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« La Passeggiata 2020»
opera di Teddy Guiotto Art olio su tela (100x80) a pag. 31
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attualità
n. 2 - aprile 2021
IN PRIMO PIANO
GLI ENTI BILATERALI CHIEDONO DI VACCINARE I LAVORATORI. DA GIUGNO CI SARÀ IL “CERTIFICATO VERDE”
Gli operatori protestano contro l’ordinanza governativa che permette viaggi all’estero ma non in Italia
di MICHELE INESCHI
utta Italia in lockdown T nel weekend di Pasqua, e un mese di Aprile con perduranti
restrizioni e quasi tutto il Paese in zona arancione o rossa. Ma il paradosso dice che recarsi all’estero (anche per motivi leisure) è possibile con l’ordinanza emanata dal Governo per le festività di Pasqua. Mentre in Italia si è “chiusi in casa”, ci si può recare in una regione diversa (anche se in zona rossa) per andare all’aeroporto, oppure imbarcarsi in una nave da crociera e andare all’estero. Inizialmente sarebbe stato possibile partire e tornare con tampone molecolare negativo (e autodichiarazione), ma a seguito delle vibrate proteste il Ministro della Salute Roberto Speranza ha “messo una pezza” aggiungendo una quarantena obbligatoria di 5 giorni al rientro in Italia. Questo non ha attenuato la rabbia degli operatori turistici e delle associazioni di categoria, le quali rilevano un gravissimo danno per il settore turistico domestico. Anche gli operatori del ricettivo di Caorle hanno accolto con amarezza questa notizia: “Sentiamo questo provvedimento come una vera e propria beffa - ha dichiarato Loris Brugnerotto, presidente di Federal-
berghi Caorle - che crea un’inaccettabile disparità di trattamento verso le imprese italiane, a favore di quelle straniere”. La domanda che sorge spontanea, infatti, è: come si viaggerà quest’estate? Il Ministro della Salute ha affrontato il tema dichiarando che: “La campagna di vaccinazione è il fattore di svolta. Confido in un’estate diversa dai giorni che stiamo vivendo ora. È probabile, dunque, che nei mesi più caldi potremo avere meno limitazioni negli spostamenti interni, che ad oggi sono estremamente limitati”.
VACCINI AGLI OPERATORI TURISTICI Gli Enti bilaterali del turismo di Venezia (che rappresentano le associazioni di categoria e sindacati) hanno fatto richiesta diretta al Presidente del Consiglio Mario Draghi, di vaccinare prima possibile tutti coloro che operano nel mondo del turismo. Gli Enti si rendono disponibili a sostenere i costi dell’operazione inclusi i compensi per il personale medico. Come è stato evidenziato, il contatto umano tra lavoratori e clienti nel settore turistico espone a un alto rischio di contagio. È necessario innanzitutto prevenire, per tutelare la salute di chi opera in questo settore. PASSAPORTO VACCINALE Inoltre, a Bruxelles, continuano le
discussioni per la proposta della Commissione Europea (supportata dalla Presidente Ursula von der Leyen) di rilasciare un certificato verde, o passaporto vaccinale, che possa semplificare la libera circolazione tra Stati alle persone vaccinate (o tampone negativo documentato) all’interno dell’UE. Il certificato dovrebbe entrare in vigore per metà giugno, disponibile gratuitamente in formato digitale o cartaceo per chiunque abbia ricevuto il vaccino, o sia già stato positivo al covid, o abbia un tampone con risultato negativo. Agli Stati rimarrà la responsabilità di decidere quali restrizioni alleviare per i viaggiatori in possesso del certificato.
PREMIER DRAGHI INVITATO IN VACANZA A CAORLE Rispondendo alle parole del Ministro del Turismo Garavaglia che esortava gli italiani a prenotare per le vacanze estive, il Premier Draghi commentava: “Se potessi andare in vacanza ci andrei volentieri”. Federalberghi Caorle ha accolto questa dichiarazione con entusiasmo invitando il Presidente del Consiglio e consorte a trascorrere una vacanza nella nostra località. “Ci piacerebbe che lui e la moglie potessero conoscere il nostro mare pulito, il nostro centro storico d’ani-
credit: Pierluigi Marchesan.
«Facciamo ripartire il turismo» mo veneziano, la bellezza incontaminata della Laguna di Caorle, e che potessero gustare le eccellenze enogastronomiche della cucina locale” ha detto Brugnerotto.
ITALIA DESTINAZIONE DEL 2021 Secondo la rivista di viaggi newyorkese Travel + Leisure (che conta 5 milioni di lettori nel mondo e 10 milioni di follower tra Instagram e Facebook) l’Italia è la “Destinazione turistica del 2021”. Questo perché «le attività artigianali che costituiscono la spina dorsale di esperienze di viaggio consapevoli - produttori di vino, olivicoltori, locandieri, artigiani, capitani di barche, autisti e, naturalmente, guide - hanno sofferto profondamente quest’anno e saranno pronti a rilanciarsi nel campo dell’ospitalità.» Nell’articolo si invitano i lettori a far parte di questo nuovo “Rinascimento” italiano; anzi, tutti possono esserne parte attiva facendo un viaggio nel nostro Paese perché «la bellezza e il patrimonio italiano sono anche nelle mani degli stessi viaggiatori».
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CaorleMare implementa i suoi canali informativi. Assieme al Magazine cartaceo - che raggiunge i 30 anni di vita e alla pagina Facebook anche un nuovo sito Internet e il canale video Youtube. E vi presentiamo il nuovo LOGO
La nuova struttura della nostra informazione di FLAVIO INESCHI
e prolungate restrizioni di primavera e autunno/inverno del L 2020 hanno limitato significati-
vamente la mobilità delle persone, e anche per chi svolge il lavoro di cronista, ciò ha comportato la necessità di trovare inedite vie di comunicazione e ricerca delle notizie e fonti di informazione. Ed ha anche fatto ben comprendere come l’innovazione sia la strada da percorrere sempre e comunque, ricercando nuove opportunità e sviluppo. Magari quello che si immaginava e prospettava da anni, ma non si aveva ancora avuto il tempo per pianificare e costruire. Così per molti, e anche per noi di CaorleMare: grazie al molto tempo a disposizione tra un lockdown e una zona rossa, abbiamo finalmente dato seguito ad una logica e moderna implementazione nella nostra struttura di comunicazione.
l a tappa significativa dei 30 anni di pubblicazioni, iniziate nell’estate del 1992. La redazione e lo staff collaboratori si compone di una quindicina di persone, ed è sempre aperta al contributo di tutti.
frequenza pressoché quotidiana (superando così il vincolo di periodicità di 9 uscite su base mensile all’anno del giornale cartaceo), ma anche video notizie, e soprattutto si può leggere il CaorleMare Magazine ogni volta che viene pubblicato, grazie alla piattaforma internazionale ISSUU, che utilizziamo fin dal Natale 2009 e dove sono conservate tutte le pubblicazioni in formato digitale, che si possono sfogliare e leggere in qualsiasi parte del mondo.
IL SITO INTERNET WWW.CAORLEMARE.IT
LA PAGINA FACEBOOK CAORLEMARE MAGAZINE
CAORLEMARE MAGAZINE La rivista cartacea mantiene il suo ruolo di “core business” autentico ed imprescindibile, tanto per noi quanto per la stessa città di Caorle e per le sue espressioni sociali, culturali ed economiche dedicate in primis al turismo. CaorleMare Magazine raggiunge
Da una decina d’anni è attiva la pagina in Facebook, ovviamente intitolata CaorleMare Magazine, creata il 14 giugno 2012. Il riscontro è significativo, e cresciuto nel tempo fino ad arrivare alle attuali 7.701 likes e 8.148 persone che seguono questa Pagina, il cui pay-off è “Il giornale di Caorle... nel mondo: CLICCA MI PIACE !!! e CONDIVIDI le notizie”. Infatti, grazie a Facebook, è possibile non soltanto ricevere notizie in
Abbiamo sempre tenuto un sito nel web: Caorlemare.it, ovvero fin dall’estate del 2000. Ma l’evoluzione, si sa, obbliga a tenere dinamico un sito che diversamente rischierebbe di essere statico e, con i tempi di oggi dove tutto ciò che è virtuale è destinato ad essere superato in un battere di ciglia, anche il nostro sito internet doveva rispondere ad un requisito di interfacciabilità con la nostra informazione. Ed ecco dunque un restyling che offre al navigatore del web non soltanto le notizie rimandate dal Magazine, ma anche rubriche di contenuti storico artistico culturali, società e benessere, l’interfacciabilità con Facebook da una parte e con il canale YouTube dall’altra, ma anche con
l’archivio di tutte le nostre riviste presenti su Issuu, come già detto, sfogliabili e leggibili in qualsiasi parte del mondo.
IL CANALE YOUTUBE CAORLEMAREMAGAZINE TV Il canale YouTube, si diceva. Certo, possiamo fare e facciamo anche le videonotizie, i filmati in alta definizione 4K, di informazione ed emozionali della nostra Caorle, degli eventi di spettacolo, di attualità, ambiente e itinerari. Certo negli ultimi dodici mesi non abbiamo avuto molte opportunità di impinguare ed arricchire questo giovane contenitore, ma l’intenzione è appunto di sviluppare anche questo social media.
IL NUOVO LOGO Infine abbiamo ideato questo nuovo logo che sublima le onde ed il mare e al contempo rievoca il recente passato della nostra città. Il richiamo turistico, rappresentato dal pesce con la C ma anche dalla silhouette che il celebre pittore Silvio Marchesan disegnò tre decenni fa per l’allora Azienda di Promozione Turistica. Un logo che, tra passato e futuro, vuole coniugare l’informazione con la vocazione turistica di Caorle.
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politica
A Jesolo il G20spiagge
n. 2 - aprile 2021
TURISMO&POLITICA A settembre il summit dei 20 comuni italiani
Dopo Bibione (2018), Castiglione della Pescaia (2019) e Vieste (2020)
di FLAVIO INESCHI
piagge di Venezia sugli S scudi. Dopo aver dato vita al G20 Spiagge tre anni fa,
il summit dei più importanti comuni turistico balneari d’Italia torna a incontrarsi a casa nostra, precisamente a Jesolo, con ogni probabilità il prossimo mese di settembre. Il cosiddetto G20S è la rete nazionale delle destinazioni balneari, nata nel 2018 grazie a un’idea del Comune di San Michele al TagliamentoBibione, il quale ha invitato le 20 principali destinazioni balneari al fine di porre le basi per una cooperazione utile ad identificare i problemi comuni.
Comuni che, tutti insieme, riescono ad attrarre più di 62 milioni di turisti: un impatto enorme sul turismo nazionale, da Nord a Sud. Queste le spiagge che fanno parte del G20s: Rimini, Cavallino-Treporti, San Michele al Tagliamento-Bibione, Jesolo, Caorle, Lignano, Riccione, Cervia, Cesenatico, Sorrento, Comacchio, Bellaria-Igea Marina, Vieste, Cattolica, Chioggia-Sottomarina, Castiglione della Pescaia, Grado, Forio, San Vincenzo, Ischia, Arzachena, Orbetello, Rosolina, Grosseto, Viareggio, Taormina. Dopo l’esordio nel 2018 a Bibione, il G20s si è tenuto a Castiglione della Pescaia (Grosseto) nel 2019, e l’anno scorso a Vieste (Foggia).
In questa quarta edizione, il tema di dibattito e approfondimento, già enunciato lo scorso anno, è il riconoscimento dello status di “Città Balneare”. “Siamo soddisfatti del grande lavoro che è stato fatto a Vieste” - ha detto l’assessore jesolana Flavia Pastò - “e del clima di grande affiatamento di tutte le località per raggiungere un obiettivo comune: dare alle spiagge italiane un riconoscimento che non sia solo di facciata ma anche di sostanza e permetta di risolvere questioni come l’erosione, la sicurezza, la fiscalità e semplificazione amministrativa, tutti elementi di primo piano per lo sviluppo e la sopravvivenza delle città stesse”. “Un comune balneare di 10 o 20mila abitanti d’estate deve fare i salti mortali per garantire servizi, sicurezza, gestione dei rifiuti, traffico” dice Pasqualino Codognotto sindaco di San Michele al Tagliamento-Bibione. “Ogni estate noi amministratori locali dobbiamo scendere in trincea e inventarci soluzioni creative per risolvere problemi che sono molto concreti. Per questo lo status di Città Balneare è un aspetto chiave, tanto quanto
“
Si chiede lo status di “Città Balneare” per risolvere le urgenti questioni dell’erosione dei litorali e la sicurezza, ma anche semplificazione amministrativa e fiscalità
”
le problematiche legate all’erosione costiera e alla promozione di gruppo del turismo balneare. Un altro punto fondamentale inoltre sarà l’utilizzo del recovery fund per contrastare i cambiamenti climatici, un aspetto essenziale per il mondo balneare e per tutto il Paese”. Questo meeting ha mostrato finora concretezza e grazie alla diversità di prospettive offerte da località balneari diverse tra di loro, dal Nord al Sud della Penisola, contribuisce ad arricchire
la conoscenza e l’efficacia delle iniziative a sostegno di un comparto che registra, aggiungendo anche le località minori, oltre 70 milioni di presenze turistiche. Il G20s si svolge anche in collaborazione con ENIT Agenzia Nazionale per il Turismo, e c’è da immaginare che quest’anno avrà l’ulteriore appoggio del neo istituito Ministero del Turismo, che molto ha da dire (e imparare) in merito al turismo delle spiagge italiane, che proprio in questi due anni travagliati stanno da un lato subendo un drammatico calo di volume d’affari - stimato intorno al 40-50% dei fatturati - e dei numeri dell’occupazione, con una perdita di posti lavoro che tocca le 150.000 unità; dall’altro, si conferma uno dei capisaldi dell’economia nazionale. Il turismo infatti, in ambito nazionale, rappresenta il 15% del PIL in via diretta, e fa girare almeno un ulteriore 25-30% di PIL per l’indotto produttivo e infrastrutturale. Basti pensare alla produzione enogastronomica, al settore del contract, edilizia, trasporti e mobilità viaria e infrastrutturale, servizi amministrativi e informatici, e quant’altro.
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n. 2 - aprile 2021
PRESIDENZA ITALIANA NEL 2021. L’Arsenale farà da palcoscenico per il grande incontro. Una visita anche al Mose
Il G20 dell’Economia mondiale sarà a Venezia La città lagunare - che celebra i 1600 anni di storia - ospiterà i rappresentanti dei 20 Paesi più industrializzati
D
di RICCARDO COPPO
L’appuntamento di luglio è stato organizzato dal G20 al 7 all’11 lucon l’obbiettivo di glio Venezia sviluppare ed apospiterà i profondire temati“Grandi” del mondo. che di rilevanza inIl precedente Goverternazionale, cono guidato da Giustruendo consenso seppe Conte ha scelintorno a specifiche to la città lagunare conclusioni condivicome “teatro” per il se sull’economia e la vertice dei Ministri ripresa globale dopo dell’Economia e dell’emergenza Covid. le Finanze dei Paesi Sarà l’Arsenale più industrializzati a fare da palcoal mondo. scenico alla riArsenale di Venezia unione alla quale, Dallo scorso 1 dicembre 2020, infatti, oltre ai Ministri è l’Italia a presiedere il G20 e dell’Economia, partecila decisione di portare a Veperanno anche i Governezia il summit ha inorgonatori delle banche cenglito tutti i veneti perché, di trali dei Paesi che da sofatto, riconosce il ruolo strali rappresentano circa tegico sullo scacchiere interl’80 percento del Pil nazionale che ha sempre rivemondiale. stito la città dei Dogi. Protagonista di questa ediPer Venezia si tratta inoltre di un zione del vertice sarà anche il Moimportante riconoscimento della se: come ha annunciato la comsua rilevanza anche a livello nazio- missaria al Mose Elisabetta Spitz, nale, che arriva proprio in concomi- le delegazioni del G20, il 10 luglio, tanza con le celebrazioni indette per andranno a visitare la grande festeggiare i 1600 anni dalla sua opera di ingegneria idraulica che, fondazione. pur con tutti i suoi difetti e gli in-
credibili costi connessi alla sua realizzazione ed attivazione, negli ultimi mesi ha dato prova di riuscire a difendere Venezia, patrimonio dell’Italia e dell’intera Umanità, dall’acqua alta. Ci si augura, insomma, che il vertice dei Grandi della Terra possa rappresentare una vetrina importante per Venezia e per le eccellenze italiane: mai come oggi, peraltro, Venezia necessita di un rilancio. Le restrizioni imposte ai viaggi connesse alla pandemia hanno
pressoché azzerato il turismo nella città lagunare, mettendo in ginocchio le aziende che vivono grazie all’afflusso di turisti provenienti da tutto il globo. Il piano vaccinale sta proseguendo in queste settimane in tutto il mondo e con la creazione del cosiddetto “passaporto vaccinale”, si spera che presto la città dei Dogi possa finalmente rialzare la testa e con essa anche le migliaia di attività che contano sul ritorno dei turisti una volta superata la crisi Covid.
