CaorleMare Magazine Aprile 2020

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n. 2 - aprile 2020

IN PRIMO PIANO

Falconera

LA QUESTIONE SI RISOLVERÀ SOLAMENTE CON LA SDEMANIALIZZAZIONE DELL’AREA

Dalla Regione Veneto al Parlamento: tutti chiedono di fermare l’ingiunzione del Comune di Caorle

«Bloccate le demolizioni» di FLAVIO INESCHI

emmeno in tempi di panN demia da coronavirus hanno un po’ di tregua le famiglie di

Falconera. A fine 2019 i residenti di tre Malvina Maria abitazioni hanno ricevuto dal 99 anni. 95 anni. Comune di Caorle l’ingiunzione a demolire le proprie case, perché non in regola con le norme Anche a fron- emendamento da applicare al DCM edilizie. te della decisio- “Cura Italia” in corso di approvazioIl ricorso al Tar avverso l’inne del Governo ne in Commissione parlamentare, La Consigliere regionale Erika Baldin in ricognizione giunzione è stato respinto il 19 di sospendere con il quale si stabilisce di «Sospena Falconera nel giugno dello scorso anno. marzo. Una catastrofe per le tre perfino gli sfrat- dere, per l’anno 2020, il decorso dei famiglie caorlotte, composte da ti, in questa gra- termini per il compimento di qualsiapersone anziane, giovanissimi, e in mento per tutti già difficile. vissima emergenza sanitaria, sociale si atto dei procedimenti amministraUna famiglia con due figlie di 20 e ed economica chiediamo al Comune tivi e penali, anche esecutivi, per viodifficoltà economiche. Impugnare la sentenza ricorrendo al superiore 22 anni costrette in casa, un'altra di non dare esecuzione al provvedi- lazione delle norme edilizie, paesagConsiglio di Stato sarebbe oltremo- con bambini di 3 e 8 anni, l'ultima mento. gistiche e dei vincoli demaniali, relaformata da marito pensionato di 76 do oneroso. La priorità è la vita quotidiana dei tive all’area demaniale del complesso anni e la moglie da tre giorni ricove- cittadini di Falconera. denominato “Falconera” nel Comune rata in attesa di un intervento chirurLO SDEGNO DEI 5 STELLE Sto seguendo la questione per tro- di Caorle.» L’emendamento presenta Lo sdegno per questa sentenza è gico. vare una soluzione come fatto per le le firme di ben 59 parlamentari delNelle scorse settimane, insieme a famiglie di Riva Lusenzo. Non è ac- la Lega, in primis il capolista Salvini. stato subito espresso a livello politico dalla Consigliere in Regione Ve- legali e rappresentanti della cittadi- cettabile che si proceda ad ordinanza neto Erika Baldin e dal Gruppo Mo- nanza, si era riusciti ad avviare un di demolizione in questo momento LETTERA AL PRESIDENTE vimento 5 Stelle, che ha diffuso la se- dialogo costruttivo per una sospen- così difficile per tutti.» DELLA REPUBBLICA guente nota: «FALCONERA (CAOR- sione. Ma la mossa ancora più forte viePoi l'emergenza Corona virus ave- EMENDAMENTO DELLA LEGA LE): ORDINE DI DEMOLIZIONE DI ne da una lettera che Rudi Brichese, ABITAZIONI INACCETTABILE IN UN va congelato tutto. La Lega, dal canto suo, che già a residente egli pure a Falconera e da Ora però cade come un macigno firma della on. Ketty Fogliani aveva due anni capofila nella difesa di un MOMENTO COSI' DIFFICILE. Tre ordini di demolizione pendono sulle teste di tutti la sentenza del Tar presentato una PDL per la sdema- sacrosanto diritto di sopravvivenza, su altrettante famiglie di Caorle, ren- al quale i cittadini si erano appellati: nializzazione dell’intera Falconera, ha pensato di inviare al Presidente dendo per loro drammatico un mo- le abitazioni vanno demolite. si è impegnata chiedendo subito un della Repubblica Sergio Mattarella e,


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per conoscenza, a tutti i politici di ogni schieramento che fin qui si sono occupati della vicenda, tra i quali il Ministro del Rapporti con il Parlamento e le Riforme Federico D’Incà. La lettera, molto articolata su tutta la annosa vicenda, chiede l’intervento autorevole del Capo della Repubblica Italiana. Ne riportiamo i passi salienti. «Le scrivo questa accorata lettera anche a nome di altre 30 umili famiglie che, come la mia, abitano nel quartiere di Falconera. (..) In questi giorni, in piena emergenza coronavirus, il Tar del Veneto ha rigettato, per motivi procedurali, i ricorsi di tre di queste famiglie contro gli ordini di demolizione delle loro abitazioni, condannandole anche al pagamento delle spese processuali. Tali ordini di demolizione erano stati a suo tempo avanzati dall’amministrazione comunale, visto che i tre fabbricati si trovano su area classificata ancora demaniale -solo formalmente- e non èmai stata presentata dai proprietari alcuna richiesta di condono. Comprenderà bene, gentilissimo Presidente, che questa bocciatura del ricorso cade come un macigno sopra la piccola comunità di Falconera; è una spada di Damocle che pende non soltanto sopra le teste di persone anziane ultraottantenni (due donne hanno addirittura 95 e 99 anni), ma anche su quella dei nostri figli appena maggiorenni, i quali hanno la sola “colpa” di vivere nell’abitazione ereditata da trisavoli e nonni, appartenuta loro da una vita. (..) E la macchina giudiziaria non si è fermata! Non si è fermata nonostante la grave situazione di emergenza che ha sconvolto la vita delle persone di tutta Italia. Che grande tristezza Presidente. E pensare che a quel tavolo, come da accordi intercorsi, ci si doveva sedere il 5 marzo. Si sarebbe trovata una soluzione, come fortemente so-

stenuto dal Vice Presidente della Regione Veneto, Gianluca FORCOLIN, sollecitato dal Vicesindaco di Caorle e attivatosi immediatamente dopo la presentazione di una mozione sulla tematica in oggetto da parte della consigliera della Regione Veneto, Erika BALDIN (M5S). Questo a testimonianza del fatto che la politica -tutta- ha ben compreso le difficoltà in cui versano le famiglie di Falconera. Questo Covid-19 non ci voleva Signor Presidente, soprattutto per i passi in avanti che erano stati fatti e che si sono dovuti interrompere all’improvviso, lasciando queste famiglie nella disperazione, senza il pur

Già partita una lettera al Presidente della Repubblica Mattarella

minimo appiglio. Eppure si ècompreso che qualcosa si èincancrenito qualche decennio fa; qualcosa ha generato questa situazione che oggi terrorizza queste famiglie inermi. Si stava lavorando per risolvere la questione. C’era fiducia nelle istituzioni e nella politica che ha dato grande segnale di vicinanza alla piccola comunità. E invece èarrivata, proprio nel momento meno opportuno, una doccia talmente fredda, che i nostri vecchi non potranno e non sapranno gestire. Dovremo difendere le case in cui abitiamo da più di mezzo secolo, e per le quali sono sempre state regolarmente pagate tasse ed imposte (IMU, ICI, luce, acqua, gas, fognature,

ecc.). Abitazioni situate in un’area un tempo marginale, ma che oggi costituisce un patrimonio ambientale e storico della nostra città, la cui vocazione, prima ancora che turistica, è da secoli basata sulla pesca. Si tratta di un’area che, fin dai tempi del catasto austriaco, èin parte riconducibile a proprietàprivata (..). Area che, nonostante quanto accertato, risulta ancora censita come “area demaniale”, sebbene sia emerso chiaramente -e di questo se n’è presa consapevolezza- che Falconera abbia ormai perduto i caratteri propri del patrimonio demaniale. Ed è questo il motivo per cui la mia piccola comunitàdi 30 famiglie sta lottando! (...) Il Consiglio Regionale del Veneto, informato sui fatti per tramite del suo Vicepresidente, in data 26 settembre 2019, ha approvato all’unanimitàla Mozione Baldin (n. 508) intitolata «Area “Falconera” a Caorle: la Regione del Veneto si attivi con lo Stato per la sua sdemanializzazione» (..) Signor Presidente, auspichiamo: 1. Un Suo interessamento per sollecitare gli Uffici del Demanio Centrale, e di Venezia, affinché, vista la gravissima situazione in cui versano le famiglie colpite dai primi provvedimenti di demolizione delle loro uniche case, e alla luce della grande disponibilitàconfermata in piùoccasioni dal Demanio, che, si ribadisce, con Chioggia ha addirittura “aiutato la stesura del provvedimento legislativo”(cit. Dott. CARPINO, audizione al Senato della Repubblica, 19 settembre 2019), si riattivi quanto prima il tavolo di confronto, che era stato fissato il 5 marzo scorso, e purtroppo

Falconera

rinviato a data da destinarsi per l’emergenza in essere. Signor Presidente, ci era stato assicurato che si sarebbe trattato di un incontro risolutivo, proprio alla luce delle vicende di Chioggia, che aveva in qualche modo aperto una breccia a favore delle famiglie di Caorle. 2. Oppure, in subordine al precedente punto, un celere esame dell’unica Proposta di Legge attualmente in essere, la A.C. 2205, assegnata alla VI Commissione Finanze in sede Referente il 22 dicembre 2019, non solo per dare risposte certe alle famiglie di Falconera, ma soprattutto per garantire loro di essere salvaguardate con un provvedimento legislativo ad hoc, alla stregua di quanto fatto per le famiglie di Riva Lusenzo a Sottomarina di Chioggia. Per questo, il Ministro Federico D’INCÀ potrebbe essere persona a cui poter fare riferimento, avendo egli già seguito l’iter per Chioggia, con l’interessamento, appunto, del Quirinale. Egregio Presidente le chiediamo di intervenire per Falconera, in modo che anche le nostre 30 famiglie possano vedere risolta una volta per tutte la loro situazione. Si tratta di famiglie indigenti, che vivono le difficoltàdella quotidianità, e che da quattro anni ormai sono sottoposte ad ispezioni, indagini penali, procedimenti amministrativi, a cui oggi, in un momento già di per sé drammatico, si vedono confermati gli ordine di demolizione delle loro abitazioni. La prego di interessare il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le Riforme nel Governo, Federico D’Incà, affinché si incardini nel calendario dei lavori parlamentari la PdL A.C. 2205 il prima possibile. Così come fatto per il Ddl n. 1149 per Riva Lusenzo di Chioggia, oggi Legge dello Stato.» L’attesa di una urgente soluzione in questi terribili giorni è davvero spasmodica.


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Blocco cantieri: tutto fermo n. 2 - aprile 2020

VIALE SANTA MARGHERITA - Stop ai lavori a causa dell’emergenza Covid-19

attualità

Manca solo la posa dell’asfalto, lampioni, pista ciclabile e segnaletica di RICCARDO COPPO

senza dubbio È l’opera più attesa, la più discussa

e la più onerosa per le casse comunali, ma anche per i residenti che per mesi sono rimasti quasi “ostaggio” di questo cantiere. Stiamo ovviamente parlando della riqualificazione di viale Santa Margherita, i cui lavori sono stati fermati dall’emergenza coronavirus a pochi passi dal primo traguardo. L’impresa ItalBeton di Trento, alla quale il Comune di Caorle ha affidato l’appalto, ha comunicato infatti a metà marzo che avrebbe sospeso i lavori quantomeno fino al 25 marzo, sospensione poi proseguita anche alla luce del lockdown imposto dal Governo. Alla data dell’interruzione dei lavori, l’impresa esecutrice stava pienamente rispettando il cronoprogramma: anzi, in realtà, era sostanzialmente in anticipo sulla tabella di marcia, tanto che il Comune pensava di poter riaprire la strada alla libera circolazione già a partire da Venerdì Santo (10 aprile).

Era stata, infatti, completata la piantumazione degli alberi ed era cominciata la posa degli arbusti chiamati ad abbellire le aree verdi poste lungo il viale. A buon punto era anche la posa dei marciapiedi. Mancano in sostanza, l’asfaltatura della carreggiata riservata ai veicoli e la posa delle piste ciclopedonali, oltre all’installazione di altri elementi di arredo urbano e dei nuovi lampioni a led.

Il cantiere è fermo e si trova all’80% dal compimento della prima parte

PRIMI PROBLEMI CON GLI APPROVVIGIONAMENTI DALL’ESTERO Proprio sui punti luce peraltro si era registrato l’unico ritardo sul cronoprogramma: all’inizio di marzo, sempre a causa delle restrizioni legate al contrasto ai contagi da coronavirus, si erano manifestati i primi

LAVORI PUBBLICI - Il termine ultimo del cantiere era previsto per Pasqua, ma il blocco dilazionerà i tempi. problemi di approvvigionamento dall’estero di materiali “da cantiere” che hanno poi via via rallentato tanti altri lavori pubblici (e privati) in tutta Italia. “L’emergenza Covid-19 ha condizionato i tanti interventi che stavamo portando a compimento prima della stagione turistica” - ha spiegato il Vicesindaco ed Assessore ai lavori pubblici Giovanni Comisso. “Per quanto riguarda Viale Santa Margherita mancava davvero poco per poter chiudere questa prima fase

dei lavori che sarebbero poi ripresi ad ottobre. Purtroppo ora dobbiamo aspettare che la crisi cessi: l’impresa esecutrice potrà poi riprendere i lavori che nel giro di una ventina di giorni dovrebbero essere completati. Non mancava molto, possiamo dire che ci siamo fermati all’80% di quanto avremmo dovuto realizzare prima di Pasqua”.

POSA DELL’ASFALTO E SEGNALETICA Quando riprenderanno i lavori, dopo la posa del manto

stradale, e la riapertura della strada verrà posizionata la segnaletica orizzontale in modo da garantire l’assestamento dell’asfalto.

TERMINARE I LAVORI PRIMA DELL’ESTATE Se l’emergenza rientrerà durante il mese di aprile, l’intenzione del Comune è di chiudere il più velocemente possibile, e comunque prima dell’estate, i lavori in corso fino all’incrocio con Via Manzoni da dove i lavori riprenderanno ad ottobre per raggiungere Via Gozzi.


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di RICCARDO COPPO

la sistemazione del Ponte Negrelli? Cosa succede ai lavori in corso con l’emergenza coronavirus? Anche il consistente intervento di sistemazione del principale accesso a Caorle è fermo in questo periodo, ma non solamente per gli effetti del lockdown. Già prima che scoppiasse l’emergenza nazionale, la Città Metropolitana di Venezia (ente che ha competenza sulla manutenzione dei ponti in accesso alla città) aveva annunciato che i lavori di ristrutturazione del cavalcavia si sarebbero dovuti fermare a causa dei ritardi accumulati dall’impresa chiamata ad eseguire il bypass della conduttura del gas posta sotto l’impalcato del Negrelli. Intervento che, ad oggi, non è ancora stato completato e che, di fatto, impedisce la prosecuzione dei lavori sul cavalcavia e, nello specifico, il sollevamento del tratto centrale del ponte che dovrebbe consentire ad altra ditta di procedere con il risanamento delle travi Gerber ormai da tempo ammalorate. Nel frattempo, sul Ponte Saetta è stata completata la posa di una pavimentazione in legno a rinforzo di quella già esistente: il vecchio ponte girevole dovrà infatti sopportare tutto il carico di traffico (anche quello pesante) durante le previste due set-

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attualità

Ponte Negrelli: incognita sui tempi

Già prima dell’emergenza, fermi i cantieri per la messa in sicurezza del cavalcavia

Nel frattempo il Ponte Saetta è già stato rinforzato con assi in legno

timane di chiusura comple- della travi Gerber ma anche smico dell’intero manufatto. ta del Negrelli, necessarie dei calcestruzzi, nonché meL’importante opera preveper consentire le operazioni diante la sostituzione degli de anche l’installazione di di sollevamento del tratto appoggi e l’adeguamento si- nuovi giunti di dilatazione centrale del cavalcavia. Anche in questo caso non risulta agevole effettuare una prognosi sulla tempistica di ultimazione dell’opera: urge, senza dubbio, il completamento del collegamento temporaneo della conduttura del gas, ma poi molto dipenderà da quale sarà la situazione nelle tempistiche decise dal Governo per il superamento dell’emergenza. Il progetto di sistemazione del cavalcavia Negrelli prevede la sua definitiva messa in sicurezza attraver- Il Ponte Saetta è già stato rinforzato con assi in legno per so il risanamento non solo sopportare il carico pesante durante la chiusura del Negrelli.

ed il rifacimento della rete di scarico delle acque meteoriche, del manto stradale e della segnaletica orizzontale e verticale. Complessivamente la Città Metropolitana ha messo a bilancio una spesa di 1.060.000 euro che sono stati investiti grazie ai contributi messi a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Resteremo pertanto aggiornati con le nuove tempistiche dei lavori sul principale cavalcavia d’ingresso al paese, che dovrebbero durare complessivamente ben tre mesi, e che a questo punto viene da pensare che non sarà facile vederli in corso d’opera prima dell’estate.


