. Espone dal 1980. Dal 1995 inoltre progetta e cura rassegne, eventi, esposizioni tematiche, performances e readings, promuovendo un ampio sincretismo tra tutte Arti; cura il paging di cataloghi d’arte e la critica di numerose esposizioni; collabora con Gallerie d’Arte, Ass. Culturali, Coop. Sociali ONLUS e ONG, Biblioteche Comunali, Assessorati alla Cultura, con enti pubblici e privati. - Dal 1986 è membro della Libera Università Internaz., nel 1995 è fondatore dell’Ass.Cult. ArtLifeSizeProject, dal 1996 fa parte di Plexus International e dal 2002 di Studi Aperti, presente dal 1995 nel Catalogo Annuale Esposizioni e Archivio del MACRO di Roma; nel 2004 è co-fondatore del Coord Artisti “Arte Per”. Pubblicato su riviste, cataloghi d’arte, video, web e in alcune raccolte di poesia. - Sue opere sono presenti in spazi pubblici, collezioni private e istituzionali in Italia e all’Estero, tra gli altri: (Gallerie Samy Kinge, Parigi / Museo Arte Contemporanea Miceu Klein, Blaj-Transilvania-Romania / Museo del Manifesto d’Autore, Fabriano / Collezione Dobfar, Milano e Anagni / Pinacoteca d’Arte, Sermoneta / Museo OpenAir Parco Comunale Segrè, Fiumicino / Parco Comunale Nord, Aprilia / Ex-Mattatoio, Aprilia / Pinacoteca Arte Contemporanea, Recanati / Collez. Niki de Saint Phalle, Parigi / C.S.A.C. Centro Studi Archivio Comunicazione, Parma; / Archivio Menna, Roma, / Museo della CGIL, Milano.
delle 13 lune | un calendario lunare SPECIAL GUEST onda bianca | ilperritmo l’armonia alla luce del sole
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lzando lo sguardo al cielo vide il suo sorriso e si sentì invasa da una gioia indescrivibile. Decise di guardarla tutte le sere nella volontà di procurare un po’ di pace alla propria anima. E quando arrivò la notte di luna piena la sua magia e ciò che le infuse fu così potente da sentire la necessità di esprimerlo: nei giorni e nelle settimane che seguirono emerse dalla terra/argilla, sua amica, confidente e curatrice, la prima delle 13 lune piene. La sua realizzazione accrebbe il senso di pace della sua anima e la sua mente accettò di seguire questo istinto. La luna si fece riconoscere quale archetipo del divino femminile, ovunque e sempre, ma ormai offeso, represso e misconosciuto nelle nostre società basate su archetipi, ritmi e modelli maschili. Modelli e ritmi da cui certo non si sentiva esclusa né rinnegava di avervi aderito anche se inconsapevolmente e con totale innocenza, speranza e fiducia. Fu così che decise di scavare ancora una volta dentro di sé e di accompagnare questo percorso con la realizzazione di altre lune piene, testimonianza massima dello splendore riflesso del sole. Ed il percorso si andava via via arricchendo di nuove conoscenze che le fecero scegliere di testimoniare questo periodo del proprio percorso terreno con il ritmo magico delle 13 lune piene (nella realtà succede circa ogni 3 anni). Musica, arti, astronomia, astrologie, psicologie, teologie, discipline per il benessere: ovunque rivolgesse il proprio sguardo curioso, da sempre attratto da tali saperi, e fossero condotti i propri passi, trovava nuovi spunti, conoscenze e conferme. Nel tempo dell’anno solare vissuto con ritmo lunare si è concretizzato questo omaggio al divino femminile, questo calendario lunare per l’armonia alla luce del sole, nell’auspicio di poter contribuire, con il linguaggio che meglio conosce, a ri-stabilire e ri-creare nuova pace per tutti gli abitanti della nostra MADRE TERRA. Ed il ritmo delle 13 lune piene è scandito ed enfatizzato da un originale sonoro creato dall'alternarsi delle fluide interpretazioni vocali di Awisha Carolina Gentile e le poesie essenziali di Lara Ferrara, accompagnate dalle tenui ma incisive sonorità di Pasquale Di Resta e Roberto Scippa.
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onda bianca affiora nel 2003, in un momento di tale crisi professionale per il quale Bianca Fossà si ribella ad andare a fondo con ciò in cui aveva creduto e per cui aveva convintamente lavorato. I suoi studi, gli incontri umani ed il suo amore per l’arte e la cultura, l’avevano condotta a svolgere la professione di restauratore-conservatore di beni culturali, dedicandosi per molti anni, in consapevole ed amorevole scelta, all’insegnamento di questa multi-sfaccettata disciplina. E’ allora che, da un momento di totale sconforto, di non vedere più una via d’uscita su quel percorso, che ri-affiora con chiarezza la visione di quel filo mai spezzato che potrà salvarla. E’ il filo dell’introspezione nella nostra anima, nel nostro istinto, nella parte più profonda, a volte paurosa e a volte così innocentemente piena di pura gioia, che si esprime e si concretizza nell’arte per dar senso alla vita. E per onda bianca la scelta dell’argilla è istintiva e repentina: la percezione è quella del “cerchio che finalmente si chiude per iniziare una nuova vita”. Da lì aveva cominciato al momento del primo anno di università, frequentando lo studio di Nino Caruso, grazie al quale per tre anni aveva avuto accesso alla magia e all’alchimia della terra: una terra che per trasformarsi in ceramica si serve dei diversi tipi di energie dell’acqua, dell’aria e del fuoco che si trasmettono e si “sposano” alle energie del corpo fisico, della mente, del cuore e dell’anima umani. E’ un nuovo e “totalizzante” capitolo del suo viaggio, che in questi anni ha affrontato con lucidità e leggerezza, con impegno e istinto, con letture, musica, danza, respiro, co-operazione e … argilla. Tutte vibrazioni di auto-guarigione e guarigione per questa Madre-terra offesa e ferita, tutte vibrazioni che l’hanno morbidamente condotta, nel 2011, a concepire il progetto che oggi vede la Luce: un omaggio al divino femminile che si esprime nella creazione di 13 lune piene in ceramica e che sono la testimonianza del percorso dell’umano creativo onda bianca in questo triennio, specchio dei tanti nuovi progetti sociali e culturali di ri-nascita umana, ecosostenibile e di libera co-creazione.