Una moneta speciale dedicata al G20
In occasione della Presidenza italiana nel 2021
IL
Ministero dell’Economia e delle Finanze ha emesso una moneta speciale in onore della Presidenza italiana del G20. Realizzata dalla Zecca dello Stato, la moneta celebra l’importante ruolo del Paese nella Comunità internazionale. Opera dell’autrice Maria Carmela Colaneri e dal valore nominale di 5
euro, la moneta è stata coniata in 4mila esemplari. Sul dritto l’opera rappresenta l’Italia in allegoria, una stella a cinque
punte e la ruota dentata, con a destra, la bandiera italiana e il numero “20”, intorno un nastro con la scritta “Repubblica Italiana”. Sul rovescio, si notano al centro il logo della Presidenza Italiana del G20, nel giro la scritta “Presidenza Italiana” e infine in basso il valore “5 euro”.
NEWS - Lepido Rocco - Scuola Alberghiera “Giovanni XXIII” - CAORLE
Giovani insieme, in convitto scolastico Un’esperienza importante per gli allievi
S
ono loro, gli allievi, a parlarne in prima persona nel giornalino della Scuola Lepido Rocco. L’esperienza del convitto, non soltanto offre la possibilità a chi risiede lontano parecchi chilometri di frequentare la prestigiosa Scuola Alberghiera “Giovanni XXIII” - Lepido Rocco di Caorle, senza dover subire lo stress di viaggi faticosi e prolungati. È soprattutto un’esperienza di vita, in una fase delicatissima dell’adolescenza; è decisamente formativa e impor-
tante, dove si impara a convivere seguendo le regole comportamentali, seguiti da personale professionalmente e umanamente preparato, quali lo psicologo, l’animatore, il custode. Questa la loro testimonianza: «Stare insieme per noi in questo periodo è ancora più bello. In un momento in cui non si puònemmeno andare a trovare i propri amici, stare in convitto con i nostri compagni di scuola èun grande sollievo. Alcuni di noi all’inizio avevano i genitori che venivano a trovarli a metàdella settimana un po’ per nostalgia, ma questo solo per un mesetto circa poi nessuno di noi ha più avuto di queste necessità. Qui abbiamo scoperto il valore dell’AMICIZIA. Stando insieme cinque giorni alla settimana in convitto abbiamo
Formazione Iniziale PRIMI ANNI : DGR 429 del 07/04/2020 SECONDI ANNI : DGR 431 del 07/04/2020 TERZI ANNI : DGR 430 del 07/04/2020 QUARTO ANNO : DGR 915 del 09/07/2020
trovato dei veri amici con i quali ci si può confidare, raccontargli tutta la propria vita, i segreti più intimi e nascosti sapendo che non si verrà mai traditi e che con lui/lei non ti sentirai mai solo. Abbiamo imparato a donare AFFETTO perché pensiamo che con l’affetto fai sorridere le persone. I nostri maestri di vita sono gli educatori che ci guidano, ci sostengono nei momenti difficili, ci aiutano a capire cosa ègiusto e cosa è sbagliato, ci comprendono, ma soprattutto ci vogliono bene e ci rispettano. I compleanni li festeggiamo insieme perchéper noi questa è diventata la nostra seconda casa, qui si respira un’atmosfera familiare e quando ci si
ritrova dopo le vacanze o dopo un periodo di assenza quando ci rivediamo èun’esplosione di emozioni e di gioia. Anche il DIVERTIMENTO è importante; non serve molto per stare bene con gli amici: abbiamo il ping pong, il calcetto, la musica, i film da vedere... abbiamo anche iniziato il corso di chitarra. Poi ci sono i gruppi STUDIO che ci aiutano molto perché il confronto e le cono-
SCUOLA ALBERGHIERA “Giovanni XXIII”
scenze che condividiamo tra noi ci aiutano ad essere più preparati per i compiti in classe e per le interrogazioni. Non abbiate paura di venire in convitto! Si sta bene, ci si diverte, s’impara e soprattutto si conoscono un sacco di amici!!! Tutte le informazioni si possono trovare al sito internet www.lepidorocco.it/caorle.
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n. 2 - aprile 2021
M
di RICCARDO COPPO
attualità
Lo scorso settembre la Celebrazione solenne era stata rinviata a causa della pandemia
La Processione quinquennale si potrà fare quest’anno?
entre la lotta alla pandemia da Covid prosegue di pari passo con la campagna vaccinale (unica strategia efficace per sconfiggere finalmente il virus che ha stravolto le nostre vite), la comunità di Caorle si interroga sull’estate ormai sta. Impossibile alle porte. per la CollaboraTra le tante, legittime, zione pastorale ed domande che i residenti il Comune assicusi pongono (torneranno rare un servizio di i turisti? Ci sarà lavoro volontari/addetti per i dipendenti stagioche potessero connali? Negozi e pubblici trollare tutto il esercizi riusciranno a percorso della far quadrare i conti alla processione, che fine dell’estate?), ce n'è doveva essere inuna legata alla spirituateramente translità ed alla tradizione. ennato. Difficile Lo scorso anno, infatti, anche organizzare la pandemia costrinse un sistema di preComune e Collaborazionotazione per la ne Pastorale di Caorle a partecipazione alposticipare al 2021 la la Messa che saFesta Quinquennale delrebbe stata celela Madonna dell’Angelo, brata in piazza Veappuntamento atteso scovado la mattinon solo dai caorlotti na di domenica 13 ma anche da turisti e misettembre. gliaia di fedeli. C’è da sperare, Ad oggi sia la Collabodunque, che verso razione Pastorale di fine estate, comCaorle che il Comune di plice anche il miCaorle hanno manifestato la volontà di organiz- La Madonna dell’Angelo viene portata in processione glioramento dei dati sanitari dovuzare l’importante cele- verso il Porto Peschereccio - credit: Mirco Grandin. to ad una (si spebrazione mariana, semra) sempre più efficace pre se le disposizioni anti- panti e del pubblico. Lo scorso anno, infatti, fu- campagna di vaccinazione, contagio che saranno vigenti a fine estate consentiran- rono proprio le prescrizioni renda possibile nuovamenno alla macchina organizza- imposte dal Comitato Pro- te l’organizzazione di tiva di far fronte a tutti gli vinciale per l’Ordine e la Si- “grandi eventi” come la Feoneri necessari per garanti- curezza Pubblica a rendere sta Quinquennale. “Stiamo aspettando che re la sicurezza dei parteci- necessario il rinvio della Fe-
la situazione migliori per poterci incontrare e valutare cosa fare in vista di settembre” - ha detto il Parroco della Collaborazione pastorale, Monsignor Danilo Barlese. “Non è una situazione facile, visto che la lotta alla pandemia non è ancora terminata. L’intenzione della Collaborazione pastorale è ovviamente quella di poter celebrare finalmente la Festa, ma dovremo capire cosa
succederà nei prossimi mesi e quali saranno le indicazioni previste dal Governo in tema di distanziamento interpersonale e grandi eventi. Faremo il possibile nel rispetto della normativa vigente”. “La volontà dell’Amministrazione comunale - ha aggiunto il Sindaco Luciano Striuli - è quella di organizzare la Festa della Madonna in settembre, se ci sarà consentito”.
La Grancaorlina con a bordo la Madonna dell’Angelo - credit: Pierluigi Marchesan.
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attualità
n. 2 - aprile 2021
A Falconera una protesta sulle lenzuola
« IO DIFENDO LA MIA CASA!!! » Gli abitanti del quartiere chiedono con forza la sdemanializzazione dell’area
Il messaggio indirizzato alla politica per portare a conclusione una situazione divenuta ormai insostenibile
U
di RICCARDO COPPO
n messaggio di orgoglio e di rabbia per una situazione paradossale in uno Stato di diritto. Scritto su un lenzuolo bianco che non ha il sapore della resa, perché rappresenta l’ennesimo atto di una lunga battaglia che vede opposti i residenti di Falconera alla “sorda” burocrazia italiana. Da fine marzo sui davanzali delle abitazioni di via dei Casoni sono esposti teli bianchi che riportano la scritta: “Io difendo la mia casa. La politica termini ciò che ha iniziato per via dei Casoni”. Come ha spiegato Rudi Brichese, portavoce del comitato che riunisce gli abitanti del quartiere, si tratta di un richiamo all’opinione pubblica ed agli esponenti politici, che nel corso degli anni si sono espressi in favore dei residenti, a dare una risposta concreta all’annoso problema che affligge una trentina di famiglie. La vicenda è ormai ben nota: le famiglie sono nate e cresciute in queste abitazioni edificate diversi decenni fa in un’area che dal demanio marittimo non è mai stata trasferita al patrimonio del Comune di Caorle nonostante sia stata oggetto di urbanizzazione da ormai oltre mezzo
secolo e più. Un’area che, secondo i residenti del quartiere, ma anche secondo il Comune di Caorle e la Regione Veneto, ha perduto da tempo i caratteri propri della demanialità. Formalmente, però, tutta la zona rimane ancora demaniale e questo ha portato all’avvio di un’inchiesta giudiziaria da parte della Procura di Pordenone, con diversi abitanti finiti sotto processo con l’accusa di occu-
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pazione abusiva di area demaniale. Anche la macchina amministrativa si è attivata: il Comune di Caorle, ritenendolo un atto dovuto non differibile, ha emanato tre ordini di demolizione per le tre abitazioni delle famiglie che non avevano mai presentato, nel corso degli anni, alcuna richiesta di sanatoria. La vicenda di Falconera è dunque più che ingarbugliata, con situazioni giuridiche diverse tra le famiglie re-
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sidenti. La soluzione più agevole, da più parti invocata (anche dal Comune e dalla Regione) è una legge di sdemanializzazione da parte del Parlamento, sul modello di quella approvata poco tempo fa per le case di Riva del Lusenzo nel Comune di Chioggia (che però non vale per Falconera). Una sorta di “colpo di spugna” su tutta la vicenda che permetterebbe poi, una volta perfezionato il passaggio dei terreni al Comune di Caorle, di definire le cessioni dei terreni ai residenti. Operazione che dovrebbe però essere eseguita con particolare attenzione e trasparenza, per evitare possibili speculazioni immobiliari in un’area delicata dal punto di vista ambientale, essendo la porta d’accesso alla Laguna di Caorle. Tornando al messaggio lanciato alla politica da parte dei residenti, c'è la speranza che la nuova maggioranza di governo, di cui fanno parte nuovamente Lega e Movimento 5 Stelle (i due partiti che più si sono interessati a Falconera negli ultimi anni), possa permettere di raggiungere quell’intesa parlamentare che permetterebbe di arrivare all’auspicata sdemanializzazione.
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Zanzare, quando l'ospite è sgradito n. 2 - aprile 2021
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Puligest presenta le attività per ridurre la diffusione incontrollata dei Culicidi nel Veneto Orientale
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egine incontrastate delle nostre calde notti d'estate, con quel fastidiosissimo ronzio... La stagione delle zanzare è alle porte! Al loro arrivo ricominceremo il sodalizio con lozioni, spray, repellenti, zampironi e qualsiasi altro metodo che possa attenuare la presenza di questi “inquilini” non solo molesti, ma purtroppo sempre più pericolosi. Spesso le zanzare vengono considerate alla stregua di una scocciatura “dovuta”, specialmente considerando le temperature elevate e l'ambiente umido e ricco di corsi d'acqua in cui ci troviamo, che si estende dalle lagune friulane fino al delta del Po. Eppure da quella antipatica puntura possono arrivare conseguenze ben più gravi di un seccante prurito o di un localizzato arrossamento. Le zanzare infatti sono tra le
creature più letali fra gli esseri viventi, essendo portatrici di serie patologie come malaria, febbre Zika, virus del Nilo Occidentale, febbre Dengue, encefalite e altro ancora.
Un fenomeno da monitorare
Tra i fattori che favoriscono la trasmissione di queste patologie tipiche dei climi tropicali troviamo la facilità di spostamento degli insetti che sono vettori per i microrganismi, attraverso l'uomo e le merci in una società sempre più globalizzata e in continuo movimento. L'aumento delle temperature portato dai cambiamenti climatici, costituisce un'altra determinante condizione favorevole alla proliferazione e all’insediamento di molteplici specie non appartenenti ai nostri habitat. Basti pensare che negli ultimi anni in Italia l’Istituto Superiore di Sanità ha attivato un sistema di sorveglianza per monitorare l'incidenza delle malattie animali trasmesse all’uomo (il temuto salto di specie) causate da virus diffusi da insetti come le zanzare. Nei dati raccolti si sta registrando un continuo aumento di questi fenomeni soprattutto in aree umide, in particolare nella pianura Padana. Per fare un esempio di quanto il territorio sia interessato da queste problematiche vi basti sapere che nel 2020 dei 30 casi segnalati di Dengue, di cui 19 associati a viaggi all’estero e 11 a situazioni autoctone, ben 17 erano presenti nella sola regione Veneto. È stato inoltre dimostrato come il diffuso utilizzo di pesticidi e insetticidi nell'agricoltura, faccia sì che questi insetti siano soggetti ad un'elevata pressione selettiva; le diverse specie si stanno ormai adattando ai prodotti utilizzati per tenerle a bada. In altre parole, ogni volta che ci cospargiamo di antizanzare, le stiamo paradossalmente aiutando a diventare più resistenti. Le Pubbliche Amministrazioni (Asl, Comuni, Città Metropolitane, ecc.) pianificano costantemente interventi di disinfestazione ma risultano insufficienti nell'arginare totalmente il fenomeno, poiché gli insetti non hanno confini e risultano abilissimi nel colonizzare e proliferare dove è presente un ambiente accogliente. Diventa sempre più necessaria un’azione sinergica di interventi tra le aree pubbliche e quelle dei privati cittadini, al fine di creare un fronte unico nella lotta alle zanzare, in modo da garantire una maggiore sicurezza e salubrità del territorio.