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di FLAVIO INESCHI

vevamo riferito, nel numero scorso di CMM, della costruzione di un nuovo molo in zona Falconera, alla foce del Canalon. In realtà, si tratta della ricopertura e consolidamento della palancolata che da trent’anni giace in quel lembo della spiaggia di levante. Fu posta in quel sito con la duplice funzione di prolungare l’immissione a mare delle acque dei fiumi che scaricano nell’area occidentale della gronda lagunare (Lemene, parte della Livenza e Nicesolo) scongiurando l’erosione che le stesse acque esercitavano sulla linea di spiaggia di levante, e al contempo deviare in mare le acque malsane che scendono dagli stessi fiumi, trasportando gli scarichi urbani e industriali delle cittadine a monte, quali San Vito al Tagliamento, Portogruaro, Concordia Sagittaria, le quali non sono a tutt’oggi dotate di depuratori delle acque nere. In diverse occasioni, in passato, tratti di arenile a levante sono stati temporaneamente vietati alla balneazione estiva per il superamento dei limiti batteriologici di legge. Ma negli anni, come tutti ben sanno, l’effetto di questo palancolato è stato anche di provocare l’imboni-

attualità

Un nuovo molo a Falconera

Realizzato dal Genio regionale a seguito delle mareggiate del novembre 2018

Un milione e mezzo di euro per un intervento deciso dalla Protezione Civile

La spiaggia di levante, soggetta all’imbonimento, necessita di interventi meccanici di asporto della sabbia in eccesso e del ripristino della Sachéta.

mento della spiaggia della Sachéta, dove si depositano le sabbie spinte in mare dal Tagliamento. Si è altresì creata una barra di “scano” lunghissima, che va dalla “Punta Mea” (ossia la punta estrema del litorale ovest della Brussa) fin quasi alla Madonna dell’Angelo, insuperabile per le placide acque di deflusso della laguna, che non hanno certo la spinta degli estuari torrentizi.

I MOTIVI DELL’INTERVENTO Perché allora si è intervenuti con l’interramento della palancolata? Il cartello di cantiere recita: “Primi interventi urgenti di protezione civile in conse-

guenza degli eccezionali eventi meteorologici che hanno interessato il territorio della Regione Veneto, dal 27 ottobre al 5 novembre 2018”. L’opera è realizzata dall’Unità organizzativa del Genio Civile di Rovigo per conto della Regione Veneto, e prevede una spesa di un milione e mezzo di euro.

LE CONSEGUENZE ? A parte il fatto che con quei soldi si potevano fare opere ben più significative per l’assetto idrogeologico della nostra città, viene da chiedersi se davvero servisse tombare il palancolato di Falconera (a tal proposito, si sente dire che quest’opera servirebbe anche per realizzare l’approdo di un traghetto di collegamento con la Brussa). E ci si chiede anche se si tiene conto dell’ulteriore imbonimento che questo comporterà. Di fatto - se non si interverrà con un prelievo meccanico di sabbia da trasferire altrove, ossia in spiaggia di ponente o magari a Porto Santa Margherita o addirittura a Jesolo - la spiaggia di levante già adesso è una linea retta tra la Madonnina e Falconera, avendo quasi del tutto perso la caratteristica insenatura della Sachéta. Quel che è certo, è l’imbonimento della laguna. Come detto poco sopra, i fiumi e canali che vi affluiscono sono di risorgi-

va, con acque placide e dislivello limitato, quindi non hanno la spinta tipica dei fiumi torrentizi che sfociano in mare apportando sabbie di origine

Tagliamento, che già da anni deve contrastare l’imbonimento di Punta San Marco sul Baseleghe alla foce del Canale dei Lovi (ovvero la punta est della spiaggia della Brussa, dirimpetto al campeggio Capalonga, che sorge in comune di San Michele, ma si espande per metà in comune di Caorle a

rocciosa, ma limitano la loro spinta al defluire negli scambi di marea. In più, i nostri canali trasportano più che altro limi argillosi, che ammorbano i fondali. Se la barra di “scano” ostruirà sempre più la fuoriuscita delle acque lagunari, ne consegue che anche la laguna di Caorle subirà un ulteriore imbonimento, mettendo a repentaglio la qualità dell’habitat naturale. Un grido di allarme in tal senso l’ha lanciato di recente il Sindaco di San Michele al

causa della sedimentazione delle sabbie). Insomma, la questione è di difficile risoluzione.


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attualità

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A Porto S. Margherita bloccati i lavori della rete idraulica. Rinviata a dopo l’estate la posa dei pennelli a Ponente

Le altre opere pubbliche in stallo di RICCARDO COPPO

emergenza Covid-19 ha condizionato non solo L’ la riqualificazione di viale Santa Margherita, ma anche altri cantieri pubblici. A Porto Santa Margherita sono stati interrotti i lavori

Si tratta del potenziamento della rete idraulica che prevede la sostituzione dell’attuale condotta di raccolta delle acque meteoriche di via Amalfi, Corso Pisa, un tratto di Corso Venezia, e che passa al di sotto dell’incrocio con la strada provin-

tro nuovi pennelli a difesa della spiaggia di Ponente. L’opera rientra nell’ambito degli interventi post tempesta Vaia del 2018 ed era stata progettata sulla base di un accordo stretto tra Regione Veneto, Comune di

Caorle e Consorzio Arenili di Caorle. Non essendo più possibile procedere all’installazione delle opere prima dell’estate 2020, l'intervento che prevede la demolizione

di rifacimento di Via Grimani e Via Fratelli Vivaldi. In particolare in Via Grimani si stava procedendo con la sistemazione dei marciapiedi al termine della quale sarebbe stato posizionato il nuovo impianto di illuminazione. Una volta completata questa fase, sia in Via Grimani che in Via Fratelli Vivaldi sarebbe stato posato il nuovo manto stradale. In entrambe le strade, inoltre, gli alberi sono stati abbattuti per far posto ad altre essenze arboree.

QUATTRO NUOVI PENNELLI A DIFESA DELLA SPIAGGIA DI PONENTE DOPO LE DEVASTANTI MAREGGIATE “Non è facile adesso fare una previsione su quando potremo ripartire” - è il commento del Vicesindaco Giovanni Comisso. “Le imprese che stanno eseguendo i lavori hanno giustamente il diritto di tutelare i propri dipendenti se ritengono che non si possano garantire le condizioni minime per evitare il rischio di contagi. Dobbiamo attendere le decisioni del Governo. In ogni caso anche qui eravamo a buon punto e quindi non appena sarà possibile cercheremo di portarli a termine cercando di arrecare il minor disagio possibile ai residenti ed agli ospiti di Porto Santa Margherita”. Sempre a Porto Santa Margherita c’è un altro intervento che ha subito un parziale stop, anche se non completamente legato alla vicenda coronavirus.

ciale 54 “San Donà di Piave - Caorle”. L’opera prevede anche il rifacimento dello scarico nel canale Santa Croce. Questo intervento, del costo complessivo di 980mila euro e che gode di un contributo da parte della Città Metropolitana di Venezia, è cominciato lo scorso 15 novembre e si sarebbe dovuto concludere nell’arco di 5 mesi. In questo caso pare che vi siano problematiche amministrative: l’impresa che sta eseguendo l’intervento ha espresso alcune riserve che dovranno essere valutate dagli uffici competenti e che stanno comportando un avanzamento “a rilento” delle opere. “Dobbiamo tenere presente prosegue il Vicesindaco - che adesso è difficile eseguire sopralluoghi in cantiere per le restrizioni da coronavirus e quindi si tende a preferire modalità di contatto telematiche che non sempre facilitano la risoluzione dei problemi”. Un intervento che, invece, sicuramente sarà differito al prossimo autunno-inverno è quello relativo alla posa di quat-

di otto difese a mare oggi presenti in loco e la loro sostituzione con quattro pennelli di più ampie dimensioni - è stato posticipato al termine della prossima stagione estiva.


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eventi

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Tanti Eventi annullati

Maggio senza manifestazioni, Giugno in attesa

tutte le manifestazioni in CAllaancellate programma nel mese di maggio. luce dell’emergenza sanitaria da

coronavirus che ha colpito il nostro Paese, con il decreto governativo che prevede il lockdown delle attività commerciali, nonché lo slogan #IORESTOACASA rivolto a tutti i cittadini, il Comune di Caorle ha dovuto cancellare tutti gli appuntamenti da qui a fine Maggio. Dunque cancellato il Festival internazionale Venezia in Musica, così come lo Street Wine e le finali dei Casting del Fe-

a cura di Veronica Marchesan veronica.marchesan@gmail.com

stival Show. Per quanto riguardano gli eventi del mese di Giugno, non sono ancora definitivamente cancellati, in attesa di novità riguardanti l’emergenza che si avranno tra qualche settimana. Novità che serviranno anche per capire quando partirà la stagione estiva, quando alle persone sarà consentito nuovamente di spostarsi dalle abitazioni. Allo stato attuale per quanto riguarda l’intero ambito del turismo, purtroppo, è tutto ancora un grande punto interrogativo.

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da domenica maggio a sabato 6 giugno

CAORLE FILM FESTIVAL 3ª edizione rinviata a data da destinarsi nche il Caorle Film Festival, inizialmenA te previsto dal 5 al 9 maggio, viene rinviato a data da destinarsi. Le opere erano già

state selezionate, il programma stilato, insomma tutto era pronto per lo svolgimento della rassegna di cinematografia indipendente. Gli organizzatori, con dispiacere, hanno annunciato il rinvio con la seguente nota: «Ci sono momenti in cui bisogna fare scelte responsabili e di civiltà, e con i recenti avvenimenti per l’emergenza del Covid-19 abbiamo deciso di sospendere la terza edizione del Caorle Film Festival prevista dal 5 al 9 Maggio 2020, posticipandola a data da destinarsi. Non vediamo l’ora di potervi accogliere nella nostra splendida città quando tutto sarà passato, per un’altra fantastica edizione piena di tante storie e culture diverse accomunate dallo stesso amore per il cinema indipendente. Vi aspettiamo!»

RINVIATO

La Cinquecento (46ª edizione). La prima regata in doppio del Mediterraneo che nella sua lunga storia ha tenuto a battesimo molti campioni che si sono cimentati nella corsa lungo il Mar Adriatico da Caorle alle Isole Tremiti, passando per l’isola croata di Sansego. Organizzata dal Circolo Nautico S. Margherita.

6-7/13-14giugno sabato e domenica

3º Caorle Evolution Trophy. Torneo di calcio dedicato alla categoria Pulcini(6-7) ed Esordienti (13-14). Stadio G. Chiggiato | dalle ore 9:00

domenica giugno

XXIII Trofeo Camillo: regata velica. Organizzata dalla Società Velica Caorle. Spiaggia della Sachéta | ore 10:00

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da giovedì a domenica 21 giugno

Gazega. Festeggiamenti per l’inaugurazione dell’estate. Porto Santa Margherita, Piazzale Darsena | dalle 9:00

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sabato giugno

#CAORLE4WOMEN. Maratona amatoriale di solidarietà per dire no alla violenza sulle donne. Partenza dalla Madonnina e arrivo in Piazza Matteotti. La manifestazione è aperta a tutti. Spiaggia della Sachéta | Ore 19:00

ATTENZIONE: Il presente calendario può subire variazioni.


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“Scogliera Viva”

Torna il Simposio internazionale di scultura all’aperto

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da giovedì a sabato giugno

20ª EDIZIONE DI SCOGLIERA VIVA. Tornerà nel mese di giugno - salvo nuove disposizioni ministeriali per l’emergenza da coronavirus - il concorso internazionale di scultura all’aperto “Scogliera Viva”. Giungeranno a Caorle gli artisti selezionati da tutto il mondo, che avranno l’onore di scolpire i massi di trachite che compongono la nostra artistica scogliera a mare, a pochi passi dal Santuario della Madonna dell’Angelo e dal Duomo di Santo Stefano. Gli artisti, a colpi di scalpello e levigatrice, avranno a disposizione dieci giorni per mettere in campo la loro tecnica artistica e dare “vita” agli scogli, trasformandoli in vere e proprie opere d’arte. L’ultimo giorno si svolgeranno le premiazioni. La “Scogliera viva” è diventata una galleria d’arte assolutamente originale da quando, nel 1993, ne è stata organizzata la prima edizione, allora aperta a tutti. Negli anni successivi si decise di dare al concorso cadenza biennale, ovviamente perché il numero di scogli disponibili si riduce via via. Grazie al concorso sono giunti a Caorle moltissimi artisti scultori da ogni parte del mondo: Giappone, Corea del Sud, India, Perù, Argentina, ma anche dalle vicine Austria, Croazia, Romania... Nell’ultima edizione di giugno 2018, tra gli oltre 200 richiedenti, sono stati selezionati solamente tre artisti: Sangam Vankhade dall’India, Federico Ellade Peruzzotti dall’Italia, e Markus Wüste dalla Germania.

Festival Show

Il tour musicale itinerante a rischio rinvio al 2021

Al momento i lavori organizzativi sono “congelati”

er la prima volta il Festival Show, tour itinerante di musica italiana organizzato PL’emergenza da Radio Birikina e Radio Bella & Monella, rischia di saltare. sanitaria dovuta al Covid-19 potrebbe causare ripercussioni anche sull’organizzazione di grandi eventi, come il tour di Festival Show, che prevede un complesso calendario di concerti in diverse città del Nordest, da giugno a settembre, tra cui anche Caorle. Le difficoltà logistiche sono evidenti, in un periodo di totale incertezza: dall’organizzazione, alle date, alle sponsorizzazioni e via dicendo. “Per ora Festival Show 2020 è “congelato” - spiega Paolo Baruzzo, coordinatore

del tour estivo - nel senso che i lavori organizzati si sono ovviamente fermati. Una risposta sulla reale fattibilità l’avremo dopo Pasqua, lì capiremo se saremo in grado i continuare l’iter organizzativo o dovremo arrenderci. In realtà erano già queste le settimane in cui dovevamo definire e confermare una serie di cose: dall’organizzazione, alla sponsorizzazione, alle date, alla presentatrice, al cast. Questo periodo ha rallentato la logistica, lo staff, gli alCAORLE - Festival Show 2019 lestimenti e la comunicazione. Difficile dire oggi il da farsi, sarebbe socialmente irresponsabile. Al momento grande rispetto per chi è impegnato ad assicurare i servizi essenziali, per coloro che lottano e per le loro famiglie”. “Sarebbe bello pensare che Festival Show potesse essere la manifestazione che segna il ritorno alla normalità - conclude Baruzzo - ma in questo momento di grande difficoltà non abbiamo neanche lo spirito di pensare ad ipotesi suggestive. Il mondo dei live s’interroga se quando usciremo da questa situazione non nascerà un nuovo modo di fruire gli spettacoli, e se sarà possibile stare fianco a fianco ad un concerto, perché in questo settore la condivisione degli spazi è tutto”.