LUNA GALATTICA BLU Argilla rossa, smalto bianco e cristallina con ossido di cobalto cm 33x60x10
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LUNA MAGNETICA dEL CANTO Argilla raku e smalti bianco, giallo e oro cm 41x42x10
LUNA LUNARE VELATA Argilla rossa, smalto bianco e arancio, cristallina colorata cm 47x54x12
LUNA ELETTRICA MANI-FESTANTE Argilla rossa, smalto bianco, colore, cristallina cm 36x39x8
LUNA AUTOESISTENTE dELLA TERRA ROSSA Argilla rossa, ossido di ferro, cristallina cm 38x51x11
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LUNA INTONANTE dEL VENTO Argilla rossa, ingobbi colorati, cristallina, colore argento a freddo - cm 36x37x9
LUNA RITMICA dEL VUOTO Argilla rossa, colore nero e cristallina cm 36x36x10
LUNA RISONANTE TRASPARENZA Argilla rossa, colore bianco e cristallina cm 35x46x10
LUNA GALATTICA BLU Argilla rossa, smalto bianco e cristallina con ossido di cobalto - cm 33x60x10
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LUNA PLANETARIA dEL CUORE VERdE Argilla rossa, smalto bianco e cristallina con ramina cm 32x37x12
LUNA SPETTRALE dELLA LIBER-AZIONE CELESTE Argilla bianca e rossa, colori e cristallina cm 39x39x12
LUNA CRISTALLO ARCO-BALENO Argilla rossa, smalto bianco, colori e cristallina cm 41x52x11
LUNA COSMICA dEI FRAMMENTI Argilla rossa e smalto bianco cm 44x56x10
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Opere Rosella Barretta Rossana Bartolozzi Giulia Bonora Fabio Cameli Antonietta Campilongo Antonella Catini Federica Cecchi Sergio Coppi Simona Cristofari Simonetta de Santis Silvano de Bernardi Easypop daniela Foschi Catia Ghinelli Ombretta Iardino IoSpazio e Laura Bacchetti Luciano Lombardi Pompeo Massaro Sante Muro Albino Palamara Leonardo Pappone Loredana Raciti Rossini Luca e Maura Manfredi Paolo Russo Angela Scappaticci Barbara Uderzo Paolo Vignini Michele Welke
RoSELLA BARRETTA Lacrime su di un’ onda di RISO (particolare) Tecnica mista Stucco, acritico, olio e riso non commestibile cm 210x100 - 2014
Lo studio di Rosella Baretta si orienta verso un’inesausta analisi dell’oggetto in quanto portatore di segni, e quindi di quell’equilibrio estetico e concettuale che rapporta all’armonia del cosmo e dei suoi sistemi. Alla ricerca di autenticità primigenie, l’artista mette in scena un dualismo, il limite capillare lungo il quale corre dissidio e unione fra le energie creative. Ecco allora che forme e materiali vengono rapiti ai propri ambiti, potremmo dire ai propri destini, e sospinti verso invenzioni e contaminazioni, verso nuove e diverse trasformazioni. francesco giulio farachi
Rosella Baretta vive e lavora a Roma. Ha frequentato la scuola d’arte N.Zabaglia, diplomandosi nel corso di plastica e modellazione. Insegna ceramica Raku in un laboratorio sociale per disabili. Passione assoluta è sperimentare materiali e tecniche diverse, mettendo in armonia i contrasti solo all’apparenza inconciliabili.
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RoSSANA BARToLozzI La Bambola olio su tela cm 120x120 - 2014
Ha amato il rosso alla follia, ora tende all’azzurro dopo una breve permanenza nel porpora. Per costruirsi la struttura di base dei suoi quadri si rifà al barocco con consistenti agganci al classico, ma per la loro stesura e impaginazione finale ricorre alla fantasia e alle incursioni nell’inconscio, difatti si considera una pittrice visionaria. Si avvale della prospettiva per introdurre il tema dell’antiprospettiva. Ama molto riprodurre la figura umana drappeggiata in stoffe inconsistenti. Ha molto studiato e lavorato, soprattutto da sola.
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GIULIA BoNoRA Croquette machine Food Performace, materiali vari, dimensioni variabili
La Macchina delle Crocchette è una tavola sovradimensionata dalla quale escono crocchette commestibili. Durante la performance gli spettatori possono partecipare, raccogliendo il cibo che rotola attraverso i tubi, dalla tavola fino al pavimento. La tavola nasconde le crocchette fatte a contenitore e le persone possono mangiarle spremendole in bocca. Le crocchette, stereotipo della cultura olandese, sono fatte di lattice e riempite con diversi gusti di yogurt. L’atto del mangiare diventa uno scambio tra il pubblico e la scultura, e il cibo è un mezzo per condividere l’esperienza creativa. Diplomatasi in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 2012 consegue la Laurea specialistica in Scultura. Nel 2011 frequenta l’Universita Aki in Enschede. Sono numerose durante gli anni di formazione, le partecipazioni a workshop e collaborazioni con istituzioni di rilievo come il Mambo di Bologna. Tra il 2009 e il 2011 e assistente dell’artista Sissi. Nel 2013 prende parte alle mostre What is the story? Palazzina Marfisa, Ferrara, Play with food, Qubi, Torino, In forma di pane, Sessantotto/ventidue, Bologna. Nel 2012 a Polaroid, Polaroid, Enschede, Paesi Bassi, nel 2011 è invitata a Simbiosi, XV Biennale dei Giovani artisti d’Europa e Mediterraneo, Salonicco, nel 2010 alla collettiva Here we are, il luogo e sempre specifico, PAC, Ferrara. Vive e lavora tra Bologna e Ferrara.
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FABIo CAMELI Composizione di ferri e carne Stampa fine art su carta baryta hahnemuhle.
Fabio Cameli nasce il 26 Aprile 1986 a San Benedetto del Tronto. Nel 2005 inizia una collaborazione con uno studio di Ascoli Piceno, ancora in corso, che lo fa avvicinare alla fotografia. Trasferitosi a Roma nel 2011 segue il Corso Master Triennale della Scuola Romana di Fotografia fino al 2014. Espone nel 2012 e nel 2013 alle colletive organizzate negli spazi della Scuola Romana di Fotografia e nello stesso 2013 in occasione di “Photographer at Work� negli spazi di Bottegart (Acquasparta, Terni).