Le soluzioni Puligest
La conoscenza dei diversi infestanti, del loro comportamento e del loro ciclo biologico, sono alla base delle scelte con cui proponiamo interventi personalizzati, mediante l’uso di tecniche e prodotti studiati per essere a bassissimo rischio per la tua famiglia e i tuoi animali domestici, agendo nel rispetto della natura e della biodiversità. Il processo di lotta verso le diverse specie di Culicidi (Zanzara tigre, comune, aegypti, anofele) prevede il trattamento di focolai larvali da marzo a ottobre con larvicidi, e successivi interventi adulticidi per l’abbattimento delle zanzare adulte. Alla base c'è la consapevolezza che focalizzarsi sul contenimento delle larve significa operare in maniera preventiva, prima che si formino gli adulti e il problema sia percepibile. Dalla chiamata dell'utente che segnala l'infestazione il nostro lavoro si risolve in tre principali azioni: ⁃ Sopralluogo per stabilire il grado di tipologia di infestazione ed eventuali criticità ambientali; ⁃ Stesura piano di lotta ad hoc ed esecuzione di interventi immediati; ⁃ Monitoraggio post trattamenti per garantire risultati duraturi. Nei nostri interventi diamo la possibilità di scegliere se operare con metodo green attraverso l’uso di sostanze biologiche che permettono l’allontanamento dell'infestante, o con metodo tradizionale. In quest’ultimo caso utilizziamo insetticidi che ad adeguate concentrazioni sviluppano selettività d’azione, divenendo tossici solo per le specie bersaglio e risultando innocue per gli altri organismi, compresi quelli acquatici. È molto importante chiarire che “tossico” non caratterizza solamente una sostanza di sintesi, ma può essere anche l’estratto di una pianta, quindi qualsiasi sia il trattamento scelto è fondamentale affidarsi a operatori professionali che seguano procedure codificate e certificate. La conoscenza e il rispetto delle metodologie imposte dalle normative vigenti è fondamentale per garantire ottimi risultati con il minor impatto ambientale possibile, e il corretto smaltimento di eventuali rifiuti, verso una sempre maggiore responsabilità nei confronti dell'ecosistema.
La tua casa a prova di zanzara
La disinfestazione risolve il problema, ma prima di tutto proviamo a fare prevenzione. - Elimina i ristagni d’acqua, sono delle vere e proprie culle per le zanzare. Metti nei sottovasi un filo di rame, con l’acqua sprigionerà iodio attivo che è letale per questi insetti. - Inserisci nel tuo spazio esterno piante aromatiche, sprigionano un odore che le zanzare evitano. Uno tra tutti il geranio, ma anche basilico, rosmarino e gli altri “odori mediterranei”. - Mantieni pulito il verde e occupati delle erbacce, possono ostruire i deflussi d'acqua e diventare habitat ideali per le larve. Se nonostante queste accortezze non hai risolto il problema affidati ad un professionista specializzato, Puligest saprà riportare alla tua soglia di tolleranza gli “ospiti sgraditi” tutelando te e l'ambiente.
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Finalmente un portale che mette insieme datori di lavoro e dipendenti
Il CercoOffro lavoro di Federalberghi Inserzioni agli esordi, auspicando una proficua stagione turistica
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inalmente domanda e offerta di professionalità e occupazione si incontrano nello stesso luogo virtuale. Si tratta del portale e piattaforma internet attivato da Federalberghi Caorle, che annuncia l’esordio di questo “cercolavoro” come corsia per accelerare la ricerca dei collaboratori e per consentire una rapida ripresa dell’occupazione, andando incontro anche alle esigenze dei lavoratori, i quali mai come in questo frangente, tra chiusure ai cittadini di Paesi esteri e limitazioni varie, sono diventati una necessità che è difficile reclutare: vedasi i tantissimi annunci “cercasi” in cartelli affissi sulle vetrine o nei social più disparati. Si cerca quindi di mettere in campo ogni strumento perché gli alberghi associati siano pronti ad intercettare i primi segnali di ripresa. In questo periodo è infatti quanto mai indispensabile una tempestiva ed efficace informazione ma anche ogni supporto per poter riaprire
le attività potendo contare sulle necessarie e migliori risorse umane. Per questo Federalberghi Caorle ha creato un nuovo portale, www.federalberghicaorle.it, innovativo e reso agile per la consultazione, ma soprattutto costantemente aggiornato e smart per garantire ogni giorno contenuti, notizie, informazioni e servizi. “Abbiamo voluto uno strumento che rispondesse alle necessità di informazione ma anche di interazione tra l’associazione e i nostri associati” – spiega il presidente di Federalberghi Caorle Loris Brugnerotto – “per questo abbiamo voluto curare non solo l’immagine ma anche e soprattutto la sostanza dei
contenuti: naturalmente sarà indispensabile ogni suggerimento e proposta che gli associati vorranno segnalarci per renderlo sempre più uno strumento efficace”. Tra i primi servizi attivati e veicolati proprio attraverso il nuovo portale, Federalberghi ha messo a disposizione gratuitamente anche la piattaforma dedicata all’incontro tra domande e offerte di lavoro (art. 6, comma 1, lettera d - D.L. 276/2003) accessibile sia dalla pagina principale che all’indirizzo specifico www.cercolavoro. federalberghicaorle. com/
Le aziende che intendono utilizzare il Cercolavoro devono compilare il coupon allegato alla comunicazione che tutti gli associati a Federalberghi Caorle stanno ricevendo e restituirlo a federalberghicaorle@confcom.it per ottenere le credenziali di accesso (login e password) che consentiranno di inserire i propri annunci e consultare le candidature già pubblicate.
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attualità
«Fateci riaprire o si muore»
Profonda crisi per i troppi mesi di chiusura a causa della pandemia. Il grido di disperazione delle imprese
Ai Comuni viene chiesto di sostenere le aziende e diminuire la Tari
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Comuni sostengano le imprese. È l’appello lanciato dalle imprese del Veneto Orientale, che si è concretizzato in un protocollo d'intesa promosso da Confcommercio Portogruaro – Bibione – Caorle, Confartigianato e con il sostegno dei Consorzi Fidi “Fidi Impresa & Turismo Veneto” e Cofidi Veneziano. Un iniziale contributo di 40mila euro del Comune di Portogruaro servirà a sviluppare affidamenti bancari per le imprese in difficoltà per un valore complessivo di 480mila euro. Grazie a questo protocollo, le piccole imprese, i commercianti, i professionisti del territorio comunale di Portogruaro potranno contare su un valido sostegno finanziario in attesa della ripresa post emergenza sanitaria. Il protocollo siglato dagli Enti coinvolti ha visto l'impegno del Comune di Portogruaro a corrispondere in favore dei due Cofidi un contributo di 40mila euro che permetterà a questi ultimi di concedere gratuitamente garanzie alle banche convenzionate, con un moltiplicatore pari a 12 volte il valore del con-
tributo versato dall'amministrazione comunale. Traducendo in cifre, le imprese con sede legale nel territorio comunale di Portogruaro potranno ottenere complessivamente finanziamenti fino ad un valore di 480mila euro ad un tasso assolutamente competitivo. Ci si aspetta che anche altri Comuni aderiscano all’iniziativa. Così come ci si aspetta che gli stessi Comuni seguano l’esempio di Jesolo, dove l’amministrazione comunale ha deciso l’abbattimento della parte variabile delle bollette Tari, ovvero della raccolta e smaltimento rifiuti. In pratica, mettendo a disposizione 800mila euro, il Comune di Jesolo potrà ridurre di circa il 12% la parte variabile delle bollette Tari di circa 3mila attività del territorio. Quello dei rincari delle bollette Tari è un tema molto dibattuto. Nella tariffa c’è una parte fissa (es. pulizia strade) e una variabile, determinata proprio dalla quantità di rifiuti asportati: se questi elementi mancano - soprattutto a seguito dell’imposizione del Gover-
no di tenere chiusa l’attività perché l’imprenditore deve pagarne ugualmente la quasi totalità del costo? Ma in questi giorni di incertezza, si fanno sempre più accentuate le proteste degli imprenditori di ogni settore, con manifestazioni sempre più diffuse, avverso le imposizioni di chiusura decretate dal Governo nel tentativo di contrastare una pandemia che, dopo 13 mesi, ancora non si è riusciti non solo a sconfiggere (se mai sarà possibile), ma soprattutto a conviverci con contromisure tali da non far morire le imprese e l’economia.
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Si muove nei mercati la Conferenza dei Sindaci del Litorale
Promozione turistica dei Sindaci P
Azioni nei media con spot per la tv tedesca er dare un segnale importante di cooperazione alla ripresa del turismo sulle spiagge veneziane, scende in campo la Conferenza dei Sindaci del Litorale, a supporto degli imprenditori della ricettività. Attraverso i rispettivi consorzi di promozione verranno attuate strategie di promozione, mirate sui mercati tedeschi. L’azione nasce a seguito dell’incontro tenutosi il 19 marzo scorso, e una successiva riunione con gli assessori regionali Caner e Calzavara. Il progetto prevede la realizzazione di uno spot di 15 secondi da mandare in onda, con 50 passaggi, sulle 3 principali tv tedesche, nel periodo che va dal 7 al 20 giugno. Oltre alla stampa televisiva, verrà coperta anche quella cartacea, con 9 uscite a mezza pagina destinate a tre testate, per massimizzare la copertura
mediatica. “In sinergia con Regione Veneto, che ringraziamo per le preziose risorse che ha messo a disposizione, e con i consorzi di promozione turistica, abbiamo deciso di realizzare un progetto di promozione del Litorale Veneto, da attuare su televisione e stampa tedesca” – riferisce la vicepresidente della Conferenza e sindaco di Cavallino-Treporti, Roberta Nesto. “Non ci limiteremo però
ad azioni di comunicazione all’estero. Vogliamo infatti portare avanti almeno altri 2 importanti progetti di utilità territoriale e di rilevanza reputazionale. Un progetto importante consiste nella realizzazione di una relazione socio economica, utile per capire quali potranno essere le strategie da attivare una volta terminata l’emergenza Covid. Questo perché noi sindaci vogliamo essere pronti nel fornire risposte ai nostri territori, alle imprese e ai lavoratori. Contestualmente stiamo continuando a lavorare anche per il contratto di costa, un’azione importante che guarda più in là nel tempo, per pianificare strategie comuni e sinergiche tra i territori”. Anche la Città di Venezia, con l’Assessore Michele Zuin, ha partecipato all’incontro, auspicando che Venezia diventi un partner importante all’interno della Conferenza dei Sindaci del Litorale.
Tutelare le acque di Venezia
Obiettivo abbattere le emissioni inquinanti navali. Studio di Ca’ Foscari
P
er una Venezia che ancora non sa come gestire il traffico crocieristico delle grandi navi, servono anche le idee progettuali della sua prestigiosa Università Ca’ Foscari. “Come abbattere le emissioni navali senza inquinare il mare?” è l’argomento all’ordine del giorno. Oggi, per rispettare le restrizioni sulle emissioni inquinanti, le compagnie mercantili possono usare carburanti a basso contenuto di zolfo oppure dotare le navi di sistemi di abbattimento che “lavano” i fumi ma poi si scaricano in acqua. Una soluzione che sposta il problema dall’inquinamento dell’aria alla contaminazione del mare: il “lavaggio” a circuito aperto comporta infatti lo sversamento in mare di grandi quantità di acque reflue molto acide. Scienziati dell’Università Ca’ Foscari Venezia, con colleghi di
altri 17 centri di ricerca europei, studieranno il reale impatto ambientale di questo fenomeno, svilupperanno nuovi modelli di valutazione delle strategie adottate e proporranno linee guida e raccomandazioni per gestire in modo più sostenibile l’abbattimento delle emissioni marittime nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dal programma Horizon 2020 della Commissione europea con 7,5 milioni di euro. Il progetto si chiama EMERGE, è coordinato dal Finnish Meteorological Institute e durerà quattro anni. EMERGE si propone di sviluppare ed applicare per la pri-
ma volta un metodo per stimare gli impatti ambientali del traffico marittimo tenendo conto sia delle emissioni in atmosfera, che delle loro “ricadute” sugli ecosistemi marini, valutando l’efficacia, costi e benefici delle varie opzioni praticabili per abbattere le emissioni. La combustione dei motori navali produce diversi inquinanti primari e secondari come particolato, ossidi di zolfo, ossidi di azoto ed ozono, i quali hanno effetti dannosi anche sulla salute, oltre che sull’ambiente e sul clima. Inquinanti che alla fine si riversano sulle coste e sulle spiagge. Il team di Ca’ Foscari, coordinato dal professor Antonio Marcomini, si occuperà delle ricerche sul caso studio riguardante l’area marino costiera del Nord Adriatico e la laguna di Venezia.
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lavori pubblici
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Proseguono i lavori per la realizzazione dei 4 nuovi pennelli e il cospicuo ripascimento di arenile
Un nuovo assetto per la Spiaggia di Ponente di MICHELE INESCHI
roseguono senza soP sta i lavori da parte del Genio Civile regiona-
le per la realizzazione dei nuovi pennelli in Spiaggia di Ponente. Nei precedenti numeri di CMM avevamo spiegato il progetto, frutto dell’accordo del Genio con il Comune di Caorle e il Consorzio Arenili Caorlespiaggia. Sono in realizzazione una struttura curvilinea e tre perpendicolari alla linea di costa, le quali avranno la funzione di difendere l’arenile dall’erosione delle forti mareggiate autunnali. La lunghezza dei nuovi pennelli è gradualmente crescente e l’ultimo misurerà 185 metri. Inoltre, in tutte e quattro le strutture sarà realizzata una “corsia” all’interno, che permetterà alle persone di camminare in sicurezza e arrivare fino all’estremità. Naturalmente, tuffarsi in acqua dai pennelli sarà assolutamente vietato perché estremamente pericoloso. Allo stato attuale dei lavori, il primo pennello è completo nella sua
struttura, mentre il secondo longitudinale e quello curvilineo sono in costruzione. Le corsie per le passeggiate non sono ancora state realizzate, così come l’ultimo dei quattro pennelli, verso foce Livenza. Tra tutte le nuove strutture costruite, che cambieranno la conformazione della Spiaggia di Ponente, ciò che suscita più interesse è proprio il primo pennello a forma curvilinea, costruito all’inizio della spiaggia, che si congiunge alla scogliera nel suo tratto più a ovest. È stato ritenuto opportuno costruirlo così per meglio inserirlo nel contesto della scogliera stessa e in questo
tratto - il più soggetto all’erosione dovrebbe formarsi in modo spontaneo una spiaggetta, che sarà libera ai turisti. L’importante intervento in Spiaggia di Ponente non prevede solo la realizzazione delle quattro barriere a mare, ma anche un ripascimento consistente di sabbia (asportata dalla Spiaggia di Levante) quantificato
in 60mila metri cubi. Il ripascimento garantirà un’estensione del litorale verso mare di circa trenta metri. In questo modo il Consorzio Caorlespiaggia potrà redistribuire anche gli ombrelloni in vista dell’estate. L’obiettivo è quello di progettare un arenile ove gli spazi tra gli ombrelloni siano tali da garantire il rispetto degli standard di sicurezza già messi in atto l’estate scorsa - la prima nel periodo pandemico - ripristinando però il numero di posti ombrellone che si contavano nel 2019 e negli anni precedenti. Le distanze quindi rimarranno entro il limite minimo necessario di 12 metri quadrati, allargando l’area di fruibilità e garantendo gli standard di sicurezza richiesti dalle norme antipandemiche.