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Covid-19. In ginocchio l’economia. Serve la data di ripartenza

coronavirus

Superare la paura Si spera di recuperare la stagione turistica da fine maggio/giugno di FLAVIO INESCHI

inirà preF sto questo gran casino pandemico

in cui ci siamo venuti a trovare? Speriamo prestissimo, e che sia fissata una data certa per il ritorno alla normalità. Perché davvero ci sembra di vivere un passaggio epocale tra passato e futuro. Ci chiedevamo, un mese fa, “cui prodest”: a chi giova questa situazione. Domanda ancora senza risposta. Sicuramente comprendiamo a chi non giova. In primis alle persone afflitte da una malattia polmonare acuta (Sars) che nella quasi totalità dei casi aggrava un quadro clinico già compromesso da patologie più gravi. Ma altrettanto grava su un sistema socioeconomico già precario, anch’esso con patologie croniche e ora messo in ginocchio. Una perniciosa analogia tra salute delle persone e sistema socioeconomico del Paese

Italia. Alla fine saranno più le aziende uccise dal virus che gli esseri umani. Empaticamente, addolora la perdita di tanti esseri umani nostri connazionali, per lo più anziani. Così come addolora - non dimentichiamolo mai - la perdita ogni anno di migliaia di giovani per le conseguenze di droghe e incidenti stradali, o di centinaia di padri di famiglia morti sul la-

smediatico, interventismo governativo, dispiego di energie scientifico sanitarie, di strutture ospedaliere, ed economico finanziarie, come per questo maledetto Covid-19. Certo, una pandemia causata da un virus sconosciuto (o conosciuto a pochi) ha dei riflessi planetari di dimensione inedita; come una sorta di guerra mondiale contro un nemico alieno.

voro. E tutte le persone afflitte da malattie letali come le cardiopatie e il cancro. Per queste cause di mortalità, non si è mai visto un profluvio mas-

Il nostro Governo è intervenuto con restrizioni socio-sanitarie drastiche. Intervento piuttosto tardivo, se si pensa che sulla scorta di quanto accaduto in

Cina già a gennaio, si potevano predisporre misure preventive con almeno un mese di anticipo. E tardive, più ancora, le misure prese - anche in stato confusionale - dagli altri Paesi europei e nel resto del pianeta. Un encomio particolare agli angeli che si sono spesi per tutti noi: personale sanitario che si è venuto a trovare, esposto a condizioni di rischio assoluto nell’affrontare un nemico letale, militari, protezione civile, ma anche autotrasportatori, commessi dei supermercati, insomma tutti quelli che hanno lavorato molti di loro protetti da una sola mascherina e guanti in plastica - per rendere un servizio essenziale alle popolazioni. Non pochi sono caduti sul campo di battaglia. A loro, prima di tutti, va il nostro grazie. A loro è dedicato tra le innumerevoli attestazioni di ringraziamento - il canto dei bambini del Coro Arcobaleno di Caorle (vedi articolo a pag. 13) dal

titolo “Grazie Eroi”. Gli Italiani sono stati consapevoli ed eroici ad accogliere questa quarantena nazionale, che poi gli altri Stati hanno dovuto rincorrere seguendo l’esperienza italica. Passerà ancora del tempo, fintanto che non sarà realizzata una cura farmacologica efficace ed un eventuale vaccino.

LA SOLIDARIETÀ Tra le tante iniziative private - come il dono di 6.000 mascherine da parte di Blu Service Srl (vedi articolo a pag. 19) - segnaliamo l’iniziativa del Lions Club

Caorle che ha messo a disposizione dei buoni spesa presso alcuni supermercati cittadini con i quali acquistare generi alimentari di prima necessità, da devolvere alle famiglie in difficoltà economica e affidati per la gestione ai Servizi sociali del Comune di Caorle attraverso il personale della Protezione civile. E purtroppo non finirà certo qui. Necessario, da parte del Governo italiano, predisporre misure finanziarie di sostegno all’economia, devastata da un mese di lockdown. L’industria e la finanza, tutto il terziario del


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coronavirus

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Alì Supermercati dona 1 milione di euro

PER L’ OSPEDALE DI PADOVA l Gruppo Alì guidato dal Presidente Francesco Canella, in queI sti giorni in cui l’emergenza sta colpendo così duramente il nostro territorio, ha deciso di donare 1 milione di euro a sostegno dell’Ospedale di Padova. L’importante donazione dell’azienda veneta della grande distribuzione andrà a beneficio dell’Ospedale della città patavina, oggi in prima linea nella ricerca ed assistenza dei malati affetti dal Coronavirus. Alì Supermercati è nata a Padova nel 1971, quando il Fondatore Francesco Canella, che al tempo gestiva un Casolino, apriva il primo supermercato Alì. La crescita e l’espansione di Alì l’hanno portata oggi ad avere 113 punti vendita gestiti direttamente nel Veneto e nell’Emilia Romagna, ma la passione per il lavoro e l’attenzione al servizio oltre che alla qualità animano ancora l’azienda e tutti i collaboratori, come alla sua fondazione. Per questo motivo l’azienda, fortemente ancorata alle sue origini, ha deciso di dare un aiuto concreto dove oggi c’è davvero bisogno, alla sanità. “Stiamo oggi vivendo un’emergenza sanitaria che non ha precedenti. Come azienda che è nata e cresciu-

commercio, ristorazione, pubblici esercizi, soprattutto l’ospitalità turistica, i servizi e i trasporti: tutto in ginocchio! E adesso, come si farà a risollevarsi ?

ta in questa città abbiamo sentito di dover fare la nostra parte, di condividere la nostra crescita con il territorio. Abbiamo per questo deciso di donare 1 milione di euro all’Ospedale di Padova. Ai Medici, Infermieri e Membri del personale sanitario, che stanno lavorando senza sosta con competenza e impegno per fermare quest’emergenza, va il nostro profondo rispetto e ringraziamento” – afferma il Commendator Dottor Francesco Canella, Presidente di Alì Supermercati (nella foto). – “Ci tengo a sottolineare che questa donazione non è solo da parte della Famiglia Canella, ma anche di tutti i 4.000 collaboratori che compongono la Famiglia Alì e che da giorni stanno lavorando in prima linea per garantire il servizio di pubblica utilità alla Comunità.” “In questo momento di grande sforzo che vede coinvolta tutta l’Azienda Ospedale - Università di Padova, sono particolarmente grato al Presidente del Gruppo Alì per la vicinanza ed il sostegno. Ringrazio quindi a nome di tutto l’Ospedale” – ha dichiarato il Dott. Luciano Flor, Direttore Generale dell’Azienda Ospedale - Università Padova.

Facciamo anzitutto la conta delle perdite.

PERSI I MESI DI MARZO E APRILE Non serve dire che si è persa tutta la prima parte dell’anno. Dopo

l’interruzione il 23 febbraio alle manifestazioni del Carnevale, che avevano richiamato molto pubblico, dall’11 di marzo sono progressivamente stati chiusi scuole, cinema e

teatri, ristoranti e bar, negozi e tutte le attività di servizi non indispensabili alla persona. Ovviamente chiusi gli alberghi. E quella che doveva essere la Pasqua con tutto il consueto fluire di giovani atleti italiani e stranieri che utilizzano gli impianti sportivi dello stadio, strutture sportive e spiagge, per una vacanza di preparazione atletica. Già lo scorso anno 2019 avevano dovuto rinunciare poiché lo stadio comunale era sottoposto ai lavori di riqualificazione per i Campionati Master Europei di settembre. Le celebrazioni della Pasqua hanno sempre garantito alle nostre spiagge un buon afflusso di turisti, e molti alberghi iniziano proprio in questo periodo l’apertura pre stagionale. Tutto perso. Così come sarà il ponte del 25 Aprile - 1° Maggio. Anzi, probabilmente tutto il mese di Maggio andrà in sofferenza, dato che le tradizionali feste del turismo cominceranno solo con l’Ascensione giovedì 21/domenica 24 maggio. Dunque si andrà a giugno per vedere i primi spiragli di luce, a partire da Pente-

coste domenica 31 maggio e lunedì 1 giugno, con il ponte festivo del 2 giugno Festa della Repubblica. Dipenderà molto dalla riprogrammazione dell’anno scolastico e relative vacanze, tanto in Italia come in Germania e Austria. Sarà complicato comunque ripartire, an-

affidati alla protezione della nostra Madonna dell’Angelo, anticipando quasi l’intercessione per la Grande Processione quinquennale che si terrà domenica 13 settembre. Ma ce la faremo. E poi potremo forPersa la accorgerci che Pasqua, con la se questo mese di quarantena, dopo un iniPentecoste, il 31 ziale di smarriMaggio, potrebbe mentosenso e frustrazione, lascia anche una iniziare la rinascita, una resistagione turistica lienza interiore e nelle relazioni umane, balneare un passaggio epocale che perché ci sarà l’in- da un passato come cognita “personale di- non sarà più, ad un fupendente”. Sarà diffici- turo da comprendere. E ci sarà un pianeta le ricostruire staff di cucina, di sala, ai piani, che respira. Abbiamo passato gli ai servizi di reception per gli alberghi ed an- anni seguenti all’esploche per i ristoranti e sione della centrale nucleare di Chernobyl a bar. E le famiglie? I lavo- fine aprile 1986, abbiaratori stagionali avran- mo passato gli anni no ripercussioni fortis- delle alghe dell ‘88/89, sime nel bilancio do- abbiamo passato gli mestico. Si dovrà tutti anni del terrorismo tirare la cinghia, que- fondamentalista con sto è fuori di ogni dub- l’11 settembre 2001 e la crisi finanziaria del bio. In molti si sono voca- 2008. Passeremo anche ti alla divina provvidenza. Esibendo drap- questa. E poi sarà festa in pi commemorativi sui balconi di casa, si sono tutto il mondo.


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olete prenotare una vacanza a Caorle per l'estate e siete preoccupati per la situazione? Nessun problema grazie al progetto “Salvacaparra!”. » Per rispondere alla difficile situazione del turismo, Caorle.it e Federalberghi Caorle hanno attivato una iniziativa che

«V

C’è il Salvacaparra E un voucher per gli “Angeli” del Covid-19

Iniziativa di Federalberghi Caorle con il portale Caorle.it

attualità

con vacanze gratuite e cena nei ristoranti permetterà agli ospiti di prenotare serenamente

il proprio soggiorno in una delle strutture alberghiere di Caorle. Se, infatti, i nostri turisti prenoteranno in questi giorni la vacanza estiva in uno degli alberghi che ha aderito a “Salvacaparra!” - tramite i canali privati dell'operatore o attraverso il sistema di booking offerto da Caorle.it – non dovranno temere di perdere l'eventuale caparra versata qualora all'ultimo minuto fossero costretti ad annullare la partenza. La somma versata a titolo di caparra sarà convertita dall'albergatore in un “voucher” che potrà essere speso all'interno della stessa struttura ricettiva entro l'anno.

IL VOUCHER PER GLI ANGELI E per ringraziare questi “angeli” quando il Covid19 non sarà altro che un brutto ricordo, gli operatori del settore ricettivo e della ristorazione hanno ideato un “voucher” che garantirà una vacanza gratuita per due persone ed una cena per due al ristorante in una delle tante

strutture di Caorle che hanno aderito all'iniziativa. L'iniziativa è promossa da Confcommercio e Federalberghi in collaborazione con Caorle.it. Nello specifico i medici e gli infermieri, gli agenti delle diverse forze dell'ordine ed i volontari della protezione civile italiani che stanno svolgendo il proprio servizio nella lotta alla proliferazione del coronavirus dovranno connettersi al sito www. caorle.it/ angeli per richiedere il voucher che dà diritto ad una vacanza per due persone completamente gratuita in un albergo (per 3 notti) o in un appartamento (per 7 notti), oltre ad una cena per due in uno dei ristoranti aderenti all'iniziativa.

Aggiornato il cronoprogramma per l’allestimento delle spiagge impegno rituale che da più di quarant'anni occupa il Consorzio degli Arenili in prossimità della stagione estiva è stato per la prima volta ostacolato dal nemico invisibile che tutto il mondo oramai conosce. Il Turismo balneare si intuisce sarà uno dei settori più penalizzati, se non altro perché può giocare il suo ruolo in tempi molto ridotti, con il rischio che questi coincidano con lo stato di emergenza. All'uscita del Decreto più stringente del 12 Marzo, l'allestimento della spiaggia era a buon punto rispetto al virtuoso cronoprogramma che ci siamo dati: la scelta del Consiglio di Amministrazione è stata però di sospendere le attività nel rispetto della legge e per la tutela della salute dei dipendenti e delle loro

L’

famiglie. A quel punto il lavoro degli amministratori si è concentrato da un lato su un'analisi attenta del quadro economico, mirato soprattutto allo sviluppo previsionale di scenari cautelativamente drastici; dall'altro ad un aggiornamento costante del cronoprogramma di allestimento rispetto al passare dei giorni e all'incertezza sulla data di possibile ripresa. Solo i forti venti di Bora degli ultimi giorni di marzo stanno richiedendo alcuni interventi puntuali di messa in sicurezza, essendo ben nota l'azione incisiva e la forza con cui tali fenomeni trasformano il nostro arenile.

In questo contesto allora, a tutt'oggi di grande incertezza e preoccupazione, punto focale è stato sempre l'Allestimento della Spiaggia di Caorle, ragionato in un'ottica di flessibilità economica e funzionale, coscienti che l'offerta di questo prodotto turistico, assieme, per citarne solo alcuni, all'Enogastronomia, lo Sport, la Cultura, è uno dei motivi irrinunciabili che rende e renderà ancora la nostra località una meta ambita. Se storicamente le crisi hanno rappresentato opportunità per rinascere, in questo contesto vogliamo ragionare e ripartire.

- Francesco Perissinotto Presidente Consorzio Arenili Caorle


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attualità

Coro Arcobaleno per gli angeli del covid-19: GRAZIE EROI n. 2 - aprile 2020

Commovente canzone dedicata all’esercito di persone in prima linea

n grande e sinU cero “Grazie” rivolto a tutti gli

operatori, in primis quelli della sanità italiana, che si trovano da settimane in prima linea per contrastare la malattia causata dal Covid-19. Persone dotate di competenza medica, di responsabilità di servizio, ma più ancora ricche di umanità, e

questa canzone, il cui video è disponibile in YouTube al titolo “GRAZIE EROI COROARCOBALENO CAORLE”. Scritta e composta da Ste-

disposte al sacrificio più grande, mettendo a rischio le proprie vite, per accogliere, curare, veder morire ma anche guarire le migliaia di persone contagiate dal virus, e servire l’intero Paese. “Grazie Eroi” è il titolo di

fano Panizzo, cantato dai bambini del Coro Arcobaleno (in registrazione dalle proprie abitazioni), diretto da Maria Dal Rovere, la canzone è dedicata a “tutti coloro che combattono in prima linea per il bene di tutti:

#medici #infermieri #operatori sanitari #addetti alle pulizie #Protezione Civile #Forze dell'Ordine #Forze Armate #Croce Rossa #Polizia di Stato #farmacisti #Enti Governativi preposti #Politici #lavoratori per i beni di prima necessità #media #a chi dà una parola di conforto aiuto e sostegno all'emergenza Covid19”. Nel testo si dice: «...Vi raccontiamo questa storia / di chi non cerca e vuole gloria / di chi si batte per la vita / appesa ad un filo tra le dita. Di chi si sveglia ogni mattina / ma la paura non lo frena / perché ha qualcosa dentro al cuore / e non direi che è solo amore. E sono sempre stati qui / noi non ci siamo accorti mai / ma sono tanti questi eroi / per questo adesso tocca a noi... Gridare GRAZIE ! A tutti in quelli in prima linea!... / A chi da giorni sta in corsia ma non sa quando finirà /  A chi riaccende la speranza perché un futuro ci sarà / Nessuno mai vi scorderà. Grazie Eroi ! »


14 n. 2 - aprile 2020 PARCO della Laguna

LAGUNA DI CAORLE

#VIVAVOLPEVALLEVECCHIA

Protesta contro l’autorizzazione ad abbattere volpi e cuccioli nella Laguna di Caorle Lettera di denuncia inviata a Regione Veneto, Ministero dell’Ambiente e Commissione UE hiediamo l’immediata revoca dell’autorizzazione all’abbattimento di Volpe (Vulpes vulpes) all’interno del Centro Pubblico di Produzione della Fauna Selvatica di Valle Vecchia (Caorle – VE).»