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ANToNIETTA CAMPILoNGo Melamina al 100% olio su tela - cm 87x145
Le opere di più recente produzione di Antonietta Campilongo, sono espressione compiuta della ricerca ed attenzione che negli ultimi l’artista ha riservato all’analisi della contemporaneità. Gli stili di vita, i condizionamenti che li determinano, le aberrazioni che li stravolgono, sono fatti oggetto di una rappresentazione lucida ed al tempo stesso poetica, impietosa e nel contempo sospesa e distante. Ogni soggetto, spesso esaltato da un realismo minuzioso, viene poi calato in un’atmosfera dalla nettezza metafisica, nella immobilizzazione del momento e delle emozioni. Il contrasto che viene così a prodursi è come una sorta di terreno su cui l’artista coltiva tutta l’intensità emotiva e l’energia creativa che da sempre sono alla base del suo lavoro. Antonietta Campilongo, soprattutto in questo più recente ciclo di opere, si sofferma a riflettere sull’equilibrio ormai precario con cui l’uomo moderno e metropolitano sviluppa il rapporto con aspetti basilari della sua stessa esistenza. Il tema della relazione con l’ambiente, dei processi produttivi e delle scelte alimentari, quello dei comportamenti soggettivi e delle consuetudini collettive e sociali, il confronto complesso e spesso critico che gli individui hanno con il presente, sono posti sotto la lente d’osservazione di questa pittura dai colori puri e dalle luci intense, vengono ridotti ad una salutare limpidezza con un misto di ironia, eleganza e visionarietà. francesco giulio farachi
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ANToNELLA CATINI Il piatto è servito olio e latte cagliato su tavola Ø 60 - 2014
Antonella Catini nasce a Pisa, ma vive e lavora a Roma. Artista, laureata in architettura, durante il suo percorso formativo ha costantemente coniugato gli interessi per lo spazio, la forma e la percezione visiva con la ricerca pittorica. L’iter artistico, fortemente caratterizzato da un’estrema libertà espressiva, ha dato luogo a serie differenti per tecnica e struttura. Lavora sul colore e la materia pittorica componendo forme e segni, attraverso un processo di sovrapposizioni e sconnessioni. Le tracce e le impronte lasciate sulla materia alludono ai percorsi e alle stratificazioni della psiche e si costituiscono come metafora di contenuti della contemporaneità. In molti suoi lavori la dimensione spaziale è spesso rarefatta, mentre domina il colore che diviene veicolo di intensa esperienza sensoriale. Le opere più recenti affrontano la tematica del paesaggio urbano e della percezione del movimento e della velocità. Numerose le sperimentazioni con la scultura, la grafica e l’arte digitale.
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FEDERICA CECChI Tabula Sfumature in bianco e nero di una tavola che vuole essere imbandita. Fame, curiosità e il piacere dell’attesa. Papier-Mâché, vernici su tela cm 60x40 - 2014
Federica Cecchi Educatrice e artista, nata a Pisa nel 1974. Fino al 2002 ha vissuto in Alta Val di Cecina, dove ha sperimentato forme di comunicazione tallite e visiva utilizzando materiali quali la carta, il legno, il ferro e il vetro, verificando differenti tecniche sempre rivolte al riutilizzo e al riciclo dei materiali. Si è misurata, inoltre, con i vari linguaggi dell’arte come la pittura figurativa e astratta. Sempre in Toscana, ha collaborato con artisti italiani e stranieri, sia per l’esecuzione delle sue opere, sia per la partecipazione a seminari e mostre collettive; inoltre ha contribuito all’organizzazione di laboratori d’arte per adulti e bambini. Dopo qualche anno di “vagabondaggio” tra Roma, Bologna e la Toscana, nel 2005 si trasferisce definitivamente a Roma. Nel 2010 decide di rimettersi in gioco iniziando a frequentare un corso di pittura ad olio presso un pittore romano e riprende ad occuparsi di Eco-Arte, cercando di conoscere le possibilità dei nuovissimi linguaggi, di riflettere e agire. Dal 2012 collabora con alcune associazioni ecologiste del Lazio, curando lo svolgimento di laboratori di Eco-arte e riuso per bambini. Partendo da ciò che gli altri hanno scartato, Federica Cecchi reinventa l’oggetto e ne fa la risorsa principale e la materia prima delle sue splendide creazioni.
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SERGIo CoPPI l'arte è cibo Foto scattata a Vienna nel 2014 al Mumok cm 42x90
Sergio Coppi un iconolatra niente affatto pentito!
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SIMoNA CRISToFARI Terra bruciata Tecnica mista su tela cm 100x50 - 2014 “...inquinamento atmosferico del suolo e delle acque, effetto serra, sfruttamento indiscriminato di risorse naturali spesso non rigenerabili, piogge acide, dissesti idrogeologici, incremento di malattie correlate all’ambiente... Il nostro è un mondo vulnerabile nel quale sono già stati ampiamente superati i limiti di sostenibilità, un mondo votato al profitto, un mondo che vive troppo veloce, un mondo dei pochi che compromette il mondo dei tanti, un mondo che ha bisogno di prendersi una pausa per il rispetto di sè.”
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SIMoNETTA DE SANTIS domenica pomeriggio in cucina di nonna Tecnica mista - Particolare
Nata a Roma, dove lavora; ha frequentato l’Accademia del Design. Arredatrice per diverso tempo, da alcuni anni si dedica alla creazione di lampade- scultura con oggetti di riciclo. Ha fatto diverse mostre nazionali ed è stata invitata a partecipare all’edizione 2013 di ECOMONDO, con un suo lavoro. La società: Waste recycling ha inserito una sua lampada-scultura nel calendario 2014.
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SILVANo DE BERNARDI Immagine delle tracce di ciò che è scomparso (non c’è niente da vedere) Acrilico su legno – cm 253x93 - 2013
Nato a Biella nel 1956. Tra la seconda metà degli anni ‘70 e i primi anni ‘80 ho frequentato corsi di pittura, poi ho fatto da solo.