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Lavori alla stazione Portogruaro - Caorle
Prevista la costruzione di un vero e proprio terminal che sostituirà la biglietteria ATVO esistente
Snodo fondamentale per i turisti che giungono via treno o autobus, nonché per studenti e pendolari di RICCARDO COPPO
resto una nuova staP zione intermodale per bus e treno a Porto-
gruaro. È in via di completamento l’iter burocratico che dovrebbe portare, entro la fine dell’estate 2021, all’avvio dei cantieri del nuovo terminal bus e per i passeggeri delle ferrovie in viale Diaz. Nell’autunno 2020, Atvo e Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) avevano sottoscritto un accordo che ha stabilito ruoli e competenze tra i due enti al fine di arrivare alla realizzazione dell’opera. In particolare all’Atvo, la Azienda dei Trasporti del Veneto Orientale, sarebbero spettate progettazione, direzione dei lavori ed il bando per l’affidamento delle opere per un costo stimato di 475mila euro. A Rfi, invece, l’onere di sostenere le spese per la realizzazione del nuovo terminal, stimate in 1,3 milioni di euro. Il progetto, che ha avuto copertura finanziaria grazie anche al Bando Periferie (promosso dalla Città Metropolitana), prevede la costruzione del nuovo terminal che andrà a sostituire gli edifici e la struttura prefabbricata oggi presenti in loco con una nuova struttura pensata per garantire tutti i servizi per i passeggeri di Atvo e dei treni, oltre agli uffici e al
bar della stazione. In questo modo chi si servirà dei trasporti pubblici avrà la possibilità di contare su una nuova ed unica struttura a supporto sia delle esigenze dei viaggiatori su gomma che su rotaie. Un grande passo avanti nell’ottica di migliorare i collegamenti da e per la città sul Lemene. Non va però dimenticato che la stazione in questione non interessa solamente Portogruaro, ma anche Caorle: chi viaggia lungo la direttrice Trieste - Venezia sa bene che la fermata di cui stiamo parlando è denominata “Portogruaro-Caorle”. Oltre al miglioramento funzionale dei servizi garantiti dal nuovo terminal, risulterà dunque necessario anche garantire un sempre più efficiente collegamento tra la stazione di Portogruaro e la città di Caorle, sia per i residenti, sia in chiave turistica. Una volta superata l’emergenza sanitaria (che ha ridotto sensibil-
mente l’utilizzo del trasporto pubblico locale), non potranno essere trascurati investimenti importanti anche sulla qualità dei collegamenti tra Portogruaro e Caorle, nell’ottica di rendere sempre meno indispensabile l’utilizzo dell’auto per gli spostamenti. Tornando all’opera in procinto di essere realizzata a Portogruaro, nelle scorse settimane è stato curato l’adeguamento del progetto (risalente al 2008) con gli standard oggi in vigore. Il Comune di Portogruaro ha poi rilasciato la conformità urbanistica. “In questo momento ha spiegato il direttore di Atvo, Stefano Cerchier - siamo nella fase detta di validazione: attraverso una ditta terza viene verificato che tutti i valori e le norme riportati siano coerenti”.
Questa fase dovrebbe essere completata entro la fine di aprile per passare poi al bando di gara semplificato per l’affidamento dell’appalto entro il mese di maggio. Tra i mesi di luglio e settembre 2021 partirà l’intervento, la cui esecuzione richiederà un anno di tempo. L’opera, dunque, sarà pronta per il 2022. “Atvo continua con gli investimenti atti ad aumentare il livello di qualità dei servizi - ha detto il presidente di Atvo, Fabio Turchetto - e, nella fattispecie, doteremo Portogruaro di una stazione all’altezza di questa città, punto cruciale della viabilità su gomma, ma anche su rotaia. Così come continua la politica di Atvo di realizzare le stazioni vicine a quelle dei treni, strategica in una visione di interscambio”.
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VIVERE CAORLE Attività formative e relazionali
L
società
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a cura di
«Educare per costruire insieme identità e futuro»
Questo lo slogan che accompagna il progetto formativo “Educativa a Scuola” alla Palladio
MANUELA PELOSIN
a scuola è da sempre vista come luogo per imparare a leggere, scrivere, far di conto. Sapere e saper fare. Da anni però, la scuola di Caorle affianca un altro fondamentale aspetto: educare, saper essere, far parte di una comunità. Con la collaborazione del dott. Andrea Neri, psicologo e consulente psicopedagogico, e il dott. Matteo Pasqual, educatore e formatore consulente pedagogico, è stato avviato il progetto “Educativa a Scuola” che si basa sulla relazione con gli studenti della scuola Primaria e Se-
condaria di I grado. Tale progetto viene modellato attraverso le domande della comunità educante di Caorle, cresce e migliora quindi di anno in anno. Abbiamo parlato con i dott.ri Neri e Pasqual che ci hanno spiegato come funziona la relazione con gli studenti. Partendo dalla 1° elementare per arrivare fino alla 3°, gli esperti si avvalgono dell’osservazione sul campo attraverso giochi basati su tre livelli: cognitivo, emotivo e motorio. Tale osservazione è seguita generalmente da relazioni sulla classe, ma, in alcuni casi, può basarsi anche su singoli elementi. Si prosegue con lo stesso
principio anche per la 4° e 5° elementare trasformando gli incontri in appuntamenti mensili durante i quali i dott.ri Neri e Pasqual accompagnano i bambini a quello che sarà il passaggio verso le scuole medie. Con il passaggio alle scuole Secondarie di I grado gli appuntamenti verteranno sulle relazioni interpersonali e sull’accoglienza. Le classi vedranno in molti casi la disgregazione dei gruppi formati alle elementari, e questo in genere tende a spaventare; il compito dei consulenti, invece, è quello di far capire loro che tale cambiamento è una grande opportunità di aggregazione e crescita personale oltre che per ampliare le proprie conoscenze. Di nuovo in 2° e 3° me-
dia troveremo i consulenti impegnati nell’orientamento per aiutare i ragazzi a scegliere consapevolmente la propria strada oltre la scuola dell’obbligo. “Educativa a Scuola” però non è solo questo, comprende anche gli incontri con i genitori e con gli insegnanti e momenti di formazione e confronto sulle bellezze e le
fatiche dell’educare. Il logo (in foto a sx) è stato creato dai bambini di 5° elementare attraverso un concorso indetto durante il primo lockdown, a sottolineare il fatto che anche in un periodo così particolare la scuola c’era su tutti i fronti, anche su quello psicologico. In tale occasione è stato creato uno sportello telefonico di supporto alle famiglie alle prese con le difficoltà date dalla dad e che è rimasto attivo anche quest’anno per aiutare allievi e genitori ad affrontare insieme un momento mentalmente pesante per tutti.
si di lettura ad alta voce rivolti a genitori ed insegnanti, ha collaborato con gli asili nido di Caorle e, dal 2010, partecipa mensilmente agli incontri del percorso nascita del Consultorio di Portogruaro, dove presenta alle future mamme il progetto. Moltissimi sono stati gli appuntamenti con piccoli e piccolissimi lettori (dai 18 mesi ai 5 anni) protagonisti nell’area a loro dedicata al pianterreno dell’edificio di Piazza Matteotti. Basti pensare che nel 2019 gli appuntamenti sono stati oltre 30 suddivisi tra: Storie Piccine, rivolte a bimbi dai 3 ai 5 an-
ni e L’ora del Racconto, per la fascia 1836 mesi, con oltre 750 ingressi registrati. Anche nella particolare annata del 2020 la Biblioteca si è impegnata per dare continuità al progetto istituendo Storie Piccine On Air, in onda ogni sabato mattina sui canali social, e ancora con letture in presenza all’aperto nel mese di ottobre. Letture che riprenderanno in aprile, pandemia permettendo, con la complicità delle giornate primaverili per far rifiorire la convivialità e il piacere che solo una lettura ad alta voce, con tanto di vocine, sa dare. È in arrivo anche l’annuale lettera a firma del Sindaco che invita i neo genitori a passare in Biblioteca per conoscere Nati per Leggere e per ritirare un dono per i nuovi nati che sia di buon auspicio per gli adulti di domani.
Riparte “Nati per leggere”
La Biblioteca riapre le porte ai bambini con le letture ad alta voce
Associazione L ’ Culturale Pediatri, l’Associazio-
ne Italiana Biblioteche e il Centro per la Salute del Bambino (sito presso l’ospedale infantile Burlo di Trieste) hanno istituito, il 6 novembre 1999, il progetto “Nati per Leggere”, la cui finalità è quella di invitare i genitori a leggere ai bambini fin dai primi mesi di vita. Studi scientifici, infatti, hanno ampiamente dimostrato quanto i primi 1000 giorni di vita del bambino siano fondamentali per lo sviluppo intellettivo, linguistico, emotivo e relazionale del neonato. Dal 2003 anche la Biblioteca Civica di Caorle ha aderito a Nati per Leggere promuovendolo come uno dei suoi progetti più importanti. A tal proposito nel 2004 è stato anche creato un simbolo ad hoc premiato a Roma nel corso del Convegno Nazionale “Bibliocom”. Nel corso degli anni la Biblioteca ha organizzato cor-
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eventi
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La XX edizione del concorso internazionale di arte e scultura
A Giugno la Scogliera Viva al 17 al 26 giugno torna il D simposio di scultu-
ra “Scogliera Viva”. Concorso nel quale esperti scultori italiani ed internazionali possono lasciare la propria “impronta d’arte” sui grandi massi di trachite che compongono la caratteristica scogliera di difesa a mare antistante Lungomare Petronia, da dove si può raggiungere il Santuario della Madonna dell’Angelo. Un’iniziativa che nasce nel lontano 1993 - grazie allo scultore trevigiano Sergio Longo che per passione scolpiva gli scogli della scogliera e della diga alla foce del fiume Livenza - e che in trent’anni ha reso la scogliera di Caorle una vera e propria galleria artistica a cielo aperto, motivo di fascino e di richiamo turistico. Nel corso degli anni la frequenza e la modalità di svolgimento del concorso sono cambiate varie volte.
nunciati il prossimo 31 maggio. Gli artisti otterranno un premio in denaro pari a 2mila euro ciascuno. Il 17 giugno inizieranno le lavorazioni ai massi e ci sarà tempo fino al 26, per un totale di 10 giorni. Il tema delle sculture è libero. Ogni artista può scegliere il soggetto e il tema da proporre allo scopo di valorizzare artisticamente la Scogliera Viva. Oggi, tramite un bando pubblico vengono selezionati 3 artisti dopo attenta valutazione delle candidature da parte di una esperta giuria. Nel 2018 pervennero oltre 200 richieste e vennero selezionati l’italiano Federico Ellade Peruzzotti, il tedesco Markus Wüste e l’indiano Sangam Vankhade. La prossima edizione sarà la 20esima e i tre scultori vincitori del bando saranno an-
Le opere saranno presentate pubblicamente durante la serata conclusiva che si terrà la sera del 26 giugno presso la zona della scogliera.
La quarta edizione dell’evento dedicato alle opere cinematografiche indipendenti si svolgerà dal 21 al 25 settembre
Aperte le iscrizioni per il Caorle Film Festival poco più di un mese dall’aperA tura delle iscrizioni sono già molte le opere, italiane e interna-
zionali, candidate alla quarta edizione del Caorle Independent Film Festival, il Festival Internazionale del Cinema Indipendente, organizzato dall’Associazione Culturale Caorle Film, che si terrà a Caorle dal 21 al 25 settembre presso il Centro Culturale “Andrea Bafile”. Grande soddisfazione per gli organizzatori che, nonostante la situazione pandemica ancora in corso, si stanno preparando ad ospitare a Caorle gli autori delle opere che saranno selezionate, nel rispetto della normativa contro la diffusione del covid-19 e sempre con la priorità di garantire la massima sicurezza a tutti.
Il concorso è aperto a cortometraggi, lungometraggi, documentari, film di animazione, web serie ed episodi pilota realizzati a partire dal 1 gennaio 2019. Le iscrizioni si chiuderanno il 20 luglio 2021. Sono ammesse opere provenienti da tutto il mondo, senza vincoli di tema e genere, purché realizzate nel rispetto delle leggi correnti. Non saranno, altresì, accettate opere che incitano al razzismo, che violino i diritti umani e opere di propaganda politica.
In totale sono previsti 28 premi, tra cui la miglior opera assoluta, il miglior film, la miglior regia e la miglior fotografia; ulteriori premi aggiuntivi e menzioni speciali potranno essere assegnati alle opere più meritevoli dalla giuria, Media Partner e organizzatori. Il bando ed il regolamento sono disponibili nel sito www.caorlefilmfestival.com e le iscrizioni dovranno avvenire esclusivamente tramite il portale Filmfreeway al seguente link: www.filmfreeway.com/CaorleFilmFestival Per ogni ulteriore informazione, si invita a consultare il sito www.caorlefilmfestival.com e la pagina Facebook dell’evento.
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Nasce “Terre di Caorle”
Il progetto punta a far conoscere ai turisti gli itinerari “slow”
Valorizzazione dell’entroterra attraverso tour esperienziali per gli operatori del settore ricettivo
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alla fitta rete degli itinerari ciclistici ai sapori delle tipicità enogastronomiche delle zone rurali, dalla bellezza incontaminata dell’oasi naturalistica di Vallevecchia all’affascinante tranquillità dei paesaggi della bonifica.
Sono tante le eccellenze che l’entroterra di Caorle e del Veneto Orientale può offrire al turista che visita il pittoresco borgo marinaro con le sue spiagge assolate ed il suo mare pulito. Il Consorzio di Promozione Turistica Caorle e Venezia Orientale ha ideato “Terre di Caorle: colori ed emozioni del territorio”, un progetto promozionale che ha lo scopo di dare adeguata visibilità all’offerta degli operatori dell’entroterra non solo nei confronti dei turisti, ma anche di tutti gli operatori del ricettivo.
È proprio l’albergatore che dalla sua reception, chiacchierando con l’ospite, lo può consigliare sugli itinerari cicloturistici più interessanti da percorrere, oppure svelare i migliori piatti tipici a chilometro zero da degustare. “Terre di Caorle” si èsviluppato attraverso tre binari: • creazione di itinerari digitali, contenuti video e audio, che riguardano l’offerta dell’entroterra, inseriti all’interno di piattaforme che promuovono il turismo “slow” e “green” come “Izi.travel”; • organizzazione di tre “tour esperienziali” riservati agli operatori del ricettivo che permetteranno loro di prendere contezza dell’offerta dell’entroterra (gli itinerari cicloturistici GiraLemene, GiraLivenza, GiraTagliamento, GiraLagune, la rete escursionistica regionale, la rete delle Ville Venete, la strada dei vini doc Lison-Pramaggiore, le produzioni agroalimentari e vinicole d’eccellenza ecc.) e, soprattutto, di “toccare con mano” queste realtà; • realizzazione del sito web www.terredicaorle.it che illustra l'iniziativa e altro materiale promozionale. “Terre di Caorle è un progetto che puntiamo a far crescere di anno in anno” - spiega il presidente del Consorzio di Promozione Turistica Caorle e Venezia Orientale, Marco Catto. “Lo abbiamo ideato, grazie anche al supporto logistico e organizzativo fornito da Confcommercio e Federalberghi Caorle, con l’obbiettivo di diffondere e rafforzare l’immagine dell’entroterra del Veneto Orientale come un paesaggio vivo e ricco di espe-
rienze turistiche. Il progetto mira inoltre a diffondere un turismo lento, rurale, destagionalizzato ed apprezzato da turisti che hanno buone capacità di spesa.”
ATTENZIONE: Il presente calendario può subire variazioni.
Calendario degli Eventi
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venerdì aprile
ta Margherita.
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sabato maggio
REGATA VELICA “LA DUECENTO”. Regata d’altura con percorso Caorle - Grado - Isola di Sansego (CRO) e ritorno, organizzata dal Circolo Nautico Santa Margherita. L’arrivo è previsto per Domenica 2 maggio. | Porto S. Margherita.
15-16
sabato e domenica maggio EU-
ROPE TRIATHLON CUP. Competizione multidisciplinare per atleti provenienti da tutta Europa, organizzata da Silca Ultralite Vittorio Veneto. Accanto alla competizione élite, si svolgerà anche la Europe Triathlon Junior Cup su distanza supersprint.
TRIATHLON SPRINT RANK GOLD CITTÀ DI CAORLE. La gara si svolgerà domenica 16 maggio su distanza sprint: 750 metri a nuoto, 20 km di ciclismo e 5 km di corsa, e sarà aperta a partire dalle categorie Youth B per arrivare agli Age Group, con 1.000 posti disponibili. | Porto San-
REGATA VELICA “LA CINQUECENTO”. Storica regata d’altura con percorso Caorle - Isola di Sansego (CRO) - Isole Tremiti (Puglia) e ritorno, organizzata dal Circolo Nautico Santa Margherita. L’arrivo è previsto per sabato 5 giugno. | Porto S. Margherita.