«C

È questa la richiesta che le associazioni ecologiste, coordinate dal Comitato Difesa Territorio di Caorle - su denuncia espressa dal fotonaturalista Luca Benatelli - hanno inviato nei giorni scorsi a Regione Veneto, Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, alla Commissione Europea Direzione generale dell’ambiente, nonché ai Sindaci di Caorle, Concordia Sagittaria, S. Michele al Tagliamento ed anche al Consorzio di Bonifica in qualità di Soggetto attuatore del Contratto di area umida del sistema lagunare di Caorle. Nella lettera-denuncia viene messa all’indice la disposizione del Direttore della UOC gestione ittica e faunisticovenatoria Ambito Litoraneo della Regione Veneto, che ha autorizzato un piano di abbattimento della Volpe (Vulpe vulpes) nell’Ambito Territoriale di Caccia VE1 dal 1.1.2020 al 31.12.2020 che interessa, tra gli altri, il Centro Pubblico di Produzione della Fauna Selvatica di Valle Vecchia.

Si rileva che l’autorizzazione in oggetto risulta in contrasto con il Contratto di Area Umida del Sistema della Laguna di Caorle promosso dalla Regione Veneto e approvato con Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 1433 del 1.10.2019, poiché non rispetta lo spirito di condivisione e partecipazione che sta alla base del processo e contravviene a quanto previsto nel Programma d’azione. Con tale autorizzazione, viene resa possibile l’attivitàvenatoria in Valle Vecchia praticamente tutto l’anno, ad eccezione del periodo 1-15 agosto,

Foto di Luca Benatelli. Questa immagine, qualche anno fa, è stata scelta dal National Geographic tra le foto vincitrici del mensile on-line.

equilibrio naturale fragile; il suo territorio, secondo studi, può raggiungere i 50 km quadrati, quindi l’incidenza delle predazioni da parte di questa specie èdi gran lunga inferiore rispetto al prelievo venatorio; essa si nutre di roditori, nutrie, difficilmente di uccelli selvatici, ed è un ottimo spazzino: ciòsignifica che potenzialmente contribuisce a limitare la diffusione di malattie; pertanto la sua presenza èda ritenersi un vamettendo in atto un grave pericolo per l’incolumità di quanti fruiscono delle bellezze del luogo quali turisti, visitatori, birdwatchers, appassionati di natura, cicloturisti, scolaresche. Si sottolineano, quindi, i notevoli aspetti eco-zoologici che dimostrano il grave danno di tali abbattimenti. Le tane di Volpe sono spesso utilizzate come rifugio dal Tasso (Meles meles); si stima che nella zona della Laguna di Caorle, le famiglie di Tassi siano forse 2 o 3; la ricomparsa di questa specie rappresenta un valore notevole per la biodiversità territoriale; le mute dei cani, una volta aizzati, non distinguono le specie, con il rischio di un’indiscriminata uccisione degli animali; la volpe è un predatore di piccole dimensioni, di grande valore naturalistico e di biodiversità; la presenza nel territorio è da considerarsi migliorativa, in un

lore aggiunto nelle zone di insediamento. È vero che anche per la Volpe, come per altre specie, sia necessario attivare un meccanismo di risarcimento degli eventuali danni prodotti (es.

predazione di allevamenti avicoli di privati) e una corretta informazione ai cittadini per una auspicabile convivenza futura. Valle Vecchia èun territorio delicato e prezioso, un biotopo universalmente riconosciuto di elevato valore naturalistico, per il suo ricco patrimonio di biodiversità; un’area frequentata da cicloturisti, naturalisti, fotografi, scolaresche, famiglie proprio perché rappresenta un santuario di Natura, e per questo da decenni esclusa dall’attività venatoria in quanto incompatibile con gli obiettivi di conservazione della natura previsti dalle direttive comunitarie e con altre modalità di fruizione del territorio. Valle Vecchia è zona ad elevata vocazione naturale, all’interno della quale l’area del Dossetto costituisce un corridoio ecologico, importante meta di migrazioni. In definitiva, viene chiesta l’immediata revoca dell’autorizzazione all’abbattimento di Volpe all’interno del Centro Pubblico di Produzione della Fauna Selvatica di Valle Vecchia (Caorle – VE); e l’istituzione di un’area naturale protetta (Riserva Naturale o Parco Naturale) che interessi in particolare Valle Vecchia e l’intero ambito lagunare nei territori dei comuni di Caorle, Concordia Sagittaria e San Michele al Tagliamento, in quanto unica forma di gestione del territorio in grado di garantire in modo efficace la piena tutela del patrimonio naturale e culturale e la sua valorizzazione.


BRUSSA 15 n. 2 - aprile 2020 PARCO BIODIVERSITÀ - Un progetto europeo LIFE per mettere a dimora piantine di specie della Laguna

D

endemiche e per ricostituire gli ecosistemi sottoposti a pressione antropica

Redune - A difesa del litorale

el progetto “Redune”, ovvero la ricostruzione e tutela delle dune che si sono formate nei millenni sui cordoni litoranei, tra mare e lagune, abbiamo già parlato in precedenti numeri di CMM. Un progetto di cui è capofila l’Università Ca’ Foscari di Venezia, con Veneto Agricoltura, Regione e altri. Ma “Redune” è un progetto europeo LIFE dotato di 1,2 milioni di euro e prevede, in questa fase, la messa a dimora di oltre 150.000 piantine di specie endemiche, per ricostituire gli ecosistemi sottoposti a pressione antropica. Si parla poco di dune, anche in Italia e nel Veneto - spiega Veneto Agricoltura, che in Brussa gestisce tutta l’area di Valle Vecchia. Ma è un errore. In effetti, oltre ad affrontare il mare, le dune “pagano” le conseguenze di una florida economia turistica, il cui effetto collaterale è un notevole impatto su questi fragili ecosistemi. Turismo oggi in forte crisi, ma che di certo ripartirà non appena questa emergenza coronavirus verrà superata. È bene sapere inoltre che gli ecosistemi dunali oltre a svolgere il ruolo di "serbatoi naturali" di sabbia e di barriera fisica per l'entroterra, ospitano tuttora una straordinaria biodiversità.

150.000 PIANTE PER LE DUNE DAL TAGLIAMENTO A PUNTA SABBIONI

Il progetto europeo LIFE "Redune" affida a Veneto Agricoltura il compito di fornire 151.000 giovani piante le quali dovranno contribuire a ri-

Ginepro

comporre gli habitat dunali del Veneto. Cinque sono le tipologie dalla foce del Tagliamento a Punta Sabbioni, per un totale di quasi un milione di metri quadrati (915.000 mq): habitat di duna embrionale, duna bianca (dune mobili ad Ammofila); dune fisse a

vegetazione erbacea (dune grigie); dune costiere a Juniperus. In questo contesto, l'impiego delle piante rientra in un

complesso insieme di azioni che il progetto comunitario pone in atto per arrestare la perdita di biodiversità ed aumentare la resilienza di quella che per molti aspetti possiamo considerare la "frontiera" della nostra regione. Concretamente il progetto si prefigge di ridurre gli impatti del calpestio razionalizzando l'attraversamento degli habitat dunali e, grazie alle piantine che verranno messe a dimora, “rimarginare” le ferite che questo ha prodotto loro. Di quali specie si tratta? Centaurea tommasinii, ad esempio, è una pianta endemica delle coste adriatiche, dove vive su dune fossili consolidate, tra gli habitat

più minacciati. Come per tutte le specie erbacee di questi habitat aridi (il progetto riproduce però anche arbusti, come il ginepro, e vere rarità, come la Stipa veneta), i Stipa veneta, detta semi maturano d'estaanche Lino delle Fate. te e, una volta raccolti, vengono seminati in autunno, stagione favorevole alla germinazione. L'inverno viene trascorso in forma di minute rosette di foglie e ora, con i primi calori di primavera, quindi proprio in questo periodo e il verde che fa capolino nel nostro vivaio è il segno evidente, inizia lo sviluppo che porterà, entro il prossimo autunno, ad una pianta pronta per l'impianto nei siti litoranei di progetto.


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ambiente

“Ripuliamo il nostro Mare”

Con la legge “Salvamare” i pescatori raccoglieranno la plastica a largo

MICHELE INESCHI

I

pescatori potranno finalmente portare a terra la plastica accidentalmente finita nelle reti. Finora erano costretti a ributtarla in mare perché altrimenti avrebbero compiu- cogliendo spesso altrettanta to il reato di trasporto illecito plastica rispetto al pescato. Quella della plastica in mare di rifiuti, sarebbero stati considerati produttori di rifiuti e è un’emergenza planetaria, avrebbero dovuto anche paga- dobbiamo affrontarla adesso, non si può rinviare. L’Italia, che re per lo smaltimento. Viene così introdotta la legge è bagnata per due terzi dal ma“Salvamare”, proposta dal Mi- re, vuole essere leader nella sonistro dell’Ambiente Sergio luzione: appena la Direttiva euCosta e già approvata dalla Ca- ropea sulla plastica monouso mera dei Deputati lo scorso ot- sarà pubblicata, approveremo tobre, ora in fase di esame al anche noi la legge per dire stop al monouso”. Senato. Inoltre, sempre grazie alla La legge, nello specifico, vuole favorire la raccolta dei rifiuti legge Salvamare, i pescatori e in particolare della plastica in potranno ottenere un certificamare e nelle acque interne to ambientale e la loro filiera di (fiumi, laghi ecc), assimilandoli pescato sarà adeguatamente ai rifiuti urbani e prevedendo il riconoscibile e riconosciuta. I riciclaggio delle plastiche rac- rifiuti potranno essere portati colte. Viene stabilito che i rifiu- nei porti dove saranno allestiti ti accidentalmente pescati dei punti di raccolta. (RAP) in mare o nelle acque interne, siano assimilati ai rifiuti ...NEI NOSTRI MARI prodotti dalle navi e, una volta Ma quanta plastica “nuota” nel che l’imbarcazione giunge in Mar Mediterraneo, e nello speun porto, possano essere con- cifico, nell’Alto Adriatico? Sfortunatamente i dati non feriti gratuitamente negli appositi centri di raccolta di rifiu- sono positivi. È stimato - seti. Viene inoltre prevista la categoria dei Rifiuti volontariamente raccolti (RVR) attraverso campagne per la pulizia di spiagge, mare e ac- “Il mare ci restituisce que interne. Anche essi vengono assimilati ai normali ri- ciò che gli gettiamo” fiuti urbani. Nel corso dell'esame in Aula è stato accolto un emendamento in base al quale tutto il materiale di origine vegetale trascinato dai fiumi o spiaggiato dalle mareggiate possa cessare di essere un rifiuto per poter essere riutilizzato o usato come biomassa per produrre energia. Per coprire i costi della gestione dei rifiuti così raccolti, la legge stabilisce che essi gravino su tutta la comunità nazionale e non solo sui Comuni ove vengono raccolti. In tal senso l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), definirà una componente della tassa sui rifiuti che nelle bollette verrà indicata separatamente dal resto della tariffa. Con una nota, il Ministro Costa ha espresso tutta la sua soddisfazione: “È una grande vittoria per il nostro mare, finalmente iniziamo a ripulire il mare dalla plastica e lo facciamo con degli alleati eccezionali - i pescatori che conoscono il problema meglio di tutti perché ogni Photo courtesy: Chiara Munari giorno tirano su le reti rac-

DOPO LE MAREGGIATE

condo il Wwf - che ogni anno circa 570mila tonnellate di plastica (e microplastica) finiscano nelle acque del Mediterraneo: una quantità pari a 33.800 bottigliette d’acqua gettate in mare ogni minuto. Ma il risultato lo si vede al largo, dove 134 specie animali sono vittime di ingestione di plastica, tra cui 60 specie di pesci, 9 specie di uccelli marini e 5 specie di mammiferi marini. Tutte le specie di tartarughe marine presenti nel Mediterraneo presentano plastica nello stomaco. E nell’Alto Adriatico la situazione non migliora. Grazie alla sua conformità naturale, viene normale pensare che il nostro mare sia proprio un grande “incanalatore”, e questo succede anche per tutti i rifiuti e le plastiche. Inoltre il Po (punto caldo per l’inquinamento della plastica) secondo una ricerca condotta da Aica - Associazione internazionale per la comunicazione ambientale- riversa in mare 11 tonnellate di microplastiche al giorno, l’equivalente di quanti rifiuti vengono prodotti da un cittadino italiano in un anno. Lo abbiamo visto con i nostri occhi durante le ultime due mareggiate, quella di novembre 2019, e ancor più due anni fa: l’impressionante quantità di legname, plastica e polistirolo riversati dal mare sulle nostre spiagge, e in tutto il litorale veneto. Insomma, la plastica che galleggia nel nostro mare c’è ed è abbondante, non possiamo più chiudere gli occhi. Su questo delicato tema ci dà il suo prezioso commento Felice Gusso, marinaio caorlotto a contatto con il mare 365 giorni l’anno. «I cambiamenti sono in atto, la questione della plastica immessa in natura da parte dell’uomo ha raggiunto e superato ogni limite. Uniamoci ai nostri pescatori come “Caorloti gente di mare” a questa grande occasione che ci viene data, cambiando le sorti del mare, destinato altrimenti a soffocare. Cambieremo il futuro delle generazioni a venire con le azioni del presente, in quanto tutti noi abbiamo goduto del paesaggio intatto lasciatoci dai nostri padri, ma che ad un certo punto abbiamo perso di vista. Il senso civico diventa universale, così come è universale l’obbligo di curare un malato. Questa è l’Italia con i suoi bellissimi mari che dobbiamo curare... come un dovere di cura per noi, comunità marinara».


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attualità

Piergiorgio “Yoyo” Gusso con l’anti-incendi in Australia n. 2 - aprile 2020

ECCELLENZE CAORLOTTE - Pilota militare e civile, istruttore di elicottero

di FLAVIO INESCHI

realtà si tratta non di una, bensì due eccelcaorlotte: i gemelli Piergiorgio e GianIcarlonlenze Gusso, entrambi piloti.