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EASyPoP Update Edition Acrilico su tela cm 90 x 70 - 2014
L’acuta ironia di Easypop prende come riferimento, questa volta, un celeberrimo simbolo della Pop Art. Un’ opera dalla lettura immediata, nella quale egli scava a ricercare un pensiero nuovo, facendola sua e rendendola figlia del suo tempo. Un tempo, questo, dedicato all’esteriorità, al bello a tutti i costi. Un tempo che mente perchè ogni cosa appaia appetibile ed accattivante, perchè attiri l’ attenzione dell’ osservatore affermando la preferibilità di un prodotto rispetto ad un altro. Noi stessi siamo vittime di un continuo plasmarci su criteri di desiderabilità mentre tutto, attorno, scorre e si modifica rapidamente. E’ in questo vorticare di cambiamenti che Easypop restituisce una nuova icona contemporanea, mediante un upgrade necessario all’accettazione, e forse ad una maggiore comprensione. Laura Lioce
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DANIELA FoSChI Orti metropolitani olio su tela cm 80x80 - 2014
Per immaginare un futuro migliore più a misura d’uomo, in armonia con la natura. Daniela Foschi, nasce a Roma dove vive e lavora. Consegue il diploma di Maturità Artistica al 2° Liceo Artistico di Roma, e si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nella sua pittura Daniela Foschi mette in moto un meccanismo di luce e colore che fraziona e distribuisce la superficie pittorica entro il tracciato di linee di movimento, in un addensarsi di geometrie e direzioni, fino in una tessitura cromatica, fitta di segni e di settrici, che diventa vera e propria atmosfera, invasione totalizzante del sensibile. La realtà è allora questa verberante suggestione luminosa, ai cui ritmi si muovono anche le storie, gli incontri, i momenti esigui e le situazioni concrete, ma soprattutto fluiscono le sensazioni e la percezione stessa della vita. francesco giulio farachi
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CATIA GhINELLI Food Fashion il cibo da indossare Tecnica mista Legumi, spago, bigiotteria.
Catia Ghinelli, nasce a Roma nel 1965. Da giovanissima, si dedica alla danza, diventando ballerina professionista, e arrivando per passione, capacità e dedizione a calcare prestigiosi palcoscenici italiani, con interpretazioni teatrali di successo. Le sue doti artistiche, le permettono di cimentarsi nei “Musicals”, dove esprime anche le sue capacità canore. La continua ricerca ed evoluzione nel campo dell’Arte, la portano successivamente ad avvicinarsi al mondo del Fitness, dove diventa istruttrice e trasforma gli esercizi ginnici in vere e proprie coreografìe, che anche in questo ambito le faranno ottenere numerosi riconoscimenti. Incontri interessanti, catturano la sua curiosità artistica, e coniugando le sue precedenti esperienze alla sperimentazione, all’estro e alla creatività, la renderanno capace di esprimersi attraverso opere realizzate a mano con materiali naturali. Tutte le sue creazioni, fanno parte di una raccolta unica, nella quale emerge il perfetto equilibrio tra natura, estro e fantasia. In ogni singola opera si esprime un sentimento, che ha come valore unico L’Amore. Alessandra De Vita
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I SINESTETI Opera in mostra tratta dal video:
Cena Sinestetica (21’45”) - 2001 Foto su tessuto - cm 100x70
1999 Fondazione Gruppo Sinestetico (manifesto) Matteo Albertin Antonio Sassu Gianluca Scordo Oggi Giovedì 18 Febbraio 1999, in nome dell’arte nasce il MOVIMENTO SINESTETICO. Nasce sulla base di una evoluzione di Pensiero Sinestetico sviluppatosi nella storia; cioè dalla ricerca utopica di un’unico lavoro d’arte Totale, creata da un’interscambio di linguaggi espressivi. Essi hanno come obbiettivo unico la stimolazione dei 5 (6) sensi umani e come fine la creazione di un’opera d’ARTE TOTALE. Superando quindi i tentativi fatti in passato e utilizzando l’esperienza di questi; senza soffermarsi unicamente al fondamentale rapporto tra Colore/Suono, ma estendendo i livelli di percezione ad altre forme espressive. Consideriamo quindi le possibilità Comunicativo/Espressive nel contesto storico attuale, prendendo come fonte d’ispirazione le avanguardie del ‘900 e partendo da queste, prepariamo lo scambio generazionale.
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oMBRETTA IARDINo “...Ecco il sol che ritorna, ecco sorride...”: un travestimento. Installazione con Espositore per cappelli STUARDA. Collezione: opera struttura con piatto (60x80mm) Cappelli in paglia sfrangiata. 100x80x150 - cm - 2014 Serie di 1 esemplare più PRoToTIPo
Il travestimento concepito come carattere di costruzione dell’oggetto e sistema espressivo autonomo attraverso un intervento creativo, implica un artificio nel processo di progetto, e come tale vuole tendere a sottolineare la possibilità di un “temporaneo” distacco dall’approssimazione della realtà fenomenica degli oggetti stessi che sono naturalmente predisposti ad operazioni di manipolazioni. Essi, infatti, possono passare da uno stato di necessità “naturale”, primario, ad uno stato successivo “artificiale”. L’immagine della realtà esterna, l’Espositore per cappelli – STUARDA della Collezione Opera, quindi, pian piano tende a scomparire e a dissolversi per rigenerarsi in una nuova immagine (installazione “Ecco il sol che ritorna, ecco sorride”. Un travestimento) che potenzialmente potrebbe lasciare il posto ad una terza, quarta immagine grazie ad una operazione di manipolazione non più della forma dell’oggetto d’uso ma della sua stessa funzione.
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IoSPAzIo E LAURA BACChETTI Vuoi una vita rose e fiori? Chiuditi in una serra! Installazione (particolare). Facendo nostra un’idea dell’artista Piero Manzoni (i famosi Achrome fatti con il pane tipico meneghino, le michette) abbiamo utilizzato 250 panini nella classica forma della rosetta e li abbiamo ricoperti di caolino, materiale utilizzato anche nella odierna pratica delle coltivazioni biologiche quale ottimo antiparassitario naturale, e li abbiamo infine colorati con colori a pigmento a base naturale ottenendo i nostri ‘fiori’. Nel corso di passeggiate sul greto del fiume Piave abbiamo poi raccolto rami e radici lavate dall’acqua ed essiccate al sole constatando anche quanto l’uomo sia intervenuto in modo assai violento sul paesaggio e sulla geografia stessa dei corsi d’acqua.Abbiamo utilizzato questi supporti naturali per creare le nostre piante di pane, alimento base della nostra cultura ed estremamente ricco di simbolismi. Abbiamo completato l’opera aggiungendo foglie essiccate e colorate di Terminalia Catappa, la cui essenza ha importanti utilizzi in acquacoltura come antinfiammatorio naturale,apportatore di oligoelementi, fonte di cibo per crostacei, prevenzione e cura di diverse patologie micotiche e batteriche. Costruiremo perciò la nostra serra concettuale fatta di piante con fiori di pane intendendola come una specie di Eden in Terra, per tale motivo abbiamo deciso di capovolgere la prospettiva facendo pendere tali piante fiorite dall’alto della costruzione e non dal basso quali doni preziosi che ci vengono dati ‘in prestito’ e di cui dobbiamo prenderci cura con accresciuta consapevolezza. Il titolo dell’opera vuole essere un ironico monito ed anche in questo caso vuole essere un ribaltamento di prospettiva... Se vogliamo vivere in armonia con questo nostro paradiso dobbiamo prendercene cura e trasformare il mondo in una grande ‘serra’ entro cui coltivare il nostro amore nei confronti della natura, rispettandola e non distruggendola.