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da venerdì a domenica settembre
LAMBORGHINI BULL DAYS SERENISSIMA EDITION. Sfilata di Lamborghini supercar tra le vie della città di Caorle.
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a “Vèrta” primaverile, ossia l’apertura della nuova stagione con la pesca del pésse nòvo, è stata ed è ancora per più di qualche pescatore caorlotto uno dei momenti più significativi di tutto l’anno di pesca. Strettamente collegato con l’altro periodo importante, quello della “frajma” autunnale, per la continuità di allevare le specie pregiate nelle valli e nelle “buxe” a cason. Abbiamo parlato già in altre occasioni, (di recente in CMM Aprile 2016 pag. 12 e Giugno 2019 pag. 28) ricordando che il pésse nòvo costituiva agli inizi del secolo scorso una indispensabile fonte di red-
mondo caorlotto
A stajón del Pésse Nòvo La pesca nel Novecento nei ricordi di Guido Gusso “Santamore”
“Batèe”, “Compagnie” e “Tée” per il “Noveàme”
dito dopo i magri guadagni dell’inverno. Negli anni di povertà e indigenza, i pescatori di Caorle dovevano spesso ricorrere al debito con i bottegai e i fornitori, che veniva saldato con i primi guadagni: «Co’ ‘na teàda, te paghi tutti i debiti!» era un comune detto locale. Ed è Guido Gusso, testimone storico della Caorle del Novecento, che ci conduce attraverso i suoi ricordi di gioventù e due suoi dipinti originali, a questa antica pratica di pesca comune che un tempo muoveva l’intera comunità di pescatori, ripartita in “Compagnie da Tratta”.
La “Vèrta” del Pesce “Nòvo” In primavera, la direzione del Consorzio Peschereccio di Caorle fissava il giorno d’inizio della cattura del pesce novello, normalmente un lunedì del mese di marzo. Tutti i partecipanti, dopo la Santa Messa celebrata nel Duomo della nostra cittadina, con le loro imbarcazioni si trovavano al canale Dopo alcuni giorni, i pescatori andavano a del Rio. Le “batée” erano tutte stracariche di attrezzature per la pesca, di vettovagliamen- vendere il pesce direttamente nelle valli (Valle ti e di quanto necessario ai pescatori per la Nuova, Val Franchetti, Val Perera e Valle Zignaloro permanenza in laguna nei giorni se- go). I pesciolini venivano trasbordati in una grossa tinozza e, sempre in barca, si approdava guenti. All’evento erano presenti le autorità civili, sull’argine della valle, dove c’era il Capo Valle ad militari e religiose. Il parroco impartiva la attenderli con alcuni suoi collaboratori. Era lui solenne benedizione, ricevuta la quale tutti che, ad occhio, ne dava una stima del numero. mollavano gli ormeggi iniziando ad allonta- In quei tempi Marcello Marchesan era il capo narsi per il canale, siccome la benedizione valle a Val Zignago e, quando si accendevano stessa era il segnale di partenza. C’era chi vo- delle discussioni sull’effettivo loro numero, ma gava a gran velocità, forse per mettersi in specialmente sulla qualità del pesce (orate, evidenza ai tanti parenti e amici che assiste- branzini oppure alcune particolari specie di cevano assiepati lungo il corso d’acqua; altri, fali da noi denominati “verzeai”, “botòi” e “volinvece, procedevano più lentamente. Le de- pine”), il Capo Valle, vista l’impossibilità di trostinazioni erano i casoni che ogni gruppo di vare un accordo immediato, decideva di procepescatori (“compagnia”) possedeva in lagu- dere alla conta effettiva dei pesci. A quel punto mio cugino Silvio Marchesan, allora apprendina. All’alba del giorno seguente iniziava la pe- sta pescatore, teneva la contabilità su un quasca vera e propria. Ognuno aveva le sue tec- derno, annotando tutto il pescato che veniva niche di pesca, si andava sulle secche ed an- contato e, quindi, venduto. Una volta che il Capo Valle pagava il pesce, che su quelle insenature meglio conosciute come “ghèbi”. In quelle giornate tutti i pesca- tutti gli avannotti venivano liberati e messi in tori erano impegnati per catturare gli avan- circolazione nei canali all’interno della valle. In notti. Per lo scopo si utilizzavano, immer- quelle lagune, delimitate da grandi argini, il pesce sarebbe cresciuto privato gendole in acqua, delle pesanti dai suoi predatori naturali, coe fitte “tée”, cioè tele di rete. Avannotto di orata me anche dai pescatori stessi. Una volta catturati, i piccoli peL’unica specie che non nesciolini venivano riposti in un cessitava di una simile comsecchio di legno detto “bugiòl” pravendita erano le anguille. e, tornati in barca, si riponevaLoro riuscivano autonomano in una grande tinozza rimente a entrare tra le fitte colma d’acqua. All’imbruniparatie delle valli e poi, re ogni gruppo dirigeva le crescendo al loro interno, prue delle rispettive imbarrestavano anche loro pricazioni verso i propri casogioniere in quei luoghi in ni, nelle cui vicinanze aveattesa di venir catturate e vano già scavato e riempito vendute. d’acqua delle grandi e proUn oggetto rimastomi fonde buche. In quei minuimpresso e che ancora ogscoli laghetti artificiali si tegi viene utilizzato per la nevano in vita gli avannotti pesca delle anguille è la e, temendo eventuali atti di “maròta”. Ma dei bisàti pirateria, si metteva addiparleremo un’altra volta. rittura qualcuno a fare loro la guardia. Guido Gusso Santamore
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a cura di RITA GUSSO
mondo caorlotto
Come si scrive in “caorloto” ?
noto come ogni lingua, come ogni altro fatto umano, subisca lentamente, ma continuamente, l’influsso di una innumerevole serie di fenomeni legati alle condizioni ambientali, alle necessità della vita di ogni giorno, per cui essa si evolve, si arricchisce, si trasforma nel corso dei tempi da luogo a luogo, da zona a zona, da comunità a comunità. Le variazioni sono tante e non solo tra persone che abitano in luoghi distanti, ma si notano differenze anche nello stesso paese, ad esempio tra gli abitanti del centro, della periferia, delle lagune e delle campagne. A Venezia si notano differenze tra un castellano e un abitante di Cannaregio, fra un pelestrinoto e un buranelo, un veneziano di Chioggia e uno di Caorle. Sempre più negli ultimi anni le istituzioni pubbliche, consapevoli del senso che le lingue locali hanno per il rispetto delle origini e tradizioni ed, aggiungo, dell’identità della propria storia in un’epoca di omogeneizzazione, promuovono iniziative atte a salvaguardare le culture particolari dei territori. La Regione Veneto nel 1995 fece curare da dei dialettologi un “Manuale di grafia veneta unitaria” per superare alcune difficoltà grafiche lamentate da vari autori. Iniziativa meritoria che ha servito a diradare molti dubbi. Tuttavia non esiste nel Veneto un dialetto unico, uguale in tutto e per tutto nel lessico, nella fonetica e nella sintassi. La registrazione puntuale di tutte le varianti del dialetto parlato dal popolo è un’impresa che lascio volentieri agli esperti di linguistica, il mio intento è solo quello di descrivere, tramite delle schede, alcuni aspetti basilari della grafia caorlota, distinguendo i diversi suoni dal veneziano e dagli altri dialetti veneti. Rimangono inalterati tutti gli usi e le regole della grammatica italiana dove non ci sia il contrasto della pronuncia che altera la parola, in quanto il dialetto veneto, come tante lingue parlate, ha la possibilità di seguirla facilmente. Anche il dialetto ha una sua dignità di lingua e come tale va rispettata e la grammatica va intesa non come una serie di regole cattedratiche ma, piuttosto a esemplificare varie forme scritte inesatte ed a rendere un testo dialettale scorrevole nella lettura. Comincio qui, la prima di una serie di schede che proseguiranno nei prossimi mesi, con i fonemi. Le lettere alfabetiche dell’alfabeto veneto sono le stesse dell’italiano, cui vanno aggiunte la J o “i longa” e la x “ics” usata come esse sonora, ma che tendenzialmente, per una questione di scorrevolezza del testo non viene più usata da molti autori sostituendola con la zeta. Pertanto le lettere dell’alfabeto veneto sono ventitré, due di più dell’italiano. Le tre consonanti K- W- Y sono estranee al nostro alfabe-
to e vengono usate per riportare parole straniere. Per quanto riguarda le vocali, se i grafemi vocalici sono cinque come nella lingua italiana, i fonemi, cioè i suoni, sono sette: a - armeron, mar, afan (affanno) i - piron, inbriago, insurià u - stua, ua, curto ò (verta) - òrco, bòte (pache), mòro, sòto (zoppo) ó (streta) - pómo, bóte (de vin), sóto
(sotto) è (verta) - èrba, carèga, tènaro é (streta) – féde, pévare, déo, séda (seta) -1
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SPORT Due eventi per gli appassionati di equitazione nella natura
Endurance in Valle Vecchia Le gare si terranno il 10 e 11 aprile e il 18 e 19 settembre
credit: Pierluigi Marchesan.
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ono in arrivo due splendidi eventi per gli amanti della natura: la Federazione Italiana Sport Equestri (FISA) Comitato Veneto ha infatti organizzato a Caorle due manifestazioni di endurance, specialità degli sport equestri che consiste nell’effettuare percorsi di campagna di varia lunghezza (dai 30 ai 160 chilometri), su terreni di diversa natura, in un tempo prestabilito. Si tratta di una prova di resistenza effettuata a stretto contatto con l’ambiente naturale e con l’animale. La particolarità di questa prova è che unisce l’aspetto agonistico alla relazione e al rispetto per il cavallo. La discriminante che assegna il titolo di vincitore non è infatti il tempo impiegato per tagliare il tra-
guardo, ma il superamento di un’accurata visita veterinaria a cui viene sottoposto l’animale al termine della prestazione, per attestarne le buone condizioni fisiche. Sarà Valle Vecchia ad ospitare questi due eventi, nella sua meravigliosa cornice naturalistica che la rende Zona di Conservazione Speciale della rete europea di aree naturali protette Rete Natura 2000. Il primo tratto del percorso di gara si articolerà tra le ospitali Campagne Lovati per poi proseguire attraverso gli scorci di Valle Vecchia e della magnifica e incontaminata spiaggia della Brussa. Il primo appuntamento con questa manifestazione è il 10 e 11 aprile 2021, con la CEN Pony Under 14, CEN B 81 km, CEN A 54 km, DEB AGO. 27 km, Prova Selezione Coppa Regioni, organizzata dal Comitato CTE Montello
srl Società Sportiva Dilettantistica. I prossimi 18 e 19 settembre 2021 si terrà il CEN - Pony Under 14. L’endurance è una delle discipline equestri maggiormente diffuse al mondo, uno sport che permette di entrare a contatto con la natura incontaminata e suscitare così emozioni uniche, arricchendo cavalli e cavalieri.
- A. I.
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SPORT
Ottime prestazioni nelle prove dei Campionati Gold di marzo
Le giovani ginnaste caorlotte Le atlete di Novagym hanno ben figurato nelle gare di categoria di AURORA INESCHI
lieve: allenate da Elena Rossi, le atlete di Noarzo 2021 è stato un vagym Guerrini Giulia mese di grandi soddi(classe 2010), Nobili sfazioni per la Ginnastica Silvia (classe 2009), Ritmica di Caorle. Cecotto Gioia (classe L’Associazione Polispor2009) e Mazzucato Autiva Dilettantistica Norora (classe 2009) si vagym ha infatti ottenuto sono classificate prime ottimi risultati nelle due gacon un punteggio di re ufficiali che hanno avuto 52,600, garantendosi, luogo a Cantalupa (Torino) grazie a quest’ottimo lo scorso 13 marzo e a Udirisultato, la qualificane il 28 marzo. zione alla gara interreA Cantalupa si è svolta la gionale del Campionaprima prova del Campionato Gold di Ginnastica to Gold di Ginnastica RitmiRitmica a squadre, caca di serie C , zona tecnica 1 tegoria allieve, di zona e 2. Ad affrontarsi erano tecnica 1 e 2 che si ben 37 squadre provenien- La squadra allieve prima classificata svolgerà a Biella il 10 e ti da tutto il Nord Italia, nella 2^ prova del Campionato Gold GR 11 aprile 2021, anche molte delle quali seguite da regionale a Udine. qui con la possibilità di un folto staff di allenatori e qualificarsi per la fase Una performance frutto di nazionale. coreografi: delle vere e proprie “corazzate”. Le ragazze di No- molta passione e grande impeÈ in arrivo un evento anche vagym, guidate dall’allenatrice gno: gli allenamenti delle a Caorle: dall’11 al 25 luglio, Elena Rossi, hanno conquista- squadre Gold si tengono infatti infatti, la nostra città ospiterà to un ottimo quarto posto, con dal lunedì al venerdì, per ben il Gymcampus organizzato un punteggio totale di 58,400 cinque ore al giorno. dalla Federazione Ginnastica Le ragazze affronteranno la d’Italia, che radunerà atlete contro i 61,900, 60,650 e 59,300 rispettivamente di pri- seconda prova del Campiona- tesserate provenienti da tutta ma, seconda e terza classifica- to Gold di serie C il 2 maggio Italia per un potenziamento ta. Un risultato eccellente con- 2021 a Padova, con in palio con i responsabili nazionali di seguito dalle atlete Furlan Eli- l’accesso alla fase nazionale. questo sport. La prestazione si è ripetuta al sa, Tiepolo Elena, Rossi BeatriUn’occasione per le atlete di ce e Bizzarri Emma, del quale centro tecnico federale di Udi- mettersi alla prova nell’ottimerita essere evidenziato il ne il 28 marzo, durante la se- ma struttura del Palazzetto miglior punteggio assoluto con conda prova per il Campionato dello Sport Valter Vicentini, e la palla (17,800) ottenuto da Gold di Ginnastica Ritmica re- di godere del sole estivo e del gionale a squadre, categoria al- mare di Caorle. Elena Tiepolo.