Oggi quasi sessantenni (3 maggio 1960), entrambi hanno percorso la carriera aeronautica prima militare e poi civile. Qui parliamo di Piergiorgio, che oggi risiede in Svezia ed ha doppia cittadinanza Italiana-

l’Unione Europea ed una di lungo Servizio, nonché una lettera di encomio dal UNHCR. È lui stesso a raccontarci questa incredibile esperienza: «Ho fatto antincendio dal 1984 al 1996 con l’esercito. Poi da civile, sia con elicotteri piccoli che medi, fino al 2006, quindi con quelli pesanti della Erickson: 10.000 lt di sgancio alla volta. In un giorno solo in Grecia son riuscito a sganciare 250mila litri d’acqua su un incendio. Ho fatto antincendio in USA, Canada, Mexico, Grecia, Italia, Turchia ed Australia. In Australia ho salvato vite e case in moltissimi incendi ma anche canguri e koala. È ovviamente un lavoro gratificante al di là del compenso onesto. Come istruttore di volo ho brevettato più di cento allievi piloti con un tasso di promozione al primo esame superiore al 90%. Storie particolari: ho recuperato un giorno l’attore Lorenzo Lamas da un incidente di volo col suo elicottero e riportato sano in aero-

Usa, il quale è stato recentemente impegnato nelle ben note operazioni di emergenza anti-incendi nella regione di Victoria, tra Sydney e Melbourne, nel sud est dell’Australia. Piergiorgio “Yoyo” dopo l’Istituto di Ingegneria Aeronautica a Udine, ha seguito la formazione di pilota nell’Aeronautica Militare a Viterbo. Da qui un percorso che lo ha portato a specializzarsi porto; ho addestrato in elicottero il campione del mondo della RedBull Airrace 2008 Hannes Arch e lo stuntman RedBull Felix Baumgartner, quello che si è lanciato in caduta libera dalla stratosfera.» - ©

con gli elicotteri di ogni genere, in Italia e nei paesi Nato, in particolare nelle operazioni di soccorso e antincendio, per le quali ha fatto due campagne di pace, nell’ex Jugoslavia ed in Libano, ricevendo ben 6 medaglie, tra le quali una di Lunga Navigazione di Bronzo, due dell’ONU, due del-



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Grazie alla Blu Service !! n. 2 - aprile 2020

Mascherine prodotte dall’azienda di Caorle e donate alla popolazione

L’

azienda Blu Service Srl di Caorle ha deciso di donare al Comune di Caorle e al Pronto Soccorso di San Donà di Piave rispettivamente 5000 e 1000 mascherine protettive certificate. «Lo scorso mese di febbraio - spiega il Sindaco di Caorle Luciano Striuli nella sua pagina Fb e in un comunicato stampa - vista l’esigenza e la mancanza del prodotto nel mercato in seguito all’emergenza Covid-19, l’azienda ha pensato di rendersi utile cominciando a produrre la mascherina monouso così difficile da reperire. Le mascherine prodotte sono presidi sanitari certificati che rispondono perfettamente alle necessità dettate dall’emergenza Covid-19 non solo del territorio di Caorle: vengono, infatti, vendute in tutta Italia. La Blu Service, inoltre, è fornitore ufficiale della Re-

gione Veneto, oltre che partner di numerose industrie agroalimentari. Per quanto riguarda il Comune di Caorle, le 5.000 mascherine verranno consegnate nella giornata di domani [26 marzo - ndr] e verranno, quindi, utilizzate per fronteggiare le varie necessità, in primis quelle della Protezio-

attualità

ne Civile, delle Forze dell’Ordine, dei dipendenti comunali maggiormente esposti e tutte le altre persone che sono in prima linea per affrontare l’emergenza.» La Blu Service è un’azienda a conduzione familiare attiva dal 2007, con sede nella zona artigianale di Via Traghete, per la produzione di biancheria monouso in tessutonon-tessuto. Tale scelta ha avuto un notevole impatto sociale positivo sul territorio: l’azienda ha infatti assunto ben 70 persone che, lavorando su tre turni, garantiscono una produzione in larga scala, attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. «Abbiamo preso questa decisione - spiega Rachele Bravin - per dare il nostro contributo alla popolazione di Caorle, rinunciando peraltro a produrre le nostre linee di tessutonon-tessuto che da anni stiamo diffondendo in Italia e all’estero. In questo momento di emergenza sanitaria, però, viene prima la nostra comunità e la sicurezza delle persone.»

Centro Pertini aiuta gli anziani in difficoltà

PER PERSONE SOLE O IMMUNODEPRESSE, ASSISTENZA TELEFONICA E CONSEGNE A CASA partire dal 16 marzo scorso, il Centro Pertini ha attivato un servizio straordinario A che consiste nel contattare telefonicamente

Per le situazioni di reale solitudine si sta provvedendo con il personale del SAD, il Servizio di Assistenza Domiciliare dell'Azienda Speanziani che abitano da soli e persone immuno- ciale Don Moschetta. depresse, di cui è a conoscenza, in modo tale Si ricorda alla cittadinanza che, in caso di da attivarsi per rispondere ad eventuali esinecessità (come l'approvvigionamento alimengenze particolari. tare o di farmaci), è possibile contattare il Fortunatamente al momento non si sono ri- Centro Pertini che, dopo aver valutato l'effettiscontrate grandi emergenze, in quanto famiva situazione di necessità, si attiverà per riliari e/o vicini si stanno prendendo cura di chi, spondere alle richieste. Tel: 0421 212368 dal da solo, non può farlo. lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00.

Iniziativa tra tutti gli associati a favore della Regione Veneto

Raccolta fondi di Federalberghi Caorle

nche la neo costituita Federalberghi Caorle ha avviato una raccolta di fondi per l’emergenza sanitaria. Questo il messaggio inserito nella pagina fb e rivolto a tutti gli associati: «Molti si stanno attivando in questi giorni per sostenere - economicamente o con l’invio di

A

materiale - le nostre strutture ospedaliere, i volontari, le forze dell’ordine. Anche noi, come organizzazione di categoria, abbiamo deciso di lanciare una raccolta fondi che verrà destinata alla REGIONE VENETO PER L’EMERGENZA CORONA VIRUS. Se desideri contribuire - anche un’offerta minima può fare la

differenza perché “il mare è fatto di gocce” – puoi versare alle seguenti coordinate bancarie: IBAN IT98L08904362400490401 01704 presso BANCA PREALPI SANBIAGIO CRED.COOP. intestato a Confcommercio Imprese per l’Italia Mandamento di Portogruaro-Bibione-Caorle. Causale: SOSTEGNO EMERGENZA CORONAVIRUS.


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Processione 2020

La celebrazione quinquennale Domenica 13 Settembre

Aspettando la grande Processione per mare della Madonna dell’Angelo

n questi giorni si sono viste esposte sulle nostre case, varie bandiere raffiguranti l’effige della Madonna dell’ Angelo. Nei momenti più difficili della nostra città i caorlotti si sono sempre rivolti alla loro protettrice. Oltre ad essere quindi invocazione alla Vergine l’esposizione delle bandiere ci fa ricordare che quest’ anno vivremo con gioia e con fede i solenni festeggiamenti in onore alla Madonna dell’ Angelo, che cadono ogni cinque anni. Il Comitato organizzatore si è già messo in moto, già da fine estate dall’anno scorso. Lo schema delle festività ricalca quello di cinque anni fa. La giornata conclusiva del 13 Settembre sarà

La macchina organizzativa sta lavorando già da sei mesi. Le prime anticipazioni preceduta da due settimane, durante le quali verrà organizzata la “Peregrinatio Mariae”. L’ immagine della Madonna verrà portata in pio pellegrinaggio in tutte le frazioni di Caorle. Mercoledì 9 Settembre il sacro simulacro verrà quindi portato in processione dalla chiesa di S. Margherita al Duomo, dove rimarrà fino a Domenica 13. Il Comitato sta predisponendo tutti gli elementi, che contribuiranno a rendere più solenne questa festa. Non si intendono apportare molte modifiche rispetto alle precedenti edizioni. Sicuramente si sta individuando una nuova posizione per l’ attracco delle imbarcazioni del clero e delle autorità, visto che la Sachéta si sta imbonendo sempre di più, ma la barca Caorlina grande, con la statua della Madonna, giungerà a riva nella medesima posizione delle ultime volte. Si cercherà di potenziare l’ addobbo e la illuminazione del Rio terrà, che deve divenire un segno importante di festa. Un bel gruppo di signore da tempo sta lavorando per realizzare addobbi lungo le strade. L’ Amministrazione comunale ha già dichiarato il suo consistente contributo finanziario e logistico per la buona ri-

uscita di questo evento, da tutti atteso. Sarebbe bello se si riuscisse, in occasione di questo momento spirituale di festa, a realizzare una parte della pavimentazione della piazzetta adiacente al Duomo. Ciò dipenderà da vari fattori, non ultimo il momento critico sanitario italiano. Molti chiedono in merito alle manutenzioni e restauri del Santuario.

Anche su questo si sta lavorando. A parte le dipinture esterne, che abbisognano di un intervento, vi è il problema principale del fenomeno di umidità presente all’ interno del Santuario. Si sta studiando per individuare la “cura”, attraverso la quale intervenire definitivamente per eliminare i fenomeni di umidità capillare, che stanno rovinando tutte le dipinture interne al Santuario. Oltre a ciò si dovranno reperire le necessarie risorse. Non sarà tuttavia un intervento che verrà eseguito prossimamente, ma si sta lavorando. Rimane un auspicio. Che le condizioni sanitarie attuali italiane ci consentano la celebrazione solenne della nostra Madonna dell’Angelo, nostra perenne custode.

- GIOVANNI PADOVESE


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La Pasqua sarà solo online ! n. 2 - aprile 2020

Dopo la messa del 19 marzo, due eventi in diretta streaming

iamo entrati nella S Settimana Santa e l’emergenza pandemica

con le ben note restrizioni stabilite dal Governo sta scombinando anche le celebrazioni religiose. La chiusura delle chiese ai fedeli ha portato, il giorno 19 marzo scorso, alla celebrazione di una messa solenne nel Santuario di affidamento alla Madonna dell’Angelo alla quale hanno preso parte soltanto i Sacerdoti ed il Sindaco di Caorle, in rappresentanza della comunità. La messa è stata trasmessa in streaming con una diretta Facebook ed ha avuto un significativo

riscontro di partecipazione virtuale on-line (4.675 visualizzazioni). Viene pertanto riproposta la modalità di effettuazione

delle celebrazioni previste per la Settimana Santa, dalla Domenica delle Palme al Triduo pasquale. L’annuncio è stato diffuso anche attra-

verso il foglio parrocchiale “la Voce dell’Angelo”, con cui i sacerdoti della Collaborazione Pastorale delle quattro parrocchie di Caorle mettono a parte i fedeli che saranno realizzati due collegamenti video in streaming per la Preghiera Penitenziale di Martedì Santo 7 aprile alle ore 20.45, e la Santa Messa Solenne del giorno di Pasqua, trasmessa dal Duomo S. Stefano, domenica 12 aprile alle ore 11.00, concelebrata da tutti i sacerdoti. Sarà possibile seguire le celebrazioni collegandosi per tempo al canale YouTube “Duomo di Caorle” e attendere la diretta. La Cœna Domini di giovedì, la Via Crucis con processione dei Baraboi del Venerdì santo, la Veglia di preghiera del Sabato santo saranno tutte modificate nella forma e concelebrate dai soli sacerdoti nelle chiese, senza pubblico. Nei giorni di marzo e ancora adesso, i Sacerdoti sono stati in costante contatto online con i parrocchiani attraverso messaggi e pensieri liturgici evangelici.

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V. Emanuele Dalla Bella presenta i suoi libri n. 2 - aprile 2020

Il tour con la trilogia “Inferno di Sale”, “Sommergibile Da Vinci” e “Il Portasigarette d’Argento” ha riscosso successo

Tra gli oltre 120 presenti, il C.V. Mario Berardocco, Capo di ta proseguendo con Stato Maggiore del grande successo, sia comando Marittimo di pubblico che di critica, Sud, in rappresenla Tournée di presentatanza dell’Ammirazioni che lo scrittore-peglio di Div. Salvatore scatore Caorlotto VittoVitiello, il C.A. Andrea rio Emanuele Dalla Bella Petroni, comandante sta portando in giro per di Maricosom, il C.V. l’Italia. Gianluca Marilli, coTaranto, Salve (LE) e mandante di ComfltBrindisi sono state le ulsom, ed il C.F. Antotime tappe di questo nio Tasca, Capo Uffipercorso, che oltre ad incio Pubblica Inforcrementare la notorietà dell’Autore a livello na- Da sinistra: Amm. Filippo Casamassima, Vittorio mazione Comando Sud, moderatore delzionale, ha dato ulteriore Emanuele Dalla Bella, Amm. Giuseppe Arena. la serata. lustro alla nostra Città, A completare il parco già nutrito delle personaosannata da lui stesso durante le presentazioni. Delle tre date, quella di Taranto ha avuto la lità, l’Ammiraglio di Div. in congedo Giuseppe Arena, decano dei sommergibilisti e l’Ammiraglio maggiore rilevanza, registrando il pienone.

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di Sq. Filippo Casamassima, curatore sia della serata di Taranto nonché di quella di Salve. Mattatori della serata, oltre all’autore, anche l’Ammiraglio Arena, che ha intrattenuto i gentili ospiti con delle tracce tratte dai testi. Queste, descritte in maniera reale, vista la sua permanenza ultra trentennale a bordo dei sommergibili, hanno commosso ed emozionato fino alle lacrime il pubblico presente. Il giorno successivo alla presentazione, Dalla Bella, unitamente ai due cari amici, Ermes Sarto e Giovanni Ruzza, sono stati ospiti presso Comflotsom (comando flotta sommergibili), facendo visita alla Scuola Sommergibilisti (una tra le migliori al mondo) e grazie al suo comandante, il C.C. Marco Rossacco, al sommergibile “Todaro”, battello della classe U212A. Questi battelli, di costruzione ItaloTedesca sono ad oggi i migliori sommergibili convenzionali al mondo. Per sommergibile convenzionale s’intende un battello spinto in superficie dai motori Diesel, ed in immersione dai motori elettrici. Ma il tour di Dalla Bella non si interrompe di certo qui, ma continua in Liguria. La Spezia, Genova, Imperia, Savona, saranno delle ulteriori tappe, che oltre a far conoscere i suoi li-

Sopra: i sommergibili Classe Sauro Prini e Gazzana. Sotto: il sommergibile Todaro.

bri, serviranno a far scoprire una parte di Storia d’Italia rimasta occultata per troppi anni. Inferno di Sale, unitamente agli altri volumi, Sommergibile Da Vinci-Missione Finale, ed Il Portasigarette d’Argento, sono reperibili presso la Libreria Cornaro, sita in Viale Luigi dal Moro a Caorle, oppure rivolgendosi direttamente all’autore scrivendo alla sua e-mail: emanueledallabella@libero.it.


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Bibliografia Caorlotta

a cura di Michele Ineschi

Alla scoperta degli autori che hanno raccontato storie e documenti della nostra città

1811 - Trino Bottani scrive la prima “Storia della città di Caorle” C

A.D.

aorle nella storia. Una città che nasce ben più di duemila anni fa, in tarda Età del Bronzo (XIII secolo a.C.); i suoi primissimi insediamenti risalgono a molto prima della nascita di Roma e di Venezia. Un’isola tra mare e laguna - abitata da pescatori - che ha vissuto anni di gloria ma anche di miseria. Sede vescovile per un millennio. Negli anni Caorle ha cambiato completamente volto, tra bonifiche, costruzioni, e infine l’urbanizzazione con il turismo, che si svilupperà solo nel XX secolo. Intraprendiamo questo viaggio alla scoperta degli Autori che hanno scritto di Caorle nei loro libri, la “Bibliografia Caorlotta” appunto. La nostra città nel tempo, le nostre radici, il nostro passato, i luoghi da dove proveniamo. Grazie a questi Autori la nostra storia rimarrà indelebile per sempre, impressa nelle righe di questi preziosi volumi, che tramanderemo in fu-

turo ai nostri figli, e ai figli dei loro figli. Il nostro proposito, dunque, vuole essere quello di presentare storie e documenti, e risvegliare il lume della conoscenza del nostro passato.

Caorle, Caprulæ, Sylva Caprulana... La nostra Isola ebbe nel tempo diversi nomi

a storia della città di Caorle, narrata da Trino Bottani, medico e storico vissuto a Caorle a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, racconta la vita nei secoli scorsi del nostro paese, che come molti sapranno era

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Dall’Ab Urbe Condita di Tito Livio al Naturalis Historia di Plinio

Autori di volumi storici

Se

la prima storia di Caorle è stata scritta nel 1811, documenti e notizie sulla nascita e lo sviluppo della nostra città si trovano in autori fin dalla tarda età romana. Segnaliamo i seguenti testi e studiosi più importanti: - Ab Urbe Condita - Tito Livio - Padova 27 a.C. - Geografia - Strabone 14-23 d.C. - Naturalis Historia - Plinio il Vecchio - 77 d.C. - Origo Civitatum Italiæ Seu Venetiarum (Chronicon Gradense et Chronicon Altinate) - sec VII-VIII - Cronache Veneziane antichissime - Diacono Giovanni (XI sec.) - Historia Langobardorum - Diacono Paolo - 789 - Patto di Lotario (810 d.C.) - in Documenti relativi alla storia di Venezia anteriori al Mille - R. Cessi - Roma 1942 - Chronica per extensum descripta aa. 46-1280 d.C. - Andrea Dandolo - Le vite dei Dogi - M. Sanudo - Venezia 1423-1474 - Dell’Historia Vinitiana - M. Sabellico - Venezia 1487 - Italia Sacra sive de Episcopis Italiæ et Insularum Adiacientium F. Ughelli - Roma 1642 - Memorie storiche de’ Veneti Primi e Secondi - J. Filiasi - Padova 1811

un’isola paludosa, abitata da pescatori che vendevano il pregiato pesce di mare e laguna ai mercati delle città come Concordia e Venezia. Nei primissimi capitoli del volume viene descritta la Caorle dell’epoca, i confini del comune (che fino al 1807 comprendeva anche Torre di Mosto e fino al 1929 l’attuale Bibione), l’importante e trafficato Porto di S. Croce alla foce del Livenza, a due passi da Porto delle Donzelle - l’attuale Porto Santa Margherita, o il Porto della Madonna dell’Angelo. L’Isola di Caorle ebbe nel tempo varie denominazioni: Sylva Caprulana, Capritana, Caprensis, Insula Capriæ, Caprulæ, Capraria, Capritana, Ægida, Petronia. L’etimologia di Sylva pare che provenga da un’antica selva che esisteva nell’Isola, e dalle capre che la abitavano. Molti nomi derivano da specie animali che abbondavano nei prati, ad esempio Equilo - Jesolo. «Caorle, considerata nella sua prima origine, può vantare d’essere stata popolata prima di Venezia, come abbiamo di sopra indicato; e se sorelle chiamavansi le dodici isole della Venezia marittima pe’ loro eguali rapporti e bisogni, Caorle senza riguardo, per la sua antichità, sorella maggiore può dirsi a Venezia, giacché Caorle e Grado fiorivano quando Venezia non aveva presa ancora superiore rappresentanza alcuna. [...]»