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LUCIANo LoMBARDI Food C.E.O. (Chief Executive Operation) Collage e acrilico su tessuto acrilico (tovaglia) – cm 100x100 – 2014
Nato a Roma nel 1956, fin da giovanissimo frequenta l’ambiente pittorico della capitale. Si diploma in Arti Grafiche specializzandosi in litografia, materia che insegna in un Istituto Statale di Roma. L’esperienza in cromolitografia lo avvicina al lavoro di numerosi maestri contemporanei. Dal 1989 l’impegno per la pittura diventa totale, iniziando la sua attività espositiva per lo più volta all’impegno sociale. Nel 1992 si avvicina al Movimento Presenteista dal quale attinge nuove forme di ispirazione, dal 1995 collabora con l’ARCI di Roma, occupandosi del Dipartimento di Arti Visive, e dal 1997 collabora con l’Archivio del Presenteismo alla realizzazione del Museo “Centro Futura” presso un centro polivalente del Comune di Roma. La sua attività si estende anche ad altri campi, come la cura e il progetto grafico del libro-ricerca “La via Tiburtina fino a Ponte Mammolo” , Università di Roma; e la partecipazione in qualità di membro della giuria nel “Premio Oltreaniene”, patrocinato dal Comune di Roma.
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PoMPEo MASSARo Frattale Dal letto di pietra serena Tecnica, completamente manuale con uso di mazzuolo e scalpello cm 100 x 37 x 10 – 2014
Questo blocco di pietra è lo strato si intende una struttura rocciosa uniformemente piatta e molto estesa, con spessore variabile a seconda della quantità di materiale disponibile nei vari momenti della sedimentazione, delimitata da una superficie superiore detta tetto e, in basso, da una inferiore detta letto. Da qui nasce il mio lavoro, e lo studio, l’osservazione di come girano le linee frattali formando infinite geometrie di spirali che si sovrappongono diventando sempre più grandi. Per me le pietre rappresentano la memoria della rotazione e dell’orbita terrestre, e le conseguenti pressioni. Tutte le linee che girano verso destra creano le stesse cose anche a sinistra, in alto ed in basso. Ormai tutti sanno che il cavolo, ed il broccolo Romano rappresentino benissimo, i frattali. Tutto ciò che nasce sulla terra non può che essere frattale.
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SANTE MURo Muna - Il mercato della frutta Paste acriliche su tela cm 70x100 - 2013
L’Artista Sante Muro possiede il limpido tratto dell’immersione nella realtà, dove la posa consueta e rassicurante del mondo lascia spazio al misurarsi dei sentimenti. È un lento sorbire delle sensazioni pure, che si elevano ad una dimensione per così dire epica assoluta, prevalente. La realtà si svolge allora in narrazione di gesti e momenti, sostenuta da una tavolozza di pastose gamme cromatiche, invasa da tagli di luce a spartire quinte di meditate profondità, posta in essere dai contrappunti di tono e lume. Le opere dell’artista Sante Muro sono presenti in importanti collezioni private in Italia ed all’Estero.
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ALBINo PALAMARA In questi tempi di crisi ci mangiamo pure i sassi Tecnica mista su pietra - 2014
Provocatorie, dissacranti, tragicomiche, spregiudicate, le opere di Albino Palamara sono un trionfo d’ironia sardonica, è la celebrazione beffarda di compulsioni e dipendenze, la singolare rappresentazione di come l’intera realtà fisica e spirituale possa trasfigurarsi e poi ridursi a quel unico e solo costituente in grado di essere giustificazione e dannazione, simbolo ed esecrazione per il mondo e per la vita.
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LEoNARDo PAPPoNE | LEoPAP Germogli Tecnica mista su tela cm 120x90 – 2013
Dalla fantasia creativa all’immaginazione, direttamente, senza archetipi prefissati, fuori dagli stereotipi, in una prospettiva diversa, Leonardo Pappone, in arte Leopap, con la sua ricerca tenta di riempire ogni spazio vuoto, ogni dimensione con colori e forme semplici, quasi primitive. Nei suoi viaggi pittorici si colgono i segni di pianeti, immagini, frammenti di meteoriti e tutto è espressione del bisogno di superare la divisione tra corporeo e psichico, tra realtà ed immaginazione. E’ una pittura senza frontiere, davanti ad un mondo frenetico che si fonde nello sgretolarsi del linguaggio convenzionale per ritrovare e ricostruire nuovi spazi di libertà, in un continuo racconto carico di emotività ed umanità.
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LoREDANA RACITI Sala della non mente Fotofusione su alluminio cm 140 x 111 - 2012
Loredana Raciti nasce a Khartoum in Sudan da madre di origini montenegrine e da padre italiano. Dopo gli studi artistici a Roma e l’Accademia di Moda e Costume lavora come stilista. Entra nel mondo dell’arte con il movimento Metropolismo. Attratta dalla Emotion Painting il percorso lavorativo si evolve in una direzione poliedrica. La sua ricerca è sempre mobile, non convenzionale. Un Nomadismo aperto a culture lungo l’asse Oriente-Occidente, sedimento di potenzialità espressive. Il suo lavoro, informale, astratto, spesso onirico surrealista, accede a molteplici interazioni creative. Questa visione di uno stato di Transavance è sfaccettato da tanti frammenti del suo sentire e vivere l’arte, come fosse un richiamo primario per i colori dell’anima di un essere vivente. Le sue opere riflettono una raffinata ironia che conduce ad un sottinteso dialogare tra il sogno e la realtà. Interrogandosi costantemente sui misteri della condizione umana sempre scissa tra spirito e materia.