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Luna Rossa è la nostra passione velica n. 2 - aprile 2021
Anche a Caorle, come in tutta Italia, tanti appassionati hanno seguito di notte in tv i match-race dell’America’s Cup
È diventata l’eccellenza italiana in mare
Immagini tratte dal video ufficiale Luna Rossa Team Prada.
di FLAVIO INESCHI
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utta colpa di quegli imprevedibili salti di vento. Quel vento a volte Pacifico, a volte Ruggente, che i padroni di casa conoscono e sfruttano a loro piacimento. Così, nel golfo di Hauraki in Nuova Zelanda, finisce 7-3 la 36ª America's Cup, la “Auld Mug”, che ci aveva dato entusiasmo e speranza di portare anche in Italia la più grande competizione velica mondiale. Luna Rossa in mare entra a pieno titolo nel novero delle riconosciute eccellenze italiane, assieme alle Frecce Tricolori nel cielo e la Ferrari in terra. Ma poche storie: la Nuova Zelanda, con appena 5 milioni di abitanti vanta la più forte marineria velica al mondo, così come nel rugby con gli All Blacks. Questo è dire tutto. Le notti trascorse tra febbraio e marzo a seguire le regate dell’America’s Cup ad Auckland, con la possibilità che, dopo aver trionfato sui Challengers nei Round Robin - Prada Cup, l’equipaggio di Luna Rossa potesse finalmente conquistare l’ambito trofeo, e portare nelle acque italiane la competizione quale detentore del titolo, ci hanno riportato indietro nel tempo, a ripercorrere storie e passione velica che Caorle ha già vissuto in questi ultimi tre decenni. Una passione iniziata nel 1983,
quando gli italiani impararono a conoscere questo fantastico mondo del match-race con le ammiraglie più elaborate, una sorta di Formula1 del mare. AZZURRA. Fu la prima barca italiana a entrare in acqua nella competizione, nel 1983. Armatore era l’avvocato Gianni Agnelli, che volle come skipper Cino Ricci e timoniere Mauro Pelaschier. Famoso per le sue folgoranti sentenze, il signor Fiat esclamò: “Mi raccomando, non andiamo a fare la figura dei cioccolatai...” Sul campo di regata di Newport (Rhode Island, nei pressi di New York) Azzurra raggiunge semifinali dei Round Robin - Louis Vuitton Cup, convincendo anche gli scettici, ma soprattutto tiene incollati agli schermi centinaia di migliaia di telespettatori italiani. Il principe Aga Khan – presidente dello Yacht Club Costa Smeralda e patron di Azzurra assieme ad Agnelli – organizza feste degne della Bella Vita che infiammano i docks di New-
porta la vela italiana nelle acque del Pacifico, a San Diego - California. L’imprenditore Raul Gardini, con il sostegno della Ferruzzi e Montedison, si affida al plurivincitore skipper statunitense Paul Cayard, che batte New Zealand Challenge in finale di Louis Vuitton Cup diventando la prima barca italiana a qualificarsi per l’America’s Cup in 141 anni
port. Al ritorno in Sardegna, Cino Ricci e gli altri protagonisti della spedizione statunitense vengono accolti in trionfo. ITALIA. Nel 1987 le barche italiane sono due: Azzurra, che si classificherà undicesima su tredici sfidanti, e Italia dello Yacht Club Italiano, che arriverà settima. Skipper di Italia era Aldo Migliaccio, timoniere Tommaso Chieffi. IL MORO DI VENEZIA. Nove anni più tardi, nel 1992, il Moro di Venezia raccoglie il testimone di Azzurra e
di storia. Il Moro si aggiudica un solo match race nelle acque di San Diego soccombendo allo stra potere del defender America, ma il riscontro internazionale e mediatico è enorme: le dirette tv di Telemontecarlo - con
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i commentatori Mauro Pelaschier e Cino Ricci – superano il milione d’ascolti e gli italiani si scoprono essere un popolo di velisti. Le regate veliche si diffondono anche nei nostri mari; cantieristica e diportismo nautico vivono una stagione entusiasmante. A San Diego nel ruolo di velai si incontrano Paolo Favaro, mestrino-caorlotto, Paolo Badiali e Andrea Ma-
renco che fanno parte del team italiano primo al mondo ad impiegare la fibra di carbonio. La loro amicizia e competenza farà nascere la veleria “Baraonda”, che ha sede a Caorle. LUNA ROSSA. L’edizione 2000 dell’America’s Cup nelle acque neozelandesi di Auckland è l’apice per la nostra passione velica. Patrizio Bertelli, amministratore delegato del gruppo Prada, lancia la sfida come Challenger e si affida allo skipper napoletano Francesco De Angelis,
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Come nel 1992 il Moro di Venezia, anche stavolta il Challenger italiano, dopo la vittoria nei Round Robin - Prada Cup, è arrivato ad un solo passo dalla conquista della storica “Auld Mug”
che riesce a portare Luna Rossa alla finalissima dopo aver vinto la Luis Vuitton Cup battendo America One (con skipper Paul Cayard) in una delle finali più spettacolari di sempre della Louis Vuitton Cup. Il gap con Team New Zealand Black Magic è però incolmabile. Ciononostante, viene visto di notte in tv da oltre 3 milioni di telespettatori. MASCALZONE LATINO. Entra in competizione anche l'armatore napoletano Vincenzo Onorato, proprietario dei traghetti Moby Line e velista. Nel 2003 avrà per timoniere Paolo Cian, nel 2007 skipper Vasco Vascotto e timoniere Flavio Favini. + 39 CHALLENGE. Nel 2007 partecipa anche +39 con le insegne del Circolo Vela Gargnano; armatore era Lorenzo Rizzardi e lo skipper Luca Devoti, timoniere Ian Percy. ALINGHI. C’è anche un po’ di italiano nel team svizzero Alinghi, vincitore delle edizioni 2003 e 2007 con skipper il neozelandese
Russell Coutts. Il suo proprietario era l'imprenditore Ernesto Bertarelli, expatron della multinazionale farmaceutica Serono. La sua base nautica però è stata formata a Valencia in Spagna. LUNA ROSSA 2021. Poi arrivano gli anni delle innovazioni tecnologiche sugli scafi e sulle vele, passando dai trimarani agli attuali bolidi monoscafi “volanti”. Luna Rossa Prada Pirelli Team ci riprova con un monoscafo made in Italy che letteralmente “vola” e un equipaggio tutto italiano (tranne James Spithill, timoniere di Luna Rossa fin dal 2007), guidato da Max Sirena, skipper e team direc-
2 9 19 tor, che porta la nostra barca a vincere i Round Robin (divenuta nel frattempo Prada Cup) e a sfidare Te Rehutai Emirates Team New Zealand, riuscendo a vincere 3 regate sul campo di gara. E già si parla della prossima edizione.
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500x2 la Regata regina n. 2 - aprile 2021
Mezzo secolo di storia della competizione velica più famosa dell’Adriatico
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Nata nel 1974, ha visto grandi skipper sulla rotta Caorle-Sansego-Tremiti
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a regata velica “500x2”, la più famosa e ammirata dell’Adriatico, sta per raggiungere il mezzo secolo di vita. Oggi si chiama “La Cinquecento” e i suoi esordi risalgono al 1974 quando i soci del Circolo Nautico Santa Margherita, fondato a Porto Santa Margherita solo pochi anni prima, proposero di organizzare una regata impegnativa, che potesse fare da palestra ai navigatori desiderosi di affrontare la traversata atlantica. Particolarità unica per l’epoca, venne deciso che l’equipaggio fosse formato da due soli skipper e fu chiamata 500X2, in relazione alle 500 miglia nautiche del percorso Caorle-Sansego-Isole Tremiti e ritorno. La Cinquecento è stata la prima regata offshore addirittura del Mediterraneo riservata a 2 soli membri d’equipaggio, una formula cui nessuno
aveva pensato prima, né i più blasonati yacht club della penisola, né i francesi, sempre pionieri nelle avventure veliche. Oggi la formula delle regate in doppio è largamente diffusa, sia in Italia sia all’estero, ma La Cinquecento mantiene inalterato il suo fascino, per la caratteristica dei più belli ed imprevedibili scenari del Mar Adriatico: Caorle-Sansego (CRO)-Isole TremitiSansego e ritorno da compiere a vela (nei primi anni addirittura con i motori di bordo “piombati”) e senza scalo. Dal 1994 la regata è aperta anche agli equipaggi completi che corrono nella categoria 500XTutti. Il primo record nella 500X2 è dell’imbarcazione “Goldie Italia” di Adriano Goldsmied nel 1985, superato nel 1987 da “Gilma Express” di Pasquale de Gregorio e nel 1997 da “Nafta Watch” dei fratelli Rizzi, che ha resisti-
to fino al 2008, quando la coppia marchigiana Piero Paniccia - Chicco Capecci su Calipso IV ha stabilito il nuovo record, tuttora imbattuto, con il tempo di 67 h 36’e 34". Numerosi gli scafi prestigiosi, i campioni, gli amanti e gli appassionati della vela d’altura, che negli anni hanno accettato la sfida di questa affascinante regata. Tra i velisti e gli sportivi di fama che hanno partecipato alla 500x2: Ambrogio Fogar (1978 - nella foto in alto), Ida Castiglioni (1978), Sandro Chersi (10 partecipazioni dal 1981), Edoardo Austoni (1983), Stefano Spangaro (1984, 1994, 1997), Cino Ricci (dal 1992
stretta collaborazione con il “Giro d’Italia a Vela”- nella foto a sinistra), Dario Malgarise (10 partecipazioni dal 1993), Vittorio Malingri (1994), Mauro Pelaschier (1995), Stefano e Alberto Rizzi (1997 e 2001), Simone Bianchetti (2000 e 2001), Philippe Monnet (2000), Patrick Phelipon (2001), Miranda Merron (2003 e 2004), Maurizio Vettorato (2004), Giancarlo Pedote (2007), Andreas Hanakamp (2010, 2011, 2012, 2013), Luca Tosi (2010 e 2016), Andrea Fantini (2012), Matteo Auguadro (2013, 2014, 2015), Michele Zambelli (2016), Matteo Miceli (2017), Ivica Kostelic (2018, 2019, 2020). Nel 1994 è stata ideata “La Duecento”, che in origine doveva costituire una versione “a percorso ridotto”, destinata a quegli skipper che volevano vivere l’avventura di una competizione offshore in un tempo più breve. La formula si è presto rivelata vincente, tanto che La Duecento è diventata una regata a sé stante, con una partenza separata, nel primo weekend di maggio. Ogni anno, un numero sempre maggiore di equipaggi sceglie questa regata: dai 30 delle prime edizioni, si è passati alle circa 80 imbarcazioni partecipanti degli ultimi anni, per un totale di oltre 600 atleti, che hanno reso La Duecento la regata offshore più affollata dell’Adriatico, con equipaggi provenienti anche da Slovenia, Croazia, Austria, Germania, Svizzera, Francia. La Duecento si corre lungo il percorso Caorle-Grado-Sansego (CRO) e ritorno, nelle formule 200X2 con equipaggio ridotto e 200XTutti, con equipaggio completo. Il primo record omologato è stato quello registrato nell’edizione 2008 da Mucillaginerosa di Renzo Sandrin nella categoria 200XTutti, che ha impiegato 30h 33’ 59” per coprire le duecento miglia del percorso, ridotto nel 2010 dallo scafo oceanico E1, un Vor70 dell’austriaco Aegyd Pengg, con il tempo di 26h 31' e 54", tuttora imbattuto.
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GENTE di Mare
Darsene e ormeggi, pescatori e marinai
La vela d’altura e le dotazioni marittime
Caorle è punto di riferimento per la nautica veneta
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uante cose sono cambiate e si sono sviluppate in mezzo secolo. Per una millenaria città di pescatori e marinai, fin dai tempi dei romani e della Serenissima, parlare di nautica è pacifico. Eppure la passione per il diportismo è cosa recente. Si pensi che negli anni ‘70 la Marina Militare, che governa tutto ciò che riguarda il mare, a Caorle aveva solo una Delegazione di Spiaggia, succursale della Capitaneria di Porto con sede a Venezia. Trent’anni fa è stata portata al rango di Circomare, ossia Ufficio Circondariale Marittimo, con funzioni di Guardia Costiera, retto da un Tenente di Vascello (equivalente al grado di capitano) e con una ventina tra sottufficiali e marinai, per dare sicurezza e supporto non soltanto al mondo della pesca locale, ma anche al turismo balneare e al diportismo nautico. Negli anni ‘60 nasceva Porto Santa Margherita (che chissà perché sia poi stato chiamato così l’antico Lido delle Donzelle, o il Portesin della Valle Altanea) e veniva qui realizzata dall’omonima società immobiliare quella che all’epoca era considerata la più grande darsena artificiale d’Europa: Marina4, con oltre 500 posti barca per natanti di piccola e media stazza. Porto S. Margherita, grazie all’attività del Circolo Nautico e alle regate da esso organizzate, in primis la 500x2, era frequentata dal bel mondo modaiolo e danaroso, che non solo giungeva con yacht di lusso e barche a vela super competitive, ma anche si comprava villette e terramare in cui trascorrere le vacanze estive e addirittura svernare. Poi è stata realizzata anche la Darsena dell’Orologio, altrettanto dotata in termini di posti barca e attività veliche promosse dall’Orologio Yacht Club. La stessa Società Villaggio dell’Orologio ha in programma la realizzazione, di fronte al suo grande cantiere nautico, di un Polo dedicato alla nautica e alla cantieristica professionale, in modo da dare servizi avanzati agli armatori di oltre 2.000 imbarcazioni grandi e piccole che costellano non soltanto gli ormeggi delle darsene ma anche lungo i ca-
nali e gli specchi acquei della laguna, così come gli stessi pescherecci caorlotti. Altri cantieri sono collocati in zona Sansonessa, con il bacino comunale di alaggio e varo, i Cantieri Caorle, ed altri. E poi le scuole di vela, sia per
barche d’altura, sia per derive, gestite dalle associazioni FIV del CNSM e della SVC Società Velica Caorle, che operano prevalentemente d’estate con base in spiaggia della Sachéta. Negli anni ‘90 la Darsena dell’Orologio ha addirittura ospitato i racers del campionato Off-Shore, con la partecipazione anche di Adriano Panatta, appassionato oltre che di tennis, anche di motonautica.
glia marine, con partenza il 10 Settembre dal porto di Brest, nella Bretagna francese, prima tappa all’arcipelago portoghese di Madeira, e poi doppiando le Isole Canarie giù dall’altra parte dell’Atlantico fino a Fortde-France, nell’isola caraibica di Martinica. E tutto questo da solo, con una barchetta di soli 6 metri e mezzo. Sì, perché la Mini Transat questo è: un’avventura transoceanica in solitaria, che solo i veri uomini di mare possono appena immaginare di poter compiere. E Felice lo ha fatto, compiendo il percorso in 35 giorni, 4 minuti e 23”. Un tempo che gli valse il 13° posto assoluto sui 60 in gara, con sì una barchetta, ma di alta tecnologia: un Tè Salt battezzato “Valbella” dal nome dello sponsor e “Città di Caorle”, per l’affetto ancestrale per la sua città e per il mondo dei suoi pescatori. In questo spirito marinaresco si riassume tutta la passione per il mare dei caorlotti, così come di tutta la gente di ma-
Nel 1995 la MiniTransat di Felice Gusso
Marinai caorlotti. Il più celebrato, e inarrivabile per risultati e cultura marinaresca, è senza dubbio Felice Gusso, nato pescatore della famiglia Santamore, che ha portato in mare e negli oceani lo spirito di chi vive il mare. Già negli anni Novanta partecipava con assiduità alle regate 500x2 e 200x2, confrontandosi, tra gli altri, anche con il gigante triestino della vela Mauro Pellaschier. La sua impresa più eclatante è però stata la Mini Transat, disputata nel 1995. Si tratta di una regata velica in solitaria di circa 4.000 mi-
re veneziana e dell’alto Adriatico, dall’Istria alla Dalmazia, passione che ha contagiato moltissimi appassionati anche dell’entroterra, che a Caorle fanno base e bunkeraggio prima di mettersi per mare e veleggiare verso porti sicuri che nei secoli hanno dato rifugio e commercio alle mude della Serenissima ed oggi costituiscono un luogo di svago e vacanza per chi ama e vive il mare.