Rifugio dalle orde barbariche Concordiesi e Opitergini si rifugiarono nell’isola

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no sciame di nazioni settentrionali, come i Goti, i Tartari e gli

Un libro per raccontare la storia e la cultura della nostra Città

CAORLE perla dell’Adriatico - guida per conoscere la città, la sua storia, le tradizioni - con testi e foto di Flavio Ineschi

Pubblicato in italiano e tedesco, un testo che registra l’identità popolare di Caorle, con un centinaio di immagini storiche e attuali, che ne restituiscano i vivaci colori del centro storico, delle spiagge e della laguna.

Unni, invasero i confini romani, arrivando presto nelle città di Aquileja, Opitergium e Julia Concordia. I Tartari ed i Goti furono i primi. Nel 407, quando i barbari erano arrivati nelle terre del Friuli saccheggiando qualsiasi cosa trovassero nella loro strada, incutendo terrore e crudeltà, una gran folla di famiglie giunse a rifugiarsi nell’isola di Caorle da Concordia e dalle città del Trevigiano. I caorlotti, come apprendiamo, offrirono sincera ospitalità e sicuro asilo. Pochi anni dopo, nel 452, arrivò Attila alla testa degli Unni, e gli effetti furono ancor più devastanti. Aquileja fu rasa al suolo, così come Concordia, Oderzo, Eraclea e altre città terrestri. Ma i Veneti cercarono di resistere vigorosamente, tanto che 17mila Unni perirono.

Sede Vescovile Il Duomo fu “cattedra” del Vescovo per mille anni

e origini dell’insediamento del primo Vescovo a Caorle sono ancor oggi incerte. Sicuramente però il Vescovado è durato per circa mille anni, fino al 1807, quando il decreto napoleonico dell’11 maggio soppresse la diocesi di Caorle, che fu unita al Patriarcato di Venezia. L’ultimo Vescovo Giuseppe Maria Peruzzi fu trasferito a Chioggia. «La sua traslocazione fu molto pesante al cuore de’ Caorlesi, per la perdita che hanno fatto di un sì degno e pio Prelato». I vescovi che si successero nella diocesi di Caorle furono più di sessanta. Tre volte all’anno giungevano nell’isola caprulana, cioè alle Feste di Pasqua, Assunta, e Natale, e si trattenevano solitamente un mese per ciascuna volta. Diversi peraltro vi risiedettero tutto l’anno, e particolarmente Monsignor Francesco Trevisan Suarez, che occupò la Cattedra per trentun anni (1738-1769). Egli morì improvvisamente a Venezia e la sua salma fu trasportata a Caorle e tumulata nella Chiesa della Madonna dell’Angelo, da lui fatta riedificare nel 1752.

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Primavera 2020

E prima se coreva po’xe vegnùo el vento che ga sradicà case e alberi e dopo se coreva, e dopo l’aqua dentro ‘e case e i omini ga sufià forte, dopo xe rivà el fogo che ga brusà foreste e bestie, e dopo se coreva, e dopo el contagio, teevision e radio ‘e sigava spasemae e ‘a gente serada in casa 'a xe infondada nel casin. Qualchedun ga piansùo i propri cari inscartossà ancora de più nea so scorsa. E ‘a lege ga lontanà tuti. E i ga serà i teatri e i ga serà stato e cese. Spacada ‘a musigna del tenpo qualchedun ga provà a cantar e dai pergoi altri se ga tacà, zorno e note se ga sparpagnà e ‘e seeghete vegneva più vissin e in papusse se ga finio ‘e robe scominciae el gemo de pensieri che se dispana. Pae strade el senssio e i usurai i se ga mosso indisturbai. Qualchedun no’ ga credùo e se ga rabià, qualchedun studiava ‘a storia e l’omo de Platone qualchedun altro cusinava ricete e dopo tanti i ga distuà ‘e antene e inpissà musiche e el sol gà netà ‘e strade ‘a polvere xe vegnùa fora dae sfese, a luna ga netà ‘e aque scure ‘a primavera ga scominsià i so fiori, ognun gaveva ‘na arte da sperimentar e dopo vegnùi fora dae case qualche patema gera sbrissà e gera rivà un tenpo da disgatiar.

mondo caorlotto

“Momento pressioso par tuti...”

‘S

pensieri de RITA GUSSO

to momento in cui tuto el pianeta xe fermo podemo utiizar questo tenpo sospeso par alinearse de più col nostro spirito, cominsiando a esser manco di-

pendenti daea società coetiva e tribae a cui gavemo deegà 'e nostre vite e 'e nostre responsabiità che fin desso ne ga sostenùo. Tuti ormai capimo che ghe xe un grande canbiamento in corso e che molte robe 'e canbiarà.

Alinearse col spirito significa anca liberarse dei modei che no' ga funsionà. Tegner e mijorar quei che funsiona. Momento pressioso par netar e 'assar andar tuti i strafanti che no xe essensiai e che ne stava portando aea distrussion del nostro bel pianeta azuro.

E prima si correva / poi è arrivato il vento che ha sradicato case e alberi / e dopo si correva, / e poi l’acqua dentro le case / e gli uomini hanno soffiato forte, / poi è arrivato il fuoco / che ha bruciato foreste e bestie / e poi si correva, / e dopo il contagio, televisioni / e radio gridavano angosciate / e la gente chiusa in casa è sprofondata nel caos. / Qualcuno ha pianto i propri cari / accartocciato ancora di più nel suo guscio. / E la legge ha allontanato tutti. / E chiusero i teatri / e chiusero stato e chiese. / Rotto il salvadanaio del tempo / qualcuno ha provato a cantare, / e dai terrazzi altri si unirono, / giorno e notte si dilatarono / e i passeri si avvicinarono / e in pantofole si sono terminate le cose incominciate / il gomitolo di pensieri che si dipana. / Per le strade il silenzio / e gli usurai si sono mossi indisturbati / qualcuno non ha creduto e si è arrabbiato, / qualcuno studiava la storia e l’uomo di Platone / qualcun altro cucinava ricette / e dopo molti hanno spento le antenne / e acceso musiche / il sole pulì le strade / la polvere fuoriuscì dalle fessure / e la luna pulì le acque scure / la primavera cominciò i suoi fiori / ognuno aveva un’arte da sperimentare / e poi usciti dalle case / qualche preoccupazione scivolò / e venne un tempo da districare.



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SAPORI del Mare e della Terra

pesca&enogastronomia

Pesce azzurro in Alto Adriatico

PESCA - Progetto europeo Prog. InterReg Italia-Croazia “Itaca” per il monitoraggio

“Strumenti innovativi per incrementare la competitività e la sostenibilità della pesca dei piccoli pelagici” obiettivo del progetto INTERREG Italia-CroaL’ zia “ITACA”, che vede quale capofila Veneto Agricoltura, è quello di analizzare in tempo reale i

dati economici, ecologici e biologici della pesca nel Mar Adriatico e, successivamente, di indicare ai pescatori il quantitativo di pesce azzurro che ogni singolo mercato dei due Paesi transfrontalieri è in grado di assorbire nei vari periodi dell’anno. Tutto questo, in altre parole, significa pescare solo la quantità di pesce necessaria, puntando all’incremento del reddito dei pescatori e contemporaneamente alla salvaguardia del patrimonio ittico dell’Adriatico, principalmente acciughe e sardine. In questo ambito, si è svolto a Chioggia-Ve, presenti i rappresentanti dei soggetti partner del progetto (oltre a Veneto Agricoltura, Confcoope-

rative del Veneto, Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, CNR di Ancona, AZZRI Regione Istriana; RERA Agenzia di Sviluppo delle Contee di Dalmazia e Spalato, Istituto Oceanografico di Spalato), un workshop organizzato da Confcooperative durante il quale è stata presentata una prima demo del modello di gestione della pesca di piccoli pelagici nell’area Adriatica. Come si può intuire, “ITACA” rappresenta un progetto di grande rilevanza economica ed ecologica, tanto da essere considerato uno dei principali cardini del Programma Interreg Italia-Croazia per l’Asse Prioritario Blue Innovation. L’attività del progetto proseguirà nei prossimi mesi con la realizzazione di una serie di incontri informativi con i pescatori per applicare il modello nelle diverse marinerie adriatiche.

L’assegnazione finanziaria complessiva del progetto “ITACA” è di circa 1,8 milioni di euro, a supporto di un’attività che si concluderà nel giugno del 2021. (Uff. Stampa Veneto Agricoltura)

Grave crisi per la pesca di Caorle

PESCHERECCI FERMI IN PORTO. UN DANNO CHE TOCCA L’80% NEL MESE DI MARZO

arche ferme in porto ormai da troppe set- Stessa situazione per il comparto molluschi, che tuttavia, grazie all’attività del Consorzio timane. BÈ pesante la crisi del comparto caorlotto, co- Co.Ge.Vo. con il centro di trasformazione e lame in tutta Italia, peraltro, dovuta al lockdown nazionale per il coronavirus. Se i ristoranti sono chiusi, il pesce non va venduto. È la pesante realtà che attraversa la pesca, in una stagione - quella primaverile - da sempre una delle più proficue, dopo i duri mesi invernali. Il Mercato Ittico Comunale lavora a valori ridotti, si parla di un 80% in meno di prodotto conferito e venduto nel mese di marzo.

vorazione di prodotti ittici realizzato da Op Bivalvia Veneto in Via Traghete, può commercializzare prodotto fresco (vongole, vongole biologiche, fasolari, moscardini, capelunghe) in confezioni surgelate, distribuite nella catena alimentare dei supermercati. Ma se non si tornerà presto all’attività ordinaria, i danni per ogni equipaggio e per l’intera filiera saranno pesantissimi.

NEWS - Lepido Rocco - Scuola Alberghiera “Giovanni XXIII” - CAORLE

Bravi studenti anche da casa con le lezioni on-line L’emergenza Covid-19 ha rivoluzionato la didattica ma non arresta la formazione

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na risposta efficace ad una situazione di emergenza. E guai a chi parla male dei giovani !! L’emergenza sanitaria ha imposto ai dirigenti scolastici, agli insegnanti e al personale amministrativo, un impegno organizzativo e una supplementare responsabilità con un’insolita gestione di normative che, mai prima d’ora, aveva inondato il mondo della scuola e la sua amministrazione. La didattica a distanza, spinta dall'effetto coronavirus, è ormai entrata nella quo-

tidianità di studenti e docenti. La direttrice Valentina Bellacima afferma: «Costantemente in questi giorni ho sentito le famiglie che stanno seguendo i propri figli nelle attività scolastiche on-line e la continuità del processo educativo che la Scuola Alberghiera di Caorle ha saputo dare è stata ampiamente apprezzata. Dal 9 Marzo le attività sono state avviate inizialmente con 3 ore giornaliere in modalità on-line su piattaforma Google meet – hangout. Gli allievi con una pro-

Formazione Iniziale PRIMI ANNI : DGR 852 del 19/06/2019, DEC 968/2019 SECONDI ANNI : DGR 856 del 19/06/2019, DEC 970/2019 TERZI ANNI : DGR 853 del 19/06/2019, DEC 962/2019 QUARTO ANNO DUALE : DGR 762 del 04/06/2019, DEC 882/2019

grammazione oraria prestabilita settimanalmente hanno potuto mantenere il contatto audio-visivo con i loro insegnanti, hanno mantenuto vivo il proprio processo di apprendimento e hanno anche condiviso stati d’animo e preoccupazioni. La scuola sta vivendo delle giornate particolari, per certi versi interessanti, si stanno sperimentando nuovi modi di fare scuola e di essere vicini ai nostri studenti, grazie anche all’alto senso di responsabilità degli insegnanti. Nonostante tutto i docenti

vogliono insegnare, gli studenti vogliono imparare, e la comunità Scuola ci fa sentire utili e uniti anche in questo particolare momento.» L’obbiettivo è anche quello di trasformare questi strani giorni per molti di disorientamento, per alcuni anche di solitudine, in un’occasione per riflettere su noi stessi, su

SCUOLA ALBERGHIERA “Giovanni XXIII”

Con l’auspicio di poter tornare in aula al più presto...

ciò che più desideriamo. Per chi ha curiosità, passione per l’apprendimento e la cultura, per chi ha senso di responsabilità, volontà e ragionevolezza, le occasioni nella vita non mancheranno mai.

Via del Passarin, 15 30021 CAORLE (VE) tel: 0421 299269 - fax: 0421 1849435 Dona il 5x1000 alla Fondazione Lepido Rocco ! mail: alberghiero.caorle@lepidorocco.com In dichiarazione dei redditi indica il n.94155890265



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società&benessere

Attività sportive e di gruppo per ottenere un benessere psico-fisico

Come combattere la droga IL

consumo e lo spaccio di droga nel nostro territorio rappresenta uno dei problemi più sensibili. L’intensa azione repressiva portata avanti dai Carabinieri della Stazione di Caorle diretti dal Maresciallo Capo Francesco Lambiase l’avevamo riportata sulle pagine di CaorleMare Magazine nelle uscite di aprile e maggio/2018. Come aveva spiegato il Comandante Lambiase, un’attività incisiva che l’anno precedente aveva permesso di togliere dal mercato illegale delle mafie quasi 9 kg di stupefacenti tra eroina, cocaina, oppio, hashish e marijuana. Nell’ambito di quelle operazioni erano stati compiuti 23 arresti, 13 denunce e 59 segnalazioni al Prefetto per uso personale. Un’attività forte e repressiva, che si ripete ogni anno, necessaria a limitare la diffusione della droga nel nostro territorio. Purtroppo questo non è tutto. Perché per sensibilizzare una società, investire sul suo futuro, bisogna andare alla radice del problema. A tal fine si rendono necessarie politiche di informazione e di prevenzione, che rimangono ancora limitate.