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RoSSINI LUCA & MAURA MANFREDI X/Y di Luca Rossini & Maura Manfredi
X/Y è un progetto artistico aperto e collaborativo, che nasce dalla volontà di dare al chiunque la possibilità di fare parte di un’opera d’arte e, a tal fine, di concretizzare un’opera modulare e ripetibile. Ognuno dei soggetti ritratti porta con sé la propria personale interpretazione della dicotomia umana, quella tensione irrisolta fra ordinecaos, bene-male, vita-morte. Ogni scatto quindi viene con una storia “vera e personale” profondamente umana. La tavolata infinita è la scenografia nella quale Luca Rossini e Maura Manfredi mettono in scena queste tensioni individuali, fotografando ogni partecipante ai due estremi della sua personale dicotomia. I due piani della ripresa, quello frontale e quello dall’alto, mostrano ipotetici inizio e fine cena, ma rappresentano anche i due poli della dicotomia, attraverso immagini in cui tutti gli oggetti e i dettagli hanno una forte carica allegorica. Luca Rossini “La fotografia per me non è un mezzo per documentare la realtà, ma per sospenderla, insieme alle sue regole fisiche e sociali, e trasformarla nel sogno che ho di essa” Maura Manfredi “Mi libero della gabbia dell’intelletto e torno in grado di creare solo immergendomi nella materialità del lavoro artigianale.”
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PAoLo RUSSo Il contadino (il tempo che fu) Acrilico su tela – cm 100 X150
Gabriele D'Annunzio - I seminatori Van per il campo i validi garzoni guidando i buoi da la pacata faccia; e, dietro quelli, fumiga la traccia del ferro aperta alle seminagioni. Poi, con un largo gesto delle braccia, spargon gli adulti la semenza; e i buoni vecchi, levando al ciel le orazloni, pensan frutti opulenti, se a Dio piaccia. Quasi una pia riconoscenza umana oggi onora la Terra. Nel modesto lume del sole, al vespero, il nivale tempio dei monti innalzasi: una piana canzon levano gli uomini, e nel gesto hanno una maestĂ sacerdotale.
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ANGELA SCAPPATICCI Biological food (particolare) Tecnica mista – cm 100x100 - 2014
L’alimentazione “biologica” è sempre sinonimo di salute? L’opera, costituita dall’assemblaggio di confezioni vuote di alimenti biologici, vuole invitare a riflettere sui controsensi che, molto spesso, si tende a mettere in pratica nell’illusione di nutrirsi in maniera “sana”, “naturale”, “etica”, “ecologica”. Prodotti precotti, preconfezionati, dolciumi, snack e qualsiasi altro tipo di alimento “tradizionale” si trova anche in versione “biologica”, ma ciò non significa che la scelta operata dai consumatori nell’acquisto dei prodotti sia sempre funzionale ad un’alimentazione equilibrata. Inoltre, anche l’alimentazione bio produce un quantitativo di rifiuti non inferiore a qualsiasi altro alimento confezionato. Ecco dunque che emerge la necessità, innanzitutto, di una educazione alla corretta alimentazione che, troppo spesso, si tende a sottovalutare o a travisare, nell’illusione che un alimento “biologico” sia sempre sinonimo di salute, indipendentemente da quelle che sono le proprie abitudini alimentari.
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BARBARA UDERzo GLUCOGIOIELLI candy chains Marshmallows, chiusura perle in legno Big red giuggiole Pouf alla fragola, chiusura con sfere rosse Gelatine alla banana, chiusura sfere rosse GLUCoGIoIELLo uno è vero, Tris di collane, 2004 Liquirizia pura, meteorite
GLUCOGIOIELLI Sono gioielli commestibili, con tanto di data di scadenza a sottolineare che il gioiello è effimero. Comune denominatore è l’essere dolce. Collane e bracciali da indossare e da consumare, eventualmente in compagnia. uno è vero Si tratta di collane create infilando pezzetti di materia alimentare con un unico elemento in pietra dura, irriconoscibile alla vista. Ne è un esempio la collana formata da frammenti di liquirizia pura commista ad un unico elemento di meteorite, da identificare sensorialmente; oppure la collana e il braccialettino fatto di dolci sassolini …ma attenzione, anche qui, uno solo è veramente “vero” ! Barbara Uderzo vive tra Creazzo (Vicenza) e Milano, dove ha inaugurato nel 2010 lo studio the blob house. Dopo studi all’Accademia di Belle Arti a Venezia, dal 1990 realizza gioielli contemporanei, pezzi unici frutto di ricerca e sperimentazione che sono stati pubblicati in riviste e libri ed esposti in numerose gallerie d’arte e musei internazionali quali La Triennale di Milano, il museo delle Arti decorative di Berlino, il Victoria & Albert Museum di Londra, il museo degli Argenti di Firenze, il museo Mart di Rovereto.
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PAoLo VIGNINI Viaggio attraverso il gusto Tecnica mista su tela – mt 6,10 - 2007
Un viaggio di carattere interiore, un caleidoscopio ricco di fascino e seduzione, il pianeta cibo sezionato in una miriade di forme, che si avvicinano e si allontanano, entrano in dialogo con i colori, divertendosi con questi a creare fluttuanti movimenti. Un viaggio alla scoperta dei sensi, la vista e le illusioni ottiche dei mondi surreali creati dagli artisti, le meraviglie e gli inganni del gusto attraverso il ritmo dei pennelli. Vive e lavora a Prato (Fi)
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MIChELE WELkE x1 Tavola imbandita per una persona Installazione Michele Welke nasce nel 1984 ad Ascoli Piceno. Si laurea a pieni voti nel 2009 frequentando la scuola di pittura di Gianfranco Notargiacomo presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2009 è invitato alla notte bianca romana dal IX municipio dove realizza l’opera di video arte D.N.1 a cura del Gruppo Terra. Espone alla Galleria D’Arte Marchetti nella collettiva NEO – NATI. E’ invitato all’ Artexpò di Arezzo e alla 21 Art Fair di Istanbul. Nel 2012 è selezionato dalla commissione DIVAG per il Polo Museale Romano del Ministero dei Beni Culturali. Segnalato nel 2013 come il meglio in “Il meglio e il peggio dell’Arte 2012” nel Giornale dell’Arte grazie all’esposizione XXL Extra Extra Large. Nel 2013 è finalista del Premio Combat ed espone alla collettiva a cura di Andrea Bruciati, Antonio Arévalo, Francesca Baboni, Marco Tonelli, Mrdjan Bajic e Stefano Taddei presso il Museo Civico Fattori, Ex Granai di Villa Mimbelli di Livorno. Nello stesso anno è segnalato dal critico Andrea Bruciati nel Premio Celeste - Celeste Prize 2013 e invitato dal critico Francesco Gallo Mazzeo al Premio Termoli 2013 - Plus Ultra presso la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Termoli. Nel 2014 realizza l’opera Gold Elevator al MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz). Vive e lavora a Roma.