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« Salviamo San Gaetano »
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La nascita del borgo agricolo iniziata nel 1756 nelle Prese X e XI
La storia di San Gaetano
Dai Basadonna ai Franchetti. A fine ‘800 fu la baronessa Luisa Sara De Rothschild ad acquisire anche i terreni delle Prese VII, VIII e IX
rebbe arrivato fino alla Franzona in quel di Concordia Sagittaria. Le acquisizioni sono però ina storia di San Gaetano ha testate alla moglie di Raisempre affascinato i caorlotti mondo Franchetti senior, ed il mondo aristocratico veovvero la baronessa Luineziano e italiano non solo per la desa Sara De Rothschild rivazione dai domini della Serenissidel ramo viennese della ma, ma soprattutto per il lustro dei celebre famiglia di finanpersonaggi che l’hanno fondato e zieri europei. Nel 1879 frequentato. acquistò da Giò Battista Raimondo Franchetti senior, nato Giacomelli 1.185 ettari a Livorno nel 1828 e morto a Reggio (nelle Prese Prima e DeEmilia nel 1905, aveva sposato a cima); nel 1880 acquistò Vienna nel 1858 Luisa (Sara) De da Carlo e Adele ContariRothschild del barone Anselmo, nani 645 ettari in Decima Presa; due anni Nell’800 i primi più tardi, dagli stessi acquistò insediamenti con il 77 ettari in Setpalazzo padronale, tima Presa; l’anno dopo, il barchesse, stalle, 1883, acquistò case coloniche e le da Giobatta Giacomelli i 760 etbonifiche tari dell’Undicesima Presa; e Alvise Contari- via via con altre piccole acquisini, il quale in se- zioni tra le quali, nel 1887, l’intero guito rimase alveo del Canale delle Navi dal Deunico proprie- manio Nazionale. E nel 1900 acquitario ed edificò stò da Antonio Borin 30 ettari oltre l’attuale Palaz- il taglio del Riello nella parte di Ottazo villa padro- va Presa, diventando proprietari di 2.900 ettari di terreni, di cui 2.390 in nale. Ma è un seco- comune di Caorle e 510 in comune foto: Pierluigi Marchesan lo più tardi, tra di S. Stino di Livenza. Intanto, nel il 1879 e il 1898 avevano già acquisito dalla ta a Francoforte nel 1834 e morta a 1900, che intervengono i Franchetti Cassa di Risparmio di Verona, da Venezia nel 1924. Luisa parlava solo per acquisire un territorio che do- Amedeo Moro e da Luigi Dal Moro, in francese ed era appassionata di vesse diventare una azienda agrico- 420 ettari che costituiscono la Tenupianoforte, studiato con Liszt. Loro la integrata in un latifondo che sa- ta Franzona in comune di Concordia Sagittaria. Un latifigli furono Alberto, fondo complessivo Edoardo e Giorgio. di 3.320 ettari. Qui vogliamo anziAltro elemento tutto mettere a fuoco storico sono le opela storia della Tenuta re di bonifica dei Franchetti dalle sue terreni acquitrinoorigini, attingendo a si, agevolato dalle piene mani dalla moleggi del Regno d’Inografia edita dal più talia del 1882 che importante esperto di permettevano di fistoriografia ed arnanziare anche gli cheologia caorlotta di interventi dei priquesti tempi: l’arch. vati per opere di Paolo Francesco Gusbonifica che miglioso, che oltre ad aver rassero le condizioispirato la costituzioni igieniche dei luone di un Comitato per ghi infestati dalla salvare San Gaetano malaria ma anche dalla distruzione e l’ola produttività agriblio, e presentata lo cola, essenziale per scorso 20 febbraio, al il popolo italico. In momento di portare quell’epoca nasceall’attenzione pubblivano i Consorzi di ca - e soprattutto delBonifica. la politica locale - la Nel 1881 furono necessità di un urgenrealizzate lo Stratissimo e indifferibile done Franchetti, le intervento di ristrutStrade Fortuna e turazione e riqualifiCasere attraverso cazione del complesla Nona Presa. E nel so rurale e del palaz1892 fu costruito il zo Franchetti (o più ponte girevole in precisamente Palazzo ferro tra le due rive Contarini). del Fiume Lemene Ma andiamo con di FLAVIO INESCHI
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ordine. Le origini di questa landa, in prevalenza lagunare e paludosa rientrante nel territorio caprulano già suddiviso nel 1691 in Prese (vedi Paolo F. Gusso “Le Venti Prese della Laguna di Caorle”, 2017) dalla Serenissima, interessata a vendere terreni - datano 1756, quando i 1.800 ettari che costituivano la Decima Presa (tutta la Palude di Marango ricompresa tra Fiume Lemene e Canale Nicesolo incluso il borgo di San Gaetano) e Undicesima Presa (l’attuale Valle Franchetti, a ridosso del Nicesolo) furono acquistati all’asta da Angelo Basadonna e
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(il precedente risaliva a vent’anni prima, scorrevole e in legno). Avendo oramai bonificato oltre mille ettari, la produzione agraria diventò imponente negli Anni ‘20: frumento (2.000 q.li), frumentone (6.500 q.li), avena (500 q.li), uva (200 q.li), bozzoli (500 kg), bestiame (500 capi). La popolazione residente toccava i 450 abitanti, poi cresciuta fino ai 1600 nel 1950, dei quali 250 nel borgo di San Gaetano, una sessantina in località Marango e ben 1300 nelle case coloniche sparse nelle campagne. Dopo la morte di Raimondo Franchetti senior, il 30 ottobre 1905, i figli Alberto, Edoardo e Giorgio si disinteressarono della Tenuta e l’attività continuò sotto la direzione della madre De Rothschild, che quindi va individuata come la vera fautrice dello splendore agrario delle Tenute Franchetti e Franzona, con compiacimento anche della popolazione che nel frattempo aveva visto realizzate nuove e salubri case coloniche, assieme alle barchesse, agli stalloni, e a tutti quegli edifici che oggi sono destinati alla rovina, se non verranno presto recuperati e restaurati. Della perigliosa vita del nipote barone Raimondo Franchetti junior (Firenze 1889 - Cairo 1935) , figlio del musicista Alberto (Torino 1860 Viareggio 1942), ricco imprenditore e ammirato esploratore della Dancalia Etiopica, Commendatore dell’Ordine Coloniale, Cavaliere della Legion d’Onore di Francia, sposato a Venezia nel 1921 con Bianca Moceniga del conte Mario Leone Rocca e della N.D. Contessa Moceniga Lauretana Mocenigo (Venezia 1901 - Roma 1958) e dei loro figli Simba, Lorian, Raimondo Nanuk e Afdera, tratteremo in un prossimo articolo.
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n. 2 - aprile 2021
Teddy Guiotto Art
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L’Autore dell’immagine in copertina
a Passeggiata 2020, olio su tela (100x80)» è il titolo del quadro ad opera del pittore Teddy Guiotto, che proponiamo nella copertina di questo numero di Aprile di CaorleMare Magazine. Teddy Guiotto nasce a San Donà di Piave nel 1967 e vive ad Eraclea. Autodidatta, fin da piccolo dimostra una spiccata predisposizione per il disegno. Il suo modo di dipingere prende spunto dai Maestri dell’Impressionismo, sia francese che dai macchiaioli italiani. Dopo la scuola, comincia a lavorare ed approfondire la pittura ad olio, restandone affascinato; inizia quindi a fare mostre ad Eraclea e dintorni, conoscendo altri pittori e creando un gruppo ben affiatato che riscontra un notevole interesse da parte del pubblico. Negli ultimi anni concentra i suoi studi e sforzi artistici nello sviluppare una forma di impressionismo più personale e simbolico, passando dal pennello alla spatola, basandosi su colore e luce. Nell’ultimo periodo la sua politica è quella di portare la sua arte in mezzo alla gente (normalmente si fa il contrario) con esposizioni itineranti tra Caorle, Porto Santa Margherita e Motta di Livenza, oltre a mostre personali ad Eraclea ed Ex tempore a Treporti, sempre con ottimi risultati ed apprezzamento da parte del pubblico.
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Auguri a nonna Marcella
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Ha compiuto 100 anni il 24 marzo o scorso 24 L marzo la Signora Marcella
Braida ha raggiunto il traguardo dei 100 anni. Oltre che dai suoi familiari, è stata festeggiata anche dal Sindaco di Caorle Luciano Striuli. Mercedes Braida, conosciuta da tutti come Marcella, è nata nel rione di Santa Margherita nel 1921, ed è la prima di 8 fratelli. Nel 1941 sposò Severino Cerchier e andarono a vivere in Sesta Presa. Marcella e Severino hanno avuto 6 figli. Negli anni ‘80 i figli presero in gestione la discoteca King Boy e il famoso ristorante Blu-in di Caorle, dove lei svolse l’attività di cuoca. La signora Marcella è nonna di ben 12 nipoti e 13 pronipoti, e aspetta l’arrivo di altri 2 pronipoti gemelli. La redazione CaorleMare Magazine rivolge tanti cari auguri alla signora Marcella.
_______ Intelligenza artificiale
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Un software sperimentale di polizia predittiva
Comando della Polizia Locale di Caorle Iprogetto L parteciperà, in via sperimentale, ad un di “polizia predittiva”, grazie all’utilizzo di un software di intelligenza artificiale per prevenire i comportamenti vietati. La sperimentazione riguarderà il contrasto di assembramenti, rumori molesti e comportamenti anomali grazie ad un innovativo meccanismo ideato da un’azienda partenopea per agevolare le forze di polizia. Un possibile evento negativo verrà segnalato con circa 60 minuti di anticipo e permetterà alla polizia di agire con azioni mirate.
news - “WE SERVE”. Le iniziative del Lions Club Caorle
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Altri aiuti dal Lions Club Caorle per l’emergenza covid-19
rolungandosi il difficile momento di emergenza sanitaria, il Lions Club di Caorle interviene nuovamente, mettendo a disposizione il “cassetto della solidarietà”, con tre distinte iniziative che comporteranno complessivamente un contributo di 2.500 euro. Come già ad aprile 2020 con un contributo di 3.000 euro, ed anche lo scorso mese di dicembre con un contributo di 1.000 euro, in questi giorni, in accordo con un supermercato cittadino, è stata destinata una somma di 1.000 euro in forma di buoni-spesa per l’acquisto generi di prima necessità, destinati alle famiglie in stato di bisogno a cura dei Servizi Sociali del Comune di Caorle. Con un ulteriore contributo di 1.000 euro, è già attivata anche la fornitura di 150 pasti-pronti giornalieri. L’attività di preparazione e confezionamento è coordinata dai
volontari Lions attraverso il servizio di cucina dell’ Hotel International, mentre il ritiro e la consegna ai destinatari viene gestito anche questo dai Servizi Sociali del Comune di Caorle, destinandoli alle famiglie che in questi giorni soffrono la mancanza di risorse economiche personali. Oltre a ciò, il Lions Club Caorle sostiene nell’immediato con il contributo di 500 euro l’attività del Gruppo Shalom di Caorle volta a partecipare alle spese di trasporto di malati, anziani e persone con disabilità autotrasportati verso i punti vaccinali dell’ULSS 4. Ricordiamo che il Lions Club ha creato un “cassetto della solidarietà” che nel corso dell’anno si estrinseca nel pagamento di utenze domestiche, fornitura di generi alimentari anche attraverso la Caritas, e pacchi dono natalizi. Chi volesse contribuire alla rac-
colta fondi per questo service può effettuare un bonifico sul c/c del L.C. Caorle codice IBAN: IT23 Z 089 0436 0200 5300 7011 154 con la causale del service “CASSETTO DELLA SOLIDARIETÀ”. E inoltre, è già a disposizione della Casa di Riposo “Don Moschetta” un contributo di 2.600 euro per realizzare l’impianto wifi che copra il 1° e 2° piano della struttura in modo che attraverso tablet o telefono cellulare gli ospiti autosufficienti, da mesi isolati a causa delle misure anti covid-19,
possano collegarsi quotidianamente in video chat con i familiari. Lo scorso anno 2020, allo scoppiare della pandemia da covid-19 e alle conseguenti emergenze sanitarie e socio economiche, il Lions Club Caorle aveva messo a disposizione 3.000 euro con le stesse finalità, oltre a partecipare con ulteriori 1.500 euro, assieme a tutti i 51 Clubs del Distretto 108-ta3 (Padova, Venezia, Rovigo e Treviso) per un contributo complessivo di 115.000 euro, destinati all’acquisto di 120 “Caschi respiratori” CPAP (acronimo di Continuous Positive Airway Pressure), per 1.500 tute di protezione individuale e 20.000 mascherine tipo PP2 da consegnare al personale sanitario degli ospedali. A livello nazionale, il Multidistretto 108 Italy aveva altresì stanziato 350.000 dollari a contributo nazionale.
DONA il 5 ‰ alla FONDAZIONE LIONS 108 Ta3 indicando il codice fiscale: 03539020275
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I TESORI DI VENEZIA
n. 2 - aprile 2021
a cura di
occasione dei 1600 anni dalla I25Nmarzo nascita di Venezia occorsi il 2021, il Presidente della
AURORA INESCHI
Repubblica Sergio Mattarella ha voluto inoltrare un messaggio d’auguri rivolto alla Città e ai suoi Cittadini, attraverso il programma televisivo “1600 Venezia Speciale Anniversario” trasmesso da Rai 2 in collaborazione con il Comune di Venezia e il Teatro La Fenice. «Sono lieto di rivolgere il mio messaggio di auguri a Venezia e a tutti i Veneziani - è il saluto del Presidente Mattarella - che festeggiano quest’oggi la significativa e importante ricorrenza dei 1600 anni dalla fondazione. Venezia, per l’Italia e per il mondo, è da sempre una città emblematica che ha incessantemente evocato fascino, bellezza, arte, intraprendenza, libertà e buon governo. Una città, la più bella del mondo, come la definiva lo storico Martin da Canal già nel XIII secolo, senza mura e senza esercito, capace di estendere la sua influenza molto al di là del suo limitato territorio. Un successo globale attestato non soltanto dai veneziani celebri nel mondo: Marco Polo, Vivaldi, Tintoretto, Tiepolo, Bellini, Goldoni. Ma anche dall’attrazione, dal fascino che la città lagunare ha da sempre esercitato nei confronti dei più importanti uomini di cultura di ogni tempo: da Shakespeare a Goethe, da Byron a Stendhal, da Wagner a Thomas Mann, per citarne soltanto alcuni. Da sempre ponte fra Oriente e Occidente, luogo di incontro privilegiato tra civiltà, culture, popoli e
San Marco Patrono di Venezia La leggenda del trafugamento delle Sacre Reliquie regioni, Venezia rimane e certamente rimarrà simbolo di dialogo, di incontro, di conoscenza, capace di trovare nella universalità e nell’apertura, nella cultura e nell’intraprendenza, la sua vocazione, il suo radicamento. Ecco perché la storia e il successo di Venezia nei secoli si presentano come un esempio per l’Italia di oggi. Venezia è una città veneta e italiana, giustamente fiera della originalità e della unicità delle sue radici e delle sue tradizioni. Ma il suo carattere e la sua universalità fanno sì che la città oltrepassi i confini regionali e nazionali. Venezia appartiene al mondo intero, il suo patrimonio inestimabile di arte e di cultura va difeso e preservato, ma vanno sostenuti e rilanciati anche la sua peculiare vivacità e la sua economia, il suo essere insieme comunità locale forte e coesa e punto di riferimento internazionale. Non una città museo dunque, ma una città piena di vita e dinamismo, perché Venezia non può esistere senza i veneziani.»
Il mese di marzo ha dunque serbato una data fondamentale per Venezia, e aprile non è da meno. Come ogni anno, infatti, la città lagunare si prepara alla celebrazione del 25 aprile e del suo simbolo di
...E se non ci fosse solo San Marco?
ANCHE I RESTI DI ALESSANDRO MAGNO POTREBBERO TROVARSI A VENEZIA
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el maggio 1811 le reliquie di San Marco furono riesumate per la prima volta. Il conte Leonardo Manin, scrittore veneziano e nipote dell’ultimo doge Ludovico Manin, narra dell’avvenimento nelle sue Memorie storico-critiche intorno alla vita, traslazione e invenzioni di san Marco Evangelista del 1835, ed un passo del racconto desta particolare attenzione: «Si vide un capo co’ suoi denti fornito, le ossa principali che formano lo scheletro di un uomo affatto scarnate e disseccate [...]». L’enigma prende forma se queste parole vengono confrontate con quanto riportato nella Biblioteca Sanctorum, opera di inconfutabile valore dato il numero di studiosi che ha coinvolto, la quale rivela che, in seguito al trafugamento del corpo dell’evangelista Marco da parte dei veneziani, solo il capo del Santo rimase ad Alessandria e fu più tardi portato al Cairo. Ma se non è di San Marco, dunque, di chi è quella testa?