L’ESEMPIO DELL’ISLANDA Presentiamo in seguito l’articolo di Sonia Montrella per Agi.it, intitolato “Così l'Islanda ha sconfitto droga e alcol tra i giovani. Ma nessuno vuole imitarla”. «In soli venti anni l’Islanda è riuscita in un’impresa titanica: liberare i suoi teenager dalla dipendenza da alcol e droghe e trasformarli in salutisti. Una specie di miracolo se si considera che, numeri alla mano, gli adolescenti abituati alle sbronze sono passati dal 48% nel 1998 al 5% nel 2016. In pratica, non solo si sono scrollati di

dosso il record che li vedeva tra i più pesanti consumatori di alcol e droga in Europa, ma oggi sono gli adolescenti più ‘puliti’ in assoluto, come riporta uno studio pubblicato da Mosaic Science. Come si è arrivati a un simile risultato? Con il giusto mix di divieti, un coinvolgimento totale nelle attività sportive e creative, uno stretto rapporto tra genitori e scuola e perfino un coprifuoco. Il programma pilota, ribattezzato “Youth in Iceland”, potrebbe essere applicato anche agli altri Paesi europei, compresa l’Italia che, secondo l’ultimo rapporto del Centro europeo per il monitoraggio della dipendenza dalle droghe, è il Paese dell’Ue dove più ragazzi di età compresa tra i 15 e i 16 anni fumano. Il dato si aggira attorno al 37% contro il 21% della media europea, mentre il 21% degli adolescenti consuma alcol in modo eccessivo. Tuttavia, nonostante sia nata una vera e propria organizzazione che si propone di fare da consulente a città, municipalità e Paesi esteri, la ricetta non sembra piacere oltre i confini islandesi. In Islanda la rivoluzione anti-droga iniziò ufficialmente nel 1992 ma le basi erano state gettate molto prima e molto lontano, a New York da una tesi di dottorato di Harvey Milkman, professore di psicologia americano che oggi insegna all’università di Reykjavik. Lo studio di Milkman concluse che le persone consumano eroina o anfetamine a seconda della loro predisposizione nella gestione dello stress. Chi usa l’eroina vuole ottenere un effetto di stordimento, chi assume anfetamine cerca un effetto contrario. Mentre l’alcol è sedativo. Dopo la pubblicazione della tesi, Milkman fu inserito nel team di ricercatori ‘arruolati’dall’Istituto Nazionale statunitense per l’abuso di droghe. L’idea di fondo della ricerca era questa: “Perché non ottenere lo stesso effetto di ‘sballamento’ attraverso attività che incidono chimicamente sul cervello senza gli effetti deleteri delle droghe?” Nel 1991 Milkman fu invitato per la prima volta in Islanda

per parlare dei suoi studi. Un anno dopo, i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 16 anni di tutte le scuole furono sottoposti a un questionario. L’esperimento fu ripetuto nel 1995 e nel 1997. Questi alcuni quesiti: “Hai mai bevuto alcolici? Se si, quando è stata l’ultima volta? Ti sei mai ubriacato? Hai mai fumato? Se si, quante sigarette fumi in un giorno? Quanto tempo trascorri con i tuoi genitori? Che tipo di attività svolgi?” I risultati furono allarmanti: il 25% dei giovani islandesi fumava ogni giorno, mentre il 40% si era ubriacato l’ultima volta appena un mese prima. Non solo. Lo studio aveva portato a galla un aspetto fondamentale: coloro che praticavano sport, frequentavano corsi, avevano un ottimo rapporto con i genitori erano meno inclini ad assumere alcol e droghe. Sulla base dei risultati dello studio di Milkman e del sondaggio, il governo islandese avviò un programma nazionale di recupero - il Youth in Iceland - che coinvolse anche i genitori e la scuola per quella che divenne una vera e propria rivoluzione culturale. Spendere molto tempo di qualità a casa, fu uno dei pilastri del programma. Ma anche le leggi furono modificate: via le pubblicità di bevande alcoliche e fumo, e divieto di acquisto di sigarette per i minori di 18 anni e di alcol per i minori di 20 anni. Agli adolescenti di età compresa tra i 13 e i 16 anni fu imposto, inoltre, il coprifuoco alle 10 di sera in inverno e a mezzanotte d’estate. Ma, soprattutto, furono introdotte moltissime attività sportive e artistiche per permettere ai ragazzi di ‘fare gruppo’ e di ottenere quel senso di benessere psico-fisico che può dare una sostanza stupefacente. Tutti gli adolescenti furono inclusi nel programma, e per i meno facoltosi furono previsti degli incentivi statali. Tra il 1997 e il 2012 raddoppiò il numero degli adolescenti che praticava sport quattro volte a settimana e che trascorreva più tempo con i genitori. Di pari passo crollò la percentuale di ragazzi che assumevano alcol e droghe. Non solo in Islanda, in realtà, ma tra i Paesi europei è stato l’unico con un dato così marcato. E nessuna altra nazione ha saputo sostituire alcol e sigarette con lo sport. Nel Regno Unito, ad esempio, sembra che i giovani siano meno schiavi delle dipendenze perché chiusi in casa a fare in conti con la realtà virtuale.»


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ra i social network presenti negli smartphone nostri e dei nostri figli, che vengono visitati più e più volte al giorno, conosciamo sicuramente Facebook, Instagram, Youtube, Twitter. Non tutti (esclusi i vostri figli della generazione Z, ossia post-Millennial) potrebbero conoscere TikTok, che giusto per la cronaca, è stata la seconda applicazione più scaricata da App Store o Play Store dietro WhatsApp nel 2019, e la più scaricata al mondo nel mese di gennaio 2020 (di cui 1 download su 2 proviene dall’India). TikTok è la nuova frontiera dei social network per moltissimi ragazzini, un format al passo con i tempi, simpatico e dinamico, che prevede la registrazione di una scena video in playback con una base musicale in sottofondo; all’apparenza tutto innocuo e piacevole direte voi, ma in realtà questo social network potrebbe rivelarsi pericoloso per la sicurezza dei nostri figli. Ma andiamo a vedere di cosa si tratta nello specifico con Antonio Morra, fondatore di Pornolescenza.com. «TikTok è un social network cinese che sta riscontrando un successo planetario. Se siete nati prima del 2000 è normale che non avete sul vostro cellulare quest’app, ma sicuramente sullo smartphone dei vostri figli o nipoti ci sarà. Milioni di iscritti. La terza app più usata nel 2018. Nel 2017 si fonde con Musical.ly, una piattaforma americana. TikTok ti permette di incarnare in playback le tue canzoni preferite, fare sketch, doppiare film, etc. L’arma segreta di questa app è la sfida settimanale: vengono proposte nuove challenge agli utenti come ad esempio la “shoe challenge”, che consiste nel provare il maggior numero di scarpe e vestiti in 15 secondi, tutto a tempo di musica. Un modo intelligente e persuasivo di fidelizzare il pubblico e bloccarlo sulla piattaforma il più a lungo possibile. E così, come al solito succede, tanti diventano dipendenti da quest’app, specialmente bambini e adolescenti. Dietro tutto questo però si nasconde una realtà anche molto più oscura, una ricerca incessante di essere perfetti e piacere agli altri; tutto è orchestrato per esporre il proprio fisico e la propria intimità. Il canone di bellezza su TikTok è la ragazzina con i capelli lunghi, le labbra carnose, che danza sensualmente con top e shorts; ragazze giovanissime anche di 9-10 anni che mostrano le loro forme e movenze a tutti gli utenti, cercando di imita-

web&social

Le nuove frontiere dei social network per adolescenti tra balletti e musica

TikTok: divertimento e pericoli per la generazione Z trollare tutto quello che viene caricato qui. Tocca agli insegnanti e ai genitori proteggere i propri figli parlandone con loro di questa applicazione, informandoli dei rischi di questi social network. Tenete d’occhio i contenuti che pubblicano online e se l’uso di questa applicazione vi sembra irrimediabile scegliete un account privato, bloccate i profili sospetti e attivate la modalità ristretta per non ricevere contenuti re le loro cantanti e influencer preferite. Quali sono i pericoli? Ce ne sono tre: 1. Sono stati arrestati vari pedofili che usano l’app per sedurre le vittime. I predatori usavano le solite fasi dell’adescamento: l’avvicinamento con la richiesta di amicizia, l’instaurazione di un clima di fiducia, il controllo che non ci siano interferenze da parte di genitori, il rapporto diventa esclusivo e poi c’è la richiesta di materiale pornografico come selfie espliciti, video, a volte usando anche altre app. Infine l’incontro può diventare anche faccia a faccia. 2. TikTok è pieno di cyberbullismo. Le ragazze che non hanno quella forma vengono attaccate in modo crudele e spietato da parte degli altri utenti: “sei grassa”, “ma quanto pesi?”, “fai schifo”, “ucciditi”. Un condensato del peggio della società, il culto dell’apparenza e il regno della calunnia. 3. TikTok contiene pornografia, nudità e violenza; ci sono tantissimi utenti che usano TikTok per chiedere e caricare immagini esplicite. Si usano le strategie più impensabili per raggirare i controlli e le restrizioni. Come ogni social network usato da milioni di utenti c’è una grande difficoltà a con-

sensibili. Basta collegarsi al profilo dei vostri figli e nelle impostazioni della privacy attivare le varie opzioni di controllo. Se vostro figlio ha meno di 14 anni vi consiglio di eliminare quest’app dal suo cellulare, più in là la potrà installare. Parlate dei pericoli e delle soluzioni, e fate attenzione a questa app, che ogni giorno riceve nuovi utenti, tanti adolescenti che non sanno i peri-

coli che ci sono. Tiriamo fuori i ragazzi da questa oscurità e abbiamo un occhio vigile per aiutarli e proteggerli.»


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SPORT

Leonardo Valesin giovane promessa

È primo nella classifica dei migliori 2006 del basket italiano

qualità degli allenatori e struttura organizzativa ha ben poco da invidiare alle il playmaker caorlotto realtà professioniLeonardo Valesin il mistiche della massima glior giovane di classe 2006 serie. della pallacanestro italiana. Fino a che si è poL’incoronazione è arrivata tuto giocare, in quedirettamente da Italhoop, sta stagione Leonaruno dei più autorevoli siti di do ha saputo metbasket giovanile, che per la tersi in evidenza per stagione 2019 - 2020, sulla la progressiva crebase delle molteplici visionascita tecnica indiviture e dei riconoscimenti otduale, il che lo ha potenuti, ha inserito il giocatore al sto ancor più all’atvertice di una speciale classifica tenzione degli adnazionale, la quale, oltre che per il detti ai lavori. primato di Valesin, parla ancora Così, dopo l’oplitoraneo al 19° posto, dove è staportunità avuta la to inserito Matteo Rinaldin, altro scorsa estate di progiovane play del BVO Caorle. vare con il Real MaValesin è un prodotto del settore giovanile drid, si è interessato al giovane play anche un caorlotto, evidenziatosi tra le file degli Under altro tra i più importanti club spagnoli, vale a 13 allenati da Alberto Zorzi. dire il Malaga, pronto a fargli spazio nella sua Da quest’anno è approdato all’Oxygen Bas- foresteria. sano, una tra quelle società che possono vanUn treno, questo, che nessun giovane giocatare un progetto giovanile di primo piano tore potrebbe mai permettersi di lasciarsi nell’area Settentrionale. Un club che per la sfuggire. Di fatto, si è aperto un dialogo che lo Ottanta” inizialmente prevista per il 4-5 apri- avrebbe già potuto le, è stata rinviata a settembre, ed anche per portare alla firma con le successive regate “La Duecento” dell’ 1-3 il sodalizio iberico, le altre compagini del calcio, tra cui il Caorle maggio e “La Cinquecento” del 31 maggio- 6 tuttavia, è giocoforza finito tutto in stand by Team Futsal femminile che vede azzerata la giugno, permane assoluta incertezza. D’altra parte, anche le Olimpiadi, il Giro per l’emergenza Corostagione in Tuttocampo Cup hanno già ricevuto comunicazione che le gare di campiona- d’Italia di ciclismo, Europei di calcio, ecc. que- navirus, ma eventualmente se ne potrà st’anno sono cancellati. to sono cancellate, come stabilito dal Coni. parlare più avanti. Se ne riparlerà il prossimo autunno. Anche per la stagione velica la regata “La di ANDREA RUZZA

È

SPORT LOCALE - Cancellati tutti i campionati tagione finita e campionati da definire Ssionista, nel risultato. Vale per il mondo profesvale ancor più per i dilettanti. Im-

possibile riprendere l’attività agonistica per portare a termine i campionati interrotti. L’Amatori Calcio Caorle, la Sangiorgese e


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SPORT

Azzerata la stagione del BVO Basket Caorle

Invalidati i risultati, colpo di spugna su promozioni/retrocessioni

di MASSIMO CORBETTA

S

i conclude con un nulla di fatto la stagione agonistica 2019/2020 che sarà ricordata a lungo nella storia dello sport come la più drammatica e sconvolgente dal dopoguerra ai giorni nostri, globalizzata a livello mondiale, considerando che anche la grande NBA statunitense non ha potuto portare a termine la stagione. Con il comunicato alle Società del presidente della Fip Petrucci del 27 marzo, dopo uno stop ad allenamenti e gare già dichiarato da 3 settimane, viene dichiarata conclusa la stagione sportiva 2019/2020 per ogni attività (minibasket, giovanile, senior maschile e femminile) e dichiarata la “cristallizzazione” dei campionati 2019/2020 con il conseguente congelamento di promozioni e retrocessioni.

IL QUADRO FINALE Restando a casa nostra, vogliamo ripercorrere brevemente, soprattutto per i posteri che non potranno vedere negli almanacchi e negli annali risultati, classifiche e vincitori stagionali, l’andamento delle squadre del BVO Caorle, San Stino ed Annone Veneto e dei suoi protagonisti fino all’interruzione forzata causa emergenza Covid-19. Due le squadre senior al via a settembre, con fortune alterne e diversi obiettivi, una C Gold targata BVO Gruppo SME Caorle ed una Promozione BVO Dial Bevande Annone Veneto.

lenatore plurivittorioso in categorie importanti anche all’estero. La squadra è apparsa però fin da subito poco amalgamata e battagliera, al punto che la società ha deciso, verso la metà del torneo, di promuovere capo allenatore il nostrano coach Alberto Zorzi che, coadiuvato dal vice di ritorno Umberto Visentin e dal sempre presente G.M. Raffaele Valesin, è riuscito ad iniettare nuova linfa, qualità ed intensità nel gioco oltre a farsi

regalare dal sopracitato G.M. due perle preziose per la categoria quali Sedlarevich e Di Prampero, giocatori di categoria superiore che sicuramente assieme ai vari Masocco, Rizzetto, Rizzo, Musters, Moro ed ai giovani Battiston, Defendi, Ajdinoski e Visentin (di nuovo in campo dopo la frattura della mano) avrebbero sicuramente risollevato le sorti della nostra compagine. Purtroppo non c’è stato il tempo per mettere alla prova il nuovo roster. Chiusura forzata e campionato invalidato dalla FIP.

SERIE C GOLD Cominciando dalla C Gold, dopo anni ricchi di soddisfazioni e traguardi importanti, per la prima volta la formazione e la con-

PROMOZIONE Altra storia ed altri obiettivi quelli che invece riguardano la squadra del BVO Dial Bevande Annone Veneto nel campionato di Promozione FVG, squadra composta in parte dai nostri giovani usciti dal vivaio BVO come Furlanis, Corbetta, Mattiuz-

duzione della squadra è stata affidata ad un team esterno ma dal pedigree importante ed esperto, costituito dal duo Coldebella/Frattin, quest’ultimo al-

zo e Carnelos e da un pacchetto senior esperto ed affidabile che ha chiuso il campionato al primo posto con una sola sconfitta al passivo e con all’orizzonte

una promozione in serie D assai meritata ma a questo punto di fatto virtuale e non omologabile.

SETTORE GIOVANILE Continuando la nostra analisi con le giovanili, la vera forza, anima ed essenza del Pool BVO, tutte le squadre dall’Under 13 all’Under 18, dagli Esordienti al Minibasket hanno vissuto una stagione ricca di soddisfazioni e di grande impegno. In campo maschile erano 18 le squadre del Pool in campo a settembre tra giovanili e minibasket, con alcune eccellenze che alla conclusione forzata primeggiavano nei loro rispettivi tornei di categoria ed altre che hanno dimostrato vistosi progressi durante la stagione, obiettivo principale per l’attività giovanile e testimonianza della qualità assoluta dei nostri tecnici e del nostro progetto. Non a caso due dei più promettenti giovani 2006 (rispettivamente al 1° ed al 18° posto del ranking nazionale) come Leonardo Valesin e Matteo Rinaldin sono cresciuti proprio nelle nostre giovanili. Novità delle novità, che addolcisce questa strana e sfortunata annata, la nascita di una nuova realtà di basket femminile che ha già stupito e appassionato tutti, primeggiando nel torneo regionale di categoria e che avrà sicuro futuro e successo. Questa la nostra storia BVO, in sintesi ed in pillole, per questa strana stagione agonistica, stroncata a metà strada da un’emergenza sanitaria che non ha precedenti nella storia dello sport italiano. Come dice qualcuno, siamo all’anno zero, le conseguenze di questa crisi, che speriamo si risolva prestissimo, si rifletteranno sul piano economico e sociale anche sullo sport e sui campionati. Ma passerà anche questa, supereremo l’ostacolo e, non appena sarà possibile e ce ne saranno le condizioni, tutte le squadre e gli atleti del BVO saranno pronti ai nastri di partenza della nuova stagione.