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Associazione Neworld
L’
Associazione Neworld è nata nel 2007 con la finalità di analizzare le problematiche sociali ed ecologiche del nostro tempo e sviluppare idee e progetti utili alla loro risoluzione; partecipa al dibattito critico che mette in discussione il modello di società fondato sullo sviluppismo, ma anche l’alternativa dello sviluppo sostenibile con le sue molteplici contraddizioni. Ci adoperiamo affinchè si diffonda un pensiero ecoequo-culturale capace di far percepire nella loro reale dimensione le criticità ecologiche e sociali che non possono più essere trascurate. E’ necessario che si affermino stili di vita innovativi capaci di coinvolgere tutti nella costruzione di una società più altruistica e sobria. NWart è impegnata a livello nazionale e internazionale nella diffusione e promozione dei valori della Cultura, attraverso innovative iniziative d’Arte Contemporanea. Dal suo nascere, si distingue come promotrice di nuovi processi artistici ideando eventi ispirati a temi sociali, in connessione con enti privati, pubblici e istituzioni. NWart è parte integrante dell’Associazione Nweworld.
UNA BREVE RIFLESSIoNE Le società moderne caratterizzate dall’esaltazione della crescita economica, dal produttivismo e dalla competitività, nonostante abbiano portato ad un innalzamento del livello generale delle condizioni di vita delle popolazioni e siano state il motore di notevoli scoperte scientifiche, hanno prodotto in negativo, sul piano dell’ambiente uno sfruttamento incontrollato delle risorse del pianeta e mantenuto se non aggravato sul piano sociale la divaricazione economica e culturale, le disuguaglianze tra classi sociali e tra Nord e
Sud del mondo. Hanno causato danni irreversibili all’ecosistema e gravi problemi di salute, esportato guerre per il controllo degli approvvigionamenti energetici e delle materie strategiche, prodotto nuove forme di schiavitù e sudditanza, miseria e mancanza di diritti fondamentali. La centralità delle attività economiche e finanziarie hanno man mano imposto una cultura basata principalmente sul valore economico del fare umano che mette in secondo piano quella cultura umanistica impregnata di valori autentici e realizzativi. E’ evidente come perfino il malessere psicologico ed esistenziale sempre più dilagante nelle nostre società derivi proprio dai modelli di vita da esse stesse assunti e propagandati, modelli che essendo “un surrogato di felicità” non possono certo dare il senso di equilibrio interiore e serenità di cui gli esseri umani hanno bisogno. FINALITà Il campo del nostro progettare è ampio e diversificato come lo sono le attività e i luoghi che fanno da sfondo alla vita: abitare, lavorare, relazionarsi, coltivare e scambiare saperi. I nostri scopi: promuovere l’ecoarte, l’architettura bioclimatica, l’ecodesign, l’educazione all’ambiente, riflessioni sulla società dei consumi, la pratica dell’autoproduzione, il riutilizzo e il riciclo dei materiali, L’uso di energie da fonti autonome e rinnovabili, l’agricoltura contadina biologica e gli orti urbani, il vivere lento e la cultura del cibo sano, la preservazione delle culture del pianeta a rischio di estinzione. Alla definizione dei progetti ed alla loro realizzazione partecipano esperti e specialisti competenti nei vari
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ambiti (scientifico, tecnico, umanistico, sociologico, artistico, economico, giuridico, educativo e formativo), secondo le caratteristiche del progetto e quasi sempre in una modalità di collaborazione multi-disciplinare. Manifesto NWart per l’eco-arte L’artista consapevole dell’iniquità della società neoliberista che esclude e marginalizza tutto ciò che non è funzionale e asservito alle sue logiche, sensibile alle disuguaglianze sociali e alle devastazioni dell’ambiente, alla banalità culturale che tale società usa e incentiva per autoconservarsi, sceglie di indirizzare il suo operato e potenziale creativo verso un prodotto artistico propedeutico al “risveglio della coscienza”. Ricontestualizza il titolo del Capricho di Goya “il sonno della ragione genera i mostri”, per ricordare e far ricordare che l’aspirazione a un mondo più etico e autenticamente libero, passa attraverso il recupero e l’esercizio di una lucida capacità critica e la partecipazione attiva. L’elaborazione dell’artista abbandona l’autoreferenzialità e l’ingannevole identificazione narcisistica con l’opera, fine a se stessa e va a realizzare un’idea fruibile che coinvolge e diventa patrimonio di tutta la comunità. L’art-action (performance, dipinto, oggetto multidimensionale, foto o video) diventa l’armamentario della comunicazione. Essa racconta in tutta la sua evidenza la criticità e l’implosione di questo modello di società che propaganda di essere veicolo di progresso, benessere e opportunità e che invece ha creato ingiustizie, un endemico “mal di vita” e un preoccupante deterioramento della biosfera. Come non accorgersi infatti - del restringimento abilmente mascherato dei diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici della persona, - del consumismo che propaganda benessere e felicità proporzionati al PIL e allo sviluppo incurante dei limiti del pianeta,