Considerando che vi sono almeno sedici chiese in Europa che rivendicano il possesso delle reliquie, non è strano che alcuni frammenti nell’urna non provengano dal corpo del Santo. D’altronde, nei primi secoli dopo Cristo chiese, santuari e templi erano spesso oggetto di saccheggi che causavano la dispersione dei tesori custoditi. Questo mistero ha dato origine ad una serie di teorie, ma una in particolare risulta molto interessante. È la teoria sviluppata da scrittori come l’inglese Andrew Chugg e il veneziano Gianni Vianello, la cui ipotesi è che, con i resti di San Marco, giacciano anche quelli di un grande re: Alessandro Magno. Il corpo del re macedone era infatti sepolto ad Alessandria d’Egitto, città da lui fondata, nella “Soma” (in seguito distrutta) e quindi poco lontano dal sarcofago dell’evangelista Marco. Altri indizi: nelle fondazioni dell’abside maggiore della Basilica di San Marco, è visibile un monumento funebre romano con la stella ad otto raggi, simbolo della dinastia di Alessandro, e un rilievo bizantino nelle arcate della facciata mostra Alessandro che attraversa il cielo su un carro trainato da grifi alati. Potrebbero essere semplici coincidenze, ma questa teoria è innegabilmente intrigante ed una ricognizione come quella eseguita sui resti di San Luca a Padova nel 2000 potrebbe riservare una scoperta incredibile.
maggior rilievo: il patrono San Marco, il cui leggendario e avventuroso arrivo a Venezia merita sempre di essere rievocato. Era l’anno 828 d.C. quando una spedizione mercantile partì da Venezia diretta verso il Medio Oriente. Da questa flotta, si staccò una nave, che a bordo ospitava Buono da Malamocco e Andrea detto Rustico. Il loro obiettivo era impadronirsi delle reliquie di San Marco e condurle a Venezia. La città, ancora “fanciulla” ma in fase di ascesa, necessitava di un santo protettore da venerare e la figura dell’evangelista Marco sembrava perfetta per quel ruolo. La tradizione narra che Marco, discepolo di San Pietro, sarebbe stato da quest’ultimo inviato ad Aquileia per procedere all’evangelizzazione dell’area nord-orientale della penisola italiana. Concluso il suo compito, Pietro lo richiamò a Roma, ma durante il viaggio per nave Marco fu costretto da una bufera ad approdare su un isolotto denominato Rivo Alto (l’odierna Rialto), dove il futuro santo ricevette la visita di un angelo che gli riferì le seguenti parole: «Pax tibi Marce Evangelista meus, hic requiescet corpus tuum». Pace a te Marco, mio Evangelista, qui riposerà il tuo corpo. Sempre secondo la leggenda, l’ultima tappa della vita di Marco fu Alessandria d’Egitto, dove contribuì alla nascita della comunità cristiana. Fu proprio lì che subì il martirio ad opera di un gruppo di pagani, i quali però non riuscirono a cremarne il corpo, che fu salvato da un improvviso temporale. I fedeli cristiani poterono quindi trarre in salvo il corpo di Marco, che trovò riposo in un santuario nella località di Ta Boukolou (Boucoli), sobborgo portuale di Alessandria. Tale santuario potrebbe essere stato distrutto durante l’invasione araba avvenuta a metà del VII secolo, ma le reliquie furono tratte in salvo e condotte presso il santuario di Alessandria dove furono recuperate dagli avventurieri veneziani. Buono e Rustico giunsero infatti al luogo di sepoltura di San Marco, dove ne conobbero i padri custodi, Staurazio e Teodoro. Essi informarono i due mercanti della precarietà delle reliquie in questione: il califfo, infatti, era intenzionato ad
abbattere delle chiese cristiane per riutilizzarne colonne e marmi in fase di costruzione di nuove moschee. I veneziani proposero loro di trarre in salvo le reliquie dell’evangelista, sostituendole con quelle di Santa Claudia, e condurle insieme in salvo a Venezia. Così fu deciso: le reliquie di San Marco furono nascoste in ceste di vimini, coperte con foglie di cavolo e carne di maiale, che le guardie arabe, considerandola impura, non avrebbero toccato. Dopo aver affrontato un travagliato viaggio di ritorno, gli eroi veneziani ricevettero un’accoglienza trionfale al cospetto di doge e vescovo, i quali salutarono l’arrivo del Santo assieme ad una grande folla di fedeli. Le spoglie di San Marco riposarono a Palazzo Ducale fino alla costruzione della Basilica a lui consacrata. Fu anche questa una storia tormentata, con la ricostruzione del 978 in seguito all’incendio avvenuto nella rivolta del 976 e infine l’edificazione della magnifica struttura attuale voluta dal doge Domenico I Contarini. Trafugamento del corpo di San Marco di Jacopo Tintoretto (1562-66) Gallerie dell’Accademia, Venezia
E proprio la consacrazione della Basilica nella sua ultima forma reca una leggenda altrettanto curiosa: quella del ritrovamento delle reliquie di San Marco. Correva l’anno 1094 e la nuova Basilica era pronta per essere inaugurata. Mancava solo un dettaglio: il luogo in cui erano state nascoste le spoglie del santo, nel corso degli anni, era caduto nell’oblio. Le voci che narrano il miracoloso ritrovamento della cassetta contenente le sacre reliquie sono tante: alcune narrano di come il marmo di un pilastro della navata destra si spezzò improvvisamente, rivelando il tesoro; altre dell’apparizione del Santo in persona. Giacomo Casanova, nelle sue memorie, racconta dell’apparizione del Leone alato sulla colonna che celava i resti. Le leggende marciane accompagnano ogni anno i festeggiamenti del 25 aprile (considerato tradizionalmente il giorno della morte di San Marco), assieme alle numerose usanze che hanno preso piede in territorio veneziano nel corso degli anni: dal bócolo di rosa da offrire all’amata alla frittata di San Marco. L’augurio è che in questo tormentato inizio di 2021, San Marco possa essere una giornata di distensione che ci regali un po’ di luce all’orizzonte.
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n. 2 - aprile 2021
DANTE ALIGHIERI, DIVIN POETA
SETTECENTO ANNI dalla morte di Dante Alighieri: continua la celebrazione del Sommo Poeta italiano
Dante: tra ‘dolce stil novo’ e Divina Commedia Il racconto del viaggio dell’uomo verso Dio Dantedì introdotto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali si è svolto e concluso lo scorso 25 marzo, ma la celebrazione dell’Anno del Poeta, il Settecentenario della sua morte, ci accompagnerà per tutto il 2021. Dopo averne tracciato la vita nel numero scorso di CaorleMare Ma-
vanti esponenti. Rispetto alle tendenze che la precedettero, la poetica stilnovista acquisì un carattere più elevato, con l’uso di metafore e simboli. La figura femminile raggiunse l’ideale della "donna-angelo", con funzione intermediaria tra l'uomo e Dio, a patto che il primo dimostrasse di possedere un cuore gentile e nobiltà d’animo. Se Dante fu colui che a questo nuovo stile trovò un nome (che introdusse nella Commedia), fu il poeta bolognese Guido Guinizzelli il vero iniziatore della corrente. Ed è proprio la linea di Guinizelli che Dante scelse di seguire, divergendo dal percorDante incontra Beatrice al Ponte Santa Trinità so dell’amico Cavalcanti. di Henry Holiday (1883) La discussione tra gli Walker Art Gallery, Liverpool amici variava dall’origine gazine, è ora il momento di intro- e la natura dell’amore alla sua podurci nella sua poetica e nella sua tenza e agli effetti che produceva opera di maggior rilievo: la Com- sull’uomo, ma Dante, pur influenmedia. zato dalla visione di Guido, nel suo Dante si avviò all’arte poetica in percorso di scoperta era ispirato età molto giovane: la scuola di dalla morale cristiana. Se la visione Guittone d’Arezzo fu la prima alla di Cavalcanti era pessimistica e irquale si affacciò, sebbene egli rico- razionale, legata alla dimensione nobbe in Brunetto Latini il suo pri- fisica e libera da ogni influenza spimo maestro; fu però l’amicizia con rituale, la convinzione di Dante era il compaesano Guido Cavalcanti che l’amore fosse uno strumento (che nella Vita Nuova Dante definisce “primo de li miei amici”) ad influenzare profondamente gli sviluppi della produzione poetica di Dante. Sappiamo poco di come si sviluppò il loro rapporto, se non che nacque dallo scambio di rime tipico dei poeti di quel tempo, e che La Divina Commedia di Dante Domenico di Michelino (1465) continuò nello studio diCattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze della filosofia che li condusse al bivio dal quale intra- di elevazione etica e morale. Guido presero strade differenti. perde la fede, mentre Dante trova Entrambi sfociarono in quella ri- nell’amore l’estasi divina, una virtù cerca della nobiltà e raffinatezza che conduce l’uomo verso Dio. Egli espressiva che fu il Dolce Stil Novo, risolve finalmente lo scontro tra del quale diventarono tra i più rile- amore terreno e fede in Dio. Dante ha accesso a questa visione proprio grazie alla LA DIVINA COMMEDIA donna-angelo, che lui ricoPURGATORIO, CANTO XXIV, 52-62 nosce in Beatrice, la sua musa. È di lei il compito di indi«E io a lui: “I’ mi son un, che quando rizzare l’animo del poeta verso la sublimazione dell’AAmor mi spira, noto, e a quel modo more assoluto e platonico ch’e’ ditta dentro vo significando”. identificabile con l’immagine “O frate, issa vegg’io” diss’elli “il nodo della purezza di Dio. Ed è lei, infatti, che perche ‘l Notaro e Guittone e me ritenne mette al poeta di intraprendi qua dal dolce stil novo ch’i’ odo. dere il grande viaggio che lo Io veggio ben come le vostre penne condurrà all’incontro con il divino, che Dante impiegò di retro al dittator sen vanno strette, circa due decenni per racche de le nostre certo non avvenne; contare su carta, producene qual più a riguardare oltre si mette, do il grande capolavoro della letteratura italiana: La Divinon vede più da l’uno a l’altro stilo. na Commedia.
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LA Divina Commedia
è l’opera più importante prodotta da Dante Alighieri. Fu composta indicativamente tra il 1304, dopo che il poeta era stato da un paio d’anni esiliato da Firenze, e il 1321, anno della morte. L’opera, composta di strofe di tre versi endecasillabi, si articola in tre cantiche: l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Trentatré canti per ognuna, eccetto l’Inferno che vanta in più il primo canto proemiale, per un totale di cento canti. Il componimento narra il viaggio ultraterreno compiuto dal poeta al fine di giungere alla visione finale di Dio, alla quale solo la donna-angelo tipica del stilnovismo può condurlo. Quella donna è Beatrice, che accoglie Dante alle porte del Paradiso per accompagnarlo alla destinazione finale. Il viaggio rappresenta un lungo percorso di redenzione e riscatto, condotto attraverso l’allegoria (l’esempio fondamentale sono le tre fiere incontrate nella selva), il simbolo e l’analogia. Oltre a Beatrice, simbolo di amore e fede divina, Dante trova un’altra fondamentale figura-guida: si tratta del poeta latino Virgilio, allegoria della ragione umana. Dante crea un sistema teologico-filosofico basato sull’interpretazione della filosofia aristotelica data dalla scolastica nel XIII secolo, intrisa di misticismo poiché costruita dai grandi riformatori della Chiesa Cattolica come Tommaso d’Aquino e Alberto Magno. A questa idea si aggiunge quella del filosofo arabo Averroè, che Dante incontra durante la sua iniziazione alla filosofia con l’amico Guido Cavalcanti. Il risultato è un universo razionale, ma profondamente spirituale, con la fede come unico mezzo per raggiungere le vette della ragione. Dante inizia il suo viaggio smarrendosi in una cupa foresta dove incontra tre fiere, una lonza, un leone e una lupa, simboli rispettivamente di lussuria, superbia e avarizia. Raggiunge la salvezza solamente incontrando Virgilio, che Dante reputa suo maestro e famoso saggio, il quale gli appare per condurlo all’ingresso dell’Inferno per affrontare un viaggio che lo salvi dalla sua condizione di miseria morale. Qui Dante affronta i gironi infernali, incontrando numerosi dannati tra eroi epici, amici e personaggi della vita politica e religiosa dell’epoca. L’Inferno dantesco è un profondo buco, che raggiunge il centro della Terra dove dimora Lucifero, ex angelo che lì è caduto dopo la cacciata dal Cielo. Il viaggio prosegue alla montagna del Purgatorio, che sorge al lato opposto del pianeta, nell’e-
misfero australe, e ospita sulla sua vetta il Paradiso Terrestre creato da Dio. In cima al Purgatorio si conclude il compito di Virgilio che, dimorando nel Limbo, non può proseguire oltre. Il poeta è dunque accolto dalla figura di Beatrice, che lo guida attraverso i 9 cieli, ciascuno governato da una schiera angelica, fino all’atteso incontro con Dio. È naturalmente Dante stesso a collocare le anime nei diversi regni e ad associare loro il destino di dannati, penitenti o beati, in base alla propria esperienza. Dante riscatta così i supremi valori del mondo antico pagano, offrendo loro il gratificante decisivo sostegno della grazia divina. Le feroci lotte del mondo a lui contemporaneo, provocate da cupidigia e corruzione, ispirano i giudizi spesso forti sulle anime dell’Oltretomba, sebbene siano sempre illuminati dalla speranza nella salvezza garantita dalla provvidenza divina. La sconfinata ammirazione di Dante per Virgilio permette di affermare che, dal punto di vista stilistico, il poeta non seguì uno schema unico ma si ispirò alla cosiddetta Rota Vergilii, che distingueva tre livelli stilistici: lo stile umile (Bucoliche), che prevedeva l’adozione di termini ed espressioni del linguaggio comune e scarso grado di ornamentazione, lo stile medio (Georgiche), che si proponeva di suscitare piacere attraverso gradevoli ornamenti, ed infine lo stile sublime (Eneide), il più elevato tra gli stili, che aveva lo scopo di suscitare forti emozioni ed era caratterizzato da un alto grado di ornamentazione e abbondanza di figure retoriche. Dante non segue uno stile unico (si è spesso parlato di pluristilismo oltre che di plurilinguismo nell’opera dantesca), ma già nel De Vulgari Eloquentia aveva attribuito lo stile più alto alla tragedia, quello medio alla commedia e il più basso all’elegia (riferito al tipo di narrazione poetica). Dante tenne presente la Rota Vergilii nel favorire lo stile umile durante la stesura dell’Inferno, il medio per il Purgatorio ed il sublime per il Paradiso. È però Comedìa il titolo che sceglie per il suo poema, e ne parla nell’Epistola a Cangrande: «è la comedìa un genere di narrazione poetica diversa da tutti gli altri. [...] La comedìa invece inizia dalla narrazione di situazioni difficili, ma la sua materia finisce bene.» Il poema è composto in lingua volgare fiorentina, arricchita di espressioni e idiomi tratti dalle lingue settentrionali e romanze. Il volgare fiorentino diventa la lingua dominante fino al Cinquecento. Se la lingua italiana è divenuta ciò che è oggi, lo dobbiamo soprattutto a Dante.
NUMERI UTILI TELEPHON-NUMMER NUMERO UNICO EMERGENZA
( 112
CARABINIERI 112 - 0421 81002-83686 POLIZIA DI STATO 113 - 0421 71777 VIGILI DEL FUOCO 115 - 0421 72222 POLIZIA STRADALE 0421 275700 VIGILI URBANI 0421 81345 GUARDIA di FINANZA 0421 81069 CAPITANERIA di PORTO 0421 210290 SOCCORSO NAVALE 1530 - 0421 210290 MUNICIPIO 0421 219111 TRAGHETTO Caorle-Porto S. Margherita 0421 83887 SOCCORSO STRADALE 803803- 803116 UFFICIO POSTALE 0421 219911 ENEL 1678 46001 ACQUEDOTTO 0421 4811 A.T.V.O. stazione autocorriere 0421 594675
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