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di FLAVIO INESCHI

100 anni del Calcio Caorle

Dal G.s. Petronia all’A.c. Caorle

1920-2020 - Cento anni di storia del Calcio Caorle. Le vicende e i protagonisti

Quei mitici anni in Campo Sportivo

ontinua il nostro racconto, in ocC casione del Centenario della fondazione del Calcio Caorle.

Una fondazione, come si sa, che affonda nella notte dei tempi, l’anno 1920, nel primo Dopoguerra, quando la voglia di ritornare alla gioia del vivere quotidiano prevalse sui lutti, le miserie e le rovine lasciate da quattro anni di guerra e tanti, tanti giovani morti in armi nelle battaglie del Carso e del Piave. Ma di quegli anni mitologici nulla si sa. Le prime notizie in nostro possesso risalgono al 1934/35. Riportiamo un articolo scritto trent’anni fa nella nostra rivista natalizia “Caorle ‘90”, incentrato sulla testimonianza di un protagonista di quella lontana epoca, Giovanni Sarto, classe 1914. «Una volta sì che il calcio era il gioca più bello. Uomini, donne, bambini, tutti correvano la domenica pomeriggio al Campo Sportivo: c’era il Caorle che giocava. Gli uomini incitavano Marafin, Garrone, Bellinazzi, Mioni, Rinaldi, Rampazzo, Coppola, Nava, Turchetto, Mattei e chissà quanti altri eroi in calzoni corti e scarpe bullonate. Al Campo Sportivo arrivavano squadre da tutti i paesi, vicini e lontani. Si impegnavano in gesta sportive dal sapore mitico le varie Crocetta, Feltre, Giorgione, Motta di Livenza, Jesolo, Noventa e tutta la gloriosa “Razza Piave”. Le donne, a volte più scatenate dei mariti stessi, sorridevano nelle domeniche calcistiche e ad ogni vittoria dei Rosso Blu si festeggiava, ma guai a trovarsi troppo vicini se si perdeva. Gli uomini imprecavano, spesso litigavano con i tifosi avversari e la sera ammaccati e con gli abiti sgualciti andavano a consolarsi all’osteria, ascoltan-

do dall’emittente radiofonica di Stato i risultati del Grande Torino, del Venezia, della Juventus, del Bologna, Genoa, Milan. Tempi finiti, sepolti sotto uno spesso strato di polvere. Ma qual è la storia di questo vecchio A.c. Caorle ? Il gagliardetto rossoblu porta impresso l’anno ‘1920’. Ma l’origine ri-

mane un mistero. Lo sa bene Giovanni Sarto, classe 1914, che nel ‘34 giocava “half”, mezzapunta nel Gruppo Sportivo Petronia, la prima squadra ufficiale esistita a Caorle. «Nel ‘32 giocavamo prevalentemente sulla spiaggia, talvolta nello spiazzo erboso tra il Bar San Marco e la Scuola elementare Bafile. Avevamo innalzato due porte da calcio. Non esisteva allora una Società vera e propria, e fu il Segretario comunale Mognon che nel vederci tirar calci alla palla di cuoio, si appassionò e ci comprò scarpe e maglie. Poi su quella terra costruirono l’Asilo Infantile, col Monumento ai Caduti, e per noi, nel 1936, fu costruito il vecchio campo sportivo, che sorgeva al posto degli attuali giardini comunali [Piazza Veneto - ndr].» Quella squadra, militava ufficialmente nella Divisione della Terza Zona e nell’anno 1934 disputò 25 partite, vincendone 20, con 2 gare pareggiate e 3 perse. Poi venne la seconda guerra, che causò tra le tante rovine anche l’interruzione dei campionati. «In tempo di guerra - ricorda Garrone Bergantin, l’uomo simbolo del calcio caorlese - giocavamo le amichevoli con i soldati Tedeschi. Una volta si presentarono in divisa, armati. Prendemmo paura, credevamo volessero portarci via tutti noi giovani di Caorle. Invece, si misero i pantaloncini e ci ordinarono di fare altrettanto, pronti per la partita. Dopo la Liberazione giocammo anche contro gli Inglesi delle truppe Alleate.» Seguirono anni di pace e di gloria alterna nei gironi di Prima Divisione, dove le prodezze si fecero più rare, anche se rimane storico un 13-2 rifilato allo San Stino nel campionato ‘50/51. Una annata importante fu invece il ‘53/54, quando dopo un decisivo spareggio con Meolo e San Zeno di Verona, i Rossoblu conquistarono l’accesso alla Promozione, dove militarono per due stagioni. Dicono sia stato nel 1955 che il Petronia prese il nome di A.c. Caorle, trovando anche veri dirigenti come Vincenzo Pellegrini, Attilio Bortolotto, Arturo Bellini, Giuseppe Rossi, Bepi Turchetto e altri ancora. Ma l’anno dopo, il 1956, fu anno di grande lutto per il Caorle. Domenica 6

febbraio a soli 10 minuti dal termine della partita, che vedeva il Caorle prevalere per 1-0 sui veneziani del San Pietro in Volta, la mezzala destra Mario Nava si accasciava al suolo, colto da un malore di origine cardiaca, che lo stroncò all’età di 22 anni. Fu una grande perdita per il calcio e per la città. Seguirono altre annate di grande agonismo, sfide infuocate ed esaltanti, giocate nel vecchio campo che sovente si trasformava in una vera e propria ‘fossa dei leoni’, con gli spettatori accaniti a sostenere i Rosso Blu nelle gare più difficili, contro il Montebelluna, il Cittadella, il Portogruaro. Non di rado ombrelli e bastoni da passeggio finivano conficcati nella recinzione alla ‘caccia’ delle gambe del segnalinee che ‘favoriva’ gli avversari; sputi ed improperi contro l’arbitro che ‘dava’ il rigore agli ospiti, ma anche stima e rispetto per gli avversari più forti, che per riuscire a prevalere sul Caorle dovevano proprio dannarsi l’anima. Nel 1962 la passione calcistica cresce con la nascita del Giovanni XXIII, squadra di carattere parrocchiale, fondata da Arturo Bortoluzzo, Vinicio Vio, Franco Padovese e qualche altro. Composta di soli atleti caorlesi, effettua eccellenti prestazioni nel campionato di Terza Categoria, dando la possibilità a molti giovani di giocare nelle fila della forte formazione Allievi. Conclude l’attività nel 1977. Ma ecco arrivare altre giornate di gloria per l’A.c. Caorle: in due soli anni i Rosso Blu vincono la Prima Categoria e la Promozione, giungendo nel 1973 all’impensata conquista della Quarta Serie, ovvero la Serie D, disputata per due stagioni. Ed è un trionfo; guidati da Toni Pin, il famoso portierone del Padova dei tempi di ‘Paron’ Nereo Rocco, a fine campionato il

Caorle si piazza in posizione di media classifica, dopo aver affrontato alla pari squadre come Treviso, Pordenone, Giorgione, Mestrina, Gorizia, Rovigo, Merano, e l’anno dopo anche Triestina e Portogruaro. Seguono poi alcune significative stagioni di Promozione. Giungono poi gli anni di un declino che non ripaga la passione, le speranze e le aspettative di una città che frattanto trova altri stimoli ed altri lidi sportivi. Cominciano ad innescarsi a ripetizione le crisi societarie e la squadra più volte torna in mano al Comune, che ne dispone il commissariamento della gestione, affidandola al Caorle Club, aggregazione di tifosi presieduta da Renzo Bertoncello, con altri appassionati dirigenti. Ogni tanto, incontrando per strada qualcuno dei mitici calciatori di un tempo, viene spontaneo immaginare quelle domeniche di genuina passione, di agonismo cavalleresco, di nomi che nella memoria galoppano su un prato fangoso, maglia rossoblu di lana pesante, pantaloncini e scarpe bullonate, correndo dietro ad una palla di cuoio: un tiro verso la porta avversaria, palo-goal, l’urlo felice della folla assiepata tutt’intorno, lo spogliatoio con le panche di legno, il sudore, i tè, la doccia bollente. Tanti volti giovani e sereni nelle vecchie foto ingiallite conservate nell’album di famiglia. Quanta nostalgia...». - ©


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Le centenarie di Caorle

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Maria Teresa Finotto, prossima ai 105 anni

Buoni-Alimentari dei Lions

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Affidati ai Servizi Sociali del Comune

ono ben cinque le ultracentenarie di Caorle. n questo difficile momento di emergenza saniSso: laTre le abbiamo presentate nel numero scor- I taria il Lions Club di Caorle interviene mettenpiù longeva Linda Franzo, 106 anni compiuti do a disposizione il “cassetto della solidarietà”, il 2 gennaio scorso, ospite in Casa di Riposo “Don Moschetta”, la più giovane Maria Martinazzi, che il 29 gennaio di quest’anno ha celebrato il secolo di vita, e Vittoria Zecchin, 104 anni, nata il 23 dicembre 1915. Davvero una “classe di ferro” il 1915, dato che sono ben tre le super longeve caorlotte nate proprio nell’anno in cui l’Italia entrava in guerra nel primo conflitto mondiale. Una di queste è Maria Teresa Finotto, residente nel rione Sansonessa, dove vive con un figlio (nella foto la festa di compleanno per il Secolo di vita).

Nata a Caorle, precisamente a San Gaetano, il 4 giugno 1915, sposata con Antonio Gonella (detto Trombea, deceduto nel 1978), dopo una vita di lavoro nell’azienda agricola Pasti a San Gaetano, negli anni successivi si erano trasferiti a Caorle in Viale S. Margherita per dedicarsi a lavori nel turismo che si stava rapidamente sviluppando, come nel Campeggio comunale di Santa Margherita, che all’epoca era gestito in affitto dalla Famiglia Fontana. La signora Maria Teresa ha curato soprattutto la famiglia, i 7 figli (4 maschi e 3 femmine) che poi le hanno dato decine di nipoti e pronipoti.

in accordo con tre supermercati cittadini, in forma di buoni-spesa per le famiglie di Caorle che vivono in condizioni di difficoltà dovute all’emergenza Covid-19. Si tratta di buoni-spesa che consentono l’acquisto di generi alimentari di prima necessità nei supermercati convenzionati (Alìper, Famila e Coop). La distribuzione dei Buoni è stata affidata ai Servizi Sociali del Comune di Caorle, il quale li destinerà alle famiglie che in questi giorni soffrono la mancanza di risorse economiche personali. Si tratta, di fatto, di famiglie che già ricevono questo tipo di sostegno e assistenza sociale, per i quali annualmente il Lions Club ha creato un “cassetto della solidarietà” che si estrinseca nel pagamento di utenze domestiche, fornitura di generi alimentari anche attraverso la Caritas, e pacchi dono natalizi (nella foto sotto). A queste, data l’emergenza economica, se ne sono aggiunte diverse altre, che necessitano di aiuto. Pertanto, tutto il Lions Club di Caorle – inclusi alcuni soci generosi e sensibili, che hanno incrementato la donazione con versamenti personali – fin da subito mette a disposizione questi buoni-pasto, per un fondo iniziale di 1.500 euro. Chi volesse contribuire alla raccolta fondi per questo service può effettuare un bonifico sul c/c del L.C. Caorle codice iban: IT23 Z 089 0436 0200 5300 7011 154 con la causale del service “ BUONO-PASTO”.

“Caschi respiratori” per i malati di Covid-19 news - “WE SERVE”. Le iniziative del Lions Club Caorle

Dispositivi per il personale medico sanitario degli ospedali. 1.500 euro dal Lions Club Caorle

A

ll’emergenza coronavirus il Lions Club risponde «Presente!». Pur dovendo sospendere tutte le iniziative già calendarizzate, e nella difficoltà di non potersi riunire collegialmente (se non in via telematica) per coordinare le azioni possibili, il nostro Distretto 108-Ta3 - che ricomprende i Lions Clubs di ampie aree delle province di Padova, Venezia, Rovigo e Treviso e conta 51 Clubs per complessivi oltre 1.500 soci - ha stabilito un service urgente per l’acquisto di “caschi respiratori” e attrezzature medico-sanitarie da distribuire al personale medico e paramedico che in queste settimana sta operando in emergenza. Intendiamo così contribuire a fornire strumenti per la ventilazione artificiale forzata non invasiva a pa-

zienti con difficoltà respiratorie. Si tratta cioè dei caschi CPAP (acronimo di Continuous Positive Airway Pressure) che permettono di fornire ventilazione artificiale a un paziente con difficoltà respiratorie. Diversi studi clinici ne hanno dimostrato l'efficacia nel trattare varie condizioni che determinano l'insufficienza respiratoria. L'idea degli esperti è quella di utilizzarli

per i pazienti che richiedono assistenza respiratoria ma non sono così gravi da rendere necessario il ricovero in terapia intensiva. In questo modo non solo si preservano posti letto per i pazienti più gravi, evitando la saturazione con i potenzialmente numerosi contagiati da Covid-19, ma si snellisce anche la pressione sul personale sanitario. Il Distretto 108-Ta3 ha messo a disposizione 114.300 € di cui 96.500 provenienti dai 51 Lions Club e 17.800 da donazioni personali. Di questi sono già impegnati 85.000 € così ripartiti: 30.000 € per 120 caschi di ventilazione respiratoria, 13.000 € per 1.500 tute di protezione individuale, 42.000 € per 20.000 mascheri-

ne tipo PP2. Inoltre sono stati stanziati 350.000 $ a contributo per disastro al Multidistretto 108 Italy. Il Lions Club Caorle ha donato 1.500 euro. A tale proposito è stato istituito un apposito comitato a cui ci si può rivolgere per ogni dubbio o necessità o informazione per questo importante service del nostro Distretto e i cui fondi raccolti saranno veicolati attraverso la nostra Fondazione distrettuale in modo che, se qualche privato volesse integrare la raccolta con una spontanea donazione, basta la bonifichi al seguente Iban: IT23W0103062810000000413188 con la causale “Donazione liberale per Coronavirus” e, su richiesta, verrà rilasciata la ricevuta per la detraibilità fiscale. Trasformiamo l’emergenza in una gara di solidarietà.

DONA il 5 ‰ alla FONDAZIONE LIONS 108 Ta3 indicando il codice fiscale: 03539020275


(

NUMERI UTILI TELEPHON-NUMMER

112 NUMERO UNICO EMERGENZA CARABINIERI 112 - 0421 81002-83686 POLIZIA DI STATO 113 - 0421 71777 115 - 0421 72222 VIGILI DEL FUOCO POLIZIA STRADALE 0421 275700 VIGILI URBANI 0421 81345 GUARDIA di FINANZA 0421 81069 CAPITANERIA di PORTO 0421 210290 1530 - 0421 210290 SOCCORSO NAVALE MUNICIPIO 0421 219111 TRAGHETTO Caorle-Porto S. Margherita 0421 83887 SOCCORSO STRADALE 803803- 803116 UFFICIO POSTALE 0421 219911 1678 46001 ENEL ACQUEDOTTO 0421 4811 A.T.V.O. stazione autocorriere 0421 383675

✙ EMERGENZA SANITARIA PRONTO SOCCORSO CAORLE

GUARDIA MEDICA OSPEDALE PORTOGRUARO OSPEDALE S. DONA’ POLIAMBULATORIO CAORLESE EMERGENZE ODONTOIATRICHE

118 0421 219829 0421 484500-int.4 0421 7641 0421 227111 0421 210091 371 4155485

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