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- della promozione di status quali il successo, il potere e la ricchezza, a unici valori realizzativi, - dell’alienazione e delle difficoltà esistenziali che tali disvalori producono minando la stabilità fisica e psicologica delle persone, - della natura violata, saccheggiata e devastata in modo irreversibile per lo strapotere dei gruppi economici trasnazionali e della messa in atto di megaprogetti ad esse funzionali, - dei beni comuni, diritto fondamentale dei cittadini (acqua, servizi essenziali, saperi) trasformati da beni di libero accesso a merci, cospicua fonte di profitti privati. Dunque, proprio da queste istanze e dal desiderio di partecipare al cambiamento della società, l’eco-artista si coinvolge in questa corrente “open source” che pensa, costruisce, scambia e propaganda idee veicolandole con tutti i mezzi possibili. Si costituisce di fatto un incubatore dove i prodotti artistici, gli artisti e i fruitori diventano un sistema interdipendente, il prototipo e l’esemplificazione della trasformazione. I progetti di NWart continueranno ad avere due caratteristiche: cogliere l’attualità in movimento fissandolo nella storia contemporanea alla maniera del fotoreportage e la “portabilità” delle idee in contesti disomogenei; si tratta in sostanza di verificare come questo movimento per l’eco-arte che si sta conformando riesca ad attraversare mondi, culture e sensibilità diverse mantenendo inalterato il suo messaggio. Luigi Straffi (Presidente Associazione Neworld)
Curatore Antonietta Campilongo ARCHITETTO | DIRETTORE ARTISTICO E CURATORE Attualmente vive e lavora a Roma. Da giugno 2010 è direttore artistico della Galleria MostrArti - Roma. Da marzo 2007 è direttore artistico, settore mostre, della Fonderia delle Arti - Roma. Dal 2007 vicepresidente e curatore, settore mostre, dell’associazione Neworld (NWart). Dal 2003 curatore indipendente. Ha collaborato e collabora con molteplici gallerie private e spazi istituzionali in Italia e all’estero. Ad oggi ha firmato oltre 20 cataloghi con referenti privati, musei e altri organi istituzionali. MoSTRE | EVENTI
• Territori interiori - Personale di Antonella Catini Chiostro del Bramante - Roma • 5 Elementi 5 - legno . fuoco . terra . metallo . acqua Ex Cartiera Latina - Parco Regionale Appia Antica – Roma Con il Patrocinio Della regione Lazio – Roma Capitale – Ente Parco • La fotografia è la mia poesia - Personale Luigi Scuderi Fonderia delle Arti - Roma • openARTmarket - Ottava edizione - Fonderia delle Arti - Roma • Nuvola Creativa - Fonderia delle Arti - Roma • openARTmarket - Settima edizione - Fonderia delle Arti - Roma 2012 • openARTmarket - sesta edizione - Fonderia delle Arti - Roma • openARTmarket - quinta edizione- Fonderia delle Arti - Roma • Presentazione catalogo openARTmarket, edito da Gangemi Editore - Sala mostre e convegni Gangemi Editore via Giulia 142 – Roma • openARTmarket - quarta edizione - Fonderia delle Arti - Roma • openARTmarket - terza edizione - Spazio mostrArti - Roma
2014 • Food Culture e Slow Art | l’arte che rappresenta il gusto Patrocinio Regione Lazio - Roma Capitale Municipio VII Ente Parco Appia Antica - CNA Roma Ex Cartiera Latina - Parco Regionale Appia Antica - Roma • Energie fluide I cantieri dell’anima - Personale di Antonella Catini Testo in catalogo di Philippe Daverio Museo Ara Pacis - Roma • openARTmarket - Decima edizione Fonderia delle Arti - Roma • Viaggio nella la città - Personale di Sante Muro Chiostro del Bramante - Roma • openARTmarket - Nona edizione Fonderia delle Arti - Roma
2011 • openARTmarket - seconda edizione - Spazio mostrArti - Roma • openARTmarket - prima edizione - Spazio mostrArti - Roma • IL FILO D’ACQUA - Museo del Fiume - Nazzano - Roma • IL FILO D’ACQUA - Galleria Gotland - Berlino • Paesaggio Urbano - Personale di Daniela Foschi - Galleria Gotland - Berlino • Fuori dal guscio - Fonderia delle Arti - Roma • Flussi. Le forme dell’acqua - Personale di Antonella Catini Museo del Fiume - Nazzano - Roma • Spazio al colore! - Personali di Daniela Foschi Fonderia delle Arti – Roma • Coriandoli | Personale di… 5 artisti a confronto - Mostrarti - Roma
2013 • Flash City - Mostra Personale di Leonardo Pappone (Leopap) nell’ambito della manifestazione Molise un’Altra Storia con il patrocinio: Expo 2015, Regioni Lazio e Molise, Roma Capitale Municipio VIII. Con il supporto di CNA, Formez PA, Camera di Commercio, Millepiani e associazione Forche Caudine - CNA Roma. • Kaleidoscope – Personale di Paolo Vignini Fonderia delle Arti – Roma • openARTmarket - Nona edizione - Fonderia delle Arti - Roma • 5 Elementi 5 - legno . fuoco . terra . metallo . acqua - o4m Odaka per mostrArti - Roma
2010 • 7 ½ - Sette Opere e mezza x 5 - Mostrarti – Roma • SouvenirMania - Basilica di Santa Maria in - Montesanto Chiesa degli Artisti - Roma • Eugenio Rattà SouPop/Opera – Basilica di Santa Maria in Montesanto - Chiesa degli Artisti - Roma • L’equilibrio essenziale - Personale di Luciano Lombardi Fonderia delle Arti - Roma • Costellazioni Sotterranee - Antonio Ceccarelli - Mostrarti - Roma • TRENTAPERTRENTA=NOVECENTO/ Opere Da MostrArti Mostrarti - Roma • IL FILO D’ACQUA – Acqua bene pubblico Fonderia delle Arti Roma
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• Le formidabili tensioni Mostra Personale di Aldo Palma Fonderia delle Arti - Roma • Da Roma a Ljubljana secondo step– Università di Lubiana • Mostra Personale di Aldo Palma - Galleria Riv.56 – Padova • Ti riciclo in Arte/Storie di plastica, carta, alluminio e vetro Fonderia delle Arti - Roma • Different looks - GALERIA ZAMOJSKA - Zamość: (Polonia) • Different looks – PracowniaGaleria Patrocinata dall’Istituto di Cultura Italiano a Varsavia 2007 • Specchio non mente – Complesso monumentale di Santa Croce in Gerusalemme, Domus Sessoriana - Roma • 3 Ore e 15 Minuti - Associazione Culturale Civita Piazza Venezia Roma • L’altro/Io - Complesso monumentale di Santa Croce in Gerusalemme, Domus Sessoriana - Roma • In Libero Quadrato - Neoartgallery – Roma • WITHOUT - Patrocinata dal Comune di Capranica e dalla Regione Lazio e Provincia di Viterbo Chiesa Romanica San Francesco, Capranica (VT) 2006 • La donna animale – Chiesa Romanica S. Francesco Capranica (VT) • Immaginare l’impossibile. Completamente impossibile Neoartgallery – Roma 2005 • Oltre ogni confine -Università di Lubiana - Lubiana • Homo Ludens _ Quando l’arte entra in “Gioco” Neoartgallery - Roma • Luce e ombra - Complesso Monumentale S. Gregorio al Celio Roma